inzago, “bombardata”
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inzago, “bombardata”
il periodico dell’Adda e della Martesana € 1,00 Via Marconi INZAGO (MI) www.clippers.it Un mese difficile tra animalisti e attentati Anno 20 - n° 3 DICEMBRE 2014 Via Marconi INZAGO (MI) CASSANO D’ADDA pag. 3 JOBS ACT, una manovra per rilanciare l’occupazione? INZAGO, “BOMBARDATA” VAPRIO D’ADDA pag. 11 Italia ad alto rischio idrogeologico… e Vaprio? INZAGO pag. 20 Politica locale: in anteprima i nomi dei prossimi candidati Botte, insulti e distributore Esso devastato da un ordigno a pag. 16 • • • Riceviamo e Pubblichiamo PERIODICO DELL’ADDA e della MARTESANA www.clippers.it EDITORE: Domenico Frustagli REDAZIONE: Via Collodi, 11 - 20065 INZAGO (MI) SEGRETERIA: 02 95310629 - Fax: 02 9548747 SEDE LEGALE: Via Collodi, 11 - 20065 INZAGO (MI) _____________________________ Registrazione Tribunale di Milano n° 202 dell’08/04/1995 _____________________________ DIRETTORE RESPONSABILE Domenico Frustagli e-mail: [email protected] DIRETTIVO: Agostino Buzzi, Alberto Buzzi. 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Gentilissimo Direttore, vorrei portarla a conoscenza di una mia vicenda personale che fortunatamente si è conclusa bene. Sono occupata in un’azienda del settore Gomma Plastica e vorrei segnalare l’ottimo intervento del funzionario FEMCA CISL di Gorgonzola. Da mesi sono in malattia a causa di un’operazione grave a livello vertebrale. Sono stata sottoposta a intervento di stabilizzazione vertebrale con inserimento di viti e placche. Per tutelarmi ho chiesto informazioni su cosa fare e a chi rivolgermi. In molti mi hanno fatto un nome, quello di un funzionario della CISL. Dopo aver quasi finito il comporto ed aver preso tre mesi di aspettativa per poter continuare le mie cure è arrivato il momento di rientrare al lavoro. Sono, così, stata convocata dal capo del personale che è stato da subito categorico: “Ti licenzio! Se accetti entro due giorni ti regalo sei mensilità. Se aspetti oltre i due giorni ti licenzio lo stesso senza nessun indennizzo economico!” Sono rimasta spiazzata da questo ricatto ed ho risposto che mi sarei consultata con la Cisl di Gorgonzola. Nel consultarmi con il funzionario, egli mi ravvisava alcuni vizi legati alla procedura, primo fra tutti che il medico di fabbrica non mi aveva ancora visitata per conclamare la mia eventuale inabilità. Successivamente ho effettuato la visita dove il medico confermava una diagnosi di “Idoneità con limitazioni” a svolgere il mio lavoro. A quel punto sono intervenuti il funzionario della Cisl e l’avvocato di sede di Gorgonzola che hanno inviato un fax alla direzione dell’azienda chiedendo la possibilità, per un determinato periodo, di svolgere un’altra mansione fino alla mia completa guarigione. Quindi di farmi rientrare al lavoro, altrimenti sarebbero andati per vie legali. Alla luce di ciò l’azienda ha ritrattato è fatto due proposte. Soldi o posto di lavoro? Naturalmente ho scelto l’occupazione. Sono felice di riavere un lavoro, giustizia è stata fatta, anche se nella trattativa l’azienda è riuscita ad ottenere un adeguamento del mio stipendio alla nuova mansione. Mi chiedo... e se non avessi incontrato un dirigente umano e preparato come quello del sindacato di Gorgonzola? E negli altri sindacati come va? Basta guardare il mio caso per capire che alcuni sindacalisti (o ex-tali) lo fanno solo per soldi senza nessuna passione al riguardo. Cordiali saluti. Michela, Cassano PER LA TUA PUBBLICITÀ TELEFONA ALLO 02 95310629 2 dicembre • Misure di carattere finanziario, fiscale e previdenziale contenute nel disegno di legge di stabilità per il 2015 di Donato Musarò CASSANO D’ADDA - La norma rende strutturale il bonus 80 euro. Rispetto al Dl 66/14 che lo aveva introdotto, infatti, viene eliminato il riferimento della sua vigenza al solo periodo di imposta 2014. La struttura del bonus resta invariata rispetto a quanto stabilito nel decreto che lo ha introdotto: il credito spetta esclusivamente ai lavoratori dipendenti compreso il lavoro a domicilio, quando sia considerato lavoro dipendente dalla legislazione vigente (articolo 49 Tuir), mentre restano esplicitamente esclusi i percettori dei redditi da pensione. Restano, inoltre, inalterati i limiti di reddito per beneficiare del credito il quale è pari a 960 euro per i redditi inferiori a 24mila euro, è decrescente per i redditi compresi tra 24 e 26 mila euro e il suo valore si annulla a 26 mila euro. Il credito spetta a tutti coloro che hanno un’imposta lorda superiore al valore della detrazione da lavoro dipendente, quindi, ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito superiore a quello ricompreso nella fascia esente Irpef (8.174 euro annui). Il bonus viene riconosciuto in via automatica da parte del sostituto di imposta, non concorre alla formazione del reddito e viene rapportato al periodo di lavoro nell’anno. Le somme erogate sono recuperate dal sostituto di imposta attraverso la compensazione. Secondo la Relazione tecnica il costo del provvedimento è di 9,053 miliardi di euro. A decorrere dal 1° gennaio 2015 viene consentita la deduzione integrale del costo complessivo sostenuto per lavoro dipendente, a tempo indeterminato, per la parte che superi la somma delle deduzioni già spettanti e fino a concorrenza dell’intero importo. Contemporaneamente, vengono ripristinate retroattivamente al 1° gennaio 2014, le aliquote Irap in vigore prima della disposizione del Dl 66/14 che aveva stabilito la riduzione dell’aliquota di base dal 3,9% al 3,5%. A partire dal 2015 il provvedimento ha un costo complessivo di competenza per l’erario di 5,006 mld euro nel 2015, e 4,368 mld euro nel 2016 e 2017. Mentre, nel 2014 l’effetto del ripristino delle aliquote Irap determina un incremento di gettito di 2,059 miliardi euro. TFR in busta paga. Si tratta di una misura di carattere sperimentale che attribuisce ai lavoratori del settore privato la facoltà di chiedere e ottenere dal datore di lavoro in busta paga dal 1 marzo 2015 al 30 giugno 2018 l’accredito del TFR maturando alle seguenti condizioni: deve trattarsi di lavoratore del settore privato assunto da almeno 6 mesi presso il medesimo datore di lavoro, oppure, per i lavoratori assunti dopo il 1/1/2015, nei termini stabiliti da uno specifico decreto che dovrà essere emanato; sono esclusi da questa facoltà i lavoratori del settore pubblico, i lavoratori agricoli e i collaboratori domestici; la quota di TFR maturando è quella di cui all’art. 2120 c.c. cioè il 13,5% della retribuzione dovuta nell’anno al netto del contributo dello 0,50% dovuto dal datore al fondo di accantonamento previdenziale (c.d. FAP di cui all’art. 3 ultimo comma legge 297/1982); anche i lavoratori che hanno destinato il TFR al fondo pensione possono chiedere la liquidazione in busta paga della quota maturanda; la quota di TFR liquidata in busta paga verrà assoggettata a tassazione ordinaria e non è imponibile a fini previdenziali; la scelta di avere il TFR in busta paga è irrevocabile fino al 30 giugno 2018; il TFR in busta paga non si può ottenere se il datore di lavoro è sottoposto a procedura concorsuale o l’azienda è dichiarata in crisi ai sensi dell’art. 4 legge 297/1982. Solo ai fini della verifica del reddito complessivo per il diritto al bonus degli 80 euro non si considerano le somme erogate come TFR in busta paga. I datori di lavoro hanno due possibilità per l’attribuzione del TFR in busta paga: optare per uno schema di accesso accredito tramite il sistema bancario, tale finanziamento è assistito da privilegio speciale (art. 46 d.lgs. 385/1993); oppure erogare direttamente il TFR. Se il datore di lavoro ha meno di 50 addetti e sceglie il pagamento diretto del TFR si vedrà applicare le agevolazioni previste per le imprese in caso di conferimento del TFR al fondo pensione complementare previste dall’art. 10 d.lgs. 252/2005 vale a dire: deducibilità del 6% del TFR maturando anticipato al lavoratore dal reddito di impresa; esenzione dal pagamento del contributo dello 0,20% al fondo di garanzia dell’INPS previsto dall’art. 2 legge 297/1982 sulle somme del TFR maturande liquidate in busta paga; altre compensazioni sul costo del lavoro con la riduzione dei cosiddetti “oneri impropri”. Invece, se il datore di lavoro con meno di 50 addetti sceglie di erogare il TFR con il meccanismo dell’accesso al credito previsto dalla legge sarà esonerato solo dal pagamento del contributo dello 0,20% al Fondo di garanzia dell’INPS previsto dall’art. 2 legge 297/1982 sulle somme del TFR maturande liquidate in busta paga ma dovrà versare lo 0,20% della retribuzione imponibile a fini previdenziali nella percentuale della quota maturanda del TFR destinato a previdenza complementare al Fondo di garanzia per l’accesso ai finanziamenti. Se il datore di lavoro ha un numero di addetti pari o superiore a 50, per CONTINUA A PAG. 4 dicembre 3 • • le quote di TFR maturande attribuite direttamente in busta paga ha diritto alle stesse deduzioni di cui al citato articolo 10 d.lgs. 252/2005. Anche questo datore di lavoro può decidere di avvalersi delle forme di accesso al credito previste dalla norma, in questo caso però non è previsto un contributo al Fondo di garanzia per l’accesso ai finanziamenti. A questo proposito è opportuno ricordare che questi datori di lavori sono già obbligati a versamento del TFR al Fondo di tesoreria gestito dall’INPS. Fondo di garanzia per l’acceso ai finanziamenti per le imprese con meno di 50 dipendenti. Il Fondo di garanzia per l’accesso ai finanziamenti per le imprese con meno di 50 dipendenti viene istituito presso l’INPS con una dotazione di 100 milioni € per il 2015 e alimentato dal gettito contributivo del sopra indicato 0,20%. Il Fondo è surrogato di diritto alla banca per l’importo pagato nel privilegio di cui all’art. 46 d.lgs. 385/1993 e per tali somme si applicano le medesime modalità di recupero dei crediti contributivi. Per poter accedere a tale finanziamento, i datori di lavoro devono chiedere all’INPS la certificazione del TFR maturato in relazione ai montanti retributivi dichiarati per ciascun lavoratore. In base alle certificazioni, il datore di lavoro può presentare richiesta di finanziamento presso una delle banche o intermediari finanziari che aderiscono ad un apposito accordo-quadro da stipularsi tra Ministero del Lavoro, MEF e ABI. A questi finanziamenti non possono essere applicati tassi di interesse superiori a quanto previsto dal 2120 c.c. vale a dire 1,5% fisso e il 75% dell’inflazione. Al rimborso relativo al finanziamento non si applicano le disposizioni dell’art. 67 legge 267/1942 (legge fallimentare) inerenti la revoca degli atti e l’azione revocatoria. Il pagamento del TFR in busta paga è una possibilità studiata da vari Governi nel corso degli anni ma mai attuata fino ad oggi. Le valutazioni sulla opportunità o meno di introdurre tale misura nel tempo sono state molteplici: a favore il fatto che si tratta di soldi dei lavoratori dei quali Iscr. Ruolo N° 1231 C.C.I.A.A. di Cremona • essi debbono poter disporre immediatamente e quindi il superamento di un’idea partenalistica dello Stato; la constatazione che il TFR come lo conosciamo è una prestazione peculiare del sistema italiano non riscontrabile altrove, tanto che nelle classificazioni internazionali spesso viene inserito nella spesa pensionistica;la necessità impellente di incrementare le buste paga (a parità di costo del lavoro) per rilanciare i consumi; al contrario la scelta di destinare il TFR alla previdenza complementare per costruirsi un futuro previdenziale più solido; l’utilizzo da parte dell’impresa delle somme accantonate come conveniente modalità di accesso al credito; l’esigenza di modifiche normative troppo complesse. La scelta operata dal legislatore del 1993 di orientare il TFR alla costruzione del secondo pilastro previdenziale è sembrata rafforzata nel 2005 quando è stato previsto il meccanismo del silenzio-assenso per il conferimento del TFR al fondo pensione, ma questa linearità di obiettivo è stata già in parte smentita con la legge finanziaria del 2007 prevedendo che le aziende con almeno 50 dipendenti debbano versare il TFR al Fondo di tesoreria istituito presso l’INPS e che tali risorse dovessero essere utilizzate per finanziare il miglioramento delle infrastrutture. Negli anni successivi, questa nobile motivazione si è progressivamente annacquata, tanto da far insorgere anche al Corte dei Conti rispetto al reale utilizzo di queste risorse che hanno finito per finanziare la spesa corrente dello Stato. Ora, il Governo Renzi ha deciso di intervenire nuovamente, con una operazione che sembra restituire TFR ai lavoratori ma che a nostro avviso Ogni agenzia affiliata è autonoma Affiliato: R. Immobiliare di Bagnolo Roberto Via Pilastrello, 12 - 20065 Inzago (Mi) Tel. 02.95.31.11.05 - 02.95.31-41.07 [email protected] www.professionecasa.it 4 dicembre mette in evidenza un paradosso poiché la norma è allo stesso tempo drastica per il sistema ma “sperimentale”. Drastica perché essa comporta una serie di modifiche normative importanti e complesse che, come minimo, aumenteranno la confusione dei lavoratori e delle imprese, inoltre impone la strutturazione dell’ennesimo specifico fondo presso l’INPS, in ultimo, ma non per importanza, questa facoltà sicuramente determinerà l’aumento dello scetticismo nei confronti della previdenza complementare, tanto più che non si tratta dell’unica misura criticabile su questo tema contenuta nella legge di stabilità. Per esplicita ammissione del testo, almeno in teoria tutta la costruzione di questo complicatissimo sistema potrà essere smontata il 1 luglio del 2018, probabilmente se non determinerà un significativo aumento dei consumi e un aumento del gettito fiscale. Infatti, la quota di TFR erogato in busta paga verrà tassata con l’imposizione ordinaria e non con la tassazione separata come avviene ora ovvero, per il TFR destinato al fondo pensione, con le diverse aliquote agevolate sulla prestazione finale. Alcune simulazioni hanno messo bene in evidenza l’impatto dell’aliquota marginale sull’onere fiscale in caso di opzione per il TFR in busta paga rispetto alla tassazione separata. Di conseguenza,solo per le retribuzioni annue lorde entro i 15.000 € il TFR in busta paga non viene fiscalmente penalizzato mentre in caso di retribuzione lorda di 33.000 € l’onere fiscale aggiuntivo annuale è di circa 300 €. Articolo 8 Ecobonus e ristrutturazione. La norma stabilisce l’estensione al 31 dicembre 2015 del termine per beneficiare della detrazione del 65% a fronte di interventi di riqualificazione energetica degli edifici e per la sostituzione di impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione. Le medesime detrazioni si applicano anche per gli interventi sulle parti comuni degli edifici nella misura del 65% per gli interventi realizzati fino al 31-12-2015. Anche per gli interventi di ristrutturazione edilizia viene ampliato al 31 dicembre 2015 il termine per beneficiare della detrazione del 50% su un importo massimo di 96mila euro. Infine, viene specificato che la detrazione per i mobili acquistati per l’immobile oggetto di ristrutturazione, spetta indipendentemente dall’importo sostenuto per le spese di ristrutturazione. L’effetto complessivo in termini finanziari è positivo per 3,2 milioni di euro nel 2015 (prevale l’effetto di incentivo sul gettito Iva rispetto alla riduzione Irpef che per effetto della detrazione decennale manifesterà i suoi effetti nel tempo); nel 2016 una riduzione per 193,7milioni di euro, nel 2017 353,6 milioni di euro e per gli anni tra il 2018 e il 20125 259 milioni di euro. Per l’acquisto dei mobili, invece, l’effetto è positivo per 10,5 milioni di euro per il 2015 mentre nel biennio successivo la riduzione di gettito sarà di 58,5 e 59,2 milioni. Per il periodo 2018-2025 il calo sarà di 50milioni di euro. Viene istituito per gli esercenti di attività d’impresa in forma individuale che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi o compensi non superiori a determinate soglie individuate dal codice ATECO, in base all’attività esercitata, un regime forfettario di determinazione del reddito da assoggettare a un’unica imposta sostitutiva dell’Irpef, dell’Irap e dell’Iva, prevedendo un regime contributivo opzionale che prevede la soppressione del versamento del minimale contributivo. L’intento dell’Esecutivo è quello di ridurre a tre (ordinario, semplificato e forfettario) i regimi fiscali esistenti, eliminando quelli considerati attualmente di vantaggio. Coloro che aderiscono al regime forfettario determinano il reddito imponibile applicando, sull’ammontare dei ricavi/compensi percepiti, il coefficiente di redditività fissato per l’attività svolta. Il reddito cosi determinato, al netto dei contribuenti previdenziali obbligatori versati, è soggetto a imposta sostitutiva di IRPEF, addizionali e IRAP del 15%. Il nuovo regime forfettario è riservato alle persone fisiche, esercenti attività d’impresa o arti e professioni, che nell’anno precedente: non abbiano conseguito ricavi/compensi, ragguagliati all’anno, superiori ai limiti che saranno fissati per ciascun codice d’attività ATE- BAGNOLO ANDREA p.iva: 01326280193 Via Padana, 3 26020 Agnadello (CR) Cell. 3479030121 Impianti elettrici - civili industriali - antifurto e di condizionamento Automazione - cancelli - basculanti Impianti T.V. e satellitari • CO; abbiano sostenuto spese per l’acquisizione di lavoro dipendente, accessorio e collaboratori non superiori a 5.000 euro lordi; abbiano utilizzato beni strumentali (anche a titolo di locazione, noleggio leasing) il cui costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, a fine anno non sia stato superiore a 20.000 euro. L’adesione al nuovo regime forfettario può essere manifestata nel modello con il quale si richiede l’attribuzione della partita IVA e viene esclusa l’applicazione degli studi di settore e dei conseguenti parametri. I beni utilizzati promiscuamente per l’esercizio dell’impresa o della professione e per l’uso personale o familiare concorrono al calcolo del suddetto limite di 20.000 euro per la metà del valore. Ai fini dell’Iva i soggetti che aderiscono al regime forfettario non possono esercitare la rivalsa dell’imposta ed è quindi considerato nelle operazioni passive dell’imposta alla stregua di un consumatore finale. Per quanto riguarda gli adempimenti documentali i contribuenti devono esclusivamente conservare i documenti fiscali emessi e ricevuti, certificare i corrispettivi, numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali ricevute e presentare la dichiarazione annuale dei redditi. Sono, invece, esclusi dal regime forfettario i contribuenti che: si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA o per la determinazione del reddito; non sono residenti in Italia o in uno degli Stati membri dell’unione europea o in uno Stato aderente all’accordo sullo spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono nel territorio dello Stato italiano redditi che costituiscano almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto; effettuano, in via esclusiva o prevalente, cessioni di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi; partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o società a responsabilità limitata. All’interno del regime forfettario, e ferme restando le condizioni che ne consentono l’adesione, è prevista una disciplina di vantaggio per i primi 3 anni d’attività del contribuente, riservato a coloro che non abbiano esercitato nei tre anni precedenti attività d’impresa o artistica/professionale e alle ulteriori condizioni che: l’attività non deve costituire mera prosecuzione di altra attività svolta precedentemente sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, salvo il periodo di pratica obbligatoria per l’accesso alla professione; qualora venga proseguita un’attività svolta da altri l’ammontare dei ricavi/compensi realizzati nel periodo precedente non deve essere superiore ai limiti fissati per quella attività. I contribuenti che soddisfano i requisiti sopra elencati fruiscono, per il primo triennio d’attività, CONTINUA A PAG. 6 dicembre 5 • • • di una riduzione del reddito, soggetto all’imposta sostitutiva del 15%, pari ad 1/3. Per ogni bambino nato o adottato nel periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, viene riconosciuto un assegno annuo di 960 euro (80 euro mensili) erogato mensilmente dal giorno della nascita o dell’ingresso in famiglia. La norma ha l’obiettivo esplicito di incentivare la natalità e contribuire al sostegno delle relative spese. L’assegno viene corrisposto fino al terzo anno di età o il terzo anno di ingresso in famiglia se adottato, ai figli di cittadini italiani, o appartenenti ad un paese dell’Unione europea o extracomunitari residenti in Italia con la condizione che i genitori non abbiano un reddito annuo superiore ai 90milia euro. Il reddito annuo viene determinato facendo riferimento alle norme relative all’assegno familiare. Il limite di reddito non viene considerato per la corresponsione dell’assegno solo nel caso in cui il nuovo nato o adottato sia un quinto (o ulteriore) figlio. L’assegno è corrisposto dall’Inps dietro domanda. L’autorizzazione di spesa per il fondo è incrementata di 3,4 miliardi di euro per il 2015 e 300milioni per il 2016. L’utilizzo anche parziale delle risorse stanziate nel fondo è soggetto ad un vincolo temporale ed uno finanziario: l’impiego infatti non può avvenire prima di ottobre (2015) e a condizione che siano rispettati gli obiettivi di finanza pubblica. La legge di stabilità 2014 (147/2013) aveva introdotto una clausola di salvaguardia a copertura delle mancate riduzioni o razionalizzazioni di spesa pubblica. In particolare, aliquote, detrazioni e agevolazioni sarebbero state ridotte in modo da determinare risparmi per 3 miliardi nel 2015, 7 mld nel 2016 e 10mld di euro. La clausola di salvaguardia viene di fatto riproposta per importi differenti e realizzando uno slittamento temporale. Quindi per il 2016 saranno 4 i miliardi posti a garanzia della riduzione di spesa pubblica e per il 2017 i miliardi sono sette. Complessivamente la clausola di salvaguardia passa dai 20 miliardi di euro complessivi sul triennio previsti nella legge 147/13, agli 11 miliardi attuali. Si deduce che i tagli strutturali di spesa pubblica ammontino a 9 miliardi di euro. Viene prorogato fino al 31/12/2015 il blocco degli adeguamenti contrattuali dei dipendenti del pubblico impiego, contestualmente viene rinviato di un anno il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale, quindi fino al 2018, e prorogato il blocco dei automatismi stipendiali per il personale non contrattualizzato di cui all’art. 3 d.lgs. 165/2001, fatta salva la non applicazione di questa limitazione per i magistrati. Per razionalizzare i pagamenti delle prestazioni, nei confronti dei titolari di più prestazioni, se non esistono cause ostative a partire dal 1 gennaio 2015 tutte le pensioni, gli assegni, le pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili e le rendite vitalizie dell’INAIL verranno messe in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile con un unico pagamento. Comma 3 aumento aliquote Iva e accise – I commi introducono una clausola di salvaguardia a garanzia di risparmi di spesa e revisione della spesa pubblica, aggiuntiva rispetto a quella già confermata nell’articolo 18. In particolare, nel 2016 l’aliquota Iva del 10% viene incrementata al 12% ed al 13% nel 2017; mentre l’aliquota Iva attualmente al 22% aumenterebbe al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018. L’aumento delle accise, invece, dovrebbe garantire maggiori entrate per non meno di 700milioni per il 2018 e ciascuno degli anni successivi. Le maggiori entrate attese dall’applicazione della norma sono pari a 12,814 mld euro nel 2016, 19,221 miliardi nel 2017 e 21,265 nel 2018. Si osserva che la stima è stata realizzata immaginando che gli incrementi di aliquota non determinino effetti sulle scelte di acquisto dei contribuenti. L’aumento ulteriore dell’aliquota può generare un effetto inferiore in termini di gettito come già verificato recentemente. Gli incrementi Iva e accise possono essere sostituiti integralmente o anche solo in parte, da provvedimenti normativi che determinino gli stessi effetti positivi sui saldi di finanza pubblica attraverso maggiori entrate o risparmi di spesa per mezzo di interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica. PREZZI STAMPA DIGITALI CREMONESI STAMPA IMMEDIATA IN 30” 10x15 euro 0,45 - 15x20 euro 0,95 STAMPA CONSEGNA IN 24 ORE 10x15 euro 0,30 - 12x18 euro 0,40 - 15x20 euro 0,95 Oltre 150 stampe sconto del 20% STAMPA TRAMITE CARD PREPAGATA 10x15 euro 0,20 - 12x18 euro 0,25 Oltre 100 stampe sconto del 20% INZAGO (MI) - Via Pilastrello, 1 Tel. 02 9548988 - Fax 02 95313105 - email: [email protected] 6 dicembre Vengono introdotte ulteriori ipotesi di “reverse charge” nel settore edile ed energetico. Il termine “reverse charge” nel regime I.v.a. indica il meccanismo dell’inversione contabile che si riferisce alla diversa modalità di annotazione contabile, dove il compratore soggetto Iva dovrà dichiarare l’acquisto del bene o servizio attraverso un’autofatturazione, ovvero un documento fiscale non emesso dal cedente ma, appunto, secondo il principio dell’inversione contabile, dall’acquirente. Affinché il principio dell’inversione contabile possa essere applicato devono concorrere i seguenti requisiti oggettivi e soggettivi: un’operazione qualificabile prestazione di servizi ai fini IVA; la riconducibilità della prestazione ad un rapporto di subappalto; l’inquadramento dell’oggetto della prestazione e dell’attività di entrambi i contraenti al settore edile, come delimitato nella sezione F della tabella ATECO 2007. Il disegno di legge di Stabilità 2015 utilizza la disponibilità e i margini di manovra previsti dalla Direttiva 2006/112/CE, che prevede il trasferimento dell’obbligo di versare l’Iva al destinatario della cessione dei beni o della prestazione di servizi in determinati settori che, secondo l’esperienza degli Stati, siano considerati ad alto rischio di evasione dell’imposta. Conseguentemente il disegno di legge di Stabilità 2015 estende il meccanismo dell’inversione contabile alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici. In via temporanea (in conformità di quanto previsto dalla direttiva europea 112/2006 circa il carattere temporaneo della misura, che deve avere una durata non inferiore a due anni e non protrarsi entro il 31 dicembre 2018) l’inversione contabile viene estesa, per un periodo di quattro anni: ai trasferimenti di quote di emissioni di gas ad effetto serra definiti all’art. 3 della direttiva n. 2003/87/CE del 13 ottobre 2013, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità, trasferibili a norma dell’art. 12 della direttiva stessa; ai trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla predetta direttiva e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica; alle cessioni di gas e di energia elettrica ad un soggetto passivo rivenditore, come definito nell’art. 7-bis, comma 3, lettera a), D.P.R. n. 633/1972. Per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti dello Stato, degli organi dello Stato, ancorché dotati di personalità giuridica, degli enti pubblici territoriali e dei consorzi tra essi costituiti, delle camere di commercio, degli istituti universitari, delle unità sanitarie locali e degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di assistenza e beneficenza, per i quali i committenti pubblici non siano debitori d’imposta ai sensi della normativa Iva, il Disegno di legge di stabilità ne prevede il versamento dell’imposta da parte degli stessi, secondo modalità e termini fissati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. Per quanto riguarda l’applicazione dell’inversione contabile alle prestazioni suddette, effettuate nei confronti di enti pubblici, è previsto che, qualora il Consiglio dell’Unione europea non rilasci un’opportuna deroga, ai sensi dell’art. 395 della Direttiva 2006/112/CE del Consiglio, con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da adottare entro il 30 giugno 2015, l’aliquota della accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo e dell’accisa sul gasolio usato come carburante sono aumentate in misura tale da determinare maggiori entrate nette per lo Stato non inferiori a 988 milioni di euro a decorrere dal 2015. Il disegno di legge di stabilità interviene con una fitta serie di norme nel settore della raccolta dei giochi pubblici, al fine di contrastare, intercettare e perseguire gli operatori privi della concessione statale, volta a ristabilire principi di parità di condizioni fra i concessionari della rete statale e gli operatori che operano nel nostro Paese privi di concessione statale, facendosi scudo di orientamenti giurisprudenziali interni, non pienamente allineati alle più recenti pronunce in materia della Corte di Giustizia UE. A tal fine, in attesa del riordino della disciplina in materia di giochi pubblici, conseguente all’attuazione della delega legislativa di cui all’art. 14 della legge 23/2014, nei confronti degli operatori anche esteri, che in assenza della concessione dello Stato e senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, offrono comunque scommesse con vincite in denaro in Italia, ovvero dispongano di un punto di raccolta in Italia collegatovi telematicamente, è previsto: il divieto di scommesse che consentano vincite superiori a euro 10.000; il divieto della raccolta di scommesse per eventi o giochi non inseriti nel palinsesto reso disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle dogane; che il proprietario dell’immobili in cui ha sede il punto di raccolta o l’esercizio commerciale, qualora diverso dal proprietario dell’attività, comunichino i loro dati anagrafici e l’esistenza dell’attività di raccolta di gioco con vincita di denaro all’autorità di Pubblica sicurezza, entro 7 giorni dalla data nella quale l’attività è avviata; l’applicazione di un’imposta unica su di un imponibile forfettario coincidente con il triplo della media della raccolta effettuata nella provincia ove è ubicato l’esercizio o il punto di raccolta, • desunta dai dati registrati nel totalizzatore nazionale per il periodo di imposta antecedente a quello di riferimento, nonché con l’aliquota massima stabilita dall’art. 4 comma 1, lettera b), numero 3.1 del decreto legislativo 504/98. L’aliquota massima del numero 3.1, comma 1, lettera b), art. 4 del D.lgs 504/98 è quella dell’8%, prevista nel caso di scommesse a quota fissa su eventi diversi dalle corse di cavalli. TORNANO LE NUBI SULLA SANITÀ DELLA MARTESANA Nonostante il roseo bilancio del nosocomio cassanese, molte rimangono le questioni spinose nell’Azienda sanitaria di Antonio Pirano CASSANO D’ADDA - Dopo un periodo di relativa tranquillità, torna al centro delle cronache la situazione sanitaria di Cassano d’Adda e della Martesana. A riportare l’attenzione sul delicatissimo argomento, è stata la conferenza stampa indetta dalle R.s.u. dell’Ospedale Zappatoni . Le preoccupazioni dei lavoratori dei presidi ospedalieri dell’ASL Milano 2 muovono, innanzitutto, dalla prevista chiusura del punto nascite di Cernusco sul Naviglio. “Non è la prima volta che la questione ostetricia torna alla ribalta – ha precisato il coordinatore delle Rsu dott. Pierluigi Corsini – questo sta a dimostrare, tra le altre cose, la mancanza di progettualità nelle politiche sanitarie locali”. “Chi ha il dovere di decidere lo faccia -. ha esortato Corsini – chiederemo alla Regione di coinvolgere tutti i Sindaci del territorio per cercare di trovare, al più presto possibile, una soluzione intelligente e condivisa.”. Tra le opzioni da considerare vi è anche il rispolvero di un disegno mai completamente abbandonato: la creazione dell’ “Ospedale unico della Martesana”, in grado di servire utilmente l’ampio territorio che comprende, oltre a Cassano, anche Gorgonzola, Melzo e Cernusco. “Una idea alla quale non siamo contrari - ha voluto precisare il coordinatore sindacale – e che, se attuata con intelligenza, potrebbe risolvere alcuni dei numerosi attuali problemi logistici e finanziari”. “La sanità in Lombardia non è in crisi come si vuole far credere, – ha aggiunto il vicecoordiantore Roberto Cantile – spendiamo il 5.4% del Pil in questo settore e rappresentiamo un esempio di Regione virtuosa. Per questo motivo è importante non perdere tempo e rispettare quanto già funziona bene, come il presidio ospedaliero di Cassano, a vocazione riabilitativa, che oltre ad offrire ottimi servizi, presenta anche una situazione economica in attivo”. Roseo, infatti, appare il bilancio dello storico ospedale cittadino. “Attualmente dotato di quarantasei posti letto, tra riabilitazione cardiologica e pneumologica, lo Zappatoni è in grado di soddisfare con professionalità le sempre crescenti richieste di tutta l’area – sono i positivi dati sciorinati dal vicecoordinatore – Una serie di economie di scala consente inoltre al nosocomio cassanese di presentare conti in attivo”. “Ampliare l’offerta nello stabilimento di Cassano d’Adda, con l’incremento dei ricoveri e dei servizi ambulatoriali,– ha concluso Cantilepotrebbe portare utilissimi introiti economici per tutta l’Azienda sanitaria”. A R R E D A M E N T I BUZZINI & COLOMBO Via Verdi, 36 - INZAGO (Mi) - Tel. 02 9549165 dicembre 7 • • • LA CASERMA DEI CARABINIERI lascerà Cassano, la proposta alternativa di Serafino Generoso di Antonio Pirano CASSANO D’ADDA - Mentre la Bre.Be.Mi. festeggia, con i suoi quasi cento chilometri tra autostrada e viabilità accessoria, l’apertura al traffico, umiliando la tangenziale di Cassano che con i suoi due chilometri e mezzo non vede ancora la luce, un’altra tegola si abbatte sui cassanesi, ma anche sui paesi limitrofi. A causa dell’oneroso costo di affitto della struttura ove è ospitata, l’Arma dei Carabinieri lascerà, probabilmente entro il 2016, e rimarrà solo un piccolo presidio. Dice Generoso di Cassano è Tua: “Come è nostra abitudine, oltre a non condividere scelte che impoveriscono e coinvolgono negativamente il paese in cui viviamo, desideriamo sottoporre all’attenzione dei cittadini di Cassano e ai suoi amministratori una proposta. Appurato che l’attuale ex pretura ha spazi ridotti e quindi non idonei, l’idea prevede di riportare l’ex polo della sicurezza allo scopo originario spostandovi la caserma della Compagnia dei Carabinieri. Il costo presunto di circa 2/2,5 milioni di euro, stanziati dal Comune, verrebbe ammortizzato con un affitto di circa duecentocinquantamila euro all’anno, pari alla metà di quanto costa l’attuale struttura, in soli dieci anni o meno. I vantaggi sono evidenti, continuità dell’attuale permanenza e quindi controllo del territorio da parte dei Carabinieri, e nel lungo periodo garanzie di un introito sicuro per le casse del Comune. L’impresa potrebbe continuare l’opera, e il comune evitare costi accessori o penali. In caso in cui l’amministrazione non potesse o non volesse intervenire economicamente si potrebbe sempre operare in project financing. Contrariamente a quanti pensano che mantenere una stazione con qualche carabiniere sia già un successo, come Cassano è Tua riteniamo importante per il nostro paese avere la Compagnia dei Carabinieri così come è stato sinora, sia pure in una localizzazione diversa. Per quanto riguarda l’auditorium vi sono già sul territorio altre strutture idonee, che con una opportuna ristrutturazione, assolverebbero benissimo allo DEBAL DEB, il guerriero della biodiversità di Antonio Pirano CASSANO D’ADDA - Affollata come in occasione di grandi eventi, Casa Berva ha ospitato Debal Deb, scienziato indiano per la prima volta in Italia che, per i suoi studi e le sue iniziative legate alle tematiche ecosostemibili è stato soprannominato “il guerriero della biodiversità”. P romosso dall’Amministrazione comunale, l’atteso incontro ha visto la partecipazione, oltre che di Deb, anche della paesaggista Anna Krauber, del ricercatore del Cnr Massimo Spadoni e dell’editore Massimo Angelini. “Parlare di Expo è ormai all’ordine del giorno, purtroppo quasi esclusivamente per fatti di cronaca giudiziaria – ha chiarito il Sindaco Roberto Maviglia nel suo indirizzo di saluto – abbiamo organizzato questa serata proprio per riportare all’attenzione di tutti il vero tema dell’esposizione universale e non potevamo avere interlocutore migliore di Debal Deb, scienziato di fama internazionale, per entrare nel cuore delle problematiche nutritive che verranno trattate nelle giornate dell’Expo”. Nato in India nel 1961, Debal si è laureato in Ecologia all’Università di Calcutta, specializzandosi poi in Economia ecologica all’Università della California. Si dedica alla ricerca scientifica dal 1997 e a lui spetta il merito di aver realizzato l’unica banca di semi di riso non governativa. Seppur resa un po’ zoppicante e macchinosa dalla contestuale traduzione in lingua italiana, la relazione dello scienziato indiano ha preso avvio dalla dimostrazione che le multinazionali, stanno eliminando dal mercato molte varietà di piante edibili che la natura fornisce, invece, in abbondanza. Il sistema della biodiversità da lui proposto e sostenuto si basa, al contrario, su proposte produttive decisamente in antitesi con quelli attuati dalle grandi industrie alimentari. Le tesi di Debal vivono una concreta attuazione con la sua fattoria che in India utilizza i metodi ecologici e sostenibili, sostituendoli a quelli dettati dal commercio internazionale. Una esperienza che è divenuta un punto di riferimento per i molti ricercatori e scienziati impegnati nella tutela e nel rispetto dell’ambiente e delle sue capacità produttive. 8 dicembre Mezzi pesanti: stop al passaggio sul ponte di Antonio Pirano scopo come il cinema Giardino o il cinema Alexandra. Inoltre, per contenere i costi ed evitare esose parcelle, i progetti potrebbero essere sviluppati con dei concorsi di idee. Si avrebbero molte nuove soluzioni con poche migliaia di euro e si darebbe impulso ai liberi professionisti che operano sul nostro territorio. Confidiamo che l’amministrazione comunale voglia cogliere questa nostra idea valutandola per i contenuti e non per il nome dei proponenti ed evitare che a Cassano restino solo piste ciclabili, zoppe ed incomplete”. Nuova sede per la Polizia Locale nell’ex pretura CASSANO D’ADDA – In centro città non se ne può più del passaggio dei mezzi pesanti che causano smog e traffico. Promotori della protesta in Consiglio Comunale i consiglieri Casirati, Savino e Moretti. Nel merito è stato chiesto di bloccare il passaggio dei camion sul ponte per incentivare l’utilizzo della nuova alternativa Bre.Be.Mi. e liberare così Cassano dal traffico pesante. Sull’argomento interviene Luigi Cerrato: “A mio giudizio il vero scopo del documento era quello di sollecitare l’avanzamento dei lavori della tangenziale. Il problema sta nella sua tempistica che fa venire seri dubbi sulla reale volontà delle opposizioni. È vero, a partire dal mese di agosto i lavori sono rallentati, causa fenomeni atmosferici e meccanismi perversi di contabilità che non consentono il pagamento della ditta da parte della Provincia. Ci troviamo comunque all’interno dei 711 giorni previsti per la consegna dell’opera, in una fase dunque di adempimento e la Giunta ha ricevuto raccomandazioni dalla stessa Provincia sulla ripresa delle attività. Usare uno strumento di protesta di questo tipo, in questa fase, non sarebbe rispettoso degli accordi contrattuali, se non a fini propagandistici”. di Antonio Pirovano CASSANO D’ADDA – E’ operativa la nuova sede per il comando di Polizia Locale in via Dante, nell’ex pretura al primo piano. Nello stesso stabile gli altri locali verranno occupati dal nuovo sportello unico comunale “Spazio città”, dall’ASL e da varie associazioni. PER LA TUA PUBBLICITÀ FAVOLOSO 4X2 PER INFORMAZIONI TELEFONARE ALLO 02 95310629 WWW.CLIPPERS.IT • Cassanesi pro e contro MAVIGLIA di Olivia Ghiglia CASSANO D’ADDA – Gli abitanti di Cassano sono sul piede di guerra e si rivolgono al Sindaco per chiedere interventi efficaci contro i comportamenti aggressivi e le condotte incivili sia verso le persone che le cose. I cittadini non ne possono più di furti, aggressioni, mancanza di rispetto per le regole, rifiuti abbandonati… Per questo hanno chiesto interventi urgenti. Immediata l’ordinanza del Primo cittadino con disposizioni che mirano a ristabilire ordine e pulizia. Tra i cassanesi c’è chi ci crede e chi no, ecco i loro commenti: “Finalmente il Sindaco si è svegliato!!!” Altri invece si sono spinti oltre: “E’ ora che Maviglia si dimetta!!!” AMICA: una associazione per i talenti musicali cassanesi di Marco Galbusera CASSANO d’A. - Una nuova realtà è da poco entrata nel già consistente panorama culturale cassanese. Si tratta di A.M.I.Ca, Associazione musicisti e interpreti cassanesi, sorta da pochi mesi su impulso di un gruppo di concittadini appassionati di musica e bel canto e presentata ufficialmente presso i suggestivi ambienti di Villa Maggi Ponti. “ Due sono le finalità principali che si intendono perseguire – ha precisato Luigi Cernuschi, medico condotto e Presidente della neonata Associazione – la promozione di eventi e attività culturali nel campo della musica e, prima di tutto, la valorizzazione delle non poche giovani eccellenze cassanesi ”. “Cassano è ricca di ragazzi di particolare talento – ha proseguito Cernuschi – giovani che prendono molto dalla comunità, dalla scuola e che possono restituire qualcosa con le loro esibizioni, gratuite ma di alta qualità, a beneficio di tutti”. “L’iniziativa è stata accolta con favore da tutti – ha concluso Cernuschi - è doveroso ringraziare le parrocchie cassanesi, compresa quella ambrosiana di Groppello, per la disponibilità dimostrata nel mettere a disposizione le chiese quali luoghi di esibizione e l’Amministrazione comunale, che ha concesso il patrocinio e compartecipato ad alcune spese”. “Per gli studenti del conservatorio è sempre più difficile trovare possibilità esecutive – è stato l’entusiastico intervento della professoressa Anna Abate, docente di pianoforte presso il Conservatorio Verdi di Milano - eppure si tratta di occasioni formative importantissime per tutti loro, con le quali possono veramente affinare al meglio le loro potenzialità”. “E’ bello puntare sui giovani – ha concluso la prof.sa Abbate – ed è una grande occasione poter iniziare questa nuova sfida a Cassano, località di grande storia e cultura e che ben può inserirsi in un percorso musicale in grado di coinvolgere altre località e realtà”. “Abbiamo accolto come una grande opportunità per il nostro territorio quanto il dottor Cernuschi ci ha proposto – ha evidenziato il Sindaco Roberto Maviglia nel suo breve indirizzo di saluto – valorizzare i giovani e promuovere la cultura sono due obiettivi di grande impegno e che ben ci sentiamo di condividere e supportare”. Intensa l’esibizione di Andrea Tamburelli, che ha concluso la serata sulle note di Chopin, Liszt, Rachmaninoff e Skriabin. Tamburelli, nonostante la giovanissima età, vanta già un curriculum internazionale di tutto rispetto, tra cui il conseguimento di un master di due anni a Tel Aviv. Una testimonianza tangibile dell’alto valore dei giovani che l’Associazione intende sostenere e valorizzare. Già confezionata la prima stagione concertistica della Associazione. La data di esordio è stata il 25 ottobre alle ore 21.00 presso l’Auditorium di Villa Borromeo con un “Pianoconcerto” di Federica Ceriza, Elena Sandon e Gabriele Pellegrini, è seguito il concerto di domenica 30 novembre, sempre in Villa Borromeo, con la maestria di Simone Cernuschi, Mosè Querenghi e Thomas Ghigioni. Gli eventi proseguiranno poi, fino al mese di maggio 2015, tra le varie chiese cittadine (Annunciazione, Cristo Risorto e Sant’Antonio, Groppello). dicembre 9 • • • GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE di Giusy Diolosa POZZO D’ADDA – A Novembre l’Amministrazione comunale ha organizzato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne lo spettacolo teatrale “CHE RAZZA DI AMORE” a cura dell’Associazione Acetico Glaciale. E’ seguito il dibattito “Femminicidio, stalking, violenza sulle donne”, a cura della criminologa giornalista Cristina Brondoni. La violenza contro le donne è ritenuta una violazione dei diritti umani. “Violenza di genere” è il termine usato molto spesso per definire questo tipo di violenza che in una accezione più ampia abbraccia anche quella contro un soggetto minorenne. Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. La violenza alle donne solo da pochi anni è diventata tema e dibattito pubblico. Mancano politiche in contrasto al riguardo, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali e culturali e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della propria vita. Il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio. • Italia ad alto rischio idrogeologico…e Vaprio? di Sergio Imbornone VAPRIO D’ADDA - Le immagini drammatiche sull’esondazione, l’ennesima, di Genova, che passano in queste settimane su tutte le televisioni, suscitano sensazioni forti. Di incredulità: un’altra volta? Possibile? Ma non fanno nulla? Di angoscia: per tanti cittadini incolpevoli, la cui vita è sconvolta dalla furia dell’acqua che spazza case e cancella attività economiche. Di rabbia e fastidio: per tanti personaggi, amministratori - burocrati - politici, che si affannano a scaricare le responsabilità di non aver realizzato i lavori necessari e continuano a promettere soldi e interventi “subito”. L’Opposizione vapriese spiega la propria posizione: “Noi qui a Vaprio negli ultimi dieci anni siamo riusciti a mettere in sicurezza completa il nostro territorio dopo la rovinosa esondazione del fiume del 2002, con opere colossali, costose e difficili (l’automazione della diga, il rifacimento di argini e sponde, lo spostamento del depuratore, la ristrutturazione dell’alzaia, il risanamento del naviglio, la revisione completa della rete cittadina di smaltimento delle acque piovane). E’ stato probabilmente il risultato più importante del lavoro dell’Amministrazione Orlandi, un risultato di cui andare legittimamente orgogliosi, perché ha migliorato veramente la vita dei nostri cittadini. Tutto bene quindi? Non proprio, perché il lavoro di protezione non è ancora finito. Lo scorso anno è emersa la necessità di rinforzare con scogliera un tratto di circa 30 metri sotto lo scolmatore fognario e la passerella sul naviglio, a rischio di erosione in caso di piene. Dopo ripetuti contatti e incontri con i Dirigenti dell’AIPO, l’autorità competente con sede a Parma, si è raggiunto un accordo per un loro intervento del costo di circa € 30.000, di cui la metà a carico del Comune. L’intesa è stata formalizzata con la delibera di Giunta n. 56 del 6.5.2014, ma da allora non si vedono sviluppi, né si ha notizia di pressioni e solleciti perché inizino i lavori. Inutile dire che l’opera è urgente, come si può facilmente intuire dagli eventi alluvionali di questi giorni, e oltretutto costano poco (infinitamente meno dei 6 milioni di cui si parla per la nuova scuola media). D’accordo, il cambio di Amministrazione anche qui non ha aiutato, ma è il caso di cominciare a darsi una mossa, perché il fiume non aspetta e i segnali di rischio li ha già dati”. Scolmatore fognario: EMERGENZA SPARITA? di Sergio Imbornone visita il sito www.aquaneva.it Via Verdi - 20065 INZAGO (MI) 10 dicembre VAPRIO D’ADDA - Qualcuno forse ricorderà che nel maggio scorso, a causa di un urto da parte di un autotreno non identificato, lo scolmatore fognario sull’alzaia subì un leggero spostamento, con ripercussioni sulla conduttura interna e conseguente percolamento dei liquami. Un danno ambientale serio, contro cui si scatenarono immediatamente in molti, Legambiente in testa con un esposto che gridava allo scandalo. Ovviamente la denuncia fu subito ripresa acriticamente dalla stampa e dalla minoranza, “vergogna” era l’espressione più elegante. Sull’argomento Alessandro Riva chiarisce: “Considerando che ad oggi la situazione non è cambiata riteniamo opportuno sollecitare l’argomento e fare chiarezza. Innanzitutto distinguiamo tra due problemi diversi: 1) un intervento urgente di sigillatura della parte lesionata dello scolmatore a seguito dell’incidente; 2) un progetto di risanamento complessivo dello scarico in Adda. Il primo è emergenza , il secondo è programmazione. Entrambi gli aspetti sono stati ampiamente valutati dalla ex amministrazione (e non solo), con scelte e tempistiche necessariamente diverse. Partiamo con un po’ di cronologia: Il 24/4 avviene il sinistro, immediatamente viene interessato il gestore della rete fognaria Brianzacque, che il 30/4 realizza una indagine video ispettiva da cui risulta confermata la rottura. Il 13/5 ci viene trasmessa la relazione con richiesta al Comune di una preliminare valutazione della sicurezza statica della struttura, per poter intervenire con la riparazione senza rischi. Il 15/5 in un incontro in Comune (Sindaco, UTC, Brianzacque) viene concordato un intervento rapido nel giro di una quindicina di giorni da parte del gestore per sigillare la rottura, previo rilascio del parere statico. Fin qui un percorso diretto e velocissimo, dettato dall’urgenza, dopo i tempi si dilatano e la “pratica” si burocratizza. Il problema dello scarico in Adda invece è perfettamente conosciuto da quasi quindici anni, ben prima che arrivassimo noi e senza bisogno che si scomodasse Legambiente. Ed è sempre stata una situazione critica per due aspetti, la scala del lavatoio ridotta a fogna a cielo aperto ogni volta che, causa di temporali, saltavano i tombini e l’allacciamento diretto di due cortili in fondo alla piazza. Su entrambi gli aspetti l’Amministrazione Orlandi è intervenuta. Il primo è stato risolto definitivamente lo scor- so anno in occasione della realizzazione della passerella. ll secondo è stato affrontato con i due gestori degli ultimi anni, Idra e Brianzacque, ma non si è riusciti a trovare la loro disponibilità per un investimento che, a fronte di un beneficio relativo (una cinquantina di persone da collegare in rete, meno dell’1% della popolazione), presentava forti incognite economiche, logistiche ed autorizzative, a partire dall’auspicata ma non concessa demolizione dello scolmatore stesso. Si è pertanto puntato sul nuovo gestore competente dal prossimo anno, il CAP, finanziariamente più solido, con cui definire un progetto rilevante da realizzare nei prossimi anni, facendogli inserire da subito nel suo piano investimenti una disponibilità economica di oltre € 600.000. E questa è la prospettiva concreta che abbiamo lasciato alla nuova Amministrazione. Da allora, e sono passati molti mesi, lo scolmatore è rimasto nelle condizioni di prima ed i liquami fognari continuano ad uscire. Ma del problema nessuno ne parla più, e colpisce soprattutto il silenzio assordante di Legambiente e della nuova Amministrazione. Vuoi vedere che avevamo capito male noi, ingenui, e che l’emergenza non era ambientale ma elettorale?” dicembre 11 • • Melzo offre lavoro ai cittadini in difficoltà di Rita Minutillo MELZO - Il Comune promuove occasioni di lavoro per soggetti maggiorenni residenti in stato di disoccupazione, inoccupazione, iscritti alle liste di mobilità, cassaintegrati, nonché per studenti maggiorenni residenti regolarmente iscritti a corsi di studi, che si trovino in condizioni economiche disagiate. Al prestatore di lavoro occasionale verranno assegnati dei buoni lavoro (c.d. voucher) del valore lordo di € 10,00 cadauno per ora lavorata. Il progetto, per un totale complessivo di mille ore, riguarderà le seguenti attività: tinteggiatura e verniciatura del patrimonio comunale; manutenzione aree verdi comunali, strade e segnaletica; manutenzione varia edifici comunali; prestazioni ausiliarie di supporto ai servizi scolastici; attività ausiliarie di accertamento per il servizio di igiene ambientale. Per saperne di più: www.comune.melzo.mi.it nella sezione “Bandi, avvisi e concorsi”, oppure Sportello Polifunzionale “Spazio Città” in piazza Vittorio Emanuele II n. 1 (telefono 02/951201 – indirizzo mail: [email protected].). Donna dall’abbigliamento trasandato, ma osè adesca gli anziani di Donato Musarò MELZO – Si sposta nei paesi della Martesana in motorino e cerca di adescare gli anziani con proposte hard. La donna, vestita in modo trasandato, ma con ampie scollature, ferma i passanti con qualche scusa e poi “attacca bottone”, accompagnandoli fino al loro domicilio. La signora è solita trattenersi dalla metà della mattinata fino al tardo pomeriggio sempre sulle solite panchine seminascoste dagli alberi o dalle auto in sosta. Dopo aver richiamato l’attenzione degli anziani avvia con essi una breve conversazione con atteggiamento disinibito ed ammiccante, seguendoli e continuando con insistenza a chiedere notizie ed informazioni. La stessa scena si ripete in diversi paesi del circondario, fortunatamente alcuni anziani non sono caduti nella trappola della donna e hanno segnalato il caso alle forze dell’ordine. 12 dicembre BUONGIORNO! VOLONTARI CERCASI! di Rita Minutillo di Piero Capano INZAGO - Buongiorno! Niente di più semplice, un gesto fra i più comuni, ma forse c’è di più dietro questa piccola parola quotidiana. Cosa intendo quando dico a qualcuno: “buongiorno”? Perché lo faccio? Un saluto lo si dà per molteplici motivazioni e tutte molto radicate nella cultura del singolo e del luogo. Innanzitutto un saluto è un atto di cortesia (magari falso o farisaico) verso i nostri simili, anche verso coloro dei quali non ci importa nulla, un atto che nell’educazione ricevuta ci sentiamo obbligati a fare. Molti forse la pensano così: una parola vuota, ma obbligata, “per buona creanza”, per l’appartenenza alla società, che si aspetta da noi che si vada d’accordo, anche se non è vero. Ma non basta. Un saluto è anche un atto di memoria verso di noi, come l’elemosina e altri gesti ugualmente gentili verso il prossimo. Nessuno crede che basti un buongiorno per cambiare il destino in meglio, ma essere gentili, più disponibili verso gli altri, ci ricorda l’esistenza del prossimo e del fatto che anche noi siamo il prossimo degli altri. Alcuni ritengono il saluto come il mezzo per farsi aprire la porta dalla persona cui devono chiedere un favore, individui per i quali fino a poco prima eravamo “trasparenti” di colpo ci salutano, o tornano a salutarci, e se non ottengono ciò che vogliono ci ritolgono il saluto… per fortuna! C’è poi anche il saluto “dovuto”, quello alla persona di rispetto o di potere. Un saluto cui non ci si può esimere se si vuole vivere in pace e, forse, averne in cambio delle briciole, piuttosto di niente o di un danno. Questo saluto è foriero di grossi guai visto che diventa implicitamente qualcosa di più e cioè il riconoscimento dello status del salutato. Sembra si stia parlando di mafia, ma la cosa è più sottile e di esperienza quotidiana. Pensiamo ai politici, soprattutto quelli locali, quando salute uno di questi non crediate che chi vi vede farlo non pensi che tra voi non ci sia qualche intesa e, se di appartenenza diversa, vi metterà nella sua personale lista di proscrizione, almeno fino a prova contraria. Ma c’è di più, anche il salutato può vedere il vostro gesto come di “sottomissione” al suo ruolo/potere, e ritenere di potervi chiedere qualcosa in cambio della sua benevolenza (presunta). Ma tutto questo vale anche per il carismatico socio dell’associazione dove siete volontari, per il collega che sta facendo carriera, per il vicino di casa che si “fa valere” e così via…. Poi c’è anche chi saluta poco: per “timidezza”, perché teme che poi qualcuno invada il “suo spazio”, per indifferenza o perché non gliene frega niente… e anche in questi casi le spiegazioni annesse sono molteplici. Visto quanto complicato può diventare un saluto? Per questo, forse, c’è chi decide di non salutare affatto limitandosi a scambi commerciali e baratti, qualcosa solo in cambio di qualcos’altro…. Signori che mi avete letto, è stato un piacere poter parlare con voi e, comunque, a tutti: “Buongiorno!”. MELZO - Il Progetto Spazio Compiti cerca volontari. L’iniziativa è un’attività di aiuto e sostegno ai ragazzi, che frequentano la scuola media, nello svolgimento dei compiti. Si svolge presso il Centro Protagonismo Giovanile “Un Secondo Dopo” e presso l’Oratorio “San Giovanni Bosco”. Lo Spazio Compiti viene organizzato dal progetto Dopofficina al Centro per il Protagonismo Giovanile (presso il Dopolavoro) il martedì e il giovedì dalle 14,30 alle 16,00. Da quest’anno è iniziata anche una collaborazione con le attività di aiuto compiti dell’Oratorio “San Giovanni Bosco”. Ogni volontario segue un gruppo, al massimo, di sei ragazzi per almeno un pomeriggio la settimana, li aiuta nello svolgimento dei compiti, li sostiene nell’impegno e nella fatica dello studio collaborando con gli operatori presenti e favorendo l’interscambio tra i ragazzi. Possono proporsi come volontari studenti delle superiori, universitari, insegnanti in pensione e tutti coloro che, in possesso di adeguate competenze, hanno la passione per poter accompagnare i ragazzi nello svolgimento dei compiti. Il progetto Dopofficina offre formazione e supervi- sione al gruppo dei volontari e la certificazione dell’esperienza per chi necessita dei crediti formativi scolastici. Per ulteriori informazioni con- tattare 338/8776332 - Anna Gatti mail: [email protected] fb: Progetto Dopofficina BONORA LUIGI MACELLAZIONE E PRODUZIONE DI CARNI DI PROVENIENZA ITALIANA Salumi nostrani.... e altre prelibatezze locali BONORA LUIGI srl Via Piola, 19/21 - INZAGO (Mi) Tel. 02 9549105 - Fax 02 95310066 dicembre 13 • Il Sindaco Caterina fa il punto della situazione e augura un sereno Natale ai suoi concittadini di Giorgio Olivieri POZZUOLO MARTESANA A sei mesi dalle elezioni comunali il Sindaco di Pozzuolo Angelo Caterina fa il punto su quello che è stato fatto dall’inizio del suo secondo mandato. <<Vorrei ringraziare ancora una volta i cittadini per la fiducia che mi hanno concesso (Caterina ha vinto con quasi il 74% dei voti n.d.r.). Credo che gli elettori abbiamo voluto premiare il buon lavoro svolto nello scorso mandato ma anche dare fiducia ai nuovi candidati, ecco perché il nostro lavoro sarà svolto in un’ottica di continuità e di innovazione allo stesso tempo. Sono estremamente soddisfatto della nuova squadra, composta in parte da persone che sono state riconfermate ma anche da diversi volti nuovi. Si tratta di giovani di grande professionalità che hanno voglia di imparare come funziona la “macchina pubblica” impegnandosi per il bene della nostra comunità. Intanto, procedono i lavori in tutti i settori: dal piano di diritto allo studio - che garantisce ai nostri ragazzi una formazione di qualità – alle opere pubbliche, ma anche attività culturali e servizi sociali. Proprio in questo settore per il quarto anno consecutivo abbiamo aperto il bando “ISEE crisi” per sostenere le famiglie colpite dalla crisi. Sempre in questo ambito, abbiamo triplicato le risorse per incentivare l’inserimento lavorativo. Nel settore dei lavori pubblici, oltre a quelli di manutenzione, procedono i lavori per ultimare le nuove opere: ad esempio, proprio in questi giorni è stato inaugurato il nuovo campo da calcio ed è in programma a breve il completamento del nuovo tennis club. Credo che le risorse pubbliche impegnate in questi ambiti siano un investimento per garantire ai nostri ragazzi strutture sportive sicure, favorendo momenti di aggregazione per prevenire future devianze. Il cittadino è sempre “al centro” del nostro lavoro in un’ottica di continuo miglioramento della qualità della vita e dei servizi offerti. Anche sul fronte della tassazione non abbiamo voluto gravare ulteriormente sulle famiglie già in difficoltà a causa del perdurare della crisi economica: il nostro Comune può vantare, infatti, una tassazione tra le più basse della zona. In conclusione, vorrei augurare a tutti un sereno Natale ma soprattutto lanciare un messaggio di ottimismo per il 2015 in cui speriamo ci possa essere una ripresa economica. Vorrei invitare tutti i cittadini, a partire proprio da noi Amministratori, a “rimboccarsi le maniche” e darsi da fare per cogliere le opportunità che potrebbe offrire anche un momento difficile come quello che attraversiamo.>> MACELLERIA MOTTA SERGIO Macellazione propria di bovini di razza piemontese e di suini Produzione di salumi di altissima qualità Via Matteotti, 8 - INZAGO (MI) - Tel. 02 9549220 14 dicembre • EUTANASIA DI UN COMITATO di Piero Capano INZAGO - Da poco il Villaggio Residenziale è senza il suo Comitato di Quartiere. Con due diversi comunicati (uno che chiamava in causa il Centro Destra e l’altro l’Amministrazione Comunale) tutti i membri eletti hanno scelto la via delle dimissioni come forma di protesta contro il Sindaco, in pratica, ritenendosi poco considerati da quest’ultimo. Strana fine di un impegno che, nato dalla necessità di contrastare l’eliporto del defunto Grossi, ha cercato di darsi una prospettiva più ampia riattivando la forma del “Comitato di Quartiere” prevista dallo Statuto del Comune. L’Amministrazione ha assecondato senza troppa convinzione questa volontà espressa dai cittadini del Villaggio, anche se quasi subito qualcuno ha intuito la volontà della Maggioranza di instaurare una forma di “camicia di forza” attraverso la stesura del nuovo regolamento del Comitato che ne indicava l’elezione e la decadenza in concomitanza con le elezioni comunali, nell’ipotesi di poter così contare su una rappresentanza “vicina” alla Giunta che governava il paese. L’atteggiamento dell’Amministrazione si è visto in occasione della raccolta firma per sfiduciare il Comitato, effettuata in forma “domestica” da un membro stesso del Gruppo non prettamente in linea con alcuni suoi colleghi. Ne è sorto un parapiglia che ha aiutato il Sindaco a congelare le firme dei cittadini del Villaggio che chiedevano nuove votazioni per rieleggere i loro rappresentanti di quartiere. In questi anni il Comitato ha proposto diverse azioni per il Villaggio, facendosi portavoce in Comune di istanze, non tutte andate a buon fine, ma sicuramente utili. Eppure, sin dall’inizio, la sua azione è stata inficiata dalla forte politicizzazione imposta da alcuni dei membri eletti, più vicini di altri, alla Maggioranza che governa il Comune. Questo, com’era prevedibile, ha diviso e indebolito l’operato del Gruppo. E’ stato clamoroso il caso della limitazione del transito dei mezzi pesanti in via Cascine Doppie. Un tema rilevante che è stato affrontato addirittura da “due Comitati”: quello eletto, ma “espressione” della Maggioranza di Centro Sinistra e quello “spontaneo” della Minoranza di Centra Destra, al quale si erano rivolti alcuni cittadini del Villaggio bypassando il Comitato ufficiale. La sequenza dei: “è merito nostro - che si è protratta per anni dopo l’esito positivo dell’azione è stata ripresa anche in occasione delle dimissioni del Gruppo. Spesso nell’operare il Comitato non ha brillato in chiarezza e trasparenza, è noto a tutti, per esempio, che le date delle riunioni non erano mai rese pubbliche e i verbali delle stesse pubblicati solo a loro discrezione. Moneta questa, ricambiata nella stessa maniera dal Centro Destra che si è occupato delle trattative per snellire il traffico di Cascine Doppie con il Comune di Pozzuolo senza informare il Comitato. Inutile tentare di dare delle colpe o individuare chi ha cominciato per primo: è quello che è stato messo sotto il naso dei cittadini quello che conta. Così tra alti e bassi del Comitato, l’azione dell’Amministrazione, aiutata anche dai fattori caratteriali di alcune persone attive nel Gruppo, ha intrapreso un’azione di contenimento e delegittimazione dello stesso che ha demotivato i membri dal continuare. Tuttavia la vita del Comitato non è stata un’esperienza inutile e non dovrebbe essere abbandonata dagli abitanti del Villaggio, anche se rimane un’ esperienza da ripensare per quanto riguarda il suo rapporto potenzialmente incestuoso con l’Amministrazione in carica. Se la sua azione fosse autonoma e riferita ai soli problemi del quartiere sarebbe un passo avanti importante, e a questo dovrebbero mirare i cittadini del Villaggio per far sì che qualcuno li rappresenti in maniera neutrale in base ai reali problemi del quartiere e non alle proprie vicinanze - o meno - con l’Amministrazione in carica. Interessante a questo punto sarà osservare il comportamento dell’Amministrazione Calvi. Il regolamento vorrebbe che si procedesse a nuove consultazioni per eleggere un nuovo Comitato ma, forse, tutto si farà tranne questo. Si lascerà che il tempo passi e che il Comitato venga dimenticato. E’ bella la “democrazia partecipata”, ma sai quant’è meglio il “qui comando io”. Chi vivrà vedrà. dicembre 15 • • • • DISTRIBUTORE ESSO, BOMBA O GAS? di Piero Capano Inzago – Bomba o gas? Ad oggi nessuno può dirlo. L’ipotesi più plausibile è che alcuni ladri per portare via una cassaforte abbiano fatto crollare l’intero ufficio di un distributore di benzina. E’ accaduto qualche settimana fa al distributore della Esso lungo la Strada Padana superiore. Un boato che ha svegliato tutto il paese alle ore 2,15. I ladri, invece di aprirsi un varco nel muro e portare via la cassaforte, hanno fatto crollare l’ufficio e parte del magazzino-cambio gomme a fianco. A quanto pare hanno usato troppo tritolo e l’esplosione conseguente poteva costare molto cara ad un cliente che nel fare benzina si è ritrovato scaraventato a molti metri di distanza dalla pompa. Dopo la deflagrazione sono accorsi sul luogo numerosi inzaghesi atterriti dall’esplosione che ha completamente distrutto la palazzina. Lo spettacolo che si è presentato loro è stato una montagna di macerie. Ad Inzago non era mai accaduto nulla di simile, l’ipotesi più probabile è la bomba poiché l’edificio, epicentro dell’esplosione, ospitava cassa e shop, deposito di gomme e autoricambi e i locali magazzino. Oppure si ipotizza una fuga di gas da malfunzionamento, visto che sempre lì si trovava anche la caldaia. Nessuno esclude altro, ma l’ipotesi più sinistra, quella dell’intimidazione, ad oggi non è suffragata da fatti: nessuna minaccia pregressa, nessun problema particolare per il titolare. AMBULATORIO VETERINARIO Dott. Galdino Motta Visite specialistiche Visite domiciliari Via G. Matteotti, 4 - 20065 INZAGO (Mi) - Tel. 02 95310031 - Per urgenze: cell. 338 7344001 16 dicembre dicembre 17 • • • Alla festa del paese botte da orbi, e gli animali stanno a guardare… di Piero Capano INZAGO – Ad ottobre alla Festa del Paese sono volate sberle e spintoni tra animalisti ed inzaghesi che difendevano la loro Fiera. Il giorno dell’esposizione del bestiame, sotto la pioggia, il movimento degli animalisti ha apostrofato con improperi indecenti gli organizzatori della Sagra. La contestazione è degenerata con gli allevatori che rispondevano agli attacchi e lo scontro tra le due parti ha avuto momenti di forte tensione. Gli attivisti del Fronte Animalista contestavano la Fiera - uno degli appuntamenti più tradizionali del mondo agricolo e dell’allevamento locale (ufficialmente siamo alla 211ima edizione, ma le origini risalgono alla metà del 1600) - dove decine di allevatori, agricoltori e produttori provenienti da tutta la Regione e oltre, presentavano animali e prodotti, nel corso di un appuntamento che, nonostante il giorno feriale, annualmente richiama migliaia di visitatori. Immediato l’intervento dei Carabinieri, della Polizia Locale e anche del direttore di Clippers, Domenico Frustagli, che dialogando con gli animalisti faceva notare che le forze dell’ordine avrebbero problemi maggiori da fronteggiare che non le loro prese assolute di posizione e che manifestare insultando chi non la pensa come noi non è né civile, né corretto. Alla fine gli animi si placavano, ma non si può fare a meno di sottolineare la totale assenza degli Amministratori comunali. Solo successivamente interveniva il Sindaco che ribadiva: “Quanto accaduto nell’ambito della 211a edizione della Sagra sta interrogando sia la cittadinanza che la Pubblica Amministrazione inzaghese. La ‘nostra festa’ 2014 proponeva ben quaranta iniziative di tipo culturale, turistico, ludico-sportivo, commerciale, informativo e una decina di tipo religioso, perché questo è da oltre duecento anni il mix che la nostra comunità, attraverso il lavoro meticoloso del Comitato di coordinamento Sagra e Fiera, ha saputo esprimere nella storia. Solo chi vive qui sa che questa comunità vede la presenza di oltre cinquanta organizzazioni di volontariato, quattro cooperative sociali, due fondazioni per la cura di anziani e malati. Entità che nel silenzio e nella continuità del proprio impegno giornaliero a favore dei più deboli esprimono un importantissimo valore aggiunto alla comunità inzaghese nel suo complesso. Solo chi vive qui conosce l’importanza delle tradizioni legate alle radici della propria storia di cui l’annuale Festa del paese, nelle sue due componenti, laica e religiosa, è la massima espressione. Ma è anche vero che i tempi cambiano, come cambiano bisogni e sensibilità ed è quindi doveroso che la Pubblica Amministrazione proponga, come già si fa da qualche anno, un’analisi oggettiva dei risulta- Coordinamento dei Comuni per la pace e già dotata di un proprio Ufficio Diritti Animali, ha sempre cercato di operare in senso non dirigistico, ma ricercando collaborazione con tutti, Ritiene che diversità di opinioni e problemi debbano ottenere ascolto, attenzione e dialogo per facilitarne la comprensione e la condivisione di soluzioni e dichiara la propria disponibilità ad incontrare delegazioni delle diverse parti aventi causa nella vicenda. Invita pertanto le parti in causa a soprassedere dalle manifestazioni di protesta e a contattare la segreteria comunale per incontrare l’Amministrazione”. Una vicenda triste, con tutti i problemi di questo paese, vedere persone che creano disordini con la scusa di salvaguardare gli animali (già in condizioni più che dignitose) è veramente desolante. Gente che lavora, che ti raggiunti anno per anno favorendo eventuali aggiornamenti di proposte. Purtroppo una delle manifestazioni di quest’anno ha visto al suo interno un episodio di contestazione, critica e poi di scontro che rischia, e in parte ne ha già prodotto l’effetto, di far passare la nostra città ed i suoi abitanti per quello che non sono, cioè persone insensibili al benessere animale. Questa Amministrazione, partecipante attiva al • vuol tenere vive le tradizioni del territorio insultata da provocatori che forse farebbero meglio ad organizzare presidi davanti a talune macellerie islamiche che, ci risulta, utilizzano metodi ben più cruenti di una tranquilla sagra di paese. Nella foto Attilio Bonora La redazione augura Buone Feste IMPIANTI IDRICO SANITARI di Brusamolino Marco INSTALLATORE - CONSULENTE DOMOTECNICA Installatori in Franchising SPECIALISTI DEL RISPARMIO ENERGETICO Nella foto Giuseppe Motta 18 dicembre V.le Gramsci, 15 - INZAGO (Mi) - Tel. e Fax 02 9549481 Cell. 338 3850333 - e-mail: [email protected] dicembre 19 • • • Politica inzaghese, cominciamo a tirare i dadi • LUCA BROGGIO GALDINO MOTTA di Piero Capano INZAGO - Le prime indiscrezioni sui papabili candidati alle prossime amministrative vedono in pole position Andrea Fumagalli di Forza Italia. Molto probabilmente correrà da solo, poiché è forte la tentazione di Galdino Motta, ex segretario democristiano, di candidarsi a Sindaco con NCD, sostenuto dall’ex leghista e vicesindaco Mario Paschetta e dalla Lega Nord, coordinata molto bene da mesi, da Ivan Giuliani. Quest’ultimo, sicuramente, avrà un ruolo strategico nella lista civica della destra inzaghese, ma avrà veramente le mani libere per portare fino in fondo il suo progetto? Per quanto riguarda la sinistra PD, il dopo Calvi è tutto da decidere. Si dice che l’attuale Primo cittadino spinga per Riva, poco amato e poco conosciuto dagli inzaghesi. Un’altra fronda dell’attuale Maggioranza spingerebbe per Enrica Borsari, più stimata in paese. Anche Gabriella Molina ambirebbe alla poltrona di Sindaco, ma ad oggi pare molto distante dai desideri del PD, che al suo interno ricerca un giovane al primo cimento in politica. Outsider Paolo Acquati, ma a questo punto si andrebbe a riformare la vecchia coalizione di estrema sinistra che ha governato per nove anni Inzago lasciando strascichi ancora non risolti, motivo per cui molti nel PD non vorrebbero assolutamente la solita e vecchia alleanza tra i vari Pirola, Catanzariti e via dicendo. A questo punto Rifondazione comunista ricandiderebbe la signora Renzi, quo- ANDREA FUMAGALLI IL SINDACO, BENIGNO CALVI ENRICA BORSARI ROSSANA FRUSTAGLI Associazione culturale GABRIELLA MOLINA Shiatsu AI-WA Riflessologia facciale e plantare Reiki – Fiori di Bach - Shiatsu Via Mazzini,11 - Cassano d’Adda (MI) Tel. 0363 360371 20 dicembre MARIO PASCHETTA dicembre 21 • Il tempo da noi Sembra essersi fermato... Il tempo da noi Consegna questo coupon Sembra essersi fermato... in istituto!!! Consegna questo coupon in istituto!!! Momenti di benessere... Momenti TRATTAMENTO di benessere... VISO • ta rosa, con Pirola. Altro gruppo al lavoro la squadra composta dai fratelli Bonora, da Abramo Facchinetti il quale scioglierà i residui dubbi, se candidarsi o meno, solo alla fine, anche se gli inzaghesi lo vorrebbero in campo, dopo aver apprezzato le sue battaglie contro questa Amministrazione e i suoi tecnici. Da capire quale sarà la scelta dei Grillini e del movimento Nuovo Centro Inzaghese composto da CPL e UDC. La formazione guidata dalla giovanissima Rossana Frustagli che però ha già le idee chiare: “Tagli a tutti gli sprechi, ai privilegi, lotta alla corruzione e alla cementificazione, riqualificazione del centro, oggi veramente penoso e degradato, spazi verdi per le famiglie, lotta alla disoccupazione con incentivi per le aziende inzaghesi, taglio delle tasse per i nuclei familiari e le imprese.” E Luca Broggio, il nostro ex e amatissimo Vigile? Inzago ha sicuramente bisogno di lui….. IVAN GIULIANI ABRAMO FACCHINETTI IL CORTILE IN OMAGGIO TRATTAMENTO VISO IN OMAGGIO Utilizzabile entro il 31/01/15 Utilizzabile entro il 31/01/15 Ristorante Toscano piazza Maggiore, 8 INZAGO (MI) Tel. 02 9547566 Il Cortile è un accogliente ristorante che si propone come punto di riferimento per tutti gli appassionati della cucina toscana che desiderano riscoprire sapori genuini e ricette tradizionali. Il menu è ricchissimo e offre dagli antipasti tipici ai primi a base di pasta, dalle specialità di carne, ai dolci fatti in casa. Ingredienti freschi, di provenienza italiana, e una ricca carta di vini caratterizzano menu sempre diversi, preparati con prodotti di stagione. 22 dicembre OPEN SPACE Centro Estetico & Solarium OPENSUPERIORE SPACE VIA PADANA 154 Centro EsteticoLOMBARDO & Solarium BELLINZAGO VIA PADANA SUPERIORE C.C. “ La Corte Lombarda”154 BELLINZAGO LOMBARDO dicembre 23 studio grafico di MARCHI, LOGOS realizzazione e progettazione grafica di DEPLIANT, BROCHURE, CATALOGHI, LOCANDINE, MANIFESTI, CARTELLONI; EVENTI PUBBLICITARI, FLYER, PACKAGING, SCATOLE, ESPOSITORI SITI INTERNET info: cell. 393 3311758 o e-mail: [email protected]