Jaeger-LeCoultre Una manifattura, tanti mestieri

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Jaeger-LeCoultre Una manifattura, tanti mestieri
Jaeger-LeCoultre
Una manifattura, tanti mestieri
Orologi di Classe - Il portale dell’orologio di lusso
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L’Alta Orologeria, si sa, è un
mondo a parte. Che il suo
prodotto sembri provenire da un
passato remoto o, al contrario, da
un futuro molto improbabile,
dovrebbe sempre seguire alla
lettera il significato del termine
“manifattura”.
La leggenda riporta che nel Jura
svizzero fu Daniel Jean Richard
(1665-1741) a creare le ferree
regole di una manifattura. Ancora
ragazzo e agli inizi della
professione, durante il lungo
periodo di pausa invernale
agricola, solitamente segnato da
abbondanti nevicate, riparava i
suoi primi orologi costruendo
anche gli utensili necessari.
Aprì un laboratorio assumendo artigiani locali, alcuni dei quali in seguito si separarono da lui per
iniziare a loro volta altre attività.
Oggi potremo esplorare insieme alcune fasi del lavoro di una vera manifattura come JaegerLeCoultre, attraverso i mestieri che permettono di plasmare le sue opere. A parte l’ausilio di
qualche nuova tecnologia, i metodi della Maison sono oggi gli stessi adoperati nel 1822, anno della
sua fondazione.
Una manifattura applica la stessa cura per il dettaglio in ogni singolo particolare, sia esso meccanico
o estetico. In quest’articolo tratterò solo alcune lavorazioni appartenenti al secondo di questi due
affascinanti mondi.
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LA SMALTATURA
Una delle prime testimonianze di manualità nella manifattura di un segnatempo passa
necessariamente dalla smaltatura. A Le Sentier cercano smalti autentici da affidare ai propri
artigiani; nei loro laboratori è possibile far personalizzare il quadrante di un qualsiasi orologio della
collezione, o l’iconico fondello girevole di un Reverso che ben si presta a quest'opera.
Prima della vera e propria fase di pittura il lavoro inizia con la preparazione. Lo smaltatore ricopre il
retro della piastra del quadrante o il fondello
della cassa con uno strato di smalto che viene
chiamato “controsmalto” ed è destinato ad
evitare deformazioni del metallo durante la
cottura. In seguito l’artigiano intraprende il
lavoro di decorazione mediante l'applicazione
di strati sovrapposti di smalto bianco.
L’aggiunta a questo smalto base di vari pigmenti
sotto forma di ossidi metallici consente di
ottenere un'ampia gamma di tinte. Questi
smalti dagli splendidi colori vengono applicati
sul metallo tramite una piuma d'oca o un
pennello molto fine prima di essere cotti al
forno più volte, fino ad ottenere la tonalità di
colore desiderata. La qualità del risultato finale
dipende in gran parte dall'ottenimento di un
tratto - il più preciso e sottile possibile, mentre
ogni fase di cottura ad alta temperatura (tra gli
800 e gli 850 gradi (per uno smalto Grand Feu)
rappresenta un enorme rischio per l'opera. Inoltre, per garantire il perfetto funzionamento del
meccanismo dell'orologio, lo smaltatore deve eseguire gesti di assoluta precisione, in modo da non
oltrepassare limiti di tolleranza estremamente ridotti, dell'ordine di 2/10 di millimetro.
Infine, per proteggere una miniatura su smalto eseguita sul retro di un Reverso, lo smaltatore
terminerà la propria opera con l'applicazione del fondente, uno smalto trasparente applicato con
più mani leggere, che serve da vernice protettiva per la miniatura e conferisce al tempo stesso
un'incredibile vivacità al motivo esaltandone la profondità e l'intensità dei colori.
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Quest'ultima fase che avviene a una temperatura superiore agli 800° nasconde numerosi pericoli
poiché ogni passaggio al forno può significare la perdita irrimediabile di numerose ore di un lavoro
paziente e minuzioso. Conosciuta anche con il nome di "pittura sotto fondente" si tratta della
tecnica più riuscita di miniatura su smalto, per merito del suo grande valore artistico e del suo
carattere inalterabile.
Un'arte e la sua lunga storia
La smaltatura è un'arte millenaria. Bisogna risalire al V secolo avanti Cristo per trovare le prime
tracce di opere smaltate. Gli scultori della Grecia Antica decoravano le proprie statue con inserti in
smalto. Tutti i più antichi reperti greci e celtici sono formati da smalti opachi poiché è soltanto nel
XII secolo, in epoca gotica, che si diffonde l'uso di smalti trasparenti. I metodi diventano sempre
più raffinati, tanto da permettere agli orafi inglesi del XVI secolo e ai loro colleghi francesi del
XVIII secolo di confezionare veri e propri capolavori smaltati.
Tra tutte le tecniche a oggi conosciute, la pittura in miniatura su smalto rappresenta una delle
espressioni più riuscite di questa antichissima arte. Comparsa nel XVII secolo per ornare gioielli e
oggetti preziosi, la miniatura su smalto utilizza come supporto una piastra di metallo ricoperta di
uno smalto traslucido su cui l'artista applica a pennello colori che saranno poi vetrificati.
Inizialmente conosciuta in Francia con il nome di "smalto di Blois”, la tecnica della miniatura su
smalto sarà perfezionata a Ginevra che diventerà molto presto la capitale di quest'arte e della sua
applicazione all'orologeria. Non c'è da stupirsi che la città di Giovanni Calvino sia diventata la culla
di questa tecnica fondata, come per l'orologeria, su un'estrema minuziosità. Questa qualità che
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figura tra i tratti distintivi del carattere della popolazione ginevrina, svolse un ruolo decisivo nella
qualità della fabbricazione di un orologio.
L'alleanza storica tra smalto e Alta Orologeria
Alla fine del XVIII secolo, la stessa minuzia, abbinata al gusto per la perfezione e all'attenzione per
il più minuscolo dettaglio, porterà gli smaltatori ginevrini a sviluppare il metodo della "pittura sotto
fondente". Questa versione perfezionata della miniatura su smalto si distingue per la precisione
artistica e la conservazione del proprio aspetto splendido attraverso il tempo. Soltanto JaegerLeCoultre mantiene oggi in vita quest’antica tradizione di decorare le casse degli orologi d'alto
pregio mediante miniature smaltate. Già durante il regno di Luigi XIV, smaltatori e miniaturisti
mettevano in comune il proprio talento per creare orologi sempre più raffinati. Ritratti in miniatura
e affascinanti scene campestri nello stile dei dipinti di Watteau decoravano così casse e quadranti di
orologi.
Allo stesso modo, all'inizio del XXI secolo, gli smaltatori della Manifattura dimostrano la loro
padronanza continuandola ad associare a realizzazioni d'Alta Orologeria. Le tecniche antichissime
della smaltatura, controllate alla perfezione fino a essere superate e arricchite, diventano così
l'espressione di un know-how unico.
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L'INCASTONATURA
L'orologeria di prestigio e l'alta gioielleria erano evidentemente destinate a incontrarsi nei
laboratori Jaeger-LeCoultre che, da oltre un secolo, combinano la raffinatezza meccanica alla
padronanza delle più complesse tecniche d'incastonatura.
In gioielleria come in orologeria, il successo non sfugge al rispetto di regole inviolabili, frutto di un
lungo lavoro e di una paziente umiltà. Al talento visionario degli orologiai della Manifattura
corrisponde la maestria dei propri incastonatori. Jaeger-LeCoultre ha sempre considerato
l'innovazione come il suo punto d'onore.
L'incastonatura è un'arte. Gli incastonatori di Jaeger-LeCoultre hanno sviluppato i loro propri
procedimenti in modo da rispondere ad esigenze estetiche particolari, come la decorazione
dell'orologio con cassa reversibile o del più piccolo orologio da polso al mondo.
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L’incastonatura: le tecniche
L'incastonatura tradizionale è il processo che ha consacrato l'arte della decorazione di un oggetto
mediante pietre preziose. Contrariamente all'incastonatura meccanica, nel corso della quale
l'operatore si limita ad applicare le pietre negli alloggi predisposti mediante lavorazione meccanica
e ad apporre materia sulla pietra in modo da fissarla, l'artigiano esperto che pratica l'incastonatura
tradizionale determina lui stesso il numero e la posizione delle pietre, prima di procedere alle due
forature. La prima, estremamente delicata, è destinata soltanto a fissare la posizione delle pietre,
mentre la seconda serve ad allargare il foro in modo che corrisponda alla dimensione di ogni pietra.
Tale processo richiede un lavoro di scultura sulla materia, mediante tagli successivi, in modo da
liberare progressivamente quel granello di metallo prezioso che manterrà, unite le gemme. Segue
un'operazione delicata che esige una grande abilità per sistemare con precisione la pietra nel suo
alloggiamento. Tale abilità artigianale dona a ogni creazione un carattere esclusivo, poiché anche se
realizzato in più esemplari, nessun orologio sarà mai perfettamente uguale all'altro.
Per alcune creazioni sono coinvolti anche gli incisori della Manifattura, in modo da esaltare i
contorni e accentuare ancor di più la bellezza di una creazione mediante l'utilizzo preciso e
congiunto delle due tecniche.
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L'incastonatura baguette si applica invece a pietre aventi un taglio angolare, siano esse quadrate,
rettangolari o trapezoidali. Questo tipo d’incastonatura segue le stesse fasi della tecnica
precedente, con una sola ma rilevante differenza: è richiesta una preparazione manuale molto più
lunga prima di procedere all'inserimento della pietra nel castone.
Oltre a disporre di un savoir-faire vecchio costruito con Secoli di esperienza sulla tecnica
dell'incastonatura artigianale, Jaeger- LeCoultre ha inventato due tecniche uniche e estremamente
ingegnose: l'incastonatura a effetto neve e il rock setting.
L'incastonatura a effetto neve
Nel caso dell'incastonatura a effetto neve, l'artigiano gioielliere ha come unici punti di riferimento
il supporto stesso e il motivo da incastonare: realizza il decoro direttamente sulla materia ascoltando
solo la sua creatività e riflessione. Nessuna negligenza è perdonabile. Applica i diamanti uno dopo
l'altro, fianco a fianco, giocando sui diversi diametri in modo da ricoprire completamente il metallo
prezioso. L'opera dell'incastonatore prende così vita a mano a mano che le pietre, addossate le une
contro le altre, ricoprono la superficie del metallo.
Una libertà creativa che esige abilità e minuzia. Oltre alla complessità dell'opera e al tempo
richiesto per realizzarla, la scelta dei diamanti necessita una grande maestria: i diametri più piccoli
devono potersi fondere nei design più audaci.
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L'incastonatura rock setting
Ultima nata dall'immaginazione degli incastonatori Jaeger-LeCoultre, la tecnica del rock setting è
caratterizzata da una particolare disposizione che rivela diamanti dalla purezza eccezionale.
Un posto di assoluto rilievo è occupato dalle pietre preziose, che hanno un taglio baguette per
accostarsi meglio le une alle altre. Il supporto, la materia tra le pietre, scompare per lasciare posto al
puro splendore. Questo metodo d'incastonatura fa parte ovviamente dei segreti gelosamente
custoditi dalla Manifattura. Il rock setting è una misteriosa prodezza dell'incastonatura che avvolge
le casse degli orologi femminili più belli. La tecnica ha vinto una nuova sfida: raggiungere un tale
livello di purezza da essere completamente invisibile e lasciar parlare soltanto la bellezza.
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L'INCISIONE
Il Reverso, leggendario orologio reversibile, presta volentieri la sua cassa al desiderio di
immortalare un qualsiasi evento, di celebrare istanti solenni: festività, compleanni,
commemorazioni particolari; la cassa ribaltabile si adatta a tutte le circostanze, consacrate da
monogrammi, iniziali, date, stemmi, ricordi personali, tutti incisi sul retro di quest’unico
segnatempo creato nel 1931. Un lato assolve la misura del tempo, l'altro alla personalizzazione.
Le lettere
Sin dal Rinascimento, l'orologeria fece appello ad artigiani capaci di ornare il metallo delle casse di
orologi grandi e da polso. Questi operai con una passione per la decorazione si moltiplicarono,
specializzandosi in tecniche sempre più elaborate, che insegnate inizialmente dai maestri presso i
propri laboratori, diventarono poi materia di studio nelle scuole d'arte.
Quest'arte applicata all'orologeria e più in particolare all'orologio da polso, continuò a fiorire sul
territorio elvetico. Seguendo i dettami della moda e gli imperativi del commercio, i maestri artigiani
dimostrarono di possedere un'estrema abilità in alcuni processi decorativi, come l'incisione.
Sottomessa agli stili richiesti dall'epoca, l'incisione ebbe un'enorme diffusione e un carattere
volubile. Gli ornamenti figurativi furono in un secondo tempo abbandonati a vantaggio di forme più
geometriche, sobrie ed eleganti. Tale purezza del decoro non fu tuttavia sinonimo di un drastico
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calo d'efficienza; i maestri artigiani prestarono infatti ancor più attenzione alla loro opera e
raddoppiarono il perfezionismo.
Artisti prima di tutto
Creatività, chiarezza e immaginazione sono qualità essenziali per valorizzare un'opera, tradurre un
desiderio appena accennato in monogrammi o stemmi incisi o ornati. I maestri artigiani hanno un
immenso savoir-faire: la conoscenza approfondita dei metalli, l'arte di saper esprimere sentimenti
tramite i 26 caratteri dell'alfabeto, la capacità di illustrare con il disegno le emozioni.
Erede di una conoscenza artistica unica, di un'abilità proverbiale, l'incisore della Manifattura porta
con sé la nobiltà della tradizione: preferisce l'utilizzo di strumenti manuali ai macchinari. Nel suo
silenzioso laboratorio incide le casse del Reverso, abituato ad animare il suo volto reversibile con
stemmi, iniziali e disegni. Il suo lavoro è di esaudire i desideri di ogni proprietario. Il Reverso è
l'unico segnatempo che permette di mostrare la sua personalizzazione, quando si desidera farlo,
tenendolo sempre allacciato al polso.
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Strumenti che segnano un’epoca
Gli strumenti utilizzati hanno attraversato, immutati, i Secoli. I bulini, i ceselli, le lime e gli scalpelli
che sono oggi utilizzati si discostano di poco da quelli posseduti dagli Egiziani e dai Troiani. Il
bulino è il discendente diretto dell'antico raschiatoio. Il manico di legno di questo cesello d'acciaio
con taglio a ugnatura è arrotondato per adattarsi perfettamente al palmo della mano, la cui pressione
è indispensabile per determinare la profondità di penetrazione della lama nella materia.
Per cesellare minuscoli dettagli, spingere la precisione all'estremo, il maestro incisore ha a
disposizione una dozzina di bulini di tutte le dimensioni. Li affila lui stesso alla mola di gres, quindi
alla smerigliatrice e infine alla pietra a olio. Dall'attenzione che dedica a quest’operazione dipende
la qualità del suo lavoro: impossibile, infatti, creare zone d'ombra se non si ha una superficie di
taglio perfettamente liscia.
Sono necessari anni di esperienza prima di poter scrivere su oro, acciaio o platino. Inizialmente
nasce lo schizzo, tracciato a puntasecca direttamente sul fondello del Reverso. Il disegno viene
quindi perfezionato con il bulino, adeguato allo stile dell'incisione.
«La scrittura deve fluire liberamente dalla mano; è soltanto in questo modo che si otterranno dei bei
caratteri», si legge in un antico manuale d'incisione.
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Uomini di lettere
Monogrammi, iniziali...
Senso del dettaglio, della giusta precisione delle linee: il monogramma è un'opera di delicata
finezza. Un tempo usato per suggellare atti ufficiali, valorizza oggi la cassa del Reverso. Il maestro
incisore insegue la perfezione disegnando monogrammi e iniziali a puntasecca, quindi traccia al
bulino gli intrecci prima di levigare la creazione, attento a restituirle un aspetto liscio.
L'incisore può anche decidere di ornare l'orologio con cifre, disegni. Le fantasie del proprietario
sono incise e fissate per sempre su acciaio, oro o platino. Leoni e aquile, simboli di forza e ardore,
sono invece motivi riservati agli stemmi. Utilizzati in tempi molto antichi per autenticare documenti
e segnalare la nobiltà del proprio rango, gli stemmi rimangono un motivo altamente distintivo. Il
Reverso possiede il vantaggio di decidere se e quando mostrarli.
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Laccatura
Nero profondo, blu zaffiro, rosso fuoco, i colori esaltano la bellezza dell'incisione. L'incisione
laccata dà spazio alla fantasia, alla delicata eleganza dei decori. Il procedimento usato dall'incisore si
discosta di poco dal precedente. Alla tracciatura al bulino segue la cottura a 90° C, eseguita in fasi
successive, un colore per volta.
Dietro a immagini, stemmi e monogrammi i colori lasciano filtrare un mondo di emozioni che
avvolgono con tepore i pensieri di chi li osserva.
Manufacture Jaeger-LeCoultre
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Rue de la Golisse 8,
CH-1347 Le Sentier
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