la pacificazione tardiva la chimera nucleare senza pudore

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la pacificazione tardiva la chimera nucleare senza pudore
n. 120 OTTOBRE 2006 distribuzione gratuita
il mensile del vivere naturale
LA PACIFICAZIONE TARDIVA
LA CHIMERA NUCLEARE
SENZA PUDORE
LA TERRAZZA DEL DOGE
APPUNTAMENTI DI OTTOBRE
Questo giornale è stato realizzato da un gruppo di esseri umani non infallibili,
che cercano di scoprire cosa è successo nel mondo, spesso interrogando
altre persone che a volte sono riluttanti a parlare, a volte oppongono un deciso
ostruzionismo e in altre occasioni parlano troppo.
I costi di Konrad sono interamente ricoperti dagli annunci e dalle inserzioni
esplicitamente pubblicitarie. Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta la redazione
(direttore compreso) non collaborasse gratuitamente.
Mantis religiosa fa toilette
su frutti di rosa
n. 120 ottobre 2006
SOMMARIO
4 Violenza e identità
5 La pacificazione tardiva
6 La chimera nucleare
7 Quando la gente dice no
Il “maestro” perduto
8 Senza pudore
9 Riprendiamoci Telecom
10 La terrazza del Doge
11 L’ombra dei grattacieli
12 La Trieste che è in noi
14 Il piacere di piacere
16 Würstel al pollo
17 La via del formaggio
18 Superman contro i Pirati
19 Un destino da marionetta
20 Pietro Savorgnan di Brazzà
21 La tenia musicale
Il pesce-turista e l’esca Warhol
22 L’arte di dormire bene
23 La casa e la terra
25 Appuntamenti di ottobre
Mensile di informazione
di Naturalcubo s.n.c.
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Roberto Valerio
Direttore responsabile
Luciano Comida
Pubblicità
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Editoriale
Ho diciotto anni e vi leggo da qualche mese. Voglio farvi una domanda. Perchè i
pacifisti erano in piazza con le bandiere arcobaleno per protestare contro la guerra
in Iraq mentre contro l’intervento militare italiano in Libano nessuno dice una parola?
Dove sta la differenza? Qual’è la posizione di Konrad?
Roby Z.
Caro lettore, Konrad NON ha UNA posizione in merito: noi non dobbiamo render
conto di quanto scriviamo a nessun partito o movimento o gruppo di pressione.
Quando esprimiamo le nostre opinioni potremo sbagliare, anche cento volte su
cento, ma lo facciamo sempre in piena libertà. E vengo alla questione del Libano.
Non entro nel merito delle ragioni del conflitto iracheno, ma va ricordato che in Iraq
l’Italia andò al seguito degli Stati Uniti, dopo una guerra di aggressione il cui bilancio
resta (a mio avviso) del tutto disastroso: diritto internazionale calpestato, guerra civile
strisciante, terrorismo aumentato, credibilità occidentale fortemente incrinata.
Tutt’altra è la situazione libanese: l’Italia ci va (assieme ad altri paesi) come forza
di pace e di interposizione, con il consenso della locale popolazione e su esplicito
mandato dell’Onu. Ma la domanda potrebbe essere anche un’altra: è giusto e
intelligente andarci? Spendendo un sacco di soldi e mettendo a repentaglio le vite
dei soldati italiani? Su questo la redazione di Konrad non è affatto unanime
(lo vedrà anche dalla scettica vignetta), ma io posso dirle la mia opinione: sì, è giusto
e intelligente. Il mondo degli anni Duemila è sempre di più un villaggio globale, dove
i problemi laceranti di un paese non possono e non devono lasciare indifferenti gli
altri paesi. Sarebbe da incoscienti pensare che la questione mediorientale riguardi
solo i palestinesi, gli israeliani e adesso pure i libanesi: il dramma di quelle terre
tocca tutti noi ed è perciò giusto e intelligente che la comunità internazionale se ne
faccia direttamente carico. Senza sbandare verso l’una o l’altra delle parti in conflitto,
ma anzi tenendo ben ferma la barra del timone verso la causa della pace e della
civile convivenza. Ma su questi temi, nelle prossime pagine daremo voce a uno dei
pensatori più importanti di questi anni, l’indiano Amayrta Sen e al suo fondamentale
libro Identità e violenza.
Luciano Comida
Hanno collaborato:
Paolo Baldassi
Graziano Benedetti
Susanna Berginc
Ugo Brollo
Walter Chiereghin
Stefano Crisafulli
Agnese Ermacora
Giovanna Falcioni
Clelia Fiano
Francesco Gizdic
Gruppo Beppe Grillo Trieste
Nuria Kanzian
Alessandro Lombardo
Dario Predonzan
Gianni Ursini
Vignetta:
Michele Colucci
Foto di copertina:
Andrea Moro © Dipartimento di
Biologia dell’Università di Trieste
Konrad inoltre non si assume la
responsabilità dei contenuti degli
annunci e degli spazi pubblicitari.
Grafica e stampa:
Tip. Villaggio del Fanciullo
Opicina - Trieste
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Tiratura di questo numero
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violenza E IDENTITà
Amartya Sen a Trieste
Venerdì 7 luglio 2006 Amartya Sen
era all’Area di Ricerca di Trieste per il
convegno “Oltre gli steccati: povertà,
governance e convivenza delle
identità in un mondo globalizzato”.
Prima di lui hanno parlato il Presidente
di Area Science Park Maria Cristina
Pedicchio, Flavio Pressacco
(Pres. di Mediocredito del F.V.G.) e
Dominick Salvatore, consulente delle
Nazioni Unite, Fondo Monetario e
Banca Mondiale che ha riportato
dati recentissimi secondo i quali la
globalizzazione della produzione ha
influenzato enormemente la crescita
economica (con l’incremento del
Amartya Sen
reddito pro capite), ma ha anche
aumentato di molto le disuguaglianze
tra paesi ricchi e paesi poveri. Le
ragioni principali dell’aumento della
povertà sono attribuibili soprattutto a
siccità, instabilità politica e violenza.
Poi è stata la volta del premio Nobel
1998 per l’Economia, l’indiano Sen. I
numeri dello scenario mondiale sono
terrificanti: le 200 persone più ricche
della Terra dispongono di più risorse
dei 2 miliardi di persone più povere, il
bilancio annuale di una singola grande
azienda americana (la General Motors,
164 miliardi di dollari) supera del 25%
quello del più ricco paese dell’Africa
sub-sahariana (il Sud Africa, 129
miliardi di dollari). Le disuguaglianze
sono dunque il nodo centrale del
dibattito sulla globalizzazione e la
fonte principale dei dubbi sull’ordine
economico planetario. Tutti i problemi
sono diventati globali: il cambiamento
del clima, l’incremento demografico,
l’erosione della biodiversità, la
distribuzione delle risorse alimentari.
In se e per se la globalizzazione è
causa di povertà? No, perché le
nazioni che si sono globalizzate sono
più ricche delle non globalizzate.
La globalizzazione è eticamente
giusta? Dalla conferenza è emerso
che la risposta non è nè sì nè no:
il problema è il Government, la
Konrad ottobre 2006
gestione pubblica. Occorre perciò
un processo di costruzione globale
che passi attraverso la riforma
delle politiche e delle istituzioni
internazionali. La globalizzazione
in tutti i suoi aspetti (economici,
culturali, politici, istituzionali) è e deve
essere considerata un’opportunità
di sviluppo non solo dell’economia,
ma anche dei diritti civili e delle
opportunità personali. Ogni uomo ha
bisogno di alfabetizzazione, sistema
sanitario, diritto al lavoro, assenza di
discriminazione razziale.
Identificarsi con un gruppo etnico,
culturale o religioso può spingere
ad estremismi, mentre il pluralismo
dell’identità dovrebbe essere al
contrario un elemento che favorisce
la cooperazione e la pace. Un forte ed
esclusivo senso di appartenenza a un
gruppo può far percepire la distanza
e la divergenza da un altro gruppo.
Ecco perché sono centrali il senso di
scelta e di responsabilità individuale
presenti nell’intelletto umano, mentre
la violenza viene accresciuta da
un senso di inevitabilità, di non
possibilità di scelta. Ognuno di noi
appartiene a molti gruppi diversi,
relativi a nazionalità, luogo, classe,
occupazione, linguaggio, letteratura,
politica, convinzioni, gusti e molti
altri ancora. Abbiamo dunque molte
distinte affiliazioni che possono
interagire le une con le altre in
altrettanti differenti modi. Per questo
motivo dobbiamo compiere scelte
individuali e non far sempre seguito
passivo alle scelte operate dai gruppi.
Sen si interroga sulle radici della
violenza: quali sono? Hanno radici
profonde? Le radici del terrorismo
si possono individuare, oltre che dal
punto di vista politico (manipolazione
del consenso e ricerca del potere)
soprattutto con l’identificazione in un
solo ed esclusivo gruppo religiosoetnico. Qualcosa di simile si può dire
per l’abuso delle idee di identità e
cultura nel mondo contemporaneo
mentre ognuno di noi può scegliere
autonomamente, nel proprio piccolo,
ma incidendo a livello macroscopico
su tutta la società civile. “Siamo tutti
diversi in modo diverso”, sottolinea
Sen, un concetto che si adatta alla
pluralità dell’identità umana.
Nuria Kanzian
Libro fondamentale
La ricchezza di un paese si misura col pil (prodotto interno lordo)? Ma non
scherziamo, ribatte Amayrta Sen, Nobel ‘98 per l’Economia: la qualità della
vita non è un fatto economicistico. E’ l’intero sviluppo che va ripensato
da cima a fondo, capovolgendo gli attuali parametri: diritti umani, sistema
sanitario, welfare, cultura non possono venir tralasciati in nome dei bilanci.
L’impegno di Sen è rivolto al nodo che stringe libertà e mercato, etica e
impegno sociale e il suo ultimo libro (Identità e violenza, pag. 219, euro 15,
Laterza) va al centro di un problema cruciale: catalogare le persone in base a
categorie di identità troppo rigide (sesso, etnia, religione) significa accrescere
il rischio di conflitti, ebrei contro musulmani, occidentali contro islamici, italiani
contro immigrati e così avanti, in una spirale pericolosissima. Mentre ciascuno
di noi ha tante identità. Ad esempio chi scrive è maschio, etero, figlio, fratello,
marito, padre, italiano, europeo, valdese, direttore di Konrad, scrittore, tifoso
del Torino, liberal di sinistra, vegetariano, barbuto, sovrappeso, emicranico,
rockettaro, lettore accanito e così via. Guai se le mie fluttuanti identità fossero
chiuse nel recinto dello strapotere di UNA SOLA identità che prendesse il
sopravvento. Guai se la mia personalità composita diventasse ostaggio di
UNA SOLA delle sue componenti. Molti conflitti nascono invece così, quando
le persone vengono schiacciate su un’unica identità costretta a rappresentare
tutta la loro complessità. Ecco allora palestinesi contro israeliani, eppure un
palestinese non è solo un palestinese ma anche un maschio o una donna,
magari gay o lesbica, forse fan di Stanlio e Ollio o collezionista di narghilè,
cardiopatico. Lo stesso vale per l’israeliano. E allora non è assolutamente
scritto in un destino immutabile che debbano essere le loro sotto-identità
etnico-religiose a prevalere. Potrebbero scoprire di essere entrambi
(estremizzo per far capire meglio) allergici al lattosio o tifosi del Chealsea. E
allora una delle vie per sconfiggere i fanatici in agguato, pronti a schiacciarci
in un’unica riduttiva definizione di noi stessi, è non dimenticarci mai che noi
siamo un puzzle, che l’identità è una democrazia di tanti colori e non una
dittatura dall’unica tonalità.
“Non dobbiamo mai permettere” scrive Sen “che la nostra mente sia divisa in
due da un orizzonte”
L.C.
LA PACIFICAZIONE TARDIVA
Intervista a Lionello Rossi Kobau
la vignetta di Colucci
Lionello Rossi Kobau, bersagliere del 1°
Battaglione Bersaglieri Volontari “Benito
Mussolini” della Repubblica Sociale, tra
il 1943 e il 1945 combattè al fronte nordorientale italiano contro il IX Corpus delle
forze partigiane jugoslave. Il 30 aprile del
1945 fu catturato a Caporetto e rimase
prigioniero fino al 25 dicembre del ‘46,
quando fece ritorno in Italia.
Nel 2001 pubblicò (edizioni Mursia) un
libro, “Prigioniero di Tito, 1945-1946”,
dalla inconsueta limpidezza, privo di
ampollosità, di retorica, che tracciava
il suo percorso attraverso i campi di
concentramento di Slovenia, Istria,
Croazia, Slavonia Vojvodina, Bosnia e
Serbia.
Nel settembre 2005 Lionello incontrò
a Nova Gorica il partigiano sloveno
Marjan Grosar, contro cui aveva
combattuto a Caporetto: fu una serena
riconciliazione, che ha segnato l’inizio di
un rapporto d’amicizia che ha molto da
insegnare. Da qui il rinnovato desiderio
di Lionello di lavorare per la verità e
per la riconciliazione, attraverso i mezzi
comunicativi a sua disposizione.
Konrad
Portorose, 2006. Lionello è in vacanza
con i nipoti e il figlio, l’attore Paolo Rossi,
ma ha voluto ugualmente concedere
un’intervista. E’ un energico ed elegante
uomo di ottant’anni. Seduto a sorseggiare
un caffè, mi accoglie con un caldo sorriso:
dopo una gentile stretta di mano iniziamo
a parlare.
Come mai decise di arruolarsi
volontario?
Ero molto giovane: nel veloce susseguirsi
degli eventi, non comprendevo bene cosa
stesse succedendo. Dopo l’8 settembre
sentivo solo un forte sentimento
d’abbandono, di tradimento e avevo una
gran voglia di far anch’io qualcosa, di
ribellarmi. Così mi arruolai.
Il 30 aprile ‘45 fui catturato e mandato
nei campi di concentramento jugoslavi.
Cos’ha significato per lei questa
esperienza?
La mia compagnia si arrese ai partigiani
alle porte di Caporetto, da quel momento
ho visto morire nei campi e per fucilazione
centinaia dei miei compagni. Mi ritengo
molto fortunato: sono uno dei pochi che
riuscirono a rientrare in patria. Sono stato
Prigioniero
di Tito,
edizioni Mursia,
pp. 186, 2001
E 12,39
fortunato anche in relazione ai danni subiti
dagli uomini del Corpus avversario: ad
esempio Marjan Grosar che aveva solo
18 anni e perse una gamba in guerra.
Un handicap che si è portato dietro tutta
la vita. Questo, come tutto il resto, è
terribilmente ingiusto.
Proprio per questi motivi ora mi faccio
portavoce della mia storia, attraverso
il libro e alcune interviste che rilascio.
Voglio che quella guerra non venga
strumentalizzata da nessuna parte
politica, mantenendo però l’essenza della
sua atrocità. Orrori cui hanno contribuito
tutte e due le parti. La guerra è sempre
una perdita.
Cos’è stata la guerra per lei?
Chiaramente il mio punto di vista è
quello di un bersagliere. Guerra vuol dire
percosse, fucilazioni, sevizie, prigionia:
oggi come ieri. E morti, tanti morti. I più
fortunati, diciamo così, furono fucilati, altri
invece finirono seppelliti vivi, torturati…
alcuni corpi non sono mai stati reperiti:
non hanno avuto nemmeno degna
sepoltura e le famiglie aspettano ancora il
loro ritrovamento.
Se potesse tornare indietro…
Se tornassi al 1945 avendo la
consapevolezza e la conoscenza di oggi,
non rifarei la guerra per nulla al mondo,
ma so pure un’altra cosa: se tornassi
indietro con la confusione e la mente
inesperta di allora, mi arruolerei di nuovo.
Lei evita qualsiasi contenuto partitico
in quanto dice, in modo da non
condizionare la sua testimonianza.
Penso di avere ancora qualcosa da dire,
per me e per gli altri. Poi mi ritirerò e
penserò alla mia persona. Mi cercherò
un bel posto, godendo delle piccole
cose della vita. Ti faccio un esempio. Un
mese fa, ho mangiato gli spaghetti con
le vongole più buoni della mia vita: non
come al solito cucinati nell’acqua, ma
passati in padella come se fossero fritti.
Non so come hanno fatto a cuocersi.
Belli, al dente. Ecco: voglio arrivare a
quello.
Riccardo Illy, come il presidente della
Repubblica Slovena Janez Drnovsek,
ha proposto di costituire una giornata
di riconciliazione tra Italia, Slovenia
e Croazia: un incontro tra i presidenti
delle tre Repubbliche nei luoghi che
hanno visto la brutalità dei totalitarismi.
Ci darà una mano, signor Rossi?
Agnese Ermacora
la chimera NUCLEARE
Emotività e razionalità nella politica energetica
Complici l’ascesa del prezzo del
petrolio, gli allarmi sulla presunta
penuria di gas naturale del prossimo
inverno e le cicliche geremiadi degli
industriali per gli alti prezzi dell’energia
in Italia (del 30 per cento più alti, si
dice, rispetto ad esempio a quelli
francesi), anche negli ultimi tempi
sono tornati alla ribalta i fautori del
nucleare. Ben rappresentati nel
mondo politico (specie di centrodestra, ma non solo), nei sindacati, in
varie categorie economiche, ecc.
Da un lato, lamentazioni
sull’”occasione perduta” – per colpa
dell’emotività popolare seguita al
disastro di Chernobyl – nell’87.
Ricordate? Fu quando con un
referendum furono spazzate via le
leggi pro-nucleare (e pro-carbone),
che fino ad allora avevano permesso
all’ENEL di proporre centrali in varie
località italiane, allettando sindaci
e comunità locali con sostanziose
regalìe finanziarie a carico del bilancio
Impianto
nucleare
Konrad ottobre 2006
dello Stato. Ah, se gli italiani fossero
stati meno impulsivi e più razionali!
Se si fossero fidati di loro (dei
nuclearisti), invece che di scienziati e
ambientalisti!
Dall’altro lato, grossolani ricatti
psicologici del tipo: non avete voluto il
nucleare (stolti)? Non volete neppure
il carbone (eppure i cinesi lo usano
alla grande)? Contestate perfino
l’eolico? Beccatevi allora almeno i
rigassificatori. E’ più o meno questo
il ragionamento - se di ragionamento
si può parlare… - per esempio del
sindaco di Trieste, Dipiazza, ma anche
di altri.
Naturalmente, un simile approccio
(questo sì, emotivo!), bandisce a
priori qualsiasi possibilità di ragionare
serenamente, su dati di fatto e numeri.
Il che probabilmente spiega in parte
perché l’economia e la politica italiane
siano tanto scadute ed il “sistema
Paese” perda posizioni nel confronto
internazionale: se parti rilevanti
della classe dirigente, politica ed
economico-industriale (complice
anche una gran parte del sistema dei
media), riducono ogni questione ad
una sarabanda di slogan da talk show
televisivo….
Eppure ai dati di fatto ed ai numeri
merita tornare.
Secondo uno studio del Dipartimento
dell’energia USA, il costo del
chilowattora nucleare di una centrale
che si costruisse oggi per entrare
in funzione dopo il 2010, sarebbe
superiore (6,13 centesimi di dollaro)
non solo a quello prodotto con il
carbone (5,34 cents), o con il gas
naturale (4,96 cents), ma anche a
quello prodotto con l’energia eolica
(5,05 cents). Non basta: secondo l’IEA
(Agenzia Internazionale dell’Energia) le
riserve utilizzabili di uranio, ai consumi
attuali, saranno esaurite entro 36
(!) anni, quelle di petrolio entro 41 e
quelle di gas entro 66.
Naturalmente, se entrassero in
funzione molte nuove centrali nucleari,
le riserve di uranio si esaurirebbero
ancor prima: idem quelle di petrolio
e gas naturale se aumentassero i
consumi di queste fonti.
Dulcis in fundo, non è stato ancora
risolto – malgrado decenni di studi
e fiumi di denaro – il problema dello
smaltimento delle scorie radioattive,
lascito inevitabile di ogni centrale
nucleare.
Che senso ha, in questo contesto,
parlare di nucleare come opportunità
per il futuro energetico dell’Italia (e di
chiunque altro)?
Non sarà un caso se gli USA (non
certo all’avanguardia per sensibilità
ambientale, ma certo più attenti in
fatto di quattrini) non vedono da
decenni nuovi ordini per centrali
nucleari, mentre più attivi nel settore
sono alcuni Paesi dell’ex Terzo Mondo
(ancor meno attenti all’ambiente). E’
il caso, come si sa, dell’Iran, dove
però è verosimile che le motivazioni
pro nucleare non siano di carattere
energetico…
Velleità nucleariste si accendono
periodicamente anche altrove in
Europa, sia chiaro.
In Slovenia, per esempio, di recente si
è ipotizzato di raddoppiare la centrale
di Krško. Pare che l’idea giunga da
ambienti governativi, forse gli stessi
che hanno vivacemente protestato per
i rischi ambientali legati ai terminali di
rigassificazione progettati nel Golfo
di Trieste…. La prospettiva di un altro
impianto a rischio a poco più di 100
km in linea d’aria dal confine italiano,
non è certo rassicurante. Occorrerà
che ambientalisti di qua e di là dal
confine si facciano sentire.
Eppure, di spunti per impostare una
politica energetica più lungimirante,
più razionale e meno avventurosa, che
persegua il fine della sicurezza degli
approvvigionamenti, senza trascurare
le esigenze di sicurezza e quelle
ambientali (a scala locale come a
quella globale, si pensi alle emissioni
di “gas serra”), volendo, se ne trovano
a iosa. Qualche esempio.
Uno studio dell’Agenzia Nazionale
Protezione Ambiente, nel 1999
stimava nel 47 per cento (!) il
potenziale di risparmio sui consumi di
elettricità in Italia.
L’Italia, in base al Protocollo di Kyoto,
si era impegnata a ridurre le proprie
emissioni di anidride carbonica del
6,5 per cento rispetto ai livelli del
1990. Nel 2003 era invece arrivata ad
aumentarle di oltre il 12 per cento...
Quanto poi agli alti prezzi dell’energia
in Italia, l’Autorità per l’energia
elettrica ed il gas ha più volte
lamentato la pseudo-liberalizzazione
del mercato energetico attuata negli
anni scorsi. Ai monopoli di ENEL
ed ENI-SNAM si sono cioè sostituiti
alcuni oligopoli (semi)privati. La “crisi
del gas” dello scorso inverno è stata
infatti dovuta al fatto che le scorte
strategiche di gas naturale sono
state intaccate per permettere ad
alcune aziende italiane di produrre
elettricità da vendere all’estero, dove
spuntavano prezzi più alti (allora non
è proprio sempre vero che in Italia
l’elettricità costa il 30 per cento in più
degli altri Paesi europei!).
Ancora: il Friuli Venezia Giulia è da
anni in testa, tra le Regioni italiane,
per i consumi di elettricità pro capite
(molto più anche di Lombardia e
Piemonte ed il doppio della non
certo agreste Liguria) ed il suo
comparto industriale consuma – a
parità di valore aggiunto prodotto – il
doppio della media italiana. Segno
che è probabilmente in buona parte
obsoleto.
Si potrebbe continuare a lungo, ma
credo basti per capire che la cosa
giusta da fare è investire risorse
(intellettuali, umane ed economiche) in
un programma energetico che metta
assieme l’uso razionale dell’energia e
la riduzione degli sprechi, lo sviluppo
di fonti rinnovabili per sostituire quelle
fossili, la riduzione delle emissioni
inquinanti e climalteranti.
Un programma - perché no? concertato ad esempio dal Friuli
Venezia Giulia con le Regioni e gli
Stati contermini. L’Euroregione non
potrebbe servire a questo?
Dario Predonzan
Altre informazioni e documenti sui
temi dell’energia sono disponibili sul
sito: www.wwf.it/friuliveneziagiulia
10 anni dal referendum sul progetto del Terminal SNAM a Monfalcone
QUANDO la gente dice no
Avventura a lieto fine per l’area portuale di Monfalcone
che doveva ospitare un enorme impianto di rigassificazione GNL.
stra-Falcioni
Supplemento al Konrad n.28 del
settembre 1996.
Questo giornale di 4 pagine
stampato in 20.000 copie, fu inviato
a tutte le famiglie di Monfalcone.
Ci piace pensare che contribuì al
successo del referendum contro il
rigassificatore
Konrad ottobre 2006
29 settembre 1996: data del referendum popolare
effettuato a Monfalcone per esprimere un giudizio
sulla costruzione di un impianto di rigassificazione
sull’area Lisert. Tutti ricorderanno che, contrariamente
alle certezze di molti (c’erano già delle bottiglie di
spumante pronte ad essere stappate…) la popolazione di
Monfalcone si esprimeva contro il progetto.
Un’opposizione che vedeva da una parte un comitato
spontaneo di cittadini (il “No terminal”) assieme al
WWF e ad altre entità sociali, dall’altra la SNAM,
l’Amministrazione Comunale, gli industriali, ecc. Una
differenza anche economica abissale: basti pensare
ai volantini ciclostilati opposti alle brochure in carta
patinata, alla videocassetta in omaggio con Il Piccolo, a
materiale cartaceo costosissimo...
In quel periodo il sottoscritto era direttore responsabile
di Konrad e – pur con la limitata portata mediatica della
testata – per quanto possibile sosteneva sul periodico
una continua contro-informazione sugli eventi.
Un progetto quello del terminal nato non tenendo in
alcuna considerazione le risorse naturali, paesaggistiche,
storiche, economiche ed umane della zona. Con enormi
carenze culturali e una miriade di motivazioni pretestuose
a sostegno del progetto.
Le azioni per contrastare il progettato enorme terminal
per la rigassificazione del gas metano furono molteplici
per dimostrare le conseguenze del monosviluppo
economico conseguente alla presenza del terminal.
Le alternative esistevano, ma per prenderle in seria
considerazione bisognava “voltare pagina” rispetto ad un
modello culturale superato e riduttivo, ma evidentemente
ancora radicato in molti ambienti di potere.
Fra l’altro, proprio da parte del WWF di Monfalcone,
venne organizzato in quel periodo un convegno sul futuro
sostenibile dell’area per valutare ogni idea. Emergeva
che la costruzione di un impianto di così grossa portata,
oltre ai problemi all’ambiente marino e terrestre, avrebbe
annullato di fatto qualsiasi sviluppo diverso della
zona litoranea del golfo di Panzano, in particolare la
maricoltura, il piccolo artigianato e il turismo compatibile.
Il WWF – contrariamente al pensiero odierno del
governatore del Friuli-Venezia Giulia che taccia
l’associazione come paladina del “no” – anche in
quell’occasione (come sempre) aveva dato e supportato
numerose alternative all’impianto.
Da parte dei sostenitori del progetto, invece, si affermava
con forza in tutti gli ambienti che la costruzione del
terminal avrebbe riqualificato l’ambiente della zona.
Oggi ci risiamo. Se da un lato si festeggiano i dieci anni di
una vittoria, dall’altro ci si deve confrontare con i progetti
di ben due impianti di rigassificazione del gas metano.
Insomma: il gioco si ripete.
Speriamo che ancora una volta possa vincere la
ragione.
Graziano Benedetti
Il “maestro” perduto
Qualcuno sostiene che si tratta di una specie estinta, altri
dicono che ormai se ne possono trovare solo rarissimi
esemplari, ma la maggior parte degli interpellati afferma di
non sapere rispondere per mancanza di esperienza. Non
sanno riconoscerli perché nella loro vita di studenti un vero
“maestro” non l’hanno mai incontrato, non hanno avuto cioè
la ventura d’incrociare uno di quegli insegnanti che quando ti
sfiorano lasciano nel tuo animo un segno indelebile, una traccia
recuperabile all’improvviso anche dopo diversi anni.
Sono quelli che portano avanti con rigore il proprio impegno,
ma vi aggiungono il profumo di un’anima innamorata della
verità, del miracolo della vita, del coraggio e dei valori che
fanno grandi gli uomini. Sono quelle creature che non lasciano
nulla d’intentato affinché poi il mondo con le sue pretese non
riesca mai a spegnere la meravigliosa capacità di credere nei
propri sogni.
Ora sembra che siano scomparsi anche i rappresentanti della
categoria dei “severi ma giusti”. Erano tosti, rompiscatole, a
volte gelidi come un ghiacciolo, ma rispettati in virtù di quella
loro rassicurante imparzialità. Il loro ruolo si è esaurito per
mancanza di opportunità. Non possono essere giusti perché
non hanno più la possibilità di essere severi.
Insomma, pare che il corpo docente si sia più o meno
rassegnato alla semplice sopravvivenza. Da sempre poco
retribuito, il lavoro dell’insegnante godeva un tempo almeno
di un certo prestigio. Quando non erano la cultura e la
capacità di trasmetterla a procurare il rispetto, lo si otteneva
con l’autorità. C’erano cioè gli strumenti per rimettere in riga i
maleducati, gli arroganti, chi violava le regole. Si poteva negare
la promozione a chi non la meritava. É vero che qualcuno era
così anche in grado di abusare del proprio potere e infatti lo
faceva, ma l’abuso è purtroppo il primo rischio insito nel potere
quando finisce in cattive mani. Oggi è scomparso anche da
quelle buone.
Come si fa ad affascinare, coinvolgere, interessare un giovane
che ha uno scarso concetto del tuo sapere perché usa altri
parametri per attribuire il prestigio? Quando tutta la tua cultura
vale per il tuo interlocutore molto meno di una scarpa spaiata
di Totti o della macchina di papà che tu non ti puoi permettere?
Come si può dialogare con chi appare privo del più elementare
senso critico e non è in grado di valutare neppure le proprie
prestazioni?
Una docente universitaria mi ha raccontato sgomenta e
sconfortata che i giovani contestano anche un voto positivo
perché pretendono il massimo che non hanno meritato. Che
dire poi degli insulti irripetibili di cui diverse insegnanti sono
fatte impunemente oggetto anche dagli alunni delle scuole
medie inferiori. Ora per loro è bravo l’insegnante che non li
stimola all’impegno e per salvarsi gli regala voti.
Ho tracciato forse un quadro inquietante, troppo negativo
e non veritiero? E’ possibile. C’è infatti sempre un grosso
margine di errore quando per forza di cose si generalizza.
Allora, per favore, contestatemi. Portatemi esempi,
testimonianze diverse da quelle che ho raccolto. Mi rivolgo
soprattutto ai giovani che un “maestro” hanno avuto la fortuna
d’incontrarlo. Scriveteci di loro, raccontateci il bene che ne
avete ricevuto. Così alimenterete la nostra speranza.
Giovanna Falcioni
SENZA PUDORE
La sapevamo già, purtroppo,
che al peggio non c’è limite
Se l’estate del 2006 era iniziata con un
timido venticello di ripresa economica
(o per essere più onesti, con un
rallentamento della recessione), il
venticello si è poi mutato in tempesta,
con la guerra vera combattuta sulla
testa del popolo libanese, l’invio
frettoloso dei nostri soldati in Libano
con la foglia di fico del basco azzurro
targato ONU, e adesso la farsa della
Legge Finanziaria in arrivo, con tagli
e balzelli a carico dei soliti noti (mica i
ricchi e gli evasori, per carità!), mentre
esplode, con le dimissioni di Marco
Tronchetti Provera, il caso Telecom
Italia.
L’ex genero di Leopoldo Pirelli, poi
convolato a nozze con la signora Afef
Jnifen, è stato un ardito precursore
dei furbetti del quartierino, in quanto
è riuscito a comprarsi il controllo della
Telecom, con un giochino di scatole
cinesi da fare invidia alle Triadi,
facendola indebitare per la modesta
cifra di 41,3 miliardi di euro, che fanno
la bazzecola, nel vecchio conio, di
80.000 miliardi di lire.
Dall’ultima relazione agli azionisti
risultava che le azioni di Telecom in
circolazione erano 19,4 miliardi, quindi
gli azionisti di minoranza della società,
soci loro malgrado di Tronchetti
Provera, hanno un debito di oltre 2
euro per ogni azione in loro possesso.
E’ indicativo dell’onestà del soggetto
il testo del seguente comunicato
stampa, datato 8 agosto 2006:
«Telecom Italia in seguito alla continua
e ripetuta diffusione sulla stampa di
informazioni non rispondenti al vero
e fuorvianti relative alla situazione
finanziaria del Gruppo e a ipotesi di
Konrad ottobre 2006
scorporo della rete, comunica che
agirà in tutte le sedi, come di recente
ha fatto, a tutela della società e degli
azionisti richiedendo in particolare
l’attivazione della CONSOB onde
evitare il proseguire della diffusione
di notizie suscettibili di determinare
gravi turbative del mercato. In merito
allo scorporo della rete fissa Telecom
Italia sottolinea come tale ipotesi non
abbia mai trovato alcun riscontro né
presso il Governo e le Autorità italiane
né a livello di Commissione Europea.
Un’iniziativa di tale genere non può
essere realizzata se non in accordo
con la società, legittima proprietaria
della rete, che, si ricorda, opera nel
libero mercato in regime di licenza e
non di concessione governativa.»
Nessuno, tra politici, opinionisti,
leader religiosi, si prende la briga
di chiedere conto di questo ed altri
indegni balletti, messi in atto sulla
testa dei contribuenti, dei lavoratori,
dei risparmiatori e degli utenti
dei servizi pubblici. Non andiamo
poi a sindacare quanti soldi sono
stati investiti da Telecom e dagli
altri erogatori di pubblici servizi
in pubblicità e sponsorizzazioni,
destinate a favorire, guarda caso,
le reti televisive (Rai e Mediaset),
lo sport professionistico (calcio e
basket), mentre lo Stato ha svenduto
a questi signori la rete nazionale
di telecomunicazioni, attraverso la
quale passano tutte, e proprio tutte
le informazioni in voce (telefonia
fissa e cellulare), dati (Internet e reti
informatiche aziendali) e immagini (TV
via internet, ADSL, ecc.).
Il pudore, come insegnano le nostre
“radici cristiane”, tanto care agli
integralisti europei di ogni nazione
da dover essere inserite nella futura
Costituzione Europea, dovrebbe
spingere lor signori a vergognarsi di
queste manovre, portate sempre a
danneggiare gli interessi dei cittadini,
che anche in Italia dovrebbero essere
chiamati con rispetto “contribuenti”,
come negli USA si definiscono
“taxpayers” i cittadini che pagano le
tasse.
E lo stesso pudore dovrebbe spingere
i governanti di oggi e di ieri a indagare
sino in fondo sugli aspetti penali,
civili e fiscali di queste manovre,
andando a colpire in modo esemplare
le evasioni, le frodi e le turbative dei
mercati finanziari, ripulendo la scena
da speculatori e maneggioni. Ma
forse è meglio toccare la scuola, la
sanità e le pensioni, lasciar sfruttare
i giovani sottopagati con i contratti
di lavoro autonomo e i milioni di
immigrati clandestini. Tanto, gli eletti
in parlamento sono stati nominati
dai partiti, e quindi non è ai cittadini
elettori che devono rendere conto del
loro operato. Quindi possono essere
altrettanto spudorati, e andarsi a
pavoneggiare in televisione a nostre
spese.
Gli allegri compari di Sherwood mi
fanno presente che forse basterebbe
che i cittadini per un po’ smettessero
di pagare bollette, imposte, cartelle e
altri balzelli, per vedere l’effetto che fa.
Ma questa è un’altra storia.
Robin Hood
Beppe Grillo
Riprendiamoci Telecom
Prima Sip e poi Telecom Italia. Ha
cambiato ragione sociale ma la
compagnia telefonica nazionale è
stata fin dagli anni ’90 nel mirino di
Beppe Grillo. Era il 2 dicembre 1993
quando il comico, durante la seconda
puntata del suo show che segnava il
ritorno in Rai dopo un lungo periodo di
oscuramento, denunciò lo scandalo del
numero 144. Scoppiò un polverone e
dopo alcuni mesi il prefisso incriminato
(che comportava per il chiamante costi
da telefonata internazionale) fu tolto,
salvo resuscitare più tardi sotto le
mentite spoglie dell’166.
Negli ultimi tempi Grillo ha più volte
attaccato i vertici dell’azienda,
soprattutto il (ormai ex) presidente
Marco Tronchetti Provera, da lui
soprannominato il “tronchetto
dell’infelicità”. Le ultime vicissitudini
quindi non hanno sorpreso più di tanto
il simpatico genovese che riepilogo
in modo chiaro lo stato dei fatti nel
suo blog www.beppegrillo. In un
intervento pubblicato il 9 settembre dal
significativo titolo “Il rigattiere”.
“… Telecom è indebitata per 41,3
miliardi di euro. Hopa, Unicredit e
Banca Intesa sono uscite da Olimpia.
Il tronchetto e l’esattore autostradale
Benetton sono rimasti soli. Il tronchetto
ha bisogno di liquidità. Dopo aver
venduto ‘per riassettare’ Telespazio,
Seat PG, Finsiel, Pirelli Cavi ecc, ecc.
Dopo il crollo del valore azionario
di Pirelli e di Telecom negli ultimi
cinque anni. Dopo aver esternizzato
per dare “il segnale di svolta” parte di
Telecom. Dopo aver fuso per ‘strategia
industriale’ Tim e Telecom, indebitando
Telecom per disporre della liquidità
generata da Tim. Dopo aver distribuito
utili agli azionisti invece di usarli per
ridurre il debito o fare investimenti.
Dopo aver inutilmente cercato di
piazzare in borsa Pirelli Tyre (gomme).
Insomma, dopo averle provate tutte,
secondo le indiscrezioni potrebbe
vendere Tim, la rete di telefonia fissa,
l’ultimo miglio. Tutto. Quest’uomo
è estenuante. Attraverso una serie
di scatole cinesi MGMP>Mtp&cSa
pa>Gpi>Camfin>Pirelli&c>Olimpia
controlla con una percentuale da
prefisso telefonico la Telecom. Non ha
soldi, ma li vuole. Il titolo di Telecom
in carico ad Olimpia vale il doppio
rispetto alla quotazione di borsa. Non
viene svalutato. Nessuno sa perchè.
La telefonia e la dorsale sono centrali
per lo sviluppo del Paese. Il governo
non può stare a guardare. Cosa guarda
Prodi? Chiude gli occhi, e sorride
beato. Invito Prodi (invitatelo anche voi
con una mail a dare un segnale con
una lettera a questo blog.”
Passano solamente pochi giorni e
la critica si trasforma in un’iniziativa
provocatoria: raccogliere le deleghe dei
piccoli azionisti Telecom per far sentire
una voce più forte nella prossima
assemblea dei soci dell’azienda di
telefonia. E’ partita quindi la campagna
“Share action – Riprendiamoci
Telecom”
“Di chi è la Telecom? E chi l’ha
costruita anno dopo anno con le
tasse se non generazioni di italiani?
E allora proviamo a riprendercela. Il
meccanismo è semplice. Io raccolgo le
deleghe di tutti coloro in possesso di
azioni Telecom che vorranno darmele.
Mi presenterò all’assemblea di Telecom
e farò sentire la vostra voce. Se il
numero di azioni che mi sarà conferito
dovesse permettermi di licenziare il
cda lo farò. In ogni caso vale la pena
di tentare.
Per conferirmi la delega dovete:
1 - compilare l’apposita form (modulo
consultabile all’indirizzo www.
beppegrillo.it/shareaction/ ndr)
2 - ricevere una mia mail con il testo
della delega
3 - stampare e firmare la delega
4 - andare in banca con la delega per
richiedere il biglietto di ammissione
all’assemblea
5 - inviare all’indirizzo di un mio legale,
che vi sarà comunicato nella mail, il
biglietto di ammissione.
Riporto di seguito una spiegazione
del legale che spiega le motivazioni
dell’iter:
‘Telecom è quotata in borsa per cui le
azioni vengono negoziate nei mercati
regolamentati e non sono fisicamente
in mano agli azionisti ma sono
figurativamente depositate in Banca
e la titolarità delle azioni si dimostra
attraverso una serie di registrazioni.
L’azionista che intende partecipare
all’assemblea della Telecom deve
pertanto chiedere alla Banca
depositaria il biglietto di ammissione
per partecipare all’assemblea
indicando la persona che l’azionista
intende delegare per l’intervento.
A coloro che si registreranno sarà
inviata una mail con la disposizione
per la Banca presso cui ha in deposito
i titoli per ottenere il biglietto di
ammissione che dovrà essere reinviato
all’indirizzo di un legale che sarà
comunicato nella mail’.
Fatemi godere. Rifatevi delle
umiliazioni subite in questi anni come
utenti e come azionisti. Il cda licenziato
dai veri azionisti attraverso un comico.
Una cosa mai vista al mondo. Un
undici settembre dei capitalisti senza
capitali che ammorbano la nostra
società. Ragazze e ragazzi, dateci
dentro. Delegate, delegate, delegate.”
Nonostante le rassicurazioni
dell’avvocato, la fattibilità giuridica
dell’iniziativa ha suscitato qualche
perplessità. Qualcuno sul blog ha
fatto notare che esclusivamente il
socio che detiene da non meno di
sei mesi almeno l’1% delle azioni
con diritto di voto (escluse quindi
quelle di risparmio) può essere il
destinatario delle deleghe degli altri
azionisti. Condizione nella quale il buon
Beppe non si trova. Staremo a vedere
l’evoluzione dei fatti.
La riunione mensile del gruppo è prevista per lunedì 2 ottobre presso la sede della Banca Etica
in via Donizetti 5 a Trieste. L’orario sarà comunicato via email agli iscritti e sarà comunque
pubblicato sul sito web http://beppegrillo.meetup.com/52
Durante l’incontro Riccardo ci relazionerà sull’incontro svoltosi a Brescia venerdì 22 settembre.
Gli Amici di Beppe Grillo di Brescia hanno infatti organizzato una conferenza scientifica con il
professor Montanari che si occupa della correlazione fra la presenza di inceneritori e gli effetti
sull’uomo, con riguardo alle nanopatologie.
Konrad ottobre 2006
lettere triestine
La terrazza del Doge
Incontro con Alberto Ongaro, scrittore veneziano
Per una volta usciamo dall’ambito
triestino per attraversare il golfo, in
quest’ultima domenica di agosto:
rotta ovest sud ovest, per approdare
al Lido di Venezia, appena tre giorni
prima che lo invada il baraccone del
Festival del Cinema. La meta è la
casa dello scrittore Alberto Ongaro,
Alberto
Ongaro
10 Konrad ottobre 2006
un bell’appartamento all’ultimo piano
di una palazzina, una spettacolare
terrazza aperta da un lato sulla laguna
(San Marco è nascosto solo dalle
cime degli alberi più alti) dall’altro al
mare aperto.
“Voi siete là” indica con il dito
puntato verso Trieste la signora
Donatella, padrona di casa elegante
e vivacemente cordiale. Invece ora
siamo qua, in questa casa spalancata
in ogni senso: agli azzurri, alle idee,
agli amici.
“È una metafora un poco abusata,
questa cosa della tua terrazza da un
lato rivolta al mare e dall’altro alla
laguna, così simile alla tua vita di
grande viaggiatore ancorato però a
questa città, alle tue origini. Me ne
sono accorto dopo averlo scritto in un
articolo, di non esser stato granché
originale…”
“Sì. L’editore l’ha stampato anche
sul risvolto di copertina di un libro.
Parlavano di un attico… gli ho chiesto
di toglierlo. Quale attico! Vedi anche tu
che è un normale appartamento”
“Tu sei nato qui, al Lido?”
“No, no: a Venezia. In una vecchia
casa proprio sul Canal Grande: più
veneziano di così!”
Vediamo in anteprima la bozza
ormai quasi definitiva della copertina
dell’ultimo romanzo, Il ponte
dell’ultima ora, che uscirà tra qualche
settimana per i tipi della Piemme.
Viene sturata una bottiglia di prosecco
e brindiamo tutti assieme, Luciano e
Tatjana, Alberto e Donatella, Patrizia
ed io, non si capisce bene se alle
fortune del nuovo romanzo, se agli
ottantun anni di Alberto, compiuti
da pochi giorni, o semplicemente a
questo nostro incontro.
A tavola, dove indugiamo al riparo
fresco di una tenda, i discorsi si
intrecciano, briosi e leggeri. Per quelli
di politica non c’è partita, per quanto
omogenei sono i punti di vista di tutti
i commensali e finiscono presto per
sfrangiarsi in rapide battute, in sorrisi
derisori e assieme di liberazione,
quando pensiamo al più recente
periodo, che da aprile è ormai alle
nostre spalle. È Ongaro a introdurre
una nota più seria, quando richiama
con energia l’esigenza di reintrodurre
il principio delle responsabilità
individuali: “Troppo spesso si
richiamano le colpe della società
– che pure ci sono – a giustificare le
mancanze dei singoli: è necessario
invece che si pensi anche alla moralità
privata. Non tutto può essere diluito in
un ambito sociologico che annacqua
le responsabilità di ciascuna persona.”
Mi viene in mente un suo romanzo,
La strategia del caso, tutto imperniato
attorno all’assillo morale di un
anziano professore, eroe azionista
della Resistenza. Puntuale, poco
dopo, la conferma di quel mio
pensiero, in un’altra valutazione del
padrone di casa: “Vi sono stati, a
mio giudizio, tre momenti alti nella
storia di questo Paese nel secolo
passato: la Resistenza, la ribellione
della società civile costituita dal
periodo di Mani Pulite, e poi – ma
in questa valutazione sono forse
sviato da motivi familiari – la riforma
psichiatrica, la liberazione di quanti
erano rinchiusi senza speranza nei
manicomi”. L’ambito familiare cui si
riferisce è la memoria della sorella
Franca Ongaro Basaglia, scomparsa
due anni fa, che fu moglie dello
psichiatra che ha dato origine a Trieste
e prima ancora a Gorizia ai primi
esperimenti della nuova psichiatria
che avrebbero condotto all’apertura
dei manicomi e alla legge 180.
Gli chiedo di parlarmi dei suoi
esordi lavorativi e lo fa volentieri,
riandando con la memoria agli
anni della giovinezza, all’affacciarsi
sul mondo del fumetto assieme
all’amico Hugo Pratt, col quale aveva
fondato una rivista che non mancò
di attirare su di sé l’interesse di un
editore argentino. “Hugo e un altro
amico erano già a Buenos Aires e mi
pressavano perché li raggiungessi:
avevano bisogno dei soggetti e delle
storie che allora sfornavo a getto
continuo. Io ero rimasto a Venezia,
pensando di poterlo fare da qui.
C’erano gli studi universitari da
completare, ma alla fine l’editore, che
era il più importante dell’Argentina,
mi propose un contratto che, come si
dice, non si poteva rifiutare ed allora
partii. Ricordo in aereo, quando feci
vedere il contratto ad un occasionale
compagno di viaggio argentino, che
ritenne ci fosse un errore di battitura:
disse che c’era uno zero di troppo nel
mio compenso.”
Gli chiedo come fosse Pratt senza
la matita in mano. “Geniale, come
quando disegnava. Un grande
affabulatore, un senso dell’ironia, del
comico persino, come non ne ho mai
conosciuti. A Milano, al ristorante,
la gente avvicinava i tavoli al nostro,
finché alla fine della serata si formava
quasi un’unica tavolata. Le risate…”
Interviene anche Donatella: “Con
Hugo si rideva finché dolevano le
mascelle. Nostro figlio è nato di otto
mesi e niente mi toglie dalla testa
che quella gravidanza fosse stata
più breve per le tante risate di quelle
serate con lui”.
Il caffè lo beviamo sulle sedie e le
sdraio sparpagliate nella parte più
ampia della terrazza, chi al sole, chi
all’ombra. A poco a poco il discorso
si sposta sui libri di Ongaro, quelli che
tutti conosciamo, gli altri che sono in
arrivo.
“C’è un libro che preferisci, tra quanti
hai scritto?” So bene che lui sa che
sto pensando a La taverna del doge
Loredan, un’esperienza di lettura
per me indimenticabile. Lui dice che
è il libro che avrei voluto scrivere e
certo c’è molto di vero in quella sua
affermazione. Ci pensa un attimo: “No,
non direi. Proprio di recente ho riletto
Il segreto dei Segonzàc e La partita.
Erano anni che non lo facevo, e devo
dire che mi hanno ancora divertito”.
Interviene Luciano: “È come chiedere
a qualcuno quale tra i suoi figli ama di
più”. “È una metafora sicuramente un
po’ eccessiva, però è proprio così, o
quasi. Ciascun libro rispondeva alla mia
esigenza di dire qualcosa, di raccontare
una determinata storia. Li riscriverei
tutti di nuovo, non ho preferenze. Forse
non riscriverei il primo, Il complice, però
gli altri, direi proprio di sì”. Mi fa piacere
sentirglielo dire.
“Tra le cose che amo in ciò che scrivi
libri
c’è la sapienza costruttiva, il dipanarsi
delle storie che tiene avvinto il lettore,
fino al punto di fargli dimenticare che
sta leggendo un libro” “Sai, quello
che mi sarebbe piaciuto fare, nella
vita, è lavorare per il cinema, scrivere
soggetti e sceneggiature” In parte lo
ha fatto, per il fumetto anziché per il
cinema. “Sì, ma il cinema è un’altra
cosa. Un film è stato fatto, tratto
da L’ombra abitata, ma non è stato
mai distribuito in Italia. Un altro fu
tratto da La partita. Poi si sarebbe
dovuto fare un film dalla Taverna, con
Orson Welles nei panni di Fielding.
C’eravamo andati vicino, ma invece
non se ne fece nulla…”.
Come ti vengono in mente le tue
storie? “Spesso da un dettaglio,
da un’osservazione che faccio su
qualche curiosa coincidenza. Ricordi
ad esempio L’ombra abitata?” Certo
che la ricordo: il protagonista che
s’imbatte in una fotografia esposta in
una mostra londinese nell’immagine
parigina di una ragazza di molti anni
prima, che avrebbe potuto anche
essere la sua Rose Lafitte. Un’altra
storia di coincidenze, imperniata sul
mistero di una donna, che alla fine
si tinge di giallo… “Bene. L’idea mi
è venuta semplicemente guardando
una foto di Cartier Bresson. Anche
in quella c’era un’atmosfera che
ricordava i miei anni giovani, i vestiti, le
automobili… tutto insomma. Poi ci ho
costruito una storia attorno, ma l’idea
mi è venuta da lì, da quella fotografia
che riguardava, in certo senso, la mia
vita.”
Parliamo poi diffusamente di un nuovo
romanzo ancora in gestazione, che
ha avuto la cortesia di farci leggere
in una prima stesura: ci chiede conto
nelle critiche che abbiamo avanzato,
che in parte accetta, in parte respinge.
Non posso scriverne ovviamente di
più su un giornale riguardo a quel libro
ancora in gestazione.
Sapendo che lo imbarazza un poco
scrivere dediche, gli ho portato tre
suoi volumi per farmeli autografare,
lasciando per ultimo la “mia” Taverna
“perché tu possa allenarti prima con
gli altri due”. Un po’ riottosamente si
mette al lavoro ed è inutile dire che, fin
dalla prima dedica, il risultato porta in
sé il calore di un abbraccio affettuoso.
Walter Chiereghin
L’ombra dei grattacieli
Adriano Paolella
L’ombra dei grattacieli
ed. il prato
€ 15,00
L’edificio alto implica grandi consumi
di energia in fase di costruzione, per
l’impiego di materiali speciali destinati
a resistere a sollecitazioni estreme,
per la climatizzazione e la mobilità
interna, ecc., limitando quindi la
possibilità di ridurre tali consumi.
Coloro che vi abitano e vi lavorano
ne subiscono il progetto di vita che è
alla base dell’edificio e non possono
praticare alternative energetiche e di
mobilità (niente biciclette…).
Si tratta principalmente di una
speculazione, che garantisce il
massimo profitto ai costruttori,
producendo un numero elevato di
edifici e abitazioni nelle aree dove il
valore per metro quadrato del terreno
è massimo.
Una speculazione che però trova
sostegno ideologico in alcuni
“guru”, membri dello star system
dell’architettura contemporanea,
come ad esempio sir Norman
Foster. Il quale esalta il ruolo dei
grattacieli come “simbolo, l’icona, di
una metropoli, della sua modernità,
vitalità, crescita”.
Si rivendica quindi dei grattacieli, il
cui numero è in continua crescita
nel mondo, la funzione di edificiimmagine, utili per provocare stupore
nel pubblico ed ammirazione per gli
artefici (nonché prestigio e profitti per
i committenti), ancorchè si tratti di
progetti indifferenti al benessere degli
utenti, alle relazioni con il contesto
ambientale, paesaggistico ed
architettonico preesistente.
Ecco quindi le torri più disparate
sorgere a grappoli e a casaccio nei
pressi del centro storico di Londra,
di Lione e (presto) di Milano. Oggetti
di – spesso solo presunta – alta
qualità estetica, ma appunto sempre
progettati solo in quanto “oggetti”,
quasi si trattasse di opere d’arte
da collocare in un salotto o in una
galleria, non destinate a incombere
per decenni (terremoti e atti terroristici
permettendo…) sullo skyline delle
città e sulla vita dei loro abitanti.
Da questo punto di partenza trae
spunto Adriano Paolella, architetto
e docente all’Università di Reggio
Calabria, nel suo recente “L’ombra
dei grattacieli”, che reca il significativo
sottotitolo “Per una critica ambientale
dell’architettura contemporanea”.
Se i grattacieli ne sono l’epitome
più significativa, sono infatti molti
e di vario genere gli esempi della
pressoché totale indifferenza
dell’architettura contemporanea (e
in particolare delle “grandi firme”
che imperversano sulle riviste e nei
concorsi di tutto il mondo) per le
tematiche ambientali. Non soltanto per
quanto concerne i consumi energetici:
si tratta anche dell’attenzione per
il tipo di materiali impiegati, per i
mestieri e delle tradizioni costruttive
locali, per l’armonia dell’intervento con
un sistema della mobilità sostenibile,
per il rapporto con le esigenze degli
utenti e la qualità della loro vita, ecc.
Il libro di Paolella contiene, in
proposito, un’istruttiva carrellata
su una sessantina di edifici, grandi
medi e piccoli, con una scheda di
commento per ciascuno di essi.
E’ riportata anche un’antologia
(sarebbe forse meglio definirla uno
sciocchezzaio) di dichiarazioni e scritti
dei più celebri architetti, a proposito
del rapporto di questi con il loro
lavoro, con l’ambiente e la società.
Non ne escono bene il già citato
Foster, né Daniel Libeskind, Jean
Nouvel, Renzo Piano, Massimiliano
Fuksas, Zaha Hadid, Frank Gehry ….
Il panorama non è però tutto nero:
il libro riporta infatti anche esempi
(non a caso molto meno vistosi di
quelli firmati dagli architetti dello star
system mediatico-pubblicitario) di
edifici a misura d’uomo e d’ambiente.
Perché progettare e costruire a misura
d’uomo e d’ambiente si può: basta
volere.
D.P.
AGI Associazione Grafologica Italiana
Sezione provinciale di Trieste
Corsi di Grafologia
Informazioni su
11 Konrad ottobre 2006
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libri
Mauro Covacich
Trieste sottosopra
ed. Laterza
2006, E 9,00
La Trieste che è in noi
C’è una Trieste internazionale, centro d’Europa e del
mondo, e un’altra Trieste città di periferia e dai mille
problemi. C’è una Trieste città della scienza, e una
Trieste “zità de mati”. Una Trieste piena di storia,
di luoghi vecchi e antichi e una Trieste delle “case
dei Puffi” e del “formaggino” di cemento di Monte
Grisa. Infinite contraddizioni convivono nella nostra
città e nei suoi abitanti, ma nonostante tutto con
una certa armonia.
Non per niente un antico simbolo di Trieste è il
melone con tredici spicchi, uno per ognuna delle
antiche casade. Tredici spicchi diversi uniti assieme
in un solo frutto. Pure l’altro simbolo, quello che
sfoggiamo con orgoglio sulle nostre bandiere, reca
in sé una contraddizione: per alcuni è un’alabarda,
per altri un giglio. Un’arma o un fiore? Brandisca
ognuno ciò che preferisce.
La provincia più piccola d’Italia, la città con più anziani, la città
più cara. Città di tanti record positivi e negativi, pot-pourri di
razze di lingue e di usanze.
La nostra città, come una Gardaland affacciata sull’Adriatico,
è una sintesi, un mondo in miniatura. La foresta a Basovizza, il
lago a Contovello, il fiume in Val Rosandra, l’oceano a Barcola.
Non manca proprio niente. Anche case monumenti e palazzi
sono disposti, al pari di un parco dei divertimenti, senza cura
eccessiva per la coerenza, accavallando epoche e stili.
Il corredo genetico dei triestini, al pari dell’eclettismo
architettonico e paesaggistico della città, se analizzato,
costituirebbe un rompicapo per i biologi.
Non penso ci sia razza umana che manchi all’appello, nei
milioni di minuscole gocce di sangue che circolano in ognuno
di noi. Ma la ricerca del gene della triestinità potrebbe rivelarsi
infruttuosa. La triestinità, questa condizione d’essere così
peculiare, che caratterizza la popolazione locale, è piuttosto
qualcosa che si eredita respirando quest’aria - particelle di
bora miste al salso e un po’ di molecole di Ferriera - oppure
bevendo l’acqua calcarea che il Timavo distilla nelle grotte
sotterranee.
La Trieste della quale ci parla Mauro Covacich una volta tanto
non è quella della storia e della letteratura, non è nemmeno
quella della nostalgia, di cui gli scaffali delle librerie sono
pieni. Qui si parla soprattutto di quelle vicende che non sono
tanto importanti da occupare le pagine dei giornali o dei libri
di storia, né così futili da meritare l’oblio. Esperienze personali
dell’autore, storie di amici e di parenti, brevi scenari di vita
rionale. Uno spazio importante lo trovano le piccole manie
e i riti irrinunciabili per ogni triestino degno di tale nome,
come il caffè al bar con i suoi mille modi di gustarlo, oppure
l’abbronzatura - o tostatura - ai “Topolini” e alla “Lanterna”.
Per non parlare delle “osmizze”, teatri di tranquilli e familiari
baccanali carsici.
Poi, è naturale, storia letteratura e nostalgia fra le righe fanno
capolino. Ma con discrezione, senza pretese. Un po’ come le
statue di Svevo e di Joyce, che scendono spigliatamente dal
loro piedestallo e vengono a fare una passeggiatina con noi.
Non manca una capatina verso i luoghi grigi della memoria e
della tristezza, come la Risiera e il cimitero, ma anche qui con
garbo e senza sbavature.
Tanti libri sono stati e saranno scritti sulla nostra città,
descrivendone ora l’uno ora l’altro dei molteplici volti. Volti
diversi, eppure compresenti, uno per ogni abitante, uno per
ogni istante e sfumatura d’umore. Da qui, forse, deriva la
passione locale per il teatro, il luogo che rispecchia meglio
di qualunque altro questo aspetto trasformista e multiforme
insito in noi e in questo microcosmo giocattolo che è la nostra
piccola provincia.
Lo spirito di Trieste, senza corpo e senza forma come tutti
gli spiriti che si rispettino, assume le fattezze che vogliamo,
assecondando le nostre aspettative e i nostri desideri. Stiamo
quindi attenti a ciò che desideriamo...
Quello di Covacich è un diario di bordo, una collezione di
appunti di viaggio, simili agli appunti che abbiamo raccolto
tutti noi nella nostra breve o lunga permanenza in questa
strana città, e che conserviamo nella mente e nel cuore.
Leggendo questo agile e frizzante volume possiamo trarne
qualche ora spensierata, e, fra le righe, un insegnamento
fondamentale: l’unico vero libro su Trieste lo deve scrivere
ognuno di noi, con lettere di respiro sulle pagine dell’anima.
Perché Trieste è un libro che si sfoglia vivendo.
Francesco Gizdic
[email protected]
Medicina dell’anima
Marco Bertali
Psichiatria come
Medicina
dell’Anima
Macroedizioni
2006, E 16,50
12 Konrad ottobre 2006
Trattare la salute mentale senza dimenticare la
natura anche spirituale dell’essere umano: la
psichiatria dovrebbe essere sempre meno la
somministrazione di farmaci e sempre più una cura
profonda dell’Anima. Invece, soprattutto a partire
dagli Stati Uniti, si sta riaffermando una psichiatria
riduzionista e biologica: partendo dal presupposto
che tutti i disturbi mentali siano una disfunzione
bio-chimica e in particolare dei neurotrasmettitori, la
soluzione è molto semplice e consiste nel propinare
a tutto spiano psicofarmaci, in grado di correggere
il malfunzionamento del cervello. Il risultato è
la riduzione dell’essere umano a una specie di
macchina da “oliare” con prodotti farmacologici,
con la crescente somministrazione di pillole e gocce, da
somministrare di fronte al minimo disagio e anche ai bambini.
A questa psichiatria esistono due risposte: la prima è
quella di origine basagliana, per la quale esiste una specie
di predisposizione multifattoriale (genetica, ambientale,
caratteriale, esperienziale) al disturbo mentale. E in questo
caso anche la terapia sarà multipla: farmacologica ma anche
psicologica, con interventi riabilitativi e socializzanti, personali
e familiari. La seconda risposta è quella raccontata nel libro di
Bertali. Psichiatra presso il Centro di salute mentale dell’Alto
isontino, specializzato in ipnosi-terapia e nelle pratiche yoga,
Bertali sostiene che la maggior parte delle problematiche per le
quali viene fatta una diagnosi psichiatrica sono in realtà segnali
che la nostra Anima ci lancia per richiamare l’attenzione sui
nodi non sciolti della nostra vita.
Psichiatria come Medicina dell’Anima è una durissima denuncia
dell’irresponsabile abuso degli psicofarmaci anche per i disagi
meno gravi (stati depressivi, ansia, crisi di panico, fobie, disturbi
ossessivi e psicosomatici) che dovrebbero invece essere
affrontati con un approccio psicoterapeutico e relazionale,
utilizzando tecniche non invasive come yoga, meditazione,
training autogeno, riki, pranich healing, rioabierto ed altre
ancora.
Il libro presenta la testimonianza di uno psichiatra che opera
sul campo da più di vent’anni, sperimentando con successo
soluzioni “dolci” per moltissimi problemi psichici, solitamente
sepolti sotto la coltre soffocante di farmaci più o meno
potenti che vengono prescritti in quantità, nonostante i gravi
effetti collaterali, dietro fortissime pressioni delle industrie
farmaceutiche.
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IL PIACERE DI PIACERE
Foto di Livio Valerio
Obbligatorio essere magra e giovane?
Modelle come modello?
Nei tre racconti precedenti
abbiamo conosciuto Patty, una
ragazza di sedici anni troppo
insicura per poter crescere in
modo indisturbato e troppo
sensibile alle critiche altrui
per non interessarsi al proprio
aspetto fisico.
Le continue richieste dei suoi
coetanei e il disagio profondo
per una vita difficile l’hanno
travolta. La via di uscita
era cambiare, e dimagrire
sembrava essere il rimedio
per risolvere ogni cosa, senza
però considerare che questo
avrebbe messo a repentaglio
la sua vita, conducendola
su una strada alla cui fine
l’aspettava il precipizio.
Le ragazze che come Patty
inseguono un modello
di donna nettamente in
contrasto con i canoni
del benessere e del buon
senso sono tante. Essere
accettati è una questione di
fondamentale importanza,
anche se questo fa perdere
di vista le conseguenze di
un comportamento scorretto
nei confronti di sé stessi.
Si è disposti a mettere in
discussione ogni cosa pur di
assecondare gli esempi che
la società propone. Anoressia
e bulimia, nonostante siano
il segnale di un disagio
profondo che coinvolge la
persona completamente, sono
anche due mali della società
contemporanea ed è la società
stessa a far emergere questi
comportamenti distruttivi.
Il culto della bellezza domina
indisturbato e fa ingrassare
le casse dei centri di
dimagramento e di bellezza che
proliferano in modo esponenziale,
proponendo ormai a tutti soluzioni
per togliere quello che c’è di troppo
e aggiungere quello che manca. Non
esiste più “come mamma ti ha fatto”,
oggi ci sono mille modi per eliminare
imperfezioni e inestetismi.
Ricordiamoci che le diete sono solo
un aspetto di questa morbosa ricerca
del corpo perfetto. La chirurgia
plastica, ad esempio, è diventata uno
strumento molto efficace per avere
un aspetto in sintonia con le proprie
aspettative. Non è più solo un modo
per recuperare ciò che un evento
traumatico ha tolto, ma è diventata
un rimedio per migliorare il proprio
aspetto, la cui unica imperfezione
molte volte è di non corrispondere agli
standard correnti.
Il corpo magro e sempre giovane
sembra essere quello che domina
la società attuale e permette di
essere brillanti in ogni situazione.
Lo stile di vita non lascia margini di
tollerabilità a ciò che non è in linea
con una vita ricca di affermazioni e
popolarità. Indubbiamente è bello
piacersi, ma quando tutto questo
sfida le leggi della natura ed eccede,
bisogna fermarsi e chiedersi se vale
la pena fare tanti sforzi per modificare
qualcosa che forse in poco tempo
tornerà ad essere come prima. I mass
media della società contemporanea
sanno come far presa sugli animi:
i loro messaggi non aiutano
sicuramente le persone insicure
o sovrappeso e ci bombardano
quotidianamente peggiorando le
insicurezze e in molte situazioni dando
origine ad un’interpretazione falsata
della realtà, che rischia di condurre
l’individuo alla negazione di sé stesso
e ad un comportamento distruttivo.
Non c’è dubbio, gli input lanciati dai
mezzi di comunicazione hanno la
capacità di manipolare la mente dei
futuri clienti e a rincarare la dose ci
si mettono anche i reality show che
propongono trasformazioni radicali
eseguite da artisti della bellezza,
che con la loro abilità e precisione
sono in grado di trasformare il brutto
anatroccolo in uno splendido cigno.
Il leitmotiv della vita contemporanea,
dunque, è migliorare sempre, non
accettare nessuna imperfezione ed
essere sempre al passo con i tempi,
altrimenti, se non ci si adegua, non
ci sarà posto nella casta degli eletti.
Se non fai dieta, non fai fitness e non
acquisti prodotti dietetici o con poche
calorie non hai nessuna possibilità
di riuscire a raggiungere gli obiettivi
prestabiliti e forse anche di trovare un
partner come piace a te.
La cosa che fa sorridere è che il
fenomeno sta dilagando in modo
insistente anche tra il pubblico
maschile, che a poco a poco sta
iniziando ad essere vulnerabile alla
bellezza del proprio corpo e ad
inseguire i possibili e poco probabili
elisir di eterna giovinezza e se ha
le rughe compra la crema, se non
è abbronzato si fa la lampada o
compra le creme autoabbronzanti,
fa cure dimagranti e si depila pure.
Inoltre, anoressia e bulimia non
sono più una peculiarità unicamente
femminile perché negli ultimi anni si
sta diffondendo anche tra il pubblico
maschile.
Non c’è dubbio, i tempi sono cambiati
e ciò che prima era una prerogativa
femminile ora coinvolge anche
l’universo maschile.
L’importante, come in tutte le cose, è
non eccedere ed essere consapevoli
che nulla può distruggere in modo
radicale ciò che il vissuto ha generato.
Invecchiare in armonia e in pace
con sé stessi è fondamentale per
apprezzare la vita. Lottare contro il
tempo è inutile e soprattutto costoso.
istitutogestalttrieste
direttore dott. Paolo Baiocchi
Paolo Baldassi
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Psicoterapia della Gestalt per psicologi e medici con D.M. del 25/03/04
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centro benessere
Non solo talassoterapia: dal 25 settembre il via alla settimana open delle attività
della palestra con la grande novità dell’Apnea Academy
Conosciuta a Trieste come centro fisioterapico per le cure in acqua di mare,
la piscina Acquamarina si propone ormai da anni come moderno centro
benessere, dove trovano spazio svariate discipline rivolte a qualsiasi persona
che desideri stare meglio con se stessa.Durante l’ultima settimana di settembre
verranno presentate gratuitamente tutte le attività della palestra programmate
per l’anno 2006/07: corsi di Hatha Yoga, metodo Feldenkrais, ginnastica dolce
e ginnastica vertebrale, Tai Ji Quan; inoltre lezioni di training autogeno e
rilassamento fuori e dentro l’acqua adottate dai più grandi apneisti mondiali.
La pavimentazione della palestra di 85 mq garantisce l’elasticità e la
prevenzione di microtraumi, requisiti indispensabili per le attività a corpo
libero: Acquamarina ha l’obiettivo di creare un ambiente confortevole dove lo
scopo primario è l’attività fisica senza mai trascurare il benessere e l’equilibrio
psicofisico. Il fiore all’occhiello della struttura continua ad essere rappresentato
dall’applicazione della talassoterapia, cioè la scienza del benessere che
proviene dal mare (thalassa) e dai benefici che esso procura (therapeia): l’uso
dell’azione salutare dell’ambiente marino, per scopi preventivi e curativi. Ricca
di oligoelementi e sali minerali, l’acqua di mare elargisce le sue proprietà con
maggior efficacia se riscaldata tra i 30° ed i 32° gradi. In tal modo i suoi elementi
essenziali penetrano più facilmente attraverso la pelle, la pressione esercitata
dall’acqua stimola la circolazione del sangue, e l’effetto prodotto dall’assenza
di gravità agevola il movimento e quindi la rieducazione motoria. Svolgendo
le attività più diverse come ginnastica in acqua, acquafitness, ecc.– aumentano
gli effetti positivi dell’acqua di mare sull’organismo. Il risultato sarà un corpo
sempre più docile e ricettivo alle cure prodigate.
spazio a cura dell’inserzionista
Istituto Pranic Healing Italia
SCUOLA DI FORMAZIONE OPERATORI DI PRANIC HEALING
CORSO QUADRIENNALE
(TRIENNIO FORMATIVO + QUARTO ANNO FACOLTATIVO)
Il Fondatore
Il Maestro Choa Kok Sui, è un autore di fama internazionale,
Ingegnere chimico, Filantropo, businessman di successo,
Egli è discendete di un’antica famiglia cinese, vive nelle Filippine.
La Sua opera ed i Suoi insegnamenti sono conosciuti e seguiti da
un vastissimo pubblico in tutto il Mondo. Ha scritto numerosi libri
tradotti in oltre 20 diverse lingue.
La figura professionale del Pranic Healer
Il Pranic Healing pone le sue basi sulla struttura globale del corpo
umano, ideato dal Maestro Choa Kok Sui, è una straordinaria porta
che c’introduce al mondo dell’energia e della terapia energetica. Il
Pranic Healing è l’antica scienza e arte di guarigione che utilizza il
prana o ki o energia vitale per guarire tutto il corpo fisico. Inoltre esso
include la manipolazione del ki o materia bioplasmatica del corpo del
paziente. E’ stato anche definito come qigong medico (guarigione ki
kung o ki). Il Maestro Choa Kok Sui ha insegnato la scuola medica Chi
Kung Esteriore di guarigione all’occidente e ad altre parti del mondo,
sotto il nome di Pranic Healing. Nella sua forma attuale è stato
instancabilmente, sistematicamente e scientificamente sviluppato,
rivelato ed insegnato. Centinaia di migliaia di studenti hanno imparato
a praticare il Pranic Healing e milioni di pazienti sono stati guariti o
aiutati. Il Pranic Healing c’insegna tecniche avanzate per il corretto
utilizzo di frequenze specifiche del prana (prana colore) per la
guarigione rapida di disturbi e malattie gravi. Il risultato straordinario
è una vera miniera di tecniche e protocolli di terapia, strumenti di
guarigione semplici ed efficaci.
Dove e come opera
Il Pranic Healer opera in supporto alla medicina convenzionale
applicando protocolli specifici di trattamento su diversi tipi di squilibri
fisici e psichici. Il Pranic Healer opera in centri benessere, strutture
termali, palestre, strutture per la terza età, per l’infanzia, presso
strutture assistenziali pubbliche e private, presso studi medici e
propri.
Programma Internazionale di Certificazione
Anno Accademico 2006/2007 - inizio corsi novembre 2006
La scuola attraverso il programma Internazionale di Certificazione
vuole allinearsi con il processo di certificazione di altri programmi per
la regolamentazione professionale.
15 Konrad ottobre 2006
Obiettivi del programma
- Fornire un training approfondito sui principi del Pranic Healing,
sui concetti e sulle capacità terapeutiche, per ottenere così una
certificazione riconosciuta a livello internazionale che attesti la
professionalità del terapeuta.
- Promuovere esperienze terapeutiche per l’approfondimento della
pratica.
- Fornire ai Pranic Healers aggiornamenti sugli sviluppi del Pranic
Healing avanzato.
Inoltre la scuola si prefigge di dare uno strumento in più a medici,
psicologi ed operatori sanitari.
Il programma si articola in un corso triennale di formazione alla
fine del quale sarà rilasciato, a chi avrà superato con successo gli
esami finali, il Diploma Internazionale di “Certified Pranic Healer”,
una certificazione riconosciuta a livello internazionale che attesta la
professionalità del terapeuta. Alla fine del triennio gli studenti abilitati
e certificati possono iscriversi al Biennio di Specializzazione.
Direzione della scuola e Comitato Scientifico
- Prof. Nadia Miniussi - Presidente dell’Istituto e Direttore della
scuola;
- Daniele Faes - Vice Presidente dell’Istituto;
Comitato scientifico
- Dott. Marco Bertali - medico psichiatra;
- Dott. Piero Geromet - medico odontoiatra;
- Dr. Lisa Paolucci - biologa;
- Dr. Ana Maria Vargas - psicologa;
- Dott. Alessandro Bisutti - ingegnere.
La sede principale
c/o l’Healing Center di Pasian di Prato (UD) - Via Colloredo n. 148
Le altre sedi
Pordenone - Gorizia - Staranzano (GO) - Trieste - Trento - Bolzano
- Padova - Mestre (VE) - Rovigo - Treviso - Roma - La Spezia
Per informazioni ed iscrizioni
Segreteria Istituto: 0432 691448 – 334 7133352
orario lunedì 9-12; mercoledì e venerdì 14.30-19.30; giovedì 16-20
Per ulteriori info: 339/3185960- 328/1589929 - 328/8071323 339/3116666
Trento : 348/2399999 Padova: 349/7784842
[email protected] - [email protected] - www.iphitalia.com
spazio a cura dell’inserzionista
alimentazione
Würstel al pollo?
Molti animali da macello vengono nutriti in modo abominevole
Viviamo in un’epoca di informazione, dove chi non legge le
dozzinali notizie dei quotidiani e non ascolta le deprimenti
news dei telegiornali viene tacciato di disinformazione.
Proprio per questo mi sembra assurdo, se non allucinante,
che le notizie che meriterebbero una diffusione capillare,
appaiano in minuscolo nell’ultima pagina del quotidiano
locale oppure, ancor peggio, non se ne sappia proprio nulla.
Troviamo sul sito di Beppe Grillo che in questi giorni la
polizia tedesca ha sequestrato presso un grossista a
Monaco di Baviera, circa 10 tonnellate di carne scaduta da
oltre quattro anni che veniva posta ancora in commercio ed
esportata in Italia, Francia, Danimarca, Cecoslovacchia e
nei tre paesi del Benelux (der Spiegel), e successivamente
trasformati in wurstel. Ovviamente in Italia non se ne sa
nulla, anche se le Autorità italiane sono state informate
della circostanza con invito a trovare la merce sospetta già
importata dalla Germania. Sembrerebbe sia apparso un
articolo su La Repubblica nella sezione della finanza, in data
09/06/06, ma non sono riuscita a trovare nulla.
Le autorità bavaresi già dal dicembre del 2005 erano a
conoscenza dell’esistenza del commercio internazionale
della carne avariata e/o scaduta. In seguito ad un controllo
un distributore tedesco si giustificò all’autorità del mero
errore materiale in cui era stato indotto producendo della
documentazione dell’importatore italiano che avrebbe
erroneamente etichettato merce la congelata (si tratta di
polli) come fresca. Le proporzioni dello scandalo sono però
più vaste, tanto che uno dei responsabili, Georg Bruner, si è
suicidato.
Questa ovviamente, è solo la punta dell’iceberg; in realtà
le cose sono anche peggio, e procedono indisturbate da
decenni. Basti riandare ad un articolo del 09/04/03 de La
Associazione culturale
“il benessere naturale
visto da tutti i punti di vista”
Via Carducci 12 – I Piano – Trieste
Segreteria da lunedì a venerdì ore 17–19
Tel. 040 3478445
Counseller da lunedì a venerdì ore 12-20
Tel. 334 3794725 - E-mail: [email protected]
Per soci
16 Konrad ottobre 2006
YOGA PER TUTTI - NATUROPATIA - BENESSERE INTERIORE
MASSAGGI E BELLEZZA NATURALE
Repubblica, dove a Bari nel corso delle indagini è emerso
che la Aurocarni, forniva consapevolmente carne avariata,
destinata alle mense del policlinico, e la Ocma usava
prodotti chimici per cancellare le date di scadenza dei
prodotti e sostituirle con date prorogate, o con etichette
posticce realizzate al computer. In una delle telefonate
intercettate, Il ragioniere della Cascina, rivolgendosi al
magazziniere della Ocma, gli raccomanda di non abusare
con il decolorante sulla carne: “Stai attento con la trielina,
ancora li fai morire, i cristiani”.
Non desidero fare opera di terrorismo, ma solamente esporvi
le ragioni “tecniche” (non etiche) per le quali la mia famiglia
ha smesso di mangiare salumi et simila.
Primariamente per il motivo che molti animali da macello
vengono nutriti in maniera abominevole, con scarti di
lavorazione, carogne di animali, lettiere ed escrementi
animali, oli esausti di motori, mais OGM (che fermentando
nell’intestino dell’animale causa pericolose infezioni che in
Italia costringono decine di bambini alla dialisi per danni ai
reni), ecc.
Se questo non basta, pensiamo alla resistenza sempre
maggiore che l’uomo sviluppa agli antibiotici (tanto che
l’industria farmaceutica è impotente di fronte ad alcuni
batteri), causata sia da un uso spropositato di antibiotici
prescritti per ogni banalità (prevenzione infezioni (!), influenza
(!), qualunque febbretta (!), ecc., che oltre a non dare la
possibilità al nostro corpo di trovare la via della guarigione
da solo lo rendono incapace di risolvere un domani malanni
più gravi che, guarda caso, sono sempre in aumento e
sempre in età più giovane nonostante trucchino abilmente
le statistiche per dimostrarci l’incontrario), sia da un uso
massiccio di antibiotici agli animali destinati a finire nei nostri
piatti.
Ma ancora: l’uso smoderato, incontrollato, incosciente di
ormoni della crescita per far lievitare gli animali in poco
tempo, che assunti nel nostro organismo continuano il loro
lavoro, facendo crescere… che cosa? Basti pensare alla
somatostatina del dott. Di Bella, che è un rimedio studiato
per rendere “statico” l’ormone della crescita (fermando
quindi la crescita del tumore).
Dulcis in fundo, ricordo che i conservanti dell’industria
salumiera sono fra i più tossici, andando dal E252 nitrato di
potassio (che è il sale dell’acido nitrico, un liquido velenoso),
al E251 (usato anche per la fabbricazione di dinamite), per
arrivare ai polifosfati che ostacolano la corretta assimilazione
di calcio e ferro (quante persone con osteoporosi ed anemie
dovrebbero saperlo, per non parlare dei bambini in crescita!).
Susanna Berginc
http://digilander.iol.it/naturalmenteit/
LA via del formaggio
Il pecorino afghano: dall’Abruzzo a Kabul
Elettra si trova a Kabul da pochi mesi
e, un po’ per gioco del destino, un
po’ per la sua volontà di darsi da
fare, si è lanciata a capofitto in un
progetto di solidarietà. Fino a poco
Immagini
da Kabul
tempo fa faceva la vigilessa a Trieste,
poi ha avuto l’occasione e la voglia
di partire per l’Afghanistan per fare
un’esperienza di vita e di lavoro,
raggiungendo il suo compagno
Nunzio. Attualmente lei lavora presso
l’Ambasciata d’Italia a Kabul. “Sono
cancelliere contabile, nome pomposo
per dire quello che tiene i conti, ma
in pratica faccio un po’ di tutto. Mi
occupo di organizzazione di eventi,
di manutenzione degli impianti,
sono insomma un po’ un jolly
dell’Ambasciata”. Nel raccontarci la
sua avventura Elettra fa trapelare un
po’ di ironia, e continua: “le 12 ore di
lavoro al giorno non mi divertivano
abbastanza, pertanto ho deciso di
lanciarmi in questo progetto…”.
Nasce così, lo scorso agosto, un
programma di cooperazione a Kabul
per insegnare le tecniche casearie
agli allevatori afgani.
Sono stati Elettra e Nunzio a
promuovere questa iniziativa
umanitaria, che ha ottenuto il
sostegno dell’ Ambasciata, e che
vede impegnati un gruppo di pastori
abruzzesi dall’Arpo (Associazione
regionale produttori ovicaprini) di
cui Nunzio è presidente. Elettra
prosegue: “La vita quaggiù non è
delle più agevoli, per cui si impara a
vivere senza corrente elettrica, che
viene e va, si impara a mangiare
un po’ di tutto e a bere solo acqua
minerale o bollita, a comunicare a
gesti. Ma soprattutto ti ritrovi ad
essere incluso in una “bolla” insieme
agli altri occidentali, mentre fuori, da
noi, c’è un mondo completamente
diverso, che vive nell’agiatezza…
quindi, avendo avuto l’occasione
e la voglia di venire fin quaggiù, il
passo successivo è stato pensare:
c’è qualcosa che posso fare
per rendermi utile? Ho pensato
all’Abruzzo, a quello che poteva fare
Nunzio, alla risorsa che - per i pastori
transumanti - ha sempre costituito
il formaggio… e ci siamo messi
all’opera.”
Fare a Kabul il formaggio come lo
fanno in Abruzzo: è stato questo il
primo passo per dimostrare come si
può utilizzare diversamente il latte, e
ottenerne un sacco di vantaggi. “In
Afghanistan il formaggio - come lo
conosciamo noi - non esiste. Perciò,
è immaginabile (e speriamo diventi
realizzabile) una nicchia di mercato,
inizialmente puntata soprattutto agli
occidentali presenti nel Paese ed
eventualmente all’esportazione. Col
tempo l’idea è che gli afgani possano
man mano “abituarsi” al prodotto e
quindi anche iniziare a consumarlo. Il
vantaggio è che il formaggio prodotto
come si fa in Italia meridionale, e
in particolare in Abruzzo, prevede
tempi di fermentazione meno lunghi,
pertanto più agevoli. E’ inoltre un
prodotto igienicamente sicuro, in
quanto il latte viene portato ad
una temperatura di 80 gradi e lo
si fa stagionare per 60 giorni, ma
soprattutto è un alimento che dura
più a lungo, il che incrementa molto
le possibilità di commercializzarlo
rispetto al latte fresco e aumenta
anche il suo valore economico.
Rappresenta quindi un prodotto dal
quale i pastori e altre fasce deboli
- donne, mutilati, invalidi - che
speriamo di coinvolgere, possono
ricavare un reddito.”
L’ iniziativa di cooperazione
promossa da Elettra e dal suo
compagno ha lo scopo di favorire
l’avvio di una nuova attività
economica per la popolazione
afgana, producendo un alimento di
lunga conservazione, pertanto più
commercializzabile. Per questo il
progetto prevede corsi di formazione
tenuti dagli stessi pastori abruzzesi e
finanziati dalla Regione Abruzzo per
insegnare le tecniche di lavorazione
del formaggio ai pastori di Kabul. Il
formaggio abruzzese viene prodotto
anche durante la “transumanza”,
mediante tecniche che, a detta degli
esperti, gli allevatori afgani potranno
facilmente adottare, proprio perché
seminomadi. Saranno le donne
afgane a gestire la cooperativa
che si occuperà della produzione,
mentre è già partito un caseificio
mobile dall’Italia per iniziare a fare
il formaggio nella città afgana. Ma
c’è di più! Il formaggio abruzzese
prodotto a Kabul non farà bene solo
al “portafoglio”, rappresentando
una nuova forma di reddito ma,
grazie alle sue qualità nutrizionali,
permetterà di risolvere anche alcuni
problemi di carattere alimentare,
essendo un alimento altamente
proteico, un aspetto sicuramente
importante in un Paese dove più
della metà dei bambini soffre di
malnutrizione.
Così, in rotta per Kabul, sono partiti
i pastori d’Abruzzo, segnando la
via del nuovo formaggio afgano,
del quale Elettra resta la madrina
incontrastata.
Clelia Fiano
Erboristeria
“La Mandragola”
17 Konrad ottobre 2006
Trieste - Via San Lazzaro, 20 - Tel. 040 661200
cinema
In alto:
Superman
returns
A lato:
I Pirati
dei Caraibi
18 Konrad ottobre 2006
Due film a confronto
Superman contro
I Pirati dei Caraibi
Bryan Singer è un regista molto bravo, nel 1995 aveva
affascinato con l’ottimo poliziesco I soliti sospetti. E poi
era riuscito a rendere accettabile anche la sceneggiatura
logorroica dei due primi episodi degli X MEN, ma
Superman Returns con tutti i miliardi spesi in pubblicità,
è una grossa delusione, un clone del Superman del
1978: stessa sceneggiatura, stessi personaggi, stesse
trovate, stesso tutto. La solita musica, visto che anche
la colonna sonora è perfettamente uguale a quella di 29
anni fa. Nel 1978, quando uscì il primo film dedicato al
mito di Superman, le opere cinematografiche ispirate ai
fumetti erano rare, ma oggi il mercato
è inflazionato e non se ne può più. E
pure l’inizio del film, con la cavalcata
fra le galassie dell’astronave aliena in
viaggio verso la Terra, è molto simile a
quella del prototipo, malgrado gli effetti
speciali siano incomparabilmente migliori.
La trama: Superman arriva dopo anni
di assenza nella vecchia fattoria dei
genitori adottivi e la vecchia mamma
gli racconta che il supercriminale Lex
Luthor, suo arcinemico, è stato scarcerato
e sicuramente ne sta architettando
qualcuna delle sue. A questo punto
chiunque può immaginare come andrà
avanti il film. Io pregustavo almeno
come il grande Kevin Spacey avrebbe
affrontato la parte del “cattivo”, invece
mi sono trovato davanti alla scadente
imitazione di Gene Hackman che aveva
interpretato Luthor nel ’78: la ripetizione
di tutti i tic e mossette che lo scienziato
pazzo esibiva 29 anni fa portano a una
figura isterica e ridicola, un clown che
tradisce il personaggio dei fumetti che
era molto drammatico, la cui rabbia
contrastava con l’ilarità di Superman.
Nel film di Singer invece è proprio
l’Uomo d’Acciaio a essere di una serietà
mortale, interpretato dallo sconosciuto
Brandon Routh che ha l’unico pregio di
assomigliare in maniera impressionante al defunto attore
Christopher “Superman” Reeve che però sapeva recitare,
mentre Routh è tanto legnoso da sembrare imbalsamato.
Del film restano i notevoli effetti speciali, ma con gli
attuali progressi della tecnologia digitale si può fare tutto
quello che si vuole: basta avere i soldi. Se però non sono
supportati da soggetti e sceneggiature decenti, con registi
liberi di esprimere la propria creatività, i film rimangono
scatole vuote. Come l’altro “filmone”, Pirati del CaraibiLa maledizione del forziere fantasma di Gore Verbinski.
Contravvenendo una regola che mi ero dato, voglio
cominciare dalla fine: Jack Sparrow divorato dal mostro
Kraken, la nave “Perla Nera“ distrutta, la ciurma decimata
e demoralizzata, Elizabeth Swann (Keira Knightley) e il suo
innamorato Will Turner (Orlando Bloom) sopravvissuti, ma
l’amuleto potentissimo per il quale avevano rischiato la vita
è finito nelle mani del loro peggiore nemico. Riusciranno
i nostri eroi a ribaltare la situazione e a ridare la vita a
Jack? A questo punto il film finisce invitando gli spettatori
ad aspettare l’uscita del prossimo capitolo che arriverà
sugli schermi fra un anno col titolo Viaggio ai confini del
mondo e non occorre essere profeti per capire che Jack
ritornerà. Devo dire che in tutta la mia vita di cinefilo, solo
una volta fui costretto a subire un simile tiro birbone, e cioè
col sequel di Matrix intitolato Matrix reloaded (USA 2003)
che si interrompeva addirittura nel bel mezzo dell’azione
e invitava gli spettatori ad andare a vedere il successivo
Matrix revolution per scoprire come andava a finire. Dalla
sala lanciai una nutrita serie di maledizioni all’indirizzo dei
registi, i famigerati fratelli Wachowski, e giurai a me stesso
che MAI PIU’ sarei andato a vedere nulla che avesse a
che fare con Matrix. E così ho fatto. Le stesse invettive
le ho scagliate ora contro Gore Verbinski, gli ingordi
produttori della Buena Vista e tutti gli eredi di Walt Disney.
Perché accontentarsi di fare un solo seguito quando se ne
possono girare due contemporaneamente? “Doppio film
doppio incasso” devono aver pensato. Però si prendono in
giro gli spettatori paganti, che avrebbero il diritto di sapere
che il film che vanno a vedere NON si conclude. Invece
l’inganno è perpetrato a livello globale e il film monco vola
al box office, con 135 milioni di dollari nel primo weekend.
Il bello (o il brutto) è che questi Pirati non sono niente
di speciale: una scopiazzatura della famosa attrazione
DisneyLand Pirates of the Caribbean. Esattamente come
il precedente La Maledizione della Prima Luna (USA
2003), ma senza quel piglio di allegria e inventiva che me
lo aveva fatto apprezzare. La maledizione non è altro che
un clone pieno di trovate vuote che cercano di stupire
lo spettatore ma sono solo superflue. Cosa resta allora?
Beh, l’innegabile bravura di Johnny Depp che tratteggia
un Jack Sparrow sempre più stralunato e fuori di testa. E
l’ambientazione e le scenografie veramente impressionanti,
con frequenti citazioni di King Kong di Peter Jackson. Né
si può rimanere indifferenti davanti alla faccia di polipo
sfoggiata da Bill Nighy. Però tutto il film, pur realizzato con
tanto denaro e sterminate risorse, è vuoto e privo d’anima,
tanto che mi sono trovato a rimpiangere i mostri di
cartapesta realizzati dai vecchi registi italiani ormai defunti,
Mario Bava, Riccardo Freda e Lucio Fulci che con quattro
soldi mettevano insieme dei filmetti orrorifici niente male,
molto apprezzati dal pubblico, anche se non dalla critica.
Gianni Ursini
teatri di confine
Un destino da marionetta
Lutke 2006: Festival Internazionale a Lubiana
Lutke in sloveno vuol dire marionetta
e ‘Lutke 2006’ è appunto il nome del
festival internazionale di marionette
che si è svolto a Lubiana dal 7 al 12
settembre, presso il Ljubljana Puppet
Theatre. Una doppia occasione per
descrivere quel teatro di confine
che questa rubrica vuole recensire
e promuovere: la manifestazione
è andata in scena nella capitale
slovena e gli spettacoli non avevano
come protagonisti attori in carne
e ossa, ma figure di legno che per
tradizione sono destinate a far
divertire i bambini. Eppure negli ultimi
anni il luogo comune che vorrebbe
le marionette e, in generale, tutto
il teatro di figura, relegato a un
pubblico di giovani e giovanissimi, si
sta lentamente incrinando. A Gorizia
e dintorni si è chiuso non molto
tempo fa il ‘Puppet Festival’ che
attira sempre più un pubblico adulto,
tanto che a metà ottobre è prevista di
nuovo a Gorizia e al Teatro Miela una
coda allettante del festival dedicata
nientemeno che a Beckett. Per i
lettori di Konrad abbiamo seguito,
agriturismo
Al Bon Vento
nella serata di apertura del ‘Lutke
2006’, una straordinaria versione
del celebre Amleto di Shakespeare
proposta dal ‘Lutkovno gledalisce
Ljublijana’, con la regia di Vito
Taufer, la musica di Andrej Goricar
e le marionette della scultrice Irena
Brunec.
Agli inizi del ‘900 Gordon Craig,
in un suo famoso saggio, disse
che l’attore doveva essere una
‘supermarionetta’. Ma cosa succede
quando l’attore, come in questo
caso, è una marionetta? Succede
che un’opera immortale e riprodotta
migliaia di volte in mille modi diversi,
l’Amleto, ritrova come per magia una
freschezza invidiabile. Sarà forse
perchè il testo shakespeariano è
ancora attuale e, secondo gli addetti
ai lavori, rappresenta mirabilmente
l’uomo contemporaneo, oppresso
da nevrosi, incertezze ontologiche
e dubbi esistenziali. Ma spesso
la traduzione e l’interpretazione
di alcuni attori italiani hanno reso
l’Amleto una vetta difficile da scalare.
In questo caso entrambi i problemi
non si sono presentati, essendo il
testo in sloveno e la pièce fatta da
marionette. E’ stato uno spettacolo
doppiamente spaesante, quindi,
ma provvisto a suo modo di una
bellezza che, per uno spettatore
non autoctono, si è concentrata
sull’accuratezza delle luci, dei
movimenti e degli effetti scenografici,
in particolare quando appare il
fantasma sui bastioni del castello,
sulla forza suggestiva delle musiche
e sull’espressività dei volti. E alla fine
(potenza del mezzo!) oltre ai tanti
adulti presenti, si sono divertiti anche
i bambini.
Grazie Orazio!
Grazie per la tua amicizia,
per il tuo sorriso accattivante,
per il tuo ottimismo,
per la tua gioia di vivere,
per la tua forza d’animo,
per il tuo umorismo sottile,
per un abbraccio
che scaldava il cuore,
per la tua semplicità,
per l’amore immenso che avevi
per il teatro e per la tua città.
Adesso tu vivi per sempre nel
cuore di chi ti ha conosciuto
e ti ha voluto bene.
Grazie di tutto a te...
arrivederci.
Duilia
Stefano Crisafulli
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Pietro Savorgnan di Brazzà
Brazzaville, l’unica città africana
ad avere il nome di un bianco
Oggi non racconterò la mia errante
vita lavorativa con tutti i suoi risvolti
quotidiani: oggi voglio ricordare un
personaggio storico che temo sia
sconosciuto non solo a molti italiani
ma anche ai friulani.
Si tratta di Pietro Savorgnan di Brazzà
(Roma, 26 Gennaio 1852 - Dakar, 14
Settembre 1905)
Il 14 Settembre 2005, centenario
della sua morte, le Poste Italiane
hanno comunicato l’emissione di un
francobollo commemorativo e intanto
le sue spoglie, precedentemente
tumulate ad Algeri, sono state portate
a Brazzaville, capitale della Repubblica
del Congo, dove già esisteva un
mausoleo ad attenderle.
Va ricordato che Brazzaville è l’unica
città africana ad avere il nome di un
bianco.
Emissione di
un francobollo
commemorativo
di Pietro
Savorgnan di
Brazzà, nel
centenario della
morte
Un piccolo particolare generalmente
dimenticato: negli anni Settanta
alcuni paesi tra cui l’Unione Sovietica
proposero di cambiare il nome di
Brazzaville in N’Tamo, per cancellare
il legame con il periodo coloniale. Il
Parlamento congolese
respinse la proposta a grande
maggioranza, in omaggio
all’esploratore che condusse e portò a
termine tre spedizioni in Africa
Equatoriale, lungo il corso del
fiume Congo negli anni 1875, 1880
e 1887 e poi aveva liberato parte del
Paese dalla schiavitù, comprando il
territorio per darlo ai suoi abitanti.
Sulla morte di Pietro Savorgnan di
Brazzà, avvenuta un secolo fa a Dakar,
si è anche posata l’ombra del giallo:
«Mio marito è stato avvelenato» ripetè
mille volte a parenti e conoscenti la
moglie Teresa di Chambrun che lo
aveva accompagnato nel suo ultimo
viaggio in Africa. Sospettando che
fosse stato ammazzato da chi non
voleva che quell’uomo, che anni
prima comprava schiavi per liberarli,
tornasse in Francia e
testimoniasse quanto aveva visto in
Congo.
E cioè il cammino che il bianco fa
verso il nero, la trasformazione, ma
anche l’oblio dello
spirito, la grandezza dell’impero
occidentale impantanata nella
violenza primitiva, le atrocità dei
francesi delle grandi compagnie,
le forme più disumane di tortura, il
ritorno di quella schiavitù che lui aveva
combattuto per tutta la vita.- Lo stesso
mondo descritto, proprio in quegli
anni, anche da Joseph Conrad in
“Cuore di tenebra”.
“L’Africa vorrà la mia vita” aveva detto
Savorgnan, lasciando la
Francia per obbedire al presidente
della Repubblica francese Emile
Loubet, che lo inviava per un’ispezione
in Congo.
Al rientro della salma, Parigi celebrò
con solenni funerali la morte del
friulano Pietro Savorgnan di Brazzà,
cittadino italiano, naturalizzato
francese.
Organizzazione Umanitaria
Ananda Marga
Autorealizzazione e servizio all’umanità
L’attuale governo della Francia, nella
scheda on line che gli dedica in questi
mesi per le celebrazioni, lo
descrive come “una delle più alte
figure coloniali francesi”
Sulla sua lapide nel cimitero di Algeri,
è scritto: “La sua memoria è pura di
sangue umano” Ed è vero: Savorgnan
è stato uomo differente, diverso da
quanti in quell’epoca viaggiavano alla
conquista dell’Africa. Fu amico delle
tribù che incontrava, tanto amato che
la sua figura (come testimoniano i
tanti articoli scritti dall’importante
settimanale “Les dépeches de
Brazzaville”) è entrata nel pantheon
degli antenati del Congo. E il suo
spirito viene evocato dagli stregoni nei
canti rituali.
Quando Pietro Brazzà, prima di morire,
tornò per l’ultima volta in Congo venne
annunciato dai tamburi nella foresta:
in tanti aspettavano il grande padre
bianco che non li aveva abbandonati.
Tornava però per guardare scene
diverse da quelle che aveva lasciato.
I bianchi, che aveva insegnato a
rispettare, erano diventati oppressori,
uccidevano con la dinamite per
solo divertimento, imprigionavano.
obbligavano a lavori forzati per la
raccolta del caucciù e dell’avorio.
L’esploratore friulano non riconobbe
quasi più nulla del paese che aveva
amato: villaggi semi abbandonati e
degradati, prigioni collettive, storie di
violenze. Fu un indigeno a segnalargli
l’esistenza di veri e propri campi di
concentramento.
Era la fine del sogno di libertà che
aveva accompagnato Pietro di Brazzà
fin da piccolo.
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Il pesce-turista... e l’esca Warhol
musica
Andy Warhol ha colpito
ancora. Probabilmente, se
fosse ancora vivo, presterebbe
volentieri la sua maschera
ironica per pubblicizzare
l’ennesima mostra a suo
nome, ma forse ‘Andy Wharol’s
Timeboxes’, che continuerà sino al 22
ottobre nella ex Pescheria Centrale,
non sarebbe stata di suo gusto.
Il suo nome infatti è stato usato,
oltre che per l’operazione artistica
in quanto tale, anche per motivi
del tutto differenti: turistici, innanzi
tutto, per attirare chi non avesse mai
visitato la città, e promozionali, al fine
di inaugurare con un grande nome
la ex Pescheria rimessa a nuovo
e trasformata in Centro Espositivo
d’Arte Moderna e Contemporanea.
Tutte lodevoli iniziative, che però
hanno poco a che fare con la
motivazione artistica e con la presenza
stessa delle opere di Warhol. In realtà,
avrebbe potuto esserci un altro grande
nome della storia dell’arte e nulla
sarebbe cambiato. Andy Warhol sta
a Marcel Duchamp come Auguste
Renoir sta a Claude Monet, basta che
sia un nome che attiri clienti. È questo
un discorso che travalica la scena
triestina: recentemente sono stato a
Como per vedere la mostra dedicata a
Magritte e ne sono rimasto deluso, più
o meno per la stessa ragione per cui
sono rimasto deluso dei ‘Timeboxes’.
Tanto a Como quanto a Trieste, infatti,
il prezzo d’entrata è piuttosto alto, in
particolare per l’esposizione di Andy
Warhol: dieci euro sono veramente
eccessivi per ciò che viene offerto
al suo interno. Già, ma cosa viene
offerto? Poche opere importanti e per
il resto soltanto curiosità che vengono
dipinte come oggetti di grande valore
artistico. Ma quelle poche opere non
bastano a soddisfare il visitatore,
soprattutto se proviene dalla vicina
Slovenia o dall’Austria. E tutto ciò
è un peccato, perché operazioni di
questo tipo rischiano di allontanare
ancor di più coloro che fanno fatica ad
apprezzare la rivoluzionaria genialità di
Warhol e, in generale, della Pop Art.
La tenia musicale
Nei momenti buoni lo sguardo è compassionevole, come
quello rivolto al figlio Vitangelo dal signor Moscarda,
rispettato banchiere di Richieri: “[…] il solito sorriso gli
brillava per me, d’una strana tenerezza, ch’era un po’
compatimento, un po’ derisione anche, ma affettuosa,
come se in fondo gli piacesse ch’io fossi tale da
meritarmela, quella sua derisione, considerandomi quasi
un lusso di bontà che impunemente egli si potesse
permettere”.
Sia concessa la citazione pirandelliana (“Uno, nessuno e
centomila”) per provare a descrivere l’atteggiamento che
la donna, fidanzata, compagna, raramente moglie, riserva
al suo amato, il musicista dilettante (per evidenti ragioni,
nel corso dell’esposizione verrà privilegiato il punto di vista
maschile).
Compatimento e affettuosa derisione, dicevamo: questa la
disposizione d’animo della partner nei periodi di armonia e
felicità.
Tale entità (quasi) celestiale sa anche essere stoica,
forse più dell’ellenico Zenone: accompagna, assiste, si
rende utile nel trasporto degli strumenti, ascolta paziente
la musica che si ripete uguale da mesi e le chiacchiere
spesso triviali di fine concerto. Fornisce supporto morale
all’irascibile compagno che recrmina, alle 3 di mattina, sui
troppi difetti della perfomance da poco terminata.
Incassa impassibile le occhiate di intesa e di
apprezzamento che gli “artisti” si scambiano sul palco
allorquando un’ascoltatrice, infilandosi nello stretto
passaggio tra il pianoforte e un tavolo, offre agli sguardi
indiscreti l’atletismo e la florida compattezza delle sue
forme posteriori.
Un’aura di santità ne accompagna dunque le gesta,
pubbliche e private.
Eppure ogni tanto si acciglia e si rabbuia. Avverte un certo
disinteresse e distacco, si sente scavalcata da un’insulsa
chitarra cui viene dimostrato un affetto, a suo avviso,
eccessivo.
Un repentino cambio di comportamento. Perchè?
Temo che ignori una realtà inconfutabile: nell’animo
complesso dello strumentista amatoriale alberga una
creatura malefica paragonabile alla taenia solium.
La tènia musicale (taenia musicale) opera pressochè nello
stesso modo del più acclamato “verme solitario”: non si
attacca alle pareti dell’intestino, ma a quelle del cervello;
non procura un appetito perenne e vorace, ma una
passione che ingoia avidamente amicizie, interessi, gioie e
dolori, una passione che, talvolta, diventa distruttiva.
La donna non capisce e si rattrista, non può sapere
che quell’essere immondo, insinuatosi nella mente del
musicista amatoriale, sarà la probabile rovina della loro
relazione amorosa.
Come rendersi immune dal pericoloso parassita è
questione ancora aperta: non esistono trattamenti specifici,
sebbene risulti che la ricerca medica si stia impegnando a
fondo per riuscire a debellare il male.
Possibili sviluppi in materia, me lo auguro, saranno oggetto
di future dissertazioni (pseudo) scientifiche su queste
pagine.
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L’arte di dormire bene
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per un sonno garantito tutta la notte
I parte*
Vi svegliate sempre indolenziti e di
cattivo umore? Avete un cerchio alla
testa ed un gran mal di schiena?
Vi sentite stanchi ancor prima di
incominciare la giornata? Forse avete
mangiato troppo. Forse avete litigato
con il capo o qualche familiare. Forse
il vostro materasso è da buttare. Per
le prime due ipotesi non vi possiamo
aiutare; per la terza invece, qualche
suggerimento possiamo darvelo.
Dormire è un momento fondamentale
per una buona salute generale. Nel
letto trascorriamo mediamente un
terzo della nostra vita. Per un sano
riposo fisico e mentale, non si può
trascurare la qualità del sonno. A
volte basta davvero poco. Bisogna
imparare. Partiamo innanzitutto da
un test. Sdraiatevi sul vostro letto.
Prendete il cuscino, se lo utilizzate,
e mettetevi nella posizione in cui di
solito prendete sonno. Il materasso
si adatta alle vostre spalle ed al
bacino, sostenendo la vita e le
gambe? Sentite qualche dolore alla
spina dorsale? Ora provate a sedervi.
Sprofondate quando vi mettete
seduti? Finite contro la rete? Forse
è giunto il momento di cambiare ed
orientare le vostre scelte su un nuovo
materasso.
Ma quali sono i parametri
fondamentali per la scelta del
materasso?
Ergonomia. Il sistema letto è
qualitativamente valido quando è
ergonomico rispetto al nostro corpo.
Un sistema ergonomico è tale quando
riesce a riportare lo scheletro nelle
stesse condizioni che assumiamo
quando stiamo in una posizione eretta
corretta. Le vertebre devono stare
nella posizione di massima estensione
naturale, in modo da rigenerare
i muscoli e favorire il flusso della
circolazione sanguigna.
Relax e confort. Durante la notte
il cambio di posizione dovuto a
posture scomode, a supporti poco
rilassanti oppure al mal di schiena può
raggiungere le 100 volte. Non basta.
Il 70% di questi movimenti provoca
molto spesso anche lo spostamento
della persona che dorme accanto
a noi. Risulta allora fondamentale
la scelta di materiali che siano
traspiranti, accoglienti ed igroscopici
per favorire la naturale regolazione
dell’umidità ambientale. Materiali che
siano in grado di creare un supporto
di relax ai muscoli e favorire così la
qualità del nostro sonno.
Termoregolazione. Un buon sistema
letto inteso come materasso, lenzuola
e piumino, dovrebbe mantenere la
temperatura e l’umidità costanti, in
modo da non alterare il microclima
ottimale che si dovrebbe creare sotto
le coperte. Materiali igroscopici nei
rivestimenti e nelle strutture, come
il lattice di alta qualità uniti a tessuti
in fibra naturale, favoriscono le
condizioni migliori per un sano riposo.
Igiene. Scegliete solo materassi
sfoderabili e facili da lavare, con
possibilità di un’aerazione quotidiana.
Privilegiate un materasso anallergico
nei casi di intolleranze verso funghi,
batteri ed acari. Questi animaletti,
invisibili ad occhio nudo, colonizzano
in ambienti dove vi è impossibilità di
effettuare pulizie quotidiane, come
i materassi di vecchia generazione,
dove vivono indisturbati creando le
condizioni per sviluppare fastidiose
allergie. Per prevenire o curare tali
malattie, bisogna utilizzare materiali
asettici e antimicrobici come il lattice
e i poliuretani. Il primo di origine
naturale, il secondo di sintesi, sono
materiali nei quali l’acaro non riesce a
vivere.
Alcuni consigli
Un materasso ergonomico deve
essere al tempo stesso morbido
per cedere in corrispondenza delle parti sporgenti del vostro corpo, elastico per sostenere quelle
concave e mantenere la colonna
vertebrale in posizione diritta,
duro per lasciarvi libertà di movimento. Il requisito fondamentale
di un materasso è proprio quello
di non far inarcare la schiena. La
spina dorsale e il collo devono
restare allineati, mentre bacino e spalle non devono essere
sottoposti a sforzi innaturali. Date
quindi la preferenza a materassi
che si adattino perfettamente al
vostro corpo.
La rete deve armonizzarsi con
il materasso, essere flessibile e
rigida nello stesso tempo. Meglio
se dotata di doghe ancorate a
supporti gommosi flessibili, con
regolatori di rigidità dorsale personalizzabile.
Il cuscino deve avere la stessa
composizione del materasso,
possedere consistenza adeguata e rispettare le caratteristiche
antropometriche di chi lo usa. Un
cuscino troppo alto o troppo basso può essere causa di dolori alla
testa ed alle vertebre cervicali.
* La seconda parte di quest’articolo,
sarà pubblicata sul prossimo numero
di Konrad e riguarderà i fattori
comportamentali che possono favorire
un sano riposo.
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solo un buon riposo ci può assicurare più energia, salute e
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22 Konrad ottobre 2006
bioedilizia
La casa e la terra
Percorsi in bioedilizia - Scheda 1
Riprendendo il percorso di analisi
sulla edilizia bioecologica iniziato
nel numero scorso, attraverso i primi
elementi di valutazione considerati per
la scelta del sito edificativo.
La richiesta della committenza
riguardava la realizzazione di un
fabbricato unifamiliare da collocare
in un’area recentemente lottizzata,
ricadente in Comune di Gemona del
Friuli, in frazione Ospedaletto. La
località è notoriamente interessata da
condizioni meteorologiche particolari,
caratterizzate da elevata piovosità e
ventosità, ma anche da una discreta
condizione di irraggiamento solare.
Questi elementi sono stati quindi
fondamentali per la definizione
del progetto e della composizione
architettonica del fabbricato.
Il primo elemento considerato,
tuttavia, non è stato ricercato nella
parte visibile del lotto, bensì nel
sottosuolo. In effetti, per chi si occupa
di bioedilizia, la prima preoccupazione
è la valutazione energetica del terreno
sopra il quale sorgerà l’edificio,
Maurizio
Armanetti
valutazioni
energetiche
del terreno
nonché la ricerca dell’eventuale
presenza di corsi d’acqua sotterranei
che, in combinazione con i nodi della
rete di Hartmann (maglia energetica
che percorre la terra con direttrici
nord-sud ed est-ovest), rendono
le porzioni di terreno soprastanti
inadeguate allo stazionamento delle
persone, e quindi inadatte ad ospitare
23 Konrad ottobre 2006
aree di riposo (camere da letto,
soggiorni etc.).
Per effettuare queste verifiche, è
stato richiesto l’intervento di quello
che, all’epoca, era considerato il
maggiore esperto nel settore, Maurizio
Armanetti.
Dal suo sito internet traiamo alcuni
passaggi:
Secondo dati resi noti dalle
principali Organizzazioni Scientifiche
Internazionali, la maggior parte delle
malattie che affliggono gli Uomini
del 2000 sono nettamente correlate
all’ambiente, sia esso inteso con
i pericoli derivanti da Radiazioni
Naturali (radioattività, gas radon,
geopatie) che Artificiali (inquinamento
elettromagnetico, chimico, ecc.).
In altre parole l’inquinamento in
tutte le sue manifestazioni, è causa
diretta di un numero enorme di
patologie, in modo particolare di
quelle degenerative e cardiovascolari.
Inoltre modificazioni ambientali
anche apparentemente lievi, ma
protratte nel tempo, possono
originare disagi e disfunzioni che,
agendo preferenzialmente sul sistema
immunitario, sono da ritenersi un
ulteriore elemento di rischio per la
nostra salute.
La Geobiologia o meglio la
Geobiofisica studia le interazioni a
livello psico-fisico tra le caratteristiche
geofisiche ed energetiche di un
determinato luogo, come ad esempio
la presenza di faglie, acquiferi
sotterranei, giacimenti minerari,
anomalie geologiche, e gli organismi
viventi ivi residenti in maniera
permanente (vegetali e animali
stabulati) o a cicli regolari (uomo).
Il medico tedesco Ernest Hartmann
ha individuato una griglia chiamata
Rete Tellurica che percorre tutto il
globo terrestre e che nei punti di
incrocio forma dei nodi ove l’intensità
energetica è maggiore; generalmente
è innocua ma quando subisce
modificazioni alteranti i suoi nodi
diventano patogeni.
L’indagine Geobiologica si articola
in alcune analisi specifiche miranti
proprio a delineare tutte quelle
caratteristiche geobiologiche del
sito che possono interagire sia
con gli abitanti che con le strutture
edificate: rilevazioni di gas radon,
radioattività, geopatie, radiazioni
elettromagnetiche, ecc... Questo
tipo di indagine ha come scopo
l’individuazione e la valutazione
del cosiddetto “Stress Tellurico”;
questo termine indica ogni possibile
agente fisico o energetico generato
dalle caratteristiche geologiche ed
energetiche di un sito. Con il termine
Geopatie, invece, si intendono tutti i
possibili effetti fisiologici, psicologici e
spirituali a carico degli esseri viventi.
L’individuazione delle zone
perturbate è necessaria in fase
progettuale per delimitare tali aree e
permettere di scegliere per la futura
costruzione l’ubicazione ottimale, con
un’attenzione particolare per quella
dei posti letto.
Sicché, fatte le dovute ricerche, si è
evidenziata la presenza di un corso
d’acqua lungo il limite ovest dell’area
edificabile, con direzione nord-sud,
con valori, secondo i parametri
biometrici Bovis variabili da 500 a
3000 unità. La restante area, invece,
presentava valori molto interessanti,
compresi fra 9000 e 30000 Bovis.
Un’area, quindi, decisamente valida
per la costruzione di un’abitazione.
L’edificio è stato quindi collocato in
modo da occupare la porzione di
terreno con i valori più elevati, con
il muro perimetrale del lato Ovest in
corrispondenza del limite dell’area
a bassa energia. E da quel lato non
sono ovviamente state previste
camere da letto, che invece sono
state posizionate nella porzione Est.
La cosa deve essere stata certamente
efficace, perchè si rileva una elevata
frequentazione di amici, conoscenti
e colleghi dei committenti, che pare
soggiornino volentieri in questa
casa (sarà un bene o ...). Per noi è
certo una fortuna, perchè potremo
intrufolarci fra i convenuti e studiare
palmo a palmo la casa e le sue
qualità.
Ugo Brollo
ARCHITETTO
www.ecolabio.it
Siamo presenti alla Fiera della Casa
Moderna a Udine, fino al 02/10
Pad. 8 Casa Bioecologica
Pad. 7 Arredamento
brevi
I cani del sole
Vorrei condividere con tutti voi un magnifico “parelio”, come viene chiamato questo fenomeno, che
ho fotografato l’11 settembre a Trieste dal Molo
Audace. Si possono osservare nel cielo i cirri, nuvole molto alte composte da cristalli di ghiaccio, tali
cristalli riflettono il sole, formando due “falsi soli”,
o “cani del sole”, come vengono popolarmente
chiamati.
Ma conoscere la spiegazione scientifica non toglie
nulla, a mio parere, della sensazione magica che
può dare un fenomeno del genere.
Francesco
Operazione Paguro
La Sailing Week che, come ogni anno, anticipa e
accompagna la spettacolare Coppa d’Autunno è
alle porte, e per la Barcolana fervono i preparativi,
accompagnati dalle prime iscrizioni: come dimenticare
che è il mare il protagonista
indiscusso di questo
sentito evento del nostro
Golfo?
È al mare e alla sua tutela
che si rivolge Operazione
Paguro, la campagna
lanciata dalla Riserva
Marina di Miramare durante
l’estate e ancora più attuale
in queste circostanze in
cui gran parte della vita
triestina si sposta lungo
le Rive per apprezzare
le imbarcazioni dei
regatanti e prender parte
all’eccitazione del Sailing
Week.
Aderire a Operazione
Paguro vuol dire godere
appieno del mare senza
abbruttirlo di rifiuti e
immondizie lasciate cadere
24 Konrad ottobre 2006
“distrattamente” in acqua mentre si è in navigazione o
durante una passeggiata sul Molo Audace, vuol dire esser
coscienti che quello che stiamo “rifiutando di tenere” è
qualcosa che ha ancora una lunga vita davanti se smaltito
nei raccoglitori della raccolta differenziata.
Il macrorifiuto, quegli orrori galleggianti che affliggono
d’estate le nostre spiagge depositandosi sul bagnasciuga
hanno lunga vita anche se vengono dispersi nell’ambiente
dove si degradano in lunghi anni... la leggerezza con cui
si lascia cadere un bicchiere di plastica vuoto o una cicca
in mare si sconta in lunghi anni di coste deturpate perché
quei rifiuti saranno ancora là per le prossime Barcolane a
ricordarci la nostra inciviltà.
A questa campagna hanno aderito il Comitato
organizzativo della Barcolana, che distribuirà a tutti gli
iscritti un guidone bianco e arancio da esibire durante
la regata dell’otto ottobre per dimostrare di condividere
questa campagna e accettarne l’impegno per un mare
pulito, ma anche l’Acegas-APS, che si è impegnata a
sostenere l’Operazione disponendo un maggior numero di
contenitori per la differenziata con il marchio del Paguro
sul fronte mare durante tutto l’evento.
Se vuoi maggiori informazioni sulla Campagna, visita il sito
dell’Area Protetta www.riservamarinamiramare.it oppure
telefona allo 040 224147.
Appuntamenti di ottobre
su www.konradnews.it i vostri annunci di novembre entro il 21 ottobre
Trieste
programma ogni martedì sera. Se i libri di Walsch ti
hanno toccato profondamente, non perdere questa
serata! Ore 20.45 al Ricreatorio Pitteri, via S. Marco, 5.
Info Claudia 393 5297671.
2 lunedì
ingresso libero
Il libro dei salmi
Presentazione del corso di cultura: “Il Libro dei Salmi”
con il biblista Antonio Bortuzzo, alle ore 18.30 al Centro
Culturale Veritas in via Monte Cengio 2/1 a. Info 040
569205, fax 040 5705639, [email protected],
www.centro-veritas.it
2 lunedì
ingresso libero
Musicainfasce / preparazione al parto
Respiro, canto, voce e movimento come strumenti
privilegiati per la formazione del patrimonio espressivo
della relazione madre (e/o padre) bambino dalla
gestazione ai 12 mesi. Presentazione alle ore 10.30
presso il Centro Culturale Yoga Jñanakanda Via Mazzini
30, III p. Info 333 4236902, 328 5826306.
2 lunedì
Studio Therapeia
Informa che sono aperte le iscrizioni ai corsi di
Comunicazione, Gestione del Conflitto, Preparazione al
Parto, Genitorialità; e ai gruppi di Autoconsapevolezza
(Disturbi Alimentari, Attacchi di Panico, Sessualità. Info
e iscrizioni 040 639122, 349 8700078 dott.ssa Maria
Conte e dott.ssa Laura Mullich.
2 lunedì
ingresso libero
Yoga ayurveda appuntamento mensile
ogni primo lunedì del mese ore 17 - 18 incontro di
diffusione di pratiche, conoscenza e rimedi ayurvedici
per aiutare la propria natura individuale al Joytinat Yoga
Ayurveda via Felice Venezian 20 - tel/fax 040 3220384.
2 lunedì
ingresso libero
2 lunedì - 4 mercoledì
ingresso libero
Lezione yoga di prova
Dalle ore 18-20 e dalle 20-22 due lezioni di yoga tenute
da Alberto Severi ad ingresso libero al Joytinat Yoga
Ayurveda via Felice Venezian 20 - tel.fax 040 3220384.
Corsi di Country e Irish Line Dance
Lunedì ore 20.30 Presentazione del corso di Country
Line Dance - Mercoledì ore 20.30 Presentazione
del Corso di Irish Line dance - Palestra Personal
Trainer v.S.Francesco 2 I°p, Info 339 7860234, vwww.
livingcountry.eu
3 martedì
ingresso libero
3 martedì
ingresso libero
Il libro dell’Esodo
Presentazione del corso di cultura: “Il Libro dell’Esodo,
Shemot”, con Ariel Haddad, rabbino capo di Ljublijana,
alle ore 18.30 al Centro Culturale Veritas in via Monte
Cengio 2/1 a. Il corso prevede undici incontri con
cadenza settimanale. Info 040 569205, fax 040
5705639, [email protected], www.centro-veritas.it
Peso forma e benessere:
mito raggiungibile solo per pochi o realtà possibile
per ciascuno di noi? Il peso può essere uno specchio
delle nostre emozioni? Qual è il nutrimento ideale per
il proprio equilibrio psico-fisico? Inconto culturale a
cura della dott.ssa Piscanec, omeopata, alle ore 17.45
presso la Farmacia Alla Borsa, in Piazza della Borsa 12.
Info 040 367967.
3 martedì
ingresso libero
Conversazioni con Dio - conferenza
Presentazione del nuovo Gruppo di Studio in
3 martedì
Corso di danze irlandesi
Corso di danze irlandesi organizza Robin Hood Folk
Country Club dal 03/10 ogni martedì dalle 20.30 alle
22.30 c/o Ricreatorio Padovan, via 7 Fontane, 45. Info
340 3771404, [email protected]
3 martedì
ingresso libero
3 martedì
ingresso libero
Il training del sogno
Conferenza a cura del dott. Boris Caris, medico
psichiatra, psicoterapeuta alle ore 18 presso L’Arnia in
Piazza Goldoni 5. Info 040 60805.
Invece di fare ginnastica ...
Scopriamo come sciogliere tutte le articolazioni, per
muoverci con elasticità ed armonia a qualunque età!
Incontro introduttivo gratuito al PerCorso di Libero
Movimento, Respiro ed Automassaggio, alle ore
19, presso l’Associazione “Rosa Bianca”, via San
Francesco 38, 1° piano. Info 040 772329, 328 1755783
Fulvio Kavrecic.
da martedì 3 a giovedì 5
Danzamovimentoterapia
Stage di Danzamovimentoterapia, metodo Maria Fux.
Aperto a tutti. Condotto da Pio Campo, per la prima
volta a Trieste, ore 14.30-16.30 presso l’Accademia
Internazionale Artinscena, Via del Coroneo 15. Info ed
iscrizioni 040 636271- dott. Elena Zelco 338 5681530.
5 giovedì
ingresso libero
Nati per leggere
Si parlerà del progetto che ha l’obiettivo di
sensibilizzare alla lettura, alle storie lette e raccontate,
alle ninne nanne fin dalla nascita. Incontro con
Alessandra Sila, a cura del Centro per la salute del
bambino onlus, alle ore 18-19 da Nat_spaziocorti in via
Corti 2. Info 040 9990006.
5 giovedì
ingresso libero
6 venerdì
ingresso libero
Vedere, capire, toccare con mano l’arte
Dialogo con l’artista costaricense Leonardo Calvo, alle
ore 16 presso il Caffè Tommaseo. Info 333 4236902.
Qigong taoista
Conferenza Il Qigong taoista risveglia il Drago d’Oro in noi
donandoci energia, autostima e consapevolezza. Durante
la conferenza dimostrazioni pratiche di Patuan-chi dei sei
suoni taoisti ed applicazioni energetiche a beneficio dei
presenti, curata da Robertho. Presso il Caffè Tommaseo,
in piazza Tommaseo 4c alle ore 19. Info tel./fax 040
365558, cell 320 0975010, www.transetaoista.it
6 venerdì
Danzaterapia, cos’è, com’è e perchè?
Il corso settimanale di danzaterapia inizia con una
lezione introduttiva alle ore 17,30 in via Coroneo n.
15. insegnante dell’A.P.I.D. Mariella Zorzet. Info 040
910021, 328 3898690, C.S.E.N.
6 venerdì
ingresso libero
terra - acqua - aria - fuoco
Scoprire la forza dei quattro elementi e riconoscerli
dentro di noi per applicarli nella vita quotidiana.
Conferenza con Josi Prebeg alle ore 20.30, all’Associaz.
Culturale Shanti in via Carducci 12, 1° piano. Info 040
3478445.
6 venerdì
ingresso libero
La voce, ponte tra corpo e anima
“viaggio” alla scopertà della propria interiorità. Incontro
con Cristina Adriani, Gianna Vascotto e Roberta Ghietti
alle ore 20.30, all’Institute of Yogic Culture in via San
Francesco 34. Info 040 635718.
6 venerdì
Chakra danza
la danza antica indiana che prende origine da quella
chiamata la “danza di Shiva”... il suo scopo è quello
di favorire il flusso energetico nei “chakra”, i punti di
vitalità, ed armonizzare gli stati emozionali.... Corso
base, aperto a tutti, condotto da Shaily, ogni venerdì
dalle ore 19 alle ore 20. Info ed iscrizioni 040 3478445
all’Ass. Culturale Shanti, Via Carducci 12, I° piano.
6 venerdì
ingresso libero
Conferenza di grafologia
Come si esegue un’analisi grafologica, alle ore 18
al Circolo della Stampa in Corso Italia 13, a cura
dell’Associazione Grafologica Italiana Sezione di
Trieste. Info 040 364904, www.grafologiatrieste.it
7 sabato
Rituale femminile della Luna Piena
Per connettersi con l’energia d’espansione e prosperità
della Luna. Riuniti attorno ad un fuoco, faremo una
capanna sudatoria accompagnati dal suono dei tamburi
e dal canto di mantra devozionali. Per sole donne. Ore
19 c/o Zeleni Center Vrhpolje (Slovenija). Info e iscrizioni
Ass.ne Vol_aree 329 1276996.
7 sabato
ingresso libero
Musicainfasce
Respiro, canto, voce e movimento come strumenti
privilegiati per la formazione del patrimonio espressivo
della relazione madre (e/o padre) bambino da 1 a 5
anni. Presentazione alle ore 10.30 presso il Centro
Culturale Yoga Jñanakanda Via Mazzini 30, III p. Info
333 4236902, 328 5826306.
7 sabato - 8 domenica
Movimenti dell’anima
Seminario ispirato al metodo delle costellazioni familiari
di B. Hellinger con la psicologa Ylenia Harrison. Inizio
sabato 7 alle ore 15 al Delfino Blu in via Coroneo 15.
Info e prenotazioni 349 2840064.
7 sabato - 8 domenica
L’energia vitale
Riprende il II anno della Scuola Italiana di Naturopatia
Applicata con il I° trimestre della Scuola Superiore. “Il
sistema energetico cinese e sue applicazioni pratiche”.
Docente Maria Clobas. E’ possibile iscriversi anche
ad un singolo Seminario. Per informazioni ed iscrizioni
rivolgersi alla segreteria dell’Associaz. Culturale Shanti,
Via Carducci 12, I° piano, tel. 040 3478445.
9 lunedì
Che Bella Che Sei!
seminario di 5 incontri per rafforzare la propria bellezza:
automassaggio energetico DO IN, cure casalinghe
semplici e naturali, trucchi e colori per attivare le proprie
dee interiori, automassaggio indiano disintossicante.
Orario 19/21. Info Rossana 349 6030768, posti limitati.
10 martedì
ingresso libero
Perchè non mi ascolti?
Dall’ascolto totale alla parola creatrice. Conferenza
a cura di Paolo Loss, cantante e insegnante della
vocalità, alle ore 18 presso L’Arnia in Piazza Goldoni 5.
Info 040 60805.
piscina coperta
centro saune
massaggi e palestra
Fino al 21.12.2006 offerta speciale
a partire da 30 €
soggiorno minimo di 3 notti con: mezza pensione,
tasse, un’entrata in sauna, uso piscina e palestra.
tel: +386 5.663.73.00 - fax: +386 5.663.73.20 - [email protected]
25 Konrad ottobre 2006
Via F. Venezian 19 - Trieste - tel. 040312806 - cell. 3474527575
Appuntamenti di ottobre
su www.konradnews.it i vostri annunci di novembre entro il 21 ottobre
Trieste
13 venerdì
11 mercoledì
ingresso libero
11 mercoledì
ingresso libero
Il mal di schiena:
tutto quello che avreste sempre voluto sapere. Inconto
culturale a cura di Daniele Manzutto, fisioterapista, alle
ore 17.45 presso la Farmacia Alla Borsa, in Piazza della
Borsa 12. Info 040 367967.
Forme di verità
Si apre il tradizionale ciclo di conferenze “I Mercoledì
del Veritas” sul tema de “La verità”. Presentazione del
programma, a cura della Commissione Culturale del
Veritas alle ore 18.30 al Centro Culturale Veritas in via
Monte Cengio 2/1. Info 040 569205, fax 040 5705639,
[email protected], www.centro-veritas.it
11 mercoledì
ingresso libero
12 giovedì
ingresso libero
I segreti del respiro
Impariamo a respirare! Semplici tecniche per liberare le
corazze muscolari e le nostre emozioni. Presentazione
alle ore 10.30 presso l’Ass. Espande in via Coroneo 15.
Info 380 7385996, www.espande.it
Allattamento al seno:
Si farà conoscere alla futura mamma la fisiologia
della lattazione, la posizione e l’attacco del bambino.
L’importanza dell’attacco precoce in sala parto,
le posizioni dell’allattamento in caso di difficoltà,
la prevenzione dei problemi. Si cercherà inoltre di
soddisfare le curiosità, di sfatare i miti e le dicerie
popolari. incontro con Mariarosa Milinco a cura del
Centro per la salute del bambino onlus, alle ore 18-19
da Nat_spaziocorti in via Corti 2. Info 040 9990006.
12 giovedì
ingresso libero
Psichiatria come medicina dell’anima
Incontro di presentazione del recente libro dello
psichiatra Marco Bertali. L’autore sarà introdotto da
don Ettore Malnati alle ore 18, nella sala conferenze del
Centro pastorale Paolo VI in via Tigor 24/1.
(parcheggio interno)
12 giovedì
ingresso libero
12 giovedì
ingresso libero
Klangtherapie
Conferenza sul massaggio musicale attraverso vari
strumenti con il Dott. Marco Vittori, alle ore 20, presso
lo Studio Integrato Therapeia di viale XX Settembre 24.
Conferenza di grafologia
Il dualismo degli opposti nella scrittura, il gioco delle
emozioni. Alle ore 18 al Circolo della Stampa in
Corso Italia 13, a cura dell’Associazione Grafologica
Italiana Sezione di Trieste. Info 040 364904, www.
grafologiatrieste.it
ingresso libero
Taiji Quan Stile Fu - Wudang
Conferenza L’antica arte taoista del Taiji Quan Stile Fu
- Wudang. Durante la conferenza dimostrazioni pratiche
del Patuan-Chi, dei sei suoni taoist del Taiji Quan,
del Taiji 32 forme spada ed applicazioni energetiche
a beneficio dei presenti, curata da Robertho. Presso
il Caffè Tommaseo, piazza Tommaseo 4c alle ore 19.
Info tel./fax 040 365558, cell 320 0975010, www.
transetaoista.it
13 venerdì
ingresso libero
Il linguaggio del volto
Conferenza alle ore 20, presso il Centro Studi e
Ricerche Olistiche in Via Palestrina 8 a Trieste. Relatore
Maurizio Battistella, Intermediate Faculty della Three
in One Concepts (USA). Seguirà il seminario in data
28-29 ottobre. Info 040 382045, 338 7592945, www.
riversintooceans.it
13 venerdì
ingresso libero
La sindrome di peter pan: uomini bambini
Incontro culturale sul tema della paura di assumersi
responsabilità e i vantaggi di restare sempre figli.
Conferenza delle Dott.ssa Maria Conte e Laura Mullich,
psicologa e psicoterapeuta, alle ore 19 del 13 Ottobre
presso lo Studio Integrato “Therapeia” di viale XX
Settembre 24.
13 venerdì
ingresso libero
Innaugurazione di Alma Psicocorporea
Dalle ore 16.30, Alma psicocorporea - associazione per
la promozione delle discipline psicocorporee, innaugura
la propria sede in Via Tor San Piero, 16/a con musica e
gadgets per i nuovi iscritti.
13 venerdì
ingresso libero
La ricerca della verità
tra oriente ed occidente; dialogo spirituale con Luciano
Scarazzato, alle ore 20.30 presso l’Institute of Yogic
Culture, in via San Francesco 34. Info 040 635718.
13 venerdì
ingresso libero
Cerimonie fachiriche al Dio Muruga
Videoproiezione di Paolo Benussi di una festa ripresa
alcuni anni or sono nel Sud dell’India. Muruga, il Dio
della guerra, richiede ai suoi devoti pratiche di coraggio
per rivolgere poi a loro la sua benevolenza. Seguirà
incontro con i soli interessati ai gruppi per viaggiare
assieme in gennaio e febbraio 2007. Inizio ore 20.30
all’Associaz. Culturale Shanti, Via Carducci 12, I° piano.
Info 040 3478445.
13 venerdì - 14 sabato
ingresso libero
Trieste incontra la multivisione 2006
Proiezioni in Multivisione. A cura dell’Ass. Culturale
Merlino Multivisioni Sala Saturnia della Stazione
Marittima di Trieste venerdì 13 ottobre alle ore 21 e
sabato 14 ottobre ore 17.30 e 21.
da venerdì 13 a domenica 15
La via dell’autostima
Dall’Istituto Riza di Milano, poche e semplici regole
pratiche adatte a tutti, alcuni esercizi di immaginazione
e le istruzioni per sviluppare il potenziale racchiuso in
ognuno di noi. Psicologa dr.ssa Udina Luciana. Via S.
Pellico 10. Info 339 7720559.
14 sabato - 15 domenica
Corso di cabalà
Primo incontro del corso mensile di Cabalà condotto
dal dott. Sebastiano Gulli, esperto di mistica ebraica.
Info c/o New Age Center, via Nordio 4/c Trieste 040
3721479, www.newagecenter.it
14 sabato - 15 domenica
Arcani maggiori. come leggere i tarocchi
Corso pratico di I liv. con Ernesto Fazioli (BO), scrittore
ed esoterista. Letture delle Lame tra i partecipanti.
Tutto sui 22 Arcani Maggiori. Iscrizioni entro l’11. www.
newagecenter.it, 040 3721479.
14 sabato - 15 domenica
Terra - acqua - aria - fuoco
Riconoscere e nutrire i quattro elementi dentro di noi.
Come usarli nelle relazioni e nella vita quotidiana.
Seminario di fine settimana con Josi Prebeg. Info ed
iscrizioni all’Associaz. Culturale Shanti, Via Carducci 12,
I° piano, tel. 040 3478445.
15 domenica
Cristina Adriani e Roberta Ghietti
propongono la prima giornata del “Viaggio alla scoperta
della propria interiorità” dalle 9 alle 13 all’Institute of
Yogic Culture, via San Francesco 34. Info e iscrizioni
040 635718.
17 martedì
ingresso libero
17 martedì
ingresso libero
17 martedì
ingresso libero
17 martedì
ingresso libero
20 venerdì
ingresso libero
Il laser in medicina estetica
Inconto culturale a cura della dott.ssa Antonini,
dermatologo-plastico, alle ore 17.45 presso la Farmacia
Alla Borsa, in Piazza della Borsa 12. Info 040 367967.
Conosci te stesso
Conoscere se stessi: il corpo, le emozioni, le nostre
capacità. Un percorso di conoscenza in 7 incontri.
Presentazione alle ore 20 all’Ass. Espande, via Coroneo
15. Info 380 7385996, www.espande.it
La medicina Naturale
alla portata di Tutti e l’idroterapia Kneipp. Conferenza a
cura di Giorgio Minca, naturopata e Giuliana Zorzenon,
opertrice Shiatsu alle ore 18 a L’Arnia in piazza Goldoni
5. Info 040 660805.
Strategia dello Yoga
Usare il corpo per accedere alla mente ed usare la
mente per controllare il corpo. Incontro con Roberto
Catalano alle 20.15 al CSI di via Conconello 16 a
Opicina. Info 040 214288.
Alimentazione positiva e negativa
Cosa mangiamo ogni giorno? Siamo sicuri di saperlo?
Via Mestre 7 - Pordenone
tel. - fax 0434 28043
26 Konrad ottobre 2006
per questa pubblicità: 340 4000934, [email protected]
Parleremo di cibo spazzatura, metalli pesanti, additivi
alimentari ma anche alimenti biologici, OGM e consigli
pratici su come formularsi una dieta sana. Alle ore
19.30, a cura di Susanna Berginc presso l’Associazione
Naturalmente in via Cumano 4. Info 347 9842995.
20 venerdì
ingresso libero
quest’acqua, ma quest’acqua. Vivi il momento, ma
questo momento e dimentica tutto. Non ti mancherà
nulla nella vita. La vita continuerà a donarti migliaia e
migliaia di gioie” Osho. Alle ore 20 a cura di Swami
Amano Karar, presso l’Associazione Naturalmente in v.
Cumano 4. Info 349 0503413.
con i soli interessati, di definizione delle modalità dei
viaggi in gruppo gennaio e febbraio 2007 in Oriente.
Inizio ore 20.30 all’Associaz. Culturale Shanti, Via
Carducci 12, I° piano. Info 040 3478445.
28 sabato
ingresso libero
24 martedì
Cerchio di guarigione
Rituale collegato alle fasi lunari con Maria Grio. Primo
incontro martedi 24/10 alle ore 19.30, secondo incontro
martedi 7/11, al Delfino Blu in via Coroneo 15. Info 349
2840064.
ingresso libero
Messaggio di pace di padre Anthony
Incontro con Anthony Elenjimittam, padre domenicano,
ultimo discepolo vivente del Mahatma Ghandi;
giornalista e scrittore di oltre novant’anni, che continua
con freschezza a portare nel mondo messaggi di pace,
alle ore 20 al Joytinat Yoga Ayurveda in via Felice
Venezian 20.
Anziano è bello
Conferenza proposta all’Associazione Antica Sorgente
all’insegna del benessere con esperti del settore, alle
ore 19, presso lo Studio Integrato Therapeia di viale XX
Settembre 24.
24 martedì
ingresso libero
28 sabato - 29 domenica
21 sabato
24 martedì
ingresso libero
Atma Gita: i canti dell’anima
Serata di Canti, Khirtan e Bhajan con Nirvanananda
e i Bhajan Sisters and Brothers alle ore 20.30 presso
l’Institute of Yogic Culture, in via San Francesco 34. Info
040 635718.
20 venerdì
ingresso libero
ingresso libero
Medicina antroposofica
“Dalle malattie tumorali alle terapie geniche - relazione
sulla scienza fra certezze e paure”, conferenza del dott.
Sergio Maria Francardo, medico antroposofo di Milano
organizzata dalla Società Antroposofica di Trieste alle
ore 20 presso il Circolo Culturale Ivan Grbecin via di
Servola 124 (autobus 8-29-B). Info 040 280533, 329
2127278.
21 sabato - 22 domenica
La via della vitalità
Seminario di fine settimana (pomeriggi) con Sabry, su
come ritrovare la propria “vitalità”. Semplici esercizi
e riflessioni su ciò che può abbassare o aumentare
la propria Energia Vitale. Brevi cenni sui Chakra e
Meridiani. Info ed iscrizioni all’Associaz. Culturale
Shanti, Via Carducci 12, I° piano, tel. 040 3478445.
21 sabato - 28 sabato
Inter-art la via al benessere
L’arte, la poesia, la musica, la danza, le tecniche di
rilassamento per l’armonizzazine del sè. Seminario
introduttivo con le dott.sse L. Manosperti e C.
Rodriguez allo Studio Therapeia Viale XX Settembre,
24. Info 347 5854898, 347 1473346.
22 domenica
ingresso libero
Nirvanananda ed i canti dell’anima
Incontro di Canti devozionali con il Maestro
Nirvanananda per solidarietà con i bimbi di Puri - India
- alle ore 17-20, al Joytinat Yoga Ayurveda in via Felice
Venezian 20.
22 domenica
Energia e flessibilità dopo il parto
Trascorriamo assieme una mattinata eseguendo
pratiche yoga specifiche per poterci poi dedicare
al nostro bimbo con rinnovata tranquillità e vigore.
Seminario di fine settimana con Clara Dessenibus. Info
ed iscrizioni all’Associaz. Culturale Shanti, Via Carducci
12, I° piano. Info 040 3478445.
da lunedì 23 a mercoledì 25
Actis: danza classica Bharata Natyam
Seminario intensivo di danza classica indiana con
M°Ujwal Bhole. Un linguaggio simbolico per esprimere
significati spirituali ed entrare in contatto con il ritmo
divino. ACTIS via Corti 3/A. Info 349 0914117, info@
actis1.org
24 martedì
ingresso libero
Serata di condivisione del quì ed ora
“Annusa questa rosa, ma questa rosa. Bevi
Maltrattamenti fisici e psicologici
Come farsi aiutare. Inconto a cura della dr Mullich,
psicoterapeuta, alle ore 17.45 presso la Farmacia Alla
Borsa, in Piazza della Borsa 12. Info 040 367967.
Malattia e sintomi: rinuncia o rinascita?
Vivere la malattia come codice d’ingresso per una
trasformazione interiore. Conferenza della dott Silene
Piscanec e della Dott Barbara Toros, psicologa, alle ore
18 presso l’Arnia in piazza Goldoni 5. Info 040 660805.
25 mercoledì
ingresso libero
Verità e misteri dell’universo
Primo incontro del ciclo di conferenze sul tema della
verità. Argomento della conferenza è “La verità e
la decifrazione dei misteri dell’universo”, relatore
Francesco Bertola, docente di Astrofisica all’Università
di Padova e membro dell’Accademia dei Lincei, alle ore
18.30 nell’Aula Magna della Scuola Superiore di Lingue
moderne in via Filzi 14, g.c. Info 040 569205, fax 040
5705639, [email protected], www.centro-veritas.it
26 giovedì
ingresso libero
Presentaz. seminario psiconeurobiologia
Metodo diagnostico/terapeutico per il trattamento di
malattie croniche/acute che utilizza il test muscolare
come strumento di biofeedback. La Psiconeurobiologia
è una delle forme terapeutiche a più rapida crescita
fra le psicoterapie alternative (metodo secondo
Klinghardt, medico che opera in America ed Europa).
Si parlerà di stress, intolleranze, intossicazioni metalli
pesanti o prodotti chimici, disturbi da cicatrici o
focolai, elettrosmog e geopatie, malocclusioni dentali.
Relatrice Rita Roman, alle ore 20 presso l’Associazione
Naturalmente in v. Cumano 4. Info 347 8810928
27 venerdì
Essere felici sempre
Cosa fare per non affogare nelle difficoltà della vita.
Barche di salvataggio per dirigersi verso quelli che sono
i lidi favorevoli. Immparare a nuotare nel marasma della
vita per restare sulla cresta dell’onda. Seminario con
Paolo Benussi. Informazioni ed iscrizioni all’Associaz.
Culturale Shanti, Via Carducci 12, I° piano. Info 040
3478445.
31 martedì
ingresso libero
Verso una donna nuova
... esplorazione di un mistero. A quelle donne che
cercano un cerchio, ovvero un luogo e un tempo per
riposare.. Conferenza di Luisa Negrini, Gesalt Counsellor
alle ore 18 a L’Arnia in piazza Goldoni 5. Info 040 66005.
Associazione Officine Artistiche
In ottobre riprendono i corsi di: danza e percussioni
afro, teatro, canto afro e afrocubano, costume teatrale,
spada giapponese. 1° lezione gratuita. Info 338
9861752, www.officineartistiche.it
T’ai chi, ginnastica correttiva schiena
Sono aperte le iscrizioni a S.Giacomo ai corsi di T’ai
Chi Chuan (orario pomeridiano e serale - durata 1,5h)
e ginnastica correttiva per la schiena per prevenire
e curare traumi di varia natura (orario pausa pranzo
- durata 30 min. Costo 6 Euro). Info 040 763883, 338
1756006.
Incontri con Legambiente
Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20 nella sede
di via Donizetti, 5/a (presso il punto informativo dei
soci di Trieste della Banca Popolare Etica). Circolo
Verdeazzurro di Legambiente Trieste. Info 040 425096,
040 912695, 333 9264187, fax 02 70037217, info@
legambientetrieste.it wwww.legambientetrieste.it
ingresso libero
Arteterapia
Arte, creatività, benessere. Incontro con Ave Zamarian,
psicologa, psicoterapeuta e arteterapeuta, alle ore
20.30 all’Institute of Yogic Culture,in via San Francesco
34. Info 040 635718.
27 venerdì
28 sabato - 29 domenica
ingresso libero
Nati per la musica
La musicista spiegherà il rapporto che intercorre tra
madre e figlio, sia durante la gravidanza che dopo la
nascita. Si spiegheranno le influenze delle sollecitazioni
sonore sullo sviluppo del feto e poi del bambino.
Incontro con Antonella Costantini, a cura del Centro
per la salute del bambino onlus, alle ore 18-19 da
Nat_spaziocorti in via Corti 2. Info 040 9990006.
27 venerdì
Il benessere parte dalla tua mente
The Wealthy Mind®, Seminario teorico-pratico con
Sonia Struggia: per attrarre ciò che desideri nella tua
vita intervendo sui tuoi pensieri, comportamenti e
convinzioni. Info 335 6816129, www.esfores.it.
ingresso libero
Le visioni nel deserto: Rajasthan
Raccolta di immagini fotografiche (...ma allora non
erano visioni?) riprese da Paolo Benussi nel viaggio con
il gruppo nel febbraio di quest’anno. Seguirà incontro,
Li Long Wu Shu
Sono aperte le iscrizioni ai corsi diurni e serali di Kung
Fu per ragazzi, Taiji Quan, Qi Gong, Sanda per ragazzi,
Armi cinesi e Stetching dei meridiani. Info 348 0992261,
www.lilong-wushu.it
Yoga nella vita quotidiana
E’ un sistema completo per corpo, mente ed anima.
Sono aperte le iscrizioni per i corsi di yoga presso
L’ARCA via della Guardia 18. Info 328 3314434.
Impianti elettrici a basso inquinamento
elettromagnetico - biointerruttori
PACIO IMPIANTI ELETTRICI
di Michele Paccione
27 Konrad ottobre 2006
Trieste - Via di Tor Bandena 3
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Trieste - Via della Guardia, 14A
Tel. 040 3481208 - Fax. 040 3472773 - cell. 337 543834
Appuntamenti di ottobre
su www.konradnews.it i vostri annunci di novembre entro il 21 ottobre
Trieste
Shiatsu & Shintai
Il 28 e 29 ottobre Iniziano i corsi di shiatsu. Programma
professionale in tre livelli e corsi amatoriali trimestrali
in via San Francesco 34. Info e iscrizioni 333 7995482,
[email protected], www.shiatsu-shintai.it
Ansia, panico e agorafobia: un aiuto
Ansia estrema, sensazione di morire, paura o
impossibilità ad uscire di casa o di affrontare certe
situazioni? La LIDAP Onlus - Lega Italiana contro i
Disturbi d’ansia, da Agorafobia e da attacchi di Panico
(www.usciredalpanico.it e www.lidap.it) fornisce
gratuitamente informazioni su queste problematiche e sta
formando a Trieste un gruppo di autoaiuto per persone
sofferenti di attacchi di panico. Info 333 4416785.
Associazione culturale Mamaya
Lun. djembe princ. 19.30-21, djembe inter. 21-22.30;
Mart. danza afro 20.30-22; Merc. didgeridoo 20-21.30;
Ven. danza afro 19.30-21, dunun princ. 21-22.30
Succ. Petrarca L. Sonnino 3. Info 349 5720522, info@
mamaya.it
Corsi di Jing Tao®
Jing Tao® - Essenza in movimento- Riprendono i corsi
a frequenza bisettimanale, orari 13.30-14.30. Trainer:
Sonia Rizzi, Jing Tao® Master. Info 040 382045, 338
7592945, www.jingtao.it
Tai chi chuan - qinshanshi
L’ENDAS - ASD Budo - Panta Rei organizza un corso
di Tai Chi Chuan stile QinShanShi - 108 posizioni per
principianti. Le lezioni si terranno ogni venerdì nella
palestra piccola del Liceo Oberdan a partire da venerdì
6 ottobre ore 20.00. Info 340 5080694.
Buqi® italia
Riprendono i corsi di Taijiwuxigong, Taiji37 presso la
ns sede. 14 ottobre conferenza del Dr Shen sul suo
sistema “Buqi-Tuina forze Taiji al servizio della salute”.
Iniziano gli appuntamenti settimanali per i partecipanti
al corso formazione “Buqi therapist”. Info www.buqi.net
- tel 340 6535664.
Società Antroposofica di Trieste
Lunedì 2 e 16 ottobre alle ore 20 studio aperto a tutti sul
testo di Rudolf Steiner “La filosofia della libertà” in via
Mazzini 30, Info 040 947798. Ogni martedì, in sede, alle
ore 20 studio aperto a tutto sul testo di Rudolf Steiner
“L’iniziazione”. Ogni sabato alle ore 17.30 in sede
nuovo studio aperto a tutti sul testo di Rudolf Steiner
“La scienza occulta”, info 040 280533. Ogni mercoledì
alle ore 20 si informa che l’Associazione Biodinamica
organizza uno studio su “L’anno della Terra”. Info 040
576065.
Associazione Yoga e Salute
Continuano le iscrizioni ai corsi di Yoga presso la sede
di via dei Caldana 9 (sita presso l’ospedale infantile). I
corsi sono guidati dall’istruttore di yoga Carlo Guni che
insegna con il metodo satyananda. Info 040 8333343.
Danza Yoga e Danza classica indiana Bharata Natyam
in via Corti 3/A. Info 349 0914117 [email protected]
Corsi e seminari a l’Arnia
scuola professionale di Ayurveda, corsi di yoga,
trattamenti ayurvedici segreteria lun-mar-gio 18.20 tel.
fax 040 3220384 www.joytinat.it
“Il Training del Sogno” corso con Boris Caris, psichiatra,
psicoterapeuta. 10 incontri. Inizio al 5 ottobre - “Perchè
non mi ascolti? Dall’ascolto totale alla parola creatrice”
Seminario con Paolo Loss, cantante e insegnante della
vocalità. 10 incontri. inizio al 20 ottobre. Info L’Arnia
piazza Goldoni 5 tel 040 660805.
...sinergie...
Soc. antroposofica, sede di v.Beccaria 6
Joytinat Yoga Ayurveda
... è l’esperienza che abbiamo maturato operando con
le tecniche di riequilibrio energetico. Per conoscere i
nostri programmi e per il piacere di incontrarci siamo in
sede ogni venerdì sera dopo le ore 17. Via Lazzaretto
Vecchio 9. Info Gianni Speranza 339 1998074, Adriana
Strani 339 6809714.
I piccoli musici di Trieste
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di musica per
bambini (dai 3 anni), e di pianoforte, tastiere e chitarra
per bambini, ragazzi e adulti nella sede di Viale XX
Settembre 40. Info 040 630510, 349 5593299.
Corso di psicosomatica
Il corpo nella visione simbolica. Il corso è finalizzato
all’apprendimento della lettura simbolica-psicosomatica
di organi e apparati. Scopo dei 6 incontri: individuare
e capire il significato delle disarmonie psicofisiche,
cambiando l’atteggiamento verso di esse, imparando
a ritrovare l’equilibrio. Docente Carlo Reganzin
Naturopata (Ist. Medicina Psicosomatica MI) c/o Ass.
Naturalmente V. Cumano 4. Info 040 3476219, 347
8540821.
Corso di rilassamento
Più efficace del training autogeno, più piacevole delle
asana dello yoga, coinvolgente, rilassante: libera
le emozioni e le tensioni cristallizzate (paure, ansie,
rimorsi, sensi di colpa). Ognuno potrà riprendere
con serenità i fili della propria esistenza interiore.
Docente Carlo Reganzin Naturopata (Ist. Medicina
Psicosomatica Riza MI) c/o Ass. Naturalmente Info 040
3476219, 347 8540821.
Corsi di Craniosacrale e Zero-Balancing
Sono ancora aperte le iscrizioni al primo corso di
Biodinamica CranioSacrale mentre si aprono quelle al
corso di Zero-Balancing. Info ed iscrizioni 347 6910549.
Actis - via corti 3/a – [email protected]
Aperte le iscrizioni ai corsi e laboratori per adulti
e ragazzi di: Teatro, giocoTeatro, Danza classica,
moderna e contemporanea, Biodanza, Danza Bharata
Natyam, Ashtanga Yoga, DanzaYoga, Video, Musica
d’insieme. Info 040 3480225, iscrizioni: Via Corti 3/A lun
e merc ore 18-20.
Danza lo yoga!
ACTIS presenta Denny Fiorino e i corsi settimanali di
Ashtanga Yoga in via San Francesco 34 (L’Incontro);
Corsi di pittura ad acquerello a cura di Nerella Venier:
Lunedì ore 17–19 pittura per ragazzi (17-20 anni) sul
‘PARSIFAL’. Mercoledì ore 17.30–19 “Ritmi nel cosmo
e nell’uomo”. Giovedì ore 17 –18 pittura per bambini.
Giovedì ore 20.30–22 “L’azione dei pianeti nell’uomo”
iscriz. 347 9512644. Corsi di pittura a cura di Rosetta
Peternelli: Lunedì ore 19.30–21.30 su ‘Il calendario
dell’anima’ prenotaz. 333 5930594.
Yoga a Opicina
Ci troviamo ad Opicina per fare Yoga insieme. L’invito
è rivolto a tutti ma, in particolare, a chi è interessato
ad un approccio positivo e razionale al benessere
e all’equilibrio, e... provare non costa nulla. Non
rinunciare ad una marcia in più! Info Centro Sportivo
Internazionale, tel 040 214288.
Associazione Enosis: Corso di Yoga
Lezioni di Yoga secondo l’antica tradizione indotibetana. Ogni lunedì presso l’Associazione Cranio
Sacrale in piazza S. Antonio Nuovo 6.
Orari: 13.30; 18.30; 20. Info 340 2768293, 347 0149218,
328 4717996.
Gorizia
3 martedì
Corso di burraco
Corso gratuito per insegnare le regole del Burraco. I
tornei si svolgeranno tutti i mercoledì c/o az.agricola
Castelvecchio di Sagrado. Info 0481 533216.
5 giovedì
ingresso libero
Il dono di un sorriso
Conferenza con Maria Pivetta a cura dell’associazione
culturale Calicanto 2000, alle 20.30 nella sala Consiliare
del Comune di Ronchi dei Legionari. Info 0481 475545.
7 sabato - 8 domenica
Corso base di Pranic Healing
Per conoscere e ripristinare il sistema energetico
dell’uomo. A Staranzano, presso la Biblioteca
Comunale. Info ed iscrizioni: Segreteria 0432 691448,
334 7133352 orario: lun 9-12, merc e ven 14.30-19.30,
giov 16-20.
“oggi mi voglio molto bene penso al mio benessere”
erboristeria
Il f iore dell’arte di sanare
del dott. Dario Blasich
ERBE SALUTE ED ALTRO
Essenze, fiori di Bach, aura-soma, incensi, cristalli, fitocosmesi, miele, alimenti biologici, libri
il punto benessere più fornito della regione
Ronchi dei Legionari (Go) - via Carducci 21 - tel. 0481 475545
28 Konrad ottobre 2006
per questa pubblicità: 340 4000934, [email protected]
11 mercoledì
ingresso libero
12 giovedì
ingresso libero
Storie che il piede potrebbe raccontare
Conferenza sulla Riflessologia Podalica a cura di Lina
Lo Faro, esperta di medicina cinese alle ore 20.30
presso Om Shanti, via Grabizio 7. Info 347 7195065.
Il Canto della Voce
Conferenza con Antonella Grusovin a cura
dell’associazione culturale Calicanto 2000, alle ore
20,30 presso la sala Consiliare del Comune di Ronchi
dei Legionari. Info 0481 475545.
12 giovedì
ingresso libero
Capelli più sani
Come avere capelli più sani. Conferenza a cura di
Giorgio Spanghero. Ore 18.30 c/o Ass.Mater Natura Via
Cascino 5/c Gorizia. Info 0481 533216.
19 giovedì
ingresso libero
Sonno e rimedi naturali
La cura del sonno con rimedi naturali. Incontro con il
dott. Paolo Zucconi, alle ore 18.30 all’Ass.Mater Natura
in via Cascino 5. Info 0481 533216.
27 venerdì
ingresso libero
Incontri con padre Anthony Elenjimittam
Padre Anthony terrà alle ore 17 una conferenza dal
titolo “Yoga e salute psichica” presso il centro diurno
“Mare Pensante” C.S.M.A.I.I nel Parco Basaglia di via
Vittorio Veneto 174. Info C.S.M. 0481 592009, ed alle
ore 20 terrà una meditazione guidata dal titolo “La
realizzazione del Sè”, presso Ass. Om Shanti, in via
Grabizio 7. Info 347 7195065.
Satya Istituto di Yoga
Satya Istituto di Yoga organizza incontri per condividere
esperienze di Yoga, Qi Gong e Meditazione, ed
apprendere nuove modalità per favorire l’eliminazione
di blocchi e tensioni, nonchè ristabilire un corretto
equilibrio mente-corpo, ogni mercoledì e giovedì di
luglio e d agosto, dalle ore 20.15 alle ore 22 a Gradisca
d’Isonzo nella palestra del Circolo Zorutti Via Garibaldi
n. 2, con inizio mercoledì 12 luglio. Gli incontri sono
aperti a tutti. Mercoledì: pratica qi gong e sequenze
yoga, automassaggio; Giovedì: meditazione attiva. Info
0481 32990 (Anna), 339 4716758 (Licia)
Associazione culturale Mamaya
A partire da merc. 4 ottobre corso Djembe principianti
19.30-21, djembe intermedi 21-22.30 c\o Centro
Studi del Suono v. Stagni 15 Ronchi dei Leg. Info 349
5720522, [email protected]
Psicomotricità relazionale
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di P.R. per bambini dai
3 ai 7 anni Corsi: martedì ore 16-17 e 17-18 palestra
Star Bene a Ronchi dei Leg. info 0481 918182, 333
6023520. Mercoledì e giovedì ore 16,30-17,45 palestra
via Canaletto a Monfalcone. Info 0481 485319, 347
2996510. In psicomotricità relazionale si utilizza il gioco
libero come strumento privilegiato per una esperienza
sensomotoria, simbolica e socializzante che facilita
l’espressione e l’elaborazione dei vissuti emozionali.
Centro Benesserepsicofisico KiKi
organizza corsi di Terapia Craniosacrale in
collaborazione con l’accademia “Somnath” e corsi
mensili di Biorelease per sciogliere le tensioni interne,
attraverso il respiro, la voce e il movimento del corpo.
Info 393 7958254 Francesca.
Corsi di shiatsu
Centro Studi Discipline Energetiche Orientali - Scuola
di formazione Shiatsu - SoleLuna. La scuola organizza
corsi base e professionali di Shiatsu, aperti a tutte le
persone che vogliono approfondire le proprie conoscenze sull’equilibrio e sul benessere della persona, e
sono comprensivi di una parte teorica e una pratica.
Corso Shiatsu Base: 30 settembre e 01 ottobre.
Corso Shiatsu Professionale: inizio 28 e 29 ottobre.
Prenotazioni entro 27 Settembre 2006. I corsi sono a
numero limitato. Primavera 2007 :”I Canali Straordinari”
con Franco Bottalo. Info ed iscrizioni: SoleLuna Boldrin
Donatella 339 8435858, 333 7672687, [email protected],
www.riyue.it
Associazione Om Shanti
Ripartono i corsi di: Pilates, Yoga, Danza del Ventre,
Qi Gong, Rio Abierto, Meditazioni di Osho, Metodo
Feldenkrais ed altro ancora. Presentazione corsi:
Mercoledì 4 ottobre alle ore 19 prova pratica di Yoga
con Barbara; Mercoledì 4 ottobre alle ore 20.30 Qi
Gong con Fabrizio Battista; Lunedì 2 e 9 ottobre alle ore
20.30 prova pratica di Rio Abierto con Gianfranco. Via
Grabizio 7. Info 347 7195065, [email protected]
Udine
2 lunedì
Corso yoga della scuola Joytinat
Sono aperte le iscrizioni al corso di 1° livello Yoga &
Ayurveda condotto da Gianna Gorza, allieva di Swami
Joythimayananda. Giorni di frequenza: lunedì e giovedì
dalle ore 19 alle ore 20.30. Inizio lunedì 2 ottobre
presso Diabasi, viale Tricesimo 103. Info 340 2233994,
[email protected]
4 mercoledì
ingresso libero
Attraverso la vita con le cost familiari
Nelle radici familiari c’è la Forza della Vita!
Presentazione nuovo ciclo di conferenze, incontri e
gruppi esperienziali 2006-2007, condotti dal dr Mario
Franchi-ore 20,30 c/o Bioteca. Info 335 5977306.
5 giovedì
ingresso libero
Stress, emozioni e malattia
Conferenza con Ilaria Forte, medico naturopata, esperta
in omeopatia e Laura Tudor, Psicologa, alle 20.30
all’Associazione Culturale GEM in via Canova 13 a
Feletto Umberto. Info 0432 574002.
6 venerdì
Rituale della Luna Piena
Per connettersi con l’energia d’espansione e prosperità
della Luna. Riuniti attorno ad un fuoco, faremo una
capanna sudatoria accompagnati dal suono dei tamburi
e dal canto di mantra devozionali. Ore 19 c/o Ai Vecchi
Ipocastani – Joannis, Aiello del Friuli (UD). Info e
iscrizioni Ass.ne Vol_aree 329 1276996.
6 venerdì
ingresso libero
Sacre radici:
gli insegnamenti dei Nativi americani per l’uomo
occidentale. Conferenza con il dottor Paolo Zanier,
insegnante di Ruota di Medicina, alle ore 20.30 alla
Bioteca in via Villa Glori 43.
6 venerdì
ingresso libero
Mamme ed equilibrio emozionale
Come affrontare in modo naturale la gravidanza, dalla
depressione post partum al cambiamento della propria
sessualità. Come affrontare il mestiere di mamma con
armi giuste in modo naturale. Incontro pomeridiano dalle
ore 15 alle 19 presso la Cebi in via Tricesimo 254, con la
dott.ssa Paola Valdinoci, dedicati ai genitori che vogliono
affrontare con consapevolezza e in modo naturale, il
mestiere di mamma e di papà. Info 0432 547688.
7 sabato - 21 sabato
Associazione culturale Parsifal
Organizza corsi per genitori ed educatori suddivisi in due
parti: conoscitiva tenuta da G. Peccarisio con tema “Lo
sviluppo del bambino dall’infanzia alla pubertà” e artistica
tenuta da M. Lena Peccarisio “Euritmia della parola e basi
di formazione del linguaggio”. Info 0432 561720.
9 lunedì - 27 venerdì
La forza delle costellazioni familiari
Una profonda esperienza di autoguarigione attraverso
la rappresentazione del nostro sistema familiare. c/o
GEM v.Canova,13-Feletto 20,30. Info dr M.Franchi 335
5977306, www.lecostellazionifamiliari.it
10 martedì - 14 sabato
ingresso libero
11 mercoledì
ingresso libero
La flessibilità della schiena - yoga
Iniziare a capire il nostro corpo attraverso le tecniche
dello Yoga e l’eutonia. Esercitando il respiro, la
flessibilità e la forza muscolare. Scuola Axis via Battistig
41 sabato 10.30 martedì 20 a cura di M° Adrián Ré. Info
340 7174030.
I sogni-svelare i misteri dell’inconsci
Conferenza sui sogni, per imparare a riconoscerli,
a comprenderli e a trarre preziose indicazioni per la
propria vita, alle ore 21, alla Bioteca in via Villa Glori 41.
Info 0432 728071, Giacomo Bo.
12 giovedì
Vivendo sentendo
Come identificare, sostenere e comunicare le nostre
emozioni attraverso esperienze creative. Dalle ore 20
presso EHArtS. Inoltre, il 28/10 dalle ore 15, “Esprimersi
a colori”. Info 340 3706330.
12 giovedì
ingresso libero
13 venerdì
ingresso libero
13 venerdì
ingresso libero
Il medico cura, la natura risana
Conferenza con Marida Tuzzi, Botanica e Serena De
Profetis, insegnante di cucina naturale, alle 20.30
presso l’Associazione Culturale GEM in via Canova 13 a
Feletto Umberto. Info 0432 574002.
Ass. Cult. Jonathan Project
Conferenza “Cerchi nel grano”, una tangibile realtà.
Relatore il Prof. Paolo Pasqualini e “Alieni: La traccia
nel tempo”, capire il passato per conoscere il presente.
Relatore: Dott. Antonello Lupino. Alle ore 20.30 presso
la sala del consiglio comunale di Villa Muciana in
Piazza San Marco, a Muzzana del Turgnano. Info www.
jonathan-project.it
Vola alto
metodi, meditazioni, messaggi, piccoli passi con amore
per trasformare il proprio quotidiano. Conferenza con la
dott.ssa Roberta Aditi Beghi, alle ore 20.30 alla Bioteca
in via Villa Glori 43.
14 sabato - 28 sabato
Associazione Parsifal
Proseguono gli incontri artistico-conoscitivi tenuti da
G. Peccarisio. Tema della parte conoscitiva “La vita
dell’anima”. Parte artistica: pittura ad acquerello. Info
0432 561720.
Scuola di Shiatsu
il Soffio
Pordenone via Rotate, 10
Tel. 347 5102713
e.mail: [email protected]
29 Konrad ottobre 2006
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di Shiatsu 2006-2007
dott. Manuela Zippo
spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate
integratori alimentari - fitocosmesi
Via Combi 7/1 Trieste tel/fax 040 303555
[email protected]
Appuntamenti di ottobre
su www.konradnews.it i vostri annunci di novembre entro il 21 ottobre
Udine
18 mercoledì
nostre relazioni. c/o GEM-v.Canova,13-Feletto;
9,30-17,30. Info dr M.Franchi 335 5977306, www.
ilmutamento.it
8 domenica
ingresso libero
La coscienza del corpo
Postura, immagine e movimento. Conferenza con
Ermanno Magnani, medico esperto in terapia cranio
sacrale e Barbara Cerni, massoterapista, alle 20.30
presso l’Associazione Culturale GEM in via Canova 13 a
Feletto Umberto. Info 0432 574002.
20 venerdì
Incontro con la meditazione
Un ciclo di incontri serali per conoscere la meditazione
e scoprirne i grandi benefici, doni preziosi di grande
aiuto per la vita di tutti i giorni. Info 0432 728071
Giacomo Bo, www.ricerchedivita.it
20 venerdì
Aure, Chakra, Anelli di Reich
Corso teorico e pratico sulla percezione dei corpi sottili
per iniziare a comprendere gli aspetti emozionali, i
condizionamenti, i conflitti e le ricadute psicosomatiche
che l’essere umano incontra nel suo percorso. Cinque
incontri il venerdì sera (20/10, 27/10, 3/11, 10/11, 17/11)
e tre incontri la domenica mattina (22/10, 5/11, 19/11).
Info Valter Maestra 0432 953109, 329 2303459.
20 venerdì
ingresso libero
Terapia cranio-sacrale:
una risorsa nei disturbi da cefalea e cervicale.
Conferenza con la dott.ssa Leonarda Majaron e
Manuela Sanson, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa
Glori 43.
Muoversi meglio per vivere pienamente
Riprendono il 2 ottobre le lezioni settimanali con il
Metodo Feldenkrais a Udine, Fagagna e Tricesimo.
Venerdì 20 a Udine inizia il corso tematico mensile
“bacino, perineo, pavimento pelvico: per imparare un
uso più consapevole della regione pelvica”. Sabato 28
e domenica 29 a Udine, seminario dal titolo “esploriamo
il respiro per rendere la colonna vertebrale più flessibile
e...”. Info 328 9580419, 0432 854454.
Pordenone
Associazione Shanti Centro Yoga
Da giovedì 28 settembre, dalle 18.15 alle 20 e lunedì
2 ottobre dalle 19.45 alle 21.30, inizia presso il circolo
ricreativo San Giacomo a Redipuglia Via G.Paolini
13, il corso di Hata Yoga. Le prime due giornate sono
gratuite. Il corso è aperto ad ogni fascia di età e si
avvale di un istruttore altamente qualificato (abilitazione
al metodo Satyananda conseguita in India alla Bhiar
School of Yoga di Munger; esperienza pluriennale in
corsi per adulti e anziani; prossima abilitazione con
la R.Y.E. di Venezia all’insegnamento dello Yoga nelle
scuole). Particolari agevolazioni sono concesse (corso
gratuito, con l’unica eccezione della tessera associativa
ed assicurativa) a chi rientra in determinate categorie
sociali (percettori della sola pensione minima). Info
Marina Lancisi 0481 92903, 335 5704162.
22 domenica
I canti dell’anima - Atma Gita
Serata di Canti delle tradizione induista con Swami
Nirvanananda e il gruppo Bhajan Sisters & Brothers,
alle ore 19 presso l’Associazione Culturale Qamar in via
Maniago 4/a.
26 giovedì
ingresso libero
Menopausa: finalmente in pausa?
Conferenza con Ilaria Forte, medico naturopata esperta
in omeopatia e Manuela Bino, laureata in psicologia,
istruttrice Rio Abierto, alle 20.30 presso l’Associazione
Culturale GEM in via Canova 13 a Feletto Umberto. Info
0432 574002.
27 venerdì
ingresso libero
Nuove frontiere nutrizionali
Il metodo alimentare Pianto-Biotico. Conferenza con
Robert Melchior, nutrizionista francese e Marie Cavea
alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 43.
28 sabato
Prima di noi, dopo di noi!
Costellazioni Familiari: per riconoscere l’origine
nascosta dei nostri conflitti e sciogliere i nodi nelle
30 Konrad ottobre 2006
Escursioni
Ananda Marga Center
- sono aperti i corsi di Yoga e meditazione. Consulenze
fisioterapiche gratuite. Info Cristiano 348 9035858,
piazza S. Pietro 10, Cordenons (PN)
ALISTER - Cordenons
La sede provinciale è a Cordenons in piazza S. Pietro
10 presso Ananda Marga Center. Per problemi e dubbi
inerenti a vaccinazioni, mala sanità, inquinamento
elettromagnetico ed altro, potete rivolgervi a noi
chiedendo un appuntamento. Info Cristiano 348
9035858.
Bike’olana
L’Ulisse - Fiab propone “Le vele della Barcolana in
bicicletta”. Info 040 304414 oppure passare in sede il
giovedi dalle 18.30 alle 20.30 in via del Sale 4/b.
15 domenica
Dal Carso al mare attraverso i pastini
Il circolo Verdeazzurro di Legambiente Trieste
nell’ambito della manifestazione “Scarpe e Cervello”
organizza una passeggiata culturale tra i pastini di
rio Bovedo.- Con il famoso tram de Opcina si giunge
all’Obelisco di Opicina e poi ci si incammina lungo la
strada pedonale Napoleonica scendendo per sentieri
fino a Barcola. I terreni e la meteorologia condizionano
la flora ed anche l’agricoltura di campi e vigneti (pastini)
terrazzati. Insediamenti abbandonati si mescolano ad
una disordinata nuova edificazione. Ritrovo alle ore
10.00 presso la Stazione Centrale di Trieste. Pranzo
su prenotazione al Circolo ARCI Casa Gialla. Per
informazioni puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18
alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso il punto
informativo dei soci di Trieste della Banca Popolare
Etica). Info 040 425096, 040 912695, 333 9264187, fax
02 70037217, [email protected]
wwww.legambientetrieste.it
15 domenica
Ulisse - fiab: carso monfalconese .
Carso monfalconese tra storia, preistoria e frasche
programma di escursione: bici + agribus + pedibus
nella zona del Carso monfalconese (Doberdò e dintorni).
L’escursione è dedicata in particolare ai ragazzi, per
scoprire le aree umide del Carso monfalconese e le
alture circostanti al lago di Doberdò, caratterizzate dalla
coltivazione della vite e da qualche allevamento, e che
conservano qua e là, significative tracce della I guerra
mondiale quali trincee, monumenti, punti d’osservazione
che bordano l’area posta ai piedi del caposaldo del M.
S.Michele. Info Riccardo 348 9022208.
22 domenica
Ulisse - fiab: arte e natura in carso
Visita ai luoghi e alle opere di Spacal, Kosovel e
Fabiani, su di un itinerario di 70 km di saliscendi. Info
040 304414 oppure passare in sede il giovedì dalle 18
alle 20.30.
22 domenica
Yoga e natura
escursione con Franco Salvi. Info 040 635718. Institute
of Yogic Culture.
29 domenica
Ulisse-fiab: Istarske Toplice
Un itinerario di 65 km... per continuare a sudare. Bici
+ terme. Info 040 304414 oppure passare in sede il
giovedì dalle 18.30 alle 20.30.