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… CHI
SARA’ AD ASPETTARCI
OLTRE QUELLA PORTICINA ?
Inserto N. 4
2007
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“Dall’amore di mamma e papà
è nata la mia vita. Sono stato
accolto a braccia aperte, coccolato e teneramente abbracciato.
Molto tempo prima di me è nato
un bambino di nome Gesù. È
stato accolto non solo dalla
mamma Maria e da Giuseppe
suo padre, ma anche dai pastori
e dai Magi. Ancora oggi i cristiani aprono le braccia per
accogliere Gesù e per portare
al mondo la sua pace e il suo
amore. La festa di Gesù che
nasce si chiama
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ecco, stanno arrivando le feste di Natale
e tutti noi siamo troppo contenti:
si va in vacanza…
si fa festa con amici e parenti……
arrivano anche i regali…!
Ma chi ci sarà ad aspettarci
oltre quella porticina?
Siamo convinti che il Natale non sia solo una scusa
per fare una bella festa?
Sappiamo che c’è qualcuno oltre quella porticina
che ci aspetta per gioire con noi,
per divertirsi con noi, per darci anche Lui
il suo regalo e per ricevere il nostro? Sììììì !!!!
Bene, allora sono proprio
curiosa di sapere:
- cosa hai pensato di regalare a Gesù?
- e quale regalo pensi che Gesù vorrebbe farti?
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LE STELLE DI NATALE
1) Con l’aiuto del modello, ritaglia le stelle su carta colorata, pratica due fessure in ciascuna di esse e infilale su un
nastro di un altro colore
2) Con l’aiuto del modello, ritaglia per ogni stella una
forma con una fessura in alto e una in basso. Riuniscile e
sospendi la tua stella mediante un pezzo di filo.
Tanto per ridere….
Tre bambini terribili chiedono alla mamma:
“Mammina, che cosa ti piacerebbe avere per Natale?”
“Mi piacerebbe avrete tre bambini buoni”.
“Che bellezza! Così saremo in sei!”.
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Cosa ci fa una mosca su una noce?
Per saperlo risolvi il cruciverba e
riporta le lettere evidenziate negli
spazi colorati!
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L’origine del presepe
Il presepe così come lo conosciamo noi, con la grotta al
centro e tutti gli uomini che vanno verso il Bambino, fu proposto per la prima volta a Greccio, vicino a Rieti da San
Francesco di Assisi… egli ci ha lasciato nel presepe un piccolo mondo, che l'uomo può costruire con le sue mani ma
deve inventare ogni anno, senza venir meno alle piccole
leggi del ricordo e del simbolo: altrimenti il presepe non
porta più un messaggio e diventa solo un gioco.
Un giorno un nobiluomo di nome
Giovanni, incontrando Francesco,
gli chiese cosa doveva fare per
seguire le vie del Signore.
Francesco gli disse di prepararsi e
preparare il Natale. Allora quel tale
fece costruire una stalla, vi fece
portare del fieno e condurre un
bove e un asino.
La notte di Natale del 1223 molti pastori e contadini, artigiani e povera gente si avviarono verso la grotta che
Giovanni aveva preparato.
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Alcuni avevano portato doni per farne omaggio al Bambino
e dividerli con i più poveri. Francesco stava davanti alla
mangiatoia ricolmo di amore, cosparso di lacrime, traboccante di gioia. “Fratelli – dice Francesco – questa è la festa
delle feste. Oggi Dio si fa piccolo, per amore nostro!”.
Allora fu ˙visto «dentro la mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il beato Francesco, stringendo con
ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno».
Fra i testimoni del miracolo molti erano personaggi degni
di fede e questo contribuì a divulgare la notizia ovunque ci
fosse un convento e ovunque si festeggiasse il Natale.
Da quel miracolo molti trassero benefici spirituali e corporali: alcuni si convertirono e diventarono più buoni, altri presero il fieno della mangiatoia
di Greccio e lo usarono come
medicina contro i malanni.
Tutto il paese sapeva di questi
prodigi e teneva memoria di
quella notte santa, quando un
Bambino era apparso a
Francesco, che aveva voluto
ricostruire l'ambiente del
primo Natale in un bosco
dell'Appennino.
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Scrivi nei fumetti
i pensieri dei personaggi
e aggiungi anche il tuo
In casa tua hai fatto il presep
Ti sei mai chiesto cosa pensan
del presepe quando sono dava
E tu cosa pensi di Gesù che è
e?
no i vari personaggi
anti a Gesù?
nato?
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III mistero gaudioso:
la nascita di Gesu’
“e il Figlio di Dio
si fece carne e
venne ad abitare
in mezzo a noi”
colora il disegno!
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una bambina
un giorno mi ha confidato questa esperienza:
“Una sera prima di addormentarmi ero un po’ triste e
preoccupata e decisi di recitare una decina del rosario.
Scelsi la nascita di Gesù e mentre pensavo al mistero mi
sono sentita abbracciare da una pace e una gioia indescrivibili: era come se solo in quel momento potessi veramente
capire che cosa stupenda era il Natale!
Di che cosa dovevo preoccuparmi o avere paura se il mio
Dio, Gesù, aveva deciso di farsi bambino e abitare in mezzo
a noi?
In quel momento ho capito quanto Gesù ci vuole bene e
quanto ci è vicino in ogni momento della nostra vita…!
E così mentre adoravo nel mio cuore il Bambino, ho scoperto la dolcezza e l’infinita grandezza del mistero del Natale!”
… e tu?
A Natale ti fermi davanti al presepe
per adorare Gesù Bambino?
Cosa provi pensando che Dio ha scelto
di diventare un bambino?
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e QUAL E’ LA VERA STORIA
DI BABBO NATALE?
Nicola
non aveva mai sentito una storia così triste. Era vescovo di
Mira da molti anni, cercava di portare il vangelo di Gesù
tra quelle popolazioni ancora pagane, insegnava e si prendeva cura dei cristiani di quella città. Aveva aiutato molta
gente a superare momenti difficili. Ma quando venne a
conoscenza della storia delle tre ragazze, quasi quasi si
sentì mancare il cuore.
«Il loro padre è così povero»,
spiegò un vicino di casa, «che per
mantenere il resto della famiglia
non ha altra scelta che vendere le
tre figlie come schiave».
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«Schiave?», esclamò Nicola. «No, non è possibile!
Dobbiamo evitare ad ogni costo che questo accada! ».
«Ma cosa possiamo farci?», ribatté l'interlocutore. «Noi non
abbiamo soldi, e non conosco nessuno che ne abbia! E poi,
il padre si sentirebbe umiliato se venisse a sapere che altri
sono a conoscenza della sua situazione. Mi ha fatto promettere che non l'avrei detto a nessuno, e se sono venuto meno
alla mia promessa è stato solo perché mi fanno pena quelle
ragazze».
«Capisco», annuì Nicola. «Lascia fare a me. Vedrò cosa
posso fare».
E il vescovo Nicola sapeva esattamente cosa bisognava fare.
Aprì un cofanetto
e tirò fuori tutte le monete che conteneva: era tutto ciò che gli era rimasto del
patrimonio della sua famiglia. Ce n'era
rimasto ancora un poco, appena sufficiente (sperava) per evitare che le tre
ragazze fossero vendute come schiave.
Ma questa era solo una parte del problema.
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L'altra era come poteva fare a
consegnare i soldi alle ragazze
senza che il padre venisse a
sapere che Nicola aveva scoperto
il suo segreto.
Il vescovo Nicola contemplò a
lungo il mucchietto di monete.
Poi cominciò a dividerlo.
Tre ragazze. Tre mucchietti. Tre
mucchietti. Tre...sacchetti.
Poi aspettò che si facesse buio tanto buio da essere sicuro di non
incontrare nessuno per le strade. E
con i tre sacchetti nascosti sotto il
mantello, ripercorse le stradine
della città.
Mentre camminava, Nicola sorrideva a se stesso. Aveva escogitato
proprio un bel piano!
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Ben presto arrivò alla casa.
Non c'era nessuna lampada
accesa. Tutti
dormivano..
Nicola tirò fuori
i tre sacchetti da
sotto il mantello, poi li gettò - uno, due, tre - attraverso una
finestra che era rimasta aperta. Poi, con un altro risolino per
conto suo, si affrettò a tornare a casa sua.
Quando al mattino la famiglia si svegliò, essi trovarono i tre
sacchetti sul pavimento.
Da dove erano venuti?
Chi li aveva messi?
E cosa potevano contenere?
Alle prime due domande nessuno sapeva dare una risposta,
ma quando le ragazze insistettero per vedere cosa c'era nei
sacchetti, la risposta alla terza domanda divenne chiara a
tutti.
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«Dio sia lodato!»,
esclamò il padre. «Le
nostre preghiere sono
state esaudite! E la
nostra famiglia può
stare ancora unita! ».
Ciò che sappiamo è che Nicola è diventato famoso per la sua
predilezione per i bambini. Le storie che lo riguardano si
diffusero in tutto il mondo e, molti anni dopo la sua morte, è
stato proclamato santo.
Poi, non si sa come, il suo nome è stato associato ad un altro
misterioso viaggiatore notturno,
un uomo gioviale e gentile
che lascia dei regali
per i bambini... e
poi sparisce nella notte!
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