Come per il 1998, anche nel 1999 non c`è un genere predominante

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Come per il 1998, anche nel 1999 non c`è un genere predominante
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Come per il 1998, anche nel 1999 non c’è un genere predominante nella dance: i grandi
successi vengono infatti dalla commerciale italiana e straniera, dalla techno-trance, dalla house,
dal pop.
Il successo dance dell’anno nel mondo proviene dal nostro paese, e porta la firma degli Eiffel
65
, un
trio formato da Gianfranco Randone ( in arte Jeffrey Jey, già voce dei Bliss Team ), dal dj Gabry
Ponte e dal musicista Maurizio Lobina, prodotti da Massimo Gabutti ( ideatore della Bliss
Corporation e già mente dei Da Blitz ); le sonorità techno-pop e il refrain irresistibile di “Blue (
Da Ba Dee )” conquistano in fretta le piste e le radio italiane, portando il pezzo alla n.3 dei
singoli; l’effetto domino in tutto il mondo è irresistibile, e il pezzo raggiunge la vetta in paesi
come Inghilterra ( quarto singolo più venduto del 1999 ), Germania ( per 10 settimane ),
Australia ( 9 ), Olanda ( 5 ), Francia ( anche in questo caso quarto disco dell’anno ), Canada,
Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Svizzera, Finlandia, Novegia, Svezia, Ungheria, e la n.2 in
Spagna ( uno dei pochi paesi in cui non conquista la prima piazza, fra cui – paradossalmente –
proprio il nostro ); non paghi, si tolgono la soddisfazione di arrivare fino alla n.6 nei singoli negli
Stati Uniti, dove spopolano anche con l’album “Europop”, che arriva fino alla top 5, diventando
così il progetto dance italiano di sempre che ha avuto maggior fortuna oltreoceano ( superando
anche il già ottimo risultato dei Black Box con l’album “Dreamland” del 1990 ), tanto da ricevere
una nomination per i prestigiosi Grammy; in totale gli Eiffel piazzano oltre 6 milioni di copie con
il singolo e 4 milioni con l’album ( di cui 2 solo negli Usa, e nella top 20 anche in Italia ), da cui
verranno successivamente estratti anche le fortunate “Move Your Body” e “Too Much Of
Heaven”.
Il successo li rende richiestissimi anche come remixers da artisti come Aqua, Bloodhound
Gang, Toni Braxton, Laura Pausini, Piero Pelù; nello stesso 1999 li vediamo attivi per Kim
Lukas
(
l’inglese Kim Woodckock, capitata in Italia per recitare in teatro e prodotta da Roberto Turatti,
Silvio Melloni e Gino Zandonà ) con “All I Really Want” ( grande successo in pista e bene nei
mercati danesi – n.3 nei singoli -, canadesi e Spagnoli ) e per il nuovo singolo di
Simone Jay
, “Paradise”.
Altro massimo esponente della dance italiana in tutta Europa è Gigi D’Agostino, che aumenta
a livello esponenziale di anno in anno il suo successo e il numero dei suoi fans, fino ad arrivare
al culmine nel 2000 con “La Passion” e “L’Amour Toujours”; nel 1999 pubblica l’Ep “Tanzen”, da
cui viene estratto il fortunato trittico composto, nell’ordine cronologico, da “The Riddle” ( un
fischietto ripreso dall’originale di Nik Kershaw del 1984 e che arriva alla n.4 in Germania e in top
10 in Francia, disco d’argento ), l’ossessiva “Bla Bla Bla” ( ancora alla 4 in Germania, top 10 in
Italia, top 20 in Francia – altro disco d’argento ) e la melodica “Another Way” ( nella top 20
tedesca ); sempre in quest’anno viene sfornato l’album “L’Amour Toujours” che conquista
l’Europa ( fra cui la top 10 in Germania e in Italia – caso raro per un cd dance ), da cui verranno
estratte altre future hits.
Grande successo europeo anche per Annerly Gordon, in arte Ann Lee, già voce del progetto
Whigfield, prodotta dallo stesso team ( ossia Larry Pignaroli e Paul Sears – in futuro dietro
anche a In-Grid e Benny Benassi ): l’orecchiabile “2 Times” conquista la n.1 in Danimarca, la
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n.2 in Inghilterra e Belgio, la n.3 in Austria, la n.4 in Australia, la n.5 in Italia e Germania e la top
10 in Francia.
Torna a un suono più techno-commerciale Giorgio Prezioso, insieme al fratello Andrea,
coadiuvati dalla voce di Marvin ( Alessandro Moschini ): la sua “Tell Me Why” diventa uno dei
tormentoni estivi e conquista mezza Europa ( n.2 in Austria, top 10 in Italia, Germania,
Danimarca e Svizzera ).
Alla ribalta anche i Paps’n’Skar ( Emanuele “Paps” Cozzi – già membro dei Co.ro – e Davide
Scarpulla, prodotti da Roberto Gallo Salsotto e Alessandro Viale ): dopo l’incoraggiante
“Because I’m Free” del 1998 ( top 20 in Italia, con un sample da “One Step” di Kissing The Pink
), conquistano i dancefloors con “You Want My Love ( Din Don Da Da )” e con il progetto
D.E.A.R.
e “Talk To Me”; la voce è di Melody Castellari, già alla prova nel 1998 con “It’s Love” di Gayà e
ora anche con “Out My Soul ( Take Your Time )” di
Noemi Dee
( il duo toscano duo toscano Lenzi e Soriani ) e con “Inside To Outside” ( cover dell’omonimo
pezzo anni ’80 di Limahl ) del progetto
Lady Violet
, che conquista presto anche il disco d’oro in Svezia e Danimarca; nei dischi successivi la
vocalist sarà la nobile toscana Tiziana Bietti, mentre il produttore resterà Pippo Landro, intento
a promuove anche i
New Mill
con “As Long As” ( dopo i discreti riscontri di “I Can Make It” – 1993 – e “I Want Change Your
Mind” – 1994 ).
Continua a macinare hits anche la premiata ditta Molella & Phil Jay, grazie sopratutto ai Soundl
overs
che tornano prima con “Surrender” ( riempipista a cavallo fra il ’98 e il ’99 e nella top 20 dei
singoli ) e poi con “Walking”, remixando i tormentoni estivi “Rewind” di
Vasco Rossi
( top 20 da noi ) e la divertente “Alla Consolle” di
Mimmo Amerelli
( ossia il duo comico Luca e Paolo dal programma televisivo “Le Iene” ) e producendo
Countermove
con “Myself Free” e
Cassandra
con “Just Tell Me Why”.
Ritorna al successo il produttore Pierluigi Giombini, già attivissimo negli anni ’80 con Ryan Paris
( “Dolce Vita” ) e Gazebo ( “Masterpiece” e “I Like Chopin” ): il suo progetto italo-dance Web,
con “Lovin’Times”, conquista le piste italiane ed europee, raggiungendo anche la top 20 dei
singoli in Francia; la voce è di D.D. Klein ( Dawn Clyne ), impegnata anche col progetto
2 Thousand
( i produttori Verona e Pierucci ) e l’energica “Fire”.
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Buon esordio anche per Mabel ( Paolo Ferrali, prodotto da Marco “M.T.J.” Talini ) con “Disco
Disco” ( caratterizzato, come nei successivi pezzi, dalla chitarra distorta ) e che si fà largo nei
mercati tedeschi, austriaci e francesi ( top 20 ), per
Supercar (
Alberto Pizzarelli e Ricky Pagano ) con “Tonite” ( che sfrutta il sample della sigla della serie
animata “Supercar Gattiger”, raggiungendo la top 20 in Inghilterra e in Italia ) e poi con
“Computer Love”, per gli
Eyes Cream
( Agostino Carollo, già X-Treme ) con “Fly Away ( Bye Bye )” ( che campiona “You Make Me
Feel Mighty Real” di Sylverster portandolo alla n.1 nei club statunitensi e alla n.1 in Canda per 5
settimane ), e per
Bibi Schon
( l’austriaca Beatrice Schoenberg, prodotta da Roberto Achilli e Graziano Fanelli ) con
“Freedom” ( top 20 in Italia ) e con “Ooh My Baby”, entrambe con remix curate da
Dj Dado
, che torna quest’anno con la voce di Michelle Weeks in “Forever” ( top 20 da noi ). Ancora
Graziano Fanelli dietro ai progetti
Ouriel Clarke
( insieme a Christian Bulgarini e Raffaele Checchia – stesso team che nel 1998 aveva prodotto
“Start Da Move” di Flashback ) e soprattutto
T42
( già attivi nel 1997 con “Every Life Unfolds” ), insieme a Graziano Pegoraro ( già fra i produttori
di Mato Grosso e Ava&Stone ) e Mario Fargetta, che cura la versione di “Melody Blue”, cantata
da Sharp ( Luana Pasi ) che la rende un autentico riempipista; sempre Fargetta cura anche le
hits di
Gayà
, “Shine On Me” ( top 20 in Italia ) e “I Keep On Dreaming”, oltre che a ritornare coi
Tamperer Feat.Maya
con “Hammer To The Heart” ( top 10 in Gran Bretagna ).
Ritorni felici anche per Neja con “The Game” ( top 20 in Italia e con la quale vince il Disco per
l’Estate ), per
Alexia con “Happy” e “Goodbye” ( top 20 e top 10 da
noi ), per i
Ti.Pi.Cal. e Kimara con “Music Is
My Life”, per i
Datura e
la voce di Ben Volpeliere-Pierrot ( ex leader dei Curiosity Killed The Cat ) con “I Love To Dance”
( entrambi i pezzi nella top 20 italiana ), per i
Clutch
con “I Love My Dreams”, per
B-Charme
con “This Is My World” e per
Mario Più
con “Run Away”, insieme ancora a
More
, e per la quale realizza con successo l’esordio da solista con “4 Ever With Me”.
Buoni esordi anche per gli Unconditional ( Maurizio Zoffoli e Antonio Romeo, prodotti da Nari
& Milani ) con “Brass 4 Us” ( pronti a esplodere nel 2000 con “Magic Fett” e “Computer Love” ),
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per gli
E-Magic ( Rossano Prini, in arte Dj Ross - già
Happymen e in futuro The Lawyer e New Tone ) con “Prepare Yourself” e “Stop” ( al microfono
Nancy Sexton, già interprete di “It’s A Real World” di Molella del 1997 ), per
Lia de Bahia
( prodotta da Paolo Galeazzi ) con “Amore ( Love )”, per
Angelmoon
( Angelino Albanese – già Cool Jack - con la voce di Moony, ossia Monica Bragato, poi vocalist
dei Db Boulevard ) con “He’s All I Want”, per gli
A.C. One
( dagli stessi produttori di Kim Lukas ) con l’orecchiabile “Sing A Song Now Now”, per
Chant
( Marco Dalle Luche, prodotto da Joe T. Vannelli ) con “Sweet Images” ( anche con remix
trance curati da dj Sakin e Kay Cee ) e per
JB Sound
( Juri Bonazzoli ) con “Oh Yeah Baby”.
Intanto dall’estero ( sopratutto da Germania, Olanda e Inghilterra ) prende il largo
definitivamente il genere legato alla trance ( che da noi, a parte qualche singolo caso, stenterà
sempre a prender piede ).
Caso dell’anno è quello del dj Andrè Oliver Tenneberger da Friburgo: dopo aver collaborato con
Thomas Kukula ( mente dei General Base ) e dopo il progetto Sequential One, immette sul
mercato con lo pseudonimo di ATB “9 PM ( Till I Come )”, caratterizzato dal suono di una
caratteristica chitarra hawaiana, diventando presto uno degli anthems dell’anno ad Ibiza ( e
conseguentemente in tutta Europa ) e raggiungendo la n.1 in Inghilterra ( quinto disco dell’anno
e primo disco trance a raggiungere la vetta della classifica inglese ), la top 10 in Italia e
Australia e la top 20 in Germania; lo stesso tipo di suono caratterizzerà anche il singolo
successivo “Don’T Stop” ( n.3 in Uk e ancora top 20 in Germania ) e l’album “Movin’Melodies”.
Brillante esordio anche per Alice Deejay, progetto tedesco composto dalla cantante Judith
Pronk e dai produttori dj Jurgen ( Jurgen Rijkars ), Pronti e Kalmani ( Sebastiaan Molijn & Eelke
Kalberg ), Diepen e Dennis van den Driesschen ( già dietro ai Vengaboys ): la trance
commerciale di “Better Off Alone” raggiunge la n.2 in Inghilterra ( oltre 600 mila copie ), la 4 in
Australia, la top 10 in Francia e la n.27 fra i singoli negli Stati Uniti; molto bene anche la
successiva “Back In My Life” ( n.4 in Uk, top 20 in Francia e Germania ) e l’album “Who Needs
Guitars Anyway?” ( top in Uk, oltre 500 mila copie anche in America ), da cui verranno estratti
nel 2000 anche “Will I Ever?”, “The Lonely One” e “Celebrate Our Love”.
Grandi successi a metà strada fra techno e trance per Dj Jean ( Jan Engelaar, cooprodotto dai
Klubbheads ) con “The Launch” ( n.1 in Olanda, n.2 in Inghilterra, oltre un milione di copie in
totale ) e per
Zombie Nation ( il
tedesco Florian Senfter ) con “Kernkraft 400” ( n.2 in Uk, top 20 in Germania ).
Fra i trancer producers si distingue quest’anno senz’altro l’oldandese Ferry Corsten, che si
propone come System F con “Out Of The Blue” ( fra i manifesti del genere trance, top 20 in Uk
), col progetto
Gouryella insieme a Tijs Verwest ( dj Tiesto, un altro
dei guru del genere ) con l’omonima “Gouryella” ( top 20 in Inghilterra ) e con “Walhalla”, e col
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progetto
Veracocha insieme a Vincent De
Moor con “Carte Blanche” ( anch’essa nella top 20 inglese ); tutti pezzi che fondono melodie
sognanti a ritmi sostenuti ( 140 bpm in media e grande uso di tastiere e sintatizzatori ).
Ritorni importanti per Chicane con “Saltwater” ( n.6 in Uk e top 20 in Germania ), che riprende
“Theme From Harry’s Game” del gruppo new age irlandese Clannad ricantata dalla vocalist
originaria, Maire Brennan, e per
Agnelli & Nelson con
“Everyday” ( top 20 in Gran Bretagna ).
Altri successi dell’anno: SM-Trax ( Stefan Grünwald & Mirko von Schlieffen ) con la tirata “Got
The Groove” ( n.1 nei club americani ), i tedeschi
Piet Blank
& Jaspa Jones
( Jan Pieter Blank e Renè Runge ) con “After Love”, “Flying To The Moon” e “Cream” ( solo
l’inizio di una lunga carriera ) e
Nagano All Stars
( i danesi Lars Freisig e Lars "Mini" Nielsen, con la voce di Karina Thomsen ) con “Push It To
The Limit” ( che prende un sample da “Onkel Christian” di Lars Lilholt ).
Per questo genere, in Italia, non ha rivali Mauro Picotto, che piazza tre hits trance nei
dancefloors europei con “Pulsar”, “Lizard ( Gonna Get You )” e “Iguana” ( pronto alla
consacrazione definitiva del 2000 con “Komodo” ), oltre a produrre, insieme ad Andrea
Remondini, i
CRW con “I Feel Love” (
con la voce di Veronika – Veronica Coassolo, top 20 in Uk ); bene anche
Miss Jane
( Carmine Sorrentino e Davide Carlotti ) con “It’s A Fine Day” ( cover in chiave trance
dell’omonimo pezzo degli Opus III del 1992 ), arricchita dal remix di ATB.
Fra i successi in ambito commerciale, si segnala in Danimarca il filone già intrapreso con
successo dagli Aqua ( canzoni facili da canticchiare, personaggi vestiti in modo spesso
caricaturiale ): quest’anno è la volta dei Cartoons prodotti da Michael Pfundheller con
“Doodah” ( top 10 in Italia e in Inghilterra ) e “Witch Doctor” ( n.2 in Uk e top 20 in Francia, e che
verrà proposto anche nella versione italiana “Tutto Passerà” ), contenuti nel divertente album
“Toonage” ( top 10 da noi e disco di platino ), e dei
Toy-Box
( Amir El Falaki e Anila Mirza, prodotti da Per Holm ) con “Best Friend” ( n.1 in Olanda per 4
settimane ) e “Tarzan&Jane” ( da noi praticamente inosservati ).
Bene anche gli esordi per Miranda ( la spagnola Sandra Miranda Garcia ) con l’estiva “Vamos
A La Playa” ( top 20 da noi, con remix italini curati da Vanni Giorgilli, Max Moroldo e Mario
Ambrosi ), prodotta da Johnny Williams e Luis Element ( con origini in realtà italiane, i veri nomi
sono infatti Enzo Corridoni e Franco Battisti, già mente dei B-One e attualmente in pista anche
come
Skyland con “A Sign”, che campiona “Sweet Dreams”
degli Eurythmics ), e per
Nina ( la croata
Nina Badric ) con “I’m So Excited” ( cover dell’omonimo pezzo del 1984 delle Pointer Sisters e
top 20 in Italia ), prodotta dagli austriaci Albert Koler e Harry Huber ( la versione principale è
però curata dagli italiani Alex Voghi e Filippo Soracca ).
Fra le riconferme più eclatanti ritroviamo i Vengaboys con “Boom Boom Boom Boom” ( n.1 in
Inghilterra e in Olanda per 4 settimane, n.2 in Australia, n.3 in Italia, n.4 in Francia, top 10 in
Germania ) e con “We’re Going To Ibiza” ( con una svolta verso il downtempo, ancora n.1 in Uk
e in Olanda per 3 settimane, top 10 in Germania ); gli
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Scooter
che ritornano con l’album “No Time To Chill” da cui estraggono “How Much Is The Fish?” e “Call
me Manana” ( n.3 e top 10 in Germania ) e con l’album “Back To The Heavyweight Jam” col
singolo “Faster Harder Scooter” ( top 10 in patria ); per i
666
con “Bomba!” ( top 20 in Francia ), per
Sash!
con la collaborazione del redivivo Dr Alban in “Colour The World” ( top 20 in Uk ), per
Black&White Brothers
con “World Wide Party”, per
Run
dei Run Dmc con “Praise My Dj’s ( My Funny Valentine )” ( top 20 in Italia, anche con remix di
Spiller ); fra gli altri successi in pista dell’anno, si segnalano “Get Down” degli
Avant Garde
( i tedeschi Jerry Ropero e Terri Bjerre ), “Everything I Play” ( con un sample da “Everything I
Do Gonna Be Funky” di Allen Toussaint ) dei
Lost’n’Alive
( Carsten Arnold e Dieter Kronenberger ), “The New Millennium” di
Topazz
( Frank Degryse ) e “Feeling It Too” di
The 3 Jays
( Jamie White e Jim Lee, con la voce di Jeff Patterson ).
Tra i successi di stampo house si segnalano gli americani Paul Johnson, produttore di
Chicago, con l’irresistibile refrain di “Get Get Down” ( n.5 in Inghilterra, top 10 in Francia, top 20
da noi, n.1 nei club statunitensi ),
Armand Van Helden
con “You Don’t Know Me” ( che prende samples da “Dance With You” di Carrie Lucas e con la
voce di Duane Harden – n.1 in Gran Bretagna, top 10 in Italia e Francia, top 20 in Australia ), i
Funky Green Dogs
( i “Murk” da Miami, ossia Ralph Falcon e Oscar Gaetan – in arte Oscar G -, con la voce di
Tamara Wallace ) con “Body” ( n.1 nei club Usa ),
Junior Sanchez
con “B With U” ( con la voce di Dajaè ) e
Robbie Rivera
( Riberto Louis Rivera, originario di Puertorico ) con “It’s Midnight”; anche la scuola inglese
mette a segno parecchie hits, fra cui quelle di
Phats & Small
( Jason Hayward e Russell Small – poi parte del duo Freemasons -, con la voce di Benedict
Ofoedu, originario di Honk Kong ) con “Turn Around” ( che campiona “The Glow Of Love” di
Change del 1980 e “Reach Up” di Tony Lee dell’82, n.2 in Uk, top 10 in Francia e top 20 in Italia
e Germania ) e “Feel Good” ( che campiona “Does It Feel Good” di BT Express, top 10 in patria
), dei londinesi
Basement Jaxx
( Felix Bluxton e Simon Ratcliffe ) con “Red alert” ( sample da “Far Beyond” di Locksmith, n.5 in
Uk ) e “Rendez-Vous” ( n.4, ed entrambe alla n.1 dei club americani ) - estratte dall’album
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osannato dalla critica “Red alert” -, dei
Moloko
( Mark Brydon e Roisin Murphy ) con “Sing It Back” ( n.4 in Inghilterra, n.1 nei club americani
anche grazie ad azzeccati remix di Boris Dlugosch e Todd Terry ), di
Pete Heller
con “Big Love” ( che campione “Wear It Out” di Stargarden del 1979, top 20 in patria e n.1 nella
Billboard Usa Dance Chart per ben tre settimane ), dei
Soulsearcher
( Mark Pomeroy, con la voce di Thea Austin ) con “Can’t Get Enough” ( campionamento da
“Let’s Lovedance Tonight” della Gary’s Gang, top 10 in Uk ).
Bene ancora il French Touch grazie ai Cassius, ossia a Hubert 'Boom Bass' Blanc Francard e
Philippe 'Zdar' Cerboneschi: l’house elettronica del singolo “Cassius 1999” ( che prende un
sample da “If It Hurts Just A Little” di Donna Summer ) raggiunge la top 10 in Italia e Inghilterra
e la top 20 in Francia; bene l’album “1999”, da cui viene estratto anche “Feeling For You” ( top
20 in Uk ).
Discorso a parte merita il progetto Mr. Oizo di Quentin Dupieux ( direttore di video musicali ) :
la sua “Flat Beat”, misto di house ed elettronica con suoni distorti, viene adottata come colonna
sonora per la campagna pubblicitaria mondiale della Levi’s, di cui il buffo protagonista è un
pupazzo che balla muovendo la testa, e raggiunge la n.1 delle classifiche inglesi ( fra i 10
singoli dell’anno ), tedesche ( 5 settimane ) e italiane, e la n.5 in Francia, per un totale di oltre 2
milioni di copie.
Riscontri importanti anche per il dj danese Martin Otteson, in arte Funkstar De Luxe, che
ottiene per primo l’autorizzazione ufficiale dall’establishmen di
Bob Marley
per riprendere sue vecchie canzoni: è il caso di “Sun Is Shining” del 1971 che, in chiave house,
raggiunge la n.3 in Inghilterra, la top 20 in Italia, Francia e Germania e la n.1 dei club americani;
molto bene anche gli australiani
Madison Avenue
( Andrew Van Dorsselaer e Cheyne Coates ) con “Don’t Call Me Baby”, n.1 in Uk ( primi
australiani a riuscire nell’impresa, dopo Gina G del 1996 ), n.2 in patria, n.1 nei club Usa.
Dischi house prodotti in Italia di successo, si annoverano Nerio’s Dubwork ( Ronaldo Milani e
Maurizio Nari, già dietro ad Unconditional ) con la voce di Darryl Pandy in “Sunshine &
Happiness”, i
Kam
asutra
( Alex Neri e Marco Barone ) con “Where Is The Love” ( al microfono Weston Foster ) e gli
Ecplise
( Gianni Bini e Paolo Martini – poi anche House Of Glass ) con “Makes Me Love You” ( che
campiona “Thinking Of You” delle Sister Sledge e che arriva alla soglia della top 20 inglese ).
Raggiungono la vetta della classifica dei club americani remix di artisti pop come “It’s Not Right
But It’s Okay” ( 3 settimane alla 1 grazie ai remix di Club 69 e soprattutto di Thunderpuss ) per
Whitney Houston
, “Nothing Really Matters ( ancora con remix di Club 69 ) per
Madonna,
“Canned Head” ( remix di Masters At Work ) per
Jamiroquai
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, “New York City Boy” ( remix di Dave Morales ) per i
Pet Shop Boys
, “Saturday” di
Cunnie Williams
( cantante r&b di Los Angeles ) col remix di Mousse T, “Sexual ( Li Da Di )” ( con remix di Deep
Dish e Thunderpuss ) per
Amber
( l’olandese trapiantata in Germania Marie Claire Cremers, prodotta da Christian e Frank
Berman ), “Five Fathoms” ( altro remix di Club 69 ) per
Everything But The Girl
e “Ride The Pony” ( remix di Fatboy Slim ) per
Peblab
( i tedeschi Ferry Ridderhof, Peter Garnefski – entrambi già Hocus Pocus e Doop -, Hans
Weekhout - Capricorn - e Edward Boellaard ).
Molto bene ancora l’elettronica inglese dei Chemical Brothers con “Hey Boy Hey Girl” ( top 10
in Italia, n.3 in Uk ) e degli
Apoll
o 440
con “Stop The Rock” ( top 10 in Inghilterra ).
Nell’ambito pop-dance, registra un successo clamoroso il medley fra elettronica, jazz e big beat
di “Mambo No.5 ( A Little Bit Of )”, dove viene ripreso un pezzo strumentale di Perez Prado del
1952 da Lou Bega ( David Luberga, tedesco ma da madre siciliana e da padre ugandese ): il
brano diventa il tormentone dell’estate, raggiungendo la prima posizione in Germania ( per 12
settimane ), in Australia ( 8 ), in Francia ( disco di diamante con 1 milione di copie ), in
Inghilterra ( quarto singolo dell’anno ), in Italia ( terzo dell’anno ), in Olanda ( per 4 settimane ) e
la n.3 in Usa, piazzando in totale oltre 8 milioni di copie; la febbre del mambo contagia anche gli
inglesi Alex Rizzo e Elliott Ireland che, con lo pseudonimo di
Shaft,
pubblicano “Mucho Mambo ( Sway )” ( cantata da Donna Canale ), e che raggiunge la n.2 in
Gran Bretagna.
Tra i grandi successi pop dell’anno ( e che ottengono ottimi riscontri anche in discoteca ),
l’esordio multimilionario di Britney Spears con “Baby One More Time” ( con remix di Sharp
Boys” ), la svedese
Emilia con “Big Big World” (
remix di Pierre Jerksten ), l’attrice
Jennifer Lopez
con “If You Had My Love” ( remix di Pablo Flores e Metro ) e “Waiting For Tonight”,
Cher
con “Strong Enough”, “All Or Nothing” ( sempre prodotte dai Metro ) e “Dov’è l’Amore” ( remix di
Emilio Estefan Jr ),
Enrique Iglesias
( figlio del leggendario Julio ) con “Bailamos” ( remix di Groove Broothers, pseudonimo sempre
per gli attivissimi Metro ),
Tina Turner
con “When The Heartache Is Over” ( un ennesimo remix curato dai Metro ), l’indonesiana
Anggun
con “Snow On The Sahara” ( n.1 nei club inglesi, remix di Amen e Trouser Enthousiasts ), i
Roxette
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con “Stars” ( Almighty remix ), la regina del country americano
Shania Twain
con “That Don’t Impress Me Much”, i britannici
Texas
con “Summer Son”, i
Backstreet Boys
con “Larger Than Life”, e la cavalcata rock degli
Offspring
, “Pretty Fly ( For A White Guy )”.
Pezzi pop italiani che spopolano in disco sono “50 Special” ( anche in versione remix ) per i
bolognesi Lunapop ( vera rivelazione dell’anno ), “Amore Disperato” ( cover del pezzo di Nada
del 1984 ) dei
Super B e l’ironico inno dei coatti “Supercafone” del romano
Piotta
.
LA TOP 30 DELL'ANNO:
30)BIBI SCHON(FREEDOM)
29)T42(MELODY BLUE)
28)MORE(4 EVER WITH ME)
27)SUPERCAR(TONITE)
26)LUNAPOP(50 SPECIAL)
25)NINA(I'M SO EXCITED)
24)GAYA'(SHINE ON ME-I KEEP ON DREAMING)
23)MABEL(DISCO DISCO)
22)BOB MARLEY VS FUNKSTAR DELUXE(SUN IS SHINING)
21)LADY VIOLET(INSIDE TO OUTSIDE)
20)WEB(LOVIN’TIMES)
19)LOU BEGA(MAMBO NO.5)
18)PHATS&SMALL(TURN AROUND)
17)ARMAND VAN HELDEN(YOU DON’T KNOW ME)
16)PAUL JOHNSON(GET GET DOWN)
15)CARTOONS(DOODAH)
14)NEJA(THE GAME)
13)MIRANDA(VAMOS A LA PLAYA)
12)MIMMO AMERELLI(ALLA CONSOLLE)
11)MR OIZO(FLAT BEAT)
10)VASCO ROSSI(REWIND-Molella remix)
9)VENGA BOYS(BOOM BOOM BOOM BOOM-WE’RE GOING TO IBIZA)
8)KIM LUKAS(ALL I REALLY WANT)
7)SOUNDLOVERS(SURRENDER-WALKING)
6)ALICE DEEJAY(BETTER OFF ALONE-BACK IN MY LIFE)
5)ANN LEE(2 TIMES)
4)ATB(9 P.M.)
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3)PREZIOSO(TELL ME WHY)
2)GIGI D’AGOSTINO(THE RIDDLE-BLA BLA BLA-ANOTHER WAY)
1)EIFFEL 65(BLUE)
LA TOP 20 INTERNATIONAL:
20)CHICANE(SALTWATER)
19)CARTOONS(WITCH DOCTOR)
18)ZOMBIE NATION(KERNKRAFT 400)
17)BASEMENT JAXX(RED alert)
16)MOLOKO(SING IT BACK)
15)PHATS&SMALL(TURN AROUND)
14)DJ JEAN(THE LAUNCH)
13)WHITNEY HOUSTON(IT’S NOT RIGHT BUT IT’S OKAY/MY LOVE IS YOUR LOVE)
12)PAUL JOHNSON(GET GET DOWN)
11)ARMAND VAN HELDEN(YOU DON’T KNOW ME)
10)BOB MARLEY VS FUNKSTAR DELUXE(SUN IS SHINING)
9)MADISON AVENUE(DON’T CALL ME BABY)
8)WAMDUE PROJECT(KING OF MY CASTLE)
7)ALICE DEEJAY(BETTER OFF ALONE/BACK IN MY LIFE)
6)ANN LEE(2 TIMES)
5)VENGABOYS(BOOM BOOM BOOM BOOM/WE’RE GOING TO IBIZA)
4)ATB(9 PM)
3)MR OIZO(FLAT BEAT)
2)LOU BEGA(MAMBO NO.5)
1)EIFFEL 65(BLUE)
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