libro nature - Provincia di Piacenza

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libro nature - Provincia di Piacenza
PROVINCIA
DI PIACENZA
Assessorato
Pari Opportunità
nature/nature
In collaborazione con
Piacenza - 23 maggio - 15 giugno 2003
Giardini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Associazione
Amici dell’Arte
In copertina / Cover
Simone Tosca, 2003
nature/nature
Piacenza - 23 maggio - 15 giugno 2003
Giardini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Curatori catalogo e mostra
Exhibition and catalogue curated by
Gyonata Bonvicini
Maria Elisa Marchini
In collaborazione con
In collaboration with
ZERO
Organizzazione e coordinamento
Organisation and co-ordination
Valeria Sogni
Impaginazione catalogo e progetto mostra
Graphic project and show installation
studio&tre
Leopolda Arduini
Gianluigi Tambresoni
Paolo Motta
Massimiliano Carbonetti
Sergio Beffa
Alice Adorni
Allestimento e impianto luce
Gabriele Gregori
Daniele Trabacchi
Un ringraziamento a
Many thanks to
Pasquale Leccese - Le Case d’Arte
Dare spazio e visibilità alla creatività femminile: il progetto avviato dall’Assessorato
provinciale Pari Opportunità è alla seconda tappa. Dal successo nel 2002 della rassegna “Una stanza tutta per sé”, che ha promosso la produzione di giovani artiste anche
piacentine, quest’anno l’iniziativa valorizza le dieci pittrici le cui opere sono esposte alla
Galleria d’Arte Moderna “Ricci-Oddi” e dodici giovani, ma affermate artiste contemporanee che, lasciando l’ambiente privato del proprio studio, privilegiano l’interazione
con la natura e gli spazi aperti. Il ciclo si chiuderà nel 2004, in un incontro/confronto:
il vasto mondo dell’arte moderna e contemporanea visto e vissuto dalla creatività di
donne e di uomini. Le rassegne “La piccolissima galleria: pittrici alla Ricci Oddi e
“Nature/Nature – Dalla propria stanza al mondo” sono “ Sotto il segno del melograno“:
l’albero, che cresce nel giardino della Galleria “Ricci-Oddi”, coniuga simbolicamente
arte e femminile. Ma non è l’indistinta femminilità, né una generica categoria quella in
cui vogliono essere riconosciute le donne, bensì ciascuna rivendica la propria identità
e la propria storia, e quindi l’essere differenti, molteplici, complesse. Se è vero che la
creatività artistica è una dimensione forte di soggettiva espressività critica, e se è vero
che le donne oggi rivendicano la loro specificità e sono nel mondo protagoniste dell’esigenza di creare nuove forme di pensiero, allora l’espressione artistica femminile è
risorsa indispensabile della modernità; è la ricchezza di una società che vuole essere
vitale nel presente e capace di guardare al futuro. Nel distaccarsi dai luoghi neutri di
produzione culturale, nel permetterci di scoprire nell’arte un “altro ”, le donne non
vogliono porsi in sterile contrapposizione, ma esprime la loro positività, la loro soggettività non subalterna. È un grande contributo alla costruzione di una società più
ricca, più giusta e più libera, che sappia valorizzare e difendere le individualità e le differenze.
Anche per l’edizione 2003 l’occasione per la nostra comunità è stimolante, ricca di
diversi eventi collaterali significativi , e si avvale della partecipazione creativa delle studentesse, degli studenti e dei docenti del Liceo Artistico”Bruno Cassinari”, che sono
stati fin dall’inizio sollecitati dal progetto e al tempo stesso capaci di reinterpretarlo e
di offrire a loro volta nuove suggestioni. Un ringraziamento a loro e al Dirigente
Scolastico Bernardo Carli. Dobbiamo inoltre ulteriori non rituali ringraziamenti a quanti con la loro collaborazione rendono possibile l’iniziativa: il Presidente della
Fondazione di Piacenza e Vigevano, Prof. Giancarlo Mazzocchi; la Presidente
dell’Editoriale “Libertà”, Donatella Ronconi; il Comm. Lino Gallarati, Presidente della
Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi” e dell’Associazione “Amici dell’Arte”; Mario
Zurlini di Eurobrokering.
Adriana Bertoni
Assessora Provinciale alle Pari Opportunità
NATURE/NATURE
Gli interventi inclusi nel titolo Nature/Nature intendono
affrontare il rapporto fra arte contemporanea e natura
da angolazioni diverse. Tema portante di questo progetto espositivo sarà la messa in discussione degli
atteggiamenti verso l’immagine stereotipata del rapporto fra femminilità e natura, e come questa condizioni inevitabilmente la nostra percezione del problema. Per secoli, infatti, l’uomo ha messo in evidenza il
particolare legame esistente fra la donna ed il mondo
naturale; un rapporto basato su profonde e irrazionali affinità istintive. Susan Griffin, nota teorica femminista ed ecologista, afferma con
chiarezza l’intima comunione esistente fra le due nature; un’intimità
da cui l’uomo appare completamente escluso: “Noi siamo donna
e natura”. Diversi sono gli atteggiamenti verso tale tema da parte
di altri esponenti dell’ecofemminismo: per alcuni la connessione
donna-natura è biologica, per altri
spirituale e per altri ancora si tratta semplicemente di
una metafora. Non è certo nostra intenzione dare una
risposta definitiva a tali problematiche; questo progetto, infatti, vorrebbe solamente possedere una minima
parte di quello che è un intimo, intenso ed intricato
rapporto; una relazione in cui genere umano e natura
si incontrano, convergono ed inevitabilmente entrano
in conflitto. La nostra intenzione è, dunque, quella di
introdurre nel sistema apparentemente chiuso del
giardino le condizioni necessarie per creare il racconto di un mondo esterno che vive e si modifica in continuazione. Anche gli spazi in cui questi interventi si
vanno ad articolare sono eterogenei: un porticato,
una zona compresa all’interno di un chiostro ed un
piccolo parco che segue il perimetro meno praticato
della Galleria Ricci Oddi. Una trama composita di
natura e cultura che tenta di ristabilire un contatto perduto fra il luogo e gli spettatori che lo andranno temporaneamente ad abitare. La dissonanza, le molteplici prospettive sono indispensabili per raggiungere
una migliore comprensione della realtà attuale. È da
questo assunto, da una visione paragonabile ad un
effetto polifonico, che nasce l’idea di identificare ogni
singolo intervento ad uno spazio
particolare. Costruendo una visione frammentata della realtà, il progetto assimila la natura, le sue
continue stratificazioni, ad un testo
da interpretare nella sommatoria
delle differenti descrizioni.
I progetti delle dodici artiste invitate spostano l’attenzione sulla
“figura” nel territorio, cogliendo la
proporzione intercorrente fra uomo e natura all’interno del concetto di funzione e limite. Il giardino è dotato, infatti, di un proprio ritmo vitale, che lo identifica
come luogo d’incontro e laboratorio allo stesso
tempo; ambiente in cui si assiste ad una verifica dell’interazione con gli spazi naturali e una loro possibile
fruizione da parte dell’individuo.
Collocandosi al di fuori dello spazio museale l’opera
stabilisce nuovi rapporti con lo spettatore, diviene un
evento. La tipologia stessa del parco mostra le sue
radici storiche ed estetiche, offrendo la possibilità alle
differenti opere di inscriversi in tale discorso.
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NATURE/NATURE
Molteplici e talvolta estreme sono le condizioni in cui
esse stabiliscono una relazione con uno spazio del
naturale aperto ad ogni genere di interpretazione. Se
poi si pongono in relazione con il suo aspetto più fisico, lo fanno attraverso il principio della metamorfosi. I
nuovi paesaggi che si disvelano sono infatti, prima di
tutto, paesaggi mentali; e come tutto ciò che deriva
dalla mente, dal sogno e dalla natura, non possono
essere che caleidoscopici e labirintici. La natura diviene così un insieme di segni, forme, suoni, colori con
inesauribili prerogative. Un contenitore privilegiato in
cui elaborare dati immaginari o
mettere a fuoco i segni-suoni
reali. Nature/Nature riguarda la
memoria ed il dialogo, la visione
femminile come alternativa da
contrapporre ad un sistema di stereotipi, la presenza femminile
come forza in grado di trasformare e rinnovare una realtà statica e
consolidata. La volontà di accostare lavori e materiali che poco sembrano avere in
comune, va interpretata come il tentativo di dare
forma ad una sorta di collage che si possa trasformare anche in un’esperienza fisica per lo spettatore.
L’esplorazione inconsueta di un luogo noto ma non
intimamente conosciuto rappresenta, in definitiva, il
tentativo di dare una nuova interpretazione del medesimo attraverso le indicazioni suggerite dalle artiste.
Gyonata Bonvicini
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The interventions included under the title
Nature/Nature aim to deal with the relationship
between contemporary art and nature taken from
manifold points of view. The different approaches
to these images of womanhood and of nature and
how these relate to our perceptions and expectations of women and nature represents main issue
of exhibition. For centuries men have had the
notion that women somehow have a special connection with nature. According to many of them
some deep rooted instinctive relationship exists
between woman and what is
called nature. Susan Griffin, a
noted feminist and nature writer,
plainly states this idea that
women have some level of communion with nature that men
cannot attain: “We are woman
and nature.” Some ecofeminists
argue that this woman-nature
connection is biological, others
that it is spiritual, others simply regard it as a
metaphor.
We lay no claims to give any solutions to such
questions. This project aims just to possess something of the closeness, density and intricacy of a
deep and dramatic relationship, in the sense that
people and nature meet, converge and clash there
inevitably.
We want to set in the seemingly closed system of
the garden the necessary conditions to create a
new tale about an outside world living and changing constantly. The spaces that the projects articu-
late are also heterogeneous: an arcade, an open
zone included inside a cloister and a garden following the less frequented perimeter of the Ricci
Oddi Gallery. A compound web of nature and culture trying to re-establish a lost connection
between the place and the spectators transitorily
dwelling in it.
The dissonance, the manifold prospects are necessary to achieve a better comprehension of the
reality. This idea to identify each single artistic
interventions with a particular space was born
thinking of a vision that is comparable with a polyphonic effect.
Building up a fragmented vision
of reality, the project intends to
assimilate nature - its continuous
stratifications - to a text that can
be made out just by the sum of
its different descriptions.
The works of the 12 artists shift
their interest in the “figure” into a
territory, grasping the intervening proportion
between human beings and nature inside the very
concept of function and limit. The garden in fact is
provided with his own vital rythmn, that identifies it
as at once a meeting place and a laboratory. A
peculiar sphere where a verification of interactions
between natural spaces and of a possible fruition
may be a chance for the individual.
Placing itself outside the museum space, the work
establishes new relations with the observer, it
becomes a happening. The very typology of the
park shows its historical and aesthetic roots, thereby giving the chance for the different works to set-
tle into such an utterance.
Manifold and sometimes extreme could be the
terms by which they relate to a space of the natural opened to each kind of interpretation. At the
same time if they relate to its physical side at all it
is through metamorphosis, but primarily they relate
to themselves. The new landscapes that are sometimes disclosed are those of the mind. And like the
mind, the dream and nature, they are kaleidoscopic and labyrinthine.
Nature becomes a sum of signs, shapes, sounds
and colors with inexhaustible
properties. A privileged receptacle where it is possible to work
out imaginary data or to define
real sign-sounds, as a framework where peculiar attitudes to
the natural world and female
identity may be confronted.
Nature/Nature is about memory
and dialogue, female vision as a
possible alternative to a stereotyped system,
female presence as transforming force and renewal for a motionless and solid reality. We have
bought together collected here the most apparently disparate works and materials into a collage
which could become also a physical experience.
This unusual exploration of a familiar but not well
known place is an attempt to give to it a new perception through the promptings of the artists.
Gyonata Bonvicini
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La parola Natura compare per la prima volta nel
linguaggio dei filosofi presocratici, in Grecia, nel V
secolo avanti Cristo. Quest’epoca, che segna la
nascita della Polis, offre delle condizioni nuove
all’espressione di un pensiero individuale, libero,
proteso al superamento del Mito come forma antica di rappresentazione del mondo. Il concetto di
Natura si inserisce in una visione razionale della
realtà costruita, alla ricerca di principi generali, di
regole universali, di elementi fondamentali, capaci
di spiegare il mondo, all’apparenza così complesso e confuso, in termini di semplicità. Il principio
guida su cui si basano i modelli di sintesi
dell’Universo è quello di ricercare nella caoticità dei
fenomeni le strutture elementari e immutabili che
spieghino il mutamento continuo con il quale si ha
esperienza della vita. La ricerca delle leggi del
mutamento, delle trasformazioni è strettamente
associata al significato stesso della parola Natura,
che etimologicamente deriva dal verbo latino
nascor e prima ancora dal greco phyo che significano Nascita. La Natura come Nascita, implica l’ipotesi di un processo generativo nel quale le forme
della realtà prendono corpo attraverso continue
trasformazioni, che le fanno nascere le une dalle
altre, incessantemente. L’eterogeneità dei lavori
realizzati dalle artiste offre un esempio di questo
concetto e tenta di arricchire di senso il concetto di
natura così ricco e profondo. In un giardino neorinascimentale (natura naturans) sono stati inseriti
lavori (natura naturata) in relazione e giustapposizione inusuale allo spazio dato. Nature/Nature è
un’analisi sulla natura dei materiali, delle culture,
delle forme, delle tinte, dei suoni e di esperienze
personali e intende ricreare un microcosmo delle
“nature” che animano e trasformano l’universo.
Maria Elisa Marchini
The word Nature was used as a pre-socratic philosophy term in 5th B.C. in Greece.
This age, marking the birth of Polis, offers some
new possibilities for the expression of an individual
and free thought, that aims at overcoming the
Myth, an ancient way to represent the world.
The concept of Nature becomes a part of a rational vision of constructed reality, searching for general principles, universal rules, basic elements, that
explane the complex and vague world, as a simple
system. This models of world sinthesys base themselves on the principle of searching the elementary
and invariable structures explaining the continuous
variation of life in the phenomenal chaos. The
research of rules of change, of transformations is
connected by the very definition of the word
Nature. It’s meaning derives from Latin word
nascor and before this the Greek word phyo meaning Birth.
Nature like Birth, involves a generative action in
which the form of reality takes shape by continuous
transformations.
All the different works made by the artists offer an
example of this concept and are an attempt to
enrich the deep and complex term of Nature with
new meanings.
In a neo-renaissance garden (natura naturans), the
works (natura naturata) has been inserted showing
an unusual interrelation and juxtapposition with the
space.
Nature/Nature is an analysis as to the nature of
materials, cultures, shapes, colours, sounds and of
personal experiences. It is conceived as a microcosm of the “natures” that give life and change the
universe.
Maria Elisa Marchini
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nature/nature
Piacenza - 23 maggio - 15 giugno 2003
Giardini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
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Yael Bartana
In Trembling Time, Bartana ci pone di
fronte alle tensioni che possono sorgere
tra l’individuo e un’organizzazione collettiva quale può essere lo stato. Ha filmato
questo video sonoro durante la giornata
commemorativa del soldato da un cavalcavia autostradale di Tel Aviv. Si tratta
della descrizione di un momento di silenzio, osservato all’interno del traffico cittadino, che segue il richiamo di una sirena. Il rallentamento e l’arresto delle automobili è sospeso e ripetuto più volte. Il
traffico diminuisce, inizia a fermarsi, lentamente confluisce e si solidifica. Ne risulta
un’immagine quasi onirica, che attrae e
disturba allo stesso tempo. Trembling
Time si interroga sull’impatto che hanno
le cerimonie collettive sulla società e sull’individuo.
In Trembling Time, Bartana confronts us
with the tension between the individual
and the threatening state-orchestrated
collective. She filmed this seven-minute
sound/video piece in Tel-Aviv from a highway overpass on Soldiers Memorial Day.
It depicts a moment of silence as it is
observed in traffic during a countrywide
siren. The process of stopping and the
moments leading up to it, are suspended
and repeated. Traffic slows down, begins
to stop, slowly converges, and solidifies.
The result is a dreamlike image, both captivating and disturbingly alienating.
Trembling Time questions the impact of
ceremony on society and the individual.
Trembling time, 2001
6’20”
still da dvd
still from dvd
Courtesy Annet Gelink Gallery, Amsterdam
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Yael Bartana
Kings of the hill, 2003
7’30”
still da dvd
still from dvd
Courtesy Annet Gelink Gallery, Amsterdam
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Heike Bollig
“Dallo stesso terrazzino dal quale i membri del gruppo di resistenza “Weiße Rose”
lanciarono volantini contro il regime
Nazista sono stati lanciati 1000 foglietti di
carta bianchi”.
Heike Bollig
“1000 blank sheets of paper are dropped
from the balcony at the very place where
the members of the resistance group
„Weiße Rose“ dropped leaflets against
the Nazi regime and were watched and
reported to the police”.
Heike Bollig
Flyer, 2002
Ingresso dell’Università Maximilians, Monaco di Baviera, parte del
progetto “Say something to the audience”, con Matti Blind e Barak
Reiser.
Entry hall of the Maximilians University, Munich, as part of the „Say
something to the audience“ project, with Matti Blind and Barak Reiser
Courtesy Zink & Gegner, Munich
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Heike Bollig
Plants, 2003
Veduta parziale della mostra allestita presso Galleria Zink & Gegner
nell’aprile 2003
A partial image of the exhibition installed at Zink & Gegner Gallery on
april 2003
Courtesy Zink & Gegner, Munich
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Chiara Camoni
Ho impastato acqua e terra
e ho modellato l’Adamo.
Poi gli ho soffiato nelle narici.
Ora aspetto che si alzi.
Se non prenderà vita
riconoscerò il mio fallimento.
Chiara Camoni
I’ve kneaded water and clay
and I’ve modeled the Adam.
After I’ve blown into his nostrils.
Now I’m waiting that he stand up.
If he won’t start living
I’ll admit my failure.
Chiara Camoni
Adamo, 2003
Acqua e terra
Collezione privata
Water and clay
Private collection
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Chiara Camoni
Adamo, 2003
Acqua e terra
Collezione privata
Water and clay
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Private collection
Dee Ferris
“Il mio lavoro si occupa principalmente di
idillio ed evasione dalla realtà.
Esplorando le promesse della pubblicità,
allettanti e legate al mondo dell’Arcadia,
ho creato dei modelli insostenibili di
amore, amicizia, felicità perfetta e edonismo nei quali figure manichino si dispongono, a disagio, in cornici stereotipate con
cascate, tramonti, giardini incantevoli e
spiagge da sogno.
L’artificiosità esplicita è intensificata da un
uso eccessivo di colore e sfarzo, che sottolineano il divario tra realtà e illusione.
Così l’esperienza dell’immaginario diventa una sorta di piacere negativo, per cui
l’apprezzamento del pubblico è venato da
un elemento di ansietà e il potere persuasivo di una immagine seducente è indebolito”.
Dee Ferris
“My work is primarily concerned with
questions of romance and escapism.
Exploring the seductive and Arcadian
promises of advertising, I create untenable models of love, friendship, domestic
bliss and hedonistic adventure, in which
mannequin-like figures sit uncomfortably
in the stereotypical settings of waterfalls,
sunsets, glamorous gardens and faraway
shores.
The obvious artificially of the construct is
heightened by an excessive use of paint
and glitter, which points towards the discrepancy between reality and fantasy.
The experience of the ideal thus becomes
a kind of negative pleasure, whereby the
viewer’s positive appreciation is instilled
with an element of anxiety and the persuasive power of the enticing vision is
undermined”.
Dee Ferris
Ideal homes I, 2002
Olio su tela, 122 x 152,5 cm
Ideal homes I, 2002
Oil on canvas, 122 x 152,5 cm
Courtesy Corvi-Mora, London
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Dee Ferris
Ideal homes, 2002
Olio su tela, 122 x 152,5 cm
Ideal homes, 2002
Oil on canvas, 122 x 152,5 cm
Courtesy Corvi-Mora, London
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Patricia Franceschetti
“Potrebbe essere ovunque, potrebbe essere chiunque, lo spazio e il tempo non contano. Non mi piace chiamarli profughi e
non mi piace dividerli in gruppi etnici perchè le loro diversità e i loro valori sono stati
usati come pretesti per una guerra lunga e
orribile che si è trascinata senza i clamori
delle guerre recenti e senza i colori dell’arcobaleno appesi ai balconi e sventolati
nelle piazze. Ho voluto tornarci e accompagnare il silenzioso ritorno a casa di alcuni di loro. E’ stato un evento, un fatto che si
è verificato e la documentazione giornalistica mi ha permesso di cogliere alcuni intimi stati d’animo, aspetti umani universali,
semplici gesti che particolarmente nei
momenti di difficoltà l’essere umano svela
di sè. E tutto questo, solo la fotografia riesce a fermarlo. La linea d’ombra non è solo
nei contenuti ma anche nei colpi di luce
che attraversano la composizione, la cui
forma è sostenuta da equilibri e spazi personali”.
Patricia Franceschetti
“It could be anywhere, it could be anybody,
space and time are meaningless. I don’t
like to call them refugees and I don’t like to
divide them into ethnic groups because
their diversity and values have been used
as pretexts to wage a long and horrible
war, dragged on without the media attention which most recent conflicts have had
and without strong peace movements support. I went back to accompany the silent
returning home of few of them. Reporting it
has allowed me to witness feelings, which
in difficult moments human beings reveal
of themselves. This, photography only can
record it. The shadow line not only lays in
the content but also in the light which gives
depth to the composition, whose form is
held by my space and personal equilibrium”.
Patricia Franceschetti
Mrkonjić Grad, 1996
Stampa fotografica
Photographic print
Luć, 1997
Stampa fotografica
Photographic print
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Patricia Franceschetti
Vukovar, 1997
Stampa fotografica
Photographic print
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Anya Gallaccio
Nel suo metodo di lavoro, Gallaccio
impiega materiali naturali – fiori, frutti,
acqua, vetro – creando in tal modo installazioni che tendono a divenire eventi. In
precedenza l’artista ha dichiarato che il
suo lavoro va inteso nel duplice senso di
performance e collaborazione a causa
dell’imprevedibile natura del materiale
che è solita impiegare. Utilizza, infatti,
materiali legati all’esperienza del quotidiano in termini fantasiosi e inaspettati,
“celando l’artificio dietro un’apparente
naturalezza”. Le sue installazioni spesso
cambiano nel corso del tempo, e non stimolano lo spettatore solamente dal punto
di vista visivo, coinvolgendolo anche
attraverso l’olfatto e l’udito.
In her practice, Gallaccio employs natural
materials - flowers, fruit, water, grass - to
create installations that are perhaps more
like events. She has said before that her
work is both a performance and a collaboration due to the unpredictable nature of
the material she works with. She uses
these everyday materials in fantastical,
unexpected ways, ‘concealing her artifice
under a cloak of naturalness’. Her installations often change over the course of
time, and they not only engage the viewer
visually, but can also act on the other
senses such as smell and hearing.
Store, 1994
scultura, box di legno, specchio, ranuncoli
sculpture, wooden box, mirror, buttercup
Courtesy Claudio Poleschi, Lucca
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Anya Gallaccio
Store, 1994
scultura, box di legno, specchio, ranuncoli
sculpture, wooden box, mirror, buttercup
Courtesy Claudio Poleschi, Lucca
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Patrizia Giambi
“Esco dal luogo che è affermazione del sé
artistico – la mia casa studio – che è
luogo della storia, e mi ritrovo come
nomade…Ora non esiste più il luogo del
fare e del creare, guardo il mondo da
nomade e il rito dell’essere artista l’ho
portato fuori… Sento che tutto ha un’anima: sento il bosco, come prima sentivo la
strada, sento che l’aria deve avere la sua
forma; sento il pianeta”.
Patrizia Giambi
“I leave a place that is an expression of
artistic self – my home studio – that is a
place of history, and I find myself like a
nomad…Now there is no more place to
make and to create, I see the world as a
nomad and I’ve taken out the rite of being
an artist…I feel that everything has a soul:
I feel the woods as before I felt the street,
I feel that the air must have its own form;
I feel the planet”.
Patrizia Giambi
Freeway, 2003
still da dvd
still from dvd
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Patrizia Giambi
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Ci facciamo in quattro per
servirvi meglio, 2002/03
diapositive, luce al tungsteno,
8 elementi
slides, tungsten light,
8 elements
Deborah Ligorio
“A room should not be fixed, should not
create a static mood, but should lend itself to change so that its occupants may
play upon it as they would upon a piano.”
R. Buckmister Fuller, Romany Marie’s in:
Chronofile 36/ 1929.
“Modular Tent, 2000-01, una tenda da
viaggio creata sui principi di mobilitá, adattabilità e modularità. Una delle abitazione
dalla serie Custom Habitats, 2000/01,
(www.deborahligorio.com/abitats.htm),
sorta di dimore che visualizzano l’immagine astratta di singoli individui. Progetti
abitativi nati per rispecchiare e descrivere
il carattere di singole persone, cercando di
rispondere ai loro bisogni e alle loro esigenze. Una serie di progetti nati guardando specularmente ad un argomento che è
spesso presente nei miei lavori: una
indagine sull’adattamento delle persone al
luogo in cui vivono. Una possibile risposta
ad un interesse per la mobilitá e le
dinamiche di adeguamento che essa comporta”.
Deborah Ligorio
Custom Habitat, 2000-01, progetto web, immagini da sito.
Custom Habitat, 2000-01, web project.
“Modular Tent, 2000-01, is a travelling tent
created about the principles of mobility,
modularity and flexibility. One of the houses taken from the series “Custom habitats”,
(www.deborahligorio.com/habitats.htm), is
a typology of residence visualizing the abstract image of single individuals. These
are living units born to reflect and describe
the nature of different people, trying to answer their needs. The series has been conceived about an issue that often appears in
my work; it represents a probe into flexibility of the individuals in relation to the places
they live and a way to define an interest in
mobility and the consequent adaptation dynamics”.
Deborah Ligorio
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Deborah Ligorio
Modular Tent, 2001, veduta dell’installazione alla Fondazione Teseco,
Pisa, 450 x 450 x 250 cm.
Modular Tent, 2001, installation view at Teseco Foundation, Pisa, 450
x 450 x 250 cm.
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Ann Lislegaard
“Un riflettore proietta un cerchio di luce
rossa sul bordo inferiore di una parete. La
luce aumenta e diminuisce d’intensità
alternativamente, seguendo un ritmo
lento che si accompagna ai sospiri di una
voce femminile. L’installazione sonora e
luminosa evoca emozioni contrastanti:
sorpresa, attesa, intenso piacere e paura.
Attraverso la luce pulsante e i gemiti
senza parole, le emozioni rimangono
sospese in uno stato di attesa permanente senza la possibilità di raggiungere il
punto di massima tensione”.
Ann Lislegaard
“A spotlight projects a circle of red light
low down onto a wall. The light alternately fades and gains intensity in a slow
rhythm accompanied by the breathy
exclamations of a female voice. The
sound and light installation evokes contrasting emotions: surprise, anticipation,
intense pleasure, fear. Through the pulsating light and the wordless exhalations,
emotions are suspended in constant
expectation without ever reaching the
release of climax”.
Ann Lislegaard
Corner Piece-the space between us, 2000
Installazione sonora e luminosa: angolo dipinto di bianco, 4 altoparlanti,
amplificatore, luce alogena, audio su CD, lettore CD, tappeto.
Architectural sound/light installation: corner construction painted white,
4 built-in wall speakers, amplifier, halogen light, audio on CD,
CD-player, carpet.
Courtesy Raucci & Santamaria, Napoli
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Ann Lislegaard
!, 2001
Installazione luminosa e sonora: faretto con filtro rosso, audio su cd,
lettore cd, amplificatore, casse
Sound/light installation: red filtered spotlight, fader, audio on CD,
CD-player, amplifier, speakers.
Courtesy Raucci & Santamaria, Napoli
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Sara Rossi
“…il paesaggio è uno dei soggetti che
preferisco poiché può esprimere bene
questo tipo di percezione della realtà. Una
realtà materiale e tattile, percepibile con i
sensi, ed aperta ad infinite interpretazioni
(e rappresentazioni, dunque). Mi interessa in modo specifico la percezione
soggettiva e singolare degli eventi naturali, ma anche dell’attualità, della politica
e della storia…”
Sara Rossi
…the landscapes are one of my favourite
subjects as it is able to express this type
of perception of reality very well. A material and tactile reality, that we can perceive
with our sense, open to infinite interpretations (and therefore representations). I’m
specifically interested in a singular and
subjective perception of natural events,
but even in current events, politics and
history...
Sara Rossi
Chance, 1999
Installazione di 350 ciotole in ceramica bianca. Veduta dell’installazione
presso la Fondazione Pistoletto, Biella.
Collezione privata, Milano
Foto Sara Rossi
Installation view at Pistoletto Foundation, Biella.
Private collection, Milan
Photo Sara Rossi
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Sara Rossi
Chance, 1999
Installazione di 350 ciotole in ceramica bianca. Veduta dell’installazione
presso la Fondazione Pistoletto, Biella.
Collezione privata, Milano
Foto Sara Rossi
Installation view at Pistoletto Foundation, Biella.
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Private collection, Milan
Photo Sara Rossi
Annika Ström
I video di Annika Ström, a cui le “canzoni
dell’artista” fanno da colonna sonora, sono
incentrate sul tema della banalità e delle
preoccupazioni che regolano la sua vita
quotidiana come artista. Paragonabili a
stralci presi da un diario, riprendono episodi quali la visita alla città di Helsingborg,
sua città natale, l’incontro con la madre, il
tempo trascorso in compagnia di amici, la
pittura e il via vai delle strade cittadine.
Considerando il fatto che Annika Ström
intende il video come un mezzo essenzialmente documentario, ne consegue che la
qualità sia più assimilabile ai film amatoriali che non a quelli “artistici”. Questo permette ai suoi video una fedele trascrizione
di attimi privati, descrivendone la vita, i
sentimenti, le abitudini, le persone che la
circondano, sogni e speranze.
Annika Ström’s videos, whose soundtracks
are dominated by the “artist’s songs”, are
centered around the banality and the preoccupations of her own everyday life as an
artist. Comparable to extracts from a diary,
they tell of the artist’s visit to her hometown
of Helsingborg, to her mother’s house, and
enjoying the company of friends, painting
and the busy hustle and bustle of the
streets. Because Annika Ström sees video
as a documentary medium, the quality of
the cutting and the film itself resembles
more an amateur home movie than an “art”
film. This allows the artist’s video to evoke
glimpses of the artist’s life and feelings and
mirror her habits, her private environment,
her dreams and hopes.
16 minutes, 2003
15’58”
still da dvd
still from dvd
Courtesy Casey Kaplan, New York
Courtesy Galleria Sonia Rosso, Torino/Pordenone
30
Annika Ström
16 minutes, 2003
15’58”
still da dvd
still from dvd
Courtesy Casey Kaplan, New York
Courtesy Galleria Sonia Rosso, Torino/Pordenone
31
Sabrina Torelli
“L’esplorazione di eventi e di microaccadimenti collocati ai bordi di una riflessione in
equilibrio tra naturale e artificiale, tra indagine scientifica e estensione tecnologica,
consente di individuare concatenamenti
tra territori.”
Due parallelepipedi colorati, uno arancione l’altro azzurro, uno più duro l’altro più
morbido. È un materiale in pasta siliconica
realizzato di norma per la riabilitazione
degli arti. Si chiamano Virtù e sono disponibili ad assumere qualsiasi forma venga
loro data, anti form per esercizi. È un
omaggio all’energheia originaria nell’accezione di Platone e Aristotele,
“Virtù è la forza nascosta che non si può
piegare definitivamente sempre in agguato e pronta riguadagnare la sua natura”.
Sabrina Torelli
“The exploration of events and micro-happenings, placed at the edges of a balanced reflection between natural and artificial, scientific research and technological
extension, allows to identify connections
between territories”. Two parallelepipededs different in colours: orange and blue,
and in texture: soft and hard. These are
made of a particular material, a silicon
paste used in orthopaedic therapy. Its
name is Vertues and may be transformed
in to any shape: a perfect anti-form fit for
rehabilitating exercises. It is also pays
homage to the original energeia, a philosophical term from Plato and Aristotle,
“Vertues is the secret force that may not
be bent definitely, lying in ambush and
waiting to regain its nature.”
Sabrina Torelli
Virtù, 2001
Due paste siliconiche, mensole
Two silicon rubber pastes, shelves
Courtesy Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino
Tribù, 2001
90 pali basculanti, h. 2 m, markers genetici.
90 pivoted poles, hight 2m, DNA markers
Courtesy Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino
32
Sabrina Torelli
33
34
LE ARTISTE
35
Yael Bartana
Nata ad Afula (Israele) nel 1970, vive e lavora ad Amsterdam.
Born in Afula (Israel) in 1970, lives and works in Amsterdam.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2003
Annet Gelink Gallery, Amsterdam, NL
2002
Beelden aan zee museum, Trembling Time, Scheveningen, NL
Digital Art Lab, Variables X Y Z’, Holon, IL
2001
Caermersklooster, Profile, Gent, BE
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2003
KW-Berlin, Territories, DE
Neuen Geselschaft fur bildende Kunst, Wonderyears, Berlin, DE
Overbeck-Gesellschaft, Lübeck Kunstverein, Lübeck, DE
O.K Center for Cotemporary Art, The Promise, The Land Vienna, AU
Sheffield Festival of Contemporary Art, Sheffsield, UK
Kaap Helder, Oude Rijkswerf Willemsoord (Kunst en Cultuur NoordHolland),Den Helder, NL
Galerie der Stadt Schwaz, Schwaz /Tirol, AU
Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, M_ARS-Art and War Graz,
AU
2002
Musee d’Art Contemporain de Lyon, Rendez-Vous, Lyon, FR
Brugge Culture Capital of Europe, What? A tale in free images, Brugge ,
BE
Galerie Hohenlohe & Kalb, Say Hello Wave Goodbye, Vienna, AU
Manifesta 4, European Biennial of Contemporary Art, Frankfurt am Main,
DE
MIT List Visual Center, Tele-Journeys, Cambridge, USA
The 4th Gwangju Biennale, Gwangju, KR
De Paviljoens, Non-linear Editing, Almere, NL
2001
De Appel, In the Meantime, Amsterdam, NL
Frankfurter Kunstverein, Neue Welt, Frankfurt am Main, DE
Kunsthuis SYB, ‘2e Sybren Hellinga Kunstprijs 2001’, Beetsterzwaag, NL
Rijksakademie van beeldende kunsten, ‘Open Ateliers’, Amsterdam, NL
2000
PS1, Greater New York, New York, USA
Rijksakademie van beeldende kunsten, Open Ateliers, Amsterdam, NL
Heike Bollig
Nata nel 1973 a Karlsruhe, (Germania).
Vive e lavora a Monaco di Baviera.
Born in Karlsruhe in 1973, (Germany).
Lives and works in Munich.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
Plants, Galerie Zink&Gegner, Munich
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2002
Solitude as Attitude, project space , HfG, Karlsruhe
tracce di un seminario, viafarini, Milano
Say Something To The Audience, public activities, Munich
Humming choirs Haus der Kunst Munich
2001
Hölle Hölle Hülle, Kino 24, Gloria Palast, Munich April
Fondazione Ratti, Como, Italy June - September
Satellites, Video Installation, BBK Munich, August
2000
Ins, Haus der Kunst, Munich
In Schottland, Munich Art Works on Vacation, Edinburgh College of
Art
1999
Zwischen Dir und Mir, (Between You and Me, performance with a
rooster) Akademie-Galerie, Munich
Kommt, Aktionen Studierender der Klasse Asta Gröting, AkademieGalerie, Munich
1998
Mit Mir, Akademie der Bildenden Künste, Munich
36
Chiara Camoni
Nata a Piacenza nel 1974,
Vive e lavora a Piacenza e Milano.
Born in Piacenza in 1974,
lives and works in Piacenza and Milan.
Nata a Paulton (Inghilterra) nel 1973.
Vive e lavora a Londra.
Born in Paulton (England) in 1973,
Lives and works in London.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2001
I quattro regni, Galleria Il Triangolo, Alessandria
2002
La grande madre, Le Case d’Arte, Milano
2000
Story, Galleri Hemma Hos Julia, Stockholm/Stoccolma
1999
Trajectory, Hackney Road, London/Londra
1995
basic, Christ’s College, Cambridge
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2001
The sun and the rainfall, Galleria Zero, Piacenza
2002
Peace(end)love, Castello degli Ezzelini, Bassano del Grappa
Metodo e complessità Villa Brughieri, Castelsangiovanni
Una stanza tutta per sé, Galleria Ricci Oddi, Piacenza
37
Dee Ferris
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2002
The Only Way Forward, Neon Gallery, London/Londra
1999
3C6, Brighton Festival
1996
Demon, collaborative film project shown in 11 European Film Festivals
1996
Open Studios, Limehouse Arts Foundation, London/Londra
1995
misc, Jesus College, Cambridge
Patricia Franceschetti
Anya Gallaccio
Nata a Neuchâtel (Svizzera) nel 1964, vive e lavora a Monteggiori
(Lucca).
Born in Neuchâtel (Switzerland) in 1964, lives and works in
Monteggiori (Lucca).
Nata a Paisley (Scozia) nel 1963,
Vive e lavora a Londra.
Born in Paisley (Scotland) in 1963,
Lives and works in London.
1986
Fotografie pubblicate su “Silva”, “l’Illustrazione Italiana”, “Sette”,
“l’Europeo”, “Anna”.
1991
Durante la guerra del Golfo documenta i rifugiati dall’Irak in Turchia, la
base americana di Incirlik e i guerriglieri curdi del PKK.
Documenta la guerra in Croazia
1992/1993
Documenta il mondo del pugilato in Italia .
1992/1994
Reportage da Sarajevo, Mostar e altre località della Bosnia
1995
Segue e riprende i grandi esodi incrociati di profughi serbi, croati e
musulmani
Reportage da Grozny (Cecenia) durante i bombardamenti russi.
1996
Fotografie pubblicate sull’ Independent inglese, Marie Claire e Focus in
Italia.
1998
Reportage da Israele per il 50esimo anniversario dello Stato
1999
Reportage dal Kosovo per approfondire il tema del ritorno a casa dei
profughi, svolto già nella ex Yugoslavia.
2000
Reportageda Israele e collaborazione con Newsweek per un servizio
sulla Palestina.
“Gli occhi della guerra”, Scavi Scaligeri Verona
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2002-03
“Beat”, Tate Britain, London
2001
Lehmann Maupin, New York
2000
Kunsthalle Bern
1999
Lanarkshire House, Glasgow
Sadler’s Wells, London
1988
Freeze curated by Damien Hirst.
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2001
Istanbul Biennale
2000
The Greenhouse Effect, Serpentine Gallery
The Invisible Touch, The Kunstraum Innsbruck, Austria
38
Patrizia Giambi
Nata a Lugo di Ravenna nel 1955.
Vive e lavora a Forlì.
Born in Lugo di Ravenna in 1955.
Lives and works in Forlì.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2001
Shining. Fenomeno non garantito sugli umori che si manifestano a un
così basso profilo di esposizione,
Il Graffio, Bologna
2000
Traffico di Arte, text by A. Zanchetta, Studio Ercolani, Bologna
Consistence: misurazione del peso dei visitatori di una mostra, Il
Graffio, Bologna
1999
Inventario Morale Profondo e Senza Paura, 3105 Castelforte di S.
Rocco, Venezia
1997
Millemiglia, Lasca Gallery, Los Angeles
Millemiglia, La Station, Nice-F
Millemiglia, Via Tadino (with A&Mbookstore), Milano
Millemiglia, Galleria Neon, Bologna
Millemiglia, Studio Leonardi V-idea, Genova
Millemiglia, Loggetta Lombardesca, Ravenna
Millemiglia, (at CA 90001-185/by Carl Berg & Teo Tegelaers), W139,
Amsterdam
1996
Burning Colors, Lasca Gallery, Los Angeles
1995
Patrizia Giambi, Zolla/Lieberman Gallery, Chicago
I’m looping in the air, LACE (Los Angeles Contemporary Exhibitions),
Los Angeles
360 Gradi, Viafarini, Milano
1994
Minus Equals Plus, Shoshana Wayne Gallery, Santa Monica, CA
1993
Patrizia Giambi, Galleria Neon, Bologna
1992
Logos, Shoshana Wayne Gallery, Santa Monica, CA
1991
Patrizia Giambi, Galleria Neon, Bologna
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
39
2003
Keine Kunst Nicht, by Gregor Podnar, UNIKUM, Klagenfurt-Austria
Nature/Nature, by Bonvicini, Marchini, Zani, Museo Ricci Oddi, Piacenza
VideoWeekend, by Andrea Sassi, Galleria Pari & Dispari, Reggio Emilia
2002
Entr’Acte, by G. Gianuizzi, P.C. Borgogno, Palazzo Albiroli, Bologna
Multimostra, by M. Manara, Multisala Cineflash, Via Emilia
2001
Somewhereovertherainbow, by G. Gianuizzi, Galerie Francoise Vigna,
Nice-F
Somewhereovertherainbow, by G. Gianuizzi, Galerija Skuc, Ljubijana,
Slovenija
ArteFiera, Galleria Neon, Bologna
2000
Preview, by G. Gianuizzi, M. Manara, XIII Edizione della Rassegna di
Arte Contemporanea
Castel S. Pietro T. (Bo)
Arte Fiera, Ho dei Trilli per la testa (Azione/Stand Neon), Bologna
1999
Luogo Comune, Galleria Neon, Bologna
Via Della Croce, Masserano, Biella
1998
The Song of Object, by G. Pintori, Studio Ercolani, Bologna
Text & Numbers, by Carl Berg, Remba Gallery, Los Angeles
situazioni/situazionisti, by a. titolo, Franco Antonicelli, Torino
Body & Mind, by F. Cavallucci, Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea, Santa Sofia
1997
Sotto il cielo di Roma e Berlino, by L. Romito, Metropolitana di Roma –
Stazione Ostiense, Roma
Campostrini, Giambi, Petracci, Stanghellini, Centro Luigi Lanzi, Roma
1996
7:24:52 PM, Lasca Gallery, Los Angeles
Materialwise, (NL) by Carl Berg, Galerie Markant, Langelo, The
Netherlands
1995
Action Station, by Sue Spaid, Santa Monica Museum of Art, Santa
Monica, CA
Smart Show, Stockolm Art Fair, by Sue Spaid, Sweden
THE, Galleria Neon at via de Gombruti, Bologna
1994
Oriente Mediterraneo, by Giulio Ciavoliello, Il Cairo, Egypt
1993
The Sin of Novelty, by Francesca Pasini, Galleria Emi Fontana, Milano
Time to Time, by Serena Simoni, Castello di Rivara (Torino)
Self Portrait of a Gallery, by Roberto Daolio, Saletta Comunale C.S.P.
(Bologna)
Project Room, Shoshana Wayne Gallery, Santa Monica, CA
1992
PTYX, Sue Spaid Fine Art, Los Angeles
Ars Technica, by Piotr Kowalski, Museé de La Villette, Paris
Neon / Air de Paris, Galleria Neon, Bologna
Trekking, by Emilio Fantin and Galleria Neon, Bologna
Los Angeles Art Fair (Shoshana Wayne Gallery)
Deborah Ligorio
Nata a Brindisi nel 1972,
vive e lavora a Milano e Berlino.
Born in Brindisi in 1972,
lives and works in Milan and Berlin.
PRINCIPALI MOSTRE
SELECTED EXHIBITIONS
2003
RATIO, Galleria Civica d’arte Contemporanea di Monfalcone, (GO), a
cura di Andrea Bruciati.
FASE 2, ACS Editions, Milano, progetto di Luca Cerizza, a cura di
Manuela Klerkx.
RE-LOCATION, Superstudio, Milano, a cura di Caroline Corbetta.
2002
HANTED BY DETAIL / FICTION & FORM, DeAppel Filmmuseum,
Amsterdam, a cura del DeAppel Curatorial Training Program 2002.
MAILLON-WOLKER, Theatre De Strasburg, Strasburgo, FR, a cura di
Eva Brunner-Szabo, Karine Vonna e Massimo Minini.
EXIT, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, a cura di Francesco
Bonami.
POLYPHONIX 40, Centre Georges Pompidou, Parigi, a cura di Manuela
Corti.
OPENVIDEOSPACE, OpenSpace, Milano, a cura di Paola Noè.
TO THE LIGHTHOUSE, GAM, Torino, a cura di Elena Volpato.
FUZZY, Galleria Minini, Brescia, a cura di Luca Cerizza.
2001
UNTITLED, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Castel S.Pietro
(BO), a cura di Gigiotto del Vecchio.
STRATEGIES AGAINST ARCHITECTURE II, Fondazione Teseco, Pisa, a
cura di Luca Cerizza.
EXPANDED, Auditorium San Carlo, Milano, a cura di Generazione Media.
PLAY, Openspace, Milano, a cura di Gigiotto del Vecchio.
2000
ATMOSFERE METROPOLITANE, Openspace, Milano, a cura di Roberto
Pinto.
1999
PASSAGGI INVISIBILI, Palazzo delle Papesse, Siena, a cura di Sergio
Risaliti.
NONLATERAL HYPOTHESIS, Gallery 16, San Francisco, a cura di David
Hunt.
1998
ART OMI, International Arts Center, New York, a cura di Franklin
Sirmans.
FAST FORWARD, Brown University, Providence, USA, a cura di
Giovanna Amadasi.
SUBWAY, Missori Subway Station, Milano, a cura di Roberto Pinto.
1997
GENERAZIONE MEDIA, Palazzo della Triennale, Milano, a cura di
Generazione Media.
ARENA, Mel bookstore, Roma, a cura di Cristiana Perrella e Paola
Magni.
APERTO ITALIA ‘97, GIOVANE ARTE E GIOVANE CRITICA, Trevi Flash
Art Museum, Trevi (PG), sezione a cura di Luca Cerizza.
40
Ann Lislegaard
Nata a Copenhagen nel 1962,
Vive e lavora a Copenhagen e New York.
Born in Copenhagen in 1962,
Lives and works in Copenhagen and New York.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2003
Murray Guy Gallery, New York, US
Galleria Raucci e Santamaria, Naples, Italy
2002
Paul Andriesse Gallerie, Amsterdam, Holland*
Esbjerg Kunstmuseum, Esbjerg, Denmark
Eyes Wide Open, Det Nationale Fotomuseum, Diamanten, København,
Denmark*
The Space Between Us, Dundee Contemporary Arts, Dundee, Scotland
Empty, the room seems large to me, Arthouse, Dublin, Ireland
2001
Slowly Spinning, Kunstnernes Hus, Oslo, Norway*
2000
Corner Piece-the space between us, Galleria Raucci e Santamaria,
Naples, Italy
Lige med et blev alt anderledes, The Children’s Reading Room,
Louisiana Museum of Modern Art, Denmark
I-You-Later-There, Galleri Tommy Lund, Copenhagen, Denmark
Huis A/D Werf, Utrecht, Holland
Kunstpanorama, Luzern, Switzerland
1999
Double Room, Moderna Museet Project, Stockholm, Sweden*
Transparent Walls; Galerie Paul Andriesse, Amsterdam, Holland
1998
Bicycle Thieves, Crown Gallery, Chicago, USA
1997
Blind Date, (with Olaf Nicolai) Luthringer strasse, Munich, Germany*
Nothing But Space, Galleri Tommy Lund, Odense, Denmark
1995
Schaper Sundberg Galleri, Stockholm, Sweden
Galleri Tommy Lund, Odense, Denmark
LXX, Aarhus, Denmark
1994
Lageret, Kunstforeningen Gamle Strand, Copenhagen, Denmark
1992
Galleri Basilisk, Copenhagen, Denmark
41
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2003
Sharjah International Biennial 6, Sharjah Art Museums and Expo Centre
Sharjah, United Arab Emirates
Nostalgic Real, Muller dechiara, Berlin, Germany
Telling Stories, Vedanta Gallery, Chicago, USA
Billboard, www.women, Copenhagen, Denmark
Benefit Auction 2003, White Column, New York, USA
Thin Skin, Gemeentemuseum Helmond, Holland;
2002
Mirages-un pratique de l’espace projeté, Maison du danemark, Paris,
France
Skønhedens Metamorfoser, Dunkers Kulturhus, Helsingborg, Sweden
Nordic Images, Galeria Elba Benitez, Madrid, Spain
Murray Guy, New York, USA
Frequencies(Hz), Shirn Kunsthalle, Frankfurt, Germany
Thin Skin, AXA Gallery, New York, US;
Benefit Auction 2002, White Column, New York, USA
Periphera, Murray Guy Gallery, New York, USA
JE T’AIME...MOI NON PLUS, Kunsthal Bergen, Norway- Museum Het
Domein, Sittard, Netherlands - Esap Perpignan, France- Leisure Club
Mogadishni, Copenhagen, Denmark- Kunsthalle Wilhelmshaven,
Germany
2001
Audible Imagery; Museum of Contemporary Photography, Chicago, USA
the 9th Biennial of Moving Images (BIM), Geneva, Switzerland
HUMID, The Moore Building, Miami, USA
Benefit Auction 2001, White Column, New York, USA
In a Lonely Place, National Museum of Photography, Film & Television,
Bradford, England
Silhouettes’n Shadows, Tilburg, Holland
Palazzo Della Papesse, Siena, Italy
Quality Street, Galleri Tommy Lund, Copenhagen
2000
Waterfront, Kronborg Castle, Ellsinore, Denmark
Benefit Auction 2000, White Column, New York, USA
The North, Kunsthalle Wien, Vienna, Austria
Another Place, Tramway, Glasgow, Scotland
Audible Light, Museum of Modern Art- Oxford, England
Prophecies, Si/NY, New York, USA
1999
Fra det skjulte, Det Nationale Fotomuseum, Copenhagen, Denmark
Anebølle-Amar, Galleri Tommy Lund, Copenhagen, Denmark
Sara Rossi
1998
Sint Lucas Galerij, Brussel, Belgium*
Statens Museum for Kunst, Copenhagen, Denmark
Edstranska stiftelsens konstnarsstipendiater 1998, Rooseum, Malmø,
Sweden*
Nordic Nomads, White Column, New York, USA*
Do all oceans have walls, Bremen, Germany*
Somethings Rotten, Friedericianum, Kassel, Germany*
Threshold, The Power Plant, Toronto, Canada*
Nuite Blanche, Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris, France*
Momentum, Moss, Norway*
Come Closer, Liechtensteinische Staatliche Kunstsammlung,
Switzerland*
Twilight, Contemporary Art Center of Vilnius, Lithuania*
Elevator, Stefhany Martz Gallery, New York, USA*
Dissin’the real, Lombard/Fried Gallery, New York, USA
Contemporary Art from Denmark and Sweden, Wurtembergischer
Kunstverein, Stuttgart, Germany*
1997
The 5th. International Istanbul Biennal, Istanbul*
Nothing But Space, Media Art from Denmark, DASA, Dortmund
Clean & Sane, Edsvik Konstmuseum, Sweden*
Absence, Salon 75, New York, USA
1996
NowHere, Louisiana Museum of Modern Art, Denmark*
Disneyland after dark, Kunstamt Kreuzberg/ Bethanien, Berlin*
In the Ruins of the 20th Century, PS1, New York, USA*
Tinsel Tower, Clocktower Gallery, New York, USA
Exiles, Overgaden Nedenvandet, Copenhagen, Denmark*
Brekt Bein, Contemporary Danish Art, Kunstnernes Hus, Oslo, Norway *
UKS-Biennalen, Oslo, Norway
Nata a Milano nel 1970. Vive e lavora a Milano.
Born in Milan in 1970. Lives and works in Milan.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2003
Miele,Italian Academy at Columbia University, New York.
2001
Mab, ZERO, Piacenza.
Maia, Antonella Nicola, Torino.
1999
Act, Le Case d’Arte, Milano.
1997
Le Case d’Arte (con Botto&Bruno).
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2003
50a Biennale di Venezia – DARC, Padiglione Venezia, Premio Giovane
Arte Italiana, collezione
permanente MAXXI, Roma.
2002
Magik, VTO, London, UK.
Manifesto, a cura della Galleria d’Arte Moderna, Torino.
In the light house, a cura di E. Volpato, Galleria d’Arte Moderna, Torino.
Full contact, Galleria Civica Arte Contemporanea Montevergini, a cura di
SuperEgo, Siracusa.
Quattro Venti, a cura di Letizia Ragaglia, Manciano ( South Tuscany ).
De Gustibus, a cura di A. B. Oliva e S. Risaliti, Palazzo delle Papesse,
Siena.
Exit – nuove geografie della creatività italiana, a cura di Francesco
Bonami, Fondazione Sandretto
Re Rebaudengo, Torino.
2001
Boom – Espresso, un progetto di S. Risaliti, a cura di L. Cerizza, S.
Chiodi e G. Maraniello, Ex
Manifattura Tabacchi, Firenze.
TerraFerma, Palazzo Candiani, Mestre.
Nuove acquisizioni, Palazzo Forti, Verona.
Magic and Loss - Pandaemonium, LUX Center, London.
Globe, la Torre di Babele, Villacroce, Museo d’Arte Contemporanea,
Siracusa.
Invasione Italiana, a cura di S. Lacagnina,Galleria Civica Arte
Contemporanea Montevergini,Siracusa.
2000
Natural Blues, ZERO, Piacenza.
Atlantide, Palazzo delle Papesse, Siena.
Tempo, Passagen, a cura di Asa-Viktoria Wihlborg, Linkoping Konsthall,
42
Annika Ström
43
Svezia.
Soggettività e narrazione, Castello di Rivoli, Torino.
Metropolis, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
Aiòn, a cura di Paolo Zani e Eugenio Gazzola, Ferrovie dello Stato,
Stazione di Piacenza.
O Sole Mio, Gallery W139, Amsterdam.
Un percorso verso il Teatro India, Teatro India, Roma.
Con i tuoi occhi, Biblioteca, Covo (BG).
Bù!, Palazzo delle Papesse, Siena.
1999
MoltepliCittà, Fondazione Adriano Olivetti, Roma.
Pathologiae: sei donne per caso, Museion, Bolzano.
Nadir, concezione visiva serata Kill Out, Linkproject, Bologna.
Nonlateral Hipothesis, Gallery 16, San Francisco, USA.
Cross,0°C, Galleria Continua, San Gimignano (Si).
P.S.1 Italian Bureau Selection 1998-2000, Fondazione Pistoletto, Biella
(MI).
The Female Touch, Galleri 54, Goteborg.
Il Punto, Galleria Continua, San Gimignano (SI).
In Uso, Museo Michetti, Francavilla al mare (CH).
Pensare l ‘arte, seminario e mostra organizzati da Trivioquadrivio,
Camogli (GE).
1998
A questo punto, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
Subway, Metropolitan underground, Milano.
Incursione – La Coscienza Luccicante, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
Soundless, De Appel, Amsterdam.
A TO Z – La Ville – La Mémoire, la Ville, le Jardin, Accademia di Francia,
Villa Medici, Roma.
Installazione presso l’area check in dell’Aeroporto Internazionale Catullo,
Villafranca, Verona.
Blue, Cineplex, Portovecchio, Genova.
Dis-identico, Palazzo Branciforte, Palermo.
1997
Aperto Italia ’97, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG).
Generazione Media, Palazzo della Triennale, Milano.
Arena, Mel Bookstore, Roma.
Mercato Globale – Fuori Uso in provincia, ex Colonia Stella Maris,
Montesilvano (PS).
Modi e Luoghi, La Posteria, Milano.
Vidéo les beaux jours, Ecole Supériore des Arts Décoratifs, Strasburgo.
In Video – luoghi non comuni/uncommon places, Palazzo della Triennale,
Milano.
1996
Qualcosa di personale - Traslochi, a cura di A. Giulivi, Openspace,
Milano.
Qualsiasi cosa vi venga in mente, Facsimile, Milano.
1995
Meteore, Palazzo Antonelli, Torino.
Nata a Helsingborg (Svezia) nel 1964,
Vive e lavora a Berlino.
Born in Helsingborg (Sweden) in 1964,
Lives and works in Berlin.
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2003
Casey Kaplan Gallery, New York, USA Galerie Drantmann, Brussels
2002
Charlotte Lund, Stockholm, S
2001
Songs for a Time Like This, c/o - Atle Gerhardsen, Berlin
Six Songs for a Time Like This, IASPIS Galleriet, Stockholm, S
Six Songs for a Time Like This, Statement Art 32 Basel at c/o - Atle
Gerhardsen, Basel, CH
2000
Goldman Tevis, Los Angeles, USA
Ten New Love Songs, Videodrome, Copenhagen, DK
Annika Ström, c/o Atle Gerhardsen, Oslo, NO
1999
Manuscript Song, Galleria Sonia Rosso, Pordenone, I (cat.)
Annika Ström - Ten New Love Songs, Wiener Secession, Vienna, A
(cat.)
Annika Ström at Transmission, Transmission, Glasgow, GB
Seven Songs, Akershus Kunstnersenter, Akershus, NO
1998
Seven Songs, Casey Kaplan Gallery, New York, USA
The First Song of Seven, Art Space 1%, Copenhagen, DK
1997
Windowpillow, Casey Kaplan Gallery, New York, USA
Videoportrait screening No. X, Rooseum Museum for
Contemporary Art, Malmö, S
The Pineapple Project, Malmö, S
Annika Ström, Rupert Goldsworthy Gallery, Berlin, D
Anna Ström & Annika Ström (3 days performance), Rupert
Goldsworthy Gallery, Berlin, D (cat.)
Windowpillow, Gallery Saga Basement with J. Schou, Copenhagen, DK
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2002
Gossip, Konstmuseet Malmö, Malmö, S
Art costs more than sausages, Moderna Museet, Stockholm, S
Openvideospace (cur. by Marina Sorbello), Openspace, Milan, I
Sabrina Torelli
Video Lounge (cur. by Maria Rosa Sossai), Fondazione Olivietti,
Roma, I
Göteborg Filmfestival Artfilm, Cinema Atalante, Göteborg, S
2001
The Wedding Show, Casey Kaplan, New York, USA
Summer Group Show, Galleria S.A.L.E.S., Roma, I
The Artist’s World, CCAC Institute, San Francisco, USA (cat.)
Monitor Vol. I, Gagosian Gallery, New York, USA
Berlin_London_2001, ICA London, London, GB
Pandas and bamboo. Rob Pruitt plus a new song by Annika Ström I
am the Panda, Gavin Brown’s Enterprise, New York, USA
2000
KS175.com, Kunstforeningen Gammelstrand, Copenhagen, DK
Wonderful Copenhagen, Stadtgalerie Kiel, Kiel, D (cat.)
Freeways and Garage, Sparwasser HQ, Berlin, D
Escape_Space, Ursula Blicke Stiftung, Kraichtal-Unteröwisheim, D
(cat.)
Flakk, or that extraordinary sensation of being abroad, even when at
home, The Nordic House, Reykjavik, IS (cat.)
Artists of the Gallery, Casey Kaplan, New York, USA
Amateur/ Eldsjäl. Variable Research Initiatives 1900-2000,
Konstmuseum, Göteborg, S (cat.)
Shoot!, International Video Festival, Malmö, S
Nata a Reggio Emilia nel 1966. Vive e lavora a Bologna.
Born in Reggio Emilia in 1966. Lives and works in Bologna, (Italy).
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
SELECTED SOLO EXHIBITIONS
2002
Spazio Aperto, Galleria D’arte Moderna, Bologna
Zweifel, Premio Spazio Aperto, Galleria D’arte Moderna, Bologna
2001
?, testi di R.Daolio e R. Paiano, Luigi Franco Arte Contemporanea,
Torino
2000
Complanari, a cura di/ curated by R. Daolio, Museo di Scienze Naturali
G. Scarabelli, Imola,
Apparati di cattura, a cura di/ curated by F. Pasini, Massimo Minini,
BresciaComplanari, a cura di Roberto Daolio, Museo di Scienze Naturali
“G. Scarabelli”, Imola
1998
Galleria Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
SELECTED GROUP EXHIBITIONS
2002
La nuit art video, 4° edition, Le Maillon, Theather of Strasburg,
Strasburg
Tensio, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Civica di Monfalcone, Gorizia
Contatti, a cura di Super&go, (Risaliti, Corbetta, Lacagnina), Centro Arte
Contemporanea Montevergini, Siracusa
De Gustibus, Collezione privata Italia, a cura Achille Bonito Oliva, Sergio
Risaliti, Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea, Siena
2001
The Art is a fifth element, Premio Querini Stampalia-Furla per l’arte, seconda edizione, Fondazione Querini Stampalia, Venezia (M.Bartolini, L.
Favaretto, M, Manzelli, S.Torelli, Vedovamazzei)
Gravità zero, a cura di B. Pietromarchi, M.G. Tolomeo, Palazzo delle
Esposizioni, Roma
Boom, a cura di/curated by S. Risaliti, Espresso, a cura di/curated by
G.Maraniello e L. Cerizza, .Manifattura Tabacchi, Firenze
2000
Bu’, direzione artistica S.Risaliti, Palazzo delle Papesse, Centro Arte
Contemporanea, Siena
1999
La Ville, le Jardin, la Mémoire, a cura di/ curated by L. Bossé, C. ChristovBakarghiev, H. Ulrich Obrist, Villa Medici, Academie de France, Roma
PS1 Selection 1998/1999, Cittadellarte, Fondazione Pistoletto, Biella
1998
Officina Italia: Rete Emilia Romagna, a cura di Renato Barilli, A.Borgogelli,
R.Daolio, S.Grandi, G.Molinari, Chiostri di S. Domenico, Imola
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IL CHIOSTRO DEL MELOGRANO
Nuovi spazi per la Galleria
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L’esposizione si svolge nei giardini della
Galleria. La parte di verde che si trova nel
chiostro è stata oggetto di un recente
intervento da parte della paesaggista Anna
Scaravella. Circa il lavoro svolto, si riporta
quì la scheda tratta dal libro “Geometrie e
Botanica”. Il giardino contemporaneo di
Anna Scaravella, a cura di F. Sala, Milano,
Electa, 2002.
La presente mostra si propone, oltre che di
valorizzare i giardini della Galleria nel loro
insieme, di promuovere la sistemazione
globale, in modo di rendere fruibile anche
quest’area per iniziative culturali di vario
genere.
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La prima fase di lavoro sugli esterni ha riguardato la
porzione di giardino all’interno del chiostro dove il
disegno originario dell’architetto Arata non fu mai realizzato. Alcune fotografie dell’epoca, conservate
nell’archivio Croce, mostrano delle aiuole con bossi
disposti simmetricamente ai percorsi in ghiaietto e
delimitate da un bordo di Ophiopogon japonicus. Le
foto documentano quindi che solo l’impostazione
geometrica dell’Arata era stata mantenuta, mentre
era stato già semplificato il complesso disegno delle
aiuole previsto dal progetto originario. Anna Scaravella ha sentito la necessità di
creare un disegno minimalista, che
non presentasse alcun elemento
decorativo, per non porsi in concorrenza con il porticato dell’ex-convento, restaurato dall’Arata e affacciante sul chiostro. Il disegno delle
aiuole è estremamente semplice
nella sua struttura e simile a quello di
molti chiostri medioevali, è composto da un’ aiuola centrale circolare e
da quattro aiuole rettangolari con gli
angoli smussati dal lato che guarda
verso l’aiuola centrale, come se volessero abbracciarla. Le aiuole non presentano alcun decoro vegetale ma sono esclusivamente coltivate a prato, ad
eccezione dell’aiuola centrale dove è stato
impiantato un albero di melograno che assume il
ruolo di una vera e propria scultura vegetale. L’esemplare è stato, infatti, accuratamente scelto in
base alla struttura del tronco e all’architettura della
ramificazione. La scelta del melograno, pianta diffusasi in Europa dall’Oriente ai tempi dell’Impero
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Romano, non è casuale ma deriva dalla sua
costante presenza in tutti gli orti dei complessi
monastici dal Medio Evo in poi. Il melograno era
coltivato per le sue molte proprietà medicinali derivanti sia dalla polpa che dai grani dei frutti, alle
caratteristiche benefiche la pianta aggiunge una
vasta simbologia che la rende emblema di fertilità e
pace. L’essenzialità del progetto non trascura i particolari,ma anzi li esalta: basti pensare ai cordoli di
delimitazione delle aiuole tutti realizzati in beola grigia bocciardata e smussata “a becco di civetta” sia
per le parti rettilinee, che per le parti curvilinee delle aiuole, per le quali
sono stati realizzati anche particolari
pezzi speciali, ricavati dal pieno di
pietre di grande dimensione. Lo
spazio creato è di facile manutenzione e utilizzabile per le molte iniziative ospitate e promosse dal Comune di Piacenza presso la Galleria.
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