libro nature - Provincia di Piacenza
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libro nature - Provincia di Piacenza
PROVINCIA DI PIACENZA Assessorato Pari Opportunità nature/nature In collaborazione con Piacenza - 23 maggio - 15 giugno 2003 Giardini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi Associazione Amici dell’Arte In copertina / Cover Simone Tosca, 2003 nature/nature Piacenza - 23 maggio - 15 giugno 2003 Giardini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi Curatori catalogo e mostra Exhibition and catalogue curated by Gyonata Bonvicini Maria Elisa Marchini In collaborazione con In collaboration with ZERO Organizzazione e coordinamento Organisation and co-ordination Valeria Sogni Impaginazione catalogo e progetto mostra Graphic project and show installation studio&tre Leopolda Arduini Gianluigi Tambresoni Paolo Motta Massimiliano Carbonetti Sergio Beffa Alice Adorni Allestimento e impianto luce Gabriele Gregori Daniele Trabacchi Un ringraziamento a Many thanks to Pasquale Leccese - Le Case d’Arte Dare spazio e visibilità alla creatività femminile: il progetto avviato dall’Assessorato provinciale Pari Opportunità è alla seconda tappa. Dal successo nel 2002 della rassegna “Una stanza tutta per sé”, che ha promosso la produzione di giovani artiste anche piacentine, quest’anno l’iniziativa valorizza le dieci pittrici le cui opere sono esposte alla Galleria d’Arte Moderna “Ricci-Oddi” e dodici giovani, ma affermate artiste contemporanee che, lasciando l’ambiente privato del proprio studio, privilegiano l’interazione con la natura e gli spazi aperti. Il ciclo si chiuderà nel 2004, in un incontro/confronto: il vasto mondo dell’arte moderna e contemporanea visto e vissuto dalla creatività di donne e di uomini. Le rassegne “La piccolissima galleria: pittrici alla Ricci Oddi e “Nature/Nature – Dalla propria stanza al mondo” sono “ Sotto il segno del melograno“: l’albero, che cresce nel giardino della Galleria “Ricci-Oddi”, coniuga simbolicamente arte e femminile. Ma non è l’indistinta femminilità, né una generica categoria quella in cui vogliono essere riconosciute le donne, bensì ciascuna rivendica la propria identità e la propria storia, e quindi l’essere differenti, molteplici, complesse. Se è vero che la creatività artistica è una dimensione forte di soggettiva espressività critica, e se è vero che le donne oggi rivendicano la loro specificità e sono nel mondo protagoniste dell’esigenza di creare nuove forme di pensiero, allora l’espressione artistica femminile è risorsa indispensabile della modernità; è la ricchezza di una società che vuole essere vitale nel presente e capace di guardare al futuro. Nel distaccarsi dai luoghi neutri di produzione culturale, nel permetterci di scoprire nell’arte un “altro ”, le donne non vogliono porsi in sterile contrapposizione, ma esprime la loro positività, la loro soggettività non subalterna. È un grande contributo alla costruzione di una società più ricca, più giusta e più libera, che sappia valorizzare e difendere le individualità e le differenze. Anche per l’edizione 2003 l’occasione per la nostra comunità è stimolante, ricca di diversi eventi collaterali significativi , e si avvale della partecipazione creativa delle studentesse, degli studenti e dei docenti del Liceo Artistico”Bruno Cassinari”, che sono stati fin dall’inizio sollecitati dal progetto e al tempo stesso capaci di reinterpretarlo e di offrire a loro volta nuove suggestioni. Un ringraziamento a loro e al Dirigente Scolastico Bernardo Carli. Dobbiamo inoltre ulteriori non rituali ringraziamenti a quanti con la loro collaborazione rendono possibile l’iniziativa: il Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Prof. Giancarlo Mazzocchi; la Presidente dell’Editoriale “Libertà”, Donatella Ronconi; il Comm. Lino Gallarati, Presidente della Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi” e dell’Associazione “Amici dell’Arte”; Mario Zurlini di Eurobrokering. Adriana Bertoni Assessora Provinciale alle Pari Opportunità NATURE/NATURE Gli interventi inclusi nel titolo Nature/Nature intendono affrontare il rapporto fra arte contemporanea e natura da angolazioni diverse. Tema portante di questo progetto espositivo sarà la messa in discussione degli atteggiamenti verso l’immagine stereotipata del rapporto fra femminilità e natura, e come questa condizioni inevitabilmente la nostra percezione del problema. Per secoli, infatti, l’uomo ha messo in evidenza il particolare legame esistente fra la donna ed il mondo naturale; un rapporto basato su profonde e irrazionali affinità istintive. Susan Griffin, nota teorica femminista ed ecologista, afferma con chiarezza l’intima comunione esistente fra le due nature; un’intimità da cui l’uomo appare completamente escluso: “Noi siamo donna e natura”. Diversi sono gli atteggiamenti verso tale tema da parte di altri esponenti dell’ecofemminismo: per alcuni la connessione donna-natura è biologica, per altri spirituale e per altri ancora si tratta semplicemente di una metafora. Non è certo nostra intenzione dare una risposta definitiva a tali problematiche; questo progetto, infatti, vorrebbe solamente possedere una minima parte di quello che è un intimo, intenso ed intricato rapporto; una relazione in cui genere umano e natura si incontrano, convergono ed inevitabilmente entrano in conflitto. La nostra intenzione è, dunque, quella di introdurre nel sistema apparentemente chiuso del giardino le condizioni necessarie per creare il racconto di un mondo esterno che vive e si modifica in continuazione. Anche gli spazi in cui questi interventi si vanno ad articolare sono eterogenei: un porticato, una zona compresa all’interno di un chiostro ed un piccolo parco che segue il perimetro meno praticato della Galleria Ricci Oddi. Una trama composita di natura e cultura che tenta di ristabilire un contatto perduto fra il luogo e gli spettatori che lo andranno temporaneamente ad abitare. La dissonanza, le molteplici prospettive sono indispensabili per raggiungere una migliore comprensione della realtà attuale. È da questo assunto, da una visione paragonabile ad un effetto polifonico, che nasce l’idea di identificare ogni singolo intervento ad uno spazio particolare. Costruendo una visione frammentata della realtà, il progetto assimila la natura, le sue continue stratificazioni, ad un testo da interpretare nella sommatoria delle differenti descrizioni. I progetti delle dodici artiste invitate spostano l’attenzione sulla “figura” nel territorio, cogliendo la proporzione intercorrente fra uomo e natura all’interno del concetto di funzione e limite. Il giardino è dotato, infatti, di un proprio ritmo vitale, che lo identifica come luogo d’incontro e laboratorio allo stesso tempo; ambiente in cui si assiste ad una verifica dell’interazione con gli spazi naturali e una loro possibile fruizione da parte dell’individuo. Collocandosi al di fuori dello spazio museale l’opera stabilisce nuovi rapporti con lo spettatore, diviene un evento. La tipologia stessa del parco mostra le sue radici storiche ed estetiche, offrendo la possibilità alle differenti opere di inscriversi in tale discorso. 4 NATURE/NATURE Molteplici e talvolta estreme sono le condizioni in cui esse stabiliscono una relazione con uno spazio del naturale aperto ad ogni genere di interpretazione. Se poi si pongono in relazione con il suo aspetto più fisico, lo fanno attraverso il principio della metamorfosi. I nuovi paesaggi che si disvelano sono infatti, prima di tutto, paesaggi mentali; e come tutto ciò che deriva dalla mente, dal sogno e dalla natura, non possono essere che caleidoscopici e labirintici. La natura diviene così un insieme di segni, forme, suoni, colori con inesauribili prerogative. Un contenitore privilegiato in cui elaborare dati immaginari o mettere a fuoco i segni-suoni reali. Nature/Nature riguarda la memoria ed il dialogo, la visione femminile come alternativa da contrapporre ad un sistema di stereotipi, la presenza femminile come forza in grado di trasformare e rinnovare una realtà statica e consolidata. La volontà di accostare lavori e materiali che poco sembrano avere in comune, va interpretata come il tentativo di dare forma ad una sorta di collage che si possa trasformare anche in un’esperienza fisica per lo spettatore. L’esplorazione inconsueta di un luogo noto ma non intimamente conosciuto rappresenta, in definitiva, il tentativo di dare una nuova interpretazione del medesimo attraverso le indicazioni suggerite dalle artiste. Gyonata Bonvicini 5 The interventions included under the title Nature/Nature aim to deal with the relationship between contemporary art and nature taken from manifold points of view. The different approaches to these images of womanhood and of nature and how these relate to our perceptions and expectations of women and nature represents main issue of exhibition. For centuries men have had the notion that women somehow have a special connection with nature. According to many of them some deep rooted instinctive relationship exists between woman and what is called nature. Susan Griffin, a noted feminist and nature writer, plainly states this idea that women have some level of communion with nature that men cannot attain: “We are woman and nature.” Some ecofeminists argue that this woman-nature connection is biological, others that it is spiritual, others simply regard it as a metaphor. We lay no claims to give any solutions to such questions. This project aims just to possess something of the closeness, density and intricacy of a deep and dramatic relationship, in the sense that people and nature meet, converge and clash there inevitably. We want to set in the seemingly closed system of the garden the necessary conditions to create a new tale about an outside world living and changing constantly. The spaces that the projects articu- late are also heterogeneous: an arcade, an open zone included inside a cloister and a garden following the less frequented perimeter of the Ricci Oddi Gallery. A compound web of nature and culture trying to re-establish a lost connection between the place and the spectators transitorily dwelling in it. The dissonance, the manifold prospects are necessary to achieve a better comprehension of the reality. This idea to identify each single artistic interventions with a particular space was born thinking of a vision that is comparable with a polyphonic effect. Building up a fragmented vision of reality, the project intends to assimilate nature - its continuous stratifications - to a text that can be made out just by the sum of its different descriptions. The works of the 12 artists shift their interest in the “figure” into a territory, grasping the intervening proportion between human beings and nature inside the very concept of function and limit. The garden in fact is provided with his own vital rythmn, that identifies it as at once a meeting place and a laboratory. A peculiar sphere where a verification of interactions between natural spaces and of a possible fruition may be a chance for the individual. Placing itself outside the museum space, the work establishes new relations with the observer, it becomes a happening. The very typology of the park shows its historical and aesthetic roots, thereby giving the chance for the different works to set- tle into such an utterance. Manifold and sometimes extreme could be the terms by which they relate to a space of the natural opened to each kind of interpretation. At the same time if they relate to its physical side at all it is through metamorphosis, but primarily they relate to themselves. The new landscapes that are sometimes disclosed are those of the mind. And like the mind, the dream and nature, they are kaleidoscopic and labyrinthine. Nature becomes a sum of signs, shapes, sounds and colors with inexhaustible properties. A privileged receptacle where it is possible to work out imaginary data or to define real sign-sounds, as a framework where peculiar attitudes to the natural world and female identity may be confronted. Nature/Nature is about memory and dialogue, female vision as a possible alternative to a stereotyped system, female presence as transforming force and renewal for a motionless and solid reality. We have bought together collected here the most apparently disparate works and materials into a collage which could become also a physical experience. This unusual exploration of a familiar but not well known place is an attempt to give to it a new perception through the promptings of the artists. Gyonata Bonvicini 6 7 La parola Natura compare per la prima volta nel linguaggio dei filosofi presocratici, in Grecia, nel V secolo avanti Cristo. Quest’epoca, che segna la nascita della Polis, offre delle condizioni nuove all’espressione di un pensiero individuale, libero, proteso al superamento del Mito come forma antica di rappresentazione del mondo. Il concetto di Natura si inserisce in una visione razionale della realtà costruita, alla ricerca di principi generali, di regole universali, di elementi fondamentali, capaci di spiegare il mondo, all’apparenza così complesso e confuso, in termini di semplicità. Il principio guida su cui si basano i modelli di sintesi dell’Universo è quello di ricercare nella caoticità dei fenomeni le strutture elementari e immutabili che spieghino il mutamento continuo con il quale si ha esperienza della vita. La ricerca delle leggi del mutamento, delle trasformazioni è strettamente associata al significato stesso della parola Natura, che etimologicamente deriva dal verbo latino nascor e prima ancora dal greco phyo che significano Nascita. La Natura come Nascita, implica l’ipotesi di un processo generativo nel quale le forme della realtà prendono corpo attraverso continue trasformazioni, che le fanno nascere le une dalle altre, incessantemente. L’eterogeneità dei lavori realizzati dalle artiste offre un esempio di questo concetto e tenta di arricchire di senso il concetto di natura così ricco e profondo. In un giardino neorinascimentale (natura naturans) sono stati inseriti lavori (natura naturata) in relazione e giustapposizione inusuale allo spazio dato. Nature/Nature è un’analisi sulla natura dei materiali, delle culture, delle forme, delle tinte, dei suoni e di esperienze personali e intende ricreare un microcosmo delle “nature” che animano e trasformano l’universo. Maria Elisa Marchini The word Nature was used as a pre-socratic philosophy term in 5th B.C. in Greece. This age, marking the birth of Polis, offers some new possibilities for the expression of an individual and free thought, that aims at overcoming the Myth, an ancient way to represent the world. The concept of Nature becomes a part of a rational vision of constructed reality, searching for general principles, universal rules, basic elements, that explane the complex and vague world, as a simple system. This models of world sinthesys base themselves on the principle of searching the elementary and invariable structures explaining the continuous variation of life in the phenomenal chaos. The research of rules of change, of transformations is connected by the very definition of the word Nature. It’s meaning derives from Latin word nascor and before this the Greek word phyo meaning Birth. Nature like Birth, involves a generative action in which the form of reality takes shape by continuous transformations. All the different works made by the artists offer an example of this concept and are an attempt to enrich the deep and complex term of Nature with new meanings. In a neo-renaissance garden (natura naturans), the works (natura naturata) has been inserted showing an unusual interrelation and juxtapposition with the space. Nature/Nature is an analysis as to the nature of materials, cultures, shapes, colours, sounds and of personal experiences. It is conceived as a microcosm of the “natures” that give life and change the universe. Maria Elisa Marchini 8 nature/nature Piacenza - 23 maggio - 15 giugno 2003 Giardini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi 9 Yael Bartana In Trembling Time, Bartana ci pone di fronte alle tensioni che possono sorgere tra l’individuo e un’organizzazione collettiva quale può essere lo stato. Ha filmato questo video sonoro durante la giornata commemorativa del soldato da un cavalcavia autostradale di Tel Aviv. Si tratta della descrizione di un momento di silenzio, osservato all’interno del traffico cittadino, che segue il richiamo di una sirena. Il rallentamento e l’arresto delle automobili è sospeso e ripetuto più volte. Il traffico diminuisce, inizia a fermarsi, lentamente confluisce e si solidifica. Ne risulta un’immagine quasi onirica, che attrae e disturba allo stesso tempo. Trembling Time si interroga sull’impatto che hanno le cerimonie collettive sulla società e sull’individuo. In Trembling Time, Bartana confronts us with the tension between the individual and the threatening state-orchestrated collective. She filmed this seven-minute sound/video piece in Tel-Aviv from a highway overpass on Soldiers Memorial Day. It depicts a moment of silence as it is observed in traffic during a countrywide siren. The process of stopping and the moments leading up to it, are suspended and repeated. Traffic slows down, begins to stop, slowly converges, and solidifies. The result is a dreamlike image, both captivating and disturbingly alienating. Trembling Time questions the impact of ceremony on society and the individual. Trembling time, 2001 6’20” still da dvd still from dvd Courtesy Annet Gelink Gallery, Amsterdam 10 Yael Bartana Kings of the hill, 2003 7’30” still da dvd still from dvd Courtesy Annet Gelink Gallery, Amsterdam 11 Heike Bollig “Dallo stesso terrazzino dal quale i membri del gruppo di resistenza “Weiße Rose” lanciarono volantini contro il regime Nazista sono stati lanciati 1000 foglietti di carta bianchi”. Heike Bollig “1000 blank sheets of paper are dropped from the balcony at the very place where the members of the resistance group „Weiße Rose“ dropped leaflets against the Nazi regime and were watched and reported to the police”. Heike Bollig Flyer, 2002 Ingresso dell’Università Maximilians, Monaco di Baviera, parte del progetto “Say something to the audience”, con Matti Blind e Barak Reiser. Entry hall of the Maximilians University, Munich, as part of the „Say something to the audience“ project, with Matti Blind and Barak Reiser Courtesy Zink & Gegner, Munich 12 Heike Bollig Plants, 2003 Veduta parziale della mostra allestita presso Galleria Zink & Gegner nell’aprile 2003 A partial image of the exhibition installed at Zink & Gegner Gallery on april 2003 Courtesy Zink & Gegner, Munich 13 Chiara Camoni Ho impastato acqua e terra e ho modellato l’Adamo. Poi gli ho soffiato nelle narici. Ora aspetto che si alzi. Se non prenderà vita riconoscerò il mio fallimento. Chiara Camoni I’ve kneaded water and clay and I’ve modeled the Adam. After I’ve blown into his nostrils. Now I’m waiting that he stand up. If he won’t start living I’ll admit my failure. Chiara Camoni Adamo, 2003 Acqua e terra Collezione privata Water and clay Private collection 14 Chiara Camoni Adamo, 2003 Acqua e terra Collezione privata Water and clay 15 Private collection Dee Ferris “Il mio lavoro si occupa principalmente di idillio ed evasione dalla realtà. Esplorando le promesse della pubblicità, allettanti e legate al mondo dell’Arcadia, ho creato dei modelli insostenibili di amore, amicizia, felicità perfetta e edonismo nei quali figure manichino si dispongono, a disagio, in cornici stereotipate con cascate, tramonti, giardini incantevoli e spiagge da sogno. L’artificiosità esplicita è intensificata da un uso eccessivo di colore e sfarzo, che sottolineano il divario tra realtà e illusione. Così l’esperienza dell’immaginario diventa una sorta di piacere negativo, per cui l’apprezzamento del pubblico è venato da un elemento di ansietà e il potere persuasivo di una immagine seducente è indebolito”. Dee Ferris “My work is primarily concerned with questions of romance and escapism. Exploring the seductive and Arcadian promises of advertising, I create untenable models of love, friendship, domestic bliss and hedonistic adventure, in which mannequin-like figures sit uncomfortably in the stereotypical settings of waterfalls, sunsets, glamorous gardens and faraway shores. The obvious artificially of the construct is heightened by an excessive use of paint and glitter, which points towards the discrepancy between reality and fantasy. The experience of the ideal thus becomes a kind of negative pleasure, whereby the viewer’s positive appreciation is instilled with an element of anxiety and the persuasive power of the enticing vision is undermined”. Dee Ferris Ideal homes I, 2002 Olio su tela, 122 x 152,5 cm Ideal homes I, 2002 Oil on canvas, 122 x 152,5 cm Courtesy Corvi-Mora, London 16 Dee Ferris Ideal homes, 2002 Olio su tela, 122 x 152,5 cm Ideal homes, 2002 Oil on canvas, 122 x 152,5 cm Courtesy Corvi-Mora, London 17 Patricia Franceschetti “Potrebbe essere ovunque, potrebbe essere chiunque, lo spazio e il tempo non contano. Non mi piace chiamarli profughi e non mi piace dividerli in gruppi etnici perchè le loro diversità e i loro valori sono stati usati come pretesti per una guerra lunga e orribile che si è trascinata senza i clamori delle guerre recenti e senza i colori dell’arcobaleno appesi ai balconi e sventolati nelle piazze. Ho voluto tornarci e accompagnare il silenzioso ritorno a casa di alcuni di loro. E’ stato un evento, un fatto che si è verificato e la documentazione giornalistica mi ha permesso di cogliere alcuni intimi stati d’animo, aspetti umani universali, semplici gesti che particolarmente nei momenti di difficoltà l’essere umano svela di sè. E tutto questo, solo la fotografia riesce a fermarlo. La linea d’ombra non è solo nei contenuti ma anche nei colpi di luce che attraversano la composizione, la cui forma è sostenuta da equilibri e spazi personali”. Patricia Franceschetti “It could be anywhere, it could be anybody, space and time are meaningless. I don’t like to call them refugees and I don’t like to divide them into ethnic groups because their diversity and values have been used as pretexts to wage a long and horrible war, dragged on without the media attention which most recent conflicts have had and without strong peace movements support. I went back to accompany the silent returning home of few of them. Reporting it has allowed me to witness feelings, which in difficult moments human beings reveal of themselves. This, photography only can record it. The shadow line not only lays in the content but also in the light which gives depth to the composition, whose form is held by my space and personal equilibrium”. Patricia Franceschetti Mrkonjić Grad, 1996 Stampa fotografica Photographic print Luć, 1997 Stampa fotografica Photographic print 18 Patricia Franceschetti Vukovar, 1997 Stampa fotografica Photographic print 19 Anya Gallaccio Nel suo metodo di lavoro, Gallaccio impiega materiali naturali – fiori, frutti, acqua, vetro – creando in tal modo installazioni che tendono a divenire eventi. In precedenza l’artista ha dichiarato che il suo lavoro va inteso nel duplice senso di performance e collaborazione a causa dell’imprevedibile natura del materiale che è solita impiegare. Utilizza, infatti, materiali legati all’esperienza del quotidiano in termini fantasiosi e inaspettati, “celando l’artificio dietro un’apparente naturalezza”. Le sue installazioni spesso cambiano nel corso del tempo, e non stimolano lo spettatore solamente dal punto di vista visivo, coinvolgendolo anche attraverso l’olfatto e l’udito. In her practice, Gallaccio employs natural materials - flowers, fruit, water, grass - to create installations that are perhaps more like events. She has said before that her work is both a performance and a collaboration due to the unpredictable nature of the material she works with. She uses these everyday materials in fantastical, unexpected ways, ‘concealing her artifice under a cloak of naturalness’. Her installations often change over the course of time, and they not only engage the viewer visually, but can also act on the other senses such as smell and hearing. Store, 1994 scultura, box di legno, specchio, ranuncoli sculpture, wooden box, mirror, buttercup Courtesy Claudio Poleschi, Lucca 20 Anya Gallaccio Store, 1994 scultura, box di legno, specchio, ranuncoli sculpture, wooden box, mirror, buttercup Courtesy Claudio Poleschi, Lucca 21 Patrizia Giambi “Esco dal luogo che è affermazione del sé artistico – la mia casa studio – che è luogo della storia, e mi ritrovo come nomade…Ora non esiste più il luogo del fare e del creare, guardo il mondo da nomade e il rito dell’essere artista l’ho portato fuori… Sento che tutto ha un’anima: sento il bosco, come prima sentivo la strada, sento che l’aria deve avere la sua forma; sento il pianeta”. Patrizia Giambi “I leave a place that is an expression of artistic self – my home studio – that is a place of history, and I find myself like a nomad…Now there is no more place to make and to create, I see the world as a nomad and I’ve taken out the rite of being an artist…I feel that everything has a soul: I feel the woods as before I felt the street, I feel that the air must have its own form; I feel the planet”. Patrizia Giambi Freeway, 2003 still da dvd still from dvd 22 Patrizia Giambi 23 Ci facciamo in quattro per servirvi meglio, 2002/03 diapositive, luce al tungsteno, 8 elementi slides, tungsten light, 8 elements Deborah Ligorio “A room should not be fixed, should not create a static mood, but should lend itself to change so that its occupants may play upon it as they would upon a piano.” R. Buckmister Fuller, Romany Marie’s in: Chronofile 36/ 1929. “Modular Tent, 2000-01, una tenda da viaggio creata sui principi di mobilitá, adattabilità e modularità. Una delle abitazione dalla serie Custom Habitats, 2000/01, (www.deborahligorio.com/abitats.htm), sorta di dimore che visualizzano l’immagine astratta di singoli individui. Progetti abitativi nati per rispecchiare e descrivere il carattere di singole persone, cercando di rispondere ai loro bisogni e alle loro esigenze. Una serie di progetti nati guardando specularmente ad un argomento che è spesso presente nei miei lavori: una indagine sull’adattamento delle persone al luogo in cui vivono. Una possibile risposta ad un interesse per la mobilitá e le dinamiche di adeguamento che essa comporta”. Deborah Ligorio Custom Habitat, 2000-01, progetto web, immagini da sito. Custom Habitat, 2000-01, web project. “Modular Tent, 2000-01, is a travelling tent created about the principles of mobility, modularity and flexibility. One of the houses taken from the series “Custom habitats”, (www.deborahligorio.com/habitats.htm), is a typology of residence visualizing the abstract image of single individuals. These are living units born to reflect and describe the nature of different people, trying to answer their needs. The series has been conceived about an issue that often appears in my work; it represents a probe into flexibility of the individuals in relation to the places they live and a way to define an interest in mobility and the consequent adaptation dynamics”. Deborah Ligorio 24 Deborah Ligorio Modular Tent, 2001, veduta dell’installazione alla Fondazione Teseco, Pisa, 450 x 450 x 250 cm. Modular Tent, 2001, installation view at Teseco Foundation, Pisa, 450 x 450 x 250 cm. 25 Ann Lislegaard “Un riflettore proietta un cerchio di luce rossa sul bordo inferiore di una parete. La luce aumenta e diminuisce d’intensità alternativamente, seguendo un ritmo lento che si accompagna ai sospiri di una voce femminile. L’installazione sonora e luminosa evoca emozioni contrastanti: sorpresa, attesa, intenso piacere e paura. Attraverso la luce pulsante e i gemiti senza parole, le emozioni rimangono sospese in uno stato di attesa permanente senza la possibilità di raggiungere il punto di massima tensione”. Ann Lislegaard “A spotlight projects a circle of red light low down onto a wall. The light alternately fades and gains intensity in a slow rhythm accompanied by the breathy exclamations of a female voice. The sound and light installation evokes contrasting emotions: surprise, anticipation, intense pleasure, fear. Through the pulsating light and the wordless exhalations, emotions are suspended in constant expectation without ever reaching the release of climax”. Ann Lislegaard Corner Piece-the space between us, 2000 Installazione sonora e luminosa: angolo dipinto di bianco, 4 altoparlanti, amplificatore, luce alogena, audio su CD, lettore CD, tappeto. Architectural sound/light installation: corner construction painted white, 4 built-in wall speakers, amplifier, halogen light, audio on CD, CD-player, carpet. Courtesy Raucci & Santamaria, Napoli 26 Ann Lislegaard !, 2001 Installazione luminosa e sonora: faretto con filtro rosso, audio su cd, lettore cd, amplificatore, casse Sound/light installation: red filtered spotlight, fader, audio on CD, CD-player, amplifier, speakers. Courtesy Raucci & Santamaria, Napoli 27 Sara Rossi “…il paesaggio è uno dei soggetti che preferisco poiché può esprimere bene questo tipo di percezione della realtà. Una realtà materiale e tattile, percepibile con i sensi, ed aperta ad infinite interpretazioni (e rappresentazioni, dunque). Mi interessa in modo specifico la percezione soggettiva e singolare degli eventi naturali, ma anche dell’attualità, della politica e della storia…” Sara Rossi …the landscapes are one of my favourite subjects as it is able to express this type of perception of reality very well. A material and tactile reality, that we can perceive with our sense, open to infinite interpretations (and therefore representations). I’m specifically interested in a singular and subjective perception of natural events, but even in current events, politics and history... Sara Rossi Chance, 1999 Installazione di 350 ciotole in ceramica bianca. Veduta dell’installazione presso la Fondazione Pistoletto, Biella. Collezione privata, Milano Foto Sara Rossi Installation view at Pistoletto Foundation, Biella. Private collection, Milan Photo Sara Rossi 28 Sara Rossi Chance, 1999 Installazione di 350 ciotole in ceramica bianca. Veduta dell’installazione presso la Fondazione Pistoletto, Biella. Collezione privata, Milano Foto Sara Rossi Installation view at Pistoletto Foundation, Biella. 29 Private collection, Milan Photo Sara Rossi Annika Ström I video di Annika Ström, a cui le “canzoni dell’artista” fanno da colonna sonora, sono incentrate sul tema della banalità e delle preoccupazioni che regolano la sua vita quotidiana come artista. Paragonabili a stralci presi da un diario, riprendono episodi quali la visita alla città di Helsingborg, sua città natale, l’incontro con la madre, il tempo trascorso in compagnia di amici, la pittura e il via vai delle strade cittadine. Considerando il fatto che Annika Ström intende il video come un mezzo essenzialmente documentario, ne consegue che la qualità sia più assimilabile ai film amatoriali che non a quelli “artistici”. Questo permette ai suoi video una fedele trascrizione di attimi privati, descrivendone la vita, i sentimenti, le abitudini, le persone che la circondano, sogni e speranze. Annika Ström’s videos, whose soundtracks are dominated by the “artist’s songs”, are centered around the banality and the preoccupations of her own everyday life as an artist. Comparable to extracts from a diary, they tell of the artist’s visit to her hometown of Helsingborg, to her mother’s house, and enjoying the company of friends, painting and the busy hustle and bustle of the streets. Because Annika Ström sees video as a documentary medium, the quality of the cutting and the film itself resembles more an amateur home movie than an “art” film. This allows the artist’s video to evoke glimpses of the artist’s life and feelings and mirror her habits, her private environment, her dreams and hopes. 16 minutes, 2003 15’58” still da dvd still from dvd Courtesy Casey Kaplan, New York Courtesy Galleria Sonia Rosso, Torino/Pordenone 30 Annika Ström 16 minutes, 2003 15’58” still da dvd still from dvd Courtesy Casey Kaplan, New York Courtesy Galleria Sonia Rosso, Torino/Pordenone 31 Sabrina Torelli “L’esplorazione di eventi e di microaccadimenti collocati ai bordi di una riflessione in equilibrio tra naturale e artificiale, tra indagine scientifica e estensione tecnologica, consente di individuare concatenamenti tra territori.” Due parallelepipedi colorati, uno arancione l’altro azzurro, uno più duro l’altro più morbido. È un materiale in pasta siliconica realizzato di norma per la riabilitazione degli arti. Si chiamano Virtù e sono disponibili ad assumere qualsiasi forma venga loro data, anti form per esercizi. È un omaggio all’energheia originaria nell’accezione di Platone e Aristotele, “Virtù è la forza nascosta che non si può piegare definitivamente sempre in agguato e pronta riguadagnare la sua natura”. Sabrina Torelli “The exploration of events and micro-happenings, placed at the edges of a balanced reflection between natural and artificial, scientific research and technological extension, allows to identify connections between territories”. Two parallelepipededs different in colours: orange and blue, and in texture: soft and hard. These are made of a particular material, a silicon paste used in orthopaedic therapy. Its name is Vertues and may be transformed in to any shape: a perfect anti-form fit for rehabilitating exercises. It is also pays homage to the original energeia, a philosophical term from Plato and Aristotle, “Vertues is the secret force that may not be bent definitely, lying in ambush and waiting to regain its nature.” Sabrina Torelli Virtù, 2001 Due paste siliconiche, mensole Two silicon rubber pastes, shelves Courtesy Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino Tribù, 2001 90 pali basculanti, h. 2 m, markers genetici. 90 pivoted poles, hight 2m, DNA markers Courtesy Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino 32 Sabrina Torelli 33 34 LE ARTISTE 35 Yael Bartana Nata ad Afula (Israele) nel 1970, vive e lavora ad Amsterdam. Born in Afula (Israel) in 1970, lives and works in Amsterdam. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2003 Annet Gelink Gallery, Amsterdam, NL 2002 Beelden aan zee museum, Trembling Time, Scheveningen, NL Digital Art Lab, Variables X Y Z’, Holon, IL 2001 Caermersklooster, Profile, Gent, BE PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2003 KW-Berlin, Territories, DE Neuen Geselschaft fur bildende Kunst, Wonderyears, Berlin, DE Overbeck-Gesellschaft, Lübeck Kunstverein, Lübeck, DE O.K Center for Cotemporary Art, The Promise, The Land Vienna, AU Sheffield Festival of Contemporary Art, Sheffsield, UK Kaap Helder, Oude Rijkswerf Willemsoord (Kunst en Cultuur NoordHolland),Den Helder, NL Galerie der Stadt Schwaz, Schwaz /Tirol, AU Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, M_ARS-Art and War Graz, AU 2002 Musee d’Art Contemporain de Lyon, Rendez-Vous, Lyon, FR Brugge Culture Capital of Europe, What? A tale in free images, Brugge , BE Galerie Hohenlohe & Kalb, Say Hello Wave Goodbye, Vienna, AU Manifesta 4, European Biennial of Contemporary Art, Frankfurt am Main, DE MIT List Visual Center, Tele-Journeys, Cambridge, USA The 4th Gwangju Biennale, Gwangju, KR De Paviljoens, Non-linear Editing, Almere, NL 2001 De Appel, In the Meantime, Amsterdam, NL Frankfurter Kunstverein, Neue Welt, Frankfurt am Main, DE Kunsthuis SYB, ‘2e Sybren Hellinga Kunstprijs 2001’, Beetsterzwaag, NL Rijksakademie van beeldende kunsten, ‘Open Ateliers’, Amsterdam, NL 2000 PS1, Greater New York, New York, USA Rijksakademie van beeldende kunsten, Open Ateliers, Amsterdam, NL Heike Bollig Nata nel 1973 a Karlsruhe, (Germania). Vive e lavora a Monaco di Baviera. Born in Karlsruhe in 1973, (Germany). Lives and works in Munich. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS Plants, Galerie Zink&Gegner, Munich PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2002 Solitude as Attitude, project space , HfG, Karlsruhe tracce di un seminario, viafarini, Milano Say Something To The Audience, public activities, Munich Humming choirs Haus der Kunst Munich 2001 Hölle Hölle Hülle, Kino 24, Gloria Palast, Munich April Fondazione Ratti, Como, Italy June - September Satellites, Video Installation, BBK Munich, August 2000 Ins, Haus der Kunst, Munich In Schottland, Munich Art Works on Vacation, Edinburgh College of Art 1999 Zwischen Dir und Mir, (Between You and Me, performance with a rooster) Akademie-Galerie, Munich Kommt, Aktionen Studierender der Klasse Asta Gröting, AkademieGalerie, Munich 1998 Mit Mir, Akademie der Bildenden Künste, Munich 36 Chiara Camoni Nata a Piacenza nel 1974, Vive e lavora a Piacenza e Milano. Born in Piacenza in 1974, lives and works in Piacenza and Milan. Nata a Paulton (Inghilterra) nel 1973. Vive e lavora a Londra. Born in Paulton (England) in 1973, Lives and works in London. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2001 I quattro regni, Galleria Il Triangolo, Alessandria 2002 La grande madre, Le Case d’Arte, Milano 2000 Story, Galleri Hemma Hos Julia, Stockholm/Stoccolma 1999 Trajectory, Hackney Road, London/Londra 1995 basic, Christ’s College, Cambridge PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2001 The sun and the rainfall, Galleria Zero, Piacenza 2002 Peace(end)love, Castello degli Ezzelini, Bassano del Grappa Metodo e complessità Villa Brughieri, Castelsangiovanni Una stanza tutta per sé, Galleria Ricci Oddi, Piacenza 37 Dee Ferris PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2002 The Only Way Forward, Neon Gallery, London/Londra 1999 3C6, Brighton Festival 1996 Demon, collaborative film project shown in 11 European Film Festivals 1996 Open Studios, Limehouse Arts Foundation, London/Londra 1995 misc, Jesus College, Cambridge Patricia Franceschetti Anya Gallaccio Nata a Neuchâtel (Svizzera) nel 1964, vive e lavora a Monteggiori (Lucca). Born in Neuchâtel (Switzerland) in 1964, lives and works in Monteggiori (Lucca). Nata a Paisley (Scozia) nel 1963, Vive e lavora a Londra. Born in Paisley (Scotland) in 1963, Lives and works in London. 1986 Fotografie pubblicate su “Silva”, “l’Illustrazione Italiana”, “Sette”, “l’Europeo”, “Anna”. 1991 Durante la guerra del Golfo documenta i rifugiati dall’Irak in Turchia, la base americana di Incirlik e i guerriglieri curdi del PKK. Documenta la guerra in Croazia 1992/1993 Documenta il mondo del pugilato in Italia . 1992/1994 Reportage da Sarajevo, Mostar e altre località della Bosnia 1995 Segue e riprende i grandi esodi incrociati di profughi serbi, croati e musulmani Reportage da Grozny (Cecenia) durante i bombardamenti russi. 1996 Fotografie pubblicate sull’ Independent inglese, Marie Claire e Focus in Italia. 1998 Reportage da Israele per il 50esimo anniversario dello Stato 1999 Reportage dal Kosovo per approfondire il tema del ritorno a casa dei profughi, svolto già nella ex Yugoslavia. 2000 Reportageda Israele e collaborazione con Newsweek per un servizio sulla Palestina. “Gli occhi della guerra”, Scavi Scaligeri Verona PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2002-03 “Beat”, Tate Britain, London 2001 Lehmann Maupin, New York 2000 Kunsthalle Bern 1999 Lanarkshire House, Glasgow Sadler’s Wells, London 1988 Freeze curated by Damien Hirst. PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2001 Istanbul Biennale 2000 The Greenhouse Effect, Serpentine Gallery The Invisible Touch, The Kunstraum Innsbruck, Austria 38 Patrizia Giambi Nata a Lugo di Ravenna nel 1955. Vive e lavora a Forlì. Born in Lugo di Ravenna in 1955. Lives and works in Forlì. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2001 Shining. Fenomeno non garantito sugli umori che si manifestano a un così basso profilo di esposizione, Il Graffio, Bologna 2000 Traffico di Arte, text by A. Zanchetta, Studio Ercolani, Bologna Consistence: misurazione del peso dei visitatori di una mostra, Il Graffio, Bologna 1999 Inventario Morale Profondo e Senza Paura, 3105 Castelforte di S. Rocco, Venezia 1997 Millemiglia, Lasca Gallery, Los Angeles Millemiglia, La Station, Nice-F Millemiglia, Via Tadino (with A&Mbookstore), Milano Millemiglia, Galleria Neon, Bologna Millemiglia, Studio Leonardi V-idea, Genova Millemiglia, Loggetta Lombardesca, Ravenna Millemiglia, (at CA 90001-185/by Carl Berg & Teo Tegelaers), W139, Amsterdam 1996 Burning Colors, Lasca Gallery, Los Angeles 1995 Patrizia Giambi, Zolla/Lieberman Gallery, Chicago I’m looping in the air, LACE (Los Angeles Contemporary Exhibitions), Los Angeles 360 Gradi, Viafarini, Milano 1994 Minus Equals Plus, Shoshana Wayne Gallery, Santa Monica, CA 1993 Patrizia Giambi, Galleria Neon, Bologna 1992 Logos, Shoshana Wayne Gallery, Santa Monica, CA 1991 Patrizia Giambi, Galleria Neon, Bologna PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 39 2003 Keine Kunst Nicht, by Gregor Podnar, UNIKUM, Klagenfurt-Austria Nature/Nature, by Bonvicini, Marchini, Zani, Museo Ricci Oddi, Piacenza VideoWeekend, by Andrea Sassi, Galleria Pari & Dispari, Reggio Emilia 2002 Entr’Acte, by G. Gianuizzi, P.C. Borgogno, Palazzo Albiroli, Bologna Multimostra, by M. Manara, Multisala Cineflash, Via Emilia 2001 Somewhereovertherainbow, by G. Gianuizzi, Galerie Francoise Vigna, Nice-F Somewhereovertherainbow, by G. Gianuizzi, Galerija Skuc, Ljubijana, Slovenija ArteFiera, Galleria Neon, Bologna 2000 Preview, by G. Gianuizzi, M. Manara, XIII Edizione della Rassegna di Arte Contemporanea Castel S. Pietro T. (Bo) Arte Fiera, Ho dei Trilli per la testa (Azione/Stand Neon), Bologna 1999 Luogo Comune, Galleria Neon, Bologna Via Della Croce, Masserano, Biella 1998 The Song of Object, by G. Pintori, Studio Ercolani, Bologna Text & Numbers, by Carl Berg, Remba Gallery, Los Angeles situazioni/situazionisti, by a. titolo, Franco Antonicelli, Torino Body & Mind, by F. Cavallucci, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Santa Sofia 1997 Sotto il cielo di Roma e Berlino, by L. Romito, Metropolitana di Roma – Stazione Ostiense, Roma Campostrini, Giambi, Petracci, Stanghellini, Centro Luigi Lanzi, Roma 1996 7:24:52 PM, Lasca Gallery, Los Angeles Materialwise, (NL) by Carl Berg, Galerie Markant, Langelo, The Netherlands 1995 Action Station, by Sue Spaid, Santa Monica Museum of Art, Santa Monica, CA Smart Show, Stockolm Art Fair, by Sue Spaid, Sweden THE, Galleria Neon at via de Gombruti, Bologna 1994 Oriente Mediterraneo, by Giulio Ciavoliello, Il Cairo, Egypt 1993 The Sin of Novelty, by Francesca Pasini, Galleria Emi Fontana, Milano Time to Time, by Serena Simoni, Castello di Rivara (Torino) Self Portrait of a Gallery, by Roberto Daolio, Saletta Comunale C.S.P. (Bologna) Project Room, Shoshana Wayne Gallery, Santa Monica, CA 1992 PTYX, Sue Spaid Fine Art, Los Angeles Ars Technica, by Piotr Kowalski, Museé de La Villette, Paris Neon / Air de Paris, Galleria Neon, Bologna Trekking, by Emilio Fantin and Galleria Neon, Bologna Los Angeles Art Fair (Shoshana Wayne Gallery) Deborah Ligorio Nata a Brindisi nel 1972, vive e lavora a Milano e Berlino. Born in Brindisi in 1972, lives and works in Milan and Berlin. PRINCIPALI MOSTRE SELECTED EXHIBITIONS 2003 RATIO, Galleria Civica d’arte Contemporanea di Monfalcone, (GO), a cura di Andrea Bruciati. FASE 2, ACS Editions, Milano, progetto di Luca Cerizza, a cura di Manuela Klerkx. RE-LOCATION, Superstudio, Milano, a cura di Caroline Corbetta. 2002 HANTED BY DETAIL / FICTION & FORM, DeAppel Filmmuseum, Amsterdam, a cura del DeAppel Curatorial Training Program 2002. MAILLON-WOLKER, Theatre De Strasburg, Strasburgo, FR, a cura di Eva Brunner-Szabo, Karine Vonna e Massimo Minini. EXIT, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, a cura di Francesco Bonami. POLYPHONIX 40, Centre Georges Pompidou, Parigi, a cura di Manuela Corti. OPENVIDEOSPACE, OpenSpace, Milano, a cura di Paola Noè. TO THE LIGHTHOUSE, GAM, Torino, a cura di Elena Volpato. FUZZY, Galleria Minini, Brescia, a cura di Luca Cerizza. 2001 UNTITLED, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Castel S.Pietro (BO), a cura di Gigiotto del Vecchio. STRATEGIES AGAINST ARCHITECTURE II, Fondazione Teseco, Pisa, a cura di Luca Cerizza. EXPANDED, Auditorium San Carlo, Milano, a cura di Generazione Media. PLAY, Openspace, Milano, a cura di Gigiotto del Vecchio. 2000 ATMOSFERE METROPOLITANE, Openspace, Milano, a cura di Roberto Pinto. 1999 PASSAGGI INVISIBILI, Palazzo delle Papesse, Siena, a cura di Sergio Risaliti. NONLATERAL HYPOTHESIS, Gallery 16, San Francisco, a cura di David Hunt. 1998 ART OMI, International Arts Center, New York, a cura di Franklin Sirmans. FAST FORWARD, Brown University, Providence, USA, a cura di Giovanna Amadasi. SUBWAY, Missori Subway Station, Milano, a cura di Roberto Pinto. 1997 GENERAZIONE MEDIA, Palazzo della Triennale, Milano, a cura di Generazione Media. ARENA, Mel bookstore, Roma, a cura di Cristiana Perrella e Paola Magni. APERTO ITALIA ‘97, GIOVANE ARTE E GIOVANE CRITICA, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG), sezione a cura di Luca Cerizza. 40 Ann Lislegaard Nata a Copenhagen nel 1962, Vive e lavora a Copenhagen e New York. Born in Copenhagen in 1962, Lives and works in Copenhagen and New York. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2003 Murray Guy Gallery, New York, US Galleria Raucci e Santamaria, Naples, Italy 2002 Paul Andriesse Gallerie, Amsterdam, Holland* Esbjerg Kunstmuseum, Esbjerg, Denmark Eyes Wide Open, Det Nationale Fotomuseum, Diamanten, København, Denmark* The Space Between Us, Dundee Contemporary Arts, Dundee, Scotland Empty, the room seems large to me, Arthouse, Dublin, Ireland 2001 Slowly Spinning, Kunstnernes Hus, Oslo, Norway* 2000 Corner Piece-the space between us, Galleria Raucci e Santamaria, Naples, Italy Lige med et blev alt anderledes, The Children’s Reading Room, Louisiana Museum of Modern Art, Denmark I-You-Later-There, Galleri Tommy Lund, Copenhagen, Denmark Huis A/D Werf, Utrecht, Holland Kunstpanorama, Luzern, Switzerland 1999 Double Room, Moderna Museet Project, Stockholm, Sweden* Transparent Walls; Galerie Paul Andriesse, Amsterdam, Holland 1998 Bicycle Thieves, Crown Gallery, Chicago, USA 1997 Blind Date, (with Olaf Nicolai) Luthringer strasse, Munich, Germany* Nothing But Space, Galleri Tommy Lund, Odense, Denmark 1995 Schaper Sundberg Galleri, Stockholm, Sweden Galleri Tommy Lund, Odense, Denmark LXX, Aarhus, Denmark 1994 Lageret, Kunstforeningen Gamle Strand, Copenhagen, Denmark 1992 Galleri Basilisk, Copenhagen, Denmark 41 PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2003 Sharjah International Biennial 6, Sharjah Art Museums and Expo Centre Sharjah, United Arab Emirates Nostalgic Real, Muller dechiara, Berlin, Germany Telling Stories, Vedanta Gallery, Chicago, USA Billboard, www.women, Copenhagen, Denmark Benefit Auction 2003, White Column, New York, USA Thin Skin, Gemeentemuseum Helmond, Holland; 2002 Mirages-un pratique de l’espace projeté, Maison du danemark, Paris, France Skønhedens Metamorfoser, Dunkers Kulturhus, Helsingborg, Sweden Nordic Images, Galeria Elba Benitez, Madrid, Spain Murray Guy, New York, USA Frequencies(Hz), Shirn Kunsthalle, Frankfurt, Germany Thin Skin, AXA Gallery, New York, US; Benefit Auction 2002, White Column, New York, USA Periphera, Murray Guy Gallery, New York, USA JE T’AIME...MOI NON PLUS, Kunsthal Bergen, Norway- Museum Het Domein, Sittard, Netherlands - Esap Perpignan, France- Leisure Club Mogadishni, Copenhagen, Denmark- Kunsthalle Wilhelmshaven, Germany 2001 Audible Imagery; Museum of Contemporary Photography, Chicago, USA the 9th Biennial of Moving Images (BIM), Geneva, Switzerland HUMID, The Moore Building, Miami, USA Benefit Auction 2001, White Column, New York, USA In a Lonely Place, National Museum of Photography, Film & Television, Bradford, England Silhouettes’n Shadows, Tilburg, Holland Palazzo Della Papesse, Siena, Italy Quality Street, Galleri Tommy Lund, Copenhagen 2000 Waterfront, Kronborg Castle, Ellsinore, Denmark Benefit Auction 2000, White Column, New York, USA The North, Kunsthalle Wien, Vienna, Austria Another Place, Tramway, Glasgow, Scotland Audible Light, Museum of Modern Art- Oxford, England Prophecies, Si/NY, New York, USA 1999 Fra det skjulte, Det Nationale Fotomuseum, Copenhagen, Denmark Anebølle-Amar, Galleri Tommy Lund, Copenhagen, Denmark Sara Rossi 1998 Sint Lucas Galerij, Brussel, Belgium* Statens Museum for Kunst, Copenhagen, Denmark Edstranska stiftelsens konstnarsstipendiater 1998, Rooseum, Malmø, Sweden* Nordic Nomads, White Column, New York, USA* Do all oceans have walls, Bremen, Germany* Somethings Rotten, Friedericianum, Kassel, Germany* Threshold, The Power Plant, Toronto, Canada* Nuite Blanche, Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris, France* Momentum, Moss, Norway* Come Closer, Liechtensteinische Staatliche Kunstsammlung, Switzerland* Twilight, Contemporary Art Center of Vilnius, Lithuania* Elevator, Stefhany Martz Gallery, New York, USA* Dissin’the real, Lombard/Fried Gallery, New York, USA Contemporary Art from Denmark and Sweden, Wurtembergischer Kunstverein, Stuttgart, Germany* 1997 The 5th. International Istanbul Biennal, Istanbul* Nothing But Space, Media Art from Denmark, DASA, Dortmund Clean & Sane, Edsvik Konstmuseum, Sweden* Absence, Salon 75, New York, USA 1996 NowHere, Louisiana Museum of Modern Art, Denmark* Disneyland after dark, Kunstamt Kreuzberg/ Bethanien, Berlin* In the Ruins of the 20th Century, PS1, New York, USA* Tinsel Tower, Clocktower Gallery, New York, USA Exiles, Overgaden Nedenvandet, Copenhagen, Denmark* Brekt Bein, Contemporary Danish Art, Kunstnernes Hus, Oslo, Norway * UKS-Biennalen, Oslo, Norway Nata a Milano nel 1970. Vive e lavora a Milano. Born in Milan in 1970. Lives and works in Milan. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2003 Miele,Italian Academy at Columbia University, New York. 2001 Mab, ZERO, Piacenza. Maia, Antonella Nicola, Torino. 1999 Act, Le Case d’Arte, Milano. 1997 Le Case d’Arte (con Botto&Bruno). PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2003 50a Biennale di Venezia – DARC, Padiglione Venezia, Premio Giovane Arte Italiana, collezione permanente MAXXI, Roma. 2002 Magik, VTO, London, UK. Manifesto, a cura della Galleria d’Arte Moderna, Torino. In the light house, a cura di E. Volpato, Galleria d’Arte Moderna, Torino. Full contact, Galleria Civica Arte Contemporanea Montevergini, a cura di SuperEgo, Siracusa. Quattro Venti, a cura di Letizia Ragaglia, Manciano ( South Tuscany ). De Gustibus, a cura di A. B. Oliva e S. Risaliti, Palazzo delle Papesse, Siena. Exit – nuove geografie della creatività italiana, a cura di Francesco Bonami, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. 2001 Boom – Espresso, un progetto di S. Risaliti, a cura di L. Cerizza, S. Chiodi e G. Maraniello, Ex Manifattura Tabacchi, Firenze. TerraFerma, Palazzo Candiani, Mestre. Nuove acquisizioni, Palazzo Forti, Verona. Magic and Loss - Pandaemonium, LUX Center, London. Globe, la Torre di Babele, Villacroce, Museo d’Arte Contemporanea, Siracusa. Invasione Italiana, a cura di S. Lacagnina,Galleria Civica Arte Contemporanea Montevergini,Siracusa. 2000 Natural Blues, ZERO, Piacenza. Atlantide, Palazzo delle Papesse, Siena. Tempo, Passagen, a cura di Asa-Viktoria Wihlborg, Linkoping Konsthall, 42 Annika Ström 43 Svezia. Soggettività e narrazione, Castello di Rivoli, Torino. Metropolis, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Aiòn, a cura di Paolo Zani e Eugenio Gazzola, Ferrovie dello Stato, Stazione di Piacenza. O Sole Mio, Gallery W139, Amsterdam. Un percorso verso il Teatro India, Teatro India, Roma. Con i tuoi occhi, Biblioteca, Covo (BG). Bù!, Palazzo delle Papesse, Siena. 1999 MoltepliCittà, Fondazione Adriano Olivetti, Roma. Pathologiae: sei donne per caso, Museion, Bolzano. Nadir, concezione visiva serata Kill Out, Linkproject, Bologna. Nonlateral Hipothesis, Gallery 16, San Francisco, USA. Cross,0°C, Galleria Continua, San Gimignano (Si). P.S.1 Italian Bureau Selection 1998-2000, Fondazione Pistoletto, Biella (MI). The Female Touch, Galleri 54, Goteborg. Il Punto, Galleria Continua, San Gimignano (SI). In Uso, Museo Michetti, Francavilla al mare (CH). Pensare l ‘arte, seminario e mostra organizzati da Trivioquadrivio, Camogli (GE). 1998 A questo punto, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia. Subway, Metropolitan underground, Milano. Incursione – La Coscienza Luccicante, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Soundless, De Appel, Amsterdam. A TO Z – La Ville – La Mémoire, la Ville, le Jardin, Accademia di Francia, Villa Medici, Roma. Installazione presso l’area check in dell’Aeroporto Internazionale Catullo, Villafranca, Verona. Blue, Cineplex, Portovecchio, Genova. Dis-identico, Palazzo Branciforte, Palermo. 1997 Aperto Italia ’97, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG). Generazione Media, Palazzo della Triennale, Milano. Arena, Mel Bookstore, Roma. Mercato Globale – Fuori Uso in provincia, ex Colonia Stella Maris, Montesilvano (PS). Modi e Luoghi, La Posteria, Milano. Vidéo les beaux jours, Ecole Supériore des Arts Décoratifs, Strasburgo. In Video – luoghi non comuni/uncommon places, Palazzo della Triennale, Milano. 1996 Qualcosa di personale - Traslochi, a cura di A. Giulivi, Openspace, Milano. Qualsiasi cosa vi venga in mente, Facsimile, Milano. 1995 Meteore, Palazzo Antonelli, Torino. Nata a Helsingborg (Svezia) nel 1964, Vive e lavora a Berlino. Born in Helsingborg (Sweden) in 1964, Lives and works in Berlin. PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2003 Casey Kaplan Gallery, New York, USA Galerie Drantmann, Brussels 2002 Charlotte Lund, Stockholm, S 2001 Songs for a Time Like This, c/o - Atle Gerhardsen, Berlin Six Songs for a Time Like This, IASPIS Galleriet, Stockholm, S Six Songs for a Time Like This, Statement Art 32 Basel at c/o - Atle Gerhardsen, Basel, CH 2000 Goldman Tevis, Los Angeles, USA Ten New Love Songs, Videodrome, Copenhagen, DK Annika Ström, c/o Atle Gerhardsen, Oslo, NO 1999 Manuscript Song, Galleria Sonia Rosso, Pordenone, I (cat.) Annika Ström - Ten New Love Songs, Wiener Secession, Vienna, A (cat.) Annika Ström at Transmission, Transmission, Glasgow, GB Seven Songs, Akershus Kunstnersenter, Akershus, NO 1998 Seven Songs, Casey Kaplan Gallery, New York, USA The First Song of Seven, Art Space 1%, Copenhagen, DK 1997 Windowpillow, Casey Kaplan Gallery, New York, USA Videoportrait screening No. X, Rooseum Museum for Contemporary Art, Malmö, S The Pineapple Project, Malmö, S Annika Ström, Rupert Goldsworthy Gallery, Berlin, D Anna Ström & Annika Ström (3 days performance), Rupert Goldsworthy Gallery, Berlin, D (cat.) Windowpillow, Gallery Saga Basement with J. Schou, Copenhagen, DK PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2002 Gossip, Konstmuseet Malmö, Malmö, S Art costs more than sausages, Moderna Museet, Stockholm, S Openvideospace (cur. by Marina Sorbello), Openspace, Milan, I Sabrina Torelli Video Lounge (cur. by Maria Rosa Sossai), Fondazione Olivietti, Roma, I Göteborg Filmfestival Artfilm, Cinema Atalante, Göteborg, S 2001 The Wedding Show, Casey Kaplan, New York, USA Summer Group Show, Galleria S.A.L.E.S., Roma, I The Artist’s World, CCAC Institute, San Francisco, USA (cat.) Monitor Vol. I, Gagosian Gallery, New York, USA Berlin_London_2001, ICA London, London, GB Pandas and bamboo. Rob Pruitt plus a new song by Annika Ström I am the Panda, Gavin Brown’s Enterprise, New York, USA 2000 KS175.com, Kunstforeningen Gammelstrand, Copenhagen, DK Wonderful Copenhagen, Stadtgalerie Kiel, Kiel, D (cat.) Freeways and Garage, Sparwasser HQ, Berlin, D Escape_Space, Ursula Blicke Stiftung, Kraichtal-Unteröwisheim, D (cat.) Flakk, or that extraordinary sensation of being abroad, even when at home, The Nordic House, Reykjavik, IS (cat.) Artists of the Gallery, Casey Kaplan, New York, USA Amateur/ Eldsjäl. Variable Research Initiatives 1900-2000, Konstmuseum, Göteborg, S (cat.) Shoot!, International Video Festival, Malmö, S Nata a Reggio Emilia nel 1966. Vive e lavora a Bologna. Born in Reggio Emilia in 1966. Lives and works in Bologna, (Italy). PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI SELECTED SOLO EXHIBITIONS 2002 Spazio Aperto, Galleria D’arte Moderna, Bologna Zweifel, Premio Spazio Aperto, Galleria D’arte Moderna, Bologna 2001 ?, testi di R.Daolio e R. Paiano, Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino 2000 Complanari, a cura di/ curated by R. Daolio, Museo di Scienze Naturali G. Scarabelli, Imola, Apparati di cattura, a cura di/ curated by F. Pasini, Massimo Minini, BresciaComplanari, a cura di Roberto Daolio, Museo di Scienze Naturali “G. Scarabelli”, Imola 1998 Galleria Luigi Franco Arte Contemporanea, Torino PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2002 La nuit art video, 4° edition, Le Maillon, Theather of Strasburg, Strasburg Tensio, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Civica di Monfalcone, Gorizia Contatti, a cura di Super&go, (Risaliti, Corbetta, Lacagnina), Centro Arte Contemporanea Montevergini, Siracusa De Gustibus, Collezione privata Italia, a cura Achille Bonito Oliva, Sergio Risaliti, Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea, Siena 2001 The Art is a fifth element, Premio Querini Stampalia-Furla per l’arte, seconda edizione, Fondazione Querini Stampalia, Venezia (M.Bartolini, L. Favaretto, M, Manzelli, S.Torelli, Vedovamazzei) Gravità zero, a cura di B. Pietromarchi, M.G. Tolomeo, Palazzo delle Esposizioni, Roma Boom, a cura di/curated by S. Risaliti, Espresso, a cura di/curated by G.Maraniello e L. Cerizza, .Manifattura Tabacchi, Firenze 2000 Bu’, direzione artistica S.Risaliti, Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea, Siena 1999 La Ville, le Jardin, la Mémoire, a cura di/ curated by L. Bossé, C. ChristovBakarghiev, H. Ulrich Obrist, Villa Medici, Academie de France, Roma PS1 Selection 1998/1999, Cittadellarte, Fondazione Pistoletto, Biella 1998 Officina Italia: Rete Emilia Romagna, a cura di Renato Barilli, A.Borgogelli, R.Daolio, S.Grandi, G.Molinari, Chiostri di S. Domenico, Imola 44 IL CHIOSTRO DEL MELOGRANO Nuovi spazi per la Galleria 45 L’esposizione si svolge nei giardini della Galleria. La parte di verde che si trova nel chiostro è stata oggetto di un recente intervento da parte della paesaggista Anna Scaravella. Circa il lavoro svolto, si riporta quì la scheda tratta dal libro “Geometrie e Botanica”. Il giardino contemporaneo di Anna Scaravella, a cura di F. Sala, Milano, Electa, 2002. La presente mostra si propone, oltre che di valorizzare i giardini della Galleria nel loro insieme, di promuovere la sistemazione globale, in modo di rendere fruibile anche quest’area per iniziative culturali di vario genere. 46 La prima fase di lavoro sugli esterni ha riguardato la porzione di giardino all’interno del chiostro dove il disegno originario dell’architetto Arata non fu mai realizzato. Alcune fotografie dell’epoca, conservate nell’archivio Croce, mostrano delle aiuole con bossi disposti simmetricamente ai percorsi in ghiaietto e delimitate da un bordo di Ophiopogon japonicus. Le foto documentano quindi che solo l’impostazione geometrica dell’Arata era stata mantenuta, mentre era stato già semplificato il complesso disegno delle aiuole previsto dal progetto originario. Anna Scaravella ha sentito la necessità di creare un disegno minimalista, che non presentasse alcun elemento decorativo, per non porsi in concorrenza con il porticato dell’ex-convento, restaurato dall’Arata e affacciante sul chiostro. Il disegno delle aiuole è estremamente semplice nella sua struttura e simile a quello di molti chiostri medioevali, è composto da un’ aiuola centrale circolare e da quattro aiuole rettangolari con gli angoli smussati dal lato che guarda verso l’aiuola centrale, come se volessero abbracciarla. Le aiuole non presentano alcun decoro vegetale ma sono esclusivamente coltivate a prato, ad eccezione dell’aiuola centrale dove è stato impiantato un albero di melograno che assume il ruolo di una vera e propria scultura vegetale. L’esemplare è stato, infatti, accuratamente scelto in base alla struttura del tronco e all’architettura della ramificazione. La scelta del melograno, pianta diffusasi in Europa dall’Oriente ai tempi dell’Impero 47 Romano, non è casuale ma deriva dalla sua costante presenza in tutti gli orti dei complessi monastici dal Medio Evo in poi. Il melograno era coltivato per le sue molte proprietà medicinali derivanti sia dalla polpa che dai grani dei frutti, alle caratteristiche benefiche la pianta aggiunge una vasta simbologia che la rende emblema di fertilità e pace. L’essenzialità del progetto non trascura i particolari,ma anzi li esalta: basti pensare ai cordoli di delimitazione delle aiuole tutti realizzati in beola grigia bocciardata e smussata “a becco di civetta” sia per le parti rettilinee, che per le parti curvilinee delle aiuole, per le quali sono stati realizzati anche particolari pezzi speciali, ricavati dal pieno di pietre di grande dimensione. Lo spazio creato è di facile manutenzione e utilizzabile per le molte iniziative ospitate e promosse dal Comune di Piacenza presso la Galleria. 48