patto d`aula - Patini

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patto d`aula - Patini
PATTO D’AULA
DOCENTE
Prof.ssa DI NARDO Valentina
DOCENTE
Prof.ssa VIGLIANTI Giuseppina Rita
MOTIVAZIONE DELL’AZIONE
Il PATTO D’AULA rappresenta il documento attraverso il quale si realizza una ricognizione delle aspettative e
dei comportamenti attesi che, sia gli studenti che i docenti si aspettano reciprocamente per giungere ad un
contratto condiviso entro il quale si definiscono delle regole e dei codici di comportamento in aula. Per
raccogliere le diverse istanze è possibile utilizzare vari strumenti (interviste incrociate, questionari, dibattiti,
lavori di gruppo) che permettano al docente coordinatore di avere una mappa chiara della situazione della
classe. Stessa indagine esplorativa viene effettuata anche con il gruppo dei docenti (l’ideale sarebbe che il
consiglio di classe partecipasse in modo da poter realizzare una uniformità di comportamenti). La fase
successiva, se si vuole di integrazione, ridiscute in maniera negoziale gli eventuali aspetti conflittuali.
L’obiettivo è raggiunto nel momento in cui tutti gli attori, studenti e docenti, condividono le clausole del PATTO
D’AULA, sottoscrivendole, con il coinvolgimento delle famiglie. Questa fase, particolarmente delicata, richiede
da parte del docente buone capacità relazionali in quanto deve creare un clima facilitante, fluido, civile e
democratico e non rigido per abbassare gli eventuali atteggiamenti di difesa e di arroccamento. Occorre al
contempo che sia congruente e capace di ascoltare e di andare incontro all’altro senza rinunciare alle sue
convinzioni e ai suoi bisogni essenziali.
E’ opportuno, in ultima analisi, al PATTO D’AULA affiancare un più ampio percorso teso al contrasto del disagio
giovanile, dell’insicurezza di sé e della valorizzazione dello star bene con se stessi e con gli altri.
FINALITA’
Lo spirito a cui fa riferimento il PATTO D’AULA è il comma 2 dell’art. 1 dello Statuto degli studenti e delle
studentesse: "La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”. Il fine ultimo è quello di far emergere
le potenzialità di ciascun individuo, ponendo in primo piano l’identità della persona, l’educazione, la cultura ma
soprattutto il raggiungimento di una consapevolezza di sé che porti in ultima analisi ad ampliare la propria
autostima e realizzazione. Autostima che non è correlata solo al rendimento nello studio o nello sport o in
quello che si fa quotidianamente, giacché, oltre al fare c’è l’essere. La finalità, quindi, è quella di considerare i
ragazzi come futuri adulti chiamati un giorno a migliorare la realtà in cui vivono, dando il meglio di sé in
qualsiasi ambito in cui essi operino.
DESTINATARI
Questo percorso si sviluppa all’interno del curricolo verticale di Cittadinanza e Costituzione e coinvolge gli
studenti per l’intero corso di studi.
OBIETTIVI

Consapevolezza di sé.

Alterità e relazione:

autodeterminazione, autoregolazione;

rispetto di sé e degli altri;

riconoscimento dell’autorità superiore e rispetto dell’ambiente e dell’Istituzione scolastica.

Riconoscimento e dell’importanza delle regole in una comunità.

Miglioramento della comunicazione utilizzando un linguaggio adeguato.

Assolvimento degli impegni presi, senso di responsabilità.

Orientamento dell’interazione all’interno del gruppo classe al fine di migliorare la conoscenza
reciproca.

Promozione dell’apprendimento cooperativo valorizzando le proprie e altrui capacità.
CONTENUTI
Il PATTO D’AULA regola il vivere insieme oltreché l’attività didattica ed i processi di insegnamento,
apprendimento che non dovrebbero essere lasciati al caso ma seguire un progetto educativo chiaro e
condiviso. E’ uno strumento importante per l’autovalutazione e il miglioramento del singolo studente e della
classe in cui lavora.
Tutto ciò richiede un lungo periodo di maturazione e apprendimento che viene indicato con la parola
educazione. Così come in famiglia bisogna rispettare alcune regole, anche la scuola lo richiede. Tali regole non
possono essere considerate un dovere imposto ma la condizione necessaria per star bene insieme in una
piccola comunità così come in quella comunità più ampia che è lo Stato civile. I punti nodali su cui si fonda il
PATTO D’AULA riguardano i comportamenti che gli studenti e gli insegnanti si impegnano a concretizzare in un
clima il più possibile comunicativo, interattivo chiarendo in primo luogo ruoli, compiti e funzioni.
I principi prevalenti che ispirano e sostanziano il patto formativo sono i modi comportamentali che governano
la vita in classe, gli alunni si impegnano a:
1. prestare attenzione.
2. Impegnarsi.
3. Partecipare.
4. Frequentare regolarmente.
5. Essere corretti nei confronti dei compagni, dei docenti e di tutto il personale della scuola.
6. Rispettare gli oggetti propri e altrui.
7. Rispettare i luoghi e gli arredi.
8. Riconoscere l’autorità superiore.
9. Imparare ad autovalutarsi.
10. Imparare a riconoscere i propri punti di forza e di debolezza.
11. Riprogettare il proprio percorso scolastico e di vita.
I docenti si impegnano a:
1. Essere esempio di buona condotta ed esercizio di virtù.
2. Promuovere in ogni occasione il dialogo con il singolo studente e con il gruppo classe.
3. Adoperare ogni strumento atto al recupero delle insufficienze e delle lacune, durante l’anno scolastico.
4. Evitare ogni giudizio frettoloso o sommario nei confronti degli studenti in fede ai principi dell’educazione
personalizzata.
METODOLOGIA
Saranno esplicitati in modo chiaro i comportamenti ritenuti basilari per instaurare un lavoro educativo e
didattico proficuo mostrando al contempo piena disponibilità a cogliere le istanze e le richieste degli studenti.
Può aiutare i ragazzi riguardare la propria giornata, rileggerla e riconoscere ciò che di buono è stato fatto e in
cosa si sono piaciuti, qual è la parte speciale che ciascuno ha. Dietro un piccolo successo c’è una risorsa
spendibile nella vita. A volte ci sono dei momenti in cui bisogna affrontare le emergenze e alcuni ragazzi
riescono a gestirle in maniera straordinaria, in questi episodi hanno utilizzato sicuramente una risorsa
particolare, che cos’era? Impegno, determinazione, coraggio, grinta, generosità, passione. Le risorsa e
potenzialità che ciascuno possiede vanno riconosciute e utilizzate all’occorrenza.
Sarebbe auspicabile, infine, coinvolgere l’intero Consiglio di classe in un incontro che lo valorizzi in maniera
formale. Il docente verrà visto in tal modo dagli studenti non solo come un trasmettitore di nozioni ma anche
come una guida verso un percorso di conoscenza di sé, di motivazione e di maturazione.
Certamente la condizione sine qua non per l’efficacia di questo progetto risiede nella continuità del percorso di
apprendimento e affiancamento durante tutto il percorso didattico quinquennale dei soggetti coinvolti. Si
tratta non solo di indicare la via ma anche di monitorare, verificare, non abbassare mai la guardia, utilizzando
tutti gli strumenti a disposizione come lo sportello di ascolto per esempio che coinvolge anche esperti esterni,
per raggiungere al meglio gli obiettivi prefissati, oltreché il supporto metodologico strategico di seguito
elencato:
1. apprendimento cooperativo che sviluppa abilità cognitive e abilità sociali, realizza interdipendenza positiva, è
uno strumento di inclusione,
2. Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola e Regolamento d’Istituto,
3. verifica e valutazione:

dimensione soggettiva, che richiama i significati personali, il senso assegnato al compito dell’alunno e
la percezione della propria adeguatezza;

dimensione intersoggettiva che richiama il sistema di attese da parte del docente e degli altri, implicito
o esplicito e quindi rispondere adeguatamente al compito richiesto;

dimensione oggettiva, che richiama le evidenze osservabili che attestano il comportamento del
soggetto in relazione al compito assegnato.
Per la verifica degli apprendimenti inoltre sono utili ulteriori strumenti quali:

verifica sommativa, mediante somministrazione di un questionario iniziale, intermedio e finale;

verifica formativa, mediante osservazione del comportamento del gruppo classe nei mesi successivi
alla formalizzazione del PATTO D’AULA e mediante rubriche di valutazione.
Tempi
FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO
FASE INIZIALE
Momento 1
Presentazione alla classe del Regolamento d’Istituto, con strumenti multimediali e dibattito sui contenuti del
1h
progetto PATTO D’AULA. Verifica Iniziale tramite somministrazione del questionario;
Momento 2
Costituzione gruppi di lavoro con ripartizione di compiti e responsabilità; Attività di apprendimento cooperativo;
1h
Sviluppo delle Regole.
Momento 3
Riunione dei gruppi formati, dibattito collettivo, proposizione e valutazione delle regole migliori, più efficaci,
efficienti e valide; scelta dunque delle regole con votazione a scrutinio segreto (per evitare influenze reciproche)
1h
e autovalutazione del lavoro; Pianificazione dell’assemblea di classe in cui si approverà il PATTO D’AULA e si
renderà pubblico il lavoro effettuato tramite l’affissione in classe della stesura del Regolamento.
FASE INTERMEDIA
Unità didattica di apprendimento sui diritti e doveri di Cittadinanza attiva;
1h
Intervento di un formatore esterno (psicologo) nelle singole classi con la finalità di esplorare le dinamiche
relazionali interne al gruppo classe e far emergere i bisogni e le aspettative degli studenti nei confronti
dell’esperienza scolastica. Inoltre visione di film, letture, incontri con esperti, partecipazione ad eventi di
solidarietà.
FASE FINALE
Formazione e verifica con i docenti coinvolti nel percorso educativo al fine di realizzare un confronto tra i docenti
stessi e il formatore esterno sulla percezione del gruppo classe, considerare le interrelazioni tra alunni e alunni e
alunni e docenti, far emergere le eventuali situazioni di disagio e demotivazione predisponendo modalità idonee
per monitorare i risultati ottenuti. Verifica Intermedia, secondo questionario.
1h
TEMPI
Il lavoro si svilupperà in diversi incontri:
1
FASE INIZIALE: da settembre a novembre;
2
FASE INTERMEDIA: marzo;
3
FASE CONCLUSIVA: maggio, giugno.
FASE INIZIALE
Momento 1
Ogni giorno rispettiamo molte regole che disciplinano il comportamento, necessarie per stare bene insieme.
Noi facciamo parte di un gruppo sociale, una comunità che è un insieme di persone che ha le sue regole. I
gruppi sociali nei quali viviamo sono: la famiglia, la scuola, la società civile.
La FAMIGLIA è un insieme di persone unite o dal matrimonio (marito e moglie) o da un legame di sangue
(genitori e figli, nonno e nipote, zio e nipote, fratelli, cugini). In famiglia rispettiamo alcune norme, ad esempio
dobbiamo rientrare a una data ora, teniamo in ordine le nostre cose, cerchiamo di mantenere la casa pulita,
evitiamo di disturbare i familiari e siamo disponibili a fare dei servizi se ci viene richiesto.
La SCUOLA è l’insieme di insegnanti e di alunni. A scuola a queste stesse buone pratiche di comportamento se
ne aggiungono delle altre, ad esempio: rispettare l’orario di entrata e di uscita, giustificare le assenze, chiedere
la parola, non disturbare il docente che spiega, non danneggiare l’edificio scolastico e gli arredi che contiene e
via dicendo.
La SOCIETA’ CIVILE è un insieme di persone che si danno norme per raggiungere uno scopo comune. Tale
scopo comune è la convivenza pacifica che vale anche per la famiglia e per l scuola.
FAMIGLIA
GRUPPI
SOCIALI in cui
viviamo
SCUOLA
SOCIETA’
CIVILE
CONVIVENZA PACIFICA significa stare insieme agli altri armoniosamente senza conflitti e senza litigi.
LE NORME SOCIALI REGOLANO LA CONVIVENZA E RIDUCONO I CONFLITTI
Secondo te è possibile vivere in una famiglia senza regole?
Pensiamo ad una famiglia senza regole: nessuno cucina, nessuno lava, nessuno porta a casa i soldi per la spesa.
In questa famiglia ognuno pensa solo a se stesso, quindi non è più una famiglia, perché manca il legame tra le
persone. Legame significa UNIONE. In un gruppo sociale il legame è “PENSARE ANCHE AGLI ALTRI”.
Vivere in famiglia significa pensare anche agli altri. La mamma non cucina solo per sé, ma per tutti i
componenti della famiglia. Il papà e la mamma lavorano per se stessi e per il resto della famiglia.
LE NORME CREANO LEGAMI FRA GLI INDIVIDUI
Allo stesso modo, non è possibile vivere in una società senza regole e senza occuparsi anche della presenza
dell’altro. Prendiamo in considerazione un divieto: “Vietato fumare”. Se si fuma dove è proibito, si gnorano le
altre persone presenti, quindi si pensa solo egoisticamente a soddisfare se stessi. Senza le regole il più forte
domina il più debole (anziano, bambino, malato).
PER L’UOMO VIVERE IN UNA SOCIETA’ CON REGOLE COMUNI E’ UNA NECESSITA’ E UN VANTAGGIO PER SE’
PER GLI ALTRI
Facciamo un esempio. Pensiamo alle strade della città in cui viviamo. Anche quando percorriamo una strada in
automobile dobbiamo rispettare delle regole ma anche il semplice pedone deve rispettare delle regole ad
esempio camminare sul ciglio della strada, attraversare sulle strisce pedonali, ecc. I cartelli stradali ci indicano
le regole da rispettare. Immaginiamo che da un giorno all’altro scompaiano i semafori. Secondo voi, che cosa
può accadere? Nel peggiore dei casi, agli incroci, ciascun automobilista vorrebbe passare per primo, scoppiano
delle risse e quindi si perde del tempo e nessuno riesce a raggiungere la propria meta. Senza regole, se non si
ha una grande coscienza civile, si finisce col vivere nel caos più totale. Il filosofo economista Thomas Hobbes
alla fine del ‘600 concluse “ogni uomo è lupo per l'altro uomo”. In altre parole, senza norme ogni uomo è un
nemico per gli altri uomini.
Quale altra regola o divieto vi viene in mente che sia utile per voi stessi e per gli altri? Ad esempio, mettere il
casco in motorino oppure allacciare le cinture di sicurezza in macchina, ecc.
Se tutti gli uomini rispettassero le norme la convivenza, cioè il vivere insieme agli altri, sarebbe pacifica e
armoniosa, al contrario invece non si vive bene. Edward Lorenz, metereologo, nella Teoria del Caos afferma
“Un battito d'ali di una farfalla può scatenare un uragano a migliaia di chilometri di distanza.”
Quindi in classe basterebbe il brusio di un solo alunno per disturbare l’insegnante, l’intero gruppo classe e
l’intero Istituto.
Nella società noi rispettiamo diversi tipi di regole che chiamiamo REGOLE SOCIALI che riguardano la società e il
vivere insieme.
REGOLE DI BUONA
EDUCAZIONE
REGOLE RELIGIOSE
REGOLE SOCIALI
REGOLE MORALI
REGOLE GIURIDICHE
Le regole di BUONA EDUCAZIONE si sono formate spontaneamente nella società, ci dicono come comportarci
con gli altri. Esempio di norma di buona educazione: salutare un conoscente inconsciamente vuol dire ti
accetto, ti stimo e ti accolgo.
Ogni religione stabilisce le proprie REGOLE RELIGIOSE per vivere meglio e più a lungo. Vi siete mai chiesti
perché la religione musulmana vieta di mangiare carne di maiale? Così anche la nostra religione cattolica invita
a non mangiare carne almeno una volta a settimana e a condurre una vita sobria e priva di vizi? La religione di
Maometto nasce in luoghi dove le temperature sono elevate e la carne di maiale può far male così condurre
una vita sregolata può essere causa di malattie.
Le REGOLE MORALI esse ci permettono di distinguere il bene dal male. Ad esempio non tradire un amico o la
fidanzata.
Le regole che noi studiamo in Diritto sono le cosiddette REGOLE GIURIDICHE stabilite dallo Stato che ha il
potere di legiferare. Sono sempre relative al vivere in comunità e sono moltissime, riguardano diversi ambiti
della sfera civile, penale, commerciale, privata ecc. come: rubare, uccidere, frodare, non pagare le tasse, ecc.
I punti fondamentali per vivere bene in comunità.
RISPETTARE SE
STESSI E GLI ALTRI
RELAZIONARSI
VIVERE BENE IN COMUNITA’
SAPER
ASCOLTARE
RISPETTARE LE
REGOLE
A tale scopo si somministrerà agli alunni il seguente primo questionario:
Questionario 1 - PATTO D’AULA.
NOME
-COGNOME
-IL PAESE IL CUI VIVI E’
-DEL TUO PAESE TI PIACE
-DEL TUO PAESE NON TI PIACE
-COSA TI PIACE DI QUESTA SCUOLA?
( ) DOCENTI
STUDIANO
( ) I COMPAGNI ( ) L’ORGANIZZAZIONE ( ) LE MATERIE CHE SI
-PERCHE’ HAI SCELTO DI FREQUENTARE QUESTA
SCUOLA?
( ) MI PIACE ( ) CI SONO I MIEI AMICI ( ) HANNO DECISO I MIEI GENITORI ( )
PER REALIZZARE ME STESSO
-COSA TI ASPETTI DALLA SCUOLA?
( ) CHE MI AIUTI A CRESCERE ( ) NON MI ASPETTO NIENTE ( ) CHE MI AIUTI A
TROVARE UN LAVORO ( ) CHE MI AIUTI A REALIZZARE E MIE CAPACITA’
-COSA PENSI CHE FARAI IN UN FUTURO PROSSIMO
(VICINO) E IN UN FUTURO LONTANO?
-VIENI VOLENTIERI A SCUOLA?
( ) SI, SEMPRE ( ) QUALCHE VOLTA ( ) NO ( ) MAI
-TROVI CHE LE SPIEGAZIONI DEI TUOI INSEGNANTI
SIANO FACILMENTE COMPRENSIBILI?
( ) SI, SEMPRE ( ) QUALCHE VOLTA ( ) NO ( ) MAI
-C’E’ COLLABORAZIONE E AMICIZIA TRA GLI ALUNNI
DELLA TUA CLASSE?
( ) CON TUTTI ( ) CON ALCUNI ( ) CON POCHI ( ) CON NESSUNO
-I COMPITI CHE VENGONO ASSEGNATI A CASA
SONO
( ) TROPPI ( ) POCHI ( ) IN GIUSTA QUANTITA’
-COSA VORRESTI DAI TUOI COMPAGNI?
( ) COLLABORAZIONE ( ) AIUTO ( ) RISPETTO ( ) AMICIZIA
-COSA VORRESTI DAI TUOI INSEGNANTI?
( ) DISPONIBILITA’ ( ) PARTECIPAZIONE ( ) PASSIONE ( ) IMPEGNO ( )
IMPARZIALITA’ ( ) BUON ESEMPIO
-COSA SEI DISPOSTO A FARE PER STARE MEGLIO IN
( ) TANTO ( ) POCO ( ) NIENTE
CLASSE?
Castel di Sangro, …………………………………………………….
Momento 2
Scopo della seguente attività è la costruzione di un regolamento di classe composto da 10 regole di
comportamento che ciascun componente della classe si impegna a sviluppare prima e osservare nel tempo al
fine di assicurare una convivenza pacifica e armoniosa nella comunità classe. 9 regole saranno decise dagli
alunni e una dall’insegnante.
Esse potranno essere modificate all’occorrenza, utilizzando gli strumenti del Consiglio di classe e l’Assemblea di
classe.
A tal fine la classe 1C Liceo Scientifico - Scienze applicate, composta da 26 alunni, verrà suddivisa in 5 gruppi di
lavoro composti da 5/6 alunni per gruppo, questa attività sarà effettuata il giorno XXX aprile 2016.
Organizzazione dei gruppi di lavoro
Materiale consegnato ai singoli gruppi:
-
Statuto delle studentesse e degli studenti a scuola (pubblicato sul sito della scuola);
-
Regolamento d’Istituto (pubblicato sul sito della scuola);
-
Progetto “PATTO D’AULA”.
Sviluppo delle regole.
Momento 3
-
Condivisione del lavoro con gli altri gruppi e scelta delle regole. La votazione sarà effettuata a scrutinio
segreto, per evitare influenze reciproche.
Al 1° turno si applicherà il sistema della maggioranza qualificata (75% di 26) ovvero la regola sarà approvata se
riceve il parere favorevole di 19 alunni su 26 votanti;
Al 2° turno si applicherà il sistema della maggioranza assoluta (50%+1 di 26) ovvero la regola sarà approvata se
riceve il parere favorevole di 14 alunni su 26 votanti
Al 3° turno si applicherà la regola della maggioranza relativa, ovvero saranno scelte le nove regole che hanno
ottenuto il maggior numero di voti fra quelle proposte.
(se i votanti sono meno di 26 la percentuale verrà calcolata sui partecipanti al voto).
-
Pubblicazione del regolamento
-
Pianificazione dell’assemblea di classe in cui si approverà il PATTO D’AULA e si renderà pubblico il
lavoro effettuato tramite l’affissione in classe della stesura del Regolamento. Il lavoro svolto da ciascun
gruppo e da ciascun alunno sarà considerato dal Dirigente Scolastico.
FASE INTERMEDIA
-
Unità didattica di apprendimento sui diritti e doveri di Cittadinanza attiva. Visione di un video, letture.
FASE FINALE
-
Formazione e verifica con i docenti coinvolti nel percorso educativo al fine di realizzare un confronto
tra i docenti stessi e il gruppo classe, considerare le interrelazioni tra alunni e alunni e alunni e docenti,
far emergere le eventuali situazioni di disagio e demotivazione predisponendo modalità idonee per
monitorare i risultati ottenuti.
-
Somministrazione a ciascun gruppo del seguente questionario:
Questionario 2 - VALUTAZIONE FORMATIVA DEL PROGETTO
AUTOVALUTAZIONE a cura del gruppo …………………………………………
Riflettete adesso sul lavoro svolto insieme e valutate la vostra prestazione secondo i descrittori enunciati nella
tabella che segue.
INDICATORI
DESCRITTORI
ALTA
CAPACITA’ DI INTERAZIONE
CAPACITA’ DI ASCOLTO
RISPETTO RECIPROCO
RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO
-
Verifica dei risultati ottenuti attraverso un dibattito in classe.
MEDIA
BASSA