Commissione di formazione alla politica 2013/2014 I valori dell

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Commissione di formazione alla politica 2013/2014 I valori dell
Commissione di formazione alla politica 2013/2014
I valori dell’Unione Europea
a cura di Davide Mantoan
Come recita il Trattato sull’Unione Europea, questa “si fonda sui valori del rispetto della
dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del
rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze1”. Essi
sono indubbiamente ispirati all’eredità culturale, umanistica e religiosa dell’Europa stessa,
da cui si sono sviluppati. Gli stati che fanno già parte dell’Unione Europea e quelli che
intendono aderire all’unione devono rispettare tali principi. Essi sono, infatti, comuni agli
stati membri in una società caratterizzata dalla non discriminazione, dalla giustizia, dalla
tolleranza, dalla solidarietà e dalla parità tra uomini e donne. In più gli stati aderenti si
prefiggono anche lo scopo di promuovere la pace ed il benessere. Questo impegno è
affermato anche nelle relazioni con gli stati extra-europei.
La dignità umana è un valore universale alla base di ogni diritto collegato allo sviluppo
della persona. La Costituzione dell’Unione Europea (Roma 29 ottobre 2004), nella parte
II – “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione” – dichiara all’articolo II che “la dignità
umana è inviolabile […] essa deve essere rispettata e tutelata”. Di qui, premessa
fondamentale è che ogni persona è un essere morale e razionale che merita di essere
trattato con dignità e per questo motivo il rispetto della dignità umana è uno dei valori
più importanti dell’ordinamento democratico, proprio perché si fonda sul valore proprio
di ogni essere umano. Senza dignità umana, infatti, non si può parlare di libertà o di
democrazia e di tutto ciò che esse concernono. La dignità umana così si configura come
un presupposto del riconoscimento del valore della persona in quanto tale. La persona
umana merita assoluto rispetto di per sé, non deve mai essere trattata solo come un
mezzo, bensì come un fine in sé. Sulla base di questo, la dignità si arricchisce
necessariamente di un ulteriore valore non soltanto in riferimento all’essere umano in
quanto tale, ma anche con riguardo all’essere umano nella sua vita di relazione e nella
società in cui vive. Questa dimensione supera quindi la tutela dell’individuo, per allargarsi
anche ai rapporti con gli altri di quest’ultimo. Possiamo concluderne, così, che senza
avere alle fondamenta il rispetto della dignità umana non si può essere né Stato né
tantomeno Europa .
La libertà tra tutti i valori citati dall’Unione Europea è quella che permette l’esistenza di
tutti gli altri. Senza di essa non si può vivere, anche se vivere da persone libere significa
anche essere capaci di autolimitazione proprio per il bene comune. La libertà indica
l'essere libero, la condizione di chi non è prigioniero e non ha restrizioni, non è confinato
o impedito. La libertà in senso più ampio è anche la facoltà dell'uomo di agire e di
pensare in piena autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le proprie scelte, in
certi casi grazie ad un potere specifico riconosciutogli dalla legge. In ogni Stato civile
chiunque ha diritto alla libertà. Nessuno può essere privato della libertà, se non nei casi e
nei modi previsti dalla legge. La libertà, quindi, è un valore grandissimo perché significa
oltretutto prendersi delle responsabilità, rispondere delle proprie azioni. Essa è
1 Trattato sull’Unione Europea (2012), art. 2.
considerata la qualità fondamentale e specifica dell'uomo, che lo costituisce come
persona e che consiste nel non essere assoggettato a nessun altro individuo, ma nell’avere
una natura aperta, che, pur nei limiti derivanti dalla sua caratteristica di essere finito, gli
consente di autorealizzarsi in base alle scelte che compie.
Si richiama qui la definizione di democrazia di Abraham Lincoln quale “governo
del popolo, da parte del popolo e per il popolo2”. Quindi la democrazia non è e non deve
essere mai vista solo come un mezzo (del popolo e da parte del popolo), ma anche come
un fine (per il popolo). In ogni caso, essa indica un sistema politico basato sulla sovranità
dei cittadini, ai quali è riconosciuto il diritto di scegliere la forma di governo e di eleggere
direttamente o indirettamente i membri del supremo corpo legislativo dello Stato, così
come i funzionari addetti all’amministrazione locale, nonché, in alcuni casi, anche il capo
dello Stato. L’elemento comune che ritorna anche in questo valore fondamentale dell’
Unione Europea è l’uomo che, nella propria libertà, è chiamato a procurarsi e conoscere
tutte le informazioni necessarie per poter effettuare scelte consapevoli nell’esercizio della
democrazia. Come, infatti, i “padri fondatori” affermavano, è necessario partecipare alla
vita del proprio Stato pienamente e consapevolmente altrimenti non si può pretendere di
formarsi cittadino d’Europa.
L’Unione Europea riconosce il rispetto del valore dell’ uguaglianza, che è parte
essenziale della cultura e del modo di pensare di tutti i paesi europei e non solo.
Appartiene, infatti, al patrimonio universale la consapevolezza che tutti gli uomini sono
uguali nei diritti e nella dignità. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e non
possono essere emanate leggi che creino disparità di trattamento. La legge si applica a
tutti, quindi nessuno può porsi al di sopra o al di fuori di essa. In questo senso
l’eguaglianza è strettamente legato al principio di legalità e costituisce la base per
l’esercizio di tutti i diritti fondamentali presenti nell’Unione Europea e che caratterizzano
anche la nostra forma di stato. Per rispettare il divieto di discriminazioni, la legge non
può distinguere le persone in ragione del sesso, della razza o dell’origine etnica, della
lingua, della religione, delle opinioni politiche o delle condizioni personali e sociali. In
maniera più approfondita l’uguaglianza comporta che situazioni uguali vengano trattate in
modo uguale, ma anche che situazioni diverse vengano trattate in modo diverso. Non
basta, cioè, trattare tutti allo stesso modo: occorre dare a tutti le stesse opportunità e
rimuovere i fattori di disparità sociale, culturale ed economica esistenti tra gli
appartenenti alla collettività.
Lo stato di diritto come sappiamo è strettamente collegato al concetto di democrazia,
divenendone per l’Unione Europea anche un parametro per l’ammissione ad essa. Il testo
dell'articolo 2 del trattato sull'Unione Europea ribadisce come valore fondante
dell’Unione lo stato di diritto. Esso però non può essere collegato solo al concetto di
rappresentanza politica, già compreso nel valore della democrazia e neanche nella tutela e
garanzia dei diritti dell’uomo, espressi già come valori fondanti. Così rimane legato alla
concezione europea dello stato di diritto il valore che si pone nel principio fondamentale
della separazione dei poteri che concerne il controllo reciproco degli stessi, la loro
indipendenza, il rispetto e l’osservanza delle norme giuridiche, del diritto positivo
derivato dalle fonti del diritto europeo. A tale scopo l’Unione Europea da circa un anno,
2
A. LINCOLN, Discorso di Gettysburg.
avvalendosi di un’apposita commissione, inoltre monitora l’integrità, la stabilità e il
corretto funzionamento delle istituzioni e dei meccanismi istituiti a livello nazionali.
Con lo stesso spirito di coloro che introdussero e difesero questi valori, nostro rimane il
compito di continuare a preservarli e proporli al mondo. Dobbiamo riscoprire quei
principi di unione, di condivisione, di apertura, e ritornare ad esprimerci con un’unica
voce per l’avvenire non solo dell’Europa ma del mondo. Dobbiamo ritrovare lo slancio
di chi immaginò e volle l’ Europa basata su questi principi e valori; ed in virtù di questo
essere speranzosi nel superamento di questa fase difficile e sofferta che tutto il mondo
vive già da anni.