L`UNIONE SARDA Man, azzerato il progetto contestato

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L`UNIONE SARDA Man, azzerato il progetto contestato
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
Rassegna stampa
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
10 febbraio 2009
Pagina
40
Sezione
Nuoro
Piazza Satta. La direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici boccia la proposta al centro di tante polemiche
Man, azzerato il progetto contestato
Stop alla soluzione modernista della facciata del museo
di MARILENA ORUNESU
La direzione regionale per i Beni culturali sollecita in tempi rapidi un nuovo progetto che tenga conto della piazza
disegnata da Nivola e del piano particolareggiato del centro storico.
Dopo un estenuante braccio di ferro per il contestato progetto di ampliamento del Man arriva una clamorosa bocciatura.
La direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici blocca la soluzione prospettata per la casa Deriu, che sta su
un lato della piazza Satta disegnata da Costantino Nivola. La revisione della facciata con la cancellazione delle finestre,
sostituite da un ampio ingresso, non va proprio giù alla direzione regionale che fa capo al ministero per i Beni culturali:
dispone, non a caso, che il museo d'arte moderna della Provincia si affretti a trovare una soluzione diversa da quella
sostenuta finora, al centro di una pesante querelle artistico-amministrativa.
LA VICENDA Nella lettera firmata da Elio Guarzillo e spedita il 27 gennaio al Man, al Comune, all'Ufficio tutela del
paesaggio, alla Soprintendenza e alla Fondazione Nivola, la direzione regionale per i Beni culturali esprime una
valutazione molto critica della soluzione proposta che non rispetterebbe, tra l'altro, le regole del piano particolareggiato
del centro storico. «Il ripetuto variare, dopo l'avvio dei lavori, dei riferimenti di progetto (progetto che è passato, in una
logica di successive addizioni, da una impostazione eminentemente conservativa a una di pressoché completo
cambiamento dello stato dei luoghi) e le conseguenti difformità con le norme del vigente piano particolareggiato del
centro storico del comune di Nuoro, in particolare per quanto attiene le facciate degli edifici, hanno condotto alla nota
non accettabile odierna situazione di stallo», sentenzia la direzione per i Beni culturali. Nelle stesse righe prende atto
delle posizioni fortemente contrastanti che dividono la città, istituzioni e intellettuali di vario rango: da una parte c'è chi,
Man e Provincia in testa, sostiene l'opportunità di una scelta modernista, dall'altra chi, come la Fondazione Nivola,
denuncia l'alterazione di una piazza simbolo dell'arte di Nivola e dedicata a Sebastiano Satta.
NUOVO PROGETTO Per venir fuori da un'impasse imbarazzante la direzione regionale per i Beni culturali invoca una
soluzione alternativa. E «al fine di accelerare e rendere possibile una ragionevole e tempestiva conclusione della
vicenda» raccomanda al Man di «voler predisporre (o far predisporre) con ogni possibile sollecitudine, una diversa
soluzione progettuale per i prospetti esterni in questione, rendendoli meno dissonanti rispetto al contesto urbano di
riferimento (come peraltro già due volte proposto dal Man medesimo, primo dell'ultima variante). Ciò permetterebbe di
facilitare il comune di Nuoro nei successivi adempimenti e al tempo stesso aiuterebbe a caratterizzare le nuove sedi del
Man in maniera meno standardizzata rispetto alle tipologie dell'arte contemporanea». Una sconfessione chiara che
salva il Comune, destinatario di recente di una diffida del Man, pronto a imbarcarsi nei percorsi legali per chiedere il
risarcimento dei danni a causa del prolungato silenzio sulla variante al progetto iniziale. L'assessore all'Urbanistica
Paolo Cottu è, però, stranamente abbottonato: non rivendica neppure la giustezza della sua linea, condivisa dalla
direzione per i Beni culturali. Concede solo poche parole per scongiurare nuove polemiche. «Mi auguro a questo punto
- dice - che tutto ritorni nel confronto istituzionale, anche con la Provincia».
IL CASO Lo scontro tra enti si trascina da tempo. Il 29 gennaio di un anno fa la direzione regionale per i Beni culturali
dà l'autorizzazione al progetto che qualche mese dopo finisce al centro di un infuocato dibattito. La Fondazione Nivola
si rivolge al ministero per sollecitare la sospensione dell'autorizzazione. Lo stop arriva. A dicembre i lavori interni ai
locali sono conclusi, manca solo la facciata per la quale è necessario il via libera del consiglio comunale. Il presidente
del Man Tonino Rocca bacchetta il Comune per il prolungato silenzio. Ma negli uffici di via Dante si aspetta ancora il
parere della Soprintendenza successivo a quello che sospende l'autorizzazione alle modifiche. Nel frattempo, la
direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanea del ministero dei Beni culturali dà il suo via libera. Ora il
secco no della direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici azzera un anno di battibecchi e dispute
intellettuali: per la facciata del Man serve un nuovo progetto, purché meno modernista di quello finora inseguito.