Il breviario di p. Jacques

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Il breviario di p. Jacques
IMP. ITALIA OTTOBRE_italiano.qxp 20/09/16 09.42 Pagina 18
AGENDA ECCLESIALE
Michele Nicolè
Il breviario di p. Jacques
Il libro della preghiera quotidiana (“breviario”) del sacerdote
ucciso in Francia il 26 luglio è andato ad aggiungersi alle tante
reliquie dei martiri contemporanei, nella chiesa di San Bartolomeo.
p
adre Jacques Hamel era un prete
anziano, mite e semplice. Nonostante l’età avanzata (86 anni),
non aveva rinunciato a mettersi al
servizio, come cappellano, nella parrocchia francese di Saint-Etienne-du
Rouvray (vicino a Rouen) dove per anni era stato parroco e dove aveva coltivato rapporti molto rispettosi e delicati
con tutti, anche con l’iman del posto e
con la moschea. La ferocia con cui due
giovani estremisti l’hanno violentemente ucciso la mattina del 26 luglio
scorso, mentre celebrava la Messa, ha
scosso enormemente il mondo intero.
Giovedì 15 settembre monsignor Lebrun, Vescovo di Rouen, durante una
cerimonia di preghiera ha deposto il
breviario di p. Jacques nella chiesa di
San Bartolomeo all’Isola (Roma), che
Papa Giovanni Paolo II ha reso memoriale dei martiri del XX e del XXI secolo affidandolo alla custodia della Comunità di sant’Egidio.
Il breviario è andato ad aggiungersi
alle reliquie dei martiri contemporanei,
ed è rimasto aperto alla pagina del 25
luglio, fatalmente fermo alla festa di
san Giacomo (di cui il parroco portava
il nome). «Quando me l’avete proposto
qualcosa di me diceva: “ma, non è troppo presto?”- ha detto durante l’omelia
il Vescovo -, ma dopo aver sentito l’incoraggiamento del Papa, penso che
questo sentimento non fosse del tutto
giusto. Forse era troppo presto per il
mio piccolo cuore che voleva conservare per noi p. Jacques, per la famiglia.
Lo so bene che fa soffrire questo distacco, ma ci è dato come segno di fraternità e vogliamo prendere questa strada,
con tutti, anche con i nostri fratelli musulmani».
Insistere sullo spirito di fratellanza è
stato anche l’ultimo messaggio di p.
Jacques nella lettera che scrisse ai suoi
parrocchiani prima dell’estate, letta durante la preghiera di giovedì: «Possiamo noi in questi momenti ascoltare
l’invito di Dio a prenderci cura di questo mondo, a farne, lì dove viviamo, un
mondo più caloroso, più umano, più
fraterno».
Papa Francesco in Svezia
Lunedì 31 ottobre papa Francesco si
recherà a Lund, in Svezia, per un viaggio molto breve (di soli due giorni), ma
particolarmente significativo: parteciperà alla celebrazione che segna l’ini-
L’espressione mite
e serena di p. Jacques,
il sacerdote francese
ucciso lo scorso 26 luglio.
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zio del fitto calendario per ricordare il
500° anniversario della Riforma.
Richiamiamo brevemente il fatto
storico. Il 31 ottobre 1517 un monaco
agostiniano scrisse in latino delle proposte con lo scopo di dibattere dal punto di vista dottrinale la pratica delle indulgenze e le affisse - come si era soliti
fare in quel tempo - sul portale della
chiesa di Ognissanti a Wittenberg, in
Germania. Sfida, provocazione? Probabilmente l’intenzione era solo quella di
promuovere una riflessione pubblica
coinvolgendo altri teologi per modificare il fenomeno delle indulgenze che
incideva negativamente sulle finanze
dei poveri: in quel tempo infatti tale
pratica si poteva ottenere dietro pagamento di una determinata somma. Tuttavia l’affissione di queste proposte –
conosciute popolarmente come le 95
tesi – da parte di Martin Lutero (14831546), questo il nome del teologo, creò
una profonda controversia con coloro
che sostenevano il Papa e si andò allargando anche ad altre questioni dottrinali e di costume in uso nella Chiesa di
quei tempi. Quando Lutero e i suoi seguaci furono scomunicati nel gennaio
1521 da Leone X, la separazione fu inevitabile: da allora si fa storicamente nascere la corrente cristiana dei Protestanti. Il conflitto tra le due Chiese fu
violento e si estese anche agli Stati.
La presenza di papa Francesco in
Svezia è stata voluta dalla Federazione
Luterana mondiale (Flm) e dal Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani
per “mettere in luce i 50 anni di costante
dialogo ecumenico tra i cattolici e i luterani, e i doni di questa collaborazione”.
In questo ultimo mezzo secolo, infatti, i
passi in avanti sul cammino di riconciliazione sono stati notevoli e ulteriore
forza sembra provenire dalle parole del
Pontefice durante la conferenza stampa
in aereo al rientro dall’Armenia: «Io
credo che le intenzioni di Martin Lutero
non erano sbagliate. Era un riformatore.
Forse i metodi erano sbagliati. Ma la
Chiesa non era un modello da imitare:
c’erano corruzione, mondanità, lotte di
potere. Lui ha contestato...».
In Svezia sono previsti due importanti momenti: nella cattedrale di Lund
si svolgerà una celebrazione nella quale
i fedeli di entrambe le confessioni pregheranno assieme; a Malmö è in programma un incontro con i giovani dove
saranno presentate “attività che si concentrano sull’impegno alla testimonianza comune e al servizio al mondo
di cattolici e luterani”.
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