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WEB – 14 agosto 2013
I modelli Habring valicano le Alpi
di Augusto Capitanucci Cronologia articolo14 agosto 2013
Habring², cioè il secondo capitolo della sua storia secondo Habring. Questo è il nome con cui
Maria Kristina e Richard Habring hanno ribattezzato la loro marca nel 2004, anno in cui è stata
presa la decisione di realizzare a mano ogni singolo orologio e i suoi componenti con materiali
esclusivi e di qualità.
Due non è solo un numero presente nel nome, o quello dei suoi fondatori, ma anche il numero
dei principali preconcetti che hanno dovuto sfatare: primo, quello di riuscire a imporre un
marchio indipendente in un settore tradizionalista come quello delle lancette. Secondo, il fatto
che la maison non ha sede in Svizzera, ma in Austria, a Völkermarkt, in Carinzia.
Ciononostante, in meno di due lustri, Habring² non solo è riuscito in quest'obiettivo, ma
addirittura in occasione dell'ultima edizione del Grand Prix d'Horlogerie de Genève –
praticamente i premi Oscar del settore orologiero – ha segnato un primato unico nella storia
del concorso: quello di essere in lizza per tutte e sette le categorie in gara.
Per questo, due imprenditori dal grande fiuto nel campo delle lancette, Piero e Stefano
Superchi, titolari della Tempo Prezioso e veri e propri talent scout orologieri, hanno deciso di
distribuire la marca in Italia, come ci hanno spiegato: «Il sito della marca – racconta Stefano
Superchi – si apre con un claim ben preciso: "Habring² - Exclusive mechanical watches from
Austria. The unusual in the known". Uno statement che rispecchia in pieno la filosofia dei
titolari, un credo che hanno seguito con grande fermezza e che li ha portati a un risultato
sorprendente e cioè a vincere il Prix de la Montre Sport al Grand Prix d'Horlogerie,
riconoscimento per il miglior segnatempo sportivo con il modello Doppel 2.0. La naturale
evoluzione di quest'orologio, il Doppel 3, siamo certi che potrà darci grandi soddisfazioni a
livello commerciale. Viene prodotto in edizione limitata come il suo predecessore e, il
movimento dotato della complicazione a rattrapante contenuto all'interno della cassa in acciaio
con quadrante nero, grigio o silver, trae le sue radici dal celebre Valjoux 7750 modificato,
sviluppato circa vent'anni fa da Richard Habring per Iwc Schaffhausen». A dispetto del nome,
questo modello è dotato di soli due pulsanti: uno in meno rispetto al suo antenato, e tutte le
abituali funzioni cronografiche – start, stop e azzeramento – sono controllate da un singolo
pulsante.
Nel panorama delle offerte della marca, non manca anche un segnatempo dal look
decisamente più classico, come lo ZM Chrono, disponibile sia a carica automatica e sia
manuale. All'interno della sua cassa in acciaio da 42 mm, viene ospitato un movimento
cronografico con funzioni di ore, minuti e piccoli secondi.