- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
Transcript
- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 Primo Piano Primo Piano La grande sofferenza della terra di Gesù PACE PER GERUSA Il vescovo Marcuzzo racconta le sofferenze e le speranze “D omandate pace per Gerusalemme”. Quante volte è risuonata nei secoli, anzi nei millenni, questa invocazione di preghiera dei salmi della Bibbia. Quante volte Gerusalemme, la città della pace, è stata assediata e distrutta: dagli assiri e dai babilonesi, dai romani e dai crociati. Quante volte è stata oggetto di contesa, fino ai nostri giorni, tra ebrei, cristiani e musulmani. Tanta violenza fa nascere un interrogativo nel cuore del credente: perché ancora non si è realizzata la promessa di Dio su questa terra? Perché la preghiera di milioni di uomini non viene accolta? Sono domande che interrogano anche la fede di monsignor Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo ausiliare di Gerusalemme, originario di San Polo di Piave. La sua fede, la fede della Chiesa, lo ha portato a darsi delle risposte. «Vivo la drammatica situazione della Terra Santa con tanta fede, con molta speranza e soprattutto con una grande carità». Con fede «Con fede perché stiamo vivendo eventi e circostanze che umanamente non capiamo, ci troviamo davanti alla forza del male e dell’odio, e nello stesso tempo davanti a un agire di Dio. Noi sappiamo che qui c’è un concentrato del peccato dell’uomo, la manifestazione multivariegata del male, ma nello stesso tempo è anche la terra COLLETTA PRO TERRA SANCTA INTERROGATIVO PER I CREDENTI Perché ancora non si è realizzata la promessa di Dio su questa terra? Perché la preghiera di milioni di uomini non viene accolta? in cui si sono verificati tutti gli eventi biblici di redenzione, di amore, di purificazione, quindi è un richiamo permanente ed eterno all’amore di Dio e alla vocazione dell’uomo a essere amore». Con speranza «Con tanta speranza perché sappiamo che l’ultima parola non è al male, alla sofferenza, all’odio, ma è alla vita nuova, personale e comunitaria, alla risurrezione che tutti aspettiamo e che tutti sappiamo che non sarà delusa perché è basata sulla promessa di Gesù e dalla storia che ci dice che il bene vince sul male». Con carità «Con tanta carità: la Chiesa porta la croce con la gente, muore con la gente, soffre con la gente, patisce con la gente, soprattutto manifesta la solidarietà attraverso le istituzioni di assistenza e l’amore per l’uomo». l Venerdì Santo i credenti sono chiamati alla carità, contribuendo Iproalle necessità della Chiesa in Terra Santa mediante la “Colletta Terra Sancta”. L’assenza di una pace stabile acuisce nei luoghi Il vescovo Giacinto Marcuzzo La domanda di pace per Gerusalemme continua a salire anche dalla stessa Terra Santa. I credenti non hanno perso la fiducia in Dio e intravedono germogli di pacificazione: «Localmente, sia nella comunità ebraica che in quella musulmana, ci sono gruppi che nonostante tutto, anche se hanno avuto un figlio o un amico ucciso, credono nella pace, nella giustizia e nella riconciliazione – racconta monsignor Marcuzzo –. È una novità l’atteggiamento delle religioni: LE CINQUE STAZIONI DELLA PASSIONE La Via Crucis della Terra Santa ra le emozioni più intense F che può offrire un pellegrinaggio in Terra Santa c’è quella che si vive a Gerusalemme, rifacendo l’itinerario degli ultimi due giorni terreni del Figlio di Dio fatto uomo: si tratta delle cinque principali stazioni della sua Via Crucis. La guida ispirata dell’evangelista, tuttavia, non ci porta soltanto verso il “Gesù storico” delle sue ultime ore e della sua drammatica fine sul Calvario. C’è pure una seconda Via Crucis, abbozzata e segnalata attraverso le pagine evangeliche, che si intravede in connessione e in continuità con la passione di Cristo: la Via Crucis sempre in atto nella storia. In particolare, la Via Crucis che si sta vivendo oggi nella Terra Santa dove il male, sotto forma di sopraffazione, di violenza e di odio, sembra, come allora, avere “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” [email protected] - www.lazione.it (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-91948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-991 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Via Stella, 8 - Vittorio Veneto Quest’anno, nella domenica delle Palme, la liturgia della Parola ci fa ascoltare la Passione Stampa: TIPSE - VITTORIO V.TO (TV) Tel. 0438 940249 Fax 0438 555437 Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto il sopravvento, mentre la Pasqua tarda a manifestarsi. A tal punto che la terra in cui Cristo è morto per la pacificazione del mondo è diventata l’emblema della gestazione di quel Regno di Dio che ogni credente, nonostante tutto, continua a sperare. ABBONAMENTI 2008: "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, 250". Annuale (50 numeri) euro 43 Semestrale euro 25 - Sostenitore e. 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Conto corrente postale n. 130310 ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA Chiuso in redazione il 12.3.2008 alle ore 18.05 santi antichi problemi e povertà e ne genera di nuovi. I cristiani che vi abitano, il cui numero si assottiglia sempre più, meritano la prioritaria attenzione delle comunità cristiane, le quali hanno sempre bisogno del “vivente carisma delle origini”. Nell’invitare gli amici della diocesi di Vittorio Veneto a partecipare alla Colletta, il vescovo Marcuzzo sottolinea che come le donne si recarono, con coraggio e per amore, al sepolcro con l’unguento per profumare il corpo senza vita di Gesù, così tutte le comunità cristiane sono invitate a farsi portatrici dell’“unguento” a favore della Terra Santa, perché la terra di Gesù possa risorgere. per me la sofferenza non veniva solo dall’odio e dalle vittime e dal terrorismo, ma ancor più Il Santo Sepolcro a Gerusalemme di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo. È questo evangelista dunque a guidarci nelle cinque stazioni della Via Crucis di Gesù. Esse sono più o meno raggiungibili dal pellegrino che oggi va a Gerusalemme: il Cenacolo (sulla Santa Sion); il Getsemani (oltre il Cedron); la casa di Caifa (al Gallicantu?); il pretorio di Pilato (nel Litostrato?); il Calvario con il vicino Sepolcro (nella ben nota basilica). L’evangelista Matteo, ai capitoli 26 e 27 del suo Vangelo, motiva e orienta la nostra sosta in ciascuno degli scenari, già santificati dalla presenza di Gesù. Qualche nota tipica di Matteo, per ogni sosta della passione di Cristo, può far risaltare con più evidenza la possibile attualità del suo racconto. I. Cenacolo (Mt 26, 1-35): nella concitata successione di episodi – e nel prolungarsi sempre più greve dell’ombra del complotto contro Gesù – Matteo evidenzia a più riprese la dal fatto che qualcuno potesse giustificare questo in nome di Dio: è la violenza più grande fatta alla nostra coscienza. Questo atteggiamento sta cambiando grazie al ruolo decisivo del Papa e del Patriarca di Gerusalemme, che hanno aiutato i leader a maturare una coscienza nuova delle relazioni tra le comunità e nella comunità internazionale, e soprattutto a far capire che la religione ha anche uno scopo sociale, quello di infondere serenità e fiducia, pace e riconciliazione, non odio e dominio dell’altro». Dio vuole la pace per Gerusalemme. Da lì parte la pace; da Gerusalemme diventerà pace universale per tutta l’umanità. A questa promessa ci affidiamo. E per questo non cessiamo di pregare: “Domandate pace per Gerusalemme”. In particolar modo nella Settimana Santa che si apre. Federico Citron don Antonio Marangon piena coscienza di Gesù di essere nella imminenza della sua fine tragica. Per sei o sette volte, egli fa sapere che il suo tempo è vicino e che liberamente si consegna, versando il suo sangue per il perdono dei peccati dell’umanità. Ad un’attenta lettura delle singole scene di questo primo grande quadro risalta la figura solenne e umanissima di Gesù: incompreso e lontano perfino rispetto al gruppo dei suoi discepoli. L’incomprensione si presenta anche oggi per chi continua a Primo Piano 16 marzo 2008 3 ALEMME e della Terra Santa DAL ZOTTO, VOLONTARIO A GERUSALEMME “Soluzione non c’è” al punto di vista uma«stricabile». Dno, la situazione è ineÈ l’amara constatazione di Bruno Dal Zotto, pensionato cenedese oggi trapiantato a Padova, quando pensa alla sua Terra Santa. “Sua” perché ci ha trascorso, con la moglie Gabriella Zagonel, gran parte degli ultimi tre anni, e qui si appresta a ritornare, tra pochi giorni, per rimanere fino all’estate. Allora come adesso i coniugi Dal Zotto lavoreranno come volontari presso i conventi dei frati francescani a Gerusalemme. «Se ti fermi solo una settimana in Terra Santa – riflette Dal Zotto – pensi di avere tutte le soluzioni per portare la pace; ma se ti fermi di più, e conosci meglio, capisci che una soluzione non c’è: ci son grandi meriti e grandi torti da una parte e dall’altra». E a lei, che tanto a lungo è vissuto in Terra Santa, che effetto fa vedere o leggere delle continue violenze? «Non solo fa male: ma stai male proprio. Fa male anche vedere quel che succede a Gerusalemme. E fa male la situazione al Santo Sepolcro, dove si vede in maniera troppo evidente la divisione tra i proclamare la possibilità di un mondo di fraternità e di pace! II. Getsemani (Mt 26, 36-56): Matteo rievoca la preghiera di Gesù al Padre per essere risparmiato dell’amaro calice della passione; ribadendo però ripetutamente che si rimetteva alla sua volontà. Ma in quella notte del Getsemani l’evangelista abbozza con tratti sconcertanti sia la sordità umana e spirituale dei discepoli alle richieste di solidarietà del loro Maestro, sia soprattutto la fredda esecuzione del suo progetto di tradimento da parte di Giuda: fino ad abbracciare e baciare Gesù! Nei momenti cruciali della storia, come quello che si sta vivendo oggi in Medio Oriente, i discepoli di Cristo devono chiedersi seriamente se stanno comprendendo quello che il Signore chiede loro. III. In casa di Caifa (Mt 26, 5775). Pietro dichiara e ribadisce nel cortile della casa di Caifa cristiani (ci sono cappelle e altari diversi per ciascuna delle confessioni cristiane presenti)». Ma per la pace ci sono speranze, allora? «Rincorrere la pace con le armi assolutamente non porta effetti. Lì lo si vede chiaramente. L’odio tra arabi ed ebrei si tocca con mano. Ed entrambi dicono: finché non avremo ammazzato anche l’ultimo dell’altra parte, non avremo la pace». Dobbiamo rassegnarci? «No, perché ci sono tante piccole realtà di convivenza tra arabi ed ebrei. Continuano a fiorire; e se per adesso non si vede risultato, sono certo che i frutti poi verranno. È quella l’unica strada». Situazione senza uscita dal punto di vista umano, diceva lei prima. E dal punto di vista della fede? «È la via della fede l’unica possibile. Come dice il patriarca Sabbah: non venite in Terra Santa per cambiare la situazione; invece andate per le strade di Gerusalemme pregando, è l’unica soluzione. Credo che solo un intervento divino che tocchi i cuori e non solo il cervello possa essere risolutivo». TB che non conosce quell’uomo! La paura di finire come il suo Maestro, arrestato e giustiziato, ha cancellato così la presunzione che l’apostolo aveva di seguirlo oltre le sue forze spirituali. Assieme a Marco, Matteo ci fa pure assistere a un momento del processo intentato dal sinedrio ebraico contro Gesù: allorché i capi dei sacerdoti fanno intervenire molti falsi testimoni per avere di che condannare Gesù, fosse pure stravolgendo il senso di certe sue dichiarazioni. Pusillanimità insieme a menzogna, calunnia, incomprensione dell’altro, continuano a rendere difficile ogni avvicinamento tra diversi. IV. Nel “pretorio” di Pilato (Mt 27, 1-31). Matteo aggiunge, a questa quarta stazione della passione di Gesù, dettagli che Marco non ha nel testo parallelo. Così, se centrale è la scelta, da parte dei giudei, di Barabba libero in luogo di Gesù; soltanto qui viene rievocata la MONS. ROMANO NARDIN DA SETTEMBRE 2007 A GERUSALEMME RACCONTA LA SUA ESPERIENZA Questa terra di Dio a settembre 2007 mi trovo D a Gerusalemme, per una decisione mia, definita “una i- spirazione” dal vescovo Zenti, per fare un “anno biblico”: il toccare i luoghi santi, il riflettere sui passaggi di Gesù, lo studio biblico, la preghiera e un limitato servizio ministeriale. Non da turista o da pellegrino, ma da cittadino di Gerusalemme. La terra promessa della Bibbia In quest’anno ho studiato la storia biblica, i libri storici della Bibbia, la teologia dell’Antico Testamento nei profeti. Allo studio sistematico si è aggiunto anche lo studio archeologico, con la visita ai vari siti della Palestina. Ho potuto conoscere più globalmente la storia di quel popolo che Dio ha promesso ad Abramo. Da questa storia sacra emerge la speciale presenza di Dio. Un Dio che resta sempre grande e onnipotente, un Dio che chiama e che guida il suo Popolo, un Dio che ama e che richiama. Gerusalemme: realtà, sogni e speranze Gerusalemme può considerarsi la regina di tutte le città dell’universo. La sua regalità non ha nulla di materiale e la sua granfine tragica di Giuda (vv. 3-10). E poi quel gesto meschino di Pilato di “lavarsi le mani”, per rapporto alla condanna a morte di Gesù: una scelta che non esime chi ha ruoli di responsabilità dalla colpa di correità nella violenza e nei soprusi perpetrati su persone innocenti. V. Sul Calvario (Mt 27, 32-56). Anche nella quinta stazione si può rilevare la pluralità di scene, come in un grande “polittico”. Due dettagli certamente risaltano sotto la penna (il pennello!) di Matteo: anzitutto, il grido drammatico, e insieme di pieno abbandono in Dio, da parte di Gesù: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? E poi la reazione del centurione romano e di quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, dopo la morte di questi: “Davvero costui era Figlio di Dio!”. Si accendeva così anticipatamente la luce della Pasqua. Quella Pasqua che anche noi attendiamo sempre con speranza. Don Antonio Marangon Mons. Romano Nardin a Gerusalemme dezza consiste nell’essere stata scelta da Dio per proclamare la santità del suo nome di fronte alle nazioni. I profeti e il Cristo hanno qui proclamato per la prima volta l’esigenza della giustizia e del diritto: al loro ideale di pace e di amore si ispira ancora l’umanità nella sua ricerca di felicità. Le tre grandi religioni che si dividono il mondo e metà dell’umanità, la considerano la capitale religiosa per eccellenza, la città santa. Per gli ebrei Gerusalemme è il simbolo delle loro glorie passate e speranza di un mondo futuro. Per i cristiani è il luogo dove Gesù patì e fu crocefisso, trionfando sulla morte e sul peccato con la sua risurrezione. Per i musulmani è il luogo sacro da cui il profeta Maometto fu elevato al cielo. Gerusalemme è la città della redenzione, ma è anche la città del rifiuto: mistero che continua fino ad oggi. Culla della fede e città santa, Gerusalemme è stata anche luogo di desolazione, di terrore e di sangue. Tempo di tensioni sociali Nel 2002 inizia il muro di 400 chilometri che separa Israele dalla Palestina. E la tensione scoppia. I palestinesi rivendicano i territori occupati, hanno bisogno di entrare liberamente a Gerusalemme. Sorge il problema dei visti. Le tensioni esplodono in atti di terrorismo, di guerriglia e di morte. Il paese meno cristiano In tutti i nostri paesi, Natale e Pasqua sono le feste più grandi per un popolo. A Gerusalemme questi sono due giorni feriali e non esiste festa cristiana. I cristiani locali sono ridotti al 2%. Parecchi hanno dovuto emigrare per mancanza di casa, di lavoro e di sostentamento. In que- st’ultimo tempo ho potuto sostenere una di queste famiglie con l’aiuto che viene da Conegliano. Luce delle nazioni Gerusalemme, paradossalmente, è il paese in cui si prega sempre: o nelle chiese dei cristiani o nelle moschee dei musulmani o nelle sinagoghe degli ebrei. Ogni giorno la Custodia di Terra Santa organizza un’ora di adorazione nella chiesa della Flagellazione. Ogni venerdì alle 15 si fa la Via Crucis, molto partecipata. Ogni giorno in Basilica del S. Sepolcro c’è la processione con la preghiera davanti ai vari punti di riferimento. I pellegrinaggi sono espressione di preghiera. E sono tantissimi: una fiumana che fa della Basilica del S. Sepolcro un lago di credenti. Il paradosso: Gerusalemme non crede a Gesù Cristo ed è piena di persone credenti e seguaci di Cristo. Uno stile di vita e un cammino di salvezza Come Israele anche il popolo di Dio è in cammino verso la salvezza. Il Signore ci chiede di partire dalle nostre sicurezze e fragilità e di procedere verso la terra promessa della perfezione cristiana accettando il deserto dell’aridità, la sete e la fame della ricerca e le prove della vita. Al termine del cammino ci attende, come Gesù, il calvario. Ma non è per la morte. Vicino c’è la tomba della risurrezione. Qui nasce la vita, qui rinasce la speranza. Questa è la Pasqua alla quale ci siamo preparati e che vorremmo solennemente celebrare. Così si conclude il nostro esodo. Nelle braccia e nel cuore di Dio Padre troviamo pace per noi e per il mondo intero. Don Romano Nardin 16 marzo 2008 Segue dalla prima on un ragionamento sempliC ce: Dio non interviene o perché non è capace cioè non è on- nipotente o perché non è buono e non si interessa di noi e delle nostre sofferenze, in ambedue i casi non è Dio. Semplice, no? Troppo semplice. È la semplificazione che pretende di ridurre tutta la vita dentro lo schema delle nostre idee chiare e distinte che sono poi alla fin fine le idee che scaturi- scono da ciò che si può toccare con mano. Ma la vita non è così riducibile e nemmeno la nostra intelligenza ha un uso così ristretto. Soprattutto la semplificazione che annulla la distanza incolmabile tra noi e Dio mette in pericolo la fede. Annullare questa differenza significa considerare Dio come uno della nostra misura, sia pur un po’ più grande e allora è incom- prensibile che non intervenga come noi interverremmo. Un Dio così non esiste. Il vero credente, anche senza grande cultura, mantiene sempre vivo il senso della infinita differenza. Chi ne è privo, rifiuta Dio già in partenza. Simone de Beauvoir, la scrittrice francese, compagna di Sartre, racconta come è diventata perfettamente atea. Quand’era adolescente voleva risolvere una volta per sempre il problema di Dio. Si è messa davanti ad un orologio è ha intimato a Dio: “Se entro dieci minuti non ti fai vivo vuol dire che non esisti”. Chi ha coltivato in sé la fede religiosa sa che mai e poi mai Dio accetta simili pretese. Lo scandalo del male nel mondo non si risolve con ragionamenti o atteggiamenti di questo tipo. Anzi con nessun ragionamento. Allora bisogna mettere da parte l’intelligenza che è pure, per il credente, un altissimo dono di Dio? C’è un altro modo di usare l’intelligenza che troviamo nei veri credenti ed è quello di essere intelligentemente attenti alla vita nella sua complessità. Un’attenzione cosciente, una vigilanza consapevole che coglie segni, esperienze, parole e fatti che ti rendono certo che non sei lasciato in balia del caso. Ogni credente che coltiva la sua fede, che non se ne sbarazza con leggerezza, che tiene così aperta la sua intelligenza, per quanto sballottata sia la sua vita, per quanto colpita dolorosamente, riesce a concludere: eppure io sono contento di esistere e ringrazio Dio che mi ha dato questa vita. Certo non è sempre così immediata la conclusione, egli può passare per momenti di totale oscurità, ma alla fine arriva a questa conclusione. E non maledice. E non dispera. Ma continua a vivere nella consapevolezza di essere in mani buone, e, se si vuole, anche sotto le ali protettive di un angelo. GpM ternativa, c’è il parroco, oppure la Caritas, o qualche isolata iniziativa istituzionale (come lo sportello badanti avviato da Italia Lavoro a Vittorio Veneto). E compaiono per la verità anche fantomatiche agenzie private che incrociano domanda e offerta). Ma prendere una “badante” non equivale a comprare un vestito o un paio di scarpe. La “badante” sta vicino all’anziano, lo deve accudire, talora svolge servizi “para-infermieristici”. Chi verifica oggi le competenze e le capacità delle donne che si offrono per assistere gli anziani? Chi tiene una lista di badanti “abilitate”? Chi controlla il loro operato e sanziona le assistenti che non si comportano correttamente? Come si sa, la maggior parte delle badanti sono straniere: allora si pone il problema della lingua. Se parlano poco, o per nulla, l’italiano magari con la famiglia trovano comunque il modo di capirsi, di intendere quali sono le mansioni richieste. Ma poi che assistenza daranno, che compagnia faranno all’anziano, se non spiaccicano una parola? Qualche Comune ha organizzato dei corsi all’uopo, ma con scarsi risultati: le badanti vogliono corsi brevi per arrivare al “pezzo di carta” da sfruttare sul mercato. Anche se più di qualcuno non ci pensa, “prendere” una badante significa formalmente “assumere una dipendente”. Una pratica burocratica non difficile, se si vuole, ma con la quale sicuramente pochissimi hanno dimestichezza. Due le alternative: la via più comoda è l’accordo “in nero”, non serve niente, costa meno alla famiglia, l’interessata guadagna di più; per quella in regola invece bisogna farsi aiutare. Da chi? In genere dai patronati Acli, o dalle stesse Caritas. Insomma serve, urgentemente, un ente che si accolli la gestione del settore badanti, mettendo in piedi le attività che mancano e coordinando le associazioni e gli organismi (come Acli, Caritas...) che già portano avanti alcune iniziative. L’Ulss per la sua dimensione territoriale e per la sua vocazione a occuparsi sia del sanitario che del sociale ci appare come l’ente più idoneo. L’ipotesi della casa di riposo, al di là dei costi che ha, si scontra con le liste d’attesa: uniche a li- vello di Ulss, devono incrociare le varie disponibilità, le opzioni di altri candidati, la gravità degli anziani, i vari rapporti degli assistenti sociali. Districarsi non è facile. E comunque, nonostante la buona disponibilità di posti nell’Ulss (14 sono le case di riposo nella sola Ulss 7, con oltre 1500 posti), sono sempre pochi. Un servizio che gestisce direttamente l’Ulss è invece l’assistenza domiciliare integrata, ossia un supporto infermieristico alle famiglie che tengono i propri anziani in casa. Per il tipo di servizio (una visita periodica) e per il rapporto tra disponibilità di personale e numero di assistiti, è però inevitabile che questo supporto, pur svolto puntualmente dagli operatori, non sia di grande aiuto alle famiglie stesse. Del coordinamento tra questi aspetti del “problema anziano” il piano locale per la domiciliarità adottato dall’Ulss 7 si è occupato, introducendo i cosiddetti sportelli integrati, che servono proprio a dare le giuste dritte alle famiglie e che – secondo il piano stesso – dovevano essere operativi in tutti i Comuni e nei distretti dal 1º gennaio 2007. Laddove anche siano operativi, però, mancano della dovuta divulgazione. Insomma, se ci sono non lo si sa. Ergo, così non servono. AZ governo cinese “in maniera inimmaginabile”». Ha parlato esplicitamente di genocidio culturale contro il suo popolo. Ha detto che dal 2002, anno in cui ha iniziato contatti con il governo di Pechino per ottenere non l’indipendenza, ma una maggiore autonomia, non si è fatto un solo passo avanti. La denuncia è molto forte, visto il personaggio. Sembra smentire la sua tradizionale strategia conciliante e dialogante, imperniata sul riconoscimento che il Tibet è "parte della Cina". Questa sterzata verso toni più drammatici ci fa capire due cose. Da un lato, dimostra quanto duro sia il regime di Pechino nei confronti delle minoranze. Non solo i tibetani, ma anche gli Uiguri, i mongoli, e le minoranze religiose, sono da tempo nel mirino della repressione. Nel vuoto ideologico e di valori che sembra caratterizzare la Cina del miracolo economico, i soprusi e la discriminazioni contro i gruppi minoritari, ininfluenti sul piano economico, sembra non trovare ostacoli. L’ebbrezza della corsa al benessere e al successo economico spegne l’attenzione su qualsiasi altra realtà. Dall’altro lato, però, la denuncia del Dalai Lama ci mostra che la Cina, oggi più che mai, è vulnerabile. Il Dalai Lama non ha mai voluto appoggiare le richieste di boicottaggio dei giochi olimpici di Pechino. La finestra che le Olimpiadi con- sentiranno di spalancare sulla realtà della Cina è infatti un’occasione da non perdere. Il regime cinese ha avviato, da anni, una strategia di normalizzazione del Paese, oscurando le realtà più imbarazzanti. Ma la capacità di mobilitazione dei gruppi perseguitati non va sottovalutata. La comunità internazionale non ha chiesto nessuna contropartita alla promozione di Pechino come sede dei giochi olimpici - e ha commesso un grave errore. Gli stati fanno a gara nel chiudere un occhio sui “record” negativi della Cina in tema di diritti umani e libertà fondamentali - in attesa di stupire di fronti ai record logistici e sportivi delle prime Olimpiadi cinesi. Ma i gruppi perseguitati in Cina hanno forse in mano una carta vincente per far sì che la prossima estate la loro sofferenza sia un po’ più capita e un po’ alleviata dalla solidarietà, tardiva ma concreta, dell’opinione pubblica planetaria. Paolo De Stefani NELLA MALATTIA DEGLI ANZIANI LE FAMIGLIE NON SANNO A CHI RIVOLGERSI. E L’ULSS CHE FA? Nonno sta male: che si fa? S e non vi è già capitato, provate per un attimo a pensare all’eventualità di un familiare anziano che si ammala, e che necessiti di un aiuto. Che fate? Da chi andate? Dove sbattete la testa? La questione è già sul tavolo. Se da un lato l’età media della popolazione lascia presupporre che sarà più frequente e massiccio il bisogno di accudire sempre più persone e sempre più anziane, dall’altro le strutture ospedaliere non trattengono più i degenti, anche se anziani, se non in presenza di particolari patologie o in condizioni di rischio per la vita, inoltre ancora non esiste un punto di riferimento, uno sportello a cui rivolgersi. In realtà il problema è ancor più complesso ed è la gestione globale dell’assistenza all’anziano: ai familiari manca un interlocutore istituzionale che presenti un prospetto delle tipologie di assistenza cui si può ricorrere. E se per le risposte “istituzionalizzate” (casa di riposo, centro BADANTI Nella scelta delle badanti ci si affida alla Caritas, alle Acli o al passaparola, perdendosi tra problemi di burocrazia. E che competenze sanitarie / assistenziali possono avere? diurno, assistenza domiciliare...) una qualche informazione si riesce a recuperare, per le assistenti familiari, meglio note come “badanti”, vale il principio dell’arrangiarsi. Il sistema migliore, e anche quello più utilizzato, secondo una recente indagine promossa dalle Acli trevigiane, è quello del passaparola: c’è sempre qualche parente, qualche amico, qualche vicino che si è trovato di fronte al problema. Lui ci può dire come lo ha risolto. In al- DENUNCIA I SOPRUSI CINESI IN TIBET Il Dalai Lama rinuncia il Dalai Lama perSdee anche le staffe, significa che la situazione è davvero insostenibile! In questi giorni di marzo si celebra, in tutte le comunità tibetane della diaspora, l’anniversario della “riconquista” cinese del tetto del mondo: nel 1959, le truppe dell’esercito popolare cinese oltrepassavano i confini storici di quella che era una provincia di fatto indipendente dell’ex celeste impero, occupavano il paese, cominciavano un’opera di sistematica distruzione dei templi buddisti e delle vestigia di una cultura millenaria, co- stringevano all’esilio migliaia e migliaia di monaci, compreso il capo spirituale della nazione. Tenzing Gyatso, il Dalai Lama, da allora, vive in India, nella cittadina di Dharamsala. Può viaggiare dappertutto, ma non può tornare in Tibet. Ha ricevuto il premio Nobel per la pace (nel 1989), ma oggi, dopo decenni di sforzi diplomatici, politici, di dialogo religioso, spirituale e culturale intessuti con tutti gli stati e i popoli del pianeta, sembra sul punto di gettare la spugna. «I diritti dei tibetani - ha detto recentemente commemorando i fatti del 1959 - sono violati dal Attualità 16 marzo 2008 ULS 9: CODE PER LO SCREENING CONTRIBUTI REGIONALI ALLE COOPERATIVE SOCIALI T a Giunta regionale ha deterL minato i criteri di ammissione ai contributi regionali per la empi massimi di attesa per le prestazioni specialistiche nell’Ulss 9 in linea con quelli previsti dalla Regione Veneto, ma situazione critica per colonscopia e gastroscopia. «Le liste di attesa per la colonscopia – ha detto il direttore sanitario dell’Ulss 9, Pier Paolo Faronato – presentano criticità per la massiccia adesione allo screening colon-retto, il 30% in più rispetto a poco tempo fa. Il 6-7% di persone viene poi sottoposto alla colonscopia per approfondire gli esiti, andando così a ingrossare la lista. Ma su 1.600 cittadini che si ritenevano “sani”, 1.010 avevano dei polipi e 615 di essi polipi ad alto rischio, con 79 casi di tumore misconosciuto. Stiamo studiando percorsi diagnostici specifici per i pazienti che hanno bisogno di approfondimenti dopo uno screening». Per assicurare il rispetto dei tempi della lista di attesa, l’Ulss 9 ha stipulato un accordo con l’ospedale San Camillo di Treviso, che garantirà 2 mila prestazioni annue tra colon e gastroscopie. PF cooperazione sociale per l’anno 2008 e le modalità di presentazione delle domande per suddividere il finanziamento complessivo di 528 mila euro stanziati a favore del settore nel bilancio regionale recentemente approvato dal consiglio regionale. La legge regionale dispone che vengano concessi annualmente alle cooperative sociali contributi per la promozione del settore e il sostegno di singole iniziative; le tipologie di spesa sostenute sono per gli interventi di investimento o nella fase di avvio delle cooperative sociali. Per l’anno in corso si è deciso di destinare i contributi ai progetti di investimento predisposti dalle cooperative sociali di tipo A, cioè a quegli organismi cooperativistici che operano nella gestione di servizi socio-sanitari ed edu- 5 cativi. Per quanto riguarda invece gli interventi a sostegno dell’avvio dell’attività delle cooperative sociali sono indirizzati alle cooperative sociali di tutti i tipi. «La Regione – afferma l’assessore Valdegamberi – conta molto sul mondo cooperativo per portare avanti al meglio le politiche a favore della persona». All’albo regionale sono iscritte più di 500 cooperative sociali, che danno lavoro a più di 40 mila persone. CONTRO IL CANCRO AL COLLO DELL’UTERO DUE SERATE DI FORMAZIONE Il vaccino delle ragazzine egnaliamo due incontri sul Smarzo Papilloma virus. Venerdì 14 alle 18 nel centro socia- E ntro breve le ragazze nate nel 1996 riceveranno una lettera con cui l’Ulss le convoca al Distretto di riferimento per la somministrazione gratuita del vaccino contro il Papilloma virus. Sta infatti partendo, in tutto il territorio nazionale, la campagna di vaccinazione voluta dal ministero della Sanità per prevenire il cancro alla cervice dell’utero, il primo tumore che l’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto come interamente riconducibile a un’infezione di cui è responsabile, per l’appunto, il Papilloma virus (la cui sigla è Hpv). In seguito a questa campagna si svilupperà lentamente l’immunità a un virus per un’intera generazione: dalle attuali dodicenni in poi. Tre le dosi, iniezioni sul braccio, da fare a distanza di sei mesi tra la prima e l’ultima. Come detto, per le dodicenni chiamate dal- l’Ulss la somministrazione è gratuita. L’Ulss vaccina, su richiesta, anche le ragazze tra i 13 e i 26 anni dietro pagamento del ticket di 135 euro a dose, quindi 405 euro in totale (ma probabilmente il costo presto diminuirà). Le donne con più di 26 anni se vogliono vaccinarsi devono comprare il vaccino in farmacia al costo di 188,15 euro a dose. Attenzione però. Il vaccino ha un’elevata efficacia solo per le ragazze che non sono già entrate in contatto con il virus. In altre parole, è sicuramente efficace per coloro che non hanno ancora avuto rapporti sessuali. La diffusione dell’infezione L’infezione causata dall’Hpv virus è frequente nella popolazione femminile, con un’incidenza che arriva al 75%, ma nella maggior parte (circa l’80%) dei casi l’infezione guarisce da sola. Nei re- stanti casi l’Hpv può rimanere latente (cioè non svilupparsi) oppure trasformarsi in cancro o altra malattia. Il vaccino previene il 70% dei tumori provocati dall’Hpv, cioè quelli causati dai ceppi 16 e 18. Il restante 30% di tumori, prodotti dalla restante quarantina di ceppi, non può essere prevenuto. Pertanto resta necessario effettuare periodicamente il pap-test (l’adesione a questo screening è oggi, nell’Ulss 7, del 65%). Il pap-test è un sistema di prevenzione che rientra nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) ed è garantito gratuitamente, ogni tre anni, alle donne con età tra i 25 e i 64 anni. Studi effettuati in Europa e negli Stati Uniti rivelano che il vaccino dà una pro- le di Cappella ne parla il primario di ostetricia Ezio Candiotto su invito dell’amministrazione comunale. Giovedì 20 marzo, alle 20.45, a San Cassiano di Livenza, nei saloni della Festa del vino, ne relaziona Elio Campagnuta, chirurgo oncologo del Cro di Aviano. tezione tra il 98 e il 100% relativamente ai ceppi 16 e 18 (che provocano il cancro), e 6 e 11 (che causano altre patologie sessualmente trasmesse). Il livello di efficacia crolla al 50% nel caso di somministrazione a donne già infette. Quindi funziona sicuramente come prevenzione, molto meno come cura. La sperimentazione a Vittorio Veneto C’è un Comune dell’Ulss 7 che è partito prima degli altri con la somministrazione del vaccino. Si tratta di Vittorio Veneto. Lo scorso anno sono state chiamate tutte le ragazze nate nel 1989 e nel 1990 (circa 240 in tutto). La risposta è stata diIl papilloma virus screta: il 65% ha ac- colto l’invito e si è presentato al Distretto per la vaccinazione. Presto l’operazione verrà ripetuta dal Comune di Cappella per le diciottenni. I dubbi di “Altroconsumo” Tenuto conto che la vaccinazione costa alle casse dello Stato 70 milioni di euro, l’associazione “Altroconsumo” pone l’interrogativo se si tratti di soldi ben spesi, specie se si tien conto che il vaccino protegge solo da alcuni ceppi del papilloma, per cui le donne dovranno continuare a fare il pap test. A favore del vaccino depone, però, il dato sui nuovi casi di cancro della cervice uterina diagnosticati ogni anno in Italia, circa 3.500, e i circa 1.500 casi di donne che muoiono, annualmente a causa di questa patologia. Federico Citron UNA DELIBERA REGIONALE CERCA DI FARE CHIAREZZA SU TEMPI, COMPETENZE E RESPONSABILITÀ DEL PAGAMENTO IMPORTO DELL’ASSEGNO DI CURA PER IL 2008 Novità per l’assegno di cura Non autosufficienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da 53 a 267 euro al mese Malati di Alzheimer o altre demenze . . . . . . . . . . . . . . da 373 a 534 euro al mese Contributo badante* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da 51 a 267 euro al mese Isee 2006 massimo per accedere all’assegno . . . . . . . . . . . . . . . . 14.612,15 euro Isee 2007 massimo per accedere all’assegno . . . . . . . . . . . . . . . . 14.992,07 euro ovità per l’assegno di cura, N che in Veneto dal 2007 ha unificato e sostituito i contributi precedentemente dati per i non autosufficienti, per i sofferenti di Alzheimer e per chi assumeva una badante. La giunta regionale ha infatti approvato il 12 febbraio la delibera 287 che integra la delibera di giunta 4135/2006, quella che ha istituito l’assegno di cura. Secondo la Regione questa nuova delibera permetterà di assicurare un contributo a tutti quelli che hanno diritto all’assegno di cura, e di far sì che questo contributo sia un vero sostegno, e non solo un aiuto simbolico, per i casi più gravi di ammalati assistiti in casa. La nuova delibera prevede che la Regione stanzi una volta all’anno il contributo alle Ulss e che le Ulss, una volta ogni sei mesi, eroghino il contributo a chi ne ha diritto. Oppure che incarichino i singoli comuni di pagare l’assegno ai propri residenti. È anche possibile alle singole Ulss decidere che la Regione trasferisca il fondo per l’assegno di cura direttamente ai Comuni. Dalla nuova delibera arriva poi un chiarimento sull’Isee, cioè l’indicatore del reddito da utilizzare per sapere a quanto ammonta l’assegno che la famiglia deve ricevere. In merito: per il periodo gennaio-giugno 2008, l’Isee da considerare per determinare l’ammontare dell’assegno di cura può essere quello del 2006, ma incrementato dell’indice Istat, o quello del 2007; per il secondo semestre 2008 si deve prendere a riferimento l’Isee 2007. Resta però invariato il criterio di calcolo dell’assegno di cura. Anche se in delibera è presente l’incarico ai servizi sociali regionali “di avviare lo studio di possibili soluzioni innovative per la rilevazione della situazione economica delle persone non autosufficienti per le quali viene richiesto l’assegno di cura”. La delibera 287 chiarisce alcuni punti del testo precedente che avevano suscitato discussione, ma di fatto non raccoglie le due principali proteste espresse dall’Associazione famigliari Alzheimer e in particolare dal coriaceo cittadino vittoriese Carlo Menegon: cioè che il limite Isee per l’accesso all’assegno è troppo basso (sopra i 15 mila euro di Isee non si è certo ricchi), e che (a seconda delle categorie) *Il contributo badante può spettare solo per l’assistenza di persone non autosufficienti l’assegno erogato ogni sei mesi (il precedente contributo Alzheimer arrivava ogni tre mesi) è un peso eccessivo per le famiglie, che devono così accollarsi tutte le spese per un lungo periodo prima del rimborso. Periodo ancor più lungo se l’assegno di cura tarda ad arrivare: come accaduto per il contributo del primo semestre 2007, giunto a molte famiglie solo a fine anno. E l’assegno per il secondo semestre 2007 deve ancora arrivare a molti, eppure siamo già a marzo. La speranza è che siano solo gli assestamenti di un sistema che è ancora in fase sperimentale. Tommaso Bisagno 6 Attualità 16 marzo 2008 19 MARZO, SAN GIUSEPPE, FESTA DEL PAPÀ Papà, da padrone a peluche L iturgicamente quest’anno viene anticipata a sabato 15 (perché il 19 cade nella Settimana Santa) ma per tutti i figli mercoledì 19 marzo sarà un giorno particolare. Nella sua semplicità, la festa di San Giuseppe è la festa di tutti i papà. Ma come sono i papà d’oggi? Se ne occupano sociologi, se n’è oc- cupato l’Istat. Ce ne occupiamo tutti i giorni noi stessi, da padri o da figli. In questa pagina, riportiamo una sintesi dell’indagine Istat, una riflessione del pedagogista Daniele Novara sui rischi dei papà peluche, e la testimonianza di un figlio adulto di fronte alla malattia del padre. S top ai papà peluche, così morbidi da produrre figli tiranni e, in un certo senso, figli orfani. È un atto d’accusa contro la generazione post-sessantottina dei papà quello che viene da Daniele Novara, direttore a Piacenza del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti. I papà, una rivoluzione in trent’anni. Sì, perché i papà sono cambiati radicalmente: nell’arco di una generazione o poco più – diciamo in trent’anni – hanno subito una metamorfosi sostanziale. Si dice sempre che il ’68 ha avuto per protagonista la donna, che ha costruito la sua emancipazione nel lavoro e nella famiglia. Ma chi ha davvero “cambiato mestiere”, non tanto nel lavoro ma nella famiglia, sono gli uomini. «I padri – spiega Novara – si sono “maternalizzati”. I padri divenuti “morbidi” con i figli sono stati visti come l’esito finale del processo di erosione della figura arcaica e negativa del padre padrone». Com’erano i papà di una volta. E per molti versi è vero: chiunque può raccontare di papà (oggi nonni) nati negli anni Venti o Trenta, che non hanno mai cambiato un pannolino, raramente hanno giocato con i propri bambini, hanno scansato per timidezza coccole e baci, e a volte sono stati quasi assenti dal punto di vista educativo e del dialogo. Però le punizioni, e più di qualche scappellotto, erano affar loro. E dinanzi ai loro rimproveri o alle regole da loro imposte, i figli chinavano il capo. Spesso erano più autoritari che autorevoli, ma avevano chiaro come muoversi in famiglia. Come sono i papà di oggi. I padri venuti dopo, quelli di oggi, nati negli anni Sessanta e Settanta, sono di un’altra pasta: condividono con la moglie la cura dei bebè e dei più grandini, sono pieni di coccole e affettuosità, giocano e parlano ad ogni pié sospinto. Tutte cose positive, che li avvicinano ai figli. In compenso, però, fanno una gran fatica a mostrare il loro volto burbero: pongono regole ma concedono mille eccezioni e sgridano ma senza convinzione. «Recuperiamo la via di mezzo: il padre che aiuta i figli a stare al mondo». Da un estremo all’altro, insomma: «Tra il padre padrone Daniele Novara e il padre peluche – argomenta Novara – bisogna recuperare una figura di padre educativo. Un uomo, cioè, che svolga bene il suo ruolo: quello paterno è un ruolo educativo. È il padre che dà una spinta al bambino, lo tira fuori dal lettone, gli dice che i compiti li deve fare da solo, che deve mangiare da solo, che lo porta a fare sport, a provare esperienze nuove...: il ruolo del padre è di aiutare i figli a stare al mondo». «Le mamme più utili ai bebè, i papà ai figli adolescenti». Novara è piuttosto critico sui papà “mammi”: «È chiaro che nel momento in cui si chiede al padre di fare la madre, lui è incapace di farlo: diventa grottesco, si mette a fare il clown con il bimbo, svolge male le funzioni materne, le realizza in maniera ridicola». Perciò, continua il pedagogista, è conveniente un passo indietro, per recuperare una figura “mediana” di padre, alla fine più utile sia ai figli che alla moglie: «È necessario che si ritrovino il ruolo materno dell’accudimento, che tende a spegnersi con la crescita dei bambini, e quello dei padri, che diventa sempre più importante quando i figli diventano grandi, e tanto più nell’adolescenza, nel fronteggiare la necessaria spinta trasgressiva dei ragazzi, la loro tendenza alla conflittualità, le loro bugie, la loro volontà di stare nel gruppo e di allontanarsi dalla famiglia». Il papà “giusto” contiene le spinte trasgressive. «Ma questo allontanamento deve essere gestito dalla figura del padre, nel senso che il padre deve far sì che l’uscita dal nido non sia pericolosa. Specie tra gli 11 e i 14 anni, l’età più critica, quando la spinta a staccarsi dai vincoli familiari diventa più forte, un papà autorevole ed educatore – nel senso di capace di contenere le spinte centrifughe – è essenziale». Giorgio Malavasi L’INDAGINE ISTAT Responsabilità diverse indagine dal titolo “DivenL ’ tare padri in Italia” condotta dall’Istat nel 2006 ha mo- strato che la responsabilità della cura quotidiana dei figli ricade ancora in massima parte sulle spalle della madre. L’impegno dei padri è discontinuo, spesso limitato alle attività meno gravose (vedi tabella), e frequentemente esercitato solo in caso di “necessità”. È solo un’esigua minoranza di padri, infatti, che svolge quotidianamente tutte le mansioni necessarie alla cura primaria dei figli. Il coinvolgimento paterno aumenta sensibilmente se la madre lavora. E se l’attività di cura della madre viene già sostituita da nonni o baby-sitter anche i padri si rivelano più attivi. Anche il livello di istruzione, il numero di ore lavorate, e la loro combinazione tra i coniugi, hanno un impatto nella cura dei figli piccoli. COSA FANNO I PAPÀ (valori percentuali) età dei figli 0-2 anni 3-5 anni GLI FANNO IL BAGNO Tutti i giorni 8,0 8,1 Qualche volta alla settimana 30,0 25,1 Mai 37,8 39,0 LO METTONO A LETTO Tutti i giorni 25,6 23,3 Qualche volta alla settimana 41,1 39,5 Mai 15,1 14,6 LO FANNO MANGIARE Tutti i giorni 21,0 21,1 Qualche volta alla settimana 38,1 38,7 Mai 20,8 18,9 GLI CAMBIANO IL PANNOLINO Tutti i giorni 20,7 13,2 Qualche volta alla settimana 30,9 22,1 Mai 31,0 49,3 LO VESTONO Tutti i giorni 16,2 14,5 Qualche volta alla settimana 39,2 38,6 Mai 24,7 20,4 LA TESTIMONIANZA DI UN FIGLIO NELLA MALATTIA DEL PADRE Mani di padre l 18 marzo 2006, sabato pomeIpapà, riggio e vigilia della Festa del mia moglie ed io, sposati da pochi mesi, stavamo preparando il necessario per ospitare a pranzo i nostri genitori il giorno successivo. Alle 19 circa ci fu comunicato che mio padre era stato trasportato all’ospedale per un’emorragia cerebrale e, dopo giorni di coma e mesi di delirio, voglio ricordare in particolare un giorno che per me rappresenta un “nuovo inizio” dopo aver rischiato di perderlo per sempre. Voglio dedicare questa memoria a tutti i parenti e gli amici che ci hanno aiutato ad assistere mio padre giorno e notte ininterrottamente per undici settimane; li ringrazio inoltre per non averci fatto mancare l’appoggio morale e le molteplici visite nei cinque mesi passati presso i vari ospedali. Sono particolarmente riconoscente al personale ospedaliero della neurochirurgia di Treviso, della rianimazione di Conegliano e del reparto Rrf di Vittorio Veneto. 24 giugno 2006. È un caldo pomeriggio d’inizio estate. È una soddisfazione entrare nella camera dell’ospedale di Vittorio Veneto dove è ricoverato mio padre e vederlo sereno accogliermi con un sorriso spontaneo; non è ancora in grado di parlare, riesce solo a dire “Ao” (ciao) e “No” con voce calma e molto roca. Ci rallegriamo perché percepiamo la sua grande volontà di recuperare fisicamente e di riprendere la vita lasciata in sospeso tre mesi prima. Vado a sedermi vicino al letto dal quale mio padre mi sta guardando con un lieve sorriso sul volto. Appoggio la mano destra alla sbarra del letto, mio padre pone la sua mano sulla mia guardandomi assonnato. Lui è disteso, rilassato, il respiro è regolare. Si addormenta beato. La sua mano sinistra non si sposta dalla mia che non oso muovere per non interrompere il suo sonno. C’è un silenzio speciale a quest’ora nel reparto di riabilitazione, i pazienti cercano di riposare e il personale è rispettoso degli ospiti in fase di recupero. Anch’io mi rilasso. Mi piace stare qui a pensare e ascoltare. La mia mano destra sta sudando terribilmente sotto quella si- nistra di mio padre, ma non voglio ritrarla per evitare che si svegli, anzi, realizzo che è più grande della mia e me la avvolge con soddisfazione. Ha lavorato tanto quella mano! Sempre per il bene della famiglia, non di se stesso. Non ha mai smesso di muoversi nemmeno quando, nei due mesi precedenti in preda al delirio, non doveva toccare gli strumenti collegati al suo corpo per garantirgli la sopravvivenza, al punto di rendere necessario il doverla legare alla sbarra del letto. Mi fa capire tante cose questa mano, mi trasmette emozioni nuove, mai provate e mi fa pensare a tutti i momenti trascorsi assieme prima di questa grande sofferenza. Questa mano, che parla al posto della voce, è capace di trasmettermi ancora l’affetto e la sicurezza di sempre, facendomi ricordare quanto questo corpo oggi così fragile e indifeso fosse forte come una roccia sino a pochi mesi fa. La pelle chiara, le dita lunghe così vicine al mio viso mi ricordano la sua fisarmonica, compagna d’innumerevoli momenti felici, simbolo della sua allegria e voglia di vivere che tuttora lo aiuta a combattere per rimettersi in piedi e riprendere la vita quotidiana. Vorrei tanto poter fare di più, trascorrere più giorni o ore al suo fianco in questo periodo, vorrei che sentisse l’affetto che provo per lui. Non so se ora dorme, se sogna o magari sta pensando; e nemmeno posso sapere quanto e fino a quando lui ricordi il suo passato vista la grave lesione subita, ma sono sicuro che mi riconosce ed io sono orgoglioso di essere suo figlio! Oggi, trascorsi due anni dall’incidente, osservo il suo grande recupero psico-motorio ottenuto grazie alle ininterrotte fisioterapie, alla straordinaria forza e costanza di mia madre nel seguirlo con lo stesso affetto e dedizione che si dedicano a un bambino che cresce. Coraggio papà! Ora che il peggio è passato contiamo sulla tua grande volontà perché tu possa ristabilirti al meglio. Marco Martuzzi San Vendemiano Attualità 16 marzo 2008 7 I CANDIDATI ALLE ELEZIONI DEL 13-14 APRILE Un esercito per 49 poltrone D opo settimane di trattative, finalmente sono apparse le liste dei candidati alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Preferiamo parlare di liste, e non di candidati, per la nota e deprecabile caratteristica del nostro sistema elettorale (tanto criticata da tutti, ma che nessuno – tranne gli italiani che hanno firmato per il referendum – ha dimostrato con i fatti di voler cambiare) di non permettere il voto di preferenza. Ergo, si vota una lista, poi vengono eletti i primi, e quindi emerge il potere decisionale dei capipartito (che scavalca la volontà degli elettori) nello stabilire l’ordine dei candidati; poi un’ulteriore possibilità i leader nazionali ce l’hanno nella scelta delle dimissioni di quei candidati civetta eletti in più collegi o regioni, che sceglieranno il collegio da rappresentare (figuriamoci!) in base ai primi dei non eletti che vogliono premiare con un seggio a Roma. Ma tant’è, la legge è questa. Ce la teniamo. Gli elettori del collegio 2 del Veneto (province di Treviso, Venezia e Belluno) potranno scegliere tra 18 liste per la Camera e 19 per il Senato. I candidati sono un esercito, i posti a disposizione pochi: per la Camera 305 candidati si spartiranno 29 seggi, per il Senato in 352 aspirano a 20 posti. Moltissimi di loro sanno con assoluta certezza di non avere nessuna possibilità: e infatti – complice anche la solita legge elettorale – non faranno nemmeno campagna elettorale. Nel riportare le liste dei candidati, in questa pagina, indichiamo solo i nomi dei candidati dei partiti che, almeno secondo le previsioni dei più autorevoli commentatori, hanno possibilità di riuscita. Katia Signori, Matteo Celegato, Maria Rosa Pavanello, Giuseppe Esposito. ta Pasin, Luca Sbardella, Annalisa Andreetta in Pedrazzoli, Letizia Ortica, Lucio Leonardelli, Umberto Perissinotto, Tiziana Martire, Alessio De Mitri, Lucas Pavanetto, Elisabetta Stefanon. I CANDIDATI della provincia di Treviso Italia dei valori Sinistra l’arcobaleno Partito democratico (Veltroni premier) Senato. Elio Lannutti, Gustavo Franchetto, Damiano Rossato, Valerio Lastrucci, Giulio Civardi, Giuseppe Caliaro, Massimo Caproni, Romana Motta, Donatello Olivato, Patrizia Astolfi, Annamaria Biasutti, Marilena Quintarelli, Alfonso Baldi, Domenico Felice, Antonio Albuzio, Giuseppe Puglisi, Renzo Gaspari, Bernardo Lancia, Francesca Braggion, Mauro Biolcati, Guido Concina, Giuseppe Pisano, Mauro Zampierin, Brigitte Armande Lefebvre. Camera. Antonio Di Pietro, Massimo Donadi, Antonio Borghesi, Giuseppe Giulietti, Silvia Clai, Nicola Funari, Debora Gari, Gennaro Marotta, Giacinto De Zanet, Angelo Levis, Nella Schiaffino, Erminio Viero, Paola Orsola Frigerio, Paola Bellin, Emanuela Del Bianco, Anita Basso, Pino Onorato, Luciano Zennaro, Giovanni Murgia, Gianmichele Lo Giurato. (Bertinotti premier) Senato . Nicola Tranfaglia, Anna Donati, Luisa De Biasio in Calimani, Elio Bonfanti, Marcello Albanello, Giuliana Beltrame, Guglielmo Brusco, Giuseppe Campagnari, Giovanni Caneva, Fabiola Caramel, Beatrice Damin, Daria Ferrara, Zenone Giuliano detto Zeno, Mauro Lorenzon, Luciano Mignoli, Domenico Mognol, Diego Paoletti, Luisa Pavanello, Anna Cinzia Preto, Maria Rita Serantoni, Giorgio Varisco, Monica Zanon, Giuseppe Zogno, Anna Maria Zoppellari. Camera. Gino Sperandio, Francesco Saverio Caruso, Valentina Descanio, Carola Laurenzi, Roberto Rossi, Federica Casanova Borca, Adriano Beraldo, Giuliana Longo, Andrea Bortolato, Miriam Poloni, Maurizio Bucca, Emanuela Ponticelli, Giovanni Chiara, Anna Maria Rossi, Giorgio Fiolo, Lidia Scarpa, Marco Liviero Raccanello, Mara Toffolo Rossit, Andrea Mirco, Dino Pavan. (Veltroni premier) Senato. Antonio Enrico Morando, Maria Pia Garavaglia, Paolo Giaretta, Felice Casson, Paolo Nerozzi, Maurizio Fistarol, Cecilia detta Franca Donaggio, Marco Stradiotto, Sandro Detto Gino Spinello, Rosanna Filippin, Diego De Carlo, Pierluigi Damian, Silvano Sabbadin, Giovanni Benincà, Ivano Berto, Ricciarda Avesani, Anna Paola Marconi, Francesco Stocco, Marisa Dariol, Maria Teresa Cassol, Antonella Corradin, Giampaolo Valerio, Loredana Perissinotto, Rita Giannetti. Camera . Rosaria detta Rosy Bindi, Andrea Martella, Pier Paolo Baretta, Simonetta Rubinato, Rodolfo Giuliano Viola, Delia Murer, Francesco Tempestini, Denis Dal Soler, Lorenzo Biagi, Elisa Sturaro, Giovanni Tonella, Roberta Penzo, Donatella Santambrogio, Marina Francesca Dragotto, Enrica Maria Zanin, Donatella Favaretto, La Destra (Santanchè premier) Senato. Giancarlo Pagliarini, Francesco Storace, Fabrizio Ditadi, Ferdinando Francescon detto Nando, Luigi Tosin, Bruno Cesaro, Artemio Pesce, Maria Grazia Trombetta, Antonia Monteleone detta Titti, Roberto Bussinello, Paolo Barbieri, Leonardo Cavazzana, Carlo Giacomo Granzotto, Renzo Frusi, Ferruccio Ippolito, Paolo Morazzi, Adimaro Moretti Degli Adimari, Nello Alessio, Antonio Palma, Andrea Partesani, Assuntina Venanzi, Marino Vescovo, Andrea Viganò, Massimo Vinco. Camera. Daniela Garnero Santanchè, Stefano Morselli, Orietta Miotto, Paolo Patelmo, Andrea Camilli, Livio Moroni, Michele Recchia, Massimiliano Spagnol, Giovanni Busanello, Walter Santin, Stefano Sperandio, Massimo Gentili, Mirco Lunardi, Maurizio Colladon, Ovelino De Martin Del Zoppo, Michele Cortesia, Giulio Tartuferi, Martino Minto, Fabio Casagrande, Rolando Della Libera. Lega Nord (Berlusconi premier) Senato. Federico Bricolo, Piergiorgio Stiffoni, Paolo Franco, Alberto Filippi, Gianvittore Vaccari, Gianpaolo Vallardi, Luciano Cagnin, Stefano Falcone, Sandro Sandri, Alessio Brandolini, Valter Orsi, Leandro Comacchio, Sandro "Todaro" Boscolo, Cesare Biasin, Carla De Beni, Franco Secchieri, Mariella Mazzetto, Giovanni Codognola, Matteo Strullato, Tiziana Botteon, Marina Trevisan, Raffaella Tessari, Antonella De Giusti, Camillo Paludetto. Camera. Umberto Bossi, Giampaolo Dozzo, Guido Dussin, Corrado Callegari, Luciano Dussin, Franco Gidoni, Gianluca Forcolin, Liviana Scattolon, Sabina Fabi, Claudio Sartor, Antonio Di Luzio, Gianpiero Possamai, Gelso Lenzi, Luca Baggio, Stella Bertagno, Giorgia Andreuzza, Cinzia Vianello, Augustalba Laura Brunetta in Maso, Floro Baldovin, Paola Fiorotto. Il popolo della libertà (Berlusconi premier) Senato . Giancarlo Galan, Luigi Ramponi, Maria Elisabetti Alberti Casellati, Maurizio Sacconi, Maurizio Saia, Paolo Scarpa Bonazza Buora, Anna Bonfrisco, Maurizio Castro, Piero Longo, Mauro Mainardi, Pienantonio Zanettin, Cesare Campa, Paolo Dalla Vecchia, Dino Secco, Giovanni Zaccagna, Giovanni Miozzi, Francesco Lunghi, Giampiero Avruscio, Alda Boscaro, Raffaele Zanon, Laila Marangoni, Massimo Venturato, Giovanni Calabrese, Marcello Spigolon. Camera . Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Renato Brunetta, Adolfo Urso, Fabio Gava, Valentino Valentini, Maurizio Paniz, Catia Polidori, Ettore Riello, Michele Zuin, Pieralfonso Frat- IL CARD. BAGNASCO PARLA DELLE ELEZIONI “Occasione di crescita” ella sua prolusione al N Consiglio permanente della Cei, il cardinale Ange- lo Bagnasco ha dedicato una riflessione sulle imminenti elezioni, auspicando «che la circostanza si riveli un’occasione di crescita morale e civile», e dicendo che «l’Italia ha bisogno di un soprassalto d’amore per se stessa, per ricomprendere le proprie radici e dare slancio al proprio avvenire, interpretando adeguatamente il proprio compito nel concerto delle nazioni». «Il non coinvolgimento come Chiesa, e dunque come clero e come organismi ecclesiali – ha aggiunto – è, a ben guardare, il contrario del disinteresse e del disimpegno, ma è un contributo con- creto alla serenità del clima, al discernimento meno distratto, alla concordia degli animi». Bagnasco ha poi aggiunto parole sul «rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana» e «alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio». Quanto all’urgenza degli interventi, Bagnasco ha aggiunto: «semplificando potremmo parlare del “problema della spesa”» facendo riferimento all’esigenza di aumento dei salari minimi e alla difesa del potere d’acquisto delle pensioni. Unione di Centro (Casini premier) Senato. Francesco D’Onofrio, Oronzo Cosi, Walter Dalla Costa, Iles Braghetto, Francesco Piccolo, Stefano Pachera, Roberto Cavazza, Calogero Orlando, Renzo Costantini, Paola Broggio, Paolo Bogoni, Virgilio Zampieri, Beatrice Piovan, Stefano Cimatti, Ezio Ordigoni, Gianni Mamprin, Stefano Dall’Ara, Andrea Borgato, Giuseppe Gaburro, Gianni Scarpa, Giuseppe Berton, Gino Gastaldo, Gianpietro Borgo, Antonio Foresta. Camera. Rocco Buttiglione, Antonio De Poli, Luisa Capitanio, Ugo Bergamo, Flavio Silvestrin, Michele Reolon, Gianna Galzignato, Maurizio Bonotto, Roberto Panciera, Fiorenzo Silvestri, Enrico Pontello, Carla Puppinato, Giuseppe Mattiello, Roberto Marconato, Annamaria Tomaello, Riccardo Moscatelli, Roberto Busetto, Regina Barattin, Martino Criveller, Andrea Abbagnara. Altre liste Senato: L’intesa veneta, Forza nuova, Sinistra critica, Per il bene comune, Partito comunista dei lavoratori, Movimento europeo diversamente abili, Grilli parlanti, Liga veneta repubbli ca, Partito liberale italiano, LeAli, Partito socialista, Movimento triveneto. Camera: Aborto? No grazie, Sinistra critica, Per il bene comune, Unione democratica consumatori, Partito comunista dei lavoratori, Partito liberale italiano, Grilli parlanti, LeAli, Partito socialista, Movimento europeo diversamente abili, Forza nuova. In Friuli Venezia Giulia si vota anche per il rinnovo del Consiglio Regionale. Servizio a pag. 36 8 Attualità L’ape di Alessandro Toffoli Amici... abbandonati F iorello ci scherza sopra interpretando l’improbabile avvocato Messina (“Che dovremmo dire noi di quelli che abbandonano i cani sulle autostrade?”), ma un fondo di verità ce l’ha. È incomprensibile che qualcuno accudisca, nutra, si affezioni a dei cani, per poi abbandonarli per andarsene al mare. Ma non è 16 marzo 2008 un’usanza esclusivamente estiva. Negli ultimi due mesi il servizio veterinario dell’Ulss 7 ha catturato 93 cani abbandonati, dei quali solo 32 avevano il microchip, grazie al quale è stato possibile risalire al proprietario, e trasferendoli quindi al canile. Risulta che nell’Ulss 7 ci siano 33 mila cani, di cui meno di 20 mila con il microchip, quindi con un proprietario individuabile. Gli altri sono cani sciolti, per recuperare e mantenere i quali (nel canile) Ulss e Comuni spendono cifre esorbitanti. Oltre al citato costo alle spalle della comunità, i cani che girano indisturbati rappresentano pure un pericolo: possono causare incidenti, portare malattie (ad esempio le zecche), mordere i bambini... E potremo parlare anche dei gatti, veicoli di malattie di vario tipo. Amare gli animali non vuol dire lasciarli liberi di riprodursi senza prendersi la briga di renderli identificabili e prendersene cura. Così facendo si rinforza solo l’acredine di chi invece questi animali li vuole vedere morti. LA FINANZIARIA INTRODUCE LA CLASS ACTION, FAMOSA NEGLI USA PER I RISARCIMENTI DI MASSA Cause di gruppo S i chiama Class Action ed è la possibilità per i consumatori di partecipare a cause collettive contro società fornitrici di beni o servizi. L’azione legale comune è molto nota in America, meno nelle altre parti del mondo, tra cui l’Italia, dove il Senato nelle ultime settimane di attività ha approvato un emendamento in Finanziaria che aprirà alla Class Action a partire dal prossimo luglio. Quello che sembrava un passo avanti nella regolamentazione del rapporto tra consumatori e aziende in Italia è tuttavia ben altra cosa dal sistema americano, che ha in più occasioni mostrato di funzionare a dovere (solo in ambito finanziario, negli Stati Uniti, le Class Action sono state in un anno oltre 200, oggi sono una quarantina i fondi risarcitori aperti per un totale di circa 10 miliardi e mezzo di dollari). Ne abbiamo parlato con l’avvocato veronese Pietro Adami, che si occupa proprio di far partire Class Action negli Stati Uniti. Avvocato Adami, che cos’è una Class Action? «Per Class Action, azione collettiva, si intende un’azione iniziata e portata avanti da uno o più soggetti a beneficio non solo proprio, ma anche di altri che in quel momento ancora non fanno parte dell’azione e, tendenzialmente, potrebbero non farne parte fino al buon esito di questa». I vantaggi di una Class Action su modello americano? «Il vantaggio principale è riuscire a far valere il diritto di un cittadino, che ha di per sé un danno modesto – anche solo 50, 100, 500 euro – di entità talmente limitata da disincentivare il cittadino stesso a far valere il suo diritto, cosa su cui talune società marciano; laddove si possano accorpare cittadini o portarne uno solo come esempio per tutta la categoria posso quindi far valere un diritto da 50 euro. Soprattutto posso trovare un legale che sia desideroso e stimolato a portare avanti questo diritto, poiché non lavora più per una pratica di solo 50 euro, ma di 50 euro moltiplicato per 100, 1000, 100mila, che sono i po- tenziali beneficiari». I limiti? «I vantaggi si possono interpretare come limiti, perché l’avvocato che gestisce la causa da un lato è stimolato, dall’altro concentra la sua attenzione non a un unico cliente, ma alle ragioni di una massa, che sono le ragioni della sua parcella. C’è il rischio che si perda un po’ di vista la tutela del cliente e si spersonalizzi il rapporto avvocatocliente». Se si vince si ha un risarcimento, se si perde? «Non si paga». Cosa che non avverrà in Italia... «In Italia c’è la possibilità di pattuire per iscritto un compenso commisurato tutto o in parte al successo dell’azione. Chi perde paga in Italia, ma nel nostro caso sarebbero le associazioni di consumatori». In Italia infatti le regole sono diverse. «Sì. Sono state fatte determinate scelte politiche; la più discutibile, a mio avviso, è quella di li- Pietro Adami mitare i soggetti che possono far causa. Nel sistema americano può farlo chiunque abbia un diritto che sia stato leso, nel sistema italiano possono solo le associazioni dei consumatori, comitati, organi rappresentativi. Questo però mi esclude il singolo danneggiato. E poi l’iter è farraginoso: conoscendo i tempi della giustizia italiana, occorreranno, tra primo grado, appello, cassazione, almeno 15 anni, mentre in America cinque a stare larghi». LEGGE PER LE FAMIGLIE NUMEROSE l consigliere regionale pievigino Marco Zabotti ha presentato un Itroprogetto di legge per intervenire a favore delle famiglie con quato più figli. «Bisogna assolutamente sostenere le famiglie in que- sto difficile momento di congiuntura economica negativa – ha detto Zabotti –: non è pensabile che molti nuclei familiari fatichino ad arrivare alla fine del mese e che per molte coppie diventi difficile dal punto di vista economico decidere di mettere al mondo dei figli». Il ddl prevede contributi per la spese relative alle utenze e per il pagamento delle tasse locali, promuove convenzioni e servizi per affitti, trasporti e accesso ai luoghi di cultura, dispone prestiti a tasso zero per i costi dell’educazione dei figli e istituisce un “Fondo regionale annuo per le famiglie numerose”. «La Regione deve intervenire non solo attraverso iniziative sperimentali, come i bandi rivolti alle amministrazioni locali, ma anche attraverso provvedimenti organici». Per cambiarlo in meglio cosa servirebbe? «Coraggio e mancanza di condizionamento da certi poteri forti». Torniamo agli ambiti ideali per una Class Action? «I campi applicativi sono tantissimi, rimanendo sul quotidiano sicuramente i problemi di telefonia, si parla di cifre irrisorie: la ricarica che non funziona, il messaggio che scarica due euro di consumo… Nessuno fa causa per due euro, cumulativamente però diventano cifre significative. In secondo luogo la pubblicità ingannevole, che induce alla stipula di un contratto. Infine si pensi ai consumi di gas o di energia elettrica. Una qualunque incidenza, anche di pochi centesimi per utente, porta a un valore significativo: le spese di spedizione delle bollette non sarebbero addebitabili, ma accade, e nessuno fa causa per 60 centesimi, che moltiplicati per milioni di utenti diventano cifre importanti». Cosa si deve fare per avviare una Class Action in Italia? «Il meccanismo prevede che parta un’associazione di consumatori con almeno un cittadino danneggiato. L’associazione porta avanti la causa per conto di tutti, verrà assegnato un termine entro il quale ciascuno dovrà, con dichiarazione esplicita, inserirsi nell’azione. Se si vince e non ci sono appelli, si apre una IL PREGIO Il vantaggio principale è riuscire a far valere il diritto di un cittadino, che ha un danno di entità talmente limitata da disincentivarlo a far valere il suo diritto fase di tavolo di conciliazione, in cui si decide come quantificare il danno, con quale criterio assegnarlo e così via. A quel punto a ciascun soggetto inserito nella causa viene riconosciuto il risarcimento». Quali le Class Action possibili in Italia? «Il dente avvelenato pare sia contro il mondo finanziario. Poi viene la pubblicità ingannevole e la mancata informazione sui farmaci. Poi ci sono i coltivatori, le quote latte… quando qualcosa non va è di moda dire “facciamo la Class Action”. Ho sentito i portuali di Genova, i negozianti danneggiati dalla presenza dei rifiuti in Campania e dalla diminuzione del turismo...». Ma ne varrebbe la pena? «Dal primo luglio ne partiranno una valanga. Quante saranno fondate ci penseranno i tribunali a stabilirlo. Ma ho l’impressione che sulla scia dell’entusiasmo ci sarà una dose di azioni non proprio fondate». Maria Vittoria Adami ALTROCONSUMO CONTRO TELECOM ADUSBEF SULLA PORTABILITÀ DEI MUTUI I associazione di consuL ’ matori Adusbef ha promosso una Class Action l movimento di consumatori Altroconsumo ha deciso di raccogliere le lamentele degli utenti di Telecom Italia per indirizzare alla compagnia telefonica una richiesta cumulativa di restituzione degli importi che gli utenti stessi ritengono di aver pagato ingiustamente. “Da tempo i consumatori italiani sono tartassati dal fenomeno dei servizi non richiesti, che appesantiscono illecitamente le loro bollette telefoniche”, affermano da Altroconsumo, che se n’è occupato più volte negli ultimi anni, segnalando le truffe alla Polizia postale e alle procure, e cercando di risolvere stragiudizialmente con Telecom Italia le questioni sottoposteci dai propri soci. 899, dialer, numerazioni satellitari, servizi a valore aggiunto non richiesti, connessioni a Internet mai effettuate: sono questi i casi più frequenti, che ora Altroconsumo chiede di se- gnalare. “Recentemente Telecom Italia – dice Altroconsumo – in seguito alle contestazioni indirizzatele dall’Autorità per le comunicazioni, ha deciso di pagare oltre 6 milioni di euro per evitare sanzioni ben più pesanti. Anche l’Antitrust si è mossa, aprendo un fascicolo per pratiche commerciali scorrette con una prima misura cautelare sugli illeciti relativi alle numerazioni satellitari. L’Agcom, per altro verso, promette che entro l’estate sarà in vigore una bolletta separata per telefonate satellitari o a numeri speciali a valore aggiunto e saranno introdotte modalità automatiche di blocco con meccanismi di silenzio-assenso”. “L’unione fa la forza – conclude Altroconsumo – se non saremo soddisfatti dalla risposta di Telecom Italia, valuteremo l’ipotesi di ricorrere alla Class Action”. contro banche e notai che hanno fatto pagare spese per la portabilità dei mutui, a dispetto della cosiddetta legge Bersani, che sancisce il diritto del titolare di un mutuo a trasferire il proprio debito ad un’altra banca, qualora avesse la possibilità di accedere a condizioni migliori, senza alcun onere per il cliente. “Oltre al recupero di questi costi non dovuti – si legge in una nota – Adusbef chiederà il risarcimento dei danni. Nonostante la legge, il sistema bancario e la casta dei notai hanno osteggiato la legge, facendo pagare spese di istruttoria, oneri di perizia e costi notarili pari a circa 2-3.000 euro ciascuno”. Adusbef fa notare che “gli istituti di credito, invece di applicare la legge per favo- rire 3,2 milioni di mutuatari indebitati a tasso variabile surrogando o rinegoziando i mutui senza alcun onere, hanno invece richiesto al contraente in stato di bisogno per gli elevati aumenti delle rate, pari ad una media di 170 euro al mese per un mutuo di 100 mila euro (oltre 2.000 euro l’anno), costi e spese non dovute per migliaia di euro che i consumatori (circa 150 mila) sono stati costretti a pagare, anche per evitare guai peggiori, come l’aumento ulteriore dei tassi e dell’euribor, configurandosi in tali condotte fraudolente anche l’ipotesi di estorsione”. Di qui la decisione di promuovere una Class Action. L’Adusbef ha pubblicato sul suo sito www.adusbef.it il fac-simile di delega all’azione collettiva, da compilare e inviare all’associazione stessa. Economia 16 marzo 2008 CORSO DI FORMAZIONE A CONEGLIANO I periti della grandine ambiano in Europa le regoC le per le calamità naturali. Non saranno più risarcibili e- venti come grandinate, anche se eccezionali, ampie tempeste di vento sui cereali, e via elencando. L’Europa disincentiva inoltre le reti antigrandine sulle coltiva- zioni, come del resto stanno già facendo le province autonome di Trento e Bolzano. Troppo alto l’impatto ambientale e paesaggistico delle reti, sicché è più conveniente in tutto e per tutto la cosiddetta difesa passiva, che è poi l’assicurazione. È un modo d’agire diverso, tan- to da richiedere delle nuove professionalità, come il “perito estimatore” dei “danni da avversità atmosferiche”. Un primo corso di formazione in tal senso è in calendario il 29 marzo e il 5 aprile prossimi alla Scuola d’enologia di Conegliano, che si candida così, in stretta collaborazione con l’Università di Padova e il Co.Di.Tv, a diventare il primo centro in Italia per la formazione 9 e la ricerca sulle avversità atmosferiche e stima dei danni, all’uva in particolare. «I cambiamenti climatici e la difesa delle colture agrarie sono dei problemi – spiega il professor Giovanni Follador, che è il coordinatore del Corso – sempre più rilevanti e chiedono subito una risposta adeguata anche perché l’Europa è più che mai orientata sulla difesa passiva, che come sappiamo è l’assicurazione». Al corso sono ammessi solo 40 partecipanti ed è destinato ai laureati in Agraria, ai Periti agrari e ai Geometri. Le materie di studio, oltre alle meteore come la grandine, comprendono il gelo, la siccità, le inondazioni e la furia del vento, con approfondimenti anche sui funghi e gli artropodi parassiti della vite e dei fruttiferi. Informazioni su iscrizioni e ammissioni allo 043861421 oppure 61524 e/o a [email protected]. MS dividere le notizie su infortuni, ispezioni e attività in materia di sicurezza. Finanziamento promozione. Verranno finanziate azioni promozionali pubbliche e private (particolarmente nelle piccole e medie imprese) introducendo anche nei programmi scolastici e universitari la materia della sicurezza sul la- voro. Nuove sanzioni. Arresto da 6 a 18 mesi per il datore di lavoro che non valuta i rischi in aziende ad elevata pericolosità; la sanzione diminuisce per i casi di meno grave inadempienza. Ai datori di lavoro che si mettano in regola, o comincino a farlo, si garantisce una diminuzione della pena, per esempio non applicando la sanzione penale, ma solo pecuniaria (da 8 mila a 24 mila euro). Questa possibilità è esclusa se il datore di lavoro è recidivo o si siano determinati, in conseguenza della mancata valutazione del rischio, infortuni sul lavoro. Restano inalterate le norme del codice penale per l’omicidio e le lesioni colpose causate dal mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Riduzione burocrazia. Sono semplificati gli obblighi formali, attraverso la riduzione del numero e del peso per le aziende degli adempimenti di tipo burocratico, in quanto non incidenti sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Il mondo imprenditoriale ha accolto criticamente il nuovo decreto, sostenendo che si tratti di un intervento che “punta tutto e solo su un inasprimento delle sanzioni, senza niente di attivo, di nuovo come supporto alla formazione e prevenzione, unica strada per ridurre davvero i rischi”, e che non semplifica gli adempimenti, come le piccole e medie imprese chiedono per una migliore attuazione delle normative di sicurezza. IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA APPROVATO UN NUOVO DECRETO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO Lavoro più sicuro? N el pieno dell’emergenza sulla sicurezza sul lavoro, il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge, che il Governo ha ritenuto di dover approvare, anche se in fase di scioglimento delle Camere, proprio in considerazione dei tragici e- venti legati a infortuni occorsi di recente, della rilevanza sociale della materia (più volte sottolineata anche dal Presidente della Repubblica) e dell’ampia convergenza di consensi registrata fra le forze politiche. Il nuovo decreto ridisegna la ma- teria, coordinando una serie di provvedimenti e disposizioni applicate nel corso di quasi 60 anni, in coerenza con le direttive comunitarie e internazionali, e nel rispetto delle competenze in materia conferite alle regioni dalla Costituzione. Numerose le novità introdotte dal decreto. Copertura per tutti. Le disposizioni in materia di sicurezza vengono estese a chiunque si inserisce in un ambiente di lavoro, senza differenze formali (dipendenti o meno), comprendendo anche i lavoratori autonomi. Rappresentanti della sicurezza. Sono rafforzate le prerogative dei rappresentanti dei lavoratori territoriali (dove non ci sono quelli dei lavoratori in azienda) e viene istituita la figura del rappresentante di sito produttivo, per realtà particolarmente grandi e pericolose (porti, cantieri grandi opere...). Coordinamento vigilanza. Si ottimizzano le attività di vigilanza, eliminando sovrapposizioni e migliorando l’efficienza. Viene creato un sistema informativo per con- NUOVE PROFESSIONI L’IDEA DEL SARMEDESE FIORELLO FRANCO L’occhio del cliente egli ultimi anni è ricomN parso – come ha simpaticamente fatto notare la pub- blicità di un locale istituto di credito – “’el mal dea piera”, il desiderio di investire il proprio lavoro o i propri risparmi nei mattoni di casa propria. Complici le agevolazioni fiscali per chi effettua delle ristrutturazioni, o la convenienza economica nel comprare casa “sulla carta” ovvero sul progetto, spesso si investono cifre magari ingenti senza vedere prima cosa si acquista, o cosa si va a realizzare. E qui sorge un problema: chi è in grado – per tempo o competenza – di seguire i lavori di ristrutturazione o di realizzazione della propria ca- sa? Pochi. E questa “latitanza” non è certo un vantaggio per le imprese immobiliari serie: sapere già mentre avanzano i lavori di incontrare il gusto e le esigenze dell’acquirente è un grande vantaggio, e un risparmio di tempo e di possibili futuri contrattempi. «Lavoro da anni nei cantieri, ed ho constatato di persona la frequente difficoltà degli acquirenti di seguire con la dovuta attenzione i lavori. Mi sembra, insomma, che manchi una figura: una sorta di referente del (futuro) padrone di casa per la verifica dei lavori». Fiorello Franco da una quindicina d’anni si occupa di posa pavimenti e rivestimenti, maturando un’esperienza sul campo e questa convinzione. Poi ha fat- Fiorello Franco to un passo in avanti, cercando di immaginare ruoli e competenze della figura che sembra mancare. Con l’ausilio del suo legale ha redatto un contratto tipo, da sottoporre agli interessati. «Con alcuni collaboratori, esperti nei vari settori (impiantistica, idraulica, elettricisti...) offriamo ai clienti una sorta di controllo bisettimanale dei lavori, affinché tutto proceda al meglio, nell’interesse del cliente e dell’impresa, che non sarà così più costretta a fissare ap- puntamenti magari serali o festivi per verificare i lavori o – peggio ancora – ad apportare delle modifiche. Sono sicuro che le imprese immobiliari serie non ci guarderanno con diffidenza, perché io personalmente, se mentre lavoro so di avere il gradimento del mio cliente, lavoro meglio». Il contratto andrà stipulato col cliente, stabilendo il tipo e la frequenza delle visite al cantiere («Comunque ci interesseremo solo di lavori interni alle abitazioni, non gli esterni»): il compenso per questo servizio dipende ovviamente da diverse variabili, come il tipo di lavoro, ovvero la dislocazione del cantiere: mediamente comunque il costo per l’acquirente si aggirerà sull’1,5-2% della spesa totale per l’intervento o l’acquisto, più eventuali spese. Per saperne di più, ci si può rivolgere a Fiorello Franco, mandandogli una e-mail a [email protected]. AT 16 marzo 2008 CON LA DOMENICA DELLE PALME COMINCIA LA SETTIMANA SANTA Gesù sofferente avvicina Dio all’uomo G esù allora quando vide piangere [Maria] e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l’avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Queste parole del vangelo secondo Giovanni di domenica scorsa sono forti e fanno da giusta introduzione alla domenica delle Palme, che inaugura la Settimana Santa. Può il Figlio di Dio “commuoversi”, “turbarsi” e addirittura “piangere”? È lecito pensare a un coinvolgimento così profondo da parte di Gesù con i suoi amici, Lazzaro e le sue sorelle, Marta e Maria? Perché Giovanni – proprio lui, il quarto evangelista, il più esplicito nel riconoscere Gesù come il “Verbo che era presso Dio” – ha la- sciato queste espressioni, così “compromettenti”? Qualcuno potrebbe leggere questi versetti come una prova decisiva della perfetta umanità di Gesù: anche Gesù, come ogni uomo, ha sofferto, ha pianto e si è turbato. Altri – come certi eretici dei primi secoli – utilizzano questi versetti per negare la divinità di Cristo, perché Dio non può essere così direttamente “ingaggiato” con gli affetti e i sentimenti umani. La fede della Chiesa ha affermato, senza soluzione di continuità, che se Gesù è veramente uomo, è anche veramente Dio. Sorge, allora, il problema di come tenere insieme in Gesù queste due dimensioni, così asimmetriche e diverse: l’umanità “passibile” e la divinità “impassibile”. La tradizione cristiana nel cor- so dei secoli ha trovato una posizione di equilibrio, suggerendo che le pagine della Scrittura, in cui Gesù soffre, sono da attribuirsi alla sua natura umana, non alla natura divina, che invece rimane impassibile. La teologia contemporanea guarda a questa prospettiva con un Possiamo dire che nella sofferenza e negli affetti di Cristo c’è un diretto coinvolgimento di Dio? atteggiamento critico. La visione tradizionale, infatti, non sembra sufficientemente in grado di giustificare la reale unità di Cristo e rischia di presentare il volto di un Dio, che rimane di fatto estraneo alle vicende umane: un Dio impassibile e indifferente, più vicino al “Dio dei filosofi” che al “Dio vivente di Abramo, Isacco e Giacobbe”, rivelato dalla Bibbia. Possiamo dire che nella sofferenza e negli affetti di Cristo c’è un diretto coinvolgimento di Dio? Non si può nascondere che anche questa prospettiva diventa problematica, perché rischia di ridurre – se non addirittura annullare – l’assoluta trascendenza di Dio e la sua onnipotenza. Rischia di fare un Dio “a nostra immagine e somiglianza”, anch’egli impigliato nelle vicissitudini belle o brutte dell’umanità. Un Dio “umano, troppo umano” ci potrebbe ancora salvare? Come si intuisce, la questione è complessa. Restiamo ancora una volta dinanzi a un mistero che ci sfugge e che siamo chiamati a rispettare, accettandone l’eccedenza. Tornando al passo citato in apertura, il turbamento e il pianto di Gesù sembrano davvero poca cosa, se intesi semplicemente come “dolore per la morte di un amico”. Gesù sarebbe troppo simile a noi: uno come tanti, che piange la perdita di una persona cara. Se Gesù, invece, è il Figlio di Dio, il Verbo eterno fatto uomo, i suoi sentimenti debbono avere una profondità ulteriore. Nella compassione di Gesù per l’amico Lazzaro, siamo chiamati a vedere qualcosa di più, che riguarda la sua identità di Figlio e riguarda tutti noi: un presagio del calice amaro dell’imminente passione, che è il vertice della sua missione di Figlio obbediente; il disappunto di Dio dinanzi alla drammaticità del peccato dell’uomo, di cui la morte di Lazzaro e poi quella di Cristo sono una conseguenza. La sofferenza di Gesù, allora, avvicina Dio all’uomo, perché rivela l’amore della Trinità per gli uomini, che si sono allontanati a causa del peccato. Dall’altra parte, la sofferenza di Gesù ha una profondità del tutto singolare, che supera infinitamente la nostra e proprio per questo ci salva. Don Alessio Magoga La Messa crismale richiama il senso della Cattedrale Nella Settimana Santa evitare errori pastorali G ome proposto dal Messale Romano (p. 131), la sera del Giovedì Santo all’inizio della Messa “in Cena Domini”, ogni comunità parrocchiale accoglierà solennemente i sacri oli appena benedetti nel mattino in Cattedrale. Ciò potrà aiutare a far comprendere ai fedeli il loro significato e la loro efficacia nella vita cristiana. Invece, celebrare in questo giorno l’Unzione degli infermi, oltre a essere liturgicamente improprio è anche pastoralmente inopportuno e costituisce un abuso. Ugualmente non è opportuno e costituisce una “distrazione” pastorale la celebrazione della Prima Comunione in questo giorno. È di fondamentale importanza, infatti, che la centralità e la ricchezza sacramentale del Triduo pasquale rispetto all’intero Anno liturgico e rispetto a qualunque altra “creatività” pastorale, non venga disturbata e messa in secondo piano da altre celebrazioni che hanno, invece, il loro posto più naturale nel Tempo pasquale. Inoltre, così come ricordato ogni anno nel Calendario liturgico (pag. 108-109) è necessario che i presbiteri, che ne avranno reale necessità pastorale, facciano per tempo richiesta formale al vescovo di poter celebrare un’altra Messa “in cena Domini” oltre a quella prevista. Nel medesimo Calendario liturgico è chiaramente indicato che il vescovo non concede nessun permesso generale per questa celebrazione, ma solo caso per iovedì Santo 20 marzo, alle 8.30, il vemesse fatte il giorno della propria ordinascovo Corrado nella chiesa Cattedrale zione. La liturgia vuole così evidenziare che presiederà per la prima volta la solenne ceil sacerdozio ministeriale va inserito all’inlebrazione della Messa crismale. Con il Veterno di tutto il popolo sacerdotale – del scovo sono invitati a concelebrare tutti i quale è a servizio – e orienta l’attenzione anpresbiteri e i diaconi della diocesi, in segno zitutto verso il Cristo, unico vero sommo di comunione nell’unico sacerdozio e mied eterno sacerdote, il cui nome significa nistero di Cristo. Il Vescovo che benedice “consacrato per mezzo dell’unzione”. gli oli santi evidenzia come la grazia della Occasione per richiamare il senso della chiePasqua si diffonde su tutto il popolo di Dio. sa Cattedrale Questa celebrazione va perciò considerata La Messa crismale è anche occasione pricome una tra le principali manifestazioni vilegiata per richiamare ed esprimere il sedel mistero della Chiesa, Corpo di Cristo, gno della chiesa Cattedrale. “La chiesa Catpopolo consacrato dal Battesimo, regno di tedrale è quella nella sacerdoti, ricco dei quale si trova la cattedoni dello Spirito. dra del vescovo, segno Perciò tutti i fedeli so- INDICAZIONI utti i presbiteri sono pregati di tro- del magistero e della no invitati a partecivarsi per tempo nella cripta della Cat- potestà del pastore delparvi: in modo particolare i diaconi, i mi- tedrale, muniti di camice, stola e casula la Chiesa particolare, nistri istituiti, i mini- bianca della diocesi. Il Capitolo della Cat- nonché segno dell’unità stri straordinari della tedrale, i vicari foranei, i presbiteri che ce- di coloro che credono Comunione e, possi- lebrano i giubilei sacerdotali e i diaconi si in quella fede che il vebilmente, anche i cre- prepareranno in sacrestia. Dopo la pro- scovo proclama come simandi che durante cessione d’ingresso i diaconi e i ministri i- pastore del gregge. In l’anno saranno con- stituiti prenderanno posto in presbiterio. essa, nei giorni più sofermati con il crisma Poiché quest’annuale celebrazione ha già lenni, il vescovo presieconsacrato in questo una ricchezza di motivazioni teologiche de la liturgia... prepara e sacramentali tali da esprimere per se il sacro crisma e compie giorno. Mentre celebriamo la stessa la comunione tra il presbiterio dio- le sacre ordinazioni. Per varietà e la ricchezza cesano e il suo vescovo, da quest’anno – questo la chiesa Cattedi carismi e ministe- anche per rendere la celebrazione più drale giustamente deve ri che lo Spirito San- scorrevole – decade l’usanza della conse- essere considerata il to distribuisce a tutto gna degli oli benedetti da parte del ve- centro della vita liturgiil popolo di Dio, il Ve- scovo ai vicari foranei, i quali, al termine ca della diocesi” (Ceriscovo e i presbiteri della celebrazione, li riceveranno nei so- moniale Episcoporum, 42.44). rinnovano le pro- liti locali come tutti gli altri presbiteri. T C caso. Si rispettino, inoltre, le indicazioni previste per eventuali riti esequiali (Calendario liturgico diocesano, p. 103). Infine, come già ogni presbitero avrà sicuramente notato, le solennità di San Giuseppe e dell’Annunciazione, a motivo della assoluta preminenza della Settimana Santa e dell’Ottava di Pasqua su tutto l’Anno liturgico, vengono automaticamente spostate in base ai principi della Riforma liturgica conciliare. Quindi tutte le comunità parrocchiali e religiose, compresi i santuari, che sono posti sotto questi titoli liturgici, celebreranno solennemente queste feste nel giorno stabilito dal Calendario liturgico diocesano. La eventuale non osservanza di questi principi fondamentali, che derivano direttamente dalla Riforma liturgica del Concilio Vaticano II, oltre a costituire un grave abuso, diventa anche occasione di profonda diseducazione verso i fedeli. Lo stesso Calendario liturgico diocesano indica chiaramente, per mezzo dell’apposito cartoncino, il modo di stabilire una celebrazione, ad esempio di un santo, nei tempi “forti”: questo strumento viene preparato da moltissimi anni (e apprezzato anche fuori diocesi), appunto per aiutare le comunità a celebrare in modo ordinato e in comunione con la Chiesa universale, per questo si invitano caldamente tutti rettori di chiese e i responsabili di comunità religiose a rispettarne fedelmente tutte le indicazioni. L’Ufficio liturgico diocesano Chiesa 16 marzo 2008 11 LO HA ILLUSTRATO MONS. PIZZIOLO VENERDÌ SCORSO CON GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE ALL’AUDITORIUM TONIOLO DI CONEGLIANO Il ruolo del vescovo P rima una chiara esposizione dei contorni della figura del vescovo, come si è venuta definendo in duemila anni di storia cristiana. Poi un assaggio di alcune linee che caratterizzeranno il suo episcopato. Questo il percorso seguito dal vescovo Corrado venerdì scorso all’auditorium Toniolo di Conegliano, dove era stato invitato dal Centro culturale Humanitas per parlare del ruolo del vescovo. Il vescovo dalle origini a oggi Il ministero episcopale non è un’“invenzione” introdotta a un certo punto della vita della Chiesa per ragioni organizzative, magari, come qualcuno sostiene, sotto l’influsso del mondo ellenistico. La figura del vescovo – sicuramente non ben delineata come oggi ma comunque già con i suoi tratti portanti – la ritroviamo negli Atti degli Apostoli e in san Paolo. Ben presto nel collegio degli anziani (presbiteri), la prima forma di “vertice” delle comunità cristiane, viene a distinguersi il ruolo di vescovo, cioè di colui che è preposto a vigilare sulla comunità. Paolo arriva a elencare le caratteristiche che deve avere colui che aspira a essere vescovo. «Sono requisiti molto impegnativi – ha sottolineato monsignor Pizziolo –. Non riesco a capire come oggi si possa “aspirare” a essere vescovo...». Due elementi sono sempre stati connaturati alla figura del vescovo: l’“apostolicità”, che possiamo tradurre come fedeltà al Vangelo, e l’impegno per l’unità e la comunione. Al Concilio di Trento si impose l’esigenza di chiarire prerogative e doveri del vescovo e così uscì un’impostazione molto giuridica del ministero episcopale. Si dovette attendere il Concilio n ritratto di Cristo, in«popolo Unestato nella storia del ebraico e al tempo stes- Il vescovo Corrado con Camillo De Biasi, presidente dell’Humanitas Vaticano II per ritornare alla tradizione originaria e per fare chiarezza sul versante sacramentale. Il sacro Concilio superò difatti il concetto dell’episcopato come “una carica in più”, con l’insegnamento che con l’ordinazione episcopale viene conferita la pienezza del sacramento dell’Ordine. Meglio pastore di Padre «Quale immagine vorrebbe che i suoi fedeli avessero di lei?». Camillo De Biasi, presidente dell’Humanitas, apre con questa domanda il dibattito. «Non mi va tanto l’immagine di “padre”, di Padre ce n’è uno solo. Piuttosto mi vedo pastore» commenta il Vescovo. Incalza De Biasi: per quale dei tre compiti del vescovo – evangelizzare, santificare e governare – si sente più portato? Non è possibile scindere l’uno dall’altro – risponde il Vescovo –. Piero Benvenuti, dell’Humanitas, torna sull’argomento, sostenendo che a suo avviso l’urgenza di oggi è l’evangelizzazione. «Se per evangelizzare intendiamo solo convincere attraverso la ragione non mi ritrovo – replica il Vescovo –. Le persone non si convincono solo ragionando» anche perché «il cristianesimo non è una filosofia, è un evento». E allora come possiamo annunciare efficacemente il vangelo? «Con l’argomentazione, con la cele- brazione e con la prassi comunionale» sottolinea il Vescovo. «Ci sarà una più intensa collaborazione con la diocesi di Treviso?» chiede incuriosito De Biasi. «Alcune cose ci sono già: lo studio teologico, il coordinamento delle scuole cattoliche; altre partiranno, come l’Istituto superiore di scienze religiose. Finora queste collaborazioni hanno portato buoni frutti – risponde il Vescovo –. Altre collaborazioni? Sono possibili». Specialmente – aggiunge – in ambito culturale o di lettura della realtà sociale e civile. «Dopo, evidentemente, ogni diocesi ha la sua storia, quindi né identità ma neppure separazione». Toni Tomasi fa una proposta provocatoria: «Eccellenza, venda i beni della diocesi per fare asili nido». Non è così che si risolvono i problemi – risponde il Vescovo –. Per l’educazione dei piccoli stiamo facendo molto. Basti pensare «che le parrocchie si stanno dissanguando per tenere aperte le scuole materne e i nidi». Insomma, la Chiesa vittoriese è già concretamente vicina alle famiglie che decidono di mettere al mondo figli. Ciò non toglie – ha concluso il vescovo Corrado – che si possa fare di più e, in particolare «sostenere le mamme da un punto di vista spirituale e morale». Federico Citron GIUBILEI SACERDOTALI DEL 2008 N el prossimo Giovedì Santo, com’è di consuetudine, alcuni confratelli ricordano il loro anniversario di ordinazione. - il 15º anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Silvio Padoin vescovo emerito di Pozzuoli. - il 70º anniversario dell’ordinazione presbiterale di mons. Vittorio Battistin, mons. Guglielmo Furlan e mons. Basilio Sartori (†) (Cattedrale, 29 giugno 1938) - il 60º di mons. Vittorio Bottan, mons. Giovanni Longo, don Albano Damo, mons. Domenico Persico, mons. Narciso Dassiè, don Matteo Visintin e don Ferruccio Pizzol (S. Raffaele, 20 giugno 1948); mons. Livio Spader (Vidor, 12 settembre 1948). - il 50º del vescovo Ovidio Poletto, di mons. Marco Pizzol, Il Vescovo commenta il libro del Papa mons. Guerrino Pagotto, don Guido Giotto, don Piergiorgio Da Canal, don Olindo Maso, don Amedeo Vendrami e mons. Battista Barbaresco (Cordignano, 6 luglio 1958). - il 25º di don Brunone De Toffol (Piavon, 7 dicembre 1983) e don Carlo Maccari (Lutrano, 26 giugno 1983). - il 1º di don Roberto Bischer, don Mauro Cettolin, don Luca Martorel e don Mirco Miotto (Cattedrale, 15 maggio 2007). Anniversari di ordinazione sacerdotale di religiosi: - 60º di padre Giuseppe Bevilacqua e padre Francesco Donaggio (Giuseppini - Oderzo), e di fra Lorenzo Pellattiero (Servi di Maria - Follina). - 50º di fra Martino Bertogna (Cappuccini - Conegliano), padre Domenico Franco (Giuseppini - Oderzo) e fra Clemente Nadalet (Servi di Maria - Follina). - 25º di padre Renato Martini (Missionari della Consolata Vittorio Veneto). I vescovi Silvio Padoin e Ovidio Poletto so attuale e vivo». È questo il Gesù che il teologo e papa Joseph Ratzinger presenta nel suo libro Gesù di Nazaret. È questa l’immagine che il teologo e vescovo Corrado Pizziolo ha presentato con passione e profondità agli insegnanti di religione, che egli ha incontrato per la prima volta nell’ambito di una riunione organizzata dall’Ufficio diocesano per la scuola e la pastorale scolastica. Benedetto XVI, come ha sottolineato il Vescovo, ripercorre per andare oltre quanto è stato riportato nelle opere degli anni Trenta e Quaranta del secolo IL VESCOVO Nel libro il Papa ci offre un ritratto di Cristo innestato nella storia del popolo ebraico e al tempo stesso attuale e vivo scorso, le quali presentavano il Gesù della fede. Analoga situazione per i testi degli anni Cinquanta che, riproponendo i principi della teologia liberale protestante sviluppatasi nell’Ottocento, parlavano unicamente del Gesù storico e di lui era considerato reale solo ciò che poteva essere dimostrato scientificamente. «Il Papa – ha affermato il Vescovo – offre una presentazione della figura di Gesù ottenuta da un attento ascolto della Sacra Scrittura e da un lungo cammino interiore. Essa è fedele sia alle acquisizioni della ricerca scientifica sia alla tradizione della fede della Chiesa. La tra- dizione fin dall’inizio è avvenuta per trasmissione orale e poi si è iniziato a scrivere. La fede cristiana è quindi parola attestata, che vuol dire testimoniata, professata. Fin dall’inizio la Chiesa ha proclamato il Gesù della storia e il Gesù della fede. Gesù è il Cristo, il Messia. Questo è l’unico modo di presentarlo correttamente». Perché quindi è importante che, in ambito scolastico, l’insegnante di religione cattolica sia credente e non solo competente in termini di contenuti? «Di Gesù – ha affermato il Vescovo – può anche parlare un non cristiano. L’unico modo corretto però è quello che avviene dentro un ascolto di tradizione di fede della Chiesa. Il Papa ha mirato al centro stesso del cristianesimo per evitare che diventi sbiadito. Lo ha fatto chiarendo il suo approccio interpretativo. Da una parte c’è l’attenzione costante alle scritture ebraiche, dall’altra la continua attualizzazione del Vangelo nella storia contemporanea. La grande domanda che ci accompagna per tutto il libro è: che cosa ha portato Gesù? Ci ha portato Dio, ora noi conosciamo il suo volto e possiamo invocarlo. Il resto è affidato alla nostra libertà». GDN LA SETTIMANA SANTA SU RPC E TELECHIARA adio Palazzo Carli (Rpc) e R Telechiara hanno modificato il loro palinsesto per trasmettere le celebrazioni della Settimana Santa. Radio Palazzo Carli Domenica delle Palme 16 marzo: alle 8 lodi dal Duomo di Sacile. Giovedì Santo 20 marzo: alle 7.30 canto delle lodi da Sacile; alle 8.30 messa del Crisma da Vittorio Veneto; alle 16.30 messa infermi da Sacile; alle 20 messa in coena Domini da Vittorio Veneto. Venerdì Santo 21 marzo: alle 8 celebrazione dell’ufficio delle letture e delle lodi da Vittorio Veneto; alle 15 celebrazione della Passione del Signore da Vittorio Veneto. Sabato Santo 22 marzo: alle 8 celebrazione dell ufficio delle letture e delle lodi da Vittorio Veneto; alle 21.30 veglia pasquale da Vittorio Veneto. Domenica di Pasqua 23 marzo: alle 10 messa pontificale e benedizione apostolica dalla Cattedrale. Telechiara L’emittente trasmetterà le principali celebrazioni presiedute da papa Benedetto: domenica 16 marzo alle 9.30 messa delle Palme e Angelus; giovedì 20 marzo alle 17.30 messa in coena Domini; venerdì 21 marzo alle 17 Passione del Signore e alle 21.10 Via Crucis; sabato 22 marzo alle 21 veglia pasquale. 12 Chiesa 16 marzo 2008 È INTERVENUTO A MOTTA DI LIVENZA SI È CONCLUSO IL BIENNIO DELLA SCUOLA SOCIALE DIOCESANA Olivero: “La pace è far felici gli altri” Buoni risultati A nche quest’anno si è concluso il biennio gestito dalla Scuola sociale diocesana. Cominciata in ottobre, con 26 partecipanti a Oderzo e 25 a Conegliano, si è svolta senza incidenti di percorso, sempre possibili quando i relatori vengono da Padova o da Trieste o da Venezia. Diciotto serate sull’“area politica” a Conegliano, altrettante su quella “economica” a Oderzo. Alla fine sono stati consegnati 19 attestati di frequenza a coloro che avevano completato il biennio. Qualcuno si meraviglia di fronte a tale costanza di partecipazione. Bisogna essere mossi da una profonda esigenza di capire, e, da parte dei relatori, da una passione intensa per le tematiche trattate. Nella verifica di fine corso, svolta con tutti i partecipanti, sono emerse due sottolineature: la scuola offre un prodotto – con- Antonio Giandon tenuti, relatori, modalità – che riesce a coinvolgere; e, tuttavia, si sente l’esigenza di un maggiore approfondimento. Mi è venuto in mente che si sta “progettando”, al secondo livello in sede regionale, un modulo formativo che darebbe risposta a questa esigenza. Chissà… Un ringraziamento va alle persone che compongono l’équipe della scuola che sviluppa il programma, e alle due persone che hanno svolto la funzione di “segretario”; e infine ai due parroci che hanno offerto locali e attrezzature perché l’attività potesse svolgersi al meglio. Antonio Giandon direttore della Scuola UN PARTECIPANTE “NON RESTIAMO ALLA FINESTRA” o visto a ottobre il programH ma della Scuola sociale – area politica – in programma a Co- negliano e mi sono iscritto per un’esigenza che premeva di capire cosa sta succedendo in questo mondo in palese rapida trasformazione, in cui si rischia di perdere il passo di fronte a una quotidianità che si presenta sempre più diversa da ieri. Ho così frequentato le diciotto lezioni – per un totale di 36 ore – che si sono svolte nella parrocchia di San Pio X a Conegliano. Su invito della direzione della scuola ho anche accettato, come azione di volontariato, di svolgere la funzione di segretario, curando l’organizzazione sia prima che durante le lezioni. L’obiettivo che la scuola esplicitava era di offrire un’occasione di approfondimento, di riflessione e di confronto sui problemi di grande attualità che riguardano la società tutta, cattolici e laici che vivono insieme. E questo in un clima di confusione generale che non poteva essere meglio descritta di come ha fatto l’editoriale de L’Azione del 14 ottobre 2007, che diceva appunto che la politica si stava sviluppando in un “clima torbido” e che la situazione dell’Italia era – ed io aggiungo “è” – “ingatiada”, cioè arruffata come può esserlo un gomitolo di lana tra le zampe di un gatto. I cattolici non possono stare alla finestra e lasciare che siano altri a proporre la soluzione dei problemi politici, quali la difesa di una vera democrazia, assieme ai grandi temi della vita. Come pure per i problemi economici: globalizzazione, sviluppo sostenibile e la tutela dei più deboli. Di tutto questo si è trattato con la scuola. Devo dire che la mia esigenza di capire ha trovato nella scuola alcune risposte. Ai relatori in particolare, tutti molto bravi e impegnati, esprimo un profondo ringraziamento, così come ringrazio gli amici che hanno partecipato al corso. Forse, dopo questi approfondimenti siamo più pronti a trovare il bandolo della “matassa ingatiada” della politica italiana che oggi tanto ci preoccupa. Raoul Follerau, grande amico dei lebbrosi, affermava: “Non possiamo essere felici da soli”. Per questo dobbiamo lavorare intensamente e con grande spirito di servizio per la realizzazione del “bene comune”. Giovanni Manganini AVEVA QUASI 80 ANNI, RIPOSA A MIANE Don Giovanni Pierdonà è tornato al Padre vrebbe compiuto 80 anni il A prossimo settembre don Giovanni Pierdonà, ma il Si- gnore lo ha chiamato a sé prima di questo traguardo. È morto venerdì scorso nella casa di riposo del clero Madonna di Lourdes di Conegliano. Dall’autunno gli avevano diagnosticato un male che non lasciava molte speranze e questi ultimi mesi furono un continuo via vai tra vari ospedali. Quando incominciò a sentire che le forze lo abbandonavano definitivamente, chiese di essere portato nella casa di riposo di Conegliano, dove si era ritirato fin dal 1992. Di case don Giovanni ne passò molte, perché ebbe una vita piuttosto movimentata. Originario di Miane, fu ordinato sacerdote da monsignor Zaffonato nel 1952. Passò i primi anni impegnato come cappellano in varie parrocchie. Nel 1958 chiese di entrare nella Pia società San Paolo, i cosiddetti Paolini, ma ben preso si accorse che non era il suo posto e l’anno successivo lo troviamo parroco a Melfi, diocesi della Basilicata. Vi rimase fino al 1963, quando chiese di entrare nella diocesi di Torino, dove svolse per una ventina di anni il servizio di parroco in più parrocchie. Era il tempo del cardinale Pellegrino, del quale ebbe Don Giovanni Pierdonà sempre una grande ammirazione e un grato ricordo. Nel 1982 ritornò in diocesi di Vittorio Veneto e fu nominato parroco di diverse parrocchie: Soffratta, Saccon, Corbanese, Madonna del Menarè, finché si ritirò nel 1992 in casa di riposo, ma rimase sempre attivo, tanto che nel 1998 accettò, pur risiedendo sempre a Conegliano, la parrocchia di Scomigo. Mantenne questo incarico per 8 anni, fino al 2006. Fu un periodo più calmo e la gente lo ricorda con affetto per la sua dedizione pastorale. Don Giovanni aveva notevoli hi non lo conosceva si sarà C forse stupito nel vederlo entrare in basilica così in sor- gruppo sostiene 2.500 progetti di solidarietà in tutto il mondo e due “succursali” in Brasidina e sedersi solo in navata, le e Giordania, oltre alla sede dietro una colonna. Ma questo centrale di Torino dove miè Ernesto Olivero, il “co-fongliaia di persone in difficoltà datore” del Sermig, arrivato a trovano un pasto e un letto: un Motta di Livenza per concluluogo che è un miracolo perdere “La pace conviene”, iniziamanente perché nato per votiva di sensibilizzazione orgalontà di alcune persone che nizzata dalle foranie di Motta senza una lira volevano came Oderzo. biare il mondo e che continua Perché la pace conviene? «Pergrazie a «milioni di persone che ché conosco la guerra», ha afaiutano milioni di persone». fermato Olivero. Ma se si vuoErnesto racconta anche dei le la “la pace delle armi” occorsuoi maestri, come il collega are prima partire da noi stessi: teo e radicale che gli insegnò a «La pace nasce nel cuore degli non sprecare nulla: acqua, cibo, uomini». vestiti… Uno dei tanti incontri È da queste affermazioni che si che gli cambiarono la vita. è sviluppato il suo discorso, il «Non vi chiedo di rinunciare quale ha toccato numerosi aralle vostre comodità» ha affergomenti legati spesso a ricordi mato, «ma di usarle con intelpersonali: la nascita del Sermig ligenza, condividerle e distrisu iniziativa di alcuni giovani buirle a chi non se le può persposi guidati da Ernesto e conmettere»; questo perché «la pasorte, le difficoltà per la mance è far felici gli altri». Da qui canza di una sede; le incomsi è arrivati alle armi, che «ucprensioni di chi non li capiva... cidono quattro volte perché olQuarantatre anni dopo questo tre a provocare vittime, tolgono denaro a scuola, sanità, istruzione; perché impegnano cervelli che potrebbero essere usati per il bene; perché infine chiamano vendetta e quindi altro sangue». Ma in un mondo senza guerra non possono mancare regole Ernesto Olivero a Motta di Livenza chiare e intransigenza: doti di intelligenza, era appasper questo «i giovani hanno bisionato degli strumenti audiosogno di trovare un modello visivi che usava abbondantenegli adulti, e non lassismo. Almente nella catechesi, stimava trimenti possono costruire somolto l’associazione scoutistilo un mondo mille volte pegca, che ha tentato di costituire giore». Sfiducia verso le nuove in varie parrocchie in cui è stagenerazioni? Tutt’altro: queste to. Nonostante la difficoltà di sono uno dei segreti del suo trovare una certa stabilità di la“successo”, oltre a «pregare invoro, non aveva un carattere cessantemente, non prendere scontroso. Don Carlo Busiol, decisioni senza consultare un compagno di ordinazione, è uomo di Dio, lasciarsi guidare vissuto con lui in casa di ripoda Lui e non dall’entusiasmo, so in questi ultimi anni e di lui non stare con i partiti politici, dice: «Gli sono sempre stato ae fare le cose per Dio e non per mico. Aveva un carattere apergli uomini: in fondo quasi nesto e sempre disponibile per gli suno ha mai ringraziato Gesù». altri. Qui all’Opera Madonna di Un dibattito decisamente soLourdes curava l’assistenza spibrio, preceduto dalla testimorituale delle ricoverate con molnianza di una ragazza mottenta sensibilità e passione. Aveva se ospite per alcuni giorni al anche il compito di coordinare Sermig e che non ha previsto il settore destinato ai sacerdoti null’altro. e lo faceva con molta discreAl termine Olivero è uscito dalzione». la chiesa, quasi in punta di pieIl funerale è stato celebrato dal di com’era entrato, confuso tra vescovo Pizziolo nella chiesa la gente accorsa per ascoltarlo. parrocchiale di Madonna di Tante persone che però, vista Lourdes di Conegliano. Don l’eccezionalità dell’ospite, aGiovanni è stato sepolto a Miavrebbero dovuto essere ancora ne, nella tomba di famiglia. di più. Andrea Pizzinat GpM Chiesa 16 marzo 2008 I VESCOVI DEL NORD-EST RIUNITI A VENEZIA Preoccupati per i giovani e caratteristiche del monL do giovanile, come i giovani interpellano la Chiesa e si rapportano alla famiglia e alla società, tra di loro e nei riguardi della fede: sono stati questi alcuni dei versanti toccati nel corso della periodica riunione dei vescovi del Nord- Est che si è tenuta nella sede della Conferenza episcopale triveneta a Zelarino (Venezia). Durante il dialogo, introdotto da una relazione di monsignor Lucio Soravito (vescovo di Adria-Rovigo), sono emersi i tratti principali del mondo giovanile di oggi: si ravvisa, tra l’altro, il vivace bisogno di relazioni autentiche e significative ma anche uno “status” di incertezza, frammentazione e talora sfiducia. Lo stesso ambito del credere e i legami con la comunità ecclesiale risultano spesso contraddittori e problematici con l’esigenza di ritrovare modalità e ambiti, tempi e luoghi adeguati per una rinnovata trasmissione della fede in Gesù Cristo, nella convinzione che quanti “trovano il loro fondamento nel Signore della vita e credono in 13 Lui hanno una grazia e una marcia in più su cui fondare la propria speranza”. Il dibattito ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la tensione missionaria delle comunità cristiane per riuscire a incontrare davvero i giovani e intercettarne meglio le reali esigenze. Accanto al legame, da riscoprire, con le famiglie è determinante il ruolo educativo della comunità cristiana chiamata ad essere vera “comunità educante”, composta da più figure (“testimoni”) autorevoli e significative, in grado di rigenerare nei giovani stessi il desiderio e il senso di appartenenza ad una comunità. I vescovi del Nord-Est hanno, infine, convenuto sull’opportunità di raccogliere le esperienze più significative già in atto in ambito triveneto, per individuare poi delle linee guida ed offrire degli utili strumenti di lavoro a tutti coloro che si occupano dell’educazione e della formazione dei giovani nelle diocesi. gole e disciplina ben vissute, interiorizzate. Certo: non mancheranno neanche le fatiche del vivere insieme. Ma intanto io ho vissuto una dimensione profetica d’una Chiesa che si modella ancora sugli Atti degli apo- stoli. E torno più “carico” nel mio sacerdozio, apprezzato proprio da questa grande famiglia di Nomadelfia, al punto da rimotivare anche un prete... Don Pierino Bortolini NE HANNO FATTO ESPERIENZA CINQUANTA GIOVANI Il “caldo buono” di Nomadelfia D i solito uno ritorna da Nomadelfia con il cuore più tenero e una vista più larga sulla famiglia, perché lì ne fa un’esperienza straordinaria, suggestiva, incoraggiante. Ma io torno “ricaricato” anche nel mio sacerdozio. Appena arrivato il 1° marzo, insieme a una cinquantina di giovani della diocesi per una duegiorni di riflessione, con la semplicità della colomba evangelica, la piccola Aurora m’ha chiesto: «Sei stato in cimitero?». «No; ma ci vado»: le ho risposto, pensando a una preghiera per don Zeno Saltini. «Lì dorme mia mamma; è appena morta. Valla a trovare; sta nella seconda fila». Un sentimento di tenerezza ha interagito con la poesia di don Zeno, che chiamava il cimitero “giardino dei ricordi”, rafforzando la fede nella vita eterna, nella risurrezio- ne. E poi, dopo la messa, il suo babbo Aldo, bellunese, ora vedovo, mi chiedeva una preghiera, perché stava pensando al sacerdozio. Ma si sarebbe affidato al discernimento dei suoi accompagnatori. Mi ha restituito la gioia di essere sacerdote, anche Norina, mamma famosa di 74 figli, che ha concluso così il suo incontro stupendo: «Adesso andate. Vi rubo il vostro prete per 5 minuti». E si è confessata, con una fede che io devo imparare. Prima aveva detto pressappoco: «Io in chiesa ci sono stata poco. Ho solo pulito tanti sederini... Però la mia giornata è sempre stata una preghiera». Ci credo: domenica, a messa, sul secondo banco, l’ho vista come trasfigurata... Ma poi s’è confessato anche don Enzo, 94 anni, il successore di don Zeno. Ero commosso, imbarazzato e contento: quanta fe- de, nel tramonto della sua vita! E anche Beppe, papà di 12 figli. Una fede incarnata, operosa, robusta... E poi quei piccoli, anche di tre anni, che facevano la comunione con una fede succhiata con il latte materno... Intanto pensavo a certe nostre prime comunioni e cresime, fatte a classi, ma seguite da un contro esodo verso una malintesa libertà... E poi quei giovani stupendi, che a Perugia avevamo visto belli, elastici, armoniosi sul palcoscenico, ora a messa nei primi banchi: sereni, concentrati, anche se qualcuno a 18 anni teneva in braccio il fratellino, la sorellina, con una disinvoltura che diceva già paterna consuetudine... E senza parlare di tutto il resto. Tipo: la fioritura di tanti bambini; l’onore riservato agli anziani; la laboriosità di tutti. Re- OTTAVO QUADERNO DELLA COLLANA “TA BIBLÌA” DEL CSB cile. Esso raccoglie gli atti del nono ciclo di incontri di aggiornamento biblico-culturale, tenutosi nei mesi di febbraio e marzo 2006, che ha avuto come filo conduttore il tema: Gesù di Nazareth. “Voi, chi dite che io sia?” (Mt 16, 15). Siamo rimasti colpiti della buona partecipazione che l’iniziativa ha suscitato. Questo fatto è indice di un rinnovato interesse sulla figura di Cristo da parte dei credenti, ma non solo. Partendo dalla domanda che Gesù pone ai suoi discepoli, in questo ciclo di incontri si è tentato di fornire agli uditori alcuni strumenti per una conoscenza più profonda di Cristo, articolando il percorso in sei tappe. Dall’analisi di esegetica e dagli studi storici più recenti, il professor Barbaglio ha cercato di presentare la sua “ipotesi su Gesù”, che potrebbe essere così sintetizzata: un ebreo di Galilea, taumaturgo itinerante, annunciatore della Signoria di Dio. La morte dell’autore ci ha impedito di recuperare per esteso la sua relazione, che non è stata perciò messa agli atti. Tuttavia, le sue tesi si possono ritrovare nell’opera: G. Barbaglio, “Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica”, Edb, Bologna 2002. Nella seconda serata, la professoressa Marinella Perroni ha considerato il rapporto di Gesù con le donne o – meglio – il ruolo delle donne nelle prime comunità cristiane, in quanto discepole di Gesù. La relatrice ha messo in luce l’evoluzione del tema, partendo dal vangelo di Marco e passando a quello di Luca, per fi- «A Nomadelfia ho capito che la mia vita è un dono. Consapevole di questo, anch’io devo donarmi agli altri, perché, guardandomi intorno, vedo tanti bisogni». Moreno Carniel da Camino «Non dimenticherò facilmente quanto ascoltato da mamma Norina: una vita donata agli altri in continua preghiera. Importante per me sentire con quanta fede dialogava e chiedeva forza al Signore per affrontare le difficoltà della vita. E con quanta grazia e amore il Signore le rispondeva. Mi porto a casa la consapevolezza che l’amore del Signore è infinito e che non ti abbandona mai». Serena Zecchinello da Oderzo «Mi porto a casa soprattutto il senso di grandissima collaborazione: grandi e piccoli insieme sistemavano la tavola dopo il pranzo, senza bisogno di alcun comando da parte degli adulti. Tutti davano una mano senza alcun lamento. Questo fatto mi ha scosso un po’... Perché non lo faccio anch’io? Perché mi lamento sempre? Nomadelfia mi aiuta a capire e mi aiuterà a migliorare!». Mariachiara Dal Ben da Ceggia BREVI Sms con frasi di papa Giovanni Paolo II “Voi, chi dite che io sia?” uscito l’ottavo quaderno delÈ la collana “Ta Biblìa”, curato dal Centro di studi biblici di Sa- UN’ESPERIENZA CHE FA RIFLETTERE «Breve, ma forte, l’esperienza di Nomadelfia: un posto dove la terra e il paesaggio entrano nella tua vita. Persone vere e alla ricerca dell’essenziale, il cui distintivo indelebile è il sorriso sincero di una scelta, credo, a caro prezzo». Giorgio Tesser da Fratta nire con le lettere paoline. Don Chino Biscontin ha affrontato il significato della croce e della risurrezione di Gesù, tentando di scandagliarne il valore salvifico. In un secondo momento, sempre Biscontin ha preso in esame i luoghi e i modi attraverso i quali il cristiano può “oggi” reperire la figura di Cristo, per incontrarlo efficacemente. Il professor Valentino Cottini ha indagato sinteticamente l’interpretazione, che di Gesù hanno dato e continuano per certi versi a dare oggi gli Ebrei e l’Islam: un sovversivo e un profeta. Ha chiuso la serie di incontri il professor Ferdinando Castelli, noto critico d’arte della rivista “La civiltà cattolica”, con uno sguardo sull’immensa produzione letteraria del Novecento attorno alla figura di Gesù. Don Alessio Magoga Ricevere ogni giorno un messaggino sul telefonino con una frase di papa Giovanni Paolo II e/o un pensiero sui temi della felicità e della gioia e/o il nome e le opere del santo del giorno. L’idea è venuta a Vodafone Italia e Lux Vide. Il costo, per ciascun sms, è di 25 centesimi. Bassano: scuola di preghiera Dal 9 al 13 aprile suor Gabriella Mian, AdGB, e Mariolina Cornoldi guidano, a Villa San Giuseppe in Bassano, la scuola di preghiera secondo il metodo di Sant’Ignazio di Loyola. Per informazioni telefonare al 347-0975675. Un libro sul Diritto penale canonico “Diritto penale canonico” è il titolo della nuova opera (edita da Marcianum Press) del professor Bruno Fabio Pighin, docente all’Istituto di Diritto canonico San Pio X. Si tratta di una sintesi rigorosa e originale di tutto il sistema “penale” della Chiesa, condensata in 650 pagine. Con questo nuovo libro – che va ad aggiungersi al precedente manuale di “Diritto sacramentale” – il professor Pighin colma una vistosa lacuna, poiché finora mancava un’esposizione globale, aggiornata e sistematica della normativa penale canonica. Prezzo: 42 euro. Anno paolino: due siti Segnaliamo due siti dedicati all’Anno paolino. Uno è all’interno del portale del Vaticano, l’altro – www. annopaolino.org – presenta la Basilica di San Paolo fuori le Mura e la vita di san Paolo. 14 Chiesa 16 marzo 2008 IL RACCONTO DELLA PASSIONE Non ci ha ingannati! Domenica 16 marzo - Le Palme - anno A Is 50, 4-7; Sal 21; Fil 2, 6-11; Mt 26, 14 - 27, 66 Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? Seconda settimana del Salterio O ggi la Chiesa ci invita ad ascoltare il racconto della passione secondo Matteo (Mt 26, 14 27, 66). L’evangelista, che scrive per i cristiani nati dal giudaismo, annuncia che il piano di Dio sull’uomo si realizza attraverso il servo sofferente e non mediante il re della gloria. È una logica che stride con la nostra mentalità, che vede unicamente nel successo la realizzazione della persona. Di fronte al dramma di Gesù, servo sofferente, tutti possiamo pervenire ad un’unica conclusione, forse meno raffinata da un punto di vista teologico, ma certamente molto più sconvolgente, un punto d’arrivo nel quale le diverse opinioni contano poco: non ci ha ingannati. Tutto lo scetticismo, il dubbio, le infinite discussioni che sorgono spesso sulla fede trovano qui la più alta ed inconfutabile smentita. Un uomo arriva a soffrire così tanto per le sue idee solo se è un pazzo oppure... se quel che dice è vero a tal punto da dimostrarlo con il dono della stessa vita. Di fronte a tutto questo non possiamo negare come Pietro dicendo di non conoscerlo (Mt 26, 69-75), non possiamo aggirare l’ostacolo come fece diplomatica- La debolezza della fede om’è potuto avvenire C che, posta di fronte all’alternativa tra Gesù e Ba- rabba, la folla abbia preferito salvare un brigante? In fondo, Gesù non aveva fatto del male a nessuno. Su quali motivazioni hanno fatto leva i capi per influenzare la scelta del popolo? Nel suo libro Gesù di Nazaret, Joseph Ratzinger offre un approfondimento e una risposta: «Ma chi era Barabba? Di solito abbiamo nell’orecchio solo le parole del Vangelo di Giovanni: “Barabba era un brigante”. Ma la parola greca per “brigante”, nella situazione politica di quel tempo, in Palestina poteva assumere un significato specifico. In quel caso voleva dire qualcosa come “combattente della resistenza”». Dunque anche Barabba si presenta come un messia, un liberatore. “La scelta è quindi tra un messia che capeggia una lotta, che promette libertà e il suo proprio regno, e questo misterioso Gesù, che annuncia come via alla vita il perdere se stessi. Quale meraviglia che le masse abbiano preferito Barabba?”. La domanda circa l’alternativa tra Gesù e Barabba ne può richiamare un’altra: con quali mezzi diffondere la fede? A questo proposito il Papa fa un’affermazione di carattere storico: “La debolezza della fede, la debolezza terrena di Gesù Cristo doveva essere sostenuta dal potere politico e militare. Nel corso dei secoli questa tentazione – assicurare la fede mediante il potere – si è ripresentata continuamente, in forme diverse, e la fede ha sempre corso il rischio di essere soffocata proprio dall’abbraccio del potere. La lotta per la libertà della Chiesa, la lotta perché il Regno di Gesù non può essere identificato con alcuna struttura politica, deve essere condotta in tutti i secoli”. Diciamo la verità: a quanti tra di noi non è mai capitato di pensare: in che mente Pilato (Mt 27, 11-26), non possiamo semplicemente stare a guardare con l’aria di sufficienza propria di chi si trova di fronte a una cosa già nota. È nostro dovere interrogarci, riflettere sull’atteggiamento col quale ci poniamo di fronte a questa vicenda. Quell’uomo di Nazaret che diceva essere il Figlio di Dio, che predicava l’amore e la misericordia, che insegnava che Dio è padre, non ha ingannato, non ha predicato solamente una bella dottrina, ma ha testimoniato con la vita la verità di ciò che annunciava. Siamo chiamati a confrontarci con queste pagine di Vangelo e a chiederci una volta tanto se veramente viviamo con coerenza ciò che ascoltiamo, se siamo noi quelli che ingannano Cristo con la loro ipocrisia, col fare, spinti più da una tradizione che da una fede, più da un perbenismo che da una sincera convinzione. Gesù crocifisso che – come ricordava san Paolo – era scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani (1 Cor 1, 23), che cosa rappresenta per noi cristiani d’oggi? Una tradizione o... qualcosa di più? Auguri! Don Federico De Bianchi tempi ci troviamo, i cristiani contano sempre meno nella società… Occorre essere capaci di discernere tra ciò che è compito missionario della Chiesa e ciò che appartiene alla tentazione di “contare”, avere un peso nella società. La distinzione potrebbe essere tra prestigio e potere da una parte e significatività, azione di servizio, e logica del segno, dall’altra. Ciò vale anche per quanto viviamo nel nostro quotidiano. Ci troviamo di fronte a persone o situazioni (scelte di vita di familiari o amici, mentalità dominante, approccio a problemi) che ci fanno soffrire, perché ci appaiono difformi dalla buona notizia che Gesù ci comunica attraverso se stesso: ci stiamo male, anche molto, cerchiamo di portare una presenza e una parola evangelica, magari rimproveriamo, ma non si risolve nulla. Forse ci chiediamo: perché non mi ascoltano, cosa posso fare ancora? È la tentazione di chi pretenderebbe che la fede si propagasse a tappeto, nella misura in cui noi siamo bravi ad annunciarla. La vita intera di Gesù ci aiuta a comprendere come l’impegno missionario è componente essenziale per ciascun cristiano, ma non altrettanto l’efficacia di quell’impegno. La fede rimane sempre una proposta che richiede lo stile della croce di Cristo e il suo propagarsi, al cui servizio noi dobbiamo essere, è nelle mani del Padre misericordioso, del Figlio redentore e dello Spirito d’amore. Alessandro Ravanello Domenica 16 marzo: In Cattedrale presiede la liturgia con la benedizione dell’olivo e la processione (ore 10). Celebra la Messa a Mareno di Piave con la partecipazione della Scuola di canto diocesana (ore 18.30). Giovedì 20 marzo: In Cattedrale celebra la Messa del Crisma (ore 8.30) e la Messa vespertina “In Coena Domini” (ore 20). Venerdì 21 marzo: In Cattedrale presiede la celebrazione dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi con il Capitolo della Cattedrale e i religiosi e le religiose della città (ore 8) e la celebrazione della Passione del Signore (ore 15). Presiede la Via Crucis al Colle San Paolo in Vittorio Veneto (ore 20.30). Sabato 22 marzo: In Cattedrale presiede la celebrazione dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi con il Capitolo della Cattedrale e i religiosi e le religiose della città (ore 8) e la veglia pasquale con la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana di bambini e adulti (ore 21.30). A mezzogiorno rivolge alla diocesi il messaggio di augurio pasquale tramite Radio Palazzo Carli. Domenica 23 marzo: In Cattedrale presiede la messa solenne e impartisce la benedizione apostolica (ore 10). BREVI CHIESA Motta: festa diocesana dei giovani Sabato 15 marzo, vigilia della domenica delle Palme, si svolgerà a Motta di Livenza l’annuale festa diocesana dei giovani. Il programma: alle 19.15 ritrovo sul sagrato della basilica; alle 19.30 celebrazione penitenziale presieduta dal vescovo Corrado; alle 21.15, nel palazzetto dello sport, spuntino al sacco e alle 21.30 “Mission possible... festa insieme” con artisti di livello internazionale: il gruppo musicale Nevada, il cantante della Guinea Bissau Fifito e il presentatore Enrico Selleri. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.pgvv.it. Mareno: messa del Vescovo animata dalla Scuola diocesana di musica Domenica 16 marzo, festa delle Palme, alle 18.30 nella chiesa di Mareno di Piave il vescovo Corrado presiede una celebrazione eucaristica animata con il canto degli allievi della Scuola diocesana di musica per la liturgia “Venanzio Fortunato”. Le ferie degli uffici di Curia In occasione delle festività pasquali, gli uffici della Curia vescovile rimarranno chiusi al pubblico giovedì 20 e venerdì 21 marzo. Riapriranno martedì 25 marzo. È uscito il nuovo numero di “Esultanti cantiamo” È uscito il nuovo numero di “Esultanti cantiamo”, foglio di collegamento a uso degli operatori liturgico-musicali a cura dell’Ufficio per la pastorale liturgica. Al suo interno una riflessione di monsignor Giuseppe Busani su “Fedeltà alla tradizione e creatività nell’azione liturgica” e alcune proposte di canti. Verona: seminario di formazione alla direzione spirituale “Giovani oggi: missionari o dimissionari! - La dimensione missionaria nell’accompagnamento” è il tema del seminario di formazione alla direzione spirituale a servizio dell’accompagnamento vocazionale che si terrà dal 25 al 28 marzo al Centro Carraro di Verona. Tra i relatori Gerolamo Fazzini, condirettore della rivista “Mondo e Missione” e monsignor Lucio Monari, vescovo di Brescia e vicepresidente della Cei. Organizza il Centro nazionale vocazioni della Cei. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al numero 0666398410. Intenzione del Papa affidata all’Adp È dedicata al perdono e alla riconciliazione l’intenzione generale che papa Benedetto ha affidato all’Apostolato della preghiera per il mese di marzo. Il Papa invita a pregare “Perché si comprenda l’importanza del perdono e della riconciliazione fra le persone e i popoli, e la Chiesa con la sua testimonianza diffonda l’amore di Cristo, sorgente di nuova umanità”. 15 REALIZZÒ I MONUMENTI DI ZOPPÈ E SAN VENDEMIANO Vittorio Celotti, scultore e intagliatore nativo di San Fior ittorio Celotti è stata una V singolare figura di scultore e intagliatore del legno, nato a San Fior nel 1866, ma coneglianese di adozione, essendosi trasferito nella città del Monticano nel 1914. Divenne professore honoris causa presso la scuola d’arte e mestieri locale grazie alle sue particolari abilità nel modellare le forme. Si ha notizia di Celotti anche dal “Libro cassa pro monumento ai caduti - San Vendemiano”, nel quale è registrato un pagamento a suo nome per aver scolpito il monumento ai caduti di San Vendemiano (nella foto). Sul basamento si erge una preziosa edicola, costituita da quattro colonne angolari, che reggono una trabeazione decorata con motivi floreali; al vertice domina una elegante figura di angelo scolpita nella pietra, che poggia le mani su due bracci dell’elsa dello spadone tenuto davanti. Il Celotti è autore anche del monumento ai caduti di Zoppè, inaugurato il 15 aprile 1923. Questa volta la struttura è più articolata, con al vertice un angelo che regge una corona di alloro sopra un’urna. Sulla facciata anteriore del cubo è stata inserita una lastra di marmo con i nomi dei caduti, mentre le due laterali sono ornate con festoni di frutta scolpiti ad altorilievo. Il monumento è una delle opere più interessanti della scultura trevigiana insieme a quello di San Michele di Piave, di cui ripete l’angelo al vertice. Celotti morì nel 1942 a Conegliano. Mara Campaner a cura del Centro COSPES Onlus di Mogliano Veneto (TV) - Tel. 041 5902318 UNA COMUNICAZIONE DIFFERENTE IN FAMIGLIA Il “fare le cose assieme”: uno spunto di riflessione Q uando si pensa a una famiglia, normalmente il pensiero corre all’immagine della famiglia di origine. Infatti, si tende spesso a fare riferimento ai modelli familiari che hanno lasciato l’impronta più precisa e chiara nella nostra educazione. Ma come si confrontano i ragazzi con lo stile familiare che noi genitori tendiamo di proporre? Quando si parla di educazione, viene suggerito spesso ai genitori che può essere utile aprirsi al dialogo con altre persone, siano essi genitori o esperti che vivono situazioni simili. A volte, però, si tende a dimenticare che c’è un’altra figura con la quale è fondamentale confrontarsi: i figli stessi. Anche quando i ragazzi ten- dono a sembrare sfuggenti, un po’ distanti e poco disposti alla comunicazione è possibile confrontarsi con loro. Cercare di costruire un dialogo aperto e disponibile, che accoglie il loro punto di vista. È chiaro: per poter comunicare è necessario che ci siano i presupposti di un dialogo. E questi presupposti si possono ritrovare sia nella continuità affettiva che è propria della famiglia ma anche nella vicinanza, nel “fare le cose assieme”. D’altronde noi tutti sappiamo come l’esempio sia il più potente mezzo di educazione che i genitori hanno nei confronti dei figli. È proprio per questo motivo che cercare di fare le cose assieme tra figli e genitori, secondo me risulta una scelta vincente. Quest’azione non viene per- CONFRONTARE MODALITÀ E COSTI DEI SERVIZI Carta di credito e prestito personale uesta settimana parliamo Q di servizi bancari a pagamento, offrendo alcune infor- mazioni utili nell’ottica del risparmio e della sottoscrizione consapevole dei contratti di attivazione. È sempre bene confrontare le offerte prima di accettarne una. Carta di credito. Nella scelta di una carta di credito bisogna tenere conto di tre fattori di convenienza. Il primo è il costo, il secondo è l’estensione del circuito di riferimento del- la carta, il terzo è il contratto. Il costo della carta si calcola tenendo conto del canone annuale e di tutte le spese legate al suo uso, come l’invio dell’estratto conto, gli anticipi di contante, l’uso all’estero, il pagamento della benzina. Per estensione del circuito si intende la rete di banche e di esercizi commerciali in cui la carta può essere utilizzata. Secondo Altroconsumo, l’associazione per la tutela e la difesa dei consumatori più diffusa in Italia, da questo punto di TRADIZIONE DI FRANCESCO SALVADOR cepita dai figli come un “insegnamento” a volte tedioso o ripetitivo, ma come il nostro modo concreto di mettere in pratica il quotidiano, di vivere e di approcciarsi alla vita. I figli guardano a noi come esempio del “come si fa a vivere”, anche se a volte lo contestano. E si pongono domande: “Come farò a superare questo problema?” oppure “Mi sono comportato bene, oppure potevo fare di meglio?”. È necessario discutere assieme dei propri comportamenti ed atteggiamenti, ma a volte ci si trova di fronte a un muro di chiusura e silenzio, che non si sa come superare. Per questo “il fare le cose assieme” aiuta a costruire la relazione con i figli, permette di educare con il proprio esempio e gettare le basi per un dialogo aperto e ascoltato. Sen- vista i migliori circuiti sono Visa e Mastercard. Consiglio da non dimenticare mai: confrontate le offerte di mercato prima di scegliere la carta offerta dalla banca in cui avete il conto corrente. Se possibile chiedete l’invio online dell’estratto conto, evitando la spesa per i costi di invio. Prestito personale. Si tratta di un finanziamento di credito al consumo concesso da banche e finanziarie; non è legato ad uno specifico acquisto di bene e servizio; si ripaga a rate calcolate applicando al capitale finanziato un tasso d’interesse (il Tan: tasso annuo nominale); la durata va da un anno a 20 anni; l’ammontare ottenibile va dai 1000 ai 100 mila euro. Per scegliere il migliore prestito personale bisogna confrontare le offerte sul mercato e non solo alla banca in cui si ha il conto corrente. Si deve confrontare il Taeg (tasso annuo effettivo globale) che za correre il rischio di diventare “insistenti”, presi dalla preoccupazione di dover indicare “il come si fa”. Cosa che non avviene se si è costruito un rapporto che permette la vicinanza fisica. Anche perché, a volte, di fronte a particolari situazioni, è necessario riuscire a stare in silenzio, senza intervenire con domande e suggerimenti. Lasciare al figlio l’autonomia che gli permetta di cercarsi da solo le sue risposte, magari anche attraversando momenti di riflessione personale. Nel “fare le cose assieme” i genitori sono presenti: solo che, al pari del loro figlio, soffrono “in silenzio”, ma comunicano al figlio, con la loro vicinanza, che non è solo. Dott. Andrea Vettorato psicologo [email protected] comprende il tasso d’interesse (Tan) e le spese per l’ottenimento e il pagamento del finanziamento. Consiglio utile: leggete attentamente il contratto di finanziamento prima di sottoscriverlo e, in base alla legge sulla trasparenza, avete il diritto di richiedere una copia del contratto prima di firmarlo. Giacinto Bevilacqua L’antico brodo di carni del Pagalosto di Stevenà Caneva, nell’ultima domeniA ca di Carnevale, si celebra ormai da un quindicennio il Pagalo- sto, che è poi un gioco a bocce itinerante di anno in anno nelle cinque frazioni. «Si gioca, ma anche si mangia – commenta Luciano Borin, grande esperto di mangiari e folklore friulano – riscoprendo la genuinità della cucina locale, come l’antico brodo di carni di Francesco Salvador e signora di Stevenà (via Carlonga), ribattezzato il brodo del Pagalosto». Ecco gli ingredienti: 5 litri d’acqua, mezza gallina ruspante, 1 ala di tacchina, 1 kg di punta di petto di manzo, 1 kg di muscolo e un altro di tasto, entrambi di manzo; quindi 1 bella costa di sedano, 2 carote, 1 grossa cipolla rosa, sale in due volte, e, se piace, anche 3 chiodi di garofano. Messe tutte le carni in una bella pignatta con l’acqua fredda, si fa levare, ma a fuoco lento, il bollore, schiumando di tanto in tanto (massimo mezz’ora) e si aggiungono quindi cipolla, carote, sedano e sale. Dopo un’ora di bollitura si toglie prima la gallina e poi il tasto e l’ala. La punta di petto e il muscolo debbono bollire un’altra ora. Si filtra, infine, il brodo con cui fare la minestra o il consommé. «In quest’ultimo caso – commenta Borin – è tradizione aggiungere anche un’abbondante manciata di formaggio Montasio invecchiato più d’un anno e mezzo bicchiere di vino rosso. A Caneva consumare questo consommé è caratteristico del Pagalosto, giacché considerato quasi una… medicina per preparare lo stomaco a ben altre e più robuste pietanze!». Le carni bollite vengono servite in loco con un contorno di cren (il rafano grattugiato), giardiniera, salsa verde o mostarda piccante. Era costume mangiare anche la verdura cotta. Mario Sanson 16 16 marzo 2008 SPETTACOLI L’Orchestra da camera di Praga e Todero l teatro Da Ponte di Vittorio A Veneto prosegue la stagione cameristica: domenica 16 alle 20.45 l’Orchestra da camera di Praga si esibisce con Massimo Quarta, direttore e solista, eseguendo brani dal repertorio di Franz Joseph Haydn, Franz Schubert e Petr Ilic Cajkovskij. Biglietti: primo settore 25 euro intero, 20 ridotto; secondo settore 20 intero, 15 ridotto. Festeggiato l’anno scorso il trecentesimo della nascita, Carlo Goldoni non cessa di far diverti- re e pensare il suo pubblico. Al teatro Zancanaro di Sacile mercoledì 19, alle 21, va in scena la commedia “Sior Todero brontolon” con Giulio Bosetti e la regia di Giuseppe Emiliani. Il “brontolon” goldoniano torna sulla scena con tutta la sua arroganza, tirchieria e diffidenza in una commedia scritta nel 1762 e messa in scena al teatro San Luca (oggi teatro Goldoni) poco prima che l’autore partisse per la Francia. È il bravo Giulio Bosetti che porta oggi Todaro sul palco, un caratte- dal socialista Francesco Andreoli e forte di 16 consiglieri su 30. Ne fanno parte assessori del Psdi, del Pci e del Psdi. Mario Sartori di Borgoricco. Il 18 agosto 1980, su base elettorale, viene formata una nuova giunta Dc-Psi-Pri con il democristiano Mario Sartori di Borgoricco come sindaco. Nell’81 la maggio- e il direttore di “Pordenonelegge.it” Gian Maria Villalta, moderati da Alberto Ceschin assieme ai ragazzi di “Jabadabadoo”. Il conflitto, inteso in ogni sua forma, è il tema proposto per la nuova edizione, che si snoderà attraverso sette dialoghi dai titoli provocatori come “A che serve la guerra?”, “Laicità o conflittualità?”, “Tale padre, tale figlio?”. A questi incontri parteciperanno personaggi di spicco del mondo del giornalismo, dell’arte, della scienza e della cultura, in un simposio che prevede, inoltre, due mostre fotografiche in collaborazione con l’associazione “Medici senza frontiere”, numerose proiezioni cinematografiche organizzate da “Lago Film Festival”, senza dimenticare gli oltre venti concerti e tre spettacoli teatrali. Quest’anno, inoltre, “Comodamente” proporrà due anteprime artistiche: quella della nuova Biennale di architettura e della mostra sul Palladio prevista a Verona dal 20 settembre. Silvia Albrizio CONEGLIANO ELVI CHINA HA ANALIZZATO LE GIUNTE DI SACILE 11 per Sacile S ono undici i sindaci avvicendatisi alla guida dell’amministrazione comunale di Sacile dal 1945. Lo studioso Elvi China, riprendendo e aggiornando alcune sue ricerche precedenti, ha appena dato alle stampe il volumetto “Le giunte comunali di Sacile dal 1945 al 2007”, che analizza l’andamento politico amministrativo nel secondo dopoguerra in riva al Livenza. Ne approfittiamo per presentare i sindaci precedenti all’attuale Roberto Cappuzzo. Ciro Liberali. Le prime elezioni comunali postfascismo si svolsero il 31 marzo 1946 e furono vinte dalla Concentrazione popolare repubblicana composta da partiti da sinistra (Psiup e Pci) e laici minori (Partito d’azione e Pri). Primo sindaco è il repubblicano Ciro Liberali. Nell’autunno 1947, in seguito allo scioglimento del Partito d’azione, i suoi rappresentanti confluiscono nel Psi. Mario Amadio. Il 10 giugno 1951 la Democrazia cristiana stravince le elezioni, ospitando molti candidati indipendenti di prestigio. Uno di questi, Mario Amadio, di- Undici sindaci hanno governato il Comune di Sacile. In 63 anni solo una donna è riuscita a presiedere la giunta, Gina Fasan. I sacilesi le hanno provate tutte: sinistra e laici, centro, centrosinistra, sinistra e centrodestra venta sindaco in una giunta monocolore democristiana ma con cinque componenti su sette che rimangono indipendenti. Mario Viotto. La Democrazia cristiana conferma la maggioranza assoluta tanto alle elezioni del 1956 che a quelle del 1960. Sindaco è l’indipendente Mario Viotto che dal ’56 al ’58 presiede una giunta di centrodestra Dc-Pli. Con l’uscita dei Liberali dalla giunta, dal ’58 al ’60 la Dc governa da sola, riconquistando la maggioranza assoluta alle elezioni del 6 novembre 1960. Per cinque anni lo scudocrociato fa da solo. Paolo Da Re. La Dc perde la maggioranza assoluta alle elezioni del Rassegna d’arte 22 novembre 1964 e apre ad una giunta di centrosinistra comprendente assessori del Psi e del Psdi. Il sindaco è l’indipendente Paolo Da Re. La situazione non muta sostanzialmente con il rinnovo elettorale del 7 giugno 1970. Da Re viene confermato sindaco dalla maggioranza composta da Dc e Psu (Partito socialista unitario) con il Psi relegato all’opposizione. Nel 1971, però il Garofano rientra in maggioranza e in giunta, dividendo il governo con Dc e Psdi (Partito socialdemocratico). Ivonne De Conto. Il 15 giugno 1975 crescono le sinistre e cala la Dc. La conseguenza è la sperimentazione su base locale del “compromesso storico” con il varo di una giunta di centrosinistra appoggiata dall’esterno dal Pci. Nuovo sindaco è il democristiano Ivonne De Conto, che capeggia una giunta con assessori del Psi, Psdi e Pri. L’alleanza va in crisi nell’autunno del 1977. Francesco Andreoli. Psi, Psdi e Pri spingono per l’entrata in giunta dei comunisti, così il 21 novembre 1977 il consiglio comunale vara una giunta di sinistra guidata Festival ESPONGONO GLI ALLIEVI DEI LABORATORI DIDATTICI PRESENTATA LA SECONDA EDIZIONE Giovani “Prospettive” in mostra a Conegliano Appuntamento a settembre con le iniziative di “Comodamente” iccoli artisti crescono grazie P a “Prospettive” di Francesco Di Leo, che per la prima volta e- i terrà il 13, 14 e 15 settembre S“Comodamente”, la nuova edizione del festival la cui prima e- spone i lavori artistici – incisioni, dipinti, sculture – dei ragazzi delle scuole che hanno frequentato i suoi laboratori didattici tenuti da artisti del calibro di Claudio Bonanni, Epìphany, Oyrta, Luigi Marcon, Franco Murer (i quali, a loro volta, espongono le opere prodotte). La mostra “Operare”, all’oratorio dell’Assunta a Conegliano, sarà inaugurata sabato 15, alle 18, al ridotto del teatro Accademia, con la presentazio- ne critica di Lorena Gava e l’introduzione musicale di Paolo Montini, chitarra classica, dell’istituto “A. Benvenuti”. I laboratori didattici hanno coinvolto 9 istituti scolastici, 24 classi e oltre 600 alunni. Dieci noti artisti veneti hanno mostrato ai ragazzi come nasce una scultura, un dipinto, un’incisione. Le opere più significative prodotte dai ragazzi e dai maestri d’arte sono state selezionate per la mostra “Operare” e per il relativo catalogo. dizione l’anno scorso registrò settemila presenze lungo tutta Vittorio Veneto. Sono la città e i suoi luoghi più inusuali il palcoscenico su cui si concentra la manifestazione, presentata ufficialmente nell’aula magna del collegio Dante Alighieri, alla presenza degli assessori comunali Michele De Bertolis e Barbara Saltini, l’organizzatore artistico Claudio Bertorelli, il coordinatore degli eventi musicali a Vittorio Veneto Stefano Da Ros Espone De Marchi a aperto le porte all’Officina H dell’arte di Conegliano la personale del pittore Gianni De Marchi, intitolata “L’isola che non c’è”. Il titolo della mostra nasce dall’esperienza di viaggio trascorsa dall’artista nelle isole caraibiche, fonte di ispirazione per tutta la sua arte. Le due tematiche trattate da De Marchi sono la ricerca dell’uomo verso la sapienza (ad esempio l’opera “La regina di Saba”) e il cammino dell’uomo verso la menzogna (“La falsità”). I due filoni sono disposti all’entrata della mostra: a destra verso il falso e a sinistra verso la retta via e il sapere. Questi gli orari di apertura al pubblico (fino al 30 marzo): lunedìvenerdì 9-12 e 15-18.30, sabato 15-18.30, domenica solo su appuntamento (telefono 0438651162). Mara Campaner 17 16 marzo 2008 raccio che si piega solo al danaro trascurando i valori umani, ma attraverso il quale Goldoni mette alla berlina la figura del padrepadrone smascherandone fragilità e debolezze interiori che lo condannano ad una vita infelice. Biglietti al teatro Zancanaro 0434-780623. Prevendita e informazioni a partire da due giorni precedenti lo spettacolo, dalle 17.30 alle 20 sabato o domenica, altrimenti dalle 10.30 alle 12.30; la sera dello spettacolo dalle 17. Marta Raminelli ranza si allarga al Psdi, nell’82 perde per alcuni mesi il Pri e nell’84 definitivamente il Psdi. Isidoro Gottardo. I risultati del 12 maggio 1985 lanciano il triparti- TEATRI CONEGLIANO Venerdì 14, alle 21 all’auditorium Dina Orsi, va in scena la commedia brillante “Scarperi”. Ingresso: 10 euro. CANEVA Sabato 15, alle 20.45 all’auditorium Comunale, “Letture poetiche ispirate”, spettacolo tratto dal libro di poesie “Spira” di Yula Reginato. Leggono Lucia Bagarolo, Gioia Bressan, Valeria Moras e Camilla Reggiani. CORDIGNANO Sabato 15, alto Dc, Psi e Pri e il democristiano Isidoro Gottardo come sindaco. Gottardo è riconfermato anche nel 1990 alla testa di un esecutivo Dc-Psi. Nel biennio ’90-’92 i socialisti vengono sostituiti dagli scissionisti del Gruppo socialista autonomo. Gina Fasan. In seguito all’elezione a consigliere regionale, Gottardo si dimette. Per la prima volta diventa sindaco una donna, Gina Fasan, che governa conservando l’alleanza Dc-Gruppo socialista autonomo. Dopo il disfacimento di Dc e Psi, si va al voto nel 1995 con la nuova formula: per la prima volta i cittadini eleggono direttamente il sindaco. Fasan, approdata al Partito popolare, sostenuta dalla lista Popolari&Sacile Insieme, Dps e Lega Nord supera il 53% dei voti. Nel febbraio ’97 la Lega Nord esce dalla maggioranza e si apre la crisi. A novembre Fasan opera il ribaltone, aprendo all’alleanza fra Popolari e Polo per Sacile. Fasan stravince le elezioni del giugno 1999 (51,3% dei voti) e forma una giunta con An,Fi, Liberal e Ppi, soggetta poi ad altre modifiche nell’area di centrodestra. Loris Monai. Nell’ottobre 2003 Fasan entra in consiglio regionale e come sindaco le subentra Loris Monai (An), il quale conserva la maggioranza preesistente (An, Sacile insieme per Fasan, Lega Nord, Udc, Nordest Sacile) e governa fino alle elezioni del giugno 2004. le 21 al teatro Francesconi, la compagnia “La bautta” di Venezia presenta “Pigmalione” di George Bernard Shaw nell’adattamento di Adriana Saoner e Alberto Cucca. Biglietti: intero 7, ridotto 4. SAN POLO DI PIAVE Sabato 15, alle 21 al patronato Don Bosco, il gruppo teatrale “La bottega” presenta “Ci pensa Alberto” di Alberto Borra. Biglietti: intero 8 euro, ridotto 6. SAN STINO DI LIVENZA Sabato 15, alle 21 al teatro Pascon, il gruppo artistico Allofonia di VENEZIA Si inaugura venerdì 14, alle 11 al Museo Fortuny, la mostra “Un mondo di carta. Isabelle de Borchgrave incontra Mariano Fortuny”. Orario (fino al 21 luglio): 10-18 (biglietteria 10-17). Chiuso martedì e 1º maggio. CONEGLIANO Sabato 15, alle 17 nella sala Papa Luciani, adiacente al Duomo si inaugura la mostra personale di pittura di Flora Zornio “Bellezze di terra e mare”. Orario (fino al 23 marzo): tutti i giorni 10-12 e 15-19. Ingresso libero. è una ragione in più, oggi, C ’ per recarsi a visitare la chiesa di San Silvestro a Costa di Conegliano. È il recente restauro del dipinto raffigurante la risurrezione di Lazzaro, promosso dal parrocchiano Silvano Armellin, realizzato dalla restauratrice Agnieska Kossowska della La.Re.Co sas e reso possibile dal contributo di Veneto Banca. La tela, lunga quasi 4 metri per appena 1,68 di altezza, è collocata sopra l’ingresso. Al centro è raffigurato il dialogo di Gesù con Marta e Maria, nell’angolo di destra Lazzaro che esce dal sepolcro, richiamato alla vita da Cristo. Una composizione che, solo dopo il restauro, è riappar- RUA DI FELETTO Si inaugura sabato 15, alle 17 all’antico eremo camaldolese, la mostra collettiva di pittura del gruppo “La bottega” intitolata “Luoghi immagini emozioni”. Conduce Luciana De Bortoli Zandonadi, presenta Guido De Carlo. Orario (fino al 30 marzo): festivo 10-12 e 15-18, feriale 15-18. Chiuso mercoledì e venerdì e domenica 23. CONEGLIANO Si inaugura sabato 15, alle 18 al ridotto del teatro Accademia, la mostra “Operare” degli allievi dei Laboratori didattici di “Prospettive”. Presenta Lorena Gava. È prevista l’introduzione musicale alla chitarra classica di Pao- MOTTA DI LIVENZA Fino al 6 aprile alla Castella è aperta la mostra di pittura di Morago. Orario: venerdì 16-18.30, sabato e festivi 10-12 e 16-18.30. BRUGNERA Si inaugura sabato 15, alle 18 a villa Varda, la collettiva d’arte “Pittura, scultura, poesia” del gruppo Civiltà Altolivenza. Orario (fino al 13 aprile): lunedì-sabato 15-19, domenica 10-12 e 15-19.30. Ingresso gratuito. PIAVON Fino al 6 aprile a Ca’ Lozzio è aperta la mostra di Renzo Margonari. Orario: mercoledìdomenica 10-12 e 15-24. zo Da Collo la mostra delle pittrici del gruppo Caffè al teatro. Orario: sabato-domenica 10-12 e 1619. SACILE Fino al 24 marzo nell’ex chiesa di San Gregorio è aperta la mostra “I mestieri delle donne. 1908-1958”. Orario: lunedì-domenica 16-19. Sabato 15, alle 18 all’auditorium Dina Orsi di Conegliano, l’Università degli adulti e anziani, in omaggio a Sergio Saviane, rappresenta “Ho giocato a carte con l’assassino”, spettacolo sui delitti di Alleghe di Roberto Faoro, da un’idea di Antonio Fiabane. Regia di Francesco Bortolini. Ingresso libero. La risurrezione di Lazzaro in versione cinquecentesca lo Montini. Orario (fino al 25 marzo all’oratorio dell’Assunta): martedì-domenica 15.30-19. CONEGLIANO Chiude domenica 16 a palaz- O M AG G IO A SAVIANE NELLA CHIESA DI SAN SILVESTRO A COSTA DI CONEGLIANO giovedì 16-18, venerdì 9.30-11.30 e sabato 9-12. MOSTRE Treviso presenta “Fuoritutti”, spettacolo d’arte varia in un unico tempo. Ingresso gratuito per gli abbonati. Biglietto unico 5 euro. CONEGLIANO Sabato 15, alle 21 al teatro Accademia, la compagnia teatrale Tremilioni presenta “La locandiera” di Carlo Goldoni. Ingresso: 12 euro platea e galleria, 6 loggia. CONEGLIANO Mercoledì 19, alle 21 all’auditorium Dina Orsi, l’Itis Galilei presenta lo spettacolo “La famiglia forse”. Ingresso libero. PORDENONE Fino al 6 aprile alla galleria Sagittaria di via Concordia è aperta la mostra delle fotografie di Aldo Missinato “La nostra storia”. Orario: feriale 16-19.30, festivo 10.30-12.30 e 1619.30, chiuso i giorni 23 e 24 marzo. ALTRI APPUNTAMENTI CONEGLIANO Fino al 30 marzo, nella sala espositiva della galleria L’Officina dell’arte, è aperta la mostra “L’isola che non c’è” di Gianni De Marchi. Orario: lunedì-venerdì 9-12 e 15-18.30, sabato 16-18.30, domenica su appuntamento. PORDENONE Venerdì 14, alle 20.30 nella sala convegni della Camera di Commercio, si conclude il 12º Corso di geopolitica organizzato da Historia-Gruppo studi storici e sociali. L’incontro sul tema “L’alternativa mediterranea” è con il docente universitario Danilo Zolo. L’ingresso è libero. VITTORIO VENETO Fino al 30 marzo allo Sportello Donna del municipio è aperta la mostra d’arte di Fiorella Pilato, Gioraro e Donata Dal Molin. Orario: lunedì 9.30-12.30, mercoledì 18-20, CONEGLIANO Sabato 15, alle 11 in Duomo, cerimonia di consegna di cinque preziosi arazzi che dal 1567 ornavano la Sala del Capitolo della Scuola dei Battuti. sa così com’era originalmente alla fine del Cinquecento, quando l’opera venne creata per mano, probabilmente, di Palma il Giovane (o di un pittore della sua scuola) secondo la prima attribuzione effettuata dallo storico dell’arte Giorgio Fossaluzza. L’importanza di tale restauro sta nella decisione, inusuale, presa dalla Soprintendenza ai Beni storico-artistici del Veneto, in accordo con l’Ufficio diocesano arte sacra e con la parrocchia, di rimuovere il rifacimento tardo ottocentesco che nascondeva l’originale. «Dover conservare un’opera stratificata significa necessariamente scegliere uno e uno soltanto di questi strati – ha spiegato Marta Mazza, direttrice dei lavori – e stante la cultura più aggiornata del restauro questo strato è assolutamente il più recente, quello cioè che riassume in sé anche tutti gli altri e quindi tutta la stratificazione della storia». Stavolta non è andata così, e si è deciso invece di recuperare lo strato più antico, di valore nettamente superiore ai rifacimenti successivi. Una scelta sostenuta da diverse ragioni, tra cui il fatto che lo strato superiore era molto compromesso e in alcune parti non aveva una cifra artistica autonoma ma appariva solo come “deformante rispetto alla versione originale”. Dal dipinto sono scomparse le immagini totalmente inventate o i rifacimenti delle posture dei personaggi, con “forzature a volte grottesche”, della versione ottocentesca. Ed è riapparsa una preziosa testimonianza della pittura veneta del Cinquecento nascosta da oltre un secolo. Un’opera tutta da riscoprire e da gustare. Francesca Nicastro PROLIFERANO GLI OPINIONISTI IN TIVÙ “Secondo voi” o secondo Del Debbio? U na nuova specie, ormai da diversi anni, si è evoluta e si sta moltiplicando nella giungla televisiva: l’opinionista. Lo si può avvistare nelle più disparate trasmissioni, in quelle di politica o attualità come “Porta a Porta” e “Matrix” o invitato a “Controcampo” mentre commenta l’ultima partita dell’Inter. Non disdegna neppure i programmi più futili, d’intrattenimento, come ad esempio i contenitori domenicali o i reality show, dove questo esemplare ama esprimere il suo giudizio, magari fomentando aspre discussioni e accesi dibattiti. La particolarità che caratterizza l’opinionista è data dal non essere specialista di un determinato argomento. Non ha, infatti, una qualità precisa che gli permette di elargire le sue sacre opinioni in merito a una qualsivoglia faccenda: semplicemente, parla. E, ahinoi, non sempre ciò che dice è particolarmente illuminante, così la maggior parte delle volte le sue spiegazioni non apportano nulla in più di quanto noi comuni mortali abbiamo già elaborato secondo il nostro personale senso critico, nonostante, in teoria, questa professione sia sorta allo scopo di fornire nuovi e originali spunti di riflessione agli spettatori. È logico quindi che se all’opinionista viene dato un programma da condurre, i suoi difetti risaltino improvvisamente in tutta la loro natura. Portiamo ad esempio la trasmissione “Secondo voi” di Paolo Del Debbio, nata nel 2004 e in onda attualmente su Canale 5 dopo il telegiornale delle 13. La struttura del programma è così costruita: Del Debbio annuncia l’argomento del giorno, che spazia in qualunque ambito della società ed è solitamente posto in forma di sondaggio. A questo punto vengono mandate in onda le interviste svolte per strada alla gente comune, per par condicio in una città del nord e in una del sud. Gli intervistati commentano in base al loro punto di vista ed è da questo momento che si comprende come, nonostante l’apparente libertà di parola di cui questo programma vuole farsi promotore, il risultato sia inesorabilmente fazioso. A partire dal montaggio delle interviste stesse, pilotate secondo un’irritante propaganda politica, fino ad arrivare alla riflessione finale esplicata da Del Debbio una volta tornati in studio. Anziché essere ragionata e super partes come ci si aspetterebbe da un giornalista, questa riflessione appare demagogica e partigiana, come nei più tipici discorsi degli opinionisti. Gene Gnocchi, intuendo il potenziale comico celato dietro questa trasmissione, ne fece una brillante parodia a “Quelli che il calcio”, portando sulla scena il giornalista Paolo Del Dubbio e intervistando le persone sui più strampalati temi nazional-popolari, che vedevano satiricamente in Romano Prodi l’indiscusso protagonista. In internet esiste persino un blog chiamato “Secondo Paolo Del Debbio”, nel quale si prende di mira l’atteggiamento di questo conduttore, con un titolo che, in effetti, pare decisamente più appropriato rispetto al poco reale “Secondo voi”. Silvia Albrizio GLI APPUNTAMENTI CINEMATOGRAFICI VITTORIO VENETO Venerdì 14, alle 20.45 in biblioteca civica, per la rassegna “Una distanza estranea del/nel cinema italiano del nuovo millennio” si proietta “La strada di Levi” di Ferraro-Belpoliti (Italia, 2007). Ingresso: 3 euro. ODERZO Venerdì 14, alle 21 al cinema Turroni, si conclude la rassegna del circolo di cultura cinematografica Pietro Dal Monaco. Per l’occasione verrà proiettato un film a sorpresa. PIEVE DI SOLIGO Al cinema Careni venerdì 14 alle 21, sabato 15 alle 18 e alle 21 e domenica 16 alle 20.30 si proietta “Parlami d’amore” di Silvio Muccino. Sabato 15 alle 15, domenica 16 alle 15 e alle 18 si proietta “Asterix alle Olimpiadi” di Frèdèric Forestier e Thomas Langmann. SACILE Giovedì 20, a palazzo Ettoreo alle 20.30, si proietta un film della rassegna “La donna nel cinema”. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Venerdì 21, alle 20.45 in biblioteca civica, per la rassegna “Una distanza estranea del/nel cinema italiano del nuovo millennio” si proietta “Respiro” di Emanuele Crialese (Italia, 2003). UN NOTIZIARIO PER I RISPARMIATORI DEL NORD-EST Sei minuti di economia SABATO 15 Raitre, 12.15, Sci. Slalom gigante femminile da Bormio. Canale 5, 21.10, La corrida. Varietà con Gerry Scotti. Raitre, 21.30, Speciale Superquark. “Augusto: nascita di un impero”. Documentario. DOMENICA 16 Radiotre Rai, 9.30, Uomini e profeti. “Difendere Dio” con Moni Ovadia. Raitre, 15.05, Ciclismo. Tirreno-Adriatico: MacerataRecanati. Raitre, 21.30, Report. “Il mondo alla rovescia” di Michele Buono e Piero Riccardi. Attualità. LUNEDÌ 17 Raitre, 13.10, Wind at my back. Telefilm. Raiuno, 21.10, Il coraggio di Angela. Film drammatico con Lunetta Savino, 1ª parte, la fine domani. Raitre, 23.45, Blind Justice. “La scelta di Dunbar”. Telefilm, ultimo episodio. MARTEDÌ 18 Radiouno Rai, 14.07, Con parole mie. La vita nel Medio evo con Umberto Broccoli. Raitre, 20, Nuoto. Campionati europei da Eindhoven. Italia 1, 21, Buona la prima. Sit com con Ale e Franz. MERCOLEDÌ 19 Radiodue Rai, 17, 610. Varietà di Lillo e Greg con Alex Braga. Italia 1, 21.10, C.S.I. Miami. “Nato per uccidere”. Telefilm. Raitre, 23.25, RT Era ieri. La televisione di Enzo Biagi. “Cristo risorge tra gli ultimi”. GIOVEDÌ 20 La 7, 14, Gilda. Film commedia con Rita Hayworth e Glenn Ford. Telechiara, 21, Insieme a teatro. “La dama di Chez Maxim” di Georges Feydeau. Raitre, 23.45, Sfide. “Ambrogio Fogar: un eroe imperfetto”. Documentario. VENERDÌ 21 Raiuno, 15.15, A Sua Immagine. Speciale Venerdì Santo. Attualità con Benedetta Rinaldi. Raiuno, 21.10, Rito della Via Crucis presieduto dal Papa. Dal Colosseo a Roma. Italia 1, 23.45, I Soprano, “Giochi pericolosi”. Telefilm. gni martedì alle 19.30, subito dopo il notiziario di TeleO chiara, e in replica la stessa sera alle 23.15, va in onda “Focus economia”. In un momento così complicato per l’economia mondiale, sbarca su Telechiara un programma interamente dedicato ai risparmiatori del Nord-Est. Si tratta di una rubrica settimanale di informazione bancaria ed economica realizzata da Telechiara in collaborazione con la Banca di credito cooperativo dell’Alta Padovana. Uno spazio flash di 6 minuti, nei quali viene analizzato lo scenario mondiale e nazionale dei mercati azionari e l’andamento degli indici Dow e Nasdaq, il mercato dei cambi e dell’oro; ma anche uno spazio di approfondimento dei termini economici più usati e un’occasione per segnalare gli appuntamenti economici più rilevanti di ogni settimana, con l’aiuto di grafiche e tabelle. In studio la giornalista Micaela Faggiani e un consulente finanziario della Banca di credito cooperativo dell’Alta Padovana. “NON È UN PAESE PER VECCHI” NEL TEXAS ANNI ’70 Quattro Oscar ai Cohen uattro sono stati premi Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura e Q Javier Bardem attore non protagonista) per il film “Non è un paese per vecchi” dei fratelli Joel ed Ethan Coen, attivi in coppia fin dagli anni Ottanta. Questa volta, seguendo il romanzo di Cormac McCarthy, raccontano la storia di Moss (Josh Brolin), un cacciatore che si imbatte in una valigia di dollari, dell’anziano sceriffo Bill (Tommy Lee Jones) e del killer psicopatico Anton Chigurth. Siamo nel Texas alla fine degli anni Settanta quando incominciano le lotte fra i narcotrafficanti. Gli ingredienti sono i grandi panorami aperti ad albe e tramonti, massacri fuori campo, inseguimenti senza quartiere, uccisioni crudeli, cowboy che adoperano pickup invece dei cavalli, sceriffi che non capiscono l’evolvere della situazione, un uomo perfettamente addestrato a uccidere. La storia ruota attorno alla possibilità di ingannare i delinquenti, con il caso o il destino che imbroglia le carte. Siamo dalle parti di “Fargo” (1996), con un finale solo apparentemente consolatorio, che sottolinea l’impotenza dell’uomo buono di fronte al male. Gianfranco Da Re RIFLESSIONE DI MONS. OVIDIO POLETTO 12 km di Via Crucis SETTIMANA RPC Domenica scorsa centinaia di pellegrini hanno pregato, cantato e riflettuto sulla Via Crucis, camminando per 12 chilometri, da Pordenone ad Aviano. C’era anche Radio Palazzo Carli, che ha raccolto alcune testimonianze, in particolare il messaggio del vescovo Ovidio Poletto. Sabato 15 alle 10.30 e domenica 16 alle 9.30 una sintesi della Via Crucis va in onda in “Settimana Rpc”. LA STORIA DELLA DIOCESI Un’attesa replica. Viene rimandata in onda, infatti, “La storia della diocesi”, una trentina di lezioni a cura di don Nilo Faldon. Il programma va in onda il giovedì alle 18.30 e, in replica, il venerdì alle 10. JACKSOUND Ogni venerdì alle 20.30 va in onda questo programma di intrattenimento giovanile che si occupa dell’attualità musicale, con un occhio di riguardo per le realtà presenti sul territorio diocesano e di problematiche varie affrontate con l’ausilio di ospiti in studio. 23 CHIUDONO ITALCEMENTI E COLUSSI: SU OCCUPAZIONE E URBANISTICA LA POLITICA HA DI FRONTE... Due scelte decisive O ttanta posti di lavoro persi. Pessimo avvio per il 2008 di Vittorio Veneto: dopo la Colussi, è stata annunciata anche la chiusura dell’Italcementi. Storie analoghe: due fabbriche storiche vittoriesi, già ba- stioni dell’economia e dell’occupazione cittadine, installate con voluminosi stabilimenti proprio nel cuore della città, che ora, dopo varie voci sulla loro chiusura, chiudono. Circa sessanta posti persi alla Colussi, circa venti all’I- talcementi. E due enormi spazi industriali urbani con un enorme punto interrogativo scritto sopra. Doppia è quindi la questione: lavoro e urbanistica. Doppia dunque deve essere l’attenzione della città. CHE NON DIVENTINO RUDERI! Riconversione degli spazi di via Rizzera e via Antonello da Serravalle: i tempi saranno per forza lunghi “NON SOLO CONDOMINI” i sapeva da «fermaStempo – afil sindaco Giancarlo Scottà – che Colussi e Italcementi, due imprese storiche, avrebbero avuto una loro naturale fine. Ora abbiamo una grande opportunità per fare di quelle aree una ricchezza della città. Ma questa opportunità non dobbiamo sprecarla: non dobbiamo lasciare che le aree diventino un “panteganaio”, ma neppure pensare a una trasformazione di sola edilizia residenziale». Ma allora cosa farne? «Non ho nessuna idea, e lancio una grande richiesta di proposte. Sarà importante mettersi assieme, e valutare le varie opportunità». Per il termine del suo mandato, tra un anno, si potrà già avere qualche risultato? «Il tempo prima della scadenza del mio mandato basterà solo per pensarci». “UN CONCORSO DI IDEE” ul futuro «talcementi Sdelle aree Ie Co- RESIDENZE AL POSTO DELLE EX FABBRICHE: IL COMUNE INCASSA, MA ALLA CITTÀ CONVIENE? PER LA COOP DEI BAICOLI E PER LA VENTINA DI DIPENDENTI DEL CEMENTIFICIO Pat, la tentazione Tempo di trattative n città abbiamo già eIstriali sempi di edifici ex induin via di riconver- er il biscottificio di via P Rizzera, la palla ce l’ha in mano il sindaco Scottà. sione. Come la Mafil, acquisita dal Comune per una sua riconversione, e per la quale i Contratti di quartiere II prevedono una spesa di 9 milioni per uffici pubblici e spazi per la cultura e il tempo libero; l’area dell’ex lanificio Cini, ormai convertita a casette; la Carnielli in centro, tuttora allo sfascio in attesa della bonifica necessaria prima della sua futura trasformazione. Cosa potranno diventare Colussi e Italcementi? Pensare a nuovi insediamenti industriali appare difficile. Gli spazi sono vecchi e male ubicati. Anche la cooperativa Baicoli, se s’avvierà, dovrà poi pensare a una sede produttiva migliore. Il futuro degli stabilimenti dipenderà tanto dalla volontà dei proprietari, quanto da quella del Comune. Che dovrà esprimersi anche attraverso il Pat, successore del piano regolatore, attualmente in elaborazione. Trasformare ex Colussi ed ex Italcementi in aree residenziali è probabilmente la scelta più redditizia, in meri termini di soldi, sia per il Comune che per il privato. Ma il Comune potrebbe anche decidere di fuggire a questa tentazione e provare a immaginare soluzioni diverse. L’Italcementi, in centro città e vicina alle scuole, si presta, in particolare, a molte ipotesi. Una scuola in più al posto di mille succursali? L’auditorium tipo Dina Orsi di Conegliano che a Vittorio manca? Discussioni e decisioni sul tema dovranno per forza essere lunghi, ma speriamo non eterni. Ai candidati a sindaco di Vittorio dell’anno prossimo dovremo chiedere idee e promesse sul tema. E poi verificarle. servizi a cura di Tommaso Bisagno È lui che, su incarico della commissione consiliare Colussi, va ora a trattare con Donata Colussi, proprietaria dello stabile. L’obbiettivo è ottenere condizioni di affitto molto, molto favorevoli per la parte di fabbrica che servirebbe alla produzione dei Baicoli. Senza un cospicuo sconto, la neonata cooperativa avrebbe spese troppo alte e mai potrebbe avviare l’attività. Se Donata Colussi sarà generosa – magari in cambio di promesse di disponibilità quando ci sarà da discutere la trasformazione del resto dello stabile – Fenderl Lavoro dovrà poi trovare un accordo con Colussi Perugia. Ma in ogni caso, non sarà il toccasana. Perché, se tutto andrà bene, la coop potrà coinvolgere al massimo 20 lavoratori. Gli altri restano senza lavoro. In cassa integrazione, chi era lavoratore dipendente. A piedi, gli altri. All’Italcementi la bolla è scoppiata da poco. Giovedì 6 a Roma è stato dato l’annuncio ufficiale: si chiude a Sant’Andrea, chiude lo stabilimento di Carrara, chiudono i centri lussi – afferma Roberto Tonon, consigliere comunale del Partito democratico – spero che l’amministrazione possa avviare un percorso di riflessione Iniziarlo con un concorso di idee, non vincolante, sarebbe un segnale di trasparenza. E bisogna approfittare del fatto che è l’amministrazione ad avere il coltello dalla parte del manico, perché il privato, piuttosto di lasciare un rudere vuoto, ha tutto l’interesse a venire ad un accordo. Dobbiamo trovare un accordo che sia vantaggioso “anche” per il privato, non “anche” per il pubblico. Per il Victoria non mi pare che finora sia successo questo. Nello specifico dell’Italcementi, magari alcuni cavatori della nostra zona potrebbero essere interessati». di distribuzione di Genova, Marghera, Catanzaro, Monopoli e Modugno. Italcementi chiude a Vittorio per lo stesso motivo per cui chiude la Colussi: perché a spostare la produzione altrove ci risparmia. E i lavoratori? Per dirla con Italcementi, «prosegue il dialogo a livello locale, per valutare gli strumenti per ridurre al massimo l’impatto sociale derivante dalla chiusura dell’impianto attraverso un percorso condiviso con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali». Si tratta, insomma, come già avvenuto alla Colussi. Loris Dottor, che per la Cgil trevigiana segue la situazione, conferma. Trovare posti in altre sedi Italcementi sarà difficile: le più vicine sono a Trieste e a Monselice. La soluzione più probabile sarà pensionamento anticipato per qualcuno e cassa integrazione per altri. 24 Dai nostri paesi Vittorio Veneto PASSANO DAL MONTE ALTARE LE NOSTRE ORIGINI SUMERE? UN CONVEGNO AD APRILE NE DISCUTE Riscoprire Antares I l convegno che si terrà il 5 aprile al teatro Da Ponte di Vittorio Veneto offre diversi motivi di curiosità. Il titolo dice “Antares, alle origini perdute della cultura occidentale”, promette quindi di penetrare nel più remoto passato per trovare i germi che hanno poi fatto nascere l’Occidente, ma nello stesso tempo fa riferimento ad una realtà locale. Antares, infatti, dovrebbe essere il nome originario di quello che oggi è chiamato, con una alterazione, monte Altare, il colle che sovrasta Vittorio Veneto, tra Ceneda e Serravalle. Il ritrovamento di vestigia di culti religiosi sulla cima del colle ha dato avvio a ricerche che hanno portato a collegare questo culto con le culture fiorite, prima dell’era volgare, nel Medio Oriente, in particolare quella dei Sumeri. Il collegamento ha rinforzato l’ipotesi che le nostre più vere radici culturali, che hanno la loro prima espressione nel linguaggio, non siano indoeuropee, come comunemente si dice, ma piuttosto medio orientali. Non per niente il convegno è dedi- cato a Giovanni Semerano, lo studioso che per primo ha aperto la strada a questa nuova interpretazione, che, tuttavia, incontra ancora tanti ostacoli. Il convegno intende 16 marzo 2008 dare un contributo importante per provare la serietà e fondatezza di questa ipotesi. È prevista la partecipazione di studiosi di materie di carattere archeologico, provenienti da varie università italiane e straniere. Il convegno ha il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e della Citta di Vittorio Veneto e il sostegno della fondazione Cassamarca. Organizza il Gruppo archeologico del Cenedese. Alle 18.30, in biblioteca, una conferenza di Giovanni Tomasi sulle guerre boere in Sudafrica dal titolo “Zulu 1879” organizzata dal Circolo vittoriese ricerche storiche. Alle 20.45, in biblioteca, La strada di Levi (Ferrario-Belpoliti, Italia, 2007). Ingresso 3 euro. Alle 20.45, al teatro Da Ponte, Anfitrione, di Molière. Alle 21.30, al GandS, suoneranno i The Ticket. Alle 21.30, al Bar Duomo, concerto degli XBox. Alle 22, alla pizzeria Cal De Livera, suoneranno Luciano Caruso (sax soprano) e Ziatko Kaucic (percussioni). Vedi www.abaoaqu.info. SABATO 15 Alle 16, allo Sportello Donna in municipio, incontro con Barbara Fausto, autrice del libro “Due cuori e un fumetto in 60 ricette”. Accompagnamento musicale dei No Divas. Organizza l’associazione Dorothy. DOMENICA 16 Ai giardini pubblici collettiva del Gruppo Arti Visive. Alle 20.45, al teatro Da Ponte, per la stagione di musica e danza l’Orche- CARPESICA: concerto quaresimale Venerdì 14, alle 20.30 in parrocchia a Carpesica, concerto quaresimale con due formazioni locali, Karpesika Kammerchor e coro San Daniele, e il Quartetto d’archi “Città di Treviso”. Nelle parti soliste: Mariagrazia Marcon soprano, Silvia Da Ros contralto, Michele Marcon tenore, Davide Marcon basso. COSTA: messa dei Giuseppe Mercoledì 19, alle 19 nella chiesa di San Giuseppe a Costa, messa per i Giuseppe della città nel giorno del loro onomastico. Celebra don Giuseppe Gerlin. Anima la liturgia il coro Col di Lana. Informazioni: 0438-59004. SERRAVALLE: processione del Giovedì Santo Agenda Vittorio Veneto VENERDI 14 BREVI VITTORIO VENETO stra da camera di Praga presenta musiche di Haydn, Schubert, Cajkovskij. Giovedì 20, alle 20.30 nel Duomo di Serravalle, celebrazione messa in cena domini presieduta dal rettore del Seminario, don Bruno Daniel. Il rito si conclude, come da antica tradizione, con la processione eucaristica attraverso il centro storico di Serravalle. MARTEDÌ 18 Confessioni prima di Pasqua Alle 20.30, in biblioteca, conferenza su “L’alimentazione sportiva in genere e nelle attività aerobiche di lunga durata”. Relatore Giampiero Bocchini. Organizza la Scuola di Maratona. Alle 21 suonano gli Shade al pub La Taverna. MERCOLEDÌ 19 Alle 21, alla biblioteca civica, presentazione del libro “La filosofia del dr. House (nella foto)” del collettivo filosofico Blitris. Farmacia di turno: Ai Frati, via G. Garibaldi 114, telefono 0438-53171. Si svolgono due celebrazioni comunitarie della confessione in vista della Pasqua: martedì 18 alle 20.30 nella chiesa di Costa e mercoledì 19 alle 20.30 nella chiesa dei Frati. Concerto sacro al collegio Dante Sabato 15, alle 20.45 al collegio Dante, concerto sacro “O Figlio, amoroso giglio” con il soprano Mariagrazia Marcon, il violoncellista Paolo Carraro e il pianista Daniele Donadello; con loro le voci recitanti di Teatro Orazero Mariateresa Dalla Vedova e Francesco Santin. Propongono brani classici dall’“Ave Maria” di C. Gounod all’“Ave Maria” di G. Caccini intervallati dalla lettura di testi poetici come l’elogio a Maria che Dante Alighieri mette sulle labbra di san Bernardo nel canto XXXIII del Paradiso, e il “Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi. Dai nostri paesi Vittoriese - Vittorio Veneto 16 marzo 2008 SI SVELA IL MISTERO DELLA VIA CRUCIS SPRAY NOI FREGONA hi è il misterioso artiC sta che ha dipinto 13 stazioni della via crucis l Noi di Fregona ha rinItivo.novato il consiglio diretPresidente è ancora il con lo spray in 13 luoghi significativi, e di passaggio, tra Conegliano, Vittorio Veneto e Pianzano? E che senso ha avuto la sua scelta dei luoghi - ad esempio la stazione “Gesù incontra sua madre” davanti alla casa Mater Dei (nella foto la stazione davanti all’ospedale di Cone- gliano)- e delle circostanze con passanti che quasi sempre hanno ignorato l’artista mascherato al lavoro? Tutto verrà spiegato domenica 16 alle 17.30 nel parcheggio del collegio Dante, quando le tele ver- ranno esposte, e presentate con l’accompagnamento musicale di Stefano Maroelli. E si svelerà l’artista misterioso. parroco don Ermanno, vice Lino Vianello; consiglieri Antonio Canal, Elio Dottor, Valter Giora, Francesca Majo, Livio Salamon; tesoriere Luciano Maso. Confermato l’impegno del Noi per l’estate a a Casa Zardetto, compresa l’ospitalità ai bimbi di Chernobyl. C ambio di leader al comando brigata della Guardia di Finanza di Vittorio Veneto, che ha responsabilità su tutti i comuni da Miane a Cordignano. Al posto del bellunese Stefano Vedaschi, che passa al nucleo di polizia tributaria di Belluno, c’è da lunedì 10, come comandante, Felice Miconi, 44 anni, abruzzese dell’Aquila, già a Vittorio Veneto con lo stesso ruolo dal 2003 al 2005. Per Vedaschi l’addio è stato occasione, sollecitato dalle domande, di un bilancio di dieci anni di presenza a Vittorio Veneto. «Abbiamo ottenuto risultati di servizio buoni - ha rivendicato col suo caratteristico tono di voce stentoreo e dolomitico-. Anzi, in alcune occasioni direi risultati eccellenti. Tanto che abbiamo ricevuto anche il plauso delle gerarchie». Buoni risultati significa, in primo luogo, tanti evasori scovati. «Come nell’ultimo caso di cronaca: abbiamo trovato un evasore che a Vittorio Veneto aveva sottratto 10 milioni di euro al fisco. Ci sono voluti un anno e 10 mesi di lavoro». Nel dare l’addio, Vedaschi ha ringraziato ufficialmente sia le amministrazioni comunali che i cittadini. E non è stato un passo solo formale. Il contributo della collettività ha agevolato il lavoro della Guardia di Finanza. «In questi dieci anni - ha spiegato Vedaschi- sono cresciute continuamente le segnalazioni di cittadini». Privati che raccontavano alla Guardia di Finanza dell’imprenditore con la contabilità allegra, del commerciante che vendeva merci contraffatte, dell’artigiano allergico alla Stefano Vedaschi, comandante uscente Felice Miconi, di ritorno a Vittorio Veneto COMANDO BRIGATA lazioni! Voi resterete protetti, non verrà fatto il vostro nome». Ed in ogni caso, i cittadini possono solo mettere la pulce nell’orecchio. È la GdF a verificare se davvero si sono commessi reati. Non si tratta, ha ribadito Vedaschi, di fare le spie. Bensì, aggiungiamo noi, di reclamare il giusto. Perchè se il tuo vicino non paga le tasse, toccherà a te, e a tutti gli italiani, pagarne un po’ di più. I soldi evasi sono sottratti ai cittadini Felice Miconi è il nuovo comandante, sostituisce Stefano Vedaschi fattura (n.b.: sono esempi casuali!). E il comandante della Finanza, con il successore ad annuire al suo fianco, invita a continuare: «Vorrei dire ai cittadini: non abbiate paura, fateci segna- Così sarà l’English Camp Martedì 18 alle 18.30 presso l’aula magna della scuola media Da Ponte presentazione dell’English Camp, corso intensivo di inglese per bambini e ragazzi dalla terza elementare alla terza media che si svolgerà a Vittorio Veneto dal 25 agosto al 5 settembre. Nuova mensa al Cesana La sede della GdF a Ceneda prima che allo Stato. Che poi i soldi che paghiamo in tasse a volte vengano usati in maniera sbagliata o disonesta, è altrettanto vero, e altrettanto condannabile. Ma sono due discorsi diversi. Ci si può rivolgere alla Guardia di Finanza tramite il telefono 117, cui risponde la centrale operativa di Treviso, oppure direttamente alla Brigata vittoriese, che ha sede in via del Pretorio 5, a due passi da L’Azione, e risponde allo 0438 53375. Come si spiega questo continuo aumento di segnalazioni? Risponde ancora Vedaschi: «La gente si è stancata di vedere, ad esempio, gente che gira con la Ferrari e contemporaneamente riceve il sussidio di povertà dal Comune». Tommaso Bisagno GIORNATA ECOLOGICA iniziata con lezioni di È storia locale e ha avuto un discreto successo l’av- abato 8 “Giornata EcoSgonalogica” a Cappella, Free Sarmede. A Cappel- vio della succursale di Colle Umberto della vittoriese Università della Formazione Permanente “Ippolito Pinto”. «La partenza spiega l’assessore ai servizi sociali Antonella Maggi - è stata buona. Gli iscritti sono oltre venti; gli organizzatori valutano positivamente questo avvio. Ora si tratta di promuovere ulteriormente l’iniziativa facendo conoscere ad un numero sempre maggiore di persone la proposta». Dopo il primo corso, nel quale si è parlato di storia e tradizioni locali, si terrà a partire dal 19 marzo una serie di appuntamenti sulla letteratura italiana. Sabato 15 alle 17.30 in biblioteca si terrà il secondo incontro dell’iniziativa "Giovani nella società moderna" organizzato dal Rotaract Club Conegliano - Vittorio Veneto. Interviene Mario Galluzzo, vice presidente di Unindustria Treviso e Confindustria Veneto, sul tema: "L’economia del futuro e il ruolo della futura classe dirigente". Mercoledì 19 alle 16 presso l’aula magna dell’Itis lezione aperta alla cittadinanza di Alessandra Vacalebre su “Lirismo e musicalità nella Divina Commedia - Lecturae Dantis tra note e parola”. Accompagnamento all’arpa di Elisabetta Ghebbioni. Organizza l’Università per la formazione continua. LETTERATURA E RICAMO PER L’UNIVERSITÀ DI COLLE U. Luogo degli incontri sarà sempre la sala del centro sociale di via Capitano a Colle Umberto, ogni mercoledì dalle 15 alle 17. «Il docente - continua Antonella Maggi - proporrà lo studio della figura femminile nella letteratura, come madre, sposa, figlia, amante. A partire da fine aprile ci sarà invece l’attivazione di un laboratorio di ricamo. In questo caso la giornata di incontro sarà il martedì presso la sede dell’Associazione Anziani di Colle Umberto e saranno a disposizione dei corsisti un’insegnante e un’assistente di supporto». Per iscrizioni o informazioni rivolgersi in biblioteca: 0438-394159. Gerda De Nardi BREVI VITTORIO VENETO I giovani, futura classe dirigente Vacalebre racconta Dante COLLABORAZIONE ALLA BASE DEI SUCCESSI DELLA BRIGATA DI VITTORIO VENETO Tante segnalazioni dei cittadini alla Finanza 25 la pulizia di fossati, corsi d’acqua, e anche disboscamento di un tratto di argine del torrente Carron verso il confine con Sarmede. «Vogliamo- dichiara l’assessore all’ambiente Fernando De Conti - rendere percorribile a piedi questa parte di argine per creare un percorso e nel contempo garantirne la pulizia». Fra i tanti rifiuti abbandonati «non sono mancati spiega De Conti- ferro e altro materiale metallico, soprattutto sulle sponde del Carron e dei rui. Colpisce anche la raccolta abbondante di pacchetti di sigarette: c’è ancora bisogno di sensibilizzare la gente sulla necessità di non gettare i rifiuti dal finestrino!». Una nuova mensa in città. È aperta al Cesana Malanotti presso Casa Arcobaleno, in via Palmanova, e servirà pasti da lunedì a venerdì dalle 12.15 alle 13.15. Costo: 5.50 euro pasto intero, 4,50 ridotto. BREVI VITTORIESE CORDIGNANO: libro di Giampaolo Zagonel su Daniele Francesconi Venerdì 14 marzo alle 20.45 si terrà al teatro Francesconi di Cordignano la presentazione del libro “Daniele Francesconi - vita, opere scelte, epistolario”. La pubblicazione edita da Dario De Bastiani editore, è frutto di un lavoro di ricerca di Giampaolo Zagonel. Interverrà all’incontro illustrando i contenuti del libro il professor Silvano Piccoli. VILLA DI VILLA: Mostra dei vini Si inaugura sabato 15 alle 17.30 in piazza a Villa di Villa la 44ª Mostra dei vini d’annata, con vini bianchi e rossi di 30 produttori della Marca Trevigiana: tra loro anche il ciclista Marzio Bruseghin, con un prosecco spumante prodotto nei suoi fondi nel vittoriese. Nell’occasione si terrà anche la premiazione dei vini vincitori. La mostra è aperta fino a Pasquetta: sabato dalle 17.30 alle 24, domenica dalle 15.30 alle 24, Pasquetta dalle 10 alle 23 Nell’ambito dei festeggiamenti, la locale Pro Belvedere organizza per giovedì 20 la cena di cervo (prenotazione obbligatoria: 338 9920985, [email protected] ). Programma completo delle manifestazioni su www.probelvedere.it. “GLI SCOMPAGNATI” IN SCENA PER I BAMBINI DI CHERNOBYL I l Comitato Cernobyl di Colle Umberto organizza per domenica 16 marzo uno spettacolo teatrale a sostegno delle iniziative estive. Alle 15.30 nella sala polifunzionale della scuola media la compagnia “Gli Scompagnati” formata da giovani di San Giacomo di Veglia proporranno lo spettacolo “Affittasi povertà”. Regista è sempre Guglielmo Scarabel, e protagonisti restano i barboni, ma il testo, frutto della fantasia di Danilo Bernasconi, verrà adattato, con alcune battute specificatamente collumbertesi. Tutto il ricavato servirà per pagare il viaggio ai bambini bielorussi che giungeranno in Italia in luglio e che saranno accolti dalle famiglie del Comitato collumbertese. Dai nostri paesi Quartier del Piave 16 marzo 2008 27 MORIAGO: È MORTO CIRILLO MORGAN, DA PICCOLO SOPRAVVISSE A UNA GRANATA morto Cirillo Morgan, 91 anni, muÈ tilato a una gamba nel dicembre 1917. Viveva a Moriago della Battaglia, dove per più di 40 anni esercitò nella sua bottega di via Presti il mestiere di calzolaio. A procurargli la grave infermità fu una granata italiana, sparata dal Montello, e che il 5 dicembre 1917 colpì la “casa dei Morgani” in via Ca’ Longa, a Moriago, che era a ridosso della prima linea tenuta dagli austriaci, qui giunti sulla scia della ritirata italiana di Caporetto. Cirillo all’epoca dello scoppio della bomba italiana aveva appena 20 mesi, e fu trasportato dai soldati nemici su di un camion “cò le ròde de fer” all’ospedale di Conegliano. Qui, i chirurghi ungheresi lo avevano dato subito per spacciato, e quindi coperto con un lenzuolo. Lo salvò una signora che vegliava il figlio anch’egli ferito. Testimonianza come trasmessagli dal padre Gregorio. In quella tragica esplosione persero la vita sei componenti della famiglia Morgan, tra cui la mamma e tre fratelli di Cirillo, mentre altri sei subirono gravi ferite. La storia di Cirillo Morgan, assieme ad altre, è COLBERTALDO / INTERVENTO DEL PARROCO Santuario, alcune puntualizzazioni M aggio si avvicina e già si fanno i preparativi nel santuario di Santa Maria delle Grazie in Colbertaldo per accoglierci, come ogni anno, durante l’estate. Il santuario, durante il periodo estivo, diventa meta di preghiera e di celebrazioni, luogo di incontro per gruppi e per le annuali manifestazioni organizzate dalla pro loco. Ritornare là è motivo di gioia e di festa, perché nella sua storia vi sono tante pagine belle di fede, di incontri e di attività. Queste pagine sono state scritte da molte persone, ciascuna ha messo il proprio tassello per formare un unico mosaico. Vuole essere un impegno per tutti continuare a scrivere la storia del santuario di Santa Maria delle Grazie: continuare con il gusto della partecipazione condivisa, senza la presunzione di crederci necessari e insostituibili, ma tutti utili, quando tutti si è protagonisti pro- positivi e attivi, attenti, rispettosi verso gli altri e verso le finalità del luogo. Per favorire tutto questo e per rispondere al dovere di rispettare le leggi, nello scorso gennaio è stata rinnovata, tra la parrocchia e la Pro loco, la convenzione, nella forma di contratto di comodato, per l’uso dei locali adiacenti alla chiesa per altri cinque anni. Il contratto si rifà a tutte le precedenti convenzioni: sostanzialmente nulla è cambiato. È opportuno ricordare che, prima della scadenza (11 gennaio 2008), il parroco e il consiglio parrocchiale avevano chiesto ai superiori il rinnovo per dieci anni, quando il nuovo orientamento in materia prevedeva il rinnovo annuale; siamo riusciti ad ottenerlo per un quinquennio, tenendo conto delle esigenze della Pro loco. La Pro loco, quindi, non è stata privata dell’uso di tutti quei locali fino a oggi occupati (come da qualcuno sostenuto, ndr). È ovvio che permangono tutte quelle regole d’uso, sempre esistite, legate al luogo, alle sue peculiarità e finalità: nulla, quindi, è stato cambiato, né tolto. È comprensibile che l’associazione desideri avere un maggiore respiro per le proprie attività; è altrettanto vero che da sempre quel luogo è vincolato dalle finalità religiose e pastorali, contenute e sottoscritte in tutte le precedenti convenzioni. Un’ultima precisazione va fatta riguardo al progetto di restauro genera- FALZÈ / DOPO 95 ANNI DI ATTIVITÀ e matrimoni”». Dai Pozzi si veniva infatti per ballare e per le nozze, tradizione mantenuta fino agli ultimi giorni d’apertura. L’Osteria dei Pozzi è su una trafficata via di passaggio, ieri come oggi, «e qui davanti, sulla strada bianca da Colfosco – ricorda Danila Pozzi, zia di Ivo – ci passava il tram sulle rotaie di ferro». Dai Pozzi ci passarono sopra due guerre grosse. Quella del ’15/’18 che li vide invasi dagli austro-ungarici dopo la rotta di Caporetto, e soprattutto a un tiro di schioppo dalla vicinissima prima linea sul Piave. Ma non poterono scalfirli, i Pozzi, neanche i cannoni italiani più grossi, Ha chiuso l’Antica Osteria Pozzi enerdì 29 febbraio, a V mezzodì ha chiuso, e per sempre, l’Antica Osteria Pozzi di Falzè di Piave, sulla strada per Pieve di Soligo. Fu aperta nel 1913 dagli sposi novelli, Angelina Zago e Stefano Pozzi, nonni di Ivo Dal Bò, l’ultimo titolare. «I nonni – racconta Ivo – avevano solo due stanze: una sotto, che era la cucina-osteria, e l’altra sopra che era camera da letto e ripostiglio. Per cominciare avevano preso a prestito due tavolini e sei careghe, che pagarono però tutte in un colpo il giorno dopo Sant’Anna, avendo lavorato parecchio con “balli stata raccolta nel 2002 da Innocente Azzalini e Giorgio Visentin nel bel libro “Da Mosnigo a Tarzo, nell’anno dell’invasione 1917-1918”. Il 3 novembre 2004 Cirillo Morgan ricevette all’Isola dei Morti una medaglia celebrativa dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, qui in visita per rendere omaggio ai luoghi simbolo della Grande Guerra. Il giorno 4 novembre 2004 il Comune di Moriago della Battaglia gli ha poi conferito una medaglia d’argento in segno di solidarietà per le gravi sofferenze patite. MS le degli edifici attigui al santuario: ci si è mossi in vista di chiedere un finanziamento alla Cei, per creare un Centro di spiritualità per piccoli gruppi, finanziamento che viene preso in considerazione se motivato da ragioni pastorali e religiose. Nulla di definitivo, tanto meno esclusivo! Tutt’altro! Tutte queste tematiche sono state illustrate nella riunione del consiglio parrocchiale con il direttivo della Pro loco, tenutasi l’8 novembre 2007, alla quale avevo personalmente invitato anche il sindaco, che desiderava conoscere il problema. Fatte queste precisazioni, l’invito che rivolgo è di ritornare al santuario della Madonna delle Grazie con spirito di partecipazione e di condivisione, per crescere nella fede ed esprimere, nella verità e umiltà, quell’impegno di servizio generoso e disinteressato che la Madre di Gesù ci insegna. Don Antonio Moretto, parroco di Colbertaldo BREVI QUARTIER DEL PIAVE PIEVE: è morto Bruno Fanti Martedì 11 marzo è morto Bruno Fanti, 71 anni, residente in via Garibaldi a Pieve di Soligo. Bruno, che per anni aveva gestito la ferramenta “Fanti” di via Capovilla, è affogato in una cisterna collocata nel giardino della sua casa. PIEVE: Clara Todini sindaco dei ragazzi Clara Todini, classe 1994, di Solighetto, alunna della 3ª D della scuola media Toniolo di Pieve di Soligo, è il primo “sindaco dei ragazzi” del Comune di Pieve di Soligo. Clara guidava la lista “Life as we know” (“La vita come la capiamo noi”). Insieme al sindaco siedono nel consiglio comunale dei ragazzi sedici consiglieri. FARRA: incontro con Matteo Signorini Sabato 15 marzo nella bibloteca multimediale di Farra di Soligo è in programma un incontro con Mattia Signorini, giovane scrittore emergente. L’incontro si tiene alle 18 ed è organizzato dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con la Libreria La Pieve di Pieve di Soligo. L’ingresso è gratuito. FARRA: letture di Primavera Giovedì 20 marzo il Gruppo di lettrici volontarie della Biblioteca multimediale di Farra di Soligo propongono, ai bambini delle scuole dell’infanzia e primaria, “Letture di primavera”. Tre i “turni”: dalle 10 alle 11 scuole dell’infanzia; dalle 15.30 alle 16.30 classi I, II e III elementare; dalle 17 alle 18 IV e V elementare. Ingresso gratuito. Informazioni e prenotazioni allo 0438.900318. VIDOR: mostra florovivaistica COLBERTALDO: Gli edifici attigui al santuario di Santa Maria delle Grazie giacché l’esercizio era ed è protetto da una robusta e solida collina. La tragedia avviene invece con la seconda guerra mondiale, quando il 4 agosto 1944 i repubblichini fucilano oltre il Ponte della Priula, sul Piave, lo studente Ivo Pozzi, zio di Ivo Dal Bò, assieme ad altri tre giovani rastrellati. La sorella di Ivo, Danila, allora ventenne, finisce invece internata in Germania, nel campo di Valsarode, dove scampò per miracolo al forno crematorio. Rientrata in Patria, Danila lavorò nell’Osteria paterna fino alle nozze con Zanatta, ma ritornando dai genitori come “rinforzo” quando «c’erano Tanti appuntamenti a Vidor per la sagra di San Giuseppe: alle 8.30 aprono la mostra florovivaistica, macchine agricole e vetture e la mostra dei lavori del Gruppo Arti Visive; alle 10 visita guidata all’Abbazia; alle 12 e alle 19 a tavola con prodotti tipici. anche due matrimoni a giornata». Giuseppina Pozzi, sorella di Danila e mamma di Ivo, oggi in casa di riposo, raccolse queste drammatiche vicende familiari nel libro “I dolori di guerra”. Per il pranzo d’addio, la signora Enrichetta Lucchetta, moglie di Ivo, e cuoca per 39 anni nelle cucine del locale, ha preparato il meglio dei menù serviti in ben 95 anni d’attività, a partire dalla pasta e fasoi agli spaghetti alla carbonara e alla poenta e bacalà. E per finire in gloria, panettone con Prosecco frizzante a volontà! Mario Sanson Ivo Dal Bo ed Enrichetta Lucchetta 28 Dai nostri paesi Bellunese - Vallata MARIA SCHIOCCHET RICORDA I FATTI DEL ’45 Così hanno ucciso mio papà S abato 15 marzo a San Antonio Tortal vengono ricordati i martiri barbaramente uccisi dalle forze occupanti nazifasciste nella primavera del 1945. In quella primavera, a pochi mesi dalla fine della guerra, si rovesciò sulla zona la ferocia della barbarie nazista seminando terrore, rappresaglie, incendi impiccagioni e violenze. In una sola settimana vennero uccise ben 20 persone. Nella sola giornata del 10 marzo a San Antonio furono impiccate sei giovani. Tra queste i quattro fratelli Schiocchet: Giuseppe di 27 anni, Felice di 34, Gervasio di 41 e Giovanni di 43. La signora Maria, figlia di Gervasio, l’unico sposato dei fratelli Schiocchet, all’epoca dei fatti aveva appena compiuto 5 anni. «Anche se ero ancora una bambina posso dire che percepivo la paura che avevamo tutti in quel periodo». Suo padre e i tre fratelli vennero uccisi con l’accusa di collaborazione con i partigiani. «Ma questo non è vero - dice Maria -. Ne ho avuto piu volte conferma sia da mia madre che e da mia zia Maria. È stata una brutale azione di vendetta dei tedeschi in seguito all’uccisione di uno di loro da parte di un partigiano, Aldo Palman, subito ucciso dai tedeschi, proprio quel giorno del grande rastrellamento poche centinaia di metri sotto la nostra abitazione in località Costalonga. Nella zona ci sono numerose casere dove trovanano rifugio i partigiani. Era una zona “strategica” perché in caso di accerchiamento, era possibile la fuga verso Trichiana da un lato o verso il passo San Boldo dall’altro». Maria smentisce anche il particolare del ritrovamento, da parte dei tedeschi, di una radiotrasmittente in casa sua. «Un apparecchio radio fu ritrovato nascosto ma in un muretto non lontano dalla nostra abitazione lungo la stradina che porta verso la Val de Faron!». Un mattino di inizio marzo Gervasio e i fratelli erano fuori a lavorare la terra. «I tedeschi li presero e insieme al resto della nostra famiglia ci misero in riga Maria Schiocchet, figlia di Gervasio ucciso dai nazisti davanti alla stalla. Durante questa fase ricordo che non fu usata violenza verso di noi. Portarono via ammanettati mio papà, gli zii e anche la zia Maria al carcere di Baldenich a Belluno. Con i tedeschi la mattina dell’arresto c’era anche un italiano. E la conferma l’ho avuta negli anni dopo la guerra. Un giorno tornando da Feltre in corriera alla fermata di Villa di Villa salì un uomo alto con i capelli rossi. Quando mia madre lo vide sbiancò e mi disse tremante che voleva scendere. L’uomo accortosi di noi scese subito dalla corriera. Solo dopo ripetute domande ebbi da mia madre la conferma che quell’uomo era con i tedeschi la mattina che arresta- TRICHIANA: 500 PERSONE CERCASI VOLONTARI PER L’ORATORIO PER SALVARE I ROSPI domenica 9 marzo a Trichiana Iloilnaugurato nuovo oratorio intitolato a “Don AngeRanon”. Circa 500 le persone presenti, tra loro il vescovo Corrado. Anche mons.Giuseppe Andrich, vescovo di Belluno, come amico di don Angelo, ha fatto giungere un suo messaggio augurale. La mamma di don Angelo, signora Caterina Prade, ha scoperto la targa a lui dedicata. Il lancio dei palloncini, partite a ping pong e calcetto, hanno, fin dal giorno dell’inaugurazione, animato la nuova struttura. Cercasi volontari per il salvataggio degli anfibi, in particolare del rospo comune (Bufo Bufo), dalle ruote delle auto mentre attraversano la provinciale tra Revine e Tovena per raggiungere gli stagni e i corsi d’acqua. L’invito viene lanciato dall’Ente nazionale protezione animali (Enpa). In questo periodo di migrazioni i volontari dell’associazione si danno appuntamento lungo la provinciale per mettere in salvo gli anfibi. In cinque anni hanno portato in salvo 70.400 rospi. L’ADDIO A UN AMICO DELLA MONTAGNA a montagna ha perso L un amico. A febbraio è mancato a 71 anni Anto- nio Andreolla di Valmareno. Chi è solito percorrere il sentiero tra Canidi e Mont lo conosceva bene perché spesso trascorreva le giornate nella casera “Da Recco”, che si trova lungo il percorso. Insieme alla moglie Gemma riceveva volentieri gli escursionisti. E anche quando loro due non c’erano, la porta rimaneva aperta perché, diceva Antonio, «chi va in montagna è una persona rispettosa ed educata». Quando la sera si fermava in casera, al calar del sole da Valmareno era possibile vedere la casa illuminata. Quarant’anni fa fu tra i fondatori del gruppo alpini del paese. Dieci anni fa propose agli amici di alpini l’organizzazione di escursioni in occasione della festa di Praderadego ad agosto. La bella proposta venne accolta e ancora oggi, in estate, alcuni alpini promuovono delle camminate sulla montagna di Valmareno. Anche sulla spinta di quella iniziativa nacque un gruppo spontaneo che ha ripristinato vecchi sentieri abbandonati. Nella foto, cerchiato, Antonio Andreolla 16 marzo 2008 rono mio papà e i suoi 3 fratelli». Dopo due-tre giorni dall’arresto i tedeschi tornarono a casa Schiocchet.«Ci presero e ci rinchiusero tutto il giorno in una stanza. A un certo punto della giornata per la fame cominciai a piangere e dalla finestra un tedesco ci urlava “Kaput! Kaput!” cercando così di farmi tacere. Con la baionetta in mano presero mia mamma e mia nonna e rovistarono tutto il fienile convinti che in casa tenessimo nascosti dei partigiani. Fecero razzia di tutto quello che avevamo in casa, dai vestiti agli animali. Fummo derubati di tutto, non avevamo più nulla, tant’è che il mattino successivo furono degli abitanti di San Antonio a portarci qualcosa da mangiare. Quella primavera riuscimmo a sopravvivere grazie all’aiuto e alla solidarietà degli altri». Successivamente i tedeschi tornarono e presero la nonna di Maria. «La fecero passare davanti al corpo di un giovane impiccato, intimandole di rivelare dove si nascondevano i partigiani altrimenti i suoi figli avrebbero fatto la stessa fine. Di lì a breve la stessa crudele sorte toccò a mio papà ed ai suoi tre fratelli». Sergio Cugnach BREVI VALLATA FOLLINA: celebrazione quaresimale con il vescovo Corrado Venerdì 14 marzo alle 20.30 nell’abbazia di Follina il vescovo Corrado presiede la liturgia quaresimale “Maria ai piedi della Croce”. REVINE: domenica 16 la rappresentazione della Passione Dopo dieci anni di sospensione i revinesi ripropongono la rappresentazione vivente del dramma della Passione di Cristo. Appuntamento nel piazzale della chiesa parrocchiale domenica 16 marzo alle 20 e venerdì 21 alle 20.30. MIANE: nuovo presidente dell’Aido La sezione Aido di Miane ha rinnovato il proprio consiglio direttivo. Nuovo presidente è Maurizio Dall’Arche, classe 1964, vicepresidente, Marco Casagrande, classe 1987, affiancato Lidia Stella Recchia. Segreteria è Anna Iseppon che verrà aiutata da Silvia De Mori, mentre l’alfiere è Luigina De Conto Zamariotto. Completano il consiglio Luigi Dall’Arche e Edmea Bordelle. TARZO: concorso per vigile Il Comune di Tarzo ha indetto un concorso pubblico per esami per la copertura di un posto a tempo pieno e indeterminato di istruttore agente di polizia municipale con funzioni di messo notificatore cat. C. Domande entro il 31 marzo. Informazioni in www.comune.tarzo.tv.it BREVI BELLUNESE MEL: alla domenica c’è l’oratorio Domenica 16 marzo secondo appuntamento pomeridiano con l’animazione per bambini e ragazzi all’oratorio di Mel. Dalle 14.30 alle 17 gli animatori dei gruppi Giò, Famiglie, Caritas, Vieni anche tu, propongono giochi, musica e merenda. L’oratorio verrà aperto per altre cinque domeniche. 30 Dai nostri paesi Conegliano 16 marzo 2008 CAMPOLONGO/CASA FENZI: I 100 ANNI DI IDA BREDA VED. STEFFAN U n’intera giornata di festa iniziata con la celebrazione della messa ha segnato il compleanno di Ida Breda vedova Steffan, che il 24 febbraio scorso ha compiuto 100 anni, raccogliendo attorno a sé, a Casa Fenzi, dove vive da una manciata d’anni, il fratello, i figli, i nipoti e i pronipoti, e ancora il sindaco di Conegliano, molti amici e conoscenti. Nel pomeriggio c’è stato l’omaggio musicale del coro Cromatiche Armonie del Centro di riferimento oncologico d’Aviano, diretto dal nipote: la carrellata di brani proposti, attinti da vari repertori, ha creato un momento di grande emozione per tutti i partecipanti, compresi gli ospiti di casa Fenzi. Prima del trasferimento in casa di riposo, Ida, ha vissuto nel paese natale di San Vendemiano e dopo il matrimonio (celebrato nel 1932) a Campolongo. La tranquillità del cuore con la quale la nonna ha vissuto e l’accoglienza momento per momento del “volere di Dio”, hanno contribuito a rendere così straordinariamente lungo il suo cammino, che ora la vede apparentemente estranea alla scena presente e legata a fievoli flash del suo passato. Carlida Steffan RACCOLTA DI FONDI PER UN BAMBINA AFRICANA Minga ha bisogno di te! D omingas, per tutti solo Minga, ha tanta voglia di vivere. Glielo leggi negli occhi intelligenti. Per questo, forse, ce la sta facendo. Ma ce la sta facendo anche perché ha incontrato persone che hanno sentito il dovere di aiutarla ad avere una vita migliore, in una catena di solidarietà che ogni giorno si arricchisce di un nuovo anello. L’ultimo “anello” si chiama Giancarlo Antoniazzi ed è il presidente di “Amici Parco Bolda” di Santa Lucia di Piave, associazione che ha lanciato una raccolta fondi per permettere alla bimba africana affetta da una grave malformazione ai piedi di camminare. Minga, a 7 anni, è stata già operata due volte, alla schiena e ai piedi. Gli interventi sono riusciti e lei ha provato la gioia di stare in piedi e di camminare con le sue gambe, seppure sorretta da stampelle. L’intervento chirurgico alle ginocchia, previsto per il 20 marzo, le darà la possibilità di essere più autonoma. Dopo la riabilitazione, la piccola, che è in Italia con la madre, potrà tornare nel suo Paese. La storia di questa bimba africana è la storia di persone che non hanno girato la testa dall’altra parte. A cominciare da un missionario, frà Mariano, che l’ha vista, in uno sperduto villaggio della Guinea Bissau, trascinarsi per terra con i piedi ritorti e ha subito cominciato a pensare come portarla via di là. La malformazione di Minga in Italia è definita “piede torto congenito bilaterale”. Nei villaggi africani più lontani dalla civiltà è considerata il maleficio di uno spirito cattivo e chi ne è porta- tore è considerato indemoniato. Se non è corretta nei primi anni di vita, impedisce non solo la deambulazione, ma la stessa postura eretta. Lasciata a se stessa, Minga avrebbe avuto una vita grama, segnata dall’abbandono in nome della superstizione. Il frate francescano è riu- scito ad attivare diversi canali, in Italia. L’associazione Rete della Guinea Bissau onlus di Verona ha fatto da garante con le istituzioni italiane, e la famiglia di Clementa Dos Olis Viera, assieme al marito Carlos, che già ospita Aliou, un altro piccolo connazionale operato nel nostro Paese, si è resa disponibile ad aprire nuovamente la sua casa. È Clementa, insignita del Premio Civilitas 2007 proprio per il suo impegno nei confronti dei bambini affetti da malformazioni, che da due anni segue la piccola nelle vicende sanitarie. A S. Lucia tutti la conoscono e conoscono la piccola Minga. Ed è già cominciata la gara di solidarietà per contribuire alle spese sanitarie della bimba. Gli Amici Parco Bolda onlus hanno messo a disposizione il conto corrente dell’associazione: Veneto Banca spa - filiale di S. Polo di Piave - Cc/n 200641 Intestato a Ass. Amici Parco Bolda onlus - Cin W - Abi 05418 -Cab 62040 - Iban IT02W054186204007857 0200641 Causale: Minga I donatori che volessero la ricevuta del versamento (valida ai fini fiscali) devono richiederla telefonando al presidente dell’associazione Giancarlo Antoniazzi 348.0128042. Francesca Nicastro verso un percorso di 1500 km circa in 19 tappe tra Malawi e Mozambico. Presenta Edi Gabrielli. Ingresso libero. SABATO 15 Alle 14.30, nella sala da ballo del Centro diurno anziani in via Carpenè 16, pomeriggio musicale con ballo. Ingresso libero. Alle 18, all’auditorium Dina Orsi, “Ho giocato a carte con l’assassino” di Giorgio Saviane con Roberto Faoro. Ingresso libero. Alle 18, nella chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria vicino alla Ludoteca, incontro di preghiera e ascolto della Parola di Dio, aperto a tut- 15 marzo viene riaperta al pubbliSnessaco,abatoalla dopo il restauro, la Sala del Capitolo anSala dei Battuti. La cerimonia ha i- nizio alle 11 alla presenza del sindaco, del parroco del Duomo, del presidente del Rotary e del Direttore centrale Beni Attività e produzioni culturali dei Musei civici di Venezia. Il restauro è stato finanziato, con 98 mila euro, dal Comune. Al Rotary di Conegliano e alla Banca Prealpi si deve, invece, il restauro degli arazzi che “ritornano” nella loro sede originaria dopo essere rimasti per un secolo a Venezia. BREVI CONEGLIANO L’addizionale Irpef allo 0,8% Il sindaco di Conegliano Alberto Maniero ha presentato il bilancio 2008 del Comune. La novità più rilevante è rappresentata dall’aumento dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef dallo 0,5% allo 0,8%. È stato previsto, come correttivo, un fondo di solidarietà per le famiglie Dall’aumento meno abbienti. Diminuirà invece dell’addizionale l’Ici come determinato dalla Finanziaria statale. Dalla rimodulaIrpef, si può zione dell’Irpef, si può prevedere prevedere che che da 50 euro si passi a un meda 50 euro si dia di contribuzione per cittadino passi a un media di 75-80 euro. Sul fronte Ici pridi contribuzione ma casa la diminuzione media per cittadino è stimabile in circa due per cittadino terzi del costo totale (esempio: di 75-80 euro. fatta la media 300 euro, da queÈ stato previsto, st’anno pagherà 100 euro). L’aumento dell’addizionale Irpef come correttivo, ha spiegato il sindaco Maniero un fondo di ha tre cause: la riduzione dei trasferimenti statali (che passano da solidarietà 126 a 113 euro per cittadino); per le famiglie l’aumento fissato dal contratto dei meno abbienti. dipendenti pubblici, operato a livello centrale (+200mila euro); i maggiori costi di gestione delle utenze dei servizi (luce, calore, altro) (+500mila euro). Da notare che i contribuenti coneglianesi versano allo Stato 500 milioni di Irpef all’anno mentre al Comune ne ritornano, sotto forma di trasferimenti, solo 5 milioni. La carità fondamento della politica “La carità per fare rima con una politica di qualità” è il tema del penultimo incontro del percorso “Il cristiano “cittadino” del mondo” promosso dal Gruppo Amici della Nostra Famiglia. Don Roberto Camilotti e le Piccole Apostole della Carità trattano il tema lunedì 17 marzo dalle 20.30 alle 22 nella sede di Costa. Casa Dehon: veglia di preghiera Veglia di preghiera per i giovani della forania di Conegliano, giovedì santo (20 marzo) con inizio alle 22 nella Casa Dehon a Costa di Conegliano. C’è la possibilità di pernottare (portando gli effetti personali) per vivere insieme l’adorazione notturna suddivisa in turni fino alle 7 di mattino del venerdì santo. Per informazioni: padre Silvano 0438.34150. Parè-Collalbrigo: Via Crucis AGENDA CONEGLIANO VENERDÌ 14 Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, “Scarperi” commedia brillante, recitata da una compagnia improvvisata per la circostanza, composta da nove attori, tra dilettanti e professionisti. I fondi raccolti finanzieranno i lavori della nuova sede dell’Enpa, che accoglierà gatti e cani abbandonati. Prevendite: Drop Sound, via XX Settembre, Nova Era, via Lourdes 23. Ingresso: 10 euro. Posti limitati (340). Alle 21, nella sala Informagiovani, serata organizzata da Liberalabici dal titolo “Malawi. Il cuore caldo dell’Africa”. Viaggio e fuga attra- SALA DEL CAPITOLO: INAUGURAZIONE ti, organizzato dalla Pastorale giovanile foraniale. Alle 21, al teatro Accademia, la compagnia teatrale Tre Milioni propone “La Locandiera” di Carlo Goldoni. Ingresso: 12 euro platea e galleria, 6 loggia. DOMENICA 16 Alle 17.30, al palasport Giovanni Paolo II in via Lourdes, per il campionato di pallavolo femminile A2 Zoppas Conegliano-Castellana Grotte. Informazioni: telefono 0438415282. Biglietti: 7 euro interi, 1 ridotto (14-18 anni). Gratuito per i ragazzi fino ai 14 anni. LUNEDÌ 17 Alle 20.30, a La Nostra Famiglia, incontro sul tema “La carità per fare rima con una politica di qualità”. Serata guidata da don Roberto Camilotti con le Piccole Apostole della Carità. Ingresso libero. MERCOLEDÌ 19 Alle 18, nella sede della Dama Castellana in viale Spellanzon, gare di dama per i tornei dei quartieri. Le gare di dama sono aperte a tutti, ma in particolare ai ragazzi dagli 8 ai 15 anni. Alle 20, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, concerto del Piccolo Coro e del catechismo per la Festa del papà. Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, spettacolo teatrale della compagnia dell’Itis dal titolo “La famiglia forse”. Lo spettacolo propone la riflessione sul valore della famiglia nonostante i problemi legati all’incomunicabilità e ai mutamenti sociali nel tempo. Ingresso libero. GIOVEDÌ 20 Alle 20.30, nella chiesa di Parè, messa in Cena Domini. Farmacia di turno: Costacurta, via XX Settembre 64, telefono 0438-22814. Venerdì Santo, 14 marzo, le parrocchia di Parè e Collalbrigo si riuniscono per rivivere il cammino di Gesù verso il Calvario. La Via Crucis ha inizio alle 20.30 nella chiesa di Parè e termina nella chiesa di Collalbrigo. Corsi base di cucina Ripartono i corsi di cucina di “Nutriamoci bene con Piacere” promossi dal Comune di Conegliano. Il corso base, gratuito, si tiene presso le cucine della parrocchia MdG con inizio alle 20.30. Il primo appuntamento è venerdì 28 marzo con lo chef Andrea Borsoi del Canon d’Oro sul “Pesce azzurro”. Info e iscrizioni all’Informacittà-Informagiovani 0438.413319 email: [email protected] Il 20 marzo l’incontro con Pittalis “L’evoluzione dei linguaggi e delle strategie comunicative della politica” è il tema che verrà trattato dal giornalista Edoardo Pittalis quarto relatore del percorso di avvicinamento alla politica rivolto ai giovani del coneglianese. Appuntamento giovedì 20 marzo alle 20.45 al ridotto del teatro Accademia di Conegliano. Dai nostri paesi Coneglianese - Conegliano 16 marzo 2008 A SAN FIOR NEL CAMPUS SCOLASTICO Una nuova area ricreativa T empo meteorologico permettendo sarà pronta per l’estate la nuova area ricreativa progettata dall’amministrazione comunale di San Fior nell’ambito del campus scolastico di via Mel (nella foto). Nei pressi della nuova scuola primaria unica verrà realizzata una struttura che servirà per accogliere le manifestazioni delle associazioni che attualmente si svolgono nella centrale piazza Marconi. Il costo dell’opera, recentemente appaltata, è di 300 mila euro interamente a carico dell’ente locale. In pratica verrà costruito in questa fase un fabbricato per ospitare la cucina e una piattaforma per allestirvi il capannone. «I lavori – spiega il sindaco Cesare De Martin – dovrebbero iniziare a giorni, tempo permettendo, e si concluderanno entro i cinque mesi dall’appalto. Abbiamo effettuato la scelta di sposta- re la zona ricreativa dal centro all’area delle scuole perché, stante la situazione, ci sembra la soluzione migliore. Qui sono concentrati alcuni dei servizi principali quali appunto i plessi delle elementari e delle medie, la palestra e probabilmente in futuro anche la nuova scuola materna». L’intervento non era inserito nel progetto originario del campus scolastico ma è stato voluto e concretizzato completamente dall’attuale amministrazione comunale. Con la predisposizione dell’area ricreativa verranno così allestite alcu- LABORATORIO AUDIO-VIDEO ne strutture fisse necessarie per il buon esito di sagre e manifestazioni e anche la superficie nella quale verranno montati gli stand sarà maggiormente idonea per le specifiche necessità. Molti sono i momenti di festa e di aggregazione che vengono promossi a San Fior di Sopra nell’arco dell’anno, frutto della collaborazione tra le associazioni e il Comune. Basti pensare alla serie di iniziative legate alla “Primavera sanfiorese”, che con l’inizio della bella stagione si susseguono per circa un mese. Gerda De Nardi ULSS 7: CONCORSO “LIBERI DAL FUMO” l Progetto Giovani del Comune di ConeUlss 7 ha indetto anche quest’anno il conIAncora gliano in collaborazione con l’associazione L’corso “Liberi dal fumo”. L’iniziativa, fipropone per la primavera 2008 un la- nalizzata alla prevenzione del tabagismo nelboratorio di montaggio audio video, ideato per far conoscere le varie sfaccettature della produzione di corto-medio metraggio. Rivolto ai giovani dai 14 ai 29 anni si terrà in 13 incontri da giovedì 20 marzo a giovedì 19 giugno dalle 20 alle 22 nella sala video del Progetto Giovani. La quota d’iscrizione individuale è di 52 euro per i lavoratori e 26 euro per gli studenti e i non occupati. Per informazioni: Progetto Giovani telefono 0438-413252. le scuole, ha raggiunto ormai la decima edizione. Al concorso possono partecipare le classi della scuola media e della scuola superiore. Ogni classe potrà presentare i lavori su diversi formati (per esempio cartolina, spot o disegno), sul tema “Liberi dal fumo”. La data termine per la presentazione dei lavori è fissata per il giorno 31 marzo. Per informazioni rivolgersi al Servizio per l’educazione e la promozione alla salute dell’Ulss 7. SAN VENDEMIANO È MORTA LA MAESTRA TOSOLINI uciana Tosolini vedova L Andreetta è improvvisamente mancata a 85 an- ni venerdì 29 febbraio nel paese natale di San Vendemiano. Si è dedicata con autorevolezza, entusiasmo e dedizione professionale all’insegnamento. È stata insignita della medaglia d’oro dal ministero della Pubblica Istruzione per aver prestato servizio nella scuola elementare per 42 anni, a Roverbasso, a Orsago, ma soprattutto a San Vendemiano. Oltre ai contenuti scolastici, ha rivolto particolare attenzione alla socializzazione dei suoi allievi e al rapporto con le famiglie, insegnando la deli- catezza, il rispetto della vita e dispensando tante pillole di saggezza, ed ha impiegato la sua originale creatività per organizzare spettacoli che mantenessero vive le tradizioni. Era felice quando rivedeva i suoi alunni e con loro ricordava i momenti belli sui banchi di scuola. Ha dedicato la sua vita alla famiglia, alla quale ha insegnato a non invecchiare nello spirito, a stare insieme tutti con le proprie diversità, perché l’unica cosa importante è volersi bene. A chi bussava alla sua porta ha sempre donato attenzione, generosità e ac- coglienza. Nella sua anzianità è stata allietata dalla presenza delle persone che ha tanto amato: Serenella, le figlie Francesca e Flavia, il fratello Gianfranco e le rispettive famiglie, i numerosi nipoti, in particolare il piccolo Giovanni, e le persone a lei care. 31 BREVI CONEGLIANESE CONEGLIANO 3.400 euro raccolti grazie a “Jesus Christ” ttocento spettatori saObato 8 marzo per la quarta replica di “Jesus Christ La Resurrezione”, la rappresentazione musicale organizzata e prodotta dal Gruppo musicale ex allievi del collegio vescovile Balbi Valier di Pieve di Soligo. A ospitare lo spettacolo il teatro Accademia di Conegliano. Tra il pubblico anche il vescovo Corrado, il vice-presidente della Provincia Floriano Zambon e i sindaci di Moriago della Battaglia Pergentino Breda e di Conegliano Alberto Maniero. La serata di beneficenza, grazie al generoso contributo di tutti i presenti, ha raccolto fondi per complessivi 3.400 euro a favore dell’associazione Africa Chiama per la costruzione di un ospedale a Yirol nel Sud Sudan. ORSAGO: concerto per la Pasqua Sabato 15 marzo il circolo culturale “Don Giuseppe Zago”, con il patrocinio del Comune, organizza il concerto per la Pasqua. Nella chiesa parrocchiale l’ensemble Spazioquinto esegue brani di Bach, Merula, Puccini e degli stessi Pavan e Susana. SUSEGANA: concerto delle Palme Domenica 16 marzo, nella chiesa di Susegana alle 16, “Concerto delle Palme” della Corale San Salvatore. Il concerto vuole ripercorrere, in musica, i momenti più salienti della Passione di Cristo. In programma musiche di Palestrina, Bartolucci, Allegri, Bucchi, Zardini, Crestani. SAN PIETRO: collettiva di pittura Mostra collettiva di pittura del gruppo “La Bottega” dal 15 al 30 marzo all’antico eremo camaldolese di Rua di Feletto. Del gruppo fanno parte Adelina Casagrande, Wanda Cescotto, Daniela Della Libera, Caterina Follegotto, Elda Pessot, Giulia Pessot, Claudio Rizzotto ed Elena A. Rizzotto. Inaugurazione sabato 15, alle 17, con interventi di Luciana De Bortoli Zandonadi e Guido De Carlo. Organizza il Comune. SAN PIETRO: borse di studio Sono stati premiati gli studenti di San Pietro di Feletto che nel corso del triennio scolastico 2004-2007 hanno dimostrato di essere meritevoli per l’impegno scolastico. Durante la cerimonia, alla quale hanno presenziato tutti gli alunni e gli insegnanti della scuola, il sindaco Maria Assunta Botteon e il dirigente scolastico Flavio Moro hanno consegnato sette borse di studio a Manuel Cesca, Alberto Ceschin, Gloria Collodel, Elio Da Rold, Chiara Gagliardi, Cristina Martin e Federica Toè che hanno conseguito nel 2007 la licenza media con “ottimo”. 32 Dai nostri paesi Coneglianese IL VESCOVO CORRADO È STATO ALLA “CASA SPERANZA” DI CODOGNÈ Una visita speciale N ell’atrio della Casa Speranza a Codognè sono appese le foto di momenti significativi che si sono susseguiti nei suoi due anni di vita. Ci sono le immagini dell’inaugurazione con il vescovo mons. Giuseppe Zenti, c’è mons. Alfredo Magarotto. E ora anche mons. Corrado Pizziolo ha fatto visita a questa realtà che accoglie donna in difficoltà con i loro bambini. Il nuovo vescovo di Vittorio Veneto ha visitato l’edificio, ha parlato con chi lo abita, ha scambiato qualche battuta scherzosa con i piccoli. Le tre mamme che ora si trovano nella Casa Speranza hanno preparato il pane da condividere con l’ospite. «Tutto ha avuto origine, ha spiegato mons. Ferruccio Sant, direttore della Caritas, da don Carlo Busiol e dai suoi fratelli che hanno donato l’immobile. È seguita la ristrutturazione e quindi l’avvio del servizio. Sono infatti gli assistenti sociali a segnalare i casi che necessitano di sostegno mentre le amministrazioni comunali interessate danno un contributo. Attual- CODOGNÈ: Il vescovo Corrado alla Casa Speranza mente vivono nella Casa Speranza tre mamme e sei bambini». Il vescovo Corrado ha poi avuto modo di visitare l’attiguo Centro di ascolto della Caritas le cui attività sono state spiegate dai volontari. Trentacinque sono complessivamente le persone che si alternano nell’apertura del Centro con una presenza di quattro o cinque volontari alla volta. L’intento è quello di dare sostegno alle nuove povertà che coinvolgono sempre più, oltre agli immigrati, anche i locali. Ve- Attualmente la casa ospita tre mamme e sei bambini stiario, generi alimentari e da qualche tempo il trasporto per anziani e malati, sono alcune dei servizi offerti dalla realtà della forania Pontebbana alla quale sono legate le diverse parrocchie anche in termini, ad esempio, di raccolta di alimentari. Non mancano poi le segnalazioni dei disagi che vivono le famiglie a causa di malattie mentali di uno dei componenti. È inoltre in previsione un corso di aggiornamento per i volontari che fanno capo a questo Centro di ascolto diretto principalmente ad approfondire gli aspetti pedagogici del come rapportarsi alle persone che si rivolgono a loro. Gerda De Nardi MARENO: GRAZIE A UN GRUPPO DI VOLONTARI PER IL QUARTO ANNO IL DOPO-SCUOLA ei locali dell’oratorio N di Mareno di Piave ogni lunedì, giovedì e ve- nerdì, per un’ora e mezzo, più di una trentina di alunni residenti nella parrocchia sono seguiti nei compiti scolastici da insegnanti volontari. Il gruppo degli alunni è multietnico: ci sono giovani originari del Marocco, dell’India, della Polo- nia, del Kosovo, dell’Albania, e naturalmente dell’Italia. L’esperienza avviata ormai quattro anni fa, su iniziativa del Gruppo di Volontariato della parrocchia, si è rivelata un’occasione importante per dare attenzione e incoraggiamento ai bambini, stranieri e non, che hanno difficoltà nelle materie scolastiche. Lo scorso anno da questo Gruppo di Volontari è venuta una nuova iniziativa: un corso di italiano per analfabeti. Vi hanno preso parte tre mamme del Marocco, una del Kosobo e una giovane del Ghana. Accompagnate da due insegnanti, hanno acquisito le basi per poter leggere e scrivere. VAZZOLA NUOVA VIA “TREVISANI NEL MONDO” esta grande nella coF munità vazzolese domenica 24 febbraio per l’inaugurazione di una via intitolata ai “Trevisani nel mondo”. La Giunta comunale, all’unanimità, ha voluto riconoscere con questo gesto l’importanza che l’emigrazione trevisana ha avuto nel nostro territorio, in particolare dagli anni del dopoguerra a oggi. La locale associazione Trevisani nel mondo, con il suo presidente Silvano Zanchetta, ha promosso l’intitolazione proprio nel compimento dei suoi 20 anni di fondazione. Alla presenza di oltre 35 gonfaloni delle associazioni “Trevisani nel mondo” della provincia oltre al gonfalone di Campione d’Italia ed Ex Convittrici di Baar, il parroco don Rino Damo ha benedetto la targa della nuova via. Nella sala comunale Tiepolo, a nome dell’Amministrazione comunale, sono state consegnate alcune targhe ai soci fodatori locali: Silvano Zanchetta, Loretta Pizzato, Galliano Avanzi e a “alla memoria” alle vedove dei soci fondatori defunti: Giuseppe Lovat, Angelo Camatta e Gianluigi Biasi. Un riconoscimento anche al portabandiera ufficiale Vincenzo De Stefani per la sua disponibilità. LP 16 marzo 2008 CAMPOMOLINO BREVI CONEGLIANESE LA PASSIONE RAPPRESENTATA DAL VIVO S. LUCIA: il vescovo in visita alla casa di riposo C entoventicinque persone interpreteranno dal vivo all’aperto a Campomolino la Passione nelle sere di venerdì 21, domenica 23 (Pasqua) e lunedì 24 marzo con inizio alle 20. La rappresentazione è curata dalla compagnia Tremilioni Attila. Il regista, sceneggiatore e scenografo Ivo Vidotto ha articolato l’opera in 22 quadri: la prima metà è dedicata a episodi della vita di Gesù antecedenti la Settimana Santa (guarigione del paralitico, le tentazioni, moltiplicazione dei pani e dei pesci...); con la seconda metà si entra nel vivo degli ultimi giorni di vita del Signore, per finire con la morte in croce e la deposizione nel sepolcro. Il quadro conclusivo propone la risurrezione con l’apparizione agli apostoli. Tutto il lavoro - dai costumi alle luci, dalle scenografie alla musiche - è curato da persone di Campomolino. Coinvolti anche i bambini che faranno la parte degli angioletti. A interpretare Gesù sarà Pierangelo Vidotto. Venerdì 14 marzo alle 16 il vescovo Corrado celebra una messa nella casa di riposo di Santa Lucia di Piave. GAIARINE: concerto spirituale A conclusione di uno studio eseguito sui “responsori” della Settimana Santa, come veniva celebrata nel periodo rinascimentale, i Cantori di San Tomaso di Canterbury eseguiranno un concerto spirituale venerdì 14 marzo alle 20,45 nella chiesa parrocchiale di Gaiarine dove alla lettura di brani della passione (tratti dai vangeli di Luca, Giovanni e Matteo) da parte di un lettore specializzato, si alterneranno canti inerenti a quei brani specifici. Il concerto si concluderà con l’inno alla Resurrezione: “Surrexit Domini Vere”. S. LUCIA-MARENO: pedalata Domenica 16 marzo i soci di Liberalabici si ritrovano alle 9 al centro sociale “Messina” di Santa Lucia di Piave. Da qui partiranno per una pedalata di 25 chilometri tra Santa Lucia e Mareno. Info: Franco 336 6162162. CODOGNÈ: Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo La signora M. Bernardetta Dal Cin sta organizzando, insieme ad alcuni amici di Codognè, un pellegrinaggio sui luoghi di San Pio da Pietralcina dal 12 al 16 maggio. A San Giovanni Rotondo sarà possibile la visita al corpo riesumato di San Pio. Per informazioni telefonare a Bernardetta 0438.705627 o Graziella 0438.795627. Dai nostri paesi Veneziano - Opitergino - Mottense 16 marzo 2008 GIOVANI A SPERT PORTOBUFFOLÈ / CROLLO AL FONTEGO ltimi giorni per iscriversi al pprensione a Portobuffolè per le U A weekend organizzato dalla sorti del Fontego, lo storico pacommissione per la pastorale giolazzo municipale, già magazzino del vanile dell’Unità pastorale CeggiaFossà e Grassaga: ragazzi ed educatori dai 15 anni in su sono invitati a trascorrere due giorni di spiritualità ed amicizia a Spert D’Alpago, sabato 5 e domenica 6 aprile. Le iscrizioni si raccolgono al bar Circolo Noi a Ceggia, alla Scuola Materna a Fossà e presso la sede Ac a Grassaga. sale in epoca medievale. Domenica scorsa, poco prima dell’inizio del concerto con i Green Singers, una trave del pavimento della sala ha ceduto con enorme fracasso. Ci sono stati attimi di paura, ma tutto si è risolto per il meglio. I giovanissimi cantanti dei Green Singers avevano svolto con il loro maestro, che è pure insegnante elementare, proprio il giorno prima a scuola le prove di evacuazione di un edificio. Mantenendo la calma i ragazzi si sono presi per mano e, allineandosi lungo le pareti, sono usciti dalla sala. Sotto la loggia si stava svolgendo il mercatino dell’antiquariato ma non vi è stato nessun danno alle persone e alle cose. La sala, che presenta un avallamento al centro, è stata dichiarata inagibile. Sono state eseguite le verifiche tecniche, i risultati diranno che tipo di provvedimenti prendere. COL PROGETTO GIRALIVENZA PISTE CICLABILI SUGLI ARGINI E PONTILI Noi e il fiume I l centro civico di Torre di Mosto ospita la mostra “Paesaggi del GiraLivenza”, visitabile dal lunedì al sabato dalle 15 alle 18, fino a sabato15 marzo. Attraverso fotografie del paesaggio lungo il fiume Livenza, cartografie, schemi e progetti, vengono illustrati gli interventi effettuati nei comuni di Caorle e Torre di Mosto, nell’ambito del progetto "GiraLivenza - le Greenways sul fiume Livenza", finanziato dal Gal Venezia Orientale. Le foto mostrano particolari del paesaggio che si snoda lungo il corso della Livenza, mentre le tavole con i progetti illustrano le opere idrauliche e gli itinerari ciclabili realizzati: nuove aree di sosta con posti barca, piste ciclabili e adeguamento delle strutture esistenti. Lasciata Torre di Mosto, la mostra sarà poi allestita a Caorle. L’obiettivo principale di Giralivenza è quello di valorizzare il territorio attraversato dal fiume Livenza, valorizzando la “rete di mobilità lenta”, fatta di passeggiate a piedi, in Il Livenza a Torre di Mosto I COSTI DI GIRALIVENZA Pista ciclabile "Ponte della Provincia" . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74.957 euro Pista ciclabile a Sant'Elena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10.854 euro Area di sosta Ponte Tezze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.837 euro Area di sosta a San Giorgio di Livenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.220 euro Approdo "Antico passo" a Torre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56.296 euro Manutenzione approdi esistenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.500 euro bicicletta, a cavallo o gite in barca. Gli interventi realizzati si dividono in due tipi: la creazione di percorsi ciclabili lungo le alzaie e la realizzazione di opere di carattere idraulico come la costruzione o l’adeguamento di pontili e approdi per le barche. I lavori riguardanti la parte idraulica, progettata e realizzata dall’arch. Roberto Pescarollo e dall’agronomo Paolo Zillotto, hanno portato alla realizzazione di un pontile fisso con 10 posti barca a Torre di Mosto presso l’approdo “Antico Passo” e all’adeguamento del pontile di Boccafossa, strategico per raggiungere sia il Museo della Civiltà contadina che quello del Paesaggio, oltre a permettere la risalita della Livenza da Caorle a S. Stino, attraverso otto possibili approdi nelle frazioni distri- Agenda Opitergino VENERDÌ 14 È aperta a Ca’ Lozzio la mostra di Renzo Margona. Orari 15-24, chiuso lunedi e martedi. Chiude il 6 aprile. Ore 18 a Palazzo Foscolo: continua il ciclo di conferenze "MarzoArte 2008" dedicate a Alberto Martini. Paola Bonifacio, conservatrice della Pinacoteca Martini, parlerà di “Alberto Martini e la divina Marchesa: Luisa Casati Amman inedita dall’archivio privato dell’artista”. Seguirà la visita guidata e gratuita alla Pinacoteca Alberto Martini. Ore 20.45 a Palazzo Moro: per la rassegna “Un concerto al mese” dell’Associazione Fabrizio e Lydia Visentin, concerto di Andrzej Heimovski, chitarrista. Ingresso libero. Ore 21 al cinema Turroni: termina la seconda parte del cineforum 2007/2008 con “Sogni e delitti” di Woody Allen. Ingresso per i soci 4,5 euro. DOMENICA 16 Ore 13.30 al Palasport: pallamano, Oderzo-Cus Udine. Ore 15: calcio. Opitergina - Ardita. LUNEDÌ 17 Inizia la Settimana Santa. A Oderzo, adorazione eucaristica in Duomo dalle 8.30 alle 12, e dalle 15 alle 19 possibilità di confessarsi. MARTEDÌ 18 Ore 20 e 22: al cinema Cristallo, anche mercoledì19: “La promessa del- l’assassino” di David Cronenemberg. GIOVEDÌ 20 Ore 18 a Palazzo Foscolo: continua il ciclo di conferenze "MarzoArte 2008": Maria Rosaria Stigliano parlerà di “Alberto Martini e la danza macabra europea. Immagini di guerra e potere della morte”. Seguirà la visita guidata e gratuita alla Pinacoteca Alberto Martini. Ore 21: adorazione eucaristica per giovani in Duomo, cappella di San Francesco. Farmacie di turno: Oderzo, Favero, via Garibaldi 18, 0422-712241; Salgareda, Zanette, via Roma, 0422-747010 33 FONTANELLE/ CORSI PER TUTTI l comune di Fontanelle e la biblioteca comunale orIcorso ganizzano il laboratorio artistico “Il libro teatrino”: un per adulti, tenuto da Graziella Pesce, che insegna a realizzare un libro con personaggi mobili di carta, cartone o stoffa. Il corso si svolgerà in quattro serate (sempre di lunedì: s’inizia il 31 marzo e poi 7-14-21 aprile) dalle 20 alle 21.30 presso la scuola elementare. Partiranno anche altri corsi, tra cui inglese di base, “Emozioni e legami personali”, e corsi per l’utilizzo di programmi per computer. Per informazioni ed contattare il centro giovani (0422 809229) o la biblioteca (0422 809291) di Fontanelle. RISCOPRIRE IL PAESAGGIO SENZ’AUTO IN PENSIONE CARLA FLUMIAN AIUTO CUOCA ALL’ASILO DI MOTTA In mostra a Torre, e poi a Caorle, quanto è stato realizzato con fondi europei: ora ci sono 4 percorsi per bici o barca primo marzo è andata Iniinlpassati pensione, dopo 32 anin cucina, Carla buite lungo il fiume. La parte naturalistica, invece, si concretizza in due percorsi ciclo-pedonali lungo l’alzaia: uno di 8 km che unisce le frazioni di Ca’ Corniani e Ca’ Cottoni e l’altro (“Ponte della Provincia”) che ripercorre il vecchio tracciato della statale 14, unendo l’attuale pista ciclabile della zona industriale di Torre di Mosto con quella di S. Stino per circa 7 km attraversando i centri storici dei due paesi, corredato da una nuova area di sosta a Ponte Tezze. Inoltre sono state applicate migliorie funzionali alla pista ciclabile in località Sant’Elena ed è stata realizzata un’area di sosta a S. Giorgio di Livenza. Si sono creati così 4 percorsi fruibili in bici o in barca: Caorle - Ca’ Cottoni, Ca’ Corniani - Ca’ Cottoni, Ca’ Corniani - S. Giorgio - Boccafossa - Torre, Torre - S. Stino/ Torre Ceggia. Nei comuni interessati dal progetto è stata prevista una segnaletica adeguata, che indichi il percorso. Chiara Basei Flumian, aiuto cuoca dell’asilo di Motta “Monumento ai Caduti”. Flumian (nella foto) è uscita dall’asilo in punta di piedi, così com’era entrata nel lontano 1976. Bambini, suore e colleghe hanno festeggiato insieme l’ultimo giorno di lavoro della “cuoca amica”, una persona umile e sempre pronta a dare una mano nel momento del bisogno, grande dispensatrice di consigli oltre che sempre pronta nel mo- QUARESIMA A SAN VINCENZO CON “IN MUSICA GAUDIUM” l coro e orchestra opiterIdium” gino “In Musica Gausarà il protagonista del concerto quaresimale che si terrà domenica 16 alle 15.45 nella chiesa di San Vincenzo. Il programma è vario e comprende, in particolare, un omaggio a Puccini nel 150° anniversario della nascita. Si tratta di tre brani sacri: "Crisantemi"; il "Requiem" e "Vexilla Regis" il cui testo è un antico inno dell’anno 569 attribuito al nostro conterraneo Venanzio Fortunato. Gli altri brani in programma sono di Bach, Mozart, Grieg, Bardos. Saranno eseguiti inoltre due brani del direttore dell’en- L’AVIS COMUNALE - 451 DONAZIONI NEL 2007 - LASCIA LA SEDE PROVVISORIA Ritorno a Mansuè uova sede per l’Avis N comunale di Mansuè: da Basalghelle ha si sposta in centro a Mansuè, nei locali attigui alla biblioteca comunale ed al centro anziani. Ciò perchè le vecchie scuole elementari di Basalghelle sono in fase di ristrutturazione per essere trasformate nell’asilo comunale. Nella nuova sede si è svolta l’assemblea mento degli scherzi. «Ci mancherà molto -dicono le colleghe-, ha sempre svolto il suo lavoro con passione e dedizione. Era sempre trafelata, di corsa, perché voleva essere sempre puntuale nel lavoro, non fare mancare mai niente». LR annuale degli iscritti e in tale occasione è stato fatto il punto della situazione. Per la sezione di Mansuè i dati sono più che positivi per il 2007: ben 451 le donazioni effettuate. C’è ottimismo, visti i risultati, all’interno del consiglio direttivo, il lavoro programmato dovrebbe portare buoni frutti. Anche perchè il fabbisogno di sangue è in semble, Battista Pradal (nella foto): “Le Croci” e, in prima esecuzione assoluta, “Christus resurgens” per coro e orchestra d’archi, il cui testo in latino è tratto dalla lettera di San Paolo ai Romani. Viola solista Isabella Bortoluzzi, dirige Battista Pradal. Ingresso libero. costante crescita e che c’è la necessità di un continuo ricambio generazionale per fare in modo che l’Avis sia sempre in grado di soddisfare le richieste che giungono dagli ospedali. Dal punto di vista organizzativo l’Avis di Mansuè sta rispondendo bene alle sfide circa la qualità e la garanzia del sangue raccolto. Il centro mansuetano di prelievi domenicali è in fase di accreditamento agli standard europei. Il direttivo esprime un “grazie” al Comune che ha messo a disposizione la nuova sede. AF 34 Dai nostri paesi Opitergino - Mottense - Friuli 16 marzo 2008 BREVI FRIULI IL PD SCEGLIE ORLANDO, LA LIVENZA SI DEFILA ettimana di fermento Sdi Motta. nel panorama politico Il Pd ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Maurizio Orlando (nella foto). Libero professionista nel campo della progettazione di interni e settore legno, 48 anni, originario di Genova ma a Motta da quasi trent’anni, Orlando è sposato e ha due figli. Il neo-candidato è anche docente in diversi istituti della zona, come il Sansovino a Oderzo e la Lepido Rocco a Motta. Domenica 9 è stata presentata ufficialmente la lista della Lega Nord che candida Paolo Speranzon. La squadra conta cinque volti nuovi, mentre è con- fermata in toto l’intera squadra di giunta. Assente Giampaolo Gargan, in quanto assessore esterno: ma verrà riconfermato in caso di vittoria. Lunedì 10 riunione della coalizione che sostiene Sartori: la civica Livenza di Tolotto ne esce all’ultimo momento. Correranno dunque insieme Forza A FRATTA E CAMINO CONVEGNO DELLE FAMIGLIE Genitori ed educazione, l’unione fa la forza S e c’è un problema che assilla tutte le comunità parrocchiali della diocesi è quello della famiglia. Come aiutarla? Come porsi accanto ad essa? Come affiancarsi ai genitori nell’impegno educativo? Sono domande che puntualmente risuonano nei consigli pastorali. A Fratta e Camino di Oderzo stanno rispondendo concretamente a tali domande, grazie all’impegno generoso del gruppo famiglie e del parroco don Pierino Bortolini. Domenica scorsa, 9 marzo, il gruppo ha chiamato a raccolta le famiglie delle due parrocchie. La lunga giornata è cominciata con la messa a Fratta ed è proseguita con il pranzo comunitario nel patronato di Camino (150 i partecipanti, tra cui il sindaco di Oderzo). Nel pomeriggio, sempre a Camino, si è tenuto un convegno sull’emergenza educativa guidato dai coniugi Tesser. Quattro ore intense di confronto cui hanno preso parte un’ottantina di genitori, mentre i figli erano “occupati” in giochi e tornei. I genitori hanno manifestato l’esigenza di rivedere il rapporto tra “avere” ed “essere”, ad esempio facendo attenzione negli acquisti e riciclando i rifiuti. Altra esigenza emersa è quella di comunicare ai figli, più con i fatti che con le parole, regole di vita che li conducano all’autonomia e alla responsabilità. Infine è affiorata l’urgenza di verificare il rapporto con i mass media, sempre più invasivi e suadentemente coercitivi. Dal confronto è emerso che le difficoltà e le preoccupazioni sono comuni a tutte le famiglie. Già questo dà, in un certo senso, conforto ai genitori. Ma il SAN MICHELE: scomparsa “Netta” Doimo vedova Lot È mancata la scorsa settimana a San Michele, all’età di 99 anni, Anna “Netta” Doimo, vedova di Mosè Lot e parente di don Egidio Lot. Al funerale il parroco di San Michele, don Olindo Maso, ha ricordato la fede cristiana, la dedizione alla famiglia e la disponibilità verso il prossimo della scomparsa. Italia, Alleanza nazionale, Udc e Pne. GR conforto aumenta ancora di più nel momento in cui insieme si discutono e condividono “strategie” educative. Insomma, vale l’antico motto “l’unione fa la forza”. Come avviene a Nomadelfia, dove da molti anni alcune famiglie sperimentano un’eccezionale esperienza di condivisione e sobrietà. Ne ha parlato, con toni commossi, don Pierino, di recente ospite di quella comunità. L’incontro è stato, per tutti i partecipanti, un’iniezione di fiducia. Sicuramente un’esperienza da coltivare e riproporre come segno concreto di una comunità che vuole coniugare vangelo e vita. Federico Citron FRATTA E CAMINO IL RECITAL DEI GIOVANI “IL CIECO NATO” SAN CASSIANO: a villa Varda gli artisti di Civiltà Altolivenza Si inaugura sabato 15, alle 18 a villa Varda, la collettiva d’arte “Pittura scultura poesia” del gruppo artisti di Civiltà Altolivenza. Espongono: Giancarlo Buttignol, Armando Cuccarollo, Franco Durante, Fiorenzo Giacuzzo, Daniela Giust, Luigi Preziuso, Giacomo Salamon “Saon”, Egidio Santin e Vittorio Pio Vidotto. La mostra è aperta fino al 13 aprile: da lunedì a sabato dalle 15 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.30. VILLANOVA: quad e majorette per la festa di San Giuseppe La parrocchia di Villanova organizza per domenica 16 la Festa di San Giuseppe. Alle 9 c’è l’apertura della mostra di artigianato in legno e moto d’epoca e il via agli spettacoli per bambini; alle 10.30 la messa; alle 14.30 le prove libere dei quad; alle 15 la sfilata-concerto della banda e delle majorette di Prata. BRUGNERA: Gianni Miori cento volte donatore Bilancio 2007 positivo per l’Afds di Brugnera. Le donazioni sono aumentate dalle 368 del 2006 a 390: 15 i nuovi donatori. Sono state inoltre consegnate le benemerenze ai donatori più generosi: spiccano in particolare la Goccia d’oro per cento donazioni a Gianni Miori, il Distintivo d’oro con fronde a Maria Mastelli e Andrea Bortolin, il Distintivo d’oro a Bruno Gaiot, Gianpaolo Poles e Franco Segatto. BREVI MOTTENSE Basilica piena per l’anniversario dell’apparizione Basilica gremita domenica 9 marzo per il 498º anniversario dell’apparizione della Madonna a Motta. Alle 18.30, il corteo (nella foto) partito da piazza Luzzati, è giunto in Basilica già gremita da tempo. Nell’omelia, il vescovo Pizziolo ha fatto un richiamo forte alla conversione che può arrivare, “con l’intercessione della Beata Vergine”. E cco Silvia, Federica, Elenora ed Elena, quattro delle coriste dei due gruppi Giovanissimi di Fratta e Camino che al termine dell’incontro delle famiglie hanno messo in scena un breve recital sull’episodio evengelico del “cieco nato”. Tra Padova, Abano e Monselice visitate il Giardino di Valsanzibio premiato come “Il più bel giardino d’Italia” fontane, statue, peschiere, labirinto, isola dei conigli, scherzi d’acqua e piante secolari aperto tutti i giorni, compresi sabati, domeniche e festività dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 al tramonto www.valsanzibiogiardino.com Tel. e Fax 049.8059224 GIUSTIZIA, NON VENDETTA enerdì 14, alle 20.30 V in patronato a Motta, “Vittime e carnefici”, serata di riflessione organizzata dal Centro La Pira. Relatori don Sandro Spriano, cappellano del carcere di Rebibbia a Roma, e Gaspare Patti, che ha avuto il figlio, gioielliere, ucciso in un agguato nel suo negozio a Udine. Moderatrice la giornalista del Tg2 e volontaria a Rebibbia Daniela De Robert. Obbiettivo dell’incontro è riflettere sulla necessità di una giustizia che non sia vendetta. MOTTA: in basilica le reliquie di Santa Elisabetta d’Ungheria Venerdì 14 le reliquie di santa Elisabetta di Ungheria raggiungono il santuario della Madonna dei Miracoli a Motta. Alle 15 in basilica una veglia di preghiera. MOTTA: approfondimento sul fotovoltaico con Omilos Mercoledì 19, alle 20.30 nella sala Svevo della biblioteca di Motta, “I sistemi fotovoltaici per la produzione di energia elettrica”, conferenza del ciclo “Energia e ambiente” organizzato dall’associazione Omilos. CAMPODIPIETRA: piangiamo il piccolo Gianluigi Dopo soli 13 mesi di vita, per un improvviso malore che faceva però seguito a precedenti problemi di salute, è ritornato al Signore Gianluigi Sutto, di Campodipietra, figlio di Mirko e Agnese. In una parrocchiale gremita, il funerale di Gianluigi è stato celebrato sabato 8 marzo dal parroco di Campodipietra don Piergiorgio Trevisan, che nell’omelia ha fatto riferimento alla fiducia che il Signore ci domanda di avere in lui anche in simili durissimi momenti di prova. Dai nostri paesi Friuli 16 marzo 2008 35 IL CENTRO DIURNO DISABILI DI SACILE: ABBIAMO POCHI FONDI E PERSONALE Acqua alla gola N on è serena l’atmosfera che si respira tra gli operatori del centro diurno di Sacile, struttura di riferimento per Budoia, Polcenigo, Brugnera, Fontanafredda, Aviano, Caneva e Sacile. «In un anno -spiega il referente Stefano Truccolo- abbiamo perso cinque operatori e non sono stati sostituiti. Siamo in ginocchio». Che scarseggiassero le risorse economiche lo aveva già fatto notare a L’Azione (6 maggio 2007) Mauro Manfrinati, l’ex referente ed educatore. «Abbiamo delle possibilità d’azione limitate e per noi diventa linfa vitale il contributo esterno dei volontari che ci danno una mano», continua Truccolo. Le feste organizzate con il Masci (vedi a fianco) sono oramai un appuntamento fisso. «I soggiorni erano una bella esperienza, ma ci sono stati vietati perché troppo costosi». I 18 ragazzi sono seguiti da 7 assistenti, 3 educatori e un autista: «Molto spesso il rapporto tra i ragazzi che, per le patologie che presentano, devono essere seguiti uno a uno, gli assistenti e gli educatori che sono presenti al centro, è invece minore di uno a due». Pur di continuare a dar vita alle attività del centro gli operatori e gli utenti sono arrivati ad autofinanziarsi le iniziative e i laboratori. «Abbiamo degli utenti in condizioni gravi e gravissime per i quali a breve dovrebbero essere attivati dei trattamenti come attività in acqua e terapie mirate: confidiamo almeno in questi». Le attività del centro so- no così congelate: «Anche il progetto di teatro è fermo da nove mesi; in questo clima chi può andarsene lo fa e si licenzia o anticipa il pensionamento». Dai Servizi Sociali di Sacile confermano la necessità di nuove risorse sia economiche che di personale dopo i tagli degli ultimi anni decisi dall’Ambito distrettuale 6 di riferimento. Ad aprile, quando si riunirà la Conferenza dei sindaci, potrebbero essere decisi nuovi investimenti in materia di personale mentre a settembre ci potrebbe essere l’apertura del laboratorio socio occupazionale per i ragazzi dell’associazione "I petali" in via Carducci a Sacile: un’opera per 200mila euro che verrà gestita dal Comune in collaborazione con l’Ass. Erica Bet I volontari del Masci e i disabili del centro diurno di Sacile al lago di Misurina GITE E FESTE: IL MASCI È AMICO DEI DISABILI Q uando il servizio verso il prossimo è anche un momento di condivisione e di crescita. Tra le attività che il gruppo del Movimento Adulto Scout Cattolici Italiani di Sacile segue da alcuni anni ci sono anche delle occasioni di incontro con i ragazzi del centro diurno di Sacile. I diciotto ragazzi disabili ospiti del centro che si trova presso l’ospedale di Sacile, possono così vivere delle occasioni di svago, feste ma anche dei veri e propri campi estivi nel pieno stile scout. Un’attività che il gruppo segue dalla sua fondazione, il 25 aprile 1996, quando ci si ritrovava presso le ex scuole elementari di Nave. «I tre campi d’azione- spiegano dal gruppo -attraverso i quali si esprime il movimento Masci sono: cuore, creato e città. Di conseguenza le attività che ne nascono riguardano la solidarietà, l’attenzione all’ambiente ed al contesto sociale in cui si vive. Nelle attività che abbiamo organizzato si è cercato di espri- mere i contenuti ed i valori espressi da questi tre principi» Scout e disabili oltre ad incontrarsi hanno condiviso brevi soggiorni presso la casa alpina di Auronzo, la sede Masci di Cesclans, vicino a Tolmezzo, o ancora a Fusine; altre uscite più brevi sono state dedicate al contatto con la natura, all’aria aperta e si sono svolte presso il parco di San Floriano a Polcenigo. Ci sono poi delle feste tradizionalmente condivise come la castagnata in autunno e la festa di carnevale. EB 36 Dai nostri paesi Friuli - Memorie UNITÀ PAST. DI CANEVA / GRUPPI FAMIGLIA Un nuovo cammino omenica 24 febbraio, D guidato da don Roberto Camilotti, respon- sabile della Pastorale familiare diocesana, si è svolto il primo incontro delle famiglie dell’unità pastorale di Caneva. L’in- contro, organizzato dal gruppo famiglia di Sarone e dai sacerdoti dell’unità pastorale, si proponeva di coinvolgere nuove famiglie del territorio nell’eventuale progetto di un cammino da percor- rere insieme. Oltre alle famiglie che abitualmente si incontrano, hanno risposto all’invito una giovane coppia di Sarone, una di Fratta, una di Stevenà e una coppia di Caneva sposata da sessant’anni. Di quest’ultima ci ha colpito la freschezza e la voglia di uscire di casa per incontrare nuove realtà, la loro capacità di mettersi in gioco: e ciò è stato per noi una ricchezza. 16 marzo 2008 Nella famiglia – è emerso dalla riflessione svolta con don Camilotti – le persone possono crescere nella dignità personale, culturale, sociale. Quindi non dobbiamo lasciarci limitare dalle crisi e dai fallimenti; il sostegno lo troviamo nel Vangelo di Gesù. Alla luce del Mistero pasquale leggiamo la realtà della nostra famiglia e nell’ottica della fede la consideriamo un dono di Dio IN FVG SI VOTA PER CAMERA, SENATO E REGIONE: GLI SCHIERAMENTI NON SONO MICA IDENTICI Tre schede, due scelte che si è manifestato in Gesù Cristo. E oggi come continuare nei gruppi famiglia? Don Roberto ci ha detto che esserci è più importante del fare, quindi far parte di un gruppo è una stimolante opportunità in cui coppie-famiglia, genitori-persone condividono un’esperienza di vita in una casa, un’amicizia con grande libertà e fraternità e accoglienza degli strumenti che la Agenda Friuli VENERDÌ 14 MERCOLEDÌ 19 Prosegue fino al 24 marzo a Sacile all’ex chiesa di San Gregorio la mostra “I mestieri delle donne 19081958”. Aperta tutti i giorni dalle 16 alle 19. Alle 19 si riunisce il consiglio comunale di Brugnera. Alle 21, alla Fazioli concert Hall di Sacile, concerto di Filippo Gamba e il Quartetto Di Cremona su musiche di Dvorak e Brahms. Alle 20.30 introduzione di Stefano Bianchi sui “Quintetti con pianoforte”. GIOVEDÌ 20 SABATO 15 eno affollate che in M Veneto le schede per le elezioni politiche in Friuli: 15 anziché 16 le liste al Senato, 17 anziché 18 alla Camera. Gli schieramenti restano, in sostanza, quelli descritti a pagina 7. Ma in Friuli Venezia Giulia si vota due volte: gli elettori di Brugnera, Caneva, Prata e Sacile riceveranno in cabina elettorale le schede per votare alla Camera, al Senato (elettori con più di 25 anni) e anche alla Regione. E qui la corsa ha quattro pretendenti. Allo scadere dei termini, quattro sono i candidati alla presidenza che si sono presentati: Valeria Grillo, con la lista “Autonomia per la nostra terra”, che però non sarà presente in provincia di Pordenone; Gioacchino Basile, con la lista “Amici di Beppe Grillo Fvg”; Renzo Tondo, già presidente regionale, sostenuto da Partito pensionati, Udc, La Destra, Lega Nord e Il popolo della libertà; e il presidente uscente Ric- cardo Illy, sostenuto da Cittadini per il presidente, Slovenska skupnost, La Sinistra l’arcobaleno, Partito democratico, Italia dei valori, Partito socialista. Saranno con ogni probabilità Illy e Tondo a contendersi la vittoria; e lo faranno con due coalizioni, che se da un lato rispecchiano la tradizionale divisione centrodestracentrosinistra, dall’altro non corrispondono alle coalizioni delle elezioni nazionali. Perché Partito democratico e La Sinistra l’arcobaleno, così come Il popolo della libertà e Udc, sono alleati per Trieste, ma rivali, spesso con toni aspri, a Roma. La stessa situazione vale per La Destra e Partito socialista: alle regionali, rispettivamente, con Tondo e Illy, alle nazionali autonomi da centrodestra e centrosinistra. Ed entrambe le consultazioni si svolgeranno il 13 e 14 aprile. Cosicché potremmo assistere al paradosso, per fare due esempi, di un Casini che viene a Pordenone a parlare a favore di Tondo ma contro Berlusconi, o di un Diliberto che canta le lodi di Illy ma attacca Veltroni. E al paradosso per i poli- tici corrisponde un certo disorientamento degli elettori, che si troveranno in mano schede elettorali con schieramenti simili ma diversi. Anche se c’è una radicale differenza: alle regionali puoi votare la persona, scegliere la persona che apprezzi di più anche, eventualmente, a prescindere dal partito in cui milita; alle nazionali invece le liste arrivano pronte e confezionate da Roma, e mettendo la croce sul tuo simbolo preferito stai votando i primi 2 o 4 o 10 della lista, il 18º, 19º e 20º, buoni o cattivi politici che siano, praticamente fanno solo tappezzeria. Anche per questo sarà particolarmente interessante scrutare i risultati elettorali a Caneva, Sacile, Brugnera e Prata. A Sacile e Brugnera (dove il sindaco Moras si è dimesso per candidarsi alle Regionali) anche con un occhio alle elezioni comunali programmate per il 2009, cioè dietro l’angolo, per il fuso orario della politica. TB MARENO DI PIAVE MARENO DI PIAVE FARRA DI SOLIGO SAN VENDEMIANO MORENO MARCON n. 8.4.1984 - m. 2.3.1991 PLACIDO MARCON n. 5.2.1921 - m. 17.3.1993 MARIO AMIANTI n. 3.9.1927 - m. 13.3.1978 A nostro figlio: ci conforta il tuo dolce sorriso, in ogni momento della nostra vita. Ti preghiamo affinché da lassù tu possa proteggerci sempre. Papà, mamma, fratello, sorella e tutti i tuoi cari. Nel quindicesimo anniversario della tua scomparsa, ricordiamo con tanta nostalgia la tua bontà, i tuoi insegnamenti sempre validi che ci aiutano ad affrontare i problemi della vita. Tua moglie, figli e tutti i tuoi cari. Nel 30º anniversario della tua scomparsa ti ricordano con affetto la moglie, i figli e le loro famiglie. CARLO MASET n. 6.12.1916 - m. 18.3.2004 DINA SPERANDIO in MASET n. 10.5.1921 - m. 22.4.2001 Anche quest’anno vogliamo ripetere il nostro grazie per l’esempio di fede che ci avete dato. Questo ci aiuta ad amarci tra fratelli e rimanere uniti alle nostre famiglie. Siamo certi che pregate per noi. Figli e loro famiglie. A sinistra l’assessore di Sacile Daniela Pillon, candidata alle regionali col Partito Democratico a sostegno di Illy. A destra Ermes Moras, in campo col Popolo della libertà, che sostiene Tondo diocesi propone, atti a sollecitare l’uscita dal nostro ambiente per respirare aria nuova. Il gruppo può essere formato da tre, quattro, massimo otto coppie. Al termine dell’incontro c’è stato un momento di convivialità e i bambini hanno regalato ai genitori dei bei fiori, realizzati con l’aiuto degli animatori Acr, che li hanno fatti divertire durante l’incontro. Alle 20.30, all’auditorium di Caneva, presentazione e reading del libro di poesia “Spira” di Yula Reginato. MARTEDÌ 18 Alle 20.30, a palazzo Ettoreo di Sacile, “Concerto a palazzo” organizzato dall’Accademia musicale di Sacile. Al pianoforte Alberto Ravagnanin , Laura Sist e Giorgia Franceschin, al violoncello Leo Morello. Alle 20.45 a San Cassiano, presso la Festa del vino, conferenza “Vaccini e prevenzione dei tumori del collo dell’utero da papilloma virus (Hpv) - infezioni sessuali trasmesse”: relatore Elio Campagnutta, chirurgo al Cro di Aviano. Farmacie di turno: Romor, via Garibaldi 21, telefono 0434-71331, Sacile. BAGNOLO COLLE UMBERTO ANDREA DA ROS n. 12.5.1934 - m. 17.3.1995 MARIA ANTONIAZZI ved. CANZIAN n. 30.11.1929 - m. 15.3.2007 Tredici anni sono ormai trascorsi dalla tua scomparsa, ma sei sempre nei nostri cuori. Un pensiero va anche a tuo fratello Livio e ai genitori Giovanni e Rosa. Con affetto, i tuoi cari. È già trascorso un anno dalla tua scomparsa, ma la tua presenza è sempre viva in noi. Con infinito affetto, i tuoi cari. CORDIGNANO VIRGINIA MORO ved. BIT m. 16.3.1976 ELISA MORO ved. TAVIAN m. 2.3.1979 Mamma, sono trascorsi 32 anni da quando, addormentandoti, sei volata lassù in Cielo, a raggiungere quel Gesù al quale sei stata sempre fedele e per amore del quale ci hai insegnato ad avere fede, speranza, carità. Nelle nostre preghiere ti ricordiamo insieme alla zia Elisa, il cui esempio di totale affidamento in Dio è costantemente vivo in tutti noi. I tuoi figli con le loro famiglie Il Brugnera ai tricolori di bocce con il tricoloAreppuntamento per la bocciofila Brugne- ra. La squadra capitanata da Valter Rossi (nella foto), infatti, sabato 15 e domenica 16 marzo è impegnata a Novara nelle finali dei campionati italiani di società di serie B. Il Brugnera ha guadagnato l’accesso alla competizione tricolore attraverso la conquista del campionato regionale del Friuli Venezia Giulia. A Novara contenderà il titolo ad Aostana, Fomo, Granata, Litorale, Pergitone, Rivolese e Santa Lucia. PODISMO MARCE A S.STINO E SAVASSA ono due le proposte podiSperstiche non competitive domenica 16. A San Sti— no di Livenza si disputa la Marcia tra Malgher e Livenza organizzata dall’associazione bersaglieri. La partenza va dalle 8.30 alle 9.30. Due DOANDON, DONNOLA E SOLDATI HANNO REGALATO ALLA NOTTOLI NUOTO CINQUE ORI Ondine tricolori I campionati italiani giovanili invernali di nuoto hanno regalato grosse soddisfazioni agli atleti diocesani. Alla manifestazione nazionale svoltasi allo Stadio del Nuoto di Riccione, dal 6 all’11 marzo, infatti, i nostri nuotatori hanno conseguito una messe copiosa di buoni risultati e di prestazioni di valore. Vediamo, allora, di fare il punto per quanto riguarda il comportamento ai campionati italiani giovanili invernali dei nuotatori di Hydros Oderzo, Nottoli Vittorio Veneto e Ranazzurra Conegliano. HYDROS Consiste in otto medaglie il bottino degli opitergini. Quattro argenti e quattro bronzi forse non valgono quanto un oro, comunque danno l’idea della forza dei giovani della società che raggruppa gli agonisti di Castelfranco Veneto, Jesolo, Oderzo, Portogruaro e Treviso. Hanno strappato il secondo Stefano De Zan e Erika Donadon (Nottoli) posto la junior ’93 Chiara Gobbetto nei 100 e 200 dorso, il cadetto Riccardo D’Acquisto nei 50 stile libero e Andrea Pegoraro nei 100 stile libero ragazzi ’92. I bronzi, invece, sono andati appannaggio di Greta Cagnato (200 rana junior ’92), Pegoraro (50 stile libero junior ’91), Simone Moras (200 sti- CAI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA I l Cai di Conegliano organizza per domenica 16 la gita di escursionismo alla Casere della Friz. Le auto si lasceranno allo chalet Belvedere in Val di Croda (431 metri, a circa 2 km da Dardago) e si salirà per il sentiero Cai 984 sino ai ruderi di Casera Ciavalir (889) e Casera Centolina (1347), quindi fino alla meta. Il ritorno avviene in parte per i sentieri Cai 984 poi 984/A, seguendo la ripida discesa della Val Grande. Sempre il Cai di Conegliano per martedì 18 alle 21 presso la sede sociale organizza l’incontro “Il vescovo, l’elefante e l’ago” sulla cavalcata semiseria sui Cantoni di Pelsa, le cime che sovrastano il Rifugio Vazzoler. Presentano la serata Ivan Da Rios (Scuola di alpinismo e arrampicata libera “Le Maisandre”) e Gabriele Paladin Cai (sottosezione Cai di San Polo di Piave). Il Cai di Vittorio Veneto orga- nizza per sabato 15 e domenica 16 la gita di scialpinismo a Hinterbergkofel, in Val Casies. La partenza è prevista per le 6 dalla sede Cai, il trasporto è con mezzi propri, è adeguato l’equipaggiamento normale da scialpinismo. Il Cai di Sacile organizza l’escursione invernale per domenica 16 alla Malga di Pramper nelle Dolomiti di Zoldo. Giovedì 20 è in programma, invece, l’assemblea primaverile dei soci. Il Cai di Oderzo organizza per domenica 16 la gita alla Marmolada. La sezione di Motta di Livenza, infine, propone per sabato 15 alle 21 la serata “Patagonia in cammino verso il Cerro Torre, il Fitz Roy e il Parco Nazionale Torri del Paine”, reportage di Alessandro Omassi presso la sala polivalente della casa di riposo. L’ingresso è libero. Mara Campaner le libero ragazzi ’93) e D’Acquisto (100 stile libero cadetti). NOTTOLI Non può che essere soddisfatta il direttore tecnico della Nottoli Nuoto Laura Spinadin. I suoi allievi, infatti, hanno fatto man bassa di medaglie, rientrando dalla Romagna tenendone al collo ben undici. La lieta sorpresa, per una volta, è arrivata dai maschi. Dopo i due bronzi del 2007, Stefano De Zan si è migliorato conquistando l’argento sui 400 stile libero con il tempo di 4’15"69. Andrea Michelin, poi, ha conquistato la medaglia di bronzo nei 400 misti migliorando il proprio record personale di oltre 5 secondi. Nove medaglie sono arrivate, invece, dal settore femminile da sempre trainante in casa Nottoli. Due ori e un argento sono arrivati da Erika Donadon che ha vinto i 50 e i 100 rana cadette (nuotando contro avversarie più vecchie di un anno) e arrivando seconda nei 200 soltanto per 2 decimi. Molto forte è andata anche Giulia Donnola, oro nei 100 e 200 delfino e argento juniores nei 50 migliorando i suoi tre personali. L’altro oro lo ha conquistato Teresa Soldati nei 400 stile libero, classificatasi anche seconda negli 800, migliorandosi rispettivamente di 5 e 20 secondi. L’ultimo argento è arrivato con la staffetta mista cadette composta da Martina D’Agostin, Erika Donadon, Giulia Donnola e Silvia Pavan. RANAZZURRA I coneglianesi hanno conquistato con Roxana Martin la medaglia d’argento nei 100 stile libero ragazze ’95. DOMINA FRA LE SQUADRE GIOVANILI Under 16 e 18 al Top il Top Team Belluno la soÈ cietà femminile giovanile più forte. Lo scorso 6 marzo al Palablù di Codogné, infatti, il Top Team Belluno ha prima conquistato il titolo provinciale under 16 (nella foto), bissando il successo del 2007, battendo l’Aurora Volley di Godega Sant’Urbano per 3-1. Domenica 9, infine, ad Arcade anche l’under 18 ha confermato il titolo già detenuto, superando il General Filter Paese con un sec- co 3-0. Entrambe le squadre sono allenate da Roberto Woelflin. A livello maschile il titolo under 18 è andato alla Piave Volley di Col San Martino che ha superato in finale la Iveco Marmi Motta per 3-1 a Treviso. La Piave, però, si è dovuta accontentare del secondo posto fra gli under 16, visto che a laurearsi campione provinciale è stata la Sisley per 3-0 a Spresiano. Giacinto Bevilacqua i percorsi possibili: 11 e 20 chilometri. A Savassa di Vittorio Veneto alle 9 il Gruppo marciatori Laghetti di Savassa organizza la 34ª Panoramica di Savassa. Tre i percorsi: 6-12-20 chilometri. Ciclismo ilettanti e juniores in corD sa nel fine settimana sulle strade diocesane. Sabato 15 si disputa la nona edizione del Circuito internazionale di Caneva, gara nazionale organizzata dal Gruppo sportivo Caneva Colorificio San Marco. La gara, riservata ad élite e under 23, mette in palio i titoli di campione regionale del Friuli Venezia Giulia per entrambe le categorie. Il Circuito internazionale, inoltre, è collegata alla 93ª Popolarissima in programma domenica 16 a Treviso: sarà, infatti, stesa la speciale classifica combinata “Gran premio Calcestruzzi Mosole” redatta in base ai risultati ottenuti nelle due prestigiose competizioni. La partenza è alle 13.15 dal mobilificio Mercury di via Pradego. Dopo otto giri del percorso Caneva - bivio Ronche - Fiaschetti - Caneva, se ne affronteranno cinque sulle strade di Caneva, Castello di Caneva, Cave di Sarone, bivio Franzago, Tarcisa, Fiaschetti con arrivo a Caneva dopo 146 chilometri. Domenica a Fontanellette toccherà agli juniores impegnati nel 31° Circuito di Fontanellette organizzato dalla Top Ceramiche Vazzola. La partenza è alle 14.30. 100 i chilometri di corsa. Debora tricolore a mansuetana Debora VenL drame, portacolori del Judo Motta, ha conquistato a Follo- nica (Grosseto) il titolo tricolore juniores. Debora, 18 anni, si è imposta ai campionati italiani di categoria aggiudicandosi tutti i combattimenti per ippon e battendo anche la campionessa italiana in carica. Nel 2007 si era classificata seconda ai tricolori cadetti. Il prossimo obiettivo di Debora Vendrame, allenata da Nicola e Roberto Tamiozzo, è quello di ben figurare ai prossimi campionati italiani assoluti. 16 marzo 2008 Lettera aperta sul prosecco doveroso intervenire, Rinitengo rappresentanza delle Pro Loco provinciali, nel dibattito sul futuro del prosecco nell’Alta Marca trevigiana. Le nostre Pro loco sono attente a uno sviluppo complessivo del ter- ritorio e si sono sempre preoccupate anche dell’aspetto turistico e di tutte le peculiarità ad esso collegate: dall’enogastronomia alla difesa ambientale, dalla promozione di percorsi naturalistici alla salvaguardia delle tradizioni e della memoria storica dei nostri amati luoghi. In quest’ottica la “Primavera Prosecco Doc”, fiore all’occhiello del- la nostra provincia ed esempio manifesto di sviluppo integrato, si presenta come l’iniziativa in cui le Pro loco svolgono indiscutibilmente il ruolo di protagoniste, sostenute dall’appoggio di altri diversi partner sensibili alla crescita territoriale. Le Pro loco trevigiane operano per lo sviluppo della zona, non solo promuovendo la vendita del Dove stanno i cattolici? M Solo due precisazioni. Il prof. Almagisti ha detto (e noi lo abbiamo riportato nell’occhiello) che "chi dice di rappresentare i cattolici cer- ca solo voti" e non "chi rappresenta i cattolici cerca solo voti": nessuno in realtà rappresenta i cattolici in modo esclusivo, perché sono distribuiti in diversi schieramenti. Quanto alle posizioni del nostro settimanale, nel ribadire che rimarremo nel rispetto e nell’equidistanza da tutte le posizioni politiche, riteniamo di aver sempre messo nel giusto risalto, e continueremo a farlo anche lontani dagli appuntamenti elettorali, i valori non negoziabili cui lei fa rife- rimento. «Ritornando in Italia - ha detto domenica scorsa il cardinale Bertone dall’Armenia - mi tufferò di nuovo anche nei problemi italiani, e vedrò se i cattolici stanno emergendo a sinistra, al centro, a destra. E se i valori cristiani sono realmente supportati da un vero impegno: sia da un impegno dei cattolici presenti nei vari schieramenti, sia dal rispetto promesso dai leader di quegli schieramenti». ELEZIONI / NESSUNA NOVITÀ Solo cattiva propaganda aro Direttore, C approfitto della disponibilità offerta dal giornale per condividere con lei la speranza in una "politica nuova che guardi al bene comune". L’andamento della campagna elettorale appena avviata, ma retaggio di anni di scontri e confronti per nulla sereni, è però foriera di polemica sterile e bugiarda. C’è stato un momento iniziale in cui si era sperato che con questo giro si incominciasse a trattare gli elettori come persone razionalmente pensanti, e c’è chi tenta ancora di mantenere questa rotta. Ma si esaurirà in un flash e nelle prossime settimane (questo stato di cose sembra non aver mai fine!) saremo bersagliati da cattiva propaganda, farcita da Per questo mi sento in dovere di ribadire quanto in questi anni di lavoro dei nostri volontari sia stato importante sia l’appoggio delle istituzioni pubbliche, quali la Provincia insieme agli assessorati competenti in materia di agricoltura e turismo e la Comunità montana, che, nel nostro caso specifico, hanno creduto e appoggiato molte delle nostre iniziative in favore dello sviluppo territoriale. Giovanni Follador Presidente Unpli Treviso ELEZIONI / FATTI E PROMESSE ELEZIONI/ CAMPAGNA ELETTORALE E RAPPRESENTANZE i permetto di disturbarla per manifestare la mia delusione, se non sconcerto, per l’articolo dal titolo “Elezioni: chi dice “io rappresento i cattolici” cerca solo voti, intervista a Marco Almagisti. I Cattolici scelgono” pubblicato lo scorso numero (e riportato nell’immagine). Infatti già il titolo (ove si afferma che chi rappresenta “i cattolici cerca solo voti”), potrebbe facilmente provocare l’effetto di insinuare nel lettore il dubbio che l’unica formazione politica (facilmente intuibile) che in queste elezioni ha il coraggio di dichiarare esplicitamente di ispirarsi ai valori cristiani sia in realtà in mala fede. Anche il contenuto dell’articolo potrebbe avere l’effetto di disorientare ancor più il lettore, facendo ritenere che i vari partiti si equivalgano, essendosi l’autore limitato solo a riportare in modo neutrale le risposte dell’intervistato, senza dare un minimo orientamento sui valori cosiddetti non negoziabili (come dovrebbe fare – a mio avviso - un giornale cattolico, per di più diocesano), e come anche oggi il Papa ha ricordato riferendosi all’impegno dei cristiani in politica, non potendo il cristiano rinunciare, dovendo anzi essere essere testimone, anche nel voto, di quei principi che non ammettono deroghe o deleghe in bianco, come molti partiti sembrano invece pretendere. (...) Preciso infine che questa mia non ha alcun intendimento polemico, ma vuole essere un, seppur modesto, contributo nello spirito di collaborazione, in quanto è essenziale che, al momento del voto, i cristiani siano informati e consapevoli di quali sono i partiti la cui visione antropologica è compatibile con quei quei valori non negoziabili ed eticamente sensibili, che invece la maggior parte dei partiti volutamente evita di manifestare. Luigi Walter Veroi Oderzo nostro più pregiato prodotto vinicolo, il Prosecco Doc. Come invece è obiettivo primario dei produttori, i quali non sempre si sono dimostrati sensibili alle esigenze del territorio, spesso esagerando con l’uso di diserbanti e cementificazioni. In questa loro progettualità le nostre associazioni hanno sempre trovato un interlocutore privilegiato, attento e disponibile nella persona del vicepresidente della giunta regionale Luca Zaia, fin da quando era assessore all’agricoltura della Provincia di Treviso. slogan e da atteggiamenti platealmente stucchevoli, non dei neo candidati, ma da coloro che si ripropongono a governarci e che dopo tanta militanza politica non hanno ancora capito l’esaurirsi del nostro grado di sopportazione. Ma per dire basta, andatevene, bisognerà ascoltare e stimolare la nostra onestà morale e intellettuale a individuare seriamente in cosa consiste il bene comune e condividere che "quando tutti staranno bene, allora starò bene anch’io". Questo, in fondo, è il compito dei partiti la cui politica non dev’essere un penoso spettacolo a proprio uso e consumo ma, come da lei auspicato, strumento di democrazia. Guido De Carlo Cordignano Un nuovo muro avanza in campagna elettorale e, Sziodaiamo cattolica, anch’io chiedo spaper il mio parere. Nella puntata di Ballarò del 4 marzo, ho assistito a una delle sceneggiate dell’ex ministro Prestigiacomo, che non dà certo al pubblico segnali di educazione civile. Chi scrive fa politica da oltre 60 anni, esprimendo le sue idee con voce forte, con convinzione e talora sofferenza, sempre ascoltando con attenzione quello che altri esprimono. Per quel mio modo di soffrire, intervengo quasi sempre per prima, dopo aver alzato l’indice e atteso che mi sia concessa la parola. Io non sono andata a scuola, se non quella delle Acli e del sindacato, dove ho imparato questo metodo. Probabilmente la Prestigiacomo non ha frequentato la mia scuola e, ritenendosi forse superiore agli altri, si arroga in ogni circostanza il diritto di interrompere chiunque e di parlare sopra a tutti. Per la verità non è la sola: è la nuova classe dirigente di destra ad usare gli stessi metodi, che mi richiamano un triste passato. Quanto alle affermazioni sui venti mesi di governo Prodi che a suo dire ci avrebbero lasciati in rovina, ricordo che pochi giorni fa l’Europa si è espressa in senso positivo sul nostro bilancio, ritenendo giusto il percorso iniziato dall’Italia per la diminuzione del debito pubblico. Nella Finanziaria 2008 c’è la voce “case popolari”, ma chissà perché ora, nel programma del Pdl si trova la stessa voce? Perché nei cinque anni di Berlusconi, che a suo dire amava i poveri, questo tema non è mai stato trattato? Perché nei 20 mesi di governo Prodi si è fatta emergere, con buon risultato, l’evasione fiscale mentre con Berlusconi si è votata la legge che il falso in bilancio non fosse più ritenuto reato? Perché si è abusato della legge sul condono? Che dire del rientro dall’estero dei capitali, ripuliti? Ora Berlusconi pensa di diminuire il debito dello Stato dimezzando il numero dei dipendenti pubblici... va bene dove sono troppi, ma spostando gli eccessi là dove ci sono carenze... ma perché non iniziare dimezzando il numero dei parlamentari e le loro indennità e privilegi (comprese le macchine blu di chi non ricopre più alcuna carica)? Certamente non ci sarebbero più così tante corse per ottenere una poltrona a tempo indeterminato! Anche tutti questi sono parte dei grandi temi che affliggono l’Italia e che non sono stati trattati nei cinque anni di governo Berlusconi... politica condivisa da tutti i suoi alleati compreso Casini... tanto per essere chiari. Io ho amato lo scudo crociato, l’ho difeso prendendo spesso in faccia gli sputi di operai amareggiati dall’esiguità del salario, di chi era senza lavoro, di chi, scioperando per il rinnovo del contratto, ha saputo perdere 39 giorni continui di lavoro. Ho amato lo scudo crociato e ho difeso i suoi uomini quali De Gasperi, Moro (la cui tragedia dopo trent’anni presenta ancora lati oscuri) e altri, ma quello che un tempo per me è stato il simbolo del risorgere dell’Italia dall’immane tragedia della guerra, oggi, attraverso uomini di altro spessore politico, può essere solo un modo per attirare voti senza i valori di ieri. Per questo non mi sento una comunista se voto Veltroni e la Bindi, anche perché quel muro è caduto da molti anni, mentre sta avanzando un altro muro, quello del sospetto per l’emigrato, quello della Padania, quello della mancanza di rispetto alla bandiera nazionale. Ho letto il memorandum di Gelli e della P2; fra tante affermazioni Gelli dice “rifondare e ringiovanire la Dc acquistando il partito spostandolo a destra con un costo di circa dieci miliardi. Occorre farlo senza esitare con gelido machiavellismo posto che Parigi vale la messa”. Ciò purtroppo è avvenuto. (...) Anche su queste cose va fatta chiarezza... soprattutto nei confronti di chi, come Casini, per cinque anni ha condiviso le scelte berlusconiane. Vero che ora non solo se ne dissocia, ma lo definisce anche persona bugiarda: ma a me restano forti dubbi, per questo non lo voterò. E a Fini, che aprendo la campagna elettorale ha indicato il 13 aprile quale giorno della libertà, rispondo che la libertà l’Italia l’ha già ottenuta con il 25 aprile, per la quale molta gioventù ha pagato con la vita. Fini non c’era. Francesca Meneghin Vittorio Veneto Potete inviare le vostre LETTERE AL DIRETTORE per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438.555437