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IN CORSO DI STAMPA
di Massimo Vecchi
CINZIA ZUNGOLO
Il materasso dell’acciuga
Ed. Rizzoli, 2007
pp. 252, € 17.50
«Che seccatura traslocare il giorno in cui trovano morto il tuo vicino di casa. Soprattutto se ci sei
stata a letto. E se la sera del delitto l’hai passata con la tua amica Nora, la principale indiziata».
Comincia così il travolgente giallo-commedia con al centro Vita Onorati, di cui pian piano vien
fuori tutto il percorso esistenziale condotto all’insegna del sesso ma con un versante comico di buon
taglio. L’infanzia passata tra casa e oratorio, la giovinezza determinata ad aggirare la morale
cattolica facendo sesso sul divano dei genitori, poi la conquista di un maschio e di un materasso
matrimoniale però lui è sposato con lei ma innamorato di Dio, tanto che di nome fa Opusdei. Vita
non ne può più e cerca altre opportunità maschili. Poi scappa nel grande Nord, dove va a lavorare
con Pulcra, una intraprendente imprenditrice slava, però deve accontentarsi di un materasso singolo
supereconomico, appoggiato sul tavolo di cucina, e sciorinare i rottami del passato e del trasloco
davanti agli occhi interrogativi di un pericoloso capitano dei carabinieri, a cui finisce per confessare
tutto in un inarrestabile fiume verbale tra riso e pianto.
Cinzia Zungolo è nata a Potenza nel 1963. Diplomata in pianoforte, ha insegnato educazione
musicale e tenuto concerti; ha collaborato con riviste e gallerie d’arte. Vive a Verona, dove insegna
spagnolo in un istituto superiore. Ha pubblicato alcune raccolte di poesie e i romanzi Porto della
Zingara, edito da DeriveApprodi nel 2000, Radiolisa (Salani 2003) e Sotto questa cenere
(Flaccovio 2005).
HENNING MANKELL
Il ritorno del maestro di danza
Traduzione Giorgio Puleo
Ed. Marsilio, 2007, collana Farfalle
pp. 496, € 18,50
Il thriller si apre con un omicidio. La vittima è Herbert Molin, un poliziotto in pensione; il luogo, un
casolare sperduto nelle foreste del nord della Svezia dove Molin si è ritirato; la scena, un delitto
brutale che sembra seguire il rituale di un ballo con la morte, dato che la polizia rileva delle impronte
di sangue che fanno pensare ai passi del tango. Scende in campo il trentasettenne ispettore di polizia
Stefan Lindman, un tempo collega della vittima, che scopre l’inquietante passato nazista di Molin e
comincia a indagare sull’emergente organizzazione neonazista che sospetta possa essere
responsabile dell’omicidio e teme che arrivi a coinvolgere anche se stesso. Seguendo la pista
dell’assassino l’ispettore deve andare in Germania e poi in Argentina fino a fare la scoperta
sconvolgente che la follia nazista non è stata annientata ma suoi rigurgiti si riaffacciano
pericolosamente.
Henning Mankell, nato a Stoccolma nel 1948, scrittore e regista teatrale, vive tra la Svezia e il
Mozambico, dove dirige il teatro Avenida di Maputo. Impegnato in prima linea nella lotta all’Aids, a
cui ha dedicato il libro-testimonianza Io muoio ma il ricordo vive, ha ricevuto numerosi
riconoscimenti per il suo impegno civile e sociale, come il Tolerance Award, conferitogli da
Desmond Tutu. Di Mankell, Marsilio ha pubblicato i “romanzi africani” Comédia infantil e Il figlio
del vento, oltre ai nove episodi delle indagini del commissario Wallander, una serie tradotta in 38
lingue che ha venduto 25 milioni di copie nel mondo e vinto numerosi premi letterari. Il ritorno del
maestro di danza, il primo giallo di Henning Mankell dopo la serie di Wallander, è stato premiato
con il Gumshoe Award per il miglior giallo europeo. Dal romanzo sono stati tratti due film, in Svezia
e in Germania, e un terzo è in preparazione in Gran Bretagna.
MIRANDA JULY
Tu più di chiunque altro
Traduzione Delfina Vezzoli
Ed. Feltrinelli, 2007, collana I Canguri
pp.: 208, € 15,00
I racconti di Miranda July riuniti in questo volume si caratterizzano per la sapienza con cui
l’autrice, con straordinario tempismo comico e commossa partecipazione, spezza la routine
quotidiana dell’avvio della storia con un fatto apparentemente insignificante o una sorpresa o un
piccolo equivoco, grazie ai quali si ribalta la visione del mondo. I suoi personaggi affrontano la vita
in modo maldestro, talvolta buffo, talaltra stravagante, ma a un certo punto hanno una chance con
cui conquistano un’immagine incantata e poetica del futuro. «Queste storie – ha scritto Dave
Eggers, una delle voci più significative della letteratura americana contemporanea – sono
incredibilmente seducenti, mirabilmente scritte, frequentemente spassose, e anche, una dozzina di
volte o più, profonde. Miranda July è una vera scrittrice, una delle più originali apparse in tanti
anni. Una perfetta miscela di humour e pathos. Da tante lune non c’era un esordio così godibile e
promettente».
VIKRAM CHANDRA
Giochi sacri
Ed. Mondadori, 2007, collana Omnibus Stranieri
pp. 1184, € 22,00
Protagonista di questo romanzo fiume è Sartaj Singh, ispettore della polizia di Bombay, che si porta
dietro le ferite di una vita in perdita, dal matrimonio fallito alla carriera stentata con il padre come
modello irraggiungibile, il cui effetto è una solitudine sempre più pesante. E come ambiente di
lavoro una città bellissima quanto corrotta e violenta. Una mattina Singh risponde al telefono e una
voce gli domanda se vuole Ganesh Gaitonde, l’inafferrabile gangster, autore di mille delitti, che si è
asserragliato in una casa-bunker in periferia. Dall’incontro fra il poliziotto e il criminale scaturisce
il racconto avvincente di vicende delittuose, di retroscena sorprendenti, di sentimentalismi alla
Bollywood, la città del cinema a imitazione hollywoodiana che prospera a Bombay. Più di mille
pagine in cui l’autore si rivela affascinato dalla città, che racconta alternando i ritmi sincopati
dell’hard boiled agli slanci incantati della poesia.
Vikram Chandra, nato a Nuova Delhi nel 1961, vive tra Mumbai e Berkeley, in California, dove
insegna scrittura creativa. Al suo primo, pluripremiato romanzo, Terra rossa, pioggia scrosciante
(1998), è seguita la raccolta di racconti Amore e nostalgia a Bombay (1999).
LAWRENCE GROBEL
Colazione da Truman. Incontri con Capote
Traduzione Lucio Carbonelli
Ed. minimum fax, 2007
pp. 266, € 11,50
Truman Capote non si può mettere da parte, passano gli anni ma torna di continuo tra noi, è
presente nelle librerie con opere inedite (un romanzo breve scritto da giovanissimo uscito l’anno
scorso da Garzanti con il titolo Incontro d’estate) e con numerose ristampe (A sangue freddo e
Musica per camaleonti presso Garzanti o con le biografie a lui dedicate (ripubblicata da Frassinelli
quella di Gerald Clarke), e viene rievocato al cinema con due film: Truman Capote. A sangue
freddo diretto da Bennett Miller, protagonista Philip Seymour Hoffman, che ha vinto l’Oscar per
la migliore interpretazione, e Infamous con Toby Jones nei panni di Capote per la regia di Douglas
McGrath. Adesso arriva da minimum fax questo libro-intervista in cui Grobel ha raccolto due anni
di incontri e conversazioni con uno dei maggiori scrittori del Novecento. Quello che emerge è il
Capote più snob, ironico, dissacratorio, velenoso, che parla male di Jackie Kennedy e Marilyn
Monroe, di Hemingway e Tennessee Williams, ma soprattutto di se stesso, dato che nel suo
ultimo libro pubblicato postumo Preghiere esaudite ha scritto questo epitaffio: «Sono un
alcolizzato, un tossicomane, un omosessuale, ma sono un genio». Per finire bisogna ricordare
Delizie e crudeltà. Lettere 1959 – 1982, edito da Rosellina Archinto, a cura di Gerald Clarke con
prefazione di Piero Gelli, lettere indirizzate ad amici, a giovani scrittori, a persone legate alla storia
raccontata in A sangue freddo, come l’investigatore della polizia Alvin Dewey. Una raccolta che
offre, insieme a battute e sarcasmi, una miniera di notizie sulla vita dello scrittore, sui suoi viaggi e
sui paesi che visita (quasi tutte sono scritte dall’Europa), sul suo metodo di lavoro e sui libri che
legge.
Truman Capote, nato a New Orleans nel 1924 e morto a Los Angeles nel 1984, in realtà si
chiamava Truman Streckfus Persons mentre Capote era il nome del patrigno. Esordì giovanissimo
con il romanzo Altre voci, altre stanze, a cui fecero subito seguito i racconti di Un albero di notte e
poi L’arpa d’erba, tutti con un taglio tra humor e horror. Sette anni dopo, una svolta con la favola
moderna di Colazione da Tiffany. Passano altri otto anni, di cui cinque spesi nella preparazione, e
Capote inventa il romanzo-documento con A sangue freddo, ricostruzione dell’orrenda strage di una
famiglia, composta da padre, madre e due figli, realmente commessa in una fattoria del Kansas, poi
della cattura e del processo ai due pluriassassini e infine della lunga attesa dell’esecuzione. Il libro è
un successo mondiale e rende il suo autore famoso e ricco. E così il fascinoso, irriverente,
provocatorio, seduttore di uomini e di donne, Truman Capote viene a lungo coccolato dal jet set di
New York, ma quando lui ne rivela gli sporchi segreti gli si rivolta contro definendolo «un infame
finocchio». Di qui il titolo del film sopra citato.
ED MCBAIN
Alice è in pericolo
Ed. Mondadori, 2007, collana Omnibus Stranieri
pp. 288, € 18,00
Questo poliziesco di McBain, uno dei grandi maestri della crime fiction americana, racconta la vita
difficile di Alice Glendenning, vedova e madre di due bambini, che cerca di tirare avanti con il
lavoro di agente immobiliare, ma non ci riesce. Può sperare soltanto di ricevere i soldi
dell’assicurazione per la morte del marito, scomparso otto mesi prima in un incidente di mare al
largo della Florida. L’unico sollievo le viene dai figli Ashly e Jamie, ma un brutto giorno vengono
rapiti all’uscita della scuola da una misteriosa donna bionda.
Ed McBain, morto da poco, è tra i più famosi autori di gialli e noir. I suoi romanzi hanno venduto
oltre cento milioni di copie, da Il seme della violenza (1956), firmato con il suo vero nome, Evan
Hunter, fino ai romanzi delle serie dell’avvocato Matthew Hope e dell’87° Distretto. Tra gli ultimi
best seller, pubblicati da Mondadori, Grande città violenta e L’ultimo ballo (usciti nel 2001),
Candyland (2002), Money (2003), Il rapporto scomparso (2004), Il party (2005) e Anagram (2006).