A) Domande
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A) Domande
Senza titolo ? Il/la candidato/a legga il seguente testo. Terminate le classi elementari, si poneva la scelta di quelle medie che determinava quella successiva: universitaria, artistica, tecnica oppure l’insegnamento. Era una decisione importante per i ragazzi, ma non per le ragazze, perché era scontato 1 che la carriera che le aspettava fosse quella di casalinga, di buona moglie e madre. Sebbene tutte tre2 avessimo dimostrato un’eccellente attitudine per gli studi, nostro padre decise che avremmo seguito le scuole medie e dopo queste il liceo femminile, che allora non dava accesso all’università. Terminato a diciassette anni con Paola il liceo, lei si dedicò a tempo pieno alla pittura entrando nell’atelier di Felice Casorati, grande artista di fama europea. Io navigavo nel buio e cercavo di riempire il vuoto delle mie giornate leggendo la Lagerlöff, più per ordine di Nina che per spontaneo interesse, e altri romanzi da lei consigliati. Una naturale avversione per lo sport e una grande difficoltà a stabilire contatti con le ragazze della mia età accentuavano il mio profondo senso di isolamento che derivava anche dalla timidezza e dalla scarsa propensione 3 ad avvicinare coetanei o più vecchi di me, nella prospettiva di incontrare un futuro compagno di vita. L’esperienza del ruolo subalterno 4 che spettava alla donna in una società interamente gestita da uomini, mi aveva convinto di non essere tagliata per fare la moglie. Non mi attraevano i neonati ed ero del tutto priva del senso materno così sviluppato nelle bambine e nelle adolescenti. Fu un tragico evento a fornirmi il filo di Arianna 5 . Le tre figure femminili che dalla mia prima infanzia, in modo diverso, avevo visto come i miei angeli tutelari e amato con immenso affetto erano la mamma, la zia Anna e Giovanna. Giovanna, di due o tre anni più giovane di mia madre, era entrata a servizio da noi prima della nascita mia e di Paola. Veniva da un piccolo paese del Piemonte, dove aveva trascorso un’infanzia di privazioni e sofferenze, terza di cinque sorelle. Il padre, un contadino duro e manesco, alle quattro di mattina, estate e inverno, le buttava giù dal letto perché andassero a custodire quei pochissimi animali che avevano e soprattutto imparassero a guadagnarsi il pane. La madre era morta poco dopo l’ultima gravidanza. Era venuta da noi come governante e immediatamente si affezionò alla mamma… Nei mesi in cui ero assillata dai dubbi, avevo notato, senza tuttavia preoccuparmi, tanto ero assorta nei miei problemi, il pallore di Giovanna. Non mi sembrava, infatti, sostanzialmente diversa dall’usuale. Mia madre invece si allarmò e la pregò di consultare il nostro medico di famiglia… Venne operata di urgenza, mentre noi aspettavamo dietro la porta, in uno stato di crescente angoscia, di sapere l’esito, finché il chirurgo ci comunicò la tanto temuta notizia: non c’era più niente da fare. Fu in quelle giornate che maturò in me la decisione. Avrei ripreso gli studi, sicura di poter convincere papà a darmi la sua autorizzazione e avrei studiato medicina. (da R. Levi Montalcini, Elogio dell’imperfezione, Garzanti, pp. 47 – 50 ) Rita Levi Montalcini è nata nel 1909 e nel 1986 ha ricevuto il Premio Nobel per la Medicina. A) Domande 1 era scontato: era dato per certo, era sicuro. tutte tre: le tre sorelle, Rita, Paola e Nina. 3 scarsa propensione: scarsa capacità. 4 ruolo subalterno: ruolo di importanza minore. 5 il filo di Arianna: la soluzione, la decisione da prendere. 2 1) Perché la decisione riguardo agli studi era importante per i ragazzi ma non per le ragazze? 2) Perché Rita era spesso isolata e non pensava al matrimonio? 3) Perché la madre di Rita era preoccupata e quale esito ha avuto la storia di Giovanna? B) Rita scrive una lettera ai genitori per informarli della sua decisione di continuare gli studi all’università, spiegando le difficoltà incontrate e i diversi motivi della sua scelta. (circa 180 parole) C) Il/la candidato/a esponga le proprie opinioni sul personaggio di Rita Levi Montalcini e sulle sue scelte professionali, avvenute negli anni ’30. Spieghi poi i motivi delle proprie scelte di studio o di futuro lavoro, le difficoltà incontrate o che pensa di incontrare, le soddisfazioni avute o che si aspetta. Infine, il/la candidato/a ritiene che ancora oggi nel mondo dello studio e del lavoro ci siano difficoltà o discriminazioni verso le donne? (circa 250 parole)