sezione i - Regione Toscana
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23.4.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 16 12 LA GIUNTA REGIONALE SEZIONE I CONSIGLIO REGIONALE - Mozioni MOZIONE 8 aprile 2014, n. 699 Adesione al protocollo d’intesa sottoscritto il 21 maggio 2012 dal Consiglio nazionale dei geologi italiani con il Dipartimento della protezione civile. IL CONSIGLIO REGIONALE Premesso che: - durante il mese di ottobre 2013, nonostante l’allerta meteo, il territorio toscano ha subito pesanti conseguenze a causa di una potente ondata di maltempo; - mentre ancora si contano i danni e si valuta l’ipotesi di chiedere lo stato di calamità naturale al Governo, emerge come non mai l’urgenza di attivare tutte le risorse disponibili, anche umane, per cercare di limitare possibili nuove emergenze. Preso atto che: - il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha ragione di accusare l’Unione europea in relazione ai vincoli che impediscono alle amministrazioni di investire, anche se hanno a disposizione risorse proprie da spendere; - i ripetuti tagli ai trasferimenti statali e il mancato arrivo di fondi, che pur erano stati impegnati per la difesa del suolo da parte del Governo, hanno messo la Regione Toscana in ginocchio di fronte alle calamità naturali e la legge di stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, non sembra allentare il balocco, ma al contrario promette una nuova stretta sugli stanziamenti. Tenuto conto che: - i geologi italiani, grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto il 21 maggio 2012 dal Consiglio nazionale dei geologi italiani con il Dipartimento della protezione civile, si sono messi a disposizione delle amministrazioni locali in qualità di “sentinelle del territorio”. In pratica, ogni professionista ha una zona da monitorare e si attiva non appena scatta l’allerta meteo. In caso di allarme decide, di concerto con le amministrazioni locali e le forze dell’ordine, in merito alle misure da prendere per mettere in sicurezza i cittadini; - stando a quanto riportato dagli organi stessi del Consiglio nazionale dei geologi italiani, il protocollo d’intesa non prevede costi insostenibili, ma solo il rimborso spese per i professionisti coinvolti. Nonostante ciò, la Regione Toscana non ha aderito all’iniziativa. IMPEGNA a reperire le risorse necessarie per aderire al protocollo d’intesa stipulato dal Consiglio nazionale dei geologi italiani con il Dipartimento della protezione civile. ad attivarsi, con tutti i mezzi possibili, per dare vita a protocolli simili sul territorio toscano. Il presente atto è pubblicato integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell’articolo 5, comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca dati degli atti del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 18, comma 1, della medesima l.r. 23/2007. Il Presidente Roberto Giuseppe Benedetti Il Segretario Daniela Lastri MOZIONE 9 aprile 2014, n. 740 Indagine epidemiologica Stagno (LI). IL CONSIGLIO REGIONALE Premesso che: - l’impianto di raffineria Eni di Livorno, località Stagno, con i suoi 155 ettari è uno dei più grandi sul territorio nazionale; - la trasformazione di petrolio greggio nei diversi prodotti combustibili e carburanti, produce, come residui di combustione, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e che questi vengono emessi in atmosfera; - l’impianto presenta diciassette punti di emissione derivanti dai diversi impianti di produzione e l’altezza dei camini, in particolari condizioni climatiche, non assicura sempre la totale dispersione degli agenti inquinanti; - è stato realizzato il progetto “Epidemiological and statistical approaches to risk communication in areas at high enviromental hazard” relativo al bando dell’Istituto toscano tumori per il 2008, con stanziamento di 100mila euro, la cui responsabile era la dottoressa Baccina Michela, ricercatrice presso l’unità operativa biostatistica dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (ISPO). Ricordato che - da un’indagine effettuata dal Comune di Collesalvetti attraverso il carotaggio del fosso Cataratto si è evidenziata la presenza di idrocarburi; - con deliberazioni di Giunta 29 dicembre 2008 n. 1207 e 14 dicembre 2009, n. 1174, la Regione Toscana 23.4.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 16 assegnò finanziamenti all’Istituto toscano tumori nell’ambito delle iniziative per la promozione della ricerca in campo oncologico. Tra le iniziative approvate c’era il progetto, condotto dal professor Annibale Biggeri con la collaborazione dell’Azienda USL 6 di Livorno, finalizzato allo studio della mortalità e dei ricoveri ospedalieri per cause, stratificato sulle varie zone dei comuni di Livorno e Collesalvetti, con l’obiettivo finale di comunicare correttamente il rischio alla popolazione interessata. I risultati di tale progetto dovevano essere resi noti della primavera del 2013, come annunciato dagli Assessori regionali Annarita Bramerini e Luigi Marroni; - il professor Annibale Biggeri si è dimesso il 15 Luglio 2013 dalla carica di presidente del comitato di indirizzo e controllo dell’Agenzia regionale di sanità Toscana, ufficialmente per ragioni strettamente personali; - con l’interrogazione a risposta scritta del 25 settembre 2012, n. 920 si chiedeva alla Giunta regionale se fossero state condotte indagini epidemiologiche specifiche sulla popolazione residente nei pressi della raffineria ENI di Stagno, a Livorno, ed in a caso affermativo, quali fossero i risultati ottenuti. Nelle risposte avute però non si cita alcuna indagine epidemiologica ad hoc, ma semplicemente si rimanda allo studio SENTIERI, svolto dall’Istituto superiore di sanità e riguardante il sito di interesse nazionale (SIN) “Aree industriali di Livorno”, mentre, per quanto riguarda il progetto del professore Annibale Biggeri è stata consegnata soltanto la seconda parte del progetto, quella riguardante l’indagine campionaria statistica sulla percezione del rischio ambientale. - lo studio SENTIERI, che riguardava non solo la popolazione di Stagno, ma il SIN in tutto il suo insieme, tra i risultati affermava come gli eccessi di mortalità, confermati in entrambi i generi per il tumore del polmone e per quello della pleura, rendessero plausibili i ruoli eziologici delle esposizioni occupazionali. A questo si aggiunge un eccesso di mortalità per il tumore del fegato negli uomini più probabilmente associato a fattori occupazionali come esposizioni ad arsenico, inquinante presente nel SIN cui lavoratori del petrolchimico possono essere stati esposti; - la stessa Azienda USL 6, attraverso la dottoressa Maria Gloria Marinari, come risposta ad una precedente interrogazione regionale sull’argomento aveva concordato su un possibile collegamento tra i tumori a pleura e polmoni con esposizioni ambientali ad inquinanti, evidenziando come vi sia “un eccesso di mortalità per condizioni morbose di origine perinatale per le quali è ipotizzabile il ruolo scatenante delle esposizioni ambientali presenti nel SIN, in particolare per le esposizioni a inquinanti prodotti dalla raffineria”. Sottolineato che: - gli IPA hanno noti effetti negativi sull’ambiente (tossicità evidente per alcuni organismi acquatici ed uccelli, alta tossicità cronica per la vita acquatica, contaminazione dei raccolti agricoli) e sulla salute umana 13 (mutageni del DNA, effetti cancerogeni nei bambini in quanto danneggiano l’embrione); - l’effetto principale sulla salute associato all’esposizione è la formazione di cellule tumorali. Alcuni IPA hanno dimostrato in test di laboratorio di essere in grado di causare il cancro per inalazione (ai polmoni), per ingestione (allo stomaco) e per contatto dermico (alla pelle); - nella zona nord di Livorno, ove è ubicato l’impianto di raffineria, si riscontra un’incidenza ulteriore di casi tumorali come dichiarato dal responsabile dell’ASL Dottor Mauro Mirabelli nel corso della riunione del 25 marzo 20011 della Commissione Garanzia e controllo; - l’area esposta a tali agenti interessa migliaia di persone e nel solo abitato di Stagno sono residenti seimila persone; - lo studio SENTIERI suggeriva esplicitamente la conduzione di uno studio sui dipendenti della raffineria e di alcuni comparti dell’area portuale con un’analisi di mortalità ed incidenza per valutare il ruolo eziologico del fattore occupazionale. Si raccomanda inoltre uno studio di biomonitoraggio per valutare l’esposizione umana alle concentrazioni di inquinanti presenti nell’ambiente in modo da distinguere il ruolo delle esposizioni occupazionali da quelle di tipo ambientale; - lo studio dell’ISPO non può in nessun modo considerarsi come un’indagine epidemiologica poiché trattasi di un’indagine campionaria su un ristretto numero di soggetti (340) riguardante la percezione e propensione al rischio del singolo individuo stante la comunicazione di alcune informazioni. IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE a far effettuare un vero e proprio studio epidemiologico sulla popolazione di Stagno, delle zone limitrofe, e adoperarsi affinché si giunga in un tempo ragionevole a disporre di dati veritieri sulla situazione in oggetto. Il presente atto è pubblicato integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell’articolo 5, comma 1, della l.r. 23/2007 e nella banca dati degli atti del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 18, comma 1, della medesima l.r. 23/2007. Il Presidente Roberto Giuseppe Benedetti Il Segretario Mauro Romanelli MOZIONE 9 aprile 2014, n. 743 Per la riforma dell’ordinamento bancario me-