Mobilità tra Regioni europee

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Mobilità tra Regioni europee
­ obilità
M
tra
­Regioni
europee
Sistemi regionali a supporto
della mobilità dei cittadini
Mobireg
2
Indice
Introduzione: . . . . . . I Governi Regionali e mobilità dei cittadini per lo studio e il lavoro
Gianfranco Simoncini, Assessore regionale, Regione Toscana
1.. . . . . . . . . . . . . . . . Criteri per la trasparenza nella qualità della mobilità degli studenti tra le regioni europee
2.. . . . . . . . . . . . . . . . Qualità nella mobilità interregionale, Xavier Farriols, Departament d’Educació, Generalitat de Catalunya
3.. . . . . . . . . . . . . . . . E
sempi di piani regionali per l’utilizzo del FSE ai fini della cooperazione interregionale a livello
europeo: Governo Regionale della Toscana, Giacomo Gambino, Regione Toscana
4. . . . . . . . . . . . . . . . Il Sistema regionale di mobilità transnazionale
Regione Toscana- Direzione Generale Politiche Formative Beni ed Attività Culturali
5.. . . . . . . . . . . . . . . . P
iattaforma Regionale Catalana per la mobilità: Politiche per la cooperazione interregionale.
Sistema di programmazione e gestione per la mobilità interregionale
6.. . . . . . . . . . . . . . . . Mobilità per scopi didattici nella regione Västra Götaland
Allegati
1.. . . . . . . . . . . . . . . . M
emorandum of Understanding between the Regional Government and the Regional Government with
regard to developing a programme of mobility in lifelong learning
2.. . . . . . . . . . . . . . . . P
rogramme for stage and exchange activities between the Departament d’Educació i Universitats de la
Generalitat de Catalunya and Tuscany Regional Authority concerning professional training.
3. . . . . . . . . . . . . . . . P
lan for the implementation of the Bilateral Agreement on mobility signed by Regione Toscana and the
Generalitat de Catalunya.
4. . . . . . . . . . . . . . . . P
rogramme for stage and exchange activities between the Region Västra Götaland and Regione Toscana concerning professional training.
5. . . . . . . . . . . . . . . . .Implementation Plan of the Bilateral agreement on mobility between Regione Toscana and Region Västra
Götaland.
Progetto Mobireg, Mobilità Regionale, finanziato dalla Commissione Europea – Gazzetta Ufficiale 2006/C 194/10 Invito a presentare proposte – DG EAC No 45/06 – Assegnazione di borse per la realizzazione e lo sviluppo di piattaforme misure volte a promuovere e favorire la mobilità degli studenti e dei giovani nella formazione professionale iniziale (IVT- Initial Vocational Training).
Accordo n. 2006-4509/001-001
Project team:
Regione Toscana (coordinatore)
Giacomo Gambino
Elio Satti
Silvia Marconi
Federica Morandi
Elisa Donatini
Nunziatina Pagano
Generalitat de Catalunya
Xavier Farriols
Àngels Font
Antonio Díaz
Regione Västra Götaland
Carina Abreu
Ale Municipality
Göran Fock
Marja-Leena Lampinen
Paolo Federighi – Direttore Scientifico
2008
Stampato in Goteborg
Questo progetto è stato finanziato con il contributo della Commissione Europea. Questo documento riflette esclusivamente la
posizione dell’autore e la Commissione Europea non può essere ritenuta responsabile dell’uso che viene fatto delle informazioni
in esso contenute.
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I governi regionali e la mobilità dei cittadini per
motivi di studio e di lavoro
Gianfranco Simoncini, Assessore all’Istruzione, formazione e lavoro, Regione Toscana
1. Un diritto individuale e una necessità
La mobilità nell’ambito dei paesi dell’Unione Europea è un
diritto delle persone, ma –allo stesso tempo- costituisce un
complemento importante della crescita economica e sociale
di tutti i paesi europei.
La liberta di movimento delle persone all’interno del
Mercato Unico Europeo costituisce uno dei principi fondamentali ed un obiettivo strategico dell’Unione Europea,
un diritto individuale indissociabile dalla creazione di
un’area libera da frontiere interne.
Al tempo stesso, la mobilità delle persone –per motivi
di studio o di lavoro- è uno strumento indispensabile per
la creazione di maggiori e migliori opportunità di lavoro
perché accresce l’efficienza del mercato unico, favorisce
la crescita della crescita professionale e dell’incontro tra
domanda e offerta di lavoro.
Tutto questo deve però accadere in un quadro di maggiore protezione e sicurezza per le persone che si formano
o che lavorano e per le imprese. Assicurare un quadro che
garantisca condizioni di qualità alla mobilità è un compito
che deve essere affrontato dalle politiche pubbliche a tutti i
livelli ed in tutti gli aspetti da quelli legali e amministrativi,
a quelli relativi alle abitazioni, alla famiglia, agli aspetti
assicurativi e pensionistici, alle barriere linguistiche, al
riconoscimento delle qualifiche.
Si tratta di un compito che deve essere affrontato dalle
istituzioni governative a tutti i livelli (nazionale, regionale e
locale) e che richiede una stretta cooperazione con le parti
sociali.
In questa sede, noi vogliamo focalizzare la nostra attenzione su come i Governi regionali possono cooperare per
accrescere le opportunità e la propensione alla mobilità dei
nostri cittadini sia al fine di accrescere la loro formazione
e le loro competenze, che di partecipare a esperienze di
lavoro all’estero.
2. Alcuni elementi di valutazione
La Comunicazione della Commissione Europea del
6 dicembre 2007, attraverso cui si definiscono le linee
di lavoro per una “European Job Mobility Action” per il
periodo 2007-2010, ben illustra la necessità di darsi a tutti
i livelli istituzionali un Piano di lavoro per rafforzare le
politiche a supporto della mobilità dei cittadini europei.
La mobilità dei lavoratori in Europa è ancora limitata.
Tuttavia, vi sono dei dati di tendenza positivi che richiamano l’impegno delle politiche pubbliche:
– la crescita costante del numero di lavoratori “mobili”
– la crescita della propensione alla mobilità dei cittadini
europei (il 57% dei cittadini europei la considera un
fenomeno positivo ed il 5,5% dei cittadini dell’ Europa
a 10 si dice pronto a spostarsi in un altro paese
– un numero crescente di giovani e di lavoratori qualificati sono impegnati in lavori che presuppongono
l’impegno in brevi periodi di mobilità all’estero, ed
Eurobarometer ha mostrato che il 70% dei giovani
sono aperti a questa prospettiva.
Di fronte a questa realtà, l’impegno dei governi regionali
e locali –nei limiti delle loro competenze istituzionali- deve
essere orientato a rimuovere ogni tipo di barriera che ostacoli la libertà di movimento dei cittadini dell’Unione e -per
quanto ci interessa in questa sede- a favorire la cooperazione
tra Regioni per far sì che i nostri sistemi educativi e formativi favoriscano la propensione alla mobilità delle persone.
3. Gli obiettivi della cooperazione
tra Regioni d’Europa
La Comunicazione della Commissione assume l’obiettivo
di “assicurare il supporto politico alla mobilità da parte
di tutte le istituzioni a tutti i livelli” e tra queste include
esplicitamente anche i Governi regionali e locali.
La questione non riguarda esclusivamente il ruolo che le
Regioni ed i Comuni possono svolgere sul piano finanziario, ma più in generale le responsabilità che possono essere
assunte per assicurare una “fair mobility”. In questo senso i
Governi regionali sono impegnati nel darsi una politica di
supporto alla mobilità ed a cooperare tra loro.
Il ruolo che le Regioni possono svolgere in proposito, il
valore aggiunto che una loro politica della mobilità può
assicurare riguarda quattro campi fondamentali.
In primo luogo, le Regioni e la cooperazione tra loro a
livello europeo può accrescere le garanzie di sicurezza e di
protezione a favore dei cittadini in particolare per quanto
riguarda le reciproche garanzie che le Regioni possono
assicurare ai cittadini in mobilità.
In secondo luogo, un impegno diretto delle Regioni può
assicurare un maggiore livello di qualità concernente le
condizioni educative in cui la mobilità si realizza. Il ruolo
che i Governi regionali e locali ricoprono in numerosi paesi
europei consente loro di assicurare agli ospiti provenienti
da altre Regioni maggiori livelli di garanzia di qualità in
aspetti cruciali della mobilità quali: la possibilità di scegliere i partner locali (centri di formazione, scuole, imprese)
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più rispondenti alle aspettative dei soggetti in mobilità,
un controllo sulla qualità formativa delle imprese presso
cui si svolgono le esperienze di lavoro, la garanzia delle
condizioni offerte dagli operatori specializzati in organizzazione della mobilità, e infine le Regioni possono aprire i
loro servizi di accompagnamento e di supporto incluso la
certificazione delle competenze acquisite.
Un maggior impegno politico dei Governi regionali
comporta anche una maggiore attenzione verso le condizioni in cui la mobilità si realizza ed i risultati che essa può
assicurare.
In terzo luogo, un impegno finanziario delle Regioni
può accrescere notevolmente il numero di cittadini che
accedono a questa opportunità.
Il Parlamento europeo ha già approvato il 18 dicembre
2006 una Raccomandazione concernente l’adozione di una
Carta Europea della Qualità della mobilità (2006/961/
EC). Si tratta di uno strumento importante e particolarmente utile per gli organizzatori di progetti di mobilità e
che deve ispirare le singole azioni, soprattutto in campo
formativo.
In quarto luogo, l’impegno politico delle Regioni può
assicurare che la propensione alla mobilità non si limiti a
particolari strati di popolazione, ma divenga una opportunità offerta a quei settori ed a quei soggetti che debbono confrontarsi con i processi di internazionalizzazione
dell’economia. In altri termini, le Regioni possono integrare la mobilità rispetto alle politiche regionali di sviluppo
garantendo chi deve confrontarsi con il mercato globale
possa prepararsi a farlo sia esso un apprendista o un piccolo
imprenditore.
4. La cooperazione interregionale per la mobilità
Abbiamo promosso questo seminario perché l’esperienza
che numerose Regioni hanno svolto assieme –sostenuti
e sollecitati anche dalla Direzione Generale Educazione
e cultura della Commissione attraverso progetti quali
Prevalet e Mobireg- tali esperienze ci hanno fatto comprendere che per avere un aumento della “fair mobility”
non possiamo lasciare soli gli attori impegnati nei progetti
di mobilità.
Al contrario, è necessario che le Regioni sappiano
mettere in comunicazione le loro politiche ed i loro sistemi
di educazione e di formazione professionale, oltre ai loro
servizi per l’orientamento e per il lavoro.
Per ottenere tale risultato, numerose Regioni hanno
iniziato ad assumere impegni reciproci sottoscrivendo
accordi bilaterali a sostegno della mobilità interregionale.
Si tratta di accordi con cui i Governi regionali definiscono la volontà di cooperare a favore della mobilità dei loro
cittadini verso le Regioni interessate, i settori formativi e
lavorativi verso cui ciò può realizzarsi, il tipo di supporto
che sarà assicurato. Si tratta di un tipo di impegno che ad
oggi vede coinvolte regioni quali l’Andalusia, , la Bretagna,
la Catalogna, il Galles, le Isole Baleari, la regione di Pest,
la Toscana, Rhône-Alpes, la Vastra Gotaland. Altri accordi
sono attualmente in preparazione. E’ stato grazie a questi
accordi che solo nella Regione Toscana, nel corso dei primi
sei mesi del 2008 circa 500 tra studenti delle scuole secondarie e apprendisti parteciperanno a progetti di mobilità
e tale numero potrà raddoppiare nel corso del secondo
semestre includendo anche giovani laureati, ricercatori e
imprenditori.
Ma questo incontro ha anche un altro obiettivo concreto.
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Per questo alcune Regioni hanno iniziato a lavorare assieme per assicurare trasparenza ai livelli di qualità offerti.
Ciò di cui la mobilità interregionale ha bisogno è uno
strumento comune che aiuti a descrivere, a far conoscere
le condizioni di accoglienza che ogni Regione assicura ai
propri partner europei nei diversi settori in cui si possono
sviluppare azioni di mobilità: nella scuola, nell’apprendistato, a livello post secondario, per giovani laureati o per imprenditori. L’adozione di uno strumento che dia maggiore
trasparenza ai livelli di qualità garantiti sarà di valido aiuto
a chi si appresta a programmare flussi crescenti di mobilità.
Per queste ragioni, oggi iniziamo un percorso che ci
impegnerà nei prossimi mesi e che ci auguriamo porti
alla definizione di una Carta della qualità della mobilità
interregionale.
Ed è con questo spirito che ci apprestiamo ora a conoscere l’esperienza di tre Regioni importanti come le
Baleari e Rhône-Alpes per poi raccogliere i punti di vista
di Roberto Pella che intervverrà sul Multilinguismo, di Ute
Haller Block della Commissione Europea, per poi concludere con la presentazione della nostra prima traccia di
Carta della qualità della mobilità interregionale.
1. Criteri per la trasparenza nella qualità della
­mobilità degli studenti tra le regioni europee
Impegni reciproci sulla qualità
L’adozione da parte delle Regioni dei criteri per la trasparenza nella qualità della mobilità ai fini dell’ apprendimento
è finalizzata al mantenimento di standard di insegnamento
e formazione elevati, a vantaggio dei cittadini interessati.
La scelta di un approccio che comporta un impegno ai
fini della trasparenza nella qualità mira a fornire ai cittadini e ai promotori del progetto (scuole, università, centri
di formazione, aziende e privati) un prospetto chiaro delle
condizioni di accoglienza che essi si aspettano di trovare
nelle regioni che li ospitano. E’ quindi necessario specificare gli standard di accoglienza, la gestione e la certificazione
propri di ogni Regione relativamente ai diversi tipi di
mobilità (apprendisti, studenti, giovani laureati e altri).
Questi criteri non hanno la pretesa di mettere in discussione o giudicare il modo in cui i promotori regionali
organizzano, gestiscono e valutano i progetti di mobilità
nell’ambito dei loro sistemi e delle loro politiche per l’
apprendimento, la formazione e il lavoro, né tantomeno
mirano ad unificare gli standard di qualità adottati dalle
varie Regioni europee. Al contrario, adottando tali criteri,
le Regioni si impegnano a garantire la trasparenza di tali
standard e ad aggiornare periodicamente le regioni partner
riguardo al loro raggiungimento e mantenimento.
I Criteri per la trasparenza nella qualità mirano inoltre
a garantire assistenza sanitaria e sicurezza, specialmente
per quanto concerne le esperienze lavorative all’estero e
l’assistenza a coloro che partecipano ai progetti di mobilità,
e a definire standard minimi da rispettare.
L’adozione dei Criteri di trasparenza per la qualità e
la sicurezza è di natura reciproca e riguarda i progetti di
mobilità sviluppati nell’ambito di accordi bilaterali tra i
governi regionali. Adottando i Criteri per la trasparenza
nella qualità, le Regioni si impegnano a cercare di rispettare il più possibile gli standard definiti, anche nei casi in cui
i progetti di mobilità siano gestiti dalle Regioni attraverso
Organismi Intermediari pubblici o privati. Il rispetto dei
criteri di trasparenza nella qualità e delle condizioni di
sicurezza concerne 10 descrittori a sostegno della preparazione, dello svolgimento e della certificazione di progetti di
mobilità per gruppi e singoli.
La qualità dei servizi offerti per la preparazione
dei progetti di mobilità
Adottando i criteri per la trasparenza le Regioni si impegnano a fornire informazioni dettagliate circa i servizi di
assistenza offerti ai promotori dei progetti e ai cittadini di
altre Regioni. Le tipologie di servizi offerti sono le seguenti:
– Servizi di informazione on-line (relativi alle opportunità di formazione e lavoro all’estero, ai servizi di
accoglienza, alle normative in ambito assicurativo per
coloro che partecipano ai progetti di mobilità).
– Un servizio per la selezione di centri di formazione e
imprese che siano qualificati, in termini di standard
sanitari e di sicurezza, per ricevere giovani stranieri
e per attuare programmi personalizzati per la mobilità di tali giovani. Inoltre, un servizio che garantisca
l’incontro fra la domanda e l’offerta di opportunità di
formazione e di lavoro, per quanto riguarda gli obiet-
tivi, il contenuto professionale e il livello di specializzazione dei progetti di mobilità fattibili.
– Assistenza nell’organizzazione dei soggiorni.
– Assistenza per la preparazione di contratti di mobilità
individuali o programmi di formazione e controlli relativi al rispetto di tali contratti e programmi da parte
della Regione ospitante coinvolta.
La qualità dei servizi offerti per
l’attuazione dei progetti di mobilità
Per quando riguarda l’attuazione dei progetti di mobilità,
adottando i criteri per la trasparenza le Regioni si impegnano a fornire informazioni dettagliate circa i servizi di
assistenza offerti ai promotori dei progetti e ai cittadini di
altre Regioni. Le tipologie di servizi offerti sono le seguenti:
– Servizio di accoglienza ed assistenza al momento
dell’arrivo dei cittadini partecipanti ai progetti nella
Regione ospitante.
– Servizio di tutoraggio all’interno delle società in cui si
deve svolgere un’ esperienza lavorativa o di formativa.
– Tipologia di monitoraggio da eseguire e strumenti attraverso i quali vengono condivise le informazioni con l’istituto promotore del progetto di mobilità in questione.
– Tipologia di assistenza offerta in caso di necessità
particolari ai cittadini che partecipano ai progetti.
La qualità dei servizi offerti per
la certificazione dei progetti di mobilità
Per quanto concerne la certificazione e la valutazione dei progetti di mobilità, adottando i criteri per la trasparenza le Regioni si impegnano a fornire informazioni dettagliate circa i servizi
di assistenza offerti ai promotori dei progetti e ai cittadini di
altre Regioni. Le tipologie di servizi offerti sono le seguenti:
–- Valutazione e diffusione dei risultati ottenuti dai
partecipanti in relazione alla loro crescita formativa e
professionale durante l’esperienza lavorativa intrapresa
- - Tipologia di certificazione europea e regionale
fornita ai partecipanti
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2. Qualità nella mobilità interregionale
Xavier Farriols, Departament d’Educació, Generalitat de Catalunya
Presentazione
Scopo del presente documento è ottenere assistenza e
sostegno da parte del Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Caltalunya nella progettazione e attuazione di un
modello che garantisca elevati standard qualitativi in tutti i
progetti di mobilità interregionaley.
Il presente documento è suddiviso in tre sezioni, di
seguito elencate:
• Presente e futuro della mobilità nella formazione iniziale e professionale (IVET-Initial Vocational Education and Training.).
• Ruolo dei governi e delle autorità regionali nell’attuazione della mobilità.
• Q ualità nella mobilità: criteri, processo e modello.
Presente e futuro della mobilità nella formazione
iniziale e professionale (IVET)
La formazione pratica sul posto di lavoro è stata per molto
tempo, e lo è ancora oggi, una parte fondamentale del
processo di formazione professionale.
La netta differenza tra l’insegnamento in aula e la formazione pratica sul posto di lavoro rappresenta un arricchimento
nel percorso formativo degli studenti e permette di collegare
tra loro la realtà scolastica e quella del mondo del lavoro e di
analizzare i continui cambiamenti richiesti da quest’ultimo.
Questa relazione, profondamente radicata a livello regionale e locale, è diventata sempre più importante negli ultimi anni, da quando è stata trasferita ad un più alto livello
che includesse l’Unione Europea e le sue varie regioni.
Questo cambiamento ha comportato la decisione di
promuovere e incrementare maggiormente la mobilità
interregionale nell’ambito della formazione professionale,
allo scopo di formare future generazioni di professionisti
tecnici, dare loro accesso al mercato del lavoro e permettere
loro di integrarsi pienamente e di crescere professionalmente all’interno di un contesto globale, ossia un contesto
in cui la prospettiva globale, specialmente a livello europeo,
è tanto importante quanto quella regionale o locale.
Le caratteristiche di una società e di un’economia globale
impongono metodi di formazione che preparino le future
generazioni di professionisti tecnici ad intervenire ed agire
in un mercato del lavoro sempre più internazionalizzato.
A tal proposito, sarebbe auspicabile inserire esperienze di mobilità nei processi di istruzione e formazione,
in modo da aiutare gli studenti ad acquisire competenze
tecniche, sociali, linguistiche e culturali.
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Questa necessità è stata riconosciuta esplicitamente dal
Parlamento Europeo che ha sottolineato l’importanza della
mobilità e la necessità di allargarne i confini, in modo da
coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti nella
formazione professionale.
Fino ad oggi, a beneficiare maggiormente della mobilità
in Europa sono stati gli studenti universitari, soprattutto grazie ai programmi ERASMUS; tuttavia, adesso è
arrivato il momento di promuovere la partecipazione ai
programmi di formazione professionale di tutti gli studenti
che, nel medio termine, dovranno raggiungere o perfino
superare il numero di studenti universitari.
Consapevoli di questa necessità, diversi promotori (il
governo regionale, la Generalitat de Catalunya, insieme con le
associazioni dei lavoratori, i sindacati e le organizzazioni locali) che hanno redatto il Secondo Piano Generale per la formazione professionale in Catalogna 2007-201011 , hanno definito
come uno dei loro principali obiettivi la promozione della
trans nazionalità nell’area europea delle qualifiche, auspicando un aumento del 50% degli attuali scambi in Europea.
In conclusione, si può affermare che la mobilità interregionale contribuisce alla creazione di un’area europea
di istruzione e formazione, arricchisce notevolmente la
formazione professionale, aumenta l’occupazione, promuove la cittadinanza dell’UE, l’interculturalità e la conoscenza
reciproca all’interno della stessa, favorendone pertanto la
coesione economica, sociale e regionale
Dimensione “glocale” della formazione
iniziale e professionale (IVET)
Unione Europea
Regione Località
Il ruolo dei governi e delle autorità regionali
nell’attuazione della mobilità
Nel corso degli ultimi trent’anni, una delle maggiori tendenze innovative nei sistemi di istruzione e formazione è
stata rappresentata da un decentramento sempre crescente,
attraverso il quale l’organizzazione e la gestione di tali sistemi è stata affidata sempre più alle autorità locali e regionali.
Il grado di decentramento varia notevolmente a seconda
dell’organizzazione del potere di ogni Stato membro.
Tale grado va dal semplice decentramento dell’organizzazione e gestione dei meccanismi e delle risorse dei sistemi di
istruzione e formazione (stati con un governo centralizzato),
II Pla General de Formació Professional a Catalunya 2007-2010:
http://www20.gencat.cat/docs/Educacio/Documents/ARXIUS/IIPGFP.pdf
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alla piena competenza, non soltanto per quel che riguarda la
gestione e l’organizzazione di tali sistemi, ma anche il loro
contenuto e il loro sviluppo (stati con una struttura confederale, federale o con regioni a statuto autonomo).
• In secondo luogo, la partecipazione alla creazione di
un modello di riferimento per la qualità che permetta
l’effettiva realizzazione dei progetti di mobilità nelle migliori condizioni possibili in merito a qualità e sicurezza.
Tuttavia, in generale e in Europa in particolare, il ruolo
delle autorità regionali quali intermediari tra le autorità
locali competenti in materia di istruzione e formazione e i
corrispondenti ministeri del governo centrale è sempre stato importante; le autorità regionali, infatti, hanno sempre
svolto un lavoro fondamentale nello sviluppo e nell’innovazione dei meccanismi nel settore della formazione e
dell’istruzione a livello regionale.
Per attuare la mobilità, bisogna garantire le condizioni
necessarie affinché gli istituti di formazione e i tirocinanti
possano svolgere, nelle stesse condizioni proprie dei sistemi
di formazione della loro regione di provenienza, un periodo di tirocinio in una delle regioni europee ospitanti.
Tali autorità possono essere rappresentate dai ministeri
dei governi locali eletti dagli abitanti di una determinata
regione (come ad esempio il Ministero dell’Istruzione
della Generalitat de Catalunya), o da organi sovra locali
con poteri di gestione settoriali limitati ad un determinato
territorio (organismi regionali, consigli di contea, consorzi,
ecc.).
In questo contesto, i governi e le autorità regionali
svolgono un ruolo di primo piano in quanto intermediari
fondamentali nella promozione e nella gestione dei programmi di mobilità interregionale.
Al tal proposito, è necessario evidenziare tre aspetti
fondamentali:
• In primo luogo, pubblicizzare e diffondere le informazioni relative ai programmi, alle borse di studio e
alla risorse destinati alla mobilità nell’ambito della
formazione professionale nel territorio in questione,
garantendo così una trasparenza interna ai beneficiari
di tale mobilitàa.
Per raggiungere tale obiettivo, è necessaria l’effettiva
partecipazione delle autorità pubbliche competenti al fine
di garantire un’adeguata divulgazione e il pieno rispetto del
principio delle pari opportunità.
Questa trasparenza concerne inoltre l’uso corretto e
l’adeguata valutazione delle risorse umane e finanziarie
investite nella mobilità, attraverso l’applicazione dei criteri
di efficienza, efficacia e qualità.
Questo aspetto è stato approfondito nell’ultima sezione
di questo documento sulla qualità della mobilità interregionale.
• In terzo luogo, per realizzare le condizioni di qualità
e sicurezza precedentemente menzionate, è necessaria
la creazione di una rete europea di cooperazione e di
scambio tra le organizzazioni pubbliche, gli istituti di
formazione, le aziende e gli enti coinvolti, al fine di
garantire una trasparenza esterna nello sviluppo della
mobilità tra gli istituti di formazione e gli studenti in
tutta l’Unione Europea.
I governi regionali e le autorità locali svolgono un ruolo
essenziale nel garantire la trasparenza esterna al momento
della realizzazione di un progetto di mobilità.
Qualità nella mobilità: criteri, processo e modello
Tre sono gli aspetti essenziali per garantire la qualità della
mobilità interregionale:
n riteri
C
Processo
n Modello
n Criteri
La Carta Europea di Qualità per la Mobilità2 rappresenta
il documento di riferimento per la qualità della mobilità
di studenti, volontari, insegnanti e formatori all’interno
dell’UE.
Tale documento definisce le linee guida per le organizzazioni responsabili della mobilità, al fine di migliorare la
qualità, l’efficienza e l’efficacia dei tirocini formativi svolti
nelle varie regioni europee.
Ruolo dei
­governi
e delle autorità
regionali
Attuare la mobilità interregionale
—>
Pubblicizzare e diffondere le informazioni —> Garantire la trasparenza interna
—>
Modello di riferimento per la qualità —> Garantire le condizioni e i requisiti necessari
—>
Rete europea di cooperazione e di scambio —> Garantire la trasparenza esterna
2
Raccomandazione (EC) N. 2006/961 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sulla mobilità transnazionale nell’ambito
della Comunità per l’istruzione e la formazione: Carta Europea di Qualità per la Mobilità [Gazzetta Ufficiale L 394 del 30.12.2006. ­
http://europa.eu/scadplus/leg/en/cha/c11085.htm
10
Tali linee guida mirano a soddisfare le aspettative dei
partecipanti per quel che riguarda la mobilità e a garantire
gli standard di qualità richiesti dalla legge agli organismi
promotori e agli istituti di istruzione e formazione nei
paesi di provenienza e in quelli ospitanti.
Le linee guida di cui sopra dovrebbero garantire:
• L’aumento del numero di scambi realizzati nell’ambito
dell’istruzione e della formazione;
• L’eliminazione degli ostacoli che impediscono la
mobilità;
• Assistenza ed infrastrutture necessarie per potenziare i
livelli di istruzione e formazione;
• L’applicazione di misure essenziali per promuovere
la mobilità attraverso un’informazione facilmente
accessibile.
Tali linee guida consistono in dieci principi o criteri
applicati su base volontaria e flessibile, di seguito elencati:
• Informazione e assistenza: ogni candidato dovrebbe avere accesso a fonti di informazione precise ed
affidabili e dovrebbe ricevere assistenza per quel che riguarda la mobilità e le condizioni necessarie per la sua
realizzazione, incluse quelle definite dalla stessa Carta,
e i ruoli delle organizzazioni di invio e di accoglienza;
‘• Piano di apprendimento: prima di ogni soggiorno con
fini d’apprendimento e di formazione è necessario
preparare un piano di apprendimento, firmato dalle
organizzazioni di invio e di accoglienza e dai partecipanti. Tale piano deve descrivere gli obiettivi e i
risultati previsti, così come le modalità per conseguirli;
deve inoltre includere gli aspetti relativi alla reintegrazione nel paese di origine ed alla valutazione.
• P ersonalizzazione: ogni programma di mobilità si deve
adeguare ai percorsi formativi personali, alle competenze e alle motivazioni dei partecipanti, e dovrebbe
contribuire a svilupparli ulteriormente o completarli;
• S upporto logistico: in questo ambito rientrano
informazioni ed assistenza in merito alle modalità di
viaggio, alla copertura assicurativa, alla trasferibilità
delle borse di studio e dei prestiti concessi dal governo
del paese di origine, ai permessi di residenza o di soggiorno, alla previdenza sociale e ad ogni altro aspetto
pratico;
• Tutoraggio: l’organizzazione di accoglienza dovrebbe
fornire un servizio di tutoraggio per assistere i partecipanti durante il loro soggiorno e garantire la loro piena
integrazione;
• Riconoscimento: se il periodo di studio o di formazione all’estero è parte integrante di un corso di studi o
di formazione ufficiale, questo aspetto deve essere indicato nel piano di apprendimento; inoltre, i partecipanti
dovrebbero ricevere l’assistenza necessaria per quel che
riguarda riconoscimento e certificazione. Per altri tipi
di mobilità, e in particolare per quella relativa all’istruzione a alla formazione informali, la certificazione,
tramite un apposito documento, come ad esempio
l’Europass, è necessaria.
• R
eintegrazione e valutazione: al momento del rientro
nel loro paese di origine, i partecipanti dovrebbero
essere orientati e consigliati su come mettere a frutto
le competenze acquisite durante il loro soggiorno, e, in
caso di una lunga permanenza nel paese di accoglienza,
dovrebbero essere assistiti nel processo di reintegrazione. La valutazione dell’esperienza acquisita dovrebbe
permettere di determinare se gli obiettivi del piano di
apprendimento siano stati conseguiti.
• Impegni e responsabilità: le responsabilità derivanti
dai criteri di qualità precedentemente elencati devono essere concordate e, in particolare, confermate per
iscritto da tutti i soggetti coinvolti (organizzazioni di
invio e di accoglienza e partecipanti).
• Preparazione generale: prima della partenza, i partecipanti dovrebbero ricevere una preparazione generale,
sulla base dei loro specifici bisogni, che includa aspetti
linguistici, pedagogici, giuridici, culturali e finanziari;
• Aspetti linguistici: le competenze linguistiche rendono
più efficace l’apprendimento, favoriscono la comunicazione interculturale e una migliore comprensione
della cultura del paese di accoglienza. Di conseguenza,
prima della partenza sarebbe necessario valutare le
competenze linguistiche di ogni partecipante, prevedere la possibilità di frequentare dei corsi relativi
alla lingua del paese ospitante e/o alla lingua in cui si
svolgeranno le lezioni, se diversa; inoltre, bisognerebbe
fornire sostegno e consulenza linguistica nel paese
ospitante;
11
Processo
Un secondo aspetto importante è la descrizione del processo di mobilità:
Tale descrizione dovrebbe comprendere:
Nella prima descrizione di base, inoltre, dovrebbero
essere indicati i riferimenti legislativi e le norme inerenti al
processo, e presentate le risorse necessarie per attuarlo.
Nella fase successiva, il livello 3, dovrebbero essere
descritti i meccanismi e le procedure innescati da ogni
sub-processo.
n Una
presentazione generale del processo, livello 1, in
cui vengono indicati gli elementi iniziali di base e gli
esiti previsti.
n Una presentazione dei sub-processi, livello 2, in cui
vengono indicati la struttura del processo generale e i
diversi input e output di ogni sub-processo.
Di seguito viene riportato un diagramma descrittivo dei
livelli 1 e 2.
Processo di mobilità interregionale
Livello 1, processo globale
Progetto di mobilità
Domanda di
­ artecipazione ai
p
­programmi di mobilità
Partecipazione
ad un
progetto di mobilità
interregionale
Valutazione del progetto
Valutazione del piano di apprendimento
Valutazione del supporto logistico (nel paese di
origine e in quello di accoglienza)
Riconoscimento delle conoscenze e delle competenze
acquisite
Livello 2, struttura del sub-processo
Progetto di mobilità
Domanda di
­partizipacione ai
­ rogrammi di mobilità
p
Bando per
l’asegnazione
di borse
Borse assegnate per il progetto di mobilità
Partecipanti scelti
Preparazione
Informazioni ed assistenza rice vute
Pian d’apprendimento redatto
Preparazione generale sul paese di accoglienza
Competenze linguistiche valutate
Supporto logistico (nel paese di oirigin e in quello di accoglienza
Soggiorno
Competenze tecniche acquisite
Competenze linguistiche rafforzate
Assistenza personale ricevuta
Nuove relazioni: professionali, personali ed istituzionali
Valutazione
Valutazione del progetto
Valutazione del piano d’aprendimento
Valutazione del supporto (nel pese di origine e in quello
di accoglienza)
Riconoscimento delle competenze e delle conoscenze acquisite
12
Modelle
Il terzo aspetto fondamentale è la creazione di un modello
globale di qualità che favorisca lo sviluppo dei progetti di
mobilità seguendo gli orientamenti per l’eccellenza.
A tal proposito, i modelli esistenti3, sia quelli generali che
quelli specifici del settore dell’istruzione e della formazione, costituiscono un punto di riferimento estremamente
utile.
Una bozza iniziale del modello dovrebbe includere quattro aspetti fondamentali:
olitiche
P
Processi
n Soddisfazione
n Risultati
n
n
Il primo aspetto, Politiche, concerne, tra gli altri, i seguenti fattoris:
• leadership: chi è incaricato di promuovere la mobilità;
• strategie: inclusi gli obiettivi e le misure valutabili;
• risorse da impiegare;
• piano strategico nelle sue diverse fasi: analisi e diagnosi,
obiettivi ed azioni, follow-up e valutazione.
Il secondo aspetto, Processi, prende in considerazione,
tra gli altri, i seguenti fattori:
• i diversi sub-processi indicati precedentemente: bando
per l’assegnazione di borse di mobilità, preparazione,
soggiorno e valutazione;
• le procedure e i meccanismi innescati da ogni subprocesso;
• gli input e gli output relativi ad ogni sub-processo.
Il terzo aspetto, Soddisfazione, tiene conto, tra gli altri,
dei seguenti soggetti coinvolti nella mobilità:
• studenti e tirocinanti;
• insegnanti e formatori;
• istituti di istruzione e formazione;
• aziende ed enti;
• autorità regionali ed europee;
• attori sociali coinvolti nel settore dell’istruzione e del
commercio.
Il quarto aspetto, Risultati, prende in considerazione, fra
gli altri, i seguenti fattoris:
• lo sviluppo globale del progetto di mobilità;
• l’ampliamento delle competenze e delle conoscenze
acquisite, a livello tecnico, linguistico, culturale, ecc.;
• il riconoscimento accademico del soggiorno;
• la creazione di diverse reti di relazioni: professionali,
personali e istituzionali.
Aspetti e fattori relativi alla qualità nella mobilità interregionale
Fattori
Aspetti
Fattori
Leadership
Leadership
Stategie
Risorse
Stategie
Politiche
Processi
Piano
Leadership
Strategie
Risorse
Piano
Risorse
Piano
Risorse
Piano
Progetto
Conoscenze e competenze
Soddisfazione
Risultati
Riconoscimento
Networks
3
Ad esempio, il premio EFQM per l’eccellenza, gli Standard ISO che sono stati adattati ai servizi di istruzione e formazione, il premio Baldrige per l’eccellenza nell’istruzione americana, ecc.
13
3. E
sempi di piani regionali per l’utilizzo del FSE ai
fini della cooperazione interregionale a livello
europeo: Governo Regionale della Toscana
Giacomo Gambino, Regione Toscana
Premessa
Nel contesto del Programma Operativo Regionale (Obiettivo 2 FSE 2007-2013), il Governo Regionale della
Toscana ha presentato Asse V: Attività Transnazionali ed
Interregionali con un finanziamento di 26 MEURO.
L’Asse è interamente gestito dal Governo Regionale
della Toscana e contiene le seguenti priorità in materia di
Transnazionalità
1. Favorire la mobilità individuale e di gruppo verso
i paesi dell’UE, quindi promuovere lo studio, l’apprendimento permanente e le esperienze lavorative
all’estero.
2. Favorire la dimensione transnazionale dei progetti pilota, promossi e finanziati dalle Province della
Regione Toscana.
3. Promuovere i progetti a favore delle attività transnazionali per la creazione di servizi e iniziative volti a
favorire la mobilità dei cittadini, lo scambio di buone
pratiche e il trasferimento dell’innovazione tra i vari
paesi dell’UE. I progetti possono essere lanciati anche
sulla base delle proposte delle Agenzie formative,
delle Aziende e dei Partner sociali.
4. Promuovere la cooperazione interistituzionale tra la
Toscana e le altre Regioni europee, partendo dalla rete
Earlall.
Una mobilità che favorisca lo studio
e le esperienze lavorative all’estero
La mobilità a favore delle attività mira a garantire ad un
numero maggiore di cittadini la possibilità di lavorare e
studiare all’estero. Sulla base di questo Piano, il Governo
Regionale della Toscana intende creare un servizio regionale per la promozione delle relazioni e degli scambi con
altri sistemi di apprendimento permanente e altre regioni
europee. In questa maniera, si spera di ridurre l’impatto
delle barriere economiche e linguistiche sulla mobilità dei
giovani e sull’offerta regionale di opportunità qualificate.
In questo contesto, le attività sono rivolte in particolar
modo a tirocinanti, studenti, giovani ricercatori laureati e
imprenditori. .
Studiare e lavorare all’estero può essere un’esperienza interessante sia per singoli individui che per gruppi di persone,
che possono partecipare a diverse tipologie di programmi
14
di formazione professionale all’estero della durata minima
di 3 settimane: formazione linguistica, imprenditoriale e
professionale in ogni settore. Il periodo di permanenza può
essere ridotto per gli imprenditori. L’esperienza lavorativa
all’estero è principalmente rivolta ai tirocinanti in settori di
attività che possano incrementare la loro professionalità. I
programmi possono essere articolati in attività di formazione e lavoro, all’interno di centri di formazione professionale
e aziende.
Le esperienze di studio e di lavoro all’estero possono
essere promosse da privati, scuole, centri di formazione
professionale o da partner sociali e aziende.
Questo tipo di attività si basa prevalentemente sulla
cooperazione strutturata con le altre regioni europee che
dovrebbe permettere alla Regione Toscana di aumentare
le opportunità offerte ai cittadini interessati e di garantire
condizioni di sicurezza e di qualità adeguate per la mobilità. E’ necessario sviluppare e lanciare questa politica in un
contesto più ampio all’interno delle regioni che si dimostrano capaci di sostenersi a vicenda offrendo opportunità di
studio e lavoro ai cittadini di tutta Europa.
I progetti pilota transnationali
Le province toscane potranno promuovere dei progetti
sulla base delle priorità del FSE tramite azioni congiunte
che coinvolgano anche altre regioni e province italiane. Tali
interventi mirano generalmente a provvedere ad un bisogno o ad una necessità locale specifica, ad esempio possono
riguardare un obiettivo comune, un’esigenza specifica di
un territorio o inerente ad un determinato settore. In tali
circostanze, l’eventuale carattere transnazionale dei progetti
di cui sopra può essere promosso e finanziato tramite le
risorse regionali provenienti dai Programmi Operativi
Regionali del FSE nell’ambito dell’Asse per la Transnazionalità.
Lo scopo di tali azioni è mettere a frutto l’esperienza
acquisita in altri sistemi europei, attraverso il benchmarking
e lo scambio di buone pratiche.
Tramite la cooperazione con altre regioni, si intende creare
un’interconnessione di esperienze, al fine di sviluppare un
processo comune di policy learning e policy transfer.
Servizi e Iniziative Transnazionali
Le regioni potranno promuovere servizi ed iniziative che
favoriscano le attività transnazionali sulla base delle esigenze comuni condivise con i centri di formazione professionale, le aziende e i partner sociali.
In definitiva, tali interventi mirano essenzialmente a
garantire dei servizi di base offrendo continuità, qualità e
diffondendo il più possibile le diverse pratiche di cooperazione transnazionale in molteplici settori.
Al tal proposito, la Regione Toscana può intraprendere
delle azioni per la creazione di servizi che favoriscano i
progetti di mobilità e lo scambio di beni, e per la promozione reciproca di attività che mirino ad incrementare gli
strumenti ed i servizi finalizzati all’apprendimento permanente, all’occupazione e alla mobilità. Attraverso tali servizi
si intende inoltre mettere a punto una sperimentazione
coordinata delle azioni innovative, tramite le molteplici
politiche per l’ occupazione e la formazione professionale.
Le azioni di cui sopra possono essere finalizzate alla
realizzazione di diversi obiettivi e possono coinvolgere ogni
soggetto che abbia i requisiti necessari per prendervi parte.
La cooperazione con altre regioni è rivolta ad altri soggetti che condividano gli stessi obiettivi e gli stessi interessi.
Questo aspetto è essenziale per le azioni basate su progetti
che richiedano sforzi congiunti e investimenti coordinati.
Cooperazione Interistituzionale
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, è necessario che tutte le istituzioni politiche coinvolte negli interventi del FSE
si impegnino, insieme alla Regione Toscana, a promuovere
nuovi accordi. I Governi Regionali, in particolar modo,
devono favorire lo sviluppo di accordi di cooperazione e
partenariato e garantirne la qualità.
Le azioni coordinate dei Governi Regionali sulla base delle attività programmate devono adeguarsi agli obiettivi, agli
interventi, alle risorse e ai partner. La qualità e la reciprocità
che solo i Governi regionali possono garantire si basa sulla
loro azione. Per tale motivo, il Governo Regionale della Toscana insieme con altri Governi Regionali ha già realizzato
degli accordi bilaterali e multilaterali e continuerà a farlo in
futuro. Tali accordi sono stati firmati a nome dei Presidenti
delle regioni coinvolte; attraverso questi accordi, i partner si
impegnano a cooperare per raggiungere una serie di obiettivi
comuni nell’ambito delle loro competenze istituzionali.
Il Governo Regionale della Toscana ha già firmato degli
accordi con altri 7 Governi Regionali e, sulla base dei risultati positivi ottenuti, ha deciso di impegnarsi in tal senso
anche per i prossimi anni. Questo tipo di iniziative va oltre
i limiti del progetto singolo e garantisce la creazione di una
rete di relazioni istituzionali, favorendo la cooperazione in
tutti i settori e producendo valore aggiunto.
15
4. Il sistema regionale di mobilità trasnazionale
Regione Toscana, Direzione Generale Politiche
Formative Beni ed Attività Culturali
Premessa
L’impegno della Regione Toscana, è orientato a rimuovere
ogni tipo di barriera che ostacoli la libertà di movimento
dei cittadini dell’Unione e- a favorire la cooperazione tra
Regioni per far sì che i nostri sistemi educativi e formativi
favoriscano la propensione alla mobilità delle persone.
In particolare, gli obiettivi della Regione Toscana sono i
seguenti:
• accrescere il numero degli studenti e apprendisti che
potranno essere accolti da altre regioni per fare esperienze di studio e lavoro all’estero;
• dare possibilità a giovani laureati di fare delle esperienze di lavoro qualificato all’estero presso aziende a
tecnologia avanzata;
• promuovere esperienze di cooperazione nel campo
della formazione all’imprenditoria;
• sostenere la progettazione congiunta di contenuti
formativi per la formazione a distanza;
• rafforzare la rete tra istituzioni, imprese, partner sociali
delle diverse regioni;
• favorire la certificazione e riconoscimento della formazione in mobilità.
Per realizzare questi obiettivi, la Regione Toscana si è
data gli opportuni strumenti normativi e finanziari ed ha
sottoscritto Accordi bilaterali con altre regioni europee. nel
campo della mobilità transnazionale di studenti, apprendisti,
neo-diplomati, ricercatori ed imprenditori.
Oltre agli accordi per la mobilità, la Regione ha promosso
la sottoscrizione di accordi finalizzati allo sviluppo della
collaborazione in materia di politiche del lavoro nel quadro
delle linee strategiche che le due Regioni sono impegnate a
realizzare attraverso il Fondo Sociale Europeo. Un esempio
è costituito dall’Accordo siglato il 16 luglio 2008 con la
Regione della Catalogna.
4.1 Gli strumenti normativi di riferimento
a livello regionale: il Piano di Indirizzo
Generale Integrato
Gli indirizzi per la realizzazione delle politiche di cooperazione internazionale e –in tale quadro- della mobilità sono
state definite, innanzitutto, nel Piano di Indirizzo Generale
Integrato 2006-2010, L’Obiettivo globale 3 di tale Piano
prevede la realizzazione di interventi finalizzati:
“allo sviluppo della dimensione internazionale delle
politiche dell’educazione, istruzione, formazione e lavoro
attraverso la cooperazione con gli attori dei sistemi di
altri paesi e la mobilità di studenti, lavoratori e imprenditori, per rafforzare i processi di trasferimento
16
dell’innovazione con i paesi dell’Unione e, in particolare,
con altri governi regionali responsabili delle politiche di
lifelong learning.
Tale Obiettivo generale è articolato nei seguenti Obiettivi specifici::
1. Favorire la mobilità internazionale dei singoli cittadini
e degli attori del sistema integrato sia a fini formativi
che professionali e la costruzione di reti di scambio di
conoscenze, da realizzare attraverso Azioni quali:
la Mobilità di studenti e operatori della formazione al fine di
accrescere il numero dei soggetti che partecipano a progetti
di mobilità e di aumentare la qualità formativa della mobilità
transnazionale di alunni, docenti e operatori delle scuole e
del sistema formativo della Toscana.Ciò attraverso l’offerta
di servizi di supporto e di accordi con Governi regionali di
altri paesi che possano garantire le migliori condizioni di
reciprocità e accoglienza. In particolare rispetto ai docenti si
tratta di fornire servizi di supporto e di accompagnamento
quali: informazione per l’individuazione di partners in altre
regioni europee, accoglienza, stage di formazione/lavoro
all’estero, orientamento a distanza, valorizzazione, monitoraggio e certificazione. Rispetto agli studenti, si tratta di rafforzare i sostegni finanziari alle persone sotto forma di borse
di mobilità, già in parte assicurate dai programmi europei;
il Sostegno alla mobilità internazionale a fini professionali con
l’obiettivo di accrescere il numero dei soggetti che partecipano a progetti di mobilità e di aumentare la qualità formativa
della mobilità transnazionale. Ciò attraverso l’offerta di servizi
di supporto e di accordi con Governi regionali di altri paesi
che possano garantire le migliori condizioni di reciprocità e
accoglienza. Rientrano, infine, in questo ambito anche gli interventi volti a sostenere la mobilità di lavoratori toscani verso
altri paesi UE e di lavoratori UE verso la Toscana, anche attraverso specifici progetti di scambio nell’ambito di EURES.
In particolare, rispetto ai soggetti in formazione e interessati a
svolgere work experiences all’estero si tratta di rafforzare i sostegni finanziari alle persone sotto forma di borse di mobilità,
già in parte assicurate dai programmi europei e, inoltre, servizi
di supporto sia in fase di orientamento che di monitoraggio e
certificazione dell’esperienza di lavoro all’estero;
la Stipula di accordi bilaterali e multilaterali di reciprocità tra
Governi regionali e locali di altri paesi europei relativi allo
scambio di servizi di supporto a favore della mobilità . Lo scopo
di tali accordi è di assicurare adeguate condizioni di acco-
glienza ed estendere il numero di attori sociali impegnati in
progetti di mobilità. Tali accordi forniscono la garanzia di
servizi di informazione per la creazione di reti di partenariato, di un’offerta formativa a distanza per lo studio della lingua
e della cultura locale, di servizi di accoglienza e certificazione;
la Attivazione di servizi di informazione, orientamento e
accoglienza. La rete regionale dei servizi per l’orientamento
è lo strumento attraverso cui può essere garantita il primo
supporto per l’accesso degli studenti, dei docenti e degli
operatori alle misure di supporto a favore della mobilità. A
tale rete si affianca l’azione del Sistema Regionale di Formazione a distanza sia per l’offerta di servizi di orientamento a distanza che per l’offerta di corsi di lingue e di cultura
del paese ospite. I servizi sono finalizzati a supportare in
particolare forme di mobilità quali, le work experiences, il
collocamento temporaneo di giovani ricercatori o il distaccamento –anche temporaneo- di ricercatori pubblici presso
le imprese, le istituzioni in altri paesi. I servizi possono
operare anche nel campo della promozione di cluster tra
imprese, anche su scala internazionale.
2. Favorire la partecipazione degli attori del sistema integrato a progetti a dimensione transnazionale, connessi
alle priorità del Piano, e la valorizzazione dei risultati ed
il trasferimento di innovazione sia verso altri paesi che
verso la Toscana, da realizzare attraverso Azioni quali:
Il supporto alla costruzione di partenariati internazionali volto
a sostenere l’iniziativa dei diversi attori del sistema integrato
nella promozione di progetti pilota a dimensione transnazionale;
Progetti pilota a carattere transnazionale che vedano impegnati gli attori del sistema toscano di apprendimento lungo
tutto il corso della vita in veste di promotori o partners;
La valorizzazione dei risultati dei progetti e lo scambio dei
risultati degli investimenti sostenuti per l’innovazione delle
politiche e dei sistemi formativi e delle politiche del lavoro;
Il sostegno ad iniziative volte alla esportazione ed all’importazione di best practices attuate in altri paesi, attraverso azioni
volte a favorire lo scambio di risultati di progetti. Tali azioni
riguardano, in particolare, lo scambio di prodotti per la formazione e per le attività dei Servizi per il lavoro, ivi compresi
i prodotti per l’ e learning.
3. Sostenere la partecipazione attiva dei Governi regionali
e locali alla costruzione di un modello europeo di governance cooperativa, da realizzare attraverso azioni quali:
Lo sviluppo della Cooperazione interregionale attraverso
la partecipazione alla costruzione delle politiche europee
attraverso l’impegno all’interno di Earlall (Associazione
Europea dei Governi Locali e Regionali per l’educazione
lungo tutto il corso della vita) e attraverso l’intensificazione
delle relazioni con le istituzioni europee.
Il supporto alla cooperazione tra Province e Comuni della
Toscana ed i Governi locali di altre Regioni d’Europa. Tali
azioni mirano ad estendere la possibilità di rapporti diretti di
cooperazione tra i diversi livelli della governance del sistema.
4.2.Gli strumenti normativi di riferimento
a livello regionale: il Programma
­Operativo Regionale Obiettivo
2 Fondo Sociale Europeo (2007-2013)
Il POR Ob. 2 Regione Toscana 2007-2013, promuove la
cooperazione transnazionale ed interregionale nel campo
delle politiche di lifelong learning e del lavoro, ai sensi
dell’art. 3.6, del Regolamento (CE) 1081/0.
Attraverso uno specifico Asse prioritario “trasnazionalità e interregionalità”, la Regione Toscana intende favorire
la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base
interregionale e transnazionale, con particolare attenzione
allo scambio delle buone pratiche”.
La costituzione di uno specifico Asse punta ad incrementare tali azioni e, soprattutto, a coordinarle ed integrarle, sia nell’ambito dello stesso POR, sia con gli altri
strumenti delle politiche di lifelong learning, in particolare
con la programmazione comunitaria.
A tale Asse è destinato il 4 % dei fondi complessivi del
POR 2007-2013 pari a circa 27 milioni di euro. L’Asse V,
“Trasnazionalità e interregionalità”, viene gestito interamente dalla Regione, che intende sperimentare iniziative di
mobilità, creazione e sviluppo di reti e partenariati, condivisione di informazioni, esperienze, risultati e buone prassi,
valorizzando anche le esperienze fino ad oggi realizzate.
Linee di intervento previste dall’ Asse trasnazionalità:
– mobilità individuale e organizzata a fini formativi e
rivolta ai soggetti presenti ai diversi livelli del sistema
formativo e di istruzione e nei diversi tipi di attività con
particolare riferimento agli stage;
– mobilità a fini professionali, rivolta a persone occupate
o in cerca di lavoro, finalizzata sia all’arricchimento della
professionalità che allo svolgimento di esperienze di
lavoro all’estero;
– realizzazione di interventi di orientamento a sostegno
dei percorsi di mobilità;
– valorizzazione, ovvero il trasferimento dei risultati
innovativi di interventi concernenti il sistema integrato,
finalizzato sia all’importazione che alla esportazione di
modelli e strumenti di elevata qualità ;
– partecipazione a partenariati finalizzati alla produzione di innovazioni inerenti le politiche del lifelong
learning, del lavoro e della ricerca ;
– cooperazione interistituzionale tra governi regionali e
locali finalizzata allo sviluppo di programmi congiunti a
supporto della realizzazioni delle azioni sopra indicate.
17
Le risorse gestite direttamente dalla Regione sono
utilizzate per interventi che devono essere programmati
in modo unitario, tesi a garantire standard uniformi e il
raggiungimento di risultati comuni su tutto il territorio regionale attraverso un processo di concertazione territoriale.
4.3. Il Protocollo di intesa con le Amministrazioni provinciali e con le Parti
sociali
Assicurare un quadro che promuova sia la mobilità delle
persone –per motivi di studio o di lavoro- favorendo la
crescita professionale e l’incontro tra domanda e offerta sia
la cooperazione transnazionale tra i sistemi europei, è un
compito che deve essere affrontato a tutti i livelli (nazionale, regionale e locale) e che richiede una stretta cooperazione con le parti sociali.
A tal fine, la Regione Toscana si è impegnata nella approvazione di Patti e Protocolli con i soggetti che operano
a livello istituzionale (le parti sociali e le amministrazioni
provinciali) a sostegno del sistema regionale di mobilità e
di cooperazione transnazionale.
Il 18 Luglio 2008 è stato siglato il Protocollo d’intesa
con le parti sociali per assicurare un maggiore livello di
qualità concernente le condizioni educative e lavorative in
cui la mobilità si realizza.
anche sulla base delle proposte da Agenzie formative,
imprese, Parti sociali
4. promozione di forme di cooperazione interistituzionale tra la Regione Toscana e le altre Regioni d’Europa, a partire da quelle aderenti alla Rete Earlall.
4.4.1 Mobilità per esperienze di studio e di
lavoro all’Estero
Gli orientamenti
Le azioni di mobilità trasnazionale sono finalizzate a
sostenere la mobilità trasnazionale in imprese o in istituti di formazione di apprendisti, imprenditori, lavoratori
o persone disponibili sul mercato del lavoro (compresi i
laureati) che vanno a realizzare un periodo di formazione
e\o esperienza di lavoro all’estero presso una organizzazione\azienda partner. I partecipanti alla mobilità ricevono un
contributo a sostegno delle spese di viaggio e di soggiorno
(vitto e alloggio) nel luogo di destinazione, nel quadro di
un progetto di mobilità progettato, gestito e monitorato
da un soggetto attuatore. Il soggetto attuatore definisce in
cooperazione con il partner estero:
– gli obiettivi, la durata e il programma del tirocinio di
mobilità in corrispondenza con i bisogni formativi e la
preparazione del singolo partecipante;
– il supporto logistico ed organizzativo al singolo partecipante (viaggio, soggiorno, assicurazione, visti);
– le azioni di monitoraggio e tutoraggio;
– le azioni di disseminazione.
Il suddetto patto “Per un sistema regionale di mobilità dei cittadini toscani” impegna le parti a integrare le
politiche di mobilità nel quadro delle politiche di sviluppo
regionale, per promuovere la partecipazione degli attori
economici alle reti di cooperazione internazionale, attuare
azioni di orientamento e sensibilizzazione di imprese, lavoratori e agenzie formative, sostenere la disponibilità delle
imprese toscane ad accogliere giovani e lavoratori stranieri
per stage e work esperiences, promuovere misure a favore
della mobilità all’estero per motivi di studio e di lavoro di
lavoratori occupati e disoccupati, sostenendo azioni concrete per favorire le pari opportunità e l’inclusione sociale.
Le azioni di mobilità, con esclusione delle azioni di
mobilità rivolte agli imprenditori, hanno una durata
minima di 2 settimane fino ad massimo di 24 settimane. I
soggetti attuatori assicurano condizioni di reciprocità nella
accoglienza di soggetti in mobilità provenienti dai paesi
partners.
Le azioni di mobilità rivolte agli imprenditori sono
finalizzate alla frequenza di attività formative, di seminari
ed alla realizzazione di visite di studio all’estero.
4.4 Le politiche
Gli interventi ed i risultati a seconda dei target
Sulla base degli strumenti normativi presentati, la Regione Toscana –a partire dal 2007- ha attivato interventi nei
seguenti campi prioritari di intervento:
1. supporto alla mobilità individuale e organizzata verso
i paesi dell’ UE, attraverso la promozione di esperienze di studio, di formazione e di esperienze di lavoro
all’estero
2. sostegno alla dimensione transnazionale di progetti pilota promossi e finanziati dalle Province della
Toscana
3. progetti a supporto delle attività transnazionali volte
alla creazione di servizi e di iniziative per lo sviluppo
della mobilità dei cittadini, dello scambio di buone
prassi e del trasferimento di innovazione tra gli attori
dei diversi paesi dell’Unione Europea, da attivare
18
a. Studenti
Il “Progetto Regionale di Mobilità Internazionale per
gli Studenti delle scuole secondarie di II grado toscane”
ha avuto –nel 2007- un finanziamento regionale pari a €
300.000 ed ha visto la partecipazione di 19 scuole toscane
che hanno attivato progetti di scambio con scuole di altre
regioni europee. Il progetto ha visto la partecipazione di
420 studenti, con soggiorni della durata da un minimo di
10 a un massimo di 14 giorni.Le azioni progettuali hanno
avuto come destinazione le regioni europee firmatarie di
accordi istituzionali con la Regione Toscana, nonché le
Regioni facenti parte della rete Earlall.
Nel 2008, la Regione Toscana ha emanato un secondo
bando di mobilità sempre per gli studenti delle scuole
secondarie con un finanziamento pari a 500.000 €, a valere
sul FSE ob. 2 2007–2013. Sono finanziati progetti di
mobilità per le terze e quarte classi degli istituti secondari,
della durata minima di 15 giorni, nelle regioni europee
con priorità per le regioni con le quali esistono accordi di
mobilità e le regioni appartenenti alla rete Earlall
c. Apprendisti
In proposito, si interviene attraverso il finanziamento di
progetti di mobilità per la realizzazione di stage formativi, work experiences destinate a favorire l’acquisizione di
competenze professionali.
Il “Progetto Roots and Wing” nasce nel 1995 all’interno
del programma SOCRATES e si fonda sulla collaborazione tra Regione Toscana, West Wales e Contea di Vejle
(Danimarca). Nel ciclo di vita del progetto la rete si è
estesa fino a comprendere 12 paesi europei e a coinvolgere
120 scuole, 15 mila studenti e oltre 1000 insegnanti.
Il progetto “Regional Apprentices In Mobility” –realizzato nel 2008- è stato finanziato all’interno del Programma
Leonardo da Vinci. Si tratta di un progetto pilota, svolto
con la collaborazione della Generalitat de Catalunya.
L’intervento ha interessato 19 apprendisti provenienti dalla
Provincia di Arezzo che hanno approfondito all’estero le
materie di interesse del percorso professionale attinente la
loro figura professionale. L’esperienza di mobilità ha avuto
la durata di 1 mese.
b. Giovani laureati
In proposito si interviene attraverso il finanziamento di borse
di mobilità per lo svolgimento di esperienze professionali di
alta qualificazione ( attività di specializzazione e di aggiornamento tecnologico) presso imprese estere; Il soggetto
proponente definisce un progetto di mobilità individuando
contenuti e durata esperienza di mobilità, destinazione/impresa, misure di accompagnamento e tutoraggio. Con decreto
544/2008 la Regione Toscana ha approvato un bando per la
mobilità internazionale per finalità formative di giovani cittadini toscani, finanziato con i fondi del POR Ob. 3 2000/2006.
L’intervento é rivolto ai cittadini toscani di età non superiore
a 35 anni e prevede l’assegnazione di voucher, di entità massima pari a 20.000 euro per la frequenza all’estero di attività di
alta formazione (master, dottorati, corsi di specializzazione)
presso Università e Istituti di alta formazione. Sono stati
finanziati 37 voucher per un totale pari a circa 110.000 euro.
d. Imprenditori
Per gli imprenditori sono previsti interventi di cofinanziamento a progetti di mobilità per la partecipazione a
seminari formativi, visite di studio, scambio di esperienze,
promozione e partecipazione a partenariati internazionali;
4.4.2. I Progetti pilota
Le Province ed i Comprensori della Toscana possono promuovere progetti connessi alle diverse priorità del FSE. Tali
progetti possono essere promossi congiuntamente da più
Province e da più Regioni italiane. Si tratta di interventi che
possono essere caratterizzate da un obiettivo o tema settoriale
o territoriale. In questi casi, l’eventuale componente transnazionale dei progetti può essere sostenuta dalle risorse regionali.
19
Le azioni sono finalizzate allo sviluppo di progetti di
cooperazione trasnazionale promossi da un partenariato
per la realizzazione di interventi innovativi di produzione
di strumenti e servizi, di trasferimento e adattamento di
prodotti e buone pratiche, di sperimentazione coordinata
di misure innovative che interessino i diversi campi delle
politiche della formazione e del lavoro. I progetti potranno
essere presentati da partenariati bilaterali o multilaterali.
web per la mobilità europea, tramite il quale si intende
offrire ai soggetti in mobilità all’estero per fini di studio
o di formazione professionale, l’opportunità di raccontare
e documentare le trasferte effettuate e l’esperienza svolta.
Inoltre, attraverso una mappa delle opportunità presente
nel sito, l’applicazione promuove e favorisce la scelta di
mobilità per coloro che intendono intraprendere queste
esperienze.
4.4.3. S
ervizi e iniziative a carattere
­transnazionale
Formazione a distanza (www.progettotrio.it)
La Regione, anche sulla base di esigenze condivise con
gli stake holders della formazione, con le imprese e con le
parti sociali promuove iniziative e la creazione di servizi a
supporto delle attività transnazionali.
Gli interventi in parola hanno l’obiettivo primario di
assicurare i servizi di base utili a dare continuità, qualità e
diffusione alle diverse forme di cooperazione transnazionale nei diversi campi.
TRIO è il sistema di web learning della Regione Toscana
che mette a disposizione gratuitamente prodotti e servizi
formativi, di facile accesso e aperti a tutti i cittadini. Il servizio si avvale di oltre 1200 prodotti formativi tra moduli
on line, cd rom, e-books e guide cartacee, un servizio di
tutoraggio on line, 19 poli di teleformazione sparsi sul territorio toscano, che hanno lo scopo di assicurare l’accesso al
sistema TRIO a cittadini, imprese, organizzazioni, provvisti delle necessarie infrastrutture tecnologiche, offrendo
inoltre l’assistenza di un tutor in presenza
A questo proposito, possono essere previste azioni volte
alla creazione di servizi di supporto per la gestione dei
progetti di mobilità, per lo scambio di prodotti, per la
creazione congiunta di attività di produzione di strumenti e servizi per il lifelong learning e per il lavoro, per il
trasferimento e la sperimentazione coordinata di misure
innovative che interessino i diversi campi delle politiche
della formazione e del lavoro.
Ai fini della preparazione linguistica e culturale dei soggetti in mobilità, il sistema Trio ha predisposto nel corso
del 2007 alcuni moduli specifici per studenti, apprendisti o
altri utenti in partenza per esperienze di stage o di lavoro
all’estero, al fine di fornire loro informazioni sulla cultura,
il territorio, i servizi e un’alfabetizzazione di base relativamente alla lingua della regione di destinazione.
Le azioni mirano a promuovere la partecipazione a
partnership costituite con precedenti esperienze progettuali, o costituire la base per la realizzazione di futuri progetti
di cooperazione transnazionale di interesse comune per le
parti sociali e le imprese. I progetti possono prevedere un
partenariato bilaterale o multilaterale tra organizzazioni
appartenenti ai paesi dell’Unione Europea.
La Regione Toscana partecipa e promuove progetti e reti
europee di cooperazione, finalizzate alla produzione di
innovazioni, diffusione e scambio delle esperienze positive
inerenti le politiche del lifelong learning, del lavoro, della
ricerca, dell’innovazione, dell’inclusione sociale.
4.4.4. Cooperazione interistituzionale
L’attuazione di quanto previsto nei precedenti campi di intervento è accompagnato un preventivo impegno per la promozione di accordi tra le istituzioni politiche che programmano
gli interventi del FSE.
4.4.5. Servizio regionale di supporto alla mobilità:
La Regione Toscana si è dotata di una apposito Ufficio per
l’elaborazione e l’attuazione delle politiche e dei servizi di
sistema. Oltre alle funzioni di indirizzo e amministrative,
l’Ufficio assicura i seguenti servizi di accompagnamento:
Gestione e sviluppo della Qualità
Controllo e sviluppo della qualità della mobilità, secondo
i principi contenuti nella Carta per la mobilità interregionale. Inoltre, sono assicurate funzioni di monitoraggio e
controllo dell’insieme delle performances del sistema.
Informazione
Nel quadro del progetto “Mobireg” è stato realizzato il sito
20
4.4.6. Progetti e Reti tematiche transnazionali
Si riportano di seguito alcuni progetti e reti che vedono la
partecipazione della Regione Toscana:
– Soft Open Method of Coordination (SMOC), il cui
obiettivo è di favorire i processi di policy learning e di
policy transfer tra Governi regionali nel campo delle
politiche del lifelong learning
– Trasnational Network ESF Conet (European Social
Fund Cooperation network), promosso dalla Provincia di Trento finalizzata ad approfondire tematiche
inerenti il Fondo sociale europeo.
– Network europeo “Riduzione della disoccupazione
giovanile ” promosso dal ministero del Lavoro della
Grecia e da quello cipriota
– Protocollo trasnazionale per la cooperazione nell’ambito dell’integrazione occupazionale delle vittime del
traffico di persone firmato il 9 luglio scorso a Bucarest
con Ministero del Lavoro della Romania, Ministero
del Lavoro dell’Italia, il Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio e 6 regioni italiane
– Network europeo per l’inclusione sociale e lavorativa
dei soggetti in esecuzione penale.
5. Piattaforma Regionale Catalana per la
­Mobilità: Politiche per la cooperazione
­interregionale. Sistema di programmazione
e gestione per la mobilità interregionale
Ministero dell’Istruzione, Generalitat de Catalunya
5.1 Politiche per la cooperazione
interregionale
Presentazione
Lo scopo del presente documento è fornire informazioni
sulle politiche regionali a favore della mobilità interregionale promosse dal Ministero dell’Istruzione del Governo
­Catalano (Departament d’Educació. Generalitat de Catalunya).
Il presente documento è suddiviso nelle seguenti sezioni:
• Azioni promosse dalla Generalitat de C
­ atalunya e, in
particolare, dal Ministero dell’Istruzione (Departament
d’Educació).
• Azioni promosse dalla Generalitat de Catalunya e da
agenti sociali ed economici nel quadro dell’Accordo
Istituzioni
Generalitat de
Catalunya
Ministero
dell’Istruzione
(Departament
d’Educació)
Strategico per l’internazionalizzazione, la qualità
dell’occupazione e la competitività dell’economia catalana.
• Azioni promosse dal Consiglio Catalano per la formazione professionale (Consel Català de la Formació
Professional) attraverso il Secondo Piano per la formazione professionale in Catalogna 2007-2010 (II Pla de
Formació Professional a Catalunya 2007-2010).
Generalitat de Catalunya / Ministero dell’Istruzione
Il Governo della Generalitat de Catalunya e, in particolare, il
Ministero dell’Istruzione (Departament d’Educació) promuove la mobilità interregionale attraverso diverse linee d’azione.
Azioni
Libro Bianco del Governo 2007-2010
Bando annuale per l’assegnazione di borse di mobilità
Partecipazione ai programmi e alle iniziative comunitarie
Partecipazione ai network
Accordi e relazioni bilaterali
Generalitat de
Catalunya
Agenti economici
e sociali
Consiglio Catalano
per la formazione
professionale
Accordo strategico per l’internazionalizzazione,
la qualità dell’occupazione e la competitività
dell’economia catalana
Secondo Piano per la formazione professionale in Catalogna
2007-2010
21
Di seguito vengono descritte le principali linee d’azione,
suddivise nelle seguenti sezioni:
Generalitat de Catalunya:
• Libro Bianco del Governo per il periodo 2007-2010.
Ministrero dell’Istruzione:
• Bando annuale per l’assegnazione di borse di mobilità.
• Partecipazione ai programmi dell’UE.
• Partecipazione ai network.
• Accordi e relazioni bilaterali.
Generalitat de Catalunya
Libro Bianco del Governo per il periodo 2007-2010
Il Libro Bianco del Governo per il periodo 2007-2010, redatto
dalla Generalitat de Catalunya,4 è uno strumento di pubblica
utilità che descrive le principali linee d’azione del governo
regionale e gli obiettivi da raggiungere per ognuna di esse.
Le principali linee d’azione definite dal libro bianco sono:
1. rafforzare lo Stato sociale per creare una società più
giusta e più coesa;
2. aumentare la democrazia e l’efficacia dei governi e
delle istituzioni;
3. favorire un’economia solida e dinamica in un territorio
sostenibile.
La prima linea d’azione comprende una sezione
sull’Istruzione (1.2) che contiene un capitolo sul tema
seguente: “Consolidare la formazione professionale e
­l’Apprendimento Permanente” (1.2.3.).
Sono inclusi i seguenti obiettivi e le seguenti sfide:
• creare un modello per la formazione professionale che
sia adattabile, flessibile e che tenga conto delle necessità sociali ed economiche del territorio;
• fare ulteriori progressi verso un modello catalano per
la formazione professionale, basato sull’apprendimento
permanente, che preveda opportunità di apprendimento a distanza ed in loco;
• realizzare progetti di integrazione nei diversi sottosistemi di formazione professionale (formazione
professionale iniziale e formazione orientata al lavoro);
• sviluppare un sistema di certificazione delle competenze;
• aggiornare i programmi di formazione;
• migliorare ed aggiornare i servizi offerti dai centri di
formazione;
• Consolidare l’area europea di formazione
­professionale e gli studi universitari;
• Promuovere ed ampliare programmi di mobilità che
permettano agli studenti di completare la loro formazione professionale in un contesto europeo.
Gli ultimi due punti sono un esplicito riferimento all’im4
pegno da parte del governo regionale nel promuovere la
mobilità interregionale europea nell’ambito dell’istruzione
e della formazione professionale.
Ministero dell’Istruzione
Il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya
include i seguenti obiettivi nella sua politica a favore della
mobilità interregionale:
• ncoraggiare gli studenti a svolgere parte del loro tirocinio
formativo all’estero;
• Arricchire la formazione degli studenti permettendo loro
di lavorare per un periodo in un’azienda o ente all’estero;
• Migliorare le competenze linguistiche degli studenti (la
lingua del paese di accoglienza o l’inglese);
• Contribuire a realizzare la tipologia europea di istituti
di istruzione definita dalla Direzione Generale per la
Formazione Professionale, Artistica e Specialistica del
Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya;
• Sviluppare una rete di cooperazione con gli istituti di
formazione in altri paesi dell’UE per promuovere lo
scambio di esperienze;
• Partecipare attivamente ai progetti di mobilità dell’UE
nell’ambito dell’istruzione.
A tal proposito, sono state intraprese le seguenti azioni:
AnnBando annuale per l’assegnazione di borse di mobilità
• Il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de
Cat¬alunya sostiene i progetti per la mobilità interregionale (progetti per svolgere tirocini in aziende o enti),
tramite l’assegnazione di borse di studio annuali e la
partecipazione ai programmi dell’UE destinati specificamente alla promozione della mobilità.
• Le borse sono assegnate tramite gli istituti che offrono
formazione post-scolastica (istruzione professionale
intermedia o avanzata e istituti di istruzione superiore) e
i programmi per gli studenti catalani maggiori di sedici
anni non qualificati. Tali borse non vengono mai assegnate direttamente agli studenti, ma solo tramite l’istituto o
l’università in cui essi studiano, che pertanto richiederà
una borsa presentando un progetto di mobilità.
• E’ previsto un bando annuale5, generalmente nel mese
di aprile, per l’assegnazione delle borse che serviranno
a finanziare i tirocini all’estero che hanno luogo tra il 1
gennaio e il 15 dicembre dell’anno in cui il bando . Le
candidature possono anche riguardare borse direttamente collegate a programmi dell’Unione Europea o a
progetti da essa sovvenzionati.
Partecipazione a programmi e iniziative comunitari
Il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de
Cat¬alunya attua una politica di attiva partecipazione alle
iniziative e ai programmi dell’UE destinati a promuovere la
mobilità interregionale.
http://www.gencat.net/pladegovern/cas/index.htm, 5https://www.gencat.net/diari/4865/07101109.htm
22
A tal proposito, il Ministero dell’Istruzione partecipa alle
seguenti iniziative:
• Fondazione delle Regioni Europee per la Ricerca
nell’Istruzione e nella Formazion (FREREF)9.
• Iniziativa comunitaria INTERREG IIIA Spagna-Francia.
Progetti di cooperazione transfrontaliera:
– –“La Formation Professionnelle Transfrontalière” /Formazione professionale transfrontaliera (2001-2004),
– “La Formation Professionnelle et la Mobilité Transfrontalière” / Formazione professionale e mobilità transfronataliera (2005-2008).
Accordi e relazioni bilaterali
• Iniziativa comunitaria INTERREG IIIC Sud.
Progetto per la cooperazione transregionale:
– “La Formation Professionnelle Transrégi onale Occidentale” / Formazione professionale transregionale occidentale
(2003-2005).
• Iniziativa comuniatria EQUAL.
Progetti correlati alla lotta contro la discriminazione e le
diseguaglianze nel mercato del lavoro:
– Igualbaix (2002-2004),
– Hinterland (2005-2007).
• Programma Leonardo da Vinci .
Progetti di mobilità per i consulenti all’orientamento
professionale:
– Incontri FOP (200 1-2002),
– REPERE (2002-2003),
– VALOR (2003-2004),
– CODIS (2004-2005),
– La Formazione professionale e l’ambiente (2005-2006),
– Academia (2005 -2008).
• Progetti Pilota.
Progetti relativi all’innovazione e al trasferimento di
buone pratiche:
– IVOLVE (2000-2006),
– Against abandon (2004-2005),
– DROA (2003-2006).
• P
rogramma di cooperazione transfrontaliera Spagna-
Francia- Andorra (2007-2013).
• P
rogramma di Apprendimento Permanente (2007-201 3).
Progetti di mobilità per gli studenti a livello intermedio
ed avanzato.
Esistono specifici accordi bilaterali con le seguenti regioni:
• Midi-Pyrénées,
• Rhône-Alpes,
• Toscana,
• Galles.
A seguito della partecipazione comune a diversi progetti,
esistono specifiche relazioni bilaterali con le seguenti regioni:
• Aquitania,
• Languedoc-Roussillon.
Generalitat de Catalunya /
Agenti social ed economici
Nei primi anni del 2004 il Governo della Generalitat de
Catalunya, i sindacati e le organizzazioni del commercio
hanno concluso un accordo allo scopo di rafforzare la
competitività e la sostenibilità dell’economia catalana. Tale
accordo è stato siglato con la firma del seguente documento: Accordo strategico per l’internazionalizzazione, la qualità
dell’occupazione e la competitività dell’economia catalana10.
Tale accordo è una risposta alle nuove sfide della società catalana per il XXI secolo e tiene conto sia della globalizzazione
sia della natura regionale della Catalogna; l’obiettivo di questo
accordo è permettere alla Catalogna di svolgere un ruolo di
primo piano e in ambito internazionale e in ambito regionale.
La risposta di cui sopra si basa sull’analisi condivisa dal
Governo della Generalitat de Catalunya e dagli attori sociali
ed economici che hanno preso parte all’accordo. Tale
analisi ha riguardato le principali sfide da affrontare, gli
obiettivi economici più importanti e le misure specifiche da
intraprendere per raggiungere una posizione di leadership.
L’ accordo è suddiviso in tre linee d’azione principali:
• Miglioramento delle condizioni di base della competitività;
• internazionalizzazione;
• miglioramento della qualità dell’occupazione e della
coesione sociale.
Partecipazione ai network
Il Ministero dell’Educazione della Generalitat de
Catalun¬ya attua una politica di attiva partecipazione ai
network comunitari per la cooperazione transnazionale e
transregionale nell’ambito della formazione professionale.
A tal proposito, il Ministero partecipa ai seguenti network:
• L’Associazione europea delle Autorità locali e regionali per
l’Apprendimento Permanente (EARLALL)6,
• Comunità di Lavoro dei Pirenei (CTP)7,
• Quattro motori per l’Europa8,
Inoltre, ognuna delle principali linee d’azione è così
suddivisa:
• M
iglioramento delle condizioni di base della competitività:
– ricerca, sviluppo e innovazione;
– risorse umane sufficienti;
– infrastrutture per il trasporto e la mobilità;
– infrastrutture per l’energia e l’ambiente;
– infrastrutture e politiche per le telecomunicazioni;
http://www.freref.eu/?lang=en
http://www.acordestrategic.cat/
6
9
7
10
http://www.earlall.eu/page.asp?n=home
http://www.ctp.org/
8
http://www.4motors.eu/
23
• Promuovere la cooperazione con il Consiglio Catalano per l’Occupazione, l’Economia e gli Affari sociali
(Consel de Trebal, Econòmic i Social de Catalunya)
e il Consiglio Scolastico Catalano (Consel Escolar de
Catalunya), nonché con altre organizzazioni simili;
• Favorire la cooperazione con le aziende, in particolar
modo per quanto riguarda i tirocini e l’orientamento
professionale;
• raccogliere informazioni sulle proposte di cooperazione tra i dipartimenti coinvolti nella formazione professionale, nonché tra quelli responsabili delle risorse.
• Proporre misure per favorire la cooperazione tra le
organizzazioni del commercio e i sindacati per quel
che concerne i tirocini;
• Proporre dei criteri per adeguare le opportunità di
tirocinio alle richieste del mercato del lavoro e a quelle
del paese in generale ;
• Proporre criteri per la distribuzione territoriale e settoriale della formazione professionale in Catalogna;
• Redigere proposte per i programmi di formazione
professionale che rispondano alle esigenze di inserimento nel mercato del lavoro degli studenti che hanno
abbandonato l’istruzione senza aver prima conseguito
il relativo titolo di studio;
• Ogni altra funzione inerente alla formazione professionale
che sia in linea con la natura e gli obiettivi del Consiglio.
– Finanziamenti alle attività commerciali;
– Altre misure per favorire la competitività.
• Internazionalizzazione:
– Attirare gli investimenti;
– Promuovere le esportazioni e migliorare la posizione
della Catalogna sul piano internazionale.
• Miglioramento della qualità dell’occupazione e della
coesione sociale:
– Politiche attive per l’occupazione;
– Rapporti di lavoro;
– Promozione della coesione sociale.
La sezione “Risorse Umane Sufficienti” prevede 15
misure relative a:
• Ritiro dagli studi;
• Miglioramenti nel settore della formazione;
• Istruzione e formazione post-scolastica;
• Insegnamento universitario.
Tra le misure proposte, rispettivamente per l’Istruzione e
la Formazione scolastica e l’Insegnamento Universitario, la
misura 15 si basa sulla mobilità per aumentare la frequenza
post-scolastica, soprattutto nell’ambito della formazione
professionale, mentre la misura 21 è incentrata sull’internazionalizzazione delle università, al fine di promuovere la
mobilità tra gli studenti catalani e aumentare il numero di
studenti stranieri.
Il Secondo Piano Generale per la formazione professionale in
Catalogna12 è stato redatto alla fine del 2007 dal Consiglio
Catalano per la formazione professionale.
Durante il processo di monitoraggio e miglioramento
dell’accordo, iniziato nel 2007, sono state proposte nuove
misure per favorire e incrementare la mobilità interregionale nell’ambito della formazione professionale.
Il Secondo Piano è considerato una sorta di “road map”
per raggiungere l’obiettivo finale, ossia realizzare un sistema di formazione professionale che sia competitivo e che
si adegui alle future richieste dei singoli individui, delle
aziende e dei territori.
Consiglio Catalano per la formazione professionale
Inoltre, il Secondo Piano definisce le basi per il pieno rispetto del Libro Bianco 2007–2010, redatto dalla Generalitat
de Catalunya, il quale concepisce la formazione professionale in Catalogna come un sistema coerente ed integrato
direttamente correlato con i bisogni del mondo del lavoro.
Il Consiglio Catalano per la formazione professionale
(Consel Català de la For¬mació Professional)11 è un organo
appartenente alla Generalitat de Catalunya (con rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, del Ministero
del Lavoro e di altri ministeri) di cui fanno parte anche
rappresentanti delle organizzazioni del commercio, dei sindacati e delle camere di commercio, nonché rappresentanti
di organi locali.
In conclusione, l’obiettivo principale del Secondo Piano è
quello di migliorare sia le competenze professionali dei singoli individui nel corso della loro vita sia il capitale umano
delle aziende. Il Secondo Piano intende essere una risposta
globale e adeguata al bisogno di competitività dell’economia
ed alla necessità di coesione sociale e territoriale.
Le funzioni del Consiglio Catalano per la formazione
professionale sono.
Sulla base di una precedente analisi e diagnosi, il Secondo
Piano è suddiviso in tre tipologie di interventi:
• Proporre criteri e presentare relazioni per la redazione
del Piano Generale per la formazione professionale in
Catalogna;
• Proporre studi per individuare le priorità della formazione professionale;
• Analizzare o proporre modifiche alle qualifiche professionali, ai diplomi e ai certificati ed al loro riconoscimento in altri sistemi;
11
http://www10.gencat.net/sac/AppJava/organisme_fitxa.jsp?codi=10187
24
• Adeguare e innovare gli strumenti e le risorse per la
formazione professionale affinché siano in linea con le
nuove esigenze dell’economia catalana;
• Consolidare il sistema integrato di qualifiche e la
formazione professionale;
12
http://www20.gencat.cat/docs/Educacio/Documents/ARXIUS/IIPGFP.pdf
• Promuovere il riconoscimento pubblico e l’accettazione sociale della formazione professionale.
Ognuno di questi tre interventi mira a raggiungere
determinati obiettivi e definisce i relativi risultati previsti,
nonché le azioni chiave per conseguire tali risultati.
In totale, il Secondo Piano consiste in tre tipi di interventi, dieci obiettivi e 38 azioni chiave.
Il Terzo Obiettivo, di seguito descritto, è incentrato sulla
mobilità.
OBIETTIVO N. 3:
Promuovere la transnazionalità nell’ambito di un’area europea delle qualifiche.
Partecipare al programma dell’UE ECVT (Sistema
europeo di trasferimento dei crediti per l’istruzione e la
formazione professionale) rappresenta un’opportunità per
promuovere gli scambi tra centri di formazione e utenti e
il reciproco riconoscimento delle qualifiche. Rappresenta
inoltre un incentivo per ampliare le competenze professionali e stabilire delle relazioni utili al fine di internazionalizzare
l’economia catalana. E’ necessario che tutti gli attori coinvolti, dagli istituti di formazione alle aziende ospitanti ed agli
stessi utenti, siano parte integrante di questo processo.
Risultati previsti:
Aumentare gli scambi in Europa del 5 0%.
Azioni chiave:
3.1. Promuovere la partecipazione degli istituti di istruzione e delle aziende agli scambi di formatori e tirocinanti
a tutti i livelli di formazione professionale.
3.2. Promuovere la creazione di network per favorire la
transnazionalità.
Diagramma Descrittivo
5.2 Sistema di programmazione e
gestione per la mobilità interregionale
Presentazione
Il presente documento intende descrivere il sistema di
programmazione e gestione per la mobilità interregionale
adottato dal Ministero dell’Istruzione della Generalitat de
Catalunya.
Il presente documento è suddiviso nelle seguenti sezioni:
• Obiettivi associati alla mobilità.
• Criteri Generali.
• Attori coinvolti.
• Processo di regolamentazione per la mobilità.
• Strumenti e risorse per la mobilità.
Obiettivi associati alla mobilità
La politica del Ministero dell’Istruzione catalano a favore
della mobilità interregionale mira a raggiungere i seguenti
obiettivi:
• Incoraggiare gli studenti a svolgere una parte della loro
“Formazione pratica sul posto di lavoro” (FCT)13 in
un’azienda estera.
• Dare valore aggiunto alla loro formazione attraverso
un breve soggiorno all’estero in un’azienda o ente.
• Migliorare le competenze linguistiche degli studenti
(la lingua del paese di accoglienza o l’inglese).
• Promuovere la tipologia europea di istituti di istruzione indicata dalla Direzione Generale per la Formazione Professionale, Artistica e Specialistica14.
• creare reti di cooperazione stabili tra i centri di
formazione nei vari paesi dell’UE per promuovere lo
scambio di esperienze.
Criteri Generali
Secundo Piano G
­ enerale
de la formazione
­professionale 2007–2010
Accordo strategico
per l’internazion
alizzazione
Politiche di
­sostegno a ­favore
della ­mobilità
­interregionale
Generalitat de Catalunya Libro Bianco 2007–2010
• Il Ministero dell’Istruzione della
Generalitat de Catalunya finanzia i
progetti di mobilità interregionale
tramite l’assegnazione annuale di
borse e la partecipazione ai programmi dell’UE specificamente destinati
a promuovere la mobilità.
• I beneficiari finali delle borse di mobilità (progetti per soggiorni o scambi per lo svolgimento di un tirocinio
formativo all’estero in aziende o enti)
sono gruppi di studenti per quel che
riguarda l’istruzione post-scolastica
(livello intermedio o avanzato di
formazione professionale o istruzione secondaria superiore), e i giovani
catalani non qualificati maggiori di
16 anni per quel che riguarda gli
istituti secondari.
Gli studenti che partecipano ai pro-
D’ora in poi abbreviato con FCT (Formació en Centres
de Treball).
14
D’ora in poi abbreviato con DGEPAE (Direcció General
d’Ensenyaments Professionals, Artístics i Especialitzats).
13
15
Nel caso di un soggiorno, non vi è reciprocità da parte del paese ospitante; di conseguenza, gli studenti catalani si recheranno nel paese di accoglienza e svolgeranno un periodo di
tirocinio formativo, ma gli studenti provenienti da quel paese non andranno in Catalogna.
Nel caso di uno scambio, invece, vi è reciprocità, per cui gli studenti provenienti dal paese
ospitante si recheranno a loro volta in Catalogna per svolgere il loro tirocinio formativo.
25
• Esistono tre tipologie di progetti, in base alla loro
durata:
– breve – tra i 15 e i 21 giorni: di solito sono scelti
da istituti o università che non hanno intrapreso
precedenti esperienze in tal senso e che sono più
interessate agli aspetti organizzativi. L’obiettivo
principale di tali progetti è, oltre a quello già citato,
accumulare una parte del numero di ore obbligatorie
da destinare all’ FCT.
– medio – tra i 22 e i 60 giorni: gli istituti e le università hanno già intrapreso questo tipo di esperienza,
sanno come organizzare i soggiorni e gli insegnanti
e gli studenti coinvolti possono allontanarsi per l’intero periodo necessario. Come nel caso precedente,
l’obiettivo principale resta quello di accumulare una
parte delle ore obbligatorie previste dal modulo
FCT.
grammi di mobilità devono dimostrare una padronanza, a
livello conversazionale, o della lingua del paese di accoglienza o dell’inglese.
• E’ previsto un bando annuale, generalmente nel mese
di aprile, per l’assegnazione delle borse che serviranno
a finanziare i tirocini formativi che hanno luogo tra il 1
gennaio e il 15 dicembre dell’anno in cui esce il bando.
I risultati del bando sono resi pubblici generalmente nel
successivo mese di giugno o luglio.
Una volta completata l’esperienza all’estero, è necessario
presentare una relazione sui risultati del progetto di mobilità entro l’anno solare in cui è stata assegnata la borsa.
Si possono presentare candidature anche per borse
direttamente correlate a programmi dell’Unione Europea o
a progetti da essa sovvenzionati.
• Le borse sono assegnate tramite gli istituti di istruzione catalani che offrono formazione post-scolastica e
programmi per studenti non qualificati maggiori di 16
anni. Tali borse non vengono mai assegnate direttamente a singoli studenti, ma solo tramite l’istituto o
l’università dove essi studiano.
Gli istituti fanno richiesta di borse di mobilità presentando un progetto per i gruppi di studenti .che intendono
svolgere un tirocinio formativo all’estero in aziende o enti e
per gli insegnanti che accompagneranno questi studenti.
26
– lungo – oltre i 60 giorni: generalmente l’obiettivo
principale è quello di portare a termine l’intero
modulo FCT all’estero. Gli istituti e le università
hanno già molta esperienza per quel che riguarda i
programmi di mobilità e offrono ai loro studenti la
possibilità di arricchire il loro CV attraverso lo svolgimento di un tirocinio formativo in aziende estere.
A questi studenti verrà ufficialmente riconosciuto il
loro modulo FCT dalle autorità catalane competenti in materia di istruzione.
• Inoltre, il ministero dell’Istruzione della Generalitat de
Catalunya partecipa ai progetti transnazionali inerenti
alla creazione di moduli di formazione comuni, che di
solito si traducono in periodi di soggiorno all’estero
nelle rispettive regioni. In questi casi,la formazione nel
settore delle tecnologie è particolarmente significativa.
• La maggior parte dei progetti di mobilità si svolge generalmente nei mesi di settembre, ottobre e novembre.
• Gli studenti provenienti da altri paesi o regioni sono
i benvenuti in ogni periodo dell’anno, a patto che il
loro soggiorno non coincida con le vacanze scolastiche
(Pasqua, periodo estivo e Natale).
• I soggiorni e gli scambi si suddividono in due fasi:
– Un periodo di adattamento alla nuova realtà: visite
di carattere tecnico, visite ai centri di formazione,
attività culturali (durante la prima settimana); e
– Un periodo di tirocinio: formazione pratica sul
posto di lavoro in aziende o enti (nelle settimane
successive).
Criteri
Politiche
per promuovere la mobilità
Borse
di mobilità per
gruppi di studenti
e per gli insegnanti
che li accompagnano
Istituti ed università con un
progetto di mobilità nell’ambito
dell’ istruzione
Altre
r­ egioni
dell’UE
Catalogna
Ministero dell’Istruzione
della
Generalitat de Catalunya
Istituti di formazione post-scolastica e Programmi per i maggiori
di 16 anni non qualificati
Direzione Generale per la
Formazione Professionale,
Artistica e Specialistica
Organo direttivo
dell’istituto
di formazione
Vice-direzione
Generale per i Programmi
e le risorse
Segreteria
dell’istituto
Programmi Internazionali
Dipartimento per la
­Formazione professionale
Consiglio Scolastico/
Universitario
Aziende e enti
di formazione
Enti di
­formazione
regionali
Comitati
organizzativi
coinvolti
Istituti di
­formazione postscolastica
Tutor nell’ azienda o nell’ente
di formazione
coinvolti
Aziende e enti
di formazione
Coordinatore del
progetto
+ tutor
Studenti
partecipanti
Attori coinvolti
• E’ importante sottolineare che il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya possiede un dipartimento specifico, il Dipartimento per i Programmi
Internazionali di Istruzione e Formazione Professionale16, composto da uno staff di sei persone (il direttore,
tre funzionari e due segretari).
• Le funzioni del Dipartimento sono le seguenti:
di un soggiorno o come parte di un programma di
scambio.
– Organizzare e monitorare la mobilità transnazionale
degli studenti e degli insegnanti coinvolti nella formazione professionale.
– Mettere a punto strumenti e materiali per organizzare e realizzare progetti transnazionali a favore della
formazione professionale.
• L’SPIFP è una piattaforma regionale che mira a promuovere la mobilità degli studenti maggiori di sedici
anni nella formazione professionale ed agisce avvalendosi dei seguenti elementi:
– sviluppare e realizzare progetti di cooperazione transnazionale nell’ambito dei programmi e delle iniziative
dell’UE e di altri organi internazionali.
– Realizzare e monitorare una rete di cooperazioni a
favore della formazione professionale, sviluppate dai
governi nazionali e regionali.
– Stabilire le condizioni per un bando pubblico per l’assegnazione delle borse di mobilità, al fine di permettere agli studenti interessati di svolgere un tirocinio
formativo all’estero, in aziende o enti, o sotto forma
– La partecipazione del Ministero dell’Istruzione della
Generalitat de Catalunya ai programmi dell’UE, in
particolar modo nell’ambito del Programma di Apprendimento Permanente, ed alle attività di cooperazione transnazionale del Fondo Sociale Europeo e del
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
– La partecipazione ai network dei governi regionali a
favore della formazione professionale.
– La creazione di accordi di cooperazione bilaterali tra i
governi regionali al fine di promuovere la mobilità.
Il seguente diagramma descrive la partecipazione
dei diversi attori coinvolti al finanziamento, l’organizzazione, la gestione, la realizzazione, il monitoraggio e la
valutazione dei progetti di mobilità interregionale:
16
D’ora in poi indicato con SPIFP (Servei de Programes Internacionals de
Formació Professional).
27
Lo sviluppo congiunto di questi tre elementi è fondamentale per garantire la realizzazione di progetti di
mobilità qualitativamente validi in condizioni adeguate,
poiché, tra i tanti fattori, rappresenta uno strumento di
cooperazione tra i diversi istituti di istruzione delle varie
regioni coinvolte nei progetti di mobilità.
A tal proposito, l’SPIFP riceve delle richieste da parte di
istituti di istruzione esteri, direttamente o tramite piattaforme regionali apposite, per realizzare progetti di mobilità e
li mette in contatto con gli istituti catalani che potrebbero
essere interessati a sviluppare una reciproca collaborazione.
L’SPIFP, inoltre, riceve delle richieste da parte di istituti catalani che cercano dei partner stranieri con cui collaborare.
Regolamentazione della mobilità
In questa sezione vengono analizzati i seguenti aspetti:
• Requisiti specifici.
• Procedura per la presentazione delle domande di
In linea generale, però, quando il gruppo di studenti
stranieri è molto numeroso e il soggiorno ha una durata
superiore alle quattro settimane, si potrebbero suddividere
gli studenti in gruppi più piccoli, che verrebbero smistati in
diversi istituti di formazione.
Il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya
non propone direttamente le aziende in cui svolgere i tirocini, ma lo fa tramite gli istituti selezionati, che possiedono
una loro rete di aziende con le quali collaborano.
n Gli
istituti e le università devono presentare i loro
progetti di mobilità entro il 15 dicembre dell’anno
solare in cui si deve svolgere il soggiorno all’estero.
Procedura per la presentazione delle domande di borse
n L e
domande, firmate dal preside dell’istituto, devono
essere indirizzate alla Direcció General de Formaci ó
Professional i Educació Permanent (DGF¬PEP)17 del
Departament d’Educació de la Generalitat de Catalunya
e consegnate alla Subdirecció General de Programes i
Recursos (SGPR)18.
borse.
• Procedura di assegnazione delle borse.
• Procedura di monitoraggio e finanziamento.
Requisiti specifici
n I
soggiorni o gli scambi devono essere organizzati tra
i gruppi di studenti delle scuole o università di invio
e gli istituti di accoglienza, le aziende o gli enti esteri
che offrano un periodo di formazione nei settori di
studio degli studenti partecipanti.
n E’ prevista
la possibilità di soggiorni o scambi individuali, a patto che tale possibilità sia giustificata da
determinate caratteristiche della scuola, dell’università o del territorio e che l’istituto di insegnamento
possa redigere, presentare e monitorare un progetto di
mobilità valido.
n Gli
istituti ospitanti devono impegnarsi per accogliere
i nuovi studenti e assistere le aziende o gli enti in cui
si deve svolgere il tirocinio formativo.
n I
soggiorni o gli scambi degli studenti devono avere
una durata minima di due settimane, benché nei casi
di formazione professionale a livello intermedio o
avanzato si tenda ad optare per soggiorni più lunghi.
In generale, sono consigliabili soggiorni della durata minima di tre settimane, per un massimo di dodici studenti.
Per quanto riguarda l’accoglienza di studenti stranieri,
non è consigliabile svolgere dei tirocini formativi di durata
inferiore alle tre settimane, specialmente quando si tratta
di gruppi di studenti numerosi. Qualora questo dovesse
accadere, sarebbe preferibile organizzare dei soggiorni
incentrati sulle visite tecniche in aziende o enti.
17
18
D’ora in poi indicato con DGFPEP.
D’ora in poi indicato con SGPR.
28
n Gli
istituti devono presentare una domanda per ogni
progetto di mobilità.
n Documentazione
da allegare alle domande:
• Le generalità dell’istituto.
• Il progetto di mobilità, specificando gli obiettivi
prefissati per il soggiorno o lo scambio e il programma delle attività da svolgere, integrato dalle seguenti
informazioni:
– Una breve descrizione dell’istituto che presenta
la domanda, del suo piano di studi e delle caratteristiche economiche e sociali del suo bacino
d’utenza.
– L’importanza attribuita dall’istituto all’apprendimento delle lingue straniere e le azioni da esso
intraprese in tal senso, specialmente per quelle
lingue necessarie durante il periodo di soggiorno o
scambio.
– Gli obiettivi specifici ed il contenuto del soggiorno
o dello scambio nel contesto della programmazione didattica generale per l’anno accademico in
questione e i risultati previsti.
– Il piano di studi per gli studenti catalani che
andranno all’estero e le azioni volte a preparare tali
studenti alle nuove realtà del paese di accoglienza.
– Il programma delle attività da svolgere nel paese di
accoglienza.
– La metodologia utilizzata per monitorare e valutare il soggiorno o lo scambio, indicandone i criteri,
le azioni e gli strumenti, (informazioni relative
al tirocinio formativo svolto, accordi, documenti
Europass Mobilità ecc.).
– Descrizione dell’istituto di accoglienza.
– In caso di reciprocità e scambio con un istituto
partner, il programma delle attività per gli studenti
stranieri che verranno in Catalogna, la descrizione
delle aziende in cui questi studenti svolgeranno il
tirocinio, il sistema di monitoraggio e i metodi e
gli strumenti utilizzati per assisterli durante il loro
soggiorno in Catalogna.
• Documentazione relativa a:
– I criteri di selezione degli studenti che partecipano
ai progetti di mobilità.
– Il materiale informativo preparato.
– Le lezioni supplementari per l’insegnamento della
lingua straniera necessaria per il soggiorno.
– Il programma delle attività di carattere linguistico
e culturale mirate a preparare gli studenti per il
loro soggiorno all’estero.
– Un impegno ufficiale da parte del preside a svolgere le attività incentrate sui progetti di mobilità.
– Un impegno ufficiale da parte del preside della
scuola/università/istituto di accoglienza e del
presidente dell’azienda in questione a svolgere le
attività relative al soggiorno degli studenti e all’organizzazione del programma da rispettare.
– Informazioni personali sugli insegnanti che accompagneranno gli studenti e sulle loro materie di
insegnamento.
• Le spese previste per il soggiorno o scambio che dovranno includere:
– Le spese di viaggio per gli studenti.
– Le spese di viaggio per gli insegnanti che accompagneranno gli studenti (essi dovranno monitorare
e valutare il tirocinio formativo).
– Spese di vitto e alloggio.
– Spese relative alle attività da svolgere nel paese di
accoglienza, quali indicate nel piano di studi.
– Un piano per la copertura delle spese di viaggio,
vitto, alloggio e per quelle relative alle attività da
svolgere.
– L’ammontare ricevuto sottoforma di borsa
dell’UE, se il gruppo di studenti in questione partecipa a un programma o progetto dell’UE.
– Un certificato redatto dall’istituto di istruzione che
dimostri che il progetto per lo svolgimento di un
tirocinio formativo all’estero è stato autorizzato dal
Consiglio Scolastico o di Istituto.
Procedura di assegnazione delle borse
n I
progetti presentati sono valutati da una commissione di selezione scelta dal DGFPEP del Ministero
dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya.
n Nell’assegnare
una borsa, si tiene conto dei seguenti
criteri:
• La qualità del progetto, sulla base delle necessità di
apprendimento degli studenti e delle caratteristiche
dell’istituto di insegnamento in questione.
• Precedenza ai progetti che prevedano uno scambio
reciproco di studenti.
• Economicità nella scelta dell’alloggio.
• L’utilizzo dei documenti Europass Mobilità.
• Le caratteristiche sociali ed economiche della scuola
o università che presenta il progetto.
• Economicità nella scelta dei mezzi di trasporto per il
viaggio.
• Lo svolgimento del tirocinio formativo in regioni
dell’UE che hanno accordi di partenariato con la
Generalitat de Catalunya.
n La
DGFPEP, o coloro da essa delegati, assegnano le
borse di mobilità entro sei mesi dalla data successiva
alla scadenza per la presentazione delle domande,
indicata nel corrispondente bando annuale.
n L’assegnazione delle borse verrà comunicata agli interessati tramite gli istituti di insegnamento vincitori e
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, il Diari Oficial de
la Generalitat de Catalunya (DOGC)19.
Procedura di monitoraggio e finanziamento
n Gli
istituti vincitori di una borsa devono presentare,
entro i quindici giorni successivi alla notifica dell’avvenuta assegnazione, la seguente documentazione:
• Il programma definitivo per lo svolgimento del soggiorno o dello scambio;
• Una lista completa e documentata degli studenti che
partecipano al progetto.
• Le coordinate bancarie e i dati fiscali dell’istituto
vincitore della borsa.
• Denominazione e indirizzo delle aziende straniere
nelle quali gli studenti svolgeranno il tirocinio formativo; o, in alternativa, un impegno ufficiale, da parte
dell’istituto di accoglienza, a fornire tali informazioni
prima dell’inizio del progetto.
• Nel caso di uno scambio reciproco, una lista definitiva
delle aziende catalane, con le loro rispettive denominazioni e i loro indirizzi, nelle quali gli studenti
svolgeranno il tirocinio formativo.
• In caso di minori, un’autorizzazione firmata da uno
dei genitori o, eventualmente, dal tutore legale dello
studente in questione.
• Un’assicurazione contro gli infortuni che copra gli
studenti durante il loro soggiorno o viaggio all’estero,
e una polizza assicurativa contro i rischi di responsabilità civile e i danni alle proprietà per il periodo in
cui si svolge il tirocinio formativo all’estero.
La mancata presentazione dei documenti di cui sopra
comporta la perdita delle borse assegnate.
n Non
appena il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya riceve tale documentazione, accre-
D’ora in poi indicato con DOGC.
19
29
dita l’85% dell’ammontare totale della borsa assegnata
per il soggiorno o lo scambio all’estero all’ istituto in
questione, che generalmente ha a disposizione tale
somma nel mese di Settembre.
n Una
volta completato il soggiorno o lo scambio,
l’istituto di dovrà inviare al DGFPEP la seguente
documentazione:
• Una relazione (max. 25 pagine) in cui vengono
descritti e valutati il tirocinio formativo e le attività svolte
durante il soggiorno o lo scambio.
• Un certificato, firmato dal preside dell’istituto o
dell’università, che attesti le somme finanziate, l’importo
totale della borsa assegnata e il corretto uso di tali somme
per i fini per cui sono state sovvenzionate, e che dichiari
che le somme ricevute e le spese sostenute sono state debitamente registrate nella contabilità dell’istituto.
• E’ necessario giustificare le spese ritenute ammissibili
sulla base delle condizioni del bando tramite la presentazione di fatture o ricevute.
volta giustificata la spesa del primo finanziamento ricevuto, il Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya accrediterà all’istituto o università il
restante 15% della borsa assegnata.
formativo all’estero: definizione, informazione, selezione,
organizzazione, preparazione, monitoraggio, certificazione, valutazione e convalida.
n Gli
n Una
Strumenti e risorse per la mobilità
n Il
Ministero dell’Istruzione della Generalitat de
Catalun¬ya, tramite l’SPIFP, mette a disposizione degli
istituti di insegnamento degli strumenti pratici per
assisterli in tutte le fasi di organizzazione dei progetti
di mobilità incentrati sullo svolgimento di un tirocinio
Tali strumenti si possono trovare sul sito web dell’ SPIFP: www.xtec.es/ fp (programmi internazionali)20.
n L’ SPIFP
svolge delle azioni nelle scuole o nelle
università catalane al fine di promuovere esperienze transnazionali di tirocinio formativo in aziende;
inoltre, si impegna ad assistere gli istituti o le università nell’organizzazione e preparazione dei soggiorni
e degli scambi. L’SPIFP fornisce assistenza sia per
l’invio di studenti all’estero che per l’accoglienza di
studenti stranieri; il servizio di assistenza è fornito
telefonicamente o attraverso degli incontri con gli
istituti di insegnamento, gli insegnanti, gli studenti, le
aziende e gli enti, le scuole e le università.
Regolamentazione della mobilità
Progetto di mobilità
dell’istituto di formazione
Procedura per la presentazione delle domande di borse
n Infine, col
Assegnazione delle borse
Realizzazione del soggiorno o scambio
Procedura per il monitoraggio e il finanziamento
Progetto di mobilità concluso
e valutato
strumenti a disposizione di scuole ed università
sono i seguenti:
• Un modello di base per redigere il progetto.
• Accordi inerenti al tirocinio formativo: una versione
in catalano/francese/inglese e un’altra in catalano/
spagnolo/inglese.
• Programma delle attività (lista dei possibili compiti e
delle mansioni da svolgere nelle aziende), disponibile
in catalano, francese e inglese.
• Polizze assicurative contro gli infortuni personali, i
rischi di responsabilità civile e i danni alle proprietà
sono disponibili per gli istituti di insegnamento pubblico in Catalogna.
• Un Programma di Monitoraggio per le esperienze lavorative in Europa, per aggiornarsi sui tirocini formativi
nell’Unione Europa.
• Modelli dei certificati che gli istituti di insegnamento,
le aziende o gli enti di accoglienza devono rilasciare
agli studenti.
• Documento Europass -Mobilità.
duplice obiettivo di promuovere la mobilità e dare il giusto credito e riconoscimento al lavoro
svolto dai coordinatori del progetto di mobilità e dagli
insegnanti che accompagnano gli studenti, vengono
intraprese le seguenti azioni:
• Mettere a disposizione un supplente per sostituire l’insegnante che accompagna gli studenti all’estero, quando
questi ultimi si allontanano per un minimo di 15 giorni.
• Rilasciare ai coordinatori dei progetto di mobilità un
certificato di partecipazione ad attività innovative nel
settore dell’istruzione.
• Assegnare borse, tramite un bando pubblico per la presentazione delle domande al DOGC, agli insegnanti e
al personale degli istituti di insegnamento, coordinati
dal Ministero dell’Istruzione della Generalitat de
Catalunya, che forniscono assistenza agli studenti e
che hanno partecipato a progetti di formazione con
studenti esterni alla scuola o all’ università in questione.
Alcuni tra questi strumenti vengono anche utilizzati da partner stranieri durante il loro soggiorno in Catalogna.
20
30
6. Mobilità per scopi didattici nella Regione
­Västra Götaland
Göran Fock, Generale, Dipartimento per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, Regione Västra Götaland
Introduzione
Le azioni intraprese a livello europeo ed internazionale nella
regione Västra Götaland rappresentano una parte importante
della strategia di sviluppo regionale. Tale strategia stabilisce
chiaramente che la regione dovrebbe sviluppare delle reti di
cooperazione tramite le organizzazioni internazionali e gli
accordi bilaterali. Inoltre, la strategia sottolinea la necessità
di rafforzare l’organizzazione propria della regione per quel
che concerne le conoscenze e le competenze a livello internazionale, facendo tesoro delle esperienze intraprese da
altre regioni. Le azioni a livello internazionale dovrebbero
riguardare tutte le attività all’interno delle aree di competenza
della regione.
Vision Västra Götaland
Le azioni internazionali e l’interazione con altre regioni europee rappresentano un punto di partenza fondamentale per
coinvolgere gli studenti e le istituzioni nei progetti interregionali. Vision Västra Götaland, la piattaforma politica regionale
per lo sviluppo della regione Västra Götaland, stabilisce le
seguenti priorità:
Vision Västra Götaland – Una vita dignitosa
• Salute
• Opportunità di studio e di lavoro
• Sicurezza, apertura verso gli altri e partecipazione alla
vita della comunità
• Un ambiente che tuteli i sistemi rinnovabili
• Soddisfare le necessità dei bambini e dei giovani
• Crescita sostenibile, risorse per tutti e una ricca vita
culturale
Quattro punti fondamentali sono alla base del lavoro per
lo sviluppo di Vision Västra Götaland: coesione nella regione,
uguaglianza, integrazione e internazionalizzazione. Quest’ultimo punto comprende anche il commercio estero, le comunicazioni internazionali e la capacità di sviluppare partenariati
e collaborazioni affinché gli interessi della regione vengano
tenuti in considerazione a livello europeo. E’ essenziale che i
cittadini siano preparati per le attività internazionali.
Vision Västra Götaland prevede inoltre cinque priorità
in un processo a lungo termine per incrementare lo sviluppo
della regione, una delle quali è svolgere un ruolo di primo
piano nello sviluppo delle competenze e delle conoscenze. Le
regioni con una popolazione ben istruita attirano gli investimenti e si sviluppano più velocemente. Un rapido sviluppo e
cambiamento nella vita lavorativa e nel settore delle tecnologie richiede uno sviluppo altrettanto rapido delle competenze e delle conoscenze. Le scuole devono essere capaci di
soddisfare le necessità del mercato del lavoro e preparare gli
studenti affinché, una volta usciti, siano pronti per la vita professionale e per l’apprendimento permanente. A tal proposito,
Vision Västra Götaland, dando priorità all’internazionalizzazione, alle conoscenze e alle competenze, è in linea con gli
obiettivi e le finalità del progetto Mobireg.
Mobireg- il presente e il futuro della mobilità
Sebbene la regione Västra Götaland non abbia ancora sviluppato una piattaforma regionale per la mobilità, il progetto
Mobireg, che mira a realizzare delle strategie di mobilità
bilaterali, a stabilire delle reti di cooperazione interistituzionale e dei partenariati stabili, è ben in linea con le strategie
politiche a lungo termine della regione Region Västra Götaland per quel che riguarda l’Apprendimento Permanente e le
esperienze già intraprese da altre regioni.
Durante il periodo di realizzazione del progetto Mobireg,
il comune di Ale è stato il coordinatore del progetto nella
regione Västra Götaland. E’stata creata una piattaforma per
le decisioni economiche ed amministrative e per garantire la
qualità del processo intrapreso. La gestione, l’amministrazione
e la realizzazione del progetto nell’ambito dell’Associazione
delle Autorità Locali della regione Göteborg (GR) sono state
affidate a Carina Abreu. Il lavoro e le esperienze svolte dal
comune di Ale saranno presi in considerazione nel momento
in cui la regione Västra Götaland presenterà le proprie strategie sulla mobilità.
Inoltre, la regione Västra Götaland beneficerà dei sistemi di
mobilità già sviluppati e messi a punto dalla regione Toscana
e dalla Catalogna. In tal modo, la regione Västra Götaland
potrà imparare dalle esperienze di queste due regioni e sulla
base di esse potrà sviluppare il proprio modello per la mobilità. Questo contribuirà a rafforzare ulteriormente la cooperazione interregionale e la collaborazione a lungo termine
e preparerà la strada per lo sviluppo di linee guida regionali
in materia di mobilità. A tal proposito, è necessario sottolineare che tutte e tre le regioni che partecipano al progetto
sono membri dell’EARLALL (Associazione europea delle
autorità locali e regionali per l’apprendimento permanente).
Quest’ultimo elemento è molto importante, poiché garantisce
politiche di cooperazione a lungo termine e accordi tra le
regioni a livello europeo.
Attualmente la regione Västra Götaland, insieme con le
quattro associazioni regionali delle autorità locali, sta sviluppando un network al fine di discutere le possibili strategie per
la mobilità. Prima di concordare una politica regionale sulla
mobilità, è necessario che queste discussioni siano concluse.
31
Annexes
1.Memorandum of Understanding between the Regional Government of ...................and the Regional
Government of ..................with regard to d
­ eveloping a programme of mobility in lifelong learning
We, the undersigned
DECLARE:
1. That their respective Regions (together ‘the Participants’) have already engaged in successful collaboration within the
framework of the European Association of Regional and Local Authorities for Lifelong Learning (EARLALL).
2. That the Participants believe it is of particular value to carry out specific collaborative projects with fellow EARLALL
regions in the area of education, vocational training and youth policies.
3. To this end the Participants wish to formalise their intention to continue this collaboration with this Memorandum of
Understanding.
PROVISIONS
1: OBJECTIVES
In so far as it is within their powers to do so, the Participants will seek to co-operate with one another to achieve the following objectives:
a) To promote the exchange of students and apprentices in vocational education and training and lifelong learning,
between relevant institutions in the respective Regions.
b) To promote opportunities for students and apprentices involved in on-the-job training as part of their study programme, to take up similar training placements in the other Region.
c) To promote the formal recognition, within a student’s or apprentice’s own course of study, of the period of study or onthe-job training placement in the other Region.
d) To promote on-the-job training and exchanges for teachers of vocational training courses, to include teaching activities as well as teacher training programmes.
e) To promote collaboration between education and training institutions.
f ) To facilitate the learning of European languages.
g) To develop awareness of European citizenship.
h) To promote an exchange of information and experiences regarding the content of vocational education and training
and vocational / professional qualifications and lifelong learning more widely.
i) To develop other actions of common interest in the fields of vocational education and training and other lifelong learning.
2: DISSEMINATION AND PROMOTION
The Participants will draw this Memorandum of Understanding to the attention of education and training institutions in
their region and will ensure that the outcomes and experiences resulting from any collaborative activity are evaluated and
disseminated.
3: JOINT COMMITTEE
The Participants will establish a joint committee of no more than two representatives from each region to promote the
objectives of this Memorandum of Understanding. The committee will meet to monitor progress against planned activity on
a 6 monthly basis. Members of the committee will be nominated by the Participants.
4: VALIDITY
This Memorandum of Understanding will come into immediate effect once signed.
5: SUSPENSION OR TERMINATION OF THE MEMORANDUM
This Memorandum of Understanding will be reviewed after a period of three years from the date of signing. Before that
date it may be suspended or terminated at any time for one of the following reasons:
a) by arrangement between the Participants;
b) by one Participant, providing at least two months written notice is given to the other Participant; or
c) by either Participant, where unforeseen circumstances make it impossible to adhere to the above provisions.
This Memorandum of Understanding is not intended to create legally binding or financial obligations between the Participants.
This document is signed in duplicate by the Participants in the …. languages, each text having equal status.
32
2. Programme for stages and exchanges between the Departament d’Educació i Universitats de la
Generalitat de Catalunya and Tuscany Regional Authority concerning professional training
Barcelona, 31 May 2006
THE FOLLOWING WERE PRESENT
On One hand, Joan Manuel del Pozo i Alvarez in representation of the Departament d’Educació i Universitats de la Generalitat de Catalunya and on the other, Gianfranco Simoncini representing Tuscany Regional Authority.
Within the scope of their respective attributions, the parties hereby state that they have the powers of legal representation
required for this deed and
HEREBY DECLARE
1. That the Departament d’Educació i Universitats de la Generalitat de Catalunya and Tuscany Regional Authority have
already collaborated successfully in the past in the European Association of Regional and Local Authorities for Lifelong
Learning (EARLALL)
2. That the two parties believe it to be particularly pertinent to undertake a specific project concerning professional training,
in the context of learning, professional training and youngsters policies
3. For this purpose, the two parties hereby formalise this plan of activities, which will be governed by the following
CLAUSES
ONE. Subject
The goals of this Plan of stage and exchange activities between the Departament d’Educació i Universitats de la Generalitat
de Catalunya and Tuscany Regional Authority are as follows:
a) Promote the exchange of students and apprentices through professional training courses held by training institutes.
b) Favour the involvement of students and apprentices involved in professional training and stages concerning their own
study curriculum held in other learning institutes.
c) Favour the involvement of students and apprentices involved in professional training in learning activities in other
institutes and ensuring that this learning is recognised in academic terms.
d) Promoting stages and exchanges for teachers involved in professional training courses, aimed at both the realisation of
teaching activities and the training of the teachers themselves.
e) Promoting collaboration between learning institutes.
f ) Facilitating the learning of European languages.
g) Increasing awareness among the European people.
h) Favouring the exchange of information and experience in terms of the contents of professional training and qualification courses.
i) Developing other common interests in terms of professional training.
TWO. Diffusion and promotion
The Departament d’Educació i Universitats de la Generalitat de Catalunya and Tuscany Regional Authority are hereby
bound to distribute this Plan of activities to the learning institutes in their respective territories and to favour participation
in the activities involved.
THREE. Joint commission
The signatories are hereby bound to create a joint commission for the promotion of the goals of this Plan. The joint commission will be formed by a maximum of two representatives of each party. The commission will supervise the correct
implementation of this Plan and will meet to establish the plan of activities required for its application. The members of the
commission will be appointed by the signatories of this Plan.
33
FOUR. Validity
This Plan will be valid from the moment of signature and will have a duration of five years.
FIVE. Withdrawal
Despite the above clause, this Plan may be suspended at any time due to one of the following reasons:
a) By agreement between the two parties.
b) Unilaterally, with prior written notification to the other party with at least two months notice.
c) Due to the impossibility of fulfilling the above clauses.
SIX: Conferment
As of 2007, at the beginning of each financial business year, the two parties will sign an addendum, to be attached to this
document, which will indicate the financial resources allocated annually.
This document is hereby handed over as minutes for the Plan in two copies signed by the parties in question, as proof of
conformity and with a sole purpose, at the location and on the date indicated in the heading.
For the Departament d’Educació i Universitats
de la Generalitat de Catalunya
For Tuscany Regional Authority
...........................................................
...........................................................
Joan Manuel del Pozo i Àlvarez
Gianfranco Simoncini
34
3. Plan for the implementation of the Bilateral Agreement on mobility signed by Tuscany Regional
Authority and the Generalitat de Catalunya
1. Beneficiaries
The plan involves the following types of beneficiary:
Students over the age of 16
Teachers and any experts in learning systems interested
2. Students
a. The regional authorities will define the priority learning areas and identify the centres, schools and agencies involved
in the mobility plan by common agreement
b. The two regional authorities guarantee the economic support required and integration with other European financing
for mobility projects
c. The two regional authorities are bound to draft a feasibility plan for the realisation of a Portal to ensure that basic
language courses in Catalan and Italian and courses in Italian and Catalan culture and other useful information for the
centres, schools and agencies involved in the implementation of the Plan is provided on the web, using the Tuscany Regional Council distance learning system
d. The two regional authorities undertake the commitment to monitor and assess the implementation of the Plan
e. The Plan will be implemented through bilateral agreements between the centres, schools and agencies involved and
identified by the two regional authorities
f. All participants will have their own individual learning plans, which will be defined by the centre, school or agency to
which they belong
g. The minimum duration of each mobility project will be 15 days
h. The goal for 2007-2008 is to achieve mobility for at least 3 groups/classes, with the involvement of at least 15 people
i. The first semester of 2007 will be dedicated to preparatory work, and the activities provided in this agreement will
begin in Autumn 2007
3. Teachers and experts
a. The Regional Authorities are bound to identify the person responsible and referee for each mobility plan for the Partner regional council
b. The Regional Authorities are bound to facilitate the relationship between persons responsible and referees for each
project and the possibility of the Referees to supervise the implementation of the Project in question
Barcelona, 18 January 2007
...........................................................
...........................................................
Xavier Farriols Sender
Giacomo Gambino
Departament d’Educació Formazione, Lavoro, Ricerca
Generalitat de Catalunya
Tuscany Regional Council
Subdirector general de Programmes i Recursos Istruzione,
Responsabile Area di Coordinamento Orientamento,
35
4. Programme for stages and exchanges between Västra Götalandsregionen and Tuscany Regional
Authority concerning professional training
Gothenburg, 7 June 2006
THE FOLLOWING WERE PRESENT
On One hand, Regionrådet Kent Johansson for Västra Götalandsregionen and on the other, Gianfranco Simoncini representing Tuscany Regional Authority.
Within the scope of their respective attributions, the parties hereby state that they have the powers of legal representation
required for this deed and
HEREBY DECLARE
1. That Västra Götalandsregionen and Tuscany Regional Authority have already collaborated successfully in the past in the
European Association of Regional and Local Authorities for Lifelong Learning (EARLALL)
2. That the two parties believe it to be particularly pertinent to undertake a specific project concerning professional training,
in the context of learning, professional training and youngsters policies
3. For this purpose, the two parties hereby formalise this plan of activities, which will be governed by the following
CLAUSES
ONE. Subject
The goals of this Plan of stage and exchange activities between Västra Götalandsregionen and Tuscany Regional Authority
are as follows:
a) Promote the exchange of students and apprentices through professional training courses held by training institutes.
b) Favour the involvement of students and apprentices involved in professional training and stages concerning their own
study curriculum held in other learning institutes.
c) Favour the involvement of students and apprentices involved in professional training in learning activities in other
institutes and ensuring that this learning is recognised in academic terms.
d) Promoting stages and exchanges for teachers involved in professional training courses, aimed at both the realisation of
teaching activities and the training of the teachers themselves.
e) Promoting collaboration between learning institutes.
f ) Facilitating the learning of European languages.
g) Increasing awareness among the European people.
h) Favouring the exchange of information and experience in terms of the contents of professional training and qualification courses.
i) Developing other common interests in terms of professional training.
TWO. Diffusion and promotion
Västra Götalandsregionen and Tuscany Regional Authority are hereby bound to distribute this Plan of activities to the
learning institutes in their respective territories and to favour participation in the activities involved.
THREE. Joint commission
The signatories are hereby bound to create a joint commission for the promotion of the goals of this Plan. The joint commission will be formed by a maximum of two representatives of each party. The commission will supervise the correct
implementation of this Plan and will meet to establish the plan of activities required for its application. The members of the
commission will be appointed by the signatories of this Plan.
FOUR. Validity
This Plan will be valid from the moment of signature and will have a duration of five years.
36
FIVE. Withdrawal
Despite the above clause, this Plan may be suspended at any time due to one of the following reasons:
a) By agreement between the two parties.
b) Unilaterally, with prior written notification to the other party with at least two months notice.
c) Due to the impossibility of fulfilling the above clauses.
SIX: Conferment
As of 2007, at the beginning of each financial business year, the two parties will sign an addendum, to be attached to this
document, which will indicate the financial resources allocated annually.
This document is hereby handed over as minutes for the Plan in two copies signed by the parties in question, as proof of
conformity and with a sole purpose, at the location and on the date indicated in the heading.
...........................................................
Regionråd, Kent Johansson
Västra Götalandregion
Sweden
...........................................................
Assessor, Gianfranco Simoncini
Tuscany Regional Council
Italy
37
5. Implementation Plan of the Bilateral agreement on mobility between Regione Toscana and Region
Västra Götaland
1. Sectorial actions
The Plan will concerns the following sectorial actions:
– students 15/19 enrolled in high school;
– apprentices till 29 years old;
– young trainees (till 32 year old and within 2 years from the final examina at University) in the field of research and
­innovation;
– operators of adult learning working in the field of study circle
2. Students
a. the Plan will be implemented trough bilateral agreements between twinning schools
b. both Regions will define the schools involved
c. both Regions will guarantee an economical support and will promote cooperation and integration with European LLP
grants for mobility
d. both Region will cooperate to offer to schools and students a distance learning Portal delivering distance learning
courses about Swedish and Italian languages and modules about Swedish and Italian culture
e. Both Regions take the commitment to monitoring and evaluate each single project of mobility
f. Each participant will receive an official certification in the host country
g. the target for the year 2007-2008 is to implement a mobility of 5 groups/classes
h. the first semester 2007 will be devoted to the preparatory work, the activity foreseen by this agreement will start with
the year 2007-2008
3. Apprentices
a. the Plan will be implemented trough regional institutions playing the role of support services
b. Both Regions will define their own demand of work experiences needed and take the commitment to find the best
placement
c. Both Regions will guarantee an economical support and will promote a cooperation and integration with European
grants for mobility
d. Both Region will cooperate to offer to apprentices a distance learning Portal delivering distance learning courses about
Swedish and Italian languages and modules about Swedish and Italian culture
e. Both Regions take the commitment to monitoring and evaluate each single project of mobility
f. each apprentices will have is own learning plan defined by the sending institution and Both Regions take the commitment to implement this plan and to deliver an official certification
g. the duration of each individual mobility project will be from a minimum of one to a maximum of 3 months
h. the target for 2007-2008 is to implement at least 15 individual mobility projects
i. the first semester 2007 will be devoted to the preparatory work, the activity foreseen by this agreement will start with
the year 2007-2008
4. Young trainees
a. The Plan will be implemented trough regional institutions playing the role of support services
b. Both Regions will define the supply of placements offered by firms and institutions acting in the region and will select
the trainees included in the Mobility Plan
c. both Regions will guarantee an economical support to the respective trainees and will promote a cooperation and integration with European grants for mobility
d. Both Region will cooperate to offer to the trainees a distance learning Portal delivering distance learning courses about
Swedish and Italian languages and modules about Swedish and Italian culture
e. Both Regions will facilitate the contact and the access to the information concerning the firm where the work expe-
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rience will take place, to make possible a preliminary definition of a working project
f. Both Regions take the commitment to monitoring and evaluate each single project of mobility
g. Each trainee will have is own research project defined according to the hosting firm and the firm will deliver to the
trainee an official certification
h. the duration of the individual mobility project have to be at least 3 months
i. the target for 2007-2008 is to implement 10 individual mobility projects
j. the first semester 2007 will be devoted to the preparatory work, the activity foreseen by this agreement will start with
the year 2007-2008
5. Operators of adult learning
The action
Västra Götaland and the Tuscany region decide to promote a project of mobility for adults in the field of liberal adult education which means exchange of experience and knowledge, between representatives.
Swedish partners
Europahuset Västra Götaland (Europe House of Västra Götaland) is the leading Swedish partner. The regional branches of
the independent study associations Vuxenskolan (Adult School) and Arbetarnas Bildningsförbund (Workers Educational
Association) of Västra Götaland is the Swedish cooperative partners. The participants in the project (individuals) represent
the regional and local activities of the study associations.
Italian partners
Tuscany Region will appoint the partners involved in this project.
Aim
To establish an arena/meeting point between regional and local representatives of Swedish and Italian partners in order to
exchange experiences of regional and local liberal adult education.
The Swedish representatives will bring in their experiences and knowledge of liberal education, particularly the study
circle as a method, the pedagogic required and the administrative/technical factors/rules which the study circle is based on.
Italian representatives will bring in their experiences and knowledge of local and regional work in order to carry through,
support and develop different actions of independent education and cultural activities targeted to adults living in Tuscany.
The cooperation and the project described will contribute to the development of the study circle as a method and tool for
individuals and their role as citizens.
Participants
The Swedish participants in the project are active as study-circle leaders, organisers of education and administrators of
regional and local liberal education. At least one representative of Regional/Local governments will take part in the project.
There will be a group of preliminary ten participants per Region in order to guarantee representation of the three different
categories.
Content of the project
One common conference (exchange of experiences) will be organized respectively in Tuscany and in Västra Götaland during
2007. Activities during 2008 is, preliminary, carried through on the same model as 2007 but give a possibility to deepen
respectively subject.
There should be room to evaluate and revise the actions on certain stages of the project.
We propose that the Swedish delegation first of all present and explain the following activities:
a) Study circles aiming to strengthen the individual (art, language etc)
b) Study circles aiming to develop the society and democracy (political science, knowledge of developing NGO’s, development off rural areas etc)
c) Activities aiming to mirror/reflect/develop culture and the meeting between professionals and amateurs in the field of
culture.
The activities are presented from the view of age-, gender- and ethnic perspective. The background of the two study associations, their background and their base in the liberal, independent movements will be described. The historical development of liberal adult education is observed and analyse of the present work and future challenges for the study circle will be
presented.
The Italian partner/participants contribute to the project with their knowledge of the present conditions observed in the
field of adult education and culture which cover the free and independent sector as well as the formal sector and which can
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contribute to an increased value of liberal education in Sweden.
The Italian partner is responsible for the details of this part of the project.
It will be possible to discuss and test ICT as a tool and method for common and continued relations between partners.
Tuscany Region make available for that purpose the regional distance learning system TRIO.
The project should be stimulated to develop ideas of future common projects/activities together with a third country in
the framework of European Union programme for education and culture.
The project take in account all EU financed Socrates/Grundtvig carried through by partners from Västra Götaland and
Tuscany.
Schedule
The project is planned for two years (2007-2008) and a possibility of renewal (2009).
Two common conferences will take place during 2007, the first in springtime 2007 and the second in autumn 2007.
Declaració final
The Region Västra Götaland agree about the previous points 1, 2, 3 and 5, about point 4 the commitment of the Region
Västra Götaland has to be confirmed within January 2007.
The Tuscany Region agree about all 5 points.
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EARLALL è una Associazione Europea di governi regionali e locali per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
L’Associazione EARLALL è convinta che l’apprendimento permanente sia cruciale per lo sviluppo della società moderna e per il raggiungimento degli obiettivi delineati dalla strategia di Lisbona. Siamo fermamente convinti che questi
obiettivi non possano essere raggiunti senza il coinvolgimento e la partecipazione dei governi regionali e locali.
EARLALL mira all’ attuazione di un alto livello di cooperazione tra i propri membri nell’ambito delle politiche per il
lifelong learning. Esperienze di scambi transnazionali , trasferimenti di buone pratiche e la promozione della mobilità
sono i temi principali perseguiti dall’organizzazione.
Il progetto MOBIREG è una buon esempio di questo lavoro. Il progetto contribuisce ad implementare le linee guida
sulle politiche transnazionali per la mobilità, al fine di promuovere tra i cittadini esperienze all’estero di studio e il lavoro, ai fini formativi. E’ di fondamentale importanza che i risultati e i prodotti del progetto MOBIREG siano disseminati tra le regioni per lo sviluppo di ulteriori programmi di mobilità..
Kent Johansson
Presidente dell’Associazione EARLALL e Membro del Comitato delle Regioni