Emanuela, postina 10 e lode «Il sorriso è il mio segreto
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Emanuela, postina 10 e lode «Il sorriso è il mio segreto
27 L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 8 MARZO 2013 8 marzo Donne protagoniste a IN BREVE Emanuela, postina 10 e lode «Il sorriso è il mio segreto» TEATRO SOCIALE Lo spettacolo «Ominidi 2.0» Impiegata al Centro distribuzione, è stata premiata come miglior agente lombardo Unica donna in ufficio. «Credo nel lavoro di squadra e nella forza dei rapporti umani» DIANA NORIS a Non ha i sandali alati ai piedi ma viaggia con una Panda. E le sue missive non sono di certo «divine», anche se contengono raccomandante con contenuti importanti. Emanuela Lamanna ha 38 anni, un portamento da ragazzina e rappresenta una nuova generazione di portalettere, Mercuri contemporanei che hanno ben poco a che vedere con il classico «postino». Emanuela è tanto brava nel suo lavoro che lo scorso anno è stata premiata a livello regionale come «Migliore agente di Poste italiane per te», un nuovo servizio di cui si occupa da oltre due anni al Centro distribuzione di Bergamo. «Una grandissima soddisfazione – racconta Emanuela –. Ero ad un incontro di Poste italiane a Milano, ma non ci speravo, anche perché in ufficio siamo in cinque. E invece io, unica donna del gruppo, ho vinto». Sì, perché il lavoro dell’agente postale non è così semplice, soprattutto quando si è la sola a rappresentare il gentil sesso. Ma Emanuela è convinta che le «donne siano più precise» ed è stata molto abile a lavorare con i suoi colleghi «maschietti», diventando il loro punto di riferimento. Il segreto? Prima di tutto il sorriso, «sempre e soprattutto con i clienti», precisa Emanuela, e il lavoro in team: «Dico sempre ai miei colleghi che siamo una squadra, solo così si possono raggiungere dei risultati – spiega sorridente –. Anche il riconoscimento che ho ricevuto è in gran parte merito del lavoro fatto insieme. Cerco di coinvolgerli in qualsiasi occasione e poi ho un vantaggio, i miei colleghi sono tutti più giovani di me, sono la loro sorella maggiore». Emanuela è perfettamente a suo agio tra le mille cose da fare, perché un «Asi» (l’addetto all’articolazione servizi operativi, figura nata nel 2010 ed evoluzione del portalettere) si destreggia tra il backoffice e il lavoro a domicilio, come il ritiro e la spedizione della corrispondenza, il pagamento dei bollettini o la consegna personalizzata al destinatario. «Insomma, noi coccoliamo i nostri clienti e loro si fidano di noi – spiega Emanuela –. Facciamo orari particolari, fino alle 20, e siamo sempre a disposizione. La cosa che mi dà più soddisfazione è riuscire ad aiutarli, per questo cerco sempre di essere informata. È bello vedere che si fidano di te e ti consigliano ad amici o colleghi perché lavori in un certo modo». Al primo posto, i rapporti umani: «Sin da quando facevo la postina è stato fondamentale il rapporto con le persone – racconta entusiasta l’agente di Poste italiane –. È bello vedere come la signora anziana ti aspetti tutte le mattine per ricevere la posta ma anche per scambiare due chiacchiere. L’aspetto delle relazioni non deve essere sottovalutato, scambiare due parole, non è una perdita di tempo, ma un valore aggiunto». Emanuela ci accompagna nei meandri del Centro di distribuzione di Poste Italiane di via Galimberti e con il suo entusiasmo ci fa scoprire ALLE 16 La storia rosa all’Archeologico Emanuela Lamanna è la postina premiata come miglior agente della Lombardia FOTO BEDOLIS Alzano A E a Nese un ufficio in rosa «Bel clima e team affiatato» A Un ufficio postale tutto in rosa. È quello di Nese, frazione di Alzano Lombardo dedicato alle imprese. Aperto dal giugno 2011 è diretto da Antonella Bergamini: «Sono orgogliosa di essere riuscita a creare un clima sereno, costruttivo e mai competitivo nel mio team di sole donne» racconta. Con lei lavorano due specialiste settore merceologico Maria Rosa Silvia e Concetta Albanese e una sportellista Antonella Di Buono da pochi giorni in maternità. AGATA DI DALMINE Mamma e camionista «In viaggio fin dai 6 anni» «N on sono una donna speciale. Sono una donna con una passione». A dirlo è Agata De Rosa, 32 anni, mamma in attesa del secondo figlio, imprenditrice, moglie, che di mestiere fa l’autista di camion. Una passione quella per gli autocarri che ha ereditato dal padre, camionista anche lui, che fin dalla prima elementare la portava con se in giro per l’Europa. «Non c’è un momento della mia vita dove la strada e i camion non ci siano. Fanno parte di me. Fin da quando avevo 6 anni accompagnavo mio padre nei suoi viaggi, le mie vacanze estive le passavo sul camion. Mio marito, Simone, fa il mio stesso lavoro. Il mio primo figlio è nato a luglio, io a settembre ero già in viaggio, con lui al seguito, ovviamente. Ora che sono incinta di otto mesi sono ferma ma se mi dovessero chiamare e chiedere di andare a Lugano ci andrei subito, al massimo partorisco in Svizzera». È tosta Agata e anche se lei non vuole sentirselo dire un po’ speciale, questa donna camionista, lo è davvero. A cominciare dal fatto che ha vinto un premio importante. Nata a Napoli ma residente a Dalmine, Agata sarà infatti premiata con il Sabo Rosa 2013 ovvero uno speciale ammortizzatore per veicolo industriale prodotto in edizione limitata (un pezzo all’anno) e conferito, fin dalla prima edizione, a Bologna, oggi nel giorno della Stasera alle 20,30 per la Giornata della donna, al Teatro sociale spettacolo «Ominidi 2.0», piece teatrale di Alan Poloni, con Paolo Zambon e Michele Marinini, danzatrice martine Bucci, produzione Maria Teresa Birolini, elementi scenici Luigi radici, musiche di Michele Mutti. L’evento è organizzato dal Consiglio delle donne. Domenica, ore 16,30, spettacolo «Io femmina, e tu?», breviario comico poetico sugli stereotipi di genere, di Fabrizio Cassanelli, con Federico Raffaelli e Laura Rossi, regia di Letizia Pardi e Francesca Pompeo; produzione La Città del Teatro. Agata De Rosa con il suo camion come dietro all’immagine un po’ polverosa degli uffici postali «si nasconde tutto un mondo da scoprire». La passione per il lavoro Emanuela se la porta anche quando è in vacanza: «Quando posso scappo in Croazia, me ne sono innamorata, tanto da chiedere al mio capo di trasferirmi – scherza Emanuela –. Sono curiosa e sono andata in un ufficio postale in Croazia per vedere come lavorano. Soprattutto nei paesi più piccoli, come nell’isola di Krk, ci sono uffici che sono dei piccoli minimarket, si vende di tutto. Ed è bello vedere come mantengono le tradizioni, con il biciclettone parcheggiato all’entrata e il mare davanti all’ufficio». ■ Le dipendenti dell’ufficio di Nese Festa della Donna. A decidere l’assegnazione del premio una giuria d’eccezione composta da 13 donne dipendenti del Gruppo Roberto Nuti Spa che ha visto nella camionista di Dalmine un esempio di donna forte, madre, lavoratrice ma sopratutto espressione del lavoro di migliaia di piccole imprese italiane che ogni giorno combattono per restare in piedi. «Una donna che fa l’autista di camion per dimostrare che è una superdonna sbaglia» tiene a precisare Agata. «Non devo dimostrare nulla a nessuno. Non devo dimostrare che sono in grado di fare il lavoro di un uomo. Lo faccio perché ho scelto di farlo. Perché quando guidi, sei tu, il tuo camion, i tuoi pensieri, i tuoi sogni e basta. Il camion non è solo un pezzo di ferro, diventa parte di te. Per questo quando sei al volante non stai facendo una cosa eccezionale ma solamente un qualcosa che hai scelto di fare. Se devo essere sincera, il difficile è altro, è essere una donna imprenditrice oggi nel settore dei trasporti. Non veniamo pagati da novembre. Le grandi aziende di trasporti cercano prestazioni a basso prezzo e per questo si ©RIPRODUZIONE RISERVATA rivolgono sempre più ad autisti di altri Paesi, sopratutto dell’Est e per noi è sempre più difficile». Ha girato le strade italiane ed europee in lungo e in largo. Dopo la patente B, ha preso la E a 21 anni. Ha iniziato con le tratte nazionali e ha anche trasportato esplosivo per l’esercito. Non nasconde le difficoltà di conciliare la famiglia con un lavoro che ti tiene lontano da casa 5 giorni su 7 ma non ha mai pensato di mollare, mai. «Ora che sono in maternità la strada mi manca, i colleghi, la solitudine, tutto. Ho sempre incontrato persone stupende e sopratutto rispettose, e poi hai il tuo camion, che non è più un mezzo di lavoro ma quasi una persona, arrivi anche a parlarci e confidarti con lui». Dedicherà il premio ai due uomini più importanti della sua vita, il padre, che ormai non c’è più, e il marito, con cui condivide non solo la famiglia ma anche il lavoro. «Devo moltissimo a Simone, che mi ha sempre sostenuto e capito. Mi ha promesso che appena nascerà Emma, posso prendermi una settimana tutta per me per un viaggio in Europa». Gloria Vitali Oggi alle 16, ci sarà il tradizionale appuntamento (ingresso gratuito) al Museo Archeologico di Piazza Cittadella, con visita guidata, tè e un piccolo rinfresco. «Da vent’anni festeggiamo l’8 marzo con iniziative culturali – spiega il direttore del museo, Stefania Casini –, mostreremo la figura femminile attraverso i nostri reperti, che vanno dalla preistoria all’Alto Medioevo. Casualmente al museo lavorano solo donne, perciò siamo particolarmente sensibili al tema». ORIOCENTER Autorità pedalano per solidarietà A Oriocenter la festa della donna sarà con «Love Energy». Fino al 30 aprile i clienti saranno invitati a pedalare su speciali bicigeneratori, biciclette in grado di produrre energia pulita. Al termine dell’evento, l’energia prodotta sarà convertita in denaro da donare al Centro di accoglienza femminile «SaraCasa» di Bergamo, che ospita donne bisognose di aiuto. Oggi dalle ore 14, nell’area Love Energy in zona ristorazione, Oriocenter sarà teatro di una grande kermesse che avrà come ospiti d’eccezione alcune tra le più alte cariche pubbliche del territorio: il prefetto di Camillo Andreana, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, il sindaco di Orio Gianluigi Pievani, il presidente del consiglio di rappresentanza dei sindaci Leonio Callioni, la direttrice generale dell’Asl Mara Azzi e il direttore della Caritas don Claudio Visconti. Tutte le autorità presenti pedaleranno per contribuire alla raccolta fondi.