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Venerdì è un secolo dalla nascita dello statista. La sua figura è ancora schiacciata sugli ultimi 55 giorni: un racconto che accredita spesso la versione brigatista di un Moro vittima dello Stato più che dei suoi assassini. Moro, cent’anni di prigionia Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l Francesco Cundari €1,40 Anno 93 n. 251 Mercoledì, 21 Settembre 2016 unita.tv I l centenario dalla nascita di Aldo Moro, forse il principale rappresentante della cultura della mediazione, non poteva cadere in un momento migliore. P. 12 Grillo scommette sul caos l I 5 Stelle vogliono il ritorno al proporzionale per trascinare l’Italia verso l’ingovernabilità l Pd: sì a modifiche dell’Italicum ma resti il potere dei cittadini di scegliere il governo P. 2-3 Donne che muoiono troppo B y(7HD9B7*KKMKKT( +.!"!;!?!= Lella Costa anchieri, pizzicagnoli, notai - l’incipit l’ho rubato a De André -, dirigenti d’azienda, elettricisti, poliziotti, ministri, calzolai, avvocati, studenti, musicisti, agenti di commercio, ballerini, vigili urbani, sindaci, editori, guardie del corpo, medici, postini, giornalisti, ambulanti, pescatori, sindacalisti, giudici togati, curatori di immagine, bagnini, fotografi, dj, broker, dentisti, librai, latifondisti, legionari, cuochi, insegnanti, autisti, redattori, saltimbanchi, architetti, brigadieri , disoccupati, sottosegretari, panettieri, cantanti, stagionali, chimici, faccendieri, sondaggisti, pubblicitari, maghi, domatori, capi del personale, soggettisti, assessori, ingegneri, buttafuori, spacciatori, geometri, operai, infermieri, informatici, tassisti, rivenditori d’auto, benzinai, semiologi, sociologi, stilisti, pompieri, portaborse, portinai, comici, calciatori, camionisti, dietologi, mafiosi, ragionieri, magazzinieri, gigolò, stagisti, metalmeccanici, blogger, muratori, psicoanalisti, agenti immobiliari, principi, duchi, conti, allevatori, ex principi, affaristi, allibratori, parrucchieri, vinai , commercialisti. Voi che io a mia moglie non ho mai torto un capello però bisogna valutare caso per caso. Voi che ma quale femminicidio sono omicidi come tutti gli altri. Voi che se se ne parlasse di meno magari certi uomini non si farebbero suggestionare. Voi che vis grata puellae. Voi che con tutti questi immigrati c’era da aspettarselo. Voi che l’avete voluta la parità? Voi che però non si parla mai delle donne che uccidono gli uomini. Voi che io la violenza non la tollero però certe donne se la vanno a cercare. Voi che magari lei è scappata con un altro e vuole far credere che il marito l’ha uccisa, certe donne sono capaci di tutto pur di fartela pagare. Voi che un poveraccio almeno in casa sua ha diritto a un po’ di tranquillità. Voi che vi innervosite quando vostra figlia ne parla, cambiate canale quando la televisione ne parla, alzate la voce quando vostra moglie ne parla. Voi che quando le donne sapevano stare al loro posto queste cose non succedevano. Voi che ma insomma finiamola, è la guerra dei sessi, no? È così da sempre e sarà così per sempre, e dopo tutto che cosa ci possiamo fare noi? Voi - anche il finale l’ho rubato a De André - provate pure a credervi assolti siete per sempre coinvolti. Il meglio degli altri Obama, congedo all’Onu: «Contro i muri e i nuovi dittatori» P. 4 LA LETTERA Caro Staino, perché mi vuoi sul tuo giornale? A Putin: «La Russia sta cercando di riguadagnare la gloria perduta tramite la forza. Ma il mondo è troppo piccolo per far risorgere le vecchie mentalità». A Trump: «Dobbiamo correggere la globalizzazione, ma rifiutiamo nazionalismi e populismi: un Paese circondato dai muri imprigionerebbe se stesso». A tutti: «Troviamo una casa ai rifugiati. Aiutare chi ha bisogno ci rende più sicuri. Le nazioni benedette dalla ricchezza devono fare di più». Emanuele Macaluso C aro Sergio, anzitutto auguri vivissimi per il gravoso impegno che hai assunto come direttore del l’Unità. Sei un uomo coraggioso, un combattente che ha espresso le sue opinioni e i suoi ideali attraverso la vignetta, la striscia, le pagine di un giornale, Tango, disegnate con maestria, ironia e passione. Oggi ti devi cimentare non solo con la scrittura ma con la direzione di un giornale che, come hai scritto nel tuo editoriale, deve somigliarti e quindi dovrebbe essere ripensato e riprogettato. Siccome chiudendo il tuo articolo mi chiedi di partecipare, alla mia giovane età, all’impresa, faccio alcune osservazioni che forse possono servire alla riflessione tua, del condirettore e dei redattori de l’Unità. Antonio Gramsci, nel gennaio del 1924, fondò l’Unità come organo di un partito che aveva contribuito a fondare nel 1921 e pensava che il giornale dovesse servire a svolgere un ruolo politico-culturale volto a sostenere la costruzione di quel partito. Segue a pag. 10 All’interno la risposta del direttore Staino Il nodo dell’uscita gratis per chi è leggermente sopra la soglia dei 1200 euro al mese Il tavolo governo-sindacati sulle pensioni previsto per oggi è slittato alla prossima settimana. Un rinvio per trovare le risorse necessarie. Finora si è sempre parlato di circa 2 miliardi: ma 100 milioni in più o in meno potrebbero fare la differenza per migliaia di persone. Uno dei nodi rimasto ancora in sospeso riguarda i lavoratori precoci e il possibile anticipo per chi ha già versato 41 anni di contributi. L’altro è relativo alla cosiddetta «Ape social», cioè quella pagata dallo Stato nel caso in cui l’assegno pensionistico si fermi a 1.200 euro netti. Il tentativo dei sindacati è quello di alzare l’asticella, per consentire il sostegno pubblico a tutte le categorie più svantaggiate, come i metalmeccanici che spesso superano la soglia dei 1.200. P. 7 Giovanni M. Jacobazzi da Il Dubbio Nel giornale Riforma delle pensioni: si lavora sulle risorse Libia, criminali comuni i rapitori degli italiani INVESTIMENTI Umberto De Giovannangeli P. 4 Il disincanto aiuta Putin a tenersi la Russia Marietta Tidei P. 6 Realacci: Casa Italia motore di sviluppo Legge elettorale, l’offensiva dei peggioristi P. 7 Fabrizio Rondolino P. 3 Gherardo Colombo: «Pene troppo alte e troppo carcere» P. 15