report - ITIS Mattei

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report - ITIS Mattei
VISITA AL GHIACCIAIO DEL MORTERATSCH
Il giorno 27/10/10 siamo partiti per compiere un
viaggio di istruzione al ghiacciaio del Morteratsch. Ci
siamo ritrovati la mattina presto davanti alla scuola,
insieme agli studenti della classe 3° AEN. Eravamo
tutti entusiasti all’idea di osservare da vicino un
ghiacciaio, ma purtroppo il nostro entusiasmo si è
spento dopo una decina di minuti, a causa del
notevole ritardo dell’autista del pulman.
Dopo un estenuante viaggio di tre ore abbiamo
finalmente raggiunto, tra neve e ghiaccio, la stazione
del trenino del Bernina, che si trova sul fondo della
valle del ghiacciaio del Morteratsch
. Ed è proprio da lì che abbiamo compiuto un
incredibile impresa, raggiungendo in appena una
ventina di minuti, il famigerato ghiacciaio. Il
paesaggio era stupendo, soprattutto perché aveva
nevicato nei giorni precedenti e la neve aveva reso
quella vallata un enorme tappeto bianco, anche se
questo ci ha rallentato un po’; infatti il tratto di strada
che parte dalla stazione e conduce al ghiacciaio è un
semplice sentiero sterrato ma, proprio a causa della
neve, era diventato un tantino più impervio.
Durante la camminata abbiamo prestato attenzione a
dei cartelli posti sul ciglio della strada, che indicavano
il punto in cui arrivava il ghiacciaio nell’anno riportato
sull’insegna.
Siamo rimasti tutti delusi quando ci siamo trovati
davanti alla distesa di ghiaccio: un ammasso di neve e
ghiaccio irriconoscibile e indefinito, a tal punto che
abbiamo fatto fatica a riconoscerlo.
Un ghiacciaio è una grande massa di ghiaccio delle regioni
montane e polari, adunata negli avvallamenti, formatasi
dalle nevi sotto l'azione del gelo e scorrente
lentissimamente verso il basso per gravità. Si pensa che
20.000 anni fa i ghiacciai ricoprissero circa il 32% delle
terre emerse. Attualmente occupano il 10% della
superficie terrestre e costituiscono di gran lunga il più
grande serbatoio d'acqua dolce sulla terra. Perché si
cominci a formare un ghiacciaio, è necessario che la
quantità di neve che cade e che si accumula nell'arco di un
anno, superi la quantità di quella che viene persa per
fusione o sublimazione cioè vi sia un effettivo accumulo
perenne nell'intero anno. Questo avviene nelle zone polari
e di alta montagna, dove la temperatura rimane bassa
tutto l'anno e le precipitazioni nevose sono abbondanti. La
neve si accumula nel tempo al di sopra di una quota detta
Limite delle nevi permanenti; mentre il nucleo del
ghiacciaio scorre verso altitudini inferiori, ogni punto del
ghiacciaio può spostarsi in misura e direzione diverse. Il
Massiccio del Bernina è un gruppo montuoso delle Alpi
Retiche occidentali situato al confine tra Lombardia e la
Svizzera.È ricoperto di numerosi ghiacciai, che però negli
ultimi anni si sono molto ridotti di dimensioni. Nella Val
Morteratsch vi sono i ghiacciai più grandi, dai quali, più in
basso, si dipartono le due lingue del Morteratsch e del
Pers. Il problema della riduzione dei ghiacciai non
sta tanto nella diminuzione delle precipitazioni
nevose ma soprattutto nell'aumento delle
temperature.
Per quanto riguarda il ghiacciaio del Morteratsch, si
parte dai 4020 metri per arrivare a 2000 metri con
alimentazione da parte delle colate laterali che
scendono dal Piz Bernina, Piz Argent e Zupò.
Nella seconda metà del settecento il ghiacciaio
appariva come un’ immensa fiumana che arrivava a
lambire la strada, che fino al 1910 fungeva da punto
di osservazione per valutare arretramenti ed
avanzata dei ghiacci. Dal 1910 tale funziona viene
svolta dalla ferrovia.
Da notare il netto arretramento di ben 312 metri dal
1878 al 1898, con una media annua di quasi 15
metri. Si parla del periodo di riscaldamento seguito
alla piccola Eta glaciale.
Tra il 1899 e il 1907 il ritiro è di soli 42 metri. Tra il
1908 e il 1937 si perde invece una notevole massa
glaciale, pari ad una contrazione della lingua di ben
303 metri.
Ma ancora più grave è quello che accade nel periodo
tra il 1938 e il 1967 con oltre 900 metri di
arretramento.
Negli ultimi 38 anni il ghiacciaio ha proseguito nel
suo ritiro, con un accenno di stazionarietà solo negli
anni 70, gli anni del lieve generale raffreddamento.
In totale dalla fine dell'età glaciale il Morteratsch ha
perso quasi 2 km di lingua valliva.
Effimeri si sono rivelati gli avanzamenti del 1985 e
del 1988 rispettivamente di 8 e 2 metri.
E' importante sottolineare come a partire dagli anni
80 si sia verificato anche un aumento delle
temperature medie durante le stagioni di
transizione, dato negativo per la conservazione del
glacialismo, nonchè penalizzante per la neve fresca
che non può evolvere verso stadi di maggiore
densità e resistenza. Nell'estate del 2000 il
ghiacciaio aveva un aspetto sconfortante, con
appiattimento marcato, copertura dedritica in
aumento e zone di ghiaccio morto staccate dalla
lingua.
Da notare però che non si è registrata alcuna
importante variazione delle precipitazioni invernali
tra il 1911 e il 1999, tale da giustificare un così
marcato ritiro.
Il pensiero dunque si volge alle temperature.
Nel 1910, quando fu ultimata la linea ferroviaria
Tirano-St. Moritz, il ghiacciaio del Morteratsch si era
già ritirato di parecchie centinaia di metri ed il suo
regresso è proseguito quasi ininterrottamente
portando la fronte a ben 2 chilometri dal punto della
sua massima espansione. Le prime misurazioni
scientifiche sul ghiacciaio iniziarono nel 1878, e
grazie ad esse si sono potuti riconoscere alcuni
episodi significativi nella sua vita. Si apprende così
che, complice anche la notevole estensione dei
bacini d’accumulo in quota, il ritiro non è stato
uniforme è ha risposto con un certo ritardo agli
eventi climatici. In alcuni anni particolarmente freddi
il movimento si è quasi arrestato senza tuttavia
fermarsi. Nel 1899 si registrò addirittura un aumento
di 2 metri, cui seguirono i progressi del 1912 (5 m),
1985 (8,4 m) e 1988 (2,4 m). Comunque sia, negli
ultimi 122 anni il Morteratsch si è ritirato in media di
16,2 metri l’anno e se non ci sarà un’inversione di
tendenza, si prevede che nel 2050, questo maestoso
gigante di cristallo avrà abbandonato tutto il
fondovalle per rifugiarsi alle quote più elevate.
La recessione o il ritiro dei ghiacciai dal 1850 influisce sulla
disponibilità di acqua fresca per l'irrigazione e per uso
domestico, sulle escursioni in montagna, su animali e
piante che dipendono dalla fusione del ghiacciaio e, a
lungo termine, sul livello degli oceani. Studiato dai
glaciologi, la coincidenza del ritiro del ghiacciaio con
l'aumento di gas serra atmosferici è spesso citato a
sostegno probatorio del riscaldamento globale. La piccola
era glaciale copriva l'arco di tempo che va da circa il 1550
fino al 1850 quando il mondo sperimentò temperature
relativamente più fredde rispetto a quelle attuali.
Successivamente, fino a circa il 1940, i ghiacciai in tutto il
mondo si ritirarono in quanto il clima sostanzialmente si
andava riscaldando. Il ritiro glaciale rallentò e addirittura
mutò temporanemente tendenza, in molti casi, tra il 1950
e il 1980 come se ci fosse stato un leggero raffreddamento
globale. Fin dal 1980, un significativo riscaldamento globale
ha portato alla recessione dei ghiacciai sempre più rapida e
onnipresente, in modo così forte che alcuni ghiacciai sono
scomparsi completamente, e l'esistenza nel mondo di un
gran numero di quelli rimasti è minacciata.
Tornati alla stazione abbiamo consumato il nostro pasto e
siamo saliti finalmente sul fantastico Bernina express,
chiamato comunemente trenino rosso del Bernina. Quella
del Bernina è una ferrovia vera che si arrampica di
oltre 1'800 metri da Tirano su per le montagne
donando panorami mozzafiato e scorci naturali
incomparabili, passando dal fondo-valle valtellinese
di Tirano a quota 429 m.s.m. attraverso la splendida
Valposchiavo, fino ai 2'253 del Passo Bernina con
il contorno dei ghiacciai perenni del Gruppo del
Bernina. Il Piz Bernina, visibile nell'anfiteatro di
ghiacciai di Morteratsch, raggiunge i 4'049 metri. Il
viaggio termina a St.Moritz in Engadina Alta a quota
1'775 metri. L'intero percorso impiega circa 2 ore e
20 minuti di viaggio.Il Bernina express, importante
dal punto di vista turistico, percorre un itinerario di
notevole interesse paesaggistico, reso più
apprezzabile dalle speciali carrozze panoramiche di
cui è dotato. Arrivati al capolinea ci siamo finalmente
presi una pausa per un caffè e siamo subito ripartiti,
con destinazione la scuola.