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ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 1 di 10 EB Emulsioni Bituminose INDICE: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Scopo Campo di applicazione Norma di riferimento Definizioni e simboli Responsabilità Apparecchiature Modalità esecutive Esposizione dei risultati DOCUMENTI CORRELATI: a) b) c) d) Norma di riferimento Minuta di prova Certificato di prova Verbale di accettazione C.N.R. - B.U. n°134/91 M/LAB08/01min.8 M/LAB08/01.8 M/LAB01/04 Redazione (firma) De Iasi Serena EDIZIONE : 0 Revisione 0 1 2 3 4 5 Pagine Modificate Verifica RQ (firma) Approvazione DIR (firma) De Iasi Maurizio Data De Iasi Massimo Oggetto 21/07/2008 Prima emissione IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 1 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 2 di 10 EB Emulsioni Bituminose 1. Scopo La prova misura convenzionalmente la resistenza a trazione indiretta e la deformazione di compressione a rottura in mm per trazione indiretta del provino (accorciamento), di provini cilindrici ricavati da miscele bituminose confezionate a caldo con bitumi solidi o semisolidi in laboratorio, su provini di asfalto colato o su carote prelevate in sito da pavimentazione. 2. Campo di applicazione Questa metodica è applicabile ai conglomerati e malte bituminose, misti e pietrischetti bituminati, nonché agli asfalti colati. 3. Norma di riferimento CNR B.U. n°134/1991 (Determinazione della resistenza a trazione indiretta e della deformazione a rottura di miscele di aggregati lapidei e bitume) 4. Definizioni e simboli SPE Sperimentatore DL Direttore del Laboratorio MIN Minuta di prova 5. Responsabilità 5.1 Responsabilità dello Sperimentatore Lo sperimentatore è responsabile: o della precisa e puntuale applicazione di quanto previsto dal MQ del Sistema di Qualità Aziendale; o della corretta esecuzione della prova; o della corretta trascrizione ed elaborazione dei dati; o del corretto uso della strumentazione utilizzata. 5.2 Responsabilità del DL Il Direttore del Laboratorio è responsabile: o Della precisa e puntuale applicazione di quanto previsto dal MQ del Sistema di Qualità Aziendale; o Della correttezza delle elaborazioni; o Della certificazione emessa a fronte della prova fatta. IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 2 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 3 di 10 EB Emulsioni Bituminose 6. Apparecchiature x Stampi cilindrici (tipo Marshall) in acciaio del diametro interno di 101,6mm e di 87,5mm di altezza, con basi e collari di prolunga. Gli stampi devono essere in numero non inferiore a 4. x Apparecchiatura per estrarre dagli stampi i campioni costipati. x Costipatore meccanico con pestello con faccia di battuta piana e circolare e massa battente del peso di 4.536kg , con altezza di caduta libera di 457mm. x Piedistallo di base per il costipamento. x Sostegno per lo stampo x Pressa meccanica Marshall con cella dinamometrica; x Testa di rottura x Coppia di listelli di acciaio di lunghezza 10cm e sezione trasversale (12,6r0,1)x(6r0,1)mm, per la trasmissione del carico di compressione diametrale x Trasduttore per la misura dello scorrimento x Dispositivo per la misura della deformazione di trazione indiretta a rottura del provino, costituito da un deformometro meccanico munito di comparatore centesimale bloccabile o da una coppia di estensimetri o di trasduttori differenziali collegati ad un registratore per acquisizione delle deformazioni x Stufa di essiccazione con regolazione termostatica della temperatura compresa fra 40° e 150°±1°C, per riscaldare gli stampi e il materiale di prova alla temperatura richiesta. x Vasca termostatica in grado di mantenere la temperatura dell’acqua a 60°C e di tenere i provini a 5cm al di sopra del fondo. x Refrigeratore per condizionamento fino a -10r°C x Recipienti x Termometro x Bilancia di 5kg di portata 7. Modalità Esecutive 7.1. Operazioni preliminari: a. Individuazione del materiale da sottoporre a prova e specifica dei provini Lo sperimentatore, dalla lavagna sita in laboratorio evince il campione su cui eseguire la prova. Effettua il controllo della bilancia che si intende utilizzare, verificando sia l’idoneità dello strumento ( portata e sensibilità ), sia la sua funzionalità , sia la validità del relativo certificato di taratura. Controlla la funzionalità delle apparecchiature di prova. I controlli suddetti sono di responsabilità dello Sperimentatore che effettuerà la prova. La prova può essere eseguita sia su provini preparati in laboratorio o cantiere sia su carote prelevate in sito da pavimentazione. Viene eseguita su un numero di 4 provini cilindrici per ogni miscela, aventi sezione nominale di circa 80cm2, con diametro di circa 10,1r0,2cm ed altezza di almeno 2cm e comunque > del doppio della dimensione massima degli inerti impiegati. b. Minuta di Prova Si munisce della Minuta di Prova per la registrazione dei dati della prova IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 3 IO/LAB08/8 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI CB Conglomerati Bituminosi DEL 21/07/08 Pagina 4 di 10 MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE REV00 BTM Bitumi Tradizionali o Modificati EB Emulsioni Bituminose 7.2. Esecuzione della prova 7.2.1 Preparazione dei provini 7.2.1.1. Numero dei provini ¾ Lo sperimentatore provvederà alla preparazione di n°4 provini per ogni miscela 7.2.1.2. Provini di conglomerato bituminoso, preparazione in laboratorio 7.2.1.2.1. Preparazione degli aggregati ¾ Lo sperimentatore provvede ad eseguire le operazioni previste ai punti 3 e 4 della norma C.N.R. B.U. n°30/73, ossia esegue le operazioni riportare nella IO/LAB08/06 ¾ Lo sperimentatore provvede ad essiccare gli aggregati, aventi un peso secco pari a 5000g, alla temperatura di 105y110°C fino a peso costante e li separa nelle frazioni previste dalla composizione granulometrica prestabilita mediante stacciatura a secco, eliminando il materiale trattenuto al crivello 30 UNI 2234 o al setaccio da 25,4mm ¾ Predispone una quantità in peso di bitume, calcolata in base ad una prefissata percentuale di bitume (riferita al peso secco degli aggregati lapidei). Tale peso deve essere incrementato per tener conto del peso di bitume che, al momento del suo impiego, resta aderente alla superficie interna del contenitore utilizzato. A tal fine è opportuno eseguire una sperimentazione preliminare per determinare l’incremento di peso, determinando la differenza tra il peso del contenitore con in bitume immediatamente prima e dopo il versamento del bitume sugli inerti. 7.2.1.2.2. Temperature di mescolamento e di costipamento ¾ Le temperature di mescolamento del bitume e degli aggregati e del successivo costipamento dell’impasto devono essere tali da garantire che il bitume usato presenti una viscosità assoluta rispettivamente di 1,7r0,2 poise (mescolamento) e di 2,8r0,3 poise (costipamento). ¾ Qualora non sia possibile eseguire le determinazioni della viscosità assoluta, lo sperimentatore eseguirà le procedure di mescolamento e costipamento con riferimento alla seguente tabella, estratta dalla CNR 30/73, paragrafo 3.3, : Bitume Temperature di Equiviscosità Mescolamento Costipamento B 180/200 141 r 5°C 131 r 5°C B 80/100 152 r 5°C 142 r 5°C B 60/80 158 r 5°C 148 r 5°C B 40/50 165 r 5°C 155 r 5°C 7.2.1.2.3 Preparazione della miscela ¾ Lo sperimentatore pesa entro recipienti separati per ciascun provino il quantitativo di ogni frazione di aggregato noto. ¾ Pone i recipienti sulla piastra di riscaldamento o in stufa e porta la stessa ad una temperatura di 25°C al di sopra di quella di mescolamento e procede a mescolare il tutto a fondo ¾ Forma un incavo nell’aggregato cosi mescolato e vi versa il bitume, preventivamente riscaldato alla stessa temperatura degli aggregati, fino a raggiungere il peso previsto per la IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 4 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 5 di 10 EB Emulsioni Bituminose miscela, accertandosi che la temperatura della stessa sia entro i limiti di cui alla tabella riportata sopra ed estratta dal paragrafo 3.3 della CNR 30/73 ¾ Provvede al mescolamento della miscela cosi ottenuta ed una volta ultimata la omogeneizzazione a caldo preleva, con apposita navetta, una quantità in peso di miscela sufficiente a realizzare un provino che, a seguito del costipamento, abbia un altezza di 63,5r3,2mm ed un peso di circa 1200g. ¾ Per il primo provino, in mancanza di dati derivanti da precedenti esperienze, il peso della miscela da prelevare si può assumere pari a 1200 r 50g. ¾ Per i successivi provini, varierà il suddetto peso in funzione della stima dell’altezza ottenuta per i provini già costipati con la medesima miscela al fine di ottenere un’altezza del provino costipato quanto più prossima a 63,5mm. ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ 7.2.1.2.4. Costipamento dei provini Lo Sperimentatore provvede a pulire accuratamente gli stampi e la faccia inferiore del pestello di costipamento e li scalda ad una temperatura compresa tra 130-150°C Dispone un disco di cartafiltro sul fondo dello stampo, prima di introdurre la miscela Versa la miscela nello stampo, mescolandola vigorosamente con una spatola calda per 15 volte intorno al perimetro e 10 volte all’interno, e dà una forma convessa alla superficie dell’impasto Si assicura che la temperatura della miscela immediatamente prima del costipamento sia entro i limiti di cui alla tabella riportata sopra ed estratta dal paragrafo 3.3 della CNR 30/73 Dispone lo stampo entro il sostegno del piedistallo del costipatore e applica 75 colpi del pestello (a meno che non sia diversamente richiesto), con cadenza di battuta compresa tra 50 e 70 colpi al minuto Rimuove la base e il collare e rimonta lo stampo alla rovescia. Applica lo stesso numero di colpi di costipamento alla faccia opposta del provino Terminato il costipamento e una volta raffreddato il provino in aria, lo sperimentatore toglie il collare e procede all’estrazione del provino stesso Esegue tale operazione per i vari provini Dopo l’estrazione i provini vengono lasciati a temperatura ambiente per circa 12 ore su di una superficie piana. 7.2.1.3 Provini di conglomerato bituminoso , preparazione in cantiere ¾ Per il controllo in cantiere della produzione si procede al prelievo del conglomerato bituminoso caldo all’uscita dell’impianto di confezione o subito dopo la stesa dello stesso. ¾ Si eliminano a mano o mediante setacciatura gli elementi trattenuti al crivello 30 UNI 2334 o setaccio da 25,4mm ¾ Si pesa il quantitativo di conglomerato necessario al confezionamento dei provini necessari e si procede come indicato al punto 3.5 della norma di riferimento (CNR 30/78) o al punto 7.2.1.2.4 della presente istruzione operativa IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 5 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 6 di 10 EB Emulsioni Bituminose 7.2.1.4 Provini di asfalto colato ¾ Lo sperimentatore riscalda a 200r5°C il bitume, nel quantitativo indicato dal dosaggio in peso nella miscela ¾ Rimescola progressivamente per evitare surriscaldamenti locali ¾ Aggiunge al bitume l’additivo minerale “filler” asciutto, riscaldato precedentemente ad una temperatura compresa tra 150-190°C e dosato nel quantitativo previsto. ¾ Riporta la miscela alla temperatura di 200r5°C e rimescola il tutto fino al completo assorbimento del bitume nel filler, ossia per un tempo di circa 10 minuti ¾ Aggiunge gli inerti, asciutti e precedentemente riscaldati a 180°C nella composizione e dosaggio previsti, alla miscela di bitume e filler ¾ Mescola il tutto e riscalda progressivamente fino a 220r5°C fino a che l’impasto non risulta completamente omogeneo ed abbia una fluidità tale da poter essere colato negli appositi stampi. A tal fine mescola e riscalda il tutto per un tempo non inferiore a 10 minuti ¾ Versa l’asfalto colato cosi ottenuto, che non richiede operazione di costipamento, negli appositi stampi Marshall, mescolando il tutto accuratamente affinché la miscela non presenti bolle d’aria. ¾ Lascia raffreddare il tutto a temperatura ambiente per 24 ore e procede all’estrazione dei provini dagli stampi. 7.2.1.5 Provini provenienti da prelievo in sito di carote ¾ Lo sperimentatore individua la superficie di prelievo e procede alle operazioni in sito di prelievo ¾ Effettua il prelievo operando perpendicolarmente alla superficie della pavimentazione e durante l’operazione di prelievo si accerta che le carote risultino indisturbate e di diametro costante. ¾ Qualora una carota risulti formata da più di uno strato, procede al taglio, effettuato mediante fresa a disco ed in direzione ortogonale all’asse della carota, al fine di ricavare un provino cilindrico formato da un unico strato di miscela. ¾ In caso di miscele relative a manti di usura, si accerta che la zona superficiale della carota prelevata non sia asportata prima delle operazioni di prova. IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 6 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 7 di 10 EB Emulsioni Bituminose 7.2.2 Fase di Prova 7.2.2.1 Condizioni di prova ¾ Lo sperimentatore si accerta che la temperatura di prova e le relative condizioni di prova siano conformi a quanto espresso nella norma di riferimento, C.N.R. 134/91 al punto 5 ¾ A tal fine, in funzione della temperatura di prova richiesta, fa riferimento alle seguenti condizioni di prova: 7.2.2.2 Procedura di prova ¾ Lo sperimentatore identifica i provini da sottoporre a prova e sulla superficie cilindrica di ciascun provino segna una generatrice e traccia (con riferimento ai punti di intersezione della stessa con le due facce del provino e tramite ausilio di un goniometro circolare di diametro 10cm) due diametri a 90° ¾ Segna le altre tre generatrici che, assieme alla prima tracciata, individuano i piani assiali normali tra loro di ciascun provino ¾ Misura le 4 altezze di ciascun provino, con riferimento alle quattro generatrici tracciate, e ne determina il valore medio (h,i), riportando tutte le misure effettuate in cm, approssimate alla seconda cifra decimale ed il valor medio alla terza cifra decimale, sulla MIN ¾ Qualora per un dato provino lo scarto tra due misure individuali superi il 10% del valor medio, provvede a scartare tale provino ¾ Procede alla determinazione del diametro medio di ciascun provino, effettuando 2 misure a 90° nella sezione media e su ciascuna delle due facce di ogni provino, calcolando il valor medio delle 6 misure (D,i) e riportando tutte le misure effettuate in cm, approssimate alla seconda cifra decimale ed il valor medio alla terza cifra decimale, sulla MIN ¾ Qualora per un dato provino lo scarto tra due misure individuali superi 1mm, provvede a scartare tale provino ¾ Prima di procedere al condizionamento alla temperatura di prova, secondo quanto espresso nella tabella sopra riportata, essicca i provini a temperatura di laboratorio in corrente d’aria fino a massa costante, con approssimazione di 0,1g. ¾ Mette i provini nell’ambiente termostatico di condizionamento previsto (stufa o refrigeratore), preventivamente portato alla temperatura prevista per la prova e li lascia a condizionare per il tempo prefissato dalla norma ¾ Preleva il provino condizionato e lo colloca tra i piatti della pressa di prova, interponendo superiormente ed inferiormente al provino i listelli di acciaio, assicurandosi che l’asse del IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 7 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 8 di 10 EB Emulsioni Bituminose provino sia orizzontale e che i due diametri a 90° segnati sulle due facce risultino paralleli e perpendicolari ai piatti della pressa ¾ Avvicina il piatto mobile della pressa fino a bloccare il provino, senza che questo risulti caricato, come indicato nella norma di riferimento in figura 3, sottoriportata ¾ Ai fini della determinazione della deformazione di compressione diametrale (accorciamento), applica il comparatore di misura al piatto mobile della pressa e lo azzera ¾ Nel caso in cui la pressa è munita anche di dispositivo per la misura di deformazione della trazione indiretta (allungamento), collega tale dispositivo al provino ¾ Applica il carico di compressione diametrale al provino con velocità costante di deformazione, prevista a seconda della temperatura di prova, fino a raggiungere il carico di rottura del provino, corrispondente al valore massimo indicato dal dinamometro. ¾ Al raggiungimento di tale carico blocca il comparatore di misura dell’avanzamento del piatto mobile della pressa e registra sulla MIN i valori del carico di rottura P in kN e della variazione di lunghezza verticale del diametro provino a rottura D’v in mm per compressione diametrale ¾ Qualora la pressa è munita anche di dispositivo per la misura di deformazione della trazione indiretta, registra anche il valore della variazione di lunghezza orizzontale del diametro del provino a rottura D’o in mm per trazione indiretta ¾ Si assicura che il tempo intercorrente tra la rimozione del provino dall’ambiente di condizionamento termostatico e la rottura non sia superiore a 60 secondi ¾ Ripete le operazioni di carico per i rimanenti provini ¾ Al termine delle operazioni di prova, ripone i residui di prova sul carrello che successivamente sarà depositato nell’area di stoccaggio del materiale provato ¾ Firma la Minuta di Prova IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 8 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 9 di 10 EB Emulsioni Bituminose 7.3. Riferimenti di calcolo I risultati della prova effettuata sui vari provini, vengono indicati precisando: - Tipo e origine della miscela bituminosa e dei provini esaminati; - Numero di colpi applicati per il costipamento (in caso di miscele preparate in laboratorio o cantiere); - Diametro medio e Altezza media dei provini in cm, rispettivamente con approssimazione alla terza e alla seconda cifra decimale; - Temperatura di prova; - Resistenza a trazione indiretta Rt in daN/cm2, approssimata alla seconda cifra decimale e fornita dalla media dei valori Rt,i relativi ai 4 provini o ai rimanenti 3 nel caso un provino sia risultato con conforme dimensionalmente e quindi è stato scartato. Ai fini del calcolo della trazione indiretta si fa riferimento alla seguente formula: 2 P Rt in cui: S Dh P = carico a rottura diametrale, in daN D = diametro medio del provino, in cm h = altezza media del provino, in cm - Deformazione unitaria (accorciamento) di compressione a rottura Dc/D, espressa in funzione del diametro originario dei provini con approssimazione alla terza cifra decimale per le prove a 25, 45 e 60°C ed alla quarta cifra decimale per le prove a -10°C, calcolata come media dei valori ottenuti per i 4 o 3 provini esaminati. Ai fini del calcolo della deformazione determina: Dc (mm) D' v D da cui calcola la deformazione unitaria (accorciamento) Dc D D'v D 1 D - Deformazione unitaria (allungamento) di trazione indiretta a rottura Dt/D, espressa in funzione del diametro originario dei provini con approssimazione alla terza cifra decimale per le prove a 25, 45 e 60°C ed alla quarta cifra decimale per le prove a -10°C, calcolata come media dei valori ottenuti per i 4 o 3 provini esaminati. Ai fini del calcolo della deformazione determina: Dt (mm) D ' o D da cui calcola la deformazione unitaria (allungamento) Dt IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 D D' o D 1 D 9 ISTRUZIONE OPERATIVA: DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE INDIRETTA E DELLA DEFORMAZIONE A ROTTURA DI MISCELE DI AGGREGATI LAPIDEI E BITUME SETTORE CB Conglomerati Bituminosi BTM Bitumi Tradizionali o Modificati IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 Pagina 10 di 10 EB Emulsioni Bituminose 8. Esposizione dei risultati I dati riportati sulla MIN servono per la successiva certificazione che oltre ai dati individuativi del certificato di prova ed alle notizie fornite dal Committente conterrà: - Normativa di riferimento Dati relativi all’identificazione del campione di prova L’identificazione dei vari provini costituenti il campione di prova Tipo e origine della miscela bituminosa e dei provini esaminati; La temperatura di prova in °C; Il numero di colpi del pestello applicato su ogni faccia; L’altezza del provino i-esimo in cm (con riferimento alla media e ai valori puntuali); Il diametro del provino i-esimo in cm (con riferimento alla media e ai valori puntuali); La resistenza a trazione indiretta in daN/cm2, con riferimento al provino i-esimo Il valore medio della Resistenza a trazione indiretta in daN/cm2, ottenuto come media dei valori La deformazione unitaria (accorciamento) di compressione a rottura Dc/D, con riferimento al provino i-esimo Il valore medio della deformazione unitaria (accorciamento) di compressione a rottura, ottenuto come media dei valori La deformazione unitaria (allungamento) di trazione indiretta a rottura Dt/D, con riferimento al provino i-esimo Il valore medio della deformazione unitaria (allungamento) di trazione indiretta a rottura, ottenuto come media dei valori IO/LAB08/8 REV00 DEL 21/07/08 10