Marketing
Transcript
Marketing
Sabato 25 Gennaio 2014 Marketing Oggi 15 È IN EDICOLA IL PRIMO MENSILE PER GLI UOMINI CHE AMANO LA VITA. IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ Completato il restauro del polo da gioco e dell’Hotel Billia: obiettivo attirare i clienti dall’estero La Valle d’Aosta punta sul lusso Il Casinò di Saint-Vincent rinasce con un progetto da 80 mln I DI CLAUDIA CERVINI n Valle d’Aosta si scommette sul lusso. Ci sono voluti 80 milioni di euro e due anni di tempo perché il SaintVincent Resort&Casinò (nei pressi di Aosta) tornasse a essere un polo d’attrazione per turisti italiani e stranieri dai grandi portafogli. Ma da qualche giorno la struttura (completa di sala da gioco, cinque ristoranti, due alberghi, un centro benessere e un centro congressi) ha cambiato veste. A partire dallo storico Grand Hotel Billia, albergo dei primi del Novecento, completamente ristrutturato e trasformato in un cinque stelle lusso affiliato alla famiglia The Leading Hotels of the world, una delle catene alberghiere più prestigiose. Fino alla sala da gioco che, dopo gli anni Ottanta, aveva registrato un progressivo declino e oggi si presenta con nuovi servizi (dall’allestimento del Privée alla nuova poker room tra le più grandi d’Europa) . A firmare la metamorfosi è Luca Frigerio, 43 anni, amministratore unico di Ca Va Spa di Saint-Vincent, l’azienda che riunisce tutte le strutture e realtà da 90 milioni di euro fatturati nel 2012. Due immagini del Grand Hotel Billia. A destra, Luca Frigerio «Con questo investimento puntiamo a trasformare il modo di vivere il casinò e il mondo del gioco», racconta. «La clientela, infatti, è cambiata. Non frequenta più la sala soltanto per giocare, ma anche per usufruire di servizi di livello e di forme di intrattenimento». Ecco allora il perché della ristrutturazione del Grand Hotel Billia (69 camere di cui 27 suite) riportato i fasti della belle epoque con 100 stemmi restaurati, 36 decori naturalistici, e capitelli ricostruiti con un’attenzione filologica. Uguale l’attenzione per il centro benessere Éve (1.700 metri quadrati e 9 beauty room) modernizzato in un’atmosfera new age e il nuovo layout del casinò costruito alla fine degli anni Quaranta. Il lavoro di marketing si è reso necessario anche a causa dell’affluenza diminuita nel mondo del gioco. Tra il 2009 e il 2012 le presenze nelle case da gioco italiane sono calate del 13% mentre il fatturato è diminuito del 27%. Di qui la decisione di riposizionarsi. «L’hotel Billia non sfruttava a pieno il suo potenziale turistico: il 93% della clientela fino al 2010 era esclusivamente italiana; oggi, invece, contiamo di attrarre turisti stranieri, orientali soprattutto», dice Frigerio. Il ripensamento di lay-out e servizi ha interessato però tutto il complesso. «La casa da gioco presenta oggi un’offerta a 360 gradi per diverse fasce di clientela, la parte alberghiera si divide in due categorie con il Park Hotel Billia (albergo quattro stelle) dedicato alle aziende e al congressuale e il cinque stelle che richiamerà, invece, un pubblico del lusso». Questa strategia ha consentito di incrementare l’occupazione garantendo un piano di assunzione di 60 giovani in due anni. E l’ambizione è quella che l’Expo faccia da volàno per l’ulteriore decollo del progetto. «Ci vorranno mesi perché l’albergo e il casinò entrino a regime», afferma l’amministratore di Ca Va. Ca Va Spa è una società a partecipazione pubblica, ma di diritto privato. Le quote di mercato, dopo aver toccato il minimo storico nel 2009 (20,8%), sono sempre cresciute fino a raggiungere il 23,6% nel 2011 e attestandosi nel primo semestre 2012, prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione che hanno provocato una significativa riduzione dell’offerta, a circa il 24,1%. Gli 80 milioni di euro sono stati stanziati in parte grazie alla liquidità di cassa dell’azienda, in parte raccolti attraverso mutui stipulati con finanziarie regionali e in parte attraverso finanziamenti ponte con le banche. © Riproduzione riservata L’Airc in piazza (e online) con le Arance della salute Torna l’appuntamento con le «Arance della salute» (nella foto la locandina), promosso dall’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro (Airc) come simbolo dell’alimentazione sana e protettiva. Ventimila volontari, affiancati in molti casi da ricercatori Airc, distribuiscono oggi in 2 mila piazze 330 mila reticelle contenenti 2,5 kg di arance rosse. Con un contributo minimo di 9 euro è così possibile sostenere concretamente il lavoro dei ricercatori e portare a casa un pieno di vitamine. E la novità è che l’iniziativa ha anche dei partner online, ovvero SaldiPrivati ed ePrice, due aziende e-commerce del gruppo Banzai che sostengono «Le Arance della salute» destinando ad Airc il 3% del fatturato delle vendite online aperte nel week end tra oggi e domani. La correlazione tra alimentazione, stili di vita e cancro è approfondita da anni dai ricercatori Airc. «I dati epidemiologici di prevenzione tumorale supportano l’ipotesi che attraverso la nutrizione e lo stato metabolico si è in grado di prevenire e/o sostenere la crescita e lo sviluppo tumorale. Ecco perché è fondamentale scegliere con attenzione gli alimenti da portare sulla nostra tavola», Ana» spiega An tonio Moschetta, direttore scientifico dell’Istituto oncologico di Bari, . B Quasi il 70% dei Q ttumori potrebbe essere prevenuto e o diagnosticato iin tempo attraverso stili di vita v ccorretti e protoccolli di screening e diagnosi preccoce. E le arance rracchiudono un grande patrimog nio per la salute. n L’arancia rossa, in L particolare, conp tiene il 40% circa ti in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi, e gli tr antociani, pigme pigmenti naturali dai antociani grandi poteri antiossidanti. Ecco perché è il frutto che Airc sceglie da vent’anni per simboleggiare la prevenzione del cancro e che ventimila volontari distribuiscono oggi in duemila piazze in tutto il Paese. Secondo il Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto Mario Negri di Milano nel 2014, il cancro causerà circa 180 mila decessi in Italia. La buona notizia è che la mortalità per tumori è in constante diminuzione da oltre 20 anni in Italia, con la sola eccezione del tumore del polmone nelle donne. «L’ambizioso obiettivo di questa giornata è raccogliere oltre 3 milioni di euro, una cifra importante per iniziare nel migliore dei modi il 2014», spiega Maria Ines Colnaghi, Direttore Scientifico. «I fondi raccolti contribuiranno a garantire la continuità di 490 progetti di ricerca triennali e quinquennali».