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CAPITOLO I IL FENOMENO CRIMINALE SOMMARIO: 1. Fenomeno criminale: patologia delle dinamiche relazionali. – 1.1. Le fasi dello stalking. – 2. Tipi di stalkers. – 3. Lo stalking giovanile. – 4. La giurisprudenza in materia di molestie assillanti prima del d.lgs. n. 11/2009. – 5. Necessità politico-criminale della nuova fattispecie: valutazioni in termini di rispetto del principio di proporzione. 1. Fenomeno criminale: patologia delle dinamiche relazionali Con il termine “stalking”, tratto dal linguaggio tecnico della caccia e che letteralmente significa “fare la posta, braccare, seguire, pedinare, perseguitare”, si fa riferimento a un fenomeno di molestie assillanti e cioè un insieme di comportamenti ripetuti ed intrusivi di sorveglianza, controllo, ricerca di contatto e comunicazione, che talora degenera nella vera e propria violenza, nei confronti di una vittima che non gradisce questi comportamenti, fonte di fastidio, preoccupazione, se non vera e propria paura-ansia o, comunque, di uno stato di sofferenza psicologica (gli studiosi parlano di “sindrome delle molestie assillanti”) 1. 1 Così F. CURCI-G.M. GALEAZZI, Sindrome del molestatore assillante (stalking): una rassegna, in Italian Journ. of Psychopatology, 7(4), 2001; G. BENEDETTO-M. ZAMPI-M. RICCI MESSORI-M. CINGOLANI, Stalking, cit., 128; P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking. Aspetti vittimologici e analisi di due casi emblematici, in Rass. it. crimin., 2009, n. 1, 130; cfr. R. GIORGI-R. MININO, Stalking, in www.retenuovedipendenze.it; R. MERCURI, Lo stalking, ovvero la sindrome del molestatore assillante, in Il consulente familiare, 2004, 1, 17; F.M. ZANASI, Violenza in famiglia, cit., 32; H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland - Aus Sicht der Betroffenen und Verfolger, Nomos, Weisser Ring, 2006; P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, Stalkers and their victims, cit., 2 ss.; D. GIORGI GUARNIERIM.A. NORKO, Stalking: Introduction, Definition, and Epidemiology, in A. DEBRA-M.D. PINALS (a cura di), Stalking Psychiatric Perspectives and Practical Approaches, Oxford University Press, Oxford 2007, 3 ss.; la stessa definizione si adatta allo stalking realizzato dai giovanissimi, bambini e adolescenti, cfr. C.L. SCOTT-P. ASH-T. ELWYN, Juvenile Aspects of Stalking, ivi, 197. Sulla difficoltà di definire lo stalking cfr. P. TJADEN-N. THOENNES-C.J. ALLISON, Comparing Stalking Victimization From Legal and Victim Perspectives, in K. DAVIS-I. HANSON FRIEZE-R.D. MAIURO, Stalking. Perspectives on Victims and Perpetrators, Sprin- 10 Lo stalking tra necessità politico-criminale e promozione mediatica La difficoltà che incontra la stessa dottrina criminologica nel definire tale fenomeno deriva dal suo “status paradossale”, costituendo un modello comportamentale comprensivo di conformità e criminalità, anzi si afferma che lo stalking costituisce «una indebita “amplificazione e accentuazione” della stessa conformità normativa (ad esempio, la dilatazione esasperata e morbosa del rituale del corteggiamento)» 2. Questo fenomeno è emerso originariamente nei media statunitensi in relazione ad episodi di molestie assillanti da parte di fans psichicamente disturbati nei confronti di persone famose; hanno suscitato particolare clamore e allarme due casi che si sono conclusi in maniera tragica con la morte delle vittime, l’attrice Rebecca Schaeffer 3 e Teresa Saldana 4. In realtà gli studi in materia rivelano che l’elaborazione della categoria dello stalking deriva dalla fusione di due ampie aree di comportamenti umani: quella delle molestie sessuali, degli atteggiamenti minacciosi, delle intrusioni nella sfera privata, già penalmente rilevanti, e quella dei comportamenti, più o meno tollerati nel passato, con i quali gli uomini hanno tradizionalmente imposto la loro volontà alle donne. In questa seconda categoria rientrano gli approcci insistenti per iniziare un rapporto o per costringere le donne a riprendere una relazione matrimoniale interrotta; strategie coercitive incoraggiate nelle società occidentali del passato, non più accettate con il declino della nozione del matrimonio come unione indissolubile e con il cambiamento del ruolo delle donne nella società. La nozione di stalking attuale è, ger Publishing Company, New York, 2002, 9 ss.; C. VILLACAMPA ESTIARTE, Stalking y derecho penal. Relevancia juridico-penal de una nueva forma de acoso, Justel 2009, 32 ss. 2 P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking, cit., 130; cfr. E. FINCH, Stalking the Perfect Stalking Law: An Evaluation of the Efficacy of the Protection from Harassment Act 1997, in Crim. Law Rev., 2002, 704; E. OGILVIE, Stalking: Legislative, policing and prosecutions patterns in Australia (Australian Institute of Criminology Research and Public Policy Series No. 34, Australian Institute of Criminology, Canberra 2000). 3 P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, Stalkers and their victims, cit. 285 s., i quali citano anche dei casi risalenti come quello giudicato dalla sentenza Regina v. Dunn nel 1840 tra i primo casi documentati di stalking (p. 251 ss); si trattava di un caso di erotomania; cfr. C. VILLACAMPA ESTIARTE, Stalking y derecho penal, cit., 25 ss. 4 Theresa Saldana è stata pugnalata dal suo stalker a Los Angeles nel 1982, Rebecca Schaeffer è stata assassinata nella stessa metropoli dal suo persecutore nel luglio 1989; sono state vittime di stalking Jodie Foster, Sharon Stone, Nicole Kidman, la cantante pop Madonna, l’anchor-man David Letterman, le tenniste Monica Seles e Martina Hingis, il regista Steven Spielberg, e si potrebbe continuare. Cfr. J.M. HOFFMANN-L.P. SHERIDAN, The Stalking of Public Figures: Management and Intervention, in J. Forensic Sci., 2005, 1459; J. HOFFMANN, Stalking - Forschung und Krisenmanagement, in Kriminalistik, 2001, fasc. 1, 34; J.R. MELOY-L. SHERIDAN-J. HOFFMANN, Stalking, Threatening, and Attacking public figures, A Psychological and Behavioral Analysis, Oxford 2008. Il fenomeno criminale 11 insomma, un derivato della letteratura sulla violenza domestica; opportunisticamente le associazioni statunitensi in difesa delle vittime delle violenze domestiche si sono appropriate del termine stalking, che negli anni ottanta è stato utilizzato per descrivere il continuo assedio di ammiratori psichicamente disturbati ai danni di persone famose, – fenomeno che ha attirato l’attenzione dei media –, per descrivere le persecuzioni alle donne da parte di ex compagni, riuscendo ad attribuire rilevanza ad un fenomeno fino ad allora relegato nell’oscurità, all’interno della generica categoria delle molestie alle donne 5. Lo stalking, quindi, non è legato allo star system, ma si tratta di un più ampio, diffuso e variegato fenomeno 6, che comprende le persecuzioni di ex partners 7, di colleghi, amici, conoscenti, clienti e pazienti (si evidenzia che attività come quella di docente, avvocato, giudice, chirurgo estetico possono favorire situazioni di stalking e che «una categoria professionale che appare particolarmente a rischio è quella delle helping profession», ad esempio psicologi 8), o sconosciuti, che realizzano forme di c.d. intrusione relazionale attraverso una serie di azioni ripetute nel tempo, che possono assumere le forme della mera ricerca di contatto o di comunicazione, sino al controllo e alla sorveglianza, provocando nel destinatario preoccupazione e timore 9. Gli ex partners, che vogliono riprendere il rapporto o vendicarsi, costituiscono la categoria maggiormente rappresentata in tutti gli studi statistici 10. 5 R. PURCELL-M. PATHÉ & P. MULLEN-R. MCKENZIE, La diffusione e la natura dello stalking nella popolazione generale, in P. CURCI-G.M. GALEAZZI-C. SECCHI (a cura di), La sindrome delle molestie assillanti (stalking), Bollati Boringhieri, Torino 2003, 21 ss.; cfr. L. GEMINIG.M. GALEAZZI-F. CURCI, Stalking e mass media, ivi, 142-143, i quali evidenziano che fra il 1980 e il 1989 il tema delle molestie assillanti veniva ricompreso, senza essere distinto ed etichettato, nell’ambito di generici episodi di violenza domestica rubricati sotto il termine tortura o stupro psicologico; tra il 1989 e il 1991 i media americano dedicano invece ampia attenzione proprio al fenomeno dello star-stalking. Successivamente, l’estendersi del termine stalking ai casi di molestie subite da gente comune può essere associato alla proposta e all’approvazione delle leggi antistalking in tutti gli Stati della Federazione americana (processo completato nel 1994). 6 L. DE FAZIO-G.M. GALEAZZI, Le vittime di stalking, in Percorsi di aiuto per vittime di stalking, a cura del MODENA GROUP ON STALKING, Franco Angeli, Milano 2007, 13 ss. 7 L. DE FAZIO-G.M. GALEAZZI, Le vittime di stalking, cit., 15; H.G.W. VOß-J. HOFFMANNI. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 63-146. 8 L. DE FAZIO-G.M. GALEAZZI, Le vittime di stalking, cit., 15; cfr. P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking, cit., 139. 9 P.E. MULLEN-M. PATHÉ-G.W. STUART, Study of Stalkers, in American Journ. of Psychiat. 1999, vol. 156, 1244-49. 10 L. DE FAZIO-G.M. GALEAZZI, Le vittime di stalking, cit., 15 rilevano che in una recente meta-analisi che ha preso in considerazione 103 studi, è emerso come complessivamente il 49% dei casi esaminati riguardasse soggetti che in precedenza avevano avuto una re- 12 Lo stalking tra necessità politico-criminale e promozione mediatica Negli Stati Uniti sono stati condotti tre studi che hanno consentito di conoscere in maniera approfondita il fenomeno: il National Violence Against Women Survey nel 1998, l’Intimate Partner Stalking e il Femicide Study nel 1999, il National Sexual Victimization of College Women Survey nel 2000 11. Questi studi hanno consentito di conoscere le dimensioni e la gravità del fenomeno, le relazioni tra vittime e stalkers, le tipologie di comportamenti. Da ultimo, nel 2006, è stato condotto un altro studio il “Supplemental Victimization Survey (SVS)”, che è alla base di un recentissimo rapporto (special report), “Stalking Victimization in the United States” del gennaio del 2009 del Bureau of Justice Statistic 12. In base ai dati del National Center for Victims of Crime il 78% delle vittime sono donne (nel 74% tra i 18 e i 39 anni), l’87% degli stalkers sono uomini; il 77% delle donne sono perseguitate da persone che conoscono, il 59% da un partner o da un ex partner. Nel 76% dei casi di omicidio e nel 85% dei casi di tentativo di omicidio ai danni delle donne da parte di ex partner, l’assassinio era stato preceduto da condotte persecutorie durante l’anno precedente il tragico epilogo 13. Una recente ricerca condotta in Italia, l’“Indagine Multiscopo sulla sicurezza delle donne”, dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT lazione con il molestatore; cfr. H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 63-146 che parlano del 48.5% dei casi esaminati; C. PARODI, Stalking e tutela penale, cit., 24; L. STADLER, Ex-Partner-Stalking im Kontext familienrechtlicher Auseinandersetzungen. Konsequenzen für die Kinder und Handlungsoptionen für beteiligte professionelle Akteure, Verlag für Polizeiwissenschaft, Frankfurt-Main 2009. Anche in relazione al reato di violenza sessuale, spesso l’autore è un ex partner o un familiare cfr. F. RESTA, Il delitto di stalking verso un nuovo habeas corpus per la donna?, in Giur. merito, 2009, 7-8, 1924; cfr. P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, Stalkers and their victims, cit., 69 ss. su tale tipologia di “rejected stalker and the resentful stalker”. 11 P. TJADEN-N. THOENNES, “Stalking in America: Findings from the National Violence Against Women Survey”, U.S. Department of Justice, National Institute of Justice, and Centers for Disease Control and Prevention, Washington DC, April 1998; J. MCFARLANE et al., “Stalking and Intimate Partner Femicide”, Homicide Studies, 3, n. 4, November 1999, 300; B. FISHER-F.T. CULLEN-M.G. TURNER, Sexual Victimization of College Women, National Institute of Justice, U.S. Department of Justice, Washington DC 2000. 12 K. BAUM-S. CATALANO-M. RAND (Bureau of Justice Statistic)-K. ROSE (National Institute of Justice), “Stalking Victimization in the United States”, NCJ 224527 National Crime Victimization Survey, gennaio 2009. 13 Tale Centro ha elaborato “The Model Stalking Code Revisited: Responding to the New Realities of Stalking” per offrire consulenza agli Stati che stanno lavorando per modificare le loro legislazioni in materia, suggerendo delle riforme al Model Anti-Stalking Code for the States del 1993, elaborato dal National Institute of Justice, U.S. Department of Justice (cfr. infra, cap. II, § 1). Cfr. P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL-R. MACKENZIE, Lo stalker: creazione di una nuova categoria di paura, di reato e di studio, in P. CURCIG.M. GALEAZZI-C. SECCHI (a cura di), La sindrome delle molestie assillanti (stalking), cit., 21 ss. Il fenomeno criminale 13 2007) 14, ha fatto emergere che su 25.000 donne, 2 milioni e 77 mila avrebbero subito stalking da parte degli ex partners al momento della separazione, pari al 18,8% del totale; il 48,8% delle donne vittime di violenza fisica o sessuale avrebbero subito anche comportamenti persecutori. In base ai dati dell’Osservatorio Nazionale per lo Stalking a essere oggetto di molestie sono nel 86% dei casi le donne e il comportamento molesto supera l’anno e mezzo 15, in base ad una recente ricerca svolta in Inghilterra le donne sono vittime nel 92% dei casi 16. La dottrina, come accennato, evidenzia gli stretti legami del fenomeno con le problematiche relative alla violenza sulle donne e alla violenza domestica 17. Non si deve, tuttavia, dimenticare che in una, sia pur bassa, percentuale di casi l’autore degli atti persecutori è una donna, il cui comportamento persecutorio non è meno intrusivo e persistente di quello di un uomo, con la differenza che le vittime di stalking da parte di donne sono spesso trattate con apatia, scetticismo o indifferenza da parte delle forze dell’ordine o delle agenzie competenti; tra le stalkers si registra un’alta percentuale di soggetti con problemi psichiatrici 18. 14 Istat 2007, in http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070221_00, svolta su 25.000 donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni, intervistate telefonicamente tra il gennaio e l’ottobre 2006, per misurare la violenza (fisica, sessuale e psicologica) e i maltrattamenti contro le donne, dentro e fuori la famiglia (si tratta di un’indagine per la prima volta interamente dedicata al fenomeno delle violenza fisica e sessuale contro le donne; erano state condotte rilevazioni su molestie e violenze sessuali già nel 1997 e poi nel 2002 nell’ambito dell’indagine Multiscopo sulla sicurezza dei cittadini). 15 Cfr. sulle differenze tra donne e uomini nelle condotte di stalking cfr. J.R. MELOYH.FISHER, Some Thoughts on the Neurobiology of Stalking, in J. Forensic Sci, 2005, vol. 50, 1474. 16 L. SHERIDAN-G. DAVIES-J. BOON, The Course and Nature of Stalking: A Victim Perspective, in The Howard Journ., 2001, vol. 40, 217; cfr. H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., per un indagine del fenomeno in Germania; R. HARZER, Stalking: Über den strafrechtlichen Schutz der Freiheitsrechte von Frauen, in NK, 2009, 95; S. GERHOLD, Stalker sind nahezu immer männlich! Ein moderner Mythos?, in Neue Kriminapolitik, 2009, 101. 17 A. WEIß-H. WINTERER, Stalking und häusliche Gewalt, in A. WEIß-H. WINTERER (a cura di), Stalking und häusliche Gewalt. Interdisziplinäre Aspekte und Interventionsmöglichkeiten, II, Lambertus (Freiburg im Breisgau) 2008, 17, i quali sottolineano che tale fenomeno non viene avvertito come problema, come fenomeno criminale, in paesi asiatici e africani, soprattutto di religione musulmana, in cui il ruolo sociale della donna è diverso da quello dei paesi occidentali. 18 P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, Stalkers and their victims, cit., 136 ss.; TK LO- GAN-C. LEUKEFELD-B. WALKER, Stalking as a Variant of Intimate Violence: Implications From a Young Adult Sample, in K. DAVIS-I. HANSON FRIEZE-R.D. MAIURO, Stalking. Perspectives on Victims and Perpetrators, cit., 279 in cui si evidenziano i legami tra la vittimizzazione da stalking e la vittimizzazione da abusi psicologici negli uomini, e le conseguenze in termini di stress e depressione; gli autori evidenziano anche come la differenza in termini 14 Lo stalking tra necessità politico-criminale e promozione mediatica Procedendo ad un più preciso esame del fenomeno, si deve, innanzitutto, evidenziare che alla base di esso si pone una difficile dinamica relazionale. Ad esempio l’instabilità sentimentale con le frequenti rotture dei rapporti della nostra epoca è spesso una causa scatenante, come accennato; «la scelta unilaterale di terminare un legame pone colui che decide di allontanarsi in una potenziale situazione di rischio: chi subisce la fine del rapporto prova un senso di smarrimento, che potrebbe tramutarsi in ira e frustrazione e, d’altro canto, l’ex partner è colpito dal sentimento di colpa. In questo particolare contesto, lo stalking si configura come una sorta di “lacuna” tra condotte tradizionali in declino (come l’istituzione matrimoniale e il tradizionale ruolo della donna) e valori storicamente più recenti (come la consolidata indipendenza femminile nella società moderna); di conseguenza sono le donne a confrontarsi con i maggiori pericoli di vittimizzazione» 19. Un altro dei moderni cambiamenti sociali nell’ambito delle relazioni interpersonali che contribuisce ad incrementare il fenomeno criminale in esame è anche la nuova visibilità pubblica della sfera privata, nonché la promiscuità diffusa tra soggetti pressoché sconosciuti, promiscuità intesa come mescolanza e varietà dei rapporti che sorgono ogni giorno tra soggetti che si conoscono solo superficialmente. Determinante a tal proposito il ruolo dei mass media, soprattutto in relazione alle molestie assillanti contro personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, in quanto i mezzi di comunicazione di massa contribuiscono a rendere il personaggio famoso come un individuo «familiare» («L’ammiratore ossessionato dal personaggio famoso ritiene, di conseguenza, che le proprie condotte siano legittimate e giustificate: egli conosce molti dettagli della vita privata della vittima, proprio grazie alle notizie divulgate dai mass media e ciò può innescare un meccanismo morboso, che alimenta il desiderio di introdursi nella sfera intima personale del personaggio pubblico») 20. Un altro fattore scatenante legato alle moderne dinamiche relazionali attiene all’utilizzo dei mezzi di comunicazione, a partire dal telefono e dalle e-mail, «ovvero le chat-room e le chat-line, poiché questi creano un falso senso di intimità, il quale è spesso equivocato dal molestatore»; «le caratteristiche intrinseche all’intermediazione elettroni- quantitativi tra uomini e donne nella vittimizzazione da stalking diminuisce nell’analisi del fenomeno nell’ambito dei campus (p. 268 ss.). 19 20 P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking, cit., 136. P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking, cit., 136. Cfr. sullo stalking nei confronti di personaggi famosi R.T.M. PHILLIPS, Celebrity and Presidential Targets, in A. DEBRA-M.D. PINALS (a cura di), Stalking Psychiatric Perspectives, cit., 227 ss. Il fenomeno criminale 15 ca propria della Rete – spersonalizzazione della condotta, facilità e rapidità del contatto, garanzia di anonimato e aspettativa di immunità – sembrano aver fortemente incentivato le molestie virtuali, slatentizzando in molti soggetti pulsioni che probabilmente, in contesti tradizionali, non sarebbero mai emerse» 21. Lo stalking può essere considerato, allora, come una patologia della relazione e della comunicazione sotto due profili: malinteso originario sul significato della relazione (ad es. la convinzione delirante di uno sconosciuto di essere amato dalla propria vittima; convinzione di aver subito un torto in ambito professionale – paziente insoddisfatto dell’operazione –; relazioni interpersonali poco chiare, come avviene tra colleghi); malinteso sui limiti della relazione (l’ex partner che non accetta la rottura) 22. Al malinteso originario con cui ha inizio la campagna di molestie, segue l’equivoco sui limiti della relazione. Il molestatore che invade in modo intrusivo e assillante la sfera privata della vittima, non sembra comprendere la grave lesione cagionata a colui che subisce le molestie poiché intende imporre con prepotenza la propria visione del rapporto, non riconoscendo il pensiero e i bisogni della vittima, a causa di importanti deficit di funzionamento dell’Io 23. 1.1. Le fasi dello stalking In particolare, poi, lo stalking si evolve in quattro fasi: relazione conflittuale; azioni persecutorie e continuative (stalking); conseguenze psico-fisiche per la vittima; scontro finale. La prima fase sarebbe all’origine dell’attività criminale ed è quella in cui si sviluppa una relazione emotiva conflittuale derivante da un legame precedente interrotto o terminato, oppure a causa di un rapporto intensamente desiderato dallo stalker ma non accettato dalla vittima 24. La seconda fase è quella in cui il rifiuto della vittima, la sua inaccessibilità o l’impossibilità di colpirla efficacemente rendono frustrato l’agente; la sua incapacità di realizzare le sue intenzioni nei confronti della vittima assume i contorni di una sconfitta personale da cui deve riscattarsi (spesso si sente vittima, 21 Così P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking, cit., 138. 22 Ibidem, 137-138. 23 Ibidem, 138. 24 H. EGE, Oltre il mobbing. Straining, Stalking e altre forme di conflittualità sul posto di lavoro, Franco Angeli, Milano 2005, 125 (nel prosieguo H. EGE, Oltre il mobbing, cit.), il quale sottolinea che lo stalker conosce, quindi, bene la vittima, vuoi per la storia precedente, vuoi perché accumula quante più informazioni possibili sulla vittima, laddove manca un precedente rapporto. 16 Lo stalking tra necessità politico-criminale e promozione mediatica maturando ulteriori desideri di vendetta o di giustizia): quando questo grumo di emozioni scoppia, il molestatore passa dalle intenzioni alle azioni 25. Nella fenomenologia dello stalking rientrano: iperintimità, che comprende azioni volte a comunicare e a cercare un contatto diretto con la vittima per esprimere affetto, per costruire (o intensificare) una relazione; il pedinamento, la vigilanza e la sorveglianza, che comprendono una vasta gamma di attività realizzate con lo scopo di mantenere il controllo della vittima; invasione che consiste nella violazione della legittima privacy attraverso il furto o la violazione di domicilio; pedinamento e intrusione svolte da terzi, utilizzati per raccogliere informazioni o per mantenere un contatto con la vittima; coercizione e costrizione in cui la forza fisica o psicologica è usata per controllare la vittima; aggressione rivolta alla vittima, alle sue proprietà oppure a persone o oggetti cari alla vittima. Le intrusioni e i furti sono realizzati per appropriarsi di oggetti della vittima (biancheria intima, oggetti personali), per vendetta (sottrarre oggetti costosi o aventi un valore affettivo), per sentirsi vicini alla vittima, per raccogliere informazioni. Nell’ipotesi in cui non viene sottratto o danneggiato nulla, spesso la polizia è poco propensa ad aprire un’inchiesta 26. In base ad una classificazione più semplice si parla di comunicazioni indesiderate (telefonate, lettere, fax, e-mail, biglietti o graffiti); contatti indesiderati e comportamenti associati 27. I contatti indesiderati si realizzano attraverso approcci diretti e indesiderati (55%), pedinamenti della vittima (68%) e la sorveglianza 28; gli stalkers possono seguire, osservare e avvicinare la vittima in ogni momento, presso l’abi- 25 H. EGE, Oltre il mobbing, cit., 125-126. 26 B.H. SPITZBERG, The Tactical Topography of Stalking, Victimization and Management, in Trauma, Violence Abuse, vol. III, 2002, n. 4, 261-288; cfr. sulla tipologia di comportamenti H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 40 ss.; P. MARTUCCI-R. CORSA, Le condotte di stalking, cit., 131; R. MACKENZIE-P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, I comportamenti di molestie, in P. CURCI-G.M. GALEAZZI-C. SECCHI (a cura di), La sindrome delle molestie assillanti (stalking), cit., 35 s.; P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELLG.W. STUART, Study of Stalkers, in American Journ. of Psychiat., vol. CLVI, 1999, 12441249. 27 Modena Group on Stalking dell’Università di Modena, in www.stalking.medlegmo.unimo.it; cfr. A. SORGATO, Stalking: i reati del c.d. molestatore assillante in attesa di una norma ad hoc, in Il merito, 2008, 59; P. TERRACCIANO-G. MINOTTI, Gli “atti persecutori” dal fenomeno dello “stalking” alla regolamentazione legislativa delle condotte invasive che interferiscono con la vita privata, in Riv. di pol., 2009, 262 ss.; R. MACKENZIE-P.E. MULLENM. PATHÉ-R. PURCELL, I comportamenti di molestie, cit., 45 s. 28 M. PATHÉ-P.E. MULLEN, The Impact of stalkers on their Victims, in The British Journal of Psychiatry, 1997, vol. 170, 12-17. Il fenomeno criminale 17 tazione, nei luoghi di lavoro o in pubblico. Lo stalker sa dove trovare la vittima ed è così sicuro da affrontarla direttamente. I comportamenti associati si possono realizzare attraverso l’invio di doni (fiori, cioccolatini, ma anche pacchetti con feci, piume insanguinate, animali morti, riviste pornografiche), la richiesta o l’annullamento della richiesta di beni o servizi a nome della vittima, reclami, iniziative legali pretestuose, la pubblicazione di inserzioni (annunci di fidanzamento, di matrimonio, di decesso), minacce e aggressioni (fisiche o sessuali); nella prassi si sono avuti casi di ordinazioni a nome della vittima di cibo takeaway, di fiori, di legna da ardere, di abbonamenti a riviste pornografiche, ma anche di automobili, di elettrodomestici o di mobili da pagare alla consegna. Rientrano in tale categoria anche ulteriori comportamenti come il blocco della carta di credito della vittima con una denuncia di smarrimento o di furto (fonte di imbarazzo di fronte ai commessi e di accuse da parte della polizia), o la disdetta di servizi essenziali (come la fornitura di energia elettrica) 29. Un caso, oggetto di una pronuncia del giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia, sembra particolarmente interessante per la varietà delle condotte minacciose o moleste realizzate, nonché dei reati connessi: «Molestie consistite: per il delitto di cui all’art. 612 bis c.p. nell’inviare alla p.o. ed ai suoi conoscenti (…) ossessive lettere anche in forma anonima e messaggi di contenuto altamente offensivo (definendo la O.R. quale puttana, troia, sieropositiva e cocainomane); in un’occasione annunciando sulla stampa il proprio matrimonio, sostenendo di avere trovato pace dopo anni di inferno con una donna con il cuore dentro il portafoglio – alludendo alla R.Ub.; nel minacciare costantemente di morte, sia per lettera che di persona, la p.o. ed il figlio N. di 11 anni; nel sottrarle dal garage un busto ritraente il marito defunto della Ruben; nel recapitarle una lettera asseritamente proveniente dall’AUSL e poi risultata falsa, con la quale le si comunicava che le era stata diagnosticata una grave malattia e nell’inviarle delle buste gialle contenenti i seguenti oggetti e documenti: una vagina in gelatina trafitta da uno spillo, un osso di animale, delle feci, una vipera morta, dei vermi morti, delle fotocopie di giornali ritraenti il legale della donna avv. Enrica Sassi e contenenti minacce di morte; nell’affiggere volantini pubblicitari ritraenti la R.Ub. e facenti riferimento a prestazioni sessuali da costei svolti a pagamento»; «l’invio alla persona offesa di una lettera minatoria, di un mazzo di fiori con allegato un biglietto di condoglianze, …; 29 63 ss. Tra gli altri cfr. P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, Stalkers and their victims, cit., 18 Lo stalking tra necessità politico-criminale e promozione mediatica l’invio, infine, di un sollecito di pagamento a firma di tale avvocato Taddei di Bologna e di tre sms»; «per il delitto di cui agli artt. 56 e 610 c.p. “perché con violenza o minaccia compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere F.G., proprietario dell’immobile attualmente condotto in locazione da O.R., a recedere dal suddetto contratto”. Atti e minacce consistiti nell’inviare al F.G. un msg avente il seguente contenuto: “o sbatti fuori O.R. da casa o ti facciamo fuori … scegli tu hai 15 gg. di tempo”. Evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà, posto che il F.G., se pur terrorizzato, si recava in questura a denunciare il fatto …; «del delitto di cui agli artt. 624 bis c.p. “perché si impossessava, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, di un busto ritraente il marito defunto di O. R. e da costei custodito all’interno del garage”…» 30. In generale il telefono è il mezzo più usato perché consente il contatto senza il confronto fisico, facendo venire meno le inibizioni proprie di un contatto diretto; molti stalkers realizzano le molestie solo attraverso l’uso del telefono 31. Le comunicazioni si possono realizzare anche attraverso lettere, fax, e-mails che possono indurre sentimenti di vulnerabilità e ansia, innanzitutto, per il solo fatto di raggiungere la vittima, indipendentemente dal loro contenuto. Il contenuto spazia dalla dichiarazione d’amore alla minaccia. Le comunicazioni possono raggiungere la vittima anche in modo indiretto, attraverso cartelloni o graffiti. Si conosce anche il cyberstalking, attraverso l’uso di e-mails, siti web, chat rooms; in tal modo è possibile sommergere di messaggi la vittima, inviarle virus, pubblicare in un sito del materiale personale o diffamatorio, assumere l’identità della vittima, magari creando un sito web; attraverso una telecamera collegata al computer è possibile, addirittura, il monitoraggio della vittima da parte dello stalker 32. Come esaminato 30 Uff. Indagini preliminari Reggio Emilia, 12 marzo 2009, Giuffrè, Milano 2009. 31 M. PATHÉ-P.E. MULLEN, The Impact of stalkers on their Victims, cit., 12-17, i quali precisano che le telefonate possono anche essere anonime o realizzate con voce artefatta; attraverso il racconto di un fatto occorso alla vittima durante la giornata si informa la vittima che viene sorvegliata; le telefonate anche sul luogo di lavoro possono creare dei problemi con i colleghi o il datore di lavoro; cfr. H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 41 i quali registrano l’uso del telefono nel 83.8% dei casi. 32 Cfr. B. VON RICHNER, Stalking - Erscheinungsformen und dessen Auswirkung auf Opfer, in Kriminalistik, 2008, Fasc. 7, 449; sull’espressa previsione di tale forma di stalking nelle Antistalking Statutes di alcuni Stati americani e in particolare del Michigan cfr. E.S. ROSS, E-mail stalking: is adequate legal protection available?, in 13 J. Marshall, J. Computer & Info. L., 1995, 405; P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, Stalkers and their victims, cit., 152 ss.; R. MACKENZIE-P.E. MULLEN-M. PATHÉ-R. PURCELL, I comportamenti di molestie, Il fenomeno criminale 19 i mezzi di comunicazione contribuiscono a creare un falso senso di intimità equivocato dal molestatore. Negli ultimi anni, inoltre, attraverso il global positioning system (GPS) lo stalker riesce a conoscere tutti gli spostamenti della vittima, senza seguirla, oppure attraverso una piccola telecamera nascosta in casa (una c.d. “spycam”) riesce a spiare la sua intimità, senza più richiedere un contatto fisico per controllare la vittima 33. I comportamenti possono essere i più variegati, come esaminato, ma si tratta spesso di condotte in sé lecite (dalla telefonata, all’e-mail, all’invio di regali); il manifestarsi di una condotta in sé illecita, come la violazione di domicilio, la minaccia, il danneggiamento, è il primo grave sintomo della gravità del comportamento complessivo d’intrusività relazionale 34. Dalle ricerche emerge che in molti casi (fino al 60%) lo stalking si realizza attraverso minacce 35, che possono essere strumentali o affettive; le prime servono a manipolare il pensiero o il comportamento della vittima, mentre le seconde sono spesso impulsive. Il 70% delle vittime che hanno subito aggressioni, avevano ricevuto delle precedenti minacce 36. Proprio in considerazione dell’intervento di condotte minacciose o violente si distinguono due modelli di stalking: “stalking mite” e “stalking duro” 37 (oppure si parla di stalking molesto e stalking violento) 38. Nel primo caso la condotta del molestatore si limita a tentare di comunicare o entrare in contatto con la vittima (contro la sua volontà) attraverso telefonate, lettere, pedinamenti, invio di regali (magari con contenuto osceno o pornografico). Nella seconda categoria rientrano insulti, minacce violente, aggressioni fisiche o molestie sessuali 39. Dagli studi in materia emerge una associazione statisticamente significativa cit., 43 s.; G.D. GLANCY-A.W. NEWMAN-M.N. POTASH-J. TENNISON, Cyberstalking, in A. DEBRA-M.D. PINALS (a cura di), Stalking Psychiatric Perspectives, cit., 212 ss. 33 “The Model Stalking Code Revisited: Responding to the New Realities of Stalking”, cit. 34 B. ROSENFELD, Violence risk factors in stalking and obsessional harassment. A review and preliminary meta-analysis, in Criminal Justice and Behavior, 2004, 31, 9-36; cfr. G. GOEBEL-M. LAPP, Stalking mit tödlichem Ausgang, in Kriminalistik, 2003, fasc. 6, 369 ss. 35 P.E. MULLEN-M. PATHÉ-G.W. STUART, Study of Stalkers, cit., 1244-49. 36 M. PATHÉ-P.E. MULLEN, The Impact of stalkers on their Victims, cit., 12-17; cfr. J.R. MELOY-H. FISHER, Some Thoughts, cit., 1473. 37 F. MEYER, Strafbarkeit und Strafwürdigkeit, cit., 254. 38 R. LÜBMANN, Stalking. Ein Überblick über den aktuellen Forschungsstand”, in Monatsschrift für Kriminologie und Strafrechtsreform, n. 85, 2002, 25 ss. 39 F. MEYER, Strafbarkeit und Strafwürdigkeit, cit., 254; R. LÜBMAN, Stalking. Ein Überblick, cit., 25 s. 20 Lo stalking tra necessità politico-criminale e promozione mediatica tra precedenti rapporti di intimità e violenza (circa il 20% delle vittime di stalking subisce qualche forma di violenza fisica) 40. In ogni caso la caratteristica dello stalking, rispetto ad altre forme di persecuzione come il mobbing e lo straining che incidono sulla sfera lavorativa, è quella di aggredire la sfera privata: una forma di persecuzione continuativa, intollerabile ed asfissiante sulla vita privata della vittima (si rileva, infatti, che la maggior parte delle azioni avvengono presso l’abitazione della vittima o nelle sue vicinanze) 41. Le conseguenze dello stalking si manifestano in forme di disagio psicosomatico: insonnia, ansia, perdita dell’appetito o bulimia nervosa, irritabilità, esilio sociale, crollo dell’autostima, limitazioni della propria autonomia, turbamento dell’equilibrio esistenziale 42. Le conseguenze possono essere molto gravi, in quanto le condotte persecutorie determinano nella vittima un cambiamento nello stile di vita, con restrizione dell’attività sociale e dell’impegno lavorativo nel tentativo di sottrarsi al molestatore (a parte il tempo perso per sottoporsi a terapia o per fare denuncia), o comunque una seria compromissione del rendimento lavorativo a causa dello stress; addirittura, talora, le vittime lasciano il lavoro o si trasferiscono per sottrarsi alle molestie dello stalker. In loro aumenta il livello di ansia e lo stato di allerta, viene compromessa la fiducia nell’ambiente esterno, emergono sintomi di depressione, sino a registrare episodi di Disturbo post-traumatico da stress 43; si arriva all’isolamento, all’aumento del consumo di alcol e di droga, ai tentativi di suicidio, nonché al peggioramento delle condizioni di salute, come l’ipertensione arteriosa e l’asma 44. La dottrina ha elaborato la nozione di «sindrome da trauma da stalking (Stalking trauma sindrome, STS) che per certi aspetti richiama 40 Cfr. M. PATHÉ-P.E. MULLEN, The Impact of stalkers on their Victims, cit., 12; L. DE FAZIO-C. SGARBI, La rilevanza sociale dello stalking, valutazione e gestione del rischio, in Stalking e violenza alle donne. Le risposte dell’ordinamento, cit., 55; M.B. MECHANIC, Stalking Victimization: Clinical Implications for Assessment and Intervention, in K. DAVIS-I. HANSON FRIEZE-R.D. MAIURO, Stalking. Perspectives on Victims and Perpetrators, cit., 33 ss.; M.B. MECHANIC-M.H. UHLMANSIEK-T.L. WEAVER-P.A. RESICK, The Impact of Severe Stalking Experienced by Acutely Battered Women: An Examination of Violence, Psychological Symptoms and Strategic Responding, ivi, 89 ss. 41 H. EGE, Oltre il mobbing, cit., 118; H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 142 i quali evidenziano come spesso, dopo aver subito stalking, le vittime assumono una serie di misure per proteggere la loro vita privata. 42 H. EGE, Oltre il mobbing, cit., 126; cfr. H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 55 ss.-144 ss. 43 L. DE FAZIO-G.M. GALEAZZI, Le vittime di stalking, cit., 18-19; G.M. GALEAZZI-L. DE FAZIO, Impatto e percorsi di aiuto di vittime di stalking italiane: i risultati di un questionario online, in Percorsi di aiuto per vittimine di stalking, cit., 32 ss.-38 ss.-43 ss. 44 M. PATHÉ-P.E. MULLEN, The Impact of stalkers on their Victims, cit., 12-17. Il fenomeno criminale 21 altre fattispecie, quali il disturbo post traumatico da stress, la sindrome da maltrattamento e la sindrome da trauma da rapimento, ma che di fatto rappresenta una condizione a sé stante» 45. In alcuni casi, addirittura, la vittima ha cambiato personalità, diventando meno amichevole, estroversa, più cauta, aggressiva, paranoica, facile da spaventare 46. Il grado di remissione di tali sintomi è inversamente proporzionale alla durata della persecuzione (più è breve, più veloce sarà il recupero); se lo «stalking prosegue ed aumenta di intensità, anche i sintomi tenderanno a cronicizzarsi e a portare a vere e proprie patologie» 47. I danni più gravi sotto un profilo psicologico, sociale e fisico (derivanti da senso di impotenza e di paura, con frequenti casi di STS), derivano, infatti, dallo stalking prolungato e persistente. Da un recente studio in materia emerge, però, che il rischio di persistenza è inversamente proporzionale al rischio di violenza, nel senso che gli stalkers violenti, c.d. predatory stalkers, sono in genere i meno persistenti 48; ciò non vuol dire che forme di stalking prolungato non possano degenerare in violenza, ma che la persistenza non implica in sé maggiori rischi di violenza 49. L’ultima fase, definita dagli studiosi “scontro finale”, si può realizzare attraverso una conclusione tragica, determinata sia da uno stalker che, sempre più animato da sentimenti di frustrazione e di rivalsa, intensifica il contenuto e le modalità di aggressione, sia da una reazione della vittima esasperata; per fortuna, però, l’epilogo distruttivo resta spesso a livello ideativo e l’ultima fase dello stalking è costituita da una denuncia penale o da uno scontro legale 50. 45 Cfr. G. BENEDETTO-M. ZAMPI-M. RICCI MESSORI-M. CINGOLANI, Stalking, cit., 152 ss. e dottrina ivi citata. 46 Cfr. F.M. ZANASI, Violenza in famiglia, cit., 37. Cfr., ancora, sulle conseguenze dello stalking nelle vittime A.W. NEWMAN-K.L. APPELBAUM, Stalking: Perspectives on Victims and Management, in A. DEBRA-M.D. PINALS (a cura di), Stalking Psychiatric Perspectives, cit., 114 ss. 47 Così H. EGE, Oltre il mobbing, cit., 127. 48 Così T.E. MCEWAN-P.E. MULLEN-R. MACKENZIE, A Study of the Predictors of Persistence in Stalking Situations, in Law Hum. Behav., 2009, fasc. 33, 149 ss., i quali sottolineano anche l’importanza di distinguere l’ipotesi di persistenza dall’ipotesi della recidiva (sul recidivismo B. ROSENFELD, Recidivism in Stalking and Obsessional Harassment, in Law and Human Behavior, 2003, vol. 27, n. 3, 251). Sui predatory stalkers cfr. A. KIMBERLEY-A. MORRISON, A Case of Stalking in the Workplace and Subsequent Sexual Homicide, in Journ. Forensic Sci., 2007, vol. 52, n. 3, 726 ss. 49 T.E. MCEWAN-P.E. MULLEN- R. MACKENZIE, A Study of the Predictors, cit., 149. Sul fattore violenza nello stalking cfr. A. WEIß-H. WINTERER (a cura di), Stalking häusliche Gewalt, cit., 27 ss.; H.G.W. VOß-J. HOFFMANN-I. WONDRAK, Stalking in Deutschland, cit., 20 ss.-143 ss. i quali evidenziano che si registrano aggressioni fisiche nel 38.9% dei casi, di carattere sessuale nel 14.0%. 50 H. EGE, Oltre il mobbing, cit., 127. Sulle reazioni delle vittime cfr. B. BJERREGAARD,