Un racconto che ci aiuta ed entrare con la giusta

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Un racconto che ci aiuta ed entrare con la giusta
Un racconto che ci aiuta ed entrare con la giusta tonalità nel mistero dell’Incarnazione
del Signore Gesù che è già presagio per una nuova Pasqua.
Il nostro racconto inizia in una soffitta di una vecchia casa di campagna di tanti anni
fa. Questa casa è situata in mezzo al verde ha grandi finestre e grandi spazi dove si può
giocare nelle sue enormi camere e dove davanti a un bel caminetto acceso nelle sere
d’inverno si ascoltano tante belle storie. La tecnologia come la intendiamo noi non
esiste, il tempo si passa a leggere, a giocare e a creare tante belle cosette con la
propria fantasia
Venne l’inverno e il luogo che abbiamo appena descritto si animò di quindici bambini
di età compresa tra i dieci e undici anni. Appartengono tutti alla stessa classe di
catechismo animati da uno spirito di gioia e di amicizia. Essi desideravano passare un
po’ di tempo insieme e creare in vista del natale qualche bel presepio, qualche bella
decorazione, un bellissimo albero illuminato a festa, alcuni dolcetti deliziosi da cuocere
al forno e tante decorazioni. Fare tutto questo non è un impresa da poco specialmente
se si è soli senza l’aiuto dei genitori o di qualche adulto. Chiesero al nonno di venire
con loro e alla nonna di aiutarli. I nonni si sa hanno un po’ più di tempo e conoscono
tante storie; inoltre hanno tanti segreti da raccontare di quelli vecchi che si ascoltano a
bocca aperta e a occhi sbarrati.
Finalmente tutti insieme su un enorme pulmino arrivarono a destinazione, ognuno con i
suoi bagagli e la sua voglia di divertirsi. Appena entrarono in casa si stupirono della
grandezza e della bellezza del luogo, un enorme scalone di marmo congiungeva i due
piani quello inferiore con cucina e un grande salone con un caminetto scoppiettante
sempre acceso e il piano superiore con tante stanze uguali grandi luminose e spaziose.
Scoprirono subito di essere a loro agio e i nonni furono sorpresi quanto loro di trovarsi
in un luogo così bello. C’era un terzo piano una scaletta a chiocciola collegava il piano
superiore con una soffitta tipo mansarda piena di cose, che vengono riposte quando
non servono più o non vengono utilizzate spesso. Dopo che tutti si furono sistemati,
sotto la guida dei nonni incominciarono a fare i piani per preparare il Natale come si
usa festeggiare con: albero decorato, un bel presepio grande, una bella tavola
imbandita, le decorazioni alle porte le candele accese e tanti fiori sui vari tavoli. Dove
trovare tutto questo? La casa era spoglia non c’era nessuna indicazione dove potesse
essere tutto il materiale: in cucina non c’era ombra di dolcetti, in sala l’albero
mancava, alle finestre non c’era niente e ben che si dica anche le statuine e la carta
necessaria a fare un bel presepio mancava. Non si persero d’animo mancavano ancora
molti giorni, inoltre l’Avvento è quel periodo che ci prepara al Natale sei settimane per
trovare tutto e aspettare la Notte Santa. Dopo essere andati a Messa, alla chiesetta del
paese tutti insieme, chiesero al parroco del luogo se conosceva un negozietto che
vendeva oggetti natalizi o un mercatino dove si potessero trovare tante cose adatte allo
scopo. Nulla, era un paesino di poche anime e il negozio più vicino era a parecchi
chilometri dalla casa, il mercato non si faceva più da tanti anni, perché mancavano le
persone, che andavano a comprare e gli ambulanti cercavano centri più popolati. Cosa
fare? Infondo lo scopo era condividere questo cammino di Avvento con i nonni,
preparando una festa per i genitori, fratelli e parenti tutti, ma che noia se non c’era
niente da fare, che Natale sarebbe stato senza albero senza presepio, senza pranzo
senza decorazioni! A un certo punto il parroco del paesino prese in disparte i nonni e
rivelò loro un segreto che nessuno sapeva: nella vecchia casa c’era una soffitta che
conteneva un tesoro. Il tesoro che i bambini cercavano per passare l’avvento insieme,
tutte quelle cose che sono segni e ci raccontano che l’Avvento e il Natale sono doni che
vengono dall’alto. Ecco perché non trovavano niente perché cercavano nel posto
sbagliato la soffitta da sempre è un luogo dove si ammucchiano i ricordi. Tutti insieme
salirono la scala a chiocciola che collegava i due piani e si trovarono davanti a una
porta antica molto bella tutta lavorata e scolpita nel legno, la vernice era intatta lucida
e splendente come se una mano invisibile avesse da poco tolto la polvere. La chiave era
nella serratura, trattennero il fiato e entrarono. La stanza era enorme con una finestra
luminosa posta al centro del soffitto come un lucernario che illuminava l’ambiente era
in ordine, contrariamente a come sono le vecchie soffitte disordinate e piene di polvere.
Le pareti erano spoglie bianche luminose e ovunque c’era quell’odore di cera d’api che
si usa per lucidare i vecchi mobili. C’erano vecchi scaffali su una sola parete piena di
libri antichi e tre vecchi bauli così belli da lasciarli esterrefatti. Un antico pianoforte
occupava il centro della soffitta. Guidati dai nonni incominciarono a ispezionare i vari
scaffali: libri in latino, qualche vecchia bibbia rilegata in oro, alcuni candelabri in
ottone lucido con bellissime candele decorate, fogli di pergamena con incisioni antiche
e tanti libri che narravano la storia dei personaggi della bibbia e del vangelo. I nonni si
avvicinarono per primi ai bauli e con precauzione aprirono il contenuto del primo
baule esultarono di gioia alla vista di un bellissimo cofanetto che conteneva le più belle
decorazioni per l’albero natalizio con lustrini e candeline, pizzi e carta colorata; il
secondo baule fu aperto da quattro bambini e con somma gioia trovarono un presepio
bellissimo in legno con antiche statuine; l’ultimo baule sembrava più piccolo e
impossibile da aprire al punto che il nonno decise di andare a prendere un cacciavite
per forzare un po’ la serratura. Ecco che finalmente dopo tanti tentativi si aprì e ai loro
occhi apparve una cosa mai vista: una croce grande di porcellana fine decorata a
mano che mandava strani raggi luminosi e la stella posta sopra la croce brillava come
se fosse vera. Illuminando la scena descritta sulla croce: un piccolo presepio dove non
mancava nulla. L’asinello con le pecorelle ai piedi della croce, appena sopra il bue, al
centro Gesù bambino con la vergine Maria e San Giuseppe, ai lati i tre re magi,
l’angelo e i pastori. Rimasero a bocca aperta per lo stupore e i nonni si commossero di
fronte a tanta bellezza, anche perché capirono il vero significato di quel tesoro. Il
significato fu svelato anche ai bambini: Dio viene nel mondo, si fa uomo per la nostra
salvezza, ma per salvarci usa lo strumento che gli abbiamo dato: la croce; Gesù con la
sua morte ci dona la vita eterna che è il più bel regalo che possiamo ricevere: la
risurrezione. Portarono la croce al piano terra, l’appesero alla porta della grande
casa; essa brillava nella notte e brillò per tutte le notti d’Avvento. Quando venne Natale
la sua luce era così intensa che anche il parroco della Chiesetta del vicino paese la vide
e si commosse. Da quel momento ognuno di loro aveva compreso che il Natale è la
festa di Gesù che viene per far Pasqua con noi.
Tanti auguri di buon Natale nel Signore Gesù
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