Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell`Uso di Droghe
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Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell`Uso di Droghe
Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Roma 22 Settembre 2003 Prevenire l'abuso di droga: possiamo, e dobbiamo tutti fare di piú Eminenze, cari amici, Vi ringrazio per l’invito, al tempo stesso generoso e caloroso. Ringrazio specialmente i rappresentanti del Global Drug Network: il vostro lavoro rispecchia nelle intenzioni e nei fatti la missione dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro il Crimine e la Droga (UNODC). Siete una testimonianza della vitalità degli accordi internazionali sulla droga e dell’ampio consenso che essi riscuotono. Con senso civico e non per spirito di parte, con azioni e non con parole, dimostrate che si può fare di piú per contenere il danno individuale e collettivo causato dalla droga. 1 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Il mio intervento oggi sgorga da una triplice premessa: (a) l’importanza di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica; (b) la necessità di coinvolgere l’intera collettivita’ nella difesa di se stessa; e (c) l’esigenza di basare il lavoro di prevenzione e terapia su informazione scientifica. Questa trilogia: (i) consapevolezza dei rischi, (ii) coinvolgimento di tutti, e (iii) validita’ scientifica dell’informazione, potrà diventare una ricetta di successo se noi tutti sapremo lavorare con unità d’intenti, pur perseguendo questi intenti con strumenti diversi. Ciascuno deve trovare, e portare a compimento, il proprio ruolo nella lotta alla droga basandosi sul vantaggio comparato (la specializzazione) individuale. In altre parole, se mi permettete la metafora, dobbiamo suonare come un’orchestra, con il ruolo di ogni strumento definito appunto in funzione della polifonia generale. Con rammarico constato che oggi l’esecuzione dello spartito anti-droga – uno spartito concordato da tutti i paesi al mondo, con l’adesione universale alle Convenzioni ONU del 1961, 1971 e 1982 – ebbene, il concerto che ne risulta al momento e’ piuttosto cacofonico. Infatti non vi é oggi una risposta comune al problema della droga. Alcuni paesi, pur avendo ratificato le Convenzioni, mantengono un atteggiamento di relativa tolleranza al consumo di 2 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 cannabis e fin’anco delle sostanze di tipo anfetaminico (STA come ecstasy, etc). Altri paesi hanno messo in campo interventi di prevenzione molto forti, concentrati sulla soppressione del traffico, piuttosto che sulla prevenzione e la terapia. Altri paesi ancora oscillano tra un’opzione e l’altra, le loro posizioni spesso definite dal ciclo politico invece che da una visione d’insieme. Queste differenze favoriscono la diffusione di valutazioni non candide a proposito del danno provocato dalla droga. Queste differenze facilitano il lavoro di proselitismo da parte della lobby pro-droga che vorrebbe abolire o indebolire le Convenzioni ONU. Dobbiamo quindi aumentare gli sforzi per trovare chiarezza e consenso soprattutto in fatto di prevenzione della tossicodipendenza. A mio avviso non si fa abbastanza per aumentare la probabilità di successo dell’azione profilattica e terapeutica – circostanza tanto più severa dato che l’abuso di droga non é ormai piú circoscritto ad alcune fasce sociali (marginali) di alcuni paesi (ricchi). La tossicodipendenza ha raggiunto culture che pensavamo, o si pensavano immuni. In alcuni casi ha assunto dimensioni enormi – l’eroina soprattutto ha innescato un’epidemia di AIDS in Russia e Cina dove 4/5 dei nuovi casi sieropositivi sono tossicodipendenti. Il mercato della droga Il quadro odierno su produzione e traffico di droga presenta tonalità variegate. Secondo i nostri dati – e sfido chiunque a fornirne di migliori – il controllo della produzione di droghe 3 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 organiche (coca ed oppio) ha registrato significativi progressi negli ultimi anni. Di fatto, gran parte della produzione é ormai localizzata in due paesi (Afghanistan e Colombia) martoriati – e questa non è coincidenza – da terrorismo e criminalità organizzata. Ci vorrà una generazione per risolvere il problema di questi due paesi, proprio come tanto ci e’ voluto in Tailandia, Pakistan, Laos e Turchia (per l’oppio), Bolivia e Peru’ (per la coca). Il problema della marijuana é diverso. La sua coltivazione, concentrata in Marocco (e stiamo lavorando con le autorità per contenerla) si sta’ diffondendo altrove. Domanda ed offerta sono in crescita nel mondo, anche grazie alla legittimazione ludica che alcuni vorrebbero dare all’abuso di marijuana. Le droghe sintetiche costituiscono la nuova minaccia, con produzione e traffico in forte aumento – dimostrato nel primo Rapporto ONU su ecstasy ed amfetamine che verra’ presentato alla stampa domani. Speed/ice/shabu/yaba -- ogni paese ha il suo vocabolo, accattivante quanto diabolico, per descrivere pasticche, la cui produzione mondiale oggi supera le 500 tonnellate annue (un volume equivalente a quello dell’eroina e meta’ quello della cocaina). Le tendenze mondiali in fatto di abuso di droga mostrano un mercato anch’esso in evoluzione. All’inizio del 2002 circa 200 milioni di persone al mondo si sono dichiarate consumatrici di droghe illegali nei 12 mesi precedenti -- consumo soprattutto di cannabis (150 milioni) e, in 4 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 maniera crescente, di droghe sintetiche (30 milioni). L’abuso di cocaina (15 milioni), eroina (10 milioni) e oppio (5 milioni) e’ in calo in Nord America ed in Europa Occidentale ma e’ in crescita nell’Est Europa, ex URSS e Asia (Cina). Globalmente, negli ultimi cinque anni il consumo di eroina e cocaina e’ rimasto stazionario, quello della marijuana é aumentato del 10%, mentre la tossicodipendenza da droghe sintetiche e’ aumentata del 175%. Di qui’ il mio timore che queste droghe chimiche possano diventare il nemico pubblico numero uno. Vediamone le ragioni. Le droghe sintetiche seducono i trafficanti alla costante ricerca di nuovi prodotti e nuovi mercati. Il Rapporto ONU al quale ho fatto riferimento stima il giro d’affari delle droghe sintetiche a $65 miliardi, largamente dovuto a profitti straordinari (3000%). Le pasticche seducono soprattutto i giovani, che le trovano più pratiche di siringhe ed aghi, e più consone alla farmacologia odierna che aiuta a superare frustrazioni ed inibizioni sul luogo di studio quanto di lavoro, in camera da pranzo quanto da letto. Una pillola in piu’ nel ricettario di famiglia non è vista come tossicodipendenza, ma come manifestazione libertina sanzionata dalla cultura della discoteca. Purtroppo l’abuso delle sostanze di tipo anfetaminico (STA) non e’ solo un peccadillo contro la legge. E’ un gioco alla roulette russa. E il colpo in canna – quando esploso – fa davvero un buco nel cervello. Infatti, e contrariamente a quanto asserito dalla lobby pro-droga, il danno alla salute causato dalle droghe sintetiche e’ serio, durevole e cumulativo. Esse causano dipendenza e psicosi. L’ecstasy danneggia il cervello e puó accelerare il normale processo d’invecchiamento. In generale, il consumo di droghe sintetiche finirà con l’impattare la società. Troppi giovani infatti rischiano di incubare precocemente sintomi di sindrome Alzhaimer, con buchi nel cervello più grossi di quelli dei loro bisnonni. 5 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Stiamo verificando l’emergere di un quadro dell’abuso diverso dall’antecedente. Nuove droghe (STA), o versioni nuove di droghe antiche (marijuana ad alta tossicita’, THC) creano generazioni giovanissime di tossicodipendenti (14-23 anni), assuefatti a prodotti personalizzati (disegnati ad uopo), disponibili a costi minimi (3-4 euro), e di facile consumo. Droghe tollerate da ambienti familiari e di divertimento che (erroneamente) le credono un male inferiore a quelle disponibili in passato. Di fronte a questa emergenza dobbiamo invitare i governi a riflettere ed agire. Il problema va affrontato attraverso attività preventiva e terapeutica, prima che esso divenga un’insormontabile difficoltà sanitaria, sociale e finanziaria. Chi assisterà una generazione mentalmente e fisicamente invalida perché danneggiata dall’ecstasy e chi pagherà per coadiuvare giovani con basso rendimento scolastico e scarsa efficienza professionale? Affrontare la minaccia Malgrado la drammaticità del messaggio che proviene dalle comunità terapeutiche, dai centri di volontariato quanto dagli istituti di ricerca, non sembra esserci una risposta adeguata al problema. 6 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 In alcuni paesi c’é un approccio quasi fatalistico. Il consumo di droga, specialmente la marijuana e l’ecstasy, viene considerato inevitabile nell’esperienza dei giovani, non un’eccezione ne’ una forma di tossicodipendenza. Quest’accettazione (di fatto) ha dato luogo a proposte al limite del verosimile: per esempio, si offre di verificare le pasticche nelle discoteche per evitare l’ingestione di ingredienti chimici sconosciuti. Come se l’MDMA, elemento costitutivo dell’ecstasy, non fosse dannoso! Come se l’MDMA non forasse il cervello! Come se l’MDMA non potesse indurre effetti tipo Alzhaimer! Occorre modificare, anzi invertire i termini del problema. Tutti i paesi europei al mondo usano i test etilici per strada come deterrente alla guida in stato d’ebbrezza. Forse che la guida in stato di sballo e’ meno pericolosa? Somministriamo dunque test analoghi agli adolescenti al volante dopo una notte in discoteca e vedrete che i massacri del sabato notte si attenueranno. In altre parole, invece di testare le pillole di STA per garantirne il grado di tossicita’, perche’ non seguire l’esempio dei paesi (Stati Uniti, Regno Unito e recentemente Francia) che hanno appunto preso misure di verifica delle condizioni della persona esposta a situazioni di vita, o lavoro, a rischio proprio o altrui? Se si vuole affrontare il problema delle droghe, non poiché si tratta di sostanze illegali ma per l’imperativo di salvaguardare il capitale sociale rappresentato dalla salute della gente, occorre un forte impegno da parte della comunitá. 7 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 La comunità internazionale ha gia’ preso iniziative importanti, per esempio nel 1998 quando, durante la sessione special dell’Assemblea Generale, venne stipulato l’impegno di ridurre in maniera significativa la produzione, il traffico e l’abuso di droga entro il 2008. A che punto siamo? Come ho già menzionato, in una certa misura per coca e oppio la situazione sta’ lentamente migliorando con le coltivazioni ormai limitate a specifiche aree e il consumo globale (di cocaina ed eroina) ormai stabile. Propongo una chiave di lettura a tutto questo. Se si considera che la tossicodipendenza da eroina e cocaina sono manifestamente in calo nei mercati vecchi (quelli ricchi) ed in crescita nei mercati nuovi (paesi in transizione ed in via di sviluppo), possiamo ritenere che tale tossicodipendenza sia una malattia sociale appunto legata allo sviluppo, una sorta di componente della crescita socio-economica (e del relativo processo di arricchimento da un lato, ed emarginazione dall’altro), piuttosto che un comportamento sociale permanente ed inevitabile? Difficile da dire ma l’ipotesi non e’ assurda. La preoccupazione maggiore deriva dall’aumento del consumo di cannabis e droghe sintetiche. In ambi i casi occorre sviluppare una chiave d’interpretazione diversa, tenendo in conto che l’isterica campagna pro-droga in corso sta’ accrescendo la severità del problema e la difficoltà di controllarlo. 8 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Cosa dobbiamo fare nei prossimi cinque anni per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi? • Bisogna diffondere informazioni scientifiche sulla pericolosità delle droghe sintetiche e della marijuana, contestando la (falsa) distinzione tra droghe pesanti e leggere. Le campagne anti-droga (specialmente nelle scuole) sono d’insuccesso se retoriche, vuote di messaggi e stereotipe; • I paesi sottoscrittori alle convenzioni ONU hanno unanimemente confermato la loro validità durante la riunione ministeriale dell’aprile scorso. Che i paesi dunque mantengano coesione d’intenti, nella pluralità d’intervento; • Occorre soprattutto lavorare di piú e meglio per prevenire e trattare la tossicodipendenza. Ovunque nel mondo, la stragrande maggioranza della popolazione non consuma droga. E’ proprio questa maggioranza silenziosa, rispettosa della legge e dell’etica fiscale, che occorre mobilitare nella campagna anti-droga. Bisogna creare un ambiente famigliare, sociale e culturale che non favorisca dipendenza dalla chimica e l’esaltazione artificiale di se stessi; • Soprattutto occorre contrastare le ricette semplicistiche e contro-produttive, per esempio quelle che propongono che la società si arrenda incondizionatamente alla droga, legalizzandola. Quest’ultimo aspetto del problema mi angustia da tempo. Proprio per questo mi faccio obbligo, ovunque mi portino i miei viaggi, di incontrare gli esponenti della lobby pro-droga per capire le loro ragioni, discutere il contenuto delle loro proposte, verificare come portarle più vicino a posizioni che possano costituire tema di dibattito e verifica. La nostra disponibilità al dialogo deve essere massima, coerente e priva di inibizioni – ovviamente partendo dal presupposto che le Convenzioni ONU sono e rimangono legge, finché i governi decidono di cambiarle. 9 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Sia comunque chiaro che coloro che portano avanti le istanze pro-droga nel nome di un libero arbitrio inconsistente con i diritto della collettività, coloro che propongono la legalizzazione per contrastare la criminalità organizzata che comunque esiste anche per le sostanze lecite (tabacco e alcol), coloro che propongono la legalizzazione della produzione e del commercio di droga nella speranza di trarne profitto (risk-capital investors) – tutti coloro che con la scusa di giustificare l’ingiustificabile finiscono con l’accettare l’inaccettabile, ebbene tutti costoro sono diventati parte del problema droga. Certo e’ che la lobby pro-droga disorienta l’opinione pubblica – forse questo e’ l’obiettivo. Contribuisce ad aumentare la tossicodipendenza. Diffonde la falsa credenza che alcune droghe non sono dannose, e/o presto verranno legalizzate. Se non ci credete, esaminate la situazione nelle scuole nei paesi dove la retorica anti-convenzioni ONU e’ piu’ esasperata, oppure dove il proselitismo pro-droga a livello politico e mediatico e’ maggiore. Tutti i sondaggi d’opinione tra gli studenti mostrano il loro convincimento – convincimento errato, ma forte - che lo sballo da ecstasy e marijuana non e’ poi cosi’ pericoloso e che il loro possesso e’ OK con la legge. E poi ci stupiamo che l’abuso in questi paesi aumenta! Alcuni zelanti pro-droga puntano il dito alle sostanze lecite, tabacco ed alcool per esempio, che certamente causano piú danno (decessi) delle droghe illecite. Le statistiche confermano che nel mondo il tabacco uccide il doppio dell’alcol e quest’ultimo uccide molte volte più delle droghe. Il fatto e’ che tabacco ed alcol sono legali e quindi vengono abusati massicciamente; le droghe sono illegali e la loro reperibilità e’ bassa. Quindi e’ impossibile dire in che misura, qualora la droga fosse legalizzata, il numero di consumatori e relativo danno, aumenterebbero: ma la robusta correlazione alla tra abuso e disponibilità e’ convincente. 10 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Il ragionamento può essere elaborato ulteriormente. La comunità internazionale ha ormai preso coscienza dei danni provocati da tabacco ed alcol. La recente Convenzione sul controllo del tabacco, per esempio, é un segnale chiaro della direzione da intraprendere quando si ha a cuore la salute e lo sviluppo delle nostre comunità. Chiedetevi, perché le nuove e severe leggi contro il fumo hanno successo? Non perché vengono sanzionate dalle forze dell’ordine, ma perché i non-fumatori le brandiscono ed obbligano i fumatori a rispettarle. Occorre fare esattamente la stessa cosa in materia di droga. Esistono leggi e Convenzioni. Ebbene, il problema non e’ solo uno di ordine pubblico (arresti e multe), quanto uno di comportamento sociale. La maggioranza silenziosa che si astiene dalla droga, ne conosce il danno e paga la fattura della tossicodipendenza deve mobilitarsi per contenerla, proprio come sta’ avvenendo con il tabacco. Al tempo stesso, sono convinto che la maggioranza silenziosa diserterà i ranghi anti-droga a meno che i governi dimostrino nei fatti che l’azione di prevenzione e quella di contrasto hanno successo. Prevenire l’abuso di droga non é solo compito di governi, polizia e/o autoritá sanitarie. Alle Nazioni Unite l’esperienza insegna che senza la partecipazione della societá civile non é possibile raggiungere risultati duraturi in nessun campo. Questo é particolarmente vero quando si tratta di prevenire la tossicodipendenza. La tecnologia ha abolito tempo e spazio. Stili di vita sono condivisi istantaneamente nel mondo. La tossicodipendenza ha caratteristiche di tendenza globale, guidata da un cultura sempre piú conformista, una criminalitá sempre piú transnazionale e un desiderio ludico sempre piu’ smodato. Non per questo dobbiamo, o possiamo, arrenderci. 11 / 12 Conferenza Mondiale sulla Prevenzione dell’Uso di Droghe Last Updated Thursday, 14 April 2011 11:46 Tutti i paesi riconoscono di essere parte del problema della droga e allo stesso tempo che é necessario l’impegno di tutti per risolverlo. Anche tutti voi, presenti in sala, siete parte di questo impegno. Ritornando alle vostre comunità portate nuove energie per l’obiettivo comune: un futuro sano nella mente e nel corpo per le generazioni future. 12 / 12