Dimostrazione di utilizzo di basse dosi di rame in viticoltura

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Dimostrazione di utilizzo di basse dosi di rame in viticoltura
Agricoltura biologica - DIFESA
Tecniche di irrorazione a basso
dosaggio di rame per la lotta
alla peronospora della vite
di Paolo Francesconi, Giuseppe Santagata
e Flavio Cantelli
Sommario
© Associazione Prober
Introduzione
pag. 1
Distribuito come inserto di
Prober Informa Aut. Trib. BO n. 6932
del 22/07/1999
Direttore Responsabile
Barbara Musiani
Proprietà redazione e
amministrazione
Prober via Fioravanti 22 Bologna
mailto:[email protected]
Ciclo biologico
da pag. 2 a pag. 3
Difesa in
agricoltura biologica
da pag. 4 a pag. 5
Sped. In abb. Post. Art. 2 comma
20/c Legge 662/96 Filiale di Bologna
Stampato in proprio
Coordinamento redazionale
e grafico
Giuseppe Santagata
Hanno collaborato
Paolo Francesconi,
Giuseppe Santagata e Flavio Cantelli
Progetto, grafica e
impaginazione
Erica Cavedale
Progetto sviluppo internet
Green Planet Natural Network
http://www.greenplanet.net
Foto
Diateca Ass. Agricoltura
Emilia - Romagna
Realizzato con il contributo della Regione
Emilia - Romagna - Reg. CEE 2078/92 art.6 anno 1999
La seguente pubblicazione è disponibile all’indirizzo
internet http://www.greenplanet.net/prober
Prove
dimostrative
da pag. 6 a pag. 14
Introduzione
L
a peronospora è la più grave malattia
crittogamica della vite e ad essa vanno
soggetti, in misura diversa, tutti i vitigni
coltivati. Questa attacca tutti gli organi
erbacei della pianta.
Le foglie colpite dalla crittogama presentano prima macchie decolorate,
rotondeggianti, dal contorno indefinito e
dall’ aspetto traslucido, chiamate anche
“macchie d’olio”. Successivamente, in
corrispondenza di queste macchie decolorate compare nella pagina inferiore
una muffa bianca costituita dalle spore di
moltiplicazione del patogeno; alla fine le
parti colpite dalla malattia disseccano.
In particolare, il disseccamento può limitarsi alle sedi delle macchie d’olio, oppure può estendersi ed assumere la particolare disposizione a mosaico.
Gli acini giovani colpiti si presentano
ricoperti da una muffa di color bianco,
mentre gli acini adulti colpiti si presentano ricoperti da una muffa nera che
si manifesta con un imbrunimento della
buccia e dell’acino, a cui segue il raggrinzimento ed il disseccamento senza la
comparsa della vegetazione fungina.
L’attacco dei tralci verdi si manifesta
in modo simile agli acini, mentre sulle
gemme l’attacco è raro.
(Manifestazioni d’infezione peronosporica “macchie d’olio” su
foglia).
Foto: diateca Ass. Agricoltura Emilia - Romagna
(Comparsa di macchie di Peronospora sulla pagina inferiore
della foglia).
Foto: diateca Ass. Agricoltura Emilia - Romagna
(Grappolo colpito da Peronospora).
Foto: diateca Ass. Agricoltura Emilia - Romagna
pagina 1
Ciclo biologico
P
lasmopara viticola è una crittogama che sverna nelle foglie decomposte cadute sul
terreno allo stadio di zoospora. In primavera, quest’ultima, in presenza di precipitazioni abbondanti, con almeno 10 mm di acqua caduta in 24-48 ore, e in presenza di
temperatura di 10°C, germina ed emette un solo grosso conidio contenente più di quaranta zoospore.
Sono queste che, portate dagli agenti atmosferici sugli organi verdi della pianta,
danno origine all’infezione primaria caratterizzata dalla comparsa della classica
macchia d’olio. Dopo un periodo di tempo, variabile in funzione dell’umidità e della
temperatura, il micelio emette dagli stomi della pagina inferiore della foglia dei conidiofori ramificati che costituiscono la caratteristica muffa bianca che si sviluppa ad
una temperatura ottimale di 18-22°C e ad una determinata umidità atmosferica.
Il periodo di tempo che va dalla penetrazione negli organi verdi della pianta alla
comparsa della muffa bianca viene chiamato periodo di incubazione.
In condizioni favorevoli, quando un velo d’acqua ricopre gli organi verdi della pianta per un periodo di ore variabile con la temperatura atmosferica, il conidio germina
rilasciando dalle cinque alle otto zoospore che rappresentano la causa delle numerosi infezioni secondarie che si susseguono per tutto il periodo primaverile-estivo.
Le condizioni necessarie per lo sviluppo della peronospora sono riassunte nella cosid
detta regola dei tre dieci, secondo cui l’infezione primaria non compare se si
verificano le condizioni di seguito rappresentate.
Peronospora: regola dei “tre dieci”
10
5
0
10 mm
Temperatura > 10°C
Pioggia > 10 mm
0
5
10
Germogli > 10 cm
Solo quando queste tre condizioni si sono verificate contemporaneamente per la prima
volta si deve considerare avvenuta l’infezione primaria ed iniziato il primo periodo di
incubazione.
Le spore che in questo periodo si differenziano hanno bisogno di acqua liquida
come rugiada o pioggia.
pagina 2
Ciclo biologico Peronospora
Infezioni primarie
Infezioni secondarie
Evasione muffa
Trasporto dal vento
Incubazione
Organi bagnati
Contaminazione
Incubazione
Tralcio > 10 cm
Inverno
Evasione muffa
Pioggia > 10 mm
Temperatura > 10°C
Formazione Oospore
Primavera
Estate
pagina 3
Autunno
Difesa in agricoltura biologica
L
a difesa da Plasmopara viticola, in agricoltura biologica, si attua attraverso l’impiego dei soli fungicidi rameici quali la poltiglia bordolese gli ossicloruri e gli idrossidi di rame.
È vietato l’impiego dei ditiocarbammati e dei prodotti sistemici questi ultimi in grado
di colpire il fungo anche dopo la sua penetrazione.
L’efficacia dei prodotti rameici è legata alla realizzazione di un programma di lotta
peronosporica che prevede, a seconda delle condizioni atmosferiche più o meno
favorevoli, irrorazioni più frequenti lungo tutto il periodo vegetativo della pianta al
fine di assicurare la massima copertura possibile.
È da rilevare, però, che l’utilizzo costante del rame nei vigneti comporta un accumulo nel terreno del metallo pesante che ostacola la normale degradazione della
sostanza organica e può dare problemi in grado di compromettere la fertilità complessiva del terreno.
Questo ha portato numerosi produttori a diminuire le dosi di rame nei trattamenti,
mantenendo comunque alto il grado di efficacia del prodotto contro la Peronospora.
Difesa con i composti del rame
Questi prodotti agiscono sulle crittogame per contatto fogliare come ioni
rame. È necessario pertanto che una certa quantità di prodotto si trovi in
sospensione nel liquido che bagna la pianta da difendere.
A seguito del trattamento, le spore fungine assorbono il rame in quantità elevatissime rispetto alle normali esigenze con conseguente devitalizzazione
delle spore stesse.
Solfato di rame
È un sale solubile in acqua che non viene impiegato normalmente da solo,
ma viene neutralizzato con l’idrato di calcio (calce) per evitare che la sua
azione acida danneggi le piante e per aumentare la sua persistenza sugli
organi vegetativi. La miscela fra solfato di rame e calce costituisce la ben
nota poltiglia bordolese la cui azione fungicida dipende dai rapporti tra
idrato e solfato. Le poltiglie acide sono caratterizzate da un’azione pronta
ma poco persistente, viceversa per le poltiglie alcaline.
Dose di impiego da etichetta: al 25% di Cu, 0,7 - 1,5 Kg/hl.
pagina 4
Ossicloruro di rame
Questo prodotto è caratterizzato da un’azione più pronta ma meno persistente. Gli ossicloruri sono prodotti neutri che svolgono un’attività fungicida pari
a quella della poltiglia bordolese. Il vantaggio degli ossicloruri consiste nella
loro più rapida preparazione rispetto alla poltiglia bordolese poiché formano
con l’acqua una sospensione e non necessitano di aggiunta di calce.
Dose di impiego da etichetta: 0,5 - 0,7 Kg./hl.
Idrossido di rame
Ai preparati a base di rame idrossido viene attribuita un’azione analoga a
quella degli ossicloruri. Alcuni di questi preparati hanno una superficie specifica molto alta, consentendo un uso a dosi ridotte pur mantenendo la stessa efficacia.
pagina 5
Prove dimostrative
R iportiamo di seguito i risultati relativi alle prove dimostrative eseguite in aziende
agricole ubicate in zone dell’Emilia-Romagna vocate alla viticoltura.
Prova n° 1
L’Azienda agricola “Francesconi” è sita ai piedi delle prime colline faentine, nella
vallata del fiume Lamone fra Faenza e Brisighella.
Il terreno è pianeggiante, franco argilloso-limoso, mantenuto inerbito fra le file e
lavorato sulla fila. L’orientamento delle file del campo dimostrativo è nord sud.
Per le prove dimostrative è stato considerato un ettaro di varietà trebbiano, parte di
un fondo più ampio di cinque ettari. Pur situata in pianura l’azienda risente molto
del microclima della collina ai piedi della quale si trova, per cui la difesa contro la
Peronospora non risulta particolarmente difficile. In annate con andamento stagionale normale i maggiori problemi sono dati dall’oidio.
Descrizione campo dimostrativo
Nel vigneto oggetto della dimostrazione sono presenti diverse cultivar.
La prova è stata eseguita su un ettaro di trebbiano.
Portainnesto: SO41103
Anno di impianto: 1990
Forma di allevamento: Casarsa
Sesto di impianto: mt. 3,30 x 1,50
Terreno: franco - argilloso - limoso
Gestione del terreno: Inerbito con lavorazione meccanica sulla fila
pagina 6
Criteri è modalità d’intervento
Ipotizzando di intervenire utilizzando 10 hl di acqua per ettaro, le dosi dei prodotti
a base di rame che si usano convenzionalmente in agricoltura sono di:
❥ 400 g/hl di ossicloruro di rame (50% p.a.)
❥ 1000 g/hl di poltiglia bordolese al 20%
❥ 800 g/hl di poltiglia bordolese al 25%, pari ad una distribuzione di 2 Kg
di ione metallico (Cu++) per ettaro.
Si è quindi voluto precedere dimezzando le dosi indicate, per arrivare a distribuire 1
Kg di ione metallico ad ettaro per trattamento.
Interventi eseguiti
La difesa contro la Peronospora è stata impostata impiegando ossicloruro di rame
nelle prime fasi vegetative (fino ad allegagione) e poltiglia bordolese nei trattamenti
successivi. Gli interventi sono stati eseguiti utilizzando un atomizzatore ad aereoconvezione, impiegando un volume di acqua leggermente ridotto (-25%).
Date
trattamenti
Prodotto
%ale P.A.
Dose gr./
trattamento
Hl/ha
Cu gr/ha
4, 12, 18, 25
Maggio
Ossicloruro
di rame
50
1200, 200,
200, 200
7, 4, 5, 5
3000
2, 8, 15, 23
Giugno
Ossicloruro
di rame
50
200, 1200,
200, 200
5, 7, 7, 7
1600
1 Luglio
Zolfo ramato
3
20000
-
600
8, 15, 30
Luglio
Ossicloruro
di rame
50
200, 200,
200
7, 7, 7
2100
totale
pagina 7
L. 7.300
Risultati
I risultati ottenuti sono riassunti nella tabella seguente
Data
rilievo
% foglie
colpite
testimone
% grappoli
colpiti
testimone
% foglie
colpite c.
dimostrativo
% grappoli
colpiti c.
dimostrativo
NOTE
12 maggio
0
0
0
0
Presenza
macchie olio
30 maggio
0
0
0
0
-
15 giugno
0
0
0
0
-
30 giugno
1
0
0
0
-
30 luglio
trattato
trattato
2
0
-
10 agosto
-
-
5
0
-
La difesa contro la Peronospora effettuata con i trattamenti descritti ha dato buoni risultati. Pur essendo presente una piccola percentuale di foglie colpite non si è manifestato
nessun pericolo per i grappoli che non presentavano alcun sintomo.
L’andamento stagionale è stato caratterizzato dalla presenza di piogge di intensità
piccola ma frequente fino alla metà di giugno, poi il clima fino ad agosto è stato
caldo e asciutto senza precipitazioni di rilievo.
Nel campo dimostrativo sono stati distribuiti più di 7 kg di rame metallico per ettaro:
dose ancora molto elevata perché si possa ipotizzare di raggiungere i 3 kg/ha di
rame metallico proposti dai paesi del nord Europa.
È quindi indispensabile adottare anche altre strategie per contenere l’utilizzo del
rame oltre che nelle dosi di impiego, anche nel tipo di formulati, e nelle modalità di
preparazione e distribuzione (hl di acqua impiegati, micronizzazione delle gocce),
nonché nelle epoche di intervento.
pagina 8
Costi di difesa
Produzione Biologica
Costo
Costo con
Interventi
mezzi distribuzione
N°
tecnici L.
L.
Costo
annuo
L.
Prodotto
Dose
Kg/hl
Dose
Kg/ha
Costo
L./Kg
Ossicloruro
di rame
0,25
2,5
4.500
11.250
61.250
11
673.750
20,0
800
16.000
66.000
1
66.000
Zolfo ramato
ventilato
Costo totale
L. 739.750
Produzione Convenzionale
Costo
Costo con
Interventi
mezzi distribuzione
N°
tecnici L.
L.
Costo
annuo
L.
Prodotto
Dose
Kg/hl
Dose
Kg/ha
Costo
L./Kg
Mancozeb
0,20
2
9.400
18.800
68.800
6
412.800
Metalaxil
+ossicloruro
0,25
3
30.250
75.625
125.625
2
251.250
Cymoxamil
+mancozeb
0,30
3
19.200
57.600
107.600
1
107.600
Ossicloruro
di rame
0,40
4
5.500
22.000
72.000
2
144.000
Costo totale
pagina 9
L. 915.650
Prova n° 2
L’Azienda agricola “Bortolotti”, è situata sulle colline bolognesi di Zola Predosa, in
un’area dove l’incidenza della peronospora è molto limitata. Questo ha indotto il
produttore a diminuire gradualmente negli anni le dosi di rame da impiegare per la
difesa da peronospora.
Considerando che la dose di etichetta è di 10 Kg/ha di poltiglia bordolese al 20%,
pari a 2 kg di rame metallico ad ettaro, le dosi sono state ridotte del 50% passando
ad un utilizzo di 5 Kg/ha di poltiglia bordolese, pari ad 1 Kg di rame metallico ad
ettaro.
Descrizione campo dimostrativo
La superficie del campo destinata alla prova dimostrativa è di ha 0.50.00 di
albana. È stato tenuto un testimone non trattato di circa 200 mq.
Portainnesto: SO4
Anno di impianto: 1974
Forma di allevamento: cordone speronato
Sesto di impianto: mt. 4,00 x 1
Terreno: argilloso - limoso
Gestione del terreno: Inerbito
pagina 10
Interventi eseguiti
Visti i buoni risultati ottenuti con l’uso di dosi di rame ridotte del 50% rispetto alla
dose d’etichetta, nel corrente anno si è deciso di abbassare la dose fino a 2 kg/ha
di poltiglia bordolese, pari a 400 g di rame metallico ad ettaro.
Nell’annata si sono però verificati momenti favorevoli allo sviluppo della peronospora. Dalla fine di maggio sono comparse numerose macchie sulle foglie che hanno
portato ad aumentare le dosi di impiego di rame rispetto alle annate precedenti.
I trattamenti sono stati eseguiti con atomizzatore.
Date
trattamenti
Prodotto
%ale P.A.
Dose g/hl
Hl/ha
Cu gr/ha
3, 13, 24, 31
Maggio
Poltiglia
bordolese
20
400, 400,
400, 400
4, 5, 5, 5
1600
7 Giugno
Poltiglia
bordolese
50
200
5
200
Solfato di rame
25
96
4
96
13 Giugno
Solfato di rame
25
96
4
96
22 Giugno
Poltiglia
bordolese
20
400
5
400
Solfato di rame
25
48
4
48
28 Giugno
Zolfo ramato
3
-
-
1442
06 Luglio
Poltiglia
bordolese
20
400
5
400
Solfato di rame
25
4
288
Poltiglia
bordolese
20
5
692
Solfato di rame
25
4
240
Poltiglia
bordolese
20
5
230
23 Luglio
14 Agosto
400
400
Tot. 5.732
pagina 11
Risultati
In seguito ai forti attacchi di peronospora, oltre al campo dimostrativo si è trattato
anche il testimone nel mese di giugno. La primavera e l’estate sono state caratterizzate da andamenti climatici particolarmente favorevoli all’insorgere di focolai di
peronospora anche nelle zone meno colpite in generale. In particolare si è avuto un
forte attacco durante la fine del mese di maggio che ci ha costretti ad aumentare sia
la dose di rame metallico che il numero di trattamenti.
Date
20
maggio
trattato
20
maggio
testimone
22
giugno
trattato
22
giugno
testimone
27
agosto
trattato
27
agosto
testimone
% foglie
colpite
0
0
15
45
20
45
% grappoli
colpiti
0
0
20
40
20
50
Costi di difesa
Produzione Biologica
Prodotto
Dose
Kg./ha
Costo
L./Kg
Costo
mezzi
tecnici
Costo
con distribuzione
N°
interventi
Costo
annuo
Polt bordolese
20%
2,0
3.900
7.800
57.800
9
520.200
Solfato
di rame
0,6
1.200
720
50.720
5
253.600
Zolfo
ramato
29
800
23.200
73.200
1
73.200
L. 847.000
pagina 12
Produzione Convenzionale
Prodotto
Dose
Kg/ha
Costo
L./Kg
Costo
mezzi
tecnici
Costo
con distribuzione
N°
interventi
Costo
annuo
Mancozeb
2
9.400
18.800
68.800
6
412.800
Metalaxil +
ossicloruro
3
30.250
75.625
125.625
2
251.250
Cymoxamil +
mancozeb
3
19.200
57.600
107.600
1
107.600
Ossicloruro
di rame
4
5.500
22.000
72.000
2
144.000
L. 915.650
pagina 13
Conclusioni
Tabella riassuntiva - Distribuzione di rame metallico per ettaro
Azienda
Località
Rame metallico
g/ha
% foglie colpite
max danno
A
Faenza (RA)
7.300
5
B
Zola Predosa (BO)
7.932
20
L’andamento climatico della stagione primaverile ed estiva è stato caratterizzato
dalla presenza di umidità relativamente alta accompagnata da rugiade notturne.
Questo andamento è stato, pertanto, favorevole allo sviluppo di Plasmopora viticola.
Nei campi dimostrativi si sono impiegati quantitativi di rame metallico che si aggirano intorno ai 7,5 Kg. per ettaro. Da un punto di vista tecnico, quindi, la strategia a
basse dosi di rame non ha permesso di contenere notevolmente la quantità di rame
distribuita ad ettaro.
ll contenimento di rame ottenuto è in tutti i casi buono, ma ancora elevato per gli
standard che si vorrebbero ottenere, ancorché ci si trova di fronte a stagioni particolarmente favorevoli allo sviluppo della crittogama.
Da un punto di vista economico l’uso delle basse dosi di rame è competitivo nei confronti della tecnica convenzionale contenendone i costi.
La strategia di abbassare la concentrazione di rame da distribuire è certamente perseguibile, anche se è opportuno cercare di ottimizzare la tecnica;
Nonostante la possibilità di perfezionamento della tecnica è necessario divulgare
presso i viticoltori la reale possibilità di contenere l’uso del rame, dati gli effetti negativi che esso comporta nel terreno, mantenendo costante da parte dei tecnici e/o
degli agricoltori stessi il controllo sullo sviluppo dell’avversità in campo.
La riduzione del quantitativo di rame ad ettaro si deve ottenere anche tramite l’adozione di altre tecniche volte a questo scopo, come il miglioramento della modalità di
distribuzione, il corretto uso delle macchine irroratrici, l’ottimizzazione dei momenti
di intervento.
pagina 14