Simulazione termoigrometrica dell`isolamento interno di
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Simulazione termoigrometrica dell`isolamento interno di
Prodotto Simulazione termoigrometrica dell’isolamento interno di pareti storiche Restauro conservativo e risanamento energetico Elena Lucchi Michela Pascucci Senior Researcher, EURAC Research, Bolzano Dottoranda Incaricata, Sapienza Università di Roma Docente Incaricato, Politecnico di Milano Negli edifici esistenti, una delle forme di miglioramento delle prestazioni energetiche più impiegate è ottenuta mediante l’applicazione di materiale isolante sulla superficie interna delle pareti dell’edificio, al fine di ridurre la trasmittanza termica e, quindi, le perdite di calore per trasmissione. La tecnica è molto adatta agli edifici storici, dove l’isolamento esterno è spesso vietato in quanto modifica l’immagine della facciata dell’edificio, risultando sostanzialmente irreversibile. La tecnica di isolamento dall’interno può essere applicata in assenza di decorazioni, finiture pregiate o intonaci in buono stato di conservazione. L’obiettivo energetico resta quello della riduzione delle perdite per trasmissione attraverso le pareti e la riduzione di ponti termici diffusi e di forma, ma non è possibile eliminare i ponti termici di materia e garantire l’omogeneità delle prestazioni termiche dell’intera facciata. In linea generale, questa tecnica di isolamento porta al miglioramento della prestazione termoacustica dell’involucro edilizio e del benessere degli occupanti, la messa in regime termico, ma anche il raffreddamento più rapido del locale per 28 Restauro conservativo effetto dell’assenza di massa termica del lato più interno della parete. L’isolamento interno, infatti, annulla la capacità di accumulo termico nella massa delle pareti storiche: nel momento in cui si spegne il riscaldamento l’isolante non trattiene il calore per poi rilasciarlo lentamente come fa una muratura tradizionale. Il beneficio energetico è sicuramente inferiore rispetto all’isolamento esterno, in quanto non elimina i ponti termici e non consente di sfruttare pienamente l’inerzia delle pareti massive. È più adatto, però, negli interventi ad uso saltuario, dove è necessario un riscaldamento o un raffrescamento rapido dell’ambiente interno. La presenza di un isolante interno può creare problemi legati alla riduzione dello spazio nell’ambiente interno, che per stanze di piccole dimensioni può non essere tollerato, e alla modifica delle proporzioni e delle simmetrie dei vani interni. Inoltre, la sua realizzazione comporta disagi per gli abitanti durante l’esecuzione dei lavori. Il fatto che l’isolante interno risulti discontinuo può portare la creazione di punti freddi in cui è più facile che vi sia formazione di condensa, sia superficiale che interstiziale, o rischi di muffa. I danni provocati dalla condensa nelle pareti possono portare al decadimento delle caratteristiche prestazionali con conseguente riduzione del grado di isolamento del muro, al peggioramento del comfort interno, al danneggiamento delle finiture e alla disgregazione del materiale stesso (anche con possibili rischi per la statica della struttura). Al fine di evitare problemi legati al comportamento strutturale ed energetico dell’edificio è estremamente im- 29 Prodotto Esempio di semplificazione geometrica (© Michela Pascucci) portante conoscere in modo dettagliato lo stato di conservazione dei vari componenti edilizi su cui si andrà ad intervenire. Avere un quadro completo di quelle che sono le problematiche strutturali, le caratteristiche tipiche dei materiali da costruzione utilizzati, la presenza o meno di condensa, le condizioni climatiche e l’ambiente con cui l’edificio si rapporta permette di capire cosa va ad influenzare il comportamento termico dell’edificio nel tempo e quali criteri utilizzare in fase di progettazione dell’intervento. È molto importante studiare nel dettaglio i nodi più critici, perché soluzioni inadeguate possono causare il degrado dei materiali (ad esempio la marcescenza del legno e la formazione di condensa interstiziale delle pareti) e la creazione di pessime condizioni ambientali fino a rendere gli interni poco salubri e confortevoli (ad esempio la formazione di muffa sulle pareti). A tal fine è quindi opportuno valutare bene quale tipo di materiale isolante scegliere. Isolanti non emissivi, igroscopici e traspiranti sono sicuramente tra i più indicati per questo tipo di operazione. Igroscopicità e traspirabilità sono Schermata iniziale DELPDHIN 30 due caratteristiche fondamentali, la prima permette infatti di assorbire molecole di acqua senza compromettere le capacità isolanti; mentre l’essere traspirante aiuta ad evitare la formazione di condense e più in generale di problemi legati all’umidità. Simulazione termoigrometrica La quantità di programmi di simulazione termoigrometrica che il mercato mette oggi a disposizione è molto limitata. Il problema principale riguarda sicuramente la difficoltà di utilizzo di tali strumenti in mancanza di una adeguata preparazione, nonché di una predisposizione ed una sensibilità nella volontà di affrontare certe tematiche, molto specifiche e a cavallo con altre discipline. L’utilizzo di software che permettono di simulare il comportamento termoigrometrico delle pareti nasce dalla necessità di conoscere quelle che sono le prestazioni delle murature nel lungo termine, quindi cosa dobbiamo aspettarci a distanza di qualche anno dalla realizzazione del nostro intervento. D’altra parte però la si- Passaggi per creare una parete storica in Delphin mulazione del comportamento termoigrometrico di murature storiche non è un’operazione semplice e immediata proprio per la loro particolare conformazione strutturale. Partendo dal presupposto che nessuna sezione muraria sarà mai uguale ad un’altra per dimensione e posa in opera degli elementi lapidei utilizzati in fase di costruzione, per avere un risultato il più attendibile possibile dalle simulazioni sarebbe ideale effettuare prima delle analisi che ci permettano di fare delle ipotesi molto vicine alla realtà. L’utilizzo di strumenti di indagine, come la camera termografica o i carotaggi (purtroppo non sempre eseguibili data la loro invasività), ci fornisce informazioni sulla conformazione della struttura, che altrimenti non saremmo in grado di ottenere. Infatti affidarsi solo a delle informazioni derivate da disegni o fonti letterarie non garantisce sempre delle previsioni alla realtà. Tra i diversi software di simulazione del comportamento termoigrometrico di elementi murari che esistono in commercio, i due più noti sono WUFI (Fraunhofer Institute) e Delphin (Bauklimatik Dresden). WUFI è un software per il calcolo dinamico termoigrometrico delle condense interstiziali e il pericolo muffa di elementi costruttivi. Nel calcolo vengono presi in considerazione tutti quei fattori climatici e quelle condizioni al contorno che possono facilitare il presentarsi dei rischi sopracitati, quali pioggia battente, irraggiamento solare, perdita di calore superficiale, trasporto capillare, condensazione. Il software è stato realizzato in più versioni (WUFIpro, WUFI 2D, WUFIplus, WUFI Passive), per soddisfare le diverse necessità del progettista a più livelli, da quella più semplice e intuitiva a quella creata appositamente per la ricerca scientifica. Il software è validato dalla normativa UNI EN 15026 (Prestazione termoigrometrica dei componenti e degli elementi di edifici – valutazione del trasferimento di umidità mediante una Esempio della parete su cui sarà effettuata la simulaizone termoigrometrica Restauro conservativo simulazione numerica), per cui può sostituirsi ai calcoli statici eseguiti secondo UNI EN ISO 13788 (Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare l’umidita’ superficiale critica e la condensazione interstiziale - Metodi di calcolo). Delphin 5.8.3 segue lo stesso principio di funzionamento. Vengono effettuati dei calcoli dinamici che permettono di verificare quelli che sono i rischi in cui si può incorrere nel tempo dovuti ad una cattiva progettazione. Delphin è un software dotato di grandi potenzialità, ma ne esiste una sola versione che si indirizza ad un pubblico decisamente più esperto o legato al mondo della ricerca. Entrambi i software hanno come fine quello di fornire un quadro completo dei rischi a cui è esposta nel tempo la muratura. Nel caso specifico qui citato possono rivelarsi un valido aiuto per fare delle previsioni riguardo la possibile formazione di condensa nella superficie di contatto tra la muratura e il pannello isolante e contestualmente ipotizzare gli eventuali danni che un intervento scorretto andrebbe a provocare. Ciononostante esistono differenze tra i due software che fanno si che uno sia sicuramente più alla portata di tutti rispetto all’altro. Al di là della possibilità di accedere ad una versione più user friendly, WUFI offre la possibilità di scegliere tra numerose lingue e questo lo rende sicuramente più appetibile ad un vasto pubblico, permettendo anche a chi ha difficoltà con le lingue straniere di usare il software senza troppi problemi, a differenza di Delphin che si trova in commercio solamente in tedesco e inglese. I risultati a cui i due software tendono sono pressoché gli stessi. Entrambi ci mostrano grafici in cui è possibile verificare in un arco di tempo da noi definito, che può andare dalle poche ora alle decine di anni, l’andamento di temperatura, umidità relativa, flusso di calore e tutto quanto noi abbiamo chiesto nella sezione degli output prima di avviare la simulazione. I grafici interattivi si comportano proprio come dei piccoli video dove allo scorrere del tempo è associato un cambio di colore al variare della condizione iniziale o l’oscillazione di una curva. Volendo provare a svolgere delle simulazioni in parallelo per verificare in che modo i due software rispondono un vero e proprio confronto non è sempre possibile perché non hanno lo stesso database di materiali, ma quello che è certo è che i risultati non dovrebbero discostarsi troppo gli uni dagli altri se le condizioni del paramento murari e le rispettive al contorno sono state impostate nello stesso modo. Ne consegue che la scelta del programma da utilizzare è strettamente soggettiva. Sta all’utente capire cosa vuole ottenere e in che modo arrivarci; se preferisce essere guidato passo dopo passo nelle scelte oppure sentirsi libero di sperimentare. Con la sola accortezza di capire prima quale è il proprio livello di conoscenze in materia, perché sbagliare in fase decisionale porterà a dei risultati affatto veritieri. Esempi di risultati ottenuti 31