LA CHIRURGIA DEL SENO - Dott. Vincenzo Deodato

Transcript

LA CHIRURGIA DEL SENO - Dott. Vincenzo Deodato
LA CHIRURGIA DEL SENO
MASTOPESSI
Questa scheda tecnica contiene delle informazioni sulla Mastopessi ed è stata realizzata a cura
del Dott. Vincenzo Deodato. Essa fa riferimento alle direttive della Società Italiana e della Società
Francese di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE - SOF,CPRE) per cercare di
rispondere a tutte le vostre domande. Lo scopo di questo documento è di darvi tutte quelle
informazioni, in aggiunta al colloquio preoperatorio con il chirurgo, necessarie e indispensabili per
permettervi di prendere la vostra decisione nella piena consapevolezza dell’intervento chirurgico a
cui desiderate sottoporvi.
DEFINIZIONE E OBIETTIVI
La “Mastopessi” è un intervento di chirurgia estetica che ha l’obiettivo di rimodellare il seno,
allorché questo presenti un rilassamento cutaneo e ghiandolare (Ptosi mammaria). Benché non si
possono seguire schemi preconcetti, in genere nel bel seno la distanza dalla fossetta sternale al
margine superiore della placca areola-mammaria è di 16 - 18 centimetri. Quando questa distanza
supera i 20 centimetri, si ha una chiara ptosi mammaria.
Questa condizione clinica può essere dovuta a fattori costituzionali o, il più delle volte, a una
involuzione della mammella secondaria alla gravidanza, al dimagrimento o all’invecchiamento
dei tessuti che la costituiscono.
La ptosi può essere associata a un eccessivo volume mammario o, al contrario, a un volume
insufficiente e, in quest’ultimo caso, è opportuno associare alla mastopessi l’impianto di protesi.
L’intervento chirurgico si propone di riposizionare l’areola a una distanza ideale dalla fossetta
sternale, di concentrare e sollevare la ghiandola mammaria e di rimuovere il tessuto cutaneo in
esubero.
PRIMA DELL’INTERVENTO
Un’attenta visita specialistica è essenziale per valutare l’indicazione chirurgica e considerare
eventuali patologie che possono complicare l’intervento. Si prenderanno in considerazione quei
parametri che fanno di ogni paziente un caso a sé (taglia, peso, gravidanze, morfologia toracica
e mammaria, elasticità cutanea, consistenza del tessuto adiposo e ghiandolare).
In funzione del contesto anatomico, delle preferenze e delle abitudini del chirurgo, dei desideri
espressi dalla paziente, verranno predefinite la sede delle cicatrici.
Prima dell’intervento è necessario eseguire degli esami ematochimici, una
cardiologica e una mammografia e/o una ecografia mammaria.
1
valutazione
E’ importante non assumere acido acetilsalicilico (aspirina) nei dieci giorni precedenti e successivi
all’intervento ed è consigliato non fumare nelle settimane che precedono e seguono l’intervento
(il tabacco può essere all’origine di una cicatrizzazione tardiva).
TIPO DI ANESTESIA E MODALITA’ DI RICOVERO
Tipo di anestesia.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale, mediante la somministrazione di farmaci che
inducono una temporanea perdita di coscienza, con soppressione di ogni tipo di sensibilità. In
alcuni casi può essere impiegata un’anestesia locale assistita, mediante l’infiltrazione di una
soluzione anestetica associata alla somministrazione di analgesici e tranquillanti.
Modalità di ricovero.
L’intervento prevede un giorno di ricovero con pernottamento in clinica.
L’INTERVENTO CHIRURGICO
Ogni chirurgo adotta una sua tecnica consolidata nel tempo che può variare a seconda dei casi,
al fine di ottenere il risultato più valido. Ciononostante, possiamo definire alcuni principi di base:
- Mammella ptosica con un volume eccessivo (Ipertrofia mammaria) > Mastoplastica riduttiva;
- Mammella ptosica con un volume adeguato (Ptosi pura) > Mastopessi con autoprotesi;
- Mammella ptosica con un volume insufficiente (Ipotrofia mammaria) > Mastopessi con protesi.
Incisioni cutanee:
La validità del risultato è determinata, oltre che dal volume e dalla forma piacevole, anche da
cicatrici poco visibili. Talvolta occorre accettare un compromesso fra cicatrici poco estese e
risultato meno brillante. Nella pratica clinica le variazione sono numerose ma in linea di massima le
incisioni possono essere:
Incisione periareolare - l’incisione è eseguita lungo tutto il margine dell’areola e la cicatrice residua
è sufficientemente dissimulata nel contesto della pigmentazione areolare;
Incisione periareolare e verticale - l’incisione è eseguita lungo tutto il margine dell’areola e
dall’areola sino in prossimità del solco sottomammario;
Incisione a T capovolta - l’incisione è eseguita lungo tutto il margine dell’areola, dall’areola al solco
sottomammario e trasversale, ovvero poco al di sopra del solco sottomammario.
Suture:
L’incisione periareolare è suturata con fili non riassorbibili che vengono rimossi dopo 7 - 10 giorni,
mentre le ulteriori incisioni, qualora presenti, sono suturate con fili riassorbibili molto sottili che non è
necessario rimuovere.
Drenaggi e medicazione:
E’ consigliato applicare un drenaggio che rimarrà in sede per 24 ore. L’intervento si conclude con
una medicazione lievemente compressiva che verrà rimossa dopo 2 - 3 giorni.
Tempo operatorio:
Il tempo di esecuzione di una mastopessi è di circa due ore.
2
DOPO L’INTERVENTO
In genere, il dolore nel postoperatorio non è mai eccessivo e può essere agevolmente controllato
dalla somministrazione di farmaci antalgici per via parenterale. Il seno si presenta edematoso e
possono essere presenti delle ecchimosi che scompariranno nell’arco di 10 - 15 giorni.
Dopo tre giorni si rimuove la medicazione compressiva e la paziente indossa un reggiseno di
contenimento che porterà per quattro settimane. Nel corso della prima settimana è opportuno
evitare quei movimenti che portano a un’eccessiva contrazione dei muscoli pettorali e l’attività
sportiva sarà sospesa per sei settimane.
Per una più rapida decongestione del seno e per meglio modellare il cono mammario, è
opportuno sottoporsi a delle sedute di drenaggio manuale.
I segni dell’intervento si attenuano progressivamente e dopo circa una settimana si potrà
riprendere una normale vita di relazione.
I RISULTATI
Sebbene la riduzione della ptosi e il rimodellamento del cono mammario è parzialmente
apprezzabile già dopo alcune settimane, sarà necessario attendere sei mesi per avere un’idea del
risultato definitivo che sarà evidente a distanza di un anno dall’intervento. L’intervento chirurgico
permette un miglioramento della silhouette globale ma, al di là del miglioramento fisico, apporta
sempre un notevole beneficio sul piano psicologico.
Lo scopo di questa chirurgia è di darvi un importante miglioramento psico-fisico ma non è possibile
raggiungere la perfezione. Se le vostre aspettative saranno realistiche, i risultati saranno
pienamente soddisfacenti.
IL RISULTATO NON SODDISFACENTE
Può essere dovuto a un’attesa superiore a ciò che si può ragionevolmente conseguire. Si cerca in
genere di ridurre al minimo gli esiti cicatriziali e ciò può indurre a scendere a compromessi con
l’armonia del cono mammario. Spesso, una singola cicatrice periareolare può dare degli ottimi
risultati ma talora una insufficiente elasticità cutanea, non adeguatamente apprezzabile, porta a
un risultato insoddisfacente.
Queste imperfezioni possono essere trattate, se è necessario, con interventi minori che permettono
una correzione e un rimodellamento del cono mammario, non prima che sia trascorso un anno
dall’intervento.
LE COMPLICANZE
Sebbene eseguita per motivi essenzialmente estetici, la mastopessi non è scevra da rischi, comuni
a tutti gli interventi chirurgici. Le complicanze possono essere legate all’anestesia o al gesto
chirurgico.
✦ Per quanto riguarda l’anestesia, prima dell’intervento vi saranno date tutte le delucidazioni sui
rischi anestesiologici. E’ bene sapere che l’anestesia può determinare delle reazioni talora
3
imprevedibili. Tuttavia, i nuovi farmaci impiegati, le procedure seguite secondo protocolli
internazionali, i sistemi di monitoraggio utilizzati, garantiscono una sicurezza ottimale.
✦ Per quanto riguarda il gesto chirurgico, la scelta di un chirurgo qualificato e competente,
specialista in chirurgia plastica, vi permette di ridurre quanto più possibile questi rischi, anche se
non possono essere del tutto eliminati.
La quasi totalità degli interventi avviene senza alcuna complicanza. Tuttavia, nonostante siano
molto rare, è bene conoscere le possibili complicanze:
• Ematoma: che consiste in una raccolta di sangue, in genere senza alcuna gravità, e che solo di
rado deve essere evacuata;
• Infezione: in genere si risolve con una terapia antibiotica e solo di rado è necessario un
trattamento chirurgico mirato a drenare un’eventuale raccolta;
• Anomalia della cicatrizzazione: il processo di cicatrizzazione può essere alquanto imprevedibile e
talora possono sussistere dei fattori che inducono a una cicatrice evidente: allargata, retratta,
adesa, iper- o ipocromica, ipertrofica;
• Alterazione della sensibilità: può presentarsi nelle prime settimane e si riduce gradualmente nel
corso di pochi mesi.
A PROPOSITO DI :
Gravidanza/Allattamento: la mastopessi non condiziona in alcun modo la gravidanza, tuttavia è
consigliabile attendere un anno dall’intervento prima di prendere in esame tale eventualità. In
genere, l’allattamento è compromesso.
Controlli clinici: è importante sottoporsi a delle visite di controllo nelle settimane e nei mesi
successivi all’intervento. Il vostro chirurgo plastico potrà così valutare la corretta evoluzione
cicatriziale. Al di là dell’intervento chirurgico, è sempre opportuno sottoporsi a delle visite
senologiche, secondo i protocolli internazionali di prevenzione dei tumori della mammella.
Per finire, non bisogna mai sottovalutare un intervento chirurgico, seppure apparentemente
semplice nella sua esecuzione, ma prendere coscienza che comporta comunque dei rischi.
Affidandovi a un chirurgo plastico qualificato, sarete rassicurati dal fatto che egli ha la
preparazione e le competenze per evitare tali complicanze, e che sia in grado di affrontarle nel
caso in cui si presentassero.
4