la Stampa 24 novembre - Unione Industriale Torino

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Martedì
24/11/2015
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Direttore Responsabile
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Mario Calabresi
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La rivoluzione del web Mattioli contro Renzi:
"hcomprensibile escludere le imprese dal digital day"
La presidente
dell'Unione
presenta la scuola
per imprenditori
L'agenda digitale presentata
sabato scorso dal premier Matteo
Renzi alla Reggia di Venaria ha
lasciato l'amaro in bocca agli
industriali torinesi: «Sono delusa
- spiega la presidente dell'Unione
Industriale, Licia Mattioli
davanti ad oltre 300 imprenditori
- perché sono stati affrontati e
declinati tutti i possibili usi della
rivoluzione digitale, dalla scuola
al
sociale, ma non si è parlato di
impresa. Qualcuno ha
dimenticato che tutto parte da
qui». Secondo Mattioli il
governo può e deve fare di più
«non solo sulla banda larga» ma
soprattutto «mettere in campo
delle politiche per favorire
l'industria 4.0 così come hanno
fatto la Germania e l'Olanda».
Per accompagnare le aziende
nella digitalizzazione l'Unione ha
lanciato ieri un programma di
formazione che dovrebbe
coinvolgere circa 150 imprese
realizzato attraverso la messa a
disposizione di 400 mila euro.
Un percorso obbligato perché
l'alternativa è perire. Lo ha
spiegato Fabio Vaccarono,
managing director di
DI V/EPJAR
VENARIA REALE,
TORINC
L'Agenda digitale II premier
Matteo Renzi ha presentato
l'Agenda digitale durante i
«Digital Champions»
Fabio Vaccarono Managing
director di Goole Italia
fork, racconta del successo di un
impresa che con l'evoluzione
digitale del braccio meccanico «è
riuscita a battere i tedeschi e
adesso ricava il 35% del fatturato
dalle vendite in Cina». Enzo
Giletta, amministratore
dell'azienda omonima, racconta
dello «spargisale intelligente che
adesso non solo sarà usata per
prevenire la formazione del
ghiaccio ma ren
derà disponibili in rete le
informazioni sulla stato delle
strade». Beppe Garesio di
Synergie Italia spiega come
«l'introduzione della firma
digitale abbia permesso di
evitare che gli addetti ai contratti
debbano percorrere 340 mila
Goole Italia: «Secondo
un'indagine di Unioncamere P80 chilometri l'anno». E poi Aldo Di
Stasio (Invicta) ha illustrato
per cento delle Pmi che sono
come dal presidio deH'efallite negli ultimi 5 anni non
commerce l'azienda ottenga il
aveva un sito internet».
Nonostante questo «quattro Pmi 7% di ricavi diretti e punti al
su dieci sostengono che Internet raddoppio. Esperienze «vincenti»
che l'Unione punta a replicare
non serva a nulla mentre ci sono perché come spiega il direttore
dati che dimostrano che i piccoli Beppe Gherzi la «
imprenditori che utilizzato il web digitalizzazione è uno
hanno avuto un tasso di crescita straordinario strumento per
sull'export tra il 2 e il 10%».
migliorare le performance
Vaccarono sostiene che «tutti i
aziendali e ampliare gli orizzonti
business possono anche essere
di mercato». [M TR ]
business internet e che prodotti
locali possano fare affari a livello Le Pmi che utilizza no
globale». La testimonianza di
il web hanno un tasso
Maurizio Traversa, manager di
di crescita su II'export
Euro-
tra il due e il dieci
percento
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