la stampa

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la stampa
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2
PUBBLICO IMPIEGO
CARTOON
IN EDICOLA 2 SETTIMANE
52 modi (leciti)
per assentarsi
dal lavoro
Peppa Pig
vale più
di un miliardo
Su “Origami”
racconti e consigli
degli scrittori
Giuseppe Salvaggiulo A PAGINA 9
Luigi Grassia A PAGINA 19
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016 1 ANNO 150 N. 222 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Emergenza a Milano e Como
Per la prima volta Renzi autorizza una missione in base al decreto post-Bataclan: decine di uomini addestrano le milizie contro mine e cecchini
Container
e caserme
per i migranti
Libia, in azione unità speciali italiane
Il governo non decide
sulla questione migranti anche se il Viminale ha approntato un piano per far fronte
all’ennesima emergenza dopo i casi di Ventimiglia, Como e Milano. Tre le direttrici: utilizzo di container e caserme messe a disposizione
dal ministero della Difesa,
incentivi per invogliare i Comuni ad accogliere i profughi, pressioni sull’Unione
europea affinché si faccia
carico dei rimpatri.
1
Le forze governative annunciano la conquista del quartier generale del Califfo a Sirte
Per la prima volta Renzi
autorizza una missione in Libia in base al decreto postBataclan: sul campo decine
di uomini non con compiti di
combattimento ma per «formare, addestrare» e supportare le milizie impegnate nella battaglia contro l’Isis. Intanto a Sirte le forze governative annunciano la conquista del quartier generale dell’Isis in fuga verso il mare.
1
Gorla, La Mattina, Longo,
Menduni e Moscatelli ALLE PAG. 6 E 7
LA NUOVA STRATEGIA
A PAGINA 5
CONTINUA A PAGINA 23
IL FRONTE IRACHENO
RENZI A CACCIA elicotteri volano
DEL SÌ DI PRODI oltre le linee Isis
Recuperano i piloti Usa
abbattuti dai jihadisti
T
ra un’autocritica, qualche polemica e il tentativo di consolidare o
acquisire alleanze di peso (da
Napolitano a Romano Prodi),
Matteo Renzi è al lavoro per
correggere la rotta che lo
condurrà alla «madre di tutte le battaglie». Infatti, affrontata col passo lieve di
una scampagnata, la strada
verso il referendum costituzionale di fine novembre si è
da tempo rivelata tortuosa e
piena di insidie: al punto da
render necessari - forse perfino con qualche ritardo correzioni di toni e di passo.
Intendiamoci: non ci sono
né abiure né retromarce: ma
già il «sì, ho sbagliato anche
io a personalizzare troppo il
referendum», sembra rappresentare una mano tesa ai
critici (soprattutto interni al
Pd) che fin dalla prima ora
avevano contestato l’impostazione data alla campagna
dal premier-segretario.
Pellegrini, lacrime di rabbia
N
Grignetti e Paci
Pitoni, Schianchi, Scolari
e Semprini ALLE PAG. 2 E 3
I GIOCHI DI RIO, IERI UN ARGENTO NEL TIRO A VOLO
GIUSEPPE CUCCHI
on c’è da meravigliarsi se le forze di
Misurata
hanno
stentato a completare la
conquista di Sirte, procedendo a rilento nella avanzata malgrado l’appoggio di
fuoco fornito loro dalla aeronautica americana. Stanare combattenti decisi a
vendere cara la pelle arroccati fra cumuli di macerie è
sempre stato particolarmente duro. Nella seconda
guerra mondiale per prendere Montecassino presidiata dai paracadutisti tedeschi i bombardamenti
non furono sufficienti.
REFERENDUM A Mosul i nostri
FEDERICO GEREMICCA
Gli sminatori
dal Kurdistan
alla Tripolitania
SYNCSTUDIO
Schwazer, sogno svanito
Con una nuova crisi, il colosso tedesco senza capitali
Berlino replica gli esami
“Deutsche Bank rischia”
Il Ft: istituti italiani problema per l’Ue
«Deutsche Bank la peggiore in Europa, così rischia». Berlino rifà gli stress
test agli istituti di credito e
rileva che il colosso tedesco
in caso di una nuova crisi non
avrebbe capitali sufficienti. I
timori del Financial Times:
l’allarme per le banche italiane potrebbe estendersi nel
resto del continente.
1
Gli errori
delle banche
centrali
ALBERTO MINGARDI
Alviani e Fornovo A PAGINA 12
CONTINUA A PAGINA 23
GIANCARLO COLOMBO/ANSA
Doping, 8 anni di squalifica al marciatore altoatesino: per lui carriera finita
Quelli che non vincono mai
L’esercito degli anonimi
quando l’importante è partecipare
Casaccia e Condio A PAGINA 36
Gianni Riotta A PAGINA 35
A PAGINA 13
L’acqua del Monviso Jamie in vetta al Cervino
non arriva più al Po senza braccia né gambe
GIULIA SCATOLERO, LETIZIA TORTELLO
HERVÉ BARMASSE
9 771122 176003
TORINO
I
l Po nasce sul Monviso e in questa stagione, dopo 33 chilometri, è già morto. Secco. Prosciugato. All’altezza di
Revello, provincia di Cuneo, a 45 minuti di strada in macchina e a qualche ora di cammino a piedi, il suo alveo è un bel
paesaggio di pietre arse dal sole e vegetazione rigogliosa.
CONTINUA A PAG. 17
A PAGINA 31
Quelli che vincono sempre
Rudic: il mio Brasile in finale con l’Italia
Velasco: la mia Argentina farà bene
LE STORIE
60811
Zonca A PAGINA 32
Federica Pellegrini solo quarta nei 200 sl: «Non voglio finire così»
L
a forza di volontà, la motivazione, l’amore per la
vita e la passione per la montagna sono le caratteristiche più importanti nel carattere di Jamie Andrew, un alpinista fuori dal comune.
CONTINUA A PAGINA 23
Enrico Martinet A PAGINA 17
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Espugnato il quartier generale
A Sirte l’Isis in fuga verso il mare
29
raid
Compiuti
dal 1° agosto
dagli Stati Uniti
su Sirte
a cui si uniscono
le attività
delle forze speciali inviate
da diversi Paesi
500
islamisti
Presenti
ancora in città
Prima dell’assedio erano 4500:
alcuni sono
stati uccisi mentre altri
sono fuggiti
40
italiani
La pattuglia
di italiani
presenti in Libia
è di 40 unità,
con gli istruttori
scortati
e protetti
da altri soldati
Le milizie di Misurata entrano in città sostenute da corpi d’élite stranieri e raid americani
Jihadisti ed ex gheddafiani asserragliati sulla costa protetti da cecchini e batterie di missili
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Si sgretola giorno dopo giorno
l’ultimo bastione di resistenza
dello Stato islamico a Sirte, feudo delle bandiere nere dell’Isis
da circa un anno. L’offensiva
terra-aria, con l’ausilio di truppe speciali occidentali, ha dato
una spallata all’Isis facendo
perdere loro il Centro congressi
Ouagadougou, considerato la
grande cabina di regia dei terroristi. Secondo Reda Issa, portavoce delle forze di terra fedeli
al Governo di accordo nazionale di Tripoli, gli jihadisti avrebbero trovato però nuovo riparo
in tre aree residenziali della città e in un complesso di ville a
ridosso del mare che rientrano
in quelle che tecnicamente sono chiamate «Area 1» e «Area
2», una superficie che si estende per oltre un chilometro. Sul
numero degli irriducibili rimasti non ci sono indicazioni, ma
sembra che ci siano molti ex
gheddafiani e che abbiano preparato la manovra di copertura
già da tempo.
Alla caduta di Ouagadougou
si è arrivati dopo una manovra
a tenaglia portata avanti dalle
milizie di Misurata dopo aver
occupato il campus dell’Università, a sud di Ouagadougou, e il
«Ibn Sina Hospital» a nord. Si
tratta di un passo in avanti per
le forze anti-Isis, ma che non si
traduce nella vittoria definitiva:
«L’annuncio della liberazione di
Sirte sarà fatto solo quando
l’intera città sarà liberata», avverte Issa. Anche perché a difesa dell’ultimo manipolo di jihadisti potrebbe esserci un tappeto di ordigni rudimentali, cecchini e le ultime batterie missilistiche collocate in punti strategici. La spallata tuttavia è stata possibile grazie ai bombardamenti aerei «chirurgici» delle forze Usa nell’ambito della
missione «Operation Odyssey
Lightning», giunti su richiesta
specifica del capo del governo
sostenuto dalla comunità internazionale, Fayez al-Sarraj. Sono 29 i raid compiuti dal 1 ago-
sto a cui si uniscono le attività
delle forze speciali inviate da diversi Paesi. Ci sono anche gli
italiani, o meglio già erano presenti da prima, una quindicina
in supporto ai servizi di intelligence. Secondo fonti informate
il numero sarebbe cresciuto in
maniera marginale e unirebbero al supporto degli 007 anche
quello di addestramento mirato
alle attività di bonifica da mine
e contro-cecchinaggio. «Due
aspetti su cui le nostre forze sono altamente preparate come si
vede dai corsi tenuti in Iraq a
ROLLA SCOLARI
La fortezza della resistenza
dello Stato Islamico a Sirte,
il Centro congressi Ouagadougou, è caduto ieri assieme ad altre roccaforti dell’Isis nella città, l’ospedale
Ibn Sina e l’università.
Centro Ouagadougou
non è un nome scelto a caso. L’enorme complesso,
squallido e impersonale come molta architettura libica degli Anni 80 e 90, rac-
conta a perfezione le manie
di grandezza dell’ex presidente Muammar Gheddafi. Il
colonnello, dopo la sua ascesa al potere nel 1969, ha fatto
di tutto per trasformare la
sua città natale, un piccolo
borgo di pescatori 450 chilometri a Est di Tripoli, in una
seconda capitale. Per un certo periodo, importanti istituzioni furono spostate nella
cittadina, più o meno delle
dimensioni di Varese. Il fastoso centro congressi, finito
delle forze speciali è stata possibile senza passaggio parlamentare grazie alla facoltà conferita al premier Matteo Renzi
da un provvedimento ad hoc varato a inizio anno.
La variegata platea delle forze speciali vede ovviamente gli
americani, la cui presenza era
stata anticipata da «La Stampa» il 2 agosto, in concomitanza
con l’inizio dei raid. L’impegno
per loro si spinge alle prime linee con l’illuminazione di obiettivi e il coordinamento tra milizie libiche e forze aeree, oltre
che il supporto logistico. Ci sono poi i britannici che hanno
compiti simili: fanno da consiglieri ai miliziani e, come i colleghi Usa, si spingono sulle prime
linee. Sono stati loro i primi ad
arrivare a Sirte. Meno chiaro
invece il ruolo dei francesi che
pur essendo presenti nella prima ora tra Tripoli e Misurata si
stanno sfilando per spingersi a
Est, al fianco delle forze del generale Khalid Haftar impegnate contro le forze islamiste tra
Bengasi e Derna.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La battaglia finale
A1
Centro
Congressi
Ougadougou
Ospedale
Ibn Sina
Deposito
militare,
bunker
Jihadisti in fuga
verso le aree residenziali
sul mare disseminate
di trappole e rampe
lanciamissili
(Area 1 + Area 2)
A2
SIRTE
Ex compound
di Gheddai
Luogo
Lu
Luo
Luog
Luogo
ogo
go
o dell
della
del b
de
d
ba
battaglia inale
espug
espugn
espu
esp
es
e
espugnato
spugn
pugnat
pugna
ugnatt dalle milizie libiche
con l’aiuto di corpi speciali
stranieri e raid Usa
Università
Le truppe in campo
a sostegno
delle milizie
libiche
Tripoli
A protezione
dei palazzi
del potere
Tunisia
Al Baida
Misurata
Francesi
Inglesi
Americani
Yefren
Derna
Tobruk
Bengasi
Zintan
Italiani
Mar Mediterraneo
Mitiga
Il centro Ouagadougou
Quel simbolo
dei tempi di Gheddafi
diventato fortezza
dei seguaci del Califfo
sostegno dei Peshmerga», spiegano fonti militari.
A questo si uniscono la fornitura dei visori, importantissimi
per il confronto notturno e in
zone «non illuminate», e dell’attrezzatura di protezione, come i
giubbotti anti-schegge e antiproiettile. C’è infine un’ultima
attività cruciale che è l’evacuazione dei feriti con la messa in
sicurezza e il trasporto in strutture ospedaliere, azione in linea
con l’impegno del governo italiano nell’assicurare assistenza
medica generale. L’attivazione
Sirte
Sidra
Brega
Egitto
Al Qaryah
Gadames
Ras Lanuf
Algeria
REGIONE
IL FEZZAN
LIBIA
Sabah
- LA STAMPA
di costruire alla fine degli
Anni 90 da Gheddafi, ha preso il nome di una capitale
africana, quella del Burkina
Faso. È in questo edificio,
con le sue sale di marmo, la
sua cupola in metallo e i suoi
slogan contro il colonialismo
occidentale lungo i muri, che
il raiss immaginava concretizzare la sua visione: gli Stati Uniti d’Africa. E qui, il 9
settembre 1999, con la firma
della Dichiarazione di Sirte,
è nata l’idea alla base del-
l’Unione Africana. Nei piani
di Gheddafi, la piccola e periferica Sirte con il suo Ouagadougou, costruito per accogliere i summit internazionali e soprattutto panafricani,
sarebbe dovuta diventare il
cuore amministrativo di questa alleanza fra nazioni: una
specie di Bruxelles africana
di cui il centro congressi
avrebbe dovuto essere il
Rond-point Schuman.
Il centro Ouagadougou,
tanto vasto da aver a suo
tempo richiesto l’acquisto di
golf cart per trasportare i capi di Stato e di governo in visita, è diventato invece negli
ultimi sei anni una fortezza:
prima per le forze di Gheddafi che nel 2011 hanno combattuto asserragliate nelle immense sale la loro ultima battaglia contro i ribelli, poi per
i miliziani dello Stato islamico, allontanati ieri dalla loro
roccaforte dalla lenta avanzata delle forze di Misurata
sostenute dai raid aerei ame-
ricani, iniziati dieci giorni fa.
Nel 2016, i combattenti jihadisti che avevano fatto del
centro conferenze il loro
quartier generale militare,
appendendo lo stendardo nero del «Califfato» ai muri
sporchi e sbrecciati dell’edificio, lo avevano rinominato
centro Falluja, dal nome della città irachena conquistata
dagli uomini di Abu Bakr alBaghdadi nel gennaio 2016. E
persa pochi mesi fa.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Primo Piano .3
.
IL CONFLITTO IN LIBIA
Retroscena
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
enza clamori e grazie ai
nuovi poteri approvati
dal Parlamento, il premier Matteo Renzi ha autorizzato per la prima volta una
missione di forze speciali in
zona di guerra. Lo ha fatto in
Libia, come conferma un documento rivelato dall’Huffington Post e ricevuto di recente dal Copasir, il Comitato
parlamentare di controllo sui
servizi segreti. I protagonisti
della missione sono uomini
del Reggimento «Col Moschin», del gruppo operativo
incursori del Comsubin, del
gruppo intervento speciale
dei carabinieri e incursori dell’aeronautica militare. Sono
arrivati sul terreno per affiancare forze speciali americane
di stanza a Tripoli e Misurata
in missioni di addestramento
di milizie locali impegnate a
combattere i jihadisti dello
Stato Islamico (Isis) di Abu
Bakr al-Baghdadi. L’intervento è stato autorizzato da Renzi
su esplicita richiesta del governo libico di Fayez Al Sarraj
e a confermare il consolidamento dei rapporti bilaterali è
arrivata, ieri sera, la decisione
del Consiglio dei ministri di
compiere un passo importante verso la riapertura della nostra ambasciata a Tripoli nominando alla sua guida Giuseppe Perrone, attuale vicedirettore degli Affari Politici alla Farnesina.
Sono alcune decine i militari italiani partiti con il compito di fare da istruttori alle milizie libiche di Sarraj e delle
tribù di Misurata, addestrandole alle operazioni di sminamento e a difendersi dai cecchini dell’Isis, attraverso l’uso
di strumenti di precisione come i binocoli termici infrarossi. Perché sono queste - gli ordigni celati nel terreno come
la mira dei tiratori - le armi
più efficaci nelle mani dei jihadisti dello Stato islamico arroccati nell’area di Sirte: sono
ancora 500 rispetto ai 4500
iniziali, e siccome non tutti sono stati uccisi, alle nostre
truppe speciali è richiesta anche un’azione di intelligence
per monitorarne gli spostamenti e scovarli sul teatro di
operazioni libico. In tutto, la
pattuglia di italiani è per ora
di alcune decine di unità, con
gli istruttori scortati e protetti da altri soldati.
La missione italiana avviene sulla base dei nuovi poteri
assegnati al presidente del
Consiglio dal decreto sulle
missioni all’estero approvato
dalle Camere alla fine dell’anno scorso, e più precisamente
all’articolo 7 bis votato tanto
dalla maggioranza quanto da
Forza Italia, M5S, Lega Nord
e Fdi (si distinse Si), pensato
per consentire al governo velocità di reazione nella risposta alle minacce dei terroristi
dopo gli attentati di Parigi. Si
tratta di una norma che, per
ventiquattro mesi, permette
al presidente del Consiglio di
autorizzare missioni all’estero di forze speciali – in situazioni di crisi o di emergenza,
con pericolo per la nostra sicurezza nazionale o di nostri
connazionali all’estero – inserendole sotto la catena di comando dei servizi segreti.
Dando quindi loro, per il tempo necessario alla missione,
tutte le immunità previste per
gli agenti dell’intelligence. E
S
GORAN TOMASEVIC/REUTERS
Miliziani fedeli al governo di Tripoli osservano il lancio di un missile contro gli jihadisti asserragliati a Sirte
Istruttori e missioni d’intelligence
La prima guerra segreta di Renzi
Le nostre forze speciali addestrano i miliziani anti-Isis e cercano i terroristi
L’intervento richiesto da Sarraj. E Roma si prepara a riaprire l’ambasciata
L’articolo 7 bis del decreto missioni
L’autorizzazione di Renzi alla missione delle truppe speciali in Libia
avviene sulla base del provvedimento di legge approvato dal Parlamento a fine 2015. Si tratta dell’articolo 7 bis. Fu approvato con voto
favorevole di maggioranza, Cinque Stelle, Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Ecco che cosa prevede il testo:
1 Il premier può ordinare operazioni di intelligence all’estero che coinvolgono le forze speciali della Difesa, dal
Gis dei Carabinieri al Comsubin della Marina Militare.
2 Le forze speciali vengono adoperate sotto il comando
dell’intelligence e il governo ne informa il Parlamento attraverso il Copasir.
3 Tali operazioni d’intelligence possono essere autorizzate in casi estremi di grave pericolo per la sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all’estero, e i militari godono delle garanzie funzionali attribuite agli 007.
di farlo dunque informando il
Copasir senza dove passare attraverso un voto di Camera e
Senato come invece avviene nel
caso delle missioni militari sotto l’egida del ministero della Difesa. Il 10 febbraio scorso un decreto della presidenza del Consiglio in cinque articoli è stato
approvato, e subito secretato,
per definire le modalità di attuazione dei nuovi poteri del
premier. È per questo che il governo non parla di «missione di
guerra» né di «operazioni di
combattimento» in Libia in maniera analoga a quanto fanno i
governi alleati di Stati Uniti,
Gran Bretagna e Francia che
hanno truppe speciali all’opera
sotto il comando dei rispettivi
servizi di intelligence in più Pa-
esi, in Nord Africa e Medio
Oriente. La presenza di nostre
truppe speciali in Libia apre comunque nuove scenari al possibile intervento dell’Italia in zone di crisi al fine di tutelare i
propri interessi nazionali, a cominciare dalla sicurezza dei
connazionali. Per comprendere
l’entità della svolta bisogna tornare al 2012 quando un italiano
ed un britannico vennero sequestrati da un gruppo di terroristi islamici in Nigeria e l’Italia,
non avendo allora le norme necessarie per inviare truppe speciali all’estero, lasciò l’iniziativa
alla Gran Bretagna, le cui teste
di cuoio misero a segno un blitz
fallimentare che portò alla morte dei entrambi gli ostaggi.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La polemica
Sinistra e M5S sulle barricate
“Grave non passare dall’Aula”
ANTONIO PITONI
ROMA
La Libia diventa un caso.
L’impiego dei corpi speciali
italiani, autorizzato da Palazzo Chigi sotto la catena di comando dell’intelligence, per
attività di addestramento dei
militari del governo di unità
nazionale di Sarraj, finisce nel
mirino delle opposizioni.
È «gravissimo», tuonano
deputati e senatori delle commissioni Esteri e Difesa del
M5S, apprendere «dalla
stampa e non dal governo, che
sino ad oggi ha nascosto la verità al Parlamento», che il Paese «è militarmente impegnato in Libia». Sotto accusa finisce l’articolo 7-bis del decreto
missioni che ha dato all’esecutivo il potere di disporre l’im-
piego di militari senza l’autorizzazione delle Camere. «Quell’articolo parla chiaramente
dell’invio di uomini a supporto
di operazioni di intelligence,
che niente hanno a che vedere
con quello che le nostre forze
speciali stanno facendo in Libia», aggiungono. Secondo i
grillini, «prima con la concessione delle basi aeree e ora con i
proprio uomini sul campo», il
governo «ha di fatto coinvolto
l’Italia in un teatro di guerra
senza passare per il Parlamento». Anche perché, fa notare
Manlio Di Stefano, «gli Usa
stanno bombardando e noi diamo supporto». Quindi, «il contesto è quello di una missione di
guerra». E aggiunge: «Renzi sa
perfettamente che l’opinione
pubblica italiana non condivide
un intervento militare in Libia e
si è mosso quasi di nascosto per
tenere bassa l’attenzione, ricorrendo al decreto missioni anziché chiedere l’autorizzazione al
Parlamento». Senza contare un
altro aspetto. «Chi stiamo davvero aiutando e addestrando? si chiede il deputato M5S -. Siamo davvero certi che i nostri alleati di oggi non diventeranno i
nemici di domani come la storia
ha più volte insegnato?».
Duro anche l’affondo del capogruppo alla Camera di Sinistra italiana, Arturo Scotto:
«Non accetteremo che il coinvolgimento in un teatro di guerra del nostro Paese passi senza
un voto formale del Parlamento». Dal Copasir, il collega di
partito Ciccio Ferrara avverte:
«Si pone un problema di sicu-
FABIO CIMAGLIA / LAPRESSE
rezza nazionale perché ora rischiamo che l’Italia diventi un
bersaglio diretto dei terroristi
dell’Isis - spiega -. È vero che in
Libia c’è un governo che l’Occidente ha riconosciuto ma è altrettanto vero che non tutta la
Libia lo ha riconosciuto, come
nel caso del generale Haftar e
di diverse tribù del Paese». In
questa situazione, conclude, il
via libera di Palazzo Chigi è stato un «errore politico».
Una situazione «che va seguita», la definisce, sempre dal
Copasir, il dem Felice Casson.
«Ci è stata trasmessa una sintetica comunicazione - spiega senza dettagli dell’attività delle
nostre forze militari in Libia
perché così prevede la normativa.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Jena
Vacanze
Finalmente la Libia torna
alla normalità, c’è chi già
ci va in vacanza come
le nostre forze speciali
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
[email protected]
12345678998A13BC38DE9F LA STAMPA LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Primo Piano .5
.
IRAQ: L’ALTRO FRONTE
8
elicotteri
Sono quelli
impegnati
nella missione
italiana con
base a Erbil
nel Kurdistan
iracheno
Per proteggerli dal
grande caldo
che impedirebbe ai
velivoli di
funzionare al
meglio i
nostri genieri
si sono «inventati» un
hangar costruito con
pezzi di teloni
Appello
ai lupi
solitari
«Colpite
in Europa»
1 Un canale
jihadista su
Telegram, ritenuto vicino al
sedicente Stato
islamico (Isis),
ha lanciato un
appello ai cosiddetti «lupi solitari» affinché
colpiscano di
nuovo in Europa. Lo ha riferito
sul suo account
Twitter «Site», il
sito di monitoraggio del terrorismo jihadista,
secondo il quale
il messaggio
contiene minacce specifiche al
Belgio, definito
«un obiettivo
dell’Islam»
A Mosul gli elicotteri italiani
volano oltre le linee dell’Isis
Si prepara l’offensiva sulla città, il nostro contingente ha l’incarico
di guidare le azioni di recupero dei piloti alleati abbattuti dai miliziani
Turchia
Reportage
Zakho
FRANCESCO GRIGNETTI
INVIATO A ERBIL (IRAQ)
BAGHDAD
Dahuk
Rabia
è una nostra missione
da combattimento
contro l’Isis di cui non
s’è ancora parlato abbastanza.
È ufficialmente operativa da un
mese a Erbil, in Iraq, regione
autonoma del Kurdistan. Una
missione difficile, pericolosa, di
cui i nostri militari sono giustamente molto orgogliosi. In gergo Nato è chiamata «Operazione di personnel recovery», di
recupero del personale, ma tra i
soldati è più conosciuta con il
soprannome di Operazione
Guardian Angels.
A Erbil gli italiani schierano
8 elicotteri - quattro da trasporto, quattro da combattimento con relativi piloti, motoristi,
meccanici, più un gruppo di incursori delle forze speciali. La
missione, per dirla semplicemente, consiste nel recuperare,
se servisse anche combattendo,
un pilota alleato che si sia dovuto lanciare con il paracadute ol-
C’
tre le linee di Isis.
Finora non è mai servito. Ma
capiterà. Già, perché i «Guardian Angels» italiani, al pari di
due altri team statunitensi
schierati più a Nord e più a Sud,
sono stati predisposti lungo il
confine tra Kurdistan e area
controllata da Isis in vista della
battaglia di Mosul.
La battaglia per la riconquista di Sirte, in Libia, ci racconta
molto di quale incubo sia riprendersi le città occupate dai
terroristi di Isis. Dappertutto
bombe artigianali, cunicoli, cecchini, attacchi suicidi. Incuranti
delle loro perdite, e indifferenti
alla sorte della popolazione,
ogni città si trasforma in una
piccola Stalingrado. La battaglia di Mosul, nel cuore dell’Iraq, non sarà diversa, ma prevedibilmente sarà molto più
sanguinosa perché Isis ha avuto
tre anni di tempo per prepararsi. Ed ecco perché la Coalizione
Siria
Al Qanat
500
militari
italiani
40
tecnici
Khanik
IRAQ
DIGA DI MOSUL
Data di apertura:
1984
LA STAMPA
Monte
Sinjar
MOSUL
Lunghezza:
3.200 m
Altezza:
oltre 100 m
Produzione
750 Mw
dei 64 Paesi anti-terrorismo a
guida statunitense sta prendendo tempo. Per Mosul si prevede
un attacco coordinato di peshmerga curdi, reparti scelti dell’esercito iracheno, milizie sciite. L’attacco sarà però preceduto da una lunga campagna aerea. E qui c’entrano gli italiani.
Gli aerei della Coalizione
Distanza
dalla città:
60 km
martelleranno per settimane su
Mosul prima di mandare all’assalto le truppe irachene. Ma i
raid comportano rischi. E gli elicotteristi e incursori che l’Italia
ha inviato a Erbil saranno gli
«angeli custodi» per i piloti.
Per il team tricolore è una
prima volta. Mai prima d’oggi,
né in Afghanistan, né in Iraq, né
nei Balcani, eravamo stati reputati all’altezza. Stavolta ce
l’hanno chiesto, noi abbiamo accettato, il Parlamento ha deliberato con l’ultimo decreto Missioni. Gli elicotteri sono stati
trasferiti a pezzi in Iraq e lì rimontati, e dopo un puntiglioso
esame in loco, dal mese scorso
abbiamo ottenuto il via libera
dello stato maggiore Usa.
I nostri «Guardian Angels»,
che a turno dormono accanto ai
velivoli, garantiscono di essere
pronti a decollare nel giro di
un’ora, giorno o notte, e di poter
volare in profondità nel territorio ostile. E qui c’è stato il primo
problema tecnico non indifferente, risolto grazie all’italica
arte di arrangiarsi. Un elicottero, infatti, per motivi di aerodinamica, va in crisi se la temperatura al suolo supera i 50 gradi. E in Iraq, d’estate, succede
spesso. Così gli italiani, tutti assieme, dai piloti ai mitraglieri, si
sono rimboccati le maniche e
assemblando pezzi di tendone
hanno creato dal nulla un paio
di hangar dove proteggere almeno gli elicotteri Mangusta
dal solleone.
Secondo problema risolto, la
visione d’insieme. Gli americani
sono abituati a seguire il volo
degli elicotteri dalla sala operativa attraverso i loro satelliti. Gli
italiani hanno trovato un’ingegnosa soluzione con una app
per Ipad: il risultato è lo stesso,
il costo non è comparabile. Ora
gli americani vorrebbero comprare il nostro software.
Infine le procedure. Una
missione di «personnel recupery» è quanto di più complesso e
serrato si possa immaginare. Il
pilota che sia costretto a lanciarsi con il paracadute attiva
l’Sos. La centrale operativa
sposta immediatamente sul
punto un aereo-radar di tipo
Awacs che è in grado di «vedere» quanto accade a terra. Decollano intanto aerei particolarmente potenti, detti «cannoniere volanti», che dovranno
spazzare l’area dove si trova il
pilota se si avvicinassero automezzi nemici - le cannoniere
volanti oggi partirebbero dalla
base di Incirlick, in Turchia,
domani chissà - e i droni per
una protezione più ravvicinata.
È chiaramente una corsa
contro il tempo. Più si tarda ad
arrivare, più il pilota rischia la
cattura. Gli elicotteri in questo
meccanismo sono i mezzi più
lenti e i più esposti al fuoco nemico. È previsto che arrivino
per ultimi nell’area dove c’è la
persona da prelevare. Con droni e cannoniere viene creat un
anello di fuoco, teoricamente insuperabile. E a questo punto
tocca ai Guardian Angels: atterrano, recuperano il pilota, ripartono per le linee amiche. Se
va bene, senza sparare. Se va
male, abbattendo tutto quello
che si muove.
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I russi annunciano l’intesa. In quattro giorni di battaglia oltre mille miliziani uccisi
Tre ore di tregua al giorno ad Aleppo
per far arrivare gli aiuti umanitari
FRANCESCA PACI
ROMA
Non saranno le tre ore giornaliere di tregua promesse ieri
dallo Stato maggiore russo a
cambiare la sorte degli abitanti di Aleppo da 4 giorni privi di elettricità e soprattutto
di acqua corrente: a pochi minuti dall’annuncio di Mosca
l’Onu boccia il cessate il fuoco
spiegando che per portare
dentro i convogli umanitari
servirebbero «almeno due linee
di approvvigionamento e 48
ore». Eppure pare che bisognerà accontentarsi di questa finestra per evitare alla popolazione, ostaggio della più lunga delle battaglie tra forze governative e ribelli, la sorte già toccata
al campo palestinese di Yarmouk, di cui nel 2014 vedemmo
prima le manzoniane code per il
pane e poi il volto della piccola
Israa al Masri, morta di fame.
Aleppo è una pedina importantissima della guerra siriana
(costata già la vita ad almeno
300 mila persone), la riconquista della seconda città del paese
è quanto servirebbe ad Assad
per opporsi alla partizione della
Siria. Dopo 4 anni di assedio,
che gli analisti paragonano a
quello di Sarajevo, si contano
40mila morti e 300mila civili in
trappola. All’indomani della visita-disgelo del presidente tur-
co Erdogan al Cremlino una delegazione di Ankara si è messa
al lavoro con gli uomini di Putin
per trovare una chiave. Secondo Mosca, che combatte a fianco di Damasco, negli ultimi 4
giorni ci sarebbero «oltre 1.000
militanti uccisi e 2.000 feriti».
Ma nelle aree orientali, in mano
agli insorti, almeno 300.000
persone, di cui un terzo bambini, bevono l’acqua dai pozzi.
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RODI SAID/REUTERS
Membri dell’Esercito di liberazione siriano ad Aleppo
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Migranti, stallo su Expo
Il governo spera nei sindaci
Il decreto di Alfano: incentivi ai Comuni e 25 rifugiati ogni mille abitanti
GIAN MATTIA D’ALBERTO / LAPRESSE
La proposta
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Il sindaco
di Milano,
Giuseppe Sala,
ha proposto di
utilizzare
caserme o l’ex
villaggio Expo
per accogliere
i migranti
La questione dei migranti non
è stata discussa al consiglio
dei ministri. Neanche sfiorate
la crisi di Milano, Como e Ventimiglia. Non c’erano provvedimenti da prendere: se ne occupano direttamente il ministero dell’Interno e le prefetture delle città interessate.
Non è stata presa minimamente in considerazione la
proposta di Roberto Maroni
secondo il quale il governo dovrebbe fare «quello che Silvio
Berlusconi fece nel 2011: dichiarare lo stato di emergenza ai sensi della legge del
1992». Lo stesso governatore
3000
migranti
Sono quelli
privi di una
sistemazione
a Milano
Per ora c’è
l’ipotesi
di sistemarli
nella caserma
Montello
lombardo osserva che per
Renzi e Alfano sarebbe come
ammettere di aver gestito
male la situazione.
«Solo una provocazione,
una squallida operazione propagandistica», dicono a Palazzo Chigi. E’ stata questa la valutazione fatta in maniera informale nei colloqui tra ministri dopo la riunione. Una valutazione che si aggiunge a
una constatazione: sarà difficile a Milano poter utilizzare
alcune strutture dell’Expo
senza il consenso della Regione Lombardia, con Maroni di
traverso. Sala sospetta che
nemmeno il prefetto di Milano Marangoni sia d’accordo. E
Frontiera
Secondo il
sindaco di
Milano
la città è
ormai
diventata
una città
«di frontiera»
si chiede se abbia indicazioni
da Roma, dal governo. Sospetti e indicazioni totalmente smentiti in ambienti del Viminale. C’è semmai un ostracismo leghista nel territorio.
Tutto strumentale. Su questo
il sindaco di Milano non ha
dubbi: «Il centrodestra dice di
no a tutto. E’ una strategia.
No al campo base di Rho. No
alla caserma. No a vederli in
giro per le strade».
La soluzione momentanea
per gli oltre tremila migranti
rimane quella di sistemarli
nella caserma Montello in via
Caracciolo. Tuttavia il problema si ripresenterà perché, come precisa lo stesso Sala, que-
Finalmente c’è una
soluzione all’orizzonte,
ma serve
ancora del tempo
il caso
COMO
Mario Lucini
Sindaco
di Como
ilano attende risposte dal faccia a faccia
con il prefetto annunciato per oggi dal sindaco
Beppe Sala. Como, che dell’emergenza migranti è stata il
primo fronte lombardo, quelle
risposte le ha ottenute ieri dopo una serie di riunioni infruttuose. In serata è infatti giunta la conferma che il Viminale
sta inviando nella città lariana
alcuni moduli prefabbricati
per dare un riparo notturno ai
quasi 500 profughi accampati
da settimane davanti alla stazione San Giovanni.
Il confine con la Svizzera rimane bloccato e il Consiglio di
Stato del Canton Ticino ha
annunciato che a settembre
aprirà un centro da 150 posti
dove tenere per una notte gli
stranieri da rimandare in Italia. Il rischio di trasformare la
Como dei turisti in un’altra
Ventimiglia - palcoscenico nel
week end degli scontri fra polizia e No Borders - fa paura
un po’ a tutti. Anche perché
Villa d’Este è vicinissima
(meno di 5 chilometri) e il 2
M
Il banchetto
Luciana Carnevale, la
volontaria
che raccoglie
i dati
dei migranti
MATTIA VACCA
A Como arrivano i container
È passata la paura
di diventare città-dormitorio
Via dalla stazione i profughi accampati
settembre, come ogni anno, i
leader della politica e dell’economia sono attesi a Cernobbio
per il Forum Ambrosetti. La
prima spia d’allarme è stata la
comparsa, ieri mattina, di
scritte sui muri cittadini. Gli
slogan sono quelli degli antago-
500
migranti
Sono accampati davanti
alla stazione
San Giovanni
nisti: «Fuoco ai Cie», «Solidarietà ai migranti» e «No alle
frontiere né a Como né altrove». Il sindaco ha denunciato il
fatto alla Questura, che sta visionando i filmati delle telecamere di sicurezza.
La speranza è che, una volta
In un mese almeno 25
persone sono passate
in Svizzera solo perché
lì hanno dei parenti
Luciana Carnevale
Volontaria
definita l’area in cui verranno
installati i container, la tensione
cali. «Stiamo verificando le
proprietà di un paio di aree nel
raggio di due chilometri dalla
stazione - spiega il primo cittadino Mario Lucini - . Cercare altrove non avrebbe senso perché i migranti non vogliono allontanarsi troppo dalla frontiera. Posso dire che finalmente
vediamo una soluzione all’orizzonte».
In stazione i numeri delle
presenze cambiano di ora in
ora. Chi ha davvero il polso della situazione sono i volontari.
Luciana Carnevale, 79 anni, da
sta è una situazione destinata
a durare essendo Milano diventata una “città di frontiera”. «Tra due settimane non
sarà diverso. Non appartengo
alla categoria di chi cerca di
raccontare storie per tranquillizzare o per drammatizzare
ma va detta sempre la verità
alla gente: è una situazione
strutturale e dobbiamo gestirla sapendo che i milanesi hanno il diritto di vivere tranquilli». Dunque è il governo che deve trovare una soluzione altrettanto strutturale. Intanto
«bisogna dare sostegno agli
enti territoriali che devono fare la loro parte. Come si è visto
chiaramente Milano sta facendo più della sua parte», ricorda il sindaco.
Fondi e incentivi ai comuni,
in sostanza, nonostante dalla
Lega arrivi un fuoco di fila per
invitare i propri sindaci a boicottare la distribuzione nel
territorio di profughi e richiedenti asilo (per loro sono solo
clandestini da rispedire nei loro Paesi). Al Viminale viene
spiegato che si sta facendo tutto ciò che è necessario. «Certo
- dice il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione - se
poi si cerca di mettere i bastoni tra le ruote e i comuni con le
Regioni non collaborano tutto
si complica. C’è comunque un
punto chiaro da cui partire: il
decreto ministeriale di Alfano
già pienamente in vigore in
questi giorni». Manzione spiega che si tratta di un provvedimento che semplifica la creazione dei centri Sprar per l’accoglienza di richiedenti asilo e
profughi. Un sistema che fissa
un tetto massimo di migranti
per comune (25 ogni mille
abitanti), prevede lo sblocco
del turn over del personale
nei municipi e più risorse. Gli
enti locali possono presentare alle prefetture dei progetti e, se ricorrono i requisiti
previsti, verranno inseriti in
una graduatoria. In questo
modo il sindaco evita che un
prefetto annunci all’improvviso l’arrivo di nuovi migranti nel suo territorio. È quello
che si aspetta nelle prossime
settimane facciano in Lombardia e altrove.
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trenta giorni sistema il suo banchetto davanti all’ingresso e si
siede con una penna e una risma di fogli A4. «Prendo nota di
tutto. Nomi, cognomi, destinazione finale del viaggio, tentativi falliti di passare il confine,
contatti di amici e parenti in
Svizzera. Oggi ho contato 42
nuovi arrivi». Luciana ha guardato negli occhi uno per uno
tutti i migranti passati da Como
e il suo numero di cellulare gira
via sms anche a Milano. Tutti la
cercano. Il motivo? I suoi tabulati sono uno dei pochi canali
per poter entrare in Svizzera
legalmente. «A fine giornata
faccio un report alla deputata
del partito socialista ticinese
Lisa Bosia Mirra – spiega -. Lei
raccoglie i dati di tutti quelli che
hanno fratelli e cugini a Zurigo
o a Berna, li contatta per avere
da loro una conferma scritta
del legame con i ragazzi in attesa a Como e si attiva con le autorità elvetiche per farli passare. In un mese posso dire che almeno 25 ce l’hanno fatta in questo modo».
Altre strade non ci sono. Lo
dimostra il caso degli 11 migranti fermati martedì notte dalla
polizia svizzera. Cercavano di
passare il confine a piedi tra le
gole di Gondo, il primo paese
del Canton Vallese. Sono stati
respinti e consegnati alla polizia di Domodossola.
[SIM. GOR.- FRA. MOS.]
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Primo Piano .7
.
IMMIGRAZIONE
COMUNI A CONFRONTO
Genova, polizia in strada
La battaglia quotidiana
nella zona dell’Acquario
In quell’area c’è la maggior presenza di migranti
Più controlli nei luoghi che attraggono i turisti
Via Lazzaro Palazzi, l’«Asmarina», a pochi metri dai giardini di Porta Venezia
Milano, la tappa degli eritrei
nella “piccola Asmara”
tra speranza e disperazione
Da oltre mezzo secolo via Lazzaro Palazzi è il punto
di riferimento per chi abbandona il Corno d’Africa
SIMONE GORLA
FRANCESCO MOSCATELLI
MILANO
n via Lazzaro Palazzi, a pochi metri dai giardini di
Porta Venezia, la giornata
inizia presto. Quando ai residenti più mattinieri, uscendo
dal portone di casa, capita di
inciampare sui corpi di chi
dorme sul marciapiede. Sono
gli ultimi migranti arrivati in
città durante la notte. Gruppetti di eritrei che, invece di
andare nei centri di accoglienza comunali, preferiscono venire qui, nella via che da quasi
mezzo secolo è la Asmarina di
Milano. «Questa zona era già il
luogo di riferimento per chi
arrivava dal corno d’Africa
quando sono partito io, quarant’anni fa», racconta uno dei
negozianti storici, i primi ad
aiutare i connazionali. Informazioni, qualcosa da mangiare e una dritta per contattare
casa. Tra loro c’è Weldmariam Woldegaber Fishay. Al
civico 7 vende vestiti, detersivi e telefoni cellulari: «Tutti
sanno cosa succede in Eritrea.
Noi diamo una mano anche se
rischiamo di avere problemi
con la polizia» spiega mentre
chiede ad alcune donne di non
sostare troppo a lungo davanti
alle stesse vetrine. Non tutti
sono così ben disposti. Il titolare del ristorante «Da
Oscar», al civico 4, teme che
questa situazione gli rovini gli
affari: «Li tengo lontani perché non voglio perdere i miei
clienti. Non è cattiveria. È sopravvivenza».
Di ondate migratorie ne sono passate tante, da queste
parti. Nel primo pomeriggio il
lato all’ombra della strada è affollato di giovani madri con i
loro figli, alcuni di pochi mesi. I
mariti o sono già all’estero o
stanno cercando un modo per
varcare il confine. Molti dei
nuovi arrivati sono poco più
che bambini: viaggiano soli tra
coetanei, senza soldi, informa-
I
via Lazzaro
Palazzi
MILANO
zioni e documenti. Alcuni finiscono nelle mani dei trafficanti,
che gli spillano fino all’ultimo
centesimo. Gli abitanti di via Palazzi li vedono passare in furgone o in auto. Quando adocchiano
un capannello di disperati accostano e iniziano le contrattazioni. Cento euro per andare da Milano a Como. Dieci euro solo per
accompagnarli dalla Centrale a
via Palazzi, meno di 500 metri di
distanza. I ragazzini non sanno,
hanno paura e pagano.
Simon e Hilawe, trent’anni in
due, stanno cambiando la scheda sim al cellulare. Sono appena
arrivati a Milano con addosso le
magliette ricevute al centro Baobab di Roma: una è con il logo
della Lambretta, l’altra è una
polo azzurra della nazionale italiana di volley. Il loro viaggio, iniziato un anno fa, è già costato 6
mila dollari a testa. Hanno lasciato il loro villaggio nel sud
dell’Eritrea, attraversato il
Sahara, il Sudan e la Libia. «Un
Paese pericoloso, pieno di bad
people, uomini crudeli. Lì polizia e ladri sono la stessa cosa racconta Hilawe - ho passato tre
mesi in prigione». Il sogno è
quello di raggiungere i parenti
in Nord Europa. Hilawe ha un
fratello in Norvegia, Simon uno
zio in Inghilterra. Non sanno
nulla di confini chiusi, richieste
di asilo, ricongiungimenti. Nella
loro mente c’è l’esempio degli
amici che ce l’hanno fatta. «Domani partiamo per Como in treno. Non abbiamo soldi, si può
prendere il treno senza biglietto?». Proveranno a passare an-
che se, dopo che gli sono state
prese le impronte digitali in Italia, non sarà semplice rimanere
in Germania e in Norvegia.
Per i loro connazionali arrivati in Italia anni fa, questi ragazzi non dovrebbero essere
qui. «Perché le loro famiglie li lasciano partire?» si chiede la titolare del ristorante Asmara,
da 33 anni un’istituzione della
cucina etnica a Milano, mentre
li osserva giocare a rincorrersi
in mezzo alla strada. «Devono
ancora finire la scuola. Sono
bambini, non hanno ancora il
problema del servizio militare
obbligatorio. Perché partono?».
La risposta è sempre quella. Lo
fanno tutti. È la grande illusione
dell’Europa.
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ASTRID FORNETTI/FREAKLANCE
Un gruppo di venditori abusivi nella zona del Porto Antico
MARCO MENDUNI
GENOVA
GENOVA
heikh è un senegalese alto e imponente che a tutti i costi cerca di rifilarti
un elefantino di legno: «Regalo,
regalo». Altro che regalo, è un
copione già scritto: davanti all’Acquario Cheik si guadagna la
giornata con una questua ingentilita da quell’oggettino di
artigianato. Sta lì con tre connazionali, vicino alle biglietterie. Non è aggressivo né maleducato. Soprattutto, è uno dei
pochi. Poco più in là, sotto il
sontuoso Palazzo San Giorgio
sede dell’Autorità portuale, i
venditori abusivi ripongono la
merce nei sacchi: i carabinieri li
stanno sorvegliando.
C
Nuova sezione della Finanza
Controlli sui finanziamenti al jihad
1 L’allarme è alto: le cellule jihadiste vengono finan-
ziate anche con micro trasferimenti di denaro. Di qui
l’istituzione di un gruppo speciale della Finanza, Gruppo investigativo sul finanziamento al terrorismo (Gift in
sigla), all’interno del Nucleo Valutario per approfondire
le movimentazioni di denaro a rischio, un continuo
scambio informativo con
le agenzie d’intelligence e
le altre forze di polizia. Un
progetto voluto espressamente dal comandante
generale Giorgio Toschi e
che nei primi sei mesi dell’anno registra 597 segnalazioni di operazioni sospette, rispetto alle 579
dell’intero 2015. E numeri
analoghi li registra anche l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia: 412 operazioni sospette nel
primo semestre 2016 contro le 348 di tutto il 2015. Non
è detto che l’aumento di segnalazioni equivalga ad un
incremento di denaro a favore dei militanti dell’Isis, ma
confermano l’emergenza. Sotto la lente d’ingrandimento del Gift money transfer, compro oro, soggetti accusati di appartenere ad organizzazioni terroristiche inseriti nelle black list di Onu e Unione europea. [GRA. LON]
Porto
Antico
(Acquario)
La buona notizia è che, grazie
a un impegno straordinario delle forze dell’ordine, quella parte
di Genova che fino a pochissimo
tempo fa sembrava una polveriera destinata ad esplodere è
tornata a godere di una certa
tranquillità. Se sia solo una tregua, lo dirà il tempo. Intanto,
però, gli indicatori di sicurezza
risalgono verso l’alto. La polizia,
oltre al personale di due commissariati (Centro e Pré) e delle
volanti, ha messo in campo anche i rinforzi del reparto prevenzione crimine e persino gli
agenti del reparto mobile per
sorvegliare il territorio.
Risultato: a ogni giro di controllo, ci sono dai 12 ai 15 uomini
in più rispetto al passato. Poi ci
sono i carabinieri e la Finanza.
Problema, se non risolto, arginato. Perché la contraddizione
di Genova stava tutta lì. Un successo turistico dai numeri a due
cifre (le presenze crescono del
10% rispetto al 2015), visitatori
che affollano le vie del centro
storico e della city, mostre e
musei con numeri da record.
Nel contempo, esattamente negli stessi luoghi, una serie impressionante di criticità tutte
legate all’immigrazione. Nugoli
di parcheggiatori abusivi al limite dell’estorsione: ci sono volute retate e denunce per debellare il fenomeno. Venditori di
merci contraffatte che occupavano ogni spazio disponibile,
con un assalto continuo ai turisti. Poi richiedenti asilo, evidentemente affidati a strutture
che non garantivano altro che il
vitto e un letto, abbandonati a
sé per giornate intere. Ancora,
stranieri che facevano la questua, sfruttati dai racket, come
denunciato negli ultimi giorni
dagli enti di assistenza.
Fin qui, eravamo entro la soglia dell’inquietudine per chi
frequenta la zona. Ma sono arrivate anche le ripercussioni
dello spaccio che affligge i vicini vicoli e quella sensazione si è
trasformata in paura. A giugno
la rissa a due passi da San Lorenzo, la cattedrale, tra due
bande di pusher: marocchini
contro tunisini. Coltelli, sangue, urla, tre feriti sotto gli occhi dei turisti inorriditi.
La svolta è arrivata con la
decisione di mettere molti più
uomini sul campo. «Fatta la
proporzione con l’estensione
del territorio, probabilmente
Genova in questo momento è
seconda solo a Roma per quantità di controlli», azzardano in
questura. Tanto che Beppe Costa, presidente e amministratore delegato dell’Acquario, per
anni impegnato nella denuncia
del degrado che circondava uno
dei gioielli della città, può dire:
«La situazione è migliorata su
tutti i fronti e i controlli delle
forze dell’ordine sono stati decisivi». Non è l’Eden e quando
cala il buio l’atmosfera torna a
farsi pesante: però le camionette stazionano, le forze dell’ordine vigilano e cercano di stoppare un altro fenomeno: il mercatino abusivo notturno, che si
forma nei portici di Sottoripa,
quelli in cui si muoveva anche
Jean Gabin nell’Oscar Le mura
di Malapaga di Renè Clement.
Con l’allarme terrorismo, i
controlli sono aumentati. «Non
abbiamo mai ricevuto - spiega
Ariel dello Strologo, presidente
di Porto Antico e Fiera - segnalazioni di pericoli particolari,
ma questa zona è assai vigilata.
L’effetto collaterale è che molte
problematiche anche del recente passato sono molto, molto attenuate».
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8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Taglio soft delle partecipate
Rinviata la stretta sui dirigenti
Corleone
comune
sciolto
per mafia
Via libera a tre decreti della riforma Madia. Camere di Commercio salve
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
1 Lea Savona,
La riunione prometteva di più:
Marianna Madia era convinta
di ottenere il sì al decreto sulla
dirigenza pubblica, ma la lobby
ha avuto la meglio. Risultato:
conferenza stampa cancellata e
rinvio al 25 agosto, ultimo giorno utile prima che la delega
parlamentare scada e uccida la
riforma nella culla. Il Consiglio
dei ministri ieri ha approvato in
via definitiva un’altra riforma,
quella che promette la chiusura
di almeno cinquemila delle oltre ottomila società controllate
dallo Stato e dagli enti locali.
Attenzione però: come è chiaro
dal testo e come insegna la storia, fra gli atti e i fatti c’è molta
strada da fare. Sui tempi, anzitutto: il testo impone un piano
di alienazione, vendita o aggregazione di tutte le società interessate dalla riforma entro sei
mesi. Da allora - sarà più o meno febbraio del 2017 - ci sarà un
altro anno per attuare le misure. La riforma riguarderebbe
tutte quelle con una soglia di
fatturato al di sotto del milione
e con meno dipendenti che amministratori. Secondo il censimento fatto dall’allora commissario alla spesa Carlo Cottarelli, le prime sono almeno 2500,
circa 1300 quelle senza dipendenti, 2000 quelle con più amministratori che dipendenti.
sindaca di Corleone eletta alle
ultime amministrative con una
lista civica di
centrodestra,
deve fare le
valigie. Il Consiglio dei ministri,
su proposta del
titolare dell’Interno Alfano, ha
sciolto per infiltrazioni mafiose
il Comune. Oltre
a Corleone, il
governo ha
preso analoga
decisione anche
per i Comuni di
Tropea (Vibo
Valentia), Bovalino (Reggio
Calabria) e
Arzano (Napoli).
il caso
ANNAMARIA COLUCCIA
GENOVA
n attacco durissimo all’Europa «dei diritti che
discrimina il cristianesimo», ai tanti «imperatori»
del mondo che, in modi diversi, «perseguitano» la Chiesa, e
a un’Unione Europea «arrogante» che, in nome dell’uguaglianza, «azzera le identità
culturali». È una severissima
requisitoria contro l’Occidente e le politiche dell’Unione
europea l’omelia che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo
di Genova, pronuncia nella
sua città nel giorno di San Lorenzo, durante la messa solenne celebrata ieri nella cattedrale del capoluogo ligure.
Bagnasco parte proprio da
San Lorenzo, perseguitato nel
terzo secolo dall’imperatore
Valeriano, per dire innanzitutto che «il martire non è colui che perde la vita nel tentativo di toglierla ad altri, ma chi
la offre perché altri abbiano la
vita». Un riferimento chiaro a
coloro che oggi si professano
martiri, non cristiani, per seminare attorno morte e distruzione.
Subito dopo arriva il pesante atto di accusa contro l’Europa, sferrato con toni duri e
inusuali. Contro quell’Europa
che, secondo il presidente della Cei, quasi si vergogna delle
sue radici cristiane. E nella
quale invece Bagnasco rivendica, con toni forti, il riconoscimento di uno spazio per il
MASSIMO PERCOSSI/ANSA
Marianna
Madia è
ministro
per la
semplificazio
ne e la P.a.
Secondo le stime analitiche del
ministero della Pubblica amministrazione ce ne sono 3035 con
meno di cinque dipendenti, altre 2093 che non hanno dichiarato il proprio organico. L’efficacia della riforma passa da
qui: chi controllerà se e quali
società saranno effettivamente
comprese nella lista? E quanti
Comuni cercheranno di aggira-
re i paletti della riforma aumentando le assunzioni di quel
tanto sufficiente a superare il limite di legge? Quanti ritoccheranno i bilanci delle controllate
(il Parlamento aveva proposto
di abbassarlo a 500 mila euro)
oltre il quale scatterebbe la tagliola? Il decreto concede da sé
alcune non trascurabili deroghe: nella lista vanno incluse
tutte le società in rosso per
quattro dei cinque esercizi precedenti, ma solo se «il risultato
negativo è di ammontare non
inferiore al cinque per cento del
fatturato». Inoltre c’è l’esclusione ad hoc di alcune aziende,
da Invitalia a Coni servizi, dalle
fiere a tutte quelle che gestiscono servizi di funivia. Potenza
delle Regioni di confine.
Si dirà: riformare la macchina pubblica è la più difficile delle arti di governo. Come aspettarsi dalla burocrazia il sostegno necessario a imporre i tagli
alla burocrazia stessa? Non si
spiega altrimenti l’ennesimo
rinvio del decreto di riordino
delle Camere di Commercio
(circola sui tavoli da oltre un
anno, dovrebbero scendere da
106 a 60) e l’annacquamento
della norma che dal 12 agosto
avrebbe dovuto imporre l’abolizione della carta nella pubblica
amministrazione: se ne riparlerà in un decreto successivo. Figuriamoci se poi c’è in ballo la
sopravvivenza dei privilegi della dirigenza pubblica. Le indiscrezioni raccontano che l’approvazione del decreto si è arenata sulla norma che impone le
nuove regole a tutti i funzionari
in servizio. La riforma - almeno
nel testo circolato finora - prevede l’introduzione del «ruolo
unico dei dirigenti», o meglio di
quattro ruoli: Stato, Regioni,
enti locali, autorità indipendenti. L’incarico non durerebbe più
di quattro anni, prorogabile per
due, al termine dei quali si dovrebbe rientrare nell’incarico
precedente con la valutazione
sul lavoro svolto. Se il giudizio è
buono, si potrebbe aspirare ad
un nuovo incarico. Troppo per
chi finora ha potuto contare su
premi di produttività senza
produttività.
Twitter @alexbarbera
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Bagnasco bacchetta l’Europa
“Emargina il cristianesimo”
“Avanti sulla strada dei diritti
La Chiesa non può fermarli”
Il capo dei vescovi: “Ue percepita come arrogante”
Benedetto Della Vedova
sottosegretario agli Esteri
U
Cardinale
Angelo
Bagnasco è
il presidente
della Conferenza episcopale italiana
DAVIDE GENTILE/FREAKLANCE
cristianesimo anche nell’ambito pubblico. Parla, infatti, delle
«moltitudini di valeriani» che
oggi mettono in atto «tante forme di persecuzione, raffinate e
anche legalizzate» nei confronti
del cristianesimo. «Si vuole
emarginare la religione dall’ambito pubblico sperando che
così si cancelli anche dall’animo
umano?» chiede quasi provocatoriamente. Poi sembra alludere anche al dibattito politico
italiano, quando dice che «i vari imperatori del mondo possono spogliare la chiesa di ogni
risorsa (e ci tentano), screditarla in ogni modo, ma nessuno potrà mai toglierle il Vangelo». «Emarginare il cristiane-
5
domande
a
simo dalla sfera pubblica - denuncia - è segno non di intelligenza ma di paura».
Poi ancora contro le «democrazie apparenti» e «le falsità».
«Oggi, in nome di valori come
l’uguaglianza, la tolleranza, i diritti, si pretende di emarginare
il cristianesimo, e si vuole creare un ordine mondiale senza
Dio, dove le diversità da una
parte vengono esaltate e dall’altra vengono schiacciate. Ciò vale per i cittadini del continente
europeo e vale per i popoli e le
Nazioni». «Ma - aggiunge - se
guardiamo i risultati, dobbiamo
concludere che si è partiti con
buone intenzioni ma con decisioni sbagliate. La volontà prepotente di omologare, di voler
condizionare le visioni profonde della vita e dei comportamenti, il sistematico azzeramento delle identità culturali,
assomigliano non ad un cammino rispettoso verso un’ Unione
Europea armonica e solidale,
certamente necessaria, ma
piuttosto verso una dannosa rifondazione continentale che i
popoli sentono pesante e arrogante, dove il cristianesimo viene considerato divisivo perché
non si prostra agli imperatori di
turno». E la condanna è senza
appello: «La storia insegna che
quando i potenti si concentrano
sulla propria sopravvivenza per
ambizioni personali, e rinunciano alla res publica, è l’ora della
decadenza».
Senatore e sottosegretario agli Esteri, ex radicale e liberale, Benedetto Dell Vedova ammette
che l’Europa «ha un problema di immagine»,
ma non crede affatto che questo derivi dal «presunto tentativo di emarginare il cristianesimo
denunciato dal presidente della Cei».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Quindi Bagnasco sbaglia?
«Sì. Le gerarchie cattoliche ripropongono il
meccanismo che abbiamo conosciuto con la
battaglia sul divorzio ostacolando il cammino
sulla strada dei diritti. Se fosse stato per la
Chiesa non avremmo né l’aborto, né la fecondazione assistita e l’Italia sarebbe l’unico Paese
Ue a non riconoscere le coppie omosessuali».
In Europa esiste un pericolo di omologazione e azzeramento delle identità culturali?
«C’era più omologazione quando esisteva
un’unica dottrina morale ed etica dominante quella cattolica - che condizionava la politica».
Quindi la Chiesa non ha più voce in capitolo?
«Io distinguo tra religiosità e religioni. L’Europa è
un luogo plurale in cui le persone sono libere di
esprimersi e seguire le proprie convinzioni grazie
ad un patto sociale basato sulla libertà, sullo stato
di diritto e sulla parità tra uomini e donne. E questo patto non può essere violato da nessuno».
Tra i diritti può esserci anche la poligamia, come
invocato da uno dei fondatori dell’Unione delle
Comunità islamiche d’Italia?
«No, perché la poligamia discrimina le donne. Implicherebbe la loro subordinazione legale agli uomini. La tradizione europea, cristiana e illuminista, è quella di progredire sulla via delle libertà
senza fermarsi ai dettami delle religioni».
Resta il fatto che le istituzioni europee stanno
scontando una crisi di popolarità.
«È vero. Dobbiamo essere più efficaci a spiegare che senza Europa riacquisteremmo una sovranità di cartone, come per la Brexit. L’Ue non
diventi capro espiatorio, dobbiamo gridare senza remore che l’Europa non è il problema ma
può essere la soluzione».
[GAB.MAR.]
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Primo Piano .9
.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
3,7
miliardi
Secondo
Confindustria, ridurre
l’assenteismo
del pubblico
ai livelli del
privato
farebbe
risparmiare
3,7 miliardi
di euro
all’anno
MASSIMO D’ALEO/AGF
Statali, 52 modi per non lavorare (pagati)
Ogni anno i dipendenti pubblici ottengono in media 19 giorni di assenze retribuite. Quelli delle aziende private 11
Nella scuola boom di prof e segretari con parenti disabili. Migliaia di netturbini e autisti di bus nei seggi elettorali
GIUSEPPE SALVAGGIULO
I
Come
funziona
l’assenza
retribuita
1 Dalla
donazione del
midollo osseo
al volontariato
per soccorso
alpino: il costituzionalista
Alfonso
Celotto ha
messo in fila
tutte le forme
di assenza
giustificata
nella P.a.
1 Talvolta
basta un’autocertificazione,
talaltra serve
l’attestazione
di un ufficio.
Persino la
partecipazione
ai Comitati per
le Comunicazioni, organi
delle Regioni,
garantisce
l’assenza
retribuita
netturbini romani mobilitati per le elezioni come in una
sezione Pci negli Anni 50. I
professori sardi devoti all’assistenza ai disabili. Gli autisti dei
bus pubblici impegnati in massa in trattative sindacali. Tutti
giustificati, retribuiti e apparentemente in regola. Non timbrature in mutande, ma assenze giustificate per cause previste da leggi e contratti a tutela
del lavoratore. E come gran
parte delle cose giuste in Italia,
a rischio di essere corrotta da
abusi e privilegi, a danno non
solo degli utenti, ma anche dei
legittimi beneficiari, penalizzati dalle generalizzazioni.
Nella pubblica amministrazione si sono sedimentate 52
forme di assenza giustificata e
retribuita. Dalla donazione del
midollo osseo alla comparizione in tribunale come testimone, dal volontariato per soccorso alpino all’aspettativa per i
cooperanti allo sviluppo, dall’assenza per fare lo scrutatore
alle elezioni ai permessi per il
ricongiungimento con il coniuge all’estero. La Stampa ha incrociato dossier della Ragioneria generale dello Stato e di
Confindustria: al netto delle ferie, nel 2014 (ultimi dati disponibili) un dipendente pubblico
ha usufruito in media di 19
giorni di permessi retribuiti,
uno del settore privato solo di
11. L’anno prima il rapporto era
19 a 13. Secondo Confindustria,
ridurre l’assenteismo del pubblico ai livelli del privato farebbe risparmiare 3,7 miliardi di
euro l’anno.
A catalogare le «causali di
assenza» - tra moduli, formulari, documenti giustificativi
sempre e comunque «per motivate esigenze e ai sensi e per gli
effetti della normativa vigente» - è stato Alfonso Celotto, costituzionalista e cultore della
pubblica amministrazione, al
punto da ricavarne un alter ego
letterario, «il dott. Ciro Amendola direttore della Gazzetta
Ufficiale». «Selva selvaggia dice citando Dante -. Negli anni
le tipologie si sono arricchite e
diversificate creando diritti e
aspettative difficili da rimuo-
20
18
Malattia
19
19
LA STAMPA
9
9
16
14
12
Altre
assenze
retribuite
Assenteismo
pubblico
e privato
13
11
6
10
5
10
8
6
10
7
6
4
2
GIORNI
PROCAPITE 0
13
per cento
La concentrazione di parenti disabili
esplode nella
scuola. Il 13%
dei prof di
ruolo beneficia dei permessi retribuiti contro
una media
dell’1,5% dei
dipendenti
delle aziende
private
Privato
2013
vere». Al punto che ciascuna
amministrazione distribuisce
circolari con istruzioni operative. L’università di Pavia ha
sfornato una «guida alle assenze dal servizio» lunga 32 pagine
fitte e nemmeno esaustiva.
«Nel manuale - recita la premessa - sono riassunti alcuni
tra gli istituti giuridici di assenza...». Segue il rimando a sei
contratti collettivi (siglati tra il
2000 e il 2009), tre leggi, un regolamento, tre decreti legislativi, due decreti del governo e
altrettanti del presidente della
Repubblica. Tutti vigenti. Contando quelli abrogati, questa
pagina non sarebbe sufficiente.
Studio e famiglia
Tutte le causali, lette in una
prospettiva storica, sono conquiste della civiltà del lavoro.
La maternità (introdotta per
legge nel 1971) si declina in
astensione obbligatoria e facoltativa, congedo parentale, permesso per visite pre-natali e
per malattia del figlio entro i 3
anni o del bambino da 0 a 8 anni se con ricovero ospedaliero.
Il permesso per lutto (tre giorni) si estende fino ai parenti entro il secondo grado e agli affini
(suoceri, nuore e generi). Quello per esami e concorsi può al-
Pubblico
Privato
lungarsi fino a otto giorni in un
anno. Tre giorni per la grave
infermità del parente. Fino a
150 ore retribuite per la frequenza di corsi scolastici o universitari. Diciotto per «motivi
di famiglia» che includono visite specialistiche, divorzio e decesso di parenti lontani ma anche calamità naturali, adempimenti presso i vigili del fuoco e
«altri gravi motivi che discrezionalmente potranno essere
valutati». Addirittura tre anni
per i dottorati di ricerca. C’è
che ne inanella in serie e si fa
vedere dopo una decina d’anni.
Al voto, al voto!
Talvolta basta un’autocertificazione, talaltra serve l’attestazione di un altro ufficio pubblico. Persino la partecipazione
ai Comitati per le Comunicazioni, organi delle Regioni, garantisce l’assenza pagata. I
consiglieri comunali possono
assentarsi non solo durante le
sedute, ma anche nelle otto ore
successive e per l’interno giorno dopo se la seduta si protrae
oltre la mezzanotte (cosa frequente).
Chi lavora nei seggi elettorali ha diritto a due giorni compensativi di assenza retribuita.
Se lo spoglio supera la mezza-
2014
Pubblico
notte, i giorni diventano tre per
recuperare le energie. Per le
regionali del 2015, a Napoli circa 750 dipendenti su 3.000
chiesero l’esonero all’azienda
municipale dei trasporti. Due
mesi fa l’Atac, azienda pubblica
dei trasporti di Roma, s’è vista
costretta a sospendere i permessi elettorali, dopo l’arrivo
di 850 richieste - 30 scrutatori
e 820 rappresentanti di lista su
12 mila dipendenti - in vista delle comunali. Risultato: un bus
su tre senza autisti. Del resto
l’Atac, già gravata da oltre un
miliardi di debiti, vanta un tasso di assenteismo dell’11% e 131
mila ore l’anno di permessi sindacali retribuiti (11 mila più di
quelli pattuiti), che costano 3,7
milioni di euro.
Anche in un’altra azienda
pubblica romana, l’Ama (rifiuti), la passione politica dilaga.
Alle ultime elezioni comunali
erano mille dipendenti su 7800
(e 400 netturbini) a fruire del
permesso. Due anni fa si erano
raggiunti picchi di assenteismo del 19%. E il 3,4% dei dipendenti usa i permessi della
legge 104: tre giorni al mese
per assistere i parenti non autosufficienti. Un anno fa
l’azienda ingaggiò un’agenzia
di investigazione privata che
scoprì due dipendenti in palestra nei giorni in cui invocavano i permessi per assistere parenti malati. Licenziati.
Lontano dalle classi
La concentrazione di parenti
disabili esplode nella scuola. Il
13% dei docenti di ruolo e il 5%
dei precari beneficia dei permessi retribuiti contro una media dell’1,5% dei dipendenti delle aziende private, a parità di
regole. Il record spetta ai docenti sardi: 18,27%, tasso di
permessi per disabilità più che
doppio rispetto ai piemontesi
(8,96%). In Umbria la percentuale è il 17,17, in Sicilia il 16,75,
nel Lazio il 16,36, in Puglia il
15,95 e in Campania il 15,77.
Tassi sotto il 10% si registrano,
oltre che in Piemonte, in Veneto (9,71%) e in Toscana (9,84%).
Per il personale tecnico amministrativo (Ata) il tasso medio nazionale è del 17% con picchi del 26,27% in Umbria, del
24,78% nel Lazio e del 23,33% in
Sardegna. Anche per questi
impiegati il tasso più basso è in
Piemonte (11,87%).
Mario Rusconi, vicepresidente associazione nazionale
presidi, ha raccontato recentemente di una professoressa
che chiedeva permessi ai sensi della legge 104 per tre diversi parenti: padre, madre e
sorella. «Io dicevo che aveva
la 312, ovvero la 104 per tre».
In realtà si scoprì che nei 9
giorni mensili di assenza retribuita faceva un secondo lavoro. Ma in tribunale fu assolta «perché il fatto non costituisce reato».
Il ministero ha deciso di accendere un faro dopo aver scoperto alcuni casi clamorosi come quello di una scuola di Menfi, in provincia di Agrigento:
l’Istituto Santi Bivona aveva 70
insegnanti beneficiari dei permessi per parenti disabili su un
totale di 170.
Quasi il 42%. Se fossero davvero tutti malati, piuttosto che
da ministero e Inps sarebbe
stato un caso da sottoporre all’Organizzazione mondiale della sanità.
(Ha collaborato Margaret
Spiegelman)
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
10 .Primo Piano
Casamonica
Nuovo
funerale
show
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Raggi: a Roma è emergenza sanitaria
1 Le esequie
di Nicandro
Casamonica, il
27enne morto il
7 agosto scorso
mentre tentava
di dare fuoco ad
una abitazione
di un suo parente per vendicare
l’onore della
famiglia dopo
che la sorella era
fuggita con un
cugino già sposato, tornano a
far parlare per lo
sfarzo.
Come avvenne
per i funerali
show, di Vittorio
Casamonica,
capofamiglia
del clan al centro di numerose
indagini al funerale del giovane
lancio di petali e
auto di lusso e
oltre 300 persone in via Francesco Di Benedetto, nella zona
della
Romanina
La prima cittadina della capitale interviene sul disastro della spazzatura e annuncia
nuovi impianti per lo smaltimento. Poi attacca il Pd: sui rifiuti in 40 anni non ha fatto nulla
GRAZIA LONGO
ROMA
Virginia Raggi ha stravinto le
elezioni e si vede. A partire dagli applausi del pubblico grillino
che non ha voluto perdersi il
consiglio straordinario sull’emergenza rifiuti e il caso dell’assessora all’ambiente Paola
Muraro. E pazienza se il battimani esplode anche in occasione di affermazioni contraddittorie. Due su tutte. «La città è
più pulita e i cittadini lo vedono,
ma l’allarme sanitario è dietro
l’angolo» dichiara la sindaca.
Eppure poco prima aveva ribadito di «non aver provveduto
alla requisizione dell’impianto
di Rocca di Cencia perché si
può procedere solo nel caso di
uno stato d’emergenza». Le
quasi nove ore dell’assemblea
capitolina sono l’occasione per
annunciare le tappe del piano
rifiuti, per i prossimi sei mesi,
puntualmente boicottate dell’opposizione, a tratti anche con
cori del Pd e sceneggiate dei
FdI con tanto di fotomontaggio
Olimpionico della «Muraro medaglia d’oro per le consulenze».
Quanto alla Muraro, si registra, a margine del consiglio, un
laconico «Sono serena e fiduciosa nella magistratura».
L’ombra di un possibile avviso
di garanzia a settembre è il convitato di pietra di questo consiglio, ma si tira dritto. E dunque:
a partire da oggi, annuncia la
sindaca, si insedierà un tavolo
«istituzionale con Regione, prefettura e Ama» per trovare un
luogo adatto a raccogliere il
surplus di rifiuti provenienti da
Roma e «avviare un piano di
manutenzione. Perché purtroppo le amministrazioni precedenti non hanno pensato a costruire impianti alternativi».
Entro dicembre sarà pronto
«un progetto impiantistico, funzionale al programma del M5S
verso il rifiuti zero». Raggi non
specifica l’uso degli impianti e
accenna vagamente a un coinvolgimento di quelli «Acea perché in parte sono nostri». Nell’immediato si punterà al «mantenimento strutturale del servizio messo in campo negli ultimi
20 giorni. Poi la ripresa immediata del servizio ritiro ingombranti e la ripresa immediata
della raccolta carta-cartone
stradale». E ancora: «l’apertura
delle isole ecologiche e una immediata verifica dei contratti di
conferimento presso impianti
di terzi». Non manca la stoccata al Pd e alla sinistra «che per
40 anni, a parte la pausa Alemanno, ha governato Roma e in
questi 40 anni la gestione dei rifiuti è stata affidata a Manlio
Insieme
Virginia
Raggi con
l’assessore
all’Ambiente
Paola Muraro,
quest’ultima
travolta dalle
polemiche
per gli anni
in cui è stata
consulente
proprio
dell’Ama
LAPRESSE
Michela contro Virginia
La sfida al femminile
si consuma in Campidoglio
Botta e risposta tra sindaca e capogruppo Pd
Personaggi
FLAVIA AMABILE
ROMA
Altri consulenti in Ama
hanno ricevuto
compensi ben più
onerosi e mai nessuno
ha detto nulla
Virginia Raggi
how da quattro soldi come
sostiene il pubblico grillino giunto in gran numero
per non far mancare il suo appoggio alla prima sindaca M5s?
Oppure prove di un futuro
grande scontro alle prossime
elezioni del sindaco di Roma?
Quello andato in scena ieri
mattina nella sala Giulio Cesare
del Campidoglio è stato un botta e risposta preparato, cercato
e curato nei minimi dettagli da
entrambe le protagoniste: Virginia Raggi, sindaca di Roma e
Michela Di Biase, capogruppo
Pd in Campidoglio e fra cinque
anni chissà.
Il primo affondo spetta a Michela Di Biase. È il primo intervento, una mossa voluta per
avere il massimo dell’attenzione. Si alza, il busto e il volto rivolti sempre soltanto verso la
sindaca, le mani appoggiate al
banco quasi per cercare un sostegno. Senza l’ombra di un sor-
S
Sindaco
di Roma
Risposte lacunose
e non sufficienti.
Sindaco, vogliamo
fatti, non chiacchiere
Michela De Biase
Capogruppo Pd
in Campidoglio
ALESSANDRO SERRANÒ/AGF
riso fa i complimenti alla sindaca per l’esposizione più «fluida»
rispetto ai precedenti interventi, per la capacità di esporre con
parole sue. Incassa i rimbrotti
del presidente De Vito che le
chiede di non divagare, e prosegue con quattro domande sull’assessore Muraro sempre
senza staccare gli occhi da Virginia Raggi e chiamandola ripetutamente «sindaco» anche se
In Aula
La
capogruppo
Pd Michela
Di Biase
con il
presidente
dell’Assemblea
Capitolina
De Vito
la sua rivale ha più volte avvertito di preferire la finale in «a».
Le domande riguardano il ruolo
dell’assessore, i compensi, le altre consulenze e, infine, il contenuto del dossier, quella che Michela Di Biase definisce «la cosa più sfiziosa».
Sono domande note da tempo, Virginia Raggi ha un pacco
di fogli con le risposte pronte.
Prima però replica ai compli-
menti sulla sua maggiore fluidità di parola: «Ringrazio la consigliera per la precisa interrogazione. La rassicuro, ho scritto
anche le risposte perché comunque sono lunghe e non
avendo una memoria così brillante per ricordare venti pagine
di intervento, mi aiuto con degli
appunti. Migliorerò, sa, sto imparando a fare la sindaca, sarò
sempre più fluida, non tema».
Cerroni, l’ottavo re di Roma».
Per il resto Raggi blinda l’assessora all’ambiente: «Muraro
sta mettendo il dito nelle piaghe
che vanno toccate e quindi spaventa, ed è proprio questo il
motivo per cui l’abbiamo scelta.
L’ho scelta in base al curriculum, alle competenze e al fatto che conosce perfettamente
Ama, i suoi malfunzionamenti e
le sue irregolarità».
E poco importa se il tanto
sbandierato dossier della Muraro ancora non sia stato consegnato alla procura. Il candidato
a sindaco Pd sconfitto, Roberto
Giachetti, insiste sul conflitto di
interessi dell’assessora e chiede a Raggi: «Visto che lei imputa al passato la stragrande
maggioranza di cose che non
vanno in materia di rifiuti, non
vede un conflitto di interessi
con la nomina di uno che è stato
consulente in Ama negli anni
scorsi?». Duro il presidente nazionale del partito Matteo Orfini che twitta: «Una volta Raggi
invocava trasparenza, ora rivendica di aver riconsegnato la
gestione dei rifiuti al sistema
Alemanno-Panzironi».
Alla fine, l’assemblea approva un Ordine del giorno, proposto dal consigliere comunale di
Sinistra italiana Stefano Fassina, che chiede la creazione «di
un Osservatorio cittadino Rifiuti Zero, articolato in Osservatori Municipali». Bocciato invece quello FdI per la revoca
dell’incarico alla Muraro. Anche perché la sfiducia può essere richiesta solo per il sindaco.
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Fine della parentesi, da quel
momento in poi l’intervento
prosegue con le risposte attese.
A differenza della sua rivale politica Virginia Raggi parla guardando l’aula gremita di amici.
Appare lo stesso poco a suo
agio. Aggiusta di continuo una
camicia di seta che ha il difetto
di aprirsi un po’ troppo sulla
scollatura e tormenta i capelli
liscissimi, che starebbero benissimo in ordine senza alcun
intervento. Fa confusione con i
fogli quando passa da una pagina all’altra, nessuno le ha spiegato che se fossero liberi invece
che spillati sarebbe tutto più
semplice. Termina troppo spesso con un «Bah» le frasi ad effetto. Ma, come ha ammesso, sta
imparando: anche questi dettagli saranno presto superati.
La risposta fila via rinnovando la sua fiducia piena all’assessore Muraro con un linguaggio
ancora da avvocato: «Non si
può eccepire che non sia competente, forse è diventata troppo scomoda?»
Sfora i cinque minuti previsti
dal regolamento. Il presidente
De Vito concede una replica a
Michela Di Biase. La capogruppo del Pd dichiara tutta la sua
insoddisfazione per la risposta
della sindaca e conclude con un
cavallo di battaglia dem di questi giorni: che cosa avrebbe fatto il M5s se fossero emersi contatti del Pd attuale con Buzzi e
Cerroni. Obiezione giusta ma,
nella foga, scivola malamente
su un congiuntivo. La tribuna
grillina esplode in un boato di fischi e urla. La capogruppo Pd
aspetta con calma che smettano e ricomincia a parlare. Con
tutti i congiuntivi al loro posto.
Il primo round è un pareggio.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Primo Piano .11
.
I PARTITI
Intervista
RICCARDO BARENGHI
ROMA
Tensioni
Ha detto
Il segretario
del Pd
Matteo Renzi
con il leader
della
minoranza
interna
Gianni
Cuperlo
Dire che 500 milioni
di risparmi sul Senato
andranno ai poveri
è solo propaganda
Sulla riforma elettorale
Renzi apra una vera
discussione e faccia
un patto con il partito
N
Priorità
Cuperlo non
nasconde
che mentre
nel partito
ci si «accapiglia», c’è
l’emergenza
profughi
in Italia
e il Medio
Oriente
è in fiamme
Questione
morale
Il leader
della
minoranza
chiede
al segretario
Renzi
di fare
pulizia
interna
al partito
e di occuparsi
della classe
dirigente
on gli sono piaciuti affatto gli ultimi discorsi di
Matteo Renzi e di Maria
Elena Boschi, pensa che andando avanti con questi toni e questi
contenuti, non si va da nessuna
parte e alla fine «ognuno dovrà
assumersi le proprie responsabilità». Aggiunge però che la sua
corrente, la minoranza del Pd,
«deve riflettere sul fatto che malgrado avessimo detto cose giuste non siamo ancora stati capaci di allargare il campo e trovare
nuove leadership. La questione
del “Papa straniero”, o della Papessa visto che si parla di Bianca
Berlinguer, che ha una popolarità che parla a un mondo molto
più ampio della sinistra Pd, ci dice che noi dobbiamo ancora fare
i conti con noi stessi». Ma prima ,
Gianni Cuperlo vuole fare una
premessa, prego.
«Vorrei solo segnalare lo
scarto che esiste tra i toni di
queste ore e i drammi dell’estate: i migranti, l’emergenza di Milano, i bombardamenti in Libia,
l’intesa tra Putin e Erdogan. Ci
accapigliamo su vicende che
non risolveranno i mali del mondo mentre trascuriamo problemi che meriterebbero ben altra
attenzione».
Purtroppo però dobbiamo tornare al nostro cortile, il referendum, la ministra Boschi, il premier Renzi.
«Ecco, io mi auguravo una correzione di rotta ma purtroppo non
l’ho notato. se una persona qualsiasi avesse detto che chi vota No
non rispetta il Parlamento sarebbe stata una dichiarazione
sbagliata e poi grave. Ma se lo dice la ministra delle riforme, allora è prima grave e poi sbagliata».
E Renzi invece, in fondo ha fatto
un’autocritica.
«L’ho notata ovviamente. Ma subito dopo è tornato quello dei toni divisivi mentre un leader della
il caso
FRANCESCA PACI
ROMA
Sul referendum non
voglio la rottura, ma
il segretario deve
iniziare ad ascoltarci
Gianni Cuperlo
Leader
della minoranza Pd
PAOLO CERRONI/IMAGOECONOMICA
“La sinistra Pd non ha un leader
Va cercato fuori dal partito”
Cuperlo: abbiamo detto cose giuste ma non siamo riusciti
ad allargare il campo. La Berlinguer potrebbe diventarlo
sinistra deve saper unire il suo
campo e il suo partito. Che poi
era il motivo per cui gli dissi che
non ha la struttura del leader anche se a volte coltiva l’arroganza
del capo».
Però ha annunciato un importante provvedimento contro la
povertà.
«Non scherziamo sul dramma di tanti. Promettere che 500
milioni di risparmi sul Senato
andranno a contrastare la povertà significa solo spingere sul
pedale della propaganda. Ricordo a Renzi che per far uscire il 91
per cento delle famiglie dalla soglia di povertà servono 7 miliardi: e lui che è a palazzo Chigi da
più di due anni ha stanziato 600
milioni per quest’anno, il che è
un bene ma ha anche preferito
tagliare l’Imu a tutti. Risorse
che avrebbero sì fatto la differenza. Fare uno spot è facile ma
il potere, quello che consente di
fare, ce l’ha lui».
E adesso, nei prossimi mesi, cosa
dovrebbe fare il premier?
Autocritica
Gianni
Cuperlo
fa autocritica,
ma non
intende
fare
sconti
al premier
Renzi
«Non trasformare il referendum in una traversata del Mar
Rosso, discutere senza pregiudizi sulle riforme, aprire un confronto sulle politiche del governo, fare pulizia interna al Pd e
mettere mano alla classe dirigente, del partito e del governo.
Se si muove in questa direzione
esiste la possibilità di giocare
una partita comune. Assuma lui
l’iniziativa di un patto alla luce
del sole con tutto il suo partito».
E se invece continua sulla sua
strada, voi della minoranza non
pensate che dovreste avere il coraggio di schierarvi per il No al
referendum senza aspettare le
mosse del premier?
«Io non voglio la rottura, vorrei che da parte del nostro segretario ci fosse disponibilità
ad ascoltarci. Al momento non
la vedo ma aspetto ancora un
atto politico di Renzi».
E se quest’atto non arriva?
«Allora ognuno si assumerà
le proprie responsabilità».
La lunga estate del sessismo
Quando la politica gioca al ribasso
Insulti, provocazioni e cattiva satira su Boschi, Boldrini e Raggi
ici, sarà il caldo. Sarà
lo stress di dover imparare un acronimo dopo
l’altro, Isis, Daesh, Brexit,
Brrd... Sarà che le città (quasi) senza automobili riducono
al minimo le opportunità di
vomitare la rabbia addosso al
vicino di semaforo. Però, con
buona pace dei politicamente
scorretti, il sessismo di quest’estate 2016 sta uscendo dagli argini. Magari, archivio alla mano, sarà stato così pure
in passato: ma oggi, con la crisi economica che non finisce
più, il Mediterraneo in ebollizione, il macabro conto alla
rovescia per il prossimo attentato terroristico, il tiro all’offesa fisica-estetica contro
l’avversaria politica non fa veramente più nemmeno sorridere, non serve a nulla, è gratuitamente sguaiato.
La vignetta del quotidiano
«Il Fatto», in cui ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è ritratta in abito corto e
tornite gambe accavallate
sotto la scritta «Lo stato delle
cosce» è solo l’ultima in ordi-
D
Immagini, gesti e dichiarazioni oltre il «politicamente scorretto»
Il Fatto e la Boschi
La vignetta de «Il Fatto» di ieri fa
ironia sulle gambe della ministra
ne di tempo di una deprimente
gara al ribasso, l’Olimpiade di
chi non ha argomenti.
Abbiamo dovuto vedere le
foto del nuovo sindaco di Roma
Virginia Raggi, immortalata
(inconsapevole) sul balcone di
casa mentre, in pigiama, scrolla
il tappeto del figlio. Scatti che,
ANSA
ANSA
Salvini e Boldrini
Il leader della Lega e la bambola
gonfiabile «sosia» della Boldrini
inutili al dibattito romano, cercano solo di cogliere la location
non glamour, il volto senza trucco, i capelli arruffati, la mise
trascurata (come se i voyeuristi
a cui è indirizzato il messaggio
si svegliassero prontissimi per
la copertina di «Vogue»). Sempre a lei, l’icona delle ammini-
De Luca e la Raggi
Il Governatore della Campania dà della
«bambolina imbambolata» alla Raggi
strazioni pentastellate, erano
poco prima toccate in sorte le
parole di memorabile acume
politico del governatore campano Vincenzo De Luca, «bambolina imbambolata».
Fiato alle trombe ahinoi, e alle più stonate. Come nel caso
del grottesco show del segreta-
rio della Lega Matteo Salvini
che una ventina di giorni fa, sul
palco della festa del Carroccio a
Soncino, si è presentato con
una bambola gonfiabile presentandola ai fan scatenati come
«la sosia della Boldrini».
Dici, è satira. Ma dov’è la sottile letteratura che arricchiva le
A proposito di responsabilità,
possibile che voi della sinistra
non abbiate ancora trovato un
leader? Sarà Bianca Berlinguer la
vostra Papessa straniera?
«Lei è una donna che gode di
una popolarità e di una forza che
parlano a un mondo ampio della
sinistra, più ampio della nostra
parte. L’ultima vicenda tra l’altro
le ha consegnato un ruolo che
forse lei neanche cercava o voleva. Ma al di là di Bianca, se si evoca la possibilità di un Papa straniero significa che noi abbiamo
un problema di autorevolezza
che dovrebbe farci seriamente
riflettere. Come mai siamo ancora sospesi tra la classe dirigente
rottamata da Renzi e il vuoto di
personalità nuove? Non siamo
stati troppo disobbedienti ma
semmai poco eretici. E questo ha
impedito a nuovi leader di imporsi: Renzi la sua svolta l’ha fatta, noi ancora no. Chiunque si
candiderà dovrà allargare il nostro campo. E questa discussione sul Papa o sulla Papessa stranieri ci dice anche qualcosa sui
peccati che non abbiamo avuto il
coraggio di compiere».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
critiche politiche del poeta greco Aristofane? Non c’è traccia
di gusto né di sagacia nel candidato Pd alle comunali di Casalnuovo Gerardo Giannone che
poco più di un anno fa gridava
«zoccola» all’avversaria del
M5Stelle Paola Taverna. E non
ce n’è nel deputato grillino Massimo Felice De Rosa che ancor
prima inveiva contro le colleghe
del partito democratico con
analisi raffinate, «siete qui perché siete brave solo...», facendo
riferimento a rapporti sessuali.
Sarà questione di zeitgeist, lo
spirito del tempo. Perchè non
c’è bisogno di essere fanatici
del leggendario film di Frank
Capra «Mr. Smith va a Washington» per sentire la mancanza
di un’ars retorica e politica degna di questo nome. L’improperio, l’insulto e il sessismo assurti a semiotica, la vocazione alla
rozzezza (ideologica e lessicale)
dei populismi di ogni colore, sono oggigiorno talmente diffusi
da far perfino simpatizzare per
il direttore del Quotidiano
Sportivo rimosso per il titolo
sulle tre atlete «cicciottelle».
Poi uno pensa Obama, che si
congeda dalla presidenza degli
Stati Uniti con un lungo articolo
su «Glamour» in cui parlando
delle due figlie scrive che sì, «è
importante che il loro papà sia
un femminista perché ora è
quanto si aspetteranno da ogni
uomo», e si mette a piangere.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
“Deutsche bank la peggiore nell’Ue”
Berlino rifà gli stress test sulle banche
I timori del Financial Times: l’allarme Italia può estendersi nel resto dell’Europa
La Bce:
separare
le cariche
di ad
e presidente
1 La Banca
centrale europea invoca «una
chiara separazione tra le
funzioni esecutive e non esecutive negli enti
creditizi e che la
separazione tra
le funzioni di
presidente e di
amministratore
delegato debba
costituire la
regola». Lo si
legge nell’Addendum alla
Guida della Bce
sulle opzioni e
sulle discrezionalità previste
dal diritto dell’Unione, pubblicato dalla
Vigilanza bancaria europea.
Nella parte sui
dispositivi di
governance e di
vigilanza prudenziale la Bce
scrive inoltre
che «sani principi di governo
societario richiedono che entrambe le funzioni siano
esercitate in
linea con le
rispettive responsabilità e i
rispettivi obblighi di rispondere del proprio
operato».
Intervista
LUCA FORNOVO
TORINO
risultati dell’istituto
tedesco Zew non mi
sorprendono: alcuni
centri studi italiani avevano
già anticipato questo scenario.
Se vengono conteggiati tutti i
rischi, e ripeto tutti i rischi, le
banche italiane possono fare
una figura decisamente migliore di quelle tedesche e
francesi». Antonio Patuelli, 65
anni, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi),
incassa, sornione, i numeri dei
tedeschi che, una volta tanto,
giocano a favore dell’Italia.
«I
Ma se fosse Dante in quali gironi metterebbe le banche tedesche e in quali quelle italiane?
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
A meno di due settimane dalla
diffusione degli stress test dell’autorità bancaria europea
(Eba) tornano ad accendersi in
Germania i riflettori sulla base
patrimoniale di Deutsche Bank.
A riaprire la discussione è uno
studio dell’istituto economico
Zew secondo il quale, nel caso
di una nuova crisi, il primo istituto tedesco non avrebbe capitali propri sufficienti per affrontare le probabili perdite
che ne deriverebbero. Nell’ipotesi di un nuovo, pesante shock
economico Deutsche Bank si ritroverebbe a fare i conti con un
“buco” di capitale di circa 19 miliardi di euro. La strada dell’aumento di capitale si presenterebbe difficilmente percorribile, dal momento che il valore in
borsa dell’istituto guidato dal
manager britannico John Cryan ammonta a 17 miliardi.
Da Londra arriva un altro allarme, stavolta sulle banche italiane: scrive il quotidiano economico Financial Times (Ft)
che la loro debolezza «mette a
rischio il resto del sistema finanziario dell’Eurozona, ma
questo rischio ne oscura uno
più grande, che potrebbe far
deragliare futuro politico oltre
che economico della zona euro». Il fondo Atlante 2 «ha raccolto con difficoltà 1,7 miliardi
di euro», a fronte di «un settore
bancario italiano gravato da
360 miliardi di debiti problematici,pari a un quinto del Pil». Il
resto d’Europa è in condizioni
non dissimili: «Le sofferenze
erano oltre il 9% del Pil alla fine
del 2014, pari a 1200 miliardi di
euro, più del doppio del 2009».
La ragione per cui i numeri si
sono deteriorati, scrive l’Ft «in
Italia come nel resto della zona
euro», è perché sotto al problema dei crediti «se ne nasconde
uno più grande: la persistente
mancanza di crescita economica», che ha «il potenziale per far
deragliare il futuro politico dell’Italia» ma anche quello del-
Il capitale in meno
secondo i test Zew
l’Europa intera. Tornando allo
scenario dell’indagine di Zew
Deutsche Bank sarebbe, tra i 51
istituti esaminati – gli stessi
dello stress test dell’Eba - quello col gap di capitale più ampio.
Seguono Société Générale (13
miliardi), Bnp Paribas (10 miliardi), Unicredit (8,8 miliardi)
e Monte dei Paschi (8,5 miliardi). Più staccata, al decimo posto, con un “buco” di 5 miliardi,
si piazza Commerzbank.
Deutsche Bank ha respinto
le conclusioni dello studio dello
Zew. Dai recenti stress test non
è emerso «nessun fabbisogno
acuto di capitale per Deutsche
Bank», ha notato un portavoce,
ricordando che l’indagine dell’Eba aveva evidenziato un coefficiente di solidità patrimoniale
(Cet1) in caso di scenario avverso del 7,8%, un dato migliore
dello stress test del 2014, nonostante criteri più severi rispetto a due anni fa. Lo studio dello
Zew, precisa il portavoce, applica alle banche europee gli stessi
standard americani sull’indebitamento complessivo, il che non
prende in considerazione le differenze strutturali tra i bilanci
degli istituti europei e americani. «Per questo i risultati di questa indagine sono estremamente fuorvianti», aggiunge.
Gli autori dello studio - il professor Sascha Steffen dello Zew
e dell’università di Mannheim,
Viral Acharya della New York
University Stern School of Business e Diane Pierret dell’università di Losanna – hanno condotto un proprio stress test, applicando condizioni più severe
rispetto a quelle dell’Eba. Nel
complesso lo studio attesta un
buco di capitale complessivo di
123 miliardi di euro per le 51
banche analizzate. Secondo il
professor Steffen «gli Usa hanno tratto le loro conclusioni e
preso già nel 2008 ampie misure per la ricapitalizzazione del
settore bancario americano; in
Europa manca la volontà politica in questo senso».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
-19 miliardi
Deutsche Bank
-13 miliardi
Société Générale
- 10 miliardi
Bnp Paribas
-9 miliardi
Unicredit
-9 miliardi
Monte dei Paschi
KLAUS OHLENSCHLÄGER/PICTURE-ALLIANCE/DPA/AP
Sede di Deutsche Bank a Francoforte
“Gli istituti italiani sono competitivi
Possono fare meglio dei rivali europei”
vi flussi dei prestiti in sofferenza stanno rallentando. Ciò significa che ci sono meno aziende che vanno in crisi, la recessione frena mentre la ripresa
germoglia anche se non è ancora esplosa».
Patuelli (Abi): l’Unione bancaria è nata zoppa, servono regole uniche nell’Ue
Ritiene che il premier Renzi troverà un accordo con l’Europa sugli aiuti pubblici per le banche?
Mi domando se il
tema degli aiuti
pubblici alle banche
sia ancora sul tappeto
a livello europeo, al
momento si stanno
prediligendo soluzioni
di mercato, come
il fondo Atlante
mente il rischio di credito che è
un rischio, ma non l’unico. Non
ha invece conteggiato tutti i derivati e i risultati sono differenti
perché, a differenza di tedesche
e francesi, le banche italiane
hanno una bassa esposizione,
sotto la media europea, verso
questi strumenti finanziari«.
Anche il Fmi conteggia i derivati,
immagino che quindi all’Ue chieda più omogeneità sulle regole...
Antonio Patuelli
Presidente
dell’Abi
ANSA
«Niente Inferno per nessuna,
caso mai un po’ di Purgatorio
per alcune e per altre il Paradiso, ma di nomi non gliene
faccio».
metodi di valutazione adottati
dall’Eba. Cosa c’è che non va negli stress test condotti dall’Autorità bancaria europea?
Da tempo è in polemica con i
«L’Eba ha valutato principal-
Al vertice
Antonio
Patuelli,
presidente
dell’Abi
«L’Europa è al guado ormai da
dieci anni, il primo impasse c’è
stato quando la Francia non ha
ratificato la costituzione europea, poi è stata colpita dalla crisi dei subprime e ora si è incartata su un’unione bancaria zoppa: c’è la vigilanza unica ma non
tutte le regole sono identiche.
Manca un testo unico europeo
sulle banche, sulla finanza, non
c’è diritto fallimentare unico e
neppure per quello penale».
Quali sono i pericoli per l’Italia?
«C’è il rischio che il nostro Paese
venga “meridionalizzato”: subisca un processo in cui si accentuino le disparità e che anche la
parte più efficiente e produttiva
venga penalizzata un po’ come è
successo al nostro Mezzogiorno
e come descrisse l’economista e
statista Francesco Saverio Nitti
in «Nord e Sud». Dobbiamo accelerare per uscire da questo
guado e aprire un cantiere sulle
regole in Europa».
Torniamo alle banche, il Fondo
Atlante 2 ha appena raccolto 1,7
miliardi ed è pronto a partire per
alleggerire gli istituti dai prestiti
in sofferenza Che ne pensa?
«Il Fondo va nella direzione giusta e sarà favorito se ci sarà la
ripresa economica. Ultimamente, come ha certificato
martedì la Banca d’Italia, i nuo-
«Mi domando se il tema sia ancora sul tappeto a livello europeo, al momento mi sembra che
si stia prediligendo soluzioni
privatisiche e di mercato, come
il fondo Atlante».
A settembre le banche saranno
una priorità dell’agenda economica di Renzi?
«Se ne devono occupare innanzitutto le autorità di vigilanza.
Governo e Parlamento devono
occuparsi di regole, di come
rendere competitive le norme
italiane e qui torno al punto di
prima: serve un diritto penale
unificato per attrarre i capitali
esteri in fuga da Londra per la
Brexit, un fisco meno pesante
come in altri Paesi Ue e velocizzare ulteriormente i tempi della
giustizia civile anche per risolvere più in fretta il problema
delle sofferenze».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Primo Piano .13
.
IL CONFRONTO SUL CREDITO
Analisi
ALBERTO MINGARDI
mparare dai nostri errori
è sempre difficile, anche
nella vita di tutti i giorni:
ma quando si passa dalla
scelta individuale alle scelte
collettive sembra quasi sia
impossibile. Nel 2007/2008 il
mondo occidentale ha vissuto una grave crisi finanziaria,
innescata dallo scoppio della
bolla immobiliare americana. Come per tutti gli eventi
complessi, sulla cause della
crisi è ancora aperto il dibattito. Diversa la diagnosi, diversa la terapia: per uscirne,
furono avanzate proposte
più liberali e proposte più dirigiste. L’obiettivo però era
convergente, ovvero cercare
di creare un sistema finanziario più “responsabilizzato”, nel quale rischi e guadagni fossero meglio allineati.
I
0,0%
Tassi Bce
ll valore del
tasso
di rifinanziamento è
al minimo
storico
80
miliardi
È quanto ogni
mese la Bce
inietta nel
sistema
comprando
titoli europei
Tassi sotto zero e liquidità non bastano
La cura delle banche centrali non funziona
Così fallisce il tentativo di creare una finanza più responsabile dei rischi
Sofferenze in calo
Borse, sì alle nozze Londra-Berlino
Banche (cifre in miliardi di euro)
TOTALE
200
AL VALORE DI REALIZZO
197,9
84,9
maggio
2016
giugno
2016
maggio
2016
1 Nonostante la Brexit i soci della Borsa di Franco-
TASSO
CRESCITA
83,7
giugno
2016
3,2%
1,1%
maggio
2016
giugno
2016
- LA STAMPA
Fonte: Bankitalia
tratto), nell’impasto delle salsicce c’era troppo grasso, cioè
troppi mutui a rischio insolvenza, e troppa poca carne,
ovvero mutui buoni. La complessità di questi prodotti li
rendeva spesso incomprensibili agli stessi manager delle
banche. Per risolvere il problema dei crediti incagliati
(non performing loans), stiamo di fatto tornando a confezionare salsicce. Il tabù della
finanza derivata è scomparso,
dinanzi a un problema politico gigantesco come Mps.
Allungare la catena del rischio è l’unico modo per ridurne il peso sul sistema bancario.
Ci si attendono rendimenti
non disprezzabili. Speriamo,
anche le salsicce subprime
erano vendute come insaccati
pregiati.
La terapia
Otto anni dopo, gli istituti di
credito appaiono ancora fragili, non solo in Italia. Le banche centrali continuano a
inondare i mercati di liquidità. Politiche emergenziali e
temporanee sono diventate
la “nuova normalità”. E di
quelle proposte, che ne è stato? Per ridurre i rischi, si voleva meglio perimetrare l’attività bancaria e limitare il ricorso alla finanza derivata.
Per evitare altri eventi “sistemici”, si auspicava che
non ci fossero più banche
“troppo grandi per fallire”.
Le idee hanno conseguenze,
ma non sono l’unica cosa ad
averne. Politica e regolazione
hanno una loro fisiologia. Sia
il politico sia il regolatore
cercano di massimizzare il
loro potere discrezionale,
per quanto possibile schivando scelte controverse. Per
questo i grandi cambiamenti
avvengono soltanto quando
si è al limite del collasso. La
crisi del 2008 non è bastata.
Molti esperti suggerivano
che si dovessero introdurre
norme che restringessero
fortemente il campo delle attività bancarie, riportandole
ai loro compiti tradizionali:
raccogliere il risparmio, fare
prestiti con rischio nullo o comunque basso, gestire il sistema dei pagamenti. Ma per
uscire dalla crisi, le banche
forte dicono sì alla fusione con Londra con due giorni
di anticipo rispetto alla tabella di marcia. I tedeschi
hanno apportato il 75 per cento dei titoli del gruppo
all’offerta pubblica di HoldCo, la società in cui confluiranno la Borsa di Londra e quella di Francoforte dopo
la fusione, raggiungendo la soglia minima prevista e
dando così il via libera di fatto all’operazione. Il termine era stato inizialmente fissato per il 12 luglio, poi lo
slittamento di un mese. Il 25% di indecisi e refrattari
ha ancora due giorni per cambiare idea. Risale invece
al 4 luglio il via libera dei soci di London Stock Exchange, che hanno votato a favore al 99,98% in assemblea.
STEFANO RELLANDINI/REUTERS
centrali hanno azzerato i tassi
d’interesse. Tassi d’interesse
permanentemente bassi quando non negativi significano
margini ridottissimi per l’attività bancaria tradizionale. È
impossibile guadagnare prestando quattrini. Visto che di
una strategia di uscita (cioè di
un innalzamento dei tassi) a
breve non c’è traccia, le banche
centrali ci stanno spingendo
sempre più lontano da quella
“attività bancaria lineare” che
auspicavamo per riprenderci
dalla sbornia di complessità.
La crisi dei subprime
I mutui subprime erano inseriti in prodotti finanziari “salsiccia”, nei quali questi mutui
rischiosi erano in teoria giustapposti ad altri meno rischiosi, per poi essere collocati su un mercato secondario.
Di per sé non c’è nulla di male
nelle cartolarizzazioni, come
non c’è nulla di male nei titoli
“derivati”: sono strumenti per
gestire rischi complessi. Come spiega bene “The Big
Short” (sia il libro di Michael
Lewis sia il film che ne è stato
Mps
La banca
senese
Montepaschi
non ha
superato gli
stress test
condotti
dall’Autorità
bancaria
europea (Eba)
Il risiko in Italia
Se le banche non sono diventate più “lineari”, non sono nemmeno diventate più piccole. In
Italia la tendenza, al contrario,
è verso altre fusioni. In parte,
questo è legato allo stato della
nostra economia: in un Paese
che sembra aver rinunciato alla crescita, avere un portafoglio crediti più ampio può significare avere un portafoglio
crediti più diversificato. Ci sono economie di scala per reti di
vendita e sistemi informativi.
Ma quando si parla di fusioni
bancarie, il management tende a pensare tanto a sé quanto
all’istituto di credito per cui la-
vora: chi avesse dubbi legga il
bel libro di Fabio Innocenzi,
“Sabbie mobili” (Codice Edizione), nelle pagine sul tentativo fallito di fusione fra Banco
Popolare e Bnl.
Il management vuole evitare che si faccia economia di
poltrone, nel nuovo istituto, e
limitare i propri, personali rischi. Essere grandi è meglio, fino a che si diventa una “banca
d’interesse sistemico”. La supervisione più stringente da
parte della Banca centrale, cui
questi istituti sono sottoposti,
è in parte anche una condivisione di responsabilità. E una
polizza vita: implica la promessa di un salvataggio pubblico, se mai le cose andassero
male. Ci sono stati anche passi
nella direzione opposta: tentativi più o meno riusciti di maggiore trasparenza (gli stress
test) e di aumentare la capitalizzazione delle banche, per
renderle più resilienti. Una
promessa mantenuta di maggiore responsabilizzazione è
quella del criticassimo «bail
in». L’intento era di evitare che
tutti i contribuenti pagassero
per salvare gli istituti male
amministrati. Ma la classe politica sa bene che ad applicare
la regola aurea del capitalismo, «chi rompe paga», non si
guadagnano voti. Il capitalismo tornerà buono giusto come spauracchio, all’avvicinarsi della prossima crisi.
Twitter @amingardi
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12345367318
9AB5CDE3223F9B1B382 LA STAMPA 2
LA STAMPA
.
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Congresso. Un segnale dall’elettorato repubblicano che dovrebbe ulteriormente preoccupare
Trump, il quale in un primo momento si era rifiutato di dare il
suo appoggio a Ryan salvo poi ricredersi dietro le pressioni del
partito. Segni di preoccupazione
Trump non ne mostra affatto e
anzi cavalca a modo suo la vittoria di Ryan. È il suo modo di far
fronte «all’indignazione perbenista» con la retorica populista,
e lo fa parlando alla pancia degli
americani. Nel vero
senso della parola:
noncurante delle
tendenze in atto per
un’alimentazione
sana e dell’ossessione per il biologico,
Trump non fa mistero del suo amore
per patatine e hamburger. Una delizia
che, non esclude,
potrebbe essere offerta anche alla Casa Bianca al posto
delle cene di Stato,
per risparmiare
tempo e tagliare i
costi. Se Barack
Obama, sotto il rigido controllo di Michelle, mangia legumi e mandorle salate, e George W. Bush
era un patito dell’esercizio fisico,
Trump dice con orgoglio: «I big Mac
sono fantastici».
L’ultimo sondaggio
DONALD TRUMP/INSTAGRAM
Bloomberg dà la
Clinton al 50% dei
Panini consensi contro il 44% del tycoDonald Trump on. C’è chi attribuisce il recupeama il Big ro al piano economico illustrato
Mac e ha da Trump, con tagli generalizzadetto che se to delle tasse. C’è chi invece lo riandrà alla conduce alla memoria storica
Casa Bianca dell’America, ovvero al fatto che
potrebbe ci fu un altro presidente che
ricorrere agli amava finire le sue corse da
hamburger McDonald’s. Ironia della sorte si
nei pranzi chiamava Bill Clinton.
Trump, la rincorsa a Hillary
parte da un hamburger
Il New York Times lo definisce “ripugnante”, per la Clinton è oltre i limiti
Il magnate dichiara il suo amore per il junk food. E cresce nei sondaggi
il caso
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
6
punti
Sono quelli
che separano secondo
l’ultimo
rilevamento
Bloomberg
Trump da
Hillary: la
settimana
scorsa il
divario era
di undici
punti
onald Trump non conosce giorno senza finire al
centro di una bufera politica, complice la leggerezza dei
suoi toni a dir poco provocatori.
Eppure il candidato repubblicano, schiaffeggiato da sinistra e
da destra, non vacilla, anzi incassa e risponde suonando la carica
al suo popolo, quello «magico»
delle primarie, e lo fa parlando
loro alla pancia. E con puntuali
colpi di reni nei sondaggi. Certo
la battuta choc che evoca uno
stop forzato della rivale Hillary
Clinton con il ricorso alle armi
da parte del «popolo del Secondo emendamento», (quello che
consente di possedere pistole
per difesa personale) ha sollevato indignazione bipartisan. Monta il pressing affinché il tycoon si
faccia da parte: volontariamente
o «scaricato» con un gesto coraggioso del partito che lo ha
candidato. «Questo non è più un
gioco», titola indignato il Daily
News, ma l’attacco più duro arriva dal New York Times, con due
editoriali senza precedenti per i
toni usati nei confronti di un candidato presidenziale, definito
D
«un essere ripugnante». «I figli
dovrebbero vergognarsi», afferma Thomas Friedman, opinionista di punta del giornale, mentre
l’Editorial Board scrive: «È giunta l’ora per i repubblicani di ripudiare Trump una volta per tutte». Fanno effetto anche le invettive della figlia di Martin Luther
King, Bernice, che parla di parole «sgradevoli, inquietanti e pericolose». Ma a lasciare il segno
sono soprattutto gli attacchi che
vengono dall’interno del Partito
repubblicano, ultimo dei quali
quello di John Negroponte, ex
numero uno dell’intelligence
Usa con George W. Bush, che annuncia il sostegno alla Clinton.
Un atto di coraggio viene chiesto
anche ad altre icone del Gop, come lo speaker della Camera Paul
Ryan che vince a mani basse le
primarie per la rielezione in
IL FIGLIO HUGH, AMICO DEL PRINCIPE HARRY, EREDE DI UNA FORTUNA DA 8,3 MILIARDI
Addio al Duca di Westminster
Proprietario della Londra dei vip
Fra i più
ricchi
al mondo
VITTORIO SABADIN
È morto improvvisamente di
infarto, a 65 anni, Gerald Cavendish Grosvenor, VI duca di
Westminster. Il titolo e le proprietà sono passate ieri a suo
figlio, il conte Hugh Richard
Lewis Grosvenor: sarà lui ora,
a soli 25 anni, il terzo uomo
più ricco della Gran Bretagna
e il 68° più ricco del mondo,
con una fortuna personale di
8,3 miliardi di sterline, circa
9,6 miliardi di euro.
I Grosvenor sono molto famosi a Londra. Un loro antenato, Sir Thomas, aveva sposato nel 1677 una ricca ereditiera, Mary Davies, che aveva
portato alla famiglia ampi appezzamenti di terreni paludosi poche miglia a Ovest del
London Bridge. Su quei terreni ora sorgono Buckingham
Palace, i quartieri di Mayfair
(dove si trova Grosvenor
square) e di Belgravia, e i più
eleganti e lussuosi palazzi di
Londra. Il duca di Westminster possiede 121 ettari di terreno nel centro della città, oltre a terreni, palazzi e fabbricati nel Lancashire, nel Cheshire, nell’Oxfordshire, in Scozia, in Spagna, a Hong Kong,
Shanghai e Tokyo. La principale società di famiglia si occupa di costruzioni ed è la più
importante del Regno Unito.
Gerald Cavendish avrebbe
preferito non nascere così ricco, e si lamentava di non poter
cedere nulla di quello che ave-
Gerald Cavendish Grosvenor, VI duca di
Westminster.
è morto a 64
anni di infarto
Amico personale di Carlo,
possedeva
proprietà a
Belgravia e
Chelsea
TOBY MELVILLE/XGTY/AFP
va, perché non apparteneva a
lui, ma alla sua famiglia. Avrebbe preferito la carriera militare
(era generale) e recentemente
aveva sofferto di depressione e
ansia. Alla sua buona salute
non ha certo contribuito la
Brexit, che lo ha privato in poche settimane di 700 milioni di
sterline a causa del crollo del
valore degli immobili.
Il VI duca di Westminster
era molto legato a Carlo, alla
Regina e alla famiglia reale. Suo
figlio Hugh è amico di William e
Kate, che lo avevano scelto come padrino del principe George. Hugh ha ereditato il titolo
nonostante abbia due sorelle
più vecchie di lui, grazie alle
norme sulla primogenitura introdotte dai Normanni nel
1066. La legge che vuole abolirle, chiamata Downton Abbey
Law, langue in Parlamento.
Del VII duca di Westminster,
che lavora in un’azienda di biocombustibili, si ricorda per ora
solo la festa che ha organizzato
per il suo 21° compleanno, costata 5 milioni di sterline. Era
presente anche il principe Harry, fino a ieri lo scapolo più ambito della Gran Bretagna. Ma
nonostante il rango e la simpatia che emana, Harry passerà
ora in secondo piano: la caccia
al ragazzo più ricco del mondo è
ufficialmente cominciata.
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ufficiali
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Umberto Donda
(Nini)
Lo annunciano la moglie, le figlie, i nipoti e tutti i famigliari. Santo Rosario
giovedì 11 ore 19. Funerali venerdì 12
ore 10,30, parrocchia Regina Mundi,
Nichelino.
- Nichelino, 10 agosto 2016
Ciao NINI sarai sempre nei nostri cuori.
Giuseppina, Mario e famiglia.
Ciao zio NINI ci mancherà il tuo sorriso.
La Mega ricorda con affetto il grande
valore umano e professionale del signor
Umberto Donda
- Torino, 10 agosto 2016
E’ tornato alla Casa del Padre
Gaudenzio Cirio
(Franco)
Partigiano e anziano C.R.T.
di anni 90
esempio di rettitudine ed integrità per
tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Ne danno il triste annuncio la moglie
Marisa, le amate figlie Paola, Cristina
con Eduardo e gli adorati nipoti Andrea e Stefano, il fratello Luciano e parenti tutti. Un particolare ringraziamento a Veronica, al dottor Neirotti e
al personale dell’ospedale di Susa. Funerale venerdì 12 agosto alle ore 11,
parrocchia La Pentecoste. Rosario oggi
ore 18,30 in parrocchia.
- Susa, 9 agosto 2016
Giubileo 011.8181
Ci ha lasciato
Maura Soliani
ved. Muscionico
Lo annunciano Simona con Giovanni
e Gabriele. Il Funerale avrà luogo venerdì 12 agosto ore 11, chiesa di Santa
Teresina a Torino. La salma proseguirà
per il cimitero di Maslianico (CO) per
la tumulazione alle ore 14,30.
- Bologna, 10 agosto 2016
Vicini a Simona e famiglia ricordiamo
MAURA con grande affetto. Gian,
Adriana, Roberta, Alessandro e Stefano.
Estero .15
L’APPELLO DI AMNESTY
“L’Italia neghi
l’estradizione
di Khosravi
a Teheran”
ROMA
Fermare l’estradizione di
Mehdi Khosravi. Sull’arresto
del cittadino iraniano fermato
a Lecco il 6 agosto in esecuzione di un mandato di cattura
internazionale emesso dai
magistrati di Teheran, scende
in campo Amnesty International. «In attesa di approfondire il caso, chiediamo che
l’Italia si astenga dall’attivare
procedure, come ad esempio
quella legata alla richiesta iraniana di estradare Mehdi
Khosravi – chiede Antonio
Marchesi, presidente dell’organizzazione non governativa
per il rispetto dei diritti umani -. Ciò soprattutto alla luce
del fatto, riportato dalla stampa, che la persona arrestata in
Italia sarebbe un blogger e attivista per i diritti umani costretto a lasciare l’Iran nel
2009 e titolare dello status di
rifugiato politico nel Regno
Unito». Una richiesta che
Amnesty sollecita ricordando
che «la gestione dei mandati
Interpol da parte dell’Italia risulta da tempo problematica». Come dimostrano i precedenti
dell’estradizione
scampata nel 2015 di un «noto
difensore dei diritti umani algerino» grazie «alla sensibilità dei giudici» di Torino e il caso, nel 2013, dell’espulsione di
Alma Shalabayeva e Alua Ablyazov, moglie e figlia di
Mukhtar Ablyazov, oppositore politico del Kazakhstan.
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Ha finalmente raggiunto il suo
amato Benno nella grande Luce di Dio
la
Serenamente ha raggiunto i suoi
cari
Lucia Barral
ved. Dematteis
Professoressa
Andreina Post Baracchi
Ne danno l’annuncio la sorella Giuliana, i nipoti Marta, Paolo e Luca con
le loro famiglie. Un particolare ringraziamento alla signora Maria e a tutta
l’équipe della casa di riposo Ebraica.
Funerali oggi ore 11 parrocchia Santi
Pietro e Paolo.
- Torino, 9 agosto 2016
Genta dal 1848 - Torino
Mamma e nonna esemplare
di anni 104
Rimarrai sempre nei nostri cuori: le nipoti, i pronipoti, il genero, le nuore.
Funerali in Giaveno venerdì 12 c. alle
ore 15, chiesa parrocchiale San Lorenzo.
- Giaveno, 10 agosto 2016
E’ mancata
Cristianamente è mancato
Mario Gamarra
(Stantedöi)
anni 77
L’annunciano la moglie Piera Tempo,
parenti tutti. Funerali in Feletto venerdì 12 ore 10,30 nella chiesa parrocchiale. Veglia di Preghiera in chiesa
parrocchiale di Leinì giovedì 11 ore
20,30.
- Chivasso, 10 agosto 2016
O.F. Mecca & Chiadò - Cirié
E’ mancata
Liliana Staduan
ved. Boretto
Lo annunciano: Gualtiero, Riccardo,
Mariagrazia, Claudia, Paola, Massimo,
Cecilia, Lorenzo e Carola. Funerali venerdì 12 agosto alle ore 14,30. Parrocchia Assunzione di Maria Vergine, via
Nizza 355, Torino.
- Torino, 10 agosto 2016
O.F. Abat Jour - Moncalieri
E’ mancato
Paolo Petrarca
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Torino, 9 agosto 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
E’ mancato
Giovanni Tamiazzo
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Torino, 10 agosto 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
Ernesta De Santis
Bianchi Muschio
Lo annuncia la famiglia.
- Torino, 9 agosto 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
Laura, Giorgio e Gianluca, dipendenti e collaboratori tutti dello Studio
Governa-Gissi e Associati, profondamente addolorati si stringono commossi all’amico Teresio e famiglia per
la scomparsa della carissima
Maria Teresa Berardo
- Savigliano, 10 agosto 2016
ANNIVERSARI
2015
11 agosto
2016
Dottoressa
Angela Clementina Vallò
Cipollone
Signore proteggi la mia dolce Angela.
Angela continua a proteggermi. Dario.
2012
2016
ing. Alfredo Desogus
Eppure sembra ieri... ma oggi sono io
che mi chiedo se c’ero. Grazie ancora
per gli irripetibili 40anni passati insieme. Come sempre per sempre.
Anima.
2004
2016
Fulvio Traverso
Sempre nei nostri cuori.
16 .Cronache
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
LA VITTIMA, 43 ANNI, NON SI SEPARAVA MAI DALLA SUA PISTOLA: «MI DEVO GUARDARE»
Le immagini del delitto
Difendeva i capi delle cosche
Freddato nel giardino di casa
Lamezia Terme, l’agguato all’avvocato Pagliuso ripreso dalle telecamere
Napoli, 2 feriti
Raffica di spari
in pieno giorno
1 È stata l’ ennesima
«stesa» (raffiche di proiettili esplosi a scopo intimidatorio) a ferire ieri
due giovani incensurati
al Rione Traiano di Napoli. Valentino Esposito, 19 anni, è stato colpito al torace ed è in
prognosi riservata.
Coinvolta anche una
25enne, Anna Pulcrano,
raggiunta da una pallottola alla gamba mentre stendeva i panni.
ANSA
L'avvocato è stato ucciso con due colpi di pistola, uno alla tempia e l’altro al collo
mezia Terme con due colpi di
pistola, uno alla tempia e l’altro al collo.
GAETANO MAZZUCA
LAMEZIA TERME (CATANZARO)
Telecamere a circuito chiuso, un sofisticato sistema
d’allarme antiintrusione e
anche una pistola da cui, dicono i colleghi, non si separava mai. L’avvocato Francesco Pagliuso sapeva di fare una professione difficile
in una terra pericolosa. «Mi
devo guardare» aveva confidato a chi gli chiedeva del
perché di tante precauzioni.
Martedì sera le sue paure
hanno trovato tragica conferma: lo hanno freddato nel
giardino della sua casa a La-
Tra i penalisti più noti
Noto
penalista
Francesco
Pagliuso era
impegnano
nei più importanti processi
ai boss
Termina così una carriera
fulminante che nel giro di pochi anni lo aveva portato a essere uno dei penalisti più noti
della Calabria. Da Cosenza a
Reggio Calabria, l’avvocato
43enne, segretario della camera penale lametina, era
impegnato nei più importanti
processi contro la ’ndrangheta. Tra i suoi assistiti figurano esponenti di primo piano
delle gerarchie mafiose, im-
Ucciso nella
sua auto
Dalle immagini si vede
l’auto dell’avvocato varcare il cancello
elettrico
intorno alle
22,30. Poco
dopo al finestrino si avvicina un uomo
che esplode
due colpi
prenditori «borderline» ma
anche amministratori pubblici e colletti bianchi. E proprio sulla sua attività professionale si concentrano le attenzioni degli inquirenti.
Questa mattina gli investigatori dell’Arma e i magistrati
della Procura di Lamezia
hanno ascoltato i collaboratori del penalista. Un lungo
sopralluogo è stato effettuato
nel suo studio, i militari hanno cercato elementi utili nella
sua agenda e nei faldoni dei
suoi clienti. Pagliuso era anche socio in due locali molto
frequentati a Lamezia.
L’agguato è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Un’azione rapidissima racchiusa in pochi fotogrammi. Dalle immagini si vede l’auto dell’avvocato varcare il cancello elettrico poco
dopo le 22,30, neanche il tempo di fermarsi che al finestrino si avvicina una figura che
esplode due colpi in rapida
successione per poi uscire velocemente dall’inquadratura.
Il viso del sicario non sarebbe
però riconoscibile. A scoprire
il cadavere di Pagliuso sono
stati i carabinieri intorno alle
3 di notte allertati dai familiari che non avevano notizie
dell’avvocato. Accanto al corpo i militari hanno trovato il
suo cane rimasto a vegliare
per tutta la notte il padrone
ormai senza vita. Un piano
ben studiato, la rete di recinzione del giardino infatti era
stata tagliata in un punto per
creare, probabilmente, una
via di fuga alternativa. Oggi
verrà effettuata l’autopsia subito dopo il fascicolo sarà affidato alla Direzione distrettuale antimafia guidata dal
procuratore Nicola Gratteri.
Un caso reso ancor più
complesso dalle attuali dinamiche criminali nella città calabrese. Negli ultimi anni i
clan storici sono stati decimati dalle importanti operazioni messe a segno dalla
Dda. Gli spazi lasciati scoperti sono ora l’obiettivo delle
nuove leve che con sempre
maggiore frequenza e violenza tentano di imporre le loro
regole alle attività economiche lametine. Un far west fatto di bombe, attentati incendiari e minacce.
Una situazione allarmante
che ha spinto il presidente e i
giudici del Tribunale di Lamezia Terme a scrivere ieri
una lettera al premier Matteo
Renzi e al ministro dell’Interno Angelo Alfano per chiedere «la massima attenzione
dello Stato».
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Un rudere abbandonato
Cosa resta del luogo
in cui Marconi creò la radio
A Capo Figari (Olbia) le prime trasmissioni
Il Fai lancia una petizione per recuperare l’area
GIUSEPPE PIRISINU
Degrado
L’avventura
della radio
è nata a Capo
Figari, nell’ex
semaforo
della Marina
militare.
Oggi la struttura è sepolta
dall’incuria
e dal degrado
La storia
NICOLA PINNA
GOLFO ARANCI (OLBIA)
1932
L’evento
L’11 agosto
di 84 anni fa
Marconi
riuscì a
comunicare
da Rocca
di Papa
a Capo Figari
i tempi della banda larga
e delle connessioni superveloci sembra una
questione poco importante. Ma
la storia delle comunicazioni in
tempo reale è iniziata tutta qui:
su questo promontorio, a 342
metri sul mare. Sulle rocce di
Capo Figari la vista si perde nell’azzurro, mare e cielo si mescolano, ma a 270 chilometri da questo strapiombo c’è il Lazio e c’è
Rocca di Papa. La straordinaria
avventura della radio è iniziata
così: «Sono lieto di comunicare
che ieri, per mezzo di apparecchi a onde ultra corte di piccola
potenza, utilizzanti onde di 57
centimetri e forniti di riflettori
portatili, abbiamo potuto comunicare chiaramente da Rocca di
Papa a Capo Figari, in Sardegna,
attraverso una distanza di 270
A
chilometri». Parole di Guglielmo
Marconi, era l’11 agosto del 1932.
A distanza di 84 anni la storia
sembra già dimenticata. Sepolta
dall’incuria e dal degrado.
Più che un museo dedicato alla radio e a questa grandiosa
scoperta, a Capo Figari oggi c’è
soltanto un rudere. Nell’ex semaforo della Marina militare, la
struttura dove Marconi sperimentò il suo sistema, i vandali e
il tempo hanno distrutto quasi
tutto. È rimasta a malapena una
targa, resa quasi invisibile dalle
scritte lasciate dai teppisti su
ogni angolo delle pareti.
Arrivarci è un’avventura.
Dalla zona di Cala Moresca a Capo Figari bisogna affrontare una
stradina in pendenza. Cinque
chilometri di polvere, senza alcuna indicazione. Nessuno si
aspetterebbe una guida turistica, ma questa è davvero terra di
nessuno. Affrontando la salita si
incontra qualche turista: prima
un gruppetto di inglesi e poi due
olandesi, tutti arrivati fin qui per
vedere il luogo in cui è nata la ra-
dio. Non per ammirare un panorama che di per sé meriterebbe
tutta la fatica, ma per fare un affascinante viaggio nella storia.
All’ingresso c’è una sbarra, ma
nessuno si ferma. Giuseppe Pirisinu è un architetto che ha inserito nella sua tesi di laurea un
progetto per salvare e valorizzare il semaforo di Marconi. «La
vedetta è venuta giù e la situazione all’interno è diventata indecente: non possiamo assistere
inermi alla cancellazione di una
pagina così importante della
SUL MONTE ROSA
Due alpinisti
tedeschi
precipitano
da 4mila metri
AOSTA
È stata una guida alpina svizzera a notare i corpi sul ghiacciaio e a dare l’allarme: i due
alpinisti tedeschi erano precipitati qualche ora prima nel
gruppo del Monte Rosa, senza
che nessuno li vedesse. Ai soccorritori è toccato oggi l’ennesimo recupero di morti in
montagna.
Lui, 31 anni, lei, 57, entrambi della Baviera, sono caduti
dai quattromila metri della
cresta del Breithorn centrale,
mentre affrontavano un delicato passaggio di roccia.
Partiti ieri dalla cittadina
svizzera di Zermatt, erano
impegnati in una lunga traversata che li avrebbe condotti oggi al rifugio delle Guide
della Val d’Ayas (Aosta). I loro
corpi, ancora legati in cordata, sono stati recuperati dal
Soccorso alpino valdostano
150 metri sotto la cresta, sul
ghiaccio Verra. Uno dei due
potrebbe aver commesso un
errore, scivolando e trascinando con sé l’altro. Sull’incidente indaga il Soccorso alpino della guardia di finanza di
Cervinia.
Quella del Monte Rosa è solo l’ultima tragedia di una lunga serie che sta funestando
l’estate sulle Alpi con un bilancio di una trentina di morti.
Lo scorso fine settimana sul
Cervino due scalatori inglesi
di 67 anni sono morti assiderati a 4000 metri di quota:
senza un abbigliamento adeguato, erano rimasti bloccati
a causa di una violenta perturbazione.
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storia della scienza».
Il primo collegamento radio,
secondo i piani di Guglielmo
Marconi, si sarebbe dovuto attivare tra la cittadina laziale di
Rocca di Papa e la nave Elettra
che in quei giorni attraversava il
Mar Tirreno. Ma dopo qualche
tentativo andato a vuoto lo
scienziato bolognese scelse di
portare a terra tutta la strumentazione e di sfruttare il semaforo
di Capo Figari. «Da non confondere con un faro – spiega Pirisinu – La funzione era più o meno
la stessa, ma nel semaforo si utilizzavano tecniche di comunicazione diverse rispetto alle classiche luci dei fari. Per dare indicazioni alle imbarcazioni di passaggio si sfruttavano i palloni o
grandi bandiere». L’asta utilizzata per le segnalazioni c’è ancora: arrugginita e semidivelta
dai fulmini. Quel che resta del
semaforo di Capo Figari è proprietà dell’agenzia regionale
della Conservatoria della coste.
Il Comune di Golfo Aranci vorrebbe acquisire la vecchia struttura militare, ma la Regione
non accetta la proposta. «Ci accontenteremmo anche di una
concessione temporanea – dice
il sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino – Un monumento alla scienza non può essere
distrutto dal degrado». Il Fai
(Fondo ambiente italiano) ha
fatto partire una grande petizione on line perché il semaforo
di Capo Figari diventi «luogo
del cuore» e ottenga un finanziamento. Ma la figuraccia di
fronte ai turisti tedeschi è già
fatta: «Perché voi italiani non
siete orgogliosi di questa grande scoperta?».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Cronache .17
.
LE STORIE
1
4
Chivasso
4
Susa
Oulx
Pian del Re
Sorgente
Avigliana
3
fiume
Sangone
fiume Po
Torino
Asti
PIEMONTE
Pinerolo
Bra
Alba
2
1
Sampeyre
ALBERTO GIACHINO/REPORTERS
Il fiume a Torino
Saluzzo
Il Po invaso dalle alghe
di origine tropicale
- LA STAMPA
2
3
DANILO DONADONI/MARKA
MAURIZIO BOSIO/REPORTERS
La sorgente
Il primo tratto
Il Sangone
Il fiume più grande d’Italia nasce al Pian del Re, sul Monviso, in provincia di Cuneo
Un tratto del fiume in secca tra
Revello e Martiniana Po nel Saluzzese
Il torrente in secca a Rivalta vicino
alla confluenza con il Po
Al Po non arriva più l’acqua del Monviso
La denuncia di Legambiente: le coltivazioni agricole ne prelevano troppa
Così è minacciata la fauna ittica e diminuisce la possibilità di diluire gli inquinanti
2020
metri di
altitudine
La sorgente
del Po in
Località Pian
del Re (Comune di
Crissolo in
provincia di
Cuneo) sulle
Alpi Cozie ai
piedi del
Monviso
GIULIA SCATOLERO
LETIZIA TORTELLO
TORINO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ltro che chiare, fresche e
dolci acque di montagna
che, sorgendo dalle Alpi
Cozie e lambendo i territori della città di Saluzzo, arrivano fino
in pianura. Torino, delle acque
del Pian del Re, da giugno e per
tutta l’estate, non vede nemmeno un goccio. Le coltivazioni
agricole, dai frutteti al mais, si
stanno mangiando sempre più
centimetri cubi di fiume. Seccando anche il letto di molti affluenti: il Pellice, il Chisone, il
Varaita, il Maira, il Sangone. Le
A
652
Km di
lunghezza
Il Po è il più
lungo fiume
italiano,
quello con il
bacino più
esteso (71000
km²) e anche
quello con la
massima
portata alla
foce
acque del Po riprendono a scorrere verso Staffarda, dopo 10
chilometri di black out. Sono
acque delle risorgive, che riaffiorano da sottoterra.
A denunciare l’emergenza è
Legambiente, che in questi
giorni ha ricevuto numerose segnalazioni dai paesi del cuneese
e del torinese, da Revello a Rivalta, da Garzigliana a Campiglione: il Po, il «dolce gigante»
della Pianura Padana e i suoi
fratelli minori che gli portano
acqua, sono asciutti. «L’eccesso
di prelievi irrigui e idroelettrici
spinge il sistema idrografico
della regione vicino al collasso
ambientale e al peggioramento
della qualità dell’acqua, per
mancanza di auto depurazione», spiega in termini tecnici
Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle
d’Aosta. Tradotto: «È ora di alzare la voce, Torino deve prendere in mano la situazione, far
rispettare le regole e sanzionare i trasgressori». In primis i
consorzi irrigui, come puntualizza Massimiliano Borgia, che
sul tema ha scritto un libro,
«Fiumi senz’acqua»: «Perchè ci
troviamo in questa situazione?
A causa dei prelievi per bagnare i campi di mais che spesso
sono superiori al limite consentito. La maggior parte dei canali irrigui non è dotata di un misuratore di portata, è impossi-
bile stabilire se la quantità prelevata sia quella legalmente
concessa oppure no».
Va bene che è stato un anno
poco piovoso e che le riserve
perenni dei ghiacciai sono in
costante diminuzione, ma il fenomeno del «disseccamento»
del Po e degli affluenti, che va
avanti dalla fine degli anni ’80,
ma che pian piano sta peggiorando, non è solo estivo. La legge regionale, di per sé, stabilisce i valori del flusso minimo
vitale dei fiumi, ma di fatto non
sono rispettati. E le multe, in
capo alla Città Metropolitana,
non scattano. Mancanza di
personale da dedicare ai controlli, ma non solo. La caccia ai
Jamie in vetta al Cervino
senza braccia né gambe
Amputato dopo un incidente sul Bianco, non si è mai arreso
ENRICO MARTINET
AOSTA
othing is impossible». Retorica?
No, realtà. Almeno per un manager di 47 anni
in un’azienda di sicurezza sul
lavoro che con protesi a braccia e gambe è riuscito in uno
dei suoi sogni, scalare il Cervino. Jamie Andrew, scozzese, sposato tre figli, al medico
che nell’inverno del 1999 gli
amputò le gambe all’altezza
del ginocchio e le braccia dal
gomito disse due settimane
dopo l’operazione: «Vedrai,
qui tornerò». Passarono tre
anni e Jamie riuscì a raggiungere la vetta del Mont Maudit
dal rifugio Cosmiques sul
Monte Bianco, versante francese. «L’impossibile» per lui
era stato spazzato via. Anche
«N
la paura, l’avversione che
avrebbe dovuto avere per la
montagna che lo aveva costretto a reinventarsi la vita.
«Aspetto la fine, ma la morte
non arriva», scrive Andrew nel
libro «Life and limb» nel 2004.
A fine gennaio del 1999 restò
bloccato per cinque notti nella
«brèche» della parete Nord de
Les Droites, Monte Bianco, versante di Chamonix. È insieme a
un altro Jamie, Fisher, amico,
compagno di cordata in altre
avventure. Mentre salgono i
mille metri di ghiaccio e roccia
comincia a nevicare. Non si fermano. E arrivati quasi in vetta,
a 4.000 metri di quota, cercano
riparo nella piccola cengia, la
«brèche». È bufera, oltre mezzo
metro di neve, temperature a
meno 30. Fisher cede al freddo
l’ultima notte, Andrew, si sveglia tra le braccia dei soccorsi
La scalata
Jamie
Andrew,
scozzese, al
medico che
nel ’99 gli
amputò le
gambe disse
«Qui tornerò»
arrivati in elicottero, le guidemilitari del Plotone di alta montagna di Chamonix. Ma non
sente più braccia e gambe, il gelo le ha perdute. Il suo corpo è a
33 gradi, è cosciente e il dottor
Emmanuel Cauchy, specialista
in congelamenti dell’ospedale
di Chamonix, gli annuncia che
L’arrivo
Il 4 agosto
raggiunge la
cima del
Cervino con
due guide
inglesi,
seguendo la
via dell’Hornli
furbetti è partita. Più che nei
confronti dei consorzi agricoli,
delle ditte che si occupano di
produzione di energia idroelettrica: «Nell’ultimo anno sono stati controllati circa 30 impianti di derivazione, per la
maggior parte dedicati alla
produzione di idroelettrico spiega Giuseppe Formichella,
direttore generale della Città
Metroppolitan di Torino -. Di
solito, facciamo prima verbali
di accertamento, le sanzioni
scattano solo se gli impianti
non si adeguano». Ma quali sono le conseguenze di questo fenomeno? «Prelevare più acqua
del dovuto e seccare i fiumi significa far morire la fauna ittica, oltre che diminuire la possibilità di diluire le sostanze
inquinanti presenti». Se il fiume rimane asciutto «si potrebbe prefigurare anche il reato di
disastro ambientale», aggiunge Borgia. Le multe, come si
diceva, sarebbero salate, dai 2
mila ai 20 mila euro, per tutelare le acque dolci del Po.
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deve tagliare perché l’infezione
è già in corso. Jamie Andrew
pochi mesi dopo riesce già a
guidare l’auto. La montagna resta il suo chiodo fisso: la verticalità, il vuoto fanno parte del
suo lavoro perché la sua azienda è specializzata in strutture
di sicurezza su grattacieli, ponti, piattaforme. Forma anche
un’associazione per coloro che
hanno perso gli arti: «La vita
vale più di mani e piedi». Nel
2004 è in vetta al Kilimangiaro,
5.885 metri.
E il 4 agosto raggiunge con
due guide alpine inglesi la cima
del Cervino, la montagna per
eccellenza che lo aveva respinto nel 2014. Segue la via dell’Hornli, la cresta scelta da sir
Edward Whymper nel 1865,
per essere il primo uomo sul
Cervino. Jamie impiega sei ore
a salire, mezz’ora in più a scendere, neanche tre ore di differenza secondo l’indicazione
della normale tabella di marcia. Per darsi equilibrio si è legato due bastoncini telescopici
agli avambracci d’acciaio, metodo già sperimentato anche
sul Monte Bianco, quando
mancò la cima per duecento
metri a causa del maltempo.
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12345678998A13BC38DE9F LA STAMPA 9
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Il punto
della
giornata
economica
ECONOMIA
FINANZA
Italia
FTSE/MIB
-0,03%
16.791 punti
FTSE Italia
All Share
-0,06%
.
19
&
A TRAINARE IL PRODOTTO LORDO SONO SOPRATTUTTO LE REGIONI DEI DISTRETTI INDUSTRIALI, INADEGUATO IL CONTRIBUTO DI SERVIZI E TURISMO
Petrolio
Berlino l’unica capitale europea
che non riesce a spingere la crescita
dollaro/barile
41,71
Se la città non ci fosse, la Germania sarebbe più ricca. L’opposto di Parigi, Londra e Roma
EuroDollaro
Cambio
1,1184
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
All’estero
Dow Jones
(New York)
-0,20%
Nasdaq
(New York)
-0,40%
Dax
(Francoforte)
-0,39%
Ftse (Londra)
+0,22%
Oro
Euro/grammo
39,99
Il sospetto circolava da tempo, almeno da quando, nel
2003, l’ex sindaco Klaus
Wowereit pronunciò una
frase destinata a diventare
un fortunato slogan: «Berlino è povera, ma sexy». Ora
arriva la conferma: senza
Berlino la Germania se la
passerebbe economicamente meglio. Mentre tutte le altre capitali europee rappresentano un motore per la
crescita del proprio Paese,
Berlino ha piuttosto una
funzione di freno per la locomotiva di Eurolandia e abbassa il prodotto interno
lordo pro capite tedesco dello 0,2 per cento. A rivelarlo è
l’istituto economico di Colonia Iw, che si è posto una domanda: come cambierebbe
l’economia di uno Stato se
non si tenesse conto del contributo dato dalla sua capitale al Pil? Tutti i Paesi europei assisterebbero a un calo
del proprio benessere. Tutti, tranne uno: la Germania.
Il Paese europeo la cui
economia dipende in misura
maggiore dalla propria capitale è la Grecia. Senza Atene
il Pil pro capite ellenico
scenderebbe del 19,9%. Segue la Francia che, se dovesse rinunciare a Parigi, si ritroverebbe a fare i conti con
un crollo del Pil pro capite
del 15%. Un effetto della
struttura centralistica del
Paese, che fa sì che nell’Îlede-France (la regione di Parigi) abbiano sede molti big
economici, da Renault a Total. Il risultato: qui vive un
Come sarebbe il Pil pro capite dei Paesi europei senza conteggiare la capitale
-19,9%
-15,0%
-14,2%
-13,7%
Grecia
senza Atene
Francia
senza Parigi
Repubblica Ceca
senza Praga
Portogallo
senza Lisbona
-13,3%
-12,9%
-11,7
-11,2%
Danimarca
senza Copenaghen
Finlandia
senza Helsinki
Svezia
senza Stoccolma
Regno Unito
senza Londra
-9,6%
-8,7%
-6,1%
-6,0%
Polonia
senza Varsavia
Belgio
senza Bruxelles
Austria
senza Vienna
Spagna
senza Madrid
-4,8%
-2,1%
+0,2%
Olanda
senza Amsterdam
Italia
senza Roma
Germania
senza Berlino
quinto di tutti i francesi, ma
viene prodotto un terzo del Pil
nazionale. Se non ci fosse Londra, il Regno Unito sconterebbe invece un calo del Pil pro
capite dell’11,2%. E Roma? È
notevolmente staccata: senza
la Città eterna il Pil pro capite
italiano scenderebbe del 2,1%
o, detto altrimenti, di 546 euro
per abitante. Un valore, quest’ultimo, lontano dai 3874 euro di Londra per la Gran Bretagna o dai 4837 euro di Parigi
per la Francia.
Un discorso ben diverso vale per Berlino: escludendo la
metropoli sulla Sprea, il pro-
dotto interno lordo pro capite
tedesco aumenterebbe di 75
euro. Una somma che, come
rivelano Matthias Diermeier e
Henry Goecke, gli esperti dell’istituto IW che hanno condotto l’analisi, salirebbe ulteriormente senza i trasferimenti miliardari di cui gode la
capitale. Solo lo scorso anno,
nell’ambito del meccanismo di
perequazione finanziaria che
sposta finanziamenti dalle regioni tedesche più ricche a
quelle più povere, Berlino ha
incassato 3,6 miliardi di euro,
più di qualsiasi altro Land (regione autonoma). La capitale
Un miliardo di sterline non basta
Peppa Pig non sarà venduta
La casa di distribuzione boccia la maxi-offerta dell’inglese Itv
LUIGI GRASSIA
Peppa Pig è la protagonista
di un cartone animato che
piace tantissimo ai bambini.
A dir la verità la grafica è
scadente, l’animazione rudimentale; ormai si fanno cartoni animati così sofisticati,
con effetto a tre dimensioni,
che sembrano veri. Non così
Peppa Pig e i suoi amici maialini come lei, piatti e dai
movimenti rigidi. I bambini,
anche i più piccoli, sono diventati molto esigenti per
quanto riguarda la grafica in
televisione e al computer, ma
evidentemente per Peppa
+19
per cento
Il premio
sul valore
delle azioni
rispetto ai
corsi di Borsa
proposto
dall’offerta
di Itv per
Entertainment One
Pig fanno un’eccezione, sono
conquistati dalle storie.
Su questo si è creato dal
2004 un impero dell’intrattenimento che comprende trasmissioni in centottanta Paesi
del mondo e una fiorente attività di vendita di pupazzi, magliette eccetera. Ma quanto
vale questo impero? Finora
non si sapeva, adesso la legge
della domanda e dell’offerta lo
ha stabilito: Peppa Pig vale più
di un miliardo di sterline, cioè
(mal contati) un miliardo e duecento milioni di euro.
A stabilirlo sono state una
proposta di acquisto e un rifiuto. Il gruppo inglese Indepen-
dent Television (Itv) ha lanciato un’offerta che attribuisce
appunto il valore di un miliardo di sterline alla società Entertainment One (canadese,
ma quotata a Londra) che controlla i diritti di Peppa Pig.
Per dirla tutta, in pancia la
Entertainment One ha anche
altro: un patrimonio di oltre
40.000 titoli fra film e serie
televisive fra cui «Il caso
Spotlight», Oscar 2016, e di
recente il gruppo si è associato con la Mark Gordon Company, che controlla «Grey’s
Anatomy». Quindi non c’è in
ballo solo Peppa Pig. Ma
quello è il prodotto di punta
sconta la perdita del suo tessuto industriale seguita prima
alla costruzione, poi alla caduta del Muro, e una trasformazione strutturale che ne ha fatto una città che oggi punta
molto su turismo, servizi e
startup. Settori che non hanno
però creato ancora abbastanza posti di lavoro, tanto che il
tasso di disoccupazione è al
9,5%, ben al di sopra della media nazionale del 6%.
Il ruolo tutt’altro che centrale di Berlino per l’economia
tedesca, notano gli autori, non
è tipico per l’Europa, ma lo è
per la Germania, che si basa su
un sistema federale. Le capitali economiche tedesche sono
altre: quelle, non a caso, a più
forte vocazione industriale.
Stando ai dati forniti da Diermeier (riferiti al 2013), la lista
delle aree col Pil pro capite più
alto è guidata da Wolfsburg (la
città sede di Volkswagen), con
143.700 euro, seguita da Ingolstadt (Audi) con 122.700 euro e Monaco e provincia (Bmw,
Siemens) con 96.900. A titolo
di paragone: la provincia di
Roma si ferma a 34.900 euro,
la città metropolitana di Milano a 49.500.
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della Entertainment One.
Nel tentativo di mangiarsi
questo grosso boccone la Itv
ha messo sul piatto 2,36 pence
per azione, una cifra superiore
del 19% alla quotazione attuale
della compagnia. Ma il consiglio di amministrazione, dopo
aver ponderato bene, ha respinto la proposta all’unanimità, e anche in termini duri:
«Sottovaluta sostanzialmente
la nostra azienda, accettarla
ne minerebbe le prospettive».
Quali prospettive? L’espansione in Estremo Oriente, soprattutto. Dall’anno scorso,
Peppa Pig con pupazzi e accessori è in vendita nei supermercati Wal-Mart, la più grande catena di supermercati degli Stati Uniti, e adesso si prepara alla conquista della Cina,
del Giappone e della Corea del
Sud. Nessuna intenzione di
farsi acquisire dal primo che
passa con un assegnuccio da
un miliardo di sterline.
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20 .Economia
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
LE MODIFICHE ALLA PREVIDENZA: 500 MILIONI PER LE RICONGIUNZIONI E 260 PER ESTENDERE L’ESENZIONE FISCALE
Pensioni, 1,8 miliardi ai baby lavoratori
Pagare più quattordicesime costa 800 milioni, anticipare il ritiro altri 700 milioni
ROMA
L’intervento più costoso del
pacchetto pensioni è lo scivolo per i lavoratori precoci: i
primi calcoli sull’impatto
oscillano tra 1,2 e 1,8 miliardi.
Invece per raddoppiare i beneficiari della quattordicesima servirebbero 800 milioni
all’anno. L’Ape, cioè l’anticipo
dell’età della pensione, costerebbe 600-700 milioni. Lo
stanziamento massimo di 1,5
miliardi, ipotizzato nei giorni
scorsi, non basterebbe. La
Cgil sottolinea che «servono
più di due miliardi».
I precoci. Fare uno sconto
Margini
stretti
a coloro che hanno iniziato a
lavorare prima dei 18 anni
avrebbe costi che oscillano tra
1,2 e 1,8 miliardi a regime (cioè
dopo i 10 anni). Il riconoscimento di un bonus di 4 mesi
per ogni anno di contribuzione
prima dei 18 anni di età (a partire da 14) avrebbe un valore
tra 1,5 e 1,8 miliardi, sempre a
regime. Riducendo il bonus a 3
mesi si andrebbe da 1,2 a 1,4
miliardi. Sarebbe di 60-67mila
la platea annua degli interessati. Allo studio anche la possibilità di un’uscita secca dopo
41 anni di contributi per chi ha
accumulato un certo numero
di mesi di versamenti prima
Accettare
tutte le ipotesi di cambiamento delle
pensioni
costerebbe
più del miliardo e mezzo
di euro che
il governo
ipotizza come
massimo
della maggiore età.
Quattordicesima. Passare
da 1,2 a 2,4 milioni di ultra-sessantaquattrenni con diritto all’aggiunta costerebbe 800 milioni. La maggiorazione sarebbe graduata, come già accade
ora, sui contributi (336 euro se
sotto i 10 anni, 425 fino ai 20
anni e 506 oltre i 25 anni di versamenti). L’allargamento del
bacino si otterrebbe alzando
l’asticella dell’assegno su cui
caricare la quattordicesima
(oggi è 750 euro mensili).
Ape. Il costo dell’anticipo
pensionistico tramite prestito
varierebbe tra i 600 e i 700 milioni di euro, destinati soprat-
ANSA
Il Cipe sblocca lavori per 40 miliardi di euro
Uno e mezzo per completare il Terzo Valico
Fra gli interventi l’allungamento della Metro a Torino e la sistemazione della statale Jonica
il caso
LORENZO CRESCI
1630
Milioni
Lo stanziamento per i
lavori dell’alta velocità GenovaMilano
attraverso il
Valico dei
Giovi
C’
è anche il quarto lotto
del Terzo valico, per
un totale di 1,63 miliardi di euro, fra le opere che
hanno ottenuto il via libera dal
Cipe. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha espresso «soddisfazione per questa importante notizia, che conferma gli impegni
del governo per un’opera altamente strategica per il Piemonte. «Ora ci sono tutte le
condizioni per avanzare con
velocità nella realizzazione e
confermare gli impegni sottoscritti recentemente con Cociv per l’impiego di manodopera locale», ha aggiunto Chiamparino, ringraziando il ministro Graziano Delrio «per l’attenzione che ha finora dimostrato per questa importante
infrastruttura».
Una notizia attesa nel nord
ovest del Paese, visto che l’opera consentirà di svoltare dal
punto di vista dei collegamenti
tra Genova e Milano e, quindi, a
proseguire verso il nord Europa. Un corridoio fondamentale
per i traffici commerciali e per
quelli passeggeri. E con questo
via libera, è possibile avviare
così la realizzazione del quarto
lotto costruttivo. Un ok che ar-
riva dopo non poche sollecitazioni e missioni liguri-piemontesi nel palazzi romani per una
infrastruttura che, nei decenni,
è stata più volte al centro di discussioni relative alla propria
strategicità. Ma il Comitato di
ieri ha deciso di spingere a fondo sulle reti ferroviarie: è stato
infatti approvato anche il progetto definitivo dell’adegua-
AZIENDA REGIONALE EMERGENZA
SANITARIA ARES 118 - LAZIO
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
CIG: 64700527CF. CUP: J89D15002310003.
Amministrazione aggiudicatrice: Azienda
Regionale Emergenza Sanitaria ARES 118 Via Portuense 240, 00149 Roma - Importo a
base d’asta: € 344.400,00. CPV: 33172200S. Procedura aperta per la fornitura di n. 19
monitor defibrillatori manuali per l’utilizzo su
mezzo di soccorso occorrenti all’ARES 118.
Offerte ricevute: n. 6. Valore finale dell’appalto:
€ 308.795,15. Data aggiudicazione: 21.06.2016.
Ditta aggiudicataria: Vincal Srl. Organismo
responsabile delle procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Presentazione del ricorso: 30 gg dalla data di ricezione comunicazione ex art. 79 del Dlgs 163 06.
Pubblicazione Bando di gara GURI 30.11.2015.
Pubblicazione Avviso di Appalto Aggiudicato
GURI: 30/07/2016. Invio Avviso di Appalto Aggiudicato GUUE 26/07/2016. Responsabile del
procedimento: Dr.ssa Patrizia D’Erasmo.
IL DIRETTORE GENERALE
(Dr.ssa Maria Paola Corradi)
mento tecnologico
e infrastrutturale
di una galleria della
Linea ferroviaria
Battipaglia-Reggio
Calabria e, in generale, 8,9 miliardi
vengono destinati
proprio al programma di Rfi per
migliorare l’offerta
del trasporto sia
merci sia passeggeri, a partire da “investimenti di sviluppo a carattere
regionale”.
Il pacchetto
complessivo delle
opere approvate
vale 40 miliardi di
euro e interviene
LUCA ZENNARO/ANSA
anche nel potenziamento delle meLa Regione tropolitane italiane: in particoPer Chiampa- lare, il Comitato ha approvato
rino «Ora ci interventi per migliorare gli
sono tutte le impianti di alimentazione e
condizioni per trazione elettrica della linea 2
avanzare con della metropolitana di Milano
velocità nella «allo scopo di migliorare stanrealizzazione dard di sicurezza ed affidabilidell’opera e tà» e ha assegnato 28,9 milioni
confermare di euro a favore del Comune di
gli impegni» Torino per la linea 1 della me-
CITTÀ DI TORINO
ESTRATTO AVVISO DI PROCEDURA APERTA AI SENSI DEL D.LGS.
N. 50/2016 PER LA FORNITURA E LA MANUTENZIONE DI LICENZE
SOFTWARE VMWARE DI TIPO ENTERPRISE LICENSE AGREEMENT
(ELA) PER UTILIZZO IN IPZS
Si rende noto che, ai sensi del D.Lgs. 50/2016, è stato pubblicato nel Supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 02/08/2016 con
il numero di riferimento n. 266459-2016-IT, nella Gazzetta Ufficiale V Serie
Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 05/08/2016 e sul sito www.eproc.ipzs.it
il bando relativo alla procedura aperta per la fornitura e la manutenzione di
licenze software VMware di tipo Enterprise License Agreement (ELA) per
utilizzo in IPZS. Gli operatori economici interessati possono far pervenire le
offerte, secondo le modalità previste dal suddetto bando, entro e non oltre
le ore 12.00 del giorno 13/09/2016 tramite il Sistema telematico di acquisto
accessibile all’indirizzo www.eproc.ipzs.it.
Il Direttore Acquisti - avv. Alessio Alfonso Chimenti
PROCEDURA APERTA n. 42/2016 del
29 luglio 2016 per il servizio di copertura
assicurativa multigaranzia per bambini e
operatori scolastici dei nidi e delle scuole
dell’infanzia della Città. Comunicazione a
norma dell’art. 98 del D.Lgs. n. 50/2016.
Sistema di aggiudicazione: ai sensi
dell’art. 95 c. 2 del D.Lgs. 50/2016. Ha
presentato offerta n. 1 ditta. È risultata
aggiudicataria la ditta: SOCIETA’ REALE
MUTUA DI ASSICURAZIONI, con sede
in Torino, via Corte d’Appello 11 con il
punteggio totale di punti 100.
Torino, 08.08.2016
IL DIRIGENTE DELL’AREA APPALTI ED ECONOMATO
Dott.ssa Monica SCIAJNO
FONDO DI ASSISTENZA PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO
ENTE DI DIRITTO PUBBLICO - (Legge 12/11/1964, n. 1279 - D.P.R. 29/10/2010 n. 244)
AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA
Centostazioni S.p.A., ha pubblicato - G.U.U.E. n. 2016/S 153-277310 e G.U.R.I.
n. 92 del 10/08/2016 - bando di gara a procedura aperta (prezzo più basso),
“Fornitura energia elettrica 2017” (CIG: 6776152187). Importo € 2.200.000,00
IVA esclusa. Termine presentazione domande di partecipazione: 28/09/2016, ore
10:00. Bando integrale è sul sito www.centostazioni.it. RUP: Avv. M.G. Lodato.
L’Amministratore Delegato
Dott. Luca Preziosi
AVVISO
GARA EUROPEA A PROCEDURA APERTA - CIG n. 6733620701
Il Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato (L. 12.11.1964, n. 1279 - D.P.R.
29/10/2010, n. 244) rende noto che, a seguito della deliberazione del C. di A. n. 293 del 5 maggio
2016, ha indetto una gara europea a procedura aperta preordinata alla scelta di una società concessionaria per la raccolta pubblicitaria sul mensile ufficiale della polizia di Stato “Poliziamoderna”.
Il bando di gara è stato pubblicato sulla G.U.U.E. n 2016/S 133-240468 del 13 luglio 2016 e sulla
G.U.R.I. n. 86 del 27 luglio 2016. Coloro che intendono partecipare possono presentare offerta alle
condizioni descritte negli atti di gara, disponibili sul sito www.poliziadistato.it (per il cittadino - bandi di gara - Fondo Assistenza). Gli interessati potranno chiedere informazioni ai punti di contatto
indicati negli atti di gara, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 dal lunedì al venerdì, telefono 0646572507 /
0646547305, fax 0646572360, e-mail: [email protected].
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - Terribile
tutto a coprire le detrazioni
per le categorie più svantaggiate, come i disoccupati.
Ricongiunzione. Mettere
in fila i contributi versati per la
pensione in diverse gestioni
costerebbe 500 milioni a regime. La cifra stimata includerebbe anche il riscatto della
laurea (senza questo, la spesa
si abbasserebbe a 440 milioni).
Nel primo anno il costo sarebbe pari a 87 milioni.
Esenzione fiscale. Esonerare dal fisco i pensionati con
le stesse regole dei dipendenti
costerebbe 260 milioni l’anno.
Molto più alta la spesa per portare tutte le detrazioni allo
stesso livello (1,9 miliardi).
Lavori usuranti. Favorire
il pensionamento di chi ha
svolto le attività più faticose
costerebbe 72 milioni di euro a
regime (20 milioni il primo anno). La cifra aumenta se si
estende l’agevolazione ad altre
categorie (220 milioni se si includono gli operai edili). [R. E.]
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tropolitana, tratta Lingotto Bengasi. Interventi anche nel
settore portuale, con l’approvazione del progetto definitivo
del potenziamento degli impianti ferroviari di “La Spezia
Marittima”, all’interno del
porto commerciale cittadino,
assegnando 38,98 milioni di
euro. Il Cipe ha, in più, riapprovato il Progetto definitivo di riqualificazione e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 “Paullese” e rimodulato il quadro
complessivo del Fondo infrastrutture ferroviarie, stradali
e relativo ad opere di interesse
strategico. Ha approvato il
progetto preliminare del primo lotto del Sistema tangenziale di Lucca con la copertura
finanziaria di 79,9 milioni di
euro, riguardante la viabilità
cittadina, lo stralcio nord del
progetto “Nodo ferro stradale
di Casalecchio di Reno”.
Oltre metà del totale degli investimenti è destinato al sud del
Paese e, in particolare, 13,4 miliardi sono stati destinati agli interventi previsti nei patti per il
Mezzogiorno. E mentre si blocca, dopo tanto tempo, la situazione della Statale 106 “Jonica”,
e tra le novità si trova lo stanziamento per l’adeguamento tecnologico e infrastrutturale di
una galleria della Linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria, grande interesse viene destinato anche alle bonifiche dei
siti di interesse nazionale e e
delle discariche: “Rilanciamo la
sfida della sostenibilità”, esulta
in ministro dell’Ambiente, Gian
Luca Galletti.
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Borsa .21
LA STAMPA
.
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
LEGENDA
AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione
dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso
interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro.
il punto
Panorama
LUIGI GRASSIA
IL MIGLIORE
+8,51%
Zucchi rnc
IL PEGGIORE
-7,06%
E.ON
8,695
0,1785
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
BENE LEONARDO E LUXOTTICA
ARRETRANO SAIPEM E FERRAGAMO
I
ndici immobili alla chiusura della Borsa di Milano con il
Ftse Mib -0,03% a 16.791 punti e l’All Share -0,06%. Chiusura mista per le altre Borse europee: Londra +0,22%,
Parigi -0,36% e Francoforte -0,39%. Per Madrid una chiusura statica come quella di Piazza Affari (-0,08%).
A Milano bene i titoli finanziari (Unicredit +0,79%, Intesa
Sanpaolo +0,88%, Generali +0,08%, Mps +0,49%) con l’eccezione di Mediobanca che dopo i recenti rialzi ha perso lo
0,69%. Negativi gli energetici (Saipem -1,40%, Enel 0,20%,
Eni -0,30%) e Telecom Italia che ha chiuso con una flessione
dello 0,85% nonostante un report positivo dagli analisti di
Mediobanca. Per quanto riguarda gli industriali, Leonardo/
Finmeccanica +1,18%, Fiat Chrysler +0,16% e Ferrari
+0,23%. Nel lusso Ferragamo -1,40% e Luxottica +0,99%.
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Cairo compra ma è sotto il 50% del suo gruppo
Urbano Cairo mirava a risalire in Cairo
Communication al 50 per cento più
un’azione, dopo che l’Opas lanciata su Rcs
lo aveva fatto scendere dal 72,8% al 48,8%.
Ma non ha centrato il risultato: è riuscito a
comprare un altro 0,81% del capitale, portandosi così al 49,61%. Per acquistare nuove quote, ha lanciato un’offerta a chi ne
fosse titolare, fra gli investitori qualificati
in Italia e quelli istituzionali esteri. Non è
detto che l’editore si sia arreso: è probabile che continui a operare per tornare ad
avere la maggioranza assoluta della Cairo
Communication. A livello pratico non
cambia nulla. L’editore continua ad avere
il controllo della Cairo Communication
che, a sua volta, controlla Rcs, di cui possiede il 59,7%, dopo l’Opas. La necessità di
tornare ad avere leve più solide nella Cairo Communication è legata al fatto che
con l’Opas la posizione di Cairo si è diluita,
visto che ha ceduto le azioni della sua società in cambio di quelle Rcs.
Esselunga, i figli di Caprotti
ricorrono in Cassazione
Eni, dissequestro definitivo
per l’impianto di Potenza
La guerra dei Caprotti per il controllo di
Esselunga si avvia alle battute finali. In
concomitanza con le voci di una possibile cessione della catena dei supermercati italiani, i primi due figli di Bernardo
Caprotti, fondatore dell’impero, fanno
ricorso in Cassazione dopo aver perso il
19 maggio il giudizio in appello, che aveva confermato l’esclusiva presa del capostipite sul gruppo. Se in terzo grado
dovessero spuntarla i figli, la proprietà
di Esselunga dovrebbe essere di nuovo
ripartita fra Caprotti e gli eredi, che l’imprenditore aveva escluso nel febbraio
del 2011. Nel frattempo Caprotti non è
più presidente ma è rimasto nel consiglio della capogruppo Supermarkets
Italiani, con diverse deleghe operative.
Finisce dopo circa 130 giorni la vicenda
giudiziaria del Centro Olio dell’Eni a
Viggiano (Potenza). L’impianto era stato
parzialmente sequestrato il 31 marzo su
richiesta della Procura di Potenza; dopo
un dissequestro temporaneo disposto a
giugno per permettere alcuni lavori di
modifica, ieri il giudice delle indagini
preliminari Tiziana Petrocelli ha disposto il dissequestro definitivo. Il sequestro del 31 marzo era avvenuto nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento
degli scarti di produzione. La vicenda ha
messo a rischio i posti di circa duemila
lavoratori (fra occupati diretti e dell’indotto) e ha fatto perdere ala Regione Basilicata diversi milioni di euro di diritti di
sfruttamento.
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Il Mercato Azionario del 10-08-2016
AZIONI
A
A.S. Roma
A2A
Acea
Acsm-Agam
Aedes
Aegon
Ageas
Agronomia
Ahold Del
Alba
Alcatel Lucent
Alerion
Allianz SE
Ambienthesis
Ambromobiliare
Anima Holding
ASTM
Atlantia
Autogrill Spa
Autostrade Meridionali
Axa SA
Azimut
Prezzo
chiusura
Var. %
ultima.
0,4464
1,2370
12,4300
1,6850
0,3691
3,8300
31,8900
0,0450
21,5200
2,6860
3,4780
1,8110
135,8000
0,3704
2,8520
4,6060
10,0800
22,2900
7,7950
16,8500
18,6000
14,5500
+1,4500
-0,4000
-0,2400
+0,3000
-0,0800
+1,1600
+4,0500
+0,0000
+1,2700
+1,3600
+0,0000
+4,6800
+1,1900
-0,9900
+0,0000
+0,1300
-1,5600
-0,7100
+0,4500
+0,8400
+1,9700
+0,6900
Minimi
anno
Massimi
anno
Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
0,4939 -8,6700
0,3700
1,2870 -1,3600
0,9560
9,8400 14,2500 -12,4600
1,7170 +5,3100
1,2640
0,5195 -28,9500
0,3156
5,4650 -27,1900
3,0380
28,8900 43,2700 -26,3000
0,1412 -68,1300
0,0220
18,7588 21,8400 +12,2000
3,0980 -11,5300
2,2120
3,7760 -3,9200
2,8980
2,4480 -24,5400
1,5210
119,0000 163,9000 -17,1400
0,4620 -17,6900
0,3560
5,2705 -45,8900
2,5900
8,0200 -42,5700
3,9240
8,9350 11,9200 -12,7300
20,9400 24,6500 -9,0200
8,8200 -11,6200
6,2150
15,9800 17,8900 -5,2800
16,2500 25,3900 -26,7400
12,9100 23,0600 -36,9000
177
3875
2647
129
118
0
1
26
79
61524
4
7
1381
887
18407
1983
74
2084
Edison rnc
EEMS
Enel
Enertronica
Enervit
ENGIE
ENI
ERG
Ergycapital
Eukedos
EXOR
0,6670
0,0940
4,0540
5,0500
2,3800
14,5900
13,5100
10,2500
0,0462
0,9545
35,8400
F Ferrari
Fiat Chrysler Automobiles
Fincantieri
Finecobank
Fintel Energia Group
First Capital
FNM
Frendy Energy
Fullsix
43,0500
6,2000
0,3810
5,2700
3,5500
0,7930
0,4102
0,4000
1,2170
G Gabetti Property Solutions
B
C
D
E
1,2620 -75,5800
0,2854
49,9000 99,9000 -20,6700
16,0200 29,1800 -35,7800
2,2500 -35,9100
1,2710
7,7300 -13,2700
5,3150
1,2320 -79,9300
0,2430
7,0400 -49,3200
2,5820
0,9210 -57,3100
0,3464
4,1520 -44,1700
2,1260
0,2699 -37,6100
0,1602
2,7880 -37,8300
1,5850
2,5400 -28,8500
1,7220
8,2650 -27,8300
5,6900
9,5042 -76,0700
1,8300
4,6600 -16,9300
3,2900
56,8000 73,0000 +2,3300
4,8500 -34,7200
2,6980
1,6500 -32,4700
1,0050
84,6500 117,0000 -16,7500
0,4779 -23,2700
0,3540
0,7215 -16,9600
0,4768
2,8600 -4,1700
2,3000
0,3793 -16,7500
0,2305
0,2810 -50,8900
0,1140
10,3300 15,3900 -24,7200
5,8050 -32,7800
3,7000
0,3740 -43,3000
0,1890
65,0500 97,9500 -18,2200
36,7000 52,5000 -14,9100
17,5000 22,3000 -11,6600
16,5900 19,1000 -3,2200
0,2900 -5,7600
0,2500
0,3900 -12,3100
0,3420
0,0879 -45,5100
0,0452
13,2800 17,8800 +5,9400
12,1000 18,7900 +13,1900
7,3500 10,5000 -0,1000
256
2
2179
223
4683
725
1717
1727
1051
114
201
24
39
1882
55515
193
132
73
1316
22
34
5
168
42
7
86
144
10
0
38
1176
3107
414
+0,0000 0,8735
+0,0000 1,7850
+0,0000 0,7395
-0,5200 6,9400
-0,0800 1,1070
+0,9900 21,2200
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+0,0000 0,6510
-0,6500 6,1450
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-0,4900 0,1700
+3,9500 0,7640
-2,1300 0,3400
+1,2000 5,1700
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+0,0000 0,2005
-0,0900 4,9800
+0,4900 7,0950
+0,6900 0,3226
+0,1000 0,7755
-0,8700 0,2741
1,1700
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1,0000
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1,9260
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7,3400
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0,0338
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1,1100
0,6950
6,9200
0,4306
0,3190
6,8550
10,9100
1,0910
1,2340
1,1600
+11,5000
-13,9800
-20,0000
+18,7500
-36,2400
-17,4600
-26,0900
-6,9300
-0,6500
-54,1400
-21,4800
+5,8800
-50,3500
+6,4700
-13,5100
-29,2700
-21,5900
-24,4700
-67,9400
-2,1700
-72,3900
17
244
100
5518
56
946
8
1492
5
17
816
33
9200
259
10
1787
388
35
90
51,4500
0,8990
13,4000
10,8000
57,7000
18,9300
11,2000
13,9000
42,6800
3,7300
1,5730
1,0400
77,9500
1,2150
20,1000
14,6900
68,7000
27,6700
22,6300
16,6100
60,8500
5,8000
2,3480
1,9900
-19,3100
-17,1500
-0,5700
-1,6000
+9,2200
-14,0200
-43,3900
-5,7800
+25,5900
-35,1300
-33,0100
-44,3200
82
715
523
3557
3404
18
22
2
Banca Carige
Banca Carige ris
Banca Generali
Banca Intermobiliare
Banca Mediolanum
Banca Monte Paschi Siena
Banca Pop. Emilia Romagna
Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Sondrio
Banca Profilo
Banco di Desio e Brianza
Banco di Desio e Brianza rnc
Banco di Sardegna risp
Banco Popolare
Banco Santander
Basf
Basicnet
Bastogi
Bayer
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Company
Bialetti Industrie
Biancamano
Bio On
Biodue
Bioera
BMW
BNP Paribas
Boero
Bonifiche Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia r
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
0,3082
66,4000
18,7400
1,4280
6,3400
0,2473
3,5680
0,3932
2,3180
0,1684
1,7210
1,8000
5,9650
2,2740
3,8460
72,5500
3,1660
1,0670
97,4000
0,3667
0,5800
2,3000
0,3147
0,1380
11,4500
3,7880
0,2078
80,1000
44,6700
19,7000
18,3300
0,2733
0,3420
0,0479
17,2900
18,7900
10,1800
-1,4400
+0,0000
+0,1600
+2,0000
-0,5500
+0,4900
-0,6100
-0,4600
-0,6900
+1,4500
+0,0600
-6,4400
-1,2400
-0,4400
+1,7500
+0,2100
-0,1300
+0,0000
-1,3700
+0,1900
+0,2600
+0,0000
-0,4100
+2,2200
+0,1700
+2,3800
-1,0500
-0,3700
-0,3300
+0,0000
+1,5000
+0,0000
+0,0000
-0,2100
+1,5300
+0,4300
+0,3000
Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Editore
Campari
Carraro
Carrefour
Cattolica Assicurazioni
CdR Advance Capital
Cerved Information Solutions
CHL
CIA
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Conafi Prestito'
Credem
Credit Agricole
Credito Valtellinese
CSP
CTI Biopharma
1,1150
2,0300
0,8000
9,5000
1,2280
22,4100
5,4250
0,6515
7,6500
0,0155
0,1810
1,0270
0,3451
6,7500
0,3598
0,2189
5,3750
8,2400
0,3498
1,0390
0,3192
Daimler
Damiani
Danieli
Danieli rnc
Danone
De' Longhi
Deutsche Bank
Deutsche Telekom
Diasorin
Digital Magics
DigiTouch
DMail Group
62,9000
0,9900
17,5000
12,9400
68,7000
23,7900
12,8100
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60,8500
3,7300
1,5730
1,1080
+0,0800
-1,0000
-0,1700
+0,6200
+0,8100
+0,4200
+3,3900
-0,7000
+0,3300
-2,4600
+0,0000
+2,5000
E.ON
Ed. L'Espresso
8,6950 -7,0600
0,7550 -0,7200
7,9500
0,6960
9,6200 -3,0700
1,0300 -25,4000
0
311
Mercati
Fondi su LaStampa.it
I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it
Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi
0,4810
2,6980
Gas Plus
12,1100
Generali
2,4540
Geox
9,7000
Glenalta Food
Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1584
0,1770
Gruppo Waste Italia
HHera
I
I Grandi Viaggi
Il Sole 24 Ore
IMMSI
Industria e Innovazione
Ing Groep NV
Intek Group
Intek Group risp
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Investimenti e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italia Independent
Italiaonline
Italiaonline R
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
J Juventus FC
K K.R.Energy
Kering
Ki Group
L L'Oreal
Leonardo-Finmeccanica
Leone Film Group
Lucisano Media Group
Luxottica
LVenture Group
Lvmh
M M&C
Mailup
Maire Tecnimont
MC-link
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Meridie
Methorios Capital
Mid Industry Capital
Mittel
Molmed
Moncler
Mondadori
Mondo TV France
Monrif
MP7 Italia
Munich Re Ag
N Net Insurance
Neurosoft
Noemalife
Nokia Corporation
Notorious Pictures
Nova Re
O Olidata
Orange
OVS
P Parmalat
Philips NV
Piaggio
Pierrel
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
+0,3800 0,6045
+1,5100 0,0603
-0,2000 3,3980
+0,0000 3,8380
+0,0000 1,9720
-0,4100 13,0600
-0,3000 10,9300
-0,1000 9,4950
+0,0000 0,0420
+2,6300 0,8780
+0,5300 23,6100
0,7230
0,1190
4,1260
6,0800
3,1620
16,5300
14,9000
11,9016
0,0787
1,0680
42,0900
-7,7500
-5,6200
+4,1600
+31,5800
-15,9600
-11,7400
-2,1000
-13,8800
-41,1500
-10,2100
-14,8500
74
4
41216
17
42
49098
1541
8
22
8637
Pininfarina
Piquadro
Poligrafici Editoriale
Poligrafici Printing
Poste Italiane
Prelios
Premuda ord
Primi Sui Motori
Prysmian
1,7000
1,1500
0,1775
0,2890
6,4700
0,0804
0,0540
0,9895
21,7800
+0,2300 28,0000
+0,1600 5,1100
-1,3500 0,2700
-0,3800 5,1100
+0,0000 3,5020
+0,0000 0,7560
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+0,0000 0,3680
+0,0000 0,9900
44,6000
8,5196
0,4100
7,6250
4,3880
0,8900
0,5045
0,5740
1,7790
-27,2300
-4,8200
-30,8900
-19,1000
-8,8500
-15,0700
-30,3100
-31,2000
8348
7967
645
3198
91
20
178
20
14
0,4649
2,4800
9,8150
2,3520
9,5000
0,1549
0,1653
0,8295
3,6900
16,9200
4,0820
10,3000
0,2465
0,7350
-42,0100
-25,2600
-28,4300
-39,8800
-3,0000
-33,5600
-75,5900
28
121
18890
636
78
13
10
-1,6000
-0,3700
+0,0800
-0,5700
+0,2100
+0,0000
+0,0000
2,4800 -2,5900
0,9225
0,5050
0,3874
0,1138
10,5000
0,2013
0,3780
1,9500
1,8290
0,0404
1,4850
10,5700
6,1000
2,6400
304,9000
39,6500
33,0100
2,3100
2,6580
+1,2200
0,9555 +2,5000
+0,0000 0,6975
0,6450 -21,7100
+1,0000 0,4527
0,4680 -17,2200
+0,5700 0,3292
0,3006 -61,8100
-3,4000 0,1050
-0,4700 8,5500 12,5800 -16,5300
0,3164 -36,3800
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0,4817 -21,4800
-0,6800 0,3780
3,0880 -36,8500
+0,8800 1,5500
2,8340 -35,4600
+0,0500 1,4930
0,0941 -56,7000
+5,2100 0,0352
1,6690 -0,3400
+0,3400 1,2700
-0,1900 9,7600 10,6000 +3,1200
+1,6700 5,0000 26,2000 -76,7200
3,5000 -14,8400
+1,8500 1,7540
+0,0000 292,7000 320,0000 +4,1700
+1,7200 30,1200 42,1000 -5,8200
+1,5700 22,2300 33,0100 +10,4000
3694
44
22
132
3
40549
70
19
30926
1706
0
1755
3692
13
303
2
880
539
0,2950 +11,1500
291
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0,4765 -0,7900 0,3707
170,0000 -1,1600 137,0000 172,5000 +5,5900
2,9725 -0,7300
2,5720 +0,0000 2,3013
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0
14
+9,5900
-23,8400
-15,7300
-34,2900
-27,0500
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+3,3200
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18
21320
13
-
0,2890 -0,1700
172,6000
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0,5040
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0,2310
+0,8200 144,9000 177,0000
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+0,0000 0,1142
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+0,8700 2,5920
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-0,6900 4,6320
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+0,0000 0,0960
0,2510
-3,5100 0,0468
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+5,1300 3,9000
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+0,6800 1,2900
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1,0680
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2,1700
+0,0000 1,1310
+0,0000 140,8000 185,5000
+21,6200
-17,2100
-16,3300
-17,2900
+36,5600
-27,1900
-26,6200
-16,5900
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+2,5000
-5,9500
-5,4700
+19,3500
-5,9700
-24,1300
-23,1700
-45,6200
-11,7300
78
22
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16
2
3296
5679
5
6
17
129
146
3858
255
14
30
7
-
17,9800
1,9010
7,8100
6,7792
2,0720
0,5540
-54,1900
+23,6700
+9,6700
-21,5900
-50,6800
-51,2600
56
47
62
23
4
0,1540 +0,0000 0,1193
13,8800 +0,2900 13,4500
5,1900 -0,3800 4,8440
0,1991 -18,0900
16,5400 -11,0300
6,4200 -19,1600
5
1178
-1,1800 2,3040
+1,7100 20,9000
+0,6600 1,4620
-1,6000 0,2434
2,4560 -1,6700
25,5700 +4,1700
2,3260 -27,7700
0,5490 -50,7300
4360
607
15
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1,9170
2,1000
4,8800
1,1300
2,7900
6,5200
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0,0468
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1,4700
0,3456
15,4200
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0,1371
0,2029
1,1800
161,1000
8,2000
1,8180
7,3750
5,0700
1,0190
0,2700
2,3500
25,0000
1,6800
0,2705
+0,0000
-2,7300
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+0,4000
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+0,0000
8,2000
1,3150
6,4800
4,4457
0,9200
0,2660
R Rai Way
Ratti
RCS Mediagroup ord
Recordati
Renault
Retelit
Risanamento
Rosss
RWE
S S.S. Lazio
Safe Bag
Safilo Group
Saipem
Saipem rnc
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Salvatore Ferragamo
Sanofi
SAP
Saras
Save
SIAS
Siemens
Sintesi
Snai
Snam
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Softec
Sol
Stefanel
Stefanel rcv
STMicroelectronics
T TAS
TBS Group
TE Wind
Telecom Italia
Telecom Italia R
Telefonica
Tenaris
Terna
Tiscali
Tod's
Toscana Aeroporti
Total
Trevi
U UBI Banca
UniCredit
UniCredit rnc
Unilever
Unipol
UnipolSai
V Valsoia
4,0540
2,1720
0,8805
28,4000
75,8000
0,7180
0,0906
0,5790
15,0600
0,4635
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0,3943
5,6500
2,5500
7,0000
20,4300
71,0000
78,8000
1,3240
13,7100
8,2250
105,5000
0,0158
0,7135
5,0650
31,7500
2,0000
8,2600
0,1953
145,0000
6,5650
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
-1,1600 1,5800
-0,9500 0,9825
-2,9500 0,1580
-1,3700 0,2210
+0,1500 5,1700
+1,0100 0,0702
-1,1000 0,0498
+1,0200 0,9500
+0,6900 16,4500
3,7000
1,3880
0,2588
0,3065
7,2000
0,2694
0,1886
3,2858
22,3400
-54,0500
-13,9900
-30,0900
+3,2100
-8,8700
-70,1600
-71,2200
-69,8900
+7,5000
51
58
23
9
8451
93
10
4
4720
-0,4900 3,4440
+1,5000 2,1380
+2,0300 0,4080
-0,1800 19,4300
-1,8100 65,2500
+1,2700 0,4267
+0,1100 0,0720
+0,0000 0,5355
-3,5900 10,1500
-2,3800
-2,7400
-2,6500
-1,0800
-1,7400
-0,3100
+0,4300
-1,4000
-2,6700
+1,2200
-1,4100
+1,7800
-3,8600
-0,4700
+1,9400
-0,9000
-0,6900
+1,4100
+0,0000
-0,4200
-1,3600
+0,0000
-1,2800
4,7860
2,5780
0,9895
29,3600
94,1000
0,7280
0,1256
0,9500
16,0000
-14,0700
-8,3500
+41,9000
+17,8900
-19,4500
+18,4800
-27,8700
-39,0500
+28,6100
1103
59
460
5939
118
163
7
-
0,5235 -10,0000
0,3919
1,1890 -6,9300
0,6000
6,2700 10,7100 -26,3800
0,9429 -58,1800
0,3014
9,5000 -3,0400
3,9000
4,0100 -36,4100
2,4780
9,5100 -26,3900
6,2650
17,5300 22,8100 -6,0700
67,3500 79,9500 -11,1900
65,4500 78,8000 +8,3200
1,9520 -25,7800
1,2300
11,2700 13,7100 +5,4600
9,8000 -16,0700
7,5100
79,0000 106,0000 +17,8800
0,0355 -54,8600
0,0140
0,8925 -20,0600
0,5290
5,5300 +4,8700
4,7220
26,1600 43,3200 -26,7100
6,3200 -68,3500
1,9800
9,0850 +0,0000
7,0800
0,2500 -18,1500
0,1420
145,0000 145,0000 +0,0000
6,6650 +4,7900
4,5900
31
10
494
3986
1
1255
11
3448
1259
759
1871
1
134
17731
4
749
17
0
5981
0,5460
1,5840
0,2952
0,7555
0,6230
8,9750
12,4600
4,7440
0,0452
52,4500
14,7200
43,1200
1,1930
+0,9200 0,3850
+0,0000 1,3000
+0,0000 0,2448
-0,8500 0,6335
+0,0800 0,5115
+0,0600 7,5750
-0,4800 8,6400
-1,1700 4,5000
-2,5900 0,0375
-0,3800 46,0000
+0,0000 12,9700
-0,6500 36,0500
+0,5900 1,1210
0,5800
1,6260
0,5390
1,1750
0,9510
10,4900
13,1900
5,0800
0,0577
73,7500
15,5000
45,0000
1,8300
+28,7700
+5,2500
-45,1800
-35,7000
-34,4900
-14,4400
+13,8900
-0,2500
-21,6600
-28,2000
-0,7400
+3,7000
-34,8100
23
67
3
10199
3755
0
14709
9535
142
1736
274
197
2,3760
2,0500
5,8750
41,0600
2,5600
1,5260
+0,2500 2,3120
+0,7900 1,7530
-2,0000 5,8750
+0,5400 36,7600
-0,3900 1,9400
-0,3300 1,2600
6,2000
5,1350
8,2900
43,0000
4,7640
2,3600
-61,6800
-60,0800
-28,0000
+0,8800
-46,2600
-35,3400
2143
12665
15
1837
4318
17,2900
1,1420
0,0960
0,0630
18,0000
-0,3500 16,8400
+0,1800 1,1400
-5,4200 0,0960
+0,0000 0,0612
+1,0100 15,2600
21,9161 -16,9500
1,2980 -5,5400
0,3668 -73,8300
0,0898 -28,4900
20,0200 -8,6800
184
34
2
1
-
W War Ambromobiliare 2011-20170,0580
0,0476
0,0001
0,0050
0,1899 -67,5800
0,0067 -90,9100
0,0204 -58,8200
0
0
0
27,8000 +2,0600 19,6000
34,5500 -19,5400
2468
Vianini
Visibilia Editore
Vita Societa' Editoriale
Vivendi
STAR
Acotel Group
6,0200 -2,1100
5,4950
9,0100
-29,7100
25
Aeffe
1,0330 +0,7800
0,9450
1,4890
-30,6200
111
Aeroporto Marconi di Bologna
8,3400 -0,6600
6,1000 10,4500 +36,7200
301
Amplifon
9,1950 +1,1600
6,7550
9,1950 +15,0100
2077
Y Yoox Net-A-Porter Group
Z Zucchi
Zucchi rnc
+0,0000
0,0006 +0,0000
0,0084 +0,0000
0,0193 +1,0500
0,1785 +8,5100
0,0080
0,1150
MONETE AUREE
0,0402 -51,9900
0,2095 +55,2200
7
1
Quotazioni del 10-08-2016
Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a.
ACQUISTO
Marengo
220,56
-
243,07
Sterlina
278,05
-
306,42
4 Ducati
523,01
-
576,38
20 $ Liberty
1.143,17
-
1.259,82
Krugerrand
1.182,19
-
1.302,83
50 Pesos
1.424,61
-
1.569,97
VENDITA
Massimi
anno
Var. %
annua.
10,4200 +0,7700
+5,5700
2084
Ascopiave
2,8500 -2,0600
2,0100
2,9100 +30,4900
668
Astaldi
3,5420 +0,4500
3,4760
5,6150
-36,9200
349
B&C Speakers
7,1500 -0,6900
6,2400
7,8100
-7,3800
79
Banca Finnat
0,3200 +0,0000
0,2991
0,4322
-25,9600
116
20,2900 +2,2200 16,6600 29,1100
9,7350 10,7000
-29,6200
1092
Banca Sistema
2,0720 +2,8800
1,8600
4,0000
-46,6800
167
Banzai
2,9700 -0,6000
2,4660
4,5700
-33,2600
122
46,0300 -1,3300 36,9400 54,1800
-15,0400
2550
Banca Ifis
BB Biotech
0,5540
-2,3200
68
Biesse
12,7800 +1,4300 10,3600 15,9200
-19,7200
350
Brembo
52,3000 -0,5700 32,7800 53,9500 +17,0500
3493
BE
0,5045 -0,1000
0,3584
CAD IT
3,7700 -0,7900
3,4000
4,3320
-8,5000
34
Cairo Communication
4,1100 +1,7300
3,3700
4,9900
-10,0700
552
13,3500 +0,0000 12,3500 14,2500
-3,9600
227
Cementir
3,9600 -1,3000
3,3800
5,9050
-32,9400
630
Centrale del Latte di Torino
2,8500 -2,2000
2,5700
3,3400
-14,3600
29
Cembre
D'Amico
0,3330 +0,8500
0,3074
0,6935
-51,9800
143
Dada
2,2300 +0,0000
1,9900
2,7320
+3,6200
37
17,2200 -3,4200 12,5200 17,8300
+5,0000
1006
-21,0900
311
Datalogic
Dea Capital
1,0150 -0,4900
1,0100
1,2863
Digital Bros
8,3000 +8,2100
3,8860
8,3000 +11,7100
117
-22,6400
1302
8,9375 15,3900 +53,1300
297
Ei Towers
46,0700 -1,7700 41,5900 59,5500
EL.EN.
15,3900 +0,5900
Elica
1,7000 +1,1900
1,4020
1,9850
-14,3600
108
Emak
0,6775 +0,0000
0,6045
0,8185
-11,9600
111
Esprinet
5,6000 +0,0000
4,6640
8,6850
-34,2000
293
Eurotech
1,3880 -0,0700
1,1000
1,6180
-13,7900
49
Exprivia
0,6555 -0,1500
0,6075
0,8150
-13,6900
34
Falck Renewables
0,7810 +2,3600
0,6500
1,1060
-29,3900
228
Fidia
5,6450 +0,5300
4,1420
6,9250
-11,5200
29
Fiera Milano
1,5620 -0,1300
1,3570
2,3180
-32,6100
112
9,8500 13,0200 +17,5100
442
Fila
12,7500 -0,0800
Gefran
2,1240 +0,0900
1,4300
2,1240 +23,1300
31
IGD
0,7600 +0,2000
0,6320
0,8865
-14,2700
618
Ima
54,1500 +1,3100 41,2900 58,6000 +12,8400
2126
Interpump
15,0600 +1,0100 10,4500 15,0600
+5,1700
1640
Irce
1,7600 +0,0000
1,6410
2,1340
-17,5300
50
Isagro
1,3200 -0,6800
0,9040
1,5000
-12,0000
32
Isagro Azioni Sviluppo
1,1570 +0,0900
0,7255
1,1820 +11,3600
16
It Way
1,4430 -0,4100
1,1340
1,8200
-10,3700
11
9,8400 13,2900
-10,6500
361
La Doria
Landi Renzo
Marr
11,6600 -1,8500
0,7575
-36,2900
53
18,2500 +0,1600 15,7400 19,0800
-4,3500
1214
0,4743 -0,2700
0,3900
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
31-08-2016
14-09-2016
30-09-2016
14-10-2016
31-10-2016
14-11-2016
30-11-2016
14-12-2016
30-12-2016
13-01-2017
31-01-2017
14-02-2017
14-03-2017
13-04-2017
12-05-2017
14-06-2017
14-07-2017
GIORNI
PREZZO
TASSO %
21
35
51
65
82
96
112
126
142
156
174
188
216
246
275
308
338
100,0180
100,0350
100,0390
100,0570
100,0810
100,0800
100,0940
100,0790
100,1020
100,1090
100,1060
100,1250
100,1290
100,1610
100,1950
100,2220
100,1950
-0,2734
-0,2580
-0,3171
-0,2540
-0,2744
-0,2656
-0,2959
-0,2401
-0,2428
-0,2292
-0,2207
-0,2221
-0,2357
-0,2091
-0,2133
-0,2350
-0,1900
EURIBOR
PER.
TA. 360
1 mese
2 mesi
3 mesi
-0,3690 -0,3740 6 mesi
-0,3340 -0,3390 9 mesi
-0,2980 -0,3020 12 mesi
TA. 365
TA. 360
PER.
CAMBI VALUTE
QUOT.
MERCATI
Corona Ceca
Corona Danese
Corona Islandese
Corona Norvegese
Corona Svedese
Dollaro
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro di Hong Kong
Dollaro N. Zelanda
Dollaro Singapore
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Leu Rumeno
Lev Bulgaro
Lira Turca
Rand Sud Africano
Sterlina
Won Sud Coreano
Yen
27,0250
7,4384
132,2934
9,2571
9,4811
1,1184
1,4450
1,4557
8,6748
1,5418
1,4968
310,4100
1,0923
4,4585
1,9558
3,3030
14,8482
0,8554
1.223,5300
113,0900
X
EURO
7,8000 +1,0400
6,4200
9,5050
-17,9400
268
2,1500 +0,4700
1,3440
2,3200 +26,3200
457
Mondo TV
4,4900 -0,4000
3,1880
6,0600
-24,8500
124
Mutuionline
7,4500 -1,5900
6,6600
8,2500
-6,8200
294
METALLI PREZIOSI
Nice
2,7780 -0,0700
1,9030
2,7800 +13,2000
322
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035
Openjobmetis
7,1900 +1,7000
6,5250
7,5000
-1,5100
99
Panariagroup
3,0900 -0,9600
2,2820
3,9400
-12,2200
140
Poligrafica S.Faustino
4,5000 -2,5100
4,1180
5,9400
-24,1100
5
8,7500 14,8200
-14,3000
133
0,3679
-19,7900
111
121,7000 -1,4600 105,0000 135,9000
-3,3400
1138
12,7000 -2,0100
Reno De Medici
0,2951 -1,9600
Reply
0,2838
9,1300 -0,5400
8,7750 11,4800
-19,5600
105
12,6000 +1,2900
8,9850 14,0000
-2,4000
185
Saes Getters rnc
8,9300 -0,6700
6,7500 10,5500
-10,3000
66
Servizi Italia
3,5900 -0,8300
3,1480
3,8700
-5,5300
114
14,6000 -1,3500 12,5000 15,6800
Sabaf
Saes Getters
-6,5300
229
Sogefi
1,6320 -0,6100
1,1600
2,1660
-24,6500
194
Tamburi
3,7180 +0,0000
2,5900
3,7180
+9,7400
550
TerniEnergia
0,9000 +2,5100
0,6950
1,5820
-43,1100
36
Tesmec
0,5000 -1,1900
0,4561
0,6500
-23,0800
54
TXT e-solutions
7,4250 -0,2000
6,9900
8,1300
-8,6700
97
Vittoria Assicurazioni
9,4900 +1,5000
7,7650 10,0400
-5,4800
639
Zignago Vetro
5,4000 -0,1800
5,0000
6,0650
-10,9600
475
%
3,7003 -0,0100
100
1,3444 +0,0200
10
0,7559 -0,3600
100
1,0803 -1,0700
10
1,0547 -0,0700
10
0,8941 +0,9600
1
0,6920 -0,0900
1
0,6870 -0,0700
1
0,1153 +0,9300
1
0,6486 -0,6700
1
0,6681 +0,2500
1
0,3222 +0,0100
100
0,9155 +0,2200
1
10000 2.242,9068 -0,0300
0,5113 +0,0000
1
0,3028 +0,0500
1
0,0673 -1,0600
1
1,1690 +0,1700
1
0,8173 -0,0900
1000
0,8843 -0,1600
100
Moleskine
Prima Industrie
TA. 365
-0,1870 -0,1900
-0,1170 -0,1190
-0,0470 -0,0480
Massimo Zanetti Beverage
10-08-2016 PRECEDENTE VAR.%
DESCRIZIONE
Argento Milano (Euro/kg)
581,0200
568,0900 +2,2800
Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.347,7000 1.341,0000 +0,5000
39,9900
39,9400 +0,1300
Oro Milano P.M. (Euro/gr)
BORSE ESTERE
MERCATI
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
EuroParigi (Cac 40)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (FTSE 100)
Madrid (Ibex 35)
Sidney (AllOrd)
Tokyo (Nikkei 225)
Zurigo (SMI)
QUOTAZ.
VAR.%
452,0100
3.490,5200
4.452,0100
10.650,8900
22.492,4300
6.866,4200
8.658,9000
5.628,2000
16.735,1200
8.208,9000
-0,3900
-0,0900
-0,3600
-0,3900
+0,1200
+0,2200
-0,0800
-0,1500
-0,1800
-0,2500
OBBLIGAZIONI 10-08-2016
TITOLI
MONETE
Minimi
anno
Ansaldo Sts
Sesa
War Ergycapital 2016
War First Capital 2010-2016
Var. %
ultima.
Cap.
mln
Prezzo
chiusura
AZIONI
Autostrade 1.625% 12.06.2023
B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022
B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022
B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020
BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017
Btp 3.25% 01.09.2046
Btp 4% 01.02.2037
Btp Italia 20.04.2023
Bund 1% 15.08.2025
Cassa D.Prestiti TM 2015-2022
Cct 01.03.2017 Ind
Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022
Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019
PREZZO
106,9400
103,0300
102,0500
102,9000
96,1700
128,0700
139,1200
102,1600
111,0000
100,6500
100,1700
101,6200
103,4400
TITOLI
Comit 1998/2028 ZC
Ctz ZC 27.02.2017
EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027
EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018
EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020
EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023
EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019
EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018
EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024
G.Sachs Fixed Float 26.11.2027
GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025
IVS Group 4.5% 15.11.2022
Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl.
PREZZO
78,6900
100,1100
39,7300
100,2200
97,2600
115,4000
94,4000
102,0800
100,2200
101,0000
102,9900
105,0700
109,8200
TITOLI
Mediob.Carattere 2023 LowTier2
Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2
Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2
Mediobanca TV Floor 2015-2025
MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3
Oat 0.5% 25.05.2025
Obligaciones 1.60% 30.04.2025
RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var
Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033
Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023
SG $100 Mln Notes 23.06.2025
Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019
SG Issuer RUB 10.5% 27.04.2018
PREZZO
115,5500
109,7200
107,3700
102,3600
100,3800
104,2800
106,0200
98,9200
123,2200
105,0800
100,8100
100,3100
106,5600
22 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
#estatedellavita
JOSEPH RIVOLIN
vevo quattro anni nel
1960, quando mia madre
mi fece scoprire il mare.
Fu per lei l’occasione di ritornare nei luoghi della sua adolescenza, la campagna di La Collesur-Loup, nell’entroterra della
Costa Azzurra, dove, all’inizio
degli Anni Trenta, mio nonno
Giovanni Magliano - trasferitosi
da Baldissero d’Alba ad Aosta
una decina d’anni prima - si era
stabilito, trovando soffocante il
clima littorio instauratosi in Italia e riconvertendosi da commerciante a contadino.
I ricordi di quella mia prima
avventura lontano da casa sono
frammentari ma vividi: la partenza da Aosta all’alba sulla «Carolina» dello zio Giôanin con la
mamma e la zia Maria, l’attraversamento di una Torino priva
di circonvallazioni, la ghiotta pasticceria di piazza Galimberti a
Cuneo, il pic-nic in val Vermenagna, i resti degli arditi viadotti
ferroviari della linea Cuneo-Nizza, bombardati durante la seconda guerra mondiale, e finalmente – oltre il tunnel di Tenda –
la stupefacente visione del mare.
Dopo l’interminabile attraversamento di Nizza, lungo una
Promenade des Anglais intasata dal traffico, l’arrivo (finalmente) alla meta, la vecchia casa all’incrocio delle tre strade che
portavano al capoluogo di La
Colle-sur-Loup, a Cagnes-surMer e a Saint-Paul-de-Vence.
Nella cascina del nonno, disabitata da anni, non c’era la luce
elettrica e l’acqua del pozzo non
era potabile: supplivano le candele, la limonade e l’orangeade
comprate nel vicino bistrot-bazar-alimentation gestito da una
virago, anche lei originaria della
Provincia Granda, nota come
«madama Giari» («signora Pantegana»), così soprannominata
per le sospette condizioni igieniche del locale.
La vacanza trascorse serenamente nella campagna di La
Colle e sulle spiagge, sassose ma
libere, di Nizza, Antibes e Cannes; con puntate alla chiesa di
Villeneuve-Loubet per la messa
domenicale, all’aeroporto di Saint-Laurent-du-Var per vedere
il viavai degli aerei, nei grandi
magazzini nizzardi dotati di scale mobili (incredibili meraviglie
ai miei occhi di bambino) e nel
Principato di Monaco, in ricordo della mitica cugina del nonno, Teresa, che dal ruolo di ballerina dell’Opera di Montecarlo
(motivo di scandalo e di emarginazione in famiglia) era passata
alla condizione di moglie di
Mohammed Aga Khan III, madre di Alì Khan e suocera di Rita
Hayworth (motivo di rapida riabilitazione presso il parentado).
Quello fu il primo di vari soggiorni tra mare e campagna,
che ebbero termine a metà de-
gli Anni Settanta. Ogni volta
che ritornavo, rilevavo con un
sottile senso di nostalgia i cambiamenti sempre più radicali di
un paesaggio che, da rurale, si
trasformava progressivamente
in suburbano. Oggi è cambiato
tutto. Al posto della cascina del
nonno c’è un banale supermercato; i campi intorno sono ricoperti di asfalto e cemento; la costa è stata spietatamente rapallizzata e i canneti hanno lasciato il posto ad anonimi condomini. Resta il ricordo delle libere
corse nei prati, quando ancora
c’erano.
relazione al numero di veicoli che
percorrono la stessa tratta. È
infatti evidente che una strada
molto più trafficata di un’altra a
parità di sicurezza e di struttura
avrà un maggior numero di
incidenti. E non stupisce che le
due autostrade principali
italiane, la A1 e la A14 siano
emerse come autostrade con un
maggior numero di incidenti. Se
rapportate, come è corretto che
sia, al traffico invece la situazione
cambia sostanzialmente. Per
questo l’analisi risulta fuorviante
e concettualmente sbagliata, e
rischia di fornire ai lettori
segnalazioni di natura
allarmistica distogliendo
l’attenzione dalle cautele
necessarie per la maggiore
sicurezza possibile del viaggio.
Infatti distrazioni alla guida,
imprudenza e problemi tecnici
del veicolo sono alla base di oltre
il 90% degli incidenti. Ciò
premesso teniamo a confermare
come la sicurezza resti il primo
obiettivo della gestione
aziendale. Grazie ai numerosi
investimenti e iniziative, tra cui
la introduzione del Tutor che si è
rivelato particolarmente
efficace, negli ultimi 10 anni, il
tasso di incidentalità è diminuito
del 31% e la mortalità del 50%. La
stessa mortalità, sempre
misurata in rapporto al traffico,
si è ridotta di oltre il 75% dal
momento della privatizzazione
nel 2000, con un risparmio
annuo di vite umane superiore a
300.
A
c.
contatti
Le lettere
vanno inviate a
LA STAMPA
Via Lugaro 15,
10126 Torino
E-MAIL:
[email protected]
Anna Masera
Garante del lettore:
[email protected]
FAX: 011 6568924
Autostrade, i numeri
degli incidenti
1 In riferimento all’articolo
«Ecco le autostrade più
pericolose» pubblicato su La
Stampa ieri, Autostrade per
l’Italia intende segnalare che
l’analisi proposta nell’articolo,
che si limita a considerare per
ogni tratta il rapporto tra
numero di chilometri e numero
di incidenti verificatisi è
metodologicamente
inappropriata e normalmente
non utilizzata. Per una analisi
affidabile del fenomeno è infatti
normalmente calcolato il
numero di incidenti in
La Stampa
REDAZIONE
AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111,
fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885;
Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it.
ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958.
Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50.
Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
Nizza, 1960: da sinistra a destra, l’autore del racconto Joseph Rivolin, la madre Vittoria Magliano Rivolin e gli zii Giovanni e Maria Magliano
Quella vacanza
in Costa Azzurra
“Così scoprii il mare”
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
UFFICIO STAMPA
AUTOSTRADE PER L’ITALIA
Sono felice che Autostrade
abbia suggerito una seconda
metodologia di ricerca e a questo
punto mi aspetto un’analisi sul
flusso veicolare e relativi incidenti
per ogni km autostradale. Darò la
mia email per riceverla. Quanto al
fatto che leggere un articolo
causerebbe distrazioni e quindi
possibili incidenti, è talmente
metodologicamente
inappropriata come correlazione
da far dubitare che sia stata
anche solo ipotizzata.
(r. z.)
Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York
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Mandateci
i vostri ricordi
La rubrica «#estatedellavita» ospita i racconti e i
ricordi dei nostri lettori. Per tutto agosto pubblicheremo i loro contributi (3000 battute corredate da
foto). Abbiamo iniziato con i racconti di quattro
scrittori (Giuseppe Culicchia, Bruno Gambarotta,
Ester Armanino e Gianni Farinetti) per poi proseguire con quelli dei lettori. Resta comunque uno spazio
per lettere, interventi e precisazioni.
LA STAMPA
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2
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
REFERENDUM
RENZI A CACCIA
DEL SÌ DI PRODI
FEDERICO GEREMICCA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ifficile dire se la scelta di toni
più concilianti possa esser
considerata definitiva, perché
al cuore (ed al carattere...) non si comanda. Ma il fatto che Matteo Renzi
ci provi - nonostante la gran quantità
di insulti reciproci già passata sotto i
ponti - è comunque una novità che la
minoranza interna (e i nemici esterni) sbaglierebbero a ignorare o a sottovalutare.
Non è solo il premier, infatti, ad aver
personalizzato la battaglia: anche gli
avversari - e da tempo - hanno fatto del
referendum una clava per abbattere il
governo e il suo presidente. E se oggi
alcuni sondaggi sembrano premiare il
«no», non è detto che in autunno le cose stiano ancora così. Prudenza e dialo-
D
Illustrazione di
Dariush Radpour
go, dunque, potrebbero giovare a tutti:
e prima di tutto ad una discussione
che, degenerata fino ai toni offensivi e
grevi di questi giorni, appare inutile alla causa (la modifica della Costituzione) e dannosa per il sistema.
Provando a interpretare le ultimissime uscite del segretario-presidente,
non si sfugge ad una sensazione: e cioè
che, oltre a ricercare «consenso popolare» al «sì» al referendum (con uscite
tacciate di populismo: come i 500 milioni di euro che, risparmiati con la riforma, verrebbero dirottati versi «i
poveri») Renzi stia provando ad acquisire il «sì» di padri nobili del centrosinistra, così da dare maggior sostanza, peso e credibilità alla sua personalissima battaglia.
Il sostegno di Giorgio Napolitano è
noto, e il premier non manca di ricordarlo: «Questa riforma ha un padre, si
chiama Napolitano». Ma il «sì» che
manca - e che cambierebbe molte delle
posizioni in campo - è quello di Romano
Prodi, padre dell’Ulivo, del Pd e icona
ancora amatissima nel centrosinistra.
Il Professore - infatti - se ne sta in
disparte, forse incerto o forse addirittura turbato dalla violenza dello scontro in atto. Nessuna dichiarazione ufficiale per il «sì» o per il «no», lunghi silenzi sui fatti di politica interna ed attenzione quasi
esclusiva verso temi economici (la crisi delle banche)
e scenari internazionali.
Oggi come oggi, il suo pronunciamento - il suo «scalpo», per dir così - è il più
ambito, sia dalla maggioranza renziana che dalla
minoranza interna al Pd.
Quanto possa essere importante il sostegno del Padre Fondatore - che ha con
Renzi, però, rapporti assai
altalenanti - al premier è
chiarissimo: e ha dunque
cominciato un esplicito
corteggiamento. Gli auguri
per il compleanno inviati al
Professore dal palco di una
festa de l’Unità, l’attacco a
Fausto Bertinotti («Uno
che chiede sempre di più
per poi perdere quello che
ha») e l’affondo ben mirato
contro Massimo D’Alema
(«Ha fatto più contro me e
Prodi che contro Berlusconi»), sono lì a dimostrarlo.
Il «sì» di Romano Prodi è evidente - legittimerebbe
l’intera campagna referendaria di Matteo Renzi. La
riforma - e non solo questa
riforma - non sarebbe più
la scommessa demagogica
di un premier troppo giovane, troppo spiccio e troppo arrogante, ma si trasformerebbe in
un inveramento del programma e della
natura del Partito democratico. Perché è vero che l’ipotesi di riforma che
verrà sottoposta ai cittadini ha già un
padre autorevolissimo: Napolitano.
Ma è certo che, se ne avesse due, sarebbe notevolmente meglio.
e sue gesta non servono a
glorificare se stesso, ma ad
aprire gli occhi. Perché la
sua scalata al Cervino - lui che è
senza gambe e braccia per un incidente sul Monte Bianco - è un’impresa che va oltre il successo
sportivo. Lo scalatore scozzese è
l’esempio di chi riesce a superare
difficoltà più grandi e importanti
di quelle incontrate sulla cresta
L
dell’Hornli, che sono quelle del
pregiudizio. Purtroppo molti ritengono che una persona diversamente abile non abbia diritto di
vivere le stesse grandi emozioni
dei normodotati e che, una menomazione fisica, possa cancellare
sentimenti e ambizioni. Per fortuna non è così.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere persone simili nei
problemi fisici e nelle motivazioni
a quelli di Jamie. Ad esempio
Urko Carmona, il fuoriclasse spagnolo dell’arrampicata sportiva
GLI SMINATORI
DAL KURDISTAN
ALLA TRIPOLITANIA
GIUSEPPE CUCCHI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Hervé Barmasse, alpinista, tiene un
dialogo ogni domenica con i lettori della
Stampa con la rubrica «In cordata»
www.lastampa.it/montagna
gli alleati prevalsero soltanto allorché mandarono
all’attacco i marocchini del generale Juin, sperimentati soldati di fanteria - Boots on the ground! che combattevano con il pugnale alla mano. Nel caso di
Sirte poi la presenza di numerosi civili nell’area ancora
tenuta dall’Isis ha costretto gli americani ad utilizzare
una particolare cautela per evitare quanto più possibile
i cosiddetti «danni collaterali». L’intervento aereo, così
condizionato, ha finito quindi col divenire pressoché
inutile, sempre che non si consideri l’impatto psicologico che esso ha certamente avuto su entrambi i contendenti. C’è da tener presente poi come le forze residue
dell’Isis fossero composte da personale che ben sapeva
di aver perduta la battaglia per la Libia e che si vedeva
preclusa ogni via di fuga. In simili condizioni la sua massima aspirazione era rimasta quella di vendere molto
cara la pelle prima di cadere sotto il fuoco nemico. Un
compito che i combattenti del Califfato hanno svolto sino all’ultimo molto bene, con un efficacissimo e costante
ricorso a cecchini, a mine e ad ordigni esplosivi improvvisati, gli Improvised Explosive Devices - Ied in acronimo - della terminologia ufficiale Nato. Per un attimo lo
scontro ha persino rischiato di divenire impari, con la
prevalenza in numero delle milizie di Misurata abbondantemente compensata dal fatto che esse sembravano
avere ormai raggiunto il limite di perdite che i combattenti e l’intera città potevano tollerare. Perché i misuratini riuscissero a questo punto a progredire ulteriormente ed a completare l’operazione iniziata occorreva
evidentemente che i loro reparti effettuassero un deciso
salto di qualità, tanto nel campo dell’equipaggiamento
quanto in quello dell’addestramento. In sostegno ai
combattenti di Misurata sono così intervenuti, con funzioni essenzialmente addestrative, contingenti di forze
speciali di vari paesi dell’Occidente. E’ inutile e probabilmente anche dannoso chiedersi ora, anche se Sirte
sembra definitivamente caduta, a quali Stati essi appartenessero, ove fossero dislocati e quali fossero i precisi
confini della loro azione. Le imprese delle forze speciali
si raccontano soltanto dopo, allorché si è sicuri che
l’azione è definitivamente conclusa, e non prima o durante, allorché ogni indiscrezione può danneggiare gli
uomini sul terreno. E del resto tutti i governi, il nostro
compreso, dispongono di norma di strumenti di legge
che consentono loro di mantenere segreto per un certo
periodo quanto sta accadendo. A questo punto dunque
sarà sufficiente sottolineare come sia elevata la capacità
delle forze armate italiane di fornire un altissimo livello
di addestramento a combattenti stranieri magari valorosi e sperimentati individualmente ma privi di qualsiasi esperienza di azioni di reparto. Inquadrati nell’ambito
della Nato abbiamo contribuito a formare le forze armate e la polizia afghane ed ancora rimaniamo con un forte
contingente di addestratori in quel martoriato paese. In
Mali facciamo parte della forza europea che provvede
all’addestramento dei locali reparti. Il nostro fiore all’occhiello rimane in ogni caso in questo momento la
missione che manteniamo ad Erbil, in Iraq e che nel tempo ha formato circa la metà dei peshmerga curdi che ora
combattono con successo contro l’Isis in quel paese. Soprattutto nel campo delle mine, degli Ied e delle cosiddette «Booby Traps» - le trappole esplosive allestite per
«gli ingenui» - la nostra lunga esperienza potrebbe aver
avuto modo di rivelarsi particolarmente preziosa. In
merito c’è da ricordare come, pur avendo ratificato la
Convenzione di Ottawa del 1997 per la messa al bando
delle mine antiuomo, l’Italia abbia dovuto costantemente confrontarsi con il problema ogni volta che ha inviato
un contingente di pace su un fronte che era stato sino al
giorno prima un fronte caldo. Abbiamo così elaborato
tecniche e preparato specialisti, sviluppando una competenza che ci è universalmente riconosciuta. Le Nazioni Unite ci convocarono, insieme ad Usa e Germania, per
gestire la Operazione Salaam con cui a Quetta, in Pakistan, dal 1998 al 2000, insegnammo ai profughi afghani
alla vigilia del rientro in patria dopo il ritiro russo come
muoversi con sicurezza in un paese costellato da residui
esplosivi. Nel 2006 poi, al termine della cosiddetta terza
guerra israelo-palestinese, fummo noi che ripulimmo
dalle decine di migliaia di bombette e piccole mine inesplose tutto il territorio libanese ove dovevano operare
le forze Onu. Potremmo dunque essere risultati molto,
molto utili nell’aiutare le forze di Misurata, instradandole sulla via del successo. Contribuendo così anche alla
affermazione di quel governo Sarraj installato a Tripoli
che ancora stenta a consolidarsi come governo unico
della Libia ed a cui abbiamo promesso tutto il nostro
appoggio per porlo in condizione di colmare rapidamente i gap nei settori fondamentali per il suo successo.
È ancora comunque molto presto per gioire delle notizie positive che iniziano a giungere da Sirte. Imponiamoci quindi una ragionata calma e ricordiamoci magari ancora una volta che è soltanto dopo la sicura conclusione
di una azione, non mentre essa è ancora in corso e gli
esiti non sono ancora sicuri, che si raccontano le imprese delle forze speciali!
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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JAMIE IN VETTA AL CERVINO
SENZA BRACCIA NÉ GAMBE
HERVÉ BARMASSE
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Lettere e Commenti .23
.
che riesce a scalare vie sopra l’ottavo grado su pareti strapiombanti nonostante abbia perso una
gamba; o Oliviero Bellinzona, che
nel 2007 riuscì nella salita della
cresta del Leone proprio sul Cervino. Chi riesce a trasformare le
difficoltà in motivazione, al di là
del risultato raggiunto, è un fuoriclasse.
E
24
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
In MOTO
sulle più
BELLE STRADE
delle ALPI
Consigli ai Viaggiatori
Aland
Tra la Finlandia
e la Svezia, sono
isole
decisamente
rock. È
l’arcipelago più
grande del
mondo con
6.700 unità, di
cui un centinaio
ancora senza
nome e tuttora
non abitate, ma
partendo dalla
più grande, la
bella
Mariehamn,
affittando un
barca si può
andare alla
scoperta di
questi paradisi
in granito in cui
pescare,
nuotare, fare la
sauna,
chiacchierare
con i suoi rari
vivaci un po’
vichinghi
abitanti, fieri
della propria
indipendenza
da Helsinki
Non solo Ibiza e Santorini
le isole “diverse” d’Europa
Da Nord a Sud, gioielli poco conosciuti per una vacanza in relax
Lopud
Un’isoletta di appena 5 kmq di superficie,
nelle croate Elafiti, a poche bracciate da
Dubrovnik. Una gemma dell’Adriatico con
tante minuscole chiese da visitare
LUCA BERGAMIN
N
on solo Ibiza, Capri, Santorini. L’Europa è piena
di isole «diverse», magari
poco conosciute, in cui lo spirito
di avventura, il contatto ravvicinato con la natura più primordiale, il bisogno di libertà, di
stare dentro il mare, si possono
pienamente godere.
Frisone
Asinara
Una delle perle ancora poco note della
Sardegna anche perché sino a pochi anni fa
era un carcere. Oggi è un Parco Nazionale.
Raggiungibile da Porto Torres
Texel
Le Frisone Olandesi Occidentali sono un
mosaico di verdi radure, foreste di conifere,
paludi abitate da milioni di uccelli migratori,
spiagge rallegrate dalla simpatia delle foche
Il viaggio comincia a Nord, alle
Frisone Olandesi Occidentali
(si raggiungono in 20’ di nave da
Den Helder), un mosaico di dune bionde, verdi radure dove
pascolano le omonime mucche,
foreste di conifere, paludi abitate da milioni di uccelli migratori, spiagge del Mare del Nord
rallegrate dalla simpatia delle
foche, pittoresche e accoglienti
case coloniche, villaggi in cui il
tempo sembra essersi fermato
all’inizio del secolo anche perché i contadini calzano ancora
gli zoccoli. Ci si sposta in traghetto tra le cinque isole che le
compongono, Texel, Vlieland,
Terschelling, Ameland e
Schiermonnikoog e poi una volta sulla terra ferra, si va tutti rigorosamente in bicicletta e generalmente si campeggia per
viverne al meglio le bellezze: il
parco delle dune, il faro di Eierland, le riserve naturali di Muy
e De Slufter a Texel, il boat tour
per vedere le foche a Vlieland, i
pranzi a base di agnello, formaggio e mirtilli rossi nelle bucoliche fattorie di Terchelling.
Aland
Anche le Aland, tra la Finlandia
e la Svezia, sono isole decisamente rock. Per visitarle tutte
ci vorrebbero anni, visto che
Anafi
Bellissima, a due ore di traghetto dalla mondana Santorini, abitata da
sole 300 persone, rifugio di scrittori e taverne per pescatori
questo è l’arcipelago più grande
del mondo con 6.700 unità, di
cui un centinaio ancora senza
nome e tuttora non abitate, ma
partendo dalla più grande, la
bella Mariehamn, affittando un
barca si può andare alla scoperta di questi paradisi in granito
in cui pescare, nuotare, fare la
sauna, chiacchierare con i suoi
rari vivaci un po’ vichinghi abitanti, fieri della propria indipendenza amministrativa da
Helsinki. A Mariehamn ci sono
antichi spettacolari forti da visitare come quello di Bomarsund con i suoi archi e Notvirkstornet in cui la vista spazia
lontano sulle foreste, i campi, il
Mar Baltico. Si scoprono ex caserme militari russe diventate
birrifici artigianali e sedi di
concerti all’aperto come Stallhagen, mulini a vento, serre
trasformate in caffè dove Lotta,
la proprietaria, serve deliziose
torte alle fragole colte nei boschi quali Sticksstugan, mentre
Smakbyn a Kastelholm è una
distilleria prelibata oltre che un
ristorante in cui eccellono nel
cucinare il salmone.
Asinara
Scendendo verso Ovest, alla ricerca del più caldo Mediterraneo, eccoci all’Asinara, una delle perle ancora poco conosciute
della Sardegna, anche perché
sino a pochi anni fa questa piccola isola raggiungibile da Porto Torres era una carcere. Oggi
è uno splendido Parco Nazionale che si può sia visitare in giornata sia scegliere come meta di
un breve soggiorno, dormendo
all’Ostello di Cala d’Oliva nell’ex
caserma degli agenti di custodia. Gli asinelli bianchi sono la
mascotte, i sentieri per il
trekking alla cave di granito, al
faro, tra i lecci, le spiagge, gli
stagni, l‘antica colonia penale
lasceranno ricordi indelebili.
Anafi
Anafi è ancora più calda e solinga. Bellissima, a due ore di tra-
ghetto dalla mondana Santorini, abitata da sole trecento persone, rifugio di scrittori che
sanno di trovare qui ispirazione per le loro storie, taverne
per pescare personaggi tra i…
pescatori che accettano volentieri di condividere le proprie
avventure in balia del mare se li
aiuti un po’ a rammendare le
reti. Si nuota nell’indaco mare,
si scala prima dell’imbrunire il
monte Kalamos per guardare
dalla sua cima le altre Cicladi,
si rubano fichi dagli alberi, si
contratta il formaggio dalle
donne di nero vestite che sfoggiano bellissimi rosari di legno.
E poi, quando è calato il buio ed
è arrivato quel gradito ospite
del vento, tutti si riversano nelle stradine che si dipanano intorno alla Chora, il villaggio alle
pendici della fortezza che i veneziani pensarono bene di erigere in questo segreto pulviscolo di terra ellenica.
Lopud
Dopo tanta natura, sabbie intime, viene magari anche un po’
voglia di trascorrere qualche
giorno su di una spiaggia trendy. Ecco dunque l’isoletta di Lopud, 5 kmq di superficie, nelle
croate Elafiti, a poche… bracciate da Dubrovnik. Tra gli 11
km di costa, il gioiello è Sunj,
una striscia di arena così morbida e sinuosa che pare di essere accoccolati sul divano. Invece è un dono della natura e dell’azzurrissimo mare che la bagna. Su questa gemma dell’Adriatico ci sono tante minuscole chiese da visitare e un solo resort in cui soggiornare. Anche se alla moda, Lopud resta
insomma un’isola diversa.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
e vacanze più belle degli ultimi anni sono quelle passate nelle Marche, fra
Ostra e Senigaglia. Ci sono tornato una
sera, per andare a provare la cucina dialettale
di Rolando Ramoscelli a San Costanzo. E lì ho
scoperto la fragranza avvincente di questo Verdicchio che nasce sulle colline di
Corinaldo, suggestivo borgo che diede i
natali a santa Maria Goretti.
Giordano Spallacci produce appena
14 mila bottiglie e la sua è una storia simile a quella di molti vignaioli del nostro Paese. A un certo punto della
sua vita, l’azienda agricola di famiglia dedita alla vendita di uve e di
vino sfuso gli appare stretta e decide così di investire sul prodotto in
bottiglia. La sfida è qualitativa, per
cui rinnova i vigneti esistenti e acquisisce nuovi terreni. Dopo vent’anni, Giordano Spallacci si ritrova
una proprietà di otto ettari vitati
collinari, a ridosso del confine tra
l’anconetano e il pesarese. Il suo
Verdicchio di Jesi Il Villano 2015, da
una vendemmia leggermente tardiva, cadenzata a fine settembre delle
L
Doctor Chef
Doctor1Chef
Il gusto della focaccia
si perde tra sabbia e caffè
FEDERICO F. FERRERO
l sole non si è ancora arrabbiato nel budello, quando l’Esterina alza la serranda miagolante di fronte al capannello di ginocchia
cotte dal sole, che la accoglie mugugnando.
Mario grugnisce all’offerta di un pezzo centrale col bordo e ritira l’incarto oleoso, tiepido,
buttando sul banco una moneta e un ci vediamo. Ciondola fino ai bagni, che sono solo a
mezza sigaretta di distanza e, in fondo ai quattro scalini, trova il giornale e il cappuccino
caldo della signora Nella. «Pega» la focaccia
nella schiuma di latte e lascia nel caffè qualche
rotondo occhio di grasso, mentre sventola il
quadrato addentato a Giovanni, che procede
verso il molo, rifiutando il bianchetto. Rotola il
secchio dalla scala, seguito da due mocciosi,
che arrembano urlando il nome di un gelato.
Un espresso e un cornetto surgelato spariscono sotto a un cappello di vimini dalla tesa fuori
misura. Tre giovani bikini ordinano centrifugati zenzero e carota, e fanno tremolare per
un attimo il baffo di schiuma sul labbro di
Mario, che vorrebbe metter in moto un buongiorno, ma sfilano ormai verso l’ombrellone
ammainato, di fronte al bagnasciuga. All’ora di
spalmare la crema un pezzo di focaccia giace,
mezzo impanato di sabbia, sotto al lettino
della terza fila, che si consola facendo scoppiare una salva di merendine. Ma quando l’aria si
fa immobile, l’Esterina ha ancora la fila fuori,
perché, per fortuna, esiste ancora qualcuno
che sa mettere in rima mare con sapore.
I
È IN EDICOLA
PAOLO MASSOBRIO
Nelle Marche
il verdicchio in porchetta
GIORDANO SPALLACCI
CORINALDO (AN) VIA DELLE VILLE, 50
TEL. 07167093; 3334806878
UNA BOTTIGLIA DI VERDICCHIO DI JESI “IL VILLANO”
2015: EURO 12
omonime uve in purezza, è davvero eccellente. Fa una selezione accurata delle migliori uve e vinifica solo in acciaio,
con riposo in bottiglia per almeno un
anno. Ha il colore brillante del paglierino carico, al naso senti il caratteristico
biancospino, in bocca lo avverti elegante, poi fresco, con la spinta acidula che ti
accompagna in una persistenza lunga.
Fa anche un verdicchio da uve raccol-
te a metà settembre e due vini rossi. Il Rosso
Piceno Umor 2015, blend di uve montepulciano (settanta per cento) e sangiovese
(trenta per cento) vinificate separatamente
e quindi assemblate in acciaio. Ha colore rubino, eleganti note floreali, secco e giustamente tannico al palato. Quindi un rosso dall’autoctona uva lacrima, che deve il nome al
fatto che quando l’acino è maturo trasuda
piccole gocce di succo. Il suo Giordi è vinificato solo in acciaio, rivela un profumo vinoso
e di frutti di bosco, mentre al palato è deciso,
con piacevole retrogusto amarognolo. È un
vino da tutto pasto, ma soprattutto è il perfetto compendio (insieme al Verdicchio aggiungo io) del coniglio in porchetta che si cucina fra queste colline a Ferragosto.
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Il bello & il buono
Souvenir
1 In inverno nel paese vicino, in estate davanti
al parco di Acqui Terme, è sempre una festa l’assaggio o la spesa da Giovanni Verdese, pimpante
nonostante i decenni a preparare: grande gelato,
inarrivabili amaretti ed il suo storico indimenticabile torrone (Porta Paolo Canelin, viale Antiche
Terme 16, Acqui Terme, Al, 0144.323340). [E.RAS.]
L’albergo
Mister Chef
Mammoliti, nelle Langhe
un tocco francese
Le pagelle di Raspelli
ROCCO MOLITERNI
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on solo soltanto mele,
non ci sono solo le
golden che hanno
fatto e fanno la fortuna e la
vita delle centinaia di coltivatori raccolti nella super
cooperativa Melinda; ci sono
anche i campi coltivati ancora a grano, orzo, segale e
paesotti come questo che
regalano panorami d’incanto, giornate di silenzio, albergotti di buona ospitalità e
valida cucina. Questo Belvedere è appollaiato in straordinaria posizione panoramica appena sopra la strada
principale, nel verde e nel
silenzio: farete scendere le
vostre valigie nella inclinata
rampetta d’arrivo (nessuno
vi aiuterà) e poi sposterete
la vostra macchina negli
spazi riservati appena sotto
l’ampia struttura rusticoelegante di questo accogliente familiare Belsoggiorno. Lo manda avanti da
mezzo secolo l’ampia famiglia Marini, quasi tutti più
che sorridenti ed educatamente cordiali, in una struttura di buon livello: immacolate sale comuni dove predomina il classico arredo di
legno chiaro, corridoi ovattati , camere linde accoglienti e complete (manca, però,
il frigobar), balconi affacciati sulle placide montagne
della Val di Non, menu dei
pensionanti legato al territorio, alle sue ricette, alle sue
produzioni e prima colazione di livello buono come
tutto il resto.
N
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«L
25
In cantina
federicofrancescoferrero.com
a natura dona la vita e noi artigiani
della cucina non possiamo far altro
che riconoscerne la bellezza e
ringraziare in qualche modo per la fortuna
ricevuta. Come? Offrendo, a tutti coloro che
decideranno di varcare la soglia del mio
ristorante, nuove emozioni». Così scrive
Michelangelo Mammoliti, sul sito della Madernassa, il ristorante dell’omonimo resort
che domina le colline di Langa. A Guarene
Michelangelo, che è nato a Giaveno (località
che ha dato i natali anche a Baronetto del
Cambio), è approdato dopo tappe importanti
in Italia e in giro per il mondo (Francia, Svizzera, Libano, ma anche Tokyo). «Ma considero - spiega - il mio vero maestro Yannick
Alleno. Da lui ho imparato il rigore, ma anche
la voglia di osare». E che questa voglia venga
usata soprattutto per creare emozioni, o
condividere emozioni lo si capisce da piatti
come Infanzia, che è un carciofo stufato e
confit in olio di prosciutto oppure in Spaghetti Bbq. «Nel primo - racconta Mammoliti volevo ridare le sensazioni dei carciofi ripieni
della mia infanzia. Nel secondo, pur usando
gli spaghetti, mi interessava ricreare in qualche modo il gusto delle costine di maiale che
preparava mia nonna». Ci riesce in entrambi
i casi: il richiamo alla memoria è sotto traccia, i due piatti sono molto contemporanei.
Come contemporanea è all’attenzione all’orto
e alle sue erbe: «L’ho allargato a un’area
tutt’intorno al ristorante. Ci passo delle ore,
molto spesso è proprio nell’orto che nascono
le ispirazioni per i miei piatti».
.
Pollo alla cacciatora
e melanzane ripiene
A Cartosio è come ritornare a mangiare dalla mamma
Il ristorante
come tornare dalla mamma; è come andare dalla
nonna a mangiare; è come ritornare indietro alla propria infanzia, alla nostra giovinezza, quando la materia prima
sapeva di qualcosa, quando le
zucchine erano zucchine e
quando il pollo sapeva di pollo.
Non avevano ancora inventato
la supremazia delle mousse (e
passi), non erano ancora arrivate «schiuma, aria, carbone, terra, polvere, pomata» e la cucina
ti prendeva per la gola per la
sua ghiotta intelligente avvolgente saporosità.
Tutto questo pensavo mentre assaporavo, inatteso cliente
pagante, i piatti di questo antico locale, dove la famiglia Milano officia da decenni, attraversando le generazioni tra sala e
cucina e rispettando la grandezza gastronomica del Piemonte. Coraggio e professiona-
È
lità ancor più da applaudire visto anche che chi lavora è un
giovane adulto, non un vecchio
decrepito lodatore del tempo
passato. La cucina dell’amore,
la cucina del cuore perché, come scrive anche Suor Germana, «il cuore è vicino allo stomaco e senza uno non ci può essere l’altro, senza l’anima non
si ottiene un buon piatto ». Non
ci può essere la buona cucina
se lo chef non ci mette anche
passione ed entusiasmo.
Ecco, allora, che la giovane
mamma ha preso in mano le redini della suocera (non anzianissima ma in meritato riposo)
e propone nel ristorante di famiglia i patti di sempre legati a
il voto
16/20
Terra Territorio e Tradizione,
portati in sala con educata professionale semplicità e correttezza da marito e suocero.
Nel silenzioso centro del paese, nello scampolo verde o nella
sala fresca e candida, eccovi le
delizie: salame cotto e crudo
(da Tortona), funghi sottolio e
giardiniera, melanzane ripiene,
frittata alle erbe, straordinari
soavi fiori di zucchine profumati di menta leggera, ravioli al
burro e salvia, merluzzo (viene
da Spigno), pollo alla cacciatora, coniglio, i sorbetti casalinghi, focaccia e grissini inarrivabili. 60-70 euro per la gioia del
palato e, in più, quella della vista, scavallando la montagna
per andare a Spigno tra dolci
paradisiache colline.
CACCIATORI
CARTOSIO (AL) ,VIA MORENO 30
TEL. 0144.40123
WWW.CACCIATORICARTOSIO.
COM
ULTIMA PROVA: 17-7-2016
12IBY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVAT
BELSOGGIORNO
MALOSCO (TN) , V. MIRAVALLE 7
TEL.E FAX. 0463.831205
WWW.H-BELSOGGIORNO.COM
ULTIMA PROVA:21-7-2016
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il voto
14,5/20
26
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Origami, la passione di leggere
Il tema di questo numero di Origami, da oggi in edicola
per due settimane, è Leggere allunga l’estate. Un solo
foglio e tanti racconti: Edoardo Albinati, Simonetta
Agnello Hornby, Chiara Gamberale, Massimo
Gramellini, Fabio Geda, Maurizio Maggiani, Bruno
Ventavoli, Sebastian Fitzek, Hanif Kureishi e Leila
Slimani. Questo numero speciale, in attesa del
successivo Origami in edicola dal 25 agosto, è illustrato
dai disegni di Matteo Pericoli.
&
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
EDUARDO DI BAIA/AP
I golpisti pattugliano Plaza de Mayo a Buenos Aires il 24 marzo 1976
BOB DAUGHERTY)/AP
Jimmy Carter con il presidente argentino Jorge R. Videla durante un incontro alla Casa Bianca nel 1977
Tra il 1976 e il
1983, si calcola
che in Argentina,
sotto il regime
della Giunta
militare, siano
scomparsi fino a
30 mila dissidenti
o sospettati tali
(9 mila accertati
su 40 mila vittime
in totale). Gli
scomparsi sono
noti nel mondo
con il nome
di desaparecidos
Intervista
FRANCESCO RIGATELLI
TORINO
el dibattito sul nuovo
protagonismo della filosofia italiana interviene Germana Pareti, ordinario di Storia della Filosofia
all’Università di Torino e autrice con Antonio Zippo di
Che fare, quando fare, se fare
(Rosenberg&Sellier).
N
Professoressa, c’è una rinascita della filosofia italiana?
«Certamente ci sono dei filosofi teoretici nostrani conosciuti
“Le nostre priorità
sono le stesse
ma attenti ai diritti”
Argentina, svelato il carteggio Carter-Videla
FILIPPO FIORINI
BUENOS AIRES
a cortesia e la fermezza. Sono questi gli strumenti che l’ex presidente americano Jimmy Carter utilizzò tra il 1977 e il 1981,
per trattare con la dittatura
militare argentina. I generali
a Buenos Aires stavano massacrando gli oppositori politici, in un’offensiva interna
che era iniziata l’anno prima
e che sarebbe durata fino a
quello successivo. Tuttavia,
continuavano a essere un
partner indispensabile nella
L
Guerra Fredda e, in certi casi,
addirittura degli amici.
Lo si sapeva da tempo, ma la
conferma e i dettagli della vicenda sono arrivati solo ieri, insieme ad alcune lettere che il
presidente democratico scambiò coi suoi omologhi golpisti a
sud del Rio de la Plata: i generali
Jorge Videla e Roberto Viola,
nonché l’ammiraglio Emilio
Massera. Gli scritti si trovavano
sparsi nelle 1080 pagine di documenti segreti, che il governo
americano ha appena declassificato su richiesta di Buenos Aires, con la promessa di diffondere presto altro materiale.
Il primo a prendere carta e
penna fu proprio Jimmy Carter, che scrisse a Videla. È l’11
ottobre del ’77, lui è al governo
da 10 mesi, mentre la dittatura argentina ha già un anno e
mezzo di vita. La Junta Militar
sente che l’aria in arrivo da
Nord sta cambiando, mentre
finora ha avuto sempre carta
bianca dal repubblicano Gerald Ford e dal suo segretario
di Stato, Henry Kissinger.
«Mi permetta di ricordarle il
piacere che mi ha fatto incontrarla a Washington - scrive
Carter - mi sono rimaste impresse le sue parole per cui en-
“I filosofi italiani? Non credo
che siano poi così originali”
Interviene Germana Pareti dell’Università di Torino
all’estero. I nomi più rilevanti sono Cacciari, Vattimo, Severino,
Ferraris. Una certa crisi del pensiero di altri paesi ci facilita, ma
da storica non so quanti di noi rimarranno. Ho avuto come maestro Carlo Augusto Viano e soffro di un’impostazione rigorosa.
La grande stagione per me è stata quella di Pietro Rossi, di Paolo
Rossi e poi di Stefano Poggi».
Di fatto lei contrappone i filosofi
teoretici agli storici?
«Ognuno fa il suo mestiere. I
primi mi sembrano oggi meno
originali e autonomi di quanto
ammettano però. Sono abili
venditori di se stessi, ma riprendono per lo più l’hegelismo. Bisogna vedere cosa rimarrà di sostanziale».
Colpisce l’assenza di nomi femminili, come D’Agostini e De
Monticelli. Perché le filosofe sono poco considerate?
«Quelle che ho incrociato si oc-
cupano di morale o di tematiche molto specifiche. Un discorso di genere mi interessa
poco, anche se noto che docenti
ordinarie donne non ce ne sono
tante. Fino a qualche decennio
fa le ragazze si occupavano poco di studi filosofici, mentre ora
ci aspettano generazioni di filosofe. Soprattutto chi si dedica
alla ricerca è donna. Gli uomini
vogliono guadagnare di più. Nei
corridoi vedo solo ragazze. Un
trambi abbiamo le stesse priorità in agenda». Si tratta dell’appoggio argentino agli accordi sul canale di Panama e per la
non proliferazione nucleare in
America Latina. Fin qui, tutto
bene. Poi, però, Carter arriva al
punto: «Bisogna ammettere
che l’Argentina viene spesso
accusata di violazione dei diritti umani. Lei ha ragione nel dire
che i terroristi cercano di isolare il Paese con la propaganda,
ma sono sicuro che la loro voce
perderà forza, se permettesse
l’indagine di una commissione
internazionale».
Le violazioni di cui parla
Carter sarebbero state quantificate due anni dopo «nell’ordine di migliaia di sequestri, tra tremila e ventimila»,
in un memorandum del Dipartimento di Stato compreso nello stesso pacchetto di
documenti appena desegretato. La propaganda a cui fa riferimento era stata montata in
Usa ed Europa da associazioni per il ritrovamento dei prigionieri politici e dagli stessi
gruppi della sinistra armata.
La commissione proposta, invece, sarebbe arrivata per
conto degli Stati Americani
(Osa) nel settembre ’79, e
avrebbe chiesto di «porre in
libertà i detenuti senza giusta
causa» e «sanzionare chi applica la tortura».
Nella lettera, Carter si scusa «anche con la signora Videla» per non aver potuto partecipare al matrimonio del loro
figlio. Il dittatore risponde a
distanza di pochi giorni. Glissa
sui reclami di cambiar regi-
Il dibattito
Intervista
FRANCESCO RIGATELLI
Remo Bodei: la filosofia italiana?
È un carattere non un marchio
“Finalmente pensiamo in grande. Da Dante in poi abbiamo
una vocazione civile, il nostro modello è Lampedusa”
siste uno stile filosofico
italiano diventato riconoscibile in tutto il
mondo, come ha scritto ieri su
La Stampa Federico Vercellone? Lo domandiamo a Remo
Bodei, filosofo, docente all’Università della California a
Los Angeles e presidente del
comitato scientifico del Festival Filosofia di Modena, questo settembre incentrato
sull'agonismo che per lui è «la
base del pensiero, il combattere contro noi stessi, la religione, il diavolo, il peccato».
E
Professore, nonostante la globalizzazione riusciamo a distinguerci?
«Le università delle due coste
americane sono molto sensibili
agli europei, da Habermas a
Derrida. E vengono studiati i
nostri Agamben, Esposito, Severino, Vattimo e questo dà
l’impressione di una teoria italiana».
Ma c’è davvero?
«C’è una maggiore presenza,
che non vorrei diventasse uno
slogan di comodo per i meno
colti come il Pensiero debole».
Allora che cos’è?
«La filosofia italiana si è nutrita per anni di pensieri estranei. Dopo la disputa tra crociani e gentiliani i nostri filosofi
sono stati concessionari di
marchi stranieri: Husserl,
Marx, Schmitt. In Italia si è
tradotto molto dall’estero, un
segno di provincialismo ma
pure di curiosità. Così non si è
pensato autonomamente oltre
a mancarci una filosofia dell’interiorità alla Pascal, forse
per la presenza della Chiesa, e
alla pochezza di pensiero
scientifico per via dell’Umanesimo. Ora riprendiamo fiducia
e ricominciamo a proporci».
Ci avvantaggia la crisi della fi-
pensiero contemporaneo è un
arcipelago da esplorare e che
dalle trasformazioni in atto verrà fuori una nuova umanità».
Il dibattito
Nell’Italia delle mille crisi
La filosofia è in ottima salute
Pensa all’immigrazione?
Una vocazione a misurarsi sui terreni scivolosi della politica
e dell’arte come alternativa all’egemonia del modello anglosassone
FEDERICO V ERCELLONE
a globalizzazione, come era inevitabile, interessa anche la
filosofia. Tutto questo ha un profondo
significato per quanto riguarda le identità nazionali che vengono quasi cancellate, private delle loro
peculiarità da un modello argomentativo
derivato dalla filosofia di modello anglosassone, quella «analitica», che tende, sia
pure con molti meriti, a depauperare
l’argomentazione del
suo contesto storico
a favore di formalizzazioni non sempre plausibili. È davvero possibile formalizzare tesi e argomentazioni
che hanno percorso
lungo due millenni e
più la vicenda del
pensiero occidentale
senza perdere, per
mancanza di contestualizzazione, la loro cifra reale, il loro
vero significato nella
vicenda speculativa?
L
Uno sguardo
diverso
Roberto Esposito
Insegna Filosofia teoretica alla
Scuola Normale Superiore. Ha
parlato di «teoria Italiana»
Emanuele Severino
Tra i più celebri filosofi italiani
centra la sua riflessione sulla
opposizione tra essere e non essere
Remo Bodei
Insegna in America e in Italia
Grande interprete di Hegel,
studia il pensiero utopico
E partendo da qui,
ci si muove su altri
territori. Vengono così in mente libri che si
sono di recente proposti con forza sulla
scena filosofica come
Vita quotidiana di En-
Il filosofo Federico Vercellone argomentava ieri su
La Stampa che esiste uno
stile filosofico italiano.
1
Remo Bodei, insegna all’Università della California a Los Angeles
«Certamente. Gadamer diceva
che era il panno per pulire gli
occhiali, nel senso che faceva
vedere più chiaro, ma non collegava i fenomeni. Molti analitici
europei sono scomparsi. Anche
negli Stati Uniti quell’impostazione svanisce e si riscoprono
classici ignorati, come l’idealismo di Hegel e lo spiritualismo
di Leibniz e Meister Eckhart.
Tradizioni rifiutate finora perché cadevano nella condanna
della metafisica».
Che filosofi sono gli italiani?
«Della ragione impura, nel senso
che da Dante in poi abbiamo una
vocazione civile. I nostri filosofi
parlano a un pubblico più ampio
di studiosi e studenti e se c’è uno
stato unitario è dovuto più a ragioni culturali che politiche. La
nostra filosofia non è legata allo
stato, alla religione, è pre-politica e paradossalmente condiziona di più per questo».
Esiste dunque una teoria italiana?
«Se non parliamo di un marchio,
ma di un carattere simile sì. Non
si può dire che i filosofi italiani
abbiano le stesse idee, ma una si-
Le biotecnologie
saranno un problema
Si va verso uomini
artificiali che
generano conflitti
Remo Bodei
Università della California
a Los Angeles
Chi sono i fautori di questa presa di coraggio?
«Da una parte Vattimo, che appoggiandosi a Heidegger, è stato
uno dei primi a pensare in proprio. E dall’altro Severino, la cui
riflessione è indubbiamente originale. La loro propositività li
rende riconoscibili come la loro
diversità. Che l’Italia offra un
ventaglio di idee è un’altra ricchezza infatti. Penso alla visione
del futuro di Esposito, al pensiero tragico di Givone, ad Agamben, molto conosciuto negli Stati
Uniti e capace di discorsi extraparrocchiali. Da un lato ci si è
analizzante dei pensatori esterni
e dall’altra si è cercata una strada comune per far fronte a problemi inediti come la bioetica».
Intravede la strada comune?
«Stare all’avanguardia sul
fronte dei problemi. Invece di
essere il riflesso italico di quello che si dice fuori, per la prima
volta da tempo pensiamo in
grande. Nessun nuovo Rinascimento, ma una filosofia positiva e propositiva».
Quali sono le questioni maggiori da affrontare?
«Le biotecnologie: si va verso
uomini artificiali, trapiantati,
più longevi e dai sensi aumentati, ma che generano conflitti,
creano famiglie nuove, usano la
genetica. L’altro grande tema è
l’incontro tra culture separate
da millenni, che talvolta è uno
scontro. Davanti a questo bisogna avere un doppio coraggio:
da un lato abbandonare l’universalismo, cioè che i nostri valori siano assoluti, e dall’altro
creare un razionalismo aperto,
che non rinunci a diritti, uguaglianza, rispetto, ma sia al tem-
«Anche. Non dobbiamo promuovere né l’assimilazione né il
cambiamento degli altri, ma
un’integrazione reciproca e
tranquilla. La globalizzazione è
come la rottura di una placenta.
Le civiltà sono destinate a fondersi. E le filosofie devono trovare una dimensione globale.
Quella italiana può avere un
ruolo: proprio per la sua arretratezza e legame con la tradizione aderisce agli stili di vita, è
più umana. Il modello Lampedusa vale anche in filosofia. Siamo un crocevia del Mediterraneo e siamo abituati alle novità.
Non siamo come il “melting pot”
americano dove le fusioni in realtà non sono avvenute e si nota
dai problemi razziali».
Con gli occhi della filosofia,
come ci si può porre davanti
alle tante incertezze contemporanee?
«Bisogna prendere coscienza
che viviamo in una morale provvisoria permanente. A lungo si è
provata sicurezza grazie a Dio,
alla tradizione, alla classe sociale, alla lotta, a una ragione universale. Questi ancoraggi non
esistono più. La filosofia deve dire che non abbiamo probabilmente bisogno di una morale assoluta. Dobbiamo dare valore alle conquiste fragili che facciamo.
Che non vengono dal Cristianesimo o dal giusnaturalismo, ma
dalla presa di responsabilità di
ognuno. D’altra parte vivere isolatamente in forma di depressione non aiuta. Meglio imprendere, coalizzarsi, volersi bene. L’alternativa è di finire come quei
tre milioni di giovani italiani che
non studiano né lavorano».
La filosofia italiana ha
uno suo stile riconoscibile
nel mondo? Continua il dibattito aperto su La Stampa
da Federcio Vercellone e seguito ieri da Remo Bodei.
1
stro in politica interna e si
concentra su un fatto personale: Carter ha chiesto notizie
dei Deutsch, una famiglia di
ebrei comunisti finita in mano
al regime. Il lessico è marziale:
«Sono membri attivi del “Partido Comunista Revolucionario” fuggiti all’estero. I loro figli sono in prigione in attesa di
essere sottoposti ai tribunali
militari».
Il dettaglio suona come una
campana da morto. Anche i genitori, infatti, sono detenuti in
celle da cui difficilmente si
esce vivi. Invece, poi, la buona
parola fa effetto e si salveranno tutti. L’unica cosa che portò
l’Argentina a moderare la repressione, invece, fu l’efficacia
dei propri metodi. Henry Kissinger lo disse chiaramente
quando scese da privato cittadino nel Paese, per vedere i
Mondiali del ’78.
«Ha suonato la musica che
volevano sentire i militari», dicono i diplomatici di Carter
imbestialiti, nelle lettere che
mandano a Washington. Per
non raffreddare le relazioni, si
fa vivo prima l’ammiraglio
Massera, poi il successore di
Videla, il generale Viola. Il loro tono rasenta la cessione di
sovranità: «Abbiamo avuto
punti di vista diversi, ma siamo uniti da una cosa che supera le frontiere: il principio
d’Occidente, che è l’amore, la
speranza e la misericordia»,
scrive l’ammiraglio. Il Dipartimento di Stato raccomanderà
di non credergli, perché è solo
«un opportunista di talento».
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grande nome internazionale,
che ammiro molto, è invece
Adina Roskies, che continua gli
studi neurofisiologici di Patricia Churchland».
Lei è una storica della filosofia
che sconfina nel campo della
scienza e nel suo libro indaga il libero arbitrio dopo le ultime scoperte sul cervello.
«Mi faccio suggestionare dalle
novità perché come nel Settecento si studiava lo spirito e nel
Novecento la mente, oggi non si
può fare lo stesso senza gli strumenti della scienza. Per esempio il libero arbitrio ha ancora
senso, ma bisogna approfondire
le aree corticali frontali che attivano meccanismi automatici di
decisione finalizzati a risparmiare energia».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
PAOLO GALLARATI
Colonna sonora
Mariotti
esalta la forza
guerriera
n’esecuzione rivelatrice
ha inaugurato il Festival
Rossini di Pesaro. La donna del lago (Napoli 1819) è sempre
stata pensata come un idillio romantico, ambientato tra laghi e
boschi nella Scozia di Walter
Scott, e condizionato dal giudizio
di Leopardi: «Una cosa stupenda,
e potrei piangere anch’io, se il dono delle lagrime non mi fosse stato sospeso». Ma in questo capola-
U
voro non c’è solo l’elegia. Mariotti
ha evidenziato la forza guerriera
e l’impeto di molte scene, mettendo Rossini in una prospettiva predonizettiana: idea progressista
realizzata con perizia infallibile.
Lo hanno assecondato i cantanti.
Juan Diego Florez (il Re) canta
con la forza necessaria a render
virile, come voleva Rossini, la parte del tenore acuto. Il contralto
Warduhi Abrahamyan (Mal-
colm) sfoggia un timbro caldo e
acrobazie nettissime; Salome Jicia (Elena), soprano, ha voce robusta ma saettante nei passi di
agilità; Michael Spyres è un “baritenore” un po’ da raffinare, ma
efficace nel dare al gorgheggiante
Rodrigo impeto guerriero.
La regia di Damiano Michieletto, tecnicamente raffinata, è
piena di fantasia, ma punta sovente su effetti senza causa: la
presenza della natura, che dà all’opera la sua tinta, è imprigionata dentro un palazzo semidiroccato con vetrate rotte, divani e
poltrone, un letto, un soppalco in
bilico, e ciuffi d’erba alta, che diventano alla fine un campo di spighe, illuminato da nove lampadari di cristallo. Un uomo e una donna anziani decorano l’azione in silenzio, con movimenti enigmatici
e dolorosi. Parecchi gesti sono in-
.
27
comprensibili, senza una spiegazione. Il nostro cervello è quindi
occupato in un lavoro di decifrazione che impegna troppo chi
vuole ascoltare e godere la musica. Chiudere gli occhi , dunque, è
spesso necessario. Solo così Rossini può giganteggiare, imponendosi su ogni intellettualismo.
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LA DONNA DEL LAGO
****
Salome, la donna del lago
“Grazie Italia, mi hai scoperto”
Intervista
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A PESARO
La soprano georgiana, 30 anni, conquista il Rossini Festival
“Ho visto il pubblico felice, voi vi fate emozionare dall’arte”
uonissima la prima. Il
Rossini Opera Festival di Pesaro (semplicemente Rof per i rossinofili
di stretta osservanza) ha
aperto lunedì con una nuova
Donna del lago che entra subito nella lista delle produzioni rossiniane storiche, e
anche nelle posizioni di testa della classifica. Data la
congiunzione di una compagnia stellare (Juan Diego
Florez - o Jdf per gli habitués di cui sopra -, Varduhi
Abrahamyan,
Michael
Spyres), della direzione di
Michele Mariotti e della regia di Damiano Michieletto,
il successo era prevedibile.
Imprevedibili le sue dimensioni, con il pubblico che alla
fine è rimasto molti minuti a
battere, oltre le mani, anche
i piedi. E il pavimento ligneo
dell’Adriatic Arena è particolarmente risuonante.
Fra i vari pregi, questa
produzione ha anche quello
di rivelare una nuova cantante. La donna del titolo è
una ragazza di trent’anni, finora nota solo agli addetti ai
lavori rossiniani e nemmeno
a tutti. Si chiama Salome Jicia, è georgiana, soprano,
debuttante o quasi, simpaticissima. Parla cinque lingue,
compreso un italiano rudimentale ma saporoso. Dice
che il suo personaggio si
chiama Elèna, eppure in scena i lunghi versi scioglilingua del libretto dell’abate
Tottola erano perfetti per
dizione e accento. Poi la voce
è importante benché non colossale, un leggero vibrato
B
slavo non spiacevole, le agilità
fluide, il timbro scuro quello
giusto per la parte, la presenza scenica notevole. Insomma, se non è nata una stella
poco ci manca.
Intanto, come si pronuncia Jicia?
«Si dice Gichia».
E com’è arrivata dalla Georgia a
Pesaro?
«Ho fatto il conservatorio a
Tbilisi, prima come pianista.
Poi hanno trovato che avevo
una bella voce e ho iniziato a
studiare canto. La svolta è
stata una masterclass con Renata Scotto, a Roma. È lei che
mi ha consigliato di cantare
Rossini. L’anno scorso ero qui
a Pesaro, all’Accademia rossiniana, a cantare la Folleville
del Viaggio a Reims. Mariotti
mi ha fatto un’audizione, ed
eccomi qui».
Una nuova
stella
Ho studiato a Tbilisi,
prima come pianista
La svolta è stata una
masterclass a Roma
La soprano
Salome Jicia
in una scena
della «Donna
del lago» che
ha aperto
il Rossini
Opera Festival
«È stato il
regista
Michieletto
che mi ha
aiutato a
capire fino in
fondo il mio
personaggio racconta abbiamo
provato
moltissimo»
Certo che avevo timore
di questa prima, ma il
mio lavoro è anche
controllare l’ansia
Salome Jicia
Soprano, parla 5 lingue,
compreso l’italiano
Quante volte aveva cantato
un’opera in scena, prima?
di Tbilisi. In Georgia c’è un’antica tradizione d’opera, specie
quella italiana. Detto questo,
adoro l’Italia».
L’inaugurazione del Rof non è
uno scherzo, però lei non sembrava emozionata...
«No, ero troppo contenta».
«Tre in tutto».
Dopo la prima è riuscita a dormire?
A Pesaro è nata una star?
«Lo ero, moltissimo. Ma il nostro lavoro è anche quello di
controllare l’emozione».
«Ma no! È stata un’occasione
magnifica per me e sono grata al maestro Mariotti di
avermi dato questa opportunità. Però io continuo a studiare e a cantare».
Lo spettacolo di Michieletto è
poetico, ma anche complicatissimo. Sul palco, lei sembrava
una veterana.
«Abbiamo provato moltissimo
e io sono stata felicissima di lavorare con lui. È Michieletto
che mi ha aiutato a capire il
personaggio di Elena. Poi, se
vogliamo, ha deciso di raccontare la storia dell’opera in un
altro modo rispetto a quello
cui siamo abituati. Io lo trovo
coerente, forte e suggestivo».
Il momento più difficile?
Appunto: cosa e dove?
STUDIO AMATI BACCIARDI
«Stranamente, più i recitativi delle arie. Sono lunghi, difficili e bisogna dare un senso alle parole».
Quando ha capito che era andata, e molto bene?
«Quando sono uscita a prendere gli applausi e ho visto un mare di facce felici. E’ questo che
mi piace di voi italiani».
Cosa?
Il trentennale della manifestazione culturale
Il neodirettore Guarducci: “Serve un po’ di discontinuità”
Il Festival di Todi
cambia mano. Dunque altre energie,
una visione diversa dello spettacolo e delle sue commistioni più o meno spurie. E
proprio nel trentennale, la
manifestazione perde il suo
ideatore e fondatore, Silvano
Spada che ne ha fatto uno degli appuntamenti culturali
italiani più interessanti e guadagna Eugenio Guarducci, indicato proprio da Spada come
suo successore. Considerando il percorso del nuovo diret-
tore artistico si comprende meglio il perchè abbia voluto che la
contaminazione fosse il tema
portante di questa edizione che
si aprirà a Todi il 27 agosto per
terminare il 4 settembre.
Guarducci, ma lei come si definirebbe?
«Io sono un architetto, ho allestito il Festival dell’Eurociocolat a Perugia e la rassegna del
cioccolato a Torino, ho varato
un format culturale di sharing
economy. Sono assessore esterno alla cultura e al turismo della città di Assisi. Un manager
fuori dai giochi, Spada mi ha
chiamato e io ho accettato la sfi-
da. Il risvolto della medaglia e il
mio vantaggio è che non ho pregiudizi, il mio mestiere è decidere ma anche annusare quello
che può piacere ascoltando gli
esperti di cui mi fido e misurandomi con altre collaborazioni».
Che cosa sarà il suo Festival?
«Contaminazione di mondi che
qui non erano mai entrati. Musica elettronica, il circo contemporaneo, collaboriamo con
Paolo Stratta di Torino e con il
Festival del doppiaggio di Imperia. Abbiamo trovato location suggestive oltre al centro
storico, parliamo del decentramento in borghi e colline. Ab-
Vive in Italia?
biamo undici debutti di prosa,
in chiusura abbiamo fatto il
grande sforzo produttivo di
portare Ezio Bosso, Concerto
Piano Solo, nella cornice suggestiva di Piazza del Popolo a Todi. Per la prima volta in Italia si
potrà godere del ritmo travolgente di Cambuyon dai porti
delle Canarie. Pensato solo per
noi Tre Amici a Todi con il grande clarinettista Gabriele Mirabassi che incontra Erri de Luca
e Roberto Taufic. E per inaugu-
Non è proprio un’agenda da giovin principiante. Sempre e solo
Mozart e Rossini?
«No, a Tbilisi con mio marito
che fa l’attore. Faccio parte della compagnia stabile del teatro
«No, anche Verdi e Puccini. Ma
non adesso. Fra dieci anni».
Il classico
que che comprende anche il cabaret circense Kabaret Vertigo. E poi, attori di fama internazionale come Maddalena
Crippa, autori come Sergio
Cammariere e tanta arte con
Piero Pizzi Cannella».
Il Festival di
Todi si terrà
dal 27
agosto al 4
settembre
Tra gli ospiti
più attesi,
Ezio Bosso
e il suo
«Concerto
Piano Solo»
“Musica elettronica e circo
La sfida è contaminare Todi”
MICHELA TAMBURRINO
«Che vi fate emozionare dall’arte».
«Semiramide a Nancy, La clemenza di Tito a Losanna, la ripresa di questa Donna del lago
a Liegi, Così fan tutte al Covent
Garden nel 1918».
rare il 27 agosto, ecco il debutto
nazionale di Le Lien di Amanda
Sthers, giovane autrice parigina già consacrata in Francia e
mai rappresentata in Italia.
Una storia di danno e d’amore
che vede protagonisti Marie e
Paul, (Lucia Bendia e Francesco Bonomo), che si scoprono
fratelli alla morte del padre,
una nostra co-produzione.
Ma non finisce qui...
«Novità assoluta per il Festival, La Journée du Nouveau Cir-
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Non sarà un po’ troppo?
«Assolutamente no e il pubblico sta premiando il cartellone
considerando la prevendita al
botteghino. Abbiamo aperto
anche al territorio umbro, coinvolgendo le realtà locali come
Oplà Studio, contenitore di
danza contemporanea. Vogliamo far capire che ricerca e sperimentazione vanno allargate a
tutte le arti. E persino al cibo».
Non si rischia di snaturare il Festival tramutandolo in una sagra?
«Sono pillole invisibili di discontinuità, un segno garbato
di cambiamento che oltre all’arte prevede il cibo e i libri e
tra gli eventi collaterali anche
una curiosa street performance. Un trentennale va festeggiato e noi abbiamo messo in
campo il meglio».
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28 .Spettacoli
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
MASOLINO D’AMICO
Teatro
“Il gabbiano”
Ma non è
il solito Cecov
AP
AP
Anni 60, la prima formazione con Syd Barrett
Il celebre maiale rosa gonfiabile sopra Londra, 1977
Gilmour (a sin.) e Waters al Live 8, Londra 2005
Rivoluzione Pink Floyd
Londra ne celebra l’epopea rock
Savincenko e Nedzinskas
Z
Due mostre sulla band più creativa e influente tra gli anni Sessanta e Settanta
FRANCO GIUBILEI
TORINO
Ormai è ufficiale: anche il
rock è un pezzo da museo. Lo
dice l’età da nonni di molti
protagonisti dell’età dell’oro
dell’ex musica ribelle, dai Rolling Stones a The Who, che si
ostinano, spesso con successo, ad esibirsi in tour mondiali
malgrado abbiano cominciato
a furoreggiare mezzo secolo
fa, ma lo dicono soprattutto le
istituzioni ufficiali.
Il Victoria and Albert Museum di Londra, che nel 2013
aveva allestito una grande
mostra su David Bowie andata sold out e traslocata pari
pari al Museo d’arte moderna
di Bologna dallo scorso luglio,
ora si appresta a celebrare un
altro monumento della cultura popolare mondiale: i Pink
Floyd saranno al centro di due
eventi, il primo già fissato per
questo autunno, in buona
compagnia con altri protagonisti della scena pop-psichedelica londinese fra il 1966 e il
1970. Titolo, molto evocativo:
«You say you want a revolution? Records and Rebels»,
per ricordare come il primo
periodo di benessere dopo la
Seconda guerra mondiale fu
terra fertile per un’esplosione
creativa senza precedenti.
In quegli anni a Londra, nei
club come UFO e Tottenham
Court Road, si faceva strada
una band guidata da un ragazzo dallo sguardo incredibilmente profondo, Syd Barrett,
lo stesso che sarebbe stato ricordato in Shine on you Crazy
Diamond perché quegli occhi
nel frattempo si erano trasformati in «buchi neri nel cielo».
Intervista
GIANMARIA TAMMARO
NAPOLI
a quindici anni, Ilenia
Lazzarin è uno dei volti
di Un posto al sole, la soap opera di Rai3. Il suo personaggio, Viola, è una ragazza
che si trasferisce con la famiglia da Milano a Napoli: una
storia che Ilenia condivide visto che anche lei, nata a Busto
Arsizio, residente a Vercelli
da quando aveva undici anni,
si è dovuta spostare nel capoluogo campano per lavoro.
Laureata in Scienze dell’Educazione e appassionata
di psicologia, da piccola Ilenia
voleva fare la cantante: «Ho
partecipato a tutti i concorsi e
a tutte le rassegne canore.
I Pink Floyd
(da sinistra,
David
Gilmour, Nick
Mason, Roger
Waters and
Rick Wright
in concerto a
Los Angeles,
Memorial
Sports Arena,
nell’aprile
del 1975
Sullo sfondo, la
copertina di
«The dark side
of the Moon»
MICHAEL OCHS ARCHIVES/GETTY
I concerti, con i compagni d’arme Waters, Wright e Mason, inseguivano un connubio fra suoni e immagini che sarebbe rimasto il marchio inconfondibile
dei Pink Floyd fino alla fine, alcuni decenni più tardi.
In capo a qualche anno, con
l’uscita dal gruppo di Barrett
per gli eccessi da acido lisergico
(l’ex front man è morto proprio
dieci anni fa, ndr), la band si
riassestò con l’innesto di David
Gilmour e nel 1973 piazzò un
colpo da maestri assoluti con
The Dark Side of The Moon,
splendido disco e campione
d’incassi con 45 milioni di copie
vendute (il terzo album di tutti i
il colossale maiale gonfiabile
che sorvolò Londra per il lancio
di Animals, una bella esposizione se la meritava proprio.
E allora ecco il racconto per
immagini, oggetti e documenti
del cammino live della band,
centrato fin dagli albori su pionieristici giochi di luci psichedeliche, per proseguire con effetti speciali sempre più sofisticati, fino all’aeroplano che si
schiantava sul palco di The Wall
dove, fra l’altro, un muro gigantesco veniva costruito durante
il concerto fra il pubblico e i musicisti. Tutto questo mentre i
disegni animati di Gerald Scarfe venivano proiettati sul muro.
Il Victoria & Albert, che per
la mostra si avvarrà della collaborazione dei superstiti del
gruppo, esporrà questo e altro,
compreso il lavoro compiuto
per l’elaborazione delle copertine indimenticabili di The Dark
Side of The Moon e Wish You Were Here, ideate da Hipgnosis. Ci
sarebbe anche qualcosa di italiano nella mostra londinese sui
Floyd: è il lavoro di preparazione per un evento analogo che si
sarebbe dovuto tenere a Milano
nel 2014 e che abortì a biglietti
già prenotati e pagati, per problemi di soldi e diritti fra organizzazione e legali dei musicisti.
“Prendo il testimone dalla Ventura
Il bello è che devo improvvisare”
copione. Da un punto di vista
umano, devo dire che conto
molto sulla mia preparazione in
psicologia».
Ilenia Lazzarin dalla soap alla conduzione di un reality
«È la prima volta che il contadino cerca moglie... e marito. Sarà molto interessante».
D
«Il contadino cerca moglie»
Ilenia Lazzarin conduce il reality
dal 19 ottobre su Fox Life
tempi). I Pink Floyd erano diventati un monumento, consolidatosi negli anni con Wish You
Were Here, Animals e infine con
quel grandioso pas d’adieu del
padre-padrone Waters che è
stato The Wall nel 1979.
Un aereo contro il muro
E qui arriva la seconda mostra
progettata dal Victoria and Albert Museum, i cui punti principali sono stati anticipati dal
Guardian: perché un gruppo così influente, che per almeno un
decennio ha dettato legge per
qualità della musica, ingegneria del suono, soluzioni sceniche e idee di promozione, come
Andavo ovunque». Il cinema e
la televisione sono arrivati quasi per caso: «Un’amica di mia
madre le parlò di un’agenzia di
pubblicità a Milano, dove c’erano tutte ragazze. Mia madre
prese fiducia e venne con me a
tutti i provini».
Ora, con Il Contadino cerca
moglie, dal 19 ottobre su Fox Life, arriva il passaggio alla conduzione: «È una vera sfida»,
racconta. Prende una pausa,
carica un po’ la voce. «Perché
tutto è nuovo e perché tutto è
nelle mie mani».
C’è stato anche il passaggio di
testimone con Simona Ventura,
che ha condotto il programma
l’anno scorso.
«Lei è un’icona della tv, un’icona che io adoro. Per me è impensabile fare una cosa al posto
suo. Spero di essere almeno all’altezza del programma».
Mi diceva che in campagna si
trova a suo agio.
«Ci sono nata. Dagli undici ai diciotto ho vissuto in una casa sul
fiume, a giocare con le rane, andavo a pescare con il nonno e a
fare i bagni al Lago Maggiore».
Dai concorrenti, invece, che cosa
si aspetta?
«Questo è il vero punto interrogativo. Essendo un reality può
succedere di tutto. Le emozioni
vanno gestite e non c’è nessun
uvedra, ossia Il gabbiano (di Cecov) sembra
sulla carta, e probabilmente è stato, se non forse il
migliore, certo il più affidabile spettacolo della Biennale
Teatro di Venezia. Nel senso
che l’allestimento del regista
lituano Oskaras Korsunovas,
classe 1969, offre un felice
esempio di fusione (stavo per
scrivere compromesso) tra
l’esigenza di ripresentare un
classico e quella di sottolineare al pubblico di oggi appunto che l’operazione avviene
oggi, e che il linguaggio non
può essere che quello di oggi.
Così, naturalmente, personaggi vestiti come la gente
che incontriamo per strada;
per scenografia, solo sedie di
metallo pieghevoli, più all’ultim’atto un tavolino per la
partita a carte e un divano di
cuoio nero (ma possibilità di
proiettare le acque del lago
sullo schermo dove scorrono
i soprattitoli della traduzione
simultanea). Gli interpreti,
tutti in parte, recitano, benissimo, con gesti e intonazioni
moderne, e anche con qualche moderna intemperanza
tipo violenza al mobilio; solo
il medico Dorn è un po’ più
stravagante degli altri, coi
suoi atteggiamenti da seguace di dottrine ayurvediche.
Moderna è anche, nella riduzione per il resto moderata
(il tutto dura 170’), l’abolizione dei domestici. D’altro canto, sintonizzatici ben presto
con questo stile disinvolto e
stimolati dai frequenti appelli
diretti agli spettatori, ascoltiamo volentieri una consegna del testo rispettosa e
puntuale. Paradossalmente,
proprio la mancanza di distrazioni visive, unita alla
chiarezza della dizione (gli attori parlano senza sforzarsi,
tanto qui non li capirebbe
nessuno; ma malgrado il ritmo sostenuto, li si segue agevolmente anche leggendo, il
che significa che la regia punta all’ascolto) finisce per produrre un non spiacevole effetto radiofonico. Così riascoltando l’arcinoto capolavoro
ne apprezziamo lati che altre
volte avevamo sorvolato, come, per dirne uno, l’importanza dei richiami allo Shakespeare di Amleto in questo
quasi debutto di Cecov nel
grande teatro: e non solo per
le formidabili scene madre-figlio. A momenti si pensa addirittura a una nuova versione della tragedia, con Ofelia
innamorata di Claudio... Ma
Cecov, si sa, è un autore corale, e qui come al solito si impone il concertato dei vari individui ciascuno dei quali, immerso in se stesso, è incapace
di rapportarsi con gli altri: vera metafora della società in
cui viviamo ancora.
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Quest’anno ci sono delle novità:
un concorrente donna e uno
omosessuale.
Parliamo della sua esperienza in
«Un posto al sole».
«All’inizio è stato difficile perché abbiamo dei ritmi folli: giriamo una scena in venti minuti
e facciamo diciotto, venti scene
al giorno. Dobbiamo portare a
casa una puntata alla fine della
giornata».
Quali sono i suoi progetti per il
futuro? Continuare a condurre o
recitare a tempo pieno?
«Mi piacerebbe continuare a fare tutte e due le cose. Ogni volta
che c’è una nuova sfida, mi dico
che ce la devo fare, sono più stimolata. È questo che rende il
mio lavoro così incredibile».
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ZUVEDRA (IL GABBIANO)
Regia di Oskaras Korsunovas
Biennale di Venezia
***
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
.
Spettacoli .29
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
dell’11 agosto 2016
Rai 1
Rai 2
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Estate
10.35 Velvet Telefilm
11.25 Un passo dal cielo 2 Fiction Nuove avventure
per Pietro, che ha fatto
della difesa della vita e
della natura la sua missione
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Estate in diretta
15.30 Legàmi Telenovela
16.25 Tg 1
16.45 Estate in diretta
18.45 Reazione a catena Gioco
Amadeus conduce il
gioco sull’associazione
logica fra le parole
20.00 Telegiornale
20.30 Techetechetè 2016... Stasera con noi
6.00 Rio de Janeiro 2016 - Giochi della 31ª Olimpiade
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Rio de Janeiro 2016 - Giochi della 31ª Olimpiade
Golf: torneo M
Canottaggio: semifinali
e finali
14.00 Tiro a segno F:
Carabina 50m 3 posizioni qualificazioni
15.20 Pallanuoto F: Italia-Australia
17.00 Tiro a segno F:
Carabina 50m 3 posizioni finale
18.00 Nuoto: batterie
18.15 Canoa slalom F:
Kayak K1 F semifinale
20.00 Canoa slalom F:
Kayak K1 F finale
20.30 Tg 2 20.30
Rai 3
6.00 RAInews 24
6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale
8.00 Agorà estate Attualità
10.05 C’era una volta Film
(fant., 1967) ★★
12.00 Tg 3. Tgr Meteo
12.15 Doc Martin Telefilm
13.00 Geo Magazine
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Piazza Affari
14.55 Tg3 Lis
15.00 La casa nella prateria TF
15.50 Un commissario a Roma
Telefilm
17.50 Geo Magazine
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Cuori in cucina Sitcom
Canale 5
Italia 1
Rete 4
La 7
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.55 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Baciati dall’amore TFt
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.10 Una vita Soap opera
14.45 Cherry Season - La stagione del cuore Telenovela
15.45 I misteri di Laura
Fiction
16.45 Rosamunde Pilcher - Il
tesoro nascosto Film-tv
18.45 Il segreto Telenovela La
serie ambientata nella
Spagna rurale dell’inizio
del XX secolo
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Paperissima sprint estate
Varietà
6.55 Settimo cielo Telefilm
7.45 Pippi calzelunghe TF
8.10 Belle e Sebastien Cartoni
8.35 Georgie Cartoni animati
9.00 Sailor moon Cartoni
9.25 Chuck Telefilm
11.25 White Collar Telefilm
12.25 Studio Aperto
13.05 Sport Mediaset Sport
13.45 I Simpson Cartoni
14.35 I Griffin Telefilm
15.00 American Dad Telefilm
15.25 My name is Earl Telefilm
16.00 Due uomini e mezzo TF
16.30 Suburgatory Telefilm
17.00 Friends Telefilm
18.00 Dharma & Greg Telefilm
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.00 Mistero Adventure.
Appunti di viaggio
19.25 The Mentalist Telefilm
20.20 CSI Miami Telefilm
6.35 Kojak Telefilm
8.30 Cuore ribelle Telenovela
9.30 Tierra de Lobos Telefilm
10.40 Ricette all’italiana
Attualità
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Glades Telefilm
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Flikken - Coppia in giallo
Telefilm
16.35 Il provinciale Film
(comm., 1971) con Gianni Morandi, Maria Grazia Buccella, Sergio Leonardi, Franco Fabrizi.
Regia di Luciano Salce
★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Dentro la notizia
19.55 Tempesta d’amore SO
20.30 Dalla vostra parte
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus Attualità
9.40 Coffee break Attualità
11.00 L’aria d’estate Attualità
Il programma all’insegna dell’approfondimento politico e dell’attualità condotto da
Andrea Pancani
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura
della redazione News,
dedicato alla cronaca
14.20 Katia regina senza corona Film
16.25 L’ispettore Tibbs Telefilm
18.15 Joséphine ange gardien
Telefilm
20.00 Tg La7
20.35 In onda Attualità
21.25
Don Matteo 9
21.00
Olimpiadi Rio 2016
21.10
I magnifici sette ★★★
21.10
The Words
FICTION. Don Matteo e Cecchi-
SPORT. Tra le gare di questa sera
FILM. (western, 1960) con Yul
ni vengono coinvolti in una rapina in banca. L’autore è una vecchia conoscenza dei carabinieri ma si capisce subito che c’è
qualcosa che non torna
c’è anche il ciclismo su pista:
Team Sprint, semifinali e finali;
inseguimento a squadre, qualifiche. Fra gli atleti in evidenza,
Jason Kenny e François Pervis
Brynner, Steve McQueen. Regia
di John Sturges. Un villaggio
messicano, tormentato dai
banditi, chiede aiuto a un pistolero circondato da giustizieri
23.35 Supereroi - Carlo Verdone
0.30 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.05 Sottovoce Attualità
1.35 I bambini sanno Film
(doc., 2015)
3.25 Ricomincio da ottanta
Film
21.30 Giochi della 31ª Olimpiade
Beach Volley M - Tennis
1.30 Pallavolo M: ItaliaMessico
2.00 Beach Volley F
3.00 Nuoto: semifinali e
finali
23.30 Tg3 Linea notte estate
Notiziario
0.05 In grazia di Dio Film
2.05 Rai Cultura Testimoni del
tempo Attualità
2.35 Rainews 24
Notiziario
21.10
Emigratis
21.15
Stalker
FILM. (dramm., 2012) con B. Coo-
VARIETÀ. Il programma di intrat-
TELEFILM. Nina Preston, una gio-
per, J. Irons. Regia di B. Klugman, L. Sternthal. Clay è un celebre scrittore corteggiato da una
seducente dottoranda affascinata dal suo romanzo
tenimento condotto dal duo
comico Pio e Amedeo. A commentare, la voce fuori campo
di Francesco Pannofino. In ogni
città un vip da importunare
vane attrice di successo, è assediata dai paparazzi e tormentata dagli stalker. Tra tutti
Robert, ma il più pericoloso è
un insospettabile
23.30 Squadra antimafia 7
Fiction
1.20 Tg 5 Notte. Meteo.it
2.05 Paperissima sprint estate
Varietà
2.35 Parenthood Telefilm
5.15 Tg 5. Meteo.it
23.20 American Pie Film
(comm., 1999) con
Jason Biggs, Thomas Ian
Nicholas. Regia di John
Weitz ★★
1.20 Italian pro surfer Reality
show
★★★
21.10
Mickey occhi blu
★★★
(comm., 1999) con H.
Grant, J. Tripplehorn. Regia di
K. Makin. Michael, un banditore d’aste, s’innamora di Gina,
la figlia di un gangster
FILM.
23.10 Convoy - Trincea d’asfalto Film (avv., 1978) con
Kris Kristofferson, Ali
MacGraw, Ernest Borgnine, Burt Young,
Madge Sinclair, Cassie
Yates ★★★
23.05 I gemelli Film (comm.,
1988) con Arnold
Schwarzenegger,
Danny De Vito ★★★
1.05 In onda Attualità
1.40 Il commissario Navarro
Telefilm
digitale terrestre
RAI 4
14.20
15.50
18.05
18.10
19.40
21.10
22.40
0.10
1.30
1.35
1.40
21
Rookie Blue Serie
Numbers Serie
Rai News - Giorno
Private Practice
Serie
Desperate
Housewives Serie
Scorpion Serie
Supernatural Serie
Zombeavers Film
Rai News - Notte
Notiziario
Anica appuntamento al cinema
The Collector Serie
RAI 5
23
18.15 Roma: La Nuova
Drammaturgia
18.45 Rai News - Giorno
18.50 Piano Pianissimo
19.10 Passepartout Arti Decorative
19.40 This Is Opera
20.25 Concorso
Internazionale 2
Agosto
21.15 Riccardo Muti:
Prove Dorchestra
22.15 Riccardo Muti:
Prove Dorchestra
Musicale
RAI STORIA 54
19.45 I padrini-Joe
Valachi
20.30 Il giorno e la storia
20.45 Il tempo e la storia. Il regno del
Sud con il
prof.Giovanni
Sabbatucci
21.30 a.C.d.C. Il
Limes,una barriera contro i barbari Documentari
22.30 a.C.d.C. Il Limes,
pericolo alla frontiera Documentari
RAI MOVIE
12.40
14.20
15.55
17.20
17.25
20.00
21.15
23.00
0.50
film
19.25 Spongebob - Fuori
dall’acqua Spongebob
approda nel nostro
mondo per una supereroica avventura SKY
CINEMA FAMILY
Celtic Pride Rapimento per sport Il
Boston Celtics rischia la
retrocessione. Due tifosi sono disposti a tutto
SKY COMEDY
21.00 SkyCineNewsPomeriggio da starReese... SKY CINEMA 1
Annie - La felicità è
contagiosa Un classico
di Broadway, vincitore
di 7 Tony Awards.
Protagonista Jamie
Foxx SKY CINEMA FAMILY
L’erba del vicino è sempre più verde I nobili
Robert Mitchum e Cary
Grant aprono il loro
castello al pubblico SKY
CLASSICS
Il paramedico
SKY
COMEDY
Arsenico e vecchi confetti Chris Cooper, sposato con Patricia
Clarckson, ha una relazione extraconiugale
SKY PASSION
The Divergent Series Insurgent Tratto dal
secondo capitolo della
trilogia della scrittrice
Veronica Roth SKY MAX
21.10 The Prince - Tempo di
uccidere Paul, in cerca
della figlia, sarà costret-
to a un duro confronto
col suo passato SKY HITS
Boulevard Diciottenne
parigino abbandona la
casa paterna e si stabilisce in una soffitta SKY
CINEMA 1
22.40 Love is all you Need
Una pellicola romantica
ambientata dentro una
cartolina di Sorrento
SKY PASSION
22.45 Quel momento imbarazzante Tre amici alle
prese con il loro giuramento e le loro contraddizioni SKY HITS
Mrs. Doubtfire Robin
Williams si traveste da
anziana governante
per poter vedere i figli
SKY CINEMA 1
Head of State Un politico sta per finire fuori
gioco, ma un candidato
alla presidenza muore
SKY COMEDY
22.50 I girasoli Sophia Loren
scopre che il marito
Marcello Mastroianni si
è rifatto una famiglia
SKY CLASSICS
23.00 Paddington Ispirato ai
libri di Michael Bond
tradotti in 40 lingue
famosi in tutto il
mondo SKY CINEMA
FAMILY
23.05 Cleanskin Un agente
dei servizi segreti sulle
tracce di un attentatore suicida SKY MAX
IRIS
24
Killers Film
Cleaner Film
Nord Film
Rai News - Giorno
Notiziario
La battaglia della
Neretva Film
Stanlio e Ollio La ragazza di
Boemia Film
The Company
Men Film
Treno di notte per
Lisbona Film
Rai News - Notte
serie tv
16.05 NCIS FOX CRIME
16.25 The Big Bang Theory
11.40 Il merlo maschio
Film
13.50 Il ladro di crimini
Film
15.40 Da parte degli
amici: firmato
mafia! Film
17.35 Italiani a Rio Film
19.20 Supercar Telefilm
20.05 Walker Texas
Ranger Telefilm
21.00 Beautiful Lies Film
23.05 Sotto falso nome
Film
1.20 Inch’allah Film
LIFE
17.15 2 Broke Girls FOX
17.40 American Dad FOX
17.45 Criminal Minds FOX
CRIME
17.50 Ci pensa Mainardi
FOX
LIFE
18.05 American Dad FOX
18.15 Scandal FOX LIFE
18.30 I Griffin FOX
18.35 Criminal Minds FOX
CRIME
18.55 I Griffin FOX
19.15 Grey’s Anatomy
FOX
LIFE
19.20 Bones FOX CRIME
La vita secondo Jim
FOX
19.40 La vita secondo Jim
FOX
20.10 Bones FOX CRIME
Grey’s Anatomy
DISCOVERY CHANNEL
Stupidi al quadrato
FOX
The Big Bang Theory
FOX
20.35 2 Broke Girls FOX
21.00 Lebowitz vs Lebowitz
FOX CRIME
Outlander FOX LIFE
Legends FOX
21.45 Legends FOX
22.00 Criminal Minds FOX
CRIME
Outlander FOX LIFE
22.35 The Grinder FOX
22.50 Criminal Minds FOX
CRIME
NATIONAL GEOGRAPHIC
19.25 A caccia di auto
26
13.15 MasterChef
Australia Varietà
14.15 MasterChef Italia
4 Varietà
16.15 Buying & Selling
17.00 Case in rendita
18.15 Fratelli in affari
19.00 Top Gear UK
Varietà
19.45 Affari di famiglia
21.15 Squadre da incubo Varietà
23.15 Non faccio la
guerra, faccio
l’amore Film
TV8
8
17.45 Eredità da star
18.30 Alessandro
Borghese - 4
ristoranti Varietà
19.15 Alessandro
Borghese Kitchen
Sound Varietà
19.30 Cucine da incubo
2 Varietà
20.15 House of Gag
21.15 Soldato Jane Film
23.45 Indiana Jones e il
tempio maledetto
Film
2.00 Body Shock
REAL TIME
NATIONAL GEOGRAPHIC
SOS veterinario SKY
UNO
19.50 Lucarelli - Muse
Inquietanti: Pollock
19.55
18.25 Gente comune
Sconvolto dalla morte
del fratello, Timothy
Hutton tenta il suicidio.
4 Oscar PREMIUM
UNIVERSAL
A caccia di auto
18.30 The Good ShepherdL’ombra Del Potere
DISCOVERY CHANNEL
SOS veterinario SKY
UNO
18.45 Carnera-The Walking
Mountain PREMIUM
ARTE
20.00 Le megastrutture di
Hitler NATIONAL
GEOGRAPHIC
20.15 Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
20.20 Master of
Photography: Il nudo
ARTE
SKY
UNO
20.55 Il futuro secondo
Hawking NATIONAL
GEOGRAPHIC
21.05 Acquari di famiglia
DISCOVERY CHANNEL
21.10 Master of
Photography: Ritratto
d’attore ARTE
Master of
Photography SKY UNO
21.55 MythBusters
DISCOVERY CHANNEL
Cosmos. Odissea nello
spazio NATIONAL
GEOGRAPHIC
31
16.50 Due abiti per una
sposa Varietà
17.40 Quattro matrimoni - Australia
19.20 Alta infedeltà
21.10 Skin Tight: la mia
nuova pelle
22.10 Vite al limite
Documentari
0.00 Malattie imbarazzanti - Australia
1.50 ER: storie incredibili Documentari
4.25 Alta infedeltà
Documentari
DMAX
PREMIUM CINEMA EMOTION
CINEMA
19.05 Il Bounty L’equipaggio,
guidato da Mel Gibson,
si ribella al capitano
Anthony Hopkins
PREMIUM CINEMA ENERGY
19.20 Il Cielo E’ Sempre Piu’
Blu PREMIUM COMEDY
19.25 Pallottole cinesi Nel
vecchio West, una
guardia imperiale cinese deve salvare una
principessa PREMIUM
COMEDY
20.45 Brunch Per Due
PREMIUM CINEMA
21.15 Il Paradiso all’improvviso Leonardo
Pieraccioni, effettista
teatral-cinematografico, conosce Angie
Cepeda PREMIUM COMEDY
Dragon Trainer 2
Secondo capitolo dell’epica trilogia torna
con il fantastico mondo
di Hiccup PREMIUM
CINEMA
Scream 2 Alla prima del
film tratto dai fattacci
qualcuno emula l’assassino dello schermo
PREMIUM UNIVERSAL
To Rome with love
Stavolta Woody Allen
gira a Roma e racconta
un intreccio di molte
storie PREMIUM CINEMA
EMOTION
Getaway - Senza via di
fuga insieme a una giovane hacker, Ethan
Hawke è alla ricerca
della moglie rapita
PREMIUM CINEMA ENERGY
22.45 Bangkok Dangerous
Un sicario sordo si innamora di una farmacista
e inizia a pensare alla
sua vita PREMIUM CINEMA
ENERGY
22.55 E’ Un Mondo Difficile
PREMIUM COMEDY
23.00 Bagnomaria Versilia:
storie di quattro personaggi, tutti interpretati
da Giorgio Panariello
PREMIUM COMEDY
23.05 Poliziotti fuori - Due
sbirri a piede libero
Bruce Willis e Traacy
Morgan sono due poliziotti in coppia da anni
PREMIUM CINEMA
Now Is Good Tessa ha
17 anni e ama la vita.
Ma le hanno diagnosticato una malattia terminale PREMIUM CINEMA
52
14.10 Baywatch
Australia - 1^TV
15.05 100 cose da non
fare a casa
15.55 Cattivissimi amici
16.50 Formula (sotto)
zero Varietà
17.45 Giganti in vendita
18.35 Affari in valigia
19.30 Te l’avevo detto
20.20 Jail: dietro le
sbarre Documentari
21.10 Te l’avevo detto
22.55 Ciak, ti sfido!
Reality show
film
17.30 Il seme della follia
Scrittore horror scompare. Il detective Trent
inizia la ricerca. Di J.
Carpenter PREMIUM
CINEMA ENERGY
DISCOVERY CHANNEL
19.30 Stupidi al quadrato
E poi c’è Cattelan
LIFE
CIELO
intrattenimento
19.05 A caccia di auto
FOX
16.50 2 Broke Girls FOX
16.55 NCIS FOX CRIME
Drop Dead Diva FOX
22
serie tv
14.45 The Mysteries Of
Laura STORIES
14.55 Hart Of Dixie JOI
15.45 Psych JOI
Hamburg distretto 21
TOP CRIME
16.00 Fringe ACTION
16.30 Parks And Recreation
JOI
16.50 Dracula ACTION
17.25 2 Broke Girls JOI
17.35 Suits TOP CRIME
17.40 Supernatural ACTION
17.55 Parenthood STORIES
18.05 Quelli Di Joi JOI
18.20 Big Bang Theory JOI
19.05 Mom JOI
19.15 Fringe ACTION
19.25 Mya Mag STORIES
Law & Order: Unita’
Speciale TOP CRIME
19.30 Una mamma per
amica JOI
19.35 Pretty Little Liars
STORIES
19.55 Constantine ACTION
20.15 Due Uomini E 1/2 JOI
20.55 Speciali Joi JOI
21.10 Bones TOP CRIME
21.15 Mr. Robot STORIES
The Goldbergs JOI
The Vampire diaries
ACTION
21.55 Speciali Joi JOI
22.00 The Originals ACTION
22.10 Big Bang Theory JOI
22.50 American Odyssey
ACTION
Law & Order: Unita’
Speciale TOP CRIME
23.20 The Night shift STORIES
23.25 Due Uomini E 1/2 JOI
30
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
SPORT
Inseguivo questo risultato
da vent’anni, è un messaggio
per chi come me non ha il posto
fisso nei corpi dello Stato
Marco Innocenti
Argento nel double trap, prima medaglia
italiana a Rio fuori dai corpi dello Stato
I precedenti
1996
Pera
Albano Pera
è argento
ad Atlanta ’96
2000
Gelisio
Deborah Gelisio
secondo posto
a Sydney 2000
IL DECIMO PODIO DELLA SPEDIZIONE ITALIANA
Italia
in
tiro
Altra medaglia azzurra dai piattelli:
Innocenti argento nel double trap
“Ho pianto di gioia prima della finale
Io sparo e lavoro ma ce l’ho fatta”
ROBERTO CONDIO
INVIATO A RIO DE JANEIRO
2008
D’Aniello
Francesco
D’Aniello 2º
a Pechino
Oggi
in Tv
13,05 Sport Mediaset
Italia 1
13,30 Olimpiadi di
Rio
Raidue, Rai Sport 1,
Rai Sport 2
15,00 Ciclismo. Arctic
race of Norway
Eurosport
18,45 Italia Beach
soccer tour
Fox Sports
20,05 Tg olimpionico
Raidue
20,30 Calcio. Premier
League world
Sky Sport 1
23,00 Calciomercato
Sky Sport 24
23,30 Sport estremi.
Red Bull air race 2016
Fox Sports
24,00 Night Line
Sky Sport 24
1,30 Olimpiadi di Rio.
Pallavolo maschile,
Italia-Messico
Raidue
Argento come Pellielo. Con la
differenza che per «Johnny»
quella del trap è stata la quarta
medaglia olimpica, mentre
Marco Innocenti, 38 anni da
compiere martedì prossimo, ha
preso la prima al terzo tentativo. «La inseguivo da 20 anni garantisce lo specialista del
double trap - e sapevo che questa era l’ultima occasione». Perché il pratese di Montemurlo
non è come tutti gli altri azzurri
del tiro a volo. «Io non faccio
parte dei corpi di Stato. Con la
famiglia conduco una delle armerie più grandi d’Italia: lavoro
e sparo, ho fatto questo scelta.
E qui a Rio spero di aver dato un
messaggio a chi come me non
ha il posto fisso dei gruppi sportivi ma continua a tirare mettendoci passione, determinazione e volontà. Sapete, chi come me gareggia per un club privato spara un terzo di cartucce
in meno in allenamento. Ma io
alla fine ce l’ho fatta. Perché, come amo dire, volere è potere».
La decima medaglia
Il senso del ragionamento di Innocenti va oltre il tiro. La sua è
stata la decima medaglia azzurra
in questi Giochi, in assoluto la prima non conquistata da poliziotti
o militari. Tipo schivo, il marito di
Francesca e padre di Alessia e
Irene, sparò il primo colpo a 10
anni. Da juniores due volte campione mondiale, era considerato
un fenomeno. Poi, dovendo anche
pensare a mandare avanti l’armeria fondata dal nonno, ha un
po’ frenato. Il suo successo più
importante era prima di ieri la fi-
nale di Coppa del Mondo 2004. Si
piazzava sempre, vinceva pochino. Ma non mollava la sua passionaccia. «Sparano anche mia sorella Laura, mia cugina Elena e
mio zio è consigliere federale». Le
Olimpiadi restavano comunque il
suo nervo scoperto: ottavo nel
2000, solo 17° nel 2004, fuori a Pechino e Londra. Anche questa
volta sembrava mettersi male.
«Ho avuto una stagione piena di
alti e bassi, non riuscivo a trovare
la forma ed ero preoccupato. Poi,
un mese prima di partire, ho fatto
bene a Baku. Ma qui sono tornato
a sparare male. È un campo difficile, questo. Non me l’aspettavo
proprio di farcela».
Una giornata complicata
Innocenti è andato in altalena
anche ieri. Primo dopo 90 colpi
delle qualifiche, quinto alla
chiusura dei 150. Dentro i sei semifinalisti, comunque. «È stata
una giornata complicata, piena
di su e giù. C’è stata pioggia,
vento, mai un piattello uguale
all’altro. Serviva sì la tecnica
ma anche molta esperienza e
un pizzico di fortuna». Così,
quando ha rotto l’ultimo dei 27
dischetti su 30 che gli hanno dato la finale per l’oro con il kuwaitiano Aldeehani, ammonito dal
giudice di gara per eccesso di
esultanza, è scoppiato in lacrime. «E mentre i due inglesi si
giocavano il bronzo, io sono
uscito per qualche minuto dal
campo. Sono andato in bagno
perché ne avevo bisogno ma anche per poter continuare a
piangere. Almeno l’argento era
al sicuro. E io a una medaglia ci
tenevo troppo». Poteva anche
essere d’oro, e sarebbe stato il
primo della storia azzurra ai
Giochi, ma l’arabo che all’ora di
pranzo si era qualificato per un
soffio vincendo uno spareggio a
tre ha sparato meglio fin da subito. C’è stata parità solo dopo i
primi 4 doppietti, poi il doppio
errore all’ottavo nella pedana 4
che a Marco già era stata fatale
due volte in semifinale ha chiuso il conto. «Abbiamo fatto punteggi bassi, ma in queste condizioni c’era da aspettarselo.
L’unica cosa che conta, però, è
che io la mia medaglia olimpica
finalmente l’abbia presa».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La federazione del Kuwait è stata espulsa dal Cio
Lo strano trionfo di Aldeehani
primo oro senza bandiera
INVIATO A RIO DE JANEIRO
Fehaid Aldeehani, 50 anni ad
ottobre, ieri è andato a prendere la medaglia d’oro del
double trap come se andasse
al bar per un caffè. Felpa scura con cappuccio e zip, pantaloni in tono, nessun segno di
appartenenza. E quando è
partito l’inno del Paese del
vincitore, ecco quello del Cio.
Molti dei pochi spettatori sono rimasti con la curiosità: ma
da dove arriva quello lì? Tre
ragazzini brasiliani a caccia di
foto glielo avevano chiesto direttamente mentre aspettava
REUTERS
Al centro Fehaid Aldeehani, 50 anni, con l’oro del double trap
1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Volley, azzurre travolte dall’Olanda (3-0) e quasi fuori. Bonitta: «Rifarei tutto»
Un altro 0-3, il terzo, e per l’Italvolley delle donne i
Giochi, di fatto, sono già finiti. Eliminate senza aver
mai lasciato il segno: persino chiudere battendo
Portorico (doveroso) e gli Usa (impossibile, giocando
così) sarebbe insufficiente per volare ai quarti. Dopo
Serbia e Cina, ieri anche l’Olanda di Guidetti ha
infierito sulle azzurre, nonostante l’assenza della sua
miglior schiacciatrice. Non era certo da medaglia, questa
Italia, ma tra le prime otto dei Giochi nelle ultime tre
edizioni c’era sempre arrivata. Rincaserà tra i rimpianti e
le polemiche, considerata anche l’esclusione in extremis
di Valentina Diouf. Lasceranno l’azzurro Del Core e Lo
Bianco (anche ieri impiegata col contagocce), mollerà
pure il ct Bonitta, che aveva già annunciato l’addio mesi
Recidivo
Marco
Innocenti,
37 anni,
esulta
dopo
l’argento
nel double
trap
Alex
Schwazer,
31 anni,
vinse l’oro
nella 50 km
di marcia
ai Giochi
di Pechino
2008
Dopo il caso
di positività
prima
di Londra
2012 fu
squalificato
tre anni
e sei mesi
0
ori
Vinti
dal double
trap italiano
alle Olimpiadi
(6 nel trap
e 3 nello
skeet)
4
argenti
5º
posto
Di Innocenti
al termine
delle
qualifiche
(punti
azzerati
in finale)
TULLIO M. PUGLIA/GETTY
GIULIA ZONCA
INVIATA A RIO DE JANEIRO
La carriera di Alex Schwazer finisce a Copacabana. E
non è una gara di addio, non
è l’Olimpiade che aveva scelto come rinascita, è solo una
mail arrivata all’indirizzo
degli avvocati che lo congeda dalla marcia: squalificato
per otto anni.
Il verdetto del Tribunale
dello sport, riunito in sede
straordinaria a Rio de Janeiro, era prevedibile, il viaggio
del marciatore disperato, la
coda del processo già annunciata. Le carte passeranno
alla magistratura, altri gradi
di giudizio, altro merito per
la sentenza, ma lo sport ha
deciso di non credere alla
versione di Schwazer e non
tornerà indietro. Il marciatore, già squalificato per Epo
nel 2012, ha basato la difesa
sul vizio di forma e non ha
saputo spiegare i motivi di
questa nuova positività contestata. E dibattuta.
Schwazer al capolinea
La stangata del Tas:
otto anni di squalifica
Doping, la sentenza accoglie le richieste della Iaaf
Per il marciatore azzurro carriera conclusa
21
giugno
Viene
resa nota
la positività
a un test
della Iaaf
risalente
a gennaio
Tra dubbi e dibattiti
La decisione è destinata ad
alimentare dibattiti e dubbi. Il
tecnico di Schwazer, Sandro
Donati, si è sempre detto pessimista sull’esito della crociata. ma intende andare avanti.
A questo punto più per la reputazione che per la riabilitazione. Otto stagioni di assenza
non contemplano ipotesi di ri-
torno, non all’età di Schwazer
che ha già 31 anni. Lui ha diritto di fare tutto quello che ritiene per il suo nome però l’atletica ha bisogno di prendere atto e andare avanti.
Commissione indipendente
Resterà la divisione tra complottisti e scettici e pure molte altre spaccature. Il Tas ha
10
luglio
I legali
di Schwazer
presentano
ricorso al Tas
dopo le
contro-analisi
positive
ANSA
la premiazione: «Scusa, ma tu
da dove vieni?». «Dal Kuwait»,
ha risposto orgogliosamente il
grilletto più veloce del tiro
mondiale, con quei doppietti
fulminanti. Ma siccome il suo
comitato olimpico è stato sospeso dal 27 ottobre 2015 «per
interferenze politiche del governo», Fehaid ha gareggiato
nel gruppo degli «atleti olimpici
indipendenti». E sotto la sigla
di Ioa (all’inglese) ha aggiornato la storia. Sicuramente perché mai prima d’ora un atleta
targato Cio era salito sul podio.
Ma, con la sua età, ha una serissima chance di diventare il
più vecchio medagliato di Rio
2016. La grande gioia è però per
un trionfo, arpionato dopo aver
rischiato di non fare nemmeno
la semifinale, che arriva dopo i
bronzi del 2000 e, nel trap, del
2012. Con una sola ombra: «Che
dispiacere non aver potuto sentire il mio inno sul podio». [R. CON.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
31
fa. «Cosa lascio in eredità? I bilanci li faremo alla fine. Di
certo, non ho rimpianti: rifarei tutto. Ho fatto quel che
pensavo fosse giusto per far vincere la squadra». Invece,
ha sempre perso male, mai mostrando una vera identità
di gioco. Non ha funzionato il tentativo di mixare le
veterane alle giovanissime. Tra queste, almeno, c’è Paola
Egonu, non ancora 18enne, che s’è confermata
patrimonio vero della Nazionale. Debuttante, è stata
sempre o quasi la migliore.
Col fucile
Il bottino
del double
trap (uno tra
le donne
e tre con gli
uomini)
.
accettato la richiesta della
Iaaf che non ha mai avuto
dubbi sull’esito del ricorso.
Secondo l’entourage di
Schwazer arroganza, secondo la federazione internazionale la convinzione di avere in
mano un caso solido.
Nelle ore in cui arriva il verdetto la Iaaf è a Ipanema, a pochi chilometri dall’albergo di
Schwazer, riunita nel consiglio
che di solito precede la settimana dell’atletica ai Giochi. Il
doping è uno dei temi sul tavolo e il presidente Sebastian
Coe annuncia cambi radicali
nella struttura con una commissione antidoping indipendente. Coe si dispiace perché
la wild card per Stepanova,
l’ex dopata degli 800 metri, testimone chiave nell’inchiesta
che ha portato al bando dei
russi è stata respinta dal Cio.
Fa capire pure che preferirebbe non vedere Gatlin campione olimpico dei 100 metri.
Schwazer si sente perseguitato ma il grado di allerta
su chi tenta di barare si è alzato e l’insofferenza che circola
al Villaggio olimpico sul tema
è evidente. Non è la rivolta
contro un nome ed è difficile
considerarlo accanimento.
L’atletica cerca di ricostruire
una credibilità, minata da anni di scandali. Non hanno improvvisamente guadagnato la
patente dell’infallibilità ma
hanno osato con il caso Russia
e soprattutto prodotto un’indagine che ha retto all’esame
del Tas anche se ci si muoveva
su un terreno inedito. Serrano le fila, Schwazer si sente
estratto a sorte come cavia.
Se è così sono in tanti.
Domani la 20 km
Domani inizia l’atletica e subito con la 20 km di marcia,
una delle due gare a cui ambiva Schwazer. Si parlerà ancora di lui, Elisa Rigaudo, sua
compagna di allenamenti nel
2008, ai tempi della medaglia
d’oro, aveva fotografato la situazione già quattro anni fa:
«Sono tre Olimpiadi che giriamo intorno al suo nome, a
Pechino quando ha vinto, poi
a Londra quando lo hanno
trovato positivo e succederà
anche la prossima volta».
Aveva ragione.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«Tatanka» eliminato da Tishchenko, polemiche sul verdetto
Il film di Russo senza lieto fine: “Un furto”
2
argenti
Ai Giochi
per Russo
(2008
e 2012) in 4
edizioni
(dal 2004 al
2016). Ora
pensa a
Tokyo 2020
DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO
Un brutto film e anche Clemente Russo è fuori dai Giochi. Alla
Rocky Balboa contro quell’Ivan
Drago di Evgeny Tishchenko,
ma dopo la riammissione del
campione russo c’è stato anche
il contestatissimo verdetto di
ieri a suo favore: 3-0. «Anche
chi non capisce un cavolo di pugilato ha visto che avevo vinto.
Nel secondo round ho messo a
segno dai 7 ai 10 colpi, lui mi ha
toccato solo di striscio. Dal 2012
in poi è ricominciato lo schifo di
prima, del resto i giudici sono
uomini». Tatanka carica: «E mi
incazzo con stupidi ex pugili
che fanno i commentatori…».
Riferimento a Patrizio Oliva. Il
ct dell’ItalBoxe, Francesco Damiani, rincara: «Un furto, un
autentico scandalo, una vergogna. Questi signori devono andare tutti a casa. Questo non è
sport, ma politica per favorire
quelli dell’est Europa».
Sconfitto
Sfortunato
Deludente
Valentino
Manfredonia
Vincenzo
Mangiacapre
Carmine
Tommasone
«Non mi ritiro»
Ring geopolitico e tanta rabbia.
Ma Russo annuncia che, pur
dandosi nuovamente a tv (Grande Fratello vip) e cinema (dopo
«Tatanka», un film su Mys, pugile dell’antichità), non si ritirerà per fare l’attore a tempo pieno. «Ho ancora due anni per
combattere – dice il medagliato
di Pechino e Londra - magari mi
fanno fare un Mondiale contro
Wilder. Nel 2018 vedrò, se sto
Clemente Russo, 34 anni
bene potrei pensare a Tokyo.
Adesso però mi prendo dei mesi
di vacanza e poi mi rimetto a fare cavolate in tv, così farò schiattare molti per l’invidia». Finora
sta «schiattando» la boxe azzur-
ra a Rio. Deludenti Cappai,
Manfredonia e il pro Tommasone, sfortunato Mangiacapre
(vincente ma con frattura dello
zigomo, a casa), furioso Russo.
Al momento, bilancio fallimentare. Restano solo il supermassimo Guido Vianello, qualificato
in extremis ai Giochi, e la 18enne
Irma Testa. La speranza è con il
[M. CAS.]
gigante e la bambina.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
32 .Sport
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Ciclismo, la crono a Cancellara
Donne, terzo oro di fila Armstrong
Fabian Cancellara fa bis. Dopo l’oro di Pechino del 2008,
lo svizzero vince anche la prova a cronometro di Rio:
«Spartacus» trionfa in 1h12’15”, alla media record di
45,25 km/h, battendo così l’olandese Tom Dumoulin e il
britannico Chris Froome, fresco conquistatore del Tour
de France. L’azzurro Damiano Caruso chiude al 27° posto.
Kristin Armstrong ha vinto l’oro (il terzo di fila) nella
prova a cronometro di ciclismo. La statunitense ha
percorso i 29,8 km con il tempo di 44’26”4
precedendo la russa Olga Zabelinskaya (44’31”97) e
l’olandese Anna van der Breggen (44’37”80). Quinto
posto per l’azzurra Elisa Longo Borghini (44’51”94).
Due podi
in quattro
edizioni
LAPRESSE
La prima medaglia
L’unico oro olimpico
La grande delusione
Argento nei 200 ad Atene 2004, all’età di 16 anni
Prima nei 200 e record mondiale a Pechino 2008
Solo quinta nei 200 a Londra 2012
Magnini: «Mi
sento vecchio»
Anche Filippo Magnini,
fidanzato di Federica Pellegrini,
ha evocato l’ipotesi del ritiro. Così su
Instagram: «Mi sento sconfitto,
sconfitto forse dal nemico più grande per un
atleta... il tempo che passa...»
Le finali di ieri
Canoa slalom
K1 U: 1. Clarke (Gbr), 2. Kauzer (Slo),
3. Prskavec (R. Cec).
Ciclismo strada
Crono U: 1. Cancellara (Svi), 2. Dumoulin (Ola), 3. Froome (Gbr).
Crono D: 1. Armstrong (Usa), 2. Zabelinskaya (Rus), 3. Van der Breggen (Ola).
Ginn. artistica
Concorso a squadre D*: 1. Stati
Uniti, 2. Russia, 3. Cina.
Judo
70 kg D: 1. Tachimoto (Giap), 2. Alvear (Col), 3. Conway (Gbr) e Koch (Ger).
90 kg U: 1. Baker (Giap), 2. Liparteliani (Geo), 3. Cheng (Cina) e Gwak (Scor)
Nuoto
200 sl D*: 1. Ledecky (Usa), 2. Sjoestroem (Sve), 3. McKeon (Aus)
200 farfalla U*: 1. Phelps (Usa), 2.
Sakai (Giap), 3. Kenderesi (Ung).
200 misti D*: 1. Hosszu (Ung), 2.
O’Connor (Gbr), 3. DiRado (Usa).
4x200 sl U*: 1. Stati Uniti, 2. Gran
Bretagna, 3. Giappone.
Pesi
69 kg U*: 1. Shi (Cina), 2. Ismayilov
(Tur), 3. Artykov (Kyr).
69 kg D: 1. Xiang (Cina), 2. Zhapparkul (Kaz), 3. Ahmed (Egi).
Tiro a segno
Pistola 50m U: 1. Jin (S. Cor), 2. Hoang (Vie), 3. Kim (N. Cor).
Tiro a volo
Double trap U: 1. Aldeehani (Ioa), 2.
Innocenti (Ita), 3. Scott (Gbr).
Tufi
Sincro 3m U: 1. Laugher-Mears (Gbr), 2.
Dorman-Hixon (Usa), 3. Cao-Qin (Cina).
* Nella notte tra martedì e mercoledì
GIULIA ZONCA
INVIATA A RIO DE JANEIRO
Le Olimpiadi non sono mai state
troppo generose con Federica
Pellegrini, una carriera straordinaria sempre in collusione con
i cinque cerchi. Anche in anni di
dominio, i suoi Giochi sono sempre stati difficili da decifrare.
Forse gli unici senza storia
sono stati quelli del 2012, presi
male e vissuti peggio. Non avevano niente da dare, anonimi e
opprimenti, andavano solo cancellati. Questi vanno digeriti e
non sarà facile perché restano
un’occasione mancata: «Ho
pianto tutto quello che c’era da
piangere, per la fatica fatta, per
quelle sensazioni finalmente
positive che chissà dove sono
andate a finire. Non riuscire a
centrare l’obiettivo per così poco fa un male assurdo».
Le lacrime sono esaurite e
anche quel «basta», postato dal
balcone del Villaggio, perde tono perché i 200 stile libero sono
casa sua e non li può lasciare così: «Ricordarli con la sofferenza
che mi portavo in corpo durante
la gara sarebbe assurdo». Ed è il
solito film che si riavvolge. I 200
di Atene che potevano essere
oro perché le gambe nel 2004
c’erano e valevano la prima
piazza, mancava l’esperienza
per controllare le rivali. I 200 di
Pechino, domati con un record
potente, però anche lì dopo essere stata disarcionata nei 400
che quell’anno erano da portare
a casa. I 200 da archiviare di
Londra, naufragata nel disastro
del nuoto italiano, trauma collettivo evidentemente ancora
da superare, vista la media dei
risultati brasiliani. E i 200 di
Rio, ultimo tormento: «Ho dato
l’anima, magari ero dalla parte
sbagliata della vasca, vedendole
poteva cambiare qualcosa o magari no. Che ne so, però con quel
tempo Ledecky ci ha vinto un
Mondiale». Appunto, un Mondiale: terreno su cui fila sempre
tutto liscio per l’azzurra che lì
ha portato a casa ben nove medaglie, una degna eredità. Alle
Olimpiadi restano due, belle,
memorabili e la storia le rende-
ANSA
Federica Pellegrini, 28 anni, alla sua quarta Olimpiade, delusa dopo il quarto posto nei 200 stile libero
L’AZZURRA SOLO QUARTA NEGLI AMATI 200 SL: ORO A SUPER LEDECKY
Oltre
la Fede
rà perfette, solo che adesso
sembrano un disegno incompiuto. La corsa al riscatto è finita 25 metri prima del traguardo,
«mi ero ripromessa di non vivere più una delusione così».
Prevale la stanchezza
Sarebbe tempo di decidere, ma
si fa già fatica a respirare e i
progetti sono slanci senza anima. Partono e si spengono in
quattro parole: «Ho speso il
massimo ogni giorno e non so
se riesco a fare altri quattro anni così. Ho sempre cambiato pagina molto in fretta. Sfumata la
medaglia ero nerissima, adesso
sono solo stanca».
Smaltire il bronzo perso è un
esercizio complicato. Federica
cerca energie nei messaggi di sostegno: «Tanto da tanti mondi,
mi hanno scritto Emma Marro-
9
medaglie
Conquistate
in tutto
dalla
Pellegrini in
sei Mondiali
disputati:
2 ori, 4 argento e un bronzo nei 200,
e due ori
nei 400
ne, Cesare Cremonini, tutte parole che scaldano e ce n’era bisogno. Devo riposare mente, corpo
e anima poi deciderò». Il problema è l’orizzonte, «se vado avanti
tiro fino alle prossime Olimpiadi» e gli anni a quel punto sarebbero 32, uno più di Phelps oggi.
Non ci si confronta con i marziani, è pericoloso. Così come inseguire il saluto perfetto, si rischia
di compromettere il ricordo.
Il futuro è un rebus
Lasciare ora significa portarsi
dietro questo strazio, continuare
obbliga a ipotecare altri sogni. Il
rebus non offre vie d’uscita. «Potrei pure fermarmi per un anno e
tornare ritemprata, oppure restare con altri parametri...». Gesticola come se potesse davvero
incastrare i pezzi e costruire la
strada per il futuro. Una notte a
Delusione Pellegrini,
dubbi sul futuro
e quei Giochi di traverso
“Non reggerei un’altra
delusione ma non
posso salutare così”
16
anni
L’età
di Federica
quando
ha vinto
la prima
medaglia
olimpica,
argento ad
Atene 2004
nei 200
stile libero
pensare all’addio, dopo 12 anni
da protagonista: vittorie, sfuriate, fughe, amori, gelosie, abbandoni, copertine, fidanzamenti e
rotture. Un vortice di emozioni
placato sempre dall’acqua. Non
si può restare lì, alla soglia dei 30
anni è giusto cercare altrove:
«Ho voglia di fare altro, ma la
passione per il nuoto non se ne
andrà mai». Il dilemma si è messo in moto: «Non potrei reggere
ancora un incubo così e nemmeno salutare in questo modo, fra le
lacrime». La soluzione non esiste, si può solo aspettare che le
Olimpiadi passino. Di solito si
portano via ogni inquietudine
eppure restano la grande ossessione. Come Moby Dick. E capire
quando è il momento di smettere
di dare la caccia alla balena è
quasi impossibile.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Sport .33
.
Canottaggio, tre speranze per l’Italia
Pallanuoto, tris per il Settebello
Beach volley, il Brasile batte l’Italia
Dopo il rinvio per maltempo, l’Italia del canottaggio
oggi si gioca la possibilità di andare a medaglia con
tre equipaggi maschili. Apre il «due senza» (Abagnale
e Di Costanzo) alle 15,44, poi tocca al «due di coppia»
(Battisti e Fossi) alle 16,24 ed infine al «4 senza» con
Goretti, La Padula, Oppo e Ruta (ore 16,44).
La Nazionale italiana di pallanuoto maschile si
aggiudica la terza vittoria di fila ai Giochi. Dopo le
vittorie su Spagna e Francia, il Settebello di Sandro
Campagna ha sconfitto per 6-5 il Montenegro in una
partita del girone B delle eliminatorie. Le reti azzurre
sono state di Di Fulvio (3), Gallo, Figlioli e Presciutti.
La coppia azzurra del beach volley maschile,
Ranghieri-Carambula, è stata battuta per 2-0 (21-19,
21-16) dai brasiliani Alison e Schmidt. La sconfitta
non pregiudica il cammino olimpico degli italiani, che
si erano già qualificati agli ottavi. Entrambe le
squadre hanno disputato 3 partite e hanno 5 punti.
UNA SQUADRA
ALLERGICA
ALLE OLIMPIADI
DALL’INVIATA A RIO DE JANEIRO
I
l nuoto azzurro è verde come
la vasca dei tuffi. Allergico
alle Olimpiadi. Un quadriennio per archiviare la brutta figura di Londra e il progetto sembrava giusto: un Mondiale vivace nel 2013, uno trionfale nel
2015, risultati in crescendo e giovani in evidenza. Tutto sensato
fino a Rio, dove la medaglia c’è, e
probabilmente non resterà da
sola, ma il collettivo latita. Cronometri alti e imprevedibili,
controprestazioni a raffica. Gli
azzurri in finale sono una rarità, tant’è che per evitare di
contare le perdite qualcuno
sparisce proprio dalle liste di
partenza. Il morale è piuttosto
basso e in attesa dei 1500 della
coppia Paltrinieri-Detti, la
truppa è destabilizzata. Federico Turrini salta i 200 misti, forse per un problema di stomaco
o forse no, Martina De Memme
viene cancellata dagli 800. Non
le uniche defezioni su un programma che viene contingentato, rimodellato. Come se fosse meglio evitare di esporsi e si
fosse capito che, punte a parte,
il gruppo non sta bene. Solo
che i depennati ci restano malissimo e la frustrazione è contagiosa. Certo, ci si aspettava
altro e non si parla di podi ma
di tempi e morale. I ragazzi sono agitati, c’è chi crede di essere stato accantonato per prevenire figuracce. Ogni ct ha il
diritto della scelta, ma una
squadra senza fiducia è peggio
di una squadra scarsa. [G. ZON.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IL MEDAGLIERE
LE
TA
TO O
Z
ON
BR O
NT
GE
AR RO
O
1 Stati Uniti
10 9
9 28
2 Cina
9
3
8 20
3 Giappone
5
1 10 16
4 Corea del Sud 4
2
2
8
5 Ungheria
4
1
1
6
6 Australia
4
0
5
9
7 Russia
3
7
3 13
8 ITALIA
3
5
2 10
9 Gran Bretagna 3
3
5 11
10 Francia
2
3
1
6
11 Thailandia
2
1
1
4
12 Germania
1
2
1
4
13 Svezia
1
2
0
3
14 Olanda
1
1
2
4
15 Brasile
1 1 0
Aggiornato alle ore 23
2
La sua
collezione
Atene
2004
100 farfalla
200 farfalla
200 misti
400 misti
4x200 sl
4x100 misti
200 sl
4x100 sl
8
MEDAGLIE
6
ORI
2
Pechino
2008
100 farfalla
200 farfalla
200 sl
200 misti
400 misti
4x100 sl
4x200 sl
4x100 mista
BRONZI
8
MEDAGLIE
8
Londra
2012
farfalla
200 misti
4x200 sl
4x100 misti
6
200 farfalla
4x100 sl
3
200 farfalla 4x100 sl
MEDAGLIE
D’ORO
MEDAGLIE
4
ORI
ORI
- LA STAMPA
RIO
2016
2
ARGENTI
I PIÙ
MEDAGLIATI
NELLA STORIA
OLIMPICA
25
18
12
11
10
4x200 sl
Michael Phelps
(Nuoto, 2004-2016)
Larissa Latynina
(Ginnastica, 1956-1964)
Paavo Nurmi
(Atletica, 1920-1928)
Mark Spitz
(Nuoto, 1968-1972)
Carl Lewis
(Atletica, 1984-1996)
mer, quel bebè di tre mesi appollaiato sulla spalla di mamma
Nicole perché Michael Phelps
da Baltimora facesse quello che
tutti i neo papà fanno quando
tornano a casa dal lavoro: danno un bacio alla piccola creatura. In acqua un ruggito che si
poteva quasi sentire, il busto
fuori dalla vasca, maestoso,
scolpito. A cavalcioni sulla corsia, domata come fosse un cavallo imbizzarrito. E poi prima
del calar della notte di Rio, il
motore riacceso per sigillare il
primo posto Usa nella 4x200.
I baci al figlio
Michael Phelps, 31 anni, in azione. In alto a destra, nel tondo, bacia la moglie Nicole che ha il piccolo Boomer di tre mesi in braccio
Phelps, medaglie e cuore
Il nuoto non ha più limiti
L’americano vince altri tre ori ed entra nella leggenda
“Sono venuto a Rio per una missione e l’ho compiuta”
PAOLO BRUSORIO
INVIATO A RIO DE JANEIRO
La missione è compiuta. «Io
nell’acqua scompaio, mi sento
a casa. Quello è il mondo cui
appartengo». Così parlava un
giovane Michael Phelps quando si era già capito che stava
nella categoria fenomeni, ma
non ancora marziani. Ora dopo quello che ha combinato
nella notte di Rio nei 200 farfalla, quella distanza che ha
sempre considerata sua tanto
da essere tornato in vasca per
scacciare dal regno l’usurpatore Le Clos, ecco dopo quello
che ha combinato il suo mondo è definitivamente cambiato. Non c’è più solo l’acqua. Ci
sono volute 21 medaglie d’oro
olimpiche, venticinque in totale (per distanza incolmabile
è il più medagliato di tutta la
storia dei Giochi) per togliergli il cloro di dosso e farci vedere che sotto le squame batte un cuore, Phelps reloaded.
C’è voluto soprattutto Boo-
93
12
nazioni
titoli
I paesi,
tra quelli
medagliati,
che hanno
vinto
meno ori
di Phelps
nella
storia dei
Giochi
Olimpici
Phelps
ha vinto 12
ori in gare
individuali,
come il corridore Leonidas
(tra il 164 e
152 dC) che
detiene il
record negli
antichi Giochi
AP
TUFFI, ANOMALIA NELL’IMPIANTO
Cagnotto: «Che schifo l’acqua verde in vasca»
1 Stupore e preoccupazione fra i tuffatori, che si sono ritrovati da-
vanti una piscina dall’acqua color verde. La nostra Tania Cagnotto (in
gara da domani nei 3 metri) ha commentato col tweet «Abbiamo provato anche l’ebbrezza di tuffarci in un lago oggi», accompagnato dagli
hashtag «che schifo» e «filtri rotti». Il primo ad accorgersi dell’anomalia dell’impianto Maria Lenk è stato il britannico Tom Daley. Gli organizzatori si sono scusati: «Solo una questione di alcalinità dell’acqua».
L’operazione coming
back è riuscita. La
storia dello sport
abbonda di patetici tentativi di ritorno alle gare.
Perché se uno come Phelps diceva
di appartenere all’acqua, se poi l’acqua te la tolgono puoi
anche sbiellare. Non abbiamo dimenticato la figuraccia di Ian Thorpe, quel maldestro tentativo di qualificarsi ai
Giochi di Londra: il più forte
nuotatore australiano fuori dalla vasca non sapeva che fare (se
non bere troppo) per scacciare
la depressione. Come è finita è lì
da vedere. Phelps correva questo rischio, la mamma non l’ha
mai mollato e lui con quella faccia da nerd ha deciso di prendersi il proprio tempo. E poi di
ricominciare a macinare vasche. I 200 farfalla sono la Distanza. Il meglio è arrivato nel
2008 e quel tempo (1’52”03) resta la pietra miliare di un’esperienza irripetibile. Il primo Michael, quello niente ciccia ma
tanti brufoli di Sidney nuotò 4”47
sopra la sottile linea rossa del record, quello di Rio 1”33. Nella forbice di questi tempi ci sono le 25
medaglie olimpiche, ottanta se
contiamo tutte le competizioni
internazionali, la piscina di Baltimora intitolata a lui (quella in cui
lui non si voleva buttare perché
l’acqua, allora, gli faceva paura)
la fondazione per far conoscere il
nuoto ai bambini.
Preparazione diversa
Per tornare, dopo Londra, doveva per forza cambiare preparazione: più potenza e meno resistenza, i 200 metri ormai sono
le colonne d’ercole, vietato spingersi oltre per non naufragare.
Anche un Cannibale deve saper
mettere dei limiti alla voracità.
Da qui alla fine ha ancora due
gare, i 100 farfalla e i 200 misti,
e chissà come finirà il raccolto
olimpico, ma era qui per i 200
farfalla: «Avevo una missione a
Rio, lo compiuta». Nessuno prima di lui ha spinto la frontiera
del nuoto così oltre: arriveranno altri record, non altri Phelps.
Anni fa ne studiarono il fisico:
l’apertura alare superava (e supera) la sua altezza, 2 metri e 4
centimetri contro 1 metro e 93,
un booster in acqua. E tante
grazie a Madre Natura. Lui sta
in un’altra dimensione e ora gli
viene anche da ridere. Come ha
fatto sul podio dopo i 200 farfalla. «Se voi sapeste cosa cantano
i tifosi dei Baltimnore Orioles
durante l’inno capireste perché
mi sono girato verso di loro
quando li ho riconosciuti e mi è
scappata una risata». Rio è il
suo traguardo finale. Lui è la
storia: a Tokyo, tra 4 anni, si
tornerà alla cronaca.
1
34 .Sport
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
In breve
Vela: dopo 6 gare
Tartaglini in testa
1 Flavia
Tartaglini resta
in testa nella categoria
RS:X della vela (windsurf)
dopo le prime due giornate.
La romana guida la classifica dopo sei prove, altre sei
sono in programma prima
della finale di domenica.
Voglio dire a tutti,
non arrendetevi:
è una responsabilità
rappresentare
60 milioni di rifugiati
Da Aleppo
a Rio
Tiro con l’arco
Subito fuori gli azzurri
1 Male
Spero di fare un selfie
con Phelps, il mio mito.
Ho scelto i 100 farfalla
per imitarlo, per ora
ho una foto con Nadal
Rami Anis,
25 anni,
è originario
di Aleppo,
in Siria
Fuggito
in Turchia
nel 2011
ha poi vissuto
in Grecia
e in Belgio,
dove
ha sempre
continuato
a allenarsi
come
nuotatore
gli azzurri dell’arco nella prova individuale. Marco Galiazzo,
campione ad Atene 2004, è
stato eliminato al 1° turno
dal canadese Duenas. David Pasqualucci, invece, è
uscito al 2° turno contro lo
Fernandez (Spa). Ai sedicesimi Guendalina Sartori.
Tennis, altro ko eccellente
Williams eliminata
Rami Anis
Nuotatore siriano
residente in Belgio
AFP
Rami, la Siria invisibile
“Mi manca la bandiera
la sventolo nei sogni”
Anis fa parte della squadra dei rifugiati
“A Tokyo voglio gareggiare per la mia patria”
GIULIA ZONCA
INVIATA A RIO DE JANEIRO
Aggrappato alle Olimpiadi, Rami Anis mette nella batteria
dei 100 stile libero tutta la forza
che ha. Miglior tempo della vita, 54”25, cronometro che non
passa il primo turno ma passa
il confine: «Arriverà a casa».
Casa è la Siria, Aleppo travolta dalla guerra e segnata
da un esodo di migranti di cui
ora lui è la faccia, il sorriso, la
speranza. Gareggia senza
bandiera, nella squadra di rifugiati messa in piedi dal Cio
e dalle Nazioni Unite, ma nessuno più di lui rappresenta un
popolo. In viaggio.
Nel gruppo dei dieci esuli
c’è anche una ragazza di Damasco, nuota pure lei, Yusra
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Mardini ha 18 anni e si allena
in Germania, a Berlino, dove
vorrebbe restare. Rami invece, a 25 anni, progetta il ritorno. Non può programmare
una data però alimenta il ricordo, si è lasciato dietro gran
parte della famiglia e una patria che vorrebbe portare cucita addosso, «ma non si può,
ho un’altra divisa. Una bella
divisa solo che non posso portare la mia». E la frase sfuma
in un lunghissimo sospiro.
Come ha vissuto il debutto
olimpico?
«È sempre stato il mio sogno
stare qui, giocavo anche alle
Olimpiadi da piccolo, certo
quando me le immaginavo
non pensavo che sarebbero
arrivate così».
Da rifugiato...
«Qui mi manca soprattutto la
bandiera perché nei miei sogni la sventolo sempre».
Quando ha lasciato la Siria?
«Nel 2011, sono scappato in
Turchia e già facevo parte di
una squadra di nuoto. Sono
stato ai Giochi Asiatici, prima
della guerra, credevo di andare a Londra, nel 2012...».
Ci racconta il suo viaggio?
«No, non qui. Mi sono fermato un po’ in Turchia, ho attraversato tanti Paesi, sono arrivato in Belgio. Ma questo lo
sapete già, a Rio io sono un
professionista che nuota e
non voglio parlare di anni disperati».
Quegli anni disperati per la
Siria continuano.
60
milioni
I rifugiati
rappresentati
dalla squadra
messa in piedi
dal Cio e dalle
Nazioni Unite
e di cui
il nuotatore
Rami Anis
fa parte
«Lo vedo ogni giorno, ma questo è il mio momento speciale
e non mi voglio svegliare
adesso. Voglio che duri il più
possibile».
Oggi ha un’altra gara, i 100 farfalla.
«La mia specialità, scelta per
imitare Phelps».
Lo ha incontrato?
«No, l’obiettivo è arrivare ad
aver un selfie con lui. Per ora
missione sospesa, ha troppa
gente intorno. Ma ho fatto una
foto con Nadal. Prima della fine
sono sicuro che avrò anche lo
scatto con il mio mito».
Al Villaggio siete stati portati in
trionfo, in piscina standing ovation. Perché i rifugiati sono accolti bene solo alle Olimpiadi?
«Le emergenze spaventano,
proprio per questo noi abbiamo
il compito di cambiare la percezione. Dobbiamo dare la miglior
immagine possibile, è una bella
responsabilità essere la voce di
60 milioni di rifugiati. Voglio dire a tutti quelli che sono dovuti
scappare: non arrendetevi».
Pensa che un giorno potrà rappresentare la Siria?
«Tra quattro anni, a Tokyo, voglio nuotare per la mia patria
che adesso è un Paese diviso e
sofferente. È stato strano sfilare con i simboli del Cio, la prossima volta sarà per la terra dove sono nato».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Serena Williams eliminata
1 Dopo
l’eliminazione
nel doppio con Venus, Serena Williams esce anche nel
torneo individuale. Battuta
dalla Svitolina (Ukr) al 3°
turno per 6-4 6-3.
Rapina a Copacabana
Judoka belga ferito
1 Il
belga Dirk Van Tichelt, bronzo nel judo 63
kg, è stato ferito al volto
durante una rapina a Copacabana. «È stato colpito
con un pugno ad un occhio
- dice il comitato olimpico
belga -, mentre inseguiva
un uomo che aveva rubato
il cellulare di un compagno
di squadra».
Calcio, addio Giochi
Argentina eliminata
1 Argentina
eliminata.
Dopo la sconfitta con il Portogallo, la Seleccion non va
oltre l’1-1 contro l’Honduras, uscendo di scena.
1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
L’importante è (solo) partecipare
l’allegro esercito dei perdenti
Il nuotatore etiope, la ginnasta messicana, l’arciere libico: anonimi con stile
GIANNI RIOTTA
RIO DE JANEIRO
L
a Pellegrini attacca tutti
«a cazzotti», la schermitrice Errigo il suo coach
Tommasini, Montano atletashowman se la prende con i russi, il pugile Russo con i giudici.
Vincere è difficile, perdere Italian Style di più. Ci sono ai Giochi Olimpici di Rio, ieri sotto la
pioggia battente, 11.000 atleti
per 306 discipline, moltiplicando per oro,
a rge n t o
e
bronzo e considerando gli
sport di squadra, poche
centinaia di
sportivi tornano a casa vincendo.
Vincere con
stile è dura, il
sudafricano
Le Clos provoca il rivale
americano
Phelps nel
nuoto, sbattendogli sulla
faccia i muscoli in riscaldamento, Phelps,
cappuccio dell’accappatoio
levato come un
monaco, lo folgora con uno
sguardo di
odio che il web
adora.
C’è chi perde ed entra
nella leggenda, il maratoneta Dorando
Pietri, squalificato a Londra 1908. Il
“brocco” Eddie “Aquila”
Edwards, saltatore con gli
sci, e il bob
della Giamaica, finiscono
i m m o r t a l at i
nei film di Hollywood per la
loro bizzarria.
A Los Angeles
1984 la maratona femminile va a Joan
Benoit, la folla
idolatra la
svizzera Gaby
AndersenSchiess, che,
contratta dagli spasmi della disidratazione, impiega 5 minuti per l’ultimo giro. Ettore
perde contro Achille nell’Iliade,
ma la sua gloria –l’eroe lo sa e
accetta il destino- non è minore.
Che sconfitta è quella di Yusra
Mardini, nuotatrice profuga,
celebrata per nobiltà d’animo?
L’etiope Habte arriva nei 100
metri stile libero 15 secondi dopo gli altri, ma fa innamorare gli
spettatori, emulo di Eric «Anguilla» Moussambani, che ai
Giochi del 2000, per la Guinea
Equatoriale, si tuffa per la prima volta in una piscina olimpica, nuota come un pensionato a
Ferragosto, impiega il doppio
del vincitore, e a sorpresa vince, gli altri concorrenti squalificati per falsa partenza.
Non è vera sconfitta perdere
entrando nel cuore dei tifosi.
Ritardatario
in vasca
Robel Kiros
Habte, il
nuotatore
etiope arrivato al traguardo con 15
secondi di
ritardo in una
batteria dei
100 stile
libero
Pensate invece a chi arriva a
Rio de Janeiro, viaggiando per
migliaia di chilometri, e in pochi
secondi è eliminato e dimenticato. Alexa Moreno, ginnasta
messicana, viene sbeffeggiata
dai trolls del web «troppo pingue», e tantissimi corrono in
suo sostegno, come per le arcieri italiane, che chili o no, i video
di youTube consacrano in eterno. L’arciere libico Ali El Ghrari, superato dall’americano Elli-
son, suscita curiosità mentre i
due paesi, un tempo nemici,
combattono con armi più
cruente i terroristi di Isis.
I veri «perdenti» delle Olimpiadi sono allora gli atleti anonimi, Nina Rangelova, 25 anni,
bulgara di Plovdiv subito eliminata nel nuoto, l’italiano Alessandro De Marchi, con 6 ore e
30 minuti è ultimo classificato
nel ciclismo su strada al
63esimo posto, al traguardo 20
Nel mirino
del web
Alexa Moreno, ginnasta
messicana,
presa in giro
in Rete per la
forma fisica.
Al di là del
risultato però
ha mostrato
ottima agilità
in pedana
minuti dopo il campione belga
Van Avermaet? Dietro De Marchi ci sono ancora, però, i corridori fuori tempo massimo o ritirati, ultimissimo nella puntigliosa classifica ufficiale il russo Aleksei Kurbatov. Cercate
online sue notizie e imparate di
Aleksei Kurbatov, servo della
gleba ai tempi dello Zar Pietro,
inventore delle tasse postali
russe, assurto al rango di ministro e morto nel 1721, o del com-
Sport .35
.
Il programma di oggi
FINALI
Azzurri in gara
Medaglie
CANOTTAGGIO
14,52-15,04
2 senza (U)
Abagnale - Di Costanzo
15,04-15,14
2 di coppia (D)
Battisti - Fossi
15,24-15,34
2 di coppia (U)
15,44-15,54
4 senza PL (U)
Goretti-La PadulaOppio-Ruta
TIRO A SEGNO
17-18
Carabina 50m 3 posizioni (D)
ev. Zublasing
CANOA
19,15-19,45
Slalom C2 (U)
20-20,30
Slalom K1 (D)
ev. Horn
GINNASTICA
21-22,55
All-around individuale (D)
Ferlito e Ferrari
TIRO CON L'ARCO
21,43-21,56
Individuale (D)
JUDO
22,20-22,40
78 kg (D)
22,20-22,40
100 kg (U)
CICLISMO SU PISTA
23,21-23,29
Sprint a squadre (U)
RUGBY
24-0,30
Finale (U)
Le frecce
libiche
Mentre il suo
Paese è in
fiamme, Ali El
Ghrari, arciere
libico, 19 anni
ha lottato alle
Olimpiadi nel
tiro con l’arco, i risultati
non sono
stati un
granché: 63º
La crisi politica in Brasile
Impeachment a un passo per la presidente Rousseff
1 Mentre si susseguono le gare, il Brasile
passa i giorni più drammatici della sua storia politica. Nella notte tra martedì e mercoledì si è vissuta un’altra tappa nel cammino dell’impeachment di Dilma Rousseff,
la presidente della repubblica sospesa dal
parlamento con l’accusa di «attentato alla
Costituzione» per aver autorizzato presunte pratiche contabili illegali. Un ultimo
passaggio in attesa della destituzione formale che arriverà probabilmente il prossimo 25 agosto. Aspettando quella data il
Senato di Brasilia ha formalizzato l’accusa
contro Dilma, la quale continua a gridare
al golpe: «Sono stata eletta dai cittadini». I
voti a favore dell’impeachment sono stati 59,
cinque in più della soglia
dei due terzi dei senatori
che sarà necessaria per la
destituzione definitiva,
tra due settimane. Il clima di tensione si è avvertito durante l’inaugurazione dei Giochi, con i fischi del Maracanà a Michel Temer, capo
dello Stato ad interim, accusato di essere
la mente del complotto che ha fatto fuori
la Rousseff, la quale manda segnali: «Non
sarà così facile farmi fuori».
positore Aleksei Kurbatov, nato
nel 1983, ma del Kurbatov ciclista nulla. «Maglia nera» si diceva ai tempi ruggenti dei primi
Giri d’Italia, quando l’ultimo in
classifica riceveva piccoli premi e il furbo Malabrocca forava
apposta per aggiudicarseli.
Riserva delle ultime
Eppure Kurbatov, che non ha finito la gara, è meno «ultimo» di
Alison Williams. Alison è una
strepitosa atleta americana di
26 anni, campionessa di nuoto
sincronizzato. Si allena dal
2000 per le Olimpiadi, passando fino a 6 ore al giorno in piscina, in California, pinzetta al naso, nelle moine acquatiche rese
celebri dall’attrice Esther Williams, che mascherano fatica
bestiale. Ma Alison è riserva, in
gara andranno le compagne Koroleva e Alvarez. A meno di infortuni Alison le guarderà in tv,
più ultima di Aleksei.
Destino infausto? C’è di peggio, c’è la squadra americana di
pallamano che da cinque Olimpiadi non arriva alla fase finale e ha
fallito perfino la qualificazione al
torneo di qualificazione per Rio
2016. Kurbatov c’è, la Williams, a
bordo vasca, pure, la pallamano
Usa resta a casa, la sconfitta assoluta condivisa da migliaia di sportivi in ogni nazione. Come è possibile, lamentano i tifosi, che gli Usa
di Lebron James e del basket Nba
non producano una squadra decente di pallamano? «Non lo so»
confessa desolato l’allenatore
Garcia-Cuesta. Lo scrittore Kipling definiva Vittoria e Sconfitta
«due impostori» e il tempio del
tennis, Wimbledon, ne immortala i versi nello spogliatoio. A Rio
perdersi tra i miraggi dorati dell’impostore Vittoria è facile, accettare la sua compagna di truffe,
Sconfitta, troppo difficile per
troppi narcisi vestiti d’azzurro.
Facebook riotta.it
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
TENNISTAVOLO
2-3,30
Singolare (U)
NUOTO
3,17-3,23
200 rana (D)
3,26-3,32
200 dorso (U)
4,01-4,07
200 misti (U)
4,18-4,23
100 stile libero (D)
QUALIFICAZIONI
BADMINTON
13 (U,D)
BASKET
17,15 (U,D)
BEACH VOLLEY
15 (U,D)
EQUITAZIONE
(U,D)
GOLF
12,30 (U)
HOCKEY SU PRATO
15 (U,D)
PALLAMANO
14,30 (U)
PALLANUOTO
15,20 Italia-Australia (D)
PUGILATO
16 (U)
TENNIS
15,45 (U,D)
VELA
18,05 (U,D)
VOLLEY
1,30 Italia-Messico (U)
- LA STAMPA
36 .Sport
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Golf al via con Manassero e Bertasio
Canoa slalom, 7° posto per De Gennaro
Al via oggi il torneo di golf maschile, con gli azzurri
Matteo Manassero (foto) e Nino Bertasio. Le gare
sono in programma alle 12,30 e alle 21 all’Olympic
golf course di Barra da Tijuca. Sessanta concorrenti si
affronteranno sul green. Dal 17 agosto toccherà alle
donne, con le nostre Giulia Molinaro e Giulia Sergas.
Si infrange al settimo posto il sogno olimpico di
Giovanni De Gennaro. Dopo esser stato il più veloce
nelle batterie della canoa slalom specialità K1, l’azzurro
ha chiuso la finale con 91.77. L’oro è andato al
britannico Joseph Clarke (88.53). Oggi, invece, tocca a
Stefanie Horn nella stessa disciplina (ore 18,15).
I maestri giramondo vincono ancora
Rudic e Velasco, chi si rivede
Storici ct dell’Italia di pallanuoto e pallavolo, stupiscono anche a Rio
DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO
Rieccoli, i nostri cari ex re Mida. Arrivati da
stranieri, erano diventati presto italiani in tutto. E noi avevamo imparato ad amarli. Per il
loro carattere, le loro idee, i loro trionfi. Julio
Velasco sdoganò la pallavolo azzurra da una
mediocrità raramente interrotta. Ratko Ru-
L’oro del ’92
La squadra
italiana
di pallanuoto
allenata da
Ratko Rudic,
vincitrice
dell’oro
ai Giochi
di Barcellona
1992
battendo
la Spagna
in finale
dic riportò la pallanuoto al top. Cicli d’oro per
entrambi. L’argentino vinse tutto, più volte,
dal 1989 al 1996, con un solo buco nero. Già,
proprio le Olimpiadi. Quelle dei Giochi, invece, sono sempre state le piscine preferite dal
croato: ne ha vinti quattro, con tre nazioni. E
con il Settebello, tra il 1991 e il 2000, ha pure
raccolto ogni altro titolo. Da noi, per trionfare,
Quante lamentele
dagli italiani, dicevano
che li spremevo. Poi
l’oro a Barcellona mise
fine alle proteste
Il successo sui russi
mi rende felicissimo
perché io
sono cresciuto
imparando da loro
Ratko Rudic
Julio Velasco
Ct del Brasile
di pallanuoto
Allenatore dell’Argentina
di pallavolo
hanno dovuto rompere convenzioni, spazzare
luoghi comuni. Over 60 da un po’, continuano
a farlo altrove. In patria Velasco, in Brasile
Rudic. E a Rio sono partiti benissimo. Stupendo ancora, come fanno da quando hanno cominciato ad allenare, tirando fuori il meglio da
ogni gruppo avuto a disposizione.
[R. CON.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Europei ’89
La squadra
azzurra
allenata da
Velasco dopo
l’oro vinto
agli Europei
del 1989
in Svezia,
primo trionfo
con l’Italia
per l’allenatore argentino
Sulla panchina di casa
Julio ci riprova con l’Argentina
“Fare bene sempre e comunque”
ROBERTO CONDIO
INVIATO A RIO DE JANEIRO
Il sergente di ferro alla guida del Brasile
Ratko non passa mai il testimone
“Azzurri, ci rivediamo in finale”
13
MAURO CASACCIA
INVIATO A RIO DE JANEIRO
Ratko sorride anche se dice di essere triolimpiadi
ste. Il Maestro ha fatto 13 e non è totopalConsecutive
lanuoto, ma pallanuoto tutta che deve
molto al Maestro Rudic. Compresa l’Ita- per Rudic (68
anni), da
lia oggi guidata dall’allievo prediletto,
Messico ’68
Sandro Campagna, suo giocatore nel decennio fantastico fino al 2000 in cui il a Rio 2016, sia
da giocatore
tecnico slavo tanto contribuì al sorgere e
(anche da
affermarsi di un Settebello da mito. Ora
riserva o
la tredicesima Olimpiade, a ricostruire
infortunato,
con il Brasile. L’highlander della vasca
cammina ancora sbilenco, per via di quando rimaun’operazione all’anca, ma il passo si è se con i comsciolto. È il samba? Ratko il duro ammor- pagni a Monbidito dal Carnevale di Rio? «Ci sono an- treal ’76) che
dato una volta, meraviglioso. Ma piove- da allenatore
va… Così sono tornato subito al lavoro».
4 ori olimpici da allenatore
Giocatore e poi allenatore, mai lontano
dai Giochi da Messico ’68 a Rio 2016.
«Eh, un po’ triste… Il dato rivela un segreto: sto invecchiando…». Eppure il guru dei 4 ori olimpici in panchina (Jugoslavia 1984 e 1988, Italia 1992, Croazia
2012) è sempre all’avanguardia, capace
di mutare. «Una volta ero diverso da oggi. Prendevo le decisioni senza spiegarle,
i giocatori jugoslavi obbedivano senza
questioni. Invece gli italiani non erano
abituati a quel tipo di lavoro, si lamenta-
vano perché li spremevo. Poi l’oro a Barcellona ’92 e fine delle lamentele». Le
origini del Settebello d’oggi sono un po’
anche in quel conflittuale ed esaltante
periodo con Ratko il rude Rudic. Per lui
verdeoro, due vittorie alle Maria Lenk
con Australia e Giappone. «Vediamo dove arriviamo. Magari a un’altra finale
con Sandro Campagna… Scherzo eh…».
«Ho visto la strage di Monaco»
Sotto i baffi ora grigi, da gatto sornione.
Ha 68 anni ma l’età olimpica ringiovanisce: son 5 (cerchi) per 13, fa 65. In Messico
erano 20. «Vincemmo l’oro con la Jugoslavia, io ero il dodicesimo giocatore, riserva,
e gareggiai anche nel nuoto stile libero.
Allora andavi in giro, a visitare la città, a
socializzare con la gente. Poi le cose sono
cambiate». Quattro anni dopo, Monaco
’72, l’assalto mortale dei palestinesi di
Settembre Nero agli alloggi di Israele al
Villaggio. «Sono stato testimone oculare
di quella tragedia, le nostre abitazioni erano proprio accanto. Fino ad allora al Villaggio si entrava senza problemi, c’erano
buchi nella recinzione che gli stessi atleti
facevano per andare alle feste di notte.
Perciò i terroristi entrarono senza problemi. Poi è iniziata l’era dell’ansia». Attraversa anche questa Ratko. E in vasca
non ha intenzione di passare il testimone.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Ha i capelli grigi, è diventato nonno, ma
è sempre Julio Velasco. A 64 anni, di
nuovo alle Olimpiadi, l’unica conquista
sfuggitagli. Mancava dal 1996, Atlanta:
la Generazione dei Fenomeni di nuovo
bocciata dall’Olanda, questa volta in finale, con un 17-15 al 5° set. Era un volley
che si giocava ai 15 e senza libero. Il tocco
di piede era bandito, il net in battuta fallo. Un altro sport, quasi. Quando è cambiato, Velasco s’è dato al calcio, dirigente
di Lazio e Inter, idee nuove anche qui.
Una lotta continua alla cultura degli alibi, il gruppo davanti a tutto.
5
trionfi
Con l’Italia
per Julio
Velasco, 64
anni: 2 Mondali (1990 e
1994)
e 3 Europei
(Svezia
1989, Finlandia 1993
e Grecia
1995)
Nel 2001, però, ha vinto il richiamo del
grande amore. È ripartito dalla panchina
ceca, è tornato ad allenare club in Italia.
Poi, dal 2008, sempre e solo ct. Nazionali
da consolidare, come la Spagna campione
d’Europa a sorpresa con Anastasi, o da
far sbarcare nell’élite, come l’Iran, portato nel 2011 al primo titolo asiatico. Se domenica il volley della repubblica islamica
ha debuttato ai Giochi molto lo deve ai
progressi compiuti nel triennio con Velasco a imporre regole, convincere, spiegare. Ma quando è arrivata la chiamata di
mamma Argentina, Julio ha detto sì al volo. Due anni fa, alla presentazione a Buenos Aires, si commosse: «È un onore e un
lusso, per me. Mi passa per la testa tutta
la mia vita pallavolistica. Sarà una grande
responsabilità: l’obiettivo principale è che
la gente sia orgogliosa di noi».
«Cresciuto imparando dai russi»
Mica semplice, il ritorno a casa. «Si diceva
che certe cose non si potevano fare perché
siamo in Argentina... Non scherziamo: io
pretendo efficienza, le cose bisogna farle
bene sempre e ovunque». Ha cominciato
con un povero 11° posto ai Mondiali 2014,
ma poco alla volta ha ricostruito una squadra vera. L’ultimo innesto, decisivo, è stato
quello di un talento vero, il ventenne
schiacciatore Lima. A Rio è arrivato a fari
spenti, pensando soprattutto a togliere
scuse ai giocatori: «Gli alloggi del villaggio
non sono pronti, l’organizzazione è un po’
così? Nessun problema, noi ci alleniamo
per risolverli». La risposta sul campo è stata splendida: 3-0 all’Iran, 3-1 alla Russia
campione uscente. La stampa argentina ha
parlato di vittoria «historica», Velasco ha
tirato il freno: «Il successo sui russi mi rende felicissimo perché io sono cresciuto imparando da loro. Ora, però, stiamo calmi.
Bisogna continuare a bilanciare bene fiducia e umiltà». Magari per riportare l’Albiceleste sul podio: vi è salita solo nel 1988,
bronzo con i punti di Hugo Conte, papà di
Facundo, stella di oggi e sua copia carbone.
Da allora, al massimo un 4° posto, con ko
nella finalina contro l’Italia. Azzurri, occhio
a un nuovo incrocio, adesso: Julio è tornato.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Gli U21
più cari
della A
Personaggio
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
iguain, Dybala e
Pjanic sono calciatori eccellenti,
ma non mi impressionano: anche io sono un buon giocatore
devo competere con loro». Le
idee chiare e la forte personalità non mancano proprio al
croato Marko Pjaca, visto il
biglietto da visita offerto alla
Juve. Meglio non farsi ingannare dalla faccia da ragazzino
e dalla presenza dei genitori
nel giorno della presentazione
ufficiale, allo Juventus Stadium. Con una madre campionessa di judo e un padre lottatore, Pjaca non ha paura nel
dover mostrare i muscoli per
essere protagonista nella
squadra di Allegri. «Sono qui
per crescere, fare la Champions e vincere», sintetizza
questo jolly di qualità abile sia
da esterno offensivo che a
centrocampo. «Ronaldinho è
stata un’ispirazione per me dice -: cerco di ripetere i suoi
movimenti, le sue strategie e
anche il giocare sempre col
sorriso in faccia».
«H
Sulla scia di Dybala
Nell’estate pazza del mercato,
con trasferimenti record da
centinaia di milioni di euro,
l’acquisto di un 21enne riserva
nella propria nazionale per 23
milioni di euro sembra essere
diventata la normalità. Ed invece l’arrivo di Pjaca alla Juve
è un colpo grosso, anche perché a quell’età in pochi possono vantare una valutazione
del genere. Su tutti spicca
Paulo Dybala, preso un anno
fa dai bianconeri per 40 milioni ed ora già nella categoria
Jolly
Dybala
LAPRESSE
Pjaca, gioventù dorata
in cerca di gloria
“La Juve ha speso bene”
È costato 23 milioni: “Nessuna pressione”
gol
Segnati con le
due squadre
di Zagabria,
Lokomotiv
e Dinamo, in
149 gare tra
campionato
e coppe
Trofeo Tim a Reggio Emilia
Milan, Celta ko ai rigori
1 Il Milan ha battuto il Cel-
Marko Pjaca,
21 anni,
nella Juve ha
debuttato
domenica
a Londra
contro il West
Ham
prendendo
il posto
di Dybala
39
In breve
dei top player internazionali,
ma nella speciale classifica degli Under 21 comprati dai club
italiani ci sono due fuoriclasse
assoluti come Cassano e Ronaldo, che Roma e Inter ingaggiarono rispettivamente a 18 e 20
anni per 28 milioni di euro. Pjaca è costato più di gente come
Pato e Morata, ma questo sembra stuzzicarlo ulteriormente.
«Sono costato tantissimi soldi conferma l’ex Dinamo Zagabria, che prenderà il 20 portafortuna di Padoin -, ma non mi
sento sotto pressione. La Juve
ha speso di più per altri giocatori e io cercherò di dimostrare a
tutti che quei milioni sono stati
ben investiti».
La Juve l’ha
acquistato un
anno fa dal
Palermo per
32 milioni più
8 di bonus
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Inter: annullato per pioggia
De Boer, niente debutto
1 Il
maltempo e le cattive
condizioni del campo di Ancona hanno portato alla cancellazione dell’amichevole Inter-Borussia M’gladbach. Intanto il Napoli insiste per
Icardi e offre 62 milioni.
E. League, per Stella Rossa
Sassuolo a rischio ultrà
1 L’andata
Cassano
Nel 2001 la
Roma prese il
19enne Cassano per 60
miliardi di lire
(30 mln euro)
dei playoff di
Europa League tra Sassuolo
e Stella Rossa Belgrado, in
programma il 18 agosto a
Reggio Emilia, è stata giudicata «a rischio tre» dall’Osservatorio del Viminale .
Leicester, fino al 2020
Ranieri super rinnovo
1 A pochi giorni del debut-
Gabigol, duello con l’Inter
Nell’attacco juventino le grandi
manovre non sono finite dopo
l’arrivo di Higuain. Zaza può finire al Wolfsburg e con quei 30
milioni la Juve può prendere
Gabigol (il duello è con l’Inter,
che pensa ad Insigne in alternativa). Anche se serve soprattutto un centrocampista e non solo
perché Mandragora si è operato al piede destro e starà fuori
altri 4 mesi. Non tutta la meglio
gioventù è dorata o fortunata.
ta Vigo 4-2 ai rigori nella prima sfida del Trofeo Tim a R.
Emilia. Il club rossonero, intanto, prosegue la trattativa
per Bentancur, opzionato
dalla Juve nell’affare Tevez. I
bianconeri, però, non sarebbero interessati al centrocampista del Boca Juniors.
to in Premier da campione in
carica, il Leicester ha rinnovato il contratto di Claudio
Ranieri: guadagnerà 5 milioni a stagione fino al 2020.
Formula 1: fuori Haryanto
Ronaldo
L’Inter lo
ingaggiò dal
Barça nel ’97
a 20 anni per
51 miliardi
lire (26 mln)
La Manor prende Ocon
1 Il
francese Esteban
Ocon, pilota di riserva della
Renault e vincitore della Gp3
Series 2015, prende il posto
dell’indonesiano Rio Haryanto alla Manor.
Sport .37
.
RINFORZI A CENTROCAMPO
Non solo Kucka
Il Toro chiede
Poli al Milan
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
Il Toro ripensa ad Andrea Poli, uno dei mediani in esubero
del Milan. I tre arrivi in poco
più di una settimana non hanno placato i venti di rivoluzione alimentati da Mihajlovic,
l’impronta del quale per ora si
vede soprattutto a centrocampo. Un reparto in continua evoluzione: per liberare le
idee del tecnico, Gazzi e Farnerud sono finiti a Palermo e
all’Hacken da dove proviene il
neo volto Toro, Gustafson.
Anche Vives lascerà i granata
insieme ad uno tra Obi e Acquah. Così Poli è finito di nuovo nel mirino del ds Petrachi,
che già l’aveva sondato.
Maksimovic, 25 milioni
Il rossonero, sebbene non sia
un regista classico, rappresenta quel tipo di innesto che
(ancora) cerca il serbo per cucire una solida cerniera: è abile in tutti i ruoli, assistito da
una buona esplosività e un
piede preciso. E anche l’età
(26 anni) è dalla sua. I granata
per l’ex Samp hanno riaperto
il canale con il Milan, con cui il
fronte varia dal portiere (Gabriel) a Kucka. E Valdifiori? Il
play di Sarri è frenato dalla
trattativa per Maksimovic,
che però è pronta a decollare
stante il pressing asfissiante
del Napoli: De Laurentiis ha in
mente l’offerta da 25 milioni.
E il Toro per sostituirlo guarda al 22enne croato Jozo Simunovic(Celtic): sono pronti
2,5 milioni di euro.
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9AB5CDE3223F9B1B382 LA STAMPA 9A
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POLEMICA TRA L’ASSESSORA E IL PD
Oggi il Po sarà ripulito dall’alga
“I volontari? Persone capaci”
Prenderà il via all’alba l’operazione per la bonifica del Po
dal Myriophyllum spicatum,
che ha infestato il fiume ed è
di intralcio per la navigazione di barche e canoe. È un
primo intervento, che non sarà risolutivo e sarà realizzato
Che
tempo
fa
con l’aiuto di volontari. E proprio questo aspetto ha scatenato le polemiche. Silvio Viale,
Pd: «Non vorrei che diventasse l’unico modo anche per tagliare l’erba e potare le siepi».
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Servizio A PAGINA 42
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail: [email protected] B [email protected]
Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino
REPORTERS
Il «Myriophyllum spicatum» ha infestato le acque del fiume
TORINO
& PROVINCIA
Situazione
Con la rimonta
dell’anticiclone
delle Azzorre si
avvia un lungo
periodo di
tempo stabile
con giornate
soleggiate, ma
fresche al
mattino. Caldo
in aumento a
Ferragosto.
Il prolungamento della linea tra Lingotto e Bengasi. Soldi anche per il terzo valico
Metro 1, sbloccati 29 milioni
Segnale di Renzi ad Appendino
Il governo si farà carico del 75% della quota che gravava sul Comune
15° 27°
AL VALENTINO SOSTANZE NASCOSTE SUI MURETTI E NELLE BUCHE. IL 25% DEI PUSHER È RICHIEDENTE ASILO
Oggi
Ben soleggiato
salvo residui
addensamenti
nel primo
mattino e
poche nubi
sparse sui rilievi
nelle ore pomeridiane. Temperature in calo.
14° 28°
Il Consiglio dei ministri ha
sbloccato 29 milioni di euro
che serviranno a finanziare il
prolungamento della linea 1
della metropolitana nel tratto
tra Lingotto e piazza Bengasi.
Un intervento sollecitato negli
ultimi due anni da Piero Fassino e che adesso assume la valenza di un gesto di apertura di
Matteo Renzi nei confronti della giunta grillina di Appendino.
In questo modo il governo si farà carico del 75% della quota
che gravava sul Comune.
Servizio
Domani
A PAGINA 43
Ben soleggiato
con cielo
generalmente
sereno salvo
lievi velature e
poche nubi
sparse sui rilievi
nelle ore pomeridiane. Temperature stazionarie.
DOPO BASILONE
15° 29°
Sabato
Ben soleggiato
con cielo
generalmente
sereno salvo
poche nubi
sparse sui rilievi
nelle ore pomeridiane. Temperature in aumento.
Tav, la missione
del nuovo prefetto
REPORTERS
Droga, blitz tra i cacciatori di Pokémon
Massimiliano Peggio A PAGINA 45
Renato Saccone ha lavorato
al tavolo Expo ed è esperto
di infrastrutture pubbliche
Servizio
A PAGINA 43
In arrivo da Taiwan
To Bike, cambiano le bici
Pneumatici più larghi
Beppe Minello A PAGINA 41
IL CASO
L’omaggio
della Bocconi
alla sindaca
LETIZIA TORTELLO
a Bocconi li ha chiamati «Talenti nel
mondo». Chiara Appendino è una di questi. La
sindaca 5 Stelle è entrata a
far parte del Pantheon degli uomini e delle donne più
in vista tra gli ex allievi della prestigiosa università
economica di Milano.
Matricola 1174044, laureata nel 2008 con una tesi sui
bilanci delle società sportive
e sul calciomercato, con particolare attenzione alla gestione finanziaria della Juventus dopo la penalizzazione in B, Appendino figura
nell’elenco dei bocconiani illustri dell’Alumni Association insieme al collega di Milano, e avversario politico, il
sindaco Pd Giuseppe Sala.
Chissà che, proprio nelle
settimane di guerra aperta
tra Torino e Milano, per la
corsa ad organizzare prima
e meglio il salone del libro,
Sala e Appendino non trovino un terreno di dialogo partendo da qui. Dalla Bocconi,
che li ha visti sedere tra gli
stessi banchi all’università.
Nella lista dei famosi, accanto a loro, sono stati
iscritti anche altri volti più o
meno noti della politica, tra
cui il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio
Tommaso Nannicini, e uomini del mondo dell’economia e della finanza, come il
nuovo direttore generale del
Gruppo bancario Iccrea, Leonardo Rubattu, o ancora il
direttore generale del Gruppo Generali Alberto Minali.
L
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
network
La città
che cambia
1 L’intervento
della Gtt per
provare a testare l’effetto che
fa l’asfalto disegnato a mo’ di
lose in via Po ha
scatenato sui
social network
una pioggia di
polemiche. Il
primo a postare
la foto sulla
pagina di Torino
Sostenibile è
stato un attivista, Mauro
Ponzio. Il taccone tutt’altro che
aulico, in pieno
centro storico,
in pochi minuti
ha radunato
commenti non
della manutenzione delle
strade auliche del centro,
sempre da riparare. Ma l’intervento su soli dieci metri di
via Po si è tirato dietro un
mare di polemiche. E anche
la neo assessora alla Viabilità del Comune, Maria Lapietra, esprime il suo secco «no»
al taccone d’asfalto.
Ma una soluzione per la
cura della pavimentazione
del centro va trovata. Soprattutto alla luce dei risparmi
che Gtt è tenuta a fare nei
prossimi mesi, per affrontare
una situazione finanziaria
complicata. La cura dimagrante comincia anche dalle
lose. Il passaggio continuo
dei mezzi pesanti come i bus,
infatti, stressa le pietre di via
Po, che sono sempre sconnesse, con conseguenti disagi
alla viabilità di auto e biciclette, e rappresenta anche
un pericolo per i pedoni che
attraversano la strada, perché rischiano di inciamparsi.
Basti pensare che per riparare le principali vie lastricate
di pietre, l’azienda dei trasporti e il Comune hanno predisposto due squadre «pronto intervento», che girano
tutto il giorno solo in centro.
del tram
Ieri sulla «Stampa»
REPORTERS
Dalle strade del centro sta sparendo la pietra
In via Po le lose sono d’asfalto
Gtt: 800 mila euro risparmiati
Ma il Comune boccia l’esperimento: così non va, rifaremo tutta la via
Abbiamo raccontato la storia dell’intervento sul
selciato di via Po. Per la prima volta nella storia
Gtt ha pensato di non dover sostituire le lose
danneggiate dal passaggio dei tram (sarebbe
stata la quinta volta in dieci anni), ma risolvere la
questione dipingendo le finte lose sull’asfalto
Il test poco turistico
Correre ai ripari era neces-
Via Pietro Micca
Piazza San Carlo
REPORTERS
REPORTERS
La Chiesa di troppo
Il restauro totale
Una delle foto più rare della Torino storica.
La chiesa di San Tommaso ancora in mezzo
alla carreggiata di via Pietro Micca. Venne
poi demolita negli anni fra il
1885 e il 1897 per modificare il tracciato in
obliquo della via, che divenne così una
delle prime a rompere l’ortogonia delle
strade del centro; grazie al suo disegno
obliquo fu soprannominata Diagonale.
Una bella fetta di piazza San Carlo,
progettata dal Castellamonte, venne
demolita durante la Seconda Guerra
mondiale, il 13 Luglio 1943. Per ricostruire
questa fetta di piazza venne bandito un
concorso (in cui arrivò secondo un nome
come quello di Carlo Mollino). Fu rifatta
apparentemente identica ma con tecniche
di ricostruzione diverse.
REPORTERS
In via Po il selciato «trompe-l’œil»
Secondo Gtt l’aver disegnato le lose sull’asfalto (anziché sostituirle) ha fatto risparmiare al
Comune 800 mila euro: ma il risultato è molto discutibile sia per l’effetto sia per il metodo
GLI ADATTAMENTI NON SEMPRE APPREZZATI
Piazza San Giovanni
Fac-simile
Porte Palatine
Dopo il caso delle lose disegnate in mezzo ai binari
la città si interroga sull’importanza dell’originale
EMANUELA MINUCCI
REPORTERS
L’ex «Palazzaccio»
Il Palazzo Richelmy (Palas dij Pòrti),
costruito dal Castellamonte nel
1622 e demolito dal regime fascista nel
1936, insieme all’antica Isola di Santa
Lucia, nell’ambito di una riqualificazione
che mirava ad affermare la “romanità” di
Torino. Nel 1965 fu costruito al suo posto il
Palazzaccio, l’Ufficio dei lavori pubblici.
Ad agosto succedono cose strane
in città. Può anche accadere che
qualcuno, armato di pennello, si
metta a disegnare lo scheletro di
Torino, anziché aggiustarlo. É
successo, complice il silenzio delle grandi vacanze, due giorni fa in
via Po. Le lose che da secoli caratterizzano l’asse dei portici che va
da piazza XVIII Dicembre a piazza Vittorio sono state eliminate
nel tratto di via Po confinante con
via Carlo Alberto. Al loro posto,
come nei cartoni animati, due
colpi di pennello. Un modo sbrigativo per cancellare anche una
spesa da 800 mila euro, dicono i
tecnici di Gtt. Al di là dei giudizi e
dei provvedimenti che vorrà o
meno assumere la Soprintendenza, questa surreale sostituzione pone un interrogativo. Siamo di fronte al primo falso storico nell’architettura torinese o il
«fake», il tarocco più o meno dichiarato è una scorciatoia già
adottata qualche secolo fa?
Il caso delle Porte Palatine
Come fa notare la soprintenden-
te Luisa Papotti, se fossimo dotati di una scala abbastanza alta
o di un cannocchiale, osservando la sommità della torre Est
delle Porte Palatine ci accorgeremmo che non è stata costruita
con mattoni autentici bensì, anche in quel caso, con materiali
meno nobili camuffati in seguito
appunto da mattone. Evidentemente la ricostruzione post-bellica venne fatta al risparmio e
rapidamente. Sempre con l’aiuto di storici della città, si scopre
anche che la diagonalissima via
Pietro Micca che nacque con
un’angolazione ortogonale rispetto a piazza Castello dovette
rinunciare per il suo restyling alla Chiesa di San Tommaso: fu
abbattuta, ricostruita e spostata
di una decina di metri. Avvenne
tutto fra il 1885 e il 1897: mosso
l’ingombrante luogo di culto, via
Pietro Micca guadagnò il secondo nome di «Diagonale».
Prima del Palazzaccio
Grazie allo storico della città
Carlo Olmo scopriamo due
«fake» di natura opposta. Il primo, ricostruttivo e fedele, ri-
guarda una bella fetta di piazza
San Carlo, il cuore stesso della
città, il secondo il «nonno» del
palazzaccio dei Lavori Pubblici
in piazza San Giovanni. «La
piazza del Caval ’d Brons - spiega lo storico - venne bombardata nel luglio del 1943: per rifare la
fetta che ora sta sopra al Caffè
Torino e Paissa venne indetto un
concorso. E anche allora fioccarono le polemiche anche perché
gente come Carlo Mollino arrivò
soltanto seconda». L’effetto finale fu identico a prima: ma una
cosa è certa, quella parte di piazza San Carlo non è originale. Secondo caso, piazza San Giovanni: il tanto vituperato palazzaccio disegnato da un maestro come il Passanti, andò a sostituire
l’ex Palazzo Richelmy (Palas dij
Pòrti), costruito dal Castellamonte nel 1622 e demolito dal regime fascista nel 1936. Anche
quello a suo modo è un «fake»
spiega Olmo: «Perché nel progetto originale richiesto dalla
committenza doveva essere la
versione porticata e moderna
del Palazzo Richelmy».
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REPORTERS
I mattoni «dipinti»
Porta Palatina fu restaurata una prima
volta nella seconda metà del XIX
secolo. Poi fu di nuovo oggetto di restauro
dal 1934 al 1938, su iniziativa del governo
fascista. Se ben si osserva la Torre Ovest
(raffigurata sopra) si può notare che i
mattoni sono soltanto disegnati sulla
superficie: un intervento al risparmio.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
.
Cronaca di Torino .41
Ç
Ç
Londra, le migliori
Milano, troppo pesanti
Soprannominate «Boris Bikes», dal nome dell’ex
sindaco Boris Johnson, le due ruote che circolano a
Londra sono considerate un punto di riferimento,
anche se giudicate un po’ troppo tecnologiche
Magari un giorno i milanesi copieranno le nostre
bici Made in Taiwan, per ora quelle circolanti sotto il
Duomo sono poco apprezzate dai tecnici di ToBike
che le considerano troppo pesanti.
Si aggiungeranno alla flotta esistente
E le nuove bici del ToBike arrivano da Taiwan
I prototipi di un veicolo più piccolo e confortevole, con un cambio nuovo, testati a settembre
Retroscena
BEPPE MINELLO
S
aranno una sorpresa anche per chi amministra
ToBike. Una piccola flotta composta da 4-5 prototipi
della nuova bicicletta che andrà a sostituire il modello in
circolazione ormai da sei anni
in città, arriverà a Torino in
aereo entro fine mese, forse
già subito dopo Ferragosto.
Provengono da Taiwan dove
si produce gran parte dei diversi componenti delle bicicletta, e non solo quelle di ToBike, che verranno poi assemblati in Italia. Nel
Far East, a
Taiwan, si
realizzano
le bici di
più alta
qualità,
mentre
Attualmente la flotta del
quelle più
ToBike conta un migliaio
economidi mezzi destinati ancora
che arrivaa crescere
no dalla vicina Repubblica popolare cinese.
In ogni caso, i tecnici taiwanesi hanno preparato un modello seguendo le indicazioni della società torinese che in questi anni di esercizio e successo
tumultuoso - oltre 25 mila abbonati e 133 stazioni alle quali
presto se ne aggiungeranno
altre 52 - ha maturato un’esperienza preziosa sui punti deboli o anche solo da migliorare
delle due ruote attualmente in
circolazione. «Che ne vedono
di tutti i colori - spiega Gianluca Pin, direttore commerciale
del Gruppo Comunicare che
gestisce il noleggio del migliaio di mezzi del ToBike - perché
La nuova bici,
cosa cambia
1000
biciclette
- LA STAMPA
Pneumatici
più larghi
Nuovo cambio
inserito nel mozzo
(si può cambiare
da fermi)
Ruote
più piccole
(da 28” a 26”)
Luci a led
completamente
riviste
Cestino
portaoggetti
più robusto
ci sono biciclette che vengono
usate in maniera imbarazzante». Imbarazzante? «Nel senso
che passano di mano anche 1015 volte al giorno. Immagini di
prestare la sua bici a 15 diverse
persone nell’arco di una giornata e vedrà». Quasi un modo elegante per anticipare le critiche
che vengono rivolte alle troppe
biciclette danneggiate in servizio: con la catena giù, il sellino a
penzoloni, le gomme sgonfie...
Gianluca Pin sorride e rivolta la
frittata: «Vero, ma non è forse il
prezzo da pagare per il successo che riscuotiamo? Ci sono
problemi certo, ma che cerchiamo di affrontare nel migliore
dei modi. In questo periodo agostano, ad esempio, il parco bici a
disposizione dei clienti è ridotto. Nella nostra ciclofficina vicino San Mauro, a “pacchi” di 2300 pezzi per volta, stiamo facendo il tagliando a tutti i nostri
mezzi in circolazione». Il prototipo in arrivo da Taiwan avrà un
nuovo cestello: «Molto più robusto e integrato nel telaio. L’attuale, visto l’utilizzo dei clienti
che ci trasportano qualsiasi cosa, s’è rivelato inadatto». La
nuova «ToBike», sempre in alluminio, di colore giallo, sarà
più piccola dell’attuale. «Il diametro delle ruote da 28 pollici
passerà a 26, gli pneumatici
avranno sempre la doppia camera ma la sezione sarà leggermente più larga». Una benedizione per chi teme di infilare la
ruota tra le lose stradali e i
sanpietrini sconnessi. «La nuova bici sarà più confortevole spiega ancora Pin - manterrà il
sellino di gel mentre il cambio
sarà tutto nuovo». Il modello richiesto cioè, non sarà a vista,
ma il un meccanismo sarà all’interno del mozzo della ruota:
«Si potrà cambiare da fermi».
Chi va abitualmente in bici in
città, dove tra semafori e auto le
fermate sono numerose, apprezzerà la differenza.
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42 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Al via l’intervento di ripulitura parziale del Po
Scatta all’alba l’“Operazione millefoglio”
Polemica sull’utilizzo dei volontari. Viale (Pd): “Non vorrei che toccasse a loro anche potare le siepi”
LETIZIA TORTELLO
Il millefoglio del Po ha le ore
contate. L’operazione di ripulitura del fiume incomincerà oggi di buon mattino e
potrebbe andare avanti tutto il giorno. Prima la Protezione civile stenderà una rete a maglie strette, a valle
dell’intervento, come è stato
suggerito dagli studiosi dell’Istituto per le piante da legno e l’ambiente (Ipla), che
hanno individuato per primi
il fenomeno del millefoglio
tropicale, originario dal Rio
delle Amazzoni. In questo
modo si dovrebbero trattenere gli eventuali residui.
Il metodo delle mondine,
quello fai da te che oggi adotteranno i volontari del Comune, coordinati dai vigili urbani, è stato scelto perché a costo zero (una ditta specializzata costerebbe quasi 50 mila
euro), ma pare essere anche il
migliore. Lo spiega Alberto
Selvaggi, scienziato dell’Ipla:
«Sfalciare con “tosaerba acquatici” il Myriophyllum sarebbe stato controproducente. Avrebbe favorito la dispersione della pianta invasiva, i
pezzi residui avrebbero potuto infestare tutto il Po».
Il Comune, dunque, ha optato per l’unica strada low
cost percorribile. Che però
non ha mancato di trascinare
dietro di sé polemiche politiche
e disappunto. A sollevare la
questione è il radicale Silvio
Viale, Pd: «Confesso che la storia dei volontari per un lavoro
del Comune non mi piace molto», scrive in un tweet. E parte
con l’attacco velenoso: «Sono
certo che l’amministrazione
avrà previsto la copertura assicurativa per loro. Se qualcuno
cade nel Po? E poi, non vorrei
che domani si cominciasse a dire che i volontari sono l’unico
modo per falciare l’erba o potare le siepi in città». Alle accuse
l’assessora Maria Lapietra ha
risposto a tono, ribadendo
quanto detto negli scorsi giorni:
300
37
metri
specie
È il tratto di fiume dove è
previsto l’intervento
programmato dal Comune
per questa mattina
L’Unione Europea ha
inserito il «Myriophyllum
spicatum» tra le 37specie
considerate più invasive
«Non siamo avventati - afferma
-, non abbiamo chiesto l’aiuto di
volontari presi a caso, impiegheremo personale del Comune, barche dei vigili urbani e
delle associazioni. Tutti sele-
zionati e capaci di muoversi sul
fiume». Oggi, Lapietra parteciperà all’intervento, ed è confermata anche la presenza della
sindaca Appendino (a riva),
verso tarda mattinata.
Ma quali erano, realisticamente le altre strade percorribili per debellare il millefoglio?
Selvaggi ne aveva ipotizzata
un’altra al Comune: «Un intervento di dragatura del Po, ma
bisognava coinvolgere l’Agenzia interregionale per il fiume
Po (Aipo, ndr)», che però
avrebbe dato autorizzazione
chissà quando, mentre il millefoglio del Rio delle Amazzoni
avanza deciso e si riproduce rapido. Lo studioso, però, mette
in guardia assessore, vigili urbani e Legambiente: «Il
Myriophyllum viene via a mano, ma il limite di quest’intervento potrebbe essere che non
se ne sradicano bene le radici,
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Non abbiamo chiesto
l’aiuto di volontari presi
a caso, selezionate
persone capaci
di muoversi sul fiume
Maria Lapietra
assessora
alla Viabilità
La rete
Intervista
o fa per Torino, ma anche molto per sé: «Un
mese fa ho rischiato di
ribaltarmi in acqua, mi si è
impigliato un remo nelle
piante mentre andavo veloce e me la sono vista brutta». Carlo Manzella, 52 anni,
di mestiere dentista, appassionato di canottaggio fin da
ragazzo, quando faceva agonismo, membro del consiglio direttivo del circolo Caprera, stamane scenderà
sul Po, ma non per allenarsi.
È uno dei volontari che daranno una mano per estirpare il millefoglio acquatico,
la pianta infestante che va
rimossa con urgenza, prima
che invada tutto il Po, trascinata dalla corrente.
Le alghe nel Po saranno
estirpate a partire da questa
mattina. La tecnica scelta per
l’intervento comporta anche
l’utilizzo di una rete per
raccogliere i residui
re e a un certo punto essere
trattenuto per un braccio. È
un pericolo»
L
Carlo Manzella, il suo sarà un
aiuto non proprio disinteressato. Piante e alghe nel Po
quanto intralciano la vostra
attività sportiva?
«A essere onesti, ci danno
molto fastidio. Con queste
piante che si sono sviluppate ormai su centinaia di metri quadrati lungo il fiume,
abbiamo molta difficoltà ad
uscire in barca. Quando
l’assessorato si è messo in
Noi canottieri
abbiamo aderito
alla richiesta del
Comune. Speriamo
che ripuliscano anche
da altre specie
si riprodurrà in futuro», continua. Per questa ragione aveva
suggerito anche di impiegare
dei sommozzatori, ma i vigili
del fuoco non avrebbero accettato di svolgere questo servizio
e c’era fretta di intervenire.
Per debellare il fenomeno,
resta comunque la necessità di
una progettazione più a lungo
termine della manutenzione del
Po, come solleva la stessa Legambiente: «Occorre tornare a
investire in piccoli e medi interventi di cura del fiume, a partire
dalla pulizia dei sedimenti nel
tratto cittadino, che da troppi
anni non viene fatta». Un avviso
anche ai torinesi: «Fate attenzione a dove gettate le piante
esotiche degli acquari di casa».
Se il millefoglio si trova a 3 o 4
euro nei negozi specializzati, gli
effetti che produce nel Po sono
disastrosi e il costo per sradicarlo è una cifra a quattro zeri.
Lei dunque aiuterà in canoa?
«No, usciremo io e un amico
con la barca dell’allenatore
con la chiglia piatta, in canoa
non sarei d’aiuto, sarei instabile e non potrei sradicare le
alghe».
REPORTERS
Parla Carlo Manzella (circolo Caprera)
“Togliamo pure quelle alghe
ma il problema non è risolto”
contatto con le società remiere, non ha trovato molte risposte perché sono tutti in
vacanza. Noi abbiamo deciso
di aderire con entusiasmo. Io
sono in ferie, ma sono a Torino. Dedico volentieri il mio
tempo alla città, sperando
che poi ripuliscano il Po anche dalle altre specie».
tiene rifiuti e ramaglie, ci rallenta e facciamo doppia fatica
per non farci frenare. Inoltre,
noi che remiamo all’inglese,
cioè andando all’indietro, rischiamo sempre incidente».
Con altre barche?
«Esatto. Ormai l’attività sportiva si è fatta molto difficoltosa, cerchiamo di passare nei
corridoi liberi dalle piante, ma
spostandoci a centro fiume il
pericolo è di cozzare contro i
colleghi che stanno remando
nella direzione opposta. Dobbiamo remare e girarci indietro per vedere la strada».
Oltre
al
«pericoloso»
Myriophyllum spicatum, quel
che vi intralcia di più è anche la
lenticchia d’acqua, non è vero?
«Sì sono le altre piante quelle
che ci intralciano di più. Immaginate le nostre barche come un coltello che taglia l’acqua. Prendiamo velocità
quando andiamo decisi, le nostre sono imbarcazioni molto
leggere in fibra di carbonio.
Rischiamo di impigliarci e capottarci continuamente nel
verde che prolifera sott’acqua, che oltretutto danneggia
le imbarcazioni perché trat-
Dopo stamane, però, la situazione non sarà risolta.
In acqua
Il circolo Caprera ha dato la disponibilità ad aiutare
il Comune a estirpare le piante che intralciano
la navigazione di barche e canoe sulle acque del Po
«Lo so, per questo do il mio
aiuto al Comune volentieri,
ma spero che riprenda subito
lo sfalcio delle altre piante e
che si liberi il Po. Per far capire
ai profani, l’effetto è un po’
quello della bicicletta: se il remo si impiglia, è come pedala-
Come si articolerà l’intervento
e quanto durerà?
«Non sappiamo bene come si
svolgerà. Abbiamo fatto un sopralluogo lunedì mattina, con
tutte le autorità competenti.
Ciascuno ha detto la sua, io da
cittadino dico che quest’anno
c’è un proliferare pazzesco di
piante ed alghe, come non avevamo mai visto. Bene ha fatto il
Comune a correre ai ripari, anche se con un metodo artigianale, che speriamo funzioni».
A sua memoria, quest’anno è
una situazione eccezionale,
dunque?
«Sì, io ho più di 50 anni, ricordo quando da ragazzo facevo
l’agonismo che c’era una draga
che passava a pulire il fondo
del fiume. Il Po è una risorsa,
bisognerebbe pianificarne meglio la manutenzione. [L. TOR.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Quegli intralci
costringono ad andare
verso il centro
del fiume, così
rischiamo collisioni
con altre barche
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
.
Cronaca di Torino .43
REPORTERS
«Masha» pronta in piazza Bengasi
Lo scorso maggio, durante la campagna elettorale per l’elezione del sindaco, nel cantiere della metropolitana
in piazza Bengasi è stata effettuata la posa delle fresa «Masha», che scaverà a partire da settembre
Il provvedimento del Consiglio dei Ministri
Roma sblocca i fondi
per la linea 1 della metro
Da Palazzo Chigi un segnale di apertura alla giunta Appendino
LETIZIA TORTELLO
Il governo fa un regalo a Torino da 28,9 milioni di euro. Il
Consiglio dei ministri ha approvato ieri lo sblocco dei fondi che serviranno per pagare
parte del prolungamento della metropolitana da Lingotto
a piazza Bengasi. Due fermate, 1,8 chilometri di linea, attualmente in costruzione, e si
taglierà il nastro (con ritardo) nel 2018. La talpa Masha è
stata calata a maggio, ma deve essere completata, per iniziare a scavare.
Per finanziare il tratto finale della Linea 1, opera da 193
milioni, però, mancava parte
della quota del Comune. Renzi se ne è fatto carico, dimostrando un segnale di apertura nei confronti dell’amministrazione grillina di Chiara
Appendino. Da due anni la
giunta Fassino lavorava per
ottenere i 29 milioni, seguita a
28,9
193
milioni
milioni
È l’importo dei fondi con cui
il Cdm si è fatto carico
di parte della quota dei
lavori dovuta
dal Comune
Il costo complessivo
del prolungamento della
tratta della metropolitana
fino alla stazione
Bengasi
Roma passo passo dal senatore
Stefano Esposito. Lo scorso 2
febbraio, l’ex sindaco ha inviato
al governo la lettera che chiedeva di dirottare sulla Linea 1 i soldi mai erogati da Roma per un
progetto risalente al 2008 di un
tratto a se stante della Linea 2,
da stazione Rebaudengo all’ospedale San Giovanni Bosco.
Ora, con Appendino, quei soldi
sono stati confermati. Il completamento fino in piazza Bengasi sarebbe dovuto costare 40
milioni al Comune, 35 alla Regione, 7,4 a Infrato (la società
della Città proprietaria della
Linea 1), 111 al ministero. Il quale si è accollato la quota maggiore del Comune, quasi 29 milioni.
In carico a Torino ne restano 10
(1 è già stato dato), che l’assessore 5 Stelle Sergio Rolando si è
impegnato nelle scorse settimane, con una lettera a InfraTo,
a finanziare attraverso mutui.
Certo, la sorpresa del governo
ha stupito piacevolmente un po’
tutti, a partire dalla stessa InfraTo: «È un bel risultato di un
lavoro di squadra - dice l’amministratore unico, Giancarlo
Guiati -. Questo permette di alleggerire la pressione finanziaria su Torino e di completare in
tutta tranquillità il tratto Lingotto-Bengasi». Altre città, come Firenze, i soldi dei progetti
vecchi li hanno irrimediabilmente persi. Festeggiando per
la tenacia dimostrata a Roma e
per il risultato, Torino attende
ora «lo sblocco dal Mef - continua Esposito - dei fondi per la
Linea 2, per portare al più presto al Cipe le stazioni di Collegno e Cascine Vica». Ma ieri,
dal governo, è arrivato un altro
segnale nei confronti del Piemonte: il Consiglio dei ministri
ha autorizzato il finanziamento
del quarto lotto della linea ferroviaria ad alta velocità del Terzo valico dei Giovi, che vale 1 miliardo 630 milioni di euro.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Renato Saccone arriva da Siena
Il nuovo prefetto scelto
per gestire la rivoluzione Tav
Il Consiglio dei ministri, su
proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha approvato ieri la nomina del
nuovo prefetto di Torino. Si
tratta di Renato Saccone, 60
anni, dal 2 aprile 2012 ricopre
lo stesso incarico a Siena.
Prende così il posto lasciato a
maggio da Paola Basilone,
scelta dal Governo a guidare
la prefettura di Roma.
Saccone, originario di Santa Maria Capua Vetere, laurea
in Giurisprudenza, ha frequentato il corso di formazione per funzionari della carriera direttiva amministrativa
dello Stato presso la Scuola
Superiore della Pubblica Am-
ministrazione entrando nell’Amministrazione civile dell’Interno - carriera prefettizia il 15 dicembre 1982.
Ampio curriculum. Incarichi
a Firenze, a Roma presso il Ministero, Caserta, Massa e Carrara, Milano e Monza. Si è occupato di opere pubbliche e sinergie territoriali, facendo parte
del segreteria tecnica del «Tavolo istituzionale Milano» che
tra le sue funzioni, oltre a gestire le criticità infrastrutturali
dell’area milanese, è servito a
«promuovere la scelta della Città di Milano come candidata del
Governo per ospitare l’Expo
2015». Una scelta mirata per
Torino e i lavori dell’Alta Veloci-
Incarico
Renato
Saccone
è stato membro del tavolo
tecnico che
ha aperto la
strada alla
candidatura
di Milano
per l’Expo
tà. Vice commissario per
l’emergenza nomadi in Lombardia fino al dicembre 2009.
Prefetto dal primo settembre
2009 con «l’incarico - si legge
nel sua biografia- di compiere
gli interventi per il completa-
mento degli uffici della provincia di Monza e della Brianza,
curando poi l’aggregazione alla
Provincia di MB di ulteriori 5
Comuni, dal 2011 è stato prefetto di Monza e Brianza». [M.PEG.]
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44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Saranno accese dalle 14 alle 18 e dalle 20 a mezzanotte
PRECISAZIONE
Stretta sulle slot
Orari ridotti
in diciotto Comuni
Ci scrive la società 24 Ore Cultura:
«Facciamo riferimento all’articolo “Palazzo Chiablese offresi
per nuove mostre” comparso il
6 agosto, per segnalarvi il nostro
disappunto riguardo alle informazioni ivi riportate, non veritiere e prive di fondamento alcuno. Nell’articolo, a firma Emanuela Minucci, viene statuito
che la scrivente società avrebbe
“sospeso le attività espositive in
tutta Italia” per asseriti “problemi organizzativi, si dice”.
Tale informazioni, peraltro
prive di fonte, non corrispondono certamente al vero. Basti
pensare che 24 Ore Cultura è
attualmente concessionaria del
Mudec di Milano, e che sta attualmente avviando mostre in
tale location e altre in tutta Italia. Per appurare ciò, sarebbe
bastato visitare il sito Internet
dalla società e del Mudec.
Riteniamo che quanto riportato in riferimento a 24 Ore
Cultura sia una informazione
falsa e assolutamente priva di
fondamento e chiediamo la rettifica immediata, stanti le gravi
e approssimative affermazioni,
certamente lesive della scrivente società».
Cuscinetto di 200 km, ora all’appello manca Torino
1
Sudoku
È quanto solo in Piemonte
viene bruciato ogni anno
dai giocatori attraverso
le macchinette
dei sindaci di Druento, Sangano, Alpignano, Rosta, Grugliasco, Venaria Reale, Buttigliera
Alta, San Gillio e Givoletto che
impongono ai gestori l’accensione delle macchinette esclusivamente dalle 14 alle 18 e dalle
20 a mezzanotte. Ci sono poi Rivoli, che aveva già un’ordinanza
che limitava l’utilizzo fra mezzogiorno e le 23 e che entro settembre ratificherà i nuovi orari,
Luserna e Torre Pellice, Piossasco, Rivalta, Sangano e Volvera.
Insomma, «una stretta senza
precedenti che rende ancora
più evidente la mancanza all’appello del Comune di Torino,
che a differenza di molti altri
capoluoghi d’Italia non ne ha limitato l’utilizzo», afferma Paolo Jarre, direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl
To3, capofila del progetto. «Oggi in città le slot possono funzionare 24 ore su 24 e soprattutto
Il sudoku
Junior 1
Junior 2
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3
state studiate per proteggere
anziani e studenti e l’orario è
stato spezzato, con interruzione dalle 18 alle 20, proprio per
evitare sessioni troppo lunghe e
disincentivare gli esercizi generalisti dall’installare nuovi apparecchi». Ora si spera che anche Torino faccia lo stesso.
«L’amministrazione si è appena
insediata, ma speriamo si unisca alla nostra battaglia: basta
un’ordinanza del sindaco, il
tempo di una firma», conclude.
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2 8
La soluzione
dei giochi di ieri
3
1
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3
Ben soleggiato con cielo generalmente
sereno salvo temporanee velature per
nubi alte e sottili e poche nubi sparse sui
rilievi nelle ore pomeridiane. Venti a
regime di brezza nelle vallate e lungo le
coste liguri, mare calmo o poco mosso.
Ancora fresco al mattino presto.
Residui addensamenti nel primo mattino
a ridosso delle Alpi Liguri e Marittime e
sul Ponente Ligure in rapido diradamento
con passaggio a condizioni ovunque
soleggiate. Poche nubi sparse sui rilievi
nelle ore pomeridiane. In Liguria venti di
Tramontana e Grecale, in attenuazione.
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25
La perturbazione temporalesca scorre lungo l’Adriatico e correnti settentrionali fresche
e asciutte riportano condizioni ben soleggiate, ma con temperature relativamente
basse al mattino, diffusamente sotto i 15 gradi in pianura. Da domani con la rimonta
dell’anticiclone delle Azzorre si avvierà una lunga fase di tempo stabile con prevalenza
di cielo sereno e temperature in aumento nel corso del fine settimana, su valori
massimi di nuovo fino a 32-34 °C nella giornata di Ferragosto.
12
15
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AOSTA
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TORINO
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14.53
00.31
6.23
13.34
20.45
18 AGO 25 AGO
01 SET
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7 1
4
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3
1
2
6
2
Il tempo: tanto sole, ma fresco al mattino. Temperature in aumento nel weekend.
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
In realtà l’articolo era incentrato sul fatto che la suddetta
società non era più intenzionata a organizzare nell’immediato futuro mostre a Torino,
come peraltro confermato
[E. M.]
dagli enti locali.
Difficile
3
Junior Sudoku
4
chi abita nella prima cintura
potrebbe spostarsi di qualche
chilometro per giocare comunque». Solo il Piemonte brucia
più di un miliardo di euro l’anno
nelle macchinette. Quindi «questo importante passo, il primo
in Italia di questa portata, era
più urgente che mai, e arriva
nei giorni in cui è passato anche
il decreto sulla pubblicità, che
vieta la promozione dei giochi
d’azzardo sulle reti televisive
nazionali dalle 7 alle 22. Le fasce
orarie – prosegue Jarre –, sono
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
5
3 1
Hanno aderito tra gli altri Pianezza, Collegno, Druento,
Alpignano, Grugliasco, Venaria. Rivoli aveva già fasce orarie
Medio
A
rriva la stretta sulle
slot machine. Per la
prima volta in Italia, diciotto Comuni della provincia
hanno fatto cerchio creando
un cuscinetto di oltre duecento chilometri quadrati contro
il gioco d’azzardo. Un’area dove slot e videolottery saranno
accese solo otto ore al giorno,
fuori dagli orari più frequentati da giovanissimi e anziani.
Dopo Pianezza (fine giugno) e Collegno (fine luglio),
ora sono arrivate le ordinanze
Il limite
miliardo
NOEMI PENNA
Difficile
il caso
09 SET
12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
.
Cronaca di Torino .45
In carcere
Sale sul tetto
per protesta
il caso
MASSIMILIANO PEGGIO
1 Il compagno di
La
nuova
mania
Il successo
Ristoranti,
negozi, ma
anche i musei
di Torino
hanno «aperto le porte» ai
Pokémon, con
addirittura
biglietti in
palio a chi
scova i
mostriciattoli
L’allarme
A pochi giorni
dal lancio del
videogioco, il
comandante
dei vigili
Gregnanini ha
lanciato l’appello a non
rischiare
incidenti per
distrazione
La multa
Nella notte
del 24 luglio la
prima multa a
un motociclista 25enne
che zigzagava
a caccia di
Pokémon a
Porta Palazzo,
sanzionato
per l’articolo
sui cellulari
alla guida
ai arrendersi: pusher
o mostriciattoli è pur
sempre una caccia.
Reale per i poliziotti, virtuale,
si fa per dire, per i maniaci di
Pokémon Go. L’altro ieri,
mentre gli agenti del commissariato Barriera Nizza erano
impegnati nell’ennesimo blitz
contro gli spacciatori che hanno colonizzato il parco del Valentino disseminando aiuole e
muretti di dosi, poco più in là
più oltre 200 players si erano
dati appuntamento per catturare i mostri più ambiti, in balia della mania dell’estate.
Certo, pure i Pokémon possono diventare una droga, ma
questa volta è andata bene anche alla polizia, di certo favorita dal fiuto dei cani antidroga. Oltre alla solita «erba»,
questa volta si sono imbattuti
in alcuni involucri di sostanza
simile all’«Ice», droga in cristalli, mescolata a eroina. Una
bomba stimolante. Per il solito mercato del Valentino, regno ormai incontrastato di
hashish e marijuana, è un po’
come acciuffare uno Snorlax,
mostriciattolo ambito, il cui
tasso di cattura è del 25%. Un
fatto è certo: il blitz in corso
non ha scoraggiato i cacciatori di Pokémon.
M
Le collinette
Sono le due collinette a ridosso di corso Massimo il vivaio
di spacciatori. Piccole colonie
di venditori, vedette, cassieri.
Da una parte senegalesi, ivoriani, ghanesi, sulla collinetta
all’angolo con corso Vittorio
Emanuele. Lì regna per lo più
la marijuana. A poco più di
trecento metri, in uno spiazzo
circondato da siepi che danno
l’idea di un piccolo fortino, c’è
la collinetta degli «egiziani»,
fornitori di hashish. In mezzo,
una fetta di parco, una sorta di
nascondiglio a cielo aperto di
droga. In meno di una settimana gli agenti del commissariato hanno recuperato più di
mezzo chilo di stupefacente,
in sacchetti e bustine. «Ogni
posto è buono per nascondere
le dosi. Altro che Pokémon. È
difficile venire qua e non trovare droga» dicono gli agenti,
ormai esperti in questa caccia, che non è un gioco. La nascondono tra le fessure dei
muretti lungo i sentieri, in buche sotto l’erba, tra gli incavi
degli alberi. L’altra sera i poliziotti, con l’aiuto di cani e del-
REPORTERS
I nascondigli
cella russa, lui chiede di
cambiare sistemazione. Ricevuta una risposta negativa, decide si
salire sul tetto. Così, alle 13,30 Mohamed D.,
30 anni, marocchino,
ha raggiunto il tetto
del «padiglione A», dove ha strappato un’antenna usata come arma per distruggere i
faretti di illuminazione
del padiglione. Il giovane è in carcere per
droga e avrebbe finito
di scontare la pena il 9
settembre. Con la
«bravata» di oggi, rischia di allungare la
permanenza al «Lorusso e Cutugno»: è stato
denunciato per minacce a pubblico ufficiale,
danneggiamento e
procurato allarme.
Mohamed D. aveva già
inscenato una protesta simile nel carcere di
Biella, dove era recluso
fino a qualche mese fa.
Gli spacciatori utilizzano un’ampia porzione del Parco del Valentino per nascondere le dosi: tra le fessure
dei muretti che costeggiano i sentieri, nelle buche sotto l’erba, tra gli incavi degli alberi
In meno di una settimana recuperato nel parco più di un chilo di droga
Tra i pusher del Valentino
il 25% ha chiesto asilo
Il blitz antidroga ha incrociato 200 “cacciatori” di Pokémon
l’unità a cavallo, hanno scovato
vari sacchetti di marijuana tra i
cespugli sul retro della discoteca Life. «Dopo ogni controllo
cambiano nascondigli e la caccia ricomincia».
Gli spacciatori
Un conto è trovare la droga, un
altro è smascherare i pusher.
La tecnica per non avere guai
con la giustizia è proprio questa: non farsi trovare con le dosi
addosso. Ecco perché serve un
lavoro di squadra. C’è chi fa il
primo contatto col cliente, chi
passa l’ordine, chi si occupa del
prelievo della sostanza e della
consegna. E chi incassa il denaro. Il tutto sempre sotto i controllo delle vedette. Ecco per-
Una delle dosi trovate dai poliziotti
ché è così difficile beccare i pusher. Un lavoro corale che si ripete più volte nella giornata.
«Dai cento ai trecento clienti al
giorno, a seconda del periodo
dell’anno». Il boom nel fine settimana. Così l’altra sera, mentre i 200 player davano a caccia
ai Pokémon sfoderando smartphone a raffica, i poliziotti hanno fermato e identificato 24
persone, di cui 16 extracomunitari. Tre persone sono state accompagnate in Questura. Molti
di quei ragazzi africani sospettati di gestire il traffico della
«collinetta della marijuana» sono richiedenti asilo. «Almeno
un 25 per cento» dicono al commissariato.
Incidente
Bimbo di 16 mesi
ferito nell’urto
1 Quattro persone
sono rimaste ferite, tra
cui un bimbo di 16 mesi, in un incidente avvenuto ieri intorno alle 18
in lungo Dora Voghera.
Una Fiat Bravo si è ribaltata andando a urtate
un’auto parcheggiata.
Tre feriti sono stati portati al Pronto Soccorso
del Maria Vittoria, il
quarto al San Giovanni
Bosco. Nessuno è in
condizioni gravi. Il conducente della Bravo,
stando ai primi rilievi
dei vigili urbani, stava
percorrendo lungo Dora Voghera verso il centro città quando improvvisamente ha perso il controllo, finendo
contro un’auto in sosta. Nell’urto la vettura
ha invaso il marciapiede e si è capovolta.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
1234456789368A3B26
Un lettore scrive:
2 «Perché non mettere un
tetto alle ingenti vincite degli
scommettitori? Il superenalotto, per esempio, è arrivato
ad una somma che supera i
100 milioni di euro; con un
provvedimento di legge si
potrebbe avere la possibilità
di vincere fino a 20-30 milioni; tutto ciò che eccede dovrebbe essere destinato alla
ricerca, in campo genetico,
medico, ambientale, sociale,
insomma a tutto ciò che è veramente utile per l’umanità.
Con 30 milioni, con tutta la
mia fantasia, si potrebbero
comprare appartamenti per
10 figli (e resterebbe anche
qualcosa da mandare a Panama!). Abbiamo ancora bisogno di tempo per capire la
priorità delle cose? Certamente anche il panorama televisivo non ci aiuta a maturare queste riflessioni: vecchie sostituzioni e sempre
più vecchi avvicendamenti
1
1234456789AB9434489C8D5E6D396DD39F5B54396D958899169D358B39E3D967659
18B3C49E3D96A53395B3C39915C34489395D96546B8963DD89
1
che servono solo a loro stessi,
ci danno la misura dello stato
di abbandono di una società civile che esiste, ma sta da tutt’altra parte. Viva solo i soldi
che possono soddisfare necessità e migliori prospettive di
vita e abbasso quelli per inscrivere le persone in scenari
ingestibili e patologici. Cordiali saluti,
GABRIELLA MERLONGHI
Un lettore scrive:
sulla rubrica di
domenica che un lettore si lamenta per il prezzo di 7.5 euro
per un Campari Soda pratica-
2 «Leggo
to da un bar di corso Vittorio. I
prezzi sono di libero mercato
e, se giudicati eccessivi, basta
praticare la formula adottata
dal sottoscritto: non metterci
più piede. Semplice!».
FRANCO LUCATO
Un lettore scrive:
2 «Da un po’ di tempo ho ab-
bandonato il mio parrucchiere
italiano in quanto, dopo avermi
tagliato i capelli più lavaggio, mi
richiedeva 15 euro per la prestazione non rilasciandomi mai
la ricevuta fiscale. Da notare
inoltre che il blocchetto delle ricevute era li accanto alla cassa,
aperto ma senza una sola ricevuta staccata. Così sono passato ad uno di quei famigerati
parrucchieri cinesi che la lettrice di questa rubrica in data
odierna affermava a gran voce
essere evasori fiscali e privi di
condizioni igieniche.
Devo dire che per 8 euro ho
avuto il medesimo trattamento del parrucchiere italiano,
con la differenza che il cinese
la ricevuta me l’ha data eccome (lui).
«Piacevole sorpresa il fatto
che nel locale ci fossero anche
lavoranti di nazionalità italiana e topi in giro non ne ho mai
evidenziati.
«In realtà gli esercizi cinesi
hanno avuto un notevole impulso non perché non pagano
le tasse o chissà cos’altro, ma
semplicemente perché applicano prezzi decisamente più
convenienti e, mi si consenta
dirlo, più onesti.
«Dimenticavo: il mio ex parrucchiere italiano ha completamente rifatto gli interni del
suo locale. E ci credo».
MICHELE DI LEVA
Un lettore scrive:
ho notato casualmente al cimitero monu-
2 «Stamane
mentale di Torino che il bassorilievo in ricordo del capitano
degli Alpini Vincenzo Arbarello (a cui è dedicata un’importante piazza torinese e una
caserma a Bardonecchia) sta
arrugginendo. Non è neppure
più leggibile il nome. Arbarello è il leggendario conquistatore, nella Grande Guerra, del
Monte Nero che ispirò un noto
canto degli Alpini.
«Morì al fronte nel 1917, vittima di una valanga. Fu decorato
di due medaglie d’argento.
«Sarebbe possibile far qualcosa per evitare la sensazione
di abbandono che si ha, visitando il cimitero di Torino?
Anche in una guida il Comune
lo segnalò come un torinese
degno di ricordo».
PIER FRANCO QUAGLIENI
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
12314
46
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta
Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: corso Traiano 73; via
Gorizia 133; corso Vittorio Emanuele II 34;
corso Grosseto 165; corso Turati 74; corso
Francia 175; via delle Orfane 25; corso Potenza 92; piazza Respighi 3; via Monginevro 105;
Circoscrizione 1
via Piffetti 31 bis; via Maria Vittoria 3; corso
Casale 316. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112;
via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano
73; corso Francia 1/bis.
Aperte anche di notte: via Nizza 65; piazza
Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
In corso Pascoli l’erba è così alta da nascondere la segnaletica
orizzontale e da rovinare il porfido, rimesso a nuovo nemmeno
un anno fa. «Le sterpaglie coprono anche gli ostacoli di
cemento - spiega il consigliere della Uno, Davide Balena - E
pochi mesi fa, una signora, guidando, è andata contro un
piccolo arco in pietra, nascosto dall’erba».
[L. CAS.]
I tagli dei servizi
Poco personale e costi alti
Biblioteche chiuse d’estate
Dalla prossima settimana una su due sospende tutte le attività
PAOLO COCCORESE
Ore 17. All’ingresso della Civica Centrale in via della Cittadella, Claudio Massili, 72 anni,
pensionato, sorride quando gli
chiediamo che ci fa in biblioteca in pieno agosto. «È semplice: non vado in vacanza – racconta -. E, quando non sono da
mia figlia, vengo a trascorrere
il tempo qui. È gratis e c’è
l’aria condizionata. Meglio dei
bar e dei giardinetti». Biblioteche spazio di cultura e oasi
per chi resta in città.
Soprattutto nei
due mesi di luglio e agosto,
segnati da
una contraddizione: il numero
dei preSono le biblioteche civiche
stiti sale delche restano aperte in tutta
l’8% arrivanla città nella settimana
do a quota 77
di ferragosto
mila in totale, ma
è anche il periodo
della riduzioni di orario
e delle chiusure. La settimana
di Ferragosto lavoreranno appena sette su sedici. Come tradizione. Colpa degli organici e
delle risorse ridotte all’osso.
È difficile trovare una definizione che corrisponda a tutti i
bisogni a cui i servizi
bibliotecari danno
una risposta. Sono luogo di
scambio di
cultura. Democratico. Si
Sono libri, dvd e cd musicali
possono
che si possono prendere
prendere in
contemporaneamente in
prestito fino a
prestito in una biblioteca
40 documenti
(libri, ma anche
dvd o cd musicali),
incontrare un professionista (vedasi gli sportelli con
architetti), seguire un corso di
lingua. D’estate diventano il
passatempo per i torinesi
d’agosto: quelli che restano a
7
aperte
8
Tanta
richiesta
Durante
le vacanze
le richieste
di libri
in prestito
sono più alte
rispetto
al resto
dell’anno
40
i documenti
2
per cento
ore in più
È la crescita media dei
numero di prestiti nei mesi
di luglio e agosto secondo i
dati dell’estate 2015
È l’orario prolungato
della Civica che in questo
periodo non chiude più alle
16 ma alle 18
casa per motivi economici o per
colpa della tesi come Emanuele
Marini, 21 anni, studente di Filosofia. «Qui convivono gli studenti con i clochard», racconta.
I dati comunque parlano
chiaro: in estate la gente si rivolge con maggiore frequenza
alle biblioteche. Come dimostra l’aumento del numero dei
libri in uscita. E tra luglio e
agosto si supera la soglia dei
77 mila contro i 71 di media
mensile durante l’anno (dati
2015). La Civica tira la volata.
In 60 giorni, sfiora gli 11 mila
prestiti. Seguono Villa Amoretti (9 mila), la Bonhoeffer (8
mila) e la Centro (7 mila).
Nella settimana di Ferragosto chiuderà una su due. Il servizio stringe i denti, ma non abbandona il campo. In attesa che
la nuova sindaca, Chiara Appendino, rispetti la promessa fatta
in campagna elettorale, «biblioteche aperte a tempo pieno»,
quest’estate il direttore, Paolo
Messina, ha scelto di puntare su
uno schema a «tre punte».
«Manterremo operative, in particolare, la Don Milani della Falchera e la Pavese di Mirafiori
che sono le più distanti e chiudono solo il sabato. E la Civica Centrale che lavora due ore in più
nel pomeriggio e chiude alle 18».
Circoscrizione 5 / Borgo Vittoria
Orari e chiusure di agosto
Prima di correre a prendere
in prestito un libro meglio verificare che la biblioteca si
aperta. In questi giorni gli
orari sono stati rivoluzionati.
E nella settima di Ferragosto
rimarranno aperte solo in
sette. A partire dalla Civica
(via della Cittadella 5) che
non chiude ad agosto. Rinuncia al sabato, ma fino al 3 settembre lavora dalle 9 alle 18:
l’anno scorso si fermava alle
16 lasciando tanti lettori lastminute a bocca asciutta.
Discorso simile per le due
sedi periferiche della rete
delle biblioteche. La Don Milani (via dei Pioppi), accantona l’apertura del sabato,
ma rimane aperta senza tregua fino al 27. Identico copione per la Cesare Pavese (via
Candiolo 79). Che si ferma il
sabato e – come tutte – solo il
15 agosto.
E per chi abita in altre parti di città? La Musicale
«Della Corte» (corso Francia all’interno della Tesoriera): è operativa dal lunedì
al giovedì fino alle 16,45, mentre il venerdì anticipa la chiusura alle 14,45. In corso Corsica, la Bonhoeffer, fino al
27 agosto recita il copione:
8,30-16. È lo stesso della Primo Levi (via Leoncavallo)
in Barriera di Milano. Chiudono tutte il sabato come la
Torino Centro (piazzetta
Università).
Alla Barca, la Rita Atria
si ferma dieci giorni in più rispetto al 2015. Dal 13 al 9 sarà
in ferie. La Calvino (Lungo
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Circoscrizione 4 / San Donato
Doveva riqualificare il quartiere
Gli arbusti al posto del cinema Diana
ma l’opera di Piano ora cade a pezzi adesso raggiungono gli alloggi
Il «rammendo» delle periferie si è trasformato in un buco ancora più grosso
dell’originale. Non è andato a buon fine
il progetto del gruppo di architetti del
G124, squadra di giovani professionisti
scelti da Renzo Piano per «salvare le
periferie» italiane proponendo un innovativo punto di vista sui loro problemi.
A Torino, due anni fa, si sono messi alla
prova in Borgo Vittoria, nel giardino
«senza nome» di corso Grosseto angolo
via Fossata e, dopo un bel lavoro con le
scuole e le parrocchie, hanno prodotto
un porticato che doveva rivitalizzare
l’angolo dimenticato del borgo. E, invece, non è andata così. L’opera, fatta con
materiali di recupero, sta venendo lentamente giù e ha aumentato la sensazione di abbandono – già fortissima di
suo – che si respira in questo spazio
verde costruito sopra un parcheggio. I
teloni della copertura, dove dovevano
ritrovarsi i residenti, svolazzano come
bandiere dell’incuria. «Tirateli giù o
riaggiustateli. Così, è un pugno in un
occhio per l’intera zona», lamentano i
residenti del vicinato.
[P.COC.]
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Una volta era l’epicentro della vita del
borgo. Oggi, l’angolo dimenticato di un
quartiere che chiede al Comune di dettare una volta per tutte la parola fine
su una situazione di degrado. Topi,
scarafaggi, piante che invadono cortili
e balconi. In corso Regina Margherita
dove c’era l’edificio dell’ex cinema Diana, è rimasto un angolo di terra incolto
che è un «buco nero» di San Donato.
«Fino al 2002, l’area dove sorgeva il cinema che è crollato nel ’82 era pulita
dalla Città», dice la signora Ida Zucco
che abita a poca distanza. A nome dei
residenti ha scritto a Palazzo di Città
pretendendo un intervento di bonifica. «Le piante sono cresciute a dismisura e, oltre ad invadere i cortili vicini
di via Ascoli, sono diventate un pericolo perchè sfiorano anche gli alloggi», si
legge nella sua lettera. «E un pericolo
igienico sanitario: sono necessari interventi urgentissimi», dicono dal borgo dove l’esasperazione ha superato il
limiti di guardia. «Dobbiamo dar fuoco
al terreno per farlo pulire?», si chiedono in corso Regina.
[P.COC.]
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12314
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Mandate le vostre segnalazioni,
foto e video a
[email protected]
.
47
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Mirafiori Sud
A settembre
Gli archivi
della città
aperti di notte
La “Primo Levi”
riapre a settembre
Al civico 490 di corso Unione Sovietica, il cancello è sbarrato. Ad andare in vacanza non solo gli studenti della scuola superiore «Primo
Levi» ma anche la biblioteca civica di Mirafiori, che non riaprirà sino al 31 agosto. «Da queste parti non c’è proprio nulla da fare - sbottano, dopo una lunga giornata lavorativa, Valentina D’Anna ed Eleonora Nava, 26enni, - In
questo mese i negozi hanno tutti le serrande
abbassate. Rimangono solo il tabaccaio, il gelataio e qualche bar». «Noi - ammettono - non
andiamo in biblioteca. Non abbiamo il tempo.
Però sarebbe bello se rimanesse aperta, per i
ragazzi che trascorrono l’estate in città». Nel
quartiere, comunque, dal 6 e fino al 27 agosto,
il servizio è garantito dalla «Cesare Pavese»
di via Candiolo 79. Chiusa solo nei giorni di
sabato e il lunedì di ferragosto. Ma con 20mila
volumi, quasi 6mila cd, dvd e videocassette,
32 posti di lettura, due postazioni internet e la
connessione wifi, la «Mirafiori» è un punto
d’incontro importante per la zona. Inaugurata nell’ottobre 1999, è stata la prima biblioteca
dell’estrema periferia sud di Torino. Tra gli
iniziare dal giardino, nel pomeriggio utilizzato
come parcheggio, proprio davanti alla biblioteca. Che la sera diventa zona franca. L’area
sarà chiusa, come la biblioteca, nelle prossime
settimane. Ma il degrado resta. «Per combatterlo bisogna partire da luoghi come la civica continuano Liana e Mario - In cui gli adulti e
soprattutto i bambini possono imparare, conoscere e confrontarsi tra loro». E la struttura
di corso Vercelli ha anche un’area dedicata ai
più piccoli.
[I. FAM.]
Immaginereste mai di passare una serata in un archivio storico, tra i suoi scaffali
alti fino al soffitto ricolmi di
fogli e di schedari? Se la risposta è no, iniziate a ricredervi. In città, venerdì 16
settembre sarà la Notte degli archivi, organizzata dall’associazione Archivissima
e ideata da Promemoria che
sperano di riuscire a cancellare l’immagine cupa e impolverata di solito associata
a questi luoghi. Per farcela
sono stati invitati 17 scrittori
che, uno per location, racconteranno la storia dell’archivio, ne sveleranno le curiosità e ambienteranno nei
suoi spazi vicende nate dalla
loro fantasia. Sarà uno show
a ingresso gratuito.
Dove tutto questo succederà è, però, già una certezza. Si va dall’archivio storico
della Città di Torino a quello
del Museo della Montagna,
da quello del Teatro Regio a
quello del Polo del ’900. E
ancora: apriranno le loro
porte gli archivi dell’Università, l’Accademia delle
Scienze, la Compagnia di
San Paolo, l’Italgas, il Museo
Lombroso, la Reale Mutua,
l’Accademia di Agricoltura,
i Musei reali e il Centro studi Sereno Regis.
La chicca: Enrico Pandiani e Giusi Marchetta parleranno dell’archivio storico di Gtt su due antichi
tram. All’Archivio di Stato i
protagonisti saranno Alessandro Perissinotto e Nadia
Terranova, con uno spettacolo per i bambini. Sono
proprio loro i protagonisti
dello spot dell’evento sui social. «Vorremmo far capire
che senza gli archivi la memoria della nostra storia e
di ciò che siamo oggi sarebbe perduta. Sono miniere
ricche di tesori, ma ancora
[LOR.CAS.]
poco esplorate».
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alti palazzoni di via Onorato Vigliani, strada
del Drosso, corso Settembrini, poco dopo
l’area industriale Fiat, la civica rappresenta
un punto di aggregazione fondamentale.
«Non è soltanto un luogo dove cercare e prendere in prestito un volume da leggere» interviene Annalisa Caligaris, pensionata che per
un po’ di tempo ha raccolto libri da donare alle
sale lettura. «Ma è soprattutto, un luogo di
formazione e di scambio culturale. Che nella
Torino periferica e industriale dovrebbe essere incentivato e valorizzato».
[I. FAM.]
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Barriera di Milano
Da sabato la Marchesa
abbassa le serrande
Dora Agrigento) invece, è
chiusa fino al 27 come la Cognasso (corso Cincinnato
115) a Lucento.
Vacanze lunghissime per
la Geisser (corso Casale 5)
nel Parco Michelotti: chiusa
dal 13 agosto al 3 settembre.
Va meglio per la Ginzburg
di via Lombroso a San Salvario. Ferma fino al 20 agosto, riaprirà con settimana
ridotto (lunedì e mercoledì
chiusura anticipata alle
19,45) fino al 7 settembre.
La Passerin d’Entrèves di
via Guido Reni riapre con
orario estivo il 20 agosto, Villa
Moretti è fuori servizio fino al
27 agosto e la Mirafiori ha tutte le attività sospese fino all’ultimo giorno del mese. [P. COC.]
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«Sono venuto con mia moglie a prendere un
po’ di libri e di riviste per agosto. La biblioteca
chiude e non voglio trovarmi senza nulla da
leggere». Emanuele Orvoni abita in piazza Sofia e, d’estate, ogni settimana passa dalla biblioteca civica «Cascina Marchesa». Da sabato 13 a sabato 27 agosto, però, le porte di corso
Vercelli 141/7 saranno chiuse e lui non vuole
essere impreparato. «Una buona lettura è il
miglior rimedio contro il grande caldo». Con
più di 80mila titoli e circa 9mila iscritti al prestito d’uso, la «Cascina» è un importante punto di ritrovo per chi abita nel quartiere. E non
solo. Sono in molti, infatti, a considerarla più
che una semplice biblioteca. «È un luogo di
formazione e di cultura. Centrale in un borgo
come Barriera di Milano» commentano Liana
Gesualdi e Mario Toso, mentre cercano qualche volume per le settimane a venire. Dallo
spaccio al bivacco alla delinquenza giovanile,
infatti, i problemi al fondo di corso Vercelli non
mancano. Negli ultimi anni c’è stato un progressivo impoverimento del tessuto sociale. A
Circoscrizione 7/ Aurora
Circoscrizione 8/ San Salvario
Finita la bonifica dall’amianto
delle case Atc di via Cuneo
Cento ragazzi al Valentino
per l’Estate ragazzi della parrocchia
Iniziati nel 2004, in questi giorni si sono conclusi i lavori di bonifica dell’amianto degli appartamenti Atc di
via Cuneo e via Damiano. Sono 121 gli
alloggi interessati, per un investimento totale dell’Agenzia di un milione e
centomila euro. Gli stabili, che risalgono agli anni 30, erano da rimettere
completamente a posto. Ad iniziare
dai bagni. «Durante una prima ristrutturazione, negli anni 70 e 80, le tubature erano state ricoperte con numerosi
pannelli d’amianto, particolarmente
utilizzati in quel periodo - spiegano da
Atc - Con il passare del tempo, la bonifica è diventata necessaria. Bastava
cercare di far spazio a una mensola,
per correre il rischio di disintegrare il
materiale. «Durante il periodo dei lavori alcune famiglie hanno scelto di
traslocare temporaneamente in altre
case popolari che erano state messe a
loro disposizione. Altre, invece, hanno
preferito restare in via Cuneo e hanno
vissuto in un residence per tutta la durata dell’intervento. Altre ancora sono
andate a stabilirsi da parenti». [I. FAM.]
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Sono quasi un centinaio i giovani che,
ogni giorno, al Valentino, partecipano a
«Spazio anch’io» il progetto di educativa di strada della parrocchia «Santi
Pietro e Paolo» di largo Saluzzo. Per
tutto agosto, dalle 15 alle 19.30, nel grande parco sulle sponde del Po, un gruppo
di due educatori e otto animatori, si ritrovano con ragazzi di ogni etnia ed età.
Per chi arriva dall’Egitto, dal Senegal,
dalla Tunisia, dal Marocco, dall’Albania
(circa una trentina) c’è il corso di italiano, mentre per gli studenti delle medie
rimasti in città c’è il «momento dei
compiti». E poi giochi e attività sportive all’aria aperta. «Nel mese di agosto
gli oratori generalmente sono chiusi spiega il parroco di San Salvario, don
Mauro Mergola - E chi resta a Torino, si
ritrova senza un luogo di riferimento in
cui divertirsi e imparare. Noi siamo ar-
rivati al Valentino nel 2009, per evitare
che i giovani marocchini finissero nelle
mani degli spacciatori. E da allora siamo rimasti lì con il nostro camper e i
nostri gazebo. Ma sempre con più ragazzi al seguito».
[I. FAM.]
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789ABCD3223E79F19362 LA STAMPA 12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Rivalta, un camion danneggia l’arco
L’amministrazione ha deciso di chiudere ad
auto e pedoni via Bianca della Valle dopo la
caduta di alcuni mattoni dallo storico arco
che immette nel centro. A causare la rottura della parete potrebbe essere stato il
passaggio di un camion.
[M. MAS.]
.
49
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Candiolo, i banditi messi in fuga
Diario
Sorprende i tre ladri in casa
Si ritrova un coltello alla gola
Orbassano
Il proprietario è riuscito a scappare e liberare i suoi tre cani
MASSIMO MASSENZIO
«Noi siamo in cinque, e se non
stai fermo ti ammazziamo».
Probabilmente si trattava di
un bluff, ma quando si ha di
fronte uno sconosciuto con un
coltellaccio in mano è difficile
anche solo ragionare. Santo
Marletta, 35 anni, ha mantenuto invece la calma e ha deciso di affrontare i rapinatori
che aveva sorpreso all’interno
del suo appartamento. Questione di un attimo, una sola
frazione di secondo. Ha aspettato il momento buono ed è
corso fuori di casa a prendere
un palanchino di ferro, ha liberato i suoi rottweiller e ha
messo in fuga i banditi. Pericolo scampato, ma all’imprenditore candiolese, che gestisce un’impresa di demolizioni
al confine con None è rimasto
l’amaro in bocca: «Io non ho
paura e queste persone non
possono farla sempre franca».
È di 245 multe in cinque mesi il
bilancio dell’attività del vista red di
via Nazario Sauro, il quarto «semaforo» intelligente installato dall’amministrazione comunale sulla
circonvallazione interna. I numeri
sono decisamente bassi specialmente se rapportati a quelli degli
impianti gemelli posizionati in
strada Torino, strada Volvera e via È in via Nazario Sauro
Frejus. Secondo la polizia municipale è la dimostrazione che, nonostante le polemiche, gli automobilisti si sono abituati molto in fretta alla novità e in
compenso gli incidenti al pericoloso incrocio di fronte al cimitero sono stati praticamente azzerati.
[M. MAS.]
1
Collegno
«Erano tutti
italiani»
Un ricovero abusivo nel cortile
dell’azienda: salvati 31 gatti
Qui sopra
Santo Marletta, 35 anni
Accanto la
casa in cui
vive insieme
al padre, con
cui gestisce
un’impresa di
demolizioni
Aveva creato un ricovero per
gatti nel cortile della sua azienda,
ma le condizioni igieniche erano
disastrose ed è stato denunciato
per maltrattamenti dopo un blitz
della polizia municipale. Nei guai
è finito un imprenditore di Collegno che aveva «radunato» ben 31
felini, per lo più di razza persiana,
in un container recintato. Gli L’intervento dei vigili
agenti, accompagnati dai veterinari dell’Asl To 3, hanno trovato diversi animali feriti e in
cattive condizioni di salute che sono stati affidati al gattile
comunale. Il proprietario della struttura, ora sotto sequestro, sarà interrogato al ritorno dalle vacanze.
[M. MAS.]
1
FOTO MASSENZIO
racconta l’imprenditore – Erano già stati al piano di sopra e
avevano trovato il mio portafogli e un computer. Erano italiani e quando sono entrato in casa uno mi ha puntato un coltello
e mi ha minacciato di morte».
Rapina in villa
L’assalto è avvenuto domenica scorsa, in una villetta alle
spalle della provinciale 23,
talmente isolata che non la
trovano nemmeno i navigatori satellitari. Una banda di ladri, non più di tre, ha preso di
mira il fabbricato a due piani
dove vivono Santo e suo padre, accanto dal deposito di
rottami ferrosi dell’azienda di
famiglia: «Stavo facendo
qualche lavoretto nel capannone, saranno state le 15,30 e
improvvisamente ho sentito i
cani abbaiare». I due rottweiller e il pastore tedesco di
Marletta erano chiusi all’interno di un recinto, ma avevano fiutato la presenza degli
estranei: «Sono andato a controllare, ma non pensavo di
trovarmi di fronte dei rapinatori, altrimenti avrei portato
con me almeno un bastone –
Vista red, multe in calo
automobilisti più disciplinati
Banditi in fuga
FIOTO MASSENZIO
MONCALIERI
La volpe di sera scende a cenare al S. Croce
1 Una volpe affamata si aggira sulla collina di Moncalieri avvici-
nandosi sempre di più alle case di via Galilei per rovistare nei bidoni
della spazzatura. Nelle scorse notti è stata fotografata di fronte all’ingresso del pronto soccorso del Santa Croce, ma la direzione sanitaria precisa: «Nei locali del Dea non è mai entrata».
[M. MAS.]
In pochi secondi Santo ha cercato di farsi un quadro della situazione. Altri due banditi erano seminascosti tra il tinello e la
cucina ed erano tutti armati:
«Non sono stato a ragionare
troppo. Ho pensato che la cosa
migliore fosse correre a liberare i miei cani». Il primo a uscire
fuori dal recinto è stato Toro,
un enorme rottweiller che ha
cercato di raggiungere i rapinatori, ma non ha fatto in tempo:
«Quando sono tornato indietro
erano già scappati con la refurtiva. Purtroppo». Sulla rapina
indagano i carabinieri della
compagnia di Moncalieri.
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Asl To4
Il ticket ora si può pagare
comodamente online
All’Asl TO4 (Settimo, Chivasso, Ivrea, Ciriè) il ticket si può pagare anche online. Il servizio è stato attivato per agevolare gli utenti, che da ora in poi possono pagare le prestazioni ambulatoriali comodamente da casa attraverso
computer, tablet e smarphone, in
qualsiasi momento della giornata,
con carta di credito. E’ una solu- Niente code per pagare
zione semplice e veloce: basta collegarsi al portale regionale Sistemapiemonte, cui si può accedere attraverso il sito www.aslto4.piemonte.it nella sezione servizi online della homepage. «Il nostro web è la strategia vincente per semplificare la vita ai cittadini». [N. BER.]
1
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50
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
&
I Beatles incontrano l’Oriente
CULTURA
SPETTACOLI
Legata alla mostra «Nothing is real. Quando i Beatles
incontrano l’Oriente», alle 18 al Mao (via San Domenico 11)
proiezione del film di Joe Massot «Wonderwall» del 1968,
con le musiche di George Harrison. Ingresso libero.
Gli appuntamenti culturali
Oggi
Groscavallo
e la Resistenza
Reggia
le sere
d’estate
Un’estate «speciale» quella
proposta ai
visitatori alla
Reggia di Venaria, ancora aperta domani e
sabato eccezionalmente dalle
19 alle 23,30
(ingresso 10
euro). Con gli
stessi orari e
costo evento
finale di «Sere
d’Estate alla
Reggia» sarà il
«Gran Galà di
Ferragosto»
domenica 14:
oltre al percorso
di visita, dj set e
fuochi d’artificio
e ultimo ingresso
alle 0,30.
1 Ritorna sul tema
della Resistenza l’appuntamento annuale
del progetto «Dentro
la storia», che si inaugura oggi alle 21 nel
salone dell’Albergo
Setugrino di Pialpetta
a Groscavallo (corso
Roma 10): ci si addentra nella guerra partigiana affrontando
«L’altra Resistenza»,
ovvero le vicende degli internati militari
italiani della Val Grande Lanzo. Organizzato
dal gruppo consiliare
Groscavallo Domani affiancato dall’Anrp e
dal Centro Studi Giorgio Catti, entrambi
membri del Comitato
Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte l’evento vedrà la partecipazione di Luigi
(Gino) Poma, ceresino, ex carabiniere, reduce e testimone, che
racconterà l’esperienza vissuta nel lager tedesco di Kustrin, come
internato militare italiano. Con lui interverranno Andrea Parodi,
giornalista e storico,
autore del libro pubblicato per i tipi di
Mursia «Gli eroi di Unterluss», e Marco Castagneri, studioso della Resistenza nelle Valli di Lanzo e nel Canavese. Reading teatrale
con testimonianze e
lettere interpretate da
Mario Parodi.
[T. PL.]
Cosa fare in montagna
prima di Ferragosto
È partito il conto alla rovescia per il Ferragosto,
che nelle valli torinesi avrà come evento principale il concerto nell’anfiteatro naturale di Sestriere diretto dal maestro Antonio Tappero
Merlo. In attesa di trasferirsi sin dal primo
mattino a Monterotta per godersi le prove, la
montagna offre altre interessanti attività culturali. Come, ad esempio, l’ annuale appuntamen-
to con la grande storia organizzato a Groscavallo in cui si parla di Resistenza. E se a Sestriere
gli scultori del legno stanno ultimando proprio
in questi giorni le loro opere, nel weekend a
Pragelato si tiene la 34ª edizione della Festa
della ghironda, full immersion nel mondo di
questo strumento della tradizione occitana.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il concerto di Ferragosto in località Monterotta a Sestriere inizierà alle 13
Domani
A Sestriere le fasi finali
dello «Scalpello d’oro»
1 Domani ci sarà il gran finale dell’edi-
zione 2016 dello Scalpello d’oro, iniziativa
che torna ad animare l’estate di Sestriere.
Per la ventunesima edizione, come nelle
precedenti, non mancheranno trucioli,
scalpelli e frese, ma si è cambiata impostazione. Non sono stati più selezionati gli
scultori che mandavano i loro bozzetti per
poi venir scelti da una giuria, prima di operare singolarmente sotto l’occhi del pubblico. Quest’anno il gioco è stato di squadra.
Nell’area di lavorazione allestita in via Louset sono stati formati due gruppi di artisti
del legno che hanno lavorato in altrettante
diverse settimane su blocchi di larice alti tre
metri e trenta per dare rispettivamente vita
ad un ciclista e ad uno sciatore. Lunedì scorso è entrato in azione il secondo team,
quello guidato dal trentino Egidio De Petri,
che ultimerà la sua scultura entro domani.
Da sabato entrambe le opere potranno essere ammirate in via Louset, in attesa di trovare una sistemazione definitiva in vista
della prossima stagione invernale.
può essere un malinteso, genera a catena una serie di reazioni
che alla fine portano, come nel
caso di queste storie, addirittura a dei delitti».
Dopo tanti romanzi è passato al
racconto: come mai?
Da dove nasce il titolo?
FRANCA CASSINE
amore per i calembour e un certo gusto
per il paradosso Bruno Gambarotta lo esprime
soprattutto nei suoi scritti,
dagli articoli ai libri. Non è da
meno la sua ultima fatica intitolata «Non si piange sul
latte macchiato», una serie di
racconti usciti per l’editore
L’
«Sono un appassionato di umorismo involontario, raccolgo libri, articoli e ne vado a caccia.
In questo caso mi è venuto in
mente uno dei miei direttori
quando lavoravo in Rai, che
parlava di latte “macchiato” anziché “versato”. Mi piacciono i
giochi dovuti a fraintendimenti,
l’idea è quella della palla di neve
che diventa valanga. Un fatto
apparentemente minimo come
tiene nel
weekend a Pragelato
la 34ª edizione della
Festa della ghironda,
full immersion nel
mondo dello strumento cardine della tradizione occitana. La festa inaugurale si tiene
venerdì alle 19,30, con
polenta per tutti e concerto del Duo Bottasso
alle 21,30. Non il classico spettacolo folk, ma
un ricercato live di livello internazionale in
cui i suoni delle Alpi
dialogano con suggestioni in arrivo da altre
latitudini. Sabato sarà
giornata di workshop:
al mattino Gabriele
Bermond insegnerà i
rudimenti base della
ghironda, al pomeriggio i francesi Decibal
riveleranno i segreti
della danze della regione del Berry. Alle
19,30 grigliata, poi alle
21,30 un nuovo gruppo locale, Lou Tacounaurs, terrà il concerto
finale, cui seguirà una
jam con musicisti e
ballerini scatenati tra
improvvisazioni e balli
folk. Domenica la giornata di chiusura, con
altri stage al mattino e
il gran ballo finale. Tutto alla frazione Rivet
con ingresso gratuito;
per gli stage si prenota
al 346/153.84.73. Sabato e domenica il centro di Pragelato ospiterà il mercatino dell’antiquariato.
[P. FER.]
Bruno Gambarotta, 79 anni,
presenta oggi al Palazzo
delle Feste il suo libro
di racconti «Non si piange
sul latte macchiato»
Con lui, Bruno Maria Ferraro
Gambarotta: “Nei miei racconti
l’umorismo è nei malintesi”
Manni che lui stesso, accompagnato da Bruno Maria Ferraro, presenterà oggi alle 18 al
Palazzo delle Feste di Bardonecchia all’interno del Festival
Teatro & Letteratura (ingresso libero, tel. 0122/99.032).
1 Si
L’ultimo libro
Bardonecchia, stasera alle 18
Intervista
Nel weekend
A Pragelato
la ghironda
Sono un appassionato
della comicità
involontaria
e vado a caccia
di libri e di articoli
«Perché regala molta più libertà. Nel romanzo il protagonista
è il tempo che lavora sul personaggio e lo trasforma, è una sorta di film. Il racconto, invece, è
una fotografia, un’istantanea, si
può spaziare meglio».
Come li ha messi insieme?
«Tutto è iniziato dall’offerta arrivata da Manni, un piccolo e
raffinato editore di Lecce. Ave-
vano espresso il desiderio di lavorare con me e così gli ho proposto dei racconti. Con Agnese
Manni, la direttrice editoriale,
abbiamo portato avanti il progetto utilizzando alcune storie
che avevo da parte».
A quale di queste è più affezionato?
«A tutte, ma se dovessi scegliere citerei la prima che è nata
da un’intuizione. Una volta,
trovandomi a passare da Montalto Dora, vidi un cartello che
diceva “benvenuti nel paese
del cavolo” (che è poi il cavolo
verza). La cosa mi aveva colpito, così mi sono inventato “benvenuti a San Venanzio, il paese
del maiale” ed è venuta fuori
un’avventura ambientata in
una sagra dedicata al suino».
Prossimi progetti?
«Ho appena finito di girare
con Abatantuono “I babysitter”, una commedia nella quale interpreto un curioso personaggio. Ho addirittura girato
una scena appeso a una gru a
12 metri di altezza».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
.
51
Le serenate di Mozart
L’Italia è un giardino
Il vento leggero
L’ensemble di fiati «Le Risonanze», diretto
da Sergio Delmastro, alle 16,30 si esibirà
nella Casa delle Lapidi a Bousson di Cesana
per il festival «Altenote»: eseguirà serenate
di Mozart e arie del Barbiere rossiniano.
Lo scrittore Elvio Fassone è il primo ospite
di oggi al festival «Pralibro», a Prali:
alle 18 parlerà del volume «Fine pena ora»
con Camillo Losano. Alle 21 Tiziano Fratus
presenta «L’Italia è un giardino».
Liberamente tratto dai Vangeli Apocrifi,
da «In nome della madre» di Erri De Luca
e da «La buona novella» di De Andrè,
va in scena alle 21 al Forte di Fenestrelle
«Vento leggero» di Assemblea Teatro.
Intervista
Ceresole
Sabato un live set
a lume di candela
PAOLO FERRARI
omenica 14 Dolcenera è protagonista del
tradizionale concerto estivo in altura proposto
dal Comune di Sauze
d’Oulx con l’agenzia Lucas
alla Capanna Kind di Sportina. L’appuntamento è alle
11,30, si sale a piedi o in seggiovia. I biglietti per la seggiovia si possono acquistare in prevendita all’ufficio
del turismo di Sauze
d’Oulx. Il concerto è gratuito all’aperto nell’anfiteatro
naturale di Sportinia.
D
Dolcenera, lei è nata e cresciuta in Salento: che effetto
le fa viaggiare verso le montagne olimpiche mentre migliaia di piemontesi si dirigono in Puglia per le vacanze?
«È tutto così strano. La
montagna, che ho scoperto
a 27 anni, prima non c’ero
mai stata e adesso mi piace;
l’idea che ci portino su in elicottero; l’orario mattiniero;
il palco, che non c’è. Sono
curiosissima».
È stata di recente al Torino Pride: le piace la città?
«Fin da piccola, attraverso i
racconti di mio padre che ci
visse e che l’amava molto.
Tornarci è sempre un piacere, mi dà l’idea di un posto
dove puoi trovare tutto, e poi
è così curata. Ci potrei vivere senza problemi».
Il Pride ha portato fortuna,
qualche giorno fa si è celebrato il primo matrimonio di
una coppia gay tra due signo-
Non bisogna
snobbare i talent
e pensare che fare
qualche cover
in tivù sia avvilente
39 anni
Dolcenera
è il nome
d’arte della
salentina
Emanuela
Trane
che ha
raggiunto
la notorietà
nel 2002
vincendo
il programma
«Destinazione
Sanremo»
1 L’avveniristico gu-
Sauze d’Oulx, domenica ore 11,30
Dolcenera: “Canto in quota
ma penso alle Olimpiadi”
Il concerto gratuito si tiene nell’anfiteatro naturale di Sportinia
ri che stavano insieme da 50
anni, lo ha saputo?
«No, ma ne sono felice. Quando sento storie così penso subito al dolore che si accumula
nelle persone che si amano e
che non possono raccontarlo
alla famiglia, agli amici. In una
grande città magari è un po’
più facile, ma nei nostri paesi
al Sud è una tragedia. Abbraccio con affetto quei signori».
Che concerto sarà quello di domenica?
«Acustico, perché montare un
set rock senza palco sarebbe
velleitario. Tuttavia l’energia
sarà una componente importante, le mie canzoni nascono
con un concetto di scrittura
rivolta al mondo elettrico, per
cui anche quando suono in
acustico arriva la cosiddetta
cassa in quattro, il ritmo. Possono portarlo le percussioni,
ma pure l’unico piede libero
che mi lascia il pianoforte e
che batto a tempo per terra».
Suona sulle montagne olimpiche: intanto sta seguendo Rio?
«Sono malata di sport, non farei altro tutto il giorno. Il mio
grande amore è il tennis, ho
scaricato tutte le app possibili in materia. Del resto ho
sempre fatto sport, anche a livello agonistico; tennis, nuoto, corsa. Ora pratico il Cros-
sfit e il Tacfit, tecniche di allenamento che applicano anche
protocolli militari. Per me lo
sport è confronto con me
stessa, senza occuparmi di
quel che fanno gli altri».
Analogie tra sport e musica?
«Ho imparato che la fase di
preparazione di un evento è
più importante dell’evento
stesso, una nozione base
molto utile anche per il mio
lavoro».
Da prima donna al mondo vincitrice di «The Voice» nel ruolo
di coach, che consiglio darebbe a una ragazza che vuole fare
la cantautrice?
«Studiare a fondo uno stru-
mento è un mezzo espressivo
indispensabile per essere originale. Non snobbare i talent,
non pensare che fare qualche
cover in tivù sia avvilente.
Cercare sempre la perfezione, perché esiste. Lo ha dimostrato David Bowie con “Heroes”, la ascolto sempre
quando cerco di capire se sono pronta o no per scrivere
una canzone nuova».
Deve il suo nome a un brano di
De André: pensa mai a lui?
«Eccome, cerco di capire come faceva a interagire con
tanti colleghi restando sempre univoco stilisticamente.
Mi sono fatta raccontare mol-
Continua a proporre rock dal
vivo il Blah Blah di via Po 21,
dove questa sera dalle 21,30
ruotano sul palco tre band
statunitensi. La scuola è
quella californiana della Bay
Area, il gruppo di punta è il
quintetto Apache. Una combriccola di cinque amici d’infanzia cresciuti insieme a El
Paso (quello in Texas, non
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Ascolto sempre Bowie
quando cerco di capire
se sono pronta
o meno per scrivere
una nuova canzone
Il gruppo
degli Apache
è composto
da cinque
amici
d’infanzia
cresciuti
insieme
a El Paso,
in Texas,
prima
di trasferirsi a
San Francisco,
la mecca
del punk
mondiale
Apache, l’impegno militante
della band di scuola californiana
l’asilo occupato torinese) e trasferitisi in una mecca del punk
mondiale, San Francisco. Aggressiva eppure melodica, la
band imbottita di musicisti di
radici ispaniche è considerata
un’originale sintesi tra i Ramones e i Kiss, con le radici affondate nel mito New York Dolls.
Roba forte, insomma, venata
dalla vocazione dei cinque per
l’approccio garage punk e rock’n’roll. Se l’album «Radical
Sabbatical» riassume nel titolo la voglia di abbinare critica
sociale e riti tribali, un 45 giri
come «Civil Disobbedience»
rimanda direttamente all’impegno militante. Il nuovo album si intitola «Alcatraz» ed è
tissime cose da chi ci ha lavorato: Mauro Pagani, Lucio
Fabbri, la PFM, grandi artisti
con cui ho avuto la fortuna di
collaborare anch’io».
Da El Paso
Blah Blah, stasera alle 21,30
Suoni melodici
ma aggressivi
venati di rock’n’roll
e garage punk
scio del PalaMila di Ceresole Reale, accanto
al rifugio Massimo Mila, ospiterà sabato alle
21,30 un evento insolito. Il musicista electro
ambient Philippe Renard, molto attivo sia
nel circuito techno che
nel giro etno-digitale
con i progetti Discoforticut e Discoforgia,
proporrà un live set a
lume di candela basato sul suo disco
«Femmes» immerso in
una suggestiva scenografia a tema. L’artista
concluderà così una residenza a Ceresole durante la quale ha prelevato campioni di suoni
e immagini del parco
locale da inserire nel
suo prossimo EP e nei
relativi video. Ingresso
a offerta libera. [P. FER.]
il trampolino di lancio per la
tournée intercontinentale.
Tra chi apprezza c’è Alice Cooper, vecchia gloria del rock
americano, che ne propone regolarmente alcuni brani nel
suo show radiofonico.
I gruppi d’appoggio
Per la tournée europea, che
debutta nella nostra città, gli
Apache viaggiano in compagnia di due gruppi affini. Tutto un programma in materia
di politically correct il nome
della band Big Tits, letteralmente «grosse tette». Il glam
pop a bassa fedeltà del gruppo nato a Brooklyn e poi approdato in California, in que-
sto caso un quartetto, è tutto
da sudare, tra cascate di capelli stile Sweet del chitarrista e canottiere da spiaggia
del massiccio cantante, che
ama dialogare con il pubblico
spruzzando birra sulle prime
file. I Big Tits lanciano anche
così il disco «Bustin’Out».
Completa il tabellone della
serata lo show degli Slick!, formazione nata di recente nella
stessa Bay Area e capitanata
dal carisma del cantante Nicky che fa affidamento sulle
canzoni raccolte lo scorso an-
no nell’omonimo album di debutto. Nell’organico figurano
anche due componenti degli
Apache, a completare il quadretto di un rumoroso raduno
di famiglia. L’ingresso è a offerta libera.
[P. FER.]
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52 .Cultura & Spettacoli
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Musei
La festa della cultura
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov, ven, sab, dom e festivi: 10-18.
A Ferragosto musei
aperti tutto il giorno
Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Andrea Gastaldi» (fino al 04/09).
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
Stasera al Polo Reale una visita speciale dalle 19 alle 22
TIZIANA PLATZER
Festa della cultura con i musei statali aperti in tutta Italia e per tutto il giorno anche
a Ferragosto: l’ha lanciata anche quest’anno il Ministro dei
Beni e delle Attività Culturali
e del Turismo, Dario Franceschini. E nell’offerta dei principali siti culturali della penisola ci sono i Musei Reali di
Torino, che comprendono
Armeria, Biblioteca e Palazzo Reale, Galleria Sabauda e
Museo Archeologico o di Antichità. La biglietteria unica
per accedere alle collezioni
ha sede a Palazzo Reale (piazzetta Reale; info: tel.
011/4361455) e l’orario, in questo caso esteso anche a Ferragosto pur cadendo di lunedì, consueto giorno di chiusura - che la prossima settimana sarà il 16 agosto - è dalle 9
alle 18. Il Polo Reale offre anche un’altra bella occasione
di visita estiva: l’apertura al
tramonto. Stasera, come ogni
giovedì del mese di agosto,
dalle 19 alle 22 è in vigore un
biglietto speciale al costo di
due euro per visitare la mostra «Venere incontra Venere» in Galleria Sabauda, come tutte le location del Polo.
Chi è in città potrà organizzare un percorso museale
ferragostiano a cominciare
dal Museo Egizio, aperto dalle 9 alle 18,30. Stessa scelta
REPORTERS
2
euro
Il costo
del biglietto
per la mostra «Venere
incontra
Venere»
in Galleria
Sabauda
Stessa tariffa
in tutto
il Polo Reale
per il Museo Nazionale del Cinema, visitabile dalle 9 alle 20 e
che alle 11 proporrà una visita
per bambini e famiglie dedicata alla «Storia dei disegni animati» e alle 16 su «Alla scoperta del Museo del Cinema».
Il Museo Nazionale del Risorgimento sarà aperto dalle
10 alle 20 e alle 16,30 proporrà
il laboratorio itinerante
«L’enigma del Risorgimento».
Stessa occasione offerta - con
ingresso ad un euro - dai Musei Civici: battenti aperti a
Ferragosto al Mao, Palazzo
Madama, Gam e Rocca del
Borgo Medievale dalle 11 alle
19; invece il Borgo Medievale si
può visitare dalle 9 alle 20.
Aperto il Museo dell’Automobile dalle 10 alle 19, la Pinacoteca Agnelli dalle 10 alle 19 con
la mostra «Omaggio a Gae Aulenti» e il Museo della Resistenza dalle 14 alle 22. Apertura straordinaria anche al Castello di Rivoli, dalle 10 alle 19
con biglietto a un euro.
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Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e Resistenza», fino al 30 novembre.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or.: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lun-dom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo: tutti i giorni 9-19. Rocca: mar-dom 11-20 .
www.borgomedievaletorino.it
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel.011837688 interno 3). Orario: da mar a ven: 1013/14-18; sab. e festivi: 10-13/14/19. Mostre: «I maestri dell’Accademia Albertina. Andrea Gastaldi, le opere e i giorni», sino al 4 settembre.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 11-19, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre, «Braco Dimitrijevic», «VideotecaGAM - Piero Gilardi. May days in Turin». «Vuoi parlare alla GAM?» Dal martedì
alla domenica alle 12 in punto in Arena Paolini. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Aperto
anche il giorno gara. Per info www.juventus.com
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-dom 11-19, lun chiuso. Mostre: «Bushi – Ninja e Samurai», «Nothing is real». Quando i Beatles incontrarono l’Oriente». La biglietteria chiude un’ora prima. www.maotorino.it
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab ore 15; dom ore 15 e
17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr. un’ora prima della chiusura.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom
e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mer- gio., dom 10-19, ven-sab 10-21.
La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, martedì
chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 10-18. Chiuso il lunedì. Mostre:
«Un principe in copertina. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi» sino all’11 settembre; «Ex Libris delle Montagne. Incisori di vette» sino al 27 novembre.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da mar a dom dalle 10 alle 18 (ult.
ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15.30. Mostra «Torino e la Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ).
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30;
dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti: lun 11-19; mer-dom 11-19.
Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. Mostre: «Marilyn Monroe. La donna oltre il mito»; «Gioielli Vertiginosi. Ada Minola e le
avanguardie artistiche a Torino nel secondo dopoguerra». www.palazzomadamatorino.it
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest 15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento.
TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal
Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven 10-17, sab-dom 1019, lun chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Mostre: «Meraviglie degli Zar. I Romanov e il
palazzo Imperiale di Peterhof»; «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali»; «Il mondo di Steve Mc Curry». Mar, merc e giov 1016; ven, sab e dom 10-19. Sere d’Estate alla Reggia: (venerdì e sabato + domenica 14 agosto): dalle 19 alle 23.30. Biglietterie e ingressi
chiudono 1 ora prima.
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P 16.30-21.30
El abrazo de la serpiente
Nirvana
P 18.30
La vita è facile ad occhi chiusi
Ombrerosse P 16.45
Tom a la ferme
Ombrerosse P 18.45
El abrazo de la serpiente
Ombrerosse P 21.15
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60, 1° spettacolo; Abb. 14
€ 4,60
Chiusura estiva
Eliseo Grande
Chiusura estiva
Eliseo Blu
P
Chiusura estiva
Eliseo Rosso P
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari,
Aiace, over 65, under 18, primo spettacolo;
Ghostbusters
Sala Groucho P 16.30-18.50-21.30
Seconda primavera
Sala Chico
P 16.30
Microbo & Gasolina
Sala Chico
P 18.45
Il piano di Maggie
Sala Chico
P 21.15
Carol
Sala Harpo
P 16.30-21.30
Peggy Guggenheim: Art Addict
Sala Harpo
P 19.00
Dove andiamo .53
.
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
La pazza gioia
Sala 1
P 20.30-22.30
Il piano di Maggie
Sala 2
P 20.30
Kiki & i segreti del sesso Sala 2
P 22.30
L’uomo che vide l’infinito
Sala 3
P 20.30
Julieta
Sala 3
P 22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis; €
5,00 over 65, Club Iren (martedì e giovedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid.
€ 8,00
Il drago invisibile
P 16.00-18.10-20.20-22.30
La notte del giudizio - Election Year P 15.30-17.50-20.10-22.30
Ghostbusters
P 15.45-18.00-20.15
The legend of Tarzan
P 22.30
Star Trek Beyond
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Lights Out - Terrore nel buio
P 16.30-18.30-20.30-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60
pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Il drago invisibile
Sala 1
P 20.30-22.30
Star Trek Beyond
Sala 2
P 20.30
La notte del giudizio - Election Year
Sala 2
P 22.30
Ghostbusters
Sala 3
P 20.30-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; €
8,00 rid.
Chiusura estiva
Massimo 1
P
Chiusura estiva
Massimo 2
P
Chiusura estiva
Massimo 3
P
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60, 1° spettacolo; Abb.
14 € 4,60
Chiusura estiva
Nazionale 1
Chiusura estiva
Nazionale 2
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50
int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; Abb. Agis
accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Il drago invisibile 3D
P 15.00-17.30-20.00-22.30
(int. 10,00 - rid. 8,00)
La pazza gioia
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Il drago invisibile
P 15.30-17.50-20.20-22.30
(int. 7,50 - rid. 5,50)
The legend of Tarzan
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Ghostbusters
15.00-17.30-20.00-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 6,00
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,60
La corte
Sala 1
P 16.30-18.45-21.00
La canzone perduta
Sala 2
P 16.30-21.00
Vulcano VO
Sala 2
P 18.45 (sott.it.)
Non per soldi... ma per denaro
Sala 3
P 16.30-18.45-21.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111.
Lights Out - Terrore nel buio
Sala 1
P 17.35-19.45-21.55
Il drago invisibile
Sala 2
P 16.45-19.15-21.45
Ghostbusters
Sala 3
P 18.45-21.30
Equals
Sala 4
P 16.50-19.30-22.00
Ghostbusters
Sala 5
P 19.15-22.05
La notte del giudizio - Election Year
Sala 6
P 16.40-19.25-22.10
The legend of Tarzan Sala 7
P 18.55-21.40
Il drago invisibile
Sala 8
P 18.50
Star Trek Beyond
Sala 8
P 21.25
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,20 int.; € 6,50 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 6,50 Lunedì e Mercoledì; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00
Angry birds - Il film
P 16.50-19.25-21.50
La notte del giudizio - Election Year P 16.40-19.20-22.10
Star Trek Beyond
P 16.30-19.10-22.00
Il drago invisibile
P 17.10-19.40-22.15
Il drago invisibile
P 16.40-19.15-21.45
Lights Out - Terrore nel buio
P 17.00-19.10-21.20
Ghostbusters
P 16.30-19.15-22.10
Equals
P 17.00-19.40-22.10
Ghostbusters
P 16.30-19.15-22.10
The legend of Tarzan
P 16.40-19.15-21.50
Il drago invisibile 3D
P 16.50-19.25-22.15
BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
ANGRY BIRDS - IL FILM
Animazione. Regia di Clay Kaytis e Fergal Reilly.
Durata: 97 minuti. Le avventure di Chuck, Red e Bomb,
uccelli buffi e variopinti che popolano un’isola da sogno.
···
BASTILLE DAY: IL COLPO DEL SECOLO
Azione. Regia di James Watkins, con Idris Elba e
Richard Madden. Durata: 92 minuti. A Parigi un agente
Cia e un borseggiatore americano cominciano a collaborare per sventare una rapina alla Banca Nazionale di
Francia. Dal cineasta di «The woman in black».
···
EL ABRAZO DE LA SERPIENTE
··· Avventura. Regia di Ciro Guerra, con Jan Bijvoet.
Durata: 125 minuti. Nella vita solitaria e isolata di Karamakate nella giungla irrompe un botanico americano in
cerca di una pianta speciale. Produzione sudamericana.
IL DRAGO INVISIBILE
··· Fantasy. Regia di David Lowery, con Bryce Dallas
Howard e Karl Urban. Durata: 102 minuti. Il signor Meachan, intagliatore del legno, ha per anni affascinato i
bambini della sua città raccontando la storia di un drago
che si nasconde nella foresta. Un giorno sua figlia, guardia forestale, incontra Pete, un bambino che dice di vivere nella foresta con un gigantesco drago verde. Nel cast,
Robert Redford. Produce la Walt Disney.
EQUALS
··· Fantascienza. Regia di Drake Doremus, con Kristen
Stewart e Nicholas Hoult Durata: 101 minuti, Nia e Silas
si amano in un mondo del futuro dove gli esseri umani
sono stati geneticamente modificati e privati di emozioni: nel loro caso il tentativo del governo di sopprimere i
sentimenti non è evidentemente andato a buon fine.
Produce Ridley Scott.
FLORIDA
··· Commedia drammatica. Regia di Philippe Le Guay,
Cinema:Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
GHOSTBUSTERS
Riposo
Commedia. Regia di Paul Feig, con Melissa McCarthy e Kristen Wiig. Durata: 108 minuti. Versione al
femminile della bizzara storia degli acchiappafantasmi
portati al successo negli anni Ottanta da Bill Murray e
Dan Aykroyd, vede quattro donne unite dall’idea di liberare New York dai fantasmi.Dirige lo specialista in commedie Feig, il cineasta dei successi americani «Le amiche
della sposa» e «Spy».
···
CINEMA A PALAZZO REALE cortile di Palazzo Reale.
I mostri
con Jean Rochefort e Sandrine Kiberlain. Durata: 110 minuti. Proprietario di un’importante cartiera di Annecy,
l’ottantenne Claude Leminhier inizia a sentire, senza volerli ammettere, i primi segni di demenza senile: la figlia
Carole si occupa di lui, mentre egli intende raggiungere a
tutti i costi l’altra figlia che vive in Florida.
22.00
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Chiusura estiva
JULIETA
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183.
Chiusura estiva
···· Drammatico. Regia di Pedro Almodóvar, con Em-
ma Suarèz e Adriana Ugarte, Durata: 98 minuti. In procinto di partire per il Portogallo, Julieta incontra Beatriz,
un’amica di sua figlia Antía, della quale non ha notizie da
anni. Annullata la partenza, comincia a scrivere su un
quaderno tutto ciò che non è mai riuscita a raccontare ad
Antía. Dal romanzo di Alice Munro.
LIGHTS OUT
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Riposo
··· Horror. Regia di David F. Sandberg, con Teresa
Palmer e Gabriel Bateman. Durata: 81 minuti. Una misteriosa e minacciosa entità riaffiora nella vita di Rebecca, perseguitata in casa quando era bambina.
MARGUERITE
···· Commedia drammatica. Regia di Xavier Giannoli, con Catherine Frot. Durata: 127 minuti. Nel 1921,
non lontano da Parigi, sono in corso come ogni anno i
preparativi per la festa al castello di Marguerite Dumont:
amanti della musica si riuniscono in casa della proprietaria per il suo concerto. Come sempre stonato.
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
AVIGLIANA
CUORGNÈ
ARENA ESTIVA via Cavalieri di Vittorio Veneto 3 (presso
Scuola Media D. Ferrari).
Qualcosa di buono
22.00
MARGHERITA 0124657.523.
Il drago invisibile 3D
BARDONECCHIA
SABRINA 012299.633.
Alice attraverso lo specchio
Money Monster
Il caso Spotlight
Now you see me 2 - I maghi del crimine
16.30
18.30
20.15
22.30
SAUZE D’OULX
21.30
IVREA
BOARO 0125641.480.
Il drago invisibile
16.00
18.00
SESTRIERE
21.00
MONCALIERI
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111.
Ghostbusters
Sala 1
17.00-19.35-22.15
Il drago invisibile
Sala 2
17.00-19.25-21.50
Star Trek Beyond
Sala 3
17.00-19.45-22.30
Le sorelle perfette
Sala 4
18.55-21.40
La notte del giudizio - Election Year
Sala 5
18.55-21.30
Lights Out - Terrore nel buio
Sala 6
18.10-20.15-22.20
Il drago invisibile
Sala 7
18.00
Tartarughe Ninja - Fuori dall’ombra
Sala 7
20.25
Ghostbusters
Sala 8
18.30
Equals
Sala 8
21.10
The legend of Tarzan Sala 9
18.50
Una spia e mezzo
Sala 9
21.20
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
Il drago invisibile
P 17.15-20.00-22.25
Il drago invisibile
P 18.00-21.00
Il drago invisibile
P 19.15-21.40
Il drago invisibile 3D
P 17.00-19.30-22.00
Lights Out - Terrore nel buio
P 17.15-19.20-21.30
Ghostbusters
P 16.55-19.30-22.15
The legend of Tarzan
P 17.05-19.40-22.10
La notte del giudizio - Election Year P 17.10-19.45-22.20
Angry birds - Il film
P 17.30
Bastille Day
P 19.45
Lights Out - Terrore nel buio
P 22.00
Le sorelle perfette
P 17.00-19.35-22.15
Tartarughe Ninja - Fuori dall’ombra P 17.05-19.40-22.10
Equals
P 17.30-20.00-22.20
Una spia e mezzo
P 17.10-19.40-22.10
Star Trek Beyond
P 18.00-21.30
COLLEGNO
RIVALTA
CINEMA PARADISO piazza Bruno Trentin 1.
Ghostbusters
16.00-18.15-20.30
ARENA RIVALTA via Balegno 6.
Heidi
BEINASCO
SAYONARA 0122859.652.
Il libro della giungla
Il drago invisibile
21.30
FRAITEVE.
Franny
La pazza gioia
P 17.00
P 21.30
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Ghostbusters
La notte del giudizio - Election Year
Il drago invisibile
1001 GRAMMI
··· Commedia drammatica. Regia di Bent Hamer,
con Ane Dahl Torp e Laurent Stocker. Durata: 93 minuti.
La vita della trentacinquenne Marie, scienziata scandinava, cambia quando va a Parigi per un seminario e conosce il francese Jacques. Dall’autore norvegese de «Il mondo di Horten».
MY BAKERY IN BROOKLYN
P 21.00
··· Commedia drammatica. Regia di Gustavo Ron,
con Aimee Teegarden e Linda Lavin. Durata: 118 minuti.
Due cugine ereditano la pasticceria di loro zia Isabelle a
Brooklyn: Chloe ha intenzione di rinnovarla, Vivien non
vuol cambiare nulla.
P 21.00
MR. COBBLER E LA BOTTEGA MAGICA
P 21.00
Cinema chiusi oggi
AVIGLIANA AUDITORIUM E. FASSINO - ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO - BORGARO TORINESE ITALIA CARMAGNOLA ELIOS - CASCINEVICA-RIVOLI DON
BOSCO - CHIERI SPLENDOR - CHIVASSO POLITEAMA COLLEGNO ARPINO - CONDOVE CONDOVE - GIAVENO
SAN LORENZO - IVREA POLITEAMA - LEINÌ AUDITORIUM - NONE EDEN - PIANEZZA LUMIERE - PINEROLO
HOLLYWOOD - PINEROLO MULTISALA ITALIA - PINEROLO RITZ - PIOSSASCO IL MULINO - RIVOLI BORGONUOVO - SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SETTIMO TORINESE PETRARCA - SUSA CENISIO - VILLAR PEROSA
NUOVO - VILLASTELLONE JOLLY - VINOVO AUDITORIUM DIGITAL
·· Fantasy. Regia di Thomas McCarthy, con Adam
Sandler e Ellen Barkin. Durata: 99 minuti. Max Simkin ripara calzature nel negozio di proprietà della sua famiglia
da generazioni. Un giorno, trova per caso un cimelio che
gli permette di mettersi nei panni dei suoi clienti e vedere
così il mondo da una prospettiva diversa. Film precedente al premio Oscar «Il caso Spotlight» di McCarthy.
LA NOTTE DEL GIUDIZIO - ELECTION DAY
··· Azione. Regia di James DeMonaco, con Frank Gril-
lo e Elizabeth Mitchell. Durata: 105 minuti. Terzo capitolo della serie incentrata sulle dodici ore di anarchia totale
messe in atto una volta all’anno dal governo americano
in un ipotetico futuro: al centro di questa ennesima
«Notte dello Sfogo», una senatrice intenzionata ad abolire la ricorrenza e la sua guardia del corpo.
LA PAZZA GIOIA
···· Commedia drammatica. Regia di Paolo Virzì, con
Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Durata: 118
minuti. L’amicizia che nasce a Villa Biondi, nei dintorni di Pistoia in Toscana, tra Donatella e Beatrice, in fuga dalla comunità per donne con disturbi mentali.
IL PIANO DI MAGGIE
··· Commedia. Regia di Rebecca Miller, con Greta Ge-
Teatri
dell’11 agosto 2016
AGIESSE - ALFA TEATRO via Casalborgone 16/I, tel. 333 6387963.
Martedì6settembreOre21.00per
MITOConcertoSenzaErediconLucianiviolino,Motterlepianoforte,
musiche di Schubert, Ravel,
Brahms. Sabato 15 ottobre Ore
21.00 Inaugurazione stagione
2016/2017, Domenica ore 16.30
Primo spettacolo stagione “Giorni di festa” con Gianduja nella terra dei gigantidi e con Marco Grilli. Sono disponibile abbonamenti stagione operette e prosa
ALFIERI piazza Solferino 2, tel.
011 56.23.800. Prosegue la campagna abbonamenti a tutti i
cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello! In vendita
biglietti singoli per la rassegna
Piemonte in scena, Festival Cultura Classica e Festival Operetta. 12 settembre scadenza prelazione per i “vecchi abbonamenti”siainrelazioneaipostifissi occupati nella passata stagione, sia in relazione agli sconti
per il rinnovo
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel.
800.235.333. Biglietteria chiusa.
Prosegue la vendita on-line di ab-
bonamenti e biglietti Torinodanza. Venerdì 2 settembre riaperturabiglietteriaviaRossini8-dalleore
13.00alleore19.00,domenicaelunedì riposo, tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333
CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel.
011 19.740.280. La Casa del Teatro Ragazzi e Giovani è chiusa
da venerdì 5 a domenica 28 agosto. Riapertura lunedì 29 agosto.
A partire da sabato 3 settembre
tornerà “MITO Settembre Musica”. Da sabato 10 settembre saranno in vendita gli Abbonamenti della Stagione 2016/2017
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel.
011 66.98.034. Il Teatro e’ chiuso
per ferie fino al 21 agosto, riapertura il 22 agosto. Info e prenotazioniwww.teatrocolosseo.it
ERBA corso Moncalieri 241, tel.
011 66.15.447. Prosegue la campagna abbonamenti a tutti i
cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba,AlfierieGioiello.Invenditabiglietti singoli per la rassegna
Piemonte in scena, Festival Cultura Classica e Festival Operetta. 12 settembre scadenza prelazione per i “vecchi abbona-
menti”siainrelazioneaipostifissi occupati nella passata stagione, sia in relazione agli sconti
per il rinnovox
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo
Colombo31bis,tel.0115805768.
Prosegue la campagna abbonamenti a tutti i cartelloni 201617neiTeatriErba,AlfierieGioiello. In vendita biglietti singoli
per la rassegna Piemonte in scena, Festival Cultura Classica e
Festival Operetta. 12 settembre
scadenza prelazione per i “vecchi abbonamenti” sia in relazione ai posti fissi occupati nella passata stagione, sia in relazione agli sconti per il rinnovo
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE
TORINO via Rossini 8, tel.
800.235.333. Biglietteria chiusa.
Prosegue la vendita on-line di abbonamenti e biglietti Torinodanza. Venerdì 2 settembre riaperturabiglietteriaviaRossini8-dalleore
13.00alleore19.00,domenicaelunedì riposo, tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333
ICONCERTIDELPOMERIGGIOpiazza Solferino 4. Prelazione e rinnovo abbonamenti posti numerati stagione 2016-2017 presso
Teatro Alfieri Tel. 011.5623800.
Conferenzadipresentazionedella stagione 2016-2017 giovedì
13 ottobre ore 11.30 al Teatro
Alfieri. Ingresso gratuito. Inaugurazione stagione: Dalle danzediBrahmsallaRapsodiainBlue
diGershwinconilduopianisticoa
quattromaniformatodaSabrina
Dente e Anna Maria Garibaldi
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini
(Collegno),tel.01140.33.800.Savona, Fortezza del Priamar, Balletto teatro di Torino in Il corpo
sussurrandocoreografieItzikgalili, Marco de Alteriis, musiche
diFrèdericChopin.Domenica31.
Ore 21.30
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796.
Sono aperte le iscrizioni alla
“Scuola di Teatro e delle Figure” per bambini, ragazzi e adulti e alla scuola di Hip Hop Teatral Coreografico per bambini e
ragazzi. In preparazione la Tredicesima Stagione di Teatro di Figura per Famiglie “Le Figure dell’Inverno” al Teatro Educatorio
della Provvidenza a Torino dal 16
ottobre 2016 al 20 marzo 2017
MONTEROSAviaBrandizzo65,tel.
01123.04.153.E’inallestimentola
stagione teatrale e cinematografica 2016/2017 con Teatro in Lingua Piemontese, Teatro di Prosa
eTeatroperleScuole,grandieventi in diretta live di Opere Liriche,
Balletto,LaGrandeArtealCinema
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.
La Biglietteria è chiusa; riapertura il 23/8. I Concerti 2016-2017: 12
appuntamenti con l’Orchestra e
Coro del Teatro Regio e la FilarmonicaTeatroRegio.Dal23/8al9/9
rinnovo abbonamenti a 11 concerti. Dal 10/9 vendita nuovi abbonamenti. Biglietti dall’1/10
TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011
22.15.161.Èinallestimentolastagioneteatrale2016/2017.Inquesto periodo saggi scolastici, di
danza e recitazione
TANGRAM TEATRO via Don Orione5,tel.011338.698.FestivalTeatro & Letteratura 2016 - dal 30
luglioal20agosto.Giovedì11 ore
18 al Palazzo delle Feste di Bardonecchia (TO) – Non si piange
sul latte macchiato (novità editoriale)conBrunoGambarottae
Bruno Maria Ferraro.
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111,
tel.01130.42.808.Dall’8al12agosto spettacoli alla Fortezza di Fenestrelle tel. 012183600 e dal 13
al15agosto“Festaperchiresta”al
MausoleodelaBelaRosinaTorino
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI
SETTIMO TORINESE via dei Parti-
giani4-SettimoTorinese,tel.011
80.28.501. Santibriganti Teatro
con teatranza e Teatrulla presentano“Estateconilteatro”dal
22 agosto al 9 settembre
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141.. Dal 19 settembre riprendono in Corsi di Danza, Teatro,
Canto e Musica. Sabato 23 ore 21
e Domenica 24 Ottobre ore 16,
Inaugurazione della nuova stagione 2016/17 “BarrieraDanza”presentazionedelcartellone
“Gran Galà di Stelle dello Spettacolo”
TEATRO REGIO. La Biglietteria è
chiusa; riapertura martedì 23/8.
Stagione d’Opera e di Balletto
2016-2017: La bohème, Sansone
e Dalila, West Side Story, La bella addormentata, Pagliacci, Katia Kabanova, Manon Lescaut,
L’incoronazione di Dario, Il flauto magico, Macbeth
rwig e Ethan Hawke. Durata: 98 minuti. L’insegnante di
arte Maggie fa perdere la testa a John, antropologo che
lascia la moglie per lei: dopo alcuni anni e stanca di lui,
Maggie cerca di rimettere insieme la coppia.
SKIPTRACE - MISSIONE HONG KONG
·· Azione. Regia di Renny Harlin, con Jackie Chan e
Johnny Knoxville. Durata: 107 minuti.Il detective Bernie
Chan bracca in tutto il mondo il boss della malavita di
Hong Kong è internazionale: sulla sua strada, anche il
giocatore d’azzardo americano Connor Watts. Dietro la
macchina da presa c’è il regista finlandese di «Cliffhanger» e «Die Hard 2».
LE SORELLE PERFETTE
··· Commedia. Regia di Jason Moore, con Tina Fey e
Amy Poehler. Durata: 118 minuti. I loro genitori sono
prossimi a vendere la casa dove sono cresciute cosicchè
due sorelle, Jane e Maura, si ritrovano per mettere ordine nella stanza della loro infanzia e organizzare una
festa con i vecchi compagni di scuola.
STAR TREK BEYOND
··· Fantascienza. Regia di Justin Lin, con Zoe Saldana e
Chris Pine. Durata: 122 minuti. Tredicesimo capitolo cinematografico della saga, vede Kirk e l’equipaggio della
Enterprise attaccati dagli alieni finire su un pianeta sconosciuto. Dall’autore di quattro film di «Fast & Furious».
THE LEGEND OF TARZAN
··· Avventura. Regia di David Yates, con Alexander
Skarsgård e Margot Robbie. Durata: 109 minuti. Il ritorno del re della giungla sullo schermo comincia a Londra
dove vive con la moglie: il governo lo invita a tornare in
Africa, egli in un primo tempo rifiuta ma poi decide di
partire. Dietro la macchina da presa, il regista di quattro
«Harry Potter». Nel cast, Christoph Waltz.
L’UOMO CHE VIDE L’INFINITO
···· Commedia drammatica. Regia di Matt Brown,
con Dev Patel e Jeremy Irons. Durata: 108 minuti. Da una
storia vera, il rapporto di amicizia che nasce a Cambridge
agli inizi del ’900 tra un genio della matematica originario dell’India e un eccentrico professore.
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9AB5CDE3223F9B1B382 LA STAMPA DALL’ 11 AL 27 AGOSTO
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 11 AGOSTO 2016
Il tempo
Qualche temporale al Sud e lungo l’Adriatico, soleggiato al Nord ma fresco al mattino
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
Correnti fresche settentrionali
collegate a una saccatura sui
Balcani attivano ancora
qualche temporale lungo
l’Adriatico e al Sud, mentre
altrove torna a prevalere il
sereno con clima fresco al
mattino presto. Tempo stabile
nei prossimi giorni grazie
all’anticiclone delle Azzorre,
più caldo a Ferragosto.
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
NORD
DOMANI
VARIABILE
Variabilità sull’Appennino e
lungo le regioni adriatiche con
annuvolamenti cumuliformi
più estesi dalle ore centrali su
Sud delle Marche, Abruzzo,
Molise con temporali sparsi,
isolati nel pomeriggio anche
sulle zone interne del Lazio.
Ben soleggiato altrove.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
IN EUROPA
Il Sole
CENTRO
Residui addensamenti nel
primo mattino a ridosso dei
rilievi del Cuneese e in
Romagna, in diradamento con
passaggio a condizioni
ovunque ben soleggiate salvo
poche nubi sparse sui rilievi
nelle ore pomeridiane.
COPERTO
Tempo .55
.
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
SUD
Inizialmente soleggiato
salvo addensamenti sul
Gargano e sul Nord della
Puglia e lungo le coste
tirreniche. Più instabile in
giornata con passaggio di
temporali su Puglia,
Basilicata e zone interne
della Campania, meno
probabili altrove. Rimane
soleggiato tra Sicilia e Sud
della Calabria.
NEBBIA
NEVE
Sorge
alle ore
6.12
Culmina
alle ore
13.15
Tramonta
alle ore
20.18
Orari medi Italia
LUNA
PIENA
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
00.16
14.27
18 AGO
VENTO
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Un fronte
temporalesco si
estende dai Balcani,
alla Romania e alla
Russia con
fenomeni
localmente intensi.
Alle sue spalle aria
più fresca porta un
calo delle
temperature, con
rovesci su Isole
Britanniche,
Scandinavia, Mare
del Nord e Baltico e
maggiori schiarite
altrove. Più
soleggiato altrove.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature in calo,
fresco al mattino al
Nord con minime
anche sotto i 15 °C.
Rimangono punte
oltre i 30 °C solo in
Sicilia.
Trento
Trieste
12 26
Aosta
Venezia
Milano
15 28
13 24
Bologna
15 28
Torino
15 27
15 26
14 26
Genova
21 25
Firenze
Ancona
16 29
Perugia
19 25
15 26
Passaggi nuvolosi sulle Alpi orientali e
qualche addensamento sul Basso versante
tirrenico, soleggiato altrove.
DEBOLI
L‘Aquila
13 26
Roma
Campobasso
17 30
DOPODOMANI
15 21
Foggia
FORTI
MOLTOFORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
20 26
Bari
Napoli
21 28
21 29
Alghero
MODERATE
Passaggio di temporali lungo le regioni
adriatiche, isolati al Sud.
Potenza
13 25
20 28
Cagliari
Catanzaro
19 29
18 30
Palermo
Reggio Calabria
24 30
20 31
Catania
22 33
Ovunque ben soleggiato con cielo
generalmente sereno salvo poche nubi
sparse sui rilievi. Fresco al mattino.
NESSUNA
Acura di www.nimbus.it
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
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CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
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IL CAIRO
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L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
20
19
29
28
26
26
17
8
13
26
21
22
8
14
25
33
25
21
27
25
5
21
31
25
19
26
5
27
21
11
25
28
26
29
27
23
26
30
35
47
34
32
30
30
19
24
33
27
34
23
26
30
44
35
31
33
36
22
30
42
34
27
31
15
32
32
23
34
33
33
33
32
29
36
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
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MADRID
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PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN °C MAX °C OGGI
9
22
21
15
8
10
11
8
19
12
10
11
12
13
21
20
13
12
14
18
9
10
18
7
11
17
9
14
19
9
11
17
13
10
12
9
15
37
25
18
19
18
21
16
35
20
18
17
15
17
33
35
20
22
29
28
16
21
32
18
15
30
16
15
33
17
18
31
19
20
17
21
ELEVATA
ESTREMA
Giovedì Che fare del weekend
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
MODERATA
Possibili temporali localmente intensi sul
medio e basso versante adriatico e, più
isolati, al Sud.
Tanto sole e temperature estive gradevoli
Caldo in aumento solo a Ferragosto
DANIELE CAT BERRO
S
arà l’anticiclone delle Azzorre il
grande protagonista del ponte di
Ferragosto con giornate sempre
ben soleggiate e temperature estive
gradevoli, ma almeno fino a domenica
senza caldo eccessivo. Anzi, il fronte
temporalesco che ancora oggi interessa marginalmente il Sud, soprattutto
sul versante adriatico, è seguito da correnti fresche da Nord che inizialmente
faranno scendere le temperature di
qualche grado. Una diminuzione più
avvertibile domani nei valori minimi
notturni, con i termometri che potranno scendere anche sotto i 15 °C sulla
Pianura Padana, soprattutto nelle aree
extraurbane, mentre le massime si
manterranno praticamente ovunque
sotto i 30°. Nel corso del fine settimana,
col consolidarsi dell’alta pressione, le
temperature torneranno ad aumentare e a Ferragosto si potranno di nuovo
toccare punte di 33-35 °C al CentroNord, ma con scarsa umidità e sensazione di afa limitata. Il tempo splendido
non condizionerà quindi le attività all’aria aperta. In montagna saranno modesti anche i tradizionali annuvolamenti pomeridiani e lo zero termico,
tra oggi e domani intorno ai 3000-3500
metri sulle Alpi, risalirà oltre i 4000 nel
weekend. Solo lunedì qualche acquazzone potrà attivarsi qua e là sulle Alpi
occidentali e friulane, ma il rischio è
molto basso e non dovrebbe pregiudicare gite e escursioni. Splendide giornate di sole anche sulle spiagge, ma i
forti venti di tramontana e maestrale
renderanno fino a sabato il mare mosso
o molto mosso tra il Basso Tirreno, i
Canali di Sardegna e di Sicilia, lo Ionio
e soprattutto il Canale d’Otranto, men-
tre sui bacini settentrionali i venti si disporranno a regime di brezza e tra domenica e lunedì i mari torneranno
ovunque calmi o poco mossi. Cielo praticamente sempre sereno anche nelle
città d’arte con mattinate fresche al
Nord fino a sabato (minime sui 14-16 °C
a Bologna e Milano, 17-18 a Venezia) e
temperature in aumento domenica
quando i termometri torneranno a superare diffusamente i 30 °C. Lunedì il
caldo si farà un po’ sentire con 32-33 °C
a Torino e Milano, fino a 35 °C a Roma,
Firenze e nelle città emiliane, qualche
grado in meno al Sud, ma l’umidità rimarrà ancora relativamente bassa e la
scarsa sensazione di afa limiterà il disagio. Infine, dopo il tramonto, le notti
serene consentiranno di osservare al
meglio le stelle cadenti: il picco delle
Perseidi è previsto tra venerdì e sabato.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE:
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