del Marocco L`anima

Transcript

del Marocco L`anima
Viaggi e mondanità
Franca Speranza
Chic
L’anima
del Marocco
Ha stregato stilisti come Jean Paul Gaultier e filosofi
del calibro di Bernard Henry Lèvy.
Eppure questa era solo una città carovaniera, senza
le moschee e i palazzi di marmo bianco ricamati
come merletti delle altre località del Maghreb.
Come si spiega allora il suo successo? Semplice:
ha la medina più bella del Paese, la piazza più affascinante
di tutto il Nord Africa, ristoranti raffinatissimi che
non hanno nulla da invidiare a quelli parigini. Per cene
a lume di candela fra acque scroscianti, agrumeti,
colonne di marmo e boccioli di rose
ra e sempre Marrakech. Da
più di 50 anni la città rossa
incanta scrittori e artisti, pittori, stilisti che l’hanno trasformata nell’ultimo vero regno del jet
set. Strano, però. In fondo, a parte il
Palazzo Bahia e le tombe Saadiane, qui
non ci sono monumenti di rilievo. E
siamo pure lontani dalle opulenti
moschee dei turchi ottomani, caratterizzate da cupole grandiose e minareti sottili. Sì, perché Marrakech è una città
carovaniera, semplice e austera.
Diversa dagli altri centri del Maghreb: i
merletti di marmo bianco o i legni dipinti
a mano di Fès o Rabat, qui lasciano il
posto a materiali primitivi, come l’argilla
e la pietra. Eppure l’antica capitale imperiale della dinastia degli Almoravide
piace, eccome. Tanto da essere presa
d’assalto da inglesi, francesi, italiani,
americani. La verità è che Marrakech ha
la medina più affascinante di tutto il
O
Marocco. E basta questo a spiegare il suo
successo planetario.
Vip-watching nella
medina
Lo sa bene Lucrezia Mutti, milanese, ex
giornalista del Sole 24 Ore. Tre anni fa
ha lasciato tutto ed è venuta a vivere qui.
Insieme a un’amica, Monica Fantini, ha
aperto un piccolo hotel di charme, il Dar
Attajmil, in posizione strategica nel cuore
della medina, a due passi dal souk.
«Marrakech è un luogo magico», racconta. «L’ospitalità e la gentilezza della
gente colpisce al cuore. Chi viene una
volta, sa già che tornerà. Noi italiani, poi,
non possiamo che innamorarci di questa
città mediterranea: qui si vive in strada,
nelle piazze... È una metropoli in continua evoluzione. Una volta, ad esempio,
non c’era molta vita notturna: i locali
erano pochi e non molto raccomandabili. Ora invece è tutto un fiorire di caffè,
di Francesca Romano - foto di Massimo Pacifico
40 NEOS • In-Flight Magazine
Marrakech
“
Nel bazaar si trovano
case fantastiche: antiche dimore
in stile arabo-andaluso con
un patio interno e piccole
fontane incorniciate da fiori
e alberi da frutta
”
▲
▲
Una stanza del riad
Maisons des
Citrons, nel cuore
della medina.
In alto nell’altra
pagina, il minareto
della Koutoubia
Franca Speranza
Marrakech
Viaggi e mondanità
Il minareto della Koutoubia,
la moschea più importante
di Marrakech. Nell’altra pagina,
dall’alto: piazza Jemaa el-Fna;
un falconiere nel bazaar; specchi
in vendita nel souq
non è solo una piazza. E’ il punto di ritrovo di cantastorie, giocolieri,
“Jemaa el-Fnaincantatori
di serpenti: artisti sconosciuti in cerca di pubblico
”
Franca Speranza
club, ristoranti trendy pensati per una
clientela colta e cosmopolita». Qualche
esempio? «In questo momento va molto
il Comptoir Paris-Marrakech, in avenue
Echouada: un ristorante-club in stile
Budda Bar parigino, animato da dj e
danzatrici orientali», conclude.
Come Lucrezia, sono moltissimi gli europei che hanno acquistato e ristrutturato
le case più belle della medina per trasformarle in piccoli alberghi. Sono i riad
(o dar, nella versione con il giardino):
antiche dimore in stile arabo-andaluso,
caratterizzate da un patio interno che
ospita una fontana circondata da piante
e alberi da frutta.
Queste strutture richiamano verso la città
un turismo elitario e sofisticato che si
diverte a fare Vip-watching. Ma chi si
può incontrare oggi a Marrakech? Bernard Henry Lèvy, ad esempio: il fascinoso filosofo francese ha acquistato una
casa accanto al palazzo del re, già
appartenuta ad Alain Delon. Ci si può
imbattere anche in Jean Paul Gaultier,
che abita nel cosiddetto fashion district,
un piccolo quartiere dove è concentrata
una nutrita comunità di stilisti, fotografi,
art director, redattori di moda. E ancora:
qui vengono a passare le vacanze Marta
Marzotto, David Bowie con Iman, il
mago del profumo Serge Lutens, Patrick
Hermès, Yves Saint Laurent. La social
life, insomma, non dà tregua.
Scarpe in cuoio
e camicie di camoscio
▲
▲
Ma il bello di Marrakech è che pur
essendo diventata una città turistica («Il
governo punta ad avere nel Paese dieci
milioni di visitatori nel 2010», spiega
Lucrezia), conserva ancora il suo fascino
più autentico. Il souk, per esempio. Dopo
quello di Fes, è il più grande e fornito del
Marocco. Potete trovarci di tutto: dalle
stoffe in seta dai colori che ricordano il
deserto ai broccati più raffinati, dai bauli
delle donne berbere alle lampade ricamate in henné.
Ma qui potete anche farvi confezionare
una camicia di camoscio in 24 ore, comprare borse da viaggio del miglior cuoio,
personalizzare sacche da golf. I signori
del souk, comunque, sono i fabbri: un
tempo riarrangiavano oggetti agricoli,
oggi producono arredi per la casa, lanterne, lampade, candelabri, cornici che
poi finiscono nelle ville di Cannes o nelle
vetrine di Parigi, Milano, Londra. Una
volta entrati nel souk, insomma, difficil-
NEOS • In-Flight Magazine 43
Marrakech
Viaggi e mondanità
“
Fra gli “ospiti“ celebri della città
rossa ci sono anche Churchill, Roosevelt
e De Gaulle. Vennero qui
nel 1943 per discutere di guerra.
Ripartirono incantati
”
Il palazzo della Bahia, nel quartiere ebraico della Mellah: una perla di 150 stanze rivestite di marmo, mosaici, legno e alabastro
mente andrete via senza aver comprato
qualcosa. I venditori, gentilissimi, vi offriranno il loro delizioso tè alla menta, vi
chiederanno di voi e del vostro Paese di
provenienza, e intanto vi mostreranno
con pazienza e dedizione la mercanzia.
Ma quando chiederete il prezzo, sarete in
trappola. La contrattazione è il loro sport
preferito. Possono andare avanti per ore.
Alla fine vi venderanno l’oggetto a un
costo appena superiore all’ultimo che
avete offerto, sorridendo trionfalmente.
Ma il valore giusto dell’oggetto, quale
sarà? Non lo saprete mai.
44 NEOS • In-Flight Magazine
Se cercate qualcosa di particolare (e
costoso), allora, meglio affidarsi a un
antiquario. Come Le Trésor des Nomades, davanti alla fontana delle abluzioni
della moschea El-Mouessin. Un negozio
frequentato da tutta la beautiful people
che bazzica Marrakech: attori, stilisti,
scenografi. Attirati dalle antiche giare
tuareg in terracotta, dai candelabri, dalle
lanterne di ottone, dalle sedie pieghevoli
di Essaouira, intarsiate con legni di
ebano, limone e thuja. C’è poi un altro
antiquario molto apprezzato: Khalid,
titolare della Khalid Art Gallery, in rue
Dar El Bacha, dove si incontrano collezionisti di tutto il mondo. Che impazziscono per le parure da sposa berbera in
oro zecchino e lapislazzuli, oppure per gli
arazzi in broccato di seta e oro.
Nel circo più pazzo
del mondo
Dopo lo shopping, la meta non può che
essere Jemaa el-Fna, probabilmente la
piazza più intrigante del Nord Africa,
tanto da essere catalogata dall’Unesco
come “Patrimonio dell’umanità”, e da
vantare un’associazione (l’Association
Costruito come residenza del sultano e delle sue concubine, il palazzo della Bahia ha un giardino di palme, vasche e fontane
tori di falconi... Oltre alle decine di
ristoranti-baracchini senza tetto, che
offrono ai passanti couscous, spiedini
di agnello, patate fritte, Coca Cola.
Tutto questo fra turisti in estasi, venditori urlanti, musiche che impazzano da
ogni radio formando una bolgia
gioiosa, irresistibile. Al tramonto, però,
Jemaa el-Fna cambia volto: assordante
di giorno, di sera è un bisbiglio continuo. Mentre di notte piomba in un
silenzio profondo. Si risveglia solo
quando il sole è già alto e comincia a
fare caldo.
A casa degli
antichi sovrani
A pochi passi da Jemaa el-Fna, la
grande moschea della Koutubia è un
capolavoro dell’arte ispano-moresca del
XII secolo. L’orgoglio della moschea è lo
splendido minareto di 77 metri, servito
da modello per la Tour Hassan di Rabat e
la Giralda di Siviglia: in pietra e mattoni,
è ricoperto da una cupola magnificamente restaurata tra il 1989 e il 1998.
In direzione sud rispetto alla Koutubia c’è
la Moschea della Kasbah, anch’essa del
XII secolo: è stata realizzata con mattoni,
NEOS • In-Flight Magazine 45
▲
▲
place Jemaa el-Fna) che ha un unico
scopo: proteggerla, evitando che diventi
un luna park per turisti. Come? Innanzitutto bloccando la costruzione di edifici e
parcheggi che snaturerebbero la sua
geometria.
E poi promuovendo, ad esempio, un
concorso per il miglior cantastorie, per
tenere viva la competizione tra i più
giovani. Sì, perché la piazza in realtà è
un grande palcoscenico, animato da
centinaia di artisti in cerca di pubblico:
narratori di storie, maghi, lettori della
mano, ipnotizzatori di cobra, addestra-
Viaggi e mondanità
Marrakech
invece che con la pietra, ed è decorata
con tasselli riportati all’antico splendore
da un recente restauro. Accanto, le
Tombe dei saaditi, fatte costruite nel XVI
secolo da Ahmed al-Mansour, il secondo
sultano della dinastia saadita. La necropoli reale, in stile tardo andaluso, è uno
dei principali monumenti di Marrakech.
Volete apprezzarlo in tutta la sua bellezza? Visitatelo di mattina presto, prima
delle dieci, quando la città è ancora
quieta.
Da non perdere anche Palais El Badi,
un’elegante rovina XVI secolo che si trova
a metà tra la Kasbah e la città imperiale.
Un tempo il palazzo era rivestito di
marmo italiano. Oggi ne rimane ben
poco, tuttavia le sue mura e gli ampi cortili animati da centinaia di cicogne che
nidificano qui ogni anno, sono davvero
suggestive.
Non solo medina: anche Gueliz, la città
nuova, vale una visita. Soprattutto per via
degli splendidi giardini esotici Majorelle,
progettati da un pittore orientalista francese degli anni ’20, Louis Majorelle per
l’appunto. Già che ci siete, approfittatene
per una sosta in un bar alla moda, il Café
La Renaissance, in Place AbAbdelmoumen Ben Alì, dove potrete fare amicizia
con la ricca borghesia locale.
Tajine, bagni di vapore
e tè alla menta
Dall’alto: un momento di folklore;
una venditrice di cappelli
in piazza Jemaa el-Fna; uomini
a cavallo in attesa di esibirsi
durante una festa popolare
46 NEOS • In-Flight Magazine
E i ristoranti? Beh, la deliziosa cucina
marocchina merita un capitolo a parte. Il
piatto più classico è la tajine. Che in
realtà è un contenitore di terracotta di
tradizione berbera, la pentola più usata
per la preparazione dei cibi. È composta
da un piatto a base rotonda con i bordi
bassi, su cui viene messo un coperchio
dello stesso materiale, a forma di cono.
Bene, i cibi cucinati in queste pentole
conservano inalterati aroma e sapore e
in genere combinano retrogusti salati e
dolci. Tra le ricette più gustose, le tajine
di agnello con fichi e mandorle, quelle
con pere al miele e cannella, le tajine di
montone con prugne oppure quella di
pollo con limone e olive. E poi naturalmente c’è il couscous: particolarmente
gustoso quello di pollo, ceci, mandorle e
cipolle caramellate. Imperdibile anche la
prima colazione alla berbera: è a base di
latte di mandorle fresche, harira (zuppa)
di mais al latte, pain babouche e, sorpresa, “nutella” berbera, fatta con miele
mandorle e olio di argan, da gustare con
pane e datteri.
Una giovane araba
con il capo coperto
e il velo, come vuole
l’antica tradizione
islamica
“
Le donne hanno occhi
penetranti e uno sguardo
che parla di antiche magie: acqua
di rose, pane appena
sfornato, profumo di vento,
di sole, di deserto...
▲
▲
”
Marrakech
Viaggi e mondanità
Qui sopra e nell’altra pagina: due immagini della valle del Draa, a breve distanza da Marrakech
Ma dove si possono assaggiare queste
specialità? A Marrakech il ristorante più
blasonato è sicuramente il Dar Marjana,
il preferito da Marcello Mastroianni. Un
piccolo Eden orientale tra acque scroscianti, un folto agrumeto, colonne di
marmo e boccioli di rose.
La specialità del posto
sono gli antipasti: dalla
harissa piccante ai cartocci
di pasta sfoglia ripieni di
carne speziata, dalle polpettine alle olive piccole e
piccanti.
Per assaggiare un’autentica prima colazione berbera, reinterpretata però
all’insegna del lusso gastronomico, vi
consigliamo invece il ristorante dell’Hotel
Amanjena. Volete cenare in un riad? Provate Le Tobsil, un locale rinomato, ricavato in un’elegante dimora della medina,
gestito da due cuoche, Khadija e Fatima
Moujassamine. Il piatto forte sono le
salades marocaines, piattini di antipasti
vari: zucchine e peperoni rossi, fegato
alle olive, carote glassate con uvetta e
marmellata di pomodoro. Tra una visita
ai monumenti e una scorpacciata di
tajine, impossibile rinunciare all’esperienza tutta marocchina dell’hammam
con gommage e massaggio. Sconsigliati
“
E poi il rito dell’hammam, che comincia
con il tepidarium: ci si rilassa a una temperatura che si aggira sui 30-35 gradi e
ci si cosparge di savon noir esfoliante e di
un impacco a base di ghassoul, l’argilla,
la terra magica che purifica, schiarisce,
idrata. Poi si va nel calidarium, a 40-45 gradi,
e infine in una stanza
raccolta, per un lungo
massaggio finale.
Non solo argilla: l’altro
grande
protagonista
delle tradizionali ricette
di bellezza marocchine
è l’olio di argan. Una
pianta antica (sembra
risalga addirittura a 25 milioni di anni fa)
che cresce solo in Marocco ed è protetta
dall’Unesco come specie in pericolo. L’olio è ricco di vitamina E e di acidi grassi,
dall’azione riparatrice e antiossidante.
Non perdetevi quindi il massaggio Doha,
specialità della Spa: delizioso e nutriente,
a base di olio d’argan, scorze d’arancia
■
e miele. La pelle vi ringrazierà.
Le mura della città? Una
meraviglia color rosso-ocra.
Come i castelli di sabbia
ai piedi delle montagne
48 NEOS • In-Flight Magazine
i molti bagni turchi della medina, molto
affollati e dagli standard igienici non elevati, un indirizzo sicuro è Le Bains di Marrakech, una Spa all’interno del Riad
Mehdi. I trattamenti hanno nomi da
sogno: massaggio sotto l’acqua a quattro mani, envelopement detossinante
all’argilla attiva, gommage alla sabbia
del deserto.
”
La nostra guida
SPAGNA
OCEANO ATLANTICO
Dar Marjana:
Il più lussuoso ristorante
della città. Indirizzo: 15
Derb Sidi Ali Tair, Bab
Doukala, tel
00212.44.445773.
Le Tobsil:
Cucina marocchina in un
riad tradizionale. Indirizzo:
22 Derb Abdellah Ben
Hessaien, R’mila Bab
Ksour, tel
00212.44.444052.
The Restaurant
Hotel Amanjena:
L’ideale per gustare una
prima colazione berbera
deluxe. Indirizzo: route to
Ouarzazate, km 12,
Restaurant
de la Maison Arabe:
Elegante cucina
tradizionale. Indirizzo: 1,
Derb Assehbe, Bab
Doukkala,
tel 00212.44.387010.
Le Pavillion:
Nouvelle cuisine in un
ambiente raffinato.
Indirizzo: avenue
Mohammed V 232, Gueliz,
tel 00212.44.447237.
Rôtisserie de la Paix:
Cucina francese servita
sullo sfondo di un giardino
tropicale. Indirizzo: 68, rue
de Yougoslavie, Gueliz,
tel 00212.44.433118.
Le Comptoir Paris
Marrakech:
Ristorante trendy riscaldato
dalla musica selezionata
da dj di fama
internazionale. Indirizzo:
avenue Echouada,
Hivernage,
tel 00212.44.437702.
completa per donne che
viaggiano sole.
Hammam: un tuffo
fra i vapori
«L’hammam è un luogo di
pulizia interiore.
Una stanza misteriosa e
sensuale annebbiata dai
vapori dove ognuno di noi
può realmente riconquistare la purezza dell’animo», ha scritto lo scrittore
Rabat
Casablanca
Agadir
A
Melilla
Fès
Beni Mellal
Safi
MAROCCO
Marrakech
Zagora
Caffè e bar:
è qui la festa?
ALG
Café de France:
Il più famoso, con vista
sulla splendida piazza
Jemaa el-Fna. Indirizzo:
piazza Jemaa el-Fna.
MALI
Café renaissance:
Elegante, frequentato dalla
buona borghesia
marocchina. Indirizzo:
89 Avenue Mohamed V,
place Abdelmoumen Ben
Ali, Gueliz.
Il Marocco in Internet
Il sito ufficiale del Marocco
è www.mincom.gov.ma.
www.maroc.net è invece
una pagina ricca di notizie
e un buon motore di ricerca
per tutti i link marocchini.
www.ilove-marrakech.com
dedicato ai fan della città
rossa, è un’ottima guida
per alberghi, caffè, club e
ristoranti.
www.permesola.com/marrakech.html è una guida
Siviglia
Tangeri
marocchino Tahar Ben Jelloun nel suo libro L’hammam. Da sempre, il bagno
turco rappresenta una tentazione irresistibile. Gli
indirizzi migliori per provarlo sono Les Bains de
Marrakech, Riad Mehdi, 2
Bab Sedra, Mechouar
Kasbah, tel 00212.44.
384713. E Dar Attajmil, 23
Rue Laksour, Bab Laksour,
telefono 0212.44.426966.
Informazioni utili
Ente Nazionale per il turismo
marocchino, tel 02.58303756;
www.tourism-in-morocco.it
Come spostarsi: L’aeroporto di
Marrakech si trova a circa cinque
chilometri dalla città. Meglio affidarsi
ai taxi pubblici, che si dividono in due
categorie. I petit taxis (in genere si
tratta di Fiat Uno o Punto) sono i più
economici: per il centro costano circa
otto/dieci euro. Poi ci sono i grands
taxis: bisogna calcolare una
maggiorazione non inferiore al 50
per cento. Meglio comunque
negoziare in anticipo la tariffa del
viaggio.
Lingua ufficiale: L’arabo, ma tutti
parlano francese. I commercianti se
la cavano anche con lo spagnolo,
l’inglese, l’italiano.
Fuso orario: Puntate le lancette
un’ora indietro rispetto all’Italia, due
ore quando da noi è in vigore l’ora
legale.
Documenti: Passaporto in corso di
validità.
Telefono: Per telefonare dall’Italia a
Marrakech comporre lo 00212 + il
prefisso della citta (44) + il numero.
Clima: Autunno e primavera sono le
stagioni migliori. I mesi estivi
possono essere molto caldi (in
agosto il termometro supera
frequentemente i 40 gradi). Quelli
invernali hanno temperature
piacevoli (18/25 gradi).
Valuta: Il dirham (vale circa 0,09
euro).
Visite: In genere, musei e
monumenti seguono questi orari:
dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17,30.
49 NEOS • In-Flight Magazine
Marrakech
A cena
con Allah
tel 00212.44.403353.