28Compression Bulletin 28
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28 Compression Bulletin 28 In questo numero: Calze compressive medicali nel trattamento del dolore acuto alle gambe associato a TVP prossimale. Uno studio randomizzato controllato. Questa pubblicazione è una sotto-analisi dello studio SOX. Non è stata dimostrata una maggiore riduzione del dolore alle gambe attraverso l‘impiego di calze compressive medicali versus finte calze elastiche nei pazienti portatori di TVP prossimale. Tuttavia la prima visita di follow-up per classificare il dolore è stata eseguita solo 14 giorni dopo l‘insorgenza della trombosi venosa profonda. Uno studio prospettico di follow-up (12 anni) sulle conseguenze cliniche ed emodinamiche insorte dopo trombosi venosa profonda nei pazienti a basso rischio (Zurich Study) Questa pubblicazione, una pietra miliare uscita dall‘archivio della Libreria Stemmer, dimostra chiaramente i vantaggi di una terapia compressiva costante nei pazienti con malattia trombotica plurifocale o prossimale. Questo studio storico viene discusso dagli Editori basandosi sulle attuali conoscenze scientifiche. Due volte l‘anno, nel Compression Bulletin vengono presentate le più recenti pubblicazioni scientifiche nell’ambito della Flebologia e della terapia compressiva. Gli articoli pubblicati rappresentano un estratto dalla Biblioteca Stemmer. La Biblioteca Stemmer è la più completa raccolta di risorse scientifiche sulla Flebologia e sulla terapia compressiva. È stata originariamente creata dal Dr. Robert Stemmer, riconosciuto come uno dei flebologi più rispettati del suo tempo. Oggi, la Biblioteca Stemmer viene regolarmente aggiornata con le più recenti pubblicazioni scientifiche da parte di un gruppo di esperti di fama mondiale nel campo della Flebologia. La Biblioteca Stemmer è disponibile online all’indirizzo www.stemmerlibrary.com Valutazione dell‘efficacia di una terapia complessa per linfedema di breve durata paragonata con l‘utilizzo di una calza terapeutica nel trattamento della sindrome post-trombotica. Il solo utilizzo di calze compressive medicali ha mostrato un‘efficacia simile alla terapia complessa per linfedema (CLT) nel trattamento di una sindrome posttrombotica conclamata (SPT). I componenti addizionali impiegati nella CLT, igiene della cute, uso di tutori compressivi, drenaggio linfatico manuale e esercizi fisici, non hanno portato ad ulteriori miglioramenti. Pertanto il trattamento con calza elastica terapeutica è indicato nei pazienti portatori di SPT. Valutazione clinica ed analisi del rapporto costi-benefici di tutori elastocompressivi versus bendaggio elastico nel trattamento di ulcere venose alle gambe (Venous leg Ulcer Study IV, VenUS IV): uno studio controllato randomizzato Il trattamento delle ulcere venose delle gambe con una calza elastica a due strati è più conveniente ed è efficace come l‘attuale trattamento standard basato su bendaggio a quattro strati. Congresses: 21th Bonn Vein Days Bonn, Germany February 20 – 21, 2015 27th American Venous Forum (AVF) Palm Springs, USA February 25 – 27, 2015 ICC Meeting London, UK May 14, 2015 16 European Venous Forum (EVF) St Petersburg, Russia July 01 – 04, 2015 UIP Chapter Meeting Seoul, Korea August 27 – 29, 2015 th Stemmer Library on Phlebology and Compression Therapy Published under the auspices of the UIP since 2001 www.stemmerlibrary.com Editors Prof. Dr. H. Partsch, Wien Prof. Dr. E. Rabe, Bonn Co-Editors Dr. F. Pannier, Bonn Dr. B. Partsch, Wien SIGVARIS AG CH-9014 St. Gallen Tel. +41 71 272 40 00 Fax +41 71 272 40 01 SIGVARIS SA F-68330 Huningue Tel. +33 3 89 70 2400 F-42176 St-Just-St-Rambert Tel. +33 4 77 36 08 90 Compression Bulletin 28 Kahn SR, Shapiro S, Ducruet T, Wells PS, Rodger MA, Kovacs MJ et al Calze compressive medicali nel trattamento del dolore acuto alle gambe associato a TVP prossimale. Uno studio rando mizzato controllato. Graduated compression stockings to treat acute leg pain associated with proximal DVT. A randomized controlled trial. Thrombosis and Haemostasis 2014; 28:112(6). [Epub ahead of print] Obiettivo Lo scopo di questa sotto-analisi era di stabilire se calze compressive medicali, confrontate con finte calze elastiche, fossero in grado di ridurre maggiormente il dolore alle gambe di pazienti con TVP acuta, usando i dati disponibili dallo studio SOX (1). Metodi Lo studio SOX è stato un trial randomizzato e placebo-controllato di calze compressive medicali (a gambaletto, 30-40 mmHg) versus finte calze elastiche (a gambaletto, < 5 mmHg) nella prevenzione della sindrome post-trombotica in pazienti affetti da TVP prossimale. Ai pazienti è stato prescritto di indossare le calze durante il giorno per due anni. Lo studio è stato condotto in cieco per i pazienti, i medici e il personale coinvolto nello studio. La valutazione della gravità del dolore alle gambe è stata valutata come outcome secondario all‘arruolamento, 14, 30 e 60 giorni dopo la randomizzazione, usando una scala visuale analogica (VAS) a 11 punti (0-10 dove 10 rappresenta il dolore peggiore). E‘ stato analizzato, inoltre, un sottogruppo di pazienti che ha valutato giornalmente l‘uso delle calze, per un intero mese. Risultati 409 pazienti hanno ricevuto calze compressive medicali, mentre 394 hanno ricevuto finte calze elastiche. 60.1 % dei pazienti era di sesso maschile, con un‘età media di 55.1 anni. Il tempo medio intercorso tra la diagnosi di TVP e la randomizzazione è stato di 4.7 giorni. La diagnosi è stata di TVP prossimale alla vena iliaca (11.6 %), vena femorale comune (26.9 %), vena femorale (31.3 %) e vena poplitea (30.3 %). Il valore medio dello score per il dolore si è ridotto ad ogni controllo sia per il gruppo con calze compressive medicali che per quello di controllo, scendendo da 5.18 (tempo 0) a 1.39 (dopo 60 giorni) per i pazienti con calze compressive medicali e da 5.38 a 1.13 nel gruppo con calze-placebo. Non è stata osservata un differenza significativa tra i due gruppi in nessun momento del follow-up. Risultati simili sono stati ottenuti analizzando il sottogruppo che aveva valutato giornalmente e per un mese le calze elastiche. Conclusione Non è stata trovata differenza nella riduzione di dolore alle gambe con l‘uso di Calze compressive medicali versus finte calze elastiche in pazienti con TVP prossimale. Tuttavia, avendo scelto di eseguire il primo controllo del follow-up dopo 14 giorni, eventuali differenze tra i due gruppi, antecedenti a tale periodo, non possono essere state evidenziate. Commento degli Editori Questo lavoro presenta un’analisi secondaria dello studio SOX (1) e si concentra sui possibili effetti della calza elastica terapeutica sul dolore acuto alla gamba che si associa a TVP prossimale. Effettivamente la compressione è cominciata solo 2-3 settimane dopo la fase acuta della TVP perciò il possibile effetto positivo della terapia compressiva non può essere evidenziato (la randomizza zione è avvenuta 4-5 giorni dopo la diagnosi e successivamente si è dovuto procedere alla confezione ed alla spedizione per posta della calza ai pazienti, il che significa che la terapia compressiva è cominciata quando il dolore alla gamba era ormai terminato). Questo fatto rende diverso il lavoro dal precedente studio austriaco nominato dagli Autori, studio nel quale la compressione e la deambulazione erano iniziati subito dopo la diagnosi di TVP e l‘inizio della terapia anti-coagulante (2). In questo studio, inoltre, si era usato un test di Lowenberg modificato per valutare il livello di dolore prodotto da una compressione esercitata da uno sfigmo manometro a livello del polpaccio di entrambe le gambe e da usare in aggiunta ad una scala analogica visiva (VAS) per poter differenziare il dolore presente durante la deambulazione e durante il riposo. Durante l‘applicazione della compressione, si osservava non solo un‘immediata riduzione dell‘edema alla gamba, ma anche una riduzione del dolore durante la deambulazione, contrariamente a quello che avveniva nel gruppo di pazienti allettato e privo di terapia compressiva, che mostrava una regressione dell‘edema e del dolore molto più lenta. Nello studio SOX il livello del dolore, misurato sulla scala di 11 punti, variava da 5.0 a 5.4 al tempo 0, il che ovviamente corrispondeva alla randomizzazione del sotto-studio (circa 5 giorni dopo la diagnosi), valori che erano rilevati dallo studio austriaco nel gruppo riposo a letto senza compressione dopo 5 giorni. Tuttavia questo dato non tiene conto del dolore molto più intenso riferito dal paziente nella fase acuta della TVP. I sintomi principali di una TVP acuta sono il dolore che insorge durante la deambulazione e l‘edema e rappresentano il motivo principale per cui i pazienti si recano dal Medico. In questo stadio iniziale i pazienti sono generalmente soddisfatti di avere un‘immediata riduzione del dolore e dell‘edema grazie ad una terapia compressiva. Questo miglioramento è anche il motivo per cui i pazienti sono disponibili ad indossare la calza elastica per periodi più lunghi, in modo da prevenire l‘insorgenza di una sindrome post-trombotica. I pazienti dello studio SOX, che non hanno sperimentato gli effetti positivi della terapia compressiva su dolore ed edema, e quelli che hanno iniziato in ritardo il trattamento con calze compressive medicali, saranno certo meno disposti a continuare nel tempo la terapia compressiva (3). E‘ stato dimostrato che l‘instaurazione di una terapia anticoagulante il più precisa possibile nei primi giorni di insorgenza di una TVP acuta ha conseguenze importanti sui risultati a lungo termine (4). Ciò sembra essere vero anche per una buona terapia compressiva in grado di ridurre i sintomi dell‘infiammazione della parete venosa. È stato anche dimostrato che la presenza di sintomi e segni venosi residui ad un mese dalla TVP sono fortemente predittivi di evoluzione in SPT(5). La riduzione dei sintomi acuti ed il mantenimento del beneficio apportato dalla compressione possono quindi evitare ai pazienti di soffrire per lunghi periodi a causa del dolore e del gonfiore che caratterizzano la SPT. Per verificare ciò gli studi futuri, volti a valutare il potenziale ruolo della terapia compressiva nelle TVP, devono cominciare immediatamente, non appena si inizia il trattamento. La terapia compressiva di una gamba sede di TVP acuta consente ai pazienti di camminare meglio ed è quindi diventata una delle principali raccomandazioni, in aggiunta alla terapia anticoagulante, nella gestione domiciliare di questi pazienti (6). 1. Kahn SR, Shapiro S, Wells PS, Rodger MA, Kovacs MJ, Anderson DR, Tagalakis V,Houweling AH, Ducruet T, Holcroft C, Johri M, Solymoss S, Miron MJ, Yeo E, Smith R, Schulman S, Kassis J, Kearon C, Chagnon I, Wong T, Demers C, Hanmiah R, Kaatz S, Selby R, Rathbun S, Desmarais S, Opatrny L, Ortel TL, Ginsberg JS; SOX trial investigators. Compression stockings to prevent post-thrombotic syndrome: a randomised placebo-controlled trial. Lancet. 2014 Mar 8;383(9920):880-8. 2. Blättler W, Partsch H. Leg compression and ambulation is better than bed rest for the treatment of acute deep venous thrombosis. Int Angiol. 2003 Dec;22(4):393-400. 3. Labropoulos N, Gasparis AP, Caprini JA, Partsch H. Compression stockings to prevent post-thrombotic syndrome. Lancet. 2014 Jul 12;384(9938):129-30 4.Hull RD, Pineo GF. Heparin and low-molecular-weight heparin therapy for venous thromboembolism: will unfractionated heparin survive? Semin Thromb Hemost. 2004 Feb;30 Suppl 1:11-23. 5. Kahn SR, Shrier I, Julian JA, Ducruet T, Arsenault L, Miron MJ, Roussin A, Desmarais S, Joyal F, Kassis J, Solymoss S, Desjardins L, Lamping DL, Johri M, Ginsberg JS. Determinants and time course of the postthrombotic syndrome after acute deep venous thrombosis. Ann Intern Med. 2008 Nov 8;149(10):698-707. 6. Hach-Wunderle V, Bauersachs R, Gerlach H, Eberle S, Schellong S, Riess H, Carnarius H, Rabe E. Postthrombotic syndrome 3 years after deep venous thrombosis in the Thrombosis and Pulmonary Embolism in Out-Patients (TULIPA) PLUS Registry. J Vasc Surg: Venous and Lym Dis 2013;1:5-12. Compression Bulletin 28 Franzeck UK, Schalch I, Jäger KA, Schneider E, Grimm J, Bollinger A Uno studio prospettico di follow-up (12 anni) sulle conse guenze cliniche ed emodinamiche insorte dopo trombosi venosa profonda nei pazienti a basso rischio (Zurich Study) Prospective 12-year follow-up study of clinical and hemodynamic sequelae after deep vein thrombosis in low-risk patients (Zurich Study) Circulation 1996;93:74-79 Obiettivo Lo scopo di questo studio era di fornire un‘analisi nel lungo periodo delle sindrome post-trombotiche insorte in pazienti a basso rischio dopo trombosi venosa profonda acuta (TVP). Non esistono studi prospettici precedenti che abbiano fornito dati per periodi maggiori di 10 anni. Metodi Sono stati arruolati pazienti senza precedenti di TVP, embolia polmonare (EP) e stati di ipercoagulabilità la cui sintomatologia non si è protratta oltre cinque giorni e che sono stati classificati, pertanto, a basso rischio di eventi clinici avversi. La valutazione clinica ed emodinamica è stata eseguita all’inizio e successivamente dopo 3 mesi, 6 mesi ed un anno. Le visite di follow-up sono state eseguite annualmente fino al 5° anno, con una visita finale al 12° anno. Tutti i pazienti sono stati trattati con eparina seguita poi da trattamento anticoagulante orale. A tutti i pazienti è stata fornita una calza compressiva medicale di II classe, modello a gambaletto, ed è stata ribadita, in occasione di ogni visita, l’importanza di eseguire correttamente la terapia compressiva. Risultati Dei 58 pazienti arruolati nello studio, 39 (8 donne e 31 uomini) hanno completato il follow-up. 13 di loro presentavano una trombosi al polpaccio e 26 avevano trombosi plurifocali e/o prossimali. Il tempo medio di follow-up è stato di 11.6 anni. Il tasso di mortalità durante lo studio è stato del 14 %, incluse due embolie polmonari. Si è osservata una recidiva della trombosi nel 24 % degli iniziali 58 pazienti. Dopo 12 anni, il 64 % dei 39 pazienti con follow-up completo presentava un quadro clinico di normalità, il 28 % soffriva di insufficienza venosa cronica (IVC) di grado moderato (stadio I) e il 5 % era affetto da IVC di grado II. Solo un paziente era portatore di IVC di grado severo (stadio III). La compliance alla terapia compressiva, al dodicesimo anno, era maggiore nei pazienti con trombosi plurifocali o prossimali rispetto ai pazienti con trombosi isolata al polpaccio: 54 % vs 23 % (p < 0.01). Tutti i pazienti con trombosi plurifocale o prossimale che usavano regolarmente la calza elastica (mantenimento del tutore durante il giorno per almeno 5 giorni alla settimana) non presentavano sintomi post-trombotici oppure avevano sintomi lievi dopo 12 anni. Questi pazienti inoltre non mostravano lesioni cutanee degne di rilievo. La comparsa di ulcerazioni venose, durante lo studio, si è osservata solo per un paziente che usava le calze elastiche occasionalmente. Conclusioni Questo lavoro dimostra una bassa incidenza di sindrome post-trombotica di grado moderato e severo dopo TVP acuta agli arti inferiori, in particolare per i pazienti con trombosi al polpaccio. Tuttavia la percentuale di eventi clinici avversi è stata elevata, inclusa l’insorgenza di due embolie polmonari fatali. I benefici di una terapia compressiva costante si sono manifestati chiaramente nei pazienti con trombosi plurifocale o prossimale che mostravano, al 12° anno, assenza di sintomi post-trombotici o solo sintomi lievi. Commento degli Editori Questa pubblicazione rappresenta una pietra miliare in quanto descrive i sintomi clinici ed i parametri funzionali delle modificazioni di outflow venoso fino a 12 anni da un evento trombotico acuto agli arti inferiori. All’epoca dell’esecuzione di questo studio, la percentuale di SPT era in genere sovrastimata. Il risultato di questo studio, cioè che il 62% dei pazienti non sviluppò una SPT clinicamente manifesta, è comparabile con i nuovi dati basati sulle diagnosi fatte dalla scala Villalta. Sono stati esclusi dallo studio tutti i pazienti che hanno avuto un primo episodio di trombosi venosa profonda evidenziato con la flebografia e tutti i pazienti con sintomi di insufficienza venosa cronica preesistente. Gli Autori hanno sotto lineato che tutte le modificazioni cutanee sono insorte tra il secondo e il quarto anno e che in seguito non si è verificato nessuna modificazione rilevante a livello clinico. Solo 1 paziente ha sviluppato un‘ulcera venosa dopo la visita al 4° anno. Queste conclusioni sono molto diverse da quelle dello studio SOX, recentemente pubblicato, in cui le ulcere venose sono state osservate già un mese dopo il primo episodio di TVP (1). E‘ estremamente improbabile che queste ulcere si siano sviluppate su una cute normale, senza un danno venoso precedente. Purtroppo nello studio SOX manca qualsiasi caratterizzazione clinica dei pazienti arruolati, sia al tempo basale che alle visite di follow-up. Anche se questo non era lo scopo della loro indagine, Franzeck et al. sottolineano nella loro pubblicazione alcuni argomenti a favore dell’uso di calze compressive medicali, associate ad istruzioni accurate che evidenzino l‘importanza di una terapia compressiva quotidiana. Essi affermano: „Tutti i pazienti che hanno utilizzato la terapia compressiva in modo regolare non avevano, dopo 12 anni, sintomi post-trombotici oppure avevano solo sintomi lievi. Nei pazienti che ben sopportavano la terapia compressiva non si sono osservate lesioni trofiche cutanee, mentre l‘unico caso di ulcera venosa osservato in questo studio è insorto in un paziente che ha usato le calze elastiche solo saltuariamente. Altri due pazienti con scarsa compliance hanno mostrato marcate alterazioni trofiche della cute della gamba. Una conseguenza di studio Franzeck‘s, confermata da successive pubblicazioni, è il fatto che la compressione è utile soprattutto nei primi due anni dopo la TVP e che al di là di questo periodo la prosecuzione della terapia compressiva può essere limitata solo a quei pazienti che ne traggono un evidente beneficio. 1. Kahn SR, Shapiro S, Wells PS, et al. SOX trial investigators. Compression stockings to prevent post-thrombotic syndrome: a randomized placebo-controlled trial. Lancet. 2014 Mar 8;383(9920):880-8. Compression Bulletin 28 Holmes CE, Bambace NM, Lewis P, Callas PW, Cushman M Valutazione dell‘efficacia di una terapia complessa per linfedema di breve durata o dell‘utilizzo di una calza tera peutica nel trattamento della sindrome post-trombotica. Efficacy of a short course of complex lymphedema therapy or graduated compression stocking therapy in the treatment of post-thrombotic syndrome Vascular Medicine 2014;19(1):42-48 Obiettivo Lo scopo dello studio era di comparare l’efficacia delle calze elastiche terapeutiche versus la terapia complessa per il linfedema (TCL) nei pazienti portatori di sindrome post-trombotica (SPT) clinicamente manifesta. Metodi Pazienti con una storia clinica di TVP omolaterale e con una diagnosi clinica di SPT agli arti inferiori sono stati randomizzati in modo da ricevere una TCL o una calza compressiva medicale di compressione 30−40 mmHg. La TCL era formata da igiene cutanea, calze elastica terapeutica, drenaggio linfatico manuale ed esercizi ginnici. L’outcome primario erano le modificazioni della SPT a 1 e 3 mesi, classificate secondo lo score Villalta. Le modificazioni apportate dalla patologia sulla qualità della vita sono state catalogate secondo il questionario VEINES-QOL. I ricercatori hanno lavorato in cieco per tutta la durata dello studio. Risultati Sono stati randomizzati 31 pazienti e i dati raccolti sono stati elaborati con un’analisi di tipo “intention-to-treat“. 11 pazienti hanno eseguito la terapia saltuariamente oppure hanno interrotto lo studio, inclusi 4 nuovi casi di TVP e 4 pazienti che hanno riferito di non poter eseguire un CLT per problemi di tempo o di lavoro. La compliance per le calze elastiche è stata elevata per entrambi i gruppi sia a 1 mese che a 3 mesi. I pazi- enti in entrambi i bracci di trattamento sono stati valutati come portatori di SPT moderata al tempo basale, con un punteggio medio di 9,9 Villalta nel gruppo TLC e di 10,9 nel gruppo delle sole calze elastiche. La gravità della SPT era diminuita ad 1 mese, un effetto che è stato mantenuto al 3° mese di follow-up per entrambi i gruppi di pazienti. La media a 3 mesi ha indicato un lieve miglioramento della SPT, passata a 7,6 punti per i pazienti TCL (p = 0.05) ed a 7,7 punti per il gruppo con solo calze elastiche (p = 0.03). Nessuna differenza significativa è stata trovata tra i due gruppi di trattamento. Non è stato osservata alcuna modificazione sulla qualità della vita per entrambi i gruppi di trattamento. Quando i pazienti sono stati analizzati sulla base dell’uso o meno di una calza elastica prima di entrare nello studio, quelli che non avevano utilizzato le calze nei 7 giorni precedenti l’arruolamento mostravano un maggiore beneficio dopo entrambi i tipi di trattamento, con una diminuzione del punteggio SPT pari a -8,8 punti rispetto ad una diminuzione di -1.5 punti di chi indossava già una calza elastica (p = 0,07). E‘ stata osservata una tendenza al miglioramento della qualità della vita anche nel gruppo che non avevano utilizzato le calze prima dell‘arruolamento. L‘analisi dei pazienti con i più alti punteggi SPT basali ha evidenziato un miglioramento, con entrambi i tipi di trattamento, maggiore rispetto a quelli del gruppo con malattia di grado meno severo. Conclusioni L’uso della sola calza compressive medicale ha mostrato efficacia simile al TLC nel trattamento di una SPT clinicamente manifesta, con un miglioramento della SPT da moderata a lieve in un periodo di 3 mesi. Commento degli Editori Questo studio dimostra il significativo miglioramento della SPT ottenuto indossando una calza compressiva medicale di 30-40 mmHg. Nonostante che il dibattito sulla possibilità di prevenire una SPT mediante calze elastiche sia ancora aperto, i risultati mostrano chiaramente che è possibile trattare una SPT con la elastocompressione. Questo effetto diventa molto evidente quando si confrontano i pazienti che già usavano una calza elastica con quelli che non ne facevano uso. Coloro che non avevano utilizzato le calze nei 7 giorni precedenti l’arruolamento presentavano una diminuzione dello score Villalta di 8,8 punti, rispetto all‘ 1,5 (p = 0,07) di chi già utilizzava una calza elastica. Va sottolineato come i trattamenti aggiuntivi della TLC quali igiene della cute, uso della calza elastica, drenaggio linfatico manuale ed esercizi fisici, non hanno migliorato ulteriormente i risultati. In conseguenza, il trattamento con calze elastiche a compressione graduata è indicato nei pazienti affetti da SPT. Ashby RL, Gabe R, Ali S, Adderley U, Bland JM, Cullum NA et al Valutazione clinica ed analisi del rapporto costi-benefici di tutori elastocompressivi versus bendaggio elastico nel tratta mento di ulcere venose alle gambe (Venous leg Ulcer Study IV, VenUS IV): uno studio controllato randomizzato Clinical and cost-effectiveness of compression hosiery versus compression bandages in the treatment of venous leg ulcers (Venous leg Ulcer Study IV, VenUS IV): a randomised controlled trial Lancet 2014;383:871-79 Obiettivo Lo scopo dello studio era di comparare l’impatto clinico ed i costi/benefici di una calza elastica a doppio strato rispetto al bendaggio elastico a quattro strati nel trattamento delle ulcere venose delle gambe. Metodi VENUS IV è stato uno studio aperto, randomizzato e controllato che comparava le calze elastiche vs il bendaggio a quattro strati nel trattamento delle ulcere venose. I pazienti erano eleggibili per l‘inclusione se avevano almeno un ulcera venosa, un indice pressorio caviglia braccio ≥ 0.8 e erano in grado di tollerare una compressione di tipo elevato. Il bendaggio a quattro strati doveva fornire 40 mmHg di compressione alla caviglia, mentre la calza a doppio strato doveva mantenere una compressione di 35-40 mmHg. L‘endpoint primario era il tempo di guarigione dell‘ulcera, con un follow-up massimo di 12 mesi. Gli endpoint secondari comprendevano la qualità della vita, l‘uso delle risorse, le modifiche al trattamento, gli eventi avversi e le recidive. Risultati 457 pazienti sono stati randomizzati per il trattamento, 230 nel gruppo delle calze elastiche e 224 nel gruppo del bendaggio con un’analisi di tipo “intention-to-treat“. Non è stata trovata differenza nel tempo di guarigione tra i due gruppi. Il tempo mediano di guarigione era di 99 giorni per i pazienti che usano le calze elastiche e 98 giorni per coloro che utilizzano il bendaggio. La percentuale di ulcere guarite era simile, 71 % per il gruppo delle calze e 70 % quello del bendaggio. Tuttavia la recidiva di un‘ulcera era inferiore nel gruppo con le calze (14 %) rispetto al gruppo dei pazienti con bendaggio (23 %). La necessità di modificare il trattamento è stato osservata più frequentemente nel gruppo di chi usava la calza elastica, rispetto al gruppo che usava il bendaggio (38 % vs 28 %), con una percentuale maggiore di pazienti che hanno riferito di mal sopportare l’elevata compressione. L‘analisi economica indica un costo medio di £ 300 in meno per paziente/ anno nel gruppo delle calze elastiche rispetto al gruppo del bendaggio, principalmente per la riduzione degli interventi di tipo infermieristico o medico. I pazienti che usavano le calze elastiche avevano una qualità di vita leggermente migliore rispetto ai pazienti che usavano il bendaggio. Conclusioni Una calza elastica a doppio strato è efficace come l‘attuale standard di un bendaggio a quattro strati per il trattamento delle ulcere venose. La calza elastica ha mostrato un rischio di recidive ridotto e si è rivelata più conveniente. Commenti degli Editori Le ulcere venose sono associate a dolore, peggioramento della qualità di vita e costi elevati per il sistema sanitario e per il paziente (1). Negli ultimi dieci anni sono state introdotte nel trattamento delle ulcere venose le calze elastiche a doppio stato come alternativa al bendaggio. Il beneficio dovrebbe consistere in una migliore standardizzazione della compressione esercitata ed in un minore ricorso a figure professionali sanitarie per la confezione del bendaggio. Questo grande studio randomizzato e prospettico ha confrontato 230 pazienti con ulcere venose delle gambe che usavano calze elastiche a doppio strato (35-40 mmHg alla caviglia) con 224 pazienti con ulcere venose delle gambe in trattamento con bendaggio a quattro strati (40 mmHg alla caviglia). Usando un‘analisi di tipo “intention-to-treat“ gli Autori hanno potuto dimostrare che sia il tempo di guarigione che il tasso di guarigione non erano statisticamente differenti nei due gruppi. Inoltre l’uso di calze elastiche ha portato ad una riduzione dei costi di £ 300 per paziente/anno, principalmente per la riduzione degli interventi di tipo infermieristico o medico. Questo rende le calze elastiche più convenienti rispetto al bendaggio. Di conseguenza, le calze elastiche a due strati devono essere considerate la scelta standard nel trattamento di ulcere venose delle gambe, qualora l’ulcera sia idonea a ricevere questo tipo di trattamento. 1 Purwins S, Herberger K, Debus ES, Rustenbach SJ, Pelzer P, Rabe E, Schäfer E, Stadler R, Augustin M. Cost-of-illness of chronic leg ulcers in Germany. Int Wound J. 2010 Apr;7(2):97-102. S T E M M E R LI B RA RY The Stemmer Library is the most comprehensive online collection of scientific resources on phlebology and compression therapy More than 4 000 3 800 scientific studies and articles New references added on a regular basis Free online registration to get access www.stemmerlibrary.com