Pedro Sarubbi, il “Barabba” di Mel Gibson….

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Pedro Sarubbi, il “Barabba” di Mel Gibson….
Pedro Sarubbi, il “Barabba” di Mel Gibson….
30 aprile 2006
Carissimo Riccardo,
sono rientrato oggi a Milano da una lunga assenza dovuta a lavoro e famiglia,
finalmente costretto all’immobilità dal treno affollato e con il telefonino stranamente
silente ho deciso di impegnare quel tempo leggendo.
Una tasca della mia borsa/valigia contiene tutte le cose che devo leggere, tra i testi
della Scuola di Comunità e l’ultimo numero di tracce, vi era il materiale che mi ha dato
Mario, la sera da voi, dopo il dolce convivio notturno.
Inizio a leggere, prima la bellissima storia di Edimar e del suo martirio, poi nella
pubblicazione sulla Sussidarietà leggo la vostra storia e quella di Cometa. E’ stato un
viaggio di lacrime ed emozioni, quanta bellezza in quello che fate, mi sento così
indegno di aver atteso tanto a rendermi disponibile e poi per aver fatto così poco e
così banalmente, di fronte a voi che rendete bello anche il dolore ed attraverso quello
riuscite anche a vedere il Mistero.
Mi scuso ora per allora, per essere stato “poco” spero in futuro di poter rimediare.
Entro in ufficio pensando a cosa scrivere per condividere con te, con voi, questi miei
pensieri, apro la posta e trovo una tua mail così bella e assieme profonda ed il mio
imbarazzo continua, non merito l’amicizia di persone così belle; quanto dovrò ancora
camminare e piangere, per sperare di diventare degno della vostra Compagnia?
Ho un sogno nel profondo del mio animo, da sempre, ma che era annebbiato e poco
chiaro, fino a prima di conoscere voi e Cometa, riuscire un giorno a liberarmi di tutte
le bruttezze umane rinchiuse in me, liberarmi delle volgari catene dell’egoismo e della
cupidigia, rinascere uomo puro ed occuparmi degli altri, solo per il loro amore in cui
vivere l’amore di Cristo, esattamente come fate voi.
Ti chiedo scusa se ho approfittato di questa mail per alleggerire un po’ il mio cuore,
mentre leggevo il vostro capitolo, il tuo sorriso mentre porgi la mano ad un ragazzo
mi ha fatto venire voglia di scriverti ed ho cominciato lasciando libertà al mio sentire.
Vi abbraccio tutti, con te, Mario, Daniela, Anna e tutte le persone care che mi hanno
accolto e che con il loro sguardo hanno rinnovato in me lo stupore delizioso del reincontrare il Mistero.
Spero di tornare presto da voi, decidete come e quando, sono a vostra disposizione.
Pedro