Elogio dEl pENsiERo posiTivo
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Elogio dEl pENsiERo posiTivo
Camila Saon elogio del pensiero positivo Armando editore SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 3 09/11/16 14.35 Sommario Introduzione 7 1. La visione orientale 9 2. La visione occidentale 12 3. Essere e Avere 15 4. Il pensiero positivo nasce dentro di noi 19 5. Imparare a guardarsi dentro 22 6. Credere nelle proprie potenzialità: l’importanza dell’autostima 26 7. Piacere a se stessi per piacere agli altri e non viceversa 29 8. Sorridere non costa nulla 33 9. Azione e reazione: le conseguenze del nostro agire 36 10. Coltivare i propri sogni 38 11. La positività è contagiosa 41 12. Ascoltare veramente 45 13. Il cuore e la ragione 48 14. Comunicare con efficacia 51 15. Chi desidera il bene altrui ha già assicurato il proprio 54 16. Vivere il momento: qui e ora 57 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 5 09/11/16 14.35 17. Il cambiamento: viviamolo come opportunità 60 18. La Felicità è la strada stessa che stiamo percorrendo 65 19. Ognuno di Noi è Unico e Speciale 69 20. Propositi per il futuro: cosa vogliamo diventare 72 Bibliografia 77 Ringraziamenti 79 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 6 09/11/16 14.35 Introduzione La vita è una e una soltanto. Spesso la viviamo come se ci fosse dovuta ma in realtà è un dono, preziosissimo, di cui non sempre ci rendiamo conto. Per questo motivo la tendenza comune è affannarsi nella rincorsa di ciò che, a nostro parere, ingiustamente, non ci è stato concesso. Ci disperiamo, ci lamentiamo, ma non arriviamo al risultato che desideriamo. Come mai? Perché è più semplice aspettare piuttosto che agire, criticare invece che proporre, parlare invece che ascoltare. Soprattutto, è molto più facile pensare che la nostra personale situazione sia, per così dire, stabilita alla nascita e non invece la conseguenza del nostro agire. Chi nasce in una famiglia agiata, per esempio, sarà propenso a pensare che tutta una serie di problemi di cui sente parlare non esistano veramente e si stupirà del perché la gente “comune” non abbia la possibilità di approfondire studi o hobby che sente appartenenti alla propria natura. Viceversa, chi nasce in una famiglia modesta potrebbe essere convinto che non riuscirà mai a cambiare il proprio status e sentire crescere dentro di sé l’avversione per coloro che invece, apparentemente, non devono scontrarsi con le difficoltà che caratterizzano la vita di ogni giorno. In realtà, nonostante il fattore economico possa indubbiamente creare enormi differenze a livello di partenza, la questione fon7 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 7 09/11/16 14.35 damentale è rendersi conto che si possono operare cambiamenti inimmaginabili in funzione della diversità del nostro agire. Ognuno è l’artefice del proprio destino. La consapevolezza di chi siamo veramente può e deve essere lo stimolo per mettersi in gioco e cambiare non solo una giornata ma addirittura il corso degli eventi. In che modo direte voi? In questo libro non troverete ricette particolari, esercizi o rituali da praticare nel tempo. Si tratta solo di cambiare la visione che abbiamo di noi e del mondo che ci circonda. Il mondo è come uno specchio: ci sorride se lo guardiamo sorridendo. Questa frase non è uno slogan pubblicitario, non ha la pretesa di trasformare la realtà. La realtà è una sola ma non è univoca, è soggettiva. Ognuno la costruisce a modo proprio. Per questo motivo dobbiamo imparare a vederla con occhi nuovi. Il classico bicchiere mezzo pieno che la maggior parte delle persone vede mezzo vuoto è sempre un bicchiere a metà, nulla cambia. Dove sta la differenza? Coloro che lo vedono mezzo pieno hanno un approccio alla vita fiducioso, propositivo, che chiameremo “positivo”. Gli altri invece, che non vogliamo per forza definire negativi ma magari semplicemente indifferenti, indecisi, timorosi, non “riescono a vedere”, non sanno che esiste sempre un risvolto positivo in ogni situazione. Non hanno ancora compreso che ogni avversità che la vita pone sul nostro cammino può essere vissuta come un cambiamento, magari necessario, indispensabile. è a queste persone che dedico questo libro, affinché possano rendersi conto che è possibile vivere anche in un altro modo e gioire di ciò che ogni giorno ci viene donato. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, pensa come se non dovessi morire mai… ( Julius Evola) 8 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 8 09/11/16 14.35 1. La visione orientale Da sempre, il pensiero orientale ha considerato la persona come un’entità indivisibile tra corpo e spirito. La mente è parte del corpo e tutto crea un modello dinamico di energia. Secondo questa concezione la mente e il corpo interagiscono tra loro in un continuo scambio di sensazioni. Viene privilegiato il canale intuitivo che è in grado di sintonizzarsi sulle frequenze energetiche dell’universo, del quale siamo non solo parte ma insieme. Questa visione genera la convinzione di poter intervenire sui mutamenti spirituali e fisici che caratterizzano la nostra esistenza con la forza del nostro pensiero. Si favorisce pertanto lo studio dei meccanismi mentali che portano a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro perché è la nostra mente che genera le percezioni che poi sperimentiamo a livello fisico. La stessa condizione di salute è considerata uno stato di equilibrio in armonia tra l’individuo e l’universo, è quindi primario il mantenimento di questo benessere psico-fisico. Le tecniche di meditazione servono proprio ad acquisire consapevolezza e conoscenza del nostro io interiore per percepirne il legame con lo spirito universale. La tradizione orientale porta dunque, sin dalla nascita, a un approccio molto più spirituale rispetto a quello cui siamo abituati in Occidente. 9 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 9 09/11/16 14.35 Ne consegue che l’intelletto è visto soltanto come un mezzo per aprire la strada all’esperienza che i buddhisti chiamano “risveglio”, ottenuto attraverso la meditazione. Si tratta di intraprendere un lungo percorso, alla ricerca della spontaneità che caratterizzava la nostra natura originaria e che rappresenta una grande conquista spirituale. Personalmente, pur non essendo buddhista, sono convinta che i valori trasmessi da questa dottrina debbano farci riflettere sul fatto che la comprensione e il controllo della nostra mente e, conseguentemente, delle nostre azioni, portino indiscutibilmente alla saggezza. L’obiettivo del sentiero buddhista infatti, di liberazione cioè dalla sofferenza, passa attraverso uno sforzo personale e una forte motivazione raggiungibili solo con una piena consapevolezza di ciò che si vuole abbandonare e cioè il nostro stato di afflizione per qualsiasi cosa che ci angosci: malattia, invecchiamento, povertà, rimanendo però realisti nei riguardi della nostra condizione. Si comprende così che l’origine principale delle nostre sofferenze risiede nei cosiddetti veleni mentali, tra i quali il principale è l’ignoranza, definita proprio come la mancanza di conoscenza. Per sintetizzare, l’intero percorso spirituale buddhista è volto a indirizzare il praticante verso l’abbandono di tutte le azioni negative di corpo, parola e mente, al fine di eliminarne i veleni e coltivandone invece tutti gli aspetti positivi. Esiste al proposito un vero e proprio metodo, noto come “La Via di Mezzo”, che evita i due antipodi: da una parte la ricerca della felicità attraverso il semplice soddisfacimento dei sensi e dall’altra l’estremizzazione delle svariate pratiche di ascetismo. Viene enfatizzata inoltre la motivazione altruistica di raggiungere l’Illuminazione, esclusivamente per il beneficio degli altri esseri. Tale tipo di motivazione trova le sue basi nello sviluppo di tre elementi imprescindibili: equanimità, compassione e amore. Per quanto riguarda il significato del primo termine, viene mitigata la visione originaria dell’Uomo che distingue tra amici e 10 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 10 09/11/16 14.35 nemici, simpatici e antipatici e così via, sottolineando invece che tutti gli esseri viventi sono uguali tra loro, in quanto dotati dello stesso desiderio di felicità e della stessa repulsione per la sofferenza. Essi sono pertanto tutti ugualmente degni del nostro aiuto e della nostra attenzione. Con il termine compassione si intende aspirare alla completa liberazione di tutti gli esseri dalla sofferenza, mentre con quello di amore si identifica desiderare la felicità per tutti gli esseri. Quindi, una volta compreso il ruolo fondamentale che ognuno di noi ha in prima persona, una volta Illuminato, al fine di liberare gli esseri dalla sofferenza e donare loro la felicità, nasce l’esigenza di creare questa motivazione. Essa, sempre secondo il buddhismo, è sostenuta e coltivata dalla pratica delle sei perfezioni: generosità, moralità, pazienza, sforzo entusiastico, concentrazione e saggezza. Una descrizione dettagliata del cammino buddhista richiederebbe un maggiore approfondimento ma, come dice spesso il Dalai Lama: «la sua essenza consiste nell’essere il più possibile di beneficio per tutti gli esseri viventi o almeno, se non si può essere loro di beneficio, di non danneggiarli». In questo senso sono sicura che imparare a pensare in modo nuovo e positivo, scoprendo il nostro inconscio e la parte più nascosta del nostro io, andando alla radice delle nostre paure e superandole, in altri termini divenendo Consapevoli e Illuminati, costituisca indubbiamente un’esperienza che non può essere spiegata a parole, unica e soggettiva. Esistono tre modi per imparare la saggezza: primo, con la riflessione, che è il metodo più nobile; secondo, con l’imitazione, che è il metodo più facile; terzo, con l’esperienza, che è il metodo più amaro. (Confucio) 11 SAON-Elogio del pensiero positivo globale.indd 11 09/11/16 14.35