PDF: FARE18WEB - Unindustria Bologna
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FARE 1 Logistica di magazzino: • e-commerce • doganale iva • fiscale vini • a temperatura controllata • editoriale Logistica distributiva • network dedicato al biomedicale e farmaceutico • trasporto a temperatura controllata Due Torri è affiliata per Bologna al network One express e offre un servizio di distribuzione espressa per merci su pallet a condizioni assolutamente vantaggiose, non esitare contattaci per un preventivo. adv: Lucignolo (Bo) AFFIDACI LE TUE MERCI SU PALLET 2 FARE RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 18 dicembre 2012 Direttore Responsabile Carlo Rossini Editore FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Direzione e Redazione UNINDUSTRIA BOLOGNA via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Impaginazione Lorella Luccarini - Unindustria Bologna Stampa GRAFICA EDITORIALE PRINTING srl via Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 0514592900 [email protected] www.poligraficiprinting.it 05 FOCUS Di fronte al 2013 Alberto Vacchi 06 VITA INDUSTRIALE Carlo Rossini - Anna Merloni 42 ARTICOLO DI COPERTINA - Aziende che crescono, strumenti per crescere 42 Innovazione, efficienza, mercati Elena Boromeo 50 Si scrive AEO, si legge affidabile Pubblicità FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 52 Un bollino blu targato Europa PUBBLI’concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] 58 La spina dorsale del fare impresa Foto Studio Fn, archivio Unindustria Bologna Giacomo Ruggero Francesca Rizzi 64 Quarantacinque aziende che fanno crescere Bologna 72 Quale Finanziaria per le imprese Presidente Alberto Vacchi Direttore Generale Tiziana Ferrari 74 NEWS UNINDUSTRIA Carlo Rossini Sedi operative via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel.0542644044 - fax 0542643971 Sede di rappresentanza via San Domenico 4 - 40124 Bologna www.unindustria.bo.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione FARE 3 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana 4 FARE FOCUS Di fronte al 2013 E’ passato di corsa, questo 2012. Di cui ci ricorderemo soprattutto per la grande fatica delle nostre aziende, nel mezzo di una crisi drammatica, su mercati imprevedibili, caotici, ingovernabili. Una fatica nella quale l’Associazione ha cercato di essere al fianco di ciascuno di noi, con tutte le sue forze. Alcuni numeri: 4,6 milioni di euro per contributi alla formazione; mezzo milione di euro per progetti di internazionalizzazione; 10 Bandi Europei a cui abbiamo fatto accedere dieci nostre piccole imprese. A marzo ne conosceremo gli esiti, che potrebbero valere diverse decine di milioni di euro, ma è già una vittoria essere parte del network internazionale che, ne sono certo, aprirà per queste imprese nuovi mercati. Sono molte le attività svolte dalla Nostra Associazione, impossibile in poche righe ripercorrerle tutte, ma mi piace ricordarne alcune. Il 2012 è stato l’anno delle Assise delle Piccole Imprese; a maggio a Palazzo Albergati, in un confronto all’americana, abbiamo detto in faccia a banche ed enti pubblici che cosa non funziona più. E’ stato l’anno in cui abbiamo ricordato un amico come Paolo Mascagni attraverso un Premio che ha valorizzato ed esaltato le doti di quarantacinque imprese che nonostante tutto si sono distinte per la crescita. Ed è stato l’anno della straordinaria partecipazione di tantissimi di noi (più di 7 mila persone) ad un momento inedito ma fortemente voluto di conoscenza reciproca come Farete. E’ stato anche l’anno in cui si sono unificati i nostri consorzi per l’energia. Oggi, dopo questa unificazione, CBEG è per dimensioni il secondo consorzio nazionale. E ciò ci aiuterà nell’unico vero obiettivo: fare risparmiare le imprese sul costo della bolletta elettrica e del gas. Certo, il 2012 è stato anche l’anno terribile di chi ha perso in pochi minuti la propria impresa e la propria casa. A loro esprimo ancora una volta la vicinanza di tutti gli imprenditori bolognesi. Per dimostrare la nostra solidarietà e tenere i riflettori accesi sul tema del terremoto abbiamo lanciato l’iniziativa RicostruiAmo! Tra poche settimane verrà definita la destinazione dei fondi raccolti che ad oggi hanno raggiunto la cifra di 258.815 euro. In questo anno abbiamo voluto avviare anche azioni concrete rivolte ai bisogni dei nostri collaboratori, che sono il vero, insostituibile patrimonio delle nostre imprese e del nostro territorio. Per questo sono stati rilasciati, negli ultimi tre mesi dell’anno, buoni sconto per trenta euro complessivi, sulla spesa alimentare e non, a ciascuno degli oltre 90 mila dipendenti delle nostre aziende. Concludo ricordando il nostro impegno per i giovani, veri attori del futuro. Oltre alle fabbriche aperte per la Giornata dell’Orientamento (che hanno comunque interessato più di 3000 studenti), da gennaio abbiamo viaggiato di scuola in scuola, per sostenere con fermezza i percorsi tecnici nella cultura e nella formazione dei nostri figli e dei figli dei nostri collaboratori. Tutto ciò è stato possibile grazie alla partecipazione, all’impegno personale, alle idee di tanti imprenditori, di tanti di noi. Lo stesso impegno lo richiediamo al mondo della politica ed alle istituzioni per costruire insieme a noi un 2013 diverso. Buon 2013, un 2013 di lavoro, a tutti voi, ai vostri collaboratori, alle vostre famiglie. Alberto Vacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente di Unindustria Bologna FARE 5 ACEM La ricerca e lo studio volti a creare le migliori condizioni di lavoro, soprattutto in termini di efficienza visiva, per medici, chirurghi e personale di sala operatoria è per Acem Medical vita industriale Carlo Rossini Anna Merloni Invitiamo le aziende della provincia di Bologna a segnalare notizie su attività, iniziative od avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Dott. Carlo Rossini, responsabile della comunicazione dell’Associazione: [email protected]). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE. 6 FARE Le ultime novità nella produzione Acem sono state presentate a Medica, la principale fiera mondiale di tecnologia medicale, a Düsseldorf Company (divisione di Acem Spa) fondamentale. Gli interventi chirurgici rappresentano una delle sfide più esigenti per il personale medico e paramedico e per questo il Reparto Ricerca e Sviluppo di Acem è alla costante ricerca di nuove soluzioni. I risultati sono prodotti sempre più all’avanguardia, a basso consumo energetico, a basso impatto ambientale grazie all’utilizzo di elementi di facile smaltimento e con alti livelli tecnologici e di prestazione, tanto da reggere e vincere il confronto con aziende concorrenti di fama mondiale . Le novità dei prodotti Acem sono state presentate a Düsseldorf a MEDICA, la più grande fiera al mondo di medicina e tecnologia medicale. Di particolare rilevanza, è stato presentato in tale contesto il Sistema per Sala Operatoria Integrata che consente il controllo e l’automatizzazione delle procedure chirurgiche e la gestione integrata di tutti i dispositivi presenti nella sala operatoria. Gestione quindi mediante un unico pannello di controllo dei segnali video, delle luci di sala, dei dispositivi elettromedicali e l’integrazione con il sistema informativo aziendale ospedaliero. “E’ un progetto importante e ambizioso quello che abbiamo realizzato ma è ciò che il mercato medicale mondiale ora richiede”, sono le parole dell’Amministratore Delegato Pier Paolo Tacconi che vede nella ricerca e sviluppo le chiavi di volta per continuare a crescere e rimanere competitivi. “Fondamentale è anche sviluppare un forte processo di internazionalizzazione che punti ad aprire nuovi mercati e presenze sempre più importanti all’estero. Per questo la comunicazione e la partecipazione a fiere di settore nel mondo è indispensabile”. Acem da sempre opera nel rispetto delle norme internazionali, è infatti certificata Uni En Iso 9001:2008 e Uni En Iso 13485:2004, certificazione relativa al settore dei dispositivi medici che garantisce qualità nella progettazione e produzione degli stessi. Nasce in questi giorni una nuova importante referenza: Acem è stata scelta come partner dal Ministero della Salute dell’Iraq per la ricostruzione dei più importanti ospedali nel paese. Un ulteriore segnale di apprezzamento del Made in Italy nel mondo. ANT La più ampia esperienza al mondo di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore, la Fondazione ANT Italia Onlus, si conferma una realtà in crescita già FARE 7 ASSALONI.COM Anche Assaloni.Com, azienda storica dell’Appennino bolognese, leader italiano nella progettazione e costruzione di lame sgombraneve, come già successo con la tedesca Gmeiner, entra a far parte del gruppo piemontese Giletta Spa, integrando e completando la gamma dei prodotti del gruppo, che con queste acquisizioni pone così le basi per diventare leader nel mercato europeo nella produzione di macchine spargisale e lame sgombraneve. Assistiti ANT in Italia: dicembre 1985 - giugno 2012 (Fonte: Fondazione ANT) dal primo semestre del 2012. In base a quanto divulgato dal Centro Raccolta Dati (CRD) ANT, nel primo semestre 2012 la Fondazione ha assistito gratuitamente a domicilio in 9 regioni d’Italia oltre 6.500 sofferenti di tumore in fase avanzata e avanzatissima, con un incremento pari al 3,9% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. “Dai dati riportati - ha dichiarato Raffaella Pannuti, Presidente della Fondazione ANT - si evince come sia aumentata la consapevolezza delle persone del loro diritto a essere assistite a domicilio. Del resto le cure palliative a casa rappresentano la sfida della moderna sanità per dare risposte a tutti i sofferenti cronici. Per noi si apre invece un grave problema: le donazioni sono sempre di più in calo e le istituzioni in alcune regioni, quali per esempio il Lazio, si dimostrano completamente indifferenti a questi problemi dei pazienti in fase avanzata e avanzatissima. Sottolineo infine che ANT, con i suoi 132 medici, 83 infermieri, 24 psicologi e con 8 FARE i suoi 20 Ospedali Domiciliari Oncologici rappresenta, se non l’unico, uno dei più importanti ammortizzatori sanitari, a compensazione dei tagli nelle capienze ospedaliere in atto nel nostro Paese”. A livello regionale, la Puglia si conferma nuovamente la regione con il più alto numero di assistiti ANT con un incremento pari al 6,2% rispetto al primo semestre 2011, seguita dall’Emilia-Romagna con un aumento del 6,1%. I servizi forniti da ANT vanno ben oltre l’ambito strettamente sanitario, coinvolgendo anche gli aspetti più sociali: cure igieniche, cambio biancheria, servizio di biblioteca e cineteca domiciliare, trasporto gratuito del malato alle strutture ospedaliere per svolgere esami strumentali, ricoveri. ANT offre anche la più ampia rete di assistenza psicologica gratuita a domicilio per i sofferenti e i loro familiari, ed è inoltre fortemente impegnata nella prevenzione oncologica con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Con l’ingresso di Assaloni.com, il gruppo Giletta si candida alla leadership europea Con queste due ultime acquisizioni e con la prossima apertura di uno stabilimento di produzione di 3.500 mq a 150 km da Mosca, prevista per luglio 2013 nella città di Kaluga, si sancisce la definitiva trasformazione dell’azienda con base a Revello (Cn) in un gruppo multinazionale con una forte vocazione “glocal”, che mantiene la “testa” in Italia, ma che può contare su stabilimenti produttivi oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, Spagna e presto in Russia. Non a caso, questa serie di avvenimenti, ha portato ad affidare alla Giletta tutte le attività relative alla manutenzione invernale della svizzera Bucher Municipal trovando il favore delle Bucher Industries AG, che hanno visto nel gruppo la capa- AUTOMOBILI LAMBORGHINI: CINQUANT’ANNI FORMIDABILI Automobili Lamborghini e Aeroporto Marconi di Bologna insieme per celebrare il 50° Anniversario della Casa del Toro. Fino a maggio lo scalo bolognese ospita a rotazione i più bei modelli che hanno segnato la storia dell’automobilismo targato Lamborghini, esempi unici di potenza, velocità, design, innovazione. Da sempre il mondo delle supersportive Lamborghini si ispira con successo al mondo aeronautico, e questo legame è oggi ulteriormente suggellato da questa esposizione davvero unica all’interno degli spazi più prestigiosi dell’aeroporto. Dai modelli del passato che hanno iniziato a creare il mito, fino alle supercar più recenti, ogni auto contiene evidenti collegamenti e richiami al mondo aeronautico: la 350 GT, il cui abitacolo ricorda il cupolino di un aereo, la Miura, con i fanali retrattili e i cerchi in lega di magnesio, l’Espada, vettura che ha introdotto nell’automobilismo i condotti NACA, la Countach, con l’apertura delle portiere verso l’alto, la Diablo, con l’alettone posteriore di ispirazione aeronautica, e la Murciélago, dotata di aperture mobili dei radiatori posteriori, come i caccia. La collaborazione con l’Aeroporto Marconi include anche servizi offerti ai partecipanti al Grande Giro Lamborghini 50° Anniversario. Chi arriva o parte dallo scalo bolognese potrà usufruire, a condizioni favorevoli, del servizio YouFirst, che consente all’ospite di essere “coccolato” dall’aerostazione Tra le manifestazioni per festeggiare i 50 anni di Lamborghini, il “Grande Giro fino all’aeromobile e viceversa. L’Aeroporto infine faciliterà la gestione Lamborghini 50° Anniversario” dal 7 all’11 maggio 2013, con arrivo a Bologna. di eventuali vetture Lamborghini che dovessero transitarvi in occasione dell’evento. Le celebrazioni della casa del Toro, infatti, che avranno luogo nel corso del 2013 in Italia e all’estero, raggiungeranno il culmine nel mese di maggio: nella stessa settimana in cui, 50 anni addietro, l’azienda venne iscritta nel registro delle imprese e venne posata la prima pietra dello stabilimento a Sant’Agata Bolognese. Lungo la penisola italiana si muoverà il “Grande Giro Lamborghini 50° Anniversario”, atteso come il più grande raduno Lamborghini della storia a cui saranno chiamati a partecipare proprietari e concessionari da tutto il mondo con le proprie Lamborghini. Dal 7 all’11 maggio 2013, oltre 1.200 km dei più bei paesaggi italiani saranno teatro per centinaia di Lamborghini, dalle indimenticabili GT storiche alle avveniristiche supercar attuali, che arriveranno da ogni parte del pianeta per sfilare tra le più belle città italiane. Da Milano le vetture Lamborghini raggiungeranno Forte dei Marmi, quindi Roma e successivamente, passando per Orvieto, arrivernno a Bologna. Ogni sosta cittadina offrirà al pubblico degli appassionati la possibilità di ammirare le vetture. Sabato 11 maggio, poi, sarà la giornata celebrativa di chiusura: le auto partiranno in parata da Bologna per raggiungere la sede storica di Sant’Agata Bolognese, dove i partecipanti Stephan Winkelmann, Presidente e AD di Auto- potranno visitare il museo storico e lo stabilimento produttivo. mobili Lamborghini, riceve il premio IACC della In attesa di celebrare l’anniversario del 2013, l’azienda ha chiuso un altro anno memorabile, Camera di Commercio Italiana in USA ricco di riconoscimenti e novità. Stephan Winkelmann, Presidente e AD di Automobili Lamborghini, è infatti entrato nella Hall of Fame di Concorso Italiano, l’evento che celebra lo stile italiano durante la Classic Car Week di Monterey. Sempre in occasione dell’evento californiano, è stato assegnato alla Lamborghini Aventador LP 700-4 il trofeo “Best of the Best Sports Car”. Ma ricordiamo anche il successo ottenuto al Salone dell’Auto di Parigi, dove Automobili Lamborghini ha presentato le nuove Gallardo LP 560-4 e Gallardo LP 570-4 Edizione Tecnica, reinterpretazioni del modello più venduto della sua storia con un design aggiornato, ancora più aggressivo ed estremo. Lo stesso Stephan Winkelmann, poi, ha ricevuto il premio IACC Camera di Commercio italiana in Usa a Chicago lo scorso mese. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 9 IL GELATO MUSEUM CARPIGIANI ENTRA NELLA “WORLD RECORD ACADEMY” L’Accademia dei Record Mondiali ha stabilito un nuovo primato: il Carpigiani Gelato Museum è stato riconosciuto primo centro culturale d’eccellenza per la comprensione e l’approfondimento di storia, cultura e tecnologia del gelato e delle professionalità di coloro che lo hanno trasformato nel corso dei secoli. Con oltre 20 macchine originali, numerose postazioni multimediali, 10.000 fotografie e documenti storici, preziosi strumenti ed accessori d’epoca, inedite video-interviste e diversi laboratori didattici, si tratta del più importante e completo museo al mondo per la diffusione della cultura del gelato. Riconvertendo una porzione dello stabilimento Carpigiani, gli architetti Matteo Caravatti e Chiara Gugliotta ne hanno valorizzato il carattere industriale inserendo un patio giardino, generatore di nuovi collegamenti tra gli ambiti dell’edificio, spazio di rappresentanza e fulcro intorno al quale si snoda il Gelato Museum Carpigiani. “Dalle origini ad oggi, si tratta di un percorso interattivo su 3 livelli di lettura – spiegano i curatori Luciana Polliotti e Andrea Barbieri - evoluzione del gelato nel tempo, storia della tecnologia produttiva, luoghi e modi di consumo del gelato”. “Siamo orgogliosi di tale riconoscimento - dice Andrea Cocchi, Direttore generale di Carpigiani Group e fondatore della Fondazione Bruto Taglio del nastro per il Carpigiani Gelato Museum. Da sinistra: il Sindaco di Anzola dell’Emilia Loris Ropa, il Sottosegretario Elena Ugoe Poerio Carpigialini, l’Assessore Regionale Giancarlo Muzzarelli, la Presidente della ni - e ci auguriamo Provincia Beatrice Draghetti possa contribuire a far conoscere al mondo intero la storia, la cultura e la tecnologia di un alimento fresco e di alta qualità, che rappresenta l’eccellenza e la creatività italiana”. “Il Gelato Museum Carpigiani si propone come punto di riferimento per il settore, vuole dare radici e valorizzare storicamente questo alimento fresco e di alta qualità ed il mestiere del gelatiere, diffondendone nel mondo eccellenza, creatività e gusto” spiega Romano Verardi, Presidente della Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani. “Siamo felici, inoltre, che questa nascita avvenga proprio nell’anno dell’istituzione ufficiale della Giornata Europea del Gelato, fissata per il 24 marzo”. © RIPRODUZIONE RISERVATA cità di conciliare l’organizzazione e la struttura di una grande multinazionale con la passione ed il dinamismo di un’impresa familiare. “Le tre operazioni che ci stiamo accingendo a concludere hanno un valore di 20 milioni di euro e rappresentano il più grande investimento della nostra storia” spiegano Enzo e Guido Giletta, amministratore delegato e presidente della Giletta Spa. “A Revello manterremo gran parte dell’attività produttiva e potenziere- 10 FARE mo i settori ricerca, sviluppo, innovazione, acquisti, sviluppo prototipi, subforniture e componentistica, garantendo una fondamentale collaborazione con i fornitori storici. Il gruppo, infatti, si rifornisce in Italia per l’85% della subfornitura, circa 16 milioni di euro nel 2011, con la quale alimenta anche gli stabilimenti produttivi all’estero. Grazie alle nuove acquisizioni il numero dei dipendenti salirà a quota 300 ed il fatturato si attesterà sugli 80 milioni di euro, facendo salire l’export consolidato ad un valore dell’80% del fatturato e portando le nostre macchine in oltre 40 mercati. Proprio questa forte propensione all’internazionalizzazione ci sta spingendo sempre più a cercare e formare giovani figure di manager con una vocazione industriale e non finanziaria, da coinvolgere nei nostri progetti con un livello di responsabilizzazione notevole”. L’acquisizione Assaloni.com significa per l’intero gruppo Giletta inno- FESTEGGIA I QUARANT’ANNI DATALOGIC LEADER MONDIALE NELL’IDENTIFICAZIONE AUTOMATICA Sono trascorsi 40 anni da quando, nella prima sede in una canonica di Quarto Inferiore, un giovane ingegnere, Romano Volta, ebbe l’intuizione di introdurre alcuni sistemi di controllo ottici elettronici. Con oltre 2.400 dipendenti nel mondo, distribuiti in 30 Paesi tra Europa, Nord America, Sud America, Asia e Oceania, il Gruppo Datalogic è oggi leader mondiale nell’identificazione automatica e tra le principali realtà del tessuto economico e industriale emilianoromagnolo. L’azienda ha festeggiato il quarantesimo compleanno con una mostra e un libro fotografico dal titolo Romano Volta, fondatore e Presidente di Datalogic “People in progress”, realizzato appositamente dall’artista americano Evan Baden che nei mesi scorsi ha visitato le più importanti sedi Datalogic ritraendone i dipendenti. “L’aver trasformato Datalogic da azienda padronale in un’azienda con un team di manager e una struttura di governance organizzata penso sia il mio merito maggiore” racconta il creatore della società, Romano Volta. “Certo, sono anche orgoglioso di aver fondato Datalogic perché quella del fondatore è un’impresa difficile, si crea un’azienda che prima Le immagini della mostra “People in Progress” esposte a Bologna in Piazza Re non c’era e per questo si deve combattere Enzo per i 40 anni di Datalogic contro tutti e tutto. Ancora più difficile però è creare le condizioni per poter traghettare la struttura dell’impresa oltre lo stesso fondatore, in particolare nel nostro Paese” spiega Volta. “La cosa di cui più vado fiero è che la mia Datalogic si è evoluta nel tempo, non è stata sempre la stessa. Agli inizi ero orgoglioso di vincere la sfida che mi ero dato e, successivamente, del mio venire a contatto con tanti paesi e realtà diverse, sostenuto dalla stima e dall’affetto che avvertivo nei miei collaboratori, dai quali ho preteso tanto, ma sempre sentendo di dare anche loro tanto. Tutto questo è sfociato poi in ciò di cui più vado fiero oggi, ovvero riuscire a dare occupazione, ma soprattutto la motivazione a realizzarsi ad oltre duemila persone, accompagnate dalle loro famiglie. Anche a tutti loro Datalogic deve i suoi successi”. L’azienda compie i suoi primi 40 anni forte di risultati economici eccellenti e con prospettive di crescita e espansione ancora più entusiasmanti. Datalogic ha saputo ottenere performance superiori alle L’AD del Gruppo, Mauro Sacchetto attese, con ricavi oltre i 425 milioni di Euro, cresciuti a un tasso dell’8%. Il risultato operativo lordo ha superato i 59 milioni, con un incremento del 19% e una marginalità che ha sfiorato il 14%, con un utile netto positivo per 26 milioni di Euro, in crescita del 44%. Per il futuro si prevede un forte sviluppo internazionale e consistenti investimenti in R&D, focalizzati in particolare sulle nuove tecnologie di Imaging e Vision. Per Mauro Sacchetto, Ad del Gruppo, “il segreto è da sempre la capacità di puntare lo sguardo sul futuro e di riuscire ad anticipare i tempi e i concorrenti. Tutto questo è stato possibile grazie alla scommessa sull’innovazione, una sfida costante che sprona tutte le aree di business e le nostre decisioni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 11 vare, progettare e brevettare nuove soluzioni mantenendo un’assistenza capillare attraverso Officine Autorizzate in Italia come all’estero. Assaloni oltre a mantenere il proprio sito produttivo, diverrà inoltre centro di Ricerca e Sviluppo dell’intero gruppo Giletta per le lame sgombraneve, usufruendo e potenziando l’ormai consolidata esperienza nel settore, con lo scopo non solo di offrire soluzioni innovative nel mercato interno, ma anche di proporre nuovi prodotti a livello internazionale implementando il portafoglio brevetti. Dal punto di vista del prodotto Assaloni.com continuerà a distinguersi come marchio d’eccellenza fortemente orientato al mercato italiano e, con l’appoggio del gruppo, sempre più anche verso quello internazionale, ponendo estrema attenzione nel recepire le informazioni dai clienti con l’intento di creare nuove soluzioni attraverso idee vincenti. Per mantenere un elevato standard di qualità sui prodotti e sui servizi offerti, Assaloni.com è da sempre impegnata nella ricerca continua di innovazioni tecniche, nel sostenere continui test per garantire il massimo livello di affidabilità e sicurezza oltre a mantenere la certificazione ISO 9001 che detiene dal 1995, ormai importante asset aziendale. L’ingresso in questo importante gruppo è di fondamentale importanza anche per dare all’azienda emiliana la possibilità di accedere alla rete commerciale estera del gruppo Giletta, attraverso la tedesca Gmeiner per il mercato tedesco, l’Arvel per il mercato francese, la Maquisfalt per la Spagna e la Russia con il polo produttivo a Kaluga. Inoltre grazie anche alla gamma ancora più completa 12 FARE dei prodotti Giletta + Assaloni, il gruppo sarà in grado di offrire combinazioni tali da coprire le esigenze del mercato di riferimento non solo in Europa, ma anche in Nord America ed Asia. È stata intitolata a Gustavo Trombetti, fondatore e primo Presidente di Camst, l’area verde di via Sebastiano Serlio a Bologna. Trombetti - rimane ancora oggi una figura importante perché ha sempre dimostrato di mantenere integri i propri principi democratici sia durante il periodo della resistenza, pagando anche col carcere la coerenza alle proprie idee, sia quando fondò e diresse la Camst, dimostrando sempre come fosse possibile trasformare le difficoltà e gli svantaggi in opportunità di crescita e sviluppo. Finalmente – ha proseguito Genco - Bologna gli rende quel merito che spetta all’uomo al quale si deve la nascita di Camst, che Il Sindaco Virginio Merola inaugura l’area verde intitolata a Gustavo Trombetti Gustavo Trombetti, fondatore e primo Presidente di CAMST comprese il senso della democrazia già quando, ancora adolescente, faceva il cameriere in un albergo a Bologna. Pochi anni dopo fu condannato al confino nel carcere di Turi, dove ebbe come compagno Antonio Gramsci, da lui assistito per molti mesi. Gramsci affidò i suoi “Quaderni del Carcere” a Trombetti che riuscì a trafugarli, consegnandoli alla storia. Nel dopoguerra Trombetti partecipò attivamente alla ricostruzione della società bolognese; la sua capacità carismatica di raccogliere intorno a sé persone legate da valori comuni di civiltà e progresso ha prodotto la fondazione della Camst nel 1945. “Trombetti – ha ricordato Paolo Genco, attuale Presidente di Camst oggi conta quasi 11.000 dipendenti e che rappresenta per il territorio bolognese un’importante realtà sociale ed economica”. Oggi probabilmente la Camst non sarebbe una delle maggiori cooperative di lavoro d’Europa e la maggiore impresa di ristorazione a capitale italiano, se non ci fosse stata la ferma volontà, supportata da scelte importanti, di Gustavo Trombetti, che ha sempre mantenuto saldi i principi che coniugano gli interessi collettivi con quelli del singolo, la redditività dell’impresa con i principi cooperativi per gli aspetti sociali e di solidarietà verso i soci lavoratori. Per questo anche la sede legale di Camst a Villanova di Castenaso è stata dedicata CAMST FARE 13 ELSA SOLUTIONS, SPECIALIZZATI NEL MOTION CONTROL DAL 1982 Compie 30 anni la ex Commerciale Elsa, che dal 2011 è stata ribattezzata Elsa Solutions per sottolineare la filosofia aziendale: per ogni applicazione, la giusta soluzione. Il core business dell’azienda, nata grazie all’impegno dei 2 soci fondatori, Enzo e Deanna, è costituito dalla distribuzione di prodotti per l’automazione industriale, motori elettrici AC/DC Sicmemotori, azionamenti ed inverter Control Techniques e dalla fornitura di servizi System Integrator quali installazione, programmazione e messa in servizio. Questi servizi sono stati sviluppati con il passare degli anni, grazie al sostanziale contributo dei collaboratori che nel frattempo sono entrati a far parte del team e che sono cresciuti professionalmente da un punto di vista tecnico, e oggi possono annoverare una specifica esperienza di campo nell’ambito del Motion Control, vero punto di forza dell’azienda. Così l’obiettivo è diventato quello di soddisfare le esigenze del mercato offrendo soluzioni personalizzate di automazione per impianti, e di service e assistenza rivolta a quell’ambito, notoriamente impervio, di azionamento e controllo del moto. Privilegiando la qualità dei contenuti tecnici nei rapporti con i suoi interlocutori, adattando e modificando il proprio assetto alle naturali evoluzioni del mercato, la società si propone oggi con una struttura snella organizzata su tre linee specifiche di prodotti – motori elettrici, azionamenti industriali e dispositivi di retroazione – strettamente connesse tra loro allo scopo di servire un pacchetto di prodotti di grande qualità quali Sicmemotori, Emerson Control Techniques, Precilec Radio Energie ed Hengstler. Il tutto arricchito dall’importante servizio di pronta consegna, grazie ad un magazzino di riferimento a livello nazionale disponibile sempre (24/7), per soddisfare le esigenze dell’utente finale ma anche del costruttore di macchine automatiche che ricercano sempre la massima efficienza e la massima prontezza per i ricambi. © RIPRODUZIONE RISERVATA a Gustavo Trombetti, i cui principi ispiratori rimangono un segno storico indelebile nelle attuali scelte strategiche. CUBO Cubo, società bolognese di consulenza aziendale, ha deciso di lanciare workshops sinottici della durata di 4 ore, al fine di rispondere alle richieste del mercato di conoscere i principi guida di alcune tecniche innovative con le quali ottenere forti riduzioni 14 FARE Elena Cuppini, responsabile marketing e sviluppo commerciale di Cubo di costi. In base alle consolidate esperienze maturate e alla continua collaborazione con il Centro di Formazione e Consulenza di Ford Weiterbildung di Colonia (Germania), Cubo ritiene sia suo compito, partendo da esempi reali, far conoscere e valutare tali principi guida in base ai quali le aziende potranno decidere se, come, quando approfondirli per una loro introduzione in azienda. Gli incontri sono programmati di pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30, e saranno seguiti da una cena conviviale, durante la quale discutere dei temi presentati e introdurre eventuali approfondimenti. Gli workshops già programmati GLI IMPRENDITORI CINESI DELLA MODA AL CENTERGROSS PER L’ “EMILIA-ROMAGNA CHINA FASHION ROUNDTRIP” Gran finale per le celebrazioni del 40° anniversario del Centergross di Argelato. L’evento “Emilia-Romagna China Fashion Roundtrip” ha ospitato una missione incoming di operatori cinesi del settore moda e distribuzione, coinvolgendo sette primari marchi di produzione di moda Made in Italy. Tra i presenti le bolognesi Grant, produzione di abbigliamento da bambino, e Hettabretz, ammiraglia della produzione di capi spalla in pelli pregiate e tessuti di lusso, oltre chiaramente allo stesso Centergross, la piattaforma aggregativa e distributiva del pronto moda, tessile, accessori e commercio più grande d’Italia ed una delle più famose in Europa. Lo scopo del progetto Emilia-Romagna China Fashion Roundtrip, alla sua prima edizione e che già prevede una replica per il 2013, è stato totalmente raggiunto con la visita ufficiale della Camera di Commercio Cinese Import Export di Tessile ed Abbigliamento (CCCT) con ben 25 operatori del settore al seguito, alla ricerca di accordi commerciali, distributivi e finanziari con gli omologhi italiani. Il progetto, elaborato dalla bolognese KF&F, segue altri eventi già svolti a seguito della presenza del gruppo di aziende emiliano-romagnole alla passata Fiera Chic di Pechino, e rappresenta il consolidamento di un’asse continuativo di interscambio fra il territorio emiliano-romagnolo e la Repubblica Popolare Cinese. All’interno della manifestazione anche il Forum Italia-Cina 2012, evento introdotto da un messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che ha coinvolto figure eminenti quali il Ministro del lavoro Elsa Fornero, il Direttore Rai Emilia-Romagna Fabrizio Binacchi, , il Consigliere commerciale del Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese in Milano Li Bin, il Segretario generale del CCCT, Zhang Xi An e molti altri. Il Ministro del lavoro Elsa Fornero nel suo intervento al Forum Italia-Cina Durante il Forum sono stati assegnati i Premi Giovani per il Futuro 2012 al Centergross di Centergross, rivolto ai giovani che hanno creato nuove imprese o che si sono impegnati nel passaggio generazionale e i giovani lavoratori dipendenti segnalati dalle aziende. “Con questo evento, promosso dal Centergross e dalla China Chamber of Commerce for Import & Export of Textiles, si intende sottolineare un aspetto importante dell’imprenditoria: i nuovi talenti che da soli e in modo innovativo sono entrati nel settore per sviluppare le attività del distretto, la specializzazione delle imprese e realizzare in tal modo il bene comune del territorio” ha rilevato Lucia Gazzotti, Presidente del Centergross. © RIPRODUZIONE RISERVATA sono: • DOE – Metodologia per ridurre i costi della sperimentazione; • SPC – Utilizzo e vantaggi dei metodi statistici di controllo; • G8D – La soluzione dei problemi; • MMOG – Material Management Operation Guideline/Logistics Evaluation; • Introduzione all’uso della metrologia basata su MSA; • I processi lean e l’analisi dei tempi e dei metodi; • Design to Cost; • FMEA – Analisi sistemica dei rischi di guasto; • Le metodologie per innovare – prepararsi per il domani; • Lean Office. www.cuboconsulenza.com [email protected] DNV BUSINESS ASSURANCE illycaffè è la prima azienda ad essere certificata da DNV Business As- surance “Green Coffee Responsible Supply Chain Process”, lo standard che attesta la capacità della struttura aziendale di porre in atto un approccio sostenibile nei processi e nelle relazioni con gli stakeholder lungo tutta la filiera, in particolare lungo la catena di fornitura. Un modello innovativo in quanto assegna un ruolo cruciale alla qualità e alla creazione e condivisione di valore. “Siamo orgogliosi di avere ottenuto questa certificazione, un riconoscimento al modus operandi che FARE 15 HELPDESK: QUANDO LE IMPRESE DEL TERZIARIO INNOVATIVO FANNO NETWORK Fare network nella consulenza, per condividere competenze, professionalità ed esperienze e per offrire i propri servizi in maniera omogenea e coordinata, creando maggior valore per il sistema imprenditoriale e migliorando la competitività dei singoli componenti. E’ questa l’idea alla base di Helpdesk, il nuovo progetto di aggregazione di società di consulenza presentato in occasione di “Farete”, che vede protagoniste sette imprese - Cubo Società di Consulenza Aziendale srl, Genia Business srl, I.D.S.C. Investimenti Direzione Servizi e Consulenza srl, InTeam srl, Meliora Consulting srl, Mondaini Partners srl, Roncucci & Partners Group - appartenenti al Settore Terziario Innovativo di Unindustria Bologna. Le aree tematiche coinvolte vanno dallo sviluppo business alla logistica, dall’innovazione dei prodotti e dei processi al marketing, dall’internazionalizzazione alla finanza e controllo, dal risk management alle risorse umane. L’obiettivo ambizioso è integrare le specializzazioni ed i limiti dimensionali delle singole società, unendo le forze per allargare il raggio di azione a tutto il territorio nazionale. L’auspicio è aver gettato le basi per un modello di consulenza che regga il confronto con le maggiori realtà nazionali ed internazionali sotto il profilo dell’organizzazione, e che risulti vincente grazie ai legami indissolubili con il territorio bolognese. Le Pmi bolognesi necessitano infatti di supporto specialistico a tutto campo per affrontare una crisi economica epocale che sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di interi comparti produttivi. Per aiutare le imprese a sviluppare la cultura d’impresa necessaria ad orientarsi tra termini tecnici ed obblighi normativi sempre nuovi, Unindustria Bologna ha promosso anche la pubblicazione del manuale Helpdesk, un documento che affronta più di 50 diverse problematiche tipiche delle Pmi, nelle diverse aree aziendali, spiegando con un linguaggio chiaro e semplice di cosa si tratti. Il documento Helpdesk è scaricabile gratuitamente dal sito internet di Unindustria Bologna http://www.unindustria.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/71829. I mesi di elaborazione di questo documento sono stati il presupposto che ha consentito alle sette società di giungere ad una profonda condivisione di obiettivi e modalità operative, rendendo oggi Helpdesk una proposta realmente innovativa nel panorama della consulenza di direzione. Cristiano Cobianchi Presidente del Settore Terziario Innovativo di Unindustria Bologna © RIPRODUZIONE RISERVATA da venti anni caratterizza la nostra azienda ed è alla base dell’eccellenza del nostro prodotto”, ha commentato Andrea Illy, Presidente e Amministratore Delegato illycaffè. “illycaffè è da sempre una stakeholder company fondata sull’etica e ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita. Il concetto di qualità è centrale 16 FARE nella filosofia dell’impresa. E proprio la ricerca continua della qualità mette in moto un circuito virtuoso che crea valore per tutti gli interlocutori coinvolti, dal coltivatore di caffè fino al consumatore della tazzina. ” DNV Business Assurance, ente di certificazione internazionale leader di mercato, è stato lo sviluppatore di questo nuovo standard, prendendo in considerazione proprio il modello della catena di fornitura di illycaffè, integrandolo con le linee guida attuali ed emergenti in tema di sostenibilità e responsabilità d’impresa, nonché gli standard di riferimento per le attività di certificazione e di accreditamento. A NEW PRINT OF VIEW diversi da tutti per farti essere come nessun altro. FARE 17 www.tipografialtedo.com “La Certificazione Responsible Supply Chain dimostra che è possibile migliorare la qualità dei prodotti coniugando al tempo stesso orientamento alla sostenibilità e creazione di valore. Illycaffè ha intrapreso questo nuovo percorso con impegno e senso di responsabilità, consapevole che per modificare i comportamenti della filiera produttiva occorre adottare un approccio strategico e sistemico che non si limita a richiedere il rispetto di requisiti aggiuntivi ai propri fornitori ma che mira a un’azione di sensibilizzazione e coinvolgimento di tutti gli attori della filiera in un’ottica di creazione e condivisione del valore. Ci auguriamo che altre aziende seguano l’esempio di illycaffè ponendosi come attori del cambiamento rivedendo, in questa ottica, i loro processi di selezione e sviluppo dei fornitori” ha affermato Renato Grottola, VP & Chief Operating Officer di DNV Business Assurance. Il processo di certificazione è durato un anno, durante il quale DNV Business Assurance ha dato luogo agli audit e l’azienda si è impegnata a perfezionare i propri processi interni per soddisfare i requisiti richiesti, coinvolgendo tutte le funzioni di il- 18 FARE lycaffè: Consiglio di Amministrazione, management e risorse operative. calibrazione del software della centralina, ottimizzano le accelerazioni DUCATI In occasione di Eicma, il Salone internazionale della moto a Milano, è stata presentata la gamma Ducati 2013. A polarizzare l’attenzione la nuova Hypermotard, caratterizzata da prestazioni sempre più “Hyper”, un design inconfondibile e tecnologie “user-friendly” per esaltare il piacere di guida. La nuova gamma è composta da 3 modelli: l’entusiasmante Hypermotard, l’estrema Hypermotard SP e una nuova pratica tourer, adatta all’uso quotidiano: la Hyperstrada. Nuovissima in termini di componentistica, l’intera famiglia Hypermotard viene equipaggiata dal motore di ultima generazione Ducati Testastretta 11° 821cc da 110 CV e un telaio a traliccio rivisto che incorpora elementi della ciclistica al vertice della gamma. L’ergonomia dell’intera famiglia è stata completamente rinnovata così come la dotazione di serie che prevede l’adozione del Ducati Safety Pack con Abs a 3 livelli, Ducati Traction Control a 8 livelli e Riding Mode integrati. Altra novità la nuova versione della supersportiva per eccellenza. Dopo il successo della 1199 Panigale, nel 2013 la gamma Superbike Ducati si completa con la nuovissima 1199 Panigale R, preparata e sviluppata dall’esperienza Ducati Corse per essere omologata la prossima stagione nel campionato World Superbike. Bielle in titanio, volano alleggerito, bilancieri con trattamento DLC (Diamond Like Carbon) e l’ultima Inconfondibile la nuova Hypermotard della Ducati dell’albero motore e le prestazioni del motore Superquadro. Numerosi i componenti in fibra di carbonio, che permettono alla versione R lo straordinario peso di 165Kg. Inatteso e altrettanto piacevole l’inedito Diavel Strada, nuova versione disegnata specificatamente per i lunghi viaggi ed equipaggiata con componenti ed accessori di chiara ispirazione turistica: nuovo parabrezza, manubrio leggermente allungato e riposizionato, nuova sella touring, manopole riscaldate, ampie borse la- La nuovissima 1199 Panigale R terali di serie. La presentazione della gamma 2013 è stata anche l’occasione per Gabriele FARE 19 QUARANTACINQUE CANDELINE PER LA NUOVA STAR Un 45° anniversario denso di aspettative per la Nuova Star, che continua nel trend di crescita vicino alla doppia cifra ottenuto nel 2011 e prepara l’ingresso in azienda della terza generazione. Nel 1967, data di fondazione, la prima cerniera per forni e cucine prodotta dalla Star (Stampaggi Artigiani) era sul mercato da una decina d’anni e le richieste dal mercato degli elettrodomestici erano diventate preponderanti rispetto alle minuterie metalliche fino ad allora prodotte. Per questo i soci fondatori Angelo Vanini ed Augusto Zanetti decisero di innoIl manifesto per i 45 anni della Nuova Star vare l’azienda e dedicarsi con passione alle sole cerniere per tutti gli elettrodomestici. Viene così fondata la Nuova Star, e da allora la crescita è stata vertiginosa: nel 1972 ha conquistato il mercato tedesco con la prima cerniera a fulcro variabile, nel 1986 è sbarcata nel mercato nord americano con cerniere per porte pesanti. Nel 1988 c’è stato il primo cambio generazionale, che ha portato la piccola azienda artigiana ad essere la realtà industriale oggi riconosciuta come leader mondiale nelle cerniere per il mercato del caldo. Nel frattempo il mercato si è sviluppato nei cinque continenti raggiungendo oggi mercati che vanno dalla Nuova Zelanda al Brasile a tutto il Nord America, arrivando anche nei mercati asiatici con una produzione che supera i 30 milioni di pezzi l’anno. Di pari passo Nuova Star ha sviluppato un catalogo di componenti sempre più ricco, dedicato alle più svariate applicazioni, la cui punta di diamante sono oggi soluzioni di cerniere soft-close per forni e cucine, lavatrici e frigoriferi, nonché soluzioni d’avanguardia per lavastoviglie. Su un totale di 89 addetti, ben 12 unità sono dedicate alla ricerca e sviluppo di progettazione fornendo un servizio aggiunto ai propri clienti. A testimoniare la continua attività di ricerca, basti pensare che sono oltre 20 i brevetti attualmente attivi. L’automazione spinta, l’utilizzo di isole robotizzate, tecniche di produzione lean hanno consentito alla Nuova Star di essere più competitiva rispetto ad aziende simili che producono in mercati low cost, ma contemporaneamente di garantire un elevato standard qualitativo utilizzando unicamente materiali di provenienza europea. Grazie all’impegno del CdA, dei dirigenti, delle maestranze tutte, si stanno acquisendo nuovi La sede dell’azienda a Zola Predosa clienti, con l’obiettivo di mantenere alto il significato di Made in Italy e con l’orgoglio di chi ha saputo creare con il proprio impegno un’impresa di successo internazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA La nuova Ducati Diavel Strada 20 FARE Del Torchio, AD di Ducati Motor Holding, di fare il punto della situazione. Malgrado una condizione di mercato e di economia difficile in tutto il mondo, Ducati prosegue la sua fase di crescita e di miglioramento. “Prevediamo di chiudere il 2012 con un 20% in più sul fatturato record del 2011 - ha detto Del Torchio – e oltre 44.000 moto immatricolate. Oggi Ducati è diventata ancora più ‘globale’, circa nove moto su dieci prodotte a Borgo Panigale sono destinate all’estero. Gli Usa rappresentano il nostro primo mercato, dove stiamo registrando una costante crescita a due cifre, e ci sono aree che ancora non hanno espresso il loro intero potenziale, come l’estremo oriente e l’America sts italiana BREVETTI MODELLI D’UTILITÀ DESIGN MARCHI DIRITTO D'AUTORE INTERNET NUOVE VARIETÀ VEGETALI CONSULENZA TECNICO-LEGALE RICERCHE SORVEGLIANZE Proteggere le idee, valorizzare i progetti, vincere la concorrenza. Luppi&Crugnola Consulenti in Proprietà Industriale Intellectual Property Attorneys MODENA | BOLOGNA | MILANO | www.lcpat.com | [email protected] FARE 21 DA OLTRE 35 ANNI IL CONTRACT CUSTOM SI CHIAMA PAOLO CASTELLI SPA La Paolo Castelli Spa, con più di 35 anni di attività nel campo del contract custom, è diventata una delle aziende italiane di riferimento del settore. Tra gli obiettivi aziendali vi è quello di mettere al servizio della clientela la propria esperienza nel saper combinare la sapiente maestranza artigianale italiana con le più moderne tecniche di produzione. L’azienda si avvale del lavoro di architetti, ingegneri, designers, graphic designers e tecnici altamente qualificati, e vanta un portafoglio di clienti fidelizzati di primissima importanza, spaziando in realizzazioni che vanno dalla fornitura esclusiva a più grandi installazioni in Italia e all’estero. Il progetto dell’ingresso della nuova sede della La Paolo Castelli Spa è in grado di fornire un servizio nelle fasi di progettazione, prototipizzaPaolo Castelli SpA zione, installazione, implementazione, assicurando un eccellente servizio, anche realizzando pezzi d’arredo di design e prodotti creati ad hoc, a seconda delle esigenze del caso. Le immagini illustrano i rendering dell’intero complesso dove sorgerà la nuova, prestigiosa sede della Paolo Castelli Spa, all’interno degli spazi del Polo di Ozzano dell’Emilia, a pochi chilometri dal centro di Bologna. La struttura, denominata “Sistema Ozzano”, di nuovissima progettazione e realizzazione, ospita già l’eccellenza nel panorama imprenditoriale bolognese. La Paolo Castelli Spa trova quindi il suo giusto spazio negli gli ambienti realizzati con la collaborazione di uno dei migliori studi di architettura. Per gli arredi esterni, alcuni pezzi icona della collezione Domodinamica, tra cui l’artistica seduta Queen, realizzata in piuma cemento. La futura sede della Paolo Castelli SpA sorgerà ad Ozzano Emilia Latina”. Ufficializzati inoltre i programmi sportivi Ducati per il 2013, confermando i quattro piloti per la MotoGP (Andrea Dovizioso e Nicky Hayden per il Ducati Team e Ben Spies e Andrea Iannone per il Team satellite) ma anche annunciando il nuovo Team Ducati Alstare, coordinato dalla struttura belga di Francis Batta, che la prossima stagione parteciperà al Campionato Mondiale SBK con Carlos Checa e Ayrton Badovini sulla nuova 1199 Panigale. 22 FARE ESPANSIONE MARKETING La PDT – Photodynamic Therapy potrebbe costituire la chiave anche per la prevenzione dei tumori epiteliali nei soggetti a rischio, non solo per la cura. Una scoperta che potrebbe cambiare drasticamente il mondo dell’oncologia dermatologica. Sono ancora pochi i centri al mondo che stanno sperimentando questa tecnica, la cui tecnologia è tutta italiana ed è stata sviluppata da Espansione Marketing, azienda di Bologna le- © RIPRODUZIONE RISERVATA ader nel settore medicale, e portata avanti da un team di medici esperti, tra i quali il Dottor Paolo Mezzana, Specialista in Chirurgia Plastica e responsabile del Servizio di Dermatologia Oncologica della Casa di Cura Monospecialistica Oncologica U.S.I. Marco Polo di Roma, un centro all’avanguardia per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori, anche quelli della pelle. “I risultati ottenuti fin’ora sono eccellenti. – Ha commentato il dottor Mezzana. – Si tratta di una tecnica FARE 23 ARTE E SCIENZA IN PIAZZA™ A BOLOGNA DAL 19 GENNAIO AL 10 FEBBRAIO Dal 19 gennaio al 10 febbraio 2013 torna a Bologna “Arte e Scienza in Piazza™”, la manifestazione di diffusione della cultura scientifica organizzata da Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna. Oltre 100 eventi tra mostre, spettacoli, incontri con personalità del panorama scientifico e culturale, film, giochi e laboratori creativi tra arte e scienza. Il centro storico di Bologna, da Palazzo Re Enzo alla Biblioteca Sala Borsa, dal Voltone del Podestà a Piazza Nettuno, si trasformerà per 3 settimane in un grande Art + Science Center che coinvolgerà il pubblico di ogni età. “Arte e Scienza in Piazza™” fa parte del programma pluriennale (2011-2015) di Fondazione Marino Golinelli dal titolo “La Cultura nutre il Pianeta”. Obiettivo: stimolare e migliorare il rapporto con la scienza, la tecnologia, l’innovazione e la ricerca, contribuire Alcune immagini dell’edizione 2012 di “Arte e Scienza alla crescita culturale del Paese, educando i futuri cittadini alla consapevolezza e alla in Piazza” (Foto di Michele Famiglietti) responsabilità per guardare con fiducia al futuro. Cuore dell’edizione 2013 sarà la mostra di arte e scienza “Benzine. Le energie della tua mente”, un progetto di Giovanni Carrada, a cura dello stesso Giovanni Carrada e Cristiana Perrella. E’ una mostra di arte e scienza promossa e prodotta dalla Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano. L’esposizione sarà a Bologna a Palazzo Re Enzo dal 19 gennaio al 10 febbraio e successivamente a Milano presso La Triennale dal 19 febbraio al 24 marzo. Tema della mostra: quale risposta ciascuno di noi può dare alla crisi, caratterizzata dal difficile passaggio del nostro paese a un’economia basata sull’innovazione? Il successo di persone, imprese e paesi dipende sempre più direttamente da ciò che le persone sono in grado di “inventare”. In Italia, la consapevolezza di questo passaggio – nella vita, nella scuola, ma soprattutto nel lavoro – è rimasta finora un fatto piuttosto elitario, e ancora meno diffusa è la conoscenza delle risorse mentali da mettere in moto. L’obiettivo della mostra è quindi quello di imparare a conoscere le energie della mente, e capire in che modo possano servire per creare qualcosa di nuovo, in qualsiasi campo. Nei sette ambienti espositivi, dedicati ad altrettante forme di “energia” (l’arte, le idee, la creatività, gli altri, il nuovo, il saper imparare, la passione), le intuizioni di alcuni grandi artisti contemporanei saranno affiancate da exhibit che toccano temi di attualità, economia, scienze sociali, ma soprattutto con le scoperte scientifiche sul funzionamento del nostro cervello. Concept dell’allestimento: Iosa Ghini Associati. Molti saranno poi i dibattiti e le conferenze, a partire da i “dialoghi”, un ciclo di incontri di approfondimento culturale e divulgativo, in relazione ai temi affrontati dalla mostra di arte e scienza, con importanti ospiti del panorama culturale e scientifico per parlare delle “benzine” che muovono il mondo. E poi le agorà della ricerca, gli incontri con l’autore e gli spettacoli della scienza. Al Science Center, invece, percorsi espositivi e laboratori interattivi per tutte le età faranno sperimentare in prima persona le meraviglie della scienza: tre mostre interattive, altrettante aree sperimentali con laboratori hands-on e il Planetario. Start Laboratorio di Culture Creative (il progetto del Comune di Bologna e della Fondazione Marino Golinelli) ospiterà il Children Center energetico di Arte e Scienza in Piazza che proporrà iniziative dedicate a bambini e ragazzi dai 2 ai 13 anni: animazioni, giochi, quiz e video per capire a cosa serve e cosa è l’energia. www.artescienzainpiazza.it [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 FARE non invasiva che utilizza una fonte di luce monocromatica a bassa intensità applicata a breve distanza dalla cute. In questo modo, si riescono a distruggere selettivamente le cellule mutate che per l’aumentata velocità di replicazione assorbono e trasformano più rapidamente un farmaco, l’acido aminolevulinico, che funge da marcatore biologico”. Nata come terapia per la cura delle cheratosi attiniche e degli epiteliomi basocellulari, negli ultimi anni la PDT sta trovando applicazione anche per la cura di altre patologie della pelle, dall’acne alle verruche volgari, ai disordini dell’apparato pilosebaceo, fino al fotoringiovanimento. La cheratosi attinica rappresenta un indicatore di eccessiva esposizione cumulativa al sole e, nello stesso tempo, costituisce un possibile precursore del carcinoma spinocellulare invasivo. La sua incidenza è in aumento in tutto il mondo. Un recente studio condotto in Italia, effettuato su oltre 12.000 soggetti sopra i 45 anni, ha stimato una prevalenza della patolo- gia pari all’1,4% della popolazione (Naldi 2006). In una percentuale tra il 5 e il 20% le cheratosi attinniche possono evolvere, per una mutazione UV-indotta, verso un carcinoma invasivo a cellule squamose. Il team del Dr.Mezzana sta sperimentando la metodica anche a scopo preventivo. “Sono stati finora arruolati più di 30 soggetti, con fototipo chiaro e una spiccata predisposizione allo sviluppo di neoformazioni epiteliali precancerose, come le cheratosi attiniche o di veri e propri tumori cutanei, che in passato erano stati più volte trattati con altre terapie. La sostanza foto sensibilizzante utilizzata è il 5-ALA (acido 5 aminolevulinico), che applicato sulla cute circa un’ora prima del trattamento, si lega selettivamente alle cellule malate rendendole bersaglio di un fascio luminoso, che ne determina la distruzione selettiva. Si tratta di una metodica particolarmente innovativa, non solo perché sfrutta Led ad elevata potenza (>100Mw/ cmq), ma soprattutto perché, agendo ad una distanza minima dai tessuti (circa 5-10 mm), garantisce l’assenza di dispersione energetica, garantendo risultati apprezzabili già dalle prime sedute. La tecnica utilizzata è l’unica PDT brevettata in cui la distanza tra la cute e i Led non supera i 10 mm, ciò ottimizza l’assorbimento da parte delle cellule alterate, riducendo i tempi di esposizione e diminuendo la convalescenza del paziente” ha spiegato il dottor Mezzana. “Nei 14 mesi di follow-up i pazienti non hanno sviluppato lesioni precancerose o vere e proprie neoplasie epiteliali nelle aree trattate, mostrando peraltro anche miglioramenti a livello del danno da foto invecchiamento – ha continuato il Dottor Paolo Mezzana -. Se confermati, i dati sperimentali finora raccolti, permetteranno la diffusione su scala mondiale di una metodica di semplice esecuzione, pressocché priva di complicanze, per il trattamento di pazienti con la tendenza a sviluppare tumori cutanei di tipo epiteliale, con una forte riduzione della morbilità e della mortalità”. La tecnologia di riferimento è oggetto sia di CE Medicale (CE0476) sia di validazione FDA USA e CMDCAS Canada. Inoltre la particolarità applicativa del trattamento è coperta da diversi Brevetti internazionali. GONDRAND Nel cuore dell’Emilia, a due passi da Bologna, sorge la sede Gondrand di Anzola Emilia. Un magazzino di ampia metratura, dotato di cancello carrabile con doppio ingresso sia in entrata che in uscita, video sorvegliato e Il nuovo magazzino Gondrand di Anzola dell’Emilia sicuro anche ermeticamente, perché totalmente protetto da ogni fonte di umidità. L’area si estende fino a 954 mq, di cui una parte scaffalata (per un totale di circa 150 pallets) e una parte, di 277 mq, attrezzata con 72 contenitori per traslochi da 14 mc ciascuno, (impilati a gruppi di 3), e 3 FARE 25 contenitori da 10 mc ciascuno. Numeri importanti e una sistemazione ideale per merci e attrezzature di ogni tipo: materiale cartaceo, arredi, abbigliamento, e in generale per tutti quei beni che necessitano di un ambiente asciutto. Costruito secondo le norme antisismiche, la sede Gondrand di Anzola Emilia è la soluzione ideale per chi cerca un deposito affidabile, funzionale e personalizzato, in linea con una storia di grande professionalità che dura dal 1866. Aperto ad orari ufficio, offre soluzioni diversificate a costi competitivi: a disposizione dei clienti, soluzioni su misura e box riservati per traslochi liberi. [email protected] GRAFICHE DELL’ARTIERE Dopo aver ottenuto la Certificazione di Catena di Custodia FSC nel 2010, e successivamente la UNI EN ISO 9001:2008, Grafiche dell’Artiere ha conseguito anche la prestigiosa Certificazione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004. Questo riconoscimento, che certifica il “Ciclo di lavorazione completo del prodotto stampato mediante lito-offset e digitale”, si pone quale obiettivo pri- 26 FARE mario il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, ma consente anche di ridurre i costi, di migliorare l’efficienza, di accedere a finanziamenti pubblici e di migliorare l’immagine aziendale attraverso una maggiore visibilità e credibilità. La principale caratteristica della certificazione ISO 14001 è che non attesta una particolare prestazione ambientale in base a livelli predeterminati, ma dimostra che l’azienda ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività, e ne ricerca sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile. La gestione ambientale è un fattore che sta diventando sempre più importante anche nella competizione commerciale, grazie a orientamenti legislativi comunitari che premiano le imprese che adottano una politica aziendale rispettosa dell’ambiente. Per Grafiche dell’Artiere questa certificazione rappresenta un traguardo importante ma anche un nuovo punto di partenza, che conferma l’impegno e la dedizione di un’azienda che ha saputo trasformare il proprio mestiere in arte. GRUPPO CIEMME Il 28 Settembre, presso la prestigiosa cornice del Teatro Comunale di Bologna, Gruppo Ciemme, in collaborazione con IBM Italia, ha presentato alle aziende presenti, come le nuove tecnologie ed il cloud computing possano entrare a far parte delle diverse realtà IT. Nella prima parte della mattinata IBM, con Alessandro Chinnici e Maja Barel, ha mostrato come si compone l’offerta SmartCloud, e cosa significhi essere nel cloud: la tecnologia deve soddisfare esigenze diverse e, allo stesso tempo, consentire un controllo dei costi e della qualità dei servizi, garantendo apertura, sicurezza ed espansioni future. La proposta IBM risponde completamente a questi requisiti, apertura ed integrazione verso qualsiasi altro sistema, qualità e sicurezza ai massimi livelli, ed una scelta di funzionalità ampia e completa, che non si limitano alla sola posta, ma offre anche solidi e utili strumenti di collaboration & social computing. Nella seconda parte Gruppo Ciemme ha raccontato come alcuni propri clienti, in settori diversi e con dimensioni di ogni tipo, già oggi sfruttino le tecnologie cloud, anche in ambienti misti, per risolvere problematiche di natura diversa. Dalla gestione di applicazioni e soluzioni dipartimentali, alla gestione totale dei sistemi informativi. Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno potuto prendere parte ad una visita guidata del Teatro, scoprendone anche alcuni segreti visibili a pochi. Ancora una volta Lotus ha dimostrato di essere un buon investimento in un piattaforma tecnologica che riesce a stare al passo dei tempi ... sia con il sole che con le “nuvole”.... MAYA BEAUTY ENGINEERING È stato inaugurato a Casalecchio di Reno il nuovissimo Medical Beauty Clinic, il primo centro medico che si avvale esclusivamente di macchinari di alta tecnologia Made in MBE. CON POSTE ITALIANE UN NEGOZIO ONLINE PER L’E-COMMERCE DELLE IMPRESE Poste Italiane ha maturato negli anni una grandissima esperienza in tutti gli ambiti dell’e-Commerce lavorando con le più grandi aziende italiane che vendono online. Adesso si è deciso di creare l’offerta Poste e-Commerce per mettere la nostra esperienza anche a disposizione delle imprese più piccole ed essere partner perchè il business cresca insieme a noi. Poste e-Commerce è infatti la soluzione che Poste Italiane offre alla piccola e media impresa italiana: una concreta possibilità di sviluppare le proprie vendite online, migliorando le tipiche offerte presenti sul mercato e mettendo a disposizione tutto quello che serve per far decollare il business online. Poste Italiane offre due soluzioni, Smart e Master, con servizi opzionali pensati appositamente per venire incontro alle specifiche necessità dell’impresa. Un negozio e-Commerce “chiavi in mano” - Per fare e-Commerce non basta avere un sito internet. Questo Poste Italiane lo sa bene. E infatti non è interessata a fornire soltanto un sito, ma con Poste e-Commerce vuole diventare partner e far veramente vendere su internet. Per questo ha preparato un prodotto “chiavi in mano”, con un altissimo livello di integrazione fra il proprio nuovo sito e i servizi offerti dal Gruppo Poste Italiane (logistica, spedizioni, pagamento e molto altro). Inoltre con la crescita del proprio negozio online e il raggiungimento di determinate soglie di vendita si riceveranno riduzioni progressive del canone fino al suo azzeramento. Perchè Poste Italiane per il tuo e-Commerce – L’e-Commerce richiede un sito efficace e accattivante, ben realizzato e semplice da usare, ma anche - e soprattutto - servizi e competenze che permettano davvero di vendere. Per questo Poste Italiane offre: • soluzioni integrate di logistica, spedizione e pagamento; • assistenza per supportarti nella gestione quotidiana del tuo sito e-Commerce. Per un e-Commerce “tutto compreso”, offriamo: • un interlocutore unico per realizzare la copertura completa di tutte le attività; • un’offerta semplice, completa e integrata per accrescere il valore del tuo e-Commerce; • un prezzo tra i più competitivi del mercato; • la possibilità di azzerare il canone raggiungendo determinati volumi di vendita; • una ricchezza funzionale data dall’evoluta piattaforma tecnologica. Per contattarci: Natascia Gelli (cell. 3771614993 - Prevendita PosteImpresa); Claudia Cioni (cell. 3771614998 - Prevendita Poste Impresa) Doriano Bolletta, Responsabile dell’Area Territoriale Centro Nord di Poste Italiane Doriano Bolletta Responsabile Area Territoriale Centro Nord Poste Italiane Nato dall’idea di tre soci, Giulia Boccanera, figlia del Prof. Luciano Boccanera, noto ortopedico bolognese, Simone Civolani e il Dott. Vito Melito, il centro si avvale di uno staff altamente qualificato grazie alla consulenza di dermatologi, angiologi e nutrizionisti. Ma il centro non si esaurisce solo nella tecnologia Maya Beauty Engineering: propone trattamenti di medicina estetica di va- © RIPRODUZIONE RISERVATA Marina Guillaume ria natura, dalla chirurgia plastica a quella ricostruttiva, dalle metodiche dolci e non invasive come la propulsione di ossigeno e la radiofrequenza. Ambiente raffinato ma dove ci si può sentire a proprio agio, consigliati e guidati da medici e professionisti in un percorso di salute, bellezza e benessere. Maya Beauty Engineering è oggi una delle società leader nelle metodolo- FARE 27 40 ANNI DI SACA VISSUTI CON .... TRASPORTO Attenzione all’ambiente, al territorio ed alla mobilità: questo il focus su cui poggia la Cooperativa Saca specializzata nei servizi di autonoleggio con conducente. Nata nel lontano 1972 Saca, specializzata nei servizi di autonoleggio con conducente, grazie ad innovazione ed investimenti, ha saputo raggiungere traguardi di eccellenza che l’hanno collocata al top in Emilia Romagna e non solo. Una realtà dinamica, che da un’operatività specifica di noleggio di autovetture con autista, nel 1982 ha compiuto una grande svolta, passando al noleggio di pullman turistici e scuolabus, per poi iniziare nel 1994 l’avventura del trasporto pubblico locale. In questo scenario aziendale, il principale motore è dato da diversi fattori: l’intermodalità è stato l’elemento principale che è entrato nella “mission aziendale” della Saca, con sedi a Bologna, Modena, Reggio Emilia e depositi sparsi sul territorio; molte le tratte da e per i centri strategici e aeroporti, passando per le stazioni ferroviarie. Contestualmente a tale “rete” si muove il TPL (trasporto pubblico locale) servito con un totale di oltre 10 milioni di km all’anno. Le 204 imprese associate, escluso l’indotto, hanno permesso a Saca di possedere un servizio di logistica e trasporto all’avanguardia, dove le marginalità sono state reinvestite per rispondere sempre più ad un mercato difficile ed in via di costante evoluzione. Non solo una finalità commerciale, ma anche sociale che si collega ad una filosofia più spiccatamente di concreta sostenibilità: all’interno dell’azienda vi sono sistemi di produzione di energia pulita, con impianti fotovoltaici che non rifornisco di energia solo gli uffici, ma anche i mezzi elettrici in dotazione alla società. Il parco bus della SACA L’innovazione si è, poi, spostata verso progetti pilota, che hanno dato ottimi esiti, anche in termini di minor impatto ambientale, come il tr@nsitpoint. La Saca ha organizzato, infatti, un servizio di trasporto merci e logistica che permette ai camion di allocare il proprio carico in depositi fuori dal centro urbano di Bologna, dove professionisti prendono in consegna i vari carichi, diversificandoli per tratte e zone urbane, e consegnandoli al domicilio desiderato grazie anche a veicoli elettrici, arrivando a ben 100.000 consegne/anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Isabella Guillaume 28 FARE gie d’intervento, prime fra tutte la Propulsione di Ossigeno, il Collagen Calling e la Radiofrequenza. Fondata nel 1988 da un’intuizione di Alberto Guillaume e amministrata oggi anche dalle figlie Isabella e Marina, si è evoluta costantemente sempre all’insegna della qualità dei macchinari realizzati (tutti rigorosamente Made in Italy) e testati da prestigiosi istituti internazionali. Se in una fase iniziale la Maya Beauty si è rivolta soprattutto al settore estetico, oggi si avvicina sempre più al mondo medico con apparecchiature medicali di grande efficacia nella cura di inestetismi quali cellulite, adiposità localizzate, smagliature, acne, cicatrici. Nell’ultimo periodo Maya Beauty ha organizzato presentazioni e workshop prima in Libano poi in Arabia, riscuotendo un grandissimo successo. Quello arabo è A TDL, IL CARAVAN DI DOMANI TARGATO TECNOFORM, I “CARAVANNING DESIGN AWARD 2012 / 2013” E’ tornata dal Caravan Salon di Düsseldorf portando con sè non uno, ma addirittura due premi del “Caravaning Design Award 2012/2013”, il concorso di design più prestigioso al mondo (al quale concorrevano quest’anno 92 aziende di nove paesi). Davvero un successo, per la Tecnoform, l’importante rassegna tedesca. Merito del progetto TDL, al quale sono appunto andati i due ambiti riconoscimenti: “Best Interior Design” e “Best Practice”. Il primo ha premiato l’estetica e lo stile dell’ambientazione interna e sottolinea la crescente importanza dell’azienda nel caravanning. “Best Practice” premia invece quelle soluzioni che si distinguono per funzionalità e stabiliscono nuovi standard di riferimento. TDL (Tecnoform Design Lab), promosso dallo stesso direttore generale di Tecnoform, Roberto Kerkoc, è il risultato di un progetto complesso e ambizioso: creare una caravan, unica per raffinatezza delle soluzioni di arredo, completezza delle dotazioni e innovazioni tecno- Roberto Kerkoc (al centro) premiato con i “Caravanning Design Award” logiche, che tenesse conto delle esigenze di produzione in serie e vinti da Tecnoform per il 2012/2013 creasse sul mercato una domanda nuova. «Abbiamo raccolto tutto dentro un guscio di prestigio - spiega Roberto Kerkoc - coinvolgendo gli specialisti mondiali del settore e dando vita a un progetto che ha vinto i premi più prestigiosi e verrà addirittura lanciato sul mercato il prossimo anno. L’interesse concreto dimostrato da molti visitatori a Düsseldorf, che cercavano una suite di lusso con le ruote e hanno individuato in TDL il prodotto che mancava nel settore, ci dimostra che la strada è quella giusta». L’obiettivo di Tecnoform è stato trasferire in un ambiente caravanistico non solo finiture di pregio, ma anche soluzioni innovative, che tenessero conto delle esigenze stilistiche senza perdere di vista funzionalità e leggerezza dei materiali. E per la scocca ha scelto un partner d’eccellenza: Airstream, un vero e proprio fenomeno di culto, caravan americane caratterizzate da grandi dimensioni, ambienti interni curati e una scocca esterna dalle forme stondate, rivestita da inconfondibili pannelli di alluminio “a specchio”. TDL, inoltre, adotta legni provenienti da foreste gestite secondo i rigorosi standard del Forest Stewardship Council (FSC), l’organizzazione internazionale che opera per migliorare l’aspetto gestionale delle foreste di tutto il mondo. Per questo TDL è la prima caravan al mondo certificata FSC, a garanzia della sua piena sostenibilità ambientale. Un grande risultato per un’azienda che già aveva saputo rispondere alla crisi introducendo un sistema di just in time e di produzione flessibile (“preziosa è stata la consulenza di Porsche” ricorda ancora Roberto Kerkoc “che ci ha permesso di introdurre su tutte le nostre linee un concetto molto preciso di lean sia nella programmazione sia nella produzione”) e soprattutto nuove tecniche di produzione che hanno permesso un notevole risparmio di peso sugli arredi, sia nel settore nautico che nei caravan e autocaravan (“vogliamo in questo modo dare il nostro contributo concreto alla riduzione dei consumi di combustibile” sottolinea Kerkoc). A due anni dal suo cinquantesimo anniversario insomma Tecnoform, forte di 200 collaboratori di elevato profilo professionale e una storia ricca di successi imprenditoriali nella conquista dei grandi mercati, ha saputo sfidare la crisi con l’innovazione. Oggi produce 75.000 arredi su un mercato, quello europeo, che conta una produzione totale di circa 120.000 veicoli ricreazionali. In Australia detiene circa l’80% del mercato, negli Stati Uniti fornisce aziende leader come Winnebago e Airstream. E quei Caravaning Design Award conquistati a Düsseldorf stanno lì a confermare, ancora, la sua leadership internazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 29 un infatti mercato che si sta interessando sempre di più alle tecnologie estetiche. “Con l’ausilio del dott. Giovanni Posabella abbiamo presentato la tecnica del Gas Contouring racconta Roberto Bernardini, export manager di MBE - l’utilizzo combinato della Venusian Carboxytherapy unit , iniezione di CO2 e dell’Oxy Xtra MED, con la Propulsione d’ossigeno”. MG2 MG2 ha presentato una grande novità al Salon de l’Emballage di Parigi: la nuova GTF60, una formatrice, riempitrice e chiuditrice di espositori, scatole e vassoi completamente elettronica, caratterizzata da una grande flessibilità e da ottime performance produttive con applicazioni in ambito farmaceutico, cosmetico e alimentare. Un dettaglio della nuova Hasta presentata da MG2 a Parigi GTF60 impiega motori brushless, per garantire un funzionamento otti- 30 FARE male ed elevate prestazioni, offre una gamma di formato molto ampia e la possibilità di utilizzare diversi tipi di cartone pressato o cannettato. Questa macchina particolarmente innovativa vanta una velocità di funzionamento che può arrivare a 60 cicli/ minuto, mentre l’utilizzo di sistemi chainless riduce le necessità e i tempi di pulizia e manutenzione. Infine il design a balcone consente la totale accessibilità su ogni lato e ottimizza la conduzione della macchina. ci. Il risultato è una macchina dal layout notevolmente ridotto e compatto che vanta numerosi vantaggi, tra cui una velocità di produzione molto elevata, una concezione modulare che permette numerose configurazioni e un sistema di avvitamento dell’asta sul “plunger stopper”, corredato da un dispositivo di controllo coperto da una domanda di brevetto. MINERVA EDIZIONI La nuova GTF60 presentata da MG2 al Salon de l’Emballage “Amo gli scritti brevi, anzi, brevissimi e i frutti piccoli ma deliziosi che maturano a giugno. Le amarene, aspre e gustose e le ciliegie, dolci, rosse e sensuali come un bacio.” Essenziale. Un aforisma racchiude in una manciata di parole un pensiero, un’emozione, un concetto che sa arrivare senza fronzoli, senza sbavature, senza sovrastrutture. Un aforisma è MG2 è da sempre legata a concetti quali flessibilità ed innovazione e lavora a pieno ritmo per sviluppare soluzioni all’avanguardia, che consentano un alto livello di personalizzazione e possano al contempo consentire impieghi in settori differenti da quello farmaceutico, che rappresenta il tradizionale core business. Integra l’offerta della Packaging Division di MG2 un’altra importante novità presentata dall’azienda di Pianoro: l’astinatrice Hasta. Questa macchina inserisce lo stantuffo nella siringa pre-riempita basandosi su una tecnologia completamente nuova: MG2 ha infatti applicato i principi meccanici del movimento rotativo continuo che contraddistingue la produzione di macchine opercolatri- l’essenza della pulizia stilistica. Chi meglio di Giulio Rapetti, in arte Mo- CENTO ANNI DI ALIAV: L’ORGOGLIO DI QUELLI CHE HANNO FATTO L’ALDINI Un istituto d’eccezione come l’Aldini Valeriani non poteva non avere al proprio fianco un’associazione d’eccezione: l’Aliav (Associazione dei licenziati delle Aldini Valeriani), la più antica e longeva associazione di ex allievi esistente in Italia, che proprio nei mesi scorsi ha festeggiato un secolo di vita, essendo stata fondata nel 1912. Per l’occasione, anche i festeggiamenti sono stati fuori dell’ordinario: infatti, gli “aldiniani” hanno realizzato un ricco volume che ripercorre meticolosmente la storia non solo della loro scuola, ma più in generale di tutta la formazione tecnica a Bologna. Il risultato, il volume “Aldini Valeriani. Storia di una grande scuola bolognese”, è semplicemente meraviglioso. In oltre trecento pagine di grande eleganza viene ripercorso un pezzo tutt’altro che secondario della storia economica e sociale di questa città. Dal periodo d’oro della seta alle figure di Giovanni Aldini e Luigi Valeriani, dalla nuova Bologna industriale a cavallo fra ottocento e novecento alla stagione di Santa Lucia, La formella in cotto commemorativa per i 100 anni dell’Aliav, fino ai giorni nostri. Il tutto con grande ricchezza l’Associazione dei licenziati delle Aldini Valeriani di immagini e documenti: sfogliandolo si possono incontrare (citiamo alla rinfusa) una lettera di Lazzaro Spallanzani a Luigi Galvani, domande di ammissione alla scuola datate 1871, il calendario delle lezioni nell’anno scolastico 1848-49, e tantissime foto. Di pagine dei libri di testo, di modelli, di aule, di laboratori con gli allievi al lavoro. Ma anche della Coppa Florio 1908 di automobilismo, della liberazione di Bologna il 21 aprile 1945, o delle tante squadre che hanno fatto parte della Polisportiva Aldini Valeriani nelle diverse discipline. Un volume prezioso, che testimonia in profondità il grandissimo contributo della formazione tecnica allo sviluppo economico, sociale e culturale di Bologna. E che trabocca dell’amore e dell’orgoglio degli aldiniani per gli anni passati in Santa Lucia o in via Bassanelli. Ha scritto per l’occasione il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi: “l’Aldini Valeriani per intere generazioni ha rappresentato un luogo di disciplina, di sacrificio, di valorizzazione rigorosa dell’attività umana come prospettiva per la costruzione di una società futura. Non c’era un disegno preordinato: c’era amore per il proprio lavoro, rispetto per l’esperienza, coraggio di fronte al nuovo, spirito di collaborazione”. Non a caso, si direbbe, nel corso della serata celebrativa del centenario dell’Aliav, al Museo del Patrimonio Industriale, è stato distribuito un gadget sicuramente appropriato: una formella in cotto con le date fatidiche 1912-2012. “Il mattone di partenza” lo ha definito il Presidente dell’associazione, Andrea Zanotti “sul quale si basa l’inizio del secondo secolo Aliav”. (c.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA gol, ha saputo negli anni racchiudere in poche manciate di parole le più belle emozioni, i pensieri profondi, il disincanto della realtà vista con occhi lucidi ed attenti? E questo suo viaggio nella vita è raccontato attraverso poche manciate di parole, aforismi e pensieri. Un viaggio che tocca le mete più disparate: l’anima, l’amore, Dio, la morte, il destino… ma anche la vita quotidiana, i viaggi, la tecnologia. Così nasce “Le ciliegie e le amarene. Aforismi, pensieri e parole”, un libro che chiama la lentezza di sapersi godere un aforisma al giorno, da leggere e da portare con sé per riflettere, sorridere o semplicemente farlo proprio. Ma chiama anche la voracità con la quale ci si lascia tentare dalle ciliegie… per una scorpacciata di parole. Un’opera unica che racchiude la spontaneità del pensiero, la profondità dell’analisi, il sorriso dell’ironia. Un caleidoscopio di FARE 31 colori e sfumature che porteranno il lettore a conoscere meglio il mondo e l’essenza di Mogol. Giulio Rapetti da 50 anni è l’autore italiano più noto presso il grande pubblico con lo pseudonimo di Mogol. Quasi sempre è ricordato per il fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, sebbene il suo contributo alla musica leggera italiana sia stato di respiro più largo, come testimoniano i contributi, fra i tanti, per Mina, Adriano Celentano, Riccardo Cocciante, Gianni Morandi, Mango, Rino Gaetano e molti altri. La presentazione del libro, edito dalla bolognese Minerva Edizioni, è stata accompagnata da una bella serata lo scorso 26 ottobre al Teatro delle Celebrazioni tra racconti, memorie e musica fortemente voluta da Mogol ad offerta libera, il cui ricavato (quasi 12.000 euro dal Centergross di Bologna) è stato interamente devoluto al progetto di ricostruzione post terremoto per il centro sociale anziani “Galuppi-Ramponi” di Pieve di Cento. Altri 2.000 euro sono stati donati al Comune di San Pietro in Casale per un analogo progetto di recupero di un centro per giovani anch’esso gravemente danneggiato dal recente sisma che ha colpito e devastato la nostra Emilia. REGLASS Tutta bolognese l’invenzione che consente di intervenire per la messa in sicurezza delle strutture prefabbricate non progettate con criteri antisismici, senza modificare lo schema statico originario. Reglass di Minerbio ha infatti presentato Sismocell, 32 FARE un tubo cilindrico in metallo e fibra di carbonio che, applicato in corrispondenza del nodo trave pilastro, consente di dissipare l’energia dell’azione sismica annullandone, entro certi limiti, gli effetti distruttivi. Ha finalità prettamente antisismiche il nuovo dispositivo Sismocell di Reglass Reglass si occupa da 35 anni di prodotti per applicazioni strutturali ma è stato proprio il terremoto emiliano a spingere Luca Pirazzini, che oggi guida l’azienda di famiglia, a concentrarsi sul collegamento travepilastro. L’idea si fonda su “principi già conosciuti ed utilizzati in altri settori come l’automotive e quello ferroviario”, spiega Pirazzini. “Spero possa servire a risolvere un problema molto importante anche dal punto di vista economico”, dato che rispetto agli interventi di tipo tradizionale, che “costano dieci volte di più e sono molto complessi”, il nuovo sistema “può essere una risposta sicura, economica e di facile applicazione” per le quasi 4.000 imprese che aspettano un intervento di messa in sicurezza. Tra questi imprenditori, “ne ho sentiti molti dire che, visti i costi - continua Pirazzini - conviene loro demolire e ricostruire, magari migrando altrove”. L’invenzione, presentata al Saie di Bologna e al Made di Milano, è già brevettata in Italia, ed è stata messa a punto in collaborazione con il Ciri – Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna, laboratorio presso il quale sono state effettuate le prove sperimentali. Rispetto alle tradizionali tecniche di intervento, con collegamenti travepilastro rigidi, Sismocell aggiunge la fondamentale funzione di assorbimento dell’energia: grazie alla combinazione metallo-fibre di carbonio, permette alla trave di avere uno spostamento controllato rispetto al pilastro sul quale è appoggiata. Ciò consente anche di avere alla base dei pilastri sollecitazioni di entità ben definita, ed inferiori rispetto a quelle che si avrebbero qualora il collegamento trave-pilastro fosse rigido. Il sistema consente sia di realizzare interventi di rafforzamento locale, sia di essere inserito in interventi definitivi di adeguamento sismico della struttura, permettendo in certi casi di non dover intervenire per rinforzare le fondazioni del fabbricato, con evidenti risparmi in termini economici e di tempi richiesti per gli interventi. Secondo Claudio Mazzotti, docente di Tecnica delle costruzioni alla facoltà di Ingegneria dell’Alma Mater, si tratta di un esempio molto brillante di dove si può arrivare con la collaborazione tra Università e imprese e, se ben progettata, “l’applicazione di Sismocell è in grado di far fronte sia alla fase immediata della messa in sicurezza che a quella successiva, di carattere permanente”. SIRA INDUSTRIE Continua il programma di potenziamento ed internazionalizzazione di Sira Industrie, gruppo leader nel ABBIAMOUN SOLOOBIETTIVO: NONFERMARCIMAI. // servizi di logistica integrata // trasporti terrestri, marittimi ed aerei // spedizioni groupage e full load import ed export da e per tutte le maggiori destinazioni europee // servizio giornaliero groupage import/export da/per: Barcellona, Madrid, Parigi, Colonia e Düsseldorf, Stoccarda // distribuzione e ritiri in Italia con un proprio network // deposito doganale allo stato estero // magazzini di temporanea custodia doganale // consulenza e assistenza doganale // fashion service: trasporto, ricondizionamento, stoccaggio e gestione del magazzino di capi appesi, dal campionario alla distribuzione ® ITALSEMPIONE S.p.A. Spedizioni Internazionali Filiale di Campogalliano Viale Italia, 1 // 41011 Campogalliano (MO) tel: +39.059.852611 // fax: +39.059.852645 e-mail: [email protected] www.italsempione.it FARE 33 studiodiade.com Percorriamo ogni giorno migliaia di chilometri e raggiungiamo ogni destinazione. settore radiatori per riscaldamento e pressofusioni in alluminio. Valerio Gruppioni, Presidente della società, ha recentemente siglato l’accordo fra Sira Industrie e la bresciana Industrie Valerio Gruppioni, Presidente di Sira Group Pasotti relativo all’acquisto del marchio IPS Industrie Pasotti radiatori. Sira Industrie ha concluso questa operazione in un’ottica di strategia di potenziamento del proprio ruolo di leadership mondiale nel settore dei radiatori: l’operazione completa infatti un percorso di acquisizioni italiane e di internazionalizzazione, che ha portato all’operatività di 8 stabilimenti produttivi in Italia, Repubblica di San Marino, Romania e Cina e alla proprietà di alcuni tra i marchi più referenziati al mondo. Per Industrie Pasotti, si tratterà della possibilità di riconvertire lo stabilimento di Prevalle (Bs), ampliando notevolmente il proprio potenziale nel mercato dei getti pressofusi in alluminio di grandi dimensioni per l’industria manifatturiera italiana ed estera, già oggi servita dagli stabilimenti di Sabbio Chiese e Slovacchia. L’accordo segna anche l’inizio di un nuovo modello di business denominato “mutual exchange”, che consiste nella creazione di una vera e propria rete di imprese che interscambiano fra di loro competenze e lavorazioni in quanto operanti nel medesimo 34 FARE settore seppure con un differente core business. Questa nuova formula condivisa dai due gruppi di sinergie commerciali e industriali, rappresenta un segnale evidente di evoluzione e progresso verso nuove forme di approccio ai problemi che il mercato globale propone oggi alle imprese, sempre più impegnate a ripensare e riprogettare il proprio modello di business. La commistione della conoscenza del settore sui mercati mondiali derivante dall’accordo, porta alla realizzazione di un fortissimo potenziamento di placement dei prodotti trattati, così come ad una capacità e flessibilità produttiva di grande rilievo, fattori utili e decisivi nell’approccio delle difficili sfide future attese sui mercati internazionali. Il Gruppo Sira Industrie , nato in Italia oltre 50 anni fa, è attore in piena espansione soprattutto sui mercati a più alto tasso di sviluppo. Si compone di due divisioni: produzione di stampi e di getti pressofusi in alluminio e produzione di radiatori in alluminio e bimetallici. All’interno del Gruppo - circa 700 addetti in due continenti, Europa ed Asia - le quote della divisione pressofusioni in alluminio sono attualmente al 40% del fatturato e la produzione di termosifoni al 60%. Il fatturato consolidato del gruppo, con le recenti acquisizioni di Faral (radiatori) nel modenese e di Sirpress (pressofusioni alluminio) in Irpinia, si è sviluppato dai 37 milioni del consolidato 2011 agli attesi circa 70 milioni del 2012, prefissandosi di superare la soglia dei 100 milioni nel prossimo anno con l’inserimento dei radiatori a marchio Pasotti. Le esportazioni rappresentano circa l’80% del fatturato. TELEIMPIANTI I furti nelle aziende e nella abitazioni sono in costante aumento, cosi come le intrusioni a scopo di rapina. Per far fronte a tutto ciò, grazie alla quarantennale esperienza nel settore della sicurezza e con l’ausilio delle più moderne tecnologie, Teleimpianti SpA ha presentato una nuova soluzione che permette di tenere sempre sotto controllo la propria attività e i propri cari. Tramite smarthphone o tablet, dall’iPhone al Samsung , dal BlackBerry all’iPad, è possibile visualizzare le immagini live o regi- strate delle proprie telecamere. Con la velocità di un click, tramite l’app specifica, è possibile monitorare le porte d’accesso, i carrabili, le zone esterne, le aree produttive, ecc. La soluzione Teleimpianti è integrata con il sistema di allarme anti-furto per una sicurezza completa a 360°. In tempo reale si può verificare se l’impianto è inserito o meno, attivare delle protezioni specifiche, capire quale sensore è stato allarmato; in questo modo si può agire prontamente ed evitare spiacevoli intrusioni. FESTEGGIATI CON UNINDUSTRIA I CINQUANT’ANNI DI CITIEFFE Il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, ha consegnato al presidente di Citieffe, Franco Mingozzi la speciale targa dell’Associazione per il mezzo secolo di attività festeggiato dall’azienda. “Arrivare all’anniversario dei 50 anni - ha detto il presidente Mingozzi - è stato un successo in sé, considerate le difficoltà che incontrano le aziende in Italia. Arrivarci poi con rinnovato slancio, quasi come una sturt-up, aprendo nuovi mercati e registrando un significativo aumento di fatturato non può che rendermi orgoglioso. Io, che Citieffe l’ho vista nascere, sono convinto che la forza di ogni impresa sia nelle persone che vi lavorano e perciò dedico questo riconoscimento a tutti i collaboratori e ai dipendenti dell’azienda”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tutto questo disponibile gratuitamente 24 ore 24, 365 giorni all’anno. Per ogni informazione: [email protected] TERME DI PORRETTA Nuovi trattamenti per una patologia di cui si parla poco, ma che affligge quasi due milioni di italiani. In occasione di un convegno organizzato dalle Terme di Porretta, un team di massimi esperti ha discusso le problematiche delle ulcere cutanee di origine vascolare, in particolare gli aspetti scientifici, sanitari e socioeconomici. Questa malattia cronica e recidivante può compromettere gravemente la qualità di vita delle persone e si pone tra le prime 5 voci di spesa sanitaria. Purtroppo è una patologia spesso considerata, a torto, minore, in quanto non gra- Consegnata a Citieffe la targa di Unindustria Bologna per i 50 anni di attività. Da sinistra Alberto Scoccianti, Franco Mingozzi, Alberto Vacchi, Daniele Salati Chiodini e Tiziana Ferrari vata da un’alta mortalità. Tuttavia le ulcere cutanee recidivanti di origine vascolare, venosa o arteriosa, hanno effetti molto rilevanti sulla qualità della vita per la presenza di dolore, inabilità al lavoro, limitazione della mobilità ecc. Inoltre i pazienti affetti da tali lesioni ulcerative sono spesso disorientati dalla varietà e difformità delle cure praticate nei vari reparti competenti in tale affezione. “Questa patologia finora non ha trovato terapie risolutive – spiega l’organizzatore del convegno, il prof. Sergio Coccheri, professore ordinario di Malattie Cardiovascolari e Angiologia all’Università di Bologna – costringendo spesso i pazienti a faticose ed improduttive migrazioni da un ambulatorio all’altro ricevendo cure non sempre uniformi. Ora siamo vicini ad una svolta storica, e il convegno è servito per informare l’opinione pubblica sulle novità in questo campo e ad aggiornare medici chirurgi, fisioterapisti ed infermieri”. Nel convegno sono stati affrontati i temi più significativi con un approccio multidisciplinare; dall’epidemiologia, l’eziopatogenesi e la fisiopatologia delle ulcere per poi entrare nel vivo della diagnostica clinica, di Un momento del convegno organizzato dalle Terme di Porretta laboratorio e strumentale. Quindi il tema della terapia con dimostrazioni FARE 35 di elastocompressione e di preparazione del letto dell’ulcera, senza dimenticare la terapia chirurgica. Nella realizzazione dell’iniziativa ricordiamo anche l’importante apporto delle società scientifiche Aiuc (Associazione Italiana Ulcere Cutanee), Siapav (Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare) e Cif (Collegio Italiano di Flebologia). TIPOGRAFIA ALTEDO Qualità, tempestività e flessibilità. Questo è il mondo di Tipografia Altedo, azienda bolognese che il prossimo anno raggiungerà i 35 anni di esperienza nella stampa offset e digitale su differenti materiali, cartacei e non. Da anni mantiene rapporti duraturi con clienti importanti soprattutto nel settore della moda, caratterizzato da tempistiche incalzanti e ritmi frenetici. L’azienda offre un servizio puntuale e di qualità e, grazie alle macchine da stampa di cui è dotata, è in grado di recepire i cambiamenti dell’ultimo momento e fornire una risposta in tempi rapidi. Tipografia Altedo è sempre alla ricerca di tecniche innovative e nuove risorse da affiancare ai metodi tradizionali di stampa e rilegatura per soddisfare anche le richieste più insolite. Inoltre, per assicurare ad ogni suo cliente la possibilità di distinguersi, offre un’alta personalizzazione del progetto, creando ed inventando applicazioni manuali e conferendo ad esse un’impronta artigianale. Proporre soluzioni originali e diverse non implica necessariamente scelte onerose; proprio per questo l’azienda propone un servizio di consulenza volto a supportare il cliente e consigliarlo affinchè possa attuare la migliore decisione. Seguire il cliente dalla progettazione alla consegna è fondamentale, ma Tipografia Altedo compie un passo in più: garantire un servizio completo. Nasce così Altedo Academy, la nuova divisione aziendale specializzata nella stampa di lusso e nel digital publishing. Lo studio di lavorazioni esclusive ed all’avanguardia e l’opportunità di comunicare attraverso il mondo digitale compartecipano al raggiungimento di un unico obiettivo: seguire il cliente a 360 gradi.“Un’azienda storica e al contempo dinamica che non si ferma mai, che invita a ‘Guardare Oltre...’; (il titolo del catalogo di presentazione di Tipografia Altedo, ndr). Tipografia Altedo non si limita ad accontentare i propri clienti ma intende stupirli”. Queste sono le parole del responsabile commerciale Mattia Trentini. UMANA I vertici della Tipografia Altedo. Da sinistra: Mattia Trentini, Pina Lazzari e l’AD Roberto Trentini 36 FARE L’assemblea dei soci di Umana SpA ha eletto Maria Raffaella Caprioglio Presidente della società. Alla luce della forte crescita dell’azienda e dei fu- turi ulteriori sviluppi, Luigi Brugnaro, che resta alla guida del Gruppo come Presidente di Umana Holding, ha voluto così dare nuovo impulso al percorso di crescita manageriale dell’azienda, una valorizzazione interna per un nuovo, ulteriore passo in avanti. Un percorso iniziato nel 1997, all’indomani dell’introduzione del lavoro interinale in Italia (legge Treu), e continuato proponendo quella “buona flessibilità” che ha portato Umana Maria Raffaella Caprioglio, Presidente di Umana ad essere oggi la settima realtà del suo settore nel mercato italiano del lavoro. Umana è presente sul territorio nazionale con 113 filiali, per un totale di oltre 13.000 lavoratori impiegati ogni giorno presso le aziende clienti ed oltre 200.000 inseriti dalla propria fondazione. L’impresa, che ha la sua sede legale e direzione generale a Venezia, ha chiuso il bilancio 2011 con un fatturato pari a 288 milioni di euro. Umana offre alle imprese i servizi di somministrazione di lavoro, sia a tempo determinato che indeterminato-staff leasing (oggi utilizzabile anche per inserire in azienda giovani in apprendistato), ricerca e selezio- ne del personale, intermediazione, formazione (attraverso la sua società Umana Forma) ed outplacement (attraverso la sua società Uomo e Impresa). L’offerta di una dimensione di “buona flessibilità” del lavoro, valore da sempre sostenuto da Umana nella propria attività, è stato recentemente valorizzato anche dalla Riforma Fornero e riconosciuta da tutte le parti sociali. Maria Raffaella Caprioglio, dal 2007 vice presidente della Società, è stata tra i protagonisti della sua crescita. Entrata a far parte dell’azienda nel 1998, Maria Raffaella Caprioglio è sposata con due figli, ed ha alle spalle una lunga storia anche nell’associazionismo industriale: è stata infatti la prima donna funzionario di Confindustria Venezia, dove ha operato per 17 anni. Tra le altre cariche, è membro di Giunta di Assolombarda e di Confindustria Venezia. Membro della Giunta della Camera di Commercio di Venezia, ne presiede l’azienda speciale Venezi@Opportunità. VARVEL Obiettivo raggiunto per Varvel, che ha inaugurato il nuovo magazzino a Settimo Milanese conquistando il numeroso pubblico presente. La storica azienda bolognese, specializzata dal 1955 nella produzione di riduttori e variatori meccanici di velocità, ha infatti riscontrato il consenso di autorità e addetti ai lavori, ma anche della clientela che potrà usufruire dei benefici derivanti dall’apertura del nuovo centro logistico. L’investimento, a poco più di due anni dalla creazione della joint venture Mgm-Varvel Power Transmis- Il nuovo magazzino di Varvel a Settimo Milanese sion con sede a Chennai (ex Madras) nel sud est dell’India, dimostra la visione strategica dell’azienda che mira a consolidare ed estendere il proprio mercato. Qualità, Made in Italy e innovazione hanno permesso a Varvel di mantenere un trend positivo e una crescita costante. Anche il servizio si è dimostrato un punto di forza prezioso, ora ancora più attento e puntuale grazie all’apertura del nuovo centro logistico che risponde alle richieste di un mercato esigente e desideroso di ricevere forniture sempre più rapide non solo in Lombardia, ma anche in tutto il nord Italia. Grande soddisfazione anche delle autorità locali, tra cui l’Assessore all’Industria della Provincia di Milano Del Nero, il Sindaco di Settimo Milanese Sacchi e l’Assessore alle Attività Produttive Nardi che, alla cerimonia di inaugurazione, hanno sottolineato come per il comprensorio milanese sia motivo di orgoglio poter annoverare un’azienda virtuosa come Varvel Spa, esempio di capacità industriale ma anche di grande coerenza etica, plaudendo il gesto di un’impresa che continua ad investire, creare posti di lavoro e ponendosi in maniera positiva e dinamica. Dalle certificazioni alla riduzione dell’impatto ambientale, dall’impegno nel sociale alla politica di inserimento in organico di personale femminile e stagisti, Varvel SpA si distingue infatti non solo per il valore dei prodotti, ma anche per la concretezza e la trasparenza, che emergono dall’annuale bilancio di sostenibilità. Molto soddisfatto anche Mauro Cominoli, Direttore generale di Varvel Spa che, ricordando la lungimiranza del Presidente Francesco Berselli, da sempre convinto che la creazione di una rete d’impresa e il legame col territorio siano punti fondamentali per la solidità di un’impresa, ha sottolineato come “Il consolidamento passa anche attraverso presidi che favoriscano il flusso nei mercati locali, velocizzando e migliorando il servizio, Un momento dell’inaugurazione del magazzino milanese di Varvel per essere competitivi e andare incontro alle esigenze dei diversi paesi”. WE PROMO We Promo è un’agenzia di promozione e comunicazione che punta sulla forza dell’entertainment per il raggiungimento di obiettivi commer- FARE 37 ciali e di marketing. Contenuti dal forte impatto emotivo, come cinema, videogiochi e musica, rendono più efficace la comunicazione sia per attività b2c che b2b, consentendo il raggiungimento di importanti risultati per i progetti promozionali. Lo sviluppo di programmi incentive e format promozionali in-store che facciano leva sull’appeal dei contenuti cinematografici attualmente sono Marco Monsurrò, amministratore di We Promo il focus di We Promo: chi si affida all’agenzia può contare sulla collaborazione dei principali player del mercato della distribuzione theatrical ed home video come Universal Pictures, Twentieth Century Fox, Warner Bros. Pictures, Dreamworks Animation. We Promo, grazie ad una profonda conoscenza dell’entertainment communication, si propone come l’interlocutore ideale per la scelta e la valorizzazione di grandi property cinematografiche per tutti i target. La mission di We Promo è quella di costruire progetti promozionali su misura, calibrati sulle effettive necessità delle aziende e sulle peculiarità del settore merceologico in cui operano, affiancandole in ogni fase dell’attività promozionale: dall’analisi delle meccaniche promozionali più idonee alla realizzazione delle creatività, dalla produzione dei materiali di comu- 38 FARE nicazione alla consulenza logistica fino alla reportistica conclusiva.We Promo ha anche un team dedicato allo sviluppo di progetti educational, che consentono alle aziende di valorizzare il proprio impegno nel sociale, attivando iniziative didattiche e formative nelle scuole su temi quali ambiente, sostenibilità e salute. L’agenzia, tra i suoi tanti servizi, offre inoltre consulenze sul product placement, con un attento lavoro di scouting e valutazione di soggetti e sceneggiature dei principali produttori italiani ed internazionali, positioning del brand dal set al final cut e valorizzazione del placement in tutte le windows del film (dal cinema alla free tv).Tra le aziende che si affidano a We Promo, spicca Euronics Italia (gruppo leader nella distribuzione di elettrodomestici ed elettronica di consumo), per cui l’agenzia bolognese segue in esclusiva la pianificazione delle attività promozionali cinema. Marco Monsurrò, amministratore di We Promo, commenta: “Ci auguriamo che cresca sempre di più il numero di realtà del nostro territorio interessate ad approfittare delle competenze di We Promo e ad apprezzare i benefici dell’entertainment communication. Vestire la propria comunicazione con contenuti dal forte impatto emozionale, come quelli cinematografici - conclude Monsurrò - può avere effetti importanti sia in termini commerciali che di brand reputation”. DEDAGROUP Dedagroup Ict Network, realtà leader per le soluzioni tecnologiche per banche, pubblica amministrazione e imprese, ha acquisito Piteco spa, principale realtà in Italia per dimensioni, numero di risorse, gamma di servizi offerti e clienti gestiti tra le società Ict specializzate in area tesoreria e finanza. Il recente investimento, realizzato da Dedagroup insieme alla propria controllante Sequenza spa, arricchisce il gruppo dell’elevato livello di competenze raggiunto nell’area gestione finanziaria e tesoreria d’impresa da Piteco, partner dei più importanti istituti bancari e di oltre 2.500 aziende clienti, che da anni confermano la fiducia nella qualità e competitività del Sistema Informativo Piteco – acronimo di Pianificazione tesoreria computerizzata – da cui l’azienda prende il nome. Con questa operazione Piteco - 11 milioni di euro di fatturato 2011 e oltre 80 collaboratori - mantiene la propria identità societaria e industriale: la gestione rimane affidata ai soci storici che conservano una partecipazione di minoranza e le attuali funzioni manageriali in azienda. «Si tratta di un importante investimento che si inserisce nel percorso di crescita del Gruppo e lo arricchisce di una realtà leader, con esperienza trentennale, altamente specializzata in un esclusivo settore di mercato, che si integra a pieno titolo nel modello di federazione delle competenze, diretto a valorizzare il patrimonio di expertise e di valore umano presente in ogni azienda del Network», ha dichiarato Marco Podini, presidente di Dedagroup spa e Sequenza spa e nuovo presidente di Piteco spa. © RIPRODUZIONE RISERVATA SaaS / PaaS i nuovi paradigmi dei servizi informatici Così come il mondo dei media si è dematerializzato (libri, musica e film sono ormai dei file) e la telefonia è passata da un numero connesso ad un luogo a uno legato alla persona, altrettanto sta succedendo per la fruizione dei servizi IT, sempre più indipendente dalla fisicità dei sistemi che li gestiscono. Infatti, dietro gli acronimi SaaS e PaaS (Software as a Service - Platform as a Service) vi è una nuova concezione dei servizi informatici. Si passa da un’immagine dei CED con operatori in camice bianco alla disponibilità di un servizio informatico come capacità intrinseca dell’azienda, senza che questa debba forzatamente dotarsi di infrastrutture fisiche. Vediamo meglio cosa si intende: con PaaS si definisce una piattaforma IT, cioè un’architettura composta da capacità computazionali (la CPU), RAM, storage, un network IP per connettersi e un sistema operativo; il fruitore del PaaS vede le proprie risorse come uniche e riservate seppur facciano parte di una più vasta e complessa architettura fisica. Per il SaaS il cambiamento è ancora più radicale. In questo caso si è guardato all’essenza del servizio software, cioè quella di erogare applicazioni in tempi e modi in linea con le esigenze dei fruitore: questo vale sia per il semplice foglio Excel che per i complessi gestionali aziendali; il SaaS apre la possibilità di fruire del servizio software senza doversi preoccupare del sistema su cui si opera, ma solo focalizzandosi sulle informazioni che si intendono ottenere. I servizi PaaS/SaaS si caratterizzano per alcuni plus evidenti: • Su misura: ovvero la possibilità di acquisire le risorse del sistema IT secondo le proprie necessità, calibrando la RAM, lo spazio storage, la potenza del processore, la disponibilità di banda; in questo modo si utilizzano solo le risorse che servono nella quantità necessaria, senza i vincoli che pone una infrastruttura fisica, e pagando solo • per esse. Aggiornamento: gli aspetti di aggiornamento sia del software che eventualmente dell’hardware sono compresi nei servizi; l’aggiornamento riguarda anche la formazione delle risorse tecniche sull’evoluzione delle piattaforme • hardware e software su cui poggiano i servizi. Performance: il problema della adeguatezza delle risorse informatiche non è più tale; le prestazioni sono garantite (in termini tecnici sono i quality of services) e questo di- • viene evidente nei servizi SaaS. Gestione: il governo delle componenti hardware e software non è più un problema per le aziende essendo incluso nel servizio; l’attività di gestione e risoluzione dei problemi • (24 su 24) è un ulteriore aspetto qualificante. Sicurezza: la disponibilità di svariati livelli tecnologici di sicurezza con team professionisti dedicati, rende le soluzioni altamente sicure rispetto ai livelli ottenibili in azienda. 40 FARE ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT • Affidabilità: i servizi PaaS/SaaS essendo erogati in ottica “datacenter” hanno livelli di altissima disponibilità, in quanto l’intera catena tecnologica è posta in modalità di ridondanza e non vi sono punti singolari che potrebbero creare un disservizio non rapidamente ripristinabile. Ma le aziende sono pronte per il passaggio PaaS/SaaS? Le risorse fisiche di un sistema IT sono oggi completamente virtualizzabili. I vendor e i provider offrono ormai una vasta gamma di servizi, riuscendo a definire piattaforme virtuali perfettamente equivalenti a quelle aziendali. Questa evoluzione, oltre che tecnologica, è di business: non si vendono più infrastrutture ma si instaura una relazione di servizio con il cliente attraverso un canone, passando quindi dall’aspetto episodico della vendita a una partnership continuativa per ottimizzare e allineare il servizio con le esigenze dell’azienda. Adeguare la soluzione informatiche allo sviluppo del proprio business - sino ad arrivare per le realtà in startup a soluzioni a consumo - è la nuova frontiera, che trasforma il servizio IT in bene a consumo. Quest’aspetto innovativo è anche rafforzato dalla presenza di un rimane presso l’azienda e viene replicata e sincronizzata nel datacenter; la seconda è di poter disporre di piattaforme per i test dei servizi, attivabili e incrementabili in base alle esigenze. Il SaaS/PaaS è un grande cambiamento nel mondo dell’informatica, emergeranno nuovi IT provider e alcuni già presenti si evolveranno; sicuramente migliorerà per le aziende la capacità di disporre di servizi IT che siano sempre più driver di innovazione e non solo tecnologie a supporto. canone unico che, oltre ad includere tutti gli aspetti del servizio, prevede anche un solo fornitore con cui decidere la possibilità di crescita o di modulazione del servizio in termini di prestazioni Emilio Galavotti Acantho S.p.A e di SLA. Ma come si entra nel mondo dei servizi SaaS/PaaS? La via principale è quella di migrare la propria infrastruttura IT o i propri software sulle piattaforme PaaS/SaaS; ma vi sono anche altri due approcci molto interessanti: il primo è prevedere soluzioni di disaster recovery per la propria infrastruttura IT che FARE 41 ARTICOLO DI copertina 42 FARE AZIENDE CHE CRESCONO, STRUMENTI PER CRESCERE FARE 43 INNOVAZIONE, EFFICIENZA, MERCATI Come sta cambiando la subfornitura: ricerche, testimonianze, strategie messe a confronto da Unindustria Bologna. ARTICOLO DI copertina di Elena Boromeo 44 FARE 1 P rodurre si può. Ma a patto di essere innovativi, efficienti, e di saper alzare lo sguardo oltre i confini della propria filiera, per esplorare anche i mercati più lontani. Nell’era globale, infatti, davanti alle piccole e medie imprese della subfornitura si sono spalancate le porte del mondo. Come fare per non perdere la rotta, è stato l’oggetto del workshop organizzato da Unindustria Bologna che si è tenuto lo scorso 19 novembre presso la Fondazione Aldini Valeriani, dedicato proprio al tema “sfide, modelli e strumenti per la subfornitura del futuro”. Nell’incontro è stata presentata l’indagine condotta da Intesa San Paolo e illustrata dal direttore dell’istituto per Emilia Romagna, Adriano Maestri, sulle imprese della subfornitura in sei distretti industriali della regione. Ad aprire i lavori è stata la presidente del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna, Sonia Bonfiglioli, che poi ha lasciato la parola agli esperti per i “focus on” sulle strategie competitive, e agli imprenditori protagonisti di due “case histories”. “Ci aspetta un anno molto complesso. Ma questa situazione di difficoltà economica ha avuto il merito di far riemergere l’importanza del produrre. Ha fatto capire finalmente che è impossibile avere un’economia di soli servizi - dichiara Bonfiglioli - e noi abbiamo dimostrato che in Italia esiste un sistema sano che ha voglia di fare. Oggi dobbiamo rimettere al centro la manifattura, valorizzando la tecnologia e l’innovazione”. La ricetta, secondo la numero uno degli imprenditori metalmeccanici bolognesi è “guardare avanti, lasciando alle spalle anche modelli che in passato erano considerati di successo”. crescere Un modello da mettere in discussione? Il legame esclusivo con il proprio distretto, ad esempio. Oggi, la quota di fatturato che un subfornitore normalmente realizza con i committenti della propria regione continua a mantenersi elevata (oltre il 70% in media). “Il territorio è una ricchezza, ma non deve diventare una gabbia”, osserva Mauro Marini di Opta srl, durante il suo focus su punti di forza e criticità nell’era globale. Il primo passo è impostare una strategia sulla “competence core” dell’azienda, cioè capire quali sono le leve su cui investire. Il secondo è uno studio dei mercati: “magari mentre noi arranchiamo sul territorio, in un altro continente ci sono aziende che hanno bisogno di ciò che faccio io. Bisogna capire dove sono e come entrarci in contatto”, spiega Marini. Terzo aspetto sono le “operations”, in altre parole l’essere in grado di “mantenere ciò che prometto e diventare sempre più efficiente. L’efficienza genera cassa. Su questo nella subfornitura c’è molto da fare”. A differenza di quanto si tende a credere, il prezzo non deve essere il primo elemento di competitività. “Bisogna avere una forte attenzione al valore creato per il cliente, che è una cosa diversa. Il prezzo, da un punto di vista commerciale, è l’ultima cosa di cui parliamo se non abbiamo altro da raccontare sul nostro prodotto”, fa sapere Claudio Pitilino di Apricot srl, nella sua relazione su “differenziazione competitiva, costruire un ‘oceano blu’ per le imprese di subfornitura”. Secondo Pitilino, “bisogna essere pronti a seguire i clienti negli spostamenti internazionali, e a rendersi estremamente flessibili nella gestione degli accordi e delle relazioni”. FARE 45 Sonia Bonfiglioli Impossibile un’economia di soli servizi. Dobbiamo rimettere al centro la manifattura. Mauro Marini Magari in un altro continente aziende hanno bisogno di ciò che faccio io. Bisogna capire dove sono e come entrarci in contatto. 46 FARE Da questo punto di vista, la disponibilità e la preparazione del personale è fondamentale. Uno dei freni all’internazionalizzazione delle pmi è rappresentato dai timori di limitato controllo e perdita di know-how, ma anche dalla mancanza di figure tecniche e manageriali. A spiegarlo è Paolo Barbieri del dipartimento di Scienze aziendali dell’Università di Bologna, che in occasione del workshop ha presentato uno studio sui processi di internazionalizzazione della subfornitura, realizzato assieme a Giorgio Prodi dell’Osservatorio Asia. Troppe volte, nel processo di elaborazione strategica, c’è un accentramento delle decisioni, che vengono assunte senza un quadro completo di informazioni. “La famiglia Brambilla ha avuto il coraggio di aprire le porte a dei manager esterni, per accompagnare la terza generazione, che oggi occupa dei ruoli chiave nell’azienda”, racconta Gabriele Bonfiglioli, general manager della Modelleria Brambilla, un’impresa che produce conchiglie e casse d’anima per alluminio e ghisa, e che conta 55 dipendenti nello stabilimento di Correggio. La stima di fatturato per il 2012 è di 13 milioni di euro, contro gli 8,5 dell’anno scorso. “Nel momento della crisi, la famiglia ha capito di avere pochi clienti, e ha investito su un processo di internazionalizzazione, di cui oggi stiamo raccogliendo i frutti”, aggiunge Bonfiglioli. Tra i tanti ostacoli, “abbiamo dovuto superare quello della disponibilità finanziaria, lavorando con le banche per cercare gli strumenti adatti. Oggi gli istituti di credito sono fornitori chiave della nostra produzione”, fa sapere. Se quello della Modelleria Brambilla è stato un processo di internazionalizzazione Claudio Pitilino Essere pronti a seguire i clienti negli spostamenti internazionali. Gabriele Bonfiglioli Nel momento della crisi abbiamo investito su un processo di internazionalizzazione. ARTICOLO DI copertina Francesca Magelli Il nostro ruolo è passato da fornitori di componenti meccanici a fornitori di servizi con piccoli gruppi di monitoraggio. spontaneo, il caso di Laco, azienda meccanica di Ozzano, invece, rappresenta un esempio di processo trainato dal cliente. “Ima ci ha chiesto di seguire un progetto in Cina. Noi abbiamo raccolto la sfida, e oggi il nostro ruolo è passato da quello di fornitori di componenti meccanici a fornitori di servizi con piccoli gruppi di monitoraggio”, racconta Francesca Magelli dell’area Acquisti, citando anche l’apertura di uno stabilimento in Serbia. I Paesi dove oggi conviene investire sono più di uno. “Io consiglierei la Polonia, perché è un paese facile dove si lavora bene”, osserva Alberto Peyrani, presidente di Olsa spa, un’azienda di Torino che si occupa di componentistica, e che fin da prima della crisi era “consapevole che lo spazio in Italia era limitato”, quindi ha provveduto ad avviare un processo di internazionalizzazione sostenuto principalmente con risorse proprie. “Il nostro è un settore dove il prodotto viene azzerato ogni tre o quattro anni. Per restare sul mercato bisogna essere molto bravi – conclude – il futuro è avere una capacità ingegneristica elevata”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alberto Peyrani Il nostro prodotto viene azzerato ogni quattro anni. Il futuro è avere una capacità ingegneristica elevata. FARE 47 ECCO CHI CE LA FA: COSA DICE LA RICERCA DI INTESA SAN PAOLO SULLA SUBFORNITURA Cosa chiedono le imprese capofila alla subfornitura locale per rafforzare il legame di filiera? In sei casi su dieci più efficienza e flessibilità, ma anche un aumento del rapporto tra qualità e affidabilità. È uno degli aspetti emersi dalla ricerca condotta dalla Direzione regionale Emilia Romagna e dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa San Paolo su sei distretti industriali della Regione (macchine per l’imballaggio di Bologna, food machinery di Parma, piastrelle di Sassuolo, imbottito di Forlì, calzature di San Mauro Pascoli, maglieria e abbigliamento di Carpi). La ricerca, che è stata presentata lo scorso 19 novembre dal direttore regionale di Intesa San Paolo, Adriano Maestri, in occasione del workshop organizzato da Unindustria Bologna, ha coinvolto 70 imprese capofila e 180 subfornitori. Adriano Maestri, Direttore regionale di Intesa San Paolo per l’Emilia-Romagna L’indagine dimostra che “chi ha una bassa quota di ricavi in conto terzi (e quindi riesce ad andare sul mercato con un proprio prodotto), ha superato meglio gli anni di crisi, anche grazie alle esportazioni”, osserva Maestri. La variazione del fatturato tra il 2008 e il 2011 è stata del +8,2% per la subfornitura più autonoma, e del +2,4% per quella con alta incidenza di ricavi in conto terzi. Per quanto riguarda le esportazioni, nel 2012, le imprese che hanno registrato un aumento degli ordinativi esteri sono il 35,3% di quelle con bassa incidenza di ricavi in conto terzi, e solo il 6,7% di quelle con alta incidenza. Fondamentale è innovare: lo dimostrano i numeri. Dai grafici costruiti da Intesa San Paolo, infatti, si evince che la variazione del fatturato tra il 2008 e il 2011 è stata del +12,8% per le imprese con innovazione di prodotto e di processo, e del -0,3% per quelle non innovative. Inoltre, chi innova ha un rapporto di filiera privilegiato: il 63% della subfornitura innovativa vanta un rapporto di collaborazione e progettazione con la committenza, contro il 35% di quella che non fa ricerca. La buona notizia è che quasi il 70% delle imprese capofila dichiara di non aver in- 48 FARE tenzione di ridurre il ricorso alla subfornitura locale nei prossimi anni e un 8,8% dichiara addirittura di voler riportare in Italia parte della produzione precedentemente delocalizzata a causa della scarsa qualità e affidabilità riscontrate all’estero. Infine, per quanto riguarda il ruolo degli istituti di credito, Maestri sottolinea come “la banca possa avere un ruolo importante nel mantenere alta la competitività del territorio e delle filiere produttive, non solo attraverso un supporto finanziario, ma anche divenendo partner nei processi di internazionalizzazione e di innovazione e favorendo le aggregazioni”. Un’opportunità che oggi è già presa in considerazione dal 33% delle imprese innovative. (e.b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 49 SI SCRIVE AEO, SI LEGGE AFFIDABILE ARTICOLO DI copertina 50 FARE 2 crescere Sono sempre di più, soprattutto in Emilia-Romagna, le imprese che conseguono lo status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) e apprezzano i vantaggi che ne derivano sulle operazioni a rilevanza doganale. D al 1° gennaio 2008 nei 27 Stati membri dell’UE sono entrate in vigore le novità introdotte nel Codice Doganale e sue Disposizioni di applicazione con i Regolamenti (CE) n° 648/2005 e n° 1875/2006 in merito al rilascio, agli operatori economici che ne fanno richiesta, di un certificato AEO/ Semplificazioni doganali, o AEO/Sicurezza, o AEO/Semplificazioni doganali e Sicurezza, tutti con valenza comunitaria. Un’opportunità che due imprese bolognesi, la Cesab Carrelli Elevatori Spa e la G.D Spa, hanno colto subito, prime a Bologna ad avere ottenuto il Certificato AEO. Il programma di certificazione comunitaria si applica agli operatori economici ed ai loro partner commerciali che intervengono nella catena di approvvigionamento internazionale, ossia ai fabbricanti, agli esportatori, alle imprese di spedizione, ai doganalisti, ai vettori, agli importatori che, nel corso delle loro attività commerciali, prendono parte ad attività disciplinate dalla regolamentazione doganale e si qualificano positivamente rispetto agli altri operatori, in quanto ritenuti affidabili e sicuri nella catena di approvvigionamento. I requisiti richiesti per ottenere lo status di AEO sono calibrati per tutti i tipi di imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, così come peculiari criteri sono previsti per le altre figure interessate, ad es.: per gli intermediari ed i rappresentanti in dogana. Tali caratteristiche variano e dipendono dalle dimensioni e dalla complessità delle attività svolte, dal tipo di merci trattate nonché da altri fattori specifici di cui terrà conto l’Autorità doganale. L’affidabilità comunitaria e lo status di AEO/doganale sono riconosciuti, a seguito di apposito accertamento dell’Autorità doganale nazionale (per l’Italia è l’Agenzia delle Dogane), a chi comprova il rispetto degli obblighi doganali, il rispetto dei criteri previsti per il sistema contabile, la solvibilità finanziaria. Per il riconoscimento dello status di AEO/ sicurezza si deve dimostrare, oltre al possesso dei predetti requisiti, anche quello relativo alla rispondenza ad adeguate norme di sicurezza. L’operatore economico non è obbligato a divenire Operatore Economico Autorizzato: si tratta di una scelta individuale, che dipende dalle condizioni operative di ciascun soggetto. Il riconoscimento dello status di AEO consente, comunque, agli operatori economici di avvalersi di vantaggi ed agevolazioni di natura diretta ed indiretta relativamente alle operazioni a rilevanza doganale poste in essere. Per ottenere il riconoscimento dello status di AEO è necessario richiedere all’Ufficio delle dogane competente l’attivazione di una specifica azione di audit che terrà anche conto delle eventuali informazioni e dei dati già in proprio possesso (autorizzazioni rilasciate per le procedure semplificate / domiciliate, audit doganali) nonchè di altri elementi, quali certificazioni ottenute dal richiedente, conclusioni di esperti nei settori pertinenti, possesso di certificazioni riconosciute a livello internazionale, esibite dalla parte. Ciò faciliterà il processo di autorizzazione AEO. Perché conviene diventare AEO? Perché si acquisisce uno status di affidabilità e di sicurezza con validità illimitata e comunitaria: riduzione dei controlli; semplificazioni doganali; facilitazioni nel settore della sicurezza; migliori relazioni con le autorità doganali; maggiore velocità nelle operazioni doganali; mutuo riconoscimento con altri programmi di affidabilità e sicurezza di Paesi terzi (certificati AEOS e AEOF). © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 51 UN BOLLINO BLU TARGATO EUROPA ARTICOLO DI copertina Tempi, burocrazia, controlli. Pasquale Dioguardi (Agenzia delle Dogane) spiega cosa cambia, in meglio, per le aziende AEO. di Giacomo Ruggero U na rivoluzione. Per tutti: per gli operatori del settore, per le imprese e ancora più per l’Agenzia delle Dogane che da “organismo di controllo diventa anche un ente di certificazione continuando la precedente esperienza tutta italiana dell’audit d’impresa”. Senza, tuttavia, derogare alla sua mission: favorire il commercio legale e far emergere quelle realtà che le leggi non le rispettano. L’AEO vista dalle Dogane, osserva Pasquale Dioguardi direttore della sede bolognese dell’Agenzia, è un 52 FARE “indubbio vantaggio” declinabile in molteplici aspetti. Non ultimo quello burocratico perchè, forte “degli standard europei, altra indiscutibile agevolazione”, presuppone “procedure certe e tempi certi”. Non meno importanti sono poi i benefici indotti dal fattore economico e da quello temporale. Nel primo caso, fatti salvi eventuali costi interni all’impresa, l’AEO è gratuita. Nel secondo, è sine die. A patto di non commettere “errori” insormontabili. Ecco perchè il termine “rivoluzione” 3 a cui è ricorso Dioguardi per sintetizzare il cambiamento burocraticoorganizzativo, provocato da questa certificazione europea, è il più appropriato. Ancora più evidente (e con effetti immediati) è la metamorfosi compiuta dalla stessa Agenzia. Perchè il passaggio da organismo di controllo ad anche di certificazione presuppone il fatto che, in relazione all’Aeo, “noi non parliamo più di attività ispettive bensì di audit (termine inteso alla latina) e quindi riconducibile alla dimensione conoscitiva”. A questo punto, prosegue Dioguardi, “il nostro compito diventa conoscere l’organizzazione dell’azienda”. E’ ovvio che, in questa logica, “la nostra attenzione più che sulle imprese che si sono fatte certificare, si focalizzerà su coloro che ‘stanno nell’ombra’. E la riprova risiede nel fatto che le imprese AEO vedono diminuire i controlli che li riguardano”. Per non parlare “del trattamento prioritario nelle verifiche delle merci o la possibilità di scegliere il luogo in cui fare i controlli”. Atout che valgano sì per i paesi europei, ma anche per chi riconosce la validità dell’AEO quali Usa, Giappone, Svizzera e Norvegia. In corso, invece, il via libera per la Cina. In sintesi l’AEO è una certificazione di affidabilità, una sorta di bollino blu di affidabilità rilasciato dall’Agenzia delle Dogane entro 90 giorni dalla richiesta. Timing che Bologna ha sempre rispettato ed anzi cercato di abbattere , marciando su tempi ben più stretti. “Spesso bastano poche settimane” a patto che la documentazione necessaria sia “completa e richieda un nostro intervento minimo”. Cardine dell’AEO è, dunque, l’affi- crescere Pasquale Dioguardi, Direttore dell’Agenzia delle Dogane dabilità che, concessa sulla base di un rating europeo, poggia su alcuni pilastri: gestione doganale delle merci, solvibilità verso le dogane e sicurezza contabile e logistica (sia interna sia a livello di gestione fisica delle merci). A “strutturare” l’AEO è l’Unione europea che ha “fissato regole valide per tutte”, spiega Dioguardi. Una novità per molti Stati membri, ma non per tutti. Di certo non per l’Italia dove l’Agenzia delle Dogane, in tempi non sospetti, aveva già messo a punto “audit di imprese”. Insomma, una certificazione tricolore che anticipa quella a 27 stelle. In virtù di questa cultura della certificazione preesistente, l’Agenzia della Dogane “ha investito molto sull’Aeo, creando e formando figure ad hoc”, precisa il direttore. Tre le tipologie di AEO: la prima connessa con la semplificazione delle questioni doganali (AEO C dove la c sta per customs); la seconda con la sicurezza dei depositi (AEO S, dove la s sta per security) e infine quella Full (appunto AEO F). Questo mix di fattori positivi è alla base del fatto che nella nostra provincia “una buona parte di grandi, medie e piccole imprese, ma anche di CAD, di case di spedizione o di doganalisti è già in possesso dell’AEO”. Gli operatori certificati, continua Dioguardi, si sono col tempo dichiarati molto soddisfatti del nuovo istituto europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 53 L’AEO? E’ UN INVESTIMENTO «La certificazione AEO? E’ senza dubbio un beneficio: è un’ulteriore apertura dell’apertura delle frontiere perché ha un impatto doganale pressoché mondiale». Al punto che dopo Europa, Giappone e Usa, «ci aspettiamo che presto vi aderiscano altri Paesi come la Cina o quelli del Sud America». Guarda in prospettiva Cristiano Cobianchi, amministratore delegato di Mec-Moduli Elettronici e Componenti che fonda la sua ragione sociale nell’essere importatore dal Sol Levante ed esportatore in Europa (40% del peso specifico dell’azienda) e in Italia (40%), ma anche al di là dell’Atlantico e verso il Sud-Est asiatico (20%), «di componenti che nessuno produce più in Europa». Guardare oltre, e quindi ai benefici, perché solo con questa logica «si riescono a superare gli inevitabili ostacoli» che il conseguimento di una simile certificazione inevitabilmente comporta. «Deve essere una scelta consapevole – osserva Cobianchi -, la cui utilità si rivela nel medio e lungo periodo poiché comporta il dover mettere mano ai processi interni». Insomma «bisogna mettere in discussione la tua organizzazione, le tue procedure, ma questa scelta porta e, nello specifico, ci ha portato enormi vantaggi». Sul fronte interno «aiuta a standardizzare le procedure doganali», mettendo a punto (oliando o mettendo in moto) meccanismi arrugginiti, alcune volte vaghi o addirittura inesistenti. Per contro, sul fronte esterno, abbatte i tempi e, quindi i costi. «Avere questo riconoscimento, ad esempio in Usa e in Giappone, ci permette una maggiore flessibilità e una migliore efficienza» tanto a livello di import quanto di export. Alleggerisce la burocrazia, richiede meno necessità di magazzino, abbatte i costi, garantisce sicurezza e semplifica le procedure doganali. In estrema sintesi, la certificazione AEO va considerata come «un investimento vero e Cristiano Cobianchi, AD di Mec proprio. Forma e sostanza qui sono unite e concorrono a perfezionare aspetti gestionali inerenti l’attività logistico commerciale». Oltretutto, tra i suoi atout, rivela l’imprenditore, ve ne è uno quasi insospettabile e riguarda proprio il rapporto, anzi il dialogo con la Pubblica amministrazione. Per l’Aeo rappresentata dall’Agenzia delle Dogane con cui si instaura «un rapporto di vera collaborazione». E così accade che le Dogane non siano più viste «come un ente che dà lavoro in termini di aggravio, bensì come un interlocutore. Risultato: – conclude Cobianchi - la Pubblica amministrazione finalmente fa un passo verso le imprese! ». © RIPRODUZIONE RISERVATA CHE MERAVIGLIA I TEMPI CHE SI ABBATTONO Velocissimi nell’intuire l’opportunità, afferrandola al volo. «Cesab è stata una delle prime società in Italia e la prima in Europa nel gruppo Toyota ad avere implementato la certificazione AEO. Tanto da ottenerla fin dall’ottobre del 2008». Esportatore in tutto il mondo di carrelli elevatori prodotti nello stabilimento di Bologna, la Cesab fa parte del gruppo Toyota Material Handling Europe. Un’eccellenza del nostro tessuto economico-produttivo che, spiega Stefania Martelli, Finance Administration & Control Director dell’azienda bolognese, «esporta il 15% del fatturato complessivo realizzato in tutti i paesi (Italia esclusa) e importa il 42% del fatturato complessivo in acquisto in tutti i paesi (Italia esclusa)». Un movimento che, negli ultimi anni, «ha integrato anche importanti flussi di import dal Giappone e Cina. In questo scenario, la possibilità di implementare un percorso privilegiato e un abbattimento dei tempi nei flussi di import ed export è risultato un fattore chiave ed immediatamente valutato dal management». La certificazione AEO F (custom e sicurezza) nasce qui, «da una cultura della certificazione presente in azienda da diversi anni. Inoltre l’applicazione della policy Toyota ha ulteriormente rafforzato in questi anni tale cultura». Indubbi i vantaggi ottenuti, «uno dei principali – specifica Martelli - è sicuramente l’abbattimento dei tempi derivato dall’applicazione di un percorso privilegiato e prioritario nell’espletamento di tutte le pratiche doganali. Possiamo evidenziare tale vantaggio con una serie di parametri oggettivi: dal 2008 ad oggi sono stati effettuati in export 15 controlli su un volume di circa 750 documenti doganali mentre in import negli ultimi due anni sono stati effettuati 6 controlli. Consideriamo che Cesab, con il supporto di un Doganalista, gestisce diverse pratiche import alla settimana. Inoltre è opportuno evidenziare che la certificazione AEO ha permesso a Cesab di instaurare un rapporto diretto e fiduciario con l’Agenzia delle Dogane». 54 FARE FARE PRESTO A COSTI BASSI Per sè: «perchè essere l’anello virtuoso di una catena altrettanto virtuosa che, oltretutto, garantisce sicurezza, è un valore». Per gli altri, le aziende: «perchè abbatte i tempi e dunque i costi, rendendo le procedure più veloci e sicure». L’AEO visto da Stella Operazioni Doganali che di questa certificazione ha intuito tutte le potenzialità sia in termini di ‘colpo d’ala’ per il proprio lavoro quotidiano sia come opportunità da diffondere tra i suoi clienti. Ovvero imprese che bussano alle sue porte per movimentare prodotti e merci ad ogni latitudine e longitudine, dovendo rispettare i relativi adempimenti doganali. Essere, dunque, l’anello di una catena di valore, per Tauro Stella, patron dell’omonima impresa, assieme a Giorgio Magnani, «era un imperativo: non volevo esserne escluso». Al punto da essere tra i primi a ottenere questa sorta di ‘bollino blu’. «Era il 2008», ricorda il doganalista. E, fiutando le ricadute positive sulle industrie che macinano import ed export, sceglie di diffondere questa cultura. «Cedo la mia quota di sicurezza alle imprese che rappresento, convincendole dell’importanza e del valore di questa certificazione che riduce i controlli (quasi azzerandoli) e quindi i tempi, rendendo il tutto più veloce. Nel contempo con il mutuo riconoscimento, ai fini della security, da parte di alcuni stati terzi (Usa, Giappone ed altri in un prossimo futuro), le merci saranno considerate sicure anche dalle Autorità Doganali estere, con conseguente beneficio nei confronti dei partners commerciali delle aziende italiane, divenendo pertanto più appetibili». Insomma, il segreto dell’AEO è riassumibile in una formula cara agli imprenditori: fare presto e tenere i costi Tauro Stella, titolare di Stella Operazioni Dobassi. E, avendo anche la domiciliazione doganale, si evita lo spostamento delle merci perché i controlli sono ganali fatti direttamente in casa. «Questa certificazione va vista come un investimento che produce benefici». Se ottenere l’AEO è un indubbio vantaggio, ciò richiede, audit con l’Agenzia delle Dogana a parte, una certa inclinazione alla cultura della certificazione. «Noi siamo già certificati ISO 9001:2008 e l’AEO è stata l’occasione per migliorare alcune procedure interne», ammette Stella. Ma se guardiamo alle imprese, l’AEO può essere il motivo «per rendere più efficaci ed efficienti alcuni processi» che potrebbero configgere con il mondo doganale che è «pieno di insidie». © RIPRODUZIONE RISERVATA E se da un lato, questo ‘certificato’ ha procurato indubbi vantaggi ai clienti e finanche ai fornitori. «Attualmente tale certificazione è riconosciuta da Usa, Giappone e a breve termine anche il Canada. Il mutuo riconoscimento tra gli Stati che applicano la certificazione crea un vantaggio di percorso prioritario per entrambi. Una filiera certificata (includendo anche la Società che espleta tutte le procedure doganali) ottiene un abbattimento dei tempi estremamente importante». Minimo l’impatto «in termini di revisione dei processi e di costi» causato dall’AEO poiché «Cesab è certificata ISO 9001, ISO 14000 e OHSAS 18001. Inoltre dal 2010 la società ha introdotto e implementato il modello organizzativo della L.231. Di conseguenza la mappatura dei processi aziendali era già presente ed il suo aggiornamento costante. L’audit in fase di certificazione è stato effettuato con il supporto della società che ci segue da anni nell’espletamento di tutte le operazioni doganali in import ed export». Un sistema «completamente integrato nei principali processi della società, nella gestione del ciclo attivo e nei processi decisionali relativi a strategie di prodotto e fornitura». © RIPRODUZIONE RISERVATA Stefania Martelli, Finance Administration & Control Director di Cesab FARE 55 CI GUADAGNA TUTTA LA FILIERA Clienti über alles. Sono stati proprio loro, sparsi in ogni angolo del globo, il propellente che ha spinto Cogefrin Group, che tra i suoi molteplici rami di imprese vanta quello legato alla logistica e alle spedizioni internazionali, ad accendere i motori della certificazione di Operatore Economico Autorizzato (AEO). E’ lo stesso general manager del gruppo, Mauro Bottura a rivelarlo. «Per noi, era di fondamentale importanza rispondere alle richieste di alcuni dei nostri clienti principali che ci chiedevano di adeguarci acquisendo la certificazione AEO». Una scelta di strategia imprenditoriale, dunque che ha portato indubbi vantaggi su entrambi i fronti: quello dell’azienda e quello di chi ogni giorno bussa al quartiere generale a Castel Maggiore. «Migliorandoci – spiega Bottura - possiamo rendere un servizio migliore e più sicuro ai nostri clienti e in tutta la filiera quindi anche i processi che riguardano i fornitori ne sono influenzati positivamente». Nel complesso, «il vantaggio principale è stato quello di adeguarci alle richieMauro Bottura, general manager di Cogefrin ste dei nostri clienti i quali hanno così continuato ad affidarci le loro merci. Ma – prosegue il general manager - ha anche significato intervenire sulle nostre procedure (doganali, operative, amministrative) che ci hanno consentito di ottimizzare le risorse e diminuire i possibili errori nostri e dei nostri fornitori e sulle nostre strutture (magazzini) dove le merci entrano, escono o rimango in deposito nella massima sicurezza possibile». Una novità non del tutto nuova, però. In quanto, in nuce, questa certificazione all’avanguardia alla Cogefrin aveva già allignato. Ancorché sotto un’altra forma. «In effetti, in parte l’Aeo era già contenuta all’interno della “Qualità ISO 9001:2000”, una certificazione che ci è stata molto utile e ci ha consentito di proseguire spediti su alcuni temi». E così, dopo aver conseguito, «in un primo tempo AEO/semplificazioni doganali», il Gruppo è passato «alla certificazione AEO/Sicurezza». In termini di processi, ciò ha comportato un lavoro intenso che ha avuto come controparte «i funzionari della dogana che si sono messi a nostra disposizione con grandissima competenza e professionalità sia nella prima che nella seconda fase». Quanto ai costi, sono riconducibili «al tempo che alcuni di noi hanno dedicato ai vari procedimenti (per l’ottenimento della certificazione e per adeguarci alle normative) e all’adeguamento dei magazzini in termini di investimenti sulla sicurezza». E comunque, «essendo una delle nostre principali attività connessa alle spedizioni internazionali “Mondo”, è evidente che il sistema doganale “incide” in modo sensibile. E’, infatti, una delle attività sulle quali abbiamo investito buona parte delle risorse». Come è appunto la certificazione AEO. © RIPRODUZIONE RISERVATA 56 FARE FARE 57 LA SPINA DORSALE DEL FARE IMPRESA ARTICOLO DI copertina 58 FARE 4 crescere Quarantacinque “imprese che crescono” hanno preso parte al Premio Paolo Mascagni di Unindustria Bologna e del Resto del Carlino. Nel ricordo dell’Imprenditore e dell’Amico. di Francesca Rizzi FARE 59 Le immagini di queste pagine sono di Gianni Schicchi G ettano il cuore oltre l’ostacolo ogni mattina quando scelgono di aprire i loro capannoni e accendono la luce. Sono quaranticinque capitani coraggiosi che hanno saputo (e sanno) navigare in mezzo ad un uragano che non ha paragoni. Mantengono la rotta nonostante tutto, domando venti a forza dodici e approdando in porti (talvolta ignoti) sicuri dove mietono successi. E crescono. Sono le 45 piccole, medie e grandi imprese del nostro territorio che hanno partecipato alla prima edizione del Premio Paolo Mascagni voluto strenuamente da Unindustria Bologna – insieme al Resto del Carlino - per non dimenticare «un amico e un collega come Paolo, persona che – ricorda il presidente degli industriali di via Serlio, Alberto Vacchi - ha tracciato un importante percorso umano e imprenditoriale nella nostra città». Un uomo al quale «tutti, imprenditori e non, siamo legati da affetto e stima». Aziende «un po’ lontane dalle luci 60 FARE della ribalta – osserva Vacchi, parlando alla platea di industriali riuniti nell’Aula Biagi del Carlino -, ma che costituiscono la spina dorsale del fare impresa nel nostro territorio». Quaranticinque realtà economicoproduttive «tutte meritevoli di essere premiate» tra cui la giuria composta da Unindustria Bologna, Carlino, Alma Mater e l’arch. Elena Zacchi- roli Mascagni ha dovuto scegliere. Una valutazione difficile di fronte a tale ricchezza di eccellenze; tanto è vero che si è arrivati ad un ex aequo: Faac e Reglass, differenti, ma uguali nell’etica del fare impresa e nell’investire sui giovani e sulla ricerca. Uomini e donne che danno ricchezza alla nostra provincia, creando opportunità di lavoro e che il premio incorona «come esempi a cui guardare» e magari da «imitare» come prospetta il direttore del QN - il Resto del Carlino, Giovanni Morandi. Eredi virtuali del Mascagni uomo e imprenditore, mentre quelli per albero genealogico sono seduti in prima fila, insieme ad Elena Zacchiroli Mascagni: i figli Giulia, Tommaso e Pietro, e il fratello di Paolo, Michele. Ed è a loro che si rivolge Roberto Kerkoc, vicepresidente vicario di Unindustria con delega alla media impresa, nel momento forse più toccante della cerimonia dopo il minuto di silenzio chiesto dal direttore del quotidiano. «Paolo era un amico e in lui, noi della filiera del legno, vedevamo ARTICOLO DI copertina il nostro capo. Mascagni a Bologna rappresentava l’azienda del legno con la a maiuscola. E’ allora che nacque la nostra amicizia». Un ricordo personalissimo, quello di Kerkoc, che non dimentica «le nostre idee» per le quali «abbiamo sempre combattuto». Idee, ma ancor più sfide che i quarantacinque raccolgono e rilanciano. Quotidianamente. «Le aziende che hanno partecipato al Premio Mascagni – spiega Vacchi – hanno in comune la caratteristica di essere in crescita». Una constatazione che si trasforma nel valore del riconoscimento all’imprenditore scomparso. «Bologna – prosegue il uno di Unindustria Bologna – ha, di base, un tessuto dinamico con aziende che riescono a crescere nonostante tutto e competono su mercati internazionali». Perché questa «base imprenditoriale deve essere considerata la spina dorsale di una realtà economica che può crescere». Ecco perché, pur nello sconforto generale, «ci conforta sapere di poter ripartire da un tessuto produttivo così dinamico». Radici solide che trovano nutrimento in quello che Paolo chiamava «amore» per la propria impresa. Un amore che, per Morandi, «assume un significato etico preciso, non astratto perché produce valori e ha effetti sul sociale». Il Premio Mascagni affonda qui la sua origine. «In una situazione diffi- cile come quella attuale, parlare di personalità positive (come ha fatto il Carlino per un anno inter vistando una ad una le aziende in gara, ndr) che vanno controcorrente ha il significato di incoraggiamento che non si esaurisce in questo episodio, ma ha l’effetto di imitazione». Questi «imprenditori con fatturati in crescita a due cifre sembrano marziani - rileva Morandi -. Sono uomini che battagliano ogni giorno e per questo sono un esempio. Per il Carlino parlare di loro è stata una grande opportunità e un’occasione di grande interesse». © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 61 FAAC: COMPETITIVITA’ ED ETICA D’IMPRESA «Di Paolo Mascagni mi ha colpito il fatto che il suo nome sia sempre associato ai concetti di generosità e disponibilità verso gli altri. E questo, credo, sia la ragione principale per cui abbia avuto un’intensissima vita associativa. Contribuendo così profondamente al motivo per cui siamo qui» nell’aula Biagi del Carlino. Dove alla Faac, colosso della domotica ramificato nel mondo, ma con il cervello a Zola Predosa, va un premio per essere «riuscita a crescere, mantenendo una leadership mondiale, nonostante gli anni difficili – spiega il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi -. Divenendo così emblema dell’eccellenza del nostro territorio». Andrea Marcellan, ad di Faac, riceve «orgoglioso», dalle mani dell’architetto Elena Zacchiroli Mascagni, la targa di un premio al quale hanno partecipato «45 meravigliose aziende, veri esempi di imprenditoria». E tutti associati ad Unindustria Bologna che «ha dato una casa comune alle imprese del territorio». Come la Faac, realtà produttiva la cui ragion d’essere ha un nome: Michelangelo Manini il quale, ricorda l’ad, «aveva, in comune con Mascagni, l’onestà cristallina e un senso abbastanza feroce dell’etica d’impresa». Valori fondanti che, in particolare per quanto riguarda Manini, diventano parte integrante del fare impresa; saldandosi con un «rispetto rigoroso del libero mercato e della competitività e uno maniacale della meritocrazia». Scomparso nel marzo scorso, Manini «ci ha lasciato un sogno: un piano di crescita, condiviso dagli eredi e che, forse, è la ragione prima» che sollecita la Faac ad andare avanti, crescendo. Un incremento dato anche «dall’Università che ci alimenta con i suoi laureati interessati al fare impresa e senza i quali non andremmo avanti». (f.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Marcellan AD di Faac, riceve il Premio Mascagni dal Direttore del QN Resto del Carlino, Giovanni Morandi, l’arch. Elena Zacchiroli Mascagni e il Presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi LUCA PAOLAZZI: LA FORZA DEL CAMBIAMENTO Mai come ora «sono necessari gli esempi positivi a cui appendere le nostre speranze e la voglia di fare per apprendere». E’ un’iniezione di ottimismo l’intervento del direttore del centro studi nazionale di Confindustria. «Le imprese italiane sono andate a prendere la crescita laddove c’è», esordisce Luca Paolazzi, puntellando le sue parole con Focus Group, il progetto che ha carpito i segreti del successo in barba alla crisi delle realtà produttive. Cercatori di successo che «hanno saputo fare dell’innovazione il loro elemento di forza, indipendentemente dalla loro dimensione». Ecco perché «possiamo pensare al futuro con una certa fiducia. Per di più possiamo prendere ad esempio le imprese raccontate da il Resto del Carlino». Ovvero chi è andato avanti, inanellando segni positivi, nonostante tutto. Poiché, se piccolo, ha fatto del «cambiamento una necessità; se grande, una sorta di prevenzione dei pericoli». Certo la situazione è complessa proprio nel mercato di riferimento, rendendo più difficile il salto oltre confine, osserva Paolazzi. Ma le «isole in cui si cresce ci sono». Fondamentale è proporre «prodotti di qualità, il meglio del nostro Paese». Insomma «cauto ottimismo in uno scenario variegato dove differenza significa opportunità». Una visione un po’ meno grigia e, dunque, un po’ più rosea che 62 FARE REGLASS: RICERCA ED INNOVAZIONE «Era capace, appassionato nel fare impresa. Insieme a lui e ad altri dodici, fondammo il gruppo giovani dell’Api. Per questo ci vedevamo spesso, anche fuori dall’associazione, per discutere le strategie future, per scambiarci idee: eravamo giovani e volevamo cambiare qualcosa, volevamo portare innovazione. E Paolo ci ricordava come l’innovazione, nel fare impresa, fosse molto importante». Si commuove Luca Pirazzini, fondatore e amministratore delegato di Reglass, azienda che nella ricerca e nell’innovazione ha il cuore del suo business. Si commuove Pirazzini nel ricordare Mascagni e nel ricevere, dal presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, il premio intitolato all’amico. Un riconoscimento che affonda la sua ragion d’essere sia «nei 20 milioni fatturati sia – spiega Vacchi -, ancora più, nell’aver vinto, negli ultimi otto mesi, due bandi europei per la ricerca, portando così a Bologna il baricentro della ricerca». Una stella di prima grandezza, dunque, ma che, per Pirazzini, ha il suo La consegna del Premio Mascagni a Luca Pirazzini, AD e fondatore di Reglass valore nell’essere «un’azienda bonsai, con una piccola dimensione, ma con tanti rami quanto un’impresa di grandi dimensioni». Un centro di ricerca produttivo il cui segreto è da scovarsi «nella massima attenzione per ogni ramo che va curato perché un imprenditore deve amare la sua impresa». Solo così «si aiutano i giovani ad entrare nella nostra azienda». Giovani, ma anche «cambiamento» perché la stabilità non produce crescita. «Bisogna cambiare i settori di riferimento, approfondire la ricerca di materiali, introdurre nuove competenze e nuove tecnologie», avverte Pirazzini. Una ricetta che, in Reglass, ha prodotto un impasto unico tale da competere a livello europeo, partecipando ai bandi di ricerca a 27 stelle dove vince la crema della crema dell’intelligenza. «Sono bandi molto difficili», rivela Pirazzini che si definisce un «inventore creativo», ma capace «di razionalizzare» perché «ci sono idee che devono correre e poi ci vogliono persone che le realizzano». Ecco perché, esorta, «devo incoraggiare tutti a fare ricerca, tentando strade nuove davanti a tutti e indirizzandoli a fare ricerca nel modo corretto». (f.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA poggia su cinque pilastri, analizzati dal direttore. Si comincia con l’economia mondiale che «continua a crescere anche se a ritmi relativamente meno sostenuti a quelli della fase pre-crisi». Si espandono non tanto i mercati vicini, con l’eccezione di Polonia, Repubblica Ceca e Romania (da + 1% a +5%), quanto Cina, India che da sole «assorbono l’80% della domanda», osserva Paolazzi. E a tirare non è il made in Italy classico, per intenderci quello riconducibile alla moda o al mobile (-8% da 21% a 13%), bensì quello ad alto tasso di tecnologia: chimico, meccanico, metallurgico o farmaceutico. In pratica «tutti settori legati all’innovazione e alla ricerca» dove le intelligenze italiane sono al top, come riconosciuto universalmente. Questo fiutare il mercato favorevole, per il direttore del centro studi, presuppone però «un cambiamento di strategia in seno alle imprese», allontanandosi dal modello di riduzione dei costi fissi. Perché delocalizzare, per essere più flessibili, ha depauperato le competenze, a loro volta delocalizzate. E ciò che «rende un’unica un’impresa, il suo vero patrimonio è proprio quello della conoscenza, appunto delle competenze che possono condurre alla crescita». Ecco perché la delocalizzazione è stata scalzata dalle partnership lungo la filiera produttiva. «Essere partner e non più un anello incolore della catena», sintetizza Paolazzi. Di pari passo, si è agito anche sulle funzioni aziendali, investendo su quelle riconducibili alla parte commerciale. Per stare sul mercato, «bisogna anche saper vendere». Tutti questi fattori hanno poi alimentato un terreno fertile per la nascita di «start up soprattutto nel settore dell’Ict». Da ultimo, Paolazzi non dimentica il tema riforme, «un processo lungo e graduale che va implementato e non smontato da un governo all’altro». Se si facessero le riforme, «il nostro tasso di crescita, ora inchiodato a percentuali da prefisso telefonico, può triplicare fino a due cifre». (f.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 63 5 crescere QUARANTACINQUE AZIENDE CHE FANNO CRESCERE BOLOGNA DUE TORRI Tutte le imprese che hanno partecipato al Premio Paolo Mascagni 2012. GALLETTI 20 mila Il fatturato previsto nel 2011, in crescita costante rispetto ai 10,8 del 2008, agli 11 del 2009 e agli 11,7 del 2010 La superficie dei magazzini coperti. Ci lavorano 26 dipendenti diretti più 120 addetti di cooperative milioni metri quadrati Claudio Franceschelli OFFICINA MECCANICA ELMI 430 80 1,650 12 Sono gli addetti delle dieci società che formano il gruppo. Una sola si trova all’estero, in Belgio. Le altre sono italiane E’ il fatturato del gruppo, in costante crescita dal 2000, quando toccava quota 20 mlioni di euro E’ il fatturato previsto per il 2011, tornato ai tempi precedenti alla crisi del 2008 dopo due anni di flessione Anche il numero degli addetti è in aumento dopo un calo nel 2009 e 2010, anni molto duri per tante piccole aziende dipendenti milioni milioni Luca Galletti Manuela Elmi CAFFITA SYSTEM CORAZZA dipendenti 60 186 2,5 500 E’ il fatturato del 2011 ma la previsione per il 2012 è di arrivare a toccare quota 100 milioni di euro Lo stabilimento di Gaggio Montano occupa 119 persone, mentre in quello di Rozzano lavorano 67 persone E’ il fatturato del 2010. La Corazza è leader del mercato italiano,di cui copre una quota vicina all’80 per cento E’ il numero di plantari ortopedici prodotti ogni anno dall’azienda nello stabilimento da 3000 metri quadrati milioni Giovanni Zaccanti 64 FARE 12 dipendenti milioni Violetta Corazza mila ARTICOLO DI copertina ZACCANTI LUIS.IT 1,1 milioni E’ la previsione di fatturato per il 2011. ln crescita costante a partire dal secondo anno di attività, il 2002 130 mila 10 30 Sono gli euro dedicati alla ricerca su progetti e attività sperimentali. Costituiscono più del 10 % del fatturato E’ il fatturato del 2012, in crescita a due cifre dal 2009. Un milione di euro viene dal mercato estero L’ultima riorganizzazione ha portato all’assunzione di tre nuove figure nei ruoli individuati dall’ad milioni dipendenti Luigi Zanolio Salvatore Bocchetti ATS-MICROFOUND MECCANICA NOVA 9 milioni Il fatturato del 2011, basato sulla realizzazione di particolari meccanici con forme complesse 25 mila Metri quadrati costituiscono la superficie totale dello stabilimento di Pontecchio 140 40 Oltre agli addetti assunti l’azienda ha in formazione dieci tecnici e laureati in ingegneria E’ il fatturato del 2011, che quest’anno dovrebbe aumentare del 25 per cento, fino a quota 50 milioni dipendenti Carlo Novarese Marco Bigliardi M.T. MOTORI ELETTRICI CMI 8,88 50 21 Il fatturato del 2011, più che raddoppiato rispetto all’anno peggiore della crisi, il 2009 E’ l’incidenza dell’export sul fatturato. La Mt ha clienti in Germania, Inghilterra e Finlandia E’ il fatturato del 2011, previsto in crescita nel 2012. Su 21 milioni, 13 e mezzo vengono dal mercato estero milioni milioni per cento milioni 100 mila Sono gli euro che ogni anno vengono dedicati a ricerca e sviluppo per brevettare nuovi tipi di cerniere Virgilio Rende Eros Gherardi MINERVA EDIZIONI RENNER ITALIA 3 10 62 1,3 E’ il fatturato previsto per il 2011 in crescita costante del 25-30 per cento annuo dal 2006, quando era di un milione Le persone che lavorano nella sede di Argelato, dove l’azienda si è trasferita definitivamente nel 2005 È il fatturato del 2011, in crescita di otto milioni rispetto al 2010 e previsto oltre i 70 milioni entro la fine del 2012 Gli investimenti in ricerca e sviluppo nel 2011. E’ circa il 2,1 per cento del fatturato totale dell’azienda milioni dipendenti Roberto Mugavero milioni milioni Lindo Aldrovandi FARE 65 EURORICAMBI TMC 53 2 650 4,5 Il fatturato del 2011, a cui vanno aggiunti i 12 milioni di una società spin off creata per le attività post vendita Costituiscono l’investimento annuo in ricerca e sviluppo, oscillante tra il 5 e il 7 per cento del fatturato Sono quelli impiegati in tutte le aziende del gruppo, per un fatturato complessivo di oltre 120 milioni di euro Sono gli euro spesi in ricerca e sviluppo, che nel 2011 hanno permesso l’acquisto di nuovi macchinari: il 4% del fatturato milioni milioni milioni Matteo Gentili Pierluigi e Orazio Taddei PLASTIFUR S.E.F.A. 920 12 presse E’ il fatturato in euro del 2011, destinato a crescere nel 2012 per effetto dell’avvio della fusione con Ompa Sono le macchine aziendali per 7 dipendenti. Le macchine diventano 24 aggiungendo la dotazione di Ompa mila 23,8 60 E’ il fatturato della holding che oltre a Sefa comprende la Tig. E’ in crescita di 5,5 milioni di euro rispetto al 2010 Impegnati nelle varie aziende del gruppo, nato nel 2007. La prima società che ne fa parte è sorta nel 1978 milioni dipendenti Alessandro Furini Bruno Conti GAZZOTTI WEGAPLAST 16,4 105 19,7 142 E’ il fatturato in euro riferito al 2011. Il quindici per cento viene dalle esportazioni in Cina, Corea, Russia, Turchia La maggior parte lavora nello stabilimento di Trebbo di Reno che occupa 45 mila metri quadrati È il fatturato in euro del 2011, in crescita costante rispetto al 2009 e al 2010. Il 70 per cento viene dall’estero Lavorano nello stabilimento di Toscanella di Dozza che occupa 25 mila metri quadrati dopo diversi ampliamenti milioni dipendenti milioni dipendenti Carlo Comani Carlo Stancari ADVIHAIR CERVELLATI 5 80 5,5 50 Il fatturato annuo. L’azienda ha cambiato proprietà ed è stata rilevata da Advicorp solo nel luglio del 2011 Divisi tra la sede di Zola Predosa e il centro bolognese. I centri in franchising sono 36 e l’indotto occupa 200 persone E’ il fatturato in euro del 2011. Il venti per cento è costituito dall’export, specialmente nei paesi dell’Unione Europea Lavorano nei due stabilimenti di San Lazzaro, su 12 mila metri quadri. Il 5% del fatturato è investito in ricerca milioni dipendenti Andrea Mandel Mantello 66 FARE dipendenti milioni dipendenti Stefano Cervellati BERTOLINI FAAC 214 1055 290 41,3 E’ il fatturato in euro del 2011, in crescita di 34 milioni rispetto all’anno precedente. Il 2% viene investito in ricerca Divisi nelle varie sedi aziendali. Nel quartier generale di Zola, che occupa 26mila metri quadri, gli addetti sono 238 E’ il fatturato aggregato di gruppo del 2011, in crescita di 52 milioni rispetto all’anno precedente E’ l’impegno economico necessario per far rinascere il polo chimico di Torviscosa con gruppo Bracco e Regione milioni dipendenti milioni milioni Andrea Marcellan Francesco Bertolini VARVEL GRAN BOLOGNA 30,5 2,5 3 62 E’ il fatturato del gruppo, comprese le aziende associate così suddiviso: 40 per cento Italia, 40 Ue, 20 mondo Gli investimenti in ricerca e sviluppo rispetto al fatturato su nuovi prodotti e collaborazioni con l’Università E’ l’ultimo fatturato nel bilancio dell’azienda, cresciuto complessivamente del 7 per cento nel triennio E’ la quantità del fatturato legata alle esportazioni. L’azienda vende in 15 paesi, tra cui Germania e Olanda milioni per cento milioni per cento Francesco Berselli Franco Testoni NOEMALIFE VENTURI ARTE 48,5 700 E’ il fatturato del 2011, in crescita del 13 per cento rispetto al 2010, quando aveva superato i 41 milioni All’inizio i soci fondatori erano tre con tredici dipendenti. Dal ‘96 ad oggi la crescita è stata continua milioni dipendenti 30 mila chilogrammi È la quantità di bronzo necessaria a produrre 2.300 sculture all’anno e otto opere monumentali 80 per cento È la quota di fatturato legata alle vendite all’estero e al mercato delle decorazioni verso Russia, Cina e Arabia Francesco Serra Gabriella Venturi SAYERLACK DERMAL INSTITUTE 110 2,8 38 550 E’ il fatturato del 2011, formato da 45 milioni di euro sul mercato italiano e 65 sui mercati esteri E’ l’investimento in ricerca e sviluppo del 2011, corrispondente al 2,5% del fatturato complessivo È il fatturato in euro del 2011, che comprende tutte le società del gruppo. Il 5 per cento viene dalle vendite all’estero Sono divisi tra gli stabilimenti bolognesi, quello di Bergamo e le strutture di vendita delle aziende del gruppo milioni milioni Alessandro Pirotta milioni dipendenti Federico Montanari FARE 67 POGGIPOLINI 8 10 2,9 45 È il fatturato del 2011, in crescita del 20 per cento, con previsione di un’uguale, ulteriore crescita nel 2012 Un decimo del fatturato viene investito in ricerca e sviluppo perché l’azienda progetta i pezzi in leghe speciali Rappresentano il fatturato estero, e i paesi balcanici costituiscono il mercato principale dell’azienda Sono divisi tra i due stabilimenti italiani, uno a Bologna e uno in Romagna, e quello serbo milioni per cento milioni dipendenti Stefano Poggipolini Gianluigi Baccolini ARTECH F.lli CINOTTI 25 15 3,9 18 È la quota degli investimenti destinati alla ricerca e sviluppo. Negli anni non è mai scesa sotto il 15 per cento È la quota di fatturato dovuta alle attività estere. Infatti Artech ha clienti in Francia, Germania e Bulgaria E’ il fatturato del 2011, prodotto da 22 dipendenti. E’ previsto in crescita di oltre il 20 per cento nel 2012 E’ la quota del fatturato che dipende dalle vendite all’estero, destinata ad aumentare nei prossimi anni per cento per cento milioni per cento Renato Estri Antonella Cinotti MELO NATISOFT 5,8 36 730 7 E’ il fatturato in euro del 2011, tornato a livelli superiori rispetto al 2008, dopo due anni di calo dovuto alla crisi Lavorano nello stabilimento di Zola Predosa, che occupa quasi 8mila metri quadri compreso uffici e terreno E’ il fatturato in euro del 2011, quasi triplicato rispetto al 2009. La previsione per il 2012 è di 850 mila euro Due dei quali sono amministratori, tre collaboratori e due a tempo indeterminato milioni dipendenti mila dipendenti Graziella Gigli Andrea Mongelli e Alessandro Calvo IMS ICA 85 5 24 1,2 E’ la quota di produzione venduta all’estero: le macchine Ims sono distribuite in cinquanta paesi E’ la quota sul fatturato annuo investita in ricerca, per incrementare lo sviluppo del prodotto Giotto Tomo E’ il fatturato del 2011, prodotto da 150 lavoratori. Oltre il 70 per cento dipende dalle vendite all’estero E’ la quota che l’azienda destina alla ricerca e rappresenta il 5 per cento del fatturato totale per cento Bruno Toniolo 68 FARE RENOGRAFICA per cento milioni Cesare Rapparini milioni REGLASS ALFACOD 25,9 60 20 8 E’ il fatturato in euro del 2011. Nel 2012 è previsto un aumento col raggiungimento di quota 28 milioni di euro Sono divisi tra la sede di San Lazzaro, la filiale di Milano e le business unit, una delle quali a Lugano E’ il fatturato in euro del 2011, in crescita costante, reso possibile da un aumento della produzione E’ la quota del fatturato destinato a ricerca e sviluppo, settore vitale per un’azienda innovativa come la Reglass milioni dipendenti milioni per cento Luca Pirazzini Giorgio Solferini BASCHIERI & PELLAGRI CESARI 1885 8 medaglie d’oro 2,7 15 È la data di fondazione della Baschieri & Pellagri che da allora ha occupato sempre lo stesso sito a Castenaso E’ il bottino olimpico della B&P, a cui si aggiungono 68 ori mondiali, 75 europei e 9 in Coppa del Mondo Sono le bottiglie prodotte nei vigneti dell’azienda, 130 ettari di proprietà e 150 in affitto, da 30 dipendenti E’ l’incremento minimo del fatturato dell’azienda in tutti gli anni a partire dal 2005 grazie al 75% di estero anno milioni per cento Paolo Pederzoli Umberto Cesari CERELIA CEA ESTINTORI 1,6 1,5 10 66 E’ il fatturato in euro del 2011, stabile dopo la crisi del 2009, realizzato con 13 dipendenti, di cui tre amministrativi E’ la quota di fatturato impegnata per ricerca e investimenti, legati alle certificazioni Emas e Epd E’ il fatturato in euro del gruppo Cea. Un milione e mezzo viene dagli estintori, il resto dai servizi Lavorano nella sede storica della Cea, a Castenaso, e nello stabilimento di Mordano, dove si producono gli estintori milioni per cento milioni dipendenti Ernesto Rinaldi Patrizia e Rossella Amadesi CAMORAK PULSAR 25 272 5,5 70 E’ l’incremento del fatturato aziendale nel corso del biennio 2009-2011, a dispetto della crisi economica E’ il numero dei pezzi venduti dalla Camorak nel 2011 contro i 171 mila del 2010 e i 144 mila del 2009 E’ il fatturato del 2011, in crescita di oltre il 20% rispetto al 2010. E’ tornato a salire dopo il calo del 2008. E’ la quota del fatturato 2011 proveniente dalle vendite all’estero, soprattutto nei paesi europei e Nord America. per cento mila Francesca e Eugenia Palumberi milioni per cento Massimo Franzaroli FARE 69 70 FARE Le imprese che crescono sono un patrimonio di tutti FARE 71 6 crescere Quale FINANZIARIA PER LE IMPRESE Gli imprenditori bolognesi a confronto con il governo sulla manovra economica per il 2013. 72 FARE ARTICOLO DI copertina Daniele Salati Chiodini R iduzione del cuneo fiscale, revisione degli studi di settore, ma soprattutto norme più semplici e certe. E’ questo che gli imprenditori bolognesi hanno chiesto al governo in materia fiscale, nel convegno di Unindustria Bologna “2013: Politica Fiscale con e per le imprese” che si è tenuto a I Portici Hotel. “L’incertezza normativa assieme alla burocrazia rendono poco attraente per gli investitori esteri il nostro Paese.” ha sottolineato, di fronte ad una platea di oltre duecento imprenditori e professionisti, il Vice Presidente dell’Associazione, Daniele Salati Chiodini. “E le differenze con i sistemi fiscali degli altri Paesi europei sono un ulte- Il professor Adriano Di Pietro Il sottosegretario Vieri Ceriani riore taglio alla nostra competitività”. Tante le proposte messe sul tavolo: la deducibilità dell’Imu, l’eliminazione dell’Irap sul costo del lavoro e, per le aziende colpite dal sisma di maggio, la rateizzazione per almeno 24 mesi delle imposte. Due, nel dibattito, i relatori di spicco: Adriano Di Pietro, professore ordinario di Diritto Tributario e Direttore della Scuola Europea di Alti Studi Tributari, che ha messo a confronto il sistema fiscale italiano con gli altri paesi europei. Ed il Sottosegretario all’Economia ed alle Finanze Vieri Ceriani, che ha invece illustrato in particolare la Delega Fiscale, attualmente al centro della discussio- ne in Parlamento. “La priorità delle legge-delega in materia fiscale è la certezza del diritto” ha assicurato Ceriani, che ha, inoltre, insistito anche sul tema dell’evasione. “Dobbiamo fare in modo che il reato tributario sia una cosa seria – ha detto il Sottosegretario- ma limitato a fattispecie precise”. E quanto ad attrarre capitali stranieri, la certezza normativa in materia fiscale è fondamentale. “E’ fondamentale – ha affermato - per rilanciare la crescita; è più importante questo che non ridurre di cinque punti le aliquote”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 73 A BOLOGNA 150 DIRETTORI DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA NEWS unindustria Carlo Rossini Oltre centocinquanta Direttori di tutte le associazioni territoriali e di categoria, provenienti da ogni regione d’Italia, si sono riuniti per due giorni a Bologna per il Seminario Residenziale dei Direttori del Sistema Confindustria. I lavori – che sono stati aperti dal saluto di benvenuto di Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna – sono stati dedicati a “Una finestra sul futuro: quale politica industriale per governare il cambiamento”. Nel corso delle due giornate, i vertici dell’organizzazione imprenditoriale si sono confrontati, attraverso una serie di sessioni, sui temi più attuali che il sistema economico ha di fronte: “Rilanciare la crescita: sfide e prospettive”; “Oltre la crisi: quali trasformazioni sociali e sviluppi per il territorio italiano”; “Situazioni e prospettive politico-economiche dell’Italia”; “I nuovi orizzonti degli scenari industriali”. Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria, nella sua relazione al Seminario bolognese Numerosi gli esperti che hanno preso parte al dibattito con i Direttori delle associazioni: Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison, docente di Economia industriale e commercio estero all’Università Cattolica di Milano; Aldo Bonomi, Presidente del Consorzio Aaster; Alberto Orioli, Vice Direttore del Sole 24 Ore con Stefano Folli e Guido Gentili, editorialisti del quotidiano; Paolo Pom- Una fase dei lavori del Seminario dei Direttori di Confindustria 74 FARE BUONI SCONTO COOP E CONAD AI 130 MILA DIPENDENTI DELLE AZIENDE ADERENTI A UNINDUSTRIA BOLOGNA E LEGACOOP BOLOGNA E’ partito il progetto “Sconto 10%” promosso da Legacoop Bologna e Unindustria Bologna, in collaborazione con Coop Adriatica, Coop Reno e Conad. Tre buoni spesa, del valore di 10 euro ciascuno, sono stati consegnati a circa 130 mila lavoratori bolognesi, dipendenti delle aziende e delle cooperative aderenti alle due associazioni. Obiettivo del progetto, partito ad ottobre in via sperimentale, è quello di mettere in campo uno strumento territoriale di contrasto alla crisi che possa andare incontro alle esigenze delle famiglie e dei lavoratori, in un momento di forte difficoltà generale dell’economia. L’iniziativa si inserisce nello spirito di collaborazione istituzionale tra le due associazioni, che hanno deciso di trasformare in un gesto concreto la preoccupazione delle imprese per il potere di acquisto dei lavoratori; e si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti inquadrati con qualsiasi forma contrattuale delle aziende aderenti a Legacoop Bologna o Unindustria Bologna, purché abbiano la loro sede di lavoro all’interno della provincia di Bologna. I buoni sconto sono stati consegnati alle imprese che, a loro volta, li hanno girati ai propri dipendenti. Ogni buono dà diritto ad uno sconto del 10% su una spesa massima di 100 euro. Lo sconto massimo che si può ottenere con ogni buono è di 10 euro e considerata la platea di occupati coinvolti, il risparmio potenziale massimo per i lavoratori è di 3,9 milioni di euro. Il primo buono Coop è stato utilizzato nel mese di ottobre, gli altri due buoni – uno Coop e l’altro Conad - hanno invece un periodo di validità dal 1 al 31 dicembre. I buoni Coop sono spendibili direttamente nei punti vendita di Coop Adriatica e Coop Reno presenti in Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo. Il buono Conad è valido nei supermercati Conad e ipermercati Leclerc della rete Nordiconad presenti nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova città, Moglia (Mn), Levata di Curtatone (Mn) e Porto Mantovano (Mn). «Questa è un’iniziativa pilota che ci auguriamo abbia una continuità, nei prossimi anni» commenta Tiziana Ferrari, Direttore generale di Unindustria Bologna «in accordo con le parti sociali e possibilmente allargando la platea dei potenziali fruitori e dei possibili partner commerciali». © RIPRODUZIONE RISERVATA beni, professore ordinario di Storia contemporanea e Direttore dell’Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Bologna; Cesare Pozzi, docente di Economia applicata presso l’Università di Foggia e di Economia dell’impresa presso la Luiss Guido Carli. Le conclusioni del seminario sono state di Marcella Panucci, Direttore generale di Confindustria. SETTORE TURISMO E SEZIONE ARREDO: ACCORDO PER FAVORIRE SCAMBI COMMERCIALI TRA LE AZIENDE Le aziende bolognesi sempre più spesso “fanno rete” e business fra di loro. Va in questo senso l’Accordo quadro che il Settore “Turismo, Cultura, Sport e Wellness” e la Sezione “Arredo, Mobili e Legno” di Unindustria Bologna hanno sottoscritto tra di loro, per favorire scambi commerciali tra le aziende che ne fanno parte. “Il nostro Settore è composto da alberghi, agriturismi, residences, dimore storiche, catering, ristorazione FARE 75 TREMILA STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE ALLA GIORNATA DELL’ORIENTAMENTO DI UNINDUSTRIA Tremila studenti dell’ultimo anno delle scuole medie inferiori di Bologna e della provincia hanno partecipato il 23 novembre alla Giornata dell’Orientamento promossa da Unindustria Bologna. L’iniziativa, organizzata con il sostegno della Cassa di Risparmio di Cento, si è svolta in coincidenza la Giornata nazionale delle Piccole e Medie Imprese organizzata in tutta Italia dalla Piccola Industria di Confindustria. 28 sono le scuole di tutta la provincia che hanno aderito all’iniziativa: Istituto Comprensivo n. 4 di Bologna; I.C. Marzabotto; I.C. n. 9 di Bologna; I.C. San Pietro in Casale; I.C. Pianoro; I.C. Rastignano; I.C. Crespellano; I.C. Malalbergo-Baricella; I.C. 7 di Bologna; I.C. 16 di Bologna; I.C. di Argelato; I.C. Sant’Agata Bolognese; I.C. Borgonuovo; I.C. di Monte San Pietro; I.C. “Francesco Francia” di Zola Predosa; I.C. 13 di Bologna; I.C. Minerbio; I.C. Loiano; I.C. 12 di Bologna; I.C. 5 di Bologna; I.C. Budrio; I.C. San Giorgio di Piano - Bentivoglio e, nel Circondario imolese: I.C. Castel San Pietro Terme; I.C. Dozza Imolese – Castel Guelfo; I.C. 5 di Imola; I.C. Medicina; I.C. 2 di Imola. Per loro si sono aperte le porte di 41 aziende di tutto il territorio provinciale: Automobili Lamborghini; Basf; Calzoni; Carpigiani; Cesab; Cineca; Coswell; Euroricambi; Fatro; Gammarad Italia; G.D; Gea Refrigeration Italy; Gima; Ima; Macron; Marchesini Group; Mg2; Montenegro; Museo del Patrimonio Industriale; Nobili; Ovako; Rolland Eley; Samo Medica; Samor; Samp; Specialtrasporti; Tecnoform; Titanium International Group; Vrm. E, nel Circondario imolese: Aepi Costruzioni Elettromeccaniche; Farma; Bergami Fratelli; Profilati; Officina meccanica Dozzese; Lualma Anodica; Wegaplast; Wienerberger; PRB; Omgm - Meccanica Imolese; Hydrocontrol; Elettrotecnica Imolese. Nel corso delle visite aziendali, gli studenti hanno avuto modo di visitare gli stabilimenti e di ascoltare direttamente da imprenditori e collaboratori delle aziende le loro testimonianze sulla propria esperienza 41 aziende di tutta la provincia hanno aperto le loro professionale e formativa all’interno dell’azienda stessa. porte agli studenti nella Giornata dell’Orientamento Insieme alla Giornata dell’Orientamento, peraltro, l’impegno di Unindustria per mettere in contatto diretto i giovani, le loro famiglie e gli insegnanti con imprenditori e figure del mondo del lavoro, per conoscere ed apprezzare la cultura tecnica e d’impresa prevede numerose ulteriori iniziative nel corso dell’anno scolastico 2012-2013: incontri di orientamento nelle scuole, incontri con i genitori per una scelta consapevole. E l’iniziativa “La tua idea di impresa”, rivolta alle scuole superiori, progetto di diffusione della cultura d’impresa tra i giovani coordinato da Sistemi Formativi Confindustria in collaborazione con i Giovani Imprenditori e con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: i gruppi di studenti partecipanti elaborano idee di impresa, le strutturano compilando il business plan disponibile online e le raccontano in video pubblicati su www.latuaideadimpresa.it per essere valutati e votati dagli imprenditori delle Associazioni Industriali partecipanti. Sei gli Istituti superiori bolognesi che parteciperanno al concorso: ITCS Rosa Luxemburg; Liceo Ginnasio Galvani; ITIS O. Belluzzi; Liceo Scientifico E. Renzi; ISI Caduti della Direttissima; ITCS G. Salvemini. “L’impegno di Unindustria Bologna mira, in questo momento più che mai, a suscitare l’interesse dei giovani verso percorsi formativi di carattere tecnico.” sottolinea Sandra Samoggia, Consigliere delegato di Unindustria Bologna alla formazione “E’ indispensabile che le industrie bolognesi possano nuovamente fare affidamento su giovani dotati di quelle competenze tecniche ad esse indi- Sandra Samoggia, Consigliere delegato di Unindustria Bologna spensabili. E lo è ancor di più in questo momento così delicato per l’economia, alla Formazione mentre le imprese sono impegnate a ridisegnare le proprie strategie, a volte anche a reinventarsi completamente, e la preparazione dei loro collaboratori ne è una delle risorse chiave”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 76 FARE collettiva; agenzie di viaggi e tour operator; centri benessere e termali; teatri, fondazioni teatrali ed organizzatori di eventi culturali.” spiega Marianna Di Giansante, Presidente del Settore Turismo, Cultura, Sport e Wellness “Sono tutte aziende che possono necessitare periodicamente di rinnovare o ristrutturare le proprie sedi, ovvero di realizzarne di nuove, ed in tal caso necessitano di materiali ed arredi per il completamento degli immobili. L’obiettivo del nostro Accordo è, appunto, intensificare la col- Gianmarco Biagi, Presidente della sezione Arredo, Mobili e Legno di Unindustria Bologna laborazione per valorizzare gli scambi commerciali tra le aziende associate”. “La nostra Sezione riunisce le aziende che producono componenti ed arredi per l’edilizia in modo da completare ‘chiavi in mano’ gli immobili a destinazione sia commerciale che industriale, sportiva, ricreativa, culturale: tutte aziende che necessitano periodicamente di organizzare incontri, riunioni, eventi di rappresentanza e quindi possono avere bisogno di location, ospitalità, catering ed altri servizi che possono essere forniti dalla aziende del Settore Turismo. Ecco perchè ci proponiamo, con questo Accordo, di favorire ed implementare le reciproche occasioni di lavoro e di fornitura di servizi, prodotti e opere di qualità in condizioni di maggior economicità” sottolinea Gianmarco Biagi, Presidente della Sezione Arredo, Mobili e Legno. Le aziende di Unindustria Bologna che aderiscono all’Accordo si impegnano ad offrirsi reciprocamente sconti preferenziali ed esclusivi sul prezzo di vendita; particolari modalità di pagamento; periodo di garanzia prolungato; prezzo di listino bloccato; supporto alla progettazione a prezzo competitivo. Inoltre, i due Settori si informeranno reciprocamente delle rispettive opportunità (ovvero, ogni qualvolta un’azienda intenda realizzare una nuova sede, o ampliare, ristrutturare, rinnovare una struttura già esistente, oppure avvalersi di servizi offerti dall’altro Settore) nonchè di prodotti o realizzazioni innovative di interesse specifico del Settore. MARIANNA DI GIANSANTE NELLA GIUNTA DI FEDERTURISMO Marianna Di Giansante, titolare e direttore dell’Hotel Al Cappello Rosso di Bologna, è stata chiamata a far parte della Giunta di Federturismo Confindustria – la Federazione Nazionale Industria dei Viaggi e del Turismo - per il biennio 2012-2014. Bolognese, laureata in storia dell’arte, Marianna Di Giansante è impegnata fin dal 2003 nel gruppo alberghiero di famiglia. Dal giugno 2010 è Presidente del Settore Turismo, Cultura, Sport e Wellness di Unindustria Bologna e fa parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione. E’ stata nel 2010 tra i fondatori di Artù Bologna - Associazione Realtà Turistiche Unindustria - il Club di Prodotto promosso dal Settore Turismo, Cultura, Sport e Wellness di Unindustria Bologna: consorzio costituito da una ventina di aziende del turismo, della ristorazione, del wellness e della cultura associate ad Unindustria, per valorizzare e pro- Marianna di Giansante, Presidente del Settore Turismo, Cultura, Sport e Wellness di Unindustria Bologna muovere insieme l’offerta turistica di Bologna, proponendosi ai visitatori con una immagine unitaria (ne fanno parte, tra gli altri, realtà quali la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e Palazzo Albergati). Ha ripetutamente organizzato mostre d’arte all’interno di alberghi in collaborazione con gallerie d’arte, fondazioni bancarie e fondazioni culturali quali il Teatro Comunale di Bologna. “Mi metto a disposizione dei colleghi di Federturismo con grande FARE 77 NOVE PRESIDENTI DI ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI: PROCEDERE SPEDITI VERSO LE CITTA’ METROPOLITANE “L’istituzione delle Città metropolitane è una delle grandi riforme di cui il Paese ha bisogno per ripartire e per orientare una crescita dell’economia a costo zero partendo proprio dalle grandi aree urbane”. Lo hanno affermato in una nota i presidenti della Rete associazioni industriali metropolitane di Confindustria collegate alle città metropolitane di Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia. Tra i firmatari, naturalmente, il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. “Abbiamo avviato da più di due anni una Rete che, nel riunire le associazioni industriali metropolitane di Confindustria- sottolineano i Presidenti - ha reso possibile un’attività di confronto ed analisi sul valore delle aree metropolitane per le prospettive di sviluppo del sistema industriale e per la competitività del Paese nel suo complesso. Mentre e’ stato avviato il percorso amministrativo che porterà all’istituzione delle Città metropolitane e in virtù del fatto che la competizione economica internazionale oggi si misura soprattutto sulla capacità dei grandi centri urbani di essere motori di sviluppo, chiediamo con cognizione e convinzione a Governo, Parlamento, Regioni, Upi, Anci - e a tutte le altre realtà istituzionali o associative coinvolte nel dibattito - di procedere speditamente affinchè le aree metropolitane divengano presto realtà”. I territori rappresentati dalle Associazioni insieme concentrano il 35% del Pil, il 32% delle unità locali e il 31% degli addetti e “costituiscono snodi economici nazionali con forti legami con l’estero, poichè detengono ben un terzo degli scambi nazionali” e “le loro strutture aeroportuali, prese nell’insieme, movimentano più del 60% dei passeggeri e circa il 90% delle merci”. Le aree delle città metropolitane “concentrano, inoltre - spiegano ancora i Presidenti - l’industria finanziaria del Paese, con il 33% delle banche, circa il 50% di depositi e impieghi, un terzo delle unità locali del settore finanziario e quasi il 45% dei relativi addetti. Ospitano i principali centri fieristici italiani, con circa la metà delle manifestazioni internazionali che avvengono in Italia, per oltre il 70% dei visitatori. Infine sono sede dei maggiori centri di istruzione universitaria terziaria, con oltre il 40% degli atenei e dei relativi studenti a livello italiano. I Presidenti delle associazioni chiedono perciò “una decisa svolta della qualità del dibattito in corso su precise questioni”. Che sono: più attenzione ai fattori di sviluppo (densita’ industriale, infrastrutture, governance dei servizi pubblici locali, poteri e funzioni, risorse) anche in fase di decisione circa la perimetrazione delle Città metropolitane; meno avvitamento politicistico su sistemi elettorali, sul ruolo dei “super sindaci” e su possibili ulteriori evoluzioni istituzionali e amministrative. “Valorizzando i principi e la cultura sussidiaria di autonomia territoriale -pur all’interno di una cornice strategica nazionale- e partendo dai temi dello sviluppo locale, possiamo davvero provare ad imprimere, a costo zero, un’accelerazione vera all’economia reale del nostro Paese”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 78 FARE Impagabile Avere sempre informazioni esclusive e raccolte alla fonte. WHO’S WHO IN ITALY Entra in iTunes e Google play e scarica la tua app. Consulta sul tuo smartphone 8850 profili biografici dei personaggi di maggiore rilievo e 5800 profili delle aziende e Istituzioni più rappresentative in Italia. Il nostro costante aggiornamento ti offre una visione reale di chi conta nel panorama economico, politico, sociale e culturale. News, comunicati stampa e interessanti contributi video. Uno strumento di lavoro imprescindibile, che porta nel mondo il valore, la competitività e affidabilità del nostro Paese. WHO’S WHO IN ITALY S.r.l. email: [email protected] www.whoswho.eu FARE 79 piacere, perché credo nell’esperienza associativa.” ha affermato Marianna Di Giansante commentando la propria elezione “L’impegno ed il lavoro svolto in questi anni in Unindustria mi hanno arricchita come persona e professionista, dandomi l’opportunità di contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Inoltre, e non per ultimo, credo sia importante lavorare per una politica unitaria sul turismo a livello nazionale in termini di regolamentazione, organizzazione e promozione”. PARTNERSHIP TRA DEUTSCHE BANK ED UNINDUSTRIA BOLOGNA Deutsche Bank ed Unindustria Bologna hanno siglato un accordo di partnership, che permette alle piccole e medie imprese aderenti all’Associazione di avere accesso ad un’offerta di prodotti e linee di credito a condizioni competitive. Numerose le soluzioni di finanziamento targate Deutsche Bank messe a disposizione delle imprese bolognesi: db PMI Ipotecario con/senza garanzia e db PMI Investimenti con/senza garanzia finalizzati al finanziamento delle spese per investimenti produttivi; db PMI Flexi Plus per sostenere le esigenze di liquidità nell’attività ordinaria d’impresa; db PMI Trade Flow per coprire le esigenze di liquidità legate ai flussi export e db PMI Seasonal per finanziare soggetti che presentano un fabbisogno ciclico di liquidità. “Questo accordo – ha commentato alla firma Daniele Salati Chiodini, Vice Presidente di Unindustria Bologna con delega al credito - dimostra 80 FARE che un grande gruppo finanziario europeo può essere in grado di interpretare le esigenze del territorio, mettendo a disposizione delle imprese prodotti di sicuro interesse a condizioni indubbiamente competitive. Non possiamo che esserne molto soddisfatti, considerando le attuali tensioni sia sulle disponibilità di credito che sul suo costo”. 142 MILIONI IL FATTURTO 2012 DELLE IMPRESE DI RACEBO Le imprese di RaceBo, il primo “Contratto di Rete” costituito in Italia tra aziende manifatturiere nel 2009 e promosso da Unindustria Bologna, anche quest’anno si sono presentate insieme a novembre all’Eicma di Milano, l’Esposizione internazionale del ciclo e motociclo, la più importante rassegna mondiale del settore, raccogliendo ancora una volta un notevole interesse sia nel numero dei visitatori, sia soprattutto in termini di contatti con i grandi produttori internazionali. A dispetto della crisi diffusa che ha caratterizzato l’economia del 2012, peraltro, le imprese di RaceBo sono arrivate a Milano con risultati di grande soddisfazione: il fatturato complessivo per il 2012 è infatti previsto in 142 milioni di euro, + 15% sul 2011 e + 40% sul 2010. In controtendenza rispetto ai trend negativi esterni anche l’occupazione, in crescita inequivocabile: le imprese di RaceBo occupano infatti oggi complessivamente 830 persone, a fronte delle 750 di fine 2011. “RaceBo ha conseguito risultati importanti pur in un anno decisamen- te non semplice.” commenta l’Ing. Florenzo Vanzetto, Presidente di RaceBo e della VRM di Zola Predosa “L’incremento medio di fatturato è stato del 15% per tutte le imprese della Rete. Ma soprattutto i rapporti interni fra le imprese stesse hanno costituito un nostro deciso punto di forza. Siamo riusciti a sconfiggere perfino il terremoto, quando una di noi, la Fonderia Scacchetti di San Felice sul Panaro (Mo), praticamente rasa al suolo dal sisma di maggio, è risorta grazie al sostegno ed alle sinergie di tutti i colleghi di RaceBo”. “Nel 2012 inoltre” aggiunge Vanzetto “le imprese di RaceBo hanno effettuato forti investimenti in ricerca & sviluppo ed in innovazione di processo. Ed i risultati si vedono: penso in particolare ai procedimenti innovativi nel campo della pressofusione che sono stati introdotti, unica in Italia, dalla Rifimpress di Castel San Pietro Terme (Bo)”. Costituita inizialmente da 11 piccole e medie imprese, tutte subfornitrici delle case dell’automotive ed operanti nei diversi comparti della meccanica, RaceBo oggi si compone di 12 aziende: 2 A Pulitura Metalli; Cav. Leo Balestri; Fonderia Scacchetti Leghe Leggere; FXT ; Icos di Leonelli Marino; S.A.I.FRA; Rifimpress; Siderit; Verniciatura Bolognese; VRM; S.M.; Forgialluminio. RETE ICT E L’AGENDA DIGITALE Agenda Digitale e aziende: cosa occorre sapere. Se ne è parlato al MAMbo (il Museo d’Arte Moderna di Bologna) in un convegno organizzato da ReteICT, l’Associazione di FID “FARE IMPRESA IN DOZZA”: UN’AZIENDA DENTRO AL CARCERE CREATA DA G.D, IMA E MARCHESINI GROUP Si chiama FiD-Fare Impresa in Dozza srl. È un’impresa sociale ed è stata inaugurata a novembre a Bologna presso la Casa Circondariale Dozza. Si tratta di un’esperienza, unica in Italia, di creazione di una vera e propria impresa all’interno del carcere – a seguito di un percorso di formazione tecnica a cura della Fondazione Aldini Valeriani – nell’ambito della produzione di tre aziende: G.D, IMA e Marchesini Group. Il progetto nasce da una proficua collaborazione fra formazione professionale, mondo delle istituzioni e aziende, ed è caratterizzato da una forte integrazione con il territorio, in quanto si propone di formare professionalità che potranno essere inserite sul mercato del lavoro, caratterizzato da una rilevante specializzazione nel settore del packaging e dell’automazione industriale. Cosa è avvenuto, in pratica? Le tre aziende sostenitrici del progetto si sono costituite in società con la Fondazione Aldini Valeriani e hanno fondato l’impresa sociale “Fare Impresa in Dozza”, presieduta dal prof. Italo Giorgio Minguzzi. Oggetto sociale dell’azienda è l’ ”esecuzione di lavori di carpenteria, assemblaggio e montaggio di componenti meccanici da eseguirsi all’interno della Casa Circondariale di Taglio del nastro al carcere bolognese per la nascita Bologna, al fine di fornire ai detenuti una opportunità di lavoro stabile e duraturo, recuperabile nella vita di FiD- Fare Impresa in Dozza successiva al compimento del periodo detentivo”. FiD funziona come qualsiasi altra piccola impresa, con trattamenti in linea con il contratto nazionale, concordato con le organizzazioni sindacali del settore, e il vantaggio di avere un mercato relativamente assicurato in quanto di fatto costituito dagli stessi committenti dell’operazione. La sede dell’impresa è l’ex palestra del carcere, ristrutturata per renderla idonea all’attività produttiva. I partecipanti al programma di formazione necessario per intraprendere il lavoro sono stati individuati da FiD insieme alla Direzione della Casa Circondariale di Bologna. Il percorso formativo si è articolato in contenuti tecnici finalizzati all’acquisizione delle conoscenze ed abilità professionali necessarie per il montaggio e l’assemblaggio di pezzi meccanici e la costruzione di semplici componenti . A completamento della formazione sono stati erogati anche contenuti in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Le attività formative e produttive hanno visto un forte e volontario coinvolgimento di tutor provenienti dal mondo aziendale, con il compito di guidare i partecipanti e monitorare il processo di apprendimento, grazie ad una forte competenza tecnica abbinata ad una predisposizione al “coaching” e alla sensibilità sociale. L’idea di costruire un’azienda nel carcere della Dozza a Bologna, allo scopo di agevolare il reinserimento nella società civile di persone in condizioni di oggettivo svantaggio, applicando concretamente i principi di “solidarity sourcing”, muove i primi passi nel 2008. Il progetto è il frutto di un lavoro che ha visto i vari soggetti confrontarsi più volte nel tempo, anche con le istituzioni, ed è stato costantemente monitorato da un Comitato, costituito da rappresentanti dei partner dell’iniziativa. L’iniziativa è in linea con gli indirizzi della Legge Regionale n.3 del 19 febbraio 2008 “Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli istituti penitenziari della Regione Emilia Romagna”, nella quale la Regione esprime la volontà di tutelare “i diritti e la dignità delle persone adulte e minori ristrette negli Istituti di pena presenti sul territorio regionale, ammesse a misure alternative alla detenzione o sottoposte a procedimento penale”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Imprese dell’Information & Communication Technology promossa da Unindustria Bologna. Il Convegno, patrocinato dal Comune di Bologna, si è focalizzato sulle opportunità e i vantaggi che si potrebbero creare per l’imprenditoria dopo l’introduzione, con il decreto “Crescita 2.0”, di importanti orien- tamenti sui temi del rinnovamento tecnologico e della cultura digitale. Da tempo si parla infatti di Agenda Digitale Italiana, un percorso di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, delle infrastrutture e della società che dovrebbe portare l’Italia a ridurre il gap tecnologico che la separa dai paesi più evoluti, ritardo che è una delle principali cause della bassa crescita degli ultimi 15 anni. Dopo il benvenuto di Paolo Angelini, Presidente di ReteICT, è seguito l’intervento del Presidente di Assinform, Paolo Angelucci, concentrato sul decreto legge Crescita 2.0 come strumento di politica industriale per rilanciare l’efficienza economica del FARE 81 ALESSANDRO VARINO E LE RELAZIONI INDUSTRIALI Non si contano le aziende che, dalla metà degli anni settanta ad oggi, rivolgendosi all’Associazione per un’assistenza nelle proprie relazioni industriali, hanno potuto avvalersi della collaborazione di Alessandro Varino. Dirigente e direttore del servizio sindacale all’Api prima e in Unindustria poi, la sua competenza, la sua esperienza e, non ultima, la sua disponibilità ne hanno fatto un punto di riferimento sia nelle trattative aziendali sia, per moltissimi anni, nei rinnovi di importanti contratti nazionali, quello dei metalmeccanici per primo. Trentatre anni di lavoro e impegno continuato meritano una standing ovation per Alessandro Varino, che continuerà ad essere vicino ad Unindustria Bologna! (c.r.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Paese. Successivamente, il Professor Maurizio Gabbrielli dell’Università di Bologna ha focalizzato l’attenzione sulle opportunità che l’Agenda Digitale apre per Università e Imprese. E’ seguito un approfondimento da parte di Unindustria Bologna circa le esperienze avviate sul territorio in tema di innovazione digitale. A chiudere il convegno un intervento di ReteICT finalizzato a sottolineare quale impatto l’Agenda Digitale possa avere sugli operatori dell’Information Technology e come favorire una reale efficacia delle imprese tecnologiche, protagoniste nel trasferire concretamente innovazione al tessuto economico. FUSIONE DELLA VALSAMOGGIA: GLI IMPRENDITORI INCONTRANO I SINDACI Unindustria Bologna ha organizzato due incontri, a Savigno ed a Bazzano, tra le proprie aziende e tutti i Sindaci dei Comuni della Val Samoggia che 82 FARE hanno intrapreso il cammino per giungere alla fusione in un unico Comune. Gli imprenditori hanno posto all’attenzione degli amministratori locali soprattutto tre questioni: la pressione della fiscalità locale; lo snellimento delle procedure e l’erogazione diffusa dei servizi; le questioni attinenti l’infrastrutturazione del territorio, con particolare riferimento agli insediamenti produttivi. Per quanto riguarda la fiscalità locale che grava pesantemente sulle aziende, a giudizio dei Sindaci il progetto di fusione può rispondere con un’ipotesi di unificare verso il basso (allineandosi quindi con il Comune che ha le tariffe più basse) l’Imu e l’Irpef, compensando le minori entrate con parte delle economie prodotte dalla fusione. Sullo snellimento della burocrazia e la specializzazione delle funzioni, i Sindaci hanno ribadito che la Pianta Organica che deriverà al nuovo Comune consentirà di specializzare le risorse umane presenti in modo da avere maggiore celerità nel rilascio di autorizzazioni e pratiche. E senza disagi per spostamenti, in quanto ogni Municipio (simile, in sostanza, ad un Quartiere) manterrà l’erogazione dei servizi. E’ stato, infine, annunciato il probabile inizio nella prima metà del 2013 dei lavori di realizzazione del nuovo casello Autostradale in località Muffa e delle due bretelle di collegamento con la Via Emilia e la Bazzanese. Ed i Sindaci hanno ribadito che il nuovo Comune, potendo contare su maggiori risorse (sarà esente per due anni dal rispetto del Patto di Stabilità), potrà svolgere interventi di qualificazione delle zone produttive. Inoltre, potendo contare su un unico territorio e su una viabilità più efficace, nella pianificazione verranno consolidate le aree produttive che sono facilmente raggiungibili dalla viabilità sovracomunale e autostradale. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 83