Tempesta di grandine, in un pomeriggio di vela sul Lago di Garda

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Tempesta di grandine, in un pomeriggio di vela sul Lago di Garda
Tempesta di grandine, in un pomeriggio di vela sul Lago di Garda …
Protagonisti di un’avventura senza saperlo…
Erano diversi giorni che sul lago c’era calma piatta, vento assente, la navigazione a vela
quasi impossibile. Oggi nell’aria c’è la sensazione che il vento ci sarà, giro di telefonate e
poi via al molo di Peschiera, dove “ Rafichi “, in lingua Swahili “ amica “, una bellissima
barca in legno, una SuperCristina Santarelli del 1972, solca le acque del Lago di Garda da
oltre 30 anni, ci aspetta, pronta a mollare gli ormeggi e prendere il largo.
Manlio, il capitano, Stefano e Angelo assistenti alla navigazione, tre amici con la stessa
passione, andare a vela e trascorrere qualche lieta ora in barca, con il vento sulle vele.
Si annuncia una fantastica navigazione, il vento ci accarezza il viso, i preparativi sono
quasi ultimati, mollati gli ormeggi, lasciamo il porto con la prua che punta al largo.
Velisti, uomini abituati al rumore del vento, allo sciarbordio delle acque contro le mure,
abituati alla pazienza, alla precisione e al rischio.
Andare a vela su questo lago è bellissimo, solcare le onde sulle ali del vento è pura magia,
per la mente e il cuore.
Il vento soffia da Est, vento di Levante, puntiamo la prua su Cisano, il punto dove
stramberemo per cambiare rotta. Tutto và a meraviglia, il capitano al timone ci rassicura
sulla velocità, sulla barca ci posizioniamo sulla mure di dritta per contrastare la forza del
vento che piega l’imbarcazione dalla parte opposta, fantastica è la sensazione, gonfie le
vele, solchiamo le onde come se fossimo in volo, diamo una mano di terzaroli alla randa, il
vento è a raffiche molto forti, la navigazione diventa impegnativa, siamo molto veloci.
Da Ovest il tempo cambia, in poco più di un’ora le nuvole sono diventate minacciose, il
capitano decide il rientro e punta la prua sul porto di Peschiera. Siamo veloci con il vento
al traverso, la spinta è notevole, il lago si svuota, le imbarcazioni velocemente fanno rotta
verso terra e rientrano in porto, qualche telefonata ci annuncia che a terra piove e comincia
a grandinare, intorno a noi è tutto nero, la visibilità si fa critica, il capitano suggerisce di
indossare le cerate e prepararci alla burrasca.
Inizia a piovere, inutile bagnarsi tutti, il capitano al timone ci indica di scendere
sottocoperta, per ripararci dalla pioggia, oramai battente, ed intanto prepara le vele ed il
timone, per mettere la barca “ alla cappa “, manovra da manuale marinaro, che aiuta gli
equipaggi a tirare il fiato e riposarsi, manovra da veri lupi di mare.
La grandine inizia a cascare sempre più insistente, il capitano ci raggiunge in cabina
sottocoperta, appena in tempo, la grandinata è fortissima, dieci minuti di tensione a
visibilità zero, il rumore assordante sulla barca e sull’acqua crea un’atmosfera incredibile,
siamo nel cuore di una tempesta di grandine, in pieno lago.
I nostri occhi scrutano dagli oblo’, la tensione è sui nostri visi, aspettiamo con impazienza
che passi la tempesta e torni la visibilità, sono momenti interminabili che si stemperano via
via che tutto passa.
Mettiamo fuori la testa dalla cabina, la tempesta avanza verso il Nord del lago, portando
con sé un gran rumore sull’acqua, i primi raggi solari appaiono in cielo dando ai nostri
occhi una visione celestiale, un doppio Arcobaleno coloratissimo, un ponte di colori da
Fossalta a Gasparina, mai vista una scena della natura, cosi bella.
Immortalo tutto con il mio telefono, un attimo, impresso nella nostra mente e nei nostri
ricordi per sempre.
Il tempo è tornato normale, il sole è fortissimo, le vele pulitissime si gonfiano e ci portano
verso casa. Una barca si avvicina a noi, gli occupanti hanno il viso teso, anche loro hanno
vissuto una avventura che non dimenticheranno mai.
Bravo capitano, sei stato grande, la tua esperienza è stata fondamentale, la tua calma e il
tuo sangue freddo, sono stati per noi una vera garanzia di successo.
Entrare in porto oggi, è una grande e smisurata gioia…
“ Comunicare sempre… e in ogni modo…”
Peschiera del Garda
Angelo POLIZZOTTO
Il Convivio - Centro Studi e Ricerche “Aleph” press
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