Teca tematica - Biblioteca Nazionale di Napoli

Transcript

Teca tematica - Biblioteca Nazionale di Napoli
L'eterno femminino. Donne mistiche
Autore: Janine Hourcade
Editore: AdP, Roma
Anno: 2006
Data inserimento: 12/03/2014
Gruppo: Religioni con occhi di donne
L'Eterno Femminino è un'espressione che fa sorridere o che suscita irritazione. Le femministe lo considerano un
mito lontano dal reale che congeda la lotta delle donne. Ma, contrariamente a questa opinione che impoverisce, un
mito comporta sempre una parte di reale.
L'Eterno Femminino, formula attribuita a Goethe, ora di uso comune, ha una densità forte, un'essenza circondata
da un alone d'incanto indefinibile. Goethe genera l'Eterno Femminino in due versi indimenticabili nell'ultima riga del
Faust: «E l'Eterno Femminino, sempre più in alto ci attira ».
Prima di lasciarci trascinare in questo movimento ascendente, occorre tuttavia sottolineare che la donna reale,
rispetto all'Eterno Femminino, presenta a volte caratteristiche che non portano verso l'alto. Tutte le letterature del
mondo sottolineano la complessità della donna, la sua ambiguità. (da: cap. I, p. 13)
Per molti dicevamo, questo Eterno Femminino è un mito. A parte il fatto che un mito contiene sempre una parte del
reale, esso è più di un mito, è un simbolo[...] il simbolo ben compreso non è alienante, al contrario esso apre a una
“surrealtà”, a Dio; e il simbolo dell' Eterno Femminino fonda la vocazione della donna che è la vocazione religiosa
nel senso ampio dell'espressione. (da: cap. I, p.19)
Si può parlare di spiritualità maschile e di spiritualità femminile?
Sicuramente esistono accenti differenti e, in ogni caso, poter avere questa doppia testimonianza sui grandi
momenti della Rivelazione è un'incomparabile ricchezza per noi.
A questo proposito c'è chi coltiva il sogno magnifico di un vangelo al femminile. Quanto ci sembrerebbe di
conoscere meglio Gesù se potessimo ritrovarlo evocato da Maria di Magdala o Maria di Betania, leggere il racconto
dell'incontro al pozzo di Giacobbe scritto dalla Samaritana stessa, raccogliere le confidenze di Marta che lo
ricevette alla sua tavola! Nonostante il fascino di quest'ipotesi, non è che un sogno, sogno inutile poiché il solo
scopo del Vangelo è di trasmetterci il messaggio di salvezza lasciato al mondo dalla vita, morte e resurrezione di
Gesù, e questo i Vangeli lo fanno bene.
Se vogliamo percepire qualcosa del vangelo al femminile, dobbiamo tornare alla storia della spiritualità.
Lì, in effetti, ritroveremo il Vangelo letto e vissuto dagli uomini e dalle donne secondo uno stesso scrupolo di
fedeltà, ma con sfumature differenti.
E per quel che riguarda l'Eterno Femminino, scopriamo che nel corso dei secoli è stato incarnato da donne
mistiche eminenti. (da: cap. I, p. 22-23)
Filippino Lippi, Annunciazione (particolare), Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberinifoto
da: Cristina Bertoldi Geissler, Roma degli Angeli, Roma, Logart Press 2000, p. 82
Brigida di Svezia (1303 ca. -1373)
Brigida nasce verso il 1303 in Svezia da una famiglia legata alla casa reale. A 14 anni sposa Ulf. Ha otto figli tra I
quali la beata Caterina che gareggia con lei in santità.
I due sposi fanno un pellegrinaggio a Santiago di Compostela e, al ritorno, Ulf entra nel monastero cistercense di
Alvastra. Molto presto, nel 1344, vi muore. Nel 1345 Brigida fonda ad Alvastra l'ordine del SS. Salvatore. È un
ordine con monasteri doppi sull'esempio di Fontevrault istituito nel 1100 da Robert d' Arbrissel. Ogni casa
dell'ordine si compone di 60 religiose, governate da una badessa, che ha sotto la sua autorità, in un convento
distinto, 13 preti, 2 diaconi, 2 suddiaconi, 8 fratelli laici. Le Costituzioni del SS. Salvatore sono approvate da
Urbano V (1370) e, integralmente, da Urbano VI (1378).
Brigida dimora ora alla Corte di Svezia, ora alla casa di Alvastra. Intrepida viaggiatrice, si reca nel 1349 a Roma in
vista del Giubileo de1350. Sua figlia Caterina la raggiunge ne1350; non si lasciano più. Insieme si dedicano a un
apostolato molto attivo. Vanno in pellegrinaggio in diversi luoghi santi d'Italia, tra cui Assisi. Ancora insieme fanno il
pellegrinaggio in Terra Santa nel 1371 e 1372. Nel 1373 rientrano a Roma; Brigida vi muore il 23 luglio. Il processo
di canonizzazione termina nel 1380. Nel 1999 papa Giovanni Paolo Il la dichiara compatrona d'Europa insieme a
santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein).
http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/teca-tematica/show/19/395
1/6
Caterina da Siena (1347-1380)
Caterina Benincasa nasce a Siena ne11347. Terziaria domenicana all'età di 16 anni, inizia a condurre un'esistenza
volontariamente chiusa in casa per tre anni, facendo ritiro. Poi, avendo ripreso una vita normale, vede costituirsi
intorno a sé un gruppo di persone attirate dal suo ascendente spirituale e dalla sua allegria; lo si chiamerà il
"circolo di Fontebranda" dal nome del borgo. L'influenza crescente della sua santità la condurrà ad agire al livello
più alto della Chiesa. Il papato si è insediato ad Avignone da più di 60 anni: il malessere è generale in Italia. I
Fiorentini, insorti contro i legati di papa Gregorio XI, sollecitano Caterina ad andare a perorare la loro causa ad
Avignone. Vi giunge nel 1376. Ma al di là delle dispute dei Fiorentini con i legati, Caterina si mette a trattare con il
papa di questioni ben più essenziali: la situazione della Chiesa molto degradata all'epoca. Lo esorta a tornare a
Roma e ad iniziare l'indispensabile riforma della Chiesa. Malgrado la viva opposizione della cerchia pontificia
affezionata alla leggerezza e al lusso della corte avignonese, Caterina riesce a convincere Gregorio XI che alla fine
si mette in viaggio. Appena giunto a Roma vi muore (1378). Si apre allora la grande e grave crisi dello Scisma
d'Occidente, con l'elezione di due papi contrapposti, uno residente a Roma, l'altro ad Avignone. Il papa di Roma,
Urbano VI, fa chiamare Caterina per beneficiare dei suoi consigli e della sua influenza; lei investe tutta la sua
energia nella causa di colui che riconosce come il solo papa legittimo. Due anni più tardi, nel 1380, muore
stremata. Ha 33 anni.
Non sapendo ne leggere ne scrivere, lascia tuttavia un'opera spirituale considerevole, interamente dettata, i
Dialoghi e le Lettere. Grazie a questa opera, ha meritato di essere la seconda donna proclamata dottore della
Chiesa da Paolo VI nel 1970, subito dopo Teresa d' Avila. Compatrona d'Europa dal 1999.
Chiara di Assisi (1193-1253)
Chiara Offreduccio, nata ad Assisi da famiglia nobile, è conquistata dall 'ideale di povertà evangelica predicato da
san Francesco; a 18 anni, il giorno delle Palme del 1212, avendo fatto la professione religiosa davanti a
Francesco, taglia i suoi lunghi capelli biondi e veste il saio. Raggiunta presto dalla sorella Agnese, dapprima si
avvia alla vita religiosa nelle benedettine. Poi, su richiesta di Francesco, fonda l'ordine delle Dame Povere (o
Clarisse) sul modello dei Frati Minori; con le sue compagne si sistema nel convento di San Damiano ad Assisi,
portando sino all'eroismo l'attaccamento alla povertà per amore di Cristo. La regola di Chiara bandisce ogni
proprietà individuale o collettiva. Molti dei suoi amici e parenti, ivi compresa sua madre, la raggiungono poco a
poco. Muore ne1253, a 60 anni, dopo aver guidato per quarantadue anni il suo convento e l'ordine delle Clarisse
che ne è scaturito. Il papa Innocenzo IV e la Curia romana vengono ad assistere ai suoi funerali. È stata
proclamata patrona della televisione da Pio XII nel1958.
Edith Stein, Santa Teresa Benedetta della Croce (1891-1942)
1891 - nascita a Breslau (l'attuale Wroclaw) in una famiglia ebrea.
1893 - morte di suo padre Siegfried.
1906 dopo aver iniziato gli studi presso il Collegio femminile, li sospende e fa un soggiorno ad Amburgo nella casa
della sorella Elsa Gordon. È a quest'epoca che perde la fede d'infanzia.
1911 - dopo aver ripreso gli studi, ottiene il diploma di maturità.
1911-1915 - studentessa all'università di Breslau poi di Gottingen. A Gottingen studia la fenomenologia accanto a
Edmund Husserl.
1915 - aprile/agosto: si impegna come infermiera della Croce Rossa a Miihrisch- Weisskirchen in Moravia.
1916 - è promossa dottore in filosofia a Friburgo in Brisgovia con il massimo dei voti.
1916-1918 - assistente di Edmund Husserl a Friburgo in Brisgovia.
1917 - morte del suo amico filosofo Adolf Reinach, battezzato di recente. Incontro con la sua giovane vedova e
scoperta della "Luce del Cristo nel legno della Croce".
1921 - giugno: lettura dell'autobiografia La vida di Teresa d'Avila.
1922 - 1° gennaio: battesimo a Bergzabem con il nome di Teresia Hedwig, dal nome della madrina Hedwig
Conrad-Martius, fenomenologa divenuta protestante. 2 febbraio: cresima dal vescovo di Speyer.
1923-1931 - professoressa di lettere al liceo e alla scuola di formazione per gli insegnanti delle domenicane di
Speyer.
1932-1933 - professore incaricato all'Istituto di Scienze pedagogiche di Miinster.
1933 - 14 ottobre: ingresso nel Carmelo di Colonia.
1934 - 15 aprile: vestizione con il nome di Teresa Benedetta della Croce.
1935 - 21 aprile: Professione semplice.
1936 - 14 settembre: morte della madre Augusta. 24 dicembre: battesimo della sorella Rosa.
1938 - 21 aprile: Professione solenne. 9 novembre: Notte dei Cristalli.31 dicembre: trasferimento al Carmelo di
Echt (Paesi Bassi).
http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/teca-tematica/show/19/395
2/6
1940 - maggio: i nazisti invadono i Paesi Bassi.1° luglio: Rosa Stein raggiunge sua sorella a Echt.
1942 - primavera: convocazione di Edith e di sua sorella Rosa dalla Gestapo a Maastricht.11 luglio: protesta dei
vescovi olandesi contro la persecuzione degli ebrei. 2 agosto: arresto di Edith e di Rosa. 5 agosto: arrivo al campo
di transito di Westerbork. 7 agosto: partenza del convoglio verso l'Est. 9 agosto: arrivo del convoglio a Birkenau II
(Auschwitz), morte delle due sorelle.
1987 - 1° giugno: beatificazione.
1998 - 11 ottobre: canonizzazione.
1999 - 1° ottobre: Edith Stein è proclamata compatrona d'Europa.
L'opera di Edith Stein è molto importante e, attualmente, non ancora completamente tradotta in italiano.
Raffaello, La Poesia, Città del Vaticano, Musei Vaticani, particolare della volta della Stanza della Segnatura
foto da: Carlo Pietrangeli, I dipinti del Vaticano, Udine, Magnus Edizioni, 1996, p. 333
Elisabetta della Trinità (1880-1906)
Nata nel 1880 nei pressi di Bourges dove suo padre è di stanza, Etisabetta Catez conduce dapprima la vita di tutte
le ragazze borghesi del suo tempo. Ha un carattere vivace, entusiasta, mostra molta sensibilità. A tredici anni vince
il primo premio di pianoforte al Conservatorio di Digione. Ma dopo appena due anni decide di farsi religiosa. Sua
madre si oppone a questa vocazione così precoce e le chiede di aspettare la maggiore età per entrare nel
Carmelo. «Cosa importa, scrive Elisabetta nel suo diario, posso essere carmelitana nell'interiorità». La sua vita di
carmelitana, a Digione, durerà solo cinque anni.
Mentre ripara umilmente gli abiti della comunità, Elisabetta studia san Paolo. Vi scopre le parole «essere lode di
gloria» che saranno l' espressione di tutta la sua spiritualità.
Scrive molto, alla famiglia, agli amici. L'ascolto della Parola di Dio la conduce al silenzio interiore: «Non è tutto
capire questa Parola, bisogna anche custodirla».
La sindrome di Addison porta via prematuramente Elisabetta, dopo grandi sofferenze, durante le quali non cessa di
esprimere il suo desiderio di comunione totale con Dio: soffrire con Gesù è salvarsi con Lui.
Il 21 novembre 1904, esattamente due anni prima della morte, scrive la preghiera alla santa Trinità che riassume
tutto il suo messaggio spirituale e la sua comprensione del mistero della Trinità.
È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 25 novembre 1985.
Santa Genoveffa (420 ca.-502)
Nasce a Nanterre verso il 420. AlI'età di sette anni incontra il vescovo d'Auxerre Saint Germain. Questo l'invita a
consacrarsi a Dio e lei riceve il velo delle vergini all'età di venti anni. Sin da giovanissima, conduce una vita di
preghiera e di grande astinenza. All'inizio del 451 Attila avanza verso Parigi, gli abitanti vogliono fuggire; Genoveffa
li incita alla preghiera e assicura loro che non vi entrerà.; i fatti le danno ragione. Più tardi, durante l'assalto di
Parigi da parte di Childerico, scongiura la carestia facendo rifornire gli assediati da una flottiglia carica di grano.
Dopo la morte, Genoveffa è sepolta accanto a Clodoveo e a santa Clotilde nella Chiesa dell'abbazia che il re
franco aveva costruito in cima alla collina, divenuta da allora "la montagna santa Genoveffa"; questa abbazia (il cui
posto è oggi occupato dal liceo Henri IV) doveva anch'essa prendere il nome di santa Genoveffa e diventare
famosa.
Santa Genoveffa è presto considerata dalla popolazione parigina come sua protettrice. All'epoca delle grandi
calamità. o dei pericoli più minacciosi, il suo reliquiario viene condotto in processione per le strade di Parigi. La
Santa è particolarmente invocata durante la grande peste del 1129 e le si attribuisce la fine della piaga.
Nel 1744, nel corso di una malattia, Luigi XV fa voto, una volta guarito, di sostituire la Chiesa semidistrutta
dell'abbazia con un edificio grandioso. Appena terminata, la nuova chiesa di santa Genoveffa e trasformata in
Pantheon dalla Costituente (1791). Durante la Rivoluzione le ossa della santa sono bruciate in Place de Greve, le
sue ceneri gettate nella Senna, il suo reliquiario fuso alIa Monnaie.
Nel 1806, durante la demolizione della chiesa antica, il fondo del sarcofago di Genoveffa viene ritrovato e posto
nella chiesa vicina., Saint Étienne-du-Mont, dove fa da base al nuovo reliquario (vuoto).
Giovanna d'Arco (1412-1431)
Nata in una agiata famiglia contadina di Domremy (oggi Domremy-la-Pucelle, Vosgi), non sa ne leggere ne
scrivere, ma riceve da sua madre e dal suo parroco un'educazione religiosa che si dimostrerà particolarmente
profonda. Ha sedici anni quando rivela di sentire già da tre anni le "voci" di san Michele, santa Caterina e santa
Margherita; questi la incitano a liberare la Francia, a quel tempo occupata per la maggior parte dagli inglesi, e a
reintegrare il giovane re Carlo VII (detto delfino, non essendo ancora consacrato ). Nel 1429 (ha 17 anni),
superando molti ostacoli, arriva sino al delfino rifugiato a Chinon (Indre-et-Loire) e finisce per convincerlo ad
http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/teca-tematica/show/19/395
3/6
affidarle un piccolo esercito. Questa ragazza senza istruzione si impone subito ai suoi uomini come comandante di
guerra; nello stesso tempo il carattere ispirato della sua missione si afferma ad ogni istante. Stringe d'assedio
Orleans e l'8 maggio 1429 sbaraglia le difese; finisce poi di liberare la valle della Loira. Convince subito il delfino ad
andare a ricevere a Reims l'incoronazione, che gli conferirà finalmente la sua piena legittimità di fronte alla Francia;
questo viaggio nel cuore del paese occupato riveste un carattere trionfale. Il corso delle cose e ormai rovesciato;
Carlo VII, attraverso molte peripezie, finirà per liberare il paese.
Per Giovanna, al contrario, comincia il tempo della prova; subisce uno scacco nei pressi di Parigi dove e ferita; nel
maggio 1430 e fatta prigioniera davanti a Beauvais dai Borgognoni, dai quali gli Inglesi si affrettano a riscattarla. La
trasferiscono a Rouen e hanno l'astuzia di portarla davanti a un tribuna1e ecclesiastico con l'accusa di stregoneria.
Durante il processo, condotto dal vescovo di Beauvais, Cauchon, che era dalla parte degli occupanti, Giovanna
conosce un periodo di debolezza. Poi, con una forza d'animo, una fede e un'intelligenza di cui gli atti del processo
recano testimonianza, non cessa più di affermare la sua fedeltà a ciò che considera come una missione divina.
Dichiarata eretica e relapsa (cioè ricaduta nell'eresia), e condannata al rogo e consegnata "al braccio secolare",
nella fattispecie l'autorità inglese. 1130 maggio 1431, due anni dopo la presa d'Orleans e un anno dopo la sua
cattura, e bruciata viva sulla piazza del Mercato Vecchio a Rouen; le sue ceneri sono gettate nella Senna. Ha
diciannove anni. Solo nel 1450 Carlo VII, che non ha fatto niente per salvarla, aprirà un'inchiesta per riesaminare il
suo processo e la riabiliterà.
Beatificata nel 1909, sarà canonizzata nel 1920.
La vita di Giovanna d' Arco ha ispirato numerose opere, letterarie (Voltaire, Schiller, Peguy, Claudel, Shaw,
Malraux...), artistiche (Ingres, Rude, Fremiet), musicali (Honegger), cinematografiche (da Melies a Bresson,
passando per Dreyer, 13 film) senza contare le opere storiche.
Madelene Dêlbrel (1904-1964)
1904 - nascita di Madeleine a Mussidan in Dordogna. Infanzia itinerante in balia dei trasferimenti del padre, quadro
delle ferrovie.
1916 - arrivo a Parigi della famiglia Dêlbrel. Madeleine, sedotta dalla vita intellettuale parigina, si avvia a una vita
letteraria, frequenta la Sorbona e gli ambienti agnostici.
1923-1924 - il ragazzo che frequentava entra nei domenicani. Nello stesso momento il padre perde la vista e,
progressivamente, la ragione. Madeleine si converte. Dirà lei stessa: «A 20 anni una conversione violenta si
sussegui a una ricerca religiosa ragionevole». Non cesserà di essere una «affascinata da Dio».
1927 - dopo giorni di ricerca, e certa di fare la volontà di Dio restando a lavorare per lui nel mondo. Con l'aiuto di P.
Jacques Lorenzo, assume delle responsabilità nello scoutismo.
1931 - con l'appoggio di P. Lorenzo, Madeleine prepara la sua partenza per Ivry-sur-Seine, ad est di Parigi.
1933 - si stabilisce a Ivry con due compagne. Termina gli studi di assistente sociale, volendo conservare «una
piccola cellula di Chiesa» nella prima città comunista.
1935 - Maurice Thorez prende l'iniziativa della «mano tesa». Creazione a Ivry di un comitato di aiuto reciproco ai
partecipanti comunisti e cattolici. Madeleine ne fa parte.
1941 - fondazione della Missione di Francia.
1943 - consegna al Cardinal Suhard di «Francia, paese di missione?».
1944 - è la seconda conversione di Madeleine. Tentata dal marxismo, taglia corto: «Mi era impossibile mettere su
una stessa bilancia Dio da una parte e tutti i beni del mondo dall'altra, che sia per me o per tutta l'umanità».
1949 - giugno: decreto della Santa Sede che proibisce ogni collaborazione con i comunisti.
1952 - viaggio di Madeleine a Roma per pregare per l'unita della Chiesa, mentre le tensioni tra i preti-operai e il
Vaticano aumentano. Mons. Morella, nunzio apostolico, rende nota la decisione romana di fermare il lavoro dei
preti.
1957 - pubblicazione di Città marxista, terra di missione.
1959 - Madeleine deve rispondere a numerose richieste di conferenze.
1962 - ottobre: apertura del Concilio Vaticano II.
1964 - 13 ottobre: Madeleine muore.
La causa di beatificazione di Madaleine Dêlbrel è stata introdotta a Roma dall'ex vescovo di Crètel, Mons. François
Frétellière. Il processo si è aperto l'8 dicembre 1990.
Michele Trillocco, Angelo, Raccolta Zocchi
foto da: Il presepe napoletano, a cura di Marisa Piccoli Catello, Napoli, Guida, 1990, p.147
Santa Marghderita Maria Alacoque (1647-1690)
http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/teca-tematica/show/19/395
4/6
1647 - 22 luglio: nascita. 25 luglio: battesimo.
1651 ca. - pronuncia il voto di castità.
1671 - 25 maggio: prima visita alla Visitazione di Paray. Al parlatorio sente questa parola interiore: «È qui che ti
voglio». 20 giugno: entra nel monastero come postulante. 25 agosto: veste l'abito. La superiora e Madre Hersant.
1672 - 2 giugno: Madre Marie-Fran~oise de Saumaise (professa di Digione) e eletta superiora a Paray. 6
novembre: santa Margherita Maria fa la Professione.
1673 - aprile o maggio: il sesto mese dopo la Professione comincia a scrivere ciò che succede in lei, su ordine di
Madre de Saumaise. 27 dicembre: prima grande Rivelazione delle «meraviglie d'amore» del Cuore di Cristo. Il
Signore dona a Margherita Maria il nome di «discepola prediletta del suo Sacro Cuore».
1674 - seconda grande Rivelazione, un primo venerdì del mese (non si può precisare di più), «Gesù Cristo» si
presenta a Margherita Maria «tutto sfolgorante di gloria con le cinque piaghe brillanti come cinque soli».
1675 - febbraio: Claudio La Colombiere arriva a Paray. giugno: ultima grande Rivelazione: «Ecco quel Cuore che
ha tanto amato gli uomini!».
1676 - settembre: san Claudio La Colombiere lascia Paray per l'Inghilterra.
1678 - maggio: Madre peronne-Rosalie Greyfie, professa di Annecy, e eletta superiora Margherita Maria è eletta
assistente.
1685 - 1° gennaio: Margherita Maria e nominata maestra delle novizie. 20 luglio: biasimi della comunità.
1686 - 21 giugno: primi omaggi della comunità al Sacro Cuore di Gesù, su incitamento della Suora des Escures.
1687 - 1° gennaio: Margherita Maria lascia l'incarico di maestra delle novizie. maggio: e eletta di nuovo assistente.
1690 - 17 ottobre: morte di santa Margherita Maria.
1864 - 18 settembre: beatificata da Pio IX.
1920 - 13 maggio: canonizzata da Benedetto XV.
Teresa di Gesù o Teresa d'Avila (1515-1582)
Teresa di Cepeda y Ahumada, figlia di un gentiluomo d'Avila della Vecchia Castiglia, entra a vent'anni nel Carmelo
della sua città dove, come nelle altre case dell'ordine, la regola e praticata in modo mitigato. Per venti anni Teresa
più o meno se ne accontenta. Ma nel 1555 decide di vivere pienamente la sua vocazione di carmelitana. A partire
dal 1557 conosce una serie di esperienze mistiche che le permetteranno di contemplare l'umanità di Cristo; un
giorno ha la visione di un angelo, che simboleggia l'amore divino, che le trafigge il cuore con un dardo (tema di un
celebre gruppo scolpito dal Bemini a Roma); aiutata dai suoi direttori spirituali, familiarizza con l'orazione mistica.
La necessità di un ritorno del Carmelo alla sua regola primitiva si impone sempre di più in lei. Decide dunque di
fondare, sempre ad Avila, un nuovo monastero di stretta osservanza; vi giunge nel 1562, non senza aver dovuto
superare molti ostacoli, tanto era forte la resistenza alla sua iniziativa. La volontà di spoliazione delle religiose e
simboleggiata dall' eliminazione delle calze.
Nel 1567 convince un giovane carmelitano, il padre Giovanni della Croce, anche lui deluso dal suo ordine, ad
avviare una riforma analoga nei conventi maschili. I conventi di Carmelitani e Carmelitane Scalzi si moltiplicano
presto in Spagna, mentre Teresa prosegue nella sua attività riformatrice con spostamenti continui. La sua riforma
sfocerà più tardi nella creazione dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, malgrado la viva ostilità dei "mitigati". Alla morte
di Teresa ne11582, si contano già 16 fondazioni femminili e 14 maschili.
Questa intensa attività esteriore non e di impedimento in Teresa - personalità eminentemente equilibrata - a una
vita spirituale più interiorizzata: se ne trova espressione nelle sue opere scritte, concepite come una pedagogia
della preghiera e della vita cristiana e figurando, del resto, tra i capolavori della lingua castigliana: i più conosciuti
sono il Libro della vita ( autobiografia ), Il cammino di perfezione, e soprattutto Il Castello lnteriore che descrive il
percorso della grazia nelle sette «dimore» dell' anima.
Teresa d' Avila e stata la prima donna a ricevere il titolo di Dottore della Chiesa che le e stato attribuito da Paolo VI
nel 1970.
Teresa del Bambin Gesù e del santo Volto (1873-1897)
nata ad Alençon in una famiglia di profonda fede cristiana, a quattro anni perde la madre, ma le sorelle si
adopereranno al meglio per sostituirla; la famiglia si stima quindi a Lisieux. Ha nove anni quando la sorella Paolina,
la sua «piccola madre», entra nel Carmelo della città, presto seguita dalla primogenita, Marie. A quattordici anni
Teresa annuncia al padre l'intenzione di farsi anche lei carmelitana; a quindici anni (1888) varca la porta della
clausura, dopo aver superato tutti gli ostacoli che si opponevano a una vocazione così precoce. La salute
malferma, tuttavia, non resisterà al rigore della vita di carmelitana e, nove anni più tardi - a ventiquattro anni -,
morirà di tubercolosi, unendo con fervore le sue sofferenze a quelle di Cristo in croce per la salvezza degli uomini.
Questi nove anni, trascorsi in una vita religiosa apparentemente senza risalto, avranno in effetti una sorprendente
portata spirituale, tanto più forte senza dubbio poiché la gente semplice si sentirà sullo stesso piano di quest'anima
http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/teca-tematica/show/19/395
5/6
senza pretese ne complicazioni eppure così esigente con se stessa.
La via che propone, ripercorsa nella sua Storia di un'anima - autobiografia scritta su ordine della superiora, la
sorella Paolina - e la "via dell'infanzia" o "piccola via": riconoscere la propria piccolezza, abbandonarsi con
confidenza alla bontà di Dio come un bambino nelle braccia di sua madre.
Le prove spirituali che Teresa ha attraversato nel corso della sua vita discreta ("notte della fede", vuoto spirituale,
tentazione di incredulità) la rendono molto vicina a coloro che dubitano e ai non credenti. Teresa e una sconosciuta
quando muore nel 1897; alla canonizzazione, ventotto anni più! tardi nel 1925, la sua fama di santità si e sparsa
per il mondo; Lisieux diventerà uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati e popolari. Teresa è stata
proclamata patrona delle missioni, per le quali ha incessantemente pregato, e seconda patrona della Francia
come Giovanna d'Arco. Il 19 ottobre 1997 Giovanni Paolo II l'ha proclamata dottore della Chiesa, terza donna ad
aver avuto questo onore dopo Teresa d'Avila e Caterina da Siena ne11970. Dal 25 marzo 2004 e copatrona (con
S. Francesco Saverio) dell'Apostolato della Preghiera, di cui faceva parte dall'età di 12 anni.
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)
1910 - 26 agosto: nascita di Gonxha (Agnese) Bojaxhiu a Skopje, in Macedonia, in una famiglia albanese.
1919 - morte di suo padre. Infanzia felice in una famiglia molto cristiana. All'età. di dodici anni sente per la prima
volta la chiamata a una vita religiosa.
1928 - entra come postulante nelle suore di Nostra Signora di Loreto.
1° dicembre: si imbarca con destinazione India. Noviziato a Darjeeling, sui contrafforti dell'Himalaya.
1931 -24 maggio: cambia il suo nome di battesimo in Teresa: «Avevo scelto io stessa questo nome, senza pensare
tuttavia alla grande Teresa d'Avila ma alla piccola Teresa di Lisieux».
1937 - 24 maggio: pronuncia i voti perpetui. Diventa direttrice degli studi presso la scuola Santa Maria di Calcutta.
1946 - 10 settembre: "Il giorno dell'ispirazione". Sente la chiamata pressante a lasciare ii convento per consacrarsi
interamente a soccorrere i poveri vivendo in mezzo a loro.
1948 - riceve il permesso di condurre una vita consacrata fuori dalla clausura. Rinuncia all'abito delle suore di
Nostra Signora di Loreto e riveste un sari bianco bordato di blu.
1950 - 10 luglio: Roma autorizza l'ordine delle Missionarie della Carità.
1952 - l'ordine conta una trentina di donne di cui dodici hanno già pronunciato i voti solenni.
1965 - l'ordine conta 300 suore venute da tutti gli orizzonti.
1965-1971 - si aprono nuove case nel mondo intero: in Africa, Australia, Europa.
1976 - 17 ottobre: il premio Nobel per la pace e assegnato a Madre Teresa.
1990 - si dimette dal suo incarico di Superiora Generale, ma è rieletta.
1997 - 5 settembre: Madre Teresa si spegne "nella pace del Signore".
Con una rapidità che non e consueta nella Chiesa, il processo di beatificazione si apre subito dopo la sua morte e
la beatificazione sarà celebrata il 19 ottobre 2003.
(da: Schede biografiche, p. 151-165)
_________
Link al catalogo online della Biblioteca Nazionale di Napoli [1]
_________
Collegamenti
Zenit [2]
Regina mundi [3]
Chiesa Santa Lucia del Gonfalone [4]
Chiara d'Assisi e le sue sorelle [5]
_________
Collegamenti
- [1] http://opac.bnnonline.it/SebinaOpacBNN/Opac?action=search&thNomeDocumento=NAPTO01517431T
- [2] http://www.zenit.org/it/articles/la-teologa-janine-hourcade-presenta-l-eterno-femminino
- [3] http://www.reginamundi.info/DonneMistiche/
- [4] http://www.santaluciagonfalone.it/archivio_donneemistiche.html
- [5] http://chiaradiassisi.jimdo.com/donne-mistiche-e-teologhe-testi/
http://www.bnnonline.it/index.php?it/136/teca-tematica/show/19/395
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)
6/6