Thymune [IT] - Thermo Fisher Scientific
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Thymune*-T IT 1. FINALITÀ D’USO Il kit Thymune*-T è utilizzato per la determinazione semiquantitativa degli auto-anticorpi diretti verso la tireoglobulina umana (auto-anticorpi tiroidei). 2. RIASSUNTO E SPIEGAZIONE DEL TEST Il test sfrutta la tecnica di emoagglutinazione passiva di Boyden, usata per la prima volta da Witebsky e Rose8 per la rilevazione di anticorpi anti-tireoglobulina. Emazie sensibilizzate con tireoglobulina agglutinano in presenza dell’auto-anticorpo specifico, formando un tappeto cellulare uniforme sul fondo del pozzetto di una micropiastra; in assenza di agglutinazione, le emazie si dispongono ad anello o bottone. In seguito alla scoperta di anticorpi precipitanti anti-tireoglobulina nel siero di pazienti affetti da sindrome di Hashimoto6,9, è stato dimostrato che auto-anticorpi verso differenti costituenti tiroidei1,4 sono associati a lesioni infiammatorie di tipo distruttivo della ghiandola tiroidea. Di particolare importanza ai fini diagnostici sono gli anticorpi verso due di tali costituenti: la tireoglobulina e l’antigene microsomiale3, 5, 7. 3. PRINCIPIO DEL METODO Proteine come la tireoglobulina si possono facilmente legare alla superficie di eritrociti preventivamente trattati con acido tannico. La tireoglobulina - estratta da tiroide umana con le tecniche classiche di precipitazione salina e coniugata con eritrociti di tacchino tannati - costituisce un sistema in emoagglutinazione per la determinazione di bassi livelli di auto-anticorpi antitireoglobulina. Una piccola percentuale di sieri umani reagisce con le emazie di tacchino dando luogo ad agglutinazione aspecifica delle emazie sensibilizzate. Tali reazioni aspecifiche possono essere evidenziate utilizzando Emazie di controllo non sensibilizzate. Sia le Emazie test che le Emazie di controllo sono trattate con formalina e liofilizzate per assicurare una stabilità di lungo termine durante la conservazione. 4. REAGENTI il materiale solido eventualmente adeso al tappo di gomma. Togliere delicatamente il cappuccio e il tappo di gomma. Addizionare 3 ml di acqua distillata. Richiudere il flacone con il tappo di gomma e agitare per favorire la dispersione del reagente. Lasciare riposare il flacone in posizione verticale fino a quando il contenuto apparirà completamente dissolto; agitarlo quindi ulteriormente per inversione, per garantire una completa miscelazione. Per un rendimento ottimale del test, le emazie dovrebbero essere ricostituite almeno 30 minuti prima dell’uso. Dopo la ricostituzione, le sospensioni di emazie rimangono stabili per 5 giorni, se conservate a 2-8°C. Se è necessaria una conservazione più prolungata (fino a un mese), la sospensione di Emazie test può essere congelata a -15/-25°C e scongelata una sola volta. Le Emazie di controllo possono essere distribuite in aliquote di piccolo volume e conservate congelate a -15/-25°C fino a 18 mesi. Il Diluente e i Sieri di controllo devono essere conservati sempre a 2-8°C. Evitare la contaminazione batterica del Diluente e dei Sieri di controllo durante l’uso. Emazie test Emazie di controllo Diluente Siero di controllo positivo Siero di controllo negativo Istruzioni per l’uso Ciascun flacone di Emazie test contiene un Iiofilizzato equivalente a 3 ml di una sospensione all’1% di eritrociti di tacchino tannati, trattati con aldeide, rivestiti con tireoglobulina umana e sospesi in una soluzione fosfato tamponata a pH 7,2 contenente il 5% di saccarosio, l’1,5% di siero normale di coniglio e Io 0,01% di Bronopol. COMPONENTI DEL KIT 1. 2. 3. 4. 5. 6. Emazie test Ciascun flacone di Emazie di controllo contiene un liofilizzato equivalente a 3 ml di una sospensione all’1% di eritrociti di tacchino tannati, trattati con aldeide e sospesi in una soluzione fosfato tamponata a pH 7,2 contenente il 5% di saccarosio, l’1,5% di siero normale di coniglio e Io 0,01% di Bronopol. 5 flaconi (tappo bianco) 1 flacone (tappo bianco) 2 flaconi (tappo bianco) 1 flacone (tappo rosso) 1 flacone (tappo blu) 1 Diluente Ciascun flacone contiene 25 ml di soluzione salina isotonica contenente siero umano normale negativo per HBsAg e per gli anticorpi diretti verso i virus HIV1, HIV-2 e HCV, siero normale di tacchino e lo 0,1% di sodio azide. Le quantità di sieri addizionate sono variabili e studiate in modo tale da garantire risultati ottimali con ciascun lotto di emazie sensibilizzate: si raccomanda pertanto di non usare componenti di un kit con quelli provenienti da altri kit. 5. DESCRIZIONE DEI REAGENTI, PREPARAZIONE PER L’USO E RACCOMANDAZIONI PER LA CONSERVAZIONE Fare riferimento anche alla sezione Avvertenze e precauzioni di impiego. Prima della ricostituzione, se conservati a 2-8°C, i reagenti mantengono la loro attività almeno fino alla data indicata sulla confezione. Le Emazie test e le Emazie di controllo devono essere ricostituite con 3 ml di acqua distillata seguendo le istruzioni riportate di seguito. Picchettare delicatamente il flacone sul banco di lavoro per rimuovere Emazie di controllo Siero di controllo positivo Un flacone contiene 1,0 ml di siero antitireoglobulina di pecora con un titolo di emoagglutinazione con le Emazie test pari a 1/640 circa. Le Emazie di controllo mostreranno assenza di agglutinazione a qualsiasi diluizione. Il siero contiene lo 0,1% di sodio azide. Siero di controllo negativo Un flacone contiene 1,0 ml di siero umano normale, negativo per HBsAg e per gli anticorpi diretti verso i virus HIV1, HIV-2 e HCV, che non deve causare agglutinazione delle Emazie test e delle Emazie di controllo ad alcuna diluizione. Il siero contiene lo 0,1% di sodio azide. 6. AVVERTENZE E PRECAUZIONI DI IMPIEGO Esclusivamente per uso diagnostico in vitro. Esclusivamente per uso professionale. Per informazioni su componenti potenzialmente pericolosi, fare riferimento alle schede di sicurezza fornite dal produttore e alle informazioni riportate sulle etichette dei prodotti. PRECAUZIONI DI SICUREZZA ATTENZIONE: questo kit contiene componenti di origine umana. Nessuno dei metodi analitici conosciuti può garantire in modo assoluto che un prodotto derivato da materiale umano non possa trasmettere infezioni. Pertanto, tutti i materiali oli origine umana devono essere considerati potenzialmente infettivi. Si raccomanda di trattare questi reagenti e i campioni di origine umana secondo le norme di buona pratica di laboratorio (GLP). Il siero umano normale utilizzato per la produzione del Diluente e del Controllo negativo, sottoposto a screening per HBsAg e per gli anticorpi diretti verso i virus HIV-1, HIV-2 e HCV, ha fornito risultati negativi. 1. Il Diluente e i Sieri di controllo positivo e negativo contengono sodio azide allo 0,1%, che è classificata dalle Direttive della Comunità Economica Europea (CEE) in applicazione come nociva (Xn). Di seguito sono riportate le appropriate frasi di Rischio (R) e di Sicurezza (S). Xn R22 Nocivo per ingestione R32 A contatto con acidi libera gas molto tossico S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni S36 Usare indumenti protettivi adatti S46 In caso d’ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l’etichetta. L e azidi possono reagire con rame e piombo presenti nelle condutture di scarico e dare luogo alla formazione di sali esplosivi. Sebbene le quantità di azidi utilizzate in questo kit siano minime, si raccomanda di far defluire nelle condutture di scarico i materiali contenenti azidi con molta acqua corrente. PRECAUZIONI ANALITICHE 1. Non usare i reagenti dopo la data di scadenza. 2. Prima dell’uso pulire le micropiastre con un panno per ridurne l’interferenza statica. 3. Prima dell’uso tutti i reagenti e i campioni devono essere riportati a temperatura ambiente (18-30°C). Immediatamente dopo l’uso riportare i reagenti alla temperatura raccomandata per la conservazione. 4. Tutti i test devono essere eseguiti a temperatura ambiente (18-30°C). 5. Sebbene i test possano essere eseguiti sia in micropiastre confondo a “U” che in quelle con fondo a “V”, nei test eseguiti su tutti i lotti per confermare le caratteristiche di rendimento Remel utilizza micropiastre con fondo a “U”. Qualora si scelga di utilizzare i pozzetti con fondo a “V”, si raccomanda di acquisire familiarità con gli schemi di reazione manifestati da tali micropiastre. 6. Non utilizzare micropiastre con fondo a “UV”. 7. Per la titolazione dei campioni si suggerisce, quando possibile, l’impiego delle micropipette poiché forniscono risultati più accurati e attendibili rispetto ai microdiluitori. Se si utilizzano microdiluitori, verificare con attenzione l’accuratezza volumetrica. 7. RACCOLTA E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE Prima dell’esecuzione del test, il sangue prelevato mediante venopuntura deve essere lasciato coagulare naturalmente e il siero così ottenuto chiarificato mediante centrifugazione. Se prima dell’esecuzione del test è necessario conservare i campioni, questi devono essere mantenuti congelati a -15/-25°C. Evitare congelamenti e scongelamenti ripetuti. Prima del test, i campioni di siero devono essere inattivati mediante riscaldamento a 56°C per 30 minuti. I campioni di plasma non sono idonei per questo test. 8. PROCEDURA MATERIALI FORNITI Nel kit sono forniti materiali sufficienti per 50 test (fare riferimento alla sezione Componenti del kit). MATERIALE NECESSARIO MA NON FORNITO Oltre alle attrezzature normalmente presenti in laboratorio, sono necessari: 1. Mlcropiastre riutilizzabili o monouso con pozzetti con fondo a “U” o a “V”. 2. Contagocce da 0,025 ml. 3. Micropipetta (multicanale) o microdiluitori da 0,025 ml. 9. PROCEDURA DEL TEST Thymune*-T - Procedimento Per ogni campione o controllo in esame, è necessaria una fila completa (pozzetti da 1 a 12) della micropiastra. I Sieri di controllo positivo e negativo devono essere inclusi in ogni seduta analitica e trattati come i campioni di siero. Questi ultimi devono essere inattivati mediante riscaldamento a 56°C per 30 minuti. Fase 1 Con un contagocce standard da 0,025 ml, dispensare 4 gocce di diluente nel pozzetto 1 e una goccia nei pozzetti 2-12. Fase 2 10. RISULTATI LETTURA DEI RISULTATI In caso di risultato positivo, le emazie sensibilizzate sono agglutinate dall’anticorpo e sedimentano sul fondo del pozzetto formando un tappeto uniforme. In caso di risultato negativo, le emazie si dispongono sul fondo del pozzetto formando un piccolo anello o un bottone compatto. Reazioni debolmente positive possono mostrare schemi intermedi. Per punto finale si intende la più alta diluizione del campione che determina un’agglutinazione di circa il 50% delle Emazie test. A volte può essere osservato un effetto prozona (uno o più pozzetti mostranti un’inattesa, debole agglutinazione) alle basse diluizioni di sieri fortemente positivi; per evitare errori, tali risultati devono essere interpretati con cautela. Se alla diluizione finale di 1/5120 è presente un’agglutinazione completa, preparare una diluizione 1/100 del siero in diluente (in dotazione) e titolare come un siero normale. Se non si ottiene un punto finale, ripetere la titolazione con una diluizione più alta, per es.: 1/1000. Tipici risultati ottenuti con Thymune*-T Pipettare 0,025 ml di siero nel pozzetto 1. Usando una micropipetta o un microdiluitore, mescolare delicatamente il contenuto e trasferirne 0,025 ml nel pozzetto 2 (pozzetto del siero di controllo). Eliminare 0,025 ml dal pozzetto 2. Fase 3 Diluizione Con una micropipetta con puntale pulito o con un microdiluitore trasferire 0,025 ml dal pozzetto 1 aI pozzetto 3, mescolare e trasferire 0,025 ml al pozzetto 4. Continuare le diluizioni su base due fino al pozzetto 12. Eliminare 0,025 ml dal pozzetto 12. Fase 4 Aggiungere immediatamente 0,025 ml di emazie di controllo nel pozzetto 2 e 0,025 ml di emazie test nei pozzetti 3-12. Fase 5 Mescolare il contenuto dei pozzetti, ponendo la piastra su un agitatore per micropiastre per almeno 30 secondi o picchiettandola leggermente su tutti e quattro i lati. ATTENZIONE: una miscelazione inadeguata o l’uso di un agitatore a velocità troppo bassa causano la formazione di schemi irregolari e una minore sensibilità. Coprire la piastra con un coperchio per evitare l’evaporazione e la contaminazione. Lasciare riposare la piastra a temperatura ambiente (18-30°C), al riparo dalla luce solare diretta, su un piano non sottoposto a vibrazioni. Leggere dopo 30 – 60 minuti. L’illustrazione mostra otto titolazioni in micropiastra con pozzetti con fondo a “U”. La titolazione è stata eseguita utilizzando micropipette. Il secondo pozzetto di ogni fila contiene Emazie di controllo con siero diluito 1/10. I pozzetti da 3 a 12 contengono diluizioni su base due del siero (da 1/10 a 1/5120) ed Emazie test. Fila A – Positivo 1/320 Fila E – Positivo 1/1280 Fila B – Negativo Fila F – Negativo Fila C – Positivo 1/160 Fila G – Positivo 1/640 Fila D – Positivo 1/20 – 1/40 Fila H – Positivo 1/40 11. CONTROLLO DI QUALITÀ Il Pozzetto di controllo (colonna 2) deve risultare sempre negativo. Reazioni eterofile anti-tacchino sono rare a diluizioni 1/10 o superiori, ma se si osserva agglutinazione nel pozzetto di controllo, il campione di siero deve essere adsorbito mescolando 0,1 ml di siero con 0,5 ml della sospensione di Emazie di controllo. Agitare il preparato, lasciare a riposo per 10 minuti e quindi separare per centrifugazione il siero adsorbito. Ripetere il test sul siero adsorbito. I Sieri di controllo positivo e negativo sono forniti per assicurare il corretto funzionamento delle sospensioni di Emazie test e di controllo. Il Controllo negativo non deve causare agglutinazione ad alcuna diluizione, mentre il Controllo positivo deve causare agglutinazione a una diluizione di almeno 1/640 (in pozzetti con fondo a “U”) +/- una diluizione in base due. I titoli osservati nelle piastre con pozzetti con fondo a “V” sono di solito lievemente più alti. Se non si ottiene un titolo accettabile con il Siero di controllo positivo, il test non ha mostrato la sensibilità attesa e deve, di conseguenza, essere ripetuto. Reazioni diverse da quelle descritte indicano un’alterazione delle Emazie test o delle Emazie di controllo, oppure una contaminazione del Diluente. 12. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI I test basati sull’emoagglutinazione passiva (HA) per la determinazione degli auto-anticorpi antitireoglobulina sono circa 1.000 volte più sensibili del test con le precipitine. I pazienti affetti da sindrome di Hashimoto con siero positivo per le precipitine mostrano titoli HA che variano da 640 a diversi milioni. L’associazione dei test di emoagglutinazione tireoglobulinica e microsomiale è in grado di mettere in evidenza praticamente tutti i casi di gozzo di Hashimoto e circa il 90% dei casi di mixedema primario. I due test devono essere eseguiti in associazione in tutti i casi di gozzo proposti per un intervento chirurgico poiché non è sempre possibile distinguere clinicamente la tiroidite autoimmune da altri tipi di gozzo. Un’altra importante applicazione dei due test per la ricerca degli auto-anticorpi tiroidei è costituita dalla diagnosi differenziale tra tireotossicosi primaria e tachicardie di diversa origine, stati ansiosi, dimagrimento inatteso o diarrea. Nei casi di esoftalmo monolaterale i test saranno di ausilio nella distinzione tra un’eziologia endocrina e lesioni locali a carico dell’orbita, eliminando la necessità di esami maggiormente invasivi e costosi. In circa il 70-90% dei casi con varianti della malattia di Graves, si ottengono titoli positivi ai test di emoagglutinazione microsomiale e/o tireogIobulinica, in confronto al 10-15% dei controlli su soggetti di uguale età e sesso. Sebbene la maggior parte dei pazienti con tireotossicosi mostri livelli relativamente bassi di anticorpi, circa il 20% presenta titoli moderati o alti (tireoglobulina > 1/640, microsomiale > 1/6400): ciò è indice o di una forma più grave della malattia con tendenza a ricadute, o di una concomitante tiroidite distruttiva predisponente al mixedema post-operatorio o, infine, di perdita spontanea della funzione tiroidea dopo pochi anni dalla comparsa dell’episodio tireotossico. In modo analogo, l’emoagglutinazione tireoglobulinica associata con quella microsomiale permette di differenziare tra tiroidite atrofica con grave o lieve ipotiroidismo e casi di depressione o obesità di altra origine. Risultati positivi con questi due test non sono sufficienti a escludere il cancro della tiroide, né bassi titoli (tireoglobulina < 1/160, microsomiale < 1/1600) sono sempre indicativi di gravi lesioni alla tiroide poiché molti casi di “tiroidite focale” non sono clinicamente evidenti e non hanno carattere progressivo. In caso di risultato positivo, sono necessari ulteriori esami come la scintigrafia tiroidea per il sospetto di tumore, il test del TRH per la funzionalità tiroidea e la valutazione del livello di TSH nel siero in caso di sospetto ipotiroidismo: la scelta del test dipende dal quadro clinico. I test di emoagglutinazione tireoglobulinica e microsomiale forniscono un’utile evidenza predittiva di possibile disfunzione tiroidea in pazienti affetti da altri disordini endocrini autoimmuni come il morbo di Addison, il diabete mellito insulino-dipendente o autoimmunopatie poliendocrine, e in componenti di famiglie con tendenza a malattie autoimmuni organo-specifiche. 13. LIMITI DEL METODO Campioni di plasma o di siero infetti non sono idonei per il test. 14. RISULTATI ATTESI Fare riferimento alla sezione Interpretazione dei risultati. 15. CARATTERISTICHE DI PRESTAZIONE Un confronto tra la sensibilità di Thymune*-T e la tecnica di emoagglutinazione con emazie di pecora è stato condotto esaminando i sieri di 158 pazienti affetti da gozzo di Hashimoto, mixedema primario o tireotossicosi. Si è riscontrata una buona correlazione tra i due sistemi con titoli compresi tra < 1/10 e > 1/51202. L’esame di un pannello di sieri provenienti da donatori di sangue sani ha evidenziato un’incidenza di risultati positivi pari al 4%, con titoli nella maggior parte dei casi pari a 1/202. I reagenti sono accuratamente controllati per assicurare la riproducibilità dei risultati tra lotti diversi. Ogni lotto di Emazie test è preparato in modo da fornire titoli sovrapponibili se confrontato con un pannello di sieri contenenti livelli noti di auto-anticorpi, con una tolleranza non superiore a una diluizione in base due. La riproducibilità da lotto a lotto è stata dimostrata sottoponendo al test 12 campioni in 3 occasioni e utilizzando tre lotti di reagenti diversi. Ciascun campione ha mostrato risultati sovrapponibili nell’ambito di un range di +/- una diluizione in base due in tutte le determinazioni2,10. BIBLIOGRAFIA Anderson, J.R., Goudie, R.B. et al (1959). The ‘thyrotoxic’ complementfixation reaction. Scot. med. J. 4, 64. Cayzer, I., Chalmers, S.R. et al (1978). An evaluation of two new haemagglutination tests for the rapid diagnosis of autoimmune thyroid disease. J. Clin. Path. 31, 1147. 3 Doniach, D. (1975). Humoral and genetic aspects of thyroid autoimmunity. Clinics in Endocrinology and Metabolism 4, Part, 2, p. 267, Irvine, W.J. (ed.). 4 Doniach, D. and Roitt, I.M. (1962). Auto-antibodies in disease. Ann. Rev. Med., 13, 213. 5 Doniach, D. and Roitt, I.M. (1976). Clinical aspects of immunology 3rd edition, ed. P.G.H. Gell, R.R.A. Coombs and P.J. Lachmann, Blackwell, Oxford. 6 Roitt, I.M., Doniach, D. et al (1956). Auto-antibodies in Hashimoto’s disease (lymphadenoid goitre). Lancet, ii, 820. 7 Vallée, G., Izembart, M. et al (1982). Étude de la fréquence des anticorps antithyroglobuline et antimicrosomaux en pathologie thyroïdienne. Ann. Biol. Clin., 40, 651-656. 8 Witebsky, E. and Rose, N.R. (1956). Studies on organ specificity. I.V production of rabbit thyroid antibodies in the rabbit. J. Immunol., 76, 408. 9 Witebsky, E., Rose, N.R., et al (1957). Chronic thyroiditis and autoimmunization. J. Amer. med. Ass., 164, 1439. 10 I dati sono disponibili. 1 2 CONFEZIONE AD12/R30850601..................................50 test Legenda dei simboli Numero di codice Dispositivo medico per la diagnostica in vitro Consultare le Istruzioni per l’uso (IFU) Limiti di temperatura (Temp. conservazione) Numero di lotto Data di scadenza Attenzione: consultare la documentazione allegata fabbricante *marchio registrato X7812 rivista Agosto 2012 Remel Europe Ltd Clipper Boulevard West, Crossways Dartford, Kent, DA2 6PT UK Per l’assistenza tecnica, rivolgersi al distributore di zona.