pieghevole fronte irripetibili

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pieghevole fronte irripetibili
GLI IRRIPETIBILI ANNI ’60
Un dialogo tra Roma e Milano
Fondazione Roma Museo - Via del Corso, 320 - Roma
T 06 678 62 09 - www.fondazioneromamuseo.it
10 maggio / 31 luglio 2011
ORARI
Martedì - domenica 10.00 > 20.00
Chiusura biglietteria ore 19.00
HOURS
Tuesday - Sunday 10 am > 8 pm
Last entry 7 pm
BIGLIETTI
(comprensivi di audio guida
Antenna International)
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00
Famiglia € 20,50
(valido per nuclei familiari
di min 3 max 5 persone)
Scuole gratuito
ADMISSIONS
(including Antenna International
audio guide)
Full price € 10.00
Reduced ticket € 8.00
Family ticket € 20.50
(valid for family groups
of min. 3 max. 5 people)
Schools free
DIRITTO DI PRENOTAZIONE
(il diritto di prenotazione non sarà
applicato ai gruppi accompagnati
da guida interna)
Scuole € 15,00
Gruppi € 25,00
BOOKING FEE
(The booking fee does not apply
to groups accompanied
by a museum guide)
Schools € 15.00
Groups € 25.00
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
T 06 399 678 88
(da lunedì a venerdì 9.00 – 18.00
sabato 9.00 – 14.00)
INFORMATION AND BOOKINGS
T 06 399 678 88
(Monday to Friday 9 am – 6 pm,
Saturday 9 am – 2 pm)
BIGLIETTERIA ON LINE
www.pierreci.it
TICKET ON LINE
www.pierreci.it
VISITE GUIDATE
(tariffe, biglietto escluso,
prenotazione obbligatoria
min 10 max 25 persone)
Gruppi € 100,00
Scuole € 80,00
Gruppi lingua straniera € 130,00
Scuole lingua straniera € 80,00
GUIDED TOURS
(fees excluding admission,
booking requested,
min. 10 max. 25 people)
Groups € 100.00
Schools € 80.00
Groups - foreign language tour € 130.00
Schools - foreign language tour € 80.00
VISITE GUIDATE PER SINGOLI
€ 4,00
INDIVIDUAL GUIDED TOURS
€ 4.00
LABORATORI DIDATTICI
(tariffe, biglietto escluso,
prenotazione obbligatoria
max 25 persone)
Laboratorio per bambini € 7,00 cad.
(domenica e festivi)
Laboratorio per le scuole € 130,00
EDUCATIONAL WORKSHOPS
(fees excluding admission,
booking requested,
max. 25 people)
Children’s workshops € 7.00 per person
(on Sundays and public holidays)
Schools workshops € 130.00
SISTEMA DI MICROFONAGGIO
Incluso nel costo della visita guidata,
per gruppi e scuole con guida interna
Incluso nel costo del diritto
di prenotazione per gruppi e scuole
con guida esterna
MICROPHONE SYSTEM
Included in the price of the guided
tours for groups and schools
with museum guide
Included in the booking fee for groups
and schools with external guide
Mostra organizzata con
Organized with
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The period between 1958 and 1963, the years of Italy’s economic
boom, was an incredibly stimulating one for Rome. Mass culture
began to have an influence not only on the socio-cultural arena,
but also in terms of urban planning and the contemporary codes of
creativity and communications. Meanwhile Milan – where
everything was more extreme and immediate – became the
definitive embodiment of the values of modernity, in a natural
progression from the period of Futurism at the beginning of the
century.
While Rome imploded artistically, becoming the driving force of the
Italian art scene, Milan is viewed as the hub of the International
Avant-garde, forging movements and trends.
As two poles of opposing and complementary creativity, in the
1960s the two cities led the image culture that was destined to
shape the future.
At the end of the exhibition a special audiovisual area with
screenings of images, videos, films and previously unreleased
interviews will give visitors the opportunity to relive the vibrant
atmosphere of that period, connecting the visual arts with other
closely linked cultural fields, such as literature, theatre, journalism,
photography, current affairs, design and fashion.
In this period a number of important art galleries developed. The
exhibition focuses in particular on the work of Studio Marconi – one
of the key centres of innovation in the 1960s. Opened by Giorgio
Marconi in Milan in 1965, the Studio was a focal meeting point for
the leading artistic and cultural figures of the day.
The exhibition is divided into four sections that focus on the
different directions in art during that decade: the expressive annihilation of monochrome, the use of objects and images in the
emerging Pop culture, the international outlook and new sculpture,
and experimentation with materials, signs and figures.
Cover: Emilio Tadini
La camera afona (esterno), dettaglio, 1969
Acrilici su tela, 200 x 240 cm
Courtesy Fondazione Marconi, Milano
3. Sergio Lombardo, I Vip, dettaglio,1962
Smalto su tela, 160 x 130 cm
Courtesy Galleria La Nuvola, Roma
Foto Giorgio Benni
1. Allen Jones, First Step, dettaglio,1966
Olio su tela con mensola
93 x 91,5 x 9,7 cm
Collezione Allen Jones
4. Christo, 28 barrels structure,1968
Barili dipinti, 265 x 275 x 68 cm
Courtesy Fondazione Marconi, Milano
Foto Wolfgang Wolz
2. Enrico Baj, Generale , dettaglio,1961
Olio e collage su stoffa, 146 x 114 cm
Courtesy Fondazione Marconi, Milano
10 maggio / 31 luglio 2011
Valerio Adami
Vincenzo Agnetti
Getulio Alviani
Giovanni Anceschi
Franco Angeli
Rodolfo Aricò
Pierre Fernandez Arman
César Baldaccini
Nanni Balestrini
Enrico Baj
Antonio Barrese – MID
Gianfranco Baruchello
Gianni Bertini
Joseph Beuys
Peter Blake
Alighiero Boetti
Agostino Bonalumi
Arturo Bonfanti
Davide Boriani
Alberto Burri
Alexander Calder
Enrico Castellani
Patrick Caufield
Alik Cavaliere
Hsiao Chin
Carlo Ciussi
Gianni Colombo
Pietro Consagra
Roberto Crippa
Dadamaino
Gabriele De Vecchi
Lucio Del Pezzo
Bruno Di Bello
Antonio Dias
Piero Dorazio
Gillo Dorfles
Gianni Dova
Marcel Duchamp
Luciano Fabro
Tano Festa
Giosetta Fioroni
Lucio Fontana
Raymond Hains
Richard Hamilton
David Hockney
Christo Javacheff
Allen Jones
Yves Klein
Franz Kline
Jannis Kounellis
Emilio Isgrò
Osvaldo Licini
Francesco Lo Savio
Sergio Lombardo
Piero Manzoni
Eliseo Mattiacci
Fabio Mauri
Fausto Melotti
Aldo Mondino
Davide Mosconi
Ugo Mulas
Bruno Munari
Carlo Nangeroni
Louise Nevelson
Mario Nigro
Gastone Novelli
Giulio Paolini
Eduardo Paolozzi
Gianfranco Pardi
Pino Pascali
Harold Persico Paris
Arnaldo Pomodoro
Giò Pomodoro
Man Ray
Bepi Romagnoni
Mimmo Rotella
Emilio Scanavino
Paolo Scheggi
Mario Schifano
Cesare Tacchi
Emilio Tadini
Hisachika Takahashi
Joe Tilson
Günther Uecker
Giuseppe Uncini
Grazia Varisco
Alberto Viani
Jacques Villeglé
William Wiley
Tra il 1958 e il 1963, periodo del boom economico, Roma vive una
esaltante stagione in cui la cultura di massa incide non solo nel
contesto socio-culturale, ma anche in quello urbanistico e relativo
ai codici della creatività e della comunicazione contemporanea.
Milano invece - dove tutto era più estremo ed evidente - diventa la
città che incarna dai tempi del Futurismo di inizio secolo i valori
della modernità.
Mentre Roma implode artisticamente diventando centro propulsivo
della scena artistica nazionale, Milano è vista come il centro
dell’Avanguardia Internazionale in cui prendono forma movimenti
e tendenze.
Poli di una creatività antagonista e complementare, le due città si
ritrovano negli anni Sessanta protagoniste di quella civiltà
dell’immagine destinata a determinare il futuro.
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“… Con questa mostra vogliamo rappresentare al
grande pubblico quello che fu un momento di svolta
nella cultura artistica del nostro Paese, un decennio di
ricerche d’avanguardia che ha avuto nella scena
creativa romana e milanese degli anni Sessanta il
proprio epicentro ...”
Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele,
Presidente della Fondazione Roma
L’esposizione, a cura
di Luca Massimo Barbero,
sarà ospitata nelle prestigiose
sale del Museo Fondazione
Roma, Palazzo Cipolla.
La mostra, promossa
dalla Fondazione Roma
e realizzata in collaborazione
con il Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale
e con la Fondazione Marconi,
è organizzata dalla Fondazione
Roma - Arte - Musei
con Arthemisia Group.
In mostra sono presenti
oltre 170 opere provenienti
dalla prestigiosa
Fondazione Marconi
di Milano e da importanti
istituzioni tra le quali
la Fondazione Lucio Fontana
di Milano, il MART di Trento
e Rovereto, la Fondazione
Piero Manzoni di Milano,
la Fondazione Palazzo
Albizzini Collezione
Burri di Città di Castello,
The Berardo Collection
di Lisbona, la Collezione
Peggy Guggenheim di Venezia,
la Galleria Civica d’Arte
Moderna di Spoleto e il Museo
Thyssen-Bornemisza di Madrid.
È proprio in questi anni che operano e si sviluppano alcune
importanti gallerie d’arte. Una particolare attenzione sarà dedicata in
mostra all’attività dello Studio Marconi come uno dei principali centri
di innovazione dell’epoca: inaugurato nel 1965 a Milano da Giorgio
Marconi, lo Studio infatti era uno dei luoghi d’incontro prediletti dalle
personalità artistiche e culturali di spicco di quegli anni.
L’esposizione è articolata in quattro sezioni che esemplificano i
differenti indirizzi assunti dalla ricerca artistica nel corso del decennio: l’azzeramento espressivo della monocromia, l’impiego di
oggetti e immagini nella emergente cultura Pop, l’internazionalità e
la nuova scultura, la sperimentazione tra materiali, segni e figure.
La mostra si apre con una sezione dedicata al percorso di riduzione espressiva avviato alla fine degli anni Cinquanta, con una
particolare attenzione per quelle ricerche che hanno privilegiato la
scelta della superficie monocroma, spesso bianca, come nuova
tabula rasa per una creatività libera. Tra le più significative presenze un “Concetto spaziale” di Fontana collocato a soffitto, una
sperimentale “Plastica” di Burri, un grande dipinto gestuale di
Kline, il Ritratto di Giovanni Carandente di Calder ed alcuni “Achrome” realizzati da Manzoni.
È dedicata al dialogo tra il recupero dell’oggetto e dell’icona,
caratteristico del Nouveau Réalisme, e l’emergente cultura della
Pop Art, la seconda sezione della mostra.
Tra i più singolari prestiti si segnalano quattro importanti opere di
Hockney dei primi anni Sessanta, due delle quali provenienti dalla
Berardo Collection di Lisbona e dal Museo Thyssen-Bornemisza di
Madrid, una grande scultura composta da barili assemblati e dipinti
da Christo, un Omaggio ad Arman di Rotella, alcuni lavori appartenenti allo scintillante ciclo di Schifano Tuttestelle.
Milano assume sempre più il ruolo di “fabbrica” delle nuove immagini in un dialogo serrato con New York ma soprattutto con Londra,
presentando nella propria scena artistica di questo decennio
protagonisti della Pop Art inglese. Parallelamente è anche luogo di
matrici neoindustriali che promuovono la ricerca scientifica in
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relazione alla cultura metropolitana, muovendosi tra cultura del
progetto, design, arti visive e sperimentazione. Tra le opere più
importanti di questa sezione, una grande Struttura pulsante in
polistirolo di Colombo, la Colonna vertebrale di Scanavino, scultura
di oltre tre metri, un’opera di Novelli dedicata all’editore milanese
Vanni Scheiwiller.
Una linea più propriamente concettuale e analitica si concentra
sulla relazione tra parola, segno e immagine, nella messa in discussione degli statuti stessi della comunicazione visiva.
Essa si intreccia alla sperimentazione con la scelta di materiali
eterodossi in una nuova chiave concettuale e con l’adozione di una
nuova figurazione nelle opere che reggono la cultura Pop.
Ritroviamo tale ricerca nella celebre immagine verbovisuale della
Volkswagen di Isgrò, la prima “verifica” di Mulas, la fisicità eterodossa di Italia in pelliccia di Fabro, le contaminazioni tra materia e
personaggio del “generale” e delle “dame” di Baj e la modernissima
figurazione de La camera afona (esterno) di Tadini.
Alla fine del percorso espositivo una speciale sezione audiovisiva
multimediale aiuterà il visitatore, attraverso la proiezione di immagini, filmati ed interviste inediti, a rivivere il clima effervescente di quel
periodo mettendo in relazione le arti visive con altri settori della
cultura strettamente correlati ad esse, come la letteratura, il teatro,
il giornalismo, la fotografia, la cronaca, il design e la moda.