Sicurezza alimentare –Aspetti normativi

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Sicurezza alimentare –Aspetti normativi
Sicurezza alimentare –Aspetti
normativi
MANLIO DELLA CIANA
AUSL RAVENNA
[email protected]
HTTP://GROUPS.GOOGLE.IT/GROUP/PACCHETTO-IGIENE/
PARMA
19 OTTOBRE 2012
La presenza di insetti e di infestanti in genere nel settore della produzione
alimentare rappresenta sempre e comunque un pericolo per la salute pubblica?
La risposta non è semplice proprio perché il problema della Sicurezza Alimentare è
complesso e deve essere considerato non solo da un punto di vista settoriale ma
anche globale.
Vi sono insetti come le api senza i quali non sarebbe possibile la produzione del
miele e l’impollinazione ed altri la cui presenza in determinati alimenti rappresenta
una fatto non evitabile, come ad esempio gli sfarinati e le farine che utilizziamo nei
prodotti da forno, vi sono poi altri che sono loro stessi CIBO.
Tuttavia quando parliamo di insetti accettiamo generalmente che la loro presenza
sia di pregiudizio per la Salute pubblica.
1
Insetti ed alimenti?
Alkermes
Casu marzu
Prodotti simili al “casu marzu” fanno parte anche della tradizione di altre località in
Italia, come il cacio marcetto (Abruzzo), il salterello (Friuli), il furmai nis
(Piacenza,Emilia Romagna), e all’estero, come il rotten cheese (Croazia) ed il
milbenkäse (Germania). Le norme igieniche comunitarie non ne permettono più la
produzione, anche se ne rimangono delle piccole produzioni familiari che
permettono ai ghiottoni di continuare a gustare questa leccornia.
Per gli emiliano-romagnoli come poi non ricordare che il famoso Alkermes della
zuppa inglese è un colorante, detto appunto “rosso cocciniglia” (E120) proviene da
insetti?
2
Alimenti ed insetti?
La Mosca era invidiosa Dio sa come
d'una Farfalla ricca di colori.
- Tu - le diceva - ti sei fatta un nome
perché svolazzi tra i fiori:
ma ogni volta che vedo le ali tue
con tutto quel velluto e quel ricamo
non posso scordare quando eravamo
povere larve tutte due ...- Già - disse la farfalla - ma bisogna
che ti ricordi pure un'altra cosa:
io nacqui tra le foglie di una rosa
mentre tu su una carogna.C.A. Trilussa)
La presenza di insetti, particolarmente durante le fasi di lavorazione quando il
prodotto è esposto deve essere vista con particolare severità anche in base alla
tipologia di insetto (ed alimento) coinvolto.
Mosche e blatte, ad esempio, per loro tropismo frequentano ovviamente
“substrati” decisamente contaminanti con germi patogeni.
3
Aspetti normativi
 La presenza di insetti o di altri parassiti negli
alimenti rientra nel tema della rilevanza penale della
“non conformità” della composizione di una sostanza
alimentare quando “il fatto”, ovvero la modificazione
dello stato di un alimento ad opera degli infestanti è
dovuto ad una azione o ad una omissione umana e ne
comporta una degradazione, con riguardo alla
nozione di “comune pericolo” (sia esso inteso come
remoto – possibilità – che prossimo –probabilità),
proprio perché destinati all’alimentazione umana.
Insetti e Sicurezza Alimentare
Insetti ed Alimenti:
•Contaminazione
batterica
•Contaminazione fungina
•Contaminazione virale
•Allergizzazione
•Residui pesticidi
•Diminuzione della shelf
life
•Ripulsione nel
consumatore
Aspetti normativi

Pacchetto Igiene:





Reg.CE 178/2002
Reg. CE 852/2004
Reg. CE 853/2004
Reg. CE 183/2005
Reg. CE 882/2004
Legge 283/1962, art. 5 ,lett. d)
 DPR 327/1982, art. 35
 Normative speciali (esempi)



R.D. 3298/1928, art. 61 (lavorazione carni)
L. 580/1967, art.2 (disciplina lavorazione e
commercio cereali)
Aspetti normativi
 Standard volontari
 UNI 1381:2010
 ISO 16002:2004 (per cereali
in grani)
 ISO 6639-1-2-3-4-:1986/1987
(magazzinaggio)
 Norma USA
 9 CFR 416
 Codex Alimentarius
7
Aspetti normativi
Rilevanza penale dell’infestazione
 applicazione dell’ articolo 5, lettera d) della Legge
283/1962:
“E’ vietato impiegare nella preparazione di alimenti e
bevande, vendere, detenere per vendere o
somministrare come mercede ai propri dipendenti, o
comunque distribuire per il consumo, sostanze
alimentari:


b) in cattivo stato di conservazione
d) insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o
comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o
trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di
alterazione”
8
Aspetti normativi
 La fattispecie della lettera d) è sanzionata più
gravemente delle altre previste dalla L.283/62 nel
minimo edittale per effetto dell’art. 6 del D.lgs
507/99 e si articola in una serie di possibilità
alternative che possiamo distinguere :



un gruppo a cui appartengono le specifiche
dell’insudiciamento, dell’invasione da parassiti e
delle alterazioni degli alimenti;
il caso delle sostanze “comunque nocive”;
le ipotesi di trattamento volto a mascherare un
preesistente stato di alterazione, che contiene una
idea di fraudolenza che lo diversifica dalle altre
infrazioni.
un gruppo a cui appartengono le specifiche dell’insudiciamento,
dell’invasione da parassiti e delle alterazioni degli alimenti;
il caso delle sostanze “comunque nocive”;
le ipotesi di trattamento volto a mascherare un preesistente stato di
alterazione, che contiene una idea di fraudolenza che lo divers ifica dalle
altre infrazioni.
9
Aspetti normativi
 La
nocività
dell’alimento
viene
considerata
in
via
preferenziale
comunque autonoma rispetto ai diversi
casi enunciati nella lettera d) –
C.,Sez.VI,6.7.1993 –
per cui
sia
l’insudiciamento (del prodotto quanto
dell’involucro), sia il riscontro di corpi
estranei e l’invasione dei parassiti
danno luogo a procedere per la
violazione del citato articolo.
Si consideri comunque che l’art. 5 della Legge 283/62 è una norma sussidiaria
rispetto ai delitti contro la salute pubblica del codice penale, nei quali resta
assorbita allorché l’alimento abbia reali capacità di recare nocumento alla salute
(ex multis C.,Sez.I, 16.10.1996; C.,Sez. IV, 24.9.1996.
10
Aspetti normativi
 La nocività
di un
alimento è
legata al
concetto di
guasto
Nocività comunque nel settore alimentare legata al concetto di “guasto”,
“indesiderabile” che non evoca una dannosità del prodotto ma piuttosto una sua
“inadeguatezza igienica”: si tratterebbe quindi di una nocività formale o presunta,
che ricorrerebbe quando vengono superati i limiti prudenziali di contaminazione
fissati dalla normativa (Pacileo, Reati alimentari, 24-27).
11
Aspetti normativi
L’invasione da parassiti consiste nell’infestazione da insetti/parassiti e si riportano
anche alcuni casi di condanna ai sensi degli artt. 444 e 452 del c.p. (per presenza di
insetto in un panino);
12
per alcuni il termine “invasa da parassiti” intenderebbe la
fattispecie dell’infestazione massiva, ovvero farebbe riferimento al
grado di infestazione (ciò non toglie che il fatto rimarrebbe punibile
ai sensi della lettera b)).
Aspetti normativi
.
Relativamente alla “nocività potenziale” è necessario rilevare che la recente
giurisprudenza ha mutato in parte la propria interpretazione richiedendo che nel
caso concreto sussista effettivamente una situazione di pericolo che permetta
l’applicazione della norma, ovvero non basterebbe più l’enunciazione di principio
di violazione della norma, ma il perché averla violata nella circostanza concreta
abbia determina un pericolo!
Esempio: il riscontro di alimenti con parassiti o comunque mal conservati, benché
rappresenti una violazione del citato articolo deve comunque essere circostanziata
con una valutazione del pericolo effettivo (seppur potenziale) che poteva
comportare se si accerta che gli stessi erano destinati ad esempio al consumo
diretto …. ad esempio che si trovassero nel locale di vendita o attiguo senza alcuna
indicazione diversa relativamente alla loro effettiva destinazione
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Aspetti normativi
 Il codex
alimentarius ed
i requisiti da
soddisfare
Gli obblighi per gli OSA nei confronti degli infestanti devono soddisfare le norme
del pacchetto igiene che a loro volta discendono dal Codex alimentarius (6.3) che
rappresenta il testo di riferimento anche per gli scambi internazionali (WTO).
Mentre nel CA gli infestanti sono trattati in un unico capitolo (6.3 Sistemi di
controllo degli infestanti), nel pacchetto Igiene questi sono esplicitati in diversi
punti degli allegati.
15
Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
.
L’adozione dei
manuali di
autocontrollo e la
responsabilità
incolpevole
La novità introdotta ora con il pacchetto igiene (e prima con il d.lgs 155/97) sta
nella necessità per gli OSA di adottare un autocontrollo efficace per la prevenzione
delle contaminazioni, comprese quelle da infestanti. Tale novità si riflette da un
punto di vista di applicazione della norma su un aspetto legato alla responsabilità
dell’imprenditore alimentare, prendendo in considerazione il caso di forza maggiore
o fortuito o, detto in parole semplici della responsabilità incolpevole
16
Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
L’OSA ha fatto tutto il possibile?
Tra le diverse sentenze riporto la n. 236 del 28.3.2011 del Tribunale di Terni per la
quale non può essere “ascritto a responsabilità colpevole il rinvenimento di un
insetto all’interno di una bottiglia di acqua minerale allorchè la società
imbottigliatrice adotti un protocollo standard di costanti controlli di tipo
qualitativo, mirati a monitorare la qualità del prodotto da un punto di vista
microbiologico e chimico fisico dalla origine fino al prodotti finito, nonché ulteriori
e continui controlli lungo la linea di produzione, e, da ultimo, anche controlli visivi
e olfattivi del prodotto finito.”
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Responsabilità
penale NO,
ma
responsabilità
civile SI.
Quindi penalmente se l’OSA mette in atto tutte le azioni possibili a prevedere e
prevenire un pericolo non è punibile penalmente, anche se non si può escludere
una qualche forma di responsabilità civile
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
 Il passo logico successivo riguarda quindi il valore
legale degli atti compiuti dall’ OSA per garantire una
conformità igienica e sanitaria del proprio prodotto.
 Gli atti che viceversa non possono essere certificati
dall’ OSA sono i certificati medici, veterinari,
sanitari,di origine, di conformità CE, di marchi, di
brevetti.
Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
GMP
SPS
HACCP
SSOP
Autocontrollo e HACCP non sono sinonimi: il concetto di autocontrollo, infatti, ha
una valenza più ampia che discende dalla responsabilizzazione dell’ OSA e
corrisponde all’obbligo della tenuta sotto controllo delle proprie produzioni.
Il sistema HACCP è obbligatorio per il settore post-primario ed è un sistema che
consente l’applicazione dell’autocontrollo in maniera più razionale ed organizzata.
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
 Nelle imprese alimentari l’obiettivo principale è
quello di istituire un sistema documentato con
cui l’impresa sia in grado di dimostrare di avere
operato in modo da minimizzare il rischio.
 Scrivo quello che faccio e faccio quello che scrivo!
Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Standard di
processo
Standard di
prodotto:
sicurezza alimentare
Il Pacchetto Igiene non rappresenta comunque nulla di nuovo sul piano dei doveri
in quanto determina solamente gli standard igienico-sanitari obbligatori e
rappresentano i principali riferimenti normativi in materia d’igiene per chiunque
operi nel comparto alimentare, mentre gli standard di prodotto sono contenuti in
parte nel Regolamento 2073/2005, ma soprattutto nel concetto di non nocività
rappresentano dalla ancora valida Legge 283/62 e, se vogliamo, dagli articoli 444 e
seg. del c.p.
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Farina di frumento –
tolleranza:
Per 50 grammi fino a
50 frammenti di
insetti ed 1 pelo di
topo!(nelle norme
USA)
1-non è possibile diluire
farine con valori di
tolleranza superati
2-non è possibile macinare
farine con lievi infestazioni
per rientrare nei parametri
Nello standard di prodotto in alcuni casi è prevista la tolleranza (non in Italia ma in
paesi come gli USA) per insetti ed altri infestanti:
Nel caso della farina e degli sfarinati in genere la tolleranza è relativa a frammenti
di insetti e non a insetti interi o corpi di insetti: è una differenza importante poiché
la presenza dei frammenti indica che gli insetti erano presenti prima della
macinazione (quindi derivano dalla coltura in campo o da una piccola
contaminazione durante il trasporto o lo stoccaggio delle granaglie). La presenza
invece di corpi è chiaro indice di una contaminazione avvenuta nelle farine ovvero
dopo la macinazione e raffinazione e questa deve essere non tollerata.
In Italia comunque molte ditte garantiscono valori inferiori ai 20 frammenti per 50
g effettuati al filth test.
D’altronde a dispetto della norma lo stesso rapporto dell’ Istituto di Sanità
ripropone questo riscontro negli sfarinati.
L’assenza totale è un requisito difficilmente raggiungibile
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
 L’obbligatorietà dell’autocontrollo era stata sancita
inizialmente con il d.lgs 155/97 (recepimento della
direttiva CEE n°43/93) ed è stata perfezionata dal
pacchetto igiene e la sua non applicazione è
sanzionata dall’articolo 6 del d.lsg 193/07.
 Sono possibili 3 situazioni:
 Mancanza di autocontrollo
 Autocontrollo non soddisfacente al raggiungimento obtv
 Autocontrollo presente ma non attuato correttamente.
La norma quindi istituisce l’obbligo del controllo di processo e non solo lo standard
(“non deve essere nocivo per la salute pubblica”, “non deve essere diverso dal
dichiarato”, “non deve essere adulterato”)
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
ASSENZA AUTOCONTROLLO
Nel caso di un autocontrollo mancante la norma prevede:
6 . - L'operatore del settore alimentare operante ai sensi dei regolamenti (CE)
n. 852/2004 e n. 853/2004, a livello diverso da quello della produzione primaria,
che omette di predisporre procedure di autocontrollo basate sui principi del
sistema HACCP, comprese le procedure di verifica da predisporre ai sensi del
regolamento (CE) n.2073/2005 e quelle in materia di informazioni sulla
catena alimentare, e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro
1.000 a euro 6.000;”
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Non completa efficacia dell’autocontrollo
Se l’autocontrollo è inadeguato:
“7. Nel caso in cui l'autorita' competente riscontri inadeguatezze nei requisiti o
nelle procedure di cui ai commi 4, 5 e 6 fissa un congruo termine di tempo entro
il quale tali inadeguatezze devono essere eliminate. Il mancato adempimento entro
i termini stabiliti e'punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000
a euro6.000;”
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Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Si dispone dell’autocontrollo ma non lo si osserva
Se la ditta dispone di un autocontrollo che però non osserva, allora:
“8 - La mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure
predisposte ai sensi dei commi 4, 5 e 6 e' punita con la sanzione amministrativa
pecuniaria da euro 1000 a euro 6.000.”
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Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
Integrated Pest Management (IPM)
È un approccio sistemico al problema degli infestanti e
consiste nel raccogliere ed utilizzare tutte le informazioni
atte a minimizzare il rischio di contaminazioni,
anticipando e prevenendo i danni provocati dagli
infestanti
L’approccio integrato per il contenimento degli insetti e dei parassiti in una
industria /filiera alimentare e tiene conto ad esempio:
Umidità del prodotto: insetti diversi e tipi di muffa hanno esigenze diverse .Il
punteruolo del riso, ad esempio, tende a diventare infestante per grani con
percentuale di umidità superiori al 13%. La maggior parte dei prodotti trasformati
sono basso contenuto di umidità, e questo aiuta a contenere moltiplicazioni di
questo tipo di insetto.
Temperatura: ambienti a temperatura inferiore i 18°C sono dissuasivi nel
confronto degli infestanti delle granaglie.
Nelle aree di immagazzinaggio tenere delle temperature sotto l’ottimale per gli
insetti è un sistema importante per ridurne lo sviluppo e minimizzare i danni o le
semplici alterazioni esterne.
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Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
In questa tabella si
evidenziano le risposte alle
alte e basse temperature e
la relazione tra il tempo e la
temperatura per portare a
morte o fermare lo sviluppo
degli infestanti.
La zona letale è compresa
tra 5 e 15,56°C o tra 50 e
60°C.
Gli insetti hanno buone capacità di adattamento per cui se si vogliono ottenere
effetti di massima mortalità è necessario non dare loro il tempo di abituarsi alle
variazioni di temperature, ma piuttosto favorirne il brusco abbassamento o rialzo.
Gli insetti e le muffe nei magazzini di granaglie, ad esempio, hanno crescite molto
prevedibili con crescite esponenziali dopo la trasformazione del prodotto:
nell’approccio al problema bisogna tenerne conto attraverso le misure igieniche o
anche solamente aerando il prodotto, per favorire l’abbassamento della umidità e
delle temperature.
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Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
Il controllo degli
accessi ai locali di
lavorazione è un
altro punto critico
che se regolato
consente di
minimizzare il
problema
“Keeping insect movement to a minimum is a key component to
sound management.”
L’allegato II del regolamento 852/2004 in più punti ribadisce il concetto di
progettazione delle strutture in un’ottica di riduzione dei pericoli di
contaminazione diretta ed indiretta e di gestione delle lavorazioni allo stesso scopo
finalizzata
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Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
E’ comunque il monitoraggio lo strumento
per la misura del controllo
Gli strumenti del monitoraggio sono molteplici:
L’ispezione visuale
L’esame degli impianti di illuminazione
L’esame delle trappole attrattive
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Monitoraggio
 Il monitoraggio degli insetti negli ambienti delle industrie
alimentari viene utilizzato al fine di predisporre la
documentazione per la sua successiva valutazione per poter
intraprendere le opportune azioni e strategie di lotta agli
insetti (UNI 11381:2010).
 Ogni monitoraggio prevede diverse fasi applicative integrate tra loro:




Progettazione del monitoraggio
Realizzazione del monitoraggio
Documentazione del monitoraggio
Verifica del monitoraggio
Determinazione dei requisiti dei prodotti usati per il monitoraggio*
Riesame dei requisiti relativi al prodotto*
 Comunicazione degli esiti del monitoraggio*
*punti della ISO 9901:2008 che si integrano con la UNI 11381:2010


Le norme contenute nella UNI 11381:2012
Requisiti minimi
 Lepidotteri: per ogni ambiente si prevedono almeno 2 trappole per specie o per
gruppi di specie richiamate dallo stesso attrattivo. Le trappole sono collocate ad
altezza di ca.2,5 m;
 Coleotteri: si prevede la collocazione di trappole vicino ai punti ritenuti critici e
dove sia prevedibile la loro presenza a circa 2,5 m da dove si suppone
l’infestazione.
Ditteri: le trappole sono messe all’interno o all’esterno degli ambienti, in relazione
alla tipologia e alle specifiche del fabbricante. Il numero di trappole è variabile in
funzione delle caratteristiche di attrattività delle stesse e comunque entro ciascun
ambiente devono essere collocate almeno 2 trappole ad altezza di 1,5 m per quelle
con attrattivi e di 2,0 m per quelle (UV)
Blattodei: per ciascun ambiente deve essere prevista la collocazione di trappole
nei luoghi più favorevoli allo sviluppo di questo insetto o nei quali sia prevedibile la
loro presenza. In generale la trappola va posizionata a 1,5-2 m da dove si suppone
l’infestazione.
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Monitoraggio
Limiti del monitoraggio:
 Non esiste un dato certo di correlazione tra le catture e gli insetti
presenti;
 Non è possibile una valutazione della reale infestazione negli
impianti e l’impatto che ha sul prodotto;
 È necessario stabilire catture specifiche a seconda del tipo di
infestante (rischio specifico) che si vuole monitorare (non è detto che sia
sempre disponibile)
 Il monitoraggio non è di per sé un sistema sufficiente per la cattura
degli insetti, ma un sistema per quantificarne la presenza.
 Frequenza dei rilievi e superfici d’attenzione delle catture variano di
volta in volta.
 L’efficacia del monitoraggio con trappole attraenti deve essere
confrontato con il monitoraggio scaturito dalla osservazione diretta.
* Ogni 30 giorni almeno o con maggior frequenza se vi sono condizi oni che favoriscono l’infestazione (UNI)
Alcuni principi base del monitoraggio:
in relazione agli alimenti presenti, si deve prevedere il monitoraggio di tutti gli
insetti per i quali sussiste un rischio di infestazione e sia disponibile un sistema di
cattura;
 per la collocazione si devono privilegiare i punti critici;
 le trappole devono essere collocate in modo da assicurare una buona copertura
degli ambienti in relazione alla capacità attrattiva, rispettando le specifiche del
produttore/fornitore;
 il monitoraggio deve prevedere almeno un rilievo ogni 30 giorni, frequenza
incrementabile in caso di condizioni ambientali in grado di favorire lo sviluppo degli
infestanti
Un buon monitoraggio si basa quindi:
sull’individuazione di TUTTE le specie potenzialmente infestanti l’azienda;
 sulla tipologia dei prodotti-substrati disponibili;
 sull’osservazione delle zone/aree maggiormente critiche dell’edificio;
 sulla conoscenza della filiera, del processo e delle fasi di lavorazione prima e
dopo il sito considerato;
 sul tipo e sul numero di trappole per il monitoraggio degli infestanti individuati.
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I regolamenti CE nel dettaglio: 852/04
Allegato II - CAPITOLO IX
Requisiti applicabili ai prodotti alimentari
 1. Un’impresa alimentare non deve accettare materie prime o ingredienti,
diversi dagli animali vivi, o qualsiasi materiale
utilizzato nella
trasformazione dei prodotti, se risultano contaminati, o si può
ragionevolmente presumere che siano contaminati, da parassiti,
microrganismi patogeni o tossici, sostanze decomposte o estranee in
misura tale che, anche dopo che l’impresa alimentare ha eseguito in
maniera igienica le normali operazioni di cernita e/o le procedure
preliminari o di trattamento, il prodotto finale risulti inadatto al consumo
umano.
 4. Occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali
infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi
dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati (ovvero, qualora
l’autorità competente autorizzi tale accesso in circostanze speciali,
impedire che esso sia fonte di contaminazioni).
Nella produzione primaria, Allegato I:
PARTE A REQUISITI GENERALI
4. Gli operatori del settore alimentare che allevano, raccolgono o cacciano animali
o producono prodotti primari di origine animale devono, se del caso,adottare
misure adeguate per:
f) Per quanto possibile, evitare la contaminazione da parte di animali e altri
insetti nocivi;
5. Gli operatori del settore alimentare che producono o raccolgono prodotti
vegetali, devono, se del caso, adottare Misure adeguate per:
e) Per quanto possibile, evitare la contaminazione da parte di animali e
insetti nocivi;
Parte B RACCOMANDAZIONI INERENTI AI MANUALI DI CORRETTA PRASSI IGEINICA
h) Le procedure, le prassi e i metodi per garantire che l’alimento sia
prodotto, manipolato, imballato, immagazzinato
E trasportato in condizioni igieniche adeguate, compresi la pulizia accurata
e il controllo degli animali infestanti;
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I regolamenti CE nel dettaglio: 852/04
Allegato II - CAPITOLO I, punto 1
Requisiti applicabili alle strutture
 2. Lo schema, la progettazione, la costruzione,l ’ubicazione e le
dimensioni delle strutture destinate agli alimenti devono:
 c) consentire una corretta prassi di igiene alimentare, compresa la
protezione contro la contaminazione e, in particolare, la lotta contro gli
animali infestanti;
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I regolamenti CE nel dettaglio: 852/04
Allegato II - CAPITOLO II, punto 1
Requisiti applicabili ai locali
 d) le finestre e le altre aperture devono essere costruite in modo da
impedire l’accumulo di sporcizia e quelle che possono essere aperte
verso l’esterno devono essere, se necessario, munite di barriere
antinsetti facilmente amovibili per la pulizia; qualora l’apertura di
finestre provochi contaminazioni, queste devono restare chiuse e
bloccate durante la produzione;
CAPITOLOIII
Requisiti applicabili alle strutture mobili e/o temporanee (quali padiglioni,
chioschi di vendita, banchi di vendita autotrasportati),ai locali utilizzati
principalmente come abitazione privata ma dove gli alimenti sono regolarmente
preparati pe ressere commercializzati e ai distributori automatici
1. Le strutture e i distributori automatici debbono, per quanto ragionevolmente
possibile, essere situati, progettati e costruiti, nonché mantenuti puliti e
sottoposti a regolare manutenzione in modo tale da evitare rischi di
contaminazione, in particolare da parte di animali e di animali infestanti.
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I regolamenti CE nel dettaglio: 852/04
CAPITOLO VI
Rifiuti alimentari
3. Si devono prevedere opportune disposizioni per il deposito e la
rimozione dei rifiuti alimentari, dei sottoprodotti non commestibili e di
altri scarti. I magazzini di deposito dei rifiuti devono essere progettati e
gestiti in modo da poter essere mantenuti costantemente puliti e, ove
necessario, al riparo da animali e altri animali infestanti.
37
Crediti
1.
2.
3.
4.
5.
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8.
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