Linee programmatiche diocesane 2014/2017

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Linee programmatiche diocesane 2014/2017
AZIONE CATTOLICA ITALIA
ARCIDIOCESI DI FERMO
LINEE PROGRAMMATICHE TRIENNALI
2014/2017
Le linee programmatiche dell’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Fermo per il
triennio associativo 2014/2017 sono costituite: dai materiali del cammino
assembleare, in particolare i documenti finali dell’assemblea diocesana e
dell’assemblea nazionale; dalle linee programmatiche triennale emanate a livello
nazionale; dai piani e dagli orientamenti pastorali che a livello nazionale, regionale e
diocesano caratterizzano il cammino della comunità ecclesiale in cui la proposta
dell’AC si colloca.
L’AC di Fermo che sogniamo è quella capace di vivere, testimoniare e diffondere la
gioia del Vangelo, così da rinnovare quella scelta religiosa che è “essenzialmente
primato del Vangelo: incontro con Gesù Cristo, testimonianza pubblica di una vita
secondo lo Spirito, responsabilità formativa” (Manifesto dell’Azione Cattolica al
Paese).
Un’AC capace di:
- pensare, esplicitando il senso delle proposte, dando il suo contributo/giudizio
alla/sulla vita/cultura del nostro tempo, partecipando attivamente nella chiesa con il
suo stile di servizio e corresponsabilità;
- formare, avendo cura che l’esperienza associativa in tutti i suoi aspetti e momenti
sia idonea a far sì che “sia formato Cristo” in ciascun socio in coerenza con il
Progetto Formativo e sia adeguata rispetto al fatto che l’AC è una “singolare forma di
ministerialità laicale”, in costante riferimento a quanto indicato nello Statuto;
- incontrare, facendo dell’andare incontro e dello stare vicino lo stile non solo di
realizzazione e di promozione della proposta e dell’esperienza associativa ma anche
della relazione fra centro diocesano e associazioni parrocchiali, nonché come
modalità di relazionarsi dell’AC nella comunità ecclesiale e civile.
A partire da tali riferimenti, che costituiscono il nostro orizzonte, con questo sogno
nel cuore e lo sguardo rivolto alla nostra realtà quotidiana, facciamo nostri i tre verbi
che ci ha consegnato Papa Francesco come tracce progettuali per il nostro cammino
per essere un’AC sempre “in uscita”, animata “da una forte passione per la vita della
gente”, che “agli impegni intraecclesiali sa unire quello di contribuire alla
trasformazione della società per orientarla al bene”, ben consapevole della bellezza
e della responsabilità che vengono dall’essere un’associazione “formata dal laicato
diocesano che vive in stretta corresponsabilità con i Pastori”.
a) Rimanere in Gesù, rimanere con Gesù: per una spiritualità laicale
“Il primo è: rimanere. Ma non rimanere chiusi, no. Rimanere in che senso?
Rimanere con Gesù, rimanere a godere della sua compagnia. Per essere
annunciatori e testimoni di Cristo occorre rimanere anzitutto vicini a Lui. È
dall’incontro con Colui che è la nostra vita e la nostra gioia, che la nostra
testimonianza acquista ogni giorno nuovo significato e nuova forza.
Rimanere in Gesù, rimanere con Gesù”.
Il primato dell’essere sul fare passa attraverso una rinnovata proposta circa la
dimensione spirituale della vita e della proposta associativa; una spiritualità
sperimentata e vissuta in relazione alla dimensione laicale, nonché declinata nella
peculiarità dell’AC di essere associazione di laici “che si impegnano liberamente, in
forma comunitaria ed organica ed in diretta collaborazione con la gerarchia per la
realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa”. In questa prospettiva, l’AC
di Fermo si impegna nel prossimo triennio a studiare e attuare quanto necessario per:
- il rilancio degli esercizi spirituali, come momento irrinunciabile di formazione per
ogni socio, soprattutto per coloro che hanno responsabilità associative, con attenzione
alle diverse età della vita;
- la differenziazione della proposta dei ritiri spirituali, in riferimento alle peculiari
situazioni di età, condizione di vita, realtà di appartenenza delle persone a cui si
rivolgono;
- la sensibilizzazione puntuale sulla regola spirituale di vita, attraverso l’invito a
organizzare a livello parrocchiale/vicariale almeno una giornata di spiritualità, anche
con forme di esperienze educative per i ragazzi e i giovanissimi, e a promuovere
l’adorazione eucaristica.
b) Andare per le strade: per una progettualità competente
“Secondo verbo: andare. Mai un’Azione Cattolica ferma, per favore! Non fermarsi:
andare! Andare per le strade delle vostre città e dei vostri Paesi, e annunciare che
Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere, e per questo la vostra vita è
cambiata: si può vivere da fratelli, portando dentro una speranza che non delude. Ci
sia in voi il desiderio di far correre la Parola di Dio fino ai confini, rinnovando così
il vostro impegno a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera,
lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i
desideri del suo cuore. Lì vi aspetta Gesù. Questo significa: andare fuori. Questo
significa: uscire, andare uscendo”.
È oggi strategico e irrinunciabile il ruolo del centro diocesano come luogo non tanto
di servizi organizzativi ma di servizio formativo finalizzato alla promozione della
qualità della vita e della proposta associativa. In questa prospettiva, l’AC di Fermo si
impegna nel prossimo triennio a:
- realizzare un itinerario formativo unitario per consiglio diocesano e comitato
presidenti, con sedute comuni, in cui una prima parte è di
riflessione/approfondimento sul Progetto Formativo e una seconda di
programmazione associativa;
- proporre esercizi formativi laicali, in forma residenziale, dedicati a specifici
approfondimenti per responsabili associativi ed educativi e per gli assistenti
parrocchiali, anche con la collaborazione delle tre aree (formazione, cultura,
famiglia);
- costituire le aree Formazione, Cultura, Famiglia come laboratori progettuali
associativi, per aiutare presidenza, consiglio e associazioni parrocchiali nel
discernimento intorno alla vita del paese e della chiesa caratterizzandosi per essere
non “pensatoi intellettuali” o “consigli alternativi” ma luoghi dove persone
competenti, soprattutto della storia e dell’esperienza associativa, sollecitano e
sostengono l’impegno del AC a discernere i tempi in cui viviamo.
c) Gioire ed esultare sempre nel Signore: una corresponsabilità associativa
E infine, gioire. Gioire ed esultare sempre nel Signore! Essere persone che cantano
la vita, che cantano la fede. Questo è importante: non solo recitare il Credo, recitare
la fede, conoscere la fede ma cantare la fede! Ecco. Dire la fede, vivere la fede con
gioia, e questo si chiama "cantare la fede". E questo non lo dico io! Questo lo ha
detto 1600 anni fa sant’Agostino: "cantare la fede"! Persone capaci di riconoscere i
propri talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle proprie giornate, anche in
quelle più buie, i segni della presenza del Signore. Gioire perché il Signore vi ha
chiamato ad essere corresponsabili della missione della sua Chiesa. Gioire perché in
questo cammino non siete soli: c’è il Signore che vi accompagna, ci sono i vostri
Vescovi e sacerdoti che vi sostengono, ci sono le vostre comunità parrocchiali, le
vostre comunità diocesane con cui condividere il cammino. Non siete soli!
La proposta associativa può nascere e crescere solo se tocca la vita delle persone,
proponendo loro non una fuga dal mondo ma un nuovo modo di stare nel mondo,
vivendo in modo straordinario ciò che è ordinario mostrando e diffondendo “la gioia
dell’appartenenza cristiana”. In tal senso, l’AC di Fermo richiama se stessa ad avere
e mostrare nel prossimo triennio una maggiore corresponsabilità
- nella vita delle persone, sperimentando nuove iniziative su questioni urgenti nella
realtà odierna che riguardano - ad esempio - le scelte di vita, l’affettività, la famiglia,
il lavoro e l’educazione alla fede delle giovani generazioni;
- nella vita delle associazioni parrocchiali, promuovendo la vicinanza dei responsabili
diocesani ai gruppi parrocchiali, nello stile dell’andare incontro, cioè proponendo una
presenza che non vuole solo “dire” ma anche e soprattutto “ascoltare”;
- nella vita dell’associazione, riscoprendo la bellezza del ritrovarsi a livello
diocesano, anche e soprattutto attorno al nostro Vescovo, nonché con la costante
attenzione alla dimensione regionale e nazionale, e di fare esperienze significative di
vita comunitaria (incontri diocesani, settimane di vita comune, campi scuola …).
V. Bachelet, Lettera ai soci di Azione Cattolica, in Segno nel mondo, n. 35, 1971:
“Ciò che vi chiedo è di riflettere con un’attenzione particolare all’impegno che
l’adesione comporta di servire la Chiesa anzitutto dentro di voi, di servirla con i
vostri fratelli più vicini nel vostro ambiente di vita, di servirla nella vita parrocchiale
nella vostra realtà diocesana, e di servirla nella sua realtà “cattolica”, dove vive a
confronto con i grandi problemi dell’umanità intera”.