Il Muro - pallavolotech

Transcript

Il Muro - pallavolotech
IL MURO
RELATORE VARESCO GIANNI
INTRODUZIONE
Lo scopo dell'allenatore deve essere la crescita dell'atleta. Per ottenere questo deve essere in grado, in accordo con la
società in cui lavora, di pianificare il lavoro suo e dei suoi collaboratori in un contesto pluriennale, dandosi obiettivi a
breve e a lungo termine che dovranno essere verificati puntualmente.
Non deve mai mettere le proprie ambizioni davanti alla crescita dell'atleta; ogni movimento, allenamento, consiglio,
richiamo, ordine, deve essere fatto pensando al futuro, ricercando la crescita del singolo atleta e della squadra. Non
dovrà cambiare il programma per fare bella figura in una partita se questo non porterà dei benefici a lungo termine.
L'allenatore ha la responsabilità di elevare la capacità di prestazioni degli atleti, di prepararli tecnicamente, tatticamente,
fisicamente e psicologicamente, dando loro la possibilità nel tempo di potersi esprimere al meglio delle loro possibilità.
Per una buona prestazione l'atleta deve:
- possedere un repertorio dei fondamentali eseguiti con grande padronanza e maestria
- sviluppare l'abilità a scegliere la risposta motrice appropriata alla situazione del momento, con la relativa scelta
tattica
- sviluppare una rapidità nell'individuare i punti di riferimento significativi che rilevino le intenzioni dei compagni e
degli avversari
- formare un insieme di informazioni associative, ricordandosi dei problemi pratici risolti positivamente in situazioni
analoghe
- migliorare la velocità di esecuzione dei fondamentali tra loro concatenati
- sviluppare la cooperazione ed il sincronismo con i compagni
IL MURO
La funzione primaria del muro è intercettare l'attacco e respingerlo nel campo avversario. Il muro può essere attivo o
passivo
Altra funzione importante del muro è coprire una parte del campo per influenzare la direzione di attacco avversario.
Il muro è probabilmente il fondamentale più difficile sia individualmente che nel complesso tattico di squadra
Il tempo massimo di risposta per un muro su attacco veloce è di 0,14 secondi. Il muro richiede tempi di reazione rapidi
e una coordinazione eccellente fra giocatori
MURO ATTIVO E PASSIVO
Vi sono due tecniche di base: il muro attivo e il muro passivo.
Il muro attivo è la tecnica di muro più aggressiva con la quale il giocatore intercetta la palla prima che superi la rete
respingendola perpendicolarmente nel campo avversario ottenendo un punto o un cambio palla.
Il muro passivo è usato quando lo schiacciatore possiede un vantaggio considerevole sul giocatore a muro, o quando il
giocatore a muro e in ritardo o il suo salto e di proposito in ritardo. Nel muro passivo i polsi saranno paralleli rivolti in
dietro e rilassati. Gli scopo del muro passivo sono rallentare la velocità della palla, per rinviare in dietro la palla ai
propri compagni.
Una specifica considerazione deve essere posta nell'organizzazione della difesa a terra. Poiché per il muro passivo non
si richiede la massima elevazione la loro discesa è più rapida permettendo loro di assumere parte della responsabilità nel
recupero dei pallonetti. Ciò permette alla difesa di assumere un piazzamento più largo.
TECNICA DI MURO INDIVIDUALE:
POSTURA DI PARTENZA
per permettere all'atleta di rispondere velocemente a ogni eventualità che gli si presenti durante il gioco, egli dovrà
tenere una posizione di attesa che gli permetta velocità e coordinazione
I piedi dovranno essere pari larghi come le spalle, i sui alluci dovranno essere rivolti leggermente verso l'interno e le
piante appoggiate a terra. le gambe dovranno essere leggermente flesse circa 60° rispetto alle caviglie per permettere
alle ginocchia di essere più avanti degli alluci, le mani alzate con le palme rivolte verso la rete. La schiena sarà eretta La
distanza dalla rete dovrà essere di 30, 40 cm.
STACCO E SALTO
Per saltare a muro dalla posizione di postura iniziale il giocatore dovrà flettere ulteriormente le gambe fino ad un
angolo di 90° e piegarsi sulle anche e sui fianchi. Durante questa fase di compressione il giocatore dovrà tenere il busto
eretto e gli occhi sulla palla. Il salto sarà verticale e l'atleta cercherà di raggiungere il punto più alto. Dopo lo stacco le
sue braccia si allungheranno in un movimento avanti alto che lo porterà nello spazio aereo sovrastante la rete.
Per giocatori di bassa statura a volte un pre balzo favorisce l'aumento della elevazione per mezzo della forza elastica
così ottenuta
Non sempre pero i giocatori a muro hanno il tempo di caricare ulteriormente quindi dovranno saltare con l'angolo
assunto nella postura di partenza. In questa situazione il giocatore dovrà sfruttare solamente la forza concentrica usando
i quadricipiti femorali e sfruttando i tricipiti surali in coordinazione con un rapido movimento delle braccia verso l'alto
POSIZIONE DELLE BRACCIA E DELLE MANI
Durante il salto le braccia dovranno andare avanti alto con un angolo che gli permetto di entrare nel campo avversario.
Le braccia saranno tese e parallele con una distanza tra loro che non superi i 20 cm. Questo si ottiene stringendosi nelle
spalle. Le dita dovranno essere aperte con i pollici che si tendono uno verso l' altro, le palme rigide a 4,5 cm tra loro. I
giocatori non dotati di grande forza dovrebbero tenere le mani vicino e le dita sovrapposte per non incorrere nel rischio
di essere "aperti" da un pallone forte. I polsi saranno leggermente piegati in avanti e tenuti rigidi pronti a respingere la
palla
in situazioni di muro passivo invece i polsi saranno piegati in dietro per poter cosi rallentare la palla senza sporcarla
TEMPO SULLA PALLA
Il tempo del salto di un giocatore a muro dipende da vari fattori come il tipo di attacco ( I° II° III° tempo) dalla distanza
dalla rete della palla, dal tipo di attaccante
Per un attacco di I° tempo il muro salterà assieme all'attaccante; su palle alte di II° e III° tempo il muro dovrebbe saltare
dopo l'attaccante poco prima che quest'ultimo raggiunga l'apice del proprio salto: per palle vicino a rete il muro dovrà
saltare prima, portando le mani sopra la palla; invece se il pallone è lontano dalla rete il muro ritarderà ulteriormente il
salto
Il tempo del muro dovrebbe essere tale che la palla possa essere intercettata mentre esso è in fase di attuazione al
massimo della sua elevazione o poco prima
Se il muro viene fatto durante la fase di discesa sarà molto più difficile essere compatti e si avrà minore capacità di
controllo.
Per giocatori piccoli e consigliato ritardare il muro per ottenere almeno un efficace muro passivo che permetta alla
squadra di rigiocare il pallone
POSTURA IN FASE DI VOLO
All'apice del suo salto il giocatore a muro, appena prima di entrare in contatto con la palla, dovrebbe contrarre i
muscoli dell'addome e delle spalle. Questa azione tiene unito tutto il busto fornendo maggiore massa corporea ed
aiutandola a resistere all'impatto con la schiacciata
CONTATTO CON LA PALLA
Le mani una volta arrivati all'apice del salto dovranno essere bloccate. Se le mani saranno messe in modo corretto la
palla devierà da esse nel modo e angolo desiderato. Per i giocatori di ala le mani esterne dovranno essere rivolte verso
l'interno con una leggera rotazione della spalla e del polso per non permettere il classico mani fuori. Solo se la palla
viaggia molto lentamente è consigliato lavorare con i polsi. i giocatori mai dovranno spingere la palla con le braccia
perché questo causerà sicuramente fallo di invasione.
I giocatori a muro dovranno imparare a porre semplicemente le loro mani in alto contro la direzione della palla
schiacciata e tenerle ferme in quella posizione
RICADUTA DAL MURO
Iniziando la fase di discesa il giocatore deve tirare le braccia in dietro per evitare il fallo a rete e ricadere con le braccia
alte. Questo evita, in caso di muro fuori tempo, di tirarsi dietro la palla facendola infilare tra giocatore e rete.
L'atterraggio deve essere morbido con entrambi i piedi appoggiando gli avampiedi per migliorare l'azione di
ammortizzamento con l'aiuto anche della flessione delle ginocchia
Questo atterraggio è indicato soprattutto agli atleti giovani e ai giocatori dotati di elevazione particolare.
Con l'aumento del livello di gioco il giocatore a muro su I° tempo può scegliere la ricaduta su un piede solo per
velocizzare lo Spostamento laterale per il successivo muro. La gamba di appoggio sarà quella opposta alla direzione
verso qui dovrà dirigersi il giocatore. Durante la discesa il giocatore a muro dovrà girare la testa verso il proprio campo
per riprendere contatto visivo con la palla. Dopo la ricaduta dovrà assumere la posizione per il movimento successivo
come richiesto dalla situazione
SPOSTAMENTI VERSO LA PALLA
Il giocatore a muro è sempre in movimento per centrare l' attaccante avversario o per raddoppiare il muro. Questi
spostamenti possono essere fatti con passi accostati, con passi incrociati o di corsa. Per distanze brevi inferiori a 2m
sono consigliati i passi accostati, mentre per spostamenti superiori sono consigliati i passi incrociati o la corsa.
I passi accostati devono essere fatti sugli avampiedi, durante il passo il piede non deve essere sollevato ma quasi fatto
strisciare e non deve mai avvenire la chiusura totale dei due piedi durante il passo. Finito la traslocazione il giocatore
assumerà la postura di partenza.
I passi incrociati consentono medi e lunghi spostamenti senza perdere mai di vista il campo avversario. La partenza può
avvenire sia con un passo laterale, sia con l'incrocio: questo dipende dalla distanza da coprire. L'arrivo sarà sempre a
due piedi ricercando la postura di partenza
La corsa viene eseguita quando occorre un'alta velocità di Spostamento, come dopo aver eseguito un muro su primo
tempo etc. La partenza della corsa avviene sempre con il piede della direzione da prendere (sx per andare a sinistra, dx
per destra). La corsa inizia con un passo breve che aumenterà durante il tragitto. Lo stacco finale avrà due possibili
esecuzioni: 1) sarà simile a quello della schiacciata e la rotazione sarà durante il volo per non incorrere nel rischi di
toccare la rete con le braccia durante il caricamento. Lo stacco dovrà essere dx sx per gli spostamenti a sx e sx dx per gli
spostamenti a dx.
2) alla fine della corsa il giocatore dopo aver appoggiato il piede dx o sx dovrà compiere una rotazione per arrivare ad
appoggiare il secondo piede parallelo alla rete. Il lavoro di caricamento delle braccia dovrà essere minore per non
correre il rischio di finire nella rete. La sequenza di passi per lo stacco è uguale alla precedente
La differenza sostanziale tra le due tecniche sta nel fatto che piazzarsi a rete frontalmente richiede maggior tempo che
non girarsi in fase di volo pur ottenendo la stessa efficacia.
Misurazioni biomeccaniche hanno dimostrato che per gli spostamenti brevi le andature con passi accostati aumentano
del 5% la resa in più che utilizzando i passi incrociati o la corsa. Per le grandi distanze la corsa risulta la più rapida oltre
ad offrire un aumento medio di 4,6 cm in altezza
CONTATTO VISIVO
Il giocatore a muro incomincia ad osservare la squadra avversaria dal proprio servizio, il quale influenzerà la ricezione
avversaria. Da questo punto dovrà essere attento a capire le possibilità reali del palleggiatore e decidere di conseguenza
la soluzione tecnica tattica migliore da eseguire. Quando la palla sarà vicino allo schiacciatore, egli dovrà vedere
contemporaneamente la palla ed il braccio alzato dell'attaccante. Ogni giocatore a muro deve tenere gli occhi aperti
durante il muro e mantenere il contatto visivo con la palla dopo averlo eseguito. Nella fase di attesa è importante fissare
negli occhi l'attaccante avversario per cercare di capire le sue intenzioni e per di intimorirlo.
MURO A DUE
Nella progressione didattica dell'insegnamento del muro si arriva ad introdurre il muro a due solo dopo aver solidificato
tecnicamente il muro singolo e dopo che si è instaurato un rapporto muro difesa efficace e redditizio.
Per gli atleti evoluti il muro a due deve essere eseguito in ogni zona del campo
Il giocatore laterale è responsabile per la determinazione della posizione del muro, mentre il giocatore centrale si
occupa della chiusura. Per il muro centrale i ruoli sono invertiti
POSIZIONE DELLE MANI
La distanza delle mani dei due uomini a muro deve essere superiore ai 20 cm, esse devono essere allineate e salire
assieme durante il muro. Nei muri di ala la mano esterna dovrà essere rivolta verso l'interno del campo, mentre il piano
di rimbalzo del giocatore interno dovrà essere assolutamente parallelo o al massimo leggermente rivolto verso l'interno.
La penetrazione nel campo avversario dovrebbe essere uguale per non creare un buco soprattutto se ad invadere di più
è il giocatore centrale. Al cento entrambi le mani esterne dovranno chiudere verso il centro per evitare di sporcare la
palla.
DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA MURO MASCHILE E FEMMINILE
Anche se tecnicamente il muro sia per le donne che per gli uomini viene insegnato nello stesso modo, a causa delle
differenze antropometriche e delle capacità condizionali, ci saranno errori tecnici diversi, scelte tattiche diverse che se
non curati e preparate fin dai primi anni di attività, difficilmente potranno essere corrette in seguito
-Il muro maschile, favorito da una maggiore altezza ed elevazione, ha una chiusura maggiore di quello femminile.
Questo nella disposizione tattica della difesa a terra porta a sostanziali differenze
Quantificato in gradi la chiusura di un muro maschile, in posto due lascia un angolo libero di solo 25° a confronto dei
44° del muro femminile. In posto tre l'angolo è di 38° mentre quello femminile di 52°
femminile
maschile
- Per quanto riguarda il piano di rimbalzo l'uomo avendo una maggiore forza a livello torace riesce a controllare le
braccia durante il salto portando direttamente le braccia nel campo avversario.
Le donne invece proprio per il problema opposto, durante il salto Hanno una maggiore difficoltà nel controllare e
coordinare il movimento delle braccia. Questo causerà un movimento dietro - avanti di queste ultime e porterà a
impattare il pallone con un piano di rimbalzo non solido, non uniforme e in movimento, con le relative conseguenze
- Negli spostamenti avremmo un diverso andamento del baricentro: graduale abbassamento nel maschile per preparare
lo stacco; regolare nel femminile con un caricamento prima del salto. Lo Spostamento maschile eviterà la fase di
accosciata, sarà più veloce e con una migliore frontalità; quello femminile avrà una maggiore qualità di salto
3
1
3
maschile
2
1
femminile
2
- La diversa altezza della rete e la differenza del gioco di attacco ( più potente nel maschile, più veloce nel femminile)
porteranno a scelte tecniche per lo Spostamento diverse. Sicuramente è fondamentale che vengano insegnate tutte e che
l'atleta abbia una totale padronanza di esse. Comunque è molto più difficile nel femminile avere muro a due compatto se
non su una palla scontata. Questo porta a non avere un controllo per la palla che rimbalza su più braccia.
- Altra differenza sostanziale è l'atteggiamento che hanno gli uomini e le donne nell'affrontare il muro.
Per gli uomini il muro dà la stessa, o quasi, soddisfazione dell'attacco; questo sicuramente per la maggiore spettacolarità
del fondamentale e dalla sua reale resa
Per il femminile questo non avviene. Soprattutto nella fase giovanile fino, nei nostri campionati, all'under 18 il muro
non è fondamentale nella resa reale del gioco. A volte una buona difesa è più che sufficiente. Non ci sono attaccanti
importanti, non esistono medie di altezza interessanti e questo porta a una percentuali di palloni toccati a muro
bassissima che sicuramente non aiuterà le atlete ad apprezzare il valore e il risultato pratico del fondamentale. Questo
avrà come risultato finale che i pochi palloni toccati a muro saranno affrontati senza determinazione e quindi "
mangiati"
- Nel maschile il muro a tre viene considerato fondamentale su tutte la palle scontate o su attaccanti di particolare
rilievo. Nel femminile invece ne è sconsigliato l'utilizzo vista la non reale resa della azione.
- Le tappe di apprendimento per gli uomini e le donne sono diverse
TAPPE DIDATTICHE DI INSEGNAMENTO
Le donne, rispetto agli uomini, sono avanti nello sviluppo di circa due tre anni, quindi tutte le tappe di apprendimento
per i maschi si prolungano. Si è visto che le donne già a 18 anni arrivano alla maturità atletica, mentre per gli uomini
bisogna aspettare i 20, 21 anni
Partendo dal dato certo che il muro è uno dei fondamentali più difficili da insegnare, viene naturale capire che si deve
introdurre il lavoro il più presto possibile. Già nel mini volley si deve insegnare al bambino il rapporto con la rete, il
tempo di salto, a capire le traiettorie di attacco dell'avversario.
In questo periodo è impensabile pretendere dal bambino la tecnica ma lavorando sulle sue capacità coordinative,
lavorando sui suoi ricettori ( esterocettori, propriocettori, enterocettorie) e analizzatori sensoriali ( visivo,
propriocettivo, cinestetico, vestibolare) si può introdurre nel modo migliore il fondamentale. E' fondamentale allenare
la visione periferica come gli analizzatori cinestetico ( ripetizioni prolungate di movimenti che risultano dalla
scomposizione analitica dei fondamentali) e vestibolare.
In questa fase non esistono sostanziali differenze di allenamento per i bambini o le bambine.
Con l'under 14 bisogna incominciare la diversificazione del lavoro.
Gli obiettivi primari nel primo anno di lavoro sono: spostamenti - impostazione corretta del gesto tecnico (caricamento,
distensione braccia, controllo mani e corretto piano di rimbalzo)- colpo sulla palla - lavoro sul piano di rimbalzo da
fermo - con spostamento - lavorare sul tempo a muro - collegamento muro e difesa lavorando con la rete bassa facendo
tutto il lavoro pedi a terra.
Nel secondo anno di lavoro bisogna lavorare sul piano di rimbalzo con muro a due - lavorare sul tempo a muro a due sul collegamento muro difesa con rete regolamentare e attacco in salto
Naturalmente queste fasi sono puramente indicative.
Con l'avanzare del livello tecnico bisognerà introdurre la specializzazione e la ricerca dell'adattamento della difesa alle
diverse situazioni di gioco del muro.
Tatticamente il muro a zona è il più indicato per tutti i settori giovanili. L'introduzione del muro a uomo o di altri
sistemi di muro deve avvenire solo una volta raggiunto un altissimo tasso tecnico.
COLLEGAMENTO MURO DIFESA
Il collegamento muro difesa consiste nella ricerca da parte del difensore dello spazio lasciato libero dal muro. E'
importante far capire al giocatore a muro che la copertura di una determinata zona ( con di ombra) è fondamentale,
quindi la capacità di valutazione e di scelta deve essere allenata. Per il difensore il lavoro deve essere simile, dovrà
ricercare la probabile traiettoria di attacco valutando le vere intenzioni dell'attaccante e la zona coperta dal muro.
La disposizione tattica della difesa non segue regole rigide, anche se secondo me nella prima fase di apprendimento del
muro è consigliata la formazione 3-1-2 con la scelta di uno o due uomini a coprire il pallonetto. Con l'introduzione del
muro a due invece si può passare alla disposizione più classica 3-2-1 con la possibilità di tenere un 2-0-4 o in più
classico 2-1-3 in difesa.
difesa muro a uno
con schema 3-2-1
difesa con muro a due
con copertura pallonetto
del giocatore 1
difesa muro a uno
con schema 3-1-2
difesa con muro a due
con copertura pallonetto
del giocatore di posto 4
difesa muro a uno
con schema 3-2-1
difesa con muro a due
copertura pallonetto del
giocatore di posto 5
difesa muro a uno
con schema 3-1-2
DIDATTICA DEL MURO
LAVORO SUGLI SPOSTAMENTI
-
da posizione di attesa spostamento laterale di un passo sx e dx
da posizione di attesa spostamento laterale un passo con distensione per muro
da posizione di attesa spostamento laterale un passo con muro
-
da posizione di attesa spostamento due passi accostati sx e dx
da posizione di attesa spostamento due passi con distensione
da posizione di attesa spostamento due passi con salto a muro
-
da posizione di attesa spostamento laterale incrociato laterale con distensione
da posizione di attesa spostamento incrociato laterale con distensione
i primi due esercizi con conclusione salto a muro
IN QUESTI ESERCIZI DI SPOSTAMENTO CURARE BENE PARTENZA,
DISTANZA DALLA RETE, ARRIVO
-
-
-
-
LAVORO A COPPIE PER RADDOPPIO A MURO:
Un atleta lavora come laterale, il secondo chiude il muro dopo uno
spostamento a passi accostati, senza salto
Stesso esercizio ma con salto a muro
un atleta lavora da laterale, il secondo raddoppia dopo uno spostamento
incrociato senza salto
stesso esercizio ma con salto
stesso esercizio, ma il laterale cambia la propria posizione ogni volta
obbligando il “ centrale” a modificare il suo spostamento
due atleti fanno rincorsa alla schiacciata cambiando sempre la posizione di
arrivo della stessa; due a muro lavorano per raddoppiare il muro, con il
laterale che si pone frontale alla rincorsa dello schiacciatore
stesso esercizio con la palla lanciata dal tecnico volutamente sbagliata per
obbligare sia l’attaccante che il muro ad adattarsi alla situazione
dividere la squadra per linee; il tecnico nell’altro campo indica le tre
posizioni, la squadra mura e difende modificando la propria posizione in
campo
E’ importante in questo esercizio dare delle priorità sia per il muro
( diagonale, parallelo) sia per la difesa ( corte, lunghe, raddoppio della
diagonale, del lungo linea)
LAVORO PER PIANO DI RIMBALZO
-
-
-
Dividere il campo in due con un elastico: una atleta da posizione di difesa si
distende e mura un attacco della compagna
Stesso esercizio con la chiusura della palla a sx o dx. Per aumentare la
difficoltà mettere dei materassini a terra come punto di riferimento
a gruppi dopo spostamento laterale lavoro di chiusura e direzione del piano di
rimbalzo sia a dx che sinistra
a gruppi dopo spostamento incrociato lavoro di chiusura e direzione del piano
di rimbalzo sia a dx che a sx
a rete su panca posizionarsi per murare attacco della compagna con pallone
dato dal Tecnico
a rete su panca lavorare sul raddoppio a muro per attacco con palla alzata dal
tecnico
LAVORO SUL SALTO A MURO
-
-
Tirare un elastico sopra la rete a una altezza di 15/20 cm superiore e una a
una distanza di 10/15 cm. Fare saltare a muro le atlete dovendo passare tre la
rete e l’elastico senza toccare quest’ultimo.
Stesso esercizio ma con un pallone che deve cadere a terra nel campo opposto
perpendicolare alla rete
Sempre con la palla salto a muro dopo spostamento senza toccare l’elastico
-
Mettere degli attaccanti su una panca: da posizione di attesa salto e muro
Dopo uno spostamento salto e muro
Dopo una rincorsa o difesa salto e muro
-
Stesso esercizio riportato sopra ma il muro è a due curando la chiusura
Stesso esercizio solo chi raddoppia mura prima al centro
-
NB tutti questi esercizi devono essere fatti per la zona 4,3,2
-
tre attaccanti un appoggio il palleggiatore in II° linea che penetra, tre in I°
linea nel campo opposto pronti a murare
Due attaccanti di I° linea più una II° linea, tre a muro nel campo opposto
RAPPORTO MURO DIFESA
-
-
-
-
attacco da 4 dopo appoggio, muro a due piazzato per diagonale, da zona 6
spostamento e difesa del parallelo
attacco da 4 dopo appoggio, muro a due piazzato per parallelo, da 5 lungo per
entrare e difendere
attacco da 4 in pallonetto o lungo linea, muro piazzato in diagonale, da posto
1 difesa valutando l’attacco
4/4 su due campi: solo attacco da 4 con attacco sulla diagonale. Il muro tiene
la zona 1
4/4 su due campi solo attacco da 2; il palleggiatore in 3 mura dopo
spostamento coprendo il Parallelo
4/4 su due campi solo attacco da 3; la difesa copre le due diagonali
5/5 su due campi: attacco da 4, in difesa il 6 chiude la diagonale, il posto 1 il
lungo linea. Muro tiene zona 6
5/5 su due campi: attacco solo 2, in difesa il 6 chiude la diagonale il posto 5 il
lungo linea. Il muro che parte da 3 copre la zona 6
5/5 su due campi: attacco solo da 3 con il giocatore di posto 6 che raddoppia
la difesa in diagonale nella parte opposta del muro
6/6 su due campi: attacco solo da 4 con muro piazzato sulla diagonale e
raddoppio del lungo linea; in alternativa il giocatore di posto 1 in copertura di
pallonetto
6/6 su due campi: solo attacco da 4 con muro che tiene il parallelo. Il
giocatore di posto 1 corto e 6 in parallelo, giocatore di posto 1 lungo e 6
decide la posizione dove piazzarsi