polinesia - Mako Edizioni

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mare
DICEMBRE 2013
MENSILE - ANNO XXV
euro 5,90 solo italia
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Traina d’altura
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POLINESIA
Jigging e popping
In Sardegna
l’International
J&P
contest
testo e foto di Alberto Belfiori
Pesca sportiva e ricreativa intesa quale attività con un
potenziale e significativo impatto turistico, non solo come
presenze sul territorio, ma in generale come volano
economico attivo dodici mesi all’anno. Un’idea che può trovare
fertile campo di applicazione proprio nel mare della Sardegna
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Jigging e popping
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Le tracine del Team AL Custom Raymarine
Panoramica sull’abitato di Sant’Antioco
Il Team Humminbird
tiva, giunta a Sant’Antioco a metà dello scorso settembre per
l’International J&P Contest. La pesca sportiva, il vertical jigging
e il popping, hanno un forte legame col sudovest sardo. Qui, infatti, vivono e operano alcuni tra i più accreditati specialisti del
settore; qui si sviluppano idee e tecniche per tutto il Mediterraneo. E sempre qui, troviamo spot incredibilmente pescosi,
come solo un parco naturale può vantare. E ancora, qui si sta
valutando lo sport della pesca quale attività con un potenziale
e significativo impatto turistico, inteso non solo come presenze sul territorio, ma in generale come volano economico attivo
dodici mesi all’anno.
e ogni scorcio della Sardegna venisse analizzato
singolarmente e proposto come ricchezza ambientale, tutta l’isola avrebbe la possibilità di diventare un parco naturale, all’interno come lungo le
coste e perfino in mare. A questa conclusione ci si
arriva comunque, sia per analisi scientifica che per trasporto
emozionale. E diversamente non poteva pensare l’intera comi-
La vocazione turistica
L’ambiente suggestivo e la possibilità di praticare la pesca sia
essa ricreativa o sportiva con grande successo rispetto al resto del Mediterraneo, non è più un fenomeno, di norma estivo,
legato alle vacanze o ad eventi particolari come il J&P Contest.
Infatti, grazie anche alla facilità dei trasporti, oggi magnificata
da una reale continuità territoriale aerea bivalente, l’isola è
sempre più meta d’arrivo di appassionati e curiosi che scaricano a mare le tensioni della vita di tutti i giorni magari inseguendo un pesce. Ma non solo - Porto Rotondo docet -, la tendenza è quella di legare il tempo e le passioni al territorio con
azioni significative, di forte valore economico. Nel nostro nordest (Olbia) i porti ospitano una grande quantità di fisherman
e gli armatori dopo aver investito milioni nei cantieri del polo
nautico di Terranova, per andare a mare con maggior frequenza, soddisfatti per i risultati in pesca, hanno speso capitali ancora maggiori per costruirsi o acquistare un rifugio a terra. La
catena sviluppatasi con successo in Costa Smeralda (marepesca-barca-casa) è allo stesso modo proponibile, seppur con
i dovuti distinguo, in ogni altro angolo della Sardegna e
Sant’Antioco è uno di questi. Ad esempio il banco Pomata,
grande secca quasi affiorante a ovest di Capo Sperone, un
tempo generosa palestra per i pescasub di ogni età, oggi spot
d’eccezione al pari dei rinomati banchi tunisini delle isole Galite, è in Sardegna una delle aree di pesca più affidabili, un vero
e proprio hot spot che richiama appassionati da tutt’Italia.
S
La Vacca e il Toro
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sca e passione che per l’ennesima volta hanno portato, e porteranno, di nuovo l’anno prossimo, Sant’Antioco alla ribalta
nazionale ed internazionale. Infatti Austria e Polonia sono gli
equipaggi stranieri partecipanti, mentre oltre ai locals, si registrano diversi team del continente a sostenere i colori di questa o quella azienda nei campi della pesca e della nautica. In
tutto una cinquantina di concorrenti. L’accoglienza nell’isola è
di gran livello: una sacca di gadget (maglie e berretti offerti da
Sardegna Promozione, Nautica Store, Nautica Marongiu, artificiali Rubber Monster e fluorocarbon Jaguar offerti da Europesca); ottimi alberghi (Moderno, Solki, I Colori) e soprattutto
grandi ristoranti. Sarà memorabile la cena d’esordio al Brigantino, al porto, con una serie di portate tipiche sarde, indimenticabili per qualità e quantità.
Team Olympus, terzo classificato, con da sinistra Paolo
Cugia, Biagio Dura, Marco Motaldo
La gara
Il tempo non ha giocato a favore nei giorni precedenti il ConIl regolamento
test. Forti venti dai quadranti settentrionali hanno impedito le
Parte da qui, l’International J&P Contest, un evento di respiro grandi traversate e scoraggiato anche diversi aficionados, ma
europeo che coniuga due differenti discipline (jigging e pop- al fischio d’avvio si è aperta una finestra di bel tempo, seppur
ping). Un’idea di Pelagos asd, sostenuta dall’amministrazione con mare lungo e onde di cinque metri. Tutto ciò probabilmencomunale e prima ancora dall’Agenzia governativa regionale te ha spiazzato anche gli equipaggi più accreditati, che nelle
Sardegna promozione. Un’idea originale, che oltre alle esche prime ore di gara non hanno nemmeno sfiorato il vhf per cocalate in verticale per la cattura di dentici, cernie e San Pietro, municare combattimenti o catture. Eppure, ma è fatto comune
tanto per citare alcune delle specie più frequenti, consente l’u- a tutti, hanno girato per tutto il campo gara, trascurando solso dei grossi popper per pescare ricciole e tonni in superficie, tanto le più recondite propaggini meridionali. Il problema pare
al lancio, direttamente sulle mangianze.
che sia stata l’assenza di pesci. Solo Katzuya segnala un paraL’attribuzione del punteggio è un’altra chicca del Contest di go, mentre Al Custom-Raymarine si mantiene a galla grazie ad
Sant’Antioco: si premia la quantità di specie e il loro valore una strategia “povera”, a ridosso, sulla sabbia, che però ha frutsportivo e ancora, come oramai abitudine diffusa, il catch & re- tato un bel numero di tracinoni di oltre mezzo chilo… naturallease. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per due giorni di pe- mente validi. Da rilevare la prematura uscita di scena dell’equipaggio Mondo Pesca per un’avaria
all’asse e il successivo rientro, a bordo
di un gommone. Dopo sette ore impegnative, soprattutto per chi ha navigato,
gli equipaggi a punti sono cinque,
nell’ordine, dopo la pesatura: Katzuya,
AL Custom-Raymarine, J&P Contest,
Sea Force One e Pesca in Mare.
Fortunatamente la preoccupazione per
il modesto pescato è sopraffatta per
l’entusiasmo della seconda serata a tavola, da Achille. Lo chef antiochense, titolare di uno dei “migliori ristoranti” nella guida dell’Espresso, ha accolto la
comitiva con piatti originali e in particolare con un irripetibile polpo con le olive.
Ciò nonostante è la gara al centro
dell’interesse, la competizione e il temI vincitori del team Brigantino: da destra Giacomo Rocchi, Raffaele Coppola,
po, meteorologicamente parlando. Le
Fabrizio Tramazzu
previsioni danno rotazione dei venti a
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Jigging e popping
Angelo Pacini, Marco Mocci, Sandro Meloni del Team
Mondo Pesca, secondo classificato
sud ovest, in aumento, ma soprattutto pioggia. La decisione di
anticipare l’uscita suona bene a tutti e ancor di più quella di allargare il campo gara a nord includendo con decisione il banco Pomata e alcune poste a terra. Ma, nonostante la buona volontà, dopo il cappuccino e il cornetto consumati al porto
all’alba, la partenza slitta alle 8,00. Fortuna vuole che la musica
cambi già alle prime battute. Il mare di Sant’Antioco si propone
in una veste completamente diversa rispetto al giorno precedente. Le catture non tardano ad arrivare e si tratta di pesci
seri: dentici, paraghi, San Pietro ecc. Inizia Katzuya, che si gode
attimi di grande soddisfazione e speranze sebbene all’amo sia
solo una tanuta; gode anche Europesca con un bel San Pietro
e Big Fish che al Toro, uno scoglio ai limiti del campo gara, allama prima un dentice e poi un parago. A metà gara Mondo
Pesca imbarca un dentice e Olympus due bei paraghi. Si scoprirà poi, per difetto di comunicazione, che sono arrivate a pagliolo altre catture, come gli insoliti ma benedetti occhioni di
Italcanna, scovati su un fondale di oltre cento metri.
La premiazione
Alle 16,00 inizia la pesatura e qui comincia a delinearsi l’epilogo del rendez vous. Ma c’è qualche sorpresa dovuta al punteggio che assegna bonus alle prede più combattive e ai team
che portano al peso il maggior numero di specie. Finalmente,
tra gli applausi del folto pubblico, salgono sul podio Brigantino,
Mondo Pesca e Olympus: per loro un assegno di 2000, 1000
e 500 euro rispettivamente. Ma la serata non si conclude così.
Infatti i restanti premi vengono distribuiti,a tutti, per estrazione.
Ad esempio, un soggiorno di pesca per due nel centro Africa
Strike in Senegal vinto da Giuseppe Zoncheddu di Pesca in
Mare; l’ecoscandaglio Dragonfly Raymarine vinto da Walter
Concas di Big Fish; il mulinello Shimano Twin Power 8000 vinto da Carlo Nobile dell’equipaggio di Humminbird; la canna
Aquila Marina Artico, vinta da Michele Zedda ancora di
Humminbird.
Pescare Mare
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