Star Wars 1975/2015: 40 anni di ILM celebrati alla View Conference

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Star Wars 1975/2015: 40 anni di ILM celebrati alla View Conference
Star Wars 1975/2015: 40 anni di ILM celebrati alla View
Conference
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Fabrizio Furchì
11/4/2016
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, uno studente di architettura della California University riceveva da
George Lucas la strana proposta di unirsi alla troupe di un nuovo film di fantascienza, per preparare modelli di
astronavi e scenografie.
Correva l’anno 1975, il film era ovviamente il primo Star Wars e lo studente un giovanissimo Lorne Peterson,
appena entrato nella nascente Industrial Light and Magic. Lorne ancora non sapeva che sarebbe diventato una
delle istituzioni della modellazione cinematografica e che avrebbe lavorato ai maggiori blockbuster degli ultimi 40
anni.
Alla View Conference di Torino, la celebrazione per i 40 anni di magie create dall’ Industrial Light and Magic ha
avuto Peterson come vero e proprio ospite d’onore. Insieme a lui altri tre VFX supervisor di spicco, come Ben
Snow, Glen McIntosh e Tim Alexander , creatori e guide per pellicole come Jurassic Park, Pirati dei Caraibi e Iron
Man. Tutti insieme sono stati testimoni dei più straordinari sogni di Holywood, nonostante le attività della ILM si
siano evolute in maniera repentina, ma anche molto inaspettata.
Da sinistra: Ben Snow, Lorne Peterson, Tim Alexander, Glen McIntosh
Una vita negli effetti speciali
“E’ iniziata come un’esperienza insolita e divertente” racconta Peterson. “La prima settimana di lavoro mi hanno
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chiesto di scolpire il modello della Morte Nera. Poi le successive le ho dedicate al Millennium Falcon a ai tanti altri
veicoli che hanno reso famosa la serie.” Nemmeno lui avrebbe potuto immaginare che il successo del primo film
della saga, consolidato con L’Impero Colpisce Ancora nel 1980, avrebbe creato un’industria e lanciato un mercato
florido ancora oggi. “Tutti i film in cui c’erano effetti speciali realizzati dalla ILM guadagnavano tantissimi soldi.
Quindi tutti gli studios continuavano a commissionarci lavoro: eravamo considerati un po’ come la gallina dalle uova
d’oro di Hollywood”.
Da quegli inizi pionieristici, Lorne ha messo mano a quasi tutti i più grandi successi degli ultimi 40 anni, vincendo un
oscar per Indiana Jones e il Tempio Maledetto “La sperimentazione era quotidiana e spesso trovavamo soluzioni
con i materiali più disparati. Non tutti sanno che il volto di Arnold Ernst Toth, che si scioglie ne I Predatori del’Arca
Perduta, era fatto di gelatina dipinta. Posso ancora ricordare il giorno in cui l’introduzione della colla istantanea ha
svoltato il nostro modo di lavorare, esattamente come lo hanno fatto le stampanti 3D e il taglio laser”.
Sperimentazioni che hanno permesso di scolpire un intero immaginario.
Lorne Peterson
Un doppio Ritorno
Non è un caso che la conferenza, tenutasi a Torino il 21 ottobre 2015, abbia suscitato una vera e propria standing
ovation quando sono state proiettate le immagini di Ritorno al Futuro: una celebrazione nella celebrazione.
“L’affetto che i fan hanno avuto per quei film è stato straordinario quanto l’impatto sulla tecnologia” ha detto Ben
Snow, commentando le immagini di un giovane Michael J. Fox appeso con dei cavi sull’hoverboard o tenuto in
braccio dagli assistenti di produzione. “Non tutte le invenzioni del film sono state realizzate, ma i forni a microonde, i
telefoni, persino i google glass devono qualcosa alle intuizioni di Ritorno al Futuro 2”.
Una rivoluzione tecnologica che ha portato il futuro anche nei workshop degli effetti speciali, specialmente quando
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la computer grafica ha stravolto tutto quanto. Anche in questo caso, uno dei film più rivoluzionari curati dalla ILM ha
ispirato la carriera di uno dei suoi futuri artisti: “Terminator 2 è stato il film che mi ha spinto a lavorare nella
comuputer grafica e negli effetti speciali” ha raccontato Tim Alexander, vincitore di una nomination all’oscar per Lone
Ranger e felice del successo del recente Jurassic World. “Dal primo Jurassic Park siamo passati da un mix di effetti
digitali e di modelli reali, fino ad oggi con un’animazione interattiva in realtà virtuale in cui gli attori potevano
immergersi e provare le scene direttamente con i dinosauri in 3D”.
Da sinistra: Ben Snow, Lorne Peterson, Tim Alexander, Glen McIntosh
Reale VS Virtuale
Gli effetti digitali hanno sicuramente permesso di fare passi da gigante nell’industria cinematografica, ma non sono
sempre stati la soluzione migliore. A dispetto di quello che si può immaginare, le ibridazioni tra reale e digitale
hanno imperversato nei film della ILM degli ultimi 15 anni. “La seconda trilogia di Star Wars ha avuto il maggior
numero di modelli e scenari reali dell’intera saga” ha svelato Lorne Peterson. Allo stesso tempo l’espressività di
alcuni attori, come gli occhi e la bocca di Bill Nighy nel makeup di Davy Jones de I Pirati dei Caraibi, sono stati
mantenuti lasciando che il modello 3D si adattasse tutto intorno. “Ancora oggi, per effetti di fumo o di fiamme, le
riprese di modelli reali possono dare risultati migliori e più rapidi della CGI”.
Resta comunque innegabile che la navigazione dei modelli in 3D rappresenta la nuova frontiera di questa industria.
Ben Snow ha lavorato direttamente allo sviluppo del video promozionale di Star Wars 7, diffuso via Facebook, in
cui gli spettatori hanno potuto ammirare il cimitero desertico dello Star Destroyer a 360°: “è stato un esperimento a
cui abbiamo lavorato in pochi giorni, ma che è stato molto divertente e ha dato ottimi risultati”.
Tuttavia, l’esplorazione virtuale non sarà un’avventura per tutti alla ILM. Lorne Peterson ha concluso la sua carriera
andando in pensione nel 2014 con tutti gli onori e mancando per un soffio il nuovo episodio di Star Wars. “Sono
stato contattato per fare da guida allo staff, quando hanno iniziato la preproduzione” ha raccontato con un sorriso
nostalgico. “C’è un deposito in cui abbiamo conservato tutti i modelli delle passate trilogie: quando la crew è venuta
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in visita per ispirarsi nella creazione dei nuovi modelli, ho mostrato loro tutti i pezzi migliori che abbiamo costruito. La
mia partecipazione si è conclusa lì, ma sono un fan e ho grandissime aspettative per questo nuovo capitolo.”
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