BERNADETTE SOUBIROUS I tre pastorelli LUCIA FRAN

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BERNADETTE SOUBIROUS I tre pastorelli LUCIA FRAN
folla è in un silenzio impressionante. Tutti vedono una nube quasi d'incenso che avvolge i tre fanciulli e s'innalza di cinque o sei metri.
La Madonna parla per l'ultima volta: - Io sono la Madonna del Rosario. Voglio che si costruisca qui una Cappella in mio onore. Continuate
a recitare il Rosario tutti i giorni... La guerra sta per finire, e i soldati
torneranno presto alle loro case... È necessario che i peccatori si
emendino, che chiedano perdono dei loro peccati... ».
Poi la Madonna apre le braccia e s'innalza. Lucia tende le mani e
grida: - Se ne va! Se ne va! Guardate il sole!
In quell'attimo la pioggia cessò, le nubi si squarciarono ed il sole apparve agli occhi della folla. Assomigliava ad una grande luna d'argento.
Incominciò a girare vorticosamente come una ruota infuocata, mandando raggi multicolori che tingevano di colori diversi il cielo, gli alberi, la
montagna e la stessa moltitudine.
Poi, ad un tratto, sembrò staccarsi dal firmamento come se, scendendo a
zig-zag, stesse per precipitare sulla terra. Dalla folla si levò un grido.
Racconta il padre di Giacinta nel suo povero linguaggio:
- Ad un certo punto il sole cominciò a danzare e saltare. Si fermò e
un'altra volta cominciò a danzare, fino al punto che sembrò staccarsi dal
cielo e venire sopra di noi. Fu un momento terribile!
Il prodigio era durato dieci minuti. Al rialzarsi da terra tutti si accorsero d'avere gli abiti perfettamente asciutti, dopo tutta la pioggia
presa alla Cova, dove nessun ombrello era aperto. Lucia, Francesco e
Giacinta avevano anche loro fissato il sole, ed avevano avuto la gioia di
vedere il Bambino Gesù, la Madonna e S. Giuseppe.
Il messaggio di Fatima cominciava quel giorno a diffondersi per il
mondo. La Madonna non era apparsa per far giochi di prestigio o
perché la gente impazzisse attorno a tre poveri pastorelli, ma perché tutti i cristiani fossero richiamati a vivere più santamente la loro vita di ogni giorno, perché il Rosario fosse ripreso in mano in
tante famiglie che l'avevano dimenticato.
Venerdì 23 - video sui tre pastorelli di Fatima (dura 5’ 36’’)
+ ‘Padre nostro’, dieci ’Ave Maria’ e ’Gloria…’
(meditare su Gesù che muore in Croce per il perdono dei peccati - G.
perdona il buon ladrone - G. ci dona Maria come Madre - G. mette la
sua vita e le sua morte nelle mani di Dio Padre - G. ci assicura la vittoria sulla morte e la Risurrezione.
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BERNADETTE
SOUBIROUS
I tre pastorelli
LUCIA FRANCESCO e GIACINTA
3° fascicolo
-
maggio 2014 -
3a settimana
animazione del mattino:
ragazzi che possono esserci di modello
Bernadette soubirous
Lucia Francesco e Giacinta
martedì 20 – BERNADETTE SOUBIROUS
Apparizioni della Madonna a Lourdes.
mercoledì 21 - video su Bernadette e la Madonna a Lourdes
+ dieci ’Ave Maria’.
giovedì 22– i pastorelli LUCIA, FRANCESCO e GIACINTA - apparizioni a Fatima.
venerdì 23 - video sulle APPARIZIONI a FATIMA
+ dieci ’Ave Maria’.
BERNADETTE
SOUBIROUS
UNA RAGAZZA
GRAZIOSA e SEMLICE:
molto umile
e cordiale.
A Lourdes c’ erano già state 14 apparizioni con diverse guarigioni presso
la grotta e a contatto con la sorgente di acqua.
All'alba del 3 marzo Bernadette, accompagnata dalla mamma, s'inginocchiò alla grotta. Ma attese invano. Fissava lo sguardo in alto, ma non vedeva nulla. Ad un certo punto disse alla mamma:
- Non c'è la Signora. Si vede che non viene.
Tornarono a casa. Ma verso le nove, Bernadette sentì un richiamo fortissimo
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uno Oliveira li fa uscire e minaccia a ciascuno di immergerli in una caldaia d'olio bollente: « Quello prima di te è già belle e bollito! ». Piangono, tremano, ma le parole sono sempre quelle: « Noi la Signora l'abbiamo vista. E ciò che ci ha detto non dobbiamo dirlo ».
Sconfitto da tre bambinetti, il sindaco li riporta alle famiglie il giorno
15, festa dell'Assunta. E’ tanta la paura che quell'uomo incute sul paese, che nessuno osa protestare per quell'incredibile sopruso.
Ma la Madonna viene a consolare i suoi piccoli amici. Il giorno 19, mentre
sono al pascolo a «Os Valinhos », essa compare. Manca Giacinta, ma
essa giunge trafelata poco dopo, e cade in ginocchio accanto ai due piccoli amici col volto trasfigurato, ai piedi d' un elce grande. «Continuate a
recarvi alla Cova da Iria il giorno 13 - dice loro la Signora - e continuate
a recitare il Rosario tutti i giorni. Nell'ultimo mese, in ottobre, farò un
miracolo perché tutti credano alle mie apparizioni... Verrà S. Giuseppe
col bambino Gesù per dar la pace al mondo... Badate che molte, molte anime vanno all'inferno, perché non c'è chi si sacrifichi e preghi
per loro. Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori ».
La Visione scompare. Ma nell'aria resta un profumo soavissimo. Sono
le foglie dell'elce su cui la Madonna s'è posata. I fanciulli ne strappano
alcuni rami e li portano a casa.
Per strada incontrano la mamma di Lucia. Giacinta le grida:
- Zia, abbiamo visto la Madonna! Posava i piedi su questi rami, senti come
sono profumati!
Quella sera le case di Lucia e di Francesco e Giacinta furono intensamente profumate da quei semplici rami. E per la loro prima volta, dopo
giorni e giorni, la mamma di Lucia sorrise alla sua piccola.
Alla 4a apparizione, sabato 13 ottobre, piove da alcune ore. Il cielo è
buio e chiuso: settemila persone sono lì sotto la pioggia e tra il fango. La
Madonna aveva promesso di apparire a mezzogiorno.
- È già mezzogiorno. Ecco, mezzogiorno è passato. Tutto è finito.
Lucia risponde:
- Chi vuol andare via, vada. Io resto. La Signora mi ha detto che sarebbe venuta.
Così dicendo si volge verso oriente, e subito grida a Giacinta: - Inginocchiati. Viene la Madonna. Ho visto il lampo!
La Madonna ora è lì, sull'elce, per l'ultima volta. Attorno la
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quella commedia.
Il sindaco Arturo d'Oliveira fa chiamare Lucia ed i due piccoli. Lucia
va col babbo. Al posto dei due piccoli invece si presenta solo il padre, Manuel Marto: non vuole che ai suoi piccini si faccia del male. Il
Sindaco li fa aspettare fino a mezzogiorno, poi li copre di villanie e
di insulti, minacciando Lucia di ucciderla. Poi li congeda.
Il giorno 13 agosto, alla Cova da Iria (dove appare la Madonna) si
sono radunate da 15 a 20 mila persone. Si attende l'arrivo dei fanciulli, ma essi non compaiono. Si diffonde una voce: « Il Sindaco li ha
rapiti e messi in prigione ».
Ecco il racconto del padre di Francesco e di Giacinta: « Il mattino
del 13 stavo zappando l'orto, quando vengono a chiamarmi e mi dicono di tornare a casa. Vidi mia moglie in un angolo che mi fa cenno
di entrare in sala. Entro e trovo il sindaco Arturo d'Oliveira.
- Come, lei qui?
- Voglio assistere al miracolo - mi dice - Porterò i ragazzi sul calesse.
Li fa salire con Lucia, e parte in direzione della Cova. Ma al bivio fa
dietro-front e imbocca la strada di Ourèm. Lucia s'accorge dell'inganno:
- Non è per di qua che si va alla Cova! - grida.
Ma ormai è troppo tardi. Arturo d'Oliveira li porta alla propria casa e
ve li rinchiude.
Appena la folla ne è informata, si levano grida di minaccia. Già si organizza una colonna di volontari che scenderà verso Ourèm. Ma ecco un
colpo di tuono improvviso, seguito da un altro più potente. Tutti ammutoliscono e guardano l'elce. Un lampo balena vicinissimo, ed una
nube candida, su cui brillano i colori dell'iride si posa tra i rami. Molti
cadono in ginocchio, pregano ad alta voce. Tutti capiscono che la Signora è venuta, ma i pastorelli mancano all'appuntamento. E la nube
lentamente si alza e scompare.
Arturo d'Oliveira intanto sta conducendo la sua battaglia contro i piccoli veggenti su due fronti: o essi confesseranno che tutto è una fandonia, e allora tutto cadrà da sé; o riveleranno i segreti ricevuti durante la
visione, e allora non manterranno la parola data alla gente ed alla visione. Ma i piccoli, inaspettatamente, resistono. Li caccia in prigione.
Soli, al buio, i tre fanciulli piangono sconsolatamente. Poi Giacinta dice: «Perché non recitiamo il Rosario? ». E insieme pregano la Vergine,
tremando di paura.
Un'ultima, tremenda minaccia per i tre piccoli: ad uno ad
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verso la grotta. Siccome nessuno poteva accompagnarla, pregò il cugino
Andrea di andare con lei, e quasi di corsa si diresse alla grotta.
La bianca Signora era là ad attenderla. Bernadette recitò il rosario,
poi le riferì le parole del parroco che voleva la fioritura del rosaio. La
bella Signora sorrise.
Verso sera Bernadette tornò dal parroco:
- Ebbene, che cosa ha risposto la tua Signora?
- Nulla. Quando le ho detto del rosaio ha sorriso, ma insiste nel chiedere
la cappella...
- Ma tu hai denaro per costruirla?
- Io no, signor curato.
- Neppure io. Dì alla Signora che te lo procuri.
Il 4 marzo era l'ultimo dei quindici giorni chiesti dalla bella Signora a
Bernadette. La gente s'aspettava per quel giorno qualcosa di straordinario, di grandioso. Circa 20.000 persone erano convenute attorno a
Massabielle da tutta la Francia. C'erano squadroni di soldati e di gendarmi per tenere l'ordine. Ma tutto si svolse invece nella calma e nella
serietà. Bernadette arrivò con la mamma. Passò a occhi bassi tra due
ali imponenti di folla. S'inginocchiò. Un silenzio impressionante si fece
attorno a lei, come se la folla fosse pietrificata. Pochi istanti dopo il suo
volto s'illuminò, e l'apparizione ebbe inizio. Bernadette recitò con la
bella Signora tutte e tre le parti del S. Rosario. Poi Essa le raccomandò ancora di pregare per i poveri peccatori e la salutò. Bernadette
s'inchinò, con gentilezza e sorridendo. Poi spense il cero che teneva in
mano, e ritornò presso la mamma.
La folla le si pigiò addosso. Le domande grandinavano:
- I quindici giorni sono finiti. Tornerai ancora alla grotta?
- Certo, vi tornerò... Essa mi ha sorriso, ma non mi ha detto addio.
Non era successo nulla di rumoroso. Da quel giorno cominciarono i pellegrinaggi a Massabielle. Era un flusso incessante di devoti che venivano alla grotta, si bagnavano nell'acqua della sorgente, pregavano!
Il 24 marzo, improvvisamente, una notizia corse in un baleno per le case
di Lourdes: - Domani Bernadette va alla grotta!
Quando essa giunse, richiamata irresistibilmente dalla bella Signora,
nella valle c'erano 30.000 persone. Sulle rupi c'erano fasci di spettatori rigidi ed immobili. Sospesi agli alberi erano grappoli viventi. La veggente levò gli occhi in alto: la Signora era lì, e l'aspettava. Così la
stessa Bernadette lasciò scritto:
« Quando fui inginocchiata, Le chiesi perdono d'essere giunta
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in ritardo, e le dissi tutto il mio affetto e la mia venerazione, e la
felicità che provavo nel rivederla… Dopo incominciai il rosario... Mi
venne in mente, mentre pregavo, di domandarle il suo nome... Pensavo di rendermi importuna, perché glie l'avevo già domandato altre
volte, ma mi sentivo quasi obbligata a domandarglielo. E per tre volte chiesi:
- Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete?
Dopo la terza volta sorrise, e levando le mani e congiungendole al petto mi rispose:
- Io sono l'Immacolata Concezione.
Finita l'estasi, dopo aver raccontato ciò che la Signora le aveva
detto, si rivolse alla figlia del signor Estrade e le domandò mortificata d'essere tanto ignorante:
- Ma signorina, che cosa vogliono dire queste parole: Immacolata
Concezione?
Quella sera Bernadette saliva alla canonica, dall'abate Peyramale,
per dirgli che la bianca Signora aveva detto il suo nome. Per la strada essa ripeteva quelle due parole mai sentite prima, per non dimenticarle: « La Signora ha detto: io sono l'Immacolata Concezione».
Dopo che la bianca Signora aveva detto il suo nome, Bernadette
sembrava aver finito la sua missione. Eppure la Madonna volle ancora farsi vedere da lei due volte, quasi a salutarla, quasi per dirle
« grazie » della sua fedeltà e a rafforzarla per le sofferenze che
stavano per incominciare.
Il 6 aprile Bernadette si sentì richiamare alla grotta. Vi andò. C'erano molte persone. Vide la S. Vergine e si trattenne con Lei per
circa un'ora. Il dottor Dozous, medico di Lourdes, che fu presente a
questa apparizione, lasciò questa importante dichiarazione:
« Fui testimone con tutte le altre persone presenti ad un fatto
straordinario. La fanciulla faceva scorrere nella mano sinistra il Rosario, mentre con la destra sosteneva un cero acceso. Ad un tratto
la sua mano destra, spostandosi verso sinistra, fece sì che la fiamma
rafforzata da una forte corrente d'aria, s'introducesse tra le dita.
Pensai che si stava bruciando, e invece sulla pelle non si vide alcuna alterazione. Meravigliato, impedii che qualcuno spegnesse il cero, e per quindici minuti, orologio alla mano, potei perfettamente
osservare la fiamma che lambiva le dita di Bernadette senza
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recarle alcun danno. Quando la visione cessò, io pregai la veggente di
farmi osservare la mano sinistra. La esaminai attentamente. Non vi
trovai la minima scottatura. Allora riaccesi un cero, e più volte, senza che Bernadette se n'accorgesse, avvicinai la fiamma alla sua mano sinistra. Ella si ritraeva rapidamente esclamando: « Ma lei mi
brucia! ».
Passarono i giorni. Il 16 luglio Bernadette disse alla zia Lucilla: «
Andiamo alla grotta. Ma non diciamolo a nessuno». La Madonna era
lì, per l’ ultima volta, nella nicchia. La bianca Signora chinò il capo
verso Bernadette, la guardò con tenerezza materna, le sorrise benevolmente, la salutò e scomparve.
mercoledì 21 - video su Bernadette a Lourdes (dura 4’ 26’’)
+ ‘Padre nostro’, dieci ’Ave Maria’ e ’Gloria…’
(meditare su Maria che ci dona Gesù nella grotta di Betlemme, come lo
ha presentato ai pastori - Gesù è il dono di Dio Padre per noi - Maria ci
aiuti a considerare importante Gesù per noi - Gesù sia presente in noi nella nostra famiglia).
Giovedì 22 maggio - la Madonna appare ai tre pastorelli a Fatima.
LA SEMPLICITA’ e LA BONTA’
dei tre pastorelli che accettano
l’ invito della Madonna
di sacrificarsi e pregare
per la pace e per i peccatori!
Tutto il Portogallo parla di Fatima e delle sue apparizioni. La stampa
anticattolica (che è la più ricca e la più numerosa) si scatena. I giornali contano cento storie di preti che vogliono far denari vendendo
terreni dove fanno apparire la Madonna, scoprendo fontane di acqua
minerale che venderanno come acqua miracolosa, ingannando poveri
fanciulli ignoranti per spillare quattrini. (Siamo nel maggio 1917)
Le stesse autorità, massoniche, danno ordine al sindaco di Villa Nova di Ourèm (di cui Fatima è una frazione) di far smettere
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