come nel braccio della morte - Polo Servizi Culturali Abruzzo

Transcript

come nel braccio della morte - Polo Servizi Culturali Abruzzo
Terremoto, consiglio a piazza Navona
Cialente: come nel braccio della morte
Aquilani contro Rai: lancio di pomodori a viale Mazzini
ROMA (24 giugno) – Si sono posizionati in Piazza Navona, a pochi metri dal Senato, i consiglieri comunali
dell'Aquila e il sindaco Massimo Cialente per un Consiglio comunale straordinario indetto con lo scopo di
richiamare l'attenzionesui problemi della ricostruzione post-terremoto. La riunione è allargata a tutti i sindaci
del Cratere e al presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo.
Alcuni partecipanti hanno esibito cartelli di protesta. «Come sta l'Aquila? - si legge in uno dei cartelli
che riporta una vignetta con medico e paziente - È ancora un po' intontita - risponde il dottore - ma se si
sveglia si incazza». In un altro cartello c'è l'epitaffio per la città dell'Aquila listato a lutto.
In Piazza Navona è anche arrivata una carriola con delle piccole scatole della dimensione di un
mattone su cui c'è scritto «cricca»: un simbolo della mancata ricostruzione e un evidente riferimento
all'inchiesta sugli appalti per la Grandi Opere. «Prima sentivamo il governo con noi, il Paese con noi: ora
non sentiamo più il governo dietro di noi», ha detto Massimo Cialente.
«La ricostruzione è completamente bloccata: se hanno deciso di non ricostruire ce lo
dicano». Cialente ha sottolineato che il nodo centrale è la «mancanza di soldi» e per questo «si sta
bloccando anche la ricostruzione di edifici strategici, come la Questura». C'è poi il nodo delle tasse:
«Restituire in cinque anni - ha detto - le tasse che non abbiamo pagato per le nostre famiglie è come avere
un mutuo da pagare da 250 milioni. Inoltre abbiamo ancora 32 mila sfollati senza case».
«Ci sentiamo come il condannato nel braccio della morte». «In questo momento abbiamo bisogno di
una spinta e di aspettative per la ricostruzione e invece ci viene detto: "Non adesso" e ci viene prospettato
un nuovo rinvio di sei mesi. Sembra uno di quei film americani - ha detto il primo cittadino - in cui la corte
federale rinvia di sei mesi un'esecuzione capitale».
Richieste tassa di scopo e zona franca. Sono tornati a chiedere con forza una tassa di scopo e
l'istituzione di una zona franca urbana a sostegno delle piccole imprese del territorio. Queste due richieste
rappresentano le istanze centrali su cui in questi mesi gli enti locali della zona hanno insistito. Una tassa di
scopo, ha spiegato Cialente, «permetterebbe di avere denaro costante: non chiediamo cifre iperboliche ma
un flusso continuo di risorse». Quanto alla zona franca «fu creata dopo il terremoto del 1703 - ha rilevato il
sindaco -. È possibile - ha chiesto il sindaco provocatoriamente - che andiamo indietro rispetto a 300 anni
fa?».
«Ora è arrivata anche la tegola Inps», ha detto Cialente, durante il Consiglio comunale. «Abbiamo
ricevuto una circolare dell'istituto che chiede il versamento di sei mesi di contributi non pagati in virtù della
sospensione scattata dopo il terremoto. E li chiede entro luglio in un'unica soluzione». In base alle
proiezioni effettuate dai sindacati, ha aggiunto Cialente, «su una busta paga da 2.000 euro questo significa
circa 200 euro». Il primo cittadino ha anche detto di aver cercato «il governo e il presidente dell'Inps
Mastrapasqua, per avere chiarimenti. Ma quest'ultimo mi ha detto che non ne sapeva niente e che adesso
ci si attiverà per una sospensione».
Fitto lancio di pomodori, melanzane, verdura varia contro la sede Rai di viale Mazzini dai manifestanti
che chiedono giustizia della mancata copertura delle manifestazioni all'Aquila del 16 giugno. Per criticare
poi ironicamente la scelta del Tg2 di mandare in onda quel giorno un servizio sulle proprietà della
cioccolata, i manifestanti hanno allestito un banchetto con del pane e della Nutella. Sempre nel presidio
aquilano davanti alla sede Rai di Viale Mazzini c'e un set di televisori vecchi su cui è appoggiato un
computer dove scorrono le immagini della manifestazione del 16 giugno all'Aquila. Una delegazione di
aquilani ha animato il sit-in indirizzando principalmente urla di insulti al direttore del Tg1 Augusto Minzolini.
Occupando parte della carreggiata di viale Mazzini, attualmente presidiata da un cordone di Polizia a
ridosso dell'ingresso della Rai, i cittadini hanno detto più volte «Menzognini devi dimetterti».
In seguito alle proteste di oggi, il Tg2 ricorda di non aver ignorato la notizia della manifestazione del
16 giugno a L'Aquila e di aver seguito l'avvenimento, realizzando un servizio andato in onda nell'edizione
delle 13.30 del telegiornale del 17 giugno e in altre edizioni. Il Tg2 ha inoltre rimandato in onda il 19 giugno
nell'edizione delle 20.30 lo stesso servizio realizzato in occasione del corteo.
Giovedì 24 Giugno 2010 - 12:39