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SPETTACOLI
mercoledì 19 giugno 2013
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LA RASSEGNA Presentata la 6ª edizione della collaudata manifestazione musicale in programma da domani a lunedì
Luci puntate su “Sant’Elmo Estate”
di Mimmo Sica
NAPOLI. Domani sera, nella Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo in
via Tito Angelini, parte “Sant’Elmo
Estate 2013”. La rassegna musicale, giunta alla 6ª edizione, è presentata dalla Regione Campania,
e dal Comune di Napoli, con le associazioni culturali “Napoli Jazz
Club” e “Napoli Motus”.
Il cartellone della kermesse estiva,
diretta da Michele Solipano, è stato illustrato nella conferenza stampa che si è svolta ieri presso Fonoteca, in via Morghen, al Vomero.
Con Solipano erano presenti il giornalista Carmine Aymone, il cantautore Zorama (nella foto) oltre a
Ugo Russo, Raffaele Vitiello e Roberto Frattini del gruppo “Victorzeta e i Fiori Blu”.
«La rassegna da domani a lunedì
ospiterà tre appuntamenti di elevato spessore artistico - ha dichiarato Solipano - si caratterizza per
tre aspetti: si svolge in una location straordinaria; propone concerti
particolari che difficilmente si vedono in giro; è una vetrina per giovani musicisti che vogliono farsi
conoscere e che desiderano esibirsi. In questa ottica l’open stage
di ciascuna delle tre serate sarà affidata a giovani talenti. La prima
serata, con inizio alle ore 21, avrà
come protagonista il cantautorato
d’autore di Francesco Baccini e il
suo recital “Baccini canta Tenco”.
A 46 anni dalla morte di Luigi Tenco c’è la possibilità di vivere dal vivo le grandi emozioni delle sue
canzoni che, peraltro, il cantautore non era abituato a portere in
tournée. Baccini ci farà ascoltare
un Tenco come non si era mai sentito: ironico e sociale, oltre che intimista. Una scoperta per molti, un
piacevole viaggio nel tempo per altri, attraverso brani immortali, testi
fin troppo attuali e sonorità rinnovate che vanno dal jazz alla bossa
nova, passando dalle ballate fino
ad arrivare al rock. Con Baccini, al
pianoforte e voce, ci saranno Armando Corsi alla chitarra classica,
Luca Falomi alla chitarra classica,
acustica e elettrica, Filippo Pedol
al contrabasso e Federico Lagomarsino alle percussioni e alla batteria.
Il concerto sarà aperto da Zorama,
all’anagrafe Mariano Rongo, che
ha pubblicato l’anno scorso la sua
ultima fatica discografica “Involitudine”. Il big della seconda serata sarà Giovanni Block, che è uno
degli artisti napoletani più importanti delle ultime generazioni, con
un nuovo spettacolo “Vadino signori vadino”. Lo show è il percorso tragicomico di un cantautore in
Italia, dove si tenta in tutti i modi
di trasformare la “persona” in “per-
sonaggio” per poterlo vendere meglio al chilo. Con Block sul palco ci
saranno Pasquale Benincasa alle
percussioni, Dario Majello alle chitarre, Ron Grieco al contrabasso,
Fabio Renzullo alla tromba, Marco
Castaldo alla batteria, Roberto Porzio al pianoforte, Roberta e Marina
Block cori. Ci sarà, anche, la pertecipazione straordinaria dell’attore Giovanni Maria Buzzanti. Lo
spettacolo sarà introdotto dall’ensamble “Victorzeta e i Fiori Blu”
che presenteranno brani del loro
cd “Dans Le Reve”.
Con Ugo Russo, Raffaele Vitiello e
Roberto Frattini ci saranno Clau-
dio Convertito, Giulio Fazio, Peppe Sabbatino, Fabio Renzullo e Daniele Filosa. Nella terza serata si vira verso il jazz con uno dei più
grandi trombettisti italiani, Paolo
Fresu che propone, con il suo Devil Quartet, uno spettacolo intitolato “Desertico”. L’artista definisce
la sua musica “melange”, ma si
tratta solo di jazz anche se spinto in
avanti, sia pure meticciato con altri linguaggi, ma carico di una straordinaria energia dinamica e colmo di buone invenzioni. Con Fresu ci sarà il chitarrista Bebo Ferra,
il bassista Paolino Dalla Porta e il
batterista Stefano Bagnoli. Aprirà
il concerto, con una sua esibizione, il quartetto di Alessandro Tedesco che è anche lui un trombettista. Il suo ultimo disco “Harmozein” ha avuto proprio la “benedizione” di Paolo Fresu che ha scritto una nota importante nel disco.
Tra gli ospiti della conferenza era
presente il paroliere Bruno Lanza
che ha sottolineato l’importanza
della kermesse e la necessità che
gli organi istituzionali preposti
mettano a disposizione della musica e della canzone, come anche
del teatro e del cinema, tutte le risorse economiche possibili per evitare che il patrimonio culturale di
Napoli e del meridione in generale vada disperso. Radio ufficiale
dell’evento è “Crc-Targato Italia”.
LA COPPIA SU RAIUNO
“Uno Mattina Estate”
con Rinaldi-Giammaria
ROMA. Tutte le mattine, a
partire dalle 6.40 andrà in onda
su Raiuno la parte tradizionale
di “Uno Mattina estate” con
Benedetta Rinaldi - un ritorno
il suo, dopo l’edizione estiva del
2012 - e Duilio Giammaria
(insieme nella foto), che ritrova
dopo 5 anni lo studio della più
popolare trasmissione del
mattino della tv italiana e
proseguirà anche in autunno
quando sostituirà Franco Di
Mare. Con loro i giornalisti del
Tg1 Alessio Zucchini e
Valentina Bisti.
L’EVENTO Il recital del celebre musicista è stato caratterizzato da sinfonie di grandi compositori
Pianoforte in festa con Ciccolini
NAPOLI. Com’era prevedibile, il
concerto di Aldo Ciccolini al San
Carlo si è trasformato da codicillo di
una stagione di musica strumentale assai discontinua - purtroppo, per
qualità degli esiti - e da recupero di
una manifestazione in abbonamento dello scorso “Maggio” cancellata, al penultimo momento, in
una grande e commossa festa della musica, ed omaggio commosso
al grandissimo artista, che i napoletani amano come proprio artista,
anche se il pianista è lontano da Napoli da decenni, ormai francese a
tutti gli effetti, e sempre amaramente severo verso la città di nascita.
E con ragione certamente, a lume
dei ricordi. Pure il merito del successo va riconosciuto anche al cambio di formula: da concerto da camera con archi e pianoforte, e con
compositori per nulla attraenti in locandina nonostante il loro valore in-
discusso, Pilati, Longo, Castelnuovo Tedesco, si è passati ad un recital solistico con Mozart, Debussy,
Clementi ed è rimasto sì Castelnuovo Tedesco ma con una suite di
canzoni napoletane de 1924, dall’insolito titolo di Piedigrotta. Sicuramente questo un lavoro dotato di
charme ben diverso da quello del lavoro originariamente previsto. Così
abbiamo gustato il dittico di Mozart
con la fantasia k 475 e la sonata 457
proposto con incantevole delicatezza, facendo affiorare la struggente bellezza della melodia più pura, ora arcadica, ora sogno lirico e
memoria del Sud, ora “ninnananna”
perfino, lasciando comparire alla ribalta pianistica i vezzi arguti dell’opera buffa, le memorie dei concerti per pianoforte coevi, di modo
che l’esperienza artistica di Mozart
si mostrava unitaria e cangiante
nelle consuetudini dei generi. Ovviamente nella trasumanata e pla-
VENERDÌ NELLA VILLA ROMANA MARITTIMA
Grande attesa anche a Minori
per la “Festa della musica”
MINORI. È “Festa della musica”.
Tutta l’Europa, venerdì, si ritrova
unita e solidale nel celebrare uno
degli appuntamenti più movimentato e culturalmente rilevanti, del panorama musicale. Venerdì, infatti, dalle ore 18, la “Festa
della musica” avrà luogo al suggestivo per non dire magico, scenario di luci e di suoni, che resta
il complesso archeologico della Villa Romana Marittima di Minori,
dato che tale singolare evento si
attesta, oramai, tra gli appuntamenti annuali consolidati, anche
per la Soprintendenza archeologi-
ca di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, che se ne fa promotrice per il sesto anno consecutivo, aderendone alla “Giornata internazionale”, la cui prima edizione, tanti ricorderanno, si tenne nel
2008 al “Museo narrante” del santuario di Hera, al Sele. In scena, tra
i tanti, Accademia Musicale
Ethos; Coro polifonico “Amici di
San Francesco ” di Minori; Coro
“Voci Bianche e Verdi Note” di Minori; Kinder Quartet di Baronissi
(Salerno); Roberta Parravano (Euritmos); Gruppo Zed e Sancto Janne.
Gennaro D’Orio
stica al contempo esecuzione di
Ciccolini si poteva assaporare pure
la cantabilità futura di Schubert, e
l’intuizione di pathos beethoveniano, ma nulla sembra più lontano dalla saggezza profondissima e discreta dello stile dell’artista insigne
oggi, dopo tanti decenni di esperienza artistica, oltre che pianistica,
dei coturni e dell’enfasi retorica che,
autentica o pezzottata, affligge quasi sempre le sonate ed altro dell’umanissimo Beethoven.
Certo, per sua motivatissima scelta estetica Beethoven, come si leggeva opportunamente nel programma di sala, preferiva alle sonate di Mozart quelle di Clementi - di
cui Ciccolini ha proposto l’op.34 n.2,
come secondo momento del suo recital - ma proprio il confronto diretto nel volgere di pochi minuti ci ha
detto del gusto di Beethoven, e della differenza tra i due autori: il pianista è stato tanto, tanto applaudi-
to per l’emozione poetica, ed anche
intellettuale - quasi come avessimo
riletto versi da Paradiso di Dante dopo l’esecuzione di Mozart, ed invece per la sua bravura tecnica, la
sua lucidissima energia e grinta e
virtuosismo dopo Clementi come
dopo la “Piedigrotta”, ed i bis, quello di de Falla, il terzo, soprattutto.
Speciale l’applauso dopo i tre preludi di Debussy dal secondo libro,
per la screziata e vigorosa policromia espressiva, per la chiarezza e
limpidezza del procedere, e per quel
guizzo di ironia che ha mostrato
nuove potenzialità per degustare la
“Puerta del Vino”.
È da ricordare la gran quantità di
giovani presenti in sala, come sempre quando ci sono concerti veramente importanti per la nostra informazione e formazione, ed ancora la presenza di una quantità eccezionale di giovani, ed ex giovani,
pianisti, che disertano abitualmen-
Il maestro Aldo Ciccolini
te altre serate con pianoforte, ma
ammirano da decenni devotamente il magistero, lo stile di Ciccolini,
avendone fatto l’icona del pianismo
napoletano, riconoscendosi in lui, e
possiamo ben dire che oggi, con la
loro commossa e lucida devozione,
hanno vendicato ostracismi, meschinità del passato. Questo ben oltre la manifestazione in onore dell’artista im Conservatorio, lo scorso
inverno. Ed il bellissimo libro di Dario Candela dedicato a conversazioni con Piccolini, strumento ottimo per avvicinarsi al pianista e didatta, all’uomo di cultura, mirabilmente continua a diffondere e rinnovare la simpatia per l’artista.
Massimo Lo Iacono
CINEMA L’attore presenta la nuova pellicola “Man of steel”
Russel Crowe, una star a Taormina
TAORMINA. Riflettori puntati sulla 59ª edizione
del “Taormina Film Fest” con l’arrivo del premio
Oscar Russell Crowe e del cast dell’attesa
pellicola “Man of steel-L’uomo d’acciaio” diretto
da Zack Snyder e interpretato da Henry Cavill,
Amy Adams, Antje Traue. Il film, in uscita nelle
sale cinematografiche da domani, è basato sul
personaggio di Superman dei fumetti Dc Comics.
Il piccolo Kal-El, figlio di Jor-El e Lara Lor-Van,
viene inserito in una capsula di salvataggio per
essere spedito sulla terra, dopo che i genitori
scoprono che il loro Pianeta sta andando
distrutto. Dopo essere atterrato a Smallville, il
bambino viene trovato e cresciuto da Jonathan e
Marta Kent e viene chiamato Clark. Gli anni
passano e il giovane vuole ritrovare la sua
identità e i suoi veri genitori e durante il suo
lungo viaggio, scopre la Fortezza della
Solitudine, un santuario kryptoniano in cui sono
nascosti degli importanti messaggi che il padre
gli aveva scritto. In quei messaggi Clark ritrova
se stesso e capisce di dover trovare il modo
migliore per mantenere la pace nel mondo.
Russell Crowe ha parlato dell’amore che prova
per il suo mestiere: «Amo ciò che faccio. Se la
storia è interessante io mi diverto ogni singolo
giorno. Non potrei davvero farne a meno.
Abbiamo avuto la fortuna di lavorare su un set
meraviglioso, è stato semplice immedesimarsi in
quei ruoli, nonostante fossero fantasy. Cavill
definito da “Empire” come l’uomo più sfortunato
di Hollywood, è giovane, bello e con una
promettente carriera davanti a sé».
Licia Gargiulo