Da Belluno a Pechino, nove mesi andata e ritorno con
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Da Belluno a Pechino, nove mesi andata e ritorno con
Data 03-06-2016 Pagina Foglio NAVIGA HOME 1 / 2 RICERCA ABBONATI ACCEDI impresa & territori INDUSTRIA SERVIZI CONSUMI LAVORO A Grottaglie, dove gli aerei nascono tra gli ulivi EXPORT MONDO & MERCATI STORIE D'IMPRESA «Ilva strategica ma va risanata» AGRICOLTURA TURISMO Parma lancia l’università internazionale del food MARITTIMA L’anno all’estero lo paga l’azienda ISTRUZIONE Da Belluno a Pechino, nove mesi andata e ritorno con il cinese in tasca –di Francesco Prisco | 03 giugno 2016 I PIÙ LETTI DI IMPRESA & TERRITORI ultime novità Dal catalogo del Sole 24 Ore SCOPRI ALTRI PRODOTTI (Fotogramma) «N conseguito il diploma, voglio proseguire gli studi all’estero. E cercare opportunità di crescita professionale in giro per il mondo». Ha 17 anni, l’età in cui di solito un ragazzo non sa ancora bene cosa farà della propria vita. Ma ha le idee chiarissime Andrea Colaiacomo, studente del Liceo scientifico di Agordo, comune di poco più di 4mila abitanti in provincia di Belluno. Il quarto anno di scuole superiori, però, Andrea lo ha frequentato a Intercultura 010442 ove mesi qui e ho capito una cosa: una volta Codice abbonamento: Data 03-06-2016 Pagina Foglio 2 / 2 undici ore di volo da casa: presso la Tangshan Foreign Language School di Hebei, duecento chilometri a ovest di Pechino, «quello che si dice tutto un altro mondo», sottolinea sorridendo. Ha avuto accesso al programma annuale Boarding School di Intercultura che consente ai ragazzi di affrontare un intero anno scolastico all'estero, in mezzo ai loro coetanei di culture molto diverse, «un’esperienza – spiega – durata nove mesi che finirà tra una manciata di giorni. Un percorso al termine del quale ho maturato un punto di vista diverso sul mondo». Tutto è partito un po’ per gioco: «Conoscevo molti ragazzi – racconta – che avevano fatto esperienze di Intercultura. L’idea di andare all’estero mi affascinava e così l’anno scorso mi sono candidato al progetto, indicando tra le mie preferenze anche la Cina». Superare la selezione non è stato facile: «Incrociano test attitudinali – spiega il ragazzo – a colloqui motivazionali, poi pesa anche il curriculum scolastico». E i genitori come l’hanno presa? «All’inizio – risponde Andrea – non è stato facile abituarsi all’idea. Per nessun genitore lo sarebbe, ma poi prevale la consapevolezza che si tratta di un’esperienza che mi tornerà utile per il mio futuro occupazionale». E così Andrea ha imparato il cinese (livello B1), seguendo lo stesso programma dei suoi coetanei della Repubblica Popolare: «Qui la scuola è molto dura. Sono in tanti e devono fare selezione». Tornato in Italia, per accedere al quinto anno, dovrà sostenere un esame sulle materie che non ha avuto modo di studiare all’estero, ma non è preoccupato. Quanto al suo futuro lavorativo, ha le idee davvero chiare: «La Cina è stata fondamentale. Ho capito che, se vuoi crescere, non devi aver paura di guardare lontano. Ecco perché mi piacerebbe laurearmi e cercare un’occupazione all’estero». Dove? «Si vedrà». Dopo tutto, se sei riuscito ad ambientarti in Cina, puoi farlo ovunque. © Riproduzione riservata ARGOMENTI: Pechino Tangshan Foreign Language School Italia Andrea Colaiacomo Boarding School 0 COMMENTI Partecipa alla discussione 0 Commenti | Aggiorna VEDI TUTTI I COMMENTI Intercultura Pubblica Carica altri commenti Codice abbonamento: Disclaimer 010442 Scrivi un commento... Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 010442 Foglio 03-06-2016 10 1 Intercultura Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 010442 Foglio 03-06-2016 10 1 Intercultura Data 03-06-2016 Pagina Foglio NAVIGA HOME 1 / 2 RICERCA ABBONATI ACCEDI impresa & territori INDUSTRIA SERVIZI CONSUMI A Grottaglie, dove gli aerei nascono tra gli ulivi LAVORO EXPORT MONDO & MERCATI STORIE D'IMPRESA «Ilva strategica ma va risanata» AGRICOLTURA TURISMO Parma lancia l’università internazionale del food MARITTIMA L’anno all’estero lo paga l’azienda WELFARE&ISTRUZIONE Da Barilla ad Edison, in crescita le aziende che puntano sui figli –di Francesco Prisco | 3 giugno 2016 I PIÙ LETTI DI IMPRESA & TERRITORI ultime novità Dal catalogo del Sole 24 Ore SCOPRI ALTRI PRODOTTI C’ welfare aziendale e chi fa un regalo speciale ai propri clienti. Le ragioni che possono portare un’azienda a finanziare una borsa di studio Intercultura sono diverse. Comune, in ogni caso, finisce per essere il giudizio sull’iniziativa: chi l’ha sostenuta per un anno tende a ripetere l’esperienza. Si guardi il caso di Barilla, per esempio, la partnership con Intercultura va avanti da qualcosa come un ventennio, con un numero di borse finanziate che varia da due a otto l'anno per i figli dei dipendenti. Particolare non di poco conto: il vicepresidente del gruppo, Luca Barilla, quarant'anni fa in Texas, fece quest'esperienza in prima persona per un anno Intercultura 010442 è chi lo usa per diversificare il proprio “paniere” di Codice abbonamento: Data 03-06-2016 Pagina Foglio 2 / 2 intero. E da sempre ne parla in termini entusiastici: «L’apertura mentale che offre un periodo lungo trascorso all'estero da giovanissimi è determinante per la carriera e per la vita di qualsiasi ragazzo, in qualsiasi Paese del mondo si rechi». Quanto all’impegno di Barilla nel progetto, il vicepresidente parla dell’«importanza di mettere sempre più giovani in condizione di poter partecipare a questi programmi». Barilla ritiene addirittura «un dovere offrire un contributo di questo genere a chi avrebbe il potenziale intellettuale e il desiderio di fare questa esperienza, ma non ne ha le possibilità economiche». Anche Edison, società del settore energetico che qui da noi conta più di 3mila addetti, ha indirizzato il programma ai figli dei dipendenti. «L’idea originaria – spiega il responsabile organizzativo Andrea Peduto - era quella di arricchire il nostro welfare aziendale, offrendo a chi lavora per noi qualcosa di più di un semplice servizio. La formula ha avuto molto successo: è un’occasione di crescita. Sia per i figli dei nostri dipendenti che per i nostri dipendenti». La collaborazione con Intercultura va avanti da ormai cinque anni con 11 o 12 borse l’anno e un impegno economico cresciuto nel tempo dai 50mila agli 80mila euro a programma. Primo anno di adesione per Sea Aeroporti Milano che ha assegnato due borse ad altrettanti figli dei dipendenti, diretti adesso in Danimarca e Cina. Settore affine a quello di Enav, società che fornisce servizi alla navigazione aerea e in sei anni ha mandato all'estero qualcosa come cento figli di dipendenti. Sono 19 le borse di studio consegnate quest’anno, per la gran parte indirizzate agli Stati Uniti. Cosa curiosa: due ragazzi andranno in India e Malesia, Paesti verso i quali l’azienda sta indirizzando il proprio business. Poi c’è chi guarda al territorio: A2A ha offerto per esempio tre borse di studio per soggiorni estivi riservate a studenti dei comprensori scolastici delle aree che ospitano gli impianti di Crotone, Cosenza e Catanzaro, Monfalcone e Valtellina. E chi punta a premiare gli studenti meritevoli, come Intesa Sanpaolo che destina dieci borse annuali o semestrali ai giovani che si iscrivono concorso Intercultura per merito scolastico 0 COMMENTI Partecipa alla discussione Intercultura Sea Codice abbonamento: ARGOMENTI: Edison A2A Intesa Sanpaolo Andrea Peduto Stati Uniti d'America Ente nazionale di assistenza al volo Luca Barilla Imprese 010442 © Riproduzione riservata Data 03-06-2016 Pagina Foglio 1 / 2 SEARCH LAVORO L’anno all’estero lo paga l’azienda di Francesco Prisco Dal punto di vista delle imprese funziona come una donazione liberale, ma può valere anche come un “pezzo” di welfare aziendale. Dal punto di vista di chi ne beneficia è uno straordinario colpo d’occhio sul mondo e insieme la maturazione della consapevolezza che, quando si tratterà di cercare lavoro, sarà bene anche guardare oltre l’orizzonte dei confini nazionali. Viaggia a pieni giri, nonostante la crisi, il sistema della formazione internazionale dei giovani studenti, circolo virtuoso che mette insieme aziende, enti e privati e che, qui da noi, ha il proprio pilastro in Intercultura, onlus che dal 1955 promuove programmi scolastici in più di 60 Paesi di tutto il mondo. Attraverso un format ormai collaudato: borse di studio totali o parziali a beneficio degli adolescenti che desiderano trascorrere un periodo medio-lungo di studio e vita all'estero. Anche quest’anno sono state tantissime le domande di partecipazione al bando di Intercultura: 6mila candidature, pescando dalle quali sono stati selezionati i 2mila giovani studenti delle scuole superiori che partiranno quest’estate per un periodo che può variare dalle quattro settimane all’intero anno scolastico, nei quattro angoli del mondo. In particolare, tra gli iscritti è sempre alto il numero di coloro che chiedono un sostegno economico per affrontare le spese di partecipazione, segno del forte bisogno delle famiglie di assicurare una formazione internazionale ai propri figli. Questo perché nell’esperienza all’estero sono messe in gioco capacità di adattamento, abilità di problem solving, necessità di comunicare in un contesto sconosciuto, senso di disciplina e capacità di organizzazione personale. Tutti elementi che portano ai saperi del Ventunesimo secolo, imprescindibili nella formazione personale e professionale dei nuovi manager e dei cittadini del mondo in senso lato. Molti nomi illustri figurano Intercultura Codice abbonamento: Diverse imprese offrono le borse nel proprio pacchetto di misure di welfare aziendale, altre promuovono iniziative di responsabilità sociale a favore dei propri clienti o di giovani residenti sul proprio territorio. Poi ci sono le borse di studio offerte dal Fondo Intercultura: 46 con copertura totale dei costi, 243 con copertura al 60%, 398 con copertura al 40% e 235 con copertura al 20 per cento. Cosa possa ricavarne un ragazzo tra i 15 e i 18 anni in un'esperienza del genere lo si può facilmente intuire: apprendimento interculturale, ovvero la capacità di interiorizzare i diversi bisogni di studio che emergono dall'evolvere della società contemporanea, integrando i punti di vista “locali” in un processo di dialogo interculturale. 010442 Fortunatamente, a fronte di queste maggiori richieste e nonostante la difficile congiuntura economica, anche quest’anno il numero di ragazzi che partiranno beneficiando di borse di studio totali o contributi parziali si conferma molto consistente e arriva a quasi 1.500 unità. Le borse messe sul piatto quest’anno dagli sponsor a beneficio dei ragazzi in partenza sono 591 e di queste 133 provengono dal programma Itaca dell’Inps – non in esclusiva per Intercultura - in favore dei figli dei dipendenti del settore pubblico. Considerando quindi solo le borse offerte dagli sponsor a Intercultura, si registra un aumento dell’8,5% rispetto all'anno scorso. Il controvalore delle borse di studio da sponsor sale così a circa quattro milioni. Tra i nuovi sostenitori si segnalano l'Aeroporto Marconi di Bologna, Bnl, Rai, Sea, Siemens e Treccani. Quanto ai principali sponsor del programma, nella lista troviamo tra gli altri Telecom Italia, Enav, Intesa Sanpaolo, Fondazione Crt, Poste Italiane, Edison e Fondazione Varrone. Cosa spinge un’azienda o un ente a investire su un progetto del genere? Le risposte possibili sono molteplici. Data 03-06-2016 Pagina Foglio 2 / 2 nella lista degli “ex” ragazzi di Intercultura: dagli astronauti di Esa Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti a Franco Bernabè ed Enrico Cucchiani, cavalieri del lavoro e dirigenti d’azienda, fino a Luca Barilla, vicepresidente di Barilla spa. Ma dove andranno a studiare i giovani del programma Intercultura 2016-2017? Nella lista delle destinazioni, conferme e insieme interessanti novità: prevale l’Europa (34%), poi l'America latina, capace di intercettare il 25% della domanda con destinazioni come Brasile, Argentina e Cina, il Nord America con Stati Uniti e Canada (21%), l’Asia che guadagna terreno con la Cina (14%), l'Oceania con Australia e Nuova Zelanda (5%), mentre chiude il quadro l'Africa (1%). Sempre con la speranza che il viaggio di formazione di oggi possa trasformarsi nel lavoro di domani. 3 GIUGNO 2016 TAG: RAI, Siemens, Luca Barilla, Fondazione Varrone, Oceania, Europa, Fondazione Crt, Intesa Sanpaolo ARTICOLI CORRELATI Da Belluno a Pechino, nove mesi andata e ritorno con il cinese in tasca Da Barilla ad Edison, in crescita le aziende che puntano sui figli ABBONAMENTO ACCEDI Visualizza versione web classica 2016 Copyright Tutti i diritti riservati Informativa estesa sull’utilizzo dei cookie Hai raggiunto il limite di 10 articoli gratuiti disponibili questo mese. Numero di telefono CONTINUA Intercultura Codice abbonamento: Inserisci il tuo numero di cellulare per attivare l'offerta o, se sei già abbonato, per continuare a leggere. 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