-‐BUDAPEST-‐Andata e ritorno in 4 giorni

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-­‐BUDAPEST-­‐Andata e ritorno in 4 giorni-­‐ Partecipanti e moto: Paolo G. (RT), Bruno ( RT), Nicola (K 1200 LT), Paolo M. ( GS LC),Marco (K1200 LT), Pino (K 1600 GTL), Paolo C. (K1600GTL), Carlo (RS LC), Sergio (Ducato).-­‐ E’ un peccato, ma comprensibile che questa gita non abbia avuto molti aderenti tra i nostri soci. La necessità di fare 1.050 km in un solo giorno all’andata, ed altrettanti al ritorno, per di più tutto in autostrada, ha sicuramente pesato sulla scelta di partecipare al viaggio. Se a questo si aggiunge che molti dei nostri amici erano reduci da lunghe cavalcate in moto fatte sulle belle strade europee durante le ferie estive, la scarsa partecipazione era da prevedere. Io stesso ho pensato a lungo se partecipare o meno, una sciatica antipatica mi tormentava da qualche giorno e sicuramente la posizione in sella per oltre 10 ore di viaggio non l’avrebbe fatta passare, e così è stato. Poi è arrivata la decisione del nostro Presidente : “la gita si fa comunque, anche in pochi!” Non voglio giudicare se fosse giusto o meno, anche perché ognuno è bene che faccia quello che si sente, ma ho capito che il suo era un richiamo a quello che è sempre stato un principio fondamentale della nostra passione, che cerchiamo di diffondere con il BMW Club e che il buon Sergio, forse qualche volta in maniera rude, qualche altra in modo troppo esplicito, ci ha insegnato in tanti anni di viaggi: il viaggio anche se faticoso, vale in quanto tale e l’avventura, se affrontata con spirito giusto ti soddisfa e ti appaga comunque, anche la compagnia di amici animati dal tuo stesso spirito ti aiuta a superare la diffidenza iniziale ed eventuali preconcetti che si hanno, quasi sempre ingiustamente, prima di aver vissuto l’esperienza stessa. Così ho mandato al diavolo la mia sciatica e ho pensato che tanti dubbi avevo avuto anche quando dovevamo partire per la Trans-­‐America, la Transafrica, o l’America del Sud, e che era ridicolo spaventarsi per 1.000 km in un giorno. Quindi si parte! Così alle 7,00 di giovedì mattina, ci siamo ritrovati ad An nord e dati la regola di un pit-­‐stop ogni 150 km. circa per sgranchirci , necessità fisiologiche, caffè ecc. , più sosta pranzo di circa un’ora. Una cadenza che ci ha consentito di divorare i 1050 km senza accusare troppa stanchezza. Dopo aver lasciato l’Italia sulla bretella di Gorizia, abbiamo attraversato la Slovenia passando sia la circonvallazione di Lubiana che quella di Maribor per giungere in Ungheria e costeggiare il lunghissimo lato destro del lago Balaton. Tutto sommato un percorso abbastanza variato, con poco traffico e immerso nel verde tra i boschi sloveni e le grandi pianure coltivate a mais della campagna ungherese. Quando siamo arrivati in albergo intorno alle 19,00 abbiamo avuto il tempo di sistemarci e fare una sana doccia. Poi passeggiata in centro lungo la famosa via Vaci Utica a Pest e cena in un simpatico ristorantino sulla pedonale a base di un buon goulash ed ottima birra naturalmente. Il Venerdì successivo abbiamo approfittato della bella e calda giornata di sole per visitare la città per mezzo dei pulman scoperti le cui linee, una turistica e l’altra storica, consentono con un unico biglietto di ca. 20 euro valido due giorni, di scendere a qualsiasi fermata per visitare i luoghi più interessanti della città, compresi gli edifici storici ed i sontuosi palazzi realizzati a cavallo tra il tra il XVI ed il XIX secolo. Ne abbiamo approfittato per conoscere la struttura urbanistica della città, il suo arredo urbano con le grandi piazze, i ponti e le vie principali ed ammirare il panorama del Danubio, tutt’oggi principale storico ed eterno protagonista di tutta la vita cittadina. Sulle sue sponde galleggiano una grande quantità di bar, pub e ristoranti e su di esse si affacciano anche una lunga serie di edifici storici, di alberghi e locali che alla sera si riempiono di movimento sia di turisti che di giovani. Questa moltitudine di persona anima anche le zone pedonali del centro, anche esse ricche di servizi pubblici, per cui è piacevole passeggiare soprattutto alla sera incontrando soggetti di tutti i tipi e di tutte le razze, ovviamente tantissima gioventù allegra e disponibile a fare conoscenza. Naturalmente la sera, non ci siamo fatti mancare il giro in battello sul Danubio, peraltro compreso nei 20 euro del biglietto bi-­‐giornaliero, gita suggestiva in cui si possono apprezzare i bellissimi edifici che si affacciano ed ponti che attraversano il Danubio nella zona centrale della città, particolarmente suggestivi perché tutti ottimamente illuminati da lampade che ne esaltano le caratteristiche architettoniche ed ingegneristiche. Abbiamo concluso la serata con una ottima cena in un locale frequentatissimo da giovani nel comprensorio cosidetto della “Balena”, un edificio in acciaio e vetro che è stato realizzato in affiancamento ad un vecchio magazzino restaurato; il tutto poi adibito a centro servizi, commerciale e ristorazione/pub, in un connubio molto indovinato e architettonicamente audace. Sabato mattina ci siamo svegliati con comodo e dopo colazione abbiamo ripreso le nostre moto per percorrere la periferia di Budapest e dirigerci verso nord, alla volta del percorso che costeggia il Danubio, che a circa 20 km dalla città effettua un ampia ansa, che nei secoli a consentito la nascita e lo sviluppo di una serie di piccoli paesi divenuti sede di importanti monumenti, chiese e dimore borghesi. Visegrad, Esztergom e Vac sono cittadine toccate dal grande fiume, percorso in su ed in giù da lunghe chiatte piene di materiale sfuso ed anche da lussuosi battelli turistici da crociera. La strada percorsa si snoda tranquilla con ampie curve e rettilinei parallelamente al fiume, ora più vicina, ora più lontana dal suo alveo, immersa in una verde pianura ricca di vegetazione tipicamente fluviale, con molte piccole abitazioni, alberghi e trattorie o radure che la costeggiano. A Visegrad abbiamo visitato la cittadella medievale, da cui si godono splendidi panorami sul Danubio, mentre a Esztergom la imponente basilica, la più grande dell’Ungheria che ha una cupola alta circa 70 m, come abbiamo potuto appurare personalmente salendo le centinaia di gradini per arrivare fino in cima. Nel primo pomeriggio abbiamo salutato Bruno, Pino e Paolo che, in crisi di astinenza da curve, avevano già preannunciato dall’inizio del viaggio di rientrare attraverso un percorso diverso che comprendesse le colline slovene e le prealpi carniche. Rientrati nel pomeriggio in albergo, abbiamo approfittato di qualche ora per una passeggiata in centro ed un po’ di shopping. Ultima cena quindi in centro, sempre a base di specialità locali e classica spedizione notturna lungo le zone pedonali. Domenica giornata di rientro. Il cielo plumbeo e piovigginoso ci rende in po’ pigri alla partenza e dobbiamo subire le lamentele di Sergio, che ha paura di fare tardi. Ma allontanarci da Budapest è un po’ triste per cui resistiamo, ma alla fine capitoliamo e verso le 9,00 siamo finalmente in sella. Per fortuna la pioggia è cessata, resta solo un pò di pulviscolo umido sulla strada, ma già dopo un’oretta è tutto asciutto. Piano piano il sole prende il sopravvento, per cui anche le temperature salgono di conseguenza. Al confine con l’Italia è già caldo, e sempre con il criterio dei 150 km per le soste verso le 18,00 siamo a Bologna. Qui ci salutiamo perché ormai ci sentiamo a casa ed ognuno rientra con il proprio ritmo, avendo nel pensiero il ricordo di queste belle giornate trascorse insieme alla nostra passione per qualsiasi tipo di viaggio in moto. Grazie Nicola, per me hai avuto proprio ragione ad insistere! Lamps a tutti, e …alla prossima : Vienna?, Bratislava?, Zagabria, Praga, ecc. (forse non sono poi così lontane, no ?!)