Periodico del Liceo Porporato, - Anno XIV, n.10, mag.`14

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Periodico del Liceo Porporato, - Anno XIV, n.10, mag.`14
LA VERA MALATTIA è L’OMOFOBIA:
È controproducente che in una società che ha pretesa d'essere avanzata e tollerante
si discriminino persone omosessuali, lesbiche o bisessuali.
Contrariamente a ciò che molti possono avere l'ardire (o ignoranza?) di pensare
essere omosessuali non è una malattia, amare una persona dello stesso sesso non
è sbagliato. E sapete perché? Perché l'amore è universale. È un sentimento che
scavalca le distanze, le culture e anche il sesso. I gay, le lesbiche e i bisessuali sono
persone come gli altri, individui esattamente uguali a noi.
La giovane star americana Josh Hutcherson ha dichiarato alla rivista Out :«Sono
etero al 100%, ma poi chissà. . . Magari tra un anno potrei incontrare un ragazzo e
sentirmi attratto da lui. Spesso, incontrando dei ragazzi, mi è già capitato di pensare:
“Caspita, quello sì che è bello”. Non ho mai pensato, invece: “Lo vorrei baciare”. Amo
molto le donne. Ma penso che auto-definirsi al cento per cento in un modo significhi
avere delle vedute molto limitate [...] Coltivo un sogno, ovvero che un giorno i miei
figli tornando da scuola, mi dicano: “Papà, ci sono una ragazza e un ragazzo che mi
piacciono, e io non so chi scegliere tra i due.” ».
La cosa, ai miei occhi, più grave è che si sia resa necessaria
Mi sembra che l’attore
l'istituzione, dal 17 maggio 2007, di una giornata
citato nell’articolo
internazionale contro l'omofobia, transfobia e bifobia. Come
banalizzi un cammino
a voler testimoniare che ci sono ancora persone, cosiddette
delicato e intenso. Ho
omofobe, ovvero che nutrono paura per persone con
un’opinione diversa a
oriento sessuale diverso dal loro. E questa
proposito della
definizione dell’identità “Fobia”probabilmente deriva da ignoranza o vedute limitate.
sessuale, ma
Noi, esseri progrediti e civilizzati del 21esimo secolo
soprattutto, da papà,
giudichiamo ancora una persona in base a chi ama. E
per la mia Lucia nutro
possiamo organizzare tutte le giornate "contro" che
sogni diversi da lei,
vogliamo, ma la nostra intolleranza si palesa in ogni
signor Hutcherson.
adolescente che si suicida perché si sente inadeguato, in
Condivido il sacrosanto
ogni pestaggio perpetrato da adolescenti le cui vedute
rispetto per ogni
persona, ma sogno che il limitate sono figlie di intolleranze da parte dei genitori.
Alice Bessone
cammino
dell’affettività, serio,
meraviglioso e profondo,
sia danzato con passi
differenti da quelli che
prospetta.
JG
Complimenti al gruppo Welcome per l’ottimo risultato recentemente
conseguito e per i fondi messi a disposizione della scuola.
Tra tutti.
La mafia è insita in Italia quasi quanto lo è l’italiano. Eppure, per quanto lo sia, a
dimostrazione che possiamo fare qualcosa per impedire che criminalità e le ingiustizie
dilaghino ulteriormente, al salone del libro di Torino, per presentare il libro “una mamma in
addiopizzo”, scritto da Anna Maria Santoro, oltre all’autrice stessa, hanno partecipato Giulio
Cavalli e Augusto Cavadi, attivisti che si impegnano per numerose campagne antimafia.
Addiopizzo è un’associazione palermitana che si oppone alla mafia, che si muove anche
all’interno delle scuole, per informare i ragazzi fin dai primi anni su questa realtà che grava su
tutti gli italiani, non solo al sud, ma anche in tutto il resto dello Stato.
La cosa più importante che possiamo fare è informarci, informarci di quello che succede nel
nostro Paese, “presto dovremmo scegliere tra ciò che è facile e ciò che è giusto”, spetta a noi
decidere da che parte stare.
Lisa Boglione
Periodico del Liceo Porporato, - Anno XIV, n.10, mag.‘14- ins. resp. Joram Gabbio
Il peso della cultura
mi fa crollare le spalle
Al salone del libro con la redazione di Onda
Per gli amanti della lettura, delle
conferenze e della “pedinazione” degli
scrittori o di altri personaggi pressoché
famosi, in una settimana di maggio è stato
aperto il “Salone Del Libro” a Torino! Lì
si sono riuniti tutti gli amanti della lettura,
chi più, chi meno, per fare spese e per
andare ad ascoltare le presentazioni di libri
o delle conferenze sui generi letterali!
Io, con altre ragazze, abbiamo vagato per i
padiglioni del salone perdendoci nel
profumo dei libri e nella lettura di trame di
centinaia di racconti.
Abbiamo poi abbandonato i libri per
andare a sentire una conferenze molto
interessante sull’Horror, in cui veniva
promossa una rivista (parallàxis) che sarà
pubblicata in alcune librerie e si potrà
trovare soprattutto online. In essa si
potranno mandare dei racconti horror
scritti da tutte le persone e i migliori,
verranno pubblicati!
Alla fine di questa conferenza, io mi sono
avventurata tra le tante “bancarelle” di
libri e, quando sono uscita dal lingotto,
avevo le spalle tutte doloranti per via dei
nove libri che mi ero comprata!
Insomma, se volete un consiglio, l’anno
prossimo fiondatevi al salone del libro: è
un’esperienza meravigliosa e, oltre che ad
avvicinarvi alla lettura e ad alleggerirvi il
portafoglio, vi farà venire un bel paio di
muscoli. La causa? Io la chiamo
“sollevamento libri”!
Greta Gabrieli
I LIBRI
Tra i tanti eventi, incontri con scrittori e
personaggi noti e meno noti, laboratori
per bambini e ragazzi organizzati per il
Salone internazionale del libro ciò che
maggiormente mi rimarrà impresso nella
memoria e' l'immagine di una ragazza
seduta per terra che leggeva un libro
appena acquistato. Sembrava non
percepire tutto il rumore che la
circondava, ascoltava solo le parole di
quel libro che sfogliava quasi gustando
col tatto le pagine. Intorno a lei tanti con
smartphone, pronti a rispondere all'ultimo
messaggino, e lei li' immersa nel mondo
di carta parlante del suo libro. E mentre
prima ,vedendo molti che scorrevano le
dita sulla tastiera all' ultimo grido, mi ero
sentita una nostalgica del tempo antico,
vedendo lei, così giovane e così
innamorata di quel libro, mi e' venuto da
sorridere.
Quando all' uscita le ragazze che
accompagnavo erano soddisfatte di aver
speso le loro paghette per i libri, beh ho
pensato che in fondo quel pomeriggio era
stato ricco di conferme positive. "[I libri]
conoscevano le mie pene, i bisogni, gli
scontenti. [...] I libri insegnano ai ricordi, li
fanno camminare. Li ho letti per intero,
non ne ho lasciato nessuno a mezzo,
per quanto fosse deludente o
presuntuoso l’ho seguito fino all’ultima
linea. Perché è stato bello per me girare
la pagina letta e portare lo sguardo in alto
a sinistra, dove la storia continuava". ( da
Erri De Luca, In alto a sinistra)
M.V.
Anche per quest’anno il giornalino si accomiata. È stato un anno intenso, in cui ho apprezzato la
vivacità di una redazione giovane e propositiva. Il pesante restiling di Onda è costato fatica, ma ha
consentito risparmio di carta e frequenza triplicata. Per il primo anno l’impaginazione è stata curata
da uno studente, Samuele Borghese, cui va un sincero ringraziamento per essersi reso disponibile.
Grazie alla prof.sa Vassallo, che ha portato linfa nuova in redazione. Grazie a tutti coloro che con
simpatia e semplicità ci hanno letto, per continuare, insieme, a costruire la nostra scuola.
JG
“L’anima ce l’hai”.
Sei creativo se usi l’effetto seppia su CamWow.
Sei creativo se accompagni la tua foto del profilo con una citazione di
Poe, anche se non hai idea di chi sia.
Sei creativa se indossi i leggins militari.
Sei creativo se trovi il tuo modo personale per uniformarti a tutto quello
che fanno gli altri.
Sei creativo se speri di emergere affidandoti alla corrente.
Sei creativo se ti vesti con il colore di tutti.
Sei creativa se ti dipingi il volto con lo stesso trucco.
Sei creativo se ti fai una foto facendo il segno della pace, perchè ti senti
hippie, e vuoi che lo sappiano anche gli altri.
Sei creativo se accampi sorrisi per accaparrare “mi piace”.
Sei creativo se ti senti grande.
Sei creativo se canti le stesse parole delle stesse canzoni.
Sei creativo se ti piacciono le cose che piacciono a tutti.
Sei creativo se ti accontenti delle cose facili.
Sei creativo perchè è questo che ti vogliono far credere.
Sei creativo come lo sono tutti gli altri. E’proprio questo che vuoi, che
vogliamo? Trovare una definizione che ci racchiuda tutti?
Meglio la definizione di “creatività” con infinite sfumature, una creatività
di infinite possibilità.
Dobbiamo essere originali, fare ognuno la propria arte.
Lisa Boglione
UN LUOGO INCANTATO
E' un luogo magico il salone del libro, dove i lettori e non solo,
anche semplicemente gli amanti dei fumetti, i curiosi e coloro
che hanno voglia di cambiare aria si ritrovano.
All'interno regna un’aria di allegria e calma , infatti nessuno è
di fretta, anzi la gente passeggia con tranquillità e si ferma
molto spesso per cercare ciò che più può interessare. La
gente quindi non è scontrosa a meno che sullo scaffale non
sia rimasto solo un libro vittima di due spietati contendenti.
Ogni persona però ha un atteggiamento diverso: c'è chi
saltella già all'ingresso, chi sa già cosa cerca e si fionda verso
lo scaffale, chi invece si blocca in continuazione attratto dalla
moltitudine di titoli che lo attraggono fortemente, chi è deluso
perchè si rende conto di avere pochi soldi e promette
solennemente di ritornare, chi tenta di leggere più libri
possibili e chi magari, non attratto dai libri, si diverte a
perdersi in questo luogo incantato.
Eleonora Scaccia
La parola alla maturità…
...per esorcizzare e riderci su…
ma non troppo…
Cari studenti,
Ve la siete presa con comodo, fino ad ora,
eh? Feste, balli; qualcuno, mi hanno detto,
continua ad organizzare pranzi e cene.
Pivelli. I tempi d’oro sono finiti. È inutile
che scommettiate: in seconda prova uscirà
Lisia … no, no, meglio Senofonte…
secondo me Plutarco. E per il socio-psico?
Dai, un tema semplice di pedagogia. State
tranquilli: in qualunque modo possa
andarvi, andrà comunque nel peggiore dei
modi. Le tracce della prima prova?
Terribili. Che ne dite di un’analisi
linguistico-filologica comparata tra
Pirandello e Verga? In terza prova: solo
domande impossibili. I commissari esterni?
Dei veri e propri ba...bbei. Quelli interni?
Ancora peggio.
Non state tranquilli.
Non andrà bene.
Vostra temutissima
Maturità
AIUTIAMO I BAMBINI SIRIANI
Abbiamo la possibilità di dare una mano
a chi non ha nulla.
Abbiamo la possibilità di essere
altruisti.
Noi: studenti, docenti e personale del
Porporato possiamo aiutare i più
bisognosi, in questo caso i bambini
siriani senza istruzione.
Come?
Portando alla professoressa Usseglio o
alla classe 4 ^ b Scienze Umane
( succursale) libri per bambini dai 3 ai 5
anni con molte immagini, cosicché
possano cominciare a imparare
guardando i disegni.
Non è nulla di impegnativo, tutti a casa
abbiamo libri che non ci servono più.
Non riceveremo alcun compenso per
questo aiuto, tranne che un grazie; ma
nel profondo sapremo di aver fatto la
cosa giusta per aiutare quei bambini.
Alice Bessone
La mia unica amica.
Libro di Eliana Bouchard, scrittrice protagonista
di una conferenza al Porporato.
Una storia che non è fatta solo di carta e voce narrante. Due bambine che non
sono solo semplici personaggi.
Ecco cosa ci racconta, o meglio cos'è La mia unica amica.
Il mondo che crea Eliana è composto da un piccolo e semplice paese sui
fianchi di un'anonima montagna piemontese, dove la vita scorre lenta ma è
proprio in questo paesaggio che la relazione più banale che un essere umano
può creare sconvolge totalmente la vita di due bambine. Entrambe appena
trasferite e ugualmente emarginate dei compagni, Stella e la protagonista
formano un amicizia destinata a non finire mai, neanche dopo anni e anni di
lontananza.
Libro pieno di elementi autobiografici ( come ha sottolineato la scrittrice)e ricco
come pochi. La mia unica amica non è la semplice storia di due bambine delle
elementari, eliminate pure dal libro la loro relazione altalenante. Vedrete che la
scrittrice, con parole forse troppo complicate per delle ragazzine, forma attorno
a loro un mondo che con lo scorrere delle pagine diventa sempre più chiaro. La
parte più poetica e ricca di significati è, naturalmente, l'epilogo. Nelle ultime
pagine la scrittrice ha dato il massimo per creare un finale sensazionale e,
diciamolo, commovente.
Alice Bessone