2007 – Il consumo di vini rosati con le bollicine

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2007 – Il consumo di vini rosati con le bollicine
Moda, Occasionalità, Trend
2007 – Il consumo di vini rosati con le bollicine
Non più solo moda. I dati del 2007 confermano la tendenza al consumo e la crescita dei volumi. Gli analisti
giustificano tale incremento ( superiore in Italia a qualsiasi altra tipologia di vini spumeggianti) come “ la
soluzione” a rendere un vino rosso le bollicine. O meglio: lo spumante rosato assomma le caratteristiche
emozionali delle bollicine e la corposità o ricchezza di aromi e gusti che un vino rosso offre su diversi piatti.
Sembra anche sia la soluzione del vino “ unico” a tavola con gli ospiti e di fronte a piatti diversi.
Le indagini e sondaggi svolti sul consumatore finale italiano emerge chiaramente la poca importanza
rivestita, per lo spumante rosato, dal metodo produttivo e dal metodo di elaborazione, dal o dai vitigni a
bacca rossa utilizzati, dall’origine del territorio… certamente l’assimilazione con gli stessi marchi o
denominazioni tradizionalmente “ spumantistici” è un fattore di scelta. Il consumatore finale considera che
tutti i vitigni a bacca rossa possono essere idonei a produrre un vino spumante rosato (non conosce ne la
vinificazione in rosato ne se esistono vitigni rosati per nascita e non conosce quali tecniche sono consentite
e non consentite). Non pochi dichiarano in modo netto due cose: il Prosecco Doc di Valdobbiadene non può
essere rosato; per fare un vino rosato si mescolano un vino bianco e un vino rosso nelle proporzioni più
idonee. Il consumatore finale ( interpellato anche durante gli acquisti fra i banchi dei supermercati) identifica
a grandi linee la “ fonte” dei vini spumanti rosati, in ordine di risposte: Lambrusco, Bonarda, Oltrepo Pavese,
Sangiovese, Toscana, Salento e infine il Pinot Nero.
Dal 2004 al 2007 la produzione è quasi quadruplicata, la produzione corrisponde perfettamente con le
spedizioni-consumi perché un prodotto richiesto e quasi prenotato. Le consegne nei punti vendita (
dichiarano i buyers) è sempre in ritardo,soprattutto per alcuni prodotti come Franciacorta docg, Brachetto
doc Piemonte( in molti casi finisce per essere considerato uno spumante dolce rosato). I vini spumeggianti
rosati sono etichettati ( come tanti fuori dall’alimentare) in bilico fra moda e mutamento dei gusti. Il
consumatore è meno fedele che per le bollicine bianche, diventa sempre più soggettivo e individuale il
consumo e la richiesta, il prodotto deve soddisfare e dare piacere non solo di gusto.
Le bollicine rosate rispondono – secondo l’indagine promossa dall’ Osservatorio Nazionale Economico – a
quattro requisiti di base: novità e dimostrazione di conoscenza da parte di chi propone a ospiti; prediletto
dalle consumatrici femminili per alcuni motivi pratici e di simbol; assomma gusti di prodotti differenti ed è
intrigante perché ambiguo; semplificazione e grande ampiezza degli abbinamenti a tavola ( è la tipologia
insieme al Prosecco più destagionalizzata e de-abbinata in assoluto). Rappresenta una soluzione semplice e
accattivante a tavola molto “modaiolo “; assomma varietà e facilità in linea con i nuovi bisogni-gusti. Per la
categoria di spumanti ottenuti con il metodo charmat ( notoriamente considerato uno spumante giovane,
semplice, moderno, meno complesso e corposo) la tipologia rosato offre la possibilità di arricchire il vino di
aromi e di struttura con più elementi di ricchezza e complessità. Per la categoria metodo classico , diventa
lo spumante classico che più si avvicina alla caratteristica di un vino rosso, ma con adattabilità e
semplificazione.
Sul mercato, rispettivamente sia il metodo charmat che il metodo classico, spuntano un prezzo superiore di
vendita a parità di marchio , di cantina, di denominazione.
Rappresenta poi , per molte cantine, una referenza di vendita in più; accompagna l’impresa e entra in
competizione con concorrenti di importazione anche blasonati; permette di entrare in certi canali di vendita ;
favorisce l’export anche di altri prodotti aziendali che possono essere di corollario. Ma il colore del vino –
attenzione – soprattutto per gli addetti ai lavori , per gli acquirenti specializzati è un elemento fondamentale
accattivante e di attrazione per la vendita e il consumo.
Oggi i vini spumanti rosati sono molto richiesti anche per i cocktail. Sono tutti fattori che hanno favorito una
maggiore produzione, ma di conseguenza cresce la competizione, crescono i concorrenti, il mercato non è
più in grado di sopportare le differenzazioni di prezzo al rialzo, la ricerca della soddisfazione personale e di
gusto è stata spostata ad un gradino più in basso per molte famiglie per cui alla vendita si deve sempre più
abbinare non più solo l’immagine , ma soprattutto la cultura del consumo e della presentazione. Far capire al
consumatore che cosa beve!
Le imprese devono – soprattutto in forma collettiva – creare un sistema di linguaggio comune e consortile
che illustri le caratteristiche del prodotto, proprio e ancor più sui vini spumanti rosati si deve fare “ azioni di
formazione” perché bisogna fidelizzare il consumatore, spiegare come è fatto e la tracciabilità. I consorzi di
tutela devono rivolgersi al consumatore in modo preminente, meno produzione e più cultura verso il
consumatore, meno addetti ai lavori e più acquirente finale. La legislazione attuale comunitaria e nazionale
e i vari disciplinari docg e doc consentono massima libertà di produzione e deregulation per gli spumanti,e
quindi anche per le bollicine rosate. Un po’ di ordine sarebbe opportuno perchè il rischio è che su un
mercato favorevole – come sempre accade –arrivino le imitazioni a basso prezzo. I mille spumanti d’Italia
devono essere una ricchezza di cultura di impresa e di territorio, di offerta e di maggiori occasioni di
vendita, di scelte anche difficili e impopolari fra i produttori ma chiare per il consumatore.
DATI PRODUZIONE NAZIONALE E CONSUMO 2007
1. Spumanti rosati metodo classico:
- produzione nazionale:850 mila bottiglie ( Franciacorta,Trento, Altalanga, Oltrepo Pavese; 30% Vsq Rosè)
- export : 90 mila ( Trento e Vsq)
- mercati principali: Inghilterra, Usa, Giappone e Svizzera.
- valore di mercato globale : € 12 milioni.
2. Spumanti rosati metodo charmat:
- produzione nazionale: 6,0 milioni di bottiglie
- export: 4,0 milioni ( 65 % Vsq Rosè)
- mercati principali: Germania, Russia, Polonia, Grecia, Sudamerica, Usa, Inghilterra.
- valore di mercato globale: € 30 milioni
IMPORTAZIONE SUL MERCATO ITALIANO
Le importazioni sul mercato nazionale sono limitate agli Champagnes ( marchi più noti e di alto pregio) , un
prodotto sudamericano, due Cava e altri 2 metode champenoise francesi). Circa 1,4 milioni di bottiglie, di
cui l’80% di Champagnes . Valore di mercato globale: € 19 milioni.
VINI SPUMANTI ROSATI PIU’ CITATI DAL CONSUMATORE FINALE NELL’ INDAGINE :
- Franciacorta rosè brut millesimato 2002 – Fratelli Berlucchi – Lombardia
- Franciacorta Brut Rosè – Bellavista – Lombardia
- Gavi docg d’Antan rosato metodo classico millesimato – La Scolca Soldati – Piemonte
- Gancia rosè Pinot Nero metodo charmat – Gancia – Piemonte
- Rosa Regale Brachetto metodo charmat – Banfi – Piemonte
- Spumante Rosè brut metodo charmat - Carpene Malvolti – Veneto
- TrentoDoc Rosè classico Talento – Ferrari – Trentino
- Rosè Pinot Nero Oltrepo Pavese metodo classico – Anteo – Lombardia
- Rosè Spumante La Versa Rosato – La Versa Cantina - Lombardia
RISULTATI INDAGINE SUL CONSUMATORE FINALE IN MERITO AL RAPPORTO CON VINI ROSATI
2 risposte su 10, giovani fra i 18 e i 30 anni, mettono al primo posto della graduatoria lo spumante
rosè; mentre fra i 30 e i 60 anni solo 1 risposta su 6 lo poneva al primo posto e oltre i 65 anni 1
sola risposta su 15 indicava lo spumante rosato al primo posto del consumo; fra le donne il
rapporto quasi raddoppia in tutti i casi tranne che nella fascia di maggiore età. Questo dimostra
che il consumatore “informato e non occasionale” è sicuramente il primo acquirente dello
spumante rosato. La scelta dipende anche dal fatto che il principale acquirente del vino fra le mura
domestiche è donna (oltre il 60% degli acquisti di vino nel canale moderno è compiuto da donne al
di sopra dei 44 anni).
Lo spumante Rosato è risultato – seppur con alcuni errori di conoscenza
sui territori e sui vitigni base – in assoluto il vino più "desiderato" da tutti. Lo spumante rosato è
visto come l’ideale a tutto pasto e per ogni abbinamento.
PROBLEMATICHE EMERSE: Il consumatore non capisce perché costa di più del bianco; non sa
come viene prodotto; non individua un territorio nazionale specifico; non individua un vitigno
specifico; lo preferisce leggermente aromatico; giudica l’intensità e il gradimento del colore un
fattore fondamentale per l’acquisto e per il consumo; preferisce la bottiglia bianca per identificarlo
più velocemente; non fa differenza fra metodo classico e metodo charmat.
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